Ligornetto
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(La croce di Cristo al Castello Aragonese). Cascata di Foroglio in Valle Bavona (Valle Maggia) Ligornetto ESTATE 2015 Febbraio • Marzo • Aprile • Maggio 2013 Orario estivo delle celebrazioni eucaristiche PARROCCHIA CATTOLICA DI SAN VITALE MARTIRE, CHIASSO Sabato sera e vigilia delle festività (Ss. Messe prefestive) 15.30 Casa Giardino 17.30 Chiesa parrocchiale Domenica e festività 8.00 Chiesa parrocchiale 10.30 Chiesa parrocchiale 17.30 Chiesa parrocchiale 18.00 9.00 18.00 Lunedì Chiesa parrocchiale Martedì Chiesa di Sant’Anna Chiesa parrocchiale Mercoledì 9.00 Chiesa della Madonna di Fatima 18.00 Chiesa parrocchiale Giovedì 18.00 Chiesa parrocchiale Venerdì 18.00 Chiesa parrocchiale (Nei mesi di luglio e agosto è sospesa la S. Messa domenicale delle 17.30) PARROCCHIA CATTOLICA DELLA SANTA CROCE, PEDRINATE 19.00 9.30 17.00 17.00 Sabato sera e vigilia delle festività (S. Messa prefestiva) Chiesa di Santa Teresa a Seseglio Domenica e festività Chiesa della Santa Croce a Pedrinate Lunedì Chiesa della Santa Croce a Pedrinate Venerdì Chiesa della Santa Croce a Pedrinate CONFESSIONI NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI CHIASSO Tutti i sabati dalle 9.30 alle 11.00 In confidenza… Le aperture di papa Francesco non sono un cedimento lassista… Né rigorismo, né lassismo! Con le sue aperture papa Francesco non cessa di sorprendere e alcune sue affermazioni hanno fatto il giro del mondo: “Il mondo è come un ospedale da campo e la Chiesa deve curare con amore i feriti… Per i divorziati che chiedono i sacramenti questo è il tempo della misericordia... Chi sono io per giudicare un omosessuale che cerca sinceramente il Signore?... Non dobbiamo avere paura dell’amore e neppure della tenerezza”. Nessuna rivoluzione copernicana – si affretta a rassicurare qualcuno un po’ spaventato – il papa si muove nel solco della dottrina di sempre. Sarà benissimo, ma l’atteggiamento pastorale di Francesco è decisamente nuovo e rivoluzionario ed è proprio per questo che suscita enorme impressione. A dire il vero, però, non suscita soltanto enorme impressione, ma anche imbarazzo, fastidio e perfino aperta e severa disapprovazione. Vi sono, ahimè, anche eminenti Monsignori che contestano Francesco, ritenendo come certe aperture possano mettere in pericolo la purezza stessa della dottrina. Insomma, il tentativo sia pure lodevole di correggere il rigorismo della Chiesa di ieri, condurrebbe la Chiesa di oggi verso un cedimento lassista. E Francesco, non solo non indietreggia di un passo, ma rincara la dose, e andando oltre le anguste categorie moralistiche che oscillano sempre tra rigorismo e lassismo, senza mai centrare il vero obiettivo che è l’amore, con sorpresa generale fa dono alla Chiesa di un “Anno Santo straordinario” – avrà inizio l’8 dicembre prossimo – tutto imperniato sulla misericordia del Padre. È necessario, dice in sostanza il papa, convertirci tutti ancora una volta a quel Dio di bontà e di tenerezza che il Signore Gesù ci ha rivelato nel Vangelo. 3 Quale Dio ci ha rivelato Gesù? Il Dio che ci ha narrato Gesù non è né un orco giustiziere, come a volte si è immaginato in una visione rigorista, né un babbeo facilone, come si potrebbe pensare in una visione lassista, ma un Abbà, un Padre, capace solo di perdonare e di amare. E se è meraviglioso aprirsi e, quindi, convertirsi a questo amore, è insieme terribile rifiutarlo. L’obiezione classica: se Dio è buono come può esistere l’inferno?, va completamente rovesciata. Dobbiamo invece chiederci: può l’uomo opporsi all’amore di Dio fino a chiudersi lucidamente e totalmente? Perché l’inferno