Giovani, il futuro è nelle vostre mani!

Transcript

Giovani, il futuro è nelle vostre mani!
N° 103
marzo - aprile 2010
Notizie SMA
Società
Missioni
Africane
Autorizzazione del Tribunale di Genova N° 18 del 2 aprile 1990 - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 2, DCB Genova” - detentore
del conto per restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. Imprimé à taxe réduite taxe perçue -Tassa riscossa CMP/CPO Genova -Italia Red./Amm. SMA NOTIZIE Via Francesco Borghero 4 16148 Genova (GE)
Tel. 010.307011 Fax 010.30701240 - C.C.P. 479162 Direttore Responsabile: S. Galli. Redazione: M. Armanino, E. Basso, F. Drogo, A. Porcellato, Paola Dodero, Chiara Trumpy.
Iscritta all’Unione Stampa Periodica Italiana I
Federazione Stampa Missionaria Italiana
Grafica e Stampa Erga Edizioni -Via Biga 52r. 16144 Genova - tel.010 8328441
Giovani, il futuro
è nelle vostre mani!
Gesù ricorda al giovane ricco i dieci comandamenti, ...essi sono punti di riferimento essenziali
per vivere nell’amore, per distinguere chiaramente
il bene dal male e costruire un progetto di vita solido e duraturo. Ascoltarli e metterli in pratica non
significa alienarsi, ma trovare il cammino della libertà e dell’amore autentici (...) Il futuro è nelle mani
di chi sa cercare e trovare ragioni forti di vita e di
speranza. Se vorrete, il futuro è nelle vostre mani!
Da l Messa g g io d i Papa B enedet to p er l a
XXV Giornata Mondiale della Gioventù:
“Maestro buono, che devo fare per avere in eredità la vita eterna?” (Mc 10,17).
“Se Cristo è risorto perché siete così tristi? Voi
non avete un volto di persone redente! Per farmi
credere nel loro Dio, bisognerebbe che i cristiani
cantassero dei canti migliori, bisognerebbe che
avessero un’aria più contenta”.
(Nietzsche)
A tutti gli amici e benefattori, la comunità SMA è lieta di porgere gli auguri pasquali:
“Cristo è veramente risorto, Alleluia!”
Illustrazione di Anne D’Audiffret
l giovane ricco chiede a Gesù: “Che cosa devo
fare?”. La stagione della vita in cui siete immersi
è tempo di scoperta dei doni che Dio vi ha elargito e
delle vostre responsabilità. È, altresì, tempo di scelte
fondamentali per costruire il vostro progetto di vita.
Come il giovane del Vangelo, forse anche voi vivete
situazioni di instabilità, di turbamento o di sofferenza, che vi portano ad aspirare ad una vita non
mediocre e a chiedervi: in che consiste una vita riuscita? Che cosa devo fare, affinché la mia vita abbia
pieno valore e pieno senso?”. Non abbiate paura di
affrontare queste domande (...) Esse attendono risposte non superficiali, ma capaci di soddisfare le
vostre autentiche attese di vita e di felicità.
“Che cosa devo fare per avere in eredità la vita
eterna?”. Interrogarsi sul futuro definitivo che attende ciascuno di noi dà senso pieno all’esistenza,
poiché orienta il progetto di vita verso orizzonti
non limitati e passeggeri, ma ampi e profondi, che
portano ad amare il mondo, da Dio stesso tanto
amato, a dedicarci al suo sviluppo, ma sempre con
la libertà e la gioia che nascono dalla fede e dalla
speranza. Cari giovani, vi esorto a non dimenticare
questa prospettiva nel vostro progetto di vita: siamo
chiamati all’eternità. Dio ci ha creati per stare con
Lui, per sempre. Essa vi aiuterà a dare un senso
pieno alle vostre scelte e a dare qualità alla vostra
esistenza.
Notizie SMA
Società
Missioni
Africane
Sinodo Africano
marzo - aprile 2010 N° 103
Africa, alzati!
Fotografia di Carlo Bordone
Dal messaggio finale del II Sinodo africano
I
I
l Sinodo ha un messaggio molto importante e speciale
per voi, cari cattolici africani impegnati nella vita
pubblica. Lodiamo i tanti tra voi che si sono offerti per il
servizio pubblico nel vostro popolo, senza preoccuparsi
di tutti i pericoli e delle incertezze della politica in Africa,
prendendolo come un apostolato per promuovere il bene
comune ed il regno di Dio (…) L’Africa ha bisogno di santi
in rilevanti uffici politici: politici santi che sgombreranno
il continente dalla corruzione, che lavoreranno per il bene
della gente e che sapranno come galvanizzare altri uomini
e donne di buona volontà al di fuori della Chiesa ad unirsi
contro i mali comuni che assillano le nostre nazioni (…) Vi
esortiamo, tutti voi fedeli laici in politica, di approfittare
pienamente di tali programmi là dove esistono. Molti cattolici in posizioni di prestigio deplorevolmente non hanno
corrisposto adeguatamente all’esercizio delle loro cariche.
Il Sinodo invita tali persone a pentirsi o a lasciare la pubblica arena e così cessare di causare rovina al popolo, dare
cattiva fama alla Chiesa Cattolica (23).
l Sinodo ha una parola speciale per voi, care donne
cattoliche. Voi siete spesso la spina dorsale della nostra
Chiesa locale. In molti paesi le Organizzazioni delle Donne Cattoliche sono una grande forza per l’apostolato della
Chiesa (…) Ovunque in Africa si parla molto dei diritti delle
donne, specialmente attraverso i piani d’azione preparati da
alcune agenzie dell’ONU. Molto di ciò che dicono è giusto e
corrisponde a quanto la Chiesa va dicendo. Ma c’è bisogno di
grande cautela nei progetti concreti da loro proposti, spesso
per secondi fini. Noi incarichiamo voi, donne cattoliche, ad
essere pienamente coinvolte nei programmi per le donne
dei vostri paesi, con gli occhi della fede ben aperti. Munite di
una buona informazione e della dottrina sociale della Chiesa,
dovreste fare in modo che le buone idee non vengano distorte
dagli spacciatori di ideologie straniere e moralmente velenose
che riguardano il genere e la sessualità umana (25).
F
ate in modo di organizzarvi in associazioni ed in gruppi
di Azione Cattolica che vi rendano capaci di migliorare
la qualità della vita cristiana e l’impegno per la Chiesa. Ciò
vi metterebbe anche in una posizione migliore per interpretare ruoli di guida nella società e per diventare testimoni più
efficaci e promotori di riconciliazione, giustizia e pace, come
sale della terra e luce del mondo (26).
R
ivolgiamo ora l’attenzione alle nostre care famiglie
cattoliche in Africa. Ci congratuliamo con voi per
essere rimaste tenacemente fedeli agli ideali della famiglia cristiana e per aver conservato i valori migliori della
nostra famiglia africana. Vi mettiamo in guardia contro
gli attacchi di velenose ideologie provenienti dall’estero,
che pretendono di essere cultura “moderna”. Continuate
ad accogliere i bambini come dono di Dio ed allevateli
nella conoscenza e nel timore di Dio, per essere persone
di riconciliazione, di giustizia e di pace nel futuro. Siamo
coscienti che molte delle nostre famiglie sono oggetto di
grande pressione. La povertà spesso rende i genitori incapaci di prendersi buona cura dei propri figli, con conseguenze
disastrose (24).
I
nfine ci rivolgiamo a voi, nostri figli e figlie, giovani
delle nostre comunità. Voi non siete solo il futuro
della Chiesa: voi siete già il presente in grande numero. In molti paesi d’Africa più del 60% della popolazione è
sotto i 25 anni (…) Sentiamo di dover dare un’attenzione
particolare a voi, giovani adulti. Voi siete spesso trascurati, lasciati alla deriva come bersagli per ideologie e sette
di ogni tipo. Voi siete molto spesso reclutati ed assunti per
pratiche violente. Esortiamo tutte le Chiese locali a considerare l’apostolato verso i giovani come un’alta priorità (27).
2
Notizie SMA
Società
Missioni
Niger
marzo - aprile 2010 N° 103
Africane
Colpo di stato in NIGER
Di passaggio alla casa generale SMA a Roma,
mons. Michel Cartatéguy, arcivescovo di Niamey,
ne ha fatto la cronistoria
“I
Giovedì 25 febbraio - Il colonnello Hassane Mossi, capo
dello Stato Maggiore aggiunto dell’ Aeronautica e membro
del CSRD ha iniziato un viaggio nell’Africa occidentale che
lo conduce in Nigeria, Togo, Ghana e Burkina-Faso: ovunque
riceve buona accoglienza.
n questo giorno, 18 febbraio 2010, noi Forze di Difesa
e di Sicurezza, abbiamo deciso di prendere le nostre
responsabilità mettendo fine alla situazione politica che Lei
già conosce”. Così si è espresso, verso le ore 22, un gruppo
di militari annunciando il colpo di stato. Questo gruppo
si denomina “Consiglio Supremo per la Ripristino della
Democrazia (CSRD)”. Esso ha immediatamente sospeso la
Costituzione della VI Repubblica e sciolto tutte le istituzioni
ad essa collegate. Il presidente Tandja Mahamadou è stato
arrestato mentre presiedeva un Consiglio di ministri straordinario, ora si trova in residenza sorvegliata. Oggi è il capo
Squadrone Salou Djibo, di 45 anni, che dirige il Paese. È
un giovane ufficiale discreto e rispettato nelle file militari,
ma poco conosciuto al di fuori. Al suo fianco si trova il colonnello Djibrilla Hima, detto «Pélé» dai Nigerini per il suo
amor per il pallone.
