Giovani, il futuro è nelle vostre mani!
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Giovani, il futuro è nelle vostre mani!
N° 103 marzo - aprile 2010 Notizie SMA Società Missioni Africane Autorizzazione del Tribunale di Genova N° 18 del 2 aprile 1990 - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 2, DCB Genova” - detentore del conto per restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. Imprimé à taxe réduite taxe perçue -Tassa riscossa CMP/CPO Genova -Italia Red./Amm. SMA NOTIZIE Via Francesco Borghero 4 16148 Genova (GE) Tel. 010.307011 Fax 010.30701240 - C.C.P. 479162 Direttore Responsabile: S. Galli. Redazione: M. Armanino, E. Basso, F. Drogo, A. Porcellato, Paola Dodero, Chiara Trumpy. Iscritta all’Unione Stampa Periodica Italiana I Federazione Stampa Missionaria Italiana Grafica e Stampa Erga Edizioni -Via Biga 52r. 16144 Genova - tel.010 8328441 Giovani, il futuro è nelle vostre mani! Gesù ricorda al giovane ricco i dieci comandamenti, ...essi sono punti di riferimento essenziali per vivere nell’amore, per distinguere chiaramente il bene dal male e costruire un progetto di vita solido e duraturo. Ascoltarli e metterli in pratica non significa alienarsi, ma trovare il cammino della libertà e dell’amore autentici (...) Il futuro è nelle mani di chi sa cercare e trovare ragioni forti di vita e di speranza. Se vorrete, il futuro è nelle vostre mani! Da l Messa g g io d i Papa B enedet to p er l a XXV Giornata Mondiale della Gioventù: “Maestro buono, che devo fare per avere in eredità la vita eterna?” (Mc 10,17). “Se Cristo è risorto perché siete così tristi? Voi non avete un volto di persone redente! Per farmi credere nel loro Dio, bisognerebbe che i cristiani cantassero dei canti migliori, bisognerebbe che avessero un’aria più contenta”. (Nietzsche) A tutti gli amici e benefattori, la comunità SMA è lieta di porgere gli auguri pasquali: “Cristo è veramente risorto, Alleluia!” Illustrazione di Anne D’Audiffret l giovane ricco chiede a Gesù: “Che cosa devo fare?”. La stagione della vita in cui siete immersi è tempo di scoperta dei doni che Dio vi ha elargito e delle vostre responsabilità. È, altresì, tempo di scelte fondamentali per costruire il vostro progetto di vita. Come il giovane del Vangelo, forse anche voi vivete situazioni di instabilità, di turbamento o di sofferenza, che vi portano ad aspirare ad una vita non mediocre e a chiedervi: in che consiste una vita riuscita? Che cosa devo fare, affinché la mia vita abbia pieno valore e pieno senso?”. Non abbiate paura di affrontare queste domande (...) Esse attendono risposte non superficiali, ma capaci di soddisfare le vostre autentiche attese di vita e di felicità. “Che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”. Interrogarsi sul futuro definitivo che attende ciascuno di noi dà senso pieno all’esistenza, poiché orienta il progetto di vita verso orizzonti non limitati e passeggeri, ma ampi e profondi, che portano ad amare il mondo, da Dio stesso tanto amato, a dedicarci al suo sviluppo, ma sempre con la libertà e la gioia che nascono dalla fede e dalla speranza. Cari giovani, vi esorto a non dimenticare questa prospettiva nel vostro progetto di vita: siamo chiamati all’eternità. Dio ci ha creati per stare con Lui, per sempre. Essa vi aiuterà a dare un senso pieno alle vostre scelte e a dare qualità alla vostra esistenza. Notizie SMA Società Missioni Africane Sinodo Africano marzo - aprile 2010 N° 103 Africa, alzati! Fotografia di Carlo Bordone Dal messaggio finale del II Sinodo africano I I l Sinodo ha un messaggio molto importante e speciale per voi, cari cattolici africani impegnati nella vita pubblica. Lodiamo i tanti tra voi che si sono offerti per il servizio pubblico nel vostro popolo, senza preoccuparsi di tutti i pericoli e delle incertezze della politica in Africa, prendendolo come un apostolato per promuovere il bene comune ed il regno di Dio (…) L’Africa ha bisogno di santi in rilevanti uffici politici: politici santi che sgombreranno il continente dalla corruzione, che lavoreranno per il bene della gente e che sapranno come galvanizzare altri uomini e donne di buona volontà al di fuori della Chiesa ad unirsi contro i mali comuni che assillano le nostre nazioni (…) Vi esortiamo, tutti voi fedeli laici in politica, di approfittare pienamente di tali programmi là dove esistono. Molti cattolici in posizioni di prestigio deplorevolmente non hanno corrisposto adeguatamente all’esercizio delle loro cariche. Il Sinodo invita tali persone a pentirsi o a lasciare la pubblica arena e così cessare di causare rovina al popolo, dare cattiva fama alla Chiesa Cattolica (23). l Sinodo ha una parola speciale per voi, care donne cattoliche. Voi siete spesso la spina dorsale della nostra Chiesa locale. In molti paesi le Organizzazioni delle Donne Cattoliche sono una grande forza per l’apostolato della Chiesa (…) Ovunque in Africa si parla molto dei diritti delle donne, specialmente attraverso i piani d’azione preparati da alcune agenzie dell’ONU. Molto di ciò che dicono è giusto e corrisponde a quanto la Chiesa va dicendo. Ma c’è bisogno di grande cautela nei progetti concreti da loro proposti, spesso per secondi fini. Noi incarichiamo voi, donne cattoliche, ad essere pienamente coinvolte nei programmi per le donne dei vostri paesi, con gli occhi della fede ben aperti. Munite di una buona informazione e della dottrina sociale della Chiesa, dovreste fare in modo che le buone idee non vengano distorte dagli spacciatori di ideologie straniere e moralmente velenose che riguardano il genere e la sessualità umana (25). F ate in modo di organizzarvi in associazioni ed in gruppi di Azione Cattolica che vi rendano capaci di migliorare la qualità della vita cristiana e l’impegno per la Chiesa. Ciò vi metterebbe anche in una posizione migliore per interpretare ruoli di guida nella società e per diventare testimoni più efficaci e promotori di riconciliazione, giustizia e pace, come sale della terra e luce del mondo (26). R ivolgiamo ora l’attenzione alle nostre care famiglie cattoliche in Africa. Ci congratuliamo con voi per essere rimaste tenacemente fedeli agli ideali della famiglia cristiana e per aver conservato i valori migliori della nostra famiglia africana. Vi mettiamo in guardia contro gli attacchi di velenose ideologie provenienti dall’estero, che pretendono di essere cultura “moderna”. Continuate ad accogliere i bambini come dono di Dio ed allevateli nella conoscenza e nel timore di Dio, per essere persone di riconciliazione, di giustizia e di pace nel futuro. Siamo coscienti che molte delle nostre famiglie sono oggetto di grande pressione. La povertà spesso rende i genitori incapaci di prendersi buona cura dei propri figli, con conseguenze disastrose (24). I nfine ci rivolgiamo a voi, nostri figli e figlie, giovani delle nostre comunità. Voi non siete solo il futuro della Chiesa: voi siete già il presente in grande numero. In molti paesi d’Africa più del 60% della popolazione è sotto i 25 anni (…) Sentiamo di dover dare un’attenzione particolare a voi, giovani adulti. Voi siete spesso trascurati, lasciati alla deriva come bersagli per ideologie e sette di ogni tipo. Voi siete molto spesso reclutati ed assunti per pratiche violente. Esortiamo tutte le Chiese locali a considerare l’apostolato verso i giovani come un’alta priorità (27). 