non è altro che questo: il “no” dell’uomo all’amore divino. Possiamo così affermare che anche l’oscuro argomento dell’inferno è ancora una prova, anche se indiretta, dell’amore infinito di Dio per noi. Poiché quel Dio che vuole immensamente la nostra salvezza, che è felice di perdonarci sempre nella sua onnipotenza misericordiosa, non può costringerci ad amarlo. L’amore, infatti, non può conoscere costrizione. Le aperture di papa Francesco, ispirate da un rinnovato approfondimento dell’amore divino – e mai finiremo di sondare questo amore – non sono affatto un cedimento lassista e, per questo, neppure una via più comoda e facile. Anzi, è una via assai più impegnativa, perché l’amore – e nella misura in cui amiamo tutti ne facciamo l’esperienza – conosce un suo ineliminabile aspetto drammatico, quello del tradimento e del rifiuto. In questa luce voglio raccontare una storia che ha il sapore della struggente bellezza della parabola del “figlio prodigo” (Luca 15) che tutti conosciamo. Lacrime invece di schiaffi Un mio allievo della scuola media era stato colto sul fatto mentre rubava una radiolina in un negozio. Il gerente l’aveva braccato all’istante e poi informato i genitori, i quali erano accorsi subito, più imbarazzati che mai, sul luogo del misfatto. Ma lui, il ladruncolo, approfittando di un momento di confusione, era fuggito a gambe levate. Non essendosi presentato a scuola nel pomeriggio e neppure rientrato a casa la sera, ebbero inizio le ricerche. I genitori da una parte, il docente di classe e il sottoscritto da un’altra. Lo trovammo a tarda notte, il docente ed io, nei pressi della stazione rannicchiato su una panchina. Era sconvolto e aveva una gran paura di tornare a casa, perché temeva che il papà lo picchiasse. Cercammo di rincuorarlo e poi lo prendemmo quasi di peso per ricondurlo a casa. Avvertimmo nel frattempo i genitori di sospendere le ricerche e di prepararsi con calma ad accogliere il fuggitivo. Giunti vicino a casa il ragazzo era terrorizzato. Come minimo si aspettava dal papà due sonori ceffoni. Invece, quando la porta si aprì, il ragazzo vide qualcosa che mai si sarebbe aspettato di vedere: il papà e la mamma che piangevano, felici di averlo ritrovato! La mamma lo prese per mano e insieme rientrarono in casa. Ci salutammo tutti alquanto sollevati. Il giorno seguente a scuola quel ragazzo mi raccontò poi com’era finita la vicenda, e che cosa aveva provato nel suo cuore… “Vedere il papà e la mamma piangere per me, mi ha fatto molto più male che ricevere due schiaffi. Penso proprio che non ruberò mai più in vita mia!”. don Gianfranco 4 Dio non si stanca mai di perdonare! Dalla esortazione apostolica “Evangelii gaudium” di papa Francesco Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo incontro non è per lui, perché nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore. Chi rischia, il Signore non lo delude, e quando qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspettava il suo arrivo a braccia aperte. Questo è il momento per dire a Gesù Cristo: “Signore, mi sono lasciato ingannare, in mille maniere sono fuggito dal tuo amore, però sono qui un’altra volta per rinnovare la mia alleanza con te. Ho bisogno di te. Riscattami di nuovo Signore, accettami ancora una volta fra le tue braccia redentrici”. Ci fa tanto bene tornare a Lui quando ci siamo perduti! Insisto ancora una volta: Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia. Colui che ci ha invitato a perdonare “settanta volte sette” (Matteo 18,22) ci dà l’esempio: Egli perdona settanta volte sette. Torna a caricarci sulle sue spalle una volta dopo l’altra. Nessuno potrà toglierci la dignità che ci conferisce questo amore infinito e incrollabile. Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia. 5 Domenica 10 maggio 2015 Festa della Prima Comunione per 20 bambini della nostra comunità Anna Dosi – Alex Cascella – Aurora Donati – Alyssa Pintus – Elena Gobbo – Filippo Papale – Gabriel Rodrigues Martins – Gabriele Alessi – Leonardo Venti – Lisa Piffaretti – Luca Vavassori – Manuel Luperto – Mattia Martini – Michael Del Piano – Miguel Isaque Ribeiro Teixeira – Nikolas Geraci – Ryuichi Agostinone – Sheila Casarano – Silvia Talarico – Daniel. “Figlio, sin dalla giovinezza ricerca l’istruzione e fino alla vecchiaia troverai la sapienza. Figlio, se lo vuoi, diventerai saggio; se ci metti l’anima, sarai esperto in tutto. Se ti è caro ascoltare, imparerai; se porgerai l’orecchio, sarai saggio. Ascolta volentieri ogni discorso su Dio e le massime sagge non ti sfuggano. Rifletti sui precetti del Signore, medita sempre sui suoi comandamenti; egli renderà saldo il tuo cuore e la sapienza che desideri ti sarà data”. (Siracide 6,18.32-33.35.37) 6 Cronaca parrocchiale 3 maggio Festa della Prima Comunione a Pedrinate per 9 bambini di questa comunità e di Seseglio. 10 maggio Festa della mamma e festa della Prima Comunione a Chiasso per 20 bambini della comunità. 14 maggio L’Eucaristia della solennità dell’Ascensione è condecorata dal “Coro della Gioia” di Lugano, che esegue la “Missa brevis” di Michael Haydn e altri brani classici di Haendel, Mozart e Verdi. Un bellissimo e inaspettato dono assai gradito da tutti i fedeli presenti alla celebrazione. 25 maggio Lunedì di Pentecoste all’insegna della cultura, dello svago e della gioia fraterna: una ventina di amici dell’Oratorio visita l’Expo 2015 di Milano che ha scelto come motto “Nutrire il pianeta, energia per la vita!”. Originale il padiglione della nostra Svizzera che porta il titolo significativo “Ce n’è per tutti?”. Ripartiamo in settembre Condividere il pane edifica la Comunità Martedì: PRANZO DELLE FAMIGLIE Mercoledì: MENSA DEI POVERI Vieni anche tu all’Oratorio a gustare con noi un momento di fraternità! Domenica 29 novembre 2015 ore 10.30 FESTA DELLA CRESIMA DEI NOSTRI RAGAZZI 7 Nel 60° dalla fondazione dell’immancabile appuntamento ideato da don Willy Il campeggio di Catto, nonostante… “Nonostante” è il nome che il gruppo di lavoro coordinato da Ettore Cavadini e Carlo Ortelli ha scelto per allestire gli appuntamenti del 60° del campeggio di Catto (in Leventina) e per ricordare don Willy ideatore, fondatore, animatore di quello che è stato ed è ancora il “suo” campeggio che ha portato avanti per anni e anni, “nonostante”, come soleva commentare il monsignore di Chiasso in bicicletta. Un gruppo di lavoro, ma prima di tutto un gruppo di amici, rappresentato alla presentazione degli appuntamenti per i festeggiamenti dai citati Cavadini e Ortelli e da don Gianfranco Feliciani; con loro il direttore delle medie Riccardo Camponovo, Riccardo Mazza già presidente del Velo Club e Claudio Canova, alla testa della Pci regionale, coinvolti per le rispettive competenze. “Nonostante” ha presentato un calendario importante: una foto-mostra con momenti di dibattito e conferenze, la storica biciclettata del 1° agosto. E poi ancora escursioni, gite e festeggiamenti in Leventina e a Chiasso, la pubblicazione di un libro, la creazione di un sito per raccogliere testimonianze, fotografie e documenti, veri e propri pezzi di storia della cittadina di confine a partire dagli anni Sessanta e di cui don Willy fu innegabile protagonista. E non potrà mancare anche la settimana di campeggio a Catto rivolta agli adolescenti della regione, con qualche incognita, “perché un tempo – ha ricordato qualcuno – bastava una fischiettata dell’Ada Pellegrini per fare andare d’accordo tutti”. Un programma coi fiocchi. 