Sabato 20 febbraio - Il colonnello Djibrilla si reca a Bamako (Mali) al vertice ordinario dei capi di Stato e di governo
dell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale
(UEMAO), dove riceve un’accoglienza calorosa da tutti i capi
di Stato. E’ stato un riconoscimento ufficiale degli altri paesi
della sotto regione. Per principio, la Comunità Internazionale condanna il colpo di stato e richiede un ritorno rapido
all’ordine costituzionale, ma riconosce che l’esercito nigerino
ha saputo superare una crisi politica, che i negoziati interni
non avevano potuto risolvere, a causa della posizione rigida
del Presidente Tandja.
Le prime dichiarazioni della giunta al potere rassicurano
la popolazione: “Tutto sarà realizzato nella trasparenza; al
termine di elezioni libere e credibili, il potere sarà dato ad
un governo democraticamente eletto”. Quello stesso sabato, è stata organizzata a Niamey una marcia di sostegno
(10.000/15.000 persone) al CSRD, seguita da una riunione.
I capi della vecchia opposizione si sono congratulati con il
CSRD ed hanno chiesto di abbreviare i tempi di transizione.
Venerdì 26 febbraio - Oggi è festa. È il Mouloud, giorno della
nascita del Profeta. È l’occasione per me, come sempre, di
indirizzare un messaggio alla Comunità musulmana tramite
la radio, stampa e televisione. Dico: “Questa festa musulmana cade quando la Comunità cattolica vive il suo tempo di
quaresima per prepararsi alla grande festa di Pasqua. Ciascuna delle nostre feste religiose, musulmane e cristiane, è
l’occasione per implorare il perdono di Dio su noi e condividerlo
con quelli che abbiamo offeso. (…) Gli avvenimenti recenti
del nostro Paese ci invitano ad incarnare questo perdono nel
quotidiano concreto delle nostre relazioni interpersonali per
garantire la riconciliazione, l’armonia dei cuori e fare crescere
l’unità della nostra Nazione attorno agli ideali comuni che
abitano gli uomini e le donne di buona volontà».
Martedì 23 febbraio - Il capo dello Stato ha nominato Mahamadou Danda, primo ministro. È una scelta giudiziosa. È
già stato ministro due volte. Non è un politico, è un grande
rappresentante dello Stato, conosciuto “per la sua integrità,
il suo pragmatismo e la sua dedizione al lavoro”. Tutti si rallegrano di questa nomina. Questo primo ministro condurrà il
Niger indubbiamente sui binari di una democrazia moderata.
Domenica 28 febbraio - Il capo della Truppa, Salou Djibo,
fa un discorso di 10 minuti alla televisione per rassicurare i
Nigerini e la Comunità internazionale: “Nessun membro della
giunta, che ha preso il potere in Niger in occasione del colpo
di stato, si presenterà alle prossime elezioni presidenziali.
L’era dei regimi autocratici è veramente passata in questo
paese che non ha altra vocazione che di essere democratico”.
Mercoledì 24 febbraio - Il portavoce del CSRD, il colonnello
Abdoul Karim Goukoye, tiene una conferenza stampa. È
la prima conferenza stampa degli uomini forti del Niger. Il
colonnello ha spiegato le ragioni che hanno portato il CSRD
a prendere il potere ed ha annunciato tre obiettivi: Sanare
la situazione socio-politica. Riconciliare i Nigerini tra loro.
Restaurare la democrazia attraverso elezioni libere e trasparenti. Questi obiettivi saranno raggiunti con “la piena
partecipazione di tutti”.
Lunedì 1° marzo - Alle ore undici, il nuovo primo Ministro
mi vuole incontrare. L’intervista è cordiale. Mi ringrazia
per tutto ciò che la Chiesa Cattolica fa per mantenere la
pace tra tutti i credenti. Ha apprezzato il mio appello alla
riconciliazione e mi chiede di pregare perché la transizione
di cui si è fatto carico avvenga bene. In cambio, gli assicuro
la nostra collaborazione e gli chiedo di mantenere la laicità
dello Stato, perché ognuno abbia la libertà di esprimere la
nostra fede come l’abbiamo sempre fatto.
Alle diciassette è il momento delle strette di mano nel cortile
dell’arcivescovado. I soldati con il pick-up con le mitragliatrici accompagnano il Capo delle Truppe Salou Djibo, che
mi fa una visita di cortesia. Circondato dai suoi colonnelli,
mi garantisce che le sue porte sono molto aperte e mi prega di dire a tutta la Comunità cristiana che è a casa sua
in Niger. Gli assicuro la mia preghiera e la mia volontà di
operare per instaurare la democrazia se lo chiederà, come
l’abbiamo sempre fatto.
3
Notizie SMA
Società
Missioni
Africane
Angola
marzo - aprile 2010 N° 103
Impressionante il lavo
P. Toni Porcellato, vistando l’Angola nel gennaio scorso, ha potuto condividere
il vissuto dei padri e intravedere le scelte pastorali per i prossimi anni
A
Luanda sono stato accolto dai nostri cinque Sma italiani: P. Renzo
Adorni, P. Luigino Frattin, P. Angelo
Besenzoni, P. Walter Maccalli e P. Ceferino Cainelli.
Tra i popoli “più abbandonati”
A Kicolo P. Renzo, P. Luigino, P. Angelo e P. Ceferino vivono insieme al
Bom Pastor. Con loro collabora don
Mario Cherchi, un prete Fidei-Donum
sardo, che da poco abita in una nuova
parrocchia del quartiere. P. Luigino
Frattin è il veterano, quello che è arrivato quando c’era solo una cappella.
È il vicario generale della Diocesi, ma
è anche l’esperto di cemento, ferro e
progetti di costruzione.
In questi dieci anni, sono nate un gran
numero di comunità cristiane, organizzate oggi in tre parrocchie, una dozzina
di cappelle e molte comunità ecclesiali
di base. Questo apostolato urbano per
certi versi è più impegnativo dell’evangelizzazione in ambito rurale e domanda molta inventiva, grande capacità
di organizzare e coinvolgere e molta
pazienza. I numeri sono sempre alti:
parecchie centinaia di catecumeni,
migliaia di allievi delle scuole che dipendono dalla parrocchia, quattrocento tra catechisti e catechisti ausiliari
e così via. Eppure i cattolici praticanti
sono forse il 3% della popolazione.
Far nascere il clero locale
Una mattina P. Renzo Adorni mi
parlava dei seminaristi della diocesi
e come sensibilizzavano la parrocchia sul costo della loro permanenza
in Seminario. Si sentiva una certa
P. Toni Porcellato, vice provinciale SMA, ha incontrato a Kicolo (Angola) i PP. Luigino Frattin, Renzo Adorni, Walter Maccalli, Angelo Besenzoni e Ceferino Cainelli.
Sotto: P. Angelo Besenzoni con i cristiani della futura parrocchia Sant’Elisabeth
soddisfazione ed anche fierezza in
quello che diceva, perché grazie a Dio
e all’impegno messo in questi anni,
sta finalmente nascendo anche un
clero locale. Attualmente il presbiterio
è costituito dal Vescovo e da 18 preti,
tutti appartenenti ad istituti religiosi o
missionari. In aprile sarà ordinato P.
José, il primo prete diocesano. Lo seguono 7 o 8 seminaristi distribuiti nei
vari anni di teologia. I nostri confratelli
SMA hanno una sensibilità forse più
evidente di altri nel seguire i giovani
e far nascere il clero diocesano locale.
“Dov’è tuo fratello?”
I padri cercano di farsi vicini alle persone più svantaggiate, soprattutto a
livello religioso. Mi ha molto colpito la
scelta di P. Walter Maccalli, accettata
4
anche dagli altri, di prestarsi per ridare
vita alla parrocchia di Nambuangongo,
abbandonata da 50 anni in seguito alle
due guerre, quella contro i Portoghesi
dal ‘60 al ‘74 e quella tra l’UNITA e il
MPLA tra il ‘76 e il 2002. Ho accompagnato P. Walter nella sua casetta molto
semplice con annessa una sala che
funge da chiesa. Non c’è luce elettrica,
non c’è acqua corrente, non c’è campo
per il telefono cellulare. Da Caxito,
per arrivarci ci sono 150 km, molti dei
quali di pista, un torrente da passare
a guado. Eppure P. Walter è felice di
condividere la vita di villaggio di quei
semplici contadini che da tanti anni
non vedevano un prete. Egli dedica
molto tempo a visitare gli ammalati,
specialmente gli anziani, che spesso
giacciono senza cure nel chiuso delle
Notizie SMA
Società
Missioni
Africane
Angola
marzo - aprile 2010 N° 103
oro che resta da fare!
P. Renzo Adorni sempre attento alla catechesi. P. Toni contento di rituffarsi nella realtà africana
capanne. Un proverbio del Benin dice:
“Sono i piedi che provano l’amicizia”.
Cioè è il camminare, il rendere visita
all’altro che rende vera l’amicizia. Quei
due giorni passati con P. Walter a Nambuangongo me l’ hanno confermato.
