Anziana sbaglia numero e trova il suo "salvatore"

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Anziana sbaglia numero e trova il suo "salvatore"
Articoli stampa
16 novembre 2013
da IL GAZZETTINO
Anziana sbaglia numero e trova il suo "salvatore"
(L. Levorato).Donna anziana cade e si sente male: sbaglia numero di telefono ma si salva lo stesso.
Una brutta avventura fortunatamente a lieto fine quella accaduta la scorsa notte ad un'anziana
di 85 anni di Vigodarzere. È all'incirca l'una di venerdì notte quando arriva una telefonata: «Aiuto,
sono caduta, sto cercando mia sorella», implora una flebile voce femminile. Dall'altro capo del
telefono non c'è la congiunta della donna, ma un giovane che di fronte alla disperata richiesta di
aiuto fa parlare la donna. «Sono caduta, mi fa male una gamba e non riesco a muovermi, aiuto».
Preoccupato, il giovane, che non sa chi sia la donna al telefono, cerca di capire di più di ciò che
le è accaduto e, in particolare, di sapere dove abiti la donna. Dopo averle chiesto l'indirizzo, l'uomo
riaggancia e lancia l'allarme al 118 e ai carabinieri.
In pochi minuti, seguendo le indicazioni fornite dal ragazzo, una pattuglia del nucleo
radiomobile di Padova e i medici del Suem arrivano in via Pio X a Vigodarzere. Dopo aver provato a
suonare al campanello di casa, e non ottenendo nessuna risposta al citofono, i militari decidono di
entrare in casa dove, per terra in soggiorno, dolorante e spaventata, trovano un'anziana di 85 anni
che si lamenta per un dolore alla gamba.
Ai soccorritori la donna ha raccontato che poco prima di fare quella telefonata era inciampata e
poi caduta a terra. Non riuscendo a muoversi, l'anziana aveva preso il telefono per chiamare la
sorella e chiederle aiuto ma, forse perché in preda al panico e all'agitazione, ha confuso alcuni
numeri componendo un numero sbagliato. Infatti, la donna ha telefonato ad un'altra persona: il
giovane che ha allertato i soccorsi e che l'ha così salvata.
Trasportata al pronto soccorso, l'anziana è stata visitata e sottoposta ad accertamenti per
valutare le sue condizioni di salute: i medici hanno riscontrato che cadendo a terra, si è procurata
una frattura ad un gamba che è stata giudicata guaribile in qualche giorno di prognosi.
da IL MATTINO DI PADOVA
Telefona a un estraneo che le fa arrivare i soccorsi
Dolorante e impaurita, ha digitato il numero di telefono sul cellulare per chiedere aiuto. Solo che la
signora di 85 anni, che abita da sola in via Pio X a Vigodarzere, non ha chiamato la sorella, come
era invece convinta di fare, bensì un ragazzo, il quale, sentita dall’altra parte del telefono una
donna anziana in difficoltà, le ha chiesto l’indirizzo e le ha inviato un’ambulanza. La quale è arrivata
accompagnata dai vigili del fuoco, che dovevano far entrare in casa i sanitari, visto che la donna era
a terra e non poteva muoversi. E anche dai carabinieri, che avevano il compito di verificare cosa
fosse accaduto in quella casa e se la donna fosse stata aggredita. Era accaduto invece che l’anziana
signora, alzatasi intorno a mezzanotte e mezza, camminando per casa è caduta per terra,
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16 novembre 2013
rompendosi una gamba. È riuscita a raggiungere il telefono cellulare, solo che nella fretta e nello
stato di agitazione in cui versava, ha digitato un numero, sbagliando delle cifre. Voleva chiamare
sua sorella, invece ha finito per parlare con il ragazzo, che non si sa chi sia né da dove rispondesse.
Resta il suo gesto gentile e altruista con il quale ha permesso di soccorrere tempestivamente
l’anziana signora, che è stata pertanto accompagnata al pronto soccorso dove le hanno riscontrato
la frattura di una gamba. (cri.s.)
L’assessore Zanovello derubata di soldi e gioielli
Vigodarzere. blitz dei ladri mentre si era allontanata da casa
di Cristina Salvato. Persino l’assessore all’Istruzione di Vigodarzere, Lisa Zanovello, è stata vittima
dei ladri, di quelle bande che irrompono nelle case all’imbrunire, quando si lasciano le tapparelle
ancora sollevate per uscire pochi minuti. Ma visto che la luce all’interno non è accesa, i
malintenzionati capiscono che in casa non c’è nessuno. «Sono uscita un’oretta, tra le 18.30 e le
19.20», racconta Zanovello, «per accompagnare mio marito in stazione. Pensare che ho le
tapparelle blindate, ma non ho pensato di abbassarle, valutando che sarei stata fuori casa per poco
tempo. Invece, al mio ritorno ho trovato la casa sottosopra». I ladri hanno scassinato la finestra
della cucina e in casa hanno aperto i cassetti e gli armadi. «Sulla scrivania c’erano dei contanti
perché dovevamo effettuare un pagamento», prosegue l’assessore all’Istruzione, «e in camera i
malviventi hanno trovato le tre collanine che mi erano rimaste da precedenti furti subìti quando
ancora vivevo con i miei genitori. Oramai non è rimasto più nulla che mi possano rubare». Se la sua
brutta avventura può servire a mettere in guardia altre persone, almeno sarà servita a qualcosa.
Purtroppo, nei Comuni della cintura metropolitana si stanno verificando quotidianamente queste
tipologia di furti. Sono le stesse forze dell’ordine a consigliare di abbassare le tapparelle, chiudere a
chiave la porta di casa e lasciare accesa una luce all’interno, anche se si esce per pochi minuti.
Soldi e gioielli non vanno riposti nei cassetti, dentro gli armadi o nei barattoli in cucina, perché
sono i primi posti in cui i ladri vanno a cercarli. Attenzione poi alle telefonate mute. «Sia di mattina
che di pomeriggio aveva chiamato qualcuno che restava in silenzio», conclude l’assessore, «forse
per controllare se eravamo in casa. Se gli oggetti si ricomperano, quel che abbiamo addosso ora è
un senso di “violazione” e paura».