l`arte parla?
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l`arte parla?
l’arte parla? In un poscritto a Lolita, Vladimir Nabokov risponde a propria difesa nei confronti delle critiche lanciate al suo romanzo che verte intorno a un uomo che seduce una ragazzina di dodici anni. Lui distingue il suo romanzo dalla letteratura pornografica, e spiega perché in America gli editori non vogliono pubblicare il libro e lo fa solo dopo il suo successo a Parigi. Nabokov afferma che il romanzo non è una difesa o una critica contro le persone pervertite, contro i luoghi americani dove esso è ambientato, e neanche una rivelazione di alcune delle sue esperienze personali. In qualche modo, la dichiarazione che emerge da quelle pagine tormentate riguarda la natura dell’arte e della letteratura. Per Nabokov, una buona arte è una pura arte, ovvero un’arte che non ha interesse nella verità o nei punti di vista. Un buon libro di narrativa è una storia che intrattiene il lettore e nient’altro. “Per me un’opera di narrativa esiste solo nella misura in cui essa mi dà ciò che io chiamerò felicità estetica, vale a dire la sensazione di essere in qualche modo, in qualche dove, connesso con altri stati di essere dove l’arte (curiosità, dolcezza, gentilezza, estasi) sono la norma”. Per difendere questo ideale, Nabokov è spietato nei confronti di qualsiasi tipo di letteratura che cerca di trasmettere qualche principio morale o messaggio: “tutto il resto è o una fesseria argomentativa o ciò che alcuni chiamano la Letteratura di idee, che molto spesso è una fesseria argomentativa in grandi blocchi di cemento”1. L’affermazione di Nabokov qui è simile a quella di Nietzsche, che difende, nel suo Volontà di Potere, "la riduzione della moralità all'estetica", e che esclama "arte e nient'altro che arte!"2 Sicuramente Nabokov ha ragione per quanto riguarda il potere estetico e trasformatore delle opere narrative. Quando entriamo in una storia e la 1 Vladimir Nabokov, Lolita (New York: Penguin, 2006), 359. 2 Friedrich Nietzsche, Volontà di Potenza, citato in Tzvetan Todorov, La Bellezza Salverà il Mondo: Wilde, Rilke, Cvetaeva (Milano: Garzanti, 2010), 30. sperimentiamo attraverso gli occhi dei suoi personaggi, siamo capaci di immaginare il mondo di nuovo e cresciamo nella nostra capacità di identificarci con le altre persone e gli altri punti di vista. La nostra mente e il nostro cuore sono arricchiti e comprendiamo meglio le nostre esperienze personali alla luce delle storie degli altri. Tuttavia affermare che la letteratura non dovrebbe mai cercare di comunicare alcun tipo di verità, per non essere una fesseria argomentativa, significa affermare che non c’è alcuna verità significativa da trasmettere. Se le nostre opere d’arte più elaborate – le più splendenti gemme di emozione e di bellezza che noi possiamo produrre – sono lontane dall’incarnare un messaggio, ciò è perché noi crediamo che non ci sia nulla che sia degno di essere comunicato. Possiamo sicuramente essere indifferenti alle storie di uomini che sono ossessionati dalle ragazze o alla letteratura pornografica da cui Nabokov si allontana prontamente. Ma io credo che ci sia una ragione ben più profonda del perché Nabokov si sbagli qui: le storie che ci procurano i livelli più alti di felicità estetica, le trame e i personaggi che ci commuovo profondamente, sono proprio le storie che sono collegate con la realtà e che trasmettono una verità incarnata. Sono storie che, nonostante parlino di innumerevoli questioni, riconoscono l’architettura di benevolenza del nostro universo, la struttura del bene, i mali e le ombre che combattono contro i nostri cuori, gli innumerevoli attimi di coraggio di cui abbiamo bisogno per affrontare la verità su noi stessi. Sono storie che, se usassimo il linguaggio della Bibbia, riconoscono che la nostra non è una storia ordinaria, non è una successione casuale di eventi, perché il nostro universo è stato penetrato da una Verità che si è fatta carne e ha dimorato in mezzo a noi. Anche se ci piacciano finali romantici, sogni che si avverano e tensioni che si allentano, nessuna storia ci può scuotere come la storia dell’Autore che entra nella nostra trama per dare la sua vita per la felicità del suo popolo. René Breuel cesanlorenzo.it