Aldeia Juvenil
Sono stato colpito anche da quello che
P. Ceferino sta facendo con i giovani,
soprattutto da come ha saputo coinvolgere e motivare un buon numero di
giovani che diventano a loro volta animatori. Hanno cominciato a redigere,
impaginare e stampare un bel giornalino “Aldeia Juvenil” (Villaggio dei
giovani) con articoli molto interessanti
scritti da loro. Sulla scia di un’ intervista, hanno organizzato una festa per i
ragazzi con Alice Berenguel, una delle
più note presentatrici della televisione
angolana. Il cortile della missione era
colmo di migliaia di ragazzi. Il bello è
che Ceferino riesce a metterli in contatto anche con i giovani di ambienti
di Luanda e dell’Angola e questo fa
loro molto bene. Il quartiere è ricco di
bande di ragazzi e giovani di strada.
Ora il progetto è di aprire per loro un
laboratorio artigianale (saldatura, carpenteria ferro, elettricità).
La famiglia stile SMA
Infine mi ha colpito ancora una volta,
positivamente, la vita di famiglia stile
SMA, certamente bisognosa di miglioramenti, ma fedele nella preghiera e
sostanziata di vera amicizia e fraternità nelle cose concrete. I padri fanno
da mangiare loro stessi, una settimana
P. Ceferino con i collaboratori della rivista
ciascuno a turno, e anche in questo
campo ho potuto apprezzare la loro
creatività e competenza.
Chi vuol darci una mano?
Un grazie a tutti coloro che hanno
lavorato e lavorano a Kicolo e ai tanti
che li sostengono. Il lavoro fatto in dieci
anni è impressionante. Ancora più impressionante è quello che resta da fare.
I bisogni sono enormi e l’ambiente è
favorevole: ci sono tantissime persone,
giovani pieni di energie, disponibili e
anche desiderosi di lasciarsi coinvolgere dal Vangelo. C’è da imparare il
portoghese e da tirarsi su le maniche.
I nostri sperano di veder arrivare dei
confratelli SMA africani o indiani. Ci
sarebbe veramente bisogno di persone
che abbiano voglia di impegnarsi a
tempo pieno laggiù.
A Kicolo inserirsi nel lavoro pastorale e
di promozione umana sarebbe un’esperienza molto appagante per famiglie o
laici singoli. I padri sono disponibili a
collaborare e condividere la vita con
loro. Chi potrebbe dare una mano?
P. Toni Porcellato
P. Walter Maccalli nella nuova parrocchia. P. Luigino Frattin nel giorno festivo con i fedeli
5
Notizie SMA
Società
Missioni
Africane
Costa d’Avorio
marzo - aprile 2010 N° 103
Mi sono trovato straniero!
L
Per la terza volta, Gabriele Lucca di Binago (CO) ha visitato la Costa d’Avorio,
incontrando amici, novità e tanta voglia di vivere!
a prima meta del mio viaggio è stato il
Nord della Costa d’Avorio, la cittadina
di Korhogo, dove sorge la parrocchia
San Luigi, nella quale lavora P. Filippo
Drogo della SMA. Con lui ho potuto visitare alcune realizzazioni socio- sanitarie
a favore degli ammalati e handicappati.
Tra queste il Centro San Camillo,
fondato da Grégoire, un riparatore di
pneumatici per auto, originario del
Benin da parecchi anni trasferitosi in
Costa d’Avorio. Dopo un viaggio in Terra Santa e l’incontro con Gesù che lo
interpella, cambia vita; si domanda che
cosa può fare per gli altri. All’inizio aiuta
i poveri portando loro da mangiare, poi
incontra i malati di mente, che vengono
abbandonati dalla famiglie e addirittura
incatenati. Comincia a liberarli e portarli
all’ospedale; lui stesso apre dei centri
d’accoglienza: tutti coloro che guariscono tornano a casa e vengono reinseriti
nelle loro comunità.
Il centro San Camillo di Korhogo ospita
un’ottantina di persone, che sono ben
seguite, curate e aiutate a lavorare di nuovo la terra o dedicarsi all’allevamento. A fianco, visitiamo il centro nutrizionale
per bambini orfani o abbandonati da genitori malati di AIDS
e presi in carico da qualche parente. Ci spiega tutto Liliana,
una volontaria che distribuisce due volte la settimana polvere
composta da latte, soia e minerali, per più di 100 bambini, i
quali al loro arrivo vengono registrati e pesati. Se si riesce a
continuare questo servizio è solo grazie ai contributi degli amici
italiani delle Suore.
con la gente: non “noi preti diciamo
cosa fare”, ma “noi comunità come
camminare e decidere insieme il
nostro futuro”. Sono presenti anche
il diacono abbé Henri, che tra qualche mese sarà ordinato sacerdote
e delle suore africane. L’incontro è
durato quattro ore; le persone sono
intervenute francamente e hanno
deciso come vivere le feste dell’ inaugurazione della nuova parrocchia
e dell’ordinazione presbiterale di
Henri e come camminare insieme
nel futuro. L’entusiasmo è stato
grande e la gioia si è notata in tutti.
Mi ha colpito vedere arrivare questi
giovani e adulti che, dopo aver percorso molti chilometri nella foresta,
erano felici di incontrarsi.
Mi sono trovato straniero!
Questo viaggio mi ha permesso di
scoprire realtà nuove e di interrogarmi sulla mia vita e sullo stile
con cui la vivo. Quanta miseria, ma
anche quanta voglia di vivere, di ricominciare da capo dopo una
guerra, nonostante la fatica. Penso, ad esempio, agli studenti
che dopo alcuni anni sono ritornati sui banchi di scuola con
uno scarso bagaglio di conoscenze, per cui nelle classi superiori, a fine anno, l’80% è stato respinto, oppure alle persone
che si sono messe di nuovo al lavoro avendo perso quasi tutto,
al cammino di riconciliazione per i misfatti della guerra, alle
elezioni presidenziali che vengono sempre rimandate. Ho incontrato tante persone che pregano e che mettono la propria vita
nelle mani di Dio e mi domando se sono capace di farlo anch’io.
Mi sono trovato straniero in un altro paese e bisognoso di guida:
questo mi ha fatto pensare ai tanti stranieri che arrivano in
Italia. Forse un viaggio ed un’esperienza simile farebbe bene
a tante persone! Ringrazio tutti coloro che hanno permesso
questo viaggio.
Gabriele Lucca
San Pedro
La seconda parte del viaggio mi ha portato nella parrocchia di
Doba, a 80 Km da San Pedro, in piena piantagione di hevea,
dove lavorano i PP. Martino Bonazzetti e Lorenzo Snider. Quando
arrivo è in corso una grande riunione con i parrocchiani. I due
padri spiegano bene che vogliono cominciare qualcosa di nuovo
in
Libreria
Testimoni
dell’Emmanuele
IN CAMMINO
CON IL RISORTO
Il messaggio spirituale di
Charles de Foucauld (beato Fratel Carlo di Gesù)
ha una attualità esplosiva
proprio per i preti di oggi, in
questo tempo di crisi.
L’autore, P. Andrea Mandonico SMA, attraverso brevi
meditazioni – poiché il libro
è nato come corso di Esercizi Spirituali –, vuol far
scoprire il cuore della sua
spiritualità avendo come
traccia di fondo non solo
gli scritti ma anche la vita
di Fratel Carlo, stimolare
e aiutare a vivere oggi la
spiritualità di Nazaret.
Diceva Jean Guitton che se avesse dovuto rinunciare
a tutto il Vangelo per
una sola scena, che
potesse riassumerlo,
avrebbe certamente indicato quella dei due
discepoli di Emmaus.
Con un linguaggio stilisticamente gradevole,
l’autore, P. Renzo Mandirola SMA, mostra
grande capacità di far
risaltare il “tesoro nascosto” nel testo, anche grazie ad una serie
di osservazioni incisive
che inducono alla meditazione.
6
Notizie SMA
Società
Missioni
marzo - aprile 2010 N° 103
Africane
I MISSIONARI CI SCRIVONO...
Dal Niger
Quando mancano le gambe e il tetto
Regina ha 18 anni. È appena stata operata e riesce a fare
alcuni passi sulle stampelle. Lei è certa che ce la farà e potrà
tornare a scuola. Io, che dovrei essere l’uomo dei miracoli,
della fede e della speranza ne sono un po’ meno convinto.
Regina è poliomielitica e oltre alla paralisi delle gambe aveva
anche una malformazione alle braccia, con braccio e avambraccio praticamente incollati. È stata operata alle braccia,
anche con l’aiuto della nostra Caritas. Regina ha due sorelle,
Bia di 10 anni e Angelina, di 21, anche loro poliomielitiche,
anche loro paralizzate alle gambe. Ora siamo riusciti a dar
loro le sedie a rotelle, ma qui siamo in mezzo alla sabbia,
al fango, ai buchi e alla spazzatura: i maschi, nelle stesse
condizioni, con la forza dei muscoli e la rabbia di vivere si
fanno strada comunque; le ragazze non ce la fanno da sole,
ma spesso incontrano qualcuno che decide di spingerle.
