Duemila anni di storia del Portogallo in poche righe

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Duemila anni di storia del Portogallo in poche righe
DOSSIER PORTOGALLO
Duemila anni di storia del Portogallo in poche righe
La presenza di esseri umani in Portogallo 30.000 anni fa è attestata da incisioni rupestri. Dopo i Celti, arrivarono verso il IX
secolo a.C. barche fenicie provenienti dal Medio Oriente, seguite
a breve da Greci e Cartaginesi. Fu poi la volta dei Romani che battezzarono la nuova provincia con il nome della tribù che la abitava: Lusitania. Realizzarono un incredibile avanzamento nelle infrastrutture e nel governo. Nel IV secolo il cristianesimo cominciò
a diffondersi, portando alla creazione di importanti vescovati.
L’impero Romano in declino si sgretolò di fronte a invasori in
arrivo da nord: Svevi e Visigoti. Questi, essendo tribù litigiose, non
riuscirono a respingere gli invasori successivi: i Mori.
a cura della redazione*
Azulejos decorano le scale del
Palacio dos
Marqueses de
Fronteira a
Lisbona. Le piastrelle, un elemento decorativo al
quale non è possibile sfuggire in
Portogallo.
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Nel 711 il califfato di Damasco guidò con successo
un'armata sulla penisola iberica. Al Portogallo
occorsero poi più di 500 anni per scalzare questi
dominatori. Poiché i Mori non si spinsero mai molto
a nord del fiume Douro, questa regione rimase prevalentemente cristiana. Nel 1100 la scena era pronta
per una guerra santa tra cristiani e musulmani.
Nel 1185, il territorio portoghese venne dichiarato
quasi ovunque e quando nel 1249 l'Algarve cadde
nelle mani di Alfonso III, la reconquista fu completa.
Dom Dinis I, sovrano astuto e illuminato, iniziò un
amibizioso programma a sostegno del proprio
regno: vennero costruiti più di 50 castelli lungo il
confine, piantate foreste e nel 1290 fu fondata
l'Università di Lisbona. Altro punto importante, la
lingua portoghese venne eletta a modus operandi della
burocrazia, scalzando latino e castigliano. Dinis rafforzò l'economia agricola istituendo fiere e mercati
che incoraggiarono il commercio interno. Nel 1308
un patto commerciale con l'Inghilterra gettò le basi
di una duratura alleanza. Il progresso non durò a
lungo, e il Portogallo entrò in una fase di stallo,
aggravata dalla peste che portò devastazione per
circa un secolo. A ciò si aggiunsero le guerre col
regno di Castilla.
Le basi per la conquista di terre oltremare fu posta a
partire dal 1415 da Enrico detto il Navigatore che si
il dialogo 4/07
circondò di astronomi e costruttori di navi e finanziò spedizioni. A suon di conquiste i portoghesi
divennero ben presto i signori dell'intero Oceano
Indiano e del suo ambìto commercio di spezie.
L'abbondanza e le ricchezze provenienti dalle esplorazioni d'oltremare non durarono in eterno: l'eccessiva sicurezza causò sottosviluppo, l'emigrazione
verso le nuove colonie ridusse la già esigua popolazione del Paese, la facilità di arricchimento portò a
una perdita di abilità e il costo della vita si impennò.
Nel 1578 il Portogallo subì pesanti sconfitte nelle
crociate e le casse nazionali furono svuotate per
pagare i riscatti di nobili fatti prigionieri, portandolo
alla bancarotta. Nel 1580 non fu difficile per il re
spagnolo Felipe II salire sul trono come Felipe I di
Portogallo. Il dominio spagnolo durò 60 anni, un
periodo che i portoghesi non hanno mai dimenticato, né perdonato. Col supporto dei francesi, un
gruppo di nazionalisti scacciò gli occupanti spagnoli e fece salire al trono Dom Joao IV. Questo passaggio di potere segnò l'inizio del dominio della Casa
di Bragança, durato fino alla fondazione della
Repubblica nel 1910 quando con un colpo di Stato
militare Dom Manuel II fu deposto. Nei successivi
16 anni ci furono non meno di 45 cambi di governo,
accompagnati da un indebolimento generale delle
strutture sociali ed economiche. La Repubblica era
in ginocchio quando nel 1926 un ennesimo colpo di
Stato militare elesse il generale Oscar Carmona presidente e Antonio de Oliveira Salazar ministro delle
finanze. In sei anni Salazar raggiunse la carica di
primo ministro, che non abbandonò per 36 anni.
Nel 1933 egli dichiarò un "Nuovo Stato", ispirandosi al dittatore fascista Mussolini. Assolutista e deciso
a riportare il Portogallo alla fede cattolica dopo
decenni di pensiero liberale, Salazar represse qualsiasi opposizione, impose la censura e istituì una polizia di Stato. Furono giorni oscuri per il Portogallo,
che fu tagliato fuori dal resto d'Europa, a eccezione
della Spagna. Salazar fornì appoggio militare al generale Franco nella Guerra Civile spagnola (‘36-’39).
Nel corso della II guerra mondiale il Portogallo per
tradizione avrebbe dovuto seguire l'antico alleato
negli affari esteri: la Gran Bretagna. Dal punto di
vista politico Salazar si sentiva più affine a Hitler.
Salazar agì da profittatore facendo affari con
entrambi, traendone beneficio immenso. L'impresa
più positiva di Salazar sono le profonde riforme economiche degli anni '50 e'60 con un tasso di crescita
annuale tra il 7 e il 9%. Nel frattempo, le colonie
portoghesi venivano spremute e i loro abitanti sfrutcontinua nella pagina a lato