LA RICERCA E IL SERVIZIO SOCIALE
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LA RICERCA E IL SERVIZIO SOCIALE
LA RICERCA E IL SERVIZIO SOCIALE SINERGIE E PROBLEMI IN ORDINE ALLA FORMAZIONE Elisabetta Neve Università Roma 3 - maggio 2010 1 RICERCA SERVIZIO SOCIALE FORMAZIONE di base / applicata disciplina / professione di base / continua Università Roma 3 - maggio 2010 2 • Il SS come disciplina senza R non avrebbe basi scientifiche • Il SS come professione senza R non avrebbe sviluppo e innovazione • La formazione senza R (riflessività, rielaborazioni dal tirocinio, atteggiamento critico e di R) è sterile Università Roma 3 - maggio 2010 3 I° LIVELLO DI CONNESSIONI • La ricerca (R) è nei piani didattici: insegnamento disciplinare, tirocini, tesi • Rapporto sedi formative-territorio, mondo dei servizi • R teorica di SS (pubblicazioni su teoria e metodi…) • R empirica di SS + o – intrecciata al lavoro quotidiano • Riflessioni individuali e riflessioni collettive (convegni, seminari…Ordine…) Università Roma 3 - maggio 2010 4 II°- I contenuti specifici, le finalità, le modalità, i significati delle connessioni e il loro uso OGGI NON SONO COMPRENSIBILI SE NON SI CONOSCE L’IERI (per la sostanziale IDENTITÀ del SS, pur in continua evoluzione…) Università Roma 3 - maggio 2010 5 IERI Rapp.Scuoleterrit. Prassi proess. Didattica FONTI: T. Ossicini Ciolfi, 1988; Sostoss, 2005 (Capo, Sgroi, Ferrarotti…) Insegnamento della R fin dalle prime Scuole (1945-47) prima che nelle Università. Tirocini. Tesi. Inchieste sociali: conoscere per operare (Enti innovativi: Centri sociali, Ministero G. e G….) Programmazione di R, partecipaz. a varie R (Scuole in Inchiesta parlamentare sulla miseria 1951-53: Atti. Con Svimez: I°Congr. AIS. Con Movimento di Comunità-A. Olivetti: convegno. Centri sociali-Unrra: articoli, convegni. Ministero G. e G.: Ufficio Studi. Ecc.) Ma sottaciute! Università Roma 3 - maggio 2010 6 Ricerca teorica Da rifless. Individuali a collettive Fondazione nuova professione, rafforzamento teorie e principi: Social Work americano anni ’50 (con import. di tecniche: cw, gw, Cw, poi R e Amministrazione), 1961-62 prime riviste spec.. 1946 e da anni ‘50 vari Convegni. “Studi d’ambiente”: stretto legame fra lavoro sociale, programmazione, R (partecipazione Scuole a Progetto ’80) Università Roma 3 - maggio 2010 7 EMERSIONE DI SIGNIFICATI CERTE CARATTERISTICHE PECULIARI DEL SS IMPONGONO CERTE CONCEZIONI DI R E DEL SUO USO Fin dalle origini del SS e in tutta la sua storia LA R HA ORIENTATO IL LAVORO SOCIALE (E IL SS), E NEL CONTEMPO IL LAVORO SOCIALE (E SS) HA ORIENTATO LA R. Spesso INTERDISCIPLINARIETÀ: econom., sociol., storici, architetti, politici… (LAVORO SOCIALE) Università Roma 3 - maggio 2010 8 LE FASI STORICHE DELLA RICERCA NEL SS (T.O. Ciolfi) 1. R per la fondazione di una nuova professione (’45-’55: Inchiesta sociale e Studi d’ambiente) 2. R per lo sviluppo professionale (’55anni ‘70) 3. R per il cambiamento istituz. (’70-’80) 4. [da ’90 ad oggi: R per sviluppo professionale, R per rafforzamento teorico e metodologico] Università Roma 3 - maggio 2010 9 1. La R per la fondazione di una nuova professione ciò che è fondante… è nel dna della professione Università Roma 3 - maggio 2010 10 Il particolare angolo di visuale della R di SS nasce dall’originario modello di SS delle scuole: (Capo, 26) • Superamento dell’assistenzialismo e tentativo di andare alle cause dei problemi sociali (vs sistema di difesa sociale e di beneficenza) • Stimolazione all’autoliberazione del bisogno (aiutare ad aiutarsi da sè) grazie ad un processo educativo di coinvolgimento (vs discriminazioni, categorizz…) Università Roma 3 - maggio 2010 11 • Autoresponsabilizz. dell’utenza (vs aiuto incapacitante) • Rispetto per la sua autodeterminaz. e promozione della sua partecipazione alla soluzione dei problemi (vs sfiducia nei cittadini, non riconoscerli titolari di diritti) = doppia prospettiva della R di SS: “conoscere” per poi “operare” e le persone non sono oggetti passivi, ma soggetti protagonisti Università Roma 3 - maggio 2010 12 CARATTERIZZAZIONE TECNICA ED ETICA DELLA R DI SS Ricerca-azione Ricerca-intervento Ricerca-partecipazione Community self survey (da paradigmi positivistici… a costruttivismo e a realismo critico. Da metodo deduttivo a intreccio fra m. deduttivo e m. induttivo) (D.P. Ponticelli, 2010; Niero, 1995) Etica dell’AS-ricercatore…(sistema di valori, non creare false aspettative…) (Capo, 2005, p. 27-28) Università Roma 3 - maggio 2010 13 T. O. Ciolfi: “Si deve proprio alle inchieste sociali e agli studi d’ambiente lo sviluppo di una concezione unitaria della realtà individuale e sociale nell’approccio alla persona, caratteristica del servizio sociale” (p. 125) Università Roma 3 - maggio 2010 14 … una nuova visione: l’ambito di azione del SS e la necessità