Bia va a scuola. Regina e Angelina vorrebbero continuare la
Alcune settimane fa, ho potuto visitare a Fada N’Gourma
(Burkina Faso) il Centro Béthanie, voluto e realizzato da suor
Piera Sangalli delle Suore Missionarie N.S.A. Quello che è
stato donato da tanti benefattori ha portato frutti meravigliosi. Tutto è ben curato: dai dettagli della costruzione con un
giardinetto in un cortile interno con fiori e piante così verdi
che non trovi altrove, all’inceneritore di rifiuti sanitari che forse neppure l’ospedale di Fada possiede. Il personale è molto gentile ed umano con i pazienti che possono fare anche
un day-hospital in modo da effettuare tutte le analisi necessarie, soprattutto per gli ammalati di AIDS. Il laboratorio di
analisi è dotato di tutti gli apparecchi necessari ed è seguito
da una suora infermiera diplomata.Il Centro non cura solo
gli ammalati di Aids, ma segue molti altri ammalati, colpiti
da varie epidemie, che si presentano durante l’anno.I benefattori che hanno contribuito per la costruzione di questo
Centro sanitario possono essere contenti e soddisfatti della
loro offerta. Ora si tratta di fare funzionare questa struttura,
che si estende su quasi 5 ettari, dove c’è posto anche per
due grandi pozzi. Ringrazio il Signore per quest’opera veramente bella e porto il grazie di suor Piera a tutti i benefattori
che, attraverso SMA Solidale prima e SMA Solidale Onlus
poi, hanno contribuito alla realizzazione di questa magnifica
opera.
P. Vito Girotto
scuola, ma quest’anno non c’erano soldi per pagare le tasse
scolastiche.
La mamma mi ha mandato a chiamare una settimana fa. È
una donna forte. Ha perso un marito in guerra e l’altro l’ha
abbandonata. Fino a tre mesi fa sgobbava al mercato per
sostenere la famigli di 7 figli, di cui 3 handicappati. Poi si
è ammalata ed ora è quasi paralizzata pure lei. Diagnosi?
Difficile farle qui. Non ci sono strumenti e quando non si sa
cos’è si diagnostica sempre “malocchio o stregoneria”.
Mi dice sottovoce: Padre, voglio venderti i tricicli nuovi delle
mie figlie. È inutile che possano girare, se non hanno una
casa dove dormire. Conosco la casa attuale: è una stanzetta
in terra da 3mt x 3 che fa da magazzino e da camera. La signora, coi ricavati delle sue vendite al mercato, si è data da
fare per costruirne una nuova, abbastanza grande, entrata e
cinque stanze. “Per fortuna son riuscita a pagare i muratori
prima di ammalarmi”, mi dice.
Non so se sorridere o se piangere: “Se ti prendo i tricicli, poi
devo regalarli di nuovo alle tue figlie, e in ogni caso il ricavato non servirebbe che a coprire una stanza della tua casa”.
Sto costruendo una casa per Dio, o meglio per la comunità,
che ci crede molto (in Dio e nella casa di Dio) perché anche
se vive in una catapecchia è contenta di sentirsi a casa sua
in una chiesa bella e grande. Dovrei costruire anche la casa
dei padri. Finora la Provvidenza si è fatta sentire. Aiuteremo
anche Regina e sorelle ad avere un tetto. Il Signore provvederà al resto.
P. Angelo Besenzoni
Il valore immenso dell’acqua!
Grazie, amici di SMA Solidale.
Il vostro contributo sarà “bevuto” da 12 villaggi presso i quali stiamo realizzando altrettanti pozzi. La campagna di quest’
anno, “acqua potabile per tutti” prevede oltre ai pozzi sopra
citati, anche la realizzazione di 3 nuovi
“forages con pompa a motricità umana”. La Provvidenza
ci assiste e noi siamo
contenti di essere
tramite della vostra
solidarietà concreta per questo bene
prezioso: solo chi
non ne ha sa stimare il valore immenso
dell’acqua. Buona Pasqua di risurrezione a tutti voi.
P. Gigi Maccalli
7
Notizie SMA
Società
Missioni
marzo - aprile 2010 N° 103
Africane
NUOVI Progetti
Progetto: 2 pozzi per
Tambolé
Progetto: un pozzo per il
villaggio di Cienfu
SV 018 P. Carlos Bazzara - Tambolé (Niger)
SV 020 P. Gianmpiero Conti - Costa d’Avorio
Il Niger, con una superficie di 400.000 km2, di cui i due terzi sono
deserto, è classificato come uno dei paesi più poveri del mondo.
La popolazione di circa 13 milioni di abitanti è composta da due
grandi gruppi etnici: gli allevatori nomadi Peuls e Tuareg, che vivono
nella zona del Sahel e gli agricoltori Gurmancé, che vivono al sud.
A causa della crescita demografica e della ricerca delle scarse
risorse naturali disponibili, si sono registrati, negli anni scorsi,
scontri fra i due gruppi. La missione di Bomoanga si trova in zona
Gurmancé (sud-ovest) verso il Burkina Faso, a 125 km dalla capitale
Niamey. Il villaggio di Tambolé è a 22 km da Bomoanga, con una
popolazione di circa 3.000 persone. Il villaggio ha una sola pompa
manuale, che non è sufficiente per dare acqua a tutto il villaggio.
La situazione peggiora durante la lunga stagione secca, che va
da ottobre a maggio e le malattie causate dall’acqua contaminata
aumentano molto durante il periodo di siccità. I PP. Carlos Bazzara
e Pierluigi Maccalli, sempre attenti alla questione dell’acqua potabile, vorrebbero offrire al villaggio Tambolé due pozzi funzionanti
tutto l’anno. Si tratta di scavare, ad una profondità di 20 metri, due
pozzi e di cementarli.
Scavo due pozzi 5.200 €
Il villaggio di Cienfu (Touba, Costa d’Avorio) conta circa 5.000 abitanti, di etnia Mossi, immigrati dal Burkina Faso. Il villaggio dista
50 km da Touba e la strada è in pessime condizioni e ci vogliono
2 ore per arrivarci.
Per dissetarsi, la popolazione usa attualmente l’acqua di uno stagno che è nelle vicinanze; l’acqua non potabile provoca numerose
malattie intestinali (diarrea, dissenteria, infezioni), che colpiscono
soprattutto i bambini. La missione cattolica di Touba, dove lavorano
i PP. Giampiero Conti e Gérard Boulery, spinge la popolazione a
dotarsi di un pozzo scavato con il metodo artigianale. Lo scavo del
pozzo da parte di un gruppo di artigiani specializzati permetterà di
avere acqua potabile, riducendo così i casi di malattie intestinali
e di mortalità infantile. La gente partecipa alla realizzazione del
pozzo con il lavoro di scavo e di rivestimento e con il trasporto di
sabbia e altro materiale.
Per realizzare un pozzo 3.000 €
SMA Solidale Onlus si impegna per 3.500 €
Sma Solidale accetta di sovvenzionare 3.500 €
Progetto: sostegno ad
associazione contadini
SV 019 P. Samuel Agbeme - Fodome (Ghana)
Progetto: acqua potabile
a Téhini
Fodome è una cittadina situata nella regione “Volta” (Ghana), dove
l’attività economica è principalmente legata alla coltivazione della
terra. Ci sono terreni fertili, ma, per mancanza di attrezzature meccaniche, non possono essere ben sfruttati e ottenere abbondanti
prodotti per la vendita. I giovani sono tentati di lasciare la terra per
un’avventura verso le grandi città. È stata creata un’Associazione
“Contadini Emmaus” che vuole venire incontro ai giovani desiderosi di restare e lavorare insieme la terra. Questa cooperativa si
prefigge di migliorare le condizioni di vita dei giovani, di guadagnarsi
il pane quotidiano e di provvedere alla scolarizzazione dei figli.
L’Associazione si propone inoltre di dare una formazione ai giovani
in vista di un’abbondante produzione di frutta e ortaggi e di favorire
la commercializzazione verso la città di Accra.
Sono previste queste spese: acquisto di 2 pompe per irrigazione e
tubature 3.000 € - 3 Polverizzatori e pezzi di ricambio 200 € - Affitto
di un trattore per arare 700 € - Alcuni attrezzi agricoli 300€ - Affitto
del terreno 500 €.
L’Associazione chiede a SMA Solidale Onlus un aiuto di 4.700 €.
La cittadina di Téhini si trova al nord est della Costa d’Avorio nella
prefettura di Bouna, vicina al parco nazionale del Comoé. A causa
della guerra civile questa regione è stata particolarmente penalizzata: è tagliata fuori dalle grandi vie di comunicazione, mancanza
di scuole, penuria sanitaria e mancanza d’acqua potabile. Infatti dal
mese di maggio 2009 il grande serbatoio della città non funziona
più e le quattro pompe dei quartieri sono fuori servizio. Una sola
pompa funziona a stento, ma necessita di riparazioni e sostituzione
di pezzi. La gente si è tassata ed ha raggiunto la somma di 700 €.
Inoltre si è vista la necessità di creare una cinta protettrice per la
pompa. La missione cattolica ha cercato di sensibilizzare la gente
al problema dell’“acqua potabile” ed è decisa a continuare.