8 Tutti gli eventi del 60° di Catto La camminata da Chiasso a Catto (a piedi, ma anche in battello, auto postale) si svolge sull’arco di quattro tappe, dal 4 al 7 giugno: da Chiasso a Tesserete, da Tesserete a Giubiasco, da Giornico a Faido, da Faido a Catto. Pernottamenti negli alloggi della Protezione civile. Settimana a Catto (4-11 luglio) rivolta ai giovani della regione di quinta elementare e della scuola media, accompagnati da adulti con un programma di attività che prevede uscite al Gottardo e in capanna. La biciclettata del 1° agosto sarà allestita verso le ore 18.00 su un percorso cittadino, con la partecipazione di personaggi del mondo sportivo delle due ruote ecologiche. Si arriverà in piazza Boffalora dove si terranno festeggiamenti e la commemorazione ufficiale. Salita al Monte Pettine: sabato 12 settembre la gita sulla montagna per antonomasia dei campisti di Catto. Domenica 13 settembre: festa a Catto. Foto-mostra (dal 26 settembre al 4 ottobre) che si terrà allo Spazio Officina, accompagnata da conferenze, discussioni, momenti di teatro e da un catalogo con le testimonianze di chi ha conosciuto don Willy e il suo campeggio. In chiusura un evento a sorpresa. Informazioni e iscrizioni: sul sito www.nonostante.ch, contenitore completo e interattivo di informazioni sulle singole iniziative, di dettagli per le iscrizioni e di tutto il materiale raccolto. (Da “La Rivista del Mendrisiotto”, giugno 2015) “Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la Parola di Dio. Considerando attentamente l’esito finale della loro vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre!” (Dalla Lettera agli Ebrei 13,7-8) 9 Oro e cenere C’era un uomo ricco e avido che improvvisamente trovò il suo oro tramutato in cenere. Tanto se ne afflisse, che si mise a letto rifiutando ogni cibo. Un amico, saputo della sua malattia, andò a visitarlo e apprese la causa del suo dolore. Gli disse allora: “Non facevi buon uso delle tue ricchezze. Esse perciò, quando le ammassavi, non erano migliori della cenere. Ora ascol- ta il mio consiglio: stendi una stuoia nel tuo bazar, mettici sopra questa cenere, e fingi di farne commercio”. Il ricco fece come l’amico gli aveva consigliato, e quando qualcuno gli chiese: “Perché vendi cenere?”, egli rispose: “Metto in vendita i miei beni”. Un giorno venne a passare di lì una ra-gazza orfana e molto povera, ma senza cupidigia nel cuore. Vedendo il mercante nel bazar, gli disse: “Signore, perché hai ammucchiato lì, per venderli, oro ed argento?”. Il ricco mercante rispose: “Vuoi porgermi, per favore, quell’oro e quell’argento?”. Ed ella prese una manciata di cenere, che subito si tramutò in oro. Per chi ha le mani pure, la cenere diventa oro; ma per chi ha cupidigia nel cuore, l’oro si tramuta in cenere. (Parabola buddista) Saper ascoltare Il primo servizio che si deve al prossimo è quello di ascoltarlo. Come l’amore di Dio incomincia con l’ascoltare la sua Parola, così l’inizio dell’amore per il fratello sta nell’imparare ad ascoltarlo. Chi non sa ascoltare il fratello ben presto non saprà neppure più ascoltare Dio. Anche di fronte a Dio sarà sempre lui a parlare. Avrà così inizio la morte della vita spirituale; alla fine non resteranno altro che le chiacchiere spirituali, la condiscendenza fratesca che soffoca in tante belle parole pie. Chi non sa ascoltare a lungo e con pazienza parlerà senza 10 toccare veramente l’altro; ed infine non se ne accorgerà nemmeno più. Chi crede che il suo tempo sia troppo prezioso per essere perso