IL FUTURO DELLE CITTÀ. LA CITTÀ METROPOLITANA E LA
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IL FUTURO DELLE CITTÀ. LA CITTÀ METROPOLITANA E LA
IL FUTURO DELLE CITTÀ. LA CITTÀ METROPOLITANA E LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA Intervento del Ministro per gli Affari regionali e le autonomie Maria Carmela Lanzetta Il futuro dell’Europa dipende in larga parte dal futuro delle nostre città. È per questo che il dibattito che svolgiamo oggi, con il contributo delle Università e dei centri di ricerca, dell’amministrazione centrale e dei diversi livelli di governo territoriale, è fondamentale. È giusto infatti che, proprio nel momento in cui l’Italia avvia il suo Semestre di Presidenza del Consiglio dell’Unione europea, si torni a parlare di città per sottolineare il ruolo centrale che possono rivestire come risposta alla crisi economica che a partire dal 2011 ha investito il sistema minandone paradigmi e modelli. Se infatti le città sono i luoghi in cui emergono i problemi, sono anche quelli in cui si trovano le soluzioni. Sono un terreno fertile per la tecnologia, la cultura, l’innovazione. Le città possono e devono essere il luogo della rinascita culturale, sociale ed economica europea ed italiana. È da qui, dai luoghi più vicini ai bisogni dei cittadini, che possono svilupparsi nuovi modelli di crescita, più inclusivi, con sistemi di trasporti e di welfare sostenibili. Ed è sempre qui, se pensiamo che più di due terzi della popolazione europea vive nelle aree urbane, che si possono sperimentare nuove forme di partecipazione democratica come accade già in diversi Paesi europei, dove i cittadini sono chiamati a contribuire ad alcune scelte di fondo, che diventano così partecipate e condivise e non più imposte dall’alto, soprattutto in tema di assetto del territorio. In un momento in cui, e lo abbiamo potuto verificare con la disaffezione mostrata dai cittadini alle recenti elezioni europee, l’Europa è vista spesso come un luogo lontano e astratto, le città possono trasformarsi in un ponte verso il Continente. Come Ministro sono assolutamente convinta della necessità di questa sinergia e intendo contribuire all’emergere di una chiara politica nazionale, che assuma quanto prima i caratteri di una vera e propria Agenda di politiche urbane nazionali. Stiamo attraversando una fase cruciale per l’Italia, in cui stiamo gettando le basi per un nuovo futuro della nostra economia e delle nostre Istituzioni. All’interno di questo nuovo quadro, assume particolare rilievo l’attuazione della Legge Delrio, che disegna nuove geografie amministrative per il nostro Paese. Un ruolo fondamentale sarà svolto dagli enti di area vasta, dalle unioni dei comuni e dalle Città metropolitane, di cui Bologna sarà una delle capofila. Come sapete siamo al lavoro sul decreto di riordino delle funzioni dei nuovi enti di area vasta, è una fase delicata (in proposito ribadisco la nostra intenzione di definire il decreto entro la fine del mese), ma si tratta di una serie di provvedimenti di grande importanza, perché costituisce il cuore dell’attuazione della riforma e saranno questi provvedimenti a tracciare la nuova architettura della governance del nostro territorio. Come ogni trasformazione istituzionale è un passaggio complesso, ma vi garantisco che da parte nostra c’è il massimo impegno in questo senso e la massima attenzione a coinvolgere e ascoltare tutti gli attori interessati. A tutti noi interessa il raggiungimento dell’obiettivo, che è il superamento di un sistema piramidale di amministrazione del territorio per costruire una vera e propria "democrazia orizzontale”. La legge infatti sostituisce l’attuale sistema delle Province immaginando una rete di "aree vaste" governate da un'assemblea di sindaci, senza costi politici e responsabile per la gestione di alcune materie (edilizia scolastica, strade provinciali, di ambiente e di genere dei diritti), mentre le altre funzioni sono ripartite tra il livello superiore (le regioni) e quella inferiore (comuni). Nelle aree urbane, dove 20 milioni di italiani vivono e producono il 35% del PIL, a partire dal gennaio 2015 sono istituite 9 città metropolitane, alle quali si aggiungerà la città di Reggio Calabria più avanti. Proprio come in tutti i paesi avanzati, le città metropolitane saranno responsabili su questioni come lo sviluppo urbano strategico, economico e sociale, sistemi di mobilità, gestione integrata di infrastrutture, servizi e reti di comunicazione, sistemi ICT. Con questo nuovo disegno l’Italia risponde anche alle indicazioni del report dell’Unione europea sulle Città del Futuro, laddove si evidenzia come i confini amministrativi di una città non corrispondono più alla realtà fisica, sociale, economica, culturale o ambientale dello sviluppo urbano e sono necessari nuovi modelli di governance più flessibili. Le Città metropolitane rispondono proprio a questa esigenza, con Statuti che verranno modellati dalle singole aree a seconda delle necessità e delle aspettative. È per questo che la scrittura dello Statuto delle città metropolitane non deve essere vissuta come un passaggio banale o semplicemente burocratico, ma affrontata e valorizzata come una vera Fase Costituente, che spero non sarà lasciata, e in questo Bologna può essere di esempio, alle sole amministrazioni, ma vedrà coinvolta la cittadinanza e le forze sociali. Lo Statuto non attiene soltanto a scelte di architettura istituzionale ma al modo in cui si pensa vada organizzata l'interdipendenza dei territori, la specializzazione e l'integrazione. Sarà uno strumento per superare l'individualità e per avvicinare i singoli territori in un processo culturale, sociale, economico che potrà consentire uno sviluppo coeso, inclusivo e una migliore programmazione delle risorse e del territorio. Per vincere tutte queste sfide, per arrivare all'obiettivo condiviso di una amministrazione semplice, utile ai cittadini, trasparente e funzionale, dobbiamo lavorare tutti insieme. Quello che abbiamo iniziato è infatti un lavoro collettivo, in cui ognuno di noi, ogni istituzione, dovrà collaborare in sinergia con gli altri. Ci sono, come sapete, e ci saranno continui scambi, momenti di confronto, e un monitoraggio dal centro che garantiamo. Così come un accompagnamento per tutti in una fase delicata ed esaltante, guardando con l'attenzione dovuta alle situazioni più difficili. Ho già scritto ai Sindaci delle Città metropolitane per offrire loro una collaborazione nella fase di definizione degli Statuti. Sarà un percorso entusiasmante, non privo di possibili difficoltà, ma l'approdo sarà una geografia nuova del nostro Paese, un nuovo protagonismo dei territori e dei cittadini. Le città sono state per secoli, in particolare in Italia, il motore dello sviluppo e della crescita. Riprendiamo il filo della nostra storia e portiamolo in questa nuova fase, restituendo alle nostre città il ruolo che meritano, anche in Europa. Bologna, 11 luglio 2014