Acquisto pezzi di ricambio per pompe 4.300 €
Sma Solidale accetta di sovvenzionare 4.350 €
Sma Solidale accetta di sovvenzionare 3.500 €
SV 021 P. Dah Maximin
8
Notizie SMA
Società
Missioni
marzo - aprile 2010 N° 103
Africane
Progetti IN CORSO
Progetto: materiale didattico
e formazione umana
Progetto: incentivi a disabili
per auto-sussistenza
F 013 P. Angelo Besenzoni - 4.500 €
Raccolti 1.228 €
SV 014 P. Angelo Besenzoni - 4.500 €
Raccolti 1.450 €
Il quartiere di Kicolo, nella periferia di Luanda, conta più di 300.000
abitanti. La metà della popolazione è giovane e molti sono i giovani disoccupati che si danno alla violenza, all’alcool e alla droga.
L’incidenza dell’AIDS è molto alta.
La Caritas parrocchiale si indirizza ai giovani delle scuole e alle
madri di famiglia con conferenze e workshop sulla situazione della
gioventù e della donna, sulla prevenzione di malattie e dell’AIDS,
sulla cura dei bimbi nei primi anni di età, sull’educazione morale e
civica, e su possibili sbocchi professionali per chi è disoccupato.
Nella parrocchia di Kicolo (Angola) sono ancora molti, soprattutto
tra i giovani, coloro che colpiti dalla poliomelite hanno perso
l’uso degli arti inferiori. Il progetto Caritas vorrebbe rendere
autosufficienti i disabili attraverso attività di formazione e offerta
di attrezzature per iniziare un’attività professionale. I beneficiari
diretti del progetto sono 20 giovani disabili
Il Progetto prevede: visita ai disabili e contatti con le scuole; trasporto dei disabili e formazione professionale, per una spesa di
4.500 €.
Sma Solidale accetta di finanziare il progetto per una spesa annuale di 4.500 €
Il Progetto della Caritas parrocchiale potrà raggiungere circa 5.000
persone: ragazzi delle scuole della parrocchia (circa 3.000), giovani
(1.000) e donne (1.000).
Progetto: Figli adottati
da Danielle e William
Sma Solidale sovvenziona le spese di alimentazione, logistica
e materiale didattico per un totale di 4.500 €
SV 015 P. Renzo Rapetti, Costa d’Avorio - 2.500 €
Raccolti 760 €
P. Rapetti segue la coppia Danielle e William. Da quando si sono sposati
hanno accolto in casa vari bambini, rimasti orfani perché i genitori sono
morti di AIDS. Inoltre danno assistenza ad alcuni ragazzi, figli di genitori
poveri. William è disabile, ma ha un piccolo laboratorio di artigianato,
la sua attrezzatura è ormai obsoleta e logorata dall’uso. P. Renzo ci
chiede un sussidio per comprare nuovi attrezzi: trapano, sega circolare,
stampo. Inoltre chiede di essere aiutato a pagare le spese scolastiche
dei loro figli adottivi.
Gli abbiamo promesso 2.500 €
Progetto: acquisto 20
tricicli per disabili a Kicolo
Progetto: acquisto di una
moto per visita ai villaggi
S 022 P. Angelo Besenzoni
Raccolti 250 €
SV 016 P. Martin Nwosu SMA
Raccolti 450 €
A causa della lunga guerra civile molte persone sono affluite a
Luanda (Angola). Fra questi rifugiati sono ancora molti i giovani
colpiti dalla poliomelite, che ha causato la perdita dell’uso degli arti
inferiori. La Caritas parrocchiale si propone di migliorare le condizioni di vita di questi giovani. La Caritas prospetta di acquistare
alcuni tricicli con trazione a mano e pedale al volante. Ho potuto
contattare la ditta Italiana CENTANNI bici-tris, che fornirebbe 20
tricicli per disabili. Ogni triciclo costa 450 €.
La Missione cattolica di Grabo (Costa d’Avorio) comprende una
quarantina di villaggi (circa 30.000 abitanti), parecchi dei quali privi
di scuola. La parrocchia ha in progetto di formare ed inviare degli
animatori nei villaggi più sperduti, per iniziare l’alfabetizzazione e
per favorire lo scambio tra le varie comunità.
Per visitare i villaggi ed incontrare la gente, l’animatore ha bisogno
di una solida moto con la quale percorrere le piste disastrate.
L’acquisto di una moto si aggira sui 4.400 €.
SMA Solidale Onlus si impegna ad acquistare 10 tricicli, per
un totale di 4.500 €
SMA Solidale si impegna per 4.000 €
9
Notizie SMA
Società
Missioni
marzo - aprile 2010 N° 103
Africane
Progetti
IN CORSO
PROGETTI CONCLUSI
F 006 P. Ceferino Cainelli: Progetto rivista Aldeia Juvenil
parrocchia di Kicolo (Angola) - raggiunti 6.500 €
Formazione
F 005 P. Mauro Armanino: Progetto immigrati Centro
storico (Genova) - 5.000 €. Raggiunti 2.875 €
F 013 P. Angelo Besenzoni: Materiale didattico e formazione umana (Angola) - 4.500 €. Raggiunti 1.228 €
F 014 P. Martino Bonazzetti: Attrezzature per la scuola
di Kablaké (Costa d’Avorio) - 4.500 €. Raggiunti 3.275 €
Sanità
S019 P. Silvano Galli: Sostegno a personale ospedale
Datcha (Togo) - 4.860 €. Raggiunti 1.840 €
F 007 P. F. Arnolfo: Formazione di un avvocato locale ad
Adzopé (Costa d’Avorio)- raggiunti 3.500 €
S 009 Suor Piera Sangalli: laboratorio AIDS (Burkina
Faso) - raggiunti 7.677 €
S 013 P. Luigino Frattin: Carrozzelle per disabili (Angola)
- raggiunti 1.350 €
S 017 P. Maccalli Walter: Casse Farmacia (Ambriz, Angola) - raggiunti 2.500 €
S023 Suor Etta Profumo: Cura malati AIDS Kolowaré
(Togo) raggiunti 5.640 €
S020 P. Dario Dozio: Centro Sanitario San Pedro (Costa
d’ Avorio) - 5.000 €. Raggiunti 330 €
S024 P. Lorenzo Snider: Attrezzature per centro medico
(Costa d’Avorio) raggiunti 5.000 €.
S022 P. Angelo Besenzoni: Acquisto 20 tricicli per disabili
(Angola) - 4.500 €. Raggiunti 250 €
S 016 Suore Missionarie NSA: Strumenti medicali per
dispensari (Costa d’Avorio) - raggiunti 4.950 €
Sviluppo
S 018 PP. L. Snider e M. Bonazzetti: Costruzione di un
centro di cura (Costa d’Avorio)- raggiunti 5.000 €
SV 001 SMA - Solidarietà Acqua Africa: Scavare pozzi
o fornire acqua potabile. Raggiunti 6.495 €
SV 008 P. Dario Dozio, Piantagione a San Pedro - raggiunti 5.000 €
SV 014 P. Angelo Besenzoni: “Incentivi a disabili” (Kicolo - Angola) - 4.500 €. Raggiunti 1.450 €
SV 015 P. Lorenzo Rapetti: “Figli adottati da Danielle
e William” (Costa d’ Avorio) - 2.500 €. Raggiunti 760 €
SV 016 P. Martin Nwosu SMA: Acquisto moto per visita
ai villaggi (Costa d’ Avorio) - 4.000 €. Raggiunti 400 €
EMERGENZA
E 001 P. Matteo Revelli: Assistenza agli immigrati africani in Marocco - 2.000 €. Raggiunti 985 €
SV 010 P. Carlos Bazzara e P. Pier Luigi Maccalli: un
pozzo per Bomoanga - raggiunti 29.367 €
SV021 P. Walter Maccalli: Acquisto sedie a rotelle e tricicli
per disabili (Angola) raggiunti 4.500 €
SV 011 PP. W. Maccalli e Raul Perez: Scuola di alfabetizzazione (Angola) - raggiunti 5.000 €
SV 012 P. F. Arnolfo: Acquisto di 2 Mulini ad Adzopé
(Costa d’Avorio) - raggiunti 5.000 €
SV 013 P. Pier Luigi Maccalli: Pozzi in regione Gurmancé
raggiunti 8.875 €
COME SOSTENERE I PROGETTI
Con un contributo diretto, detraibile nella dichiarazione dei redditi
Conto Corrente Postale N°94444593
intestato a: SMA Solidale Onlus Via Romana di Quarto, 179 - 16148 Genova
La ricevuta è valida per la detrazione dalla dichiarazione dei redditi
Bonifico Bancario intestato a: SMA Solidale Onlus, Via Romana di Quarto, 179 - 16148 Genova
IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280
presso Banca CARIGE, Agenzia 17 - Via Timavo, 92r - 16132 GENOVA
Destinando il 5x1000 nella prossima dichiarazione dei redditi, firmando nell’apposito
riquadro “Sostegno delle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale”
e indicando il Codice Fiscale di SMA Solidale Onlus: 95125150102
Il regolamento di SMA Solidale Onlus prevede che un progetto sia considerato “concluso” dopo un anno
dalla sua fondazione e / o quando ha raggiunto la somma richiesta. Le eventuali offerte inviate per lo
stesso progetto saranno automaticamente orientate ad altri progetti meno sostenuti.