nell’ascoltare il prossimo, non avrà mai veramente tempo per Dio e per il fratello, ma sempre e solo per se stesso. Dietrich Bonhöffer Oratorio: porte aperte a cura di Umberto Colombo Tra bilanci e preventivi… Quando si arriva al Bollettino estivo c’è il peso dell’anno di attività che sta per finire e quello della fatica del programma nuovo che si sta preparando, ma un altro anno se ne è andato. E in un altro peso si rischia di incappare: nel non accettare che gli anni passano, che la cultura si trasforma, che gente nuova sostituisce quella di prima e che le motivazioni, i bisogni e i desideri dei figli sono diversi dai nostri. La continuità non sta nel fare le stesse cose, ripetere le stesse attività, di generazione in generazione, ma produrre con il nostro agire una cultura ricca, che resista e sia pronta al confronto a cui attingere per crescere. Spesso, in occasione di qualche saggio, mi capita di incontrare reduci di passati retaggi oratoriani che mi chiedono: “In questa sala, allora sì che si faceva teatro… nel cortile tanti ragazzi giocavano a calcio… in Oratorio si facevano anche le Messe… non è come adesso”. Sentite il peso di una vita che non si adegua al cambiamento? Parlo di peso, perché nel vortice della nostalgia è difficile poi valorizzare il futuro e chi è impegnato a costruirlo. La speranza dei cristiani è fatta di cuori che si incoraggiano e di mani che si aiutano. Le critiche devono costruire non demolire. Quello che noi siamo, lo hanno progettato quelli di prima, quello I ragazzi della Cresima al rito della lavanda dei piedi del giovedì santo che i figli saranno lo stiamo progettando noi ora. Quindi, forza, guardiamo avanti, il bisogno d’Amore all’oratorio e nella Chiesa è tantissimo; sarà la “pietra angolare” da consegnare alle nuove generazioni. Fra qualche anno, forse già adesso, il problema non sarà “compiacersi dei beni che possediamo”, ma “saper convivere con l’altro”. Sono argomenti belli e facili da aprire, basta una parola, ma poi è difficile chiuderli perché sono tempi in cui non c’è posto per le sentenze preconfezionate, ma per fantasia e nuovi propositi. In cantiere, come lo scorso anno, saremo impegnati in diverse attività culturali e di fede. Con la “Scuola Genitori” siamo al decimo anno, con il “Film in controluce” siamo al quinto, poi avremo ancora un ricco programma sul cinema africano in ottobre e uno sulla fede in novembre. Inoltre inauguriamo già da questi giorni fino al mese di ottobre il primo concorso fotografico che avrà come tema “Lo sguardo”. Tutte le foto in gara saranno esposte assieme a una mostra dedicata a maschere originali dell’Africa. Con il prossimo Bollettino saranno presentati tutti i programmi. Per completare tutte le informazioni visitate il sito www.altracultura.ch e se volete tenervi aggiornati sulle iniziative iscrivetevi alla newsletter. 25 Giovani attori all’Excelsior Solitamente chiedo ai gruppi teatrali di fare loro una presentazione, sul nostro Bollettino estivo, delle attività che svolgono all’Excelsior, per far conoscere a tutte le famiglie e ragazzi alcune importanti opportunità formative, ma quest’anno è l’Oratorio a voler prendere l’iniziativa. Da qualche giorno, la settimana prima della fine della scuola, la Compagnia Teatrale Artinscena ha portato sul palco, con tutti i suoi allievi, gli ultimi tre saggi di loro creazione con grande entusiasmo da parte di tutti, a compimento di un anno impegnativo, ma con la certezza che a un traguardo, se si lavora con il cuore, si arriva sempre. Vi riporto le parole di Maria Luisa riportate nell’estate del 2012 sul Bollettino parrocchiale: “È stato un anno intenso, non sempre facile, ma