2 Notizie SMA Società Missioni Niger marzo - aprile 2010 N° 103 Africane Colpo di stato in NIGER Di passaggio alla casa generale SMA a Roma, mons. Michel Cartatéguy, arcivescovo di Niamey, ne ha fatto la cronistoria “I Giovedì 25 febbraio - Il colonnello Hassane Mossi, capo dello Stato Maggiore aggiunto dell’ Aeronautica e membro del CSRD ha iniziato un viaggio nell’Africa occidentale che lo conduce in Nigeria, Togo, Ghana e Burkina-Faso: ovunque riceve buona accoglienza. n questo giorno, 18 febbraio 2010, noi Forze di Difesa e di Sicurezza, abbiamo deciso di prendere le nostre responsabilità mettendo fine alla situazione politica che Lei già conosce”. Così si è espresso, verso le ore 22, un gruppo di militari annunciando il colpo di stato. Questo gruppo si denomina “Consiglio Supremo per la Ripristino della Democrazia (CSRD)”. Esso ha immediatamente sospeso la Costituzione della VI Repubblica e sciolto tutte le istituzioni ad essa collegate. Il presidente Tandja Mahamadou è stato arrestato mentre presiedeva un Consiglio di ministri straordinario, ora si trova in residenza sorvegliata. Oggi è il capo Squadrone Salou Djibo, di 45 anni, che dirige il Paese. È un giovane ufficiale discreto e rispettato nelle file militari, ma poco conosciuto al di fuori. Al suo fianco si trova il colonnello Djibrilla Hima, detto «Pélé» dai Nigerini per il suo amor per il pallone. Sabato 20 febbraio - Il colonnello Djibrilla si reca a Bamako (Mali) al vertice ordinario dei capi di Stato e di governo dell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale (UEMAO), dove riceve un’accoglienza calorosa da tutti i capi di Stato. E’ stato un riconoscimento ufficiale degli altri paesi della sotto regione. Per principio, la Comunità Internazionale condanna il colpo di stato e richiede un ritorno rapido all’ordine costituzionale, ma riconosce che l’esercito nigerino ha saputo superare una crisi politica, che i negoziati interni non avevano potuto risolvere, a causa della posizione rigida del Presidente Tandja. Le prime dichiarazioni della giunta al potere rassicurano la popolazione: “Tutto sarà realizzato nella trasparenza; al termine di elezioni libere e credibili, il potere sarà dato ad un governo democraticamente eletto”. Quello stesso sabato, è stata organizzata a Niamey una marcia di sostegno (10.000/15.000 persone) al CSRD, seguita da una riunione. I capi della vecchia opposizione si sono congratulati con il CSRD ed hanno chiesto di abbreviare i tempi di transizione. Venerdì 26 febbraio - Oggi è festa. È il Mouloud, giorno della nascita del Profeta. È l’occasione per me, come sempre, di indirizzare un messaggio alla Comunità musulmana tramite la radio, stampa e televisione. Dico: “Questa festa musulmana cade quando la Comunità cattolica vive il suo tempo di quaresima per prepararsi alla grande festa di Pasqua. Ciascuna delle nostre feste religiose, musulmane e cristiane, è l’occasione per implorare il perdono di Dio su noi e condividerlo con quelli che abbiamo offeso. (…) Gli avvenimenti recenti del nostro Paese ci invitano ad incarnare questo perdono nel quotidiano concreto delle nostre relazioni interpersonali per garantire la riconciliazione, l’armonia dei cuori e fare crescere l’unità della nostra Nazione attorno agli ideali comuni che abitano gli uomini e le donne di buona volontà». Martedì 23 febbraio - Il capo dello Stato ha nominato Mahamadou Danda, primo ministro. È una scelta giudiziosa. È già stato ministro due volte. Non è un politico, è un grande rappresentante dello Stato, conosciuto “per la sua integrità, il suo pragmatismo e la sua dedizione al lavoro”. Tutti si rallegrano di questa nomina. Questo primo ministro condurrà il Niger indubbiamente sui binari di una democrazia moderata. Domenica 28 febbraio - Il capo della Truppa, Salou Djibo, fa un discorso di 10 minuti alla televisione per rassicurare i Nigerini e la Comunità internazionale: “Nessun membro della giunta, che ha preso il potere in Niger in occasione del colpo di stato, si presenterà alle prossime elezioni presidenziali. L’era dei regimi autocratici è veramente passata in questo paese che non ha altra vocazione che di essere democratico”. Mercoledì 24 febbraio - Il portavoce del CSRD, il colonnello Abdoul Karim Goukoye, tiene una conferenza stampa. È la prima conferenza stampa degli uomini forti del Niger. Il colonnello ha spiegato le ragioni che hanno portato il CSRD a prendere il potere ed ha annunciato tre obiettivi: Sanare la situazione socio-politica. Riconciliare i Nigerini tra loro. Restaurare la democrazia attraverso elezioni libere e trasparenti. Questi obiettivi saranno raggiunti con “la piena partecipazione di tutti”. Lunedì 1° marzo - Alle ore undici, il nuovo primo Ministro mi vuole incontrare. L’intervista è cordiale. Mi ringrazia per tutto ciò che la Chiesa Cattolica fa per mantenere la pace tra tutti i credenti. Ha apprezzato il mio appello alla riconciliazione e mi chiede di pregare perché la transizione di cui si è fatto carico avvenga bene. In cambio, gli assicuro la nostra collaborazione e gli chiedo di mantenere la laicità dello Stato, perché ognuno abbia la libertà di esprimere la nostra fede come l’abbiamo sempre fatto. Alle diciassette è il momento delle strette di mano nel cortile dell’arcivescovado. I soldati con il pick-up con le mitragliatrici accompagnano il Capo delle Truppe Salou Djibo, che mi fa una visita di cortesia. Circondato dai suoi colonnelli, mi garantisce che le sue porte sono molto aperte e mi prega di dire a tutta la Comunità cristiana che è a casa sua in Niger. Gli assicuro la mia preghiera e la mia volontà di operare per instaurare la democrazia se lo chiederà, come l’abbiamo sempre fatto. 3 Notizie SMA Società Missioni Africane Angola marzo - aprile 2010 N° 103 Impressionante il lavo P. Toni Porcellato, vistando l’Angola nel gennaio scorso, ha potuto condividere il vissuto dei padri e intravedere le scelte pastorali per i prossimi anni A Luanda sono stato accolto dai nostri cinque Sma italiani: P. Renzo Adorni, P. Luigino Frattin, P. Angelo Besenzoni, P. Walter Maccalli e P. Ceferino Cainelli. Tra i popoli “più abbandonati” A Kicolo P. Renzo, P. Luigino, P. Angelo e P. Ceferino vivono insieme al Bom Pastor. Con loro collabora don Mario Cherchi, un prete Fidei-Donum sardo, che da poco abita in una nuova parrocchia del quartiere. P. Luigino Frattin è il veterano, quello che è arrivato quando c’era solo una cappella. È il vicario generale della Diocesi, ma è anche l’esperto di cemento, ferro e progetti di costruzione. In questi dieci anni, sono nate un gran numero di comunità cristiane, organizzate oggi in tre parrocchie, una dozzina di cappelle e molte comunità ecclesiali di base. Questo apostolato urbano per certi versi è più impegnativo dell’evangelizzazione in ambito rurale e domanda molta inventiva, grande capacità di organizzare e coinvolgere e molta pazienza. I numeri sono sempre alti: parecchie centinaia di catecumeni, migliaia di allievi delle scuole che dipendono dalla parrocchia, quattrocento tra catechisti e catechisti ausiliari e così via. Eppure i cattolici praticanti sono forse il 3% della popolazione. Far nascere il clero locale Una mattina P. Renzo Adorni mi parlava dei seminaristi della diocesi e come sensibilizzavano la parrocchia sul costo della loro permanenza in Seminario. Si sentiva una certa P. Toni Porcellato, vice provinciale SMA, ha incontrato a Kicolo (Angola) i PP. Luigino Frattin, Renzo Adorni, Walter Maccalli, Angelo Besenzoni e Ceferino Cainelli. Sotto: P. Angelo Besenzoni con i cristiani della futura parrocchia Sant’Elisabeth soddisfazione ed anche fierezza in quello che diceva, perché grazie a Dio e all’impegno messo in questi anni, sta finalmente nascendo anche un clero locale. Attualmente il presbiterio è costituito dal Vescovo e da 18 preti, tutti appartenenti ad istituti religiosi o missionari. In aprile sarà ordinato P. José, il primo prete diocesano. Lo seguono 7 o 8 seminaristi distribuiti nei vari anni di teologia. I nostri confratelli SMA hanno una sensibilità forse più evidente di altri nel seguire i giovani e far nascere il clero diocesano locale. “Dov’è tuo fratello?” I padri cercano di farsi vicini alle persone più svantaggiate, soprattutto a livello religioso. Mi ha molto colpito la scelta di P. Walter Maccalli, accettata 4 anche dagli altri, di prestarsi per ridare vita alla parrocchia di Nambuangongo, abbandonata da 50 anni in seguito alle due guerre, quella contro i Portoghesi dal ‘60 al ‘74 e quella tra l’UNITA e il MPLA tra il ‘76 e il 2002. Ho accompagnato P. Walter nella sua casetta molto semplice con annessa una sala che funge da chiesa. Non c’è luce elettrica, non c’è acqua corrente, non c’è campo per il telefono cellulare. Da Caxito, per arrivarci ci sono 150 km, molti dei quali di pista, un torrente da passare a