Notizie Sma viene inviata gratuitamente a tutti coloro che sono interessati alla vita missionaria e alle attività di SMA Solidale Onlus
10
Notizie SMA
Società
Missioni
marzo - aprile 2010 N° 103
Africane
Altri Stili
PREGHIERA
e SOFFERENZA
All’unico Sacerdote
“degno di fede e misericordioso”
(Ebr 2, 17)
S
ignore Gesù, sacerdote sommo ed eterno,
generato dal Padre, Figlio di Dio e Figlio dell’Uomo,
Verbo fatto carne perché ogni carne parli con Dio,
unico e diverso dagli altri,
senza macchia, umile e obbediente,
innalzato da terra per attirare tutti a te,
sacerdote e vittima,
diventato per tutti Pasqua di vita,
degno di fede e misericordioso.
T
u realizzi il solo sacrificio che conta,
Tu raduni i viventi per renderli figli di Dio
e una sola famiglia,
Tu sei il solo e vero giusto,
perché doni al Padre quello che è suo,
Tu ti sei fatto servo di ogni creatura da salvare,
Tu hai detto le parole che il Padre ti ha detto di dire,
Tu hai accolto, amato, formato, difeso
i discepoli ricevuti dal Padre,
Tu continui a inviare loro il tuo Spirito di luce e di forza,
Tu non abbandoni mai quelli che chiami.
A
iutaci a non perderci di coraggio
quando ti siamo infedeli o ti trascuriamo.
Aiutaci non mettere altro nella nostra vita al tuo posto:
persone, cose, idee, progetti, sentimenti e passioni.
Aiutaci, quando le parole e le immagini del mondo
ci rendono fiacchi, distratti, egoisti,
incapaci di parlare di Te, perché non riusciamo a parlarti,
incapaci di novità, di entusiasmo, di gioia profonda.
Aiutaci a non guardare mai indietro,
perché tanti nel mondo potrebbero soffrirne.
T
u sei segno di contraddizione nel mondo,
nella tua Chiesa e nelle nostre comunità,
quando riteniamo di scrivere e parlare nel tuo nome,
allontanandoci da Te, Verbo e Mistero di Dio.
Tu sei perseguitato nei discepoli che soffrono,
perché esprimono la loro fede in Te nelle piazze e sui tetti,
nelle case, nelle scuole e nei luoghi di lavoro.
Tu sei flagellato in coloro che sono privati di ogni diritto.
Sei coronato di spine in chi non può dire quello che pensa.
Tu sali il Calvario insieme alle moltitudini che si dibattono
nella fame, nella sete, nella miseria, nell’oppressione.
Tu muori ancora nei bambini che non possono nascere
e nei malati che non possono morire in modo degno.
Ma Tu risorgi ogni volta
che trionfa la vita, la pace, la solidarietà, l’amore.
P. Bruno Semplicio
di
Vita
Gli assenti e la
cortese attenzione
“
Le assenze sono più importanti delle
presenze”. Stavamo cenando alla ‘Casetta’ l’altro martedì quando Alfredo ha
buttato questa frase. E si ricordava ancora che anche la volta precedente gli
avevo versato l’acqua. La prossima volta
ha detto che sarà il suo turno. In un giorno ha perso tutto. E si trova tra i senza
dimora in attesa di sistemazione. Ha perso tutto fuorché l’assenza.
Ci sono assenze da ogni parte ed ognuno
ha le sue da custodire. Ma sono soprattutto i lontani che di esse sono la parabola migliore. Stranieri assenti da due parti. Nella terra di origine e molto spesso
in quella di approdo. La nostra società è
una repubblica fondata sulle assenze e
di esse si racconta.
“Il grosso problema è che al massimo entro il 20 maggio io mi ritroverò LIBERA,
sì, ma senza casa, senza soldi, senza lavoro, ma con una grande fede in Dio. In
carcere ho frequentato la scuola per imparare la lingua ed ho incontrato tante
persone buone che mi vogliono bene.
Anche Helen, che ha scritto la lettera,
appare da un’assenza. Come la maggior
parte dei detenuti nelle varie Case Circondariali del nostro Paese. Tra assenze
ed emergenze. Tra sommersi ed assenti.
Questi ultimi hanno organizzato la prima giornata senza immigrati, il passato
primo marzo. Presenze importanti di assenze fin troppo volute e giuridicamente
dichiarate.
“Ormai ho 32 anni, dei quali 15, se non
più, ‘vissuti’ in modo veramente senza senso. So che dovrei essere ‘contento’ solo per il fatto che non sono più in
carcere, infatti sono felicissimo di poter
di nuovo riabbracciare mia figlia e stare
con la mia famiglia...ho tanta voglia di
riprendere la mia vita in mano...anche se
ho fatto il callo alle delusioni”.
Giuseppe è segno dell’altra assenza. Sulla busta della lettera ha scritto ‘alla cortese attenzione’.
E sono gli assenti a scrivere per l’attenzione cortese dei presenti.
P. Mauro Armanino
11
Notizie SMA
Società
Missioni
Africane
Costa d’Avorio
marzo - aprile 2010 N° 103
Storie di vocazione
nell’anno sacerdotale
Durante i 12 anni trascorsi ad Issia (Costa d’Avorio) nel seminario di propedeutica,
ho avuto la grazia di raccogliere tante storie di vocazione dei ragazzi e di renderle
pubbliche come provocazione per i loro amici rimasti a casa. Ne trascrivo alcune,
solo l’inizio, lasciando ai lettori di indovinare il seguito.
P
artecipavo alle attività dei seminaristi durante le vacanze, ma sognavo di diventare un uomo d’affari, con
moglie e bambini. E così, quando mi proposero di entrare
in seminario, scappai a rifugiarmi in una setta protestante
che faceva, in quel momento, molto chiasso nel quartiere. Ma
ecco che, sbarcato ad Abidjan per
proseguire gli studi, mi ritrovai in
una famiglia cattolica. Tutti a messa, tranne mio fratello. Lui, però,
usciva per lavoro ed io restavo solo
in casa. A scuola feci conoscenza
con un compagno di classe che mi
invitò alla catechesi. Accettai per
farmi degli amici. Alla catechesi,
però, incontrai la JEC (Jeunesse
Etudiante Catholique) …
J.F. Djédjé
N
on ero ancora battezzato, ma
mi capitava, la sera, di pregare il rosario con mia madre.
Quando mio padre morì (avevo allora 17 anni) abbandonai
ogni pratica religiosa. Eravamo cinque figli orfani, e mia
madre non riusciva più a metterci a scuola ed a nutrirci. Io
strappai una stentata maturità e mi iscrissi all’università,
ma conducevo una vita “non si dice come”. La mazzata in
testa arrivò un 2 gennaio, indomani di capodanno.
Dopo una virata notturna piuttosto agitata, rientrai a
casa verso le 5 del mattino. Per non svegliare mia madre a
quell’ora, presi una strada poco frequentata e tirai di tasca
il rosario (era il solo segno di appartenenza alla Chiesa
cattolica, e lo portavo sempre con me). Mentre scorrevano
le “Ave Maria” …
V. N’Zakò
N
ato ed allevato in una famiglia
mussulmana, fui molto presto inviato alla scuola coranica;
ma frequentavo egualmente il
figlio del sottoprefetto, che era cristiano. Un giorno suo padre ci prese in macchina, e mi ritrovai con
lui in una chiesa. Che emozione!
Ciò che attirò la mia attenzione fu
soprattutto la grande croce fissata
al muro, e chiesi: “Cos’è?” “Taci!
Non si parla in chiesa”.
In seguito seppi che era una croce,
e che Gesù vi era stato inchiodato
a causa dei nostri peccati. Ma com’è possibile uccidere un
uomo a causa dei peccati degli altri? E promisi di conoscere
Gesù, perché il sottoprefetto diceva che è sempre vivo e che
M. Koné
ci ama …
A
lla JEC ci dicevano di vivere, ragazzi e ragazze, come
fratelli e sorelle, di non restare mai soli in luoghi isolati,
di presentarci sempre alla famiglia quando ci rendevamo
visita a casa. È ciò che ho fatto fino ad oggi.
“Gnanzù, pensi a sposarti?” chiedevano i miei fratelli. “Non ne so niente” era
la mia risposta.
Effettivamente non ne sapevo niente,
tutto preso com’ero dai miei studi di
contabilità e gestione. Dopo il diploma
ed uno stage di tre mesi, fui assunto
alla SIPA (Société d’Importation de
Pièces Automobile). I colleghi non tardarono a capire che non soltanto non
ero sposato, ma non avevo neppure
una compagna, e cominciarono a punzecchiarmi. Così finii anch’io per avere
una “piccola amica”, ma la cosa non durò a lungo, perché
non camminavamo sullo stesso sentiero …
M. Akà
E
ro già in seminario, ma delle questioni mi tormentavano: continuare
su quella strada, o andare ad iscrivermi
in un liceo pubblico? Diventare prete,
o sposarmi e servire il paese come diplomatico? “Si può seguire il Cristo in
diversi modi” mi suggeriva Christine,
la splendida ragazza incontrata in Comunità di base.