attraverso l’unione, la complicità, lo scambio reciproco di idee, lo studio, gli approfondimenti e le tecniche teatrali, ha consentito a tutti, ragazzi e noi, di crescere ed essere un po’ più consapevoli delle nostre capacità e più fiduciosi per affrontare il cammino”. Sono parole più attuali che mai e vi assicuro che la passione di questi nostri amici si è sempre più rafforzata. Maria Luisa, Lorella, Sabrina e Massimo (tecnico), sono il motore potente di questa compagnia che da otto anni frequenta con i loro ragazzi il nostro palcoscenico, restituendo all’Excelsior un po’ della sua vocazione. Dico a loro GRAZIE per l’impegno e per il modo in cui educano alla responsabilità della vita. Chi volesse prendere contatti con loro per la prossima stagione: www.artinscena.ch 25 maggio: gita all’Expo 2015 di Milano con le cuoche della nostra mensa 26 27 I ragazzi della Scuola Media sul palco dell’Excelsior Quand’ero ancora ragazzino, per gioco, calcai per la prima volta la scena proprio al teatro Excelsior. C’era ancora quel magnifico prete in bicicletta che si chiamava don Willy. È emozionante tornare qui, in questo teatro, o al teatro dell’oratorio, come lo chiamavamo noi. Il teatro è per me uno spazio sacro, è la casa della creatività che offre a tutti la possibilità di esprimersi. Quando ci viene chiesto di esprimerci su un palco, subito nasce in noi il desiderio di farlo bene, per amor di pubblico, per amor di se stessi, delle arti sceniche, o semplicemente perché vogliamo fare una bella figura. Ecco però che ancor prima di calcare la scena, scopriamo che dietro le quinte, potrebbe nascondersi qualche timore. Si accende un faro e all’improvviso appare il rossore della timidezza, lo vediamo avanzare pretenzioso in proscenio. Che fare? Niente trucchi, bisogna provare a lasciarsi andare. Il gruppo diventa la risorsa preziosa per chi lo compone e chi lo conduce, nessuno escluso. Sono particolarmente grato ai ragazzi della quarta media di Chiasso per avermi dimostrato con il loro impegno, che essere generosi in scena genera gioia e soddisfazione. Hanno offerto il loro tempo per studiare le battute e per provare le scene. Mi hanno insegnato che rinunciare a giudicare se stessi e il prossimo durante l’atto creativo, ci fa scoprire il valore inestimabile di ogni essere umano, sia che stia assistendo alla messa in scena, sia che la stia compiendo. Sono certo che esperienze forti come questa lascino un segno, un ricordo indelebile. Chiudo gli occhi e sento ancora l’eco degli applausi, spero lo sentano anche loro, perché sono stati bravi e se li sono guadagnati. Diego Willy Corna 28 Un grande grazie al direttore RICCARDO CAMPONOVO Amicizia “laica” e cordiale tra Scuola e Oratorio… Dopo un quarantennio dedicato alla Scuola il direttore Riccardo Camponovo va in pensione. A lui giunga il più fervido grazie innanzitutto dagli innumerevoli ragazzi che l’hanno avuto non solo come insegnante preparato, ma soprattutto come educatore saggio, guida esperta ed amico sincero. A lui, pure, vada il grazie delle famiglie, dei colleghi docenti, di tutta la comunità chiassese. In questo affettuoso saluto al caro Riccardo è doveroso ricordare l’intimo legame venutosi sempre più a creare in questi ultimi anni tra la Scuola e l’Oratorio. Gli allievi della Scuola sono di casa all’Oratorio, così questi può offrire, dentro le nuove modalità dettate dai grandi mutamenti socio-culturali del nostro tempo, quel servizio di educazione integrale del ragazzo che costituisce oggi una vera priorità della società. Tra Scuola e Oratorio, quindi tra una realtà sociale e una cristiana, si è instaurata una sorta di nuova amicizia “laica” e