guado. Eppure P. Walter è felice di condividere la vita di villaggio di quei semplici contadini che da tanti anni non vedevano un prete. Egli dedica molto tempo a visitare gli ammalati, specialmente gli anziani, che spesso giacciono senza cure nel chiuso delle Notizie SMA Società Missioni Africane Angola marzo - aprile 2010 N° 103 oro che resta da fare! P. Renzo Adorni sempre attento alla catechesi. P. Toni contento di rituffarsi nella realtà africana capanne. Un proverbio del Benin dice: “Sono i piedi che provano l’amicizia”. Cioè è il camminare, il rendere visita all’altro che rende vera l’amicizia. Quei due giorni passati con P. Walter a Nambuangongo me l’ hanno confermato. Aldeia Juvenil Sono stato colpito anche da quello che P. Ceferino sta facendo con i giovani, soprattutto da come ha saputo coinvolgere e motivare un buon numero di giovani che diventano a loro volta animatori. Hanno cominciato a redigere, impaginare e stampare un bel giornalino “Aldeia Juvenil” (Villaggio dei giovani) con articoli molto interessanti scritti da loro. Sulla scia di un’ intervista, hanno organizzato una festa per i ragazzi con Alice Berenguel, una delle più note presentatrici della televisione angolana. Il cortile della missione era colmo di migliaia di ragazzi. Il bello è che Ceferino riesce a metterli in contatto anche con i giovani di ambienti di Luanda e dell’Angola e questo fa loro molto bene. Il quartiere è ricco di bande di ragazzi e giovani di strada. Ora il progetto è di aprire per loro un laboratorio artigianale (saldatura, carpenteria ferro, elettricità). La famiglia stile SMA Infine mi ha colpito ancora una volta, positivamente, la vita di famiglia stile SMA, certamente bisognosa di miglioramenti, ma fedele nella preghiera e sostanziata di vera amicizia e fraternità nelle cose concrete. I padri fanno da mangiare loro stessi, una settimana P. Ceferino con i collaboratori della rivista ciascuno a turno, e anche in questo campo ho potuto apprezzare la loro creatività e competenza. Chi vuol darci una mano? Un grazie a tutti coloro che hanno lavorato e lavorano a Kicolo e ai tanti che li sostengono. Il lavoro fatto in dieci anni è impressionante. Ancora più impressionante è quello che resta da fare. I bisogni sono enormi e l’ambiente è favorevole: ci sono tantissime persone, giovani pieni di energie, disponibili e anche desiderosi di lasciarsi coinvolgere dal Vangelo. C’è da imparare il portoghese e da tirarsi su le maniche. I nostri sperano di veder arrivare dei confratelli SMA africani o indiani. Ci sarebbe veramente bisogno di persone che abbiano voglia di impegnarsi a tempo pieno laggiù. A Kicolo inserirsi nel lavoro pastorale e di promozione umana sarebbe un’esperienza molto appagante per famiglie o laici singoli. I padri sono disponibili a collaborare e condividere la vita con loro. Chi potrebbe dare una mano? P. Toni Porcellato P. Walter Maccalli nella nuova parrocchia. P. Luigino Frattin nel giorno festivo con i fedeli 5 Notizie SMA Società Missioni Africane Costa d’Avorio marzo - aprile 2010 N° 103 Mi sono trovato straniero! L Per la terza volta, Gabriele Lucca di Binago (CO) ha visitato la Costa d’Avorio, incontrando amici, novità e tanta voglia di vivere! a prima meta del mio viaggio è stato il Nord della Costa d’Avorio, la cittadina di Korhogo, dove sorge la parrocchia San Luigi, nella quale lavora P. Filippo Drogo della SMA. Con lui ho potuto visitare alcune realizzazioni socio- sanitarie a favore degli ammalati e handicappati. Tra queste il Centro San Camillo, fondato da Grégoire, un riparatore di pneumatici per auto, originario del Benin da parecchi anni trasferitosi in Costa d’Avorio. Dopo un viaggio in Terra Santa e l’incontro con Gesù che lo interpella, cambia vita; si domanda che cosa può fare per gli altri. All’inizio aiuta i poveri portando loro da mangiare, poi incontra i malati di mente, che vengono abbandonati dalla famiglie e addirittura incatenati. Comincia a liberarli e portarli all’ospedale; lui stesso apre dei centri d’accoglienza: tutti coloro che guariscono tornano a casa e vengono reinseriti nelle loro comunità. Il centro San Camillo di Korhogo ospita un’ottantina di persone, che sono ben seguite, curate e aiutate a lavorare di nuovo la terra o dedicarsi all’allevamento. A fianco, visitiamo il centro nutrizionale per bambini orfani o abbandonati da genitori malati di AIDS e presi in carico da qualche parente. Ci spiega tutto Liliana, una volontaria che distribuisce due volte la settimana polvere composta da latte, soia e minerali, per più di 100 bambini, i quali al loro arrivo vengono registrati e pesati. Se si riesce a continuare questo servizio è solo grazie ai contributi degli amici italiani delle Suore. con la gente: non “noi preti diciamo cosa fare”, ma “noi comunità come camminare e decidere insieme il nostro futuro”. Sono presenti anche il diacono abbé Henri, che tra qualche mese sarà ordinato sacerdote e delle suore africane. L’incontro è durato quattro ore; le persone sono intervenute francamente e hanno deciso come vivere le feste dell’ inaugurazione della nuova parrocchia e dell’ordinazione presbiterale di Henri e come camminare insieme nel futuro. L’entusiasmo è stato grande e la gioia si è notata in tutti. Mi ha colpito vedere arrivare questi giovani e adulti che, dopo aver percorso molti chilometri nella foresta, erano felici di incontrarsi. Mi sono trovato straniero! Questo viaggio mi ha permesso di scoprire realtà nuove e di interrogarmi sulla mia vita e sullo stile con cui la vivo. Quanta miseria, ma anche quanta voglia di vivere, di ricominciare da capo dopo una guerra, nonostante la fatica. Penso, ad esempio, agli studenti che dopo alcuni anni sono ritornati sui banchi di scuola con uno scarso bagaglio di conoscenze, per cui nelle classi superiori, a fine anno, l’80% è stato respinto, oppure alle persone che si sono messe di nuovo al lavoro avendo perso quasi tutto, al cammino di riconciliazione per i misfatti della guerra, alle elezioni presidenziali che vengono sempre rimandate. Ho incontrato tante persone che pregano e che mettono la propria vita nelle mani di Dio e mi domando se sono capace di farlo anch’io. Mi sono trovato straniero in un altro paese e bisognoso di guida: questo mi ha fatto pensare ai tanti stranieri che arrivano in Italia. Forse un viaggio ed un’esperienza simile farebbe bene a tante persone! Ringrazio tutti coloro che hanno permesso questo viaggio. Gabriele Lucca San Pedro La seconda parte del viaggio mi ha portato nella parrocchia di Doba, a 80 Km da San Pedro, in piena piantagione di hevea, dove lavorano i PP. Martino Bonazzetti e Lorenzo Snider. Quando arrivo è in corso una grande riunione con i parrocchiani. I due padri spiegano bene che vogliono cominciare qualcosa di nuovo in Libreria Testimoni dell’Emmanuele IN CAMMINO CON IL RISORTO Il messaggio spirituale di Charles de Foucauld (beato Fratel Carlo di Gesù) ha una attualità esplosiva proprio per i preti di oggi, in questo tempo di crisi. L’autore, P. Andrea Mandonico SMA, attraverso brevi meditazioni – poiché il libro è nato come corso di Esercizi Spirituali –, vuol far scoprire il cuore della sua spiritualità avendo come traccia di fondo non solo gli scritti ma anche la vita di Fratel Carlo, stimolare e aiutare a vivere oggi la spiritualità di Nazaret. Diceva Jean Guitton che se avesse dovuto rinunciare a tutto il Vangelo per una sola scena, che potesse riassumerlo, avrebbe certamente indicato quella dei due discepoli di Emmaus. Con un linguaggio stilisticamente gradevole, l’autore, P. Renzo Mandirola SMA, mostra grande capacità di far risaltare il “tesoro nascosto” nel testo, anche grazie ad una serie di osservazioni incisive che inducono alla meditazione. 