Con la maturità fui orientato all’università statale di Cocody, in facoltà
di Filosofia. La famiglia festeggiò il
successo ed io ne fui orgoglioso. Ma
le parole di Gesù al giovane ricco mi
ritornavano senza posa: “Una cosa ti manca. Quello che hai
vendilo, dallo ai poveri; poi, vieni e seguimi”. Cosa avevo io
da vendere e donare, per seguire il Cristo? …
R. Touré
Io parlo di vocazioni sacerdotali a chi viene in chiesa. Tra chi sta fuori c’è gente sensibile ai problemi
dell’istruzione, della salute o delle piantagioni; ma
solo chi vive di fede può comprendere l’identità del
sacerdote e la sua importanza: per sé, la propria
famiglia, per le comunità cristiane e le missioni. E
così mi succede di incontrare mamme che hanno
pregato per avere un figlio sacerdote, o padri che
hanno sognato di celebrare la messa quando erano
chierichetti. Le cose sono poi andate diversamente,
ma lo spirito è rimasto e magari diventa ora borsa
di studio per un seminarista africano.
www.missioni-africane.org
P. Mario Boffa
Sul nostro sito puoi sempre leggere ciò che i nostri padri scrivono nelle loro lettere dall’Africa. Puoi sempre trovare varie
testimonianze sulla missione, oltre che notizie di attualità e informazioni sulla cultura e la società africana.
12
Notizie SMA
Società
Missioni
Africane
Costa d’Avorio
marzo - aprile 2010 N° 103
Dio farà il resto!
Formidabili sono i parrocchiani di San Pedro: gente semplice, alla buona,
con tanta fede, delle brave persone. Però a volte il parroco
della “cattedrale” non li capisce proprio!
Precarietà e ottimismo
La situazione attuale: siamo in piena crisi economica, la guerra civile ha distrutto il Paese e, nonostante le promesse dei
politici, non si vedono miglioramenti. Le elezioni presidenziali
sono state ancora rinviate. Molta gente ha perso il posto di
lavoro; tante famiglie faticano a mangiare anche una sola
volta al giorno; la scuola è un caos; la corrente elettrica, come
l’acqua potabile, arriva a singhiozzi... ma i miei parrocchiani sono sempre ottimisti e ogni giorno mi chiedono quando
iniziamo a costruire la chiesa, anzi, la cattedrale. Perché la
parrocchia, dove mi trovo da ottobre, è centro diocesi e il vescovo mi ha nominato parroco della cattedrale… che non c’è.
Una vera cattedrale!
A me va benissimo così. La domenica mattina celebro Messa
in una grande sala: solo cemento e lo stretto necessario per
la celebrazione. Qui la chiamano “cattedrale”, ma ai cristiani
non piace. Essi vogliono una vera chiesa, bella e spaziosa,
con tanto di campanile e che possa accogliere migliaia di
persone. “Dio farà il resto”, dicono.
Io rispondo che mi trovo già nella più bella chiesa del mondo:
con davanti un impressionante paesaggio di casupole che si
perdono all’orizzonte, la foresta tropicale ai bordi e sopra la
testa il più bel cielo africano, quasi una volta infinita. Dove la
trovo una cattedrale così, sempre aperta a tutte le speranze
e dolori dei 300.000 abitanti di San Pedro?
Covo di serpenti
Poi, da buon occidentale, preoccupato di restare coi piedi per
terra, ributto il discorso sul Centro Sanitario. In parrocchia
infatti abbiamo un dispensario, con tanto di infermeria e
maternità, costruito 10 anni fa dai Padri della Consolata.
Però, una volta partiti i missionari, il Centro è stato chiuso
per mancanza di mezzi e di personale competente. Ora vi
Nelle foto: cerimonia posa della prima pietra della futura
cattedrale di San Pedro
crescono le erbacce ed è diventato un covo di serpenti. Un
vero peccato! È proprio il caso di dirlo, perché in questo quartiere di periferia non ci sono strutture ospedaliere e si muore
facilmente per una dissenteria o un po’ di febbre. Specie i
bambini piccoli o le donne in stato di gravidanza. Riabilitare
il Centro Sanitario è un mio grande desiderio: sono sicuro
che renderà un enorme servizio a tutti nel quartiere.
Apertura del Centro
Così il 14 febbraio scorso, durante una bella cerimonia per la
posa della prima pietra della tanto sospirata cattedrale, alla
presenza del vescovo, del prefetto e di molte altre autorità
della città, ho lanciato un appello: riapriamo il nostro dispensario. La cosa ha funzionato. Subito si sono presentati diversi
candidati. Un dottore, responsabile sanitario della zona, ha
scelto l’infermiere adatto (un pensionato ancora efficiente)
e due giovani volontari. L’indomani, alcuni parrocchiani,
armati di macete, scope e strofinacci, in poco tempo hanno
rimesso a nuovo l’edificio. Un farmacista della città si è reso
disponibile per fornirci medicinali e materiale sanitario a
prezzo ridotto. Se piace a Dio, per Pasqua il nostro dispensario
inizierà a funzionare. La maternità aprirà a Pentecoste (se
tutto va bene e se mi arrivano un po’ di aiuti). Quanto alla
cattedrale invece ci vorrà un po’ più di tempo... Ma i parrocchiani non demordono. Sono già pronti con pale e picconi a
tracciare le fondamenta e aspettano solo il via per iniziare i
lavori. Io sono ancora un po’ perplesso, ma non posso tirarmi indietro. Un architetto di San Pedro ha preparato un bel
progetto e presto inizieremo a scavare. Poi “Dio farà il resto”.
Ve lo saprò dire la prossima volta.
P. Dario Dozio
GARANZIA DI TUTELA DEI DATI PERSONALI: Legge 675/96.
La Società Missioni Africane gestisce i vostri dati personali in conformità alla Legge sulla Privacy 675/96. Essi sono trattati direttamente da noi per l’invio delle
nostre pubblicazioni ed informazioni sulle iniziative della S.M.A. Non sono comunicati o ceduti a terzi. Responsabile dati è: Padre Procuratore SMA, via Borghero,
4 - 16148 GENOVA GE. I vostri dati anagrafici finora depositati presso la SMA, ora verranno condivisi con l’Associazione SMA solidale Onlus. Questi dati saranno
custoditi con i più corretti criteri di riservatezza e non verranno divulgati a terzi senza il vostro consenso. In conformità al D Lgs 30/06/2003 n°196 sulla tutela
dei dati personali, potete in ogni momento consultare i dati che vi riguardano chiedendone la variazione, l’integrazione e anche l’eventuale cancellazione dietro
semplice richiesta scritta, indirizzata al Responsabile dati presso l’Associazione SMA Solidale Onlus, Via Romana di Quarto, 179 - 16148 Genova
13
Notizie SMA
Società
Missioni
Africane
Intercultura
marzo - aprile 2010 N° 103
Le scuole incontrano l’Africa
Nel mese di febbraio, la casa SMA di via Borghero è stata simpaticamente e
allegramente invasa dalle classi dei ragazzi della scuola media “Strozzi”
di Quarto e dalle classi della scuola elementare delle Suore Immacolatine di Quinto.
L
e attività con le due scuole sono state diverse, ma
entrambe piene di entusiasmo e di allegria, sia da
parte dei ragazzi che da parte nostra (Ludovica, Paola,
Roberta, p. Lionello, p. Filippo e p. Eugenio), che l’abbiamo preparata.
I ragazzi delle classi medie, dopo aver ascoltato notizie
geografiche, politiche e storiche sul continente africano,
si sono divisi in due gruppi: il primo è sceso in biblioteca
dove, insieme a Ludovica, hanno conosciuto la biblioteca
e sfogliato qualche libro; l’altro gruppo si è fatto incuriosire e guidare nel museo da p. Lionello, dove hanno visto
da vicino gli oggetti provenienti dall’Africa. La mattina si
è conclusa tutti insieme con la visione di un filmato sui
giocattoli africani. Poi hanno potuto ammirare i giochi
costruiti con lattine, suole di scarpe e materiale di scarto
realizzati da bambini della Costa d’Avorio.
I bambini delle scuole elementari sono stati accolti in
casa SMA dal “capo villaggio e dalle sue mogli”, (tre
ragazzi nigeriani, Frank, Linda e Mary si sono offerti
per aiutarci ad animare la giornata), che hanno dato
il benvenuto ai bambini, come si fa in Africa quando si
arriva nel villaggio, offrendo l’acqua al rappresentante del
gruppo (in questo caso la maestra) e chiedendo la nouvelle
(il motivo della visita). Anch’essi dopo aver ascoltato una
breve presentazione sull’Africa, hanno visto un filmato
sui bambini e la scuola in Africa. In seguito il filmato,“la
matita di Lucien”, era l’ora della merenda. Per finire una
bella scorpacciata di focaccia i bambini si sono divisi in due
gruppi, un gruppo in biblioteca dove, oltre a sfogliare i libri,
sono rimasti incantati ad ascoltare Paola che raccontava
loro una favola africana e, a giudicare dal silenzio e dalle
bocche aperte dei bambini, sembravano molto interessati
e incuriositi. L’altro gruppo ha fatto un “viaggio nelle
vetrine del museo” dove, tra maschere, feticci, zanne di
elefante e presepi, hanno ascoltato i racconti di p. Eugenio e dal vociare, i bambini sembravano molto incuriositi.
Terminata la visita, i bambini si sono ritrovati insieme nel
salone, dove con p. Filippo hanno potuto vedere, e non
toccare, i giocattoli fatti da bambini ivoriani.