cordiale, che con un’ampia apertura al dialogo e al confronto, superando gli steccati del vecchio confessionalismo e laicismo, consente a tutti un prezioso e reciproco arricchimento culturale. L’Oratorio parrocchiale è felice di questa “svolta educativa”, convinto come questa rappresenti davvero la strada dei tempi nuovi. BUONE VACANZE a tutti gli amici del nostro Oratorio e ai sostenitori del Bollettino parrocchiale 29 Paura dell’Islam? Non temete è un ordine che Gesù ripete spesso nel Vangelo e che dobbiamo accogliere anche nelle circostanze storiche meno favorevoli. I cristiani non temono perché lo stesso 30 loro sangue sarà seme di altri cristiani, come dice Tertulliano. Se consideriamo la storia, vediamo che l’Islamismo ha attinto dal cristianesimo monofisita e ha portato i suoi aderenti all’adorazione di un unico Dio. L’Islam si è fatto strada anche con la spada cancellando quelle presenze cristiane che lo ostacolavano. L’Islam ha conquistato non solo l’Oriente, ma anche l’Occidente con le terre di Spagna. Non è però possibile considerarlo come un blocco monolitico. Dobbiamo riconoscere non solo la cultura, ma anche la spiritualità che ha pervaso il mondo musulmano. Già attorno al mille si svolsero dei colloqui tra cristiani e musulmani sulle verità di fede, in particolare sulla Trinità, con spunti degni di nota. Poitiers, Lepanto, Vienna sono momenti che ci ricordano come l’Europa abbia respinto l’Islam altrove. Ora la sua presenza sembra farci più paura. Il cristianesimo rinuncia per principio a una difesa armata per far primeggiare il dialogo e lo scambio. La cosa principale che dobbiamo fare è vivere molto più intensamente la parola del Vangelo. Solo cristiani convinti e irradianti possono contrastare efficacemente l’Islam. Facciamo un esempio: la forza militare di Roma soggiogò completamente la Grecia. Ma la Grecia disponeva di una cultura elevata e affascinante e conquistò Roma tanto che la lingua stessa, il greco, si impose nell’impero. Anche i vangeli sono scritti nel greco corrente del primo secolo, la koiné, propria dei popoli del bacino mediterraneo. Noi immaginiamo uno scontro armato, quando lo scontro più delicato e decisivo è tra i pensieri, le culture, gli atteggiamenti. Lo si è visto in Spagna e poi anche in Grecia: il cristianesimo “ha tenuto” anche se oppresso dagli occupanti. Invece del timore dobbiamo coltivare in noi l’amore. Le famiglie e le parrocchie sono le cellule vive che animano la Chiesa. Più le famiglie sono coese, più le parrocchie sono vive, e più diventiamo invincibili, non più disgregabili. Una pacifica convivenza tra religioni diverse è possibile là dove l’estremismo è bandito. Non è possibile fare delle previsioni. Non si tratta infatti di ipotizzare degli scontri bellici, ma di riflettere sulle rispettive forze di penetrazione. Va tenuto conto che la pressione islamica si è sviluppata grazie alla forte richiesta di petrolio, che ha resi ricchi molti paesi, capaci di espansione. Con l’esaurimento del petrolio e l’avvento di energie alternative questa pressione sparirà. Ma non si deve solo pensare a un’ipotetica conquista araba dell’Occidente. Il consumismo, l’edonismo, l’ateismo sono già all’opera per minare alla base la tradizione cristiana. A un cristianesimo di facciata, che toccava tutti come “religione di stato”, si è sostituito il cristianesimo di convinzione, che è vissuto solo da coloro che hanno capito che il comandamento dell’amore di Dio si traduce in pratica in una vita tutta spesa al servizio del prossimo. Il quadro del giudizio universale in Matteo 25 ne è una riprova. O cristiano, esci dal tuo anonimato, dalle tue paure, per testimoniare in