6 Notizie SMA Società Missioni marzo - aprile 2010 N° 103 Africane I MISSIONARI CI SCRIVONO... Dal Niger Quando mancano le gambe e il tetto Regina ha 18 anni. È appena stata operata e riesce a fare alcuni passi sulle stampelle. Lei è certa che ce la farà e potrà tornare a scuola. Io, che dovrei essere l’uomo dei miracoli, della fede e della speranza ne sono un po’ meno convinto. Regina è poliomielitica e oltre alla paralisi delle gambe aveva anche una malformazione alle braccia, con braccio e avambraccio praticamente incollati. È stata operata alle braccia, anche con l’aiuto della nostra Caritas. Regina ha due sorelle, Bia di 10 anni e Angelina, di 21, anche loro poliomielitiche, anche loro paralizzate alle gambe. Ora siamo riusciti a dar loro le sedie a rotelle, ma qui siamo in mezzo alla sabbia, al fango, ai buchi e alla spazzatura: i maschi, nelle stesse condizioni, con la forza dei muscoli e la rabbia di vivere si fanno strada comunque; le ragazze non ce la fanno da sole, ma spesso incontrano qualcuno che decide di spingerle. Bia va a scuola. Regina e Angelina vorrebbero continuare la Alcune settimane fa, ho potuto visitare a Fada N’Gourma (Burkina Faso) il Centro Béthanie, voluto e realizzato da suor Piera Sangalli delle Suore Missionarie N.S.A. Quello che è stato donato da tanti benefattori ha portato frutti meravigliosi. Tutto è ben curato: dai dettagli della costruzione con un giardinetto in un cortile interno con fiori e piante così verdi che non trovi altrove, all’inceneritore di rifiuti sanitari che forse neppure l’ospedale di Fada possiede. Il personale è molto gentile ed umano con i pazienti che possono fare anche un day-hospital in modo da effettuare tutte le analisi necessarie, soprattutto per gli ammalati di AIDS. Il laboratorio di analisi è dotato di tutti gli apparecchi necessari ed è seguito da una suora infermiera diplomata.Il Centro non cura solo gli ammalati di Aids, ma segue molti altri ammalati, colpiti da varie epidemie, che si presentano durante l’anno.I benefattori che hanno contribuito per la costruzione di questo Centro sanitario possono essere contenti e soddisfatti della loro offerta. Ora si tratta di fare funzionare questa struttura, che si estende su quasi 5 ettari, dove c’è posto anche per due grandi pozzi. Ringrazio il Signore per quest’opera veramente bella e porto il grazie di suor Piera a tutti i benefattori che, attraverso SMA Solidale prima e SMA Solidale Onlus poi, hanno contribuito alla realizzazione di questa magnifica opera. P. Vito Girotto scuola, ma quest’anno non c’erano soldi per pagare le tasse scolastiche. La mamma mi ha mandato a chiamare una settimana fa. È una donna forte. Ha perso un marito in guerra e l’altro l’ha abbandonata. Fino a tre mesi fa sgobbava al mercato per sostenere la famigli di 7 figli, di cui 3 handicappati. Poi si è ammalata ed ora è quasi paralizzata pure lei. Diagnosi? Difficile farle qui. Non ci sono strumenti e quando non si sa cos’è si diagnostica sempre “malocchio o stregoneria”. Mi dice sottovoce: Padre, voglio venderti i tricicli nuovi delle mie figlie. È inutile che possano girare, se non hanno una casa dove dormire. Conosco la casa attuale: è una stanzetta in terra da 3mt x 3 che fa da magazzino e da camera. La signora, coi ricavati delle sue vendite al mercato, si è data da fare per costruirne una nuova, abbastanza grande, entrata e cinque stanze. “Per fortuna son riuscita a pagare i muratori prima di ammalarmi”, mi dice. Non so se sorridere o se piangere: “Se ti prendo i tricicli, poi devo regalarli di nuovo alle tue figlie, e in ogni caso il ricavato non servirebbe che a coprire una stanza della tua casa”. Sto costruendo una casa per Dio, o meglio per la comunità, che ci crede molto (in Dio e nella casa di Dio) perché anche se vive in una catapecchia è contenta di sentirsi a casa sua in una chiesa bella e grande. Dovrei costruire anche la casa dei padri. Finora la Provvidenza si è fatta sentire. Aiuteremo anche Regina e sorelle ad avere un tetto. Il Signore provvederà al resto. P. Angelo Besenzoni Il valore immenso dell’acqua! Grazie, amici di SMA Solidale. Il vostro contributo sarà “bevuto” da 12 villaggi presso i quali stiamo realizzando altrettanti pozzi. La campagna di quest’ anno, “acqua potabile per tutti” prevede oltre ai pozzi sopra citati, anche la realizzazione di 3 nuovi “forages con pompa a motricità umana”. La Provvidenza ci assiste e noi siamo contenti di essere tramite della vostra solidarietà concreta per questo bene prezioso: solo chi non ne ha sa stimare il valore immenso dell’acqua. Buona Pasqua di risurrezione a tutti voi. P. Gigi Maccalli 7 Notizie SMA Società Missioni marzo - aprile 2010 N° 103 Africane NUOVI Progetti Progetto: 2 pozzi per Tambolé Progetto: un pozzo per il villaggio di Cienfu SV 018 P. Carlos Bazzara - Tambolé (Niger) SV 020 P. Gianmpiero Conti - Costa d’Avorio Il Niger, con una superficie di 400.000 km2, di cui i due terzi sono deserto, è classificato come uno dei paesi più poveri del mondo. La popolazione di circa 13 milioni di abitanti è composta da due grandi gruppi etnici: gli allevatori nomadi Peuls e Tuareg, che vivono nella zona del Sahel e gli agricoltori Gurmancé, che vivono al sud. A causa della crescita demografica e della ricerca delle scarse risorse naturali disponibili, si sono registrati, negli anni scorsi, scontri fra i due gruppi. La missione di Bomoanga si trova in zona Gurmancé (sud-ovest) verso il Burkina Faso, a 125 km dalla capitale Niamey. Il villaggio di Tambolé è a 22 km da Bomoanga, con una popolazione di circa 3.000 persone. Il villaggio ha una sola pompa manuale, che non è sufficiente per dare acqua a tutto il villaggio. La situazione peggiora durante la lunga stagione secca, che va da ottobre a maggio e le malattie causate dall’acqua contaminata aumentano molto durante il periodo di siccità. I PP. Carlos Bazzara e Pierluigi Maccalli, sempre attenti alla questione dell’acqua potabile, vorrebbero offrire al villaggio Tambolé due pozzi funzionanti tutto l’anno. Si tratta di scavare, ad una profondità di 20 metri, due pozzi e di cementarli. Scavo due pozzi 5.200 € Il villaggio di Cienfu (Touba, Costa d’Avorio) conta circa 5.000 abitanti, di etnia Mossi, immigrati dal Burkina Faso. Il villaggio dista 50 km da Touba e la strada è in pessime condizioni e ci vogliono 2 ore per arrivarci. Per dissetarsi, la popolazione usa attualmente l’acqua di uno stagno che è nelle vicinanze; l’acqua non potabile provoca numerose malattie intestinali (diarrea, dissenteria, infezioni), che colpiscono soprattutto i bambini. La missione cattolica di Touba, dove lavorano i PP. Giampiero Conti e Gérard Boulery, spinge la popolazione a dotarsi di un pozzo scavato con il metodo artigianale. Lo scavo del pozzo da parte di un gruppo di artigiani specializzati permetterà di avere acqua potabile, riducendo così i casi di malattie intestinali e di mortalità infantile. La gente partecipa alla realizzazione del pozzo con il lavoro di scavo e di rivestimento e con il trasporto di sabbia e altro materiale. Per realizzare un pozzo 3.000 € SMA Solidale Onlus si impegna per 3.500 € Sma Solidale accetta di sovvenzionare 3.500 € Progetto: sostegno ad associazione contadini SV 019 P. Samuel Agbeme - Fodome (Ghana) Progetto: acqua potabile a Téhini Fodome è una cittadina situata nella regione “Volta” (Ghana), dove l’attività economica è principalmente legata alla coltivazione della terra. Ci sono terreni fertili, ma, per mancanza di attrezzature meccaniche, non possono essere ben sfruttati e ottenere abbondanti prodotti per la vendita. I giovani sono tentati di lasciare la terra per un’avventura verso le grandi città. È stata creata un’Associazione “Contadini Emmaus” che vuole venire incontro ai giovani desiderosi di restare e lavorare insieme la terra. Questa cooperativa si prefigge di migliorare le condizioni di vita dei giovani, di guadagnarsi il pane quotidiano e di provvedere alla scolarizzazione dei figli. L’Associazione si propone inoltre di dare una formazione ai giovani in vista di un’abbondante produzione di frutta e ortaggi e di favorire la commercializzazione verso la città di Accra. Sono previste queste spese: acquisto di 2 pompe per irrigazione e tubature 3.000 € - 3 Polverizzatori e pezzi di ricambio 200 € - Affitto di un trattore per arare 700 € - Alcuni attrezzi agricoli 300€ - Affitto del terreno 500 €. L’Associazione chiede a SMA Solidale Onlus un aiuto di 4.700 €. La cittadina di Téhini