Roberta Nobile
14
Notizie SMA
Società
Missioni
Africane
Notizie
in
Breve
marzo - aprile 2010 N° 103
Lia Speranza
A Bitonto (BA), nella Chiesa di Cristo Re Universale, il 15 marzo scorso si sono svolti i
funerali della signora Lia Speranza, grande amica e sostenitrice della Sma, scomparsa
a 65 anni di età. Vi hanno partecipato i PP. Lionello Melchiori e Gian Piero Rulfi.
P. Gian Piero la ricorda così: Te ne sei andata così in fretta…e in silenzio. Ma
era nel tuo stile. Quello di non far rumore, non disturbare, non apparire. Hai
sempre lavorato nel silenzio! Quanto lavoro! Nella tua famiglia, nella scuola, in
diverse associazioni, in parrocchia, e anche da noi, nella Sma: prima, quando
eravamo a Palombaio, e anche dopo, quando siamo partiti. Sempre sulla breccia per lanciare iniziative, incontri, nella tua scuola e in altre, fino a ieri... al
Concerto di Carla, tua figlia, al Maria Cristina di Bitonto.
Ci siamo visti per l’ultima volta proprio in occasione di quel bellissimo evento!
Eri venuta ad accogliermi all’aereo! Quel tuo accogliere gioioso, non lo dimenticherò mai! Quelle
chiacchierate lunghe, mai banali! Grazie, Lia!
A nome dei Padri Sma che hai conosciuto ed amato, con i quali hai collaborato, voglio dirti quanto
la tua presenza e la passione per la Missione ci abbiano aiutato ad andare
avanti. E quanto il tuo stile discreto ma efficace ci ha insegnato che ciò che
conta non è l’apparire, ma l’agire in profondità e senza secondi fini ! Hai vissuto fino in fondo quanto Gesù ha detto: “Quando aiuti qualcuno non suonare
la tromba davanti a te! Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”
Hai lasciato ai tuoi figli e a noi tutti un’eredità di schiettezza, di rettitudine
e di autentica fede! Ne siamo sicuri, quel Gesù, che hai amato e servito nei
più poveri, accogliendoti ti ha detto: “Vieni, amica buona, entra nella gioia
del tuo Signore!”
Anniversario P. Giacomo Ubbiali
2 aprile 2008 P. Giacomo Ubbiali ci lasciava per la “casa del Padre”. Quest’anno
lo ricordiamo con la Celebrazione Eucaristica nella chiesa parrocchiale di Verdello
(BG), sabato 10 aprile alle ore 18.
Nominato Vescovo P. Raymond Ahoua
Il 27 marzo, il Papa ha nominato vescovo di Grand Bassam (Costa d’Avorio) P. Raymond
AHOUA. Nato a Bonoua (diocesi Grand Bassam), il 1° maggio 1960, succede a mons.
Paul Dacoury-Tabley ed è il primo membro ivoriano della Congregazione della Piccola Opera
della Divina Provvidenza (Don Orione). La diocesi
di Grand Bassam, a sud est della Costa d’Avorio,
dove sbarcarono i primi padri SMA nell’ottobre
1885, si estende su una superficie di 8.354 Km2,
conta 1.425.000 abitanti, di cui 195.000 cattolici. Nelle 33 parrocchie, in cui la diocesi è divisa,
lavorano 83 sacerdoti diocesani, 38 religiosi, 111
religiose, 55 religiosi e molti catechisti.
Il Festival delle Culture, SUQ a Genova,
radunerà popoli di oltre 25 paesi per una manifestazione
di grande successo e popolarità (teatro, musica, danza).
Questa festa dei popoli è sostenuta dal Comune,
dalla Provincia di Genova, dalla Regione Liguria e dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
In collaborazione con la Biblioteca Berio, dal 11 al 21 giugno 2010, la SMA parteciperà alla manifestazione culturale, presentando la Biblioteca Africana “Borghero”.
Il 26 giugno 2010, la SMA festeggia 50 anni
dell’apertura della casa di via P. Francesco Borghero 4.
Saranno presenti il card. Angelo Bagnasco e il superiore
generale della SMA, Kieran O’Reilly. Vi aspettiamo!
15
Notizie SMA Anno Sacerdotale
Società
Missioni
Africane
Si cerca un uomo…
Si cerca per la Chiesa un uomo
senza paura del domani,
senza paura dell’oggi,
senza complessi del passato.
Si cerca per la Chiesa un uomo,
che non abbia paura di cambiare,
che non cambi per cambiare,
che non parli per parlare.
Si cerca per la Chiesa un uomo
capace di vivere insieme agli altri,
di lavorare insieme,
di piangere insieme,
di ridere insieme,
di amare insieme,
di sognare insieme.
Si cerca per la Chiesa un uomo
capace di perdere senza sentirsi distrutto,
di mettersi in dubbio senza perdere la fede,
di portare la pace dove c’è inquietudine
e l’inquietudine dove c’è pace.
Si cerca per la Chiesa un uomo
che abbia nostalgia di Dio,
che abbia nostalgia della Chiesa,
nostalgia della gente,
nostalgia della povertà di Gesù,
nostalgia dell’obbedienza di Gesù.
Si cerca per la Chiesa un uomo
che non confonda la preghiera con le parole dette d’abitudine,
la spiritualità col sentimentalismo,
la chiamata con l’interesse,
il servizio con la sistemazione.
Si cerca per la Chiesa un uomo
capace di morire per lei,
ma ancora di più
capace di vivere per la Chiesa,
un uomo capace di diventare ministro di Cristo,
profeta di Dio,
un uomo che parli con la sua vita.
Si cerca per la Chiesa un uomo.
DON PRIMO MAZZOLARI
S.M.A. Genova
Via Francesco Borghero 4
16148 GENOVA GE
Tel. 010.307011 Fax 010.30701240
C.C.P. 479162
[email protected]
www. missioni-africane.org
P. Aimetta Luigi
P. Lafranconi Sandro
P. Armanino Mauro
P. Mandonico Andrea
P. Basso Eugenio
P. Melchiori Lionello
P. Boffa Mario
P. Prada Marco
P. Carminati Carmine P. Rulfi Giampiero
P. Drogo Filippo
P. Sessarego Stefano
marzo - aprile 2010 N° 103
INDIRIZZI
ANGOLA
Adorni P. Renzo Cel. 00244 923. 425291
Besenzoni P. Angelo Cel. 00 244 923323354
[email protected]
Ceferino P. Cainelli Cel. 00 244 925458927
Frattin P. Luigino Cel. 00 244 923425080
Maccalli P. Walter Cel. 00244 924331463
Cherchi P. Mario Cel. 00244 924610714
Paròquia Bom Pastor - C.P. 14748 LUANDA
BENIN
Molena P. Leopoldo
Centre Brésillac BP 100 CALAVI
T.00229.21360186 - [email protected]
COSTA D’AVORIO
Alberti P. Luigi - [email protected]
B.P. 702 ANYAMA - T. 00225.23559506 Arnolfo P. Francesco T. 00225.23541817
B.P. 212 ADZOPE - Cell 00225 08 129962
Bottarlini P. Gerardo - [email protected]
Rapetti P. Lorenzo
[email protected]
04 B.P. 884 ABIDJAN 04 - T. 00225.23451791
Benetti P. Giovanni
03 B.P. 147 ABIDJAN 03 - T. 00225.20371568
[email protected]
Bonazzetti P. Martino - [email protected]
Snider P. Lorenzo - [email protected]
02 B.P. 450 SAN PEDRO 02 -T. 00225.34712180
Conti P. Giampiero - [email protected]
Mission Catholique BP 55 TOUBA
Dozio P. Dario - [email protected]
Eveché 01 BP 826 San Pedro 01
T.00225.34711826 - 00225 07425469
MAROCCO
Revelli P. Matteo - [email protected]
Eglise St. François d’Assise
Avenue Mohammed Slaoui - 30000 FES
T. 00 212(0)35622347 Cell. 00 212 66332023
NIGER
Bazzara P. Carlos - [email protected]
Girotto P. Vito - [email protected]
Maccalli P. Pier Luigi - [email protected]
Mission Catholique de Bomoanga
B.P. 10270 - 8007 Niamey CTN - Niger
T. 00227 90612810
TOGO
Galli P. Silvano - [email protected]
KOLOWARE B.P. 36 SOKODE
T. 00228.4451012 - Cell. 00228.9977530
FRANCIA
Sanavio P. Gino - [email protected]
150, Cours Gambetta, F 69361 Lyon cedex07
T. 0033 478616097 - Cell. 0033 647508546
P. Dario Falcone, Corso Umberto I°, 50 - 12020
Villafalletto CN - Amministratore parrocchiale di
Murazzo (CN) Tel. 0171 938339 - cell. 347 3549573
[email protected]
S.M.A. Feriole
Via Vergani 40
35037 BRESSEO PD
Tel. 049.9900494
Fax 049.9902616
[email protected]
P. Agbeme Samuel
P. Aimetta Nino
P. Brusegan Giuseppe
P. Pieretto Victor
P. Porcellato Antonio
S.M.A. Roma
Via della Nocetta 111
00164 ROMA RM
Tel. 06 6616841
Fax 06 66168490
[email protected]
P. Mandirola Lorenzo
P. Semplicio Bruno
Bonifico (IBAN) IT23 Z061 7501 4170 0000 1579 180, intestato a Provincia italiana della Società Missioni Africane
16