una vita di fraternità, nutrita dalla parola e dai sacramenti, che Cristo Gesù è la chiave della nostra vita, la sorgente della nostra gioia e della nostra felicità. Gli altri si convertano a lui. Sandro Vitalini 31 La pagina del buonumore Cosa non succede in estate… Una domenica d’estate particolarmente afosa un prete vede entrare in chiesa un’avvenente signora quasi del tutto svestita. Le si avvicina mentre questa sta immergendo le dita nell’acqua santa per fare il segno della croce, e le dice: “Scusi signora, ma se è soltanto per immergere le dita nell’acqua non c’era bisogno che si spogliasse così!”. Sulla vetrina di un negozio di ventilatori il gerente ha appeso un cartello con questa scritta: “Comprate qui e starete senz’altro freschi!”. Un gruppo di carabinieri e guardie di finanza della vicina Italia organizza una gita estiva fino a Londra. Visitano la capitale inglese prendendo posto su un pullman doppio, sopra i carabinieri e sotto le guardie di finanza. Arrivano e scendono: i finanzieri tutti allegri e ben pettinati… i carabinieri tutti spaventati e con i capelli dritti. “Ma cosa vi è successo?”, chiedono i finanzieri. E i carabinieri: “E ce lo domandate pure? Noi abbiamo fatto tutto il viaggio senza l’autista!”. Qual è il colmo per un bagnino? Preferire le uova affogate. Un ragazzo e una ragazza, conosciutisi in vacanza, passeggiano in riva al mare teneramente abbracciati. Lei chiede a lui: “Dimmi, amore: preferisci una donna bella o una donna intelligente?”. E lui: “Né l’una, né l’altra, tesoro; lo sai che io voglio solo te!”. Per Antonio le ferie in montagna si sono tramutate in un vero incubo. Vicino al suo albergo, infatti, c’è un pollaio con un gallo che ogni mattina canta verso le tre e mezza e le quattro svegliando tutti. Una mattina, non potendone più, si alza con l’intenzione di farlo fuori. Lo prende con la sinistra per le zampe e con la destra comincia a girargli il collo, quando improvvisamente il padrone lo vede e gli chiede cosa sta facendo. Risposta: “Sto caricandogli la sveglia, perché questa mattina ha cantato con un quarto d’ora di ritardo”. La moglie esaurita dice al marito: “Caro, il medico mi ha prescritto due mesi di mare e due mesi di montagna. Dove pensi di portarmi prima?”. E lui: “Sicuramente da un altro medico!”. Una signora amante della cultura entra in un negozio di libri per sceglierne uno da leggere durante le vacanze. “Scusi – chiede alla commessa “ è interessante questo?”. “Guardi signora… è di Alessandro Manzoni”. “Oh, mi scusi tanto, credevo fosse in vendita!”. Una signora entra trafelata in ospedale e domanda: “Dov’è mio marito, quel signore che è stato schiacciato sulla spiaggia da un rullo compressore?”. E l’infermiera: “Deve essere nelle camere 14, 15, 16 e 17”. 32 TELEFONI Parrocchia cattolica di San Vitale martire Chiasso Casa parrocchiale Natel don Gianfranco Natel don Andrea 091 682 86 32 079 444 20 46 (per urgenze) 079 275 54 36 (per urgenze) E-mail: [email protected] Ufficio parrocchiale 091 682 36 82 - Fax 091 682 36 46 Chiesa arcipretale (sagrestia) 091 682 47 44 Oratorio parrocchiale 091 682 37 19 (Umberto Colombo) 091 682 37 41 (Segreteria telefonica) Web: parrocchia-chiasso.ch E-mail: [email protected] Blogparrocchia-chiasso.ch/frontiereaperte/ Sala - Cine Excelsior 091 682 36 73 091 682 37 41 (Segreteria telefonica) Web: perunanuovacultura.ch E-mail: [email protected] Facebook: facebook.com/perunanuovacultura Twittertwitter.com/OratorioChiasso Libreria San Vitale Comunità Suore 091 682 02 40 091 682 32 51 Parrocchia cattolica della Santa Croce Pedrinate Sandro Cairoli (presidente) 091 683 52 10 PP 6830 CHIASSO La Buona Stampa, Lugano