si trova al nord est della Costa d’Avorio nella prefettura di Bouna, vicina al parco nazionale del Comoé. A causa della guerra civile questa regione è stata particolarmente penalizzata: è tagliata fuori dalle grandi vie di comunicazione, mancanza di scuole, penuria sanitaria e mancanza d’acqua potabile. Infatti dal mese di maggio 2009 il grande serbatoio della città non funziona più e le quattro pompe dei quartieri sono fuori servizio. Una sola pompa funziona a stento, ma necessita di riparazioni e sostituzione di pezzi. La gente si è tassata ed ha raggiunto la somma di 700 €. Inoltre si è vista la necessità di creare una cinta protettrice per la pompa. La missione cattolica ha cercato di sensibilizzare la gente al problema dell’“acqua potabile” ed è decisa a continuare. Acquisto pezzi di ricambio per pompe 4.300 € Sma Solidale accetta di sovvenzionare 4.350 € Sma Solidale accetta di sovvenzionare 3.500 € SV 021 P. Dah Maximin 8 Notizie SMA Società Missioni marzo - aprile 2010 N° 103 Africane Progetti IN CORSO Progetto: materiale didattico e formazione umana Progetto: incentivi a disabili per auto-sussistenza F 013 P. Angelo Besenzoni - 4.500 € Raccolti 1.228 € SV 014 P. Angelo Besenzoni - 4.500 € Raccolti 1.450 € Il quartiere di Kicolo, nella periferia di Luanda, conta più di 300.000 abitanti. La metà della popolazione è giovane e molti sono i giovani disoccupati che si danno alla violenza, all’alcool e alla droga. L’incidenza dell’AIDS è molto alta. La Caritas parrocchiale si indirizza ai giovani delle scuole e alle madri di famiglia con conferenze e workshop sulla situazione della gioventù e della donna, sulla prevenzione di malattie e dell’AIDS, sulla cura dei bimbi nei primi anni di età, sull’educazione morale e civica, e su possibili sbocchi professionali per chi è disoccupato. Nella parrocchia di Kicolo (Angola) sono ancora molti, soprattutto tra i giovani, coloro che colpiti dalla poliomelite hanno perso l’uso degli arti inferiori. Il progetto Caritas vorrebbe rendere autosufficienti i disabili attraverso attività di formazione e offerta di attrezzature per iniziare un’attività professionale. I beneficiari diretti del progetto sono 20 giovani disabili Il Progetto prevede: visita ai disabili e contatti con le scuole; trasporto dei disabili e formazione professionale, per una spesa di 4.500 €. Sma Solidale accetta di finanziare il progetto per una spesa annuale di 4.500 € Il Progetto della Caritas parrocchiale potrà raggiungere circa 5.000 persone: ragazzi delle scuole della parrocchia (circa 3.000), giovani (1.000) e donne (1.000). Progetto: Figli adottati da Danielle e William Sma Solidale sovvenziona le spese di alimentazione, logistica e materiale didattico per un totale di 4.500 € SV 015 P. Renzo Rapetti, Costa d’Avorio - 2.500 € Raccolti 760 € P. Rapetti segue la coppia Danielle e William. Da quando si sono sposati hanno accolto in casa vari bambini, rimasti orfani perché i genitori sono morti di AIDS. Inoltre danno assistenza ad alcuni ragazzi, figli di genitori poveri. William è disabile, ma ha un piccolo laboratorio di artigianato, la sua attrezzatura è ormai obsoleta e logorata dall’uso. P. Renzo ci chiede un sussidio per comprare nuovi attrezzi: trapano, sega circolare, stampo. Inoltre chiede di essere aiutato a pagare le spese scolastiche dei loro figli adottivi. Gli abbiamo promesso 2.500 € Progetto: acquisto 20 tricicli per disabili a Kicolo Progetto: acquisto di una moto per visita ai villaggi S 022 P. Angelo Besenzoni Raccolti 250 € SV 016 P. Martin Nwosu SMA Raccolti 450 € A causa della lunga guerra civile molte persone sono affluite a Luanda (Angola). Fra questi rifugiati sono ancora molti i giovani colpiti dalla poliomelite, che ha causato la perdita dell’uso degli arti inferiori. La Caritas parrocchiale si propone di migliorare le condizioni di vita di questi giovani. La Caritas prospetta di acquistare alcuni tricicli con trazione a mano e pedale al volante. Ho potuto contattare la ditta Italiana CENTANNI bici-tris, che fornirebbe 20 tricicli per disabili. Ogni triciclo costa 450 €. La Missione cattolica di Grabo (Costa d’Avorio) comprende una quarantina di villaggi (circa 30.000 abitanti), parecchi dei quali privi di scuola. La parrocchia ha in progetto di formare ed inviare degli animatori nei villaggi più sperduti, per iniziare l’alfabetizzazione e per favorire lo scambio tra le varie comunità. Per visitare i villaggi ed incontrare la gente, l’animatore ha bisogno di una solida moto con la quale percorrere le piste disastrate. L’acquisto di una moto si aggira sui 4.400 €. SMA Solidale Onlus si impegna ad acquistare 10 tricicli, per un totale di 4.500 € SMA Solidale si impegna per 4.000 € 9 Notizie SMA Società Missioni marzo - aprile 2010 N° 103 Africane Progetti IN CORSO PROGETTI CONCLUSI F 006 P. Ceferino Cainelli: Progetto rivista Aldeia Juvenil parrocchia di Kicolo (Angola) - raggiunti 6.500 € Formazione F 005 P. Mauro Armanino: Progetto immigrati Centro storico (Genova) - 5.000 €. Raggiunti 2.875 € F 013 P. Angelo Besenzoni: Materiale didattico e formazione umana (Angola) - 4.500 €. Raggiunti 1.228 € F 014 P. Martino Bonazzetti: Attrezzature per la scuola di Kablaké (Costa d’Avorio) - 4.500 €. Raggiunti 3.275 € Sanità S019 P. Silvano Galli: Sostegno a personale ospedale Datcha (Togo) - 4.860 €. Raggiunti 1.840 € F 007 P. F. Arnolfo: Formazione di un avvocato locale ad Adzopé (Costa d’Avorio)- raggiunti 3.500 € S 009 Suor Piera Sangalli: laboratorio AIDS (Burkina Faso) - raggiunti 7.677 € S 013 P. Luigino Frattin: Carrozzelle per disabili (Angola) - raggiunti 1.350 € S 017 P. Maccalli Walter: Casse Farmacia (Ambriz, Angola) - raggiunti 2.500 € S023 Suor Etta Profumo: Cura malati AIDS Kolowaré (Togo) raggiunti 5.640 € S020 P. Dario Dozio: Centro Sanitario San Pedro (Costa d’ Avorio) - 5.000 €. Raggiunti 330 € S024 P. Lorenzo Snider: Attrezzature per centro medico (Costa d’Avorio) raggiunti 5.000 €. S022 P. Angelo Besenzoni: Acquisto 20 tricicli per disabili (Angola) - 4.500 €. Raggiunti 250 € S 016 Suore Missionarie NSA: Strumenti medicali per dispensari (Costa d’Avorio) - raggiunti 4.950 € Sviluppo S 018 PP. L. Snider e M. Bonazzetti: Costruzione di un centro di cura (Costa d’Avorio)- raggiunti 5.000 € SV 001 SMA - Solidarietà Acqua Africa: Scavare pozzi o fornire acqua potabile. Raggiunti 6.495 € SV 008 P. Dario Dozio, Piantagione a San Pedro - raggiunti 5.000 € SV 014 P. Angelo Besenzoni: “Incentivi a disabili” (Kicolo - Angola) - 4.500 €. Raggiunti 1.450 € SV 015 P. Lorenzo Rapetti: “Figli adottati da Danielle e William” (Costa d’ Avorio) - 2.500 €. Raggiunti 760 € SV 016 P. Martin Nwosu SMA: Acquisto moto per visita ai villaggi (Costa d’ Avorio) - 4.000 €. Raggiunti 400 € EMERGENZA E 001 P. Matteo Revelli: Assistenza agli immigrati africani in Marocco - 2.000 €. Raggiunti 985 € SV 010 P. Carlos Bazzara e P. Pier Luigi Maccalli: un pozzo per Bomoanga - raggiunti 29.367 € SV021 P. Walter Maccalli: Acquisto sedie a rotelle e tricicli per disabili (Angola) raggiunti 4.500 € SV 011 PP. W. Maccalli e Raul Perez: Scuola di alfabetizzazione (Angola) - raggiunti 5.000 € SV 012 P. F. Arnolfo: Acquisto di 2 Mulini ad Adzopé (Costa d’Avorio) - raggiunti 5.000 € SV 013 P. Pier Luigi Maccalli: Pozzi in regione Gurmancé raggiunti 8.875 € COME SOSTENERE I PROGETTI Con un contributo diretto, detraibile nella dichiarazione dei redditi Conto Corrente Postale N°94444593 intestato a: SMA Solidale Onlus Via Romana di Quarto, 179 - 16148 Genova La ricevuta è valida per la detrazione dalla dichiarazione dei redditi Bonifico Bancario intestato a: SMA Solidale Onlus, Via Romana di Quarto, 179 - 16148 Genova IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280 presso Banca CARIGE, Agenzia 17 - Via Timavo, 92r - 16132 GENOVA Destinando il 5x1000 nella prossima dichiarazione dei redditi, firmando nell’apposito riquadro “Sostegno delle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale” e indicando il Codice Fiscale di SMA Solidale Onlus: 95125150102 Il regolamento di SMA Solidale Onlus prevede che un progetto sia considerato “concluso” dopo un anno dalla sua fondazione e / o quando ha raggiunto la somma richiesta. Le eventuali offerte inviate per lo stesso progetto saranno automaticamente orientate ad altri progetti meno sostenuti. Notizie Sma viene inviata gratuitamente a tutti coloro che sono interessati alla vita missionaria e alle attività di SMA Solidale Onlus 10 Notizie SMA Società Missioni marzo - aprile 2010 N° 103 Africane Altri Stili PREGHIERA e SOFFERENZA All’unico Sacerdote “degno di fede e misericordioso” (Ebr 2, 17) S ignore Gesù, sacerdote sommo ed eterno, generato dal Padre, Figlio di Dio e Figlio dell’Uomo, Verbo fatto carne perché ogni carne parli con Dio, unico e diverso dagli altri, senza macchia, umile e obbediente, innalzato da terra per attirare tutti a te, sacerdote e vittima, diventato per tutti Pasqua di vita, degno di fede e misericordioso. T u realizzi il solo sacrificio che conta, Tu raduni i viventi per renderli figli di Dio e una sola famiglia, Tu sei il solo e vero giusto, perché doni al Padre quello che è suo, Tu ti sei fatto servo di ogni creatura da salvare, Tu hai detto le parole che il Padre ti ha detto di dire, Tu hai accolto, amato, formato, difeso i discepoli ricevuti dal Padre, Tu continui a inviare loro il tuo Spirito di luce e di forza, Tu non abbandoni mai quelli che chiami. A iutaci a non perderci di coraggio quando ti siamo infedeli o ti trascuriamo. Aiutaci non mettere altro nella nostra vita al tuo posto: persone, cose, idee, progetti, sentimenti e passioni. Aiutaci, quando le parole e le immagini del mondo ci rendono fiacchi, distratti, egoisti, incapaci di parlare di Te, perché non riusciamo a parlarti, incapaci di novità, di entusiasmo, di gioia profonda. Aiutaci a non guardare mai indietro, perché tanti nel mondo potrebbero soffrirne. T u sei segno di contraddizione nel mondo, nella tua Chiesa e nelle nostre comunità, quando riteniamo di scrivere e parlare nel tuo nome, allontanandoci da Te, Verbo e Mistero di Dio. Tu sei perseguitato nei discepoli che soffrono, perché esprimono la loro fede in Te nelle piazze e sui tetti, nelle case, nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Tu sei flagellato in coloro che sono privati di ogni diritto. Sei coronato di spine in chi non può dire quello che pensa. Tu sali il Calvario insieme alle moltitudini che si dibattono nella fame, nella sete, nella miseria, nell’oppressione. Tu muori ancora nei bambini che non possono nascere e nei malati che non possono morire in modo degno. Ma Tu risorgi ogni volta che trionfa la vita, la pace, la solidarietà, l’amore. P. Bruno Semplicio di Vita Gli assenti e la cortese attenzione “ Le assenze sono più importanti delle presenze”. Stavamo cenando alla ‘Casetta’ l’altro martedì quando Alfredo ha buttato questa frase. E si ricordava ancora che anche la volta precedente gli avevo versato l’acqua. La prossima volta ha detto che sarà il suo turno. In un giorno ha perso tutto. E si trova tra i senza dimora in attesa di sistemazione. Ha perso tutto fuorché l’assenza. Ci sono assenze da ogni parte ed ognuno ha le sue da custodire. Ma sono soprattutto i lontani che di esse sono la parabola migliore. Stranieri assenti da due parti. Nella terra di origine e molto spesso in quella di approdo. La nostra società è una repubblica fondata sulle assenze e di esse si racconta. “Il grosso problema è che al massimo entro il 20 maggio io mi ritroverò LIBERA, sì, ma senza casa, senza soldi, senza lavoro, ma con una grande fede in Dio. In carcere ho frequentato la scuola per imparare la lingua ed ho incontrato tante persone buone che mi vogliono bene. Anche Helen, che ha scritto la lettera, appare da un’assenza. Come la maggior parte dei detenuti nelle varie Case Circondariali del nostro Paese. Tra assenze ed emergenze. Tra sommersi ed assenti. Questi ultimi hanno organizzato la prima giornata senza immigrati, il passato primo marzo. Presenze importanti di assenze fin troppo volute e giuridicamente dichiarate. “Ormai ho 32 anni, dei quali 15, se non più, ‘vissuti’ in modo veramente senza senso. So che dovrei essere ‘contento’ solo per il fatto che non sono più in carcere, infatti sono felicissimo di poter di nuovo riabbracciare mia figlia e stare con la mia famiglia...ho tanta voglia di riprendere la mia vita in mano...anche se ho fatto il callo alle delusioni”. Giuseppe è segno dell’altra assenza. Sulla busta della lettera ha scritto ‘alla cortese attenzione’. E sono gli assenti a scrivere per l’attenzione cortese dei presenti. P. Mauro Armanino 11 Notizie SMA Società Missioni Africane Costa d’Avorio marzo - aprile 2010 N° 103 Storie di vocazione nell’anno sacerdotale Durante i 12 anni trascorsi ad Issia (Costa d’Avorio) nel seminario di propedeutica, ho avuto la grazia di raccogliere tante storie di vocazione dei ragazzi e di renderle pubbliche come provocazione per i loro amici rimasti a casa. Ne trascrivo alcune, solo l’inizio, lasciando ai lettori di indovinare il seguito. P artecipavo alle attività dei seminaristi durante le vacanze, ma sognavo di diventare un uomo d’affari, con moglie e bambini. E così, quando mi proposero di entrare in seminario, scappai a rifugiarmi in una setta protestante che faceva, in quel momento, molto chiasso nel quartiere. Ma ecco che, sbarcato ad Abidjan per proseguire gli studi, mi ritrovai in una famiglia cattolica. Tutti a messa, tranne mio fratello. Lui, però, usciva per lavoro ed io restavo solo in casa. A scuola feci conoscenza con un compagno di classe che mi invitò alla catechesi. Accettai per farmi degli amici. Alla catechesi, però, incontrai la JEC (Jeunesse Etudiante Catholique) … J.F. Djédjé N on ero ancora battezzato, ma mi capitava, la sera, di pregare il rosario con mia madre. Quando mio padre morì (avevo allora 17 anni) abbandonai ogni pratica religiosa. Eravamo cinque figli orfani, e mia madre non riusciva più a metterci a scuola ed a nutrirci. Io strappai una stentata maturità e mi iscrissi all’università, ma conducevo una vita “non si dice come”. La mazzata in testa arrivò un 2 gennaio, indomani di capodanno. Dopo una virata notturna piuttosto agitata, rientrai a casa verso le 5 del mattino. Per non svegliare mia madre a quell’ora, presi una strada poco frequentata e tirai di tasca il rosario (era il solo segno di appartenenza alla Chiesa cattolica, e lo portavo sempre con me). Mentre scorrevano le “Ave Maria” … V. N’Zakò N ato ed allevato in una famiglia mussulmana, fui molto presto inviato alla scuola coranica; ma frequentavo egualmente il figlio del sottoprefetto, che era cristiano. Un giorno suo padre ci prese in macchina, e mi ritrovai con lui in una chiesa. Che emozione! Ciò che attirò la mia attenzione fu soprattutto la grande croce fissata al muro, e chiesi: “Cos’è?” “Taci! Non si parla in chiesa”. In seguito seppi che era una croce, e che Gesù vi era stato inchiodato a causa dei nostri peccati. Ma com’è possibile uccidere un uomo a causa dei peccati degli altri? E promisi di conoscere Gesù, perché il sottoprefetto diceva che è sempre vivo e che M. Koné ci ama … A lla JEC ci dicevano di vivere, ragazzi e ragazze, come fratelli e sorelle, di non restare mai soli in luoghi isolati, di presentarci sempre alla famiglia quando ci rendevamo visita a casa. È ciò che ho fatto fino ad oggi. “Gnanzù, pensi a sposarti?” chiedevano i miei fratelli. “Non ne so niente” era la mia risposta. Effettivamente non ne sapevo niente, tutto preso com’ero dai miei studi di contabilità e gestione. Dopo il diploma ed uno stage di tre mesi, fui assunto alla SIPA (Société d’Importation de Pièces Automobile). I colleghi non tardarono a capire che non soltanto non ero sposato, ma non avevo neppure una compagna, e cominciarono a punzecchiarmi. Così finii anch’io per avere una “piccola amica”, ma la cosa non durò a lungo, perché non camminavamo sullo stesso sentiero … M. Akà E ro già in seminario, ma delle questioni mi tormentavano: continuare su quella strada, o andare ad iscrivermi in un liceo pubblico? Diventare prete, o sposarmi e servire il paese come diplomatico? “Si può seguire il Cristo in diversi modi” mi suggeriva Christine, la splendida ragazza incontrata in Comunità di base. Con la maturità fui orientato all’università statale di Cocody, in facoltà di Filosofia. La famiglia festeggiò il successo ed io ne fui orgoglioso. Ma le parole di Gesù al giovane ricco mi ritornavano senza posa: “Una cosa ti manca. Quello che hai vendilo, dallo ai poveri; poi, vieni e seguimi”. Cosa avevo io da vendere e donare, per seguire il Cristo? … R. Touré Io parlo di vocazioni sacerdotali a chi viene in chiesa. Tra chi sta fuori c’è gente sensibile ai problemi dell’istruzione, della salute o delle piantagioni; ma solo chi vive di fede può comprendere l’identità del sacerdote e la sua importanza: per sé, la propria famiglia, per le comunità cristiane e le missioni. E così mi succede di incontrare mamme che hanno pregato per avere un figlio sacerdote, o padri che hanno sognato di celebrare la messa quando erano chierichetti. Le cose sono poi andate diversamente, ma lo spirito è rimasto e magari diventa ora borsa di studio per un seminarista africano. www.missioni-africane.org P. Mario Boffa Sul nostro sito puoi sempre leggere ciò che i nostri padri scrivono nelle loro lettere dall’Africa. Puoi sempre trovare varie testimonianze sulla missione, oltre che notizie di attualità e informazioni sulla cultura e la società africana. 12 Notizie SMA Società Missioni Africane Costa d’Avorio marzo - aprile 2010 N° 103 Dio farà il resto! Formidabili sono i parrocchiani di San Pedro: gente semplice, alla buona, con tanta fede, delle brave persone. Però a volte il parroco della “cattedrale” non li capisce proprio! Precarietà e ottimismo La situazione attuale: siamo in piena crisi economica, la guerra civile ha distrutto il Paese e, nonostante le promesse dei politici, non si vedono miglioramenti. Le elezioni presidenziali sono state ancora rinviate. Molta gente ha perso il posto di lavoro; tante famiglie faticano a mangiare anche una sola volta al giorno; la scuola è un caos; la corrente elettrica, come l’acqua potabile, arriva a singhiozzi... ma i miei parrocchiani sono sempre ottimisti e ogni giorno mi chiedono quando iniziamo a costruire la chiesa, anzi, la cattedrale. Perché la parrocchia, dove mi trovo da ottobre, è centro diocesi e il vescovo mi ha nominato parroco della cattedrale… che non c’è. Una vera cattedrale! A me va benissimo così. La domenica mattina celebro Messa in una grande sala: solo cemento e lo stretto necessario per la celebrazione. Qui la chiamano “cattedrale”, ma ai cristiani non piace. Essi vogliono una vera chiesa, bella e spaziosa, con tanto di campanile e che possa accogliere migliaia di persone. “Dio farà il resto”, dicono. Io rispondo che mi trovo già nella più bella chiesa del mondo: con davanti un impressionante paesaggio di casupole che si perdono all’orizzonte, la foresta tropicale ai bordi e sopra la testa il più bel cielo africano, quasi una volta infinita. Dove la trovo una cattedrale così, sempre aperta a tutte le speranze e dolori dei 300.000 abitanti di San Pedro? Covo di serpenti Poi, da buon occidentale, preoccupato di restare coi piedi per terra, ributto il discorso sul Centro Sanitario. In parrocchia infatti abbiamo un dispensario, con tanto di infermeria e maternità, costruito 10 anni fa dai Padri della Consolata. Però, una volta partiti i missionari, il Centro è stato chiuso per mancanza di mezzi e di personale competente. Ora vi Nelle foto: cerimonia posa della prima pietra della futura cattedrale di San Pedro crescono le erbacce ed è diventato un covo di serpenti. Un vero peccato! È proprio il caso di dirlo, perché in questo quartiere di periferia non ci sono strutture ospedaliere e si muore facilmente per una dissenteria o un po’ di febbre. Specie i bambini piccoli o le donne in stato di gravidanza. Riabilitare il Centro Sanitario è un mio grande desiderio: sono sicuro che renderà un enorme servizio a tutti nel quartiere. Apertura del Centro Così il 14 febbraio scorso, durante una bella cerimonia per la posa della prima pietra della tanto sospirata cattedrale, alla presenza del vescovo, del prefetto e di molte altre autorità della città, ho lanciato un appello: riapriamo il nostro dispensario. La cosa ha funzionato. Subito si sono presentati diversi candidati. Un dottore, responsabile sanitario della zona, ha scelto l’infermiere adatto (un pensionato ancora efficiente) e due giovani volontari. L’indomani, alcuni parrocchiani, armati di macete, scope e strofinacci, in poco tempo hanno rimesso a nuovo l’edificio. Un farmacista della città si è reso disponibile per fornirci medicinali e materiale sanitario a prezzo ridotto. Se piace a Dio, per Pasqua il nostro dispensario inizierà a funzionare. La maternità aprirà a Pentecoste (se tutto va bene e se mi arrivano un po’ di aiuti). Quanto alla cattedrale invece ci vorrà un po’ più di tempo... Ma i parrocchiani non demordono. Sono già pronti con pale e picconi a tracciare le fondamenta e aspettano solo il via per iniziare i lavori. Io sono ancora un po’ perplesso, ma non posso tirarmi indietro. Un architetto di San Pedro ha preparato un bel progetto e presto inizieremo a scavare. Poi “Dio farà il resto”. Ve lo saprò dire la prossima volta. P. Dario Dozio GARANZIA DI TUTELA DEI DATI PERSONALI: Legge 675/96. La Società Missioni Africane gestisce i vostri dati personali in conformità alla Legge sulla Privacy 675/96. Essi sono trattati direttamente da noi per l’invio delle nostre pubblicazioni ed informazioni sulle iniziative della S.M.A. Non sono comunicati o ceduti a terzi. Responsabile dati è: Padre Procuratore SMA, via Borghero, 4 - 16148 GENOVA GE. I vostri dati anagrafici finora depositati presso la SMA, ora verranno condivisi con l’Associazione SMA solidale Onlus. Questi dati saranno custoditi con i più corretti criteri di riservatezza e non verranno divulgati a terzi senza il vostro consenso. In conformità al D Lgs 30/06/2003 n°196 sulla tutela dei dati personali, potete in ogni momento consultare i dati che vi riguardano chiedendone la variazione, l’integrazione e anche l’eventuale cancellazione dietro semplice richiesta scritta, indirizzata al Responsabile dati presso l’Associazione SMA Solidale Onlus, Via Romana di Quarto, 179 - 16148 Genova 13 Notizie SMA Società Missioni Africane Intercultura marzo - aprile 2010 N° 103 Le scuole incontrano l’Africa Nel mese di febbraio, la casa SMA di via Borghero è stata simpaticamente e allegramente invasa dalle classi dei ragazzi della scuola media “Strozzi” di Quarto e dalle classi della scuola elementare delle Suore Immacolatine di Quinto. L e attività con le due scuole sono state diverse, ma entrambe piene di entusiasmo e di allegria, sia da parte dei ragazzi che da parte nostra (Ludovica, Paola, Roberta, p. Lionello, p. Filippo e p. Eugenio), che l’abbiamo preparata. I ragazzi delle classi medie, dopo aver ascoltato notizie geografiche, politiche e storiche sul continente africano, si sono divisi in due gruppi: il primo è sceso in biblioteca dove, insieme a Ludovica, hanno conosciuto la biblioteca e sfogliato qualche libro; l’altro gruppo si è fatto incuriosire e guidare nel museo da p. Lionello, dove hanno visto da vicino gli oggetti provenienti dall’Africa. La mattina si è conclusa tutti insieme con la visione di un filmato sui giocattoli africani. Poi hanno potuto ammirare i giochi costruiti con lattine, suole di scarpe e materiale di scarto realizzati da bambini della Costa d’Avorio. I bambini delle scuole elementari sono stati accolti in casa SMA dal “capo villaggio e dalle sue mogli”, (tre ragazzi nigeriani, Frank, Linda e Mary si sono offerti per aiutarci ad animare la giornata), che hanno dato il benvenuto ai bambini, come si fa in Africa quando si arriva nel villaggio, offrendo l’acqua al rappresentante del gruppo (in questo caso la maestra) e chiedendo la nouvelle (il motivo della visita). Anch’essi dopo aver ascoltato una breve presentazione sull’Africa, hanno visto un filmato sui bambini e la scuola in Africa. In seguito il filmato,“la matita di Lucien”, era l’ora della merenda. Per finire una bella scorpacciata di focaccia i bambini si sono divisi in due gruppi, un gruppo in biblioteca dove, oltre a sfogliare i libri, sono rimasti incantati ad ascoltare Paola che raccontava loro una favola africana e, a giudicare dal silenzio e dalle bocche aperte dei bambini, sembravano molto interessati e incuriositi. L’altro gruppo ha fatto un “viaggio nelle vetrine del museo” dove, tra maschere, feticci, zanne di elefante e presepi, hanno ascoltato i racconti di p. Eugenio e dal vociare, i bambini sembravano molto incuriositi. Terminata la visita, i bambini si sono ritrovati insieme nel salone, dove con p. Filippo hanno potuto vedere, e non toccare, i giocattoli fatti da bambini ivoriani. Roberta Nobile 14 Notizie SMA Società Missioni Africane Notizie in Breve marzo - aprile 2010 N° 103 Lia Speranza A Bitonto (BA), nella Chiesa di Cristo Re Universale, il 15 marzo scorso si sono svolti i funerali della signora Lia Speranza, grande amica e sostenitrice della Sma, scomparsa a 65 anni di età. Vi hanno partecipato i PP. Lionello Melchiori e Gian Piero Rulfi. P. Gian Piero la ricorda così: Te ne sei andata così in fretta…e in silenzio. Ma era nel tuo stile. Quello di non far rumore, non disturbare, non apparire. Hai sempre lavorato nel silenzio! Quanto lavoro! Nella tua famiglia, nella scuola, in diverse associazioni, in parrocchia, e anche da noi, nella Sma: prima, quando eravamo a Palombaio, e anche dopo, quando siamo partiti. Sempre sulla breccia per lanciare iniziative, incontri, nella tua scuola e in altre, fino a ieri... al Concerto di Carla, tua figlia, al Maria Cristina di Bitonto. Ci siamo visti per l’ultima volta proprio in occasione di quel bellissimo evento! Eri venuta ad accogliermi all’aereo! Quel tuo accogliere gioioso, non lo dimenticherò mai! Quelle chiacchierate lunghe, mai banali! Grazie, Lia! A nome dei Padri Sma che hai conosciuto ed amato, con i quali hai collaborato, voglio dirti quanto la tua presenza e la passione per la Missione ci abbiano aiutato ad andare avanti. E quanto il tuo stile discreto ma efficace ci ha insegnato che ciò che conta non è l’apparire, ma l’agire in profondità e senza secondi fini ! Hai vissuto fino in fondo quanto Gesù ha detto: “Quando aiuti qualcuno non suonare la tromba davanti a te! Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra” Hai lasciato ai tuoi figli e a noi tutti un’eredità di schiettezza, di rettitudine e di autentica fede! Ne siamo sicuri, quel Gesù, che hai amato e servito nei più poveri, accogliendoti ti ha detto: “Vieni, amica buona, entra nella gioia del tuo Signore!” Anniversario P. Giacomo Ubbiali 2 aprile 2008 P. Giacomo Ubbiali ci lasciava per la “casa del Padre”. Quest’anno lo ricordiamo con la Celebrazione Eucaristica nella chiesa parrocchiale di Verdello (BG), sabato 10 aprile alle ore 18. Nominato Vescovo P. Raymond Ahoua Il 27 marzo, il Papa ha nominato vescovo di Grand Bassam (Costa d’Avorio) P. Raymond AHOUA. Nato a Bonoua (diocesi Grand Bassam), il 1° maggio 1960, succede a mons. Paul Dacoury-Tabley ed è il primo membro ivoriano della Congregazione della Piccola Opera della Divina Provvidenza (Don Orione). La diocesi di Grand Bassam, a sud est della Costa d’Avorio, dove sbarcarono i primi padri SMA nell’ottobre 1885, si estende su una superficie di 8.354 Km2, conta 1.425.000 abitanti, di cui 195.000 cattolici. Nelle 33 parrocchie, in cui la diocesi è divisa, lavorano 83 sacerdoti diocesani, 38 religiosi, 111 religiose, 55 religiosi e molti catechisti. Il Festival delle Culture, SUQ a Genova, radunerà popoli di oltre 25 paesi per una manifestazione di grande successo e popolarità (teatro, musica, danza). Questa festa dei popoli è sostenuta dal Comune, dalla Provincia di Genova, dalla Regione Liguria e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. In collaborazione con la Biblioteca Berio, dal 11 al 21 giugno 2010, la SMA parteciperà alla manifestazione culturale, presentando la Biblioteca Africana “Borghero”. Il 26 giugno 2010, la SMA festeggia 50 anni dell’apertura della casa di via P. Francesco Borghero 4. Saranno presenti il card. Angelo Bagnasco e il superiore generale della SMA, Kieran O’Reilly. Vi aspettiamo! 15 Notizie SMA Anno Sacerdotale Società Missioni Africane Si cerca un uomo… Si cerca per la Chiesa un uomo senza paura del domani, senza paura dell’oggi, senza complessi del passato. Si cerca per la Chiesa un uomo, che non abbia paura di cambiare, che non cambi per cambiare, che non parli per parlare. Si cerca per la Chiesa un uomo capace di vivere insieme agli altri, di lavorare insieme, di piangere insieme, di ridere insieme, di amare insieme, di sognare insieme. Si cerca per la Chiesa un uomo capace di perdere senza sentirsi distrutto, di mettersi in dubbio senza perdere la fede, di portare la pace dove c’è inquietudine e l’inquietudine dove c’è pace. Si cerca per la Chiesa un uomo che abbia nostalgia di Dio, che abbia nostalgia della Chiesa, nostalgia della gente, nostalgia della povertà di Gesù, nostalgia dell’obbedienza di Gesù. Si cerca per la Chiesa un uomo che non confonda la preghiera con le parole dette d’abitudine, la spiritualità col sentimentalismo, la chiamata con l’interesse, il servizio con la sistemazione. Si cerca per la Chiesa un uomo capace di morire per lei, ma ancora di più capace di vivere per la Chiesa, un uomo capace di diventare ministro di Cristo, profeta di Dio, un uomo che parli con la sua vita. Si cerca per la Chiesa un uomo. DON PRIMO MAZZOLARI S.M.A. Genova Via Francesco Borghero 4 16148 GENOVA GE Tel. 010.307011 Fax 010.30701240 C.C.P. 479162 [email protected] www. missioni-africane.org P. Aimetta Luigi P. Lafranconi Sandro P. Armanino Mauro P. Mandonico Andrea P. Basso Eugenio P. Melchiori Lionello P. Boffa Mario P. Prada Marco P. Carminati Carmine P. Rulfi Giampiero P. Drogo Filippo P. Sessarego Stefano marzo - aprile 2010 N° 103 INDIRIZZI ANGOLA Adorni P. Renzo Cel. 00244 923. 425291 Besenzoni P. Angelo Cel. 00 244 923323354 [email protected] Ceferino P. Cainelli Cel. 00 244 925458927 Frattin P. Luigino Cel. 00 244 923425080 Maccalli P. Walter Cel. 00244 924331463 Cherchi P. Mario Cel. 00244 924610714 Paròquia Bom Pastor - C.P. 14748 LUANDA BENIN Molena P. Leopoldo Centre Brésillac BP 100 CALAVI T.00229.21360186 - [email protected] COSTA D’AVORIO Alberti P. Luigi - [email protected] B.P. 702 ANYAMA - T. 00225.23559506 Arnolfo P. Francesco T. 00225.23541817 B.P. 212 ADZOPE - Cell 00225 08 129962 Bottarlini P. Gerardo - [email protected] Rapetti P. Lorenzo [email protected] 04 B.P. 884 ABIDJAN 04 - T. 00225.23451791 Benetti P. Giovanni 03 B.P. 147 ABIDJAN 03 - T. 00225.20371568 [email protected] Bonazzetti P. Martino - [email protected] Snider P. Lorenzo - [email protected] 02 B.P. 450 SAN PEDRO 02 -T. 00225.34712180 Conti P. Giampiero - [email protected] Mission Catholique BP 55 TOUBA Dozio P. Dario - [email protected] Eveché 01 BP 826 San Pedro 01 T.00225.34711826 - 00225 07425469 MAROCCO Revelli P. Matteo - [email protected] Eglise St. François d’Assise Avenue Mohammed Slaoui - 30000 FES T. 00 212(0)35622347 Cell. 00 212 66332023 NIGER Bazzara P. Carlos - [email protected] Girotto P. Vito - [email protected] Maccalli P. Pier Luigi - [email protected] Mission Catholique de Bomoanga B.P. 10270 - 8007 Niamey CTN - Niger T. 00227 90612810 TOGO Galli P. Silvano - [email protected] KOLOWARE B.P. 36 SOKODE T. 00228.4451012 - Cell. 00228.9977530 FRANCIA Sanavio P. Gino - [email protected] 150, Cours Gambetta, F 69361 Lyon cedex07 T. 0033 478616097 - Cell. 0033 647508546 P. Dario Falcone, Corso Umberto I°, 50 - 12020 Villafalletto CN - Amministratore parrocchiale di Murazzo (CN) Tel. 0171 938339 - cell. 347 3549573 [email protected] S.M.A. Feriole Via Vergani 40 35037 BRESSEO PD Tel. 049.9900494 Fax 049.9902616 [email protected] P. Agbeme Samuel P. Aimetta Nino P. Brusegan Giuseppe P. Pieretto Victor P. Porcellato Antonio S.M.A. Roma Via della Nocetta 111 00164 ROMA RM Tel. 06 6616841 Fax 06 66168490 [email protected] P. Mandirola Lorenzo P. Semplicio Bruno Bonifico (IBAN) IT23 Z061 7501 4170 0000 1579 180, intestato a Provincia italiana della Società Missioni Africane 16