della R: “L’AS deve avere uno spirito e una volotà politica: non può ragionare solo in termini di singolo caso, ma deve intravedere le cause politiche e sociali che lo hanno determinato, in vista di una possibile soluzione, cercando le istituzioni che devono farsene carico” (De Menasce, 1949) “Il SS non può raggiungere le sue mete senza continue R. Attraverso il SS un Ente accorcia la distanza che separa l’Amministrazione dalla Scienza Sociale” (De Menasce, 1955) Università Roma 3 - maggio 2010 15 “… non si dice che occorre una conoscenza per poter agire: ma una conoscenza adeguata al fine proposto; quindi una conoscenza che sia del medesimo ordine dell’azione” (Benevolo, 1955, in Ciolfi, p. 26) “… l’AS … agisce contemporaneamente in due dimensioni, quella personale … e quella istituzionale … Ciò al fine non solo di una migliore rispondenza della risposta alla domanda (una risposta più personale), ma anche per una trasformazione della domanda in potenziale risorsa (una domanda più sociale)” (Ciolfi, p. 15) Università Roma 3 - maggio 2010 16 “Schematicamente si può dire che nella determinazione dei bisogni e delle risorse … l’occhio dell’AS è rivolto soprattutto a una particolare dimensione del bisogno, quella di autonomia e responsabilità, e a un particolare aspetto della risposta, quello di una globalità che consenta di comprendere quelle dimensioni e di liberare così nuove risorse. L’integrazione delle teorie di riferimento … deve pertanto realizzarsi in relazione a questo particolare modo di guardare al rapporto bisognirisorse” (Ciolfi, p. 15-16) Università Roma 3 - maggio 2010 17 … perciò l’intreccio tra è particolarmente complesso Lavoro con l’utenza ricerca Processo INDIVIDUALIZZANTE Difficoltà Abilità Processo GENERALIZZANTE Università Roma 3 - maggio 2010 18 Tuttavia Pur essendo fortemente intrecciati Processo di aiuto Processo di ricerca non vanno confusi! FUNZIONI diverse QUADRI INTERPRETATIVI diversi Università Roma 3 - maggio 2010 19 In sintesi Decennio ’45 – ’55: • Contributo della R alla fondazione del SS Razionalizzazione del lavoro Storicizzazione dei problemi … ma anche … Università Roma 3 - maggio 2010 20 • contributo del SS alla R Specifico richiamo alle reali condizioni di vita delle persone e ai problemi del tempo “Il suo (AS) contatto con la realtà umana è così immediato e diretto che gli schemi mentali precostituiti non resistono; la loro rigidità va in pezzi allorquando viene calata nella concretezza del casework quotidiano…. In questo senso l’AS è in grado di recare uno straordinario contributo alla soluzione della crisi della R sociale frammentaria di tipo positivistico” (Ferrarotti 1954, in Ciolfi, p.36) Università Roma 3 - maggio 2010 21 “NON è IL CONTATTO CON LA PRATICA CHE LIMITA E SOFFOCA LA R bensì LA MANCANZA DI REALI POSSIBILITÀ DI CAMBIAMENTO” (Ciolfi, p. 12) Università Roma 3 - maggio 2010 22 2. LA R PER LO SVILUPPO PROFESSIONALE (’55 - anni ’70) (Continuano R, ma quasi esclusivamente nel settore economico-sociale: enti di edilizia popolare, progetti di sviluppo comunitario) Di fronte all’arretratezza e immobilismo del sistema istituzionale di assistenza gli AASS Auspicano superam. radicale del sistema ass. e programmazione su base locale (v. Prog. ’80) Rivendicano maggiore legittimazione professionale (realizzaz. anni ’80) Università Roma 3 - maggio 2010 23 … e la R? Clima culturale: istituzionalizzazione universitaria della sociologia si accentua la dicotomia R di base-R applicata si accentua l’antinomia tra impegno sociale e rigore professionale Concezione della R applicata come operazione di scarsa dignità scientifica Università Roma 3 - maggio 2010 24 .. e il SS? Rafforza le sue basi teoriche e i suoi orientamenti normativi Social Work MA mancano R sui METODI DI LAVORO e sugli ESITI DEGLI INTERVENTI relativi alla realtà italiana Immutabilità enti Poco potere decisionale AS Carenze statistiche (dati scarsi, non disaggr. territorialm….) Università Roma 3 - maggio 2010 Ritardo Scienze Sociali e carenze R di base 25 “…la caratteristica essenziale della cultura italiana, che tende a privilegiare l’elaborazione teorica rispetto alla raccolta sistematica dei dati empirici, penalizza il ruolo degli AASS, anche quando il loro apporto costituisca la vera, originale novità nel modo di fare R… Questa situazione non sembra a tutt’oggi superata, se appena si consideri come la stessa entrata degli AASS … nel sistema accademico raramente si accompagni con il riconoscimento e la consapevole difesa dell’autonomia e delle caratteristiche fondamentali…si dovrà più realisticamente parlare di un asservimento del loro ruolo a logiche e a comportamenti sostanzialmente estranei, se non incompatibili, rispetto alla genuina vocazione del SS” Università Roma 3 - maggio 2010 26 (Ferrarotti in Sostoss, 2005, p. 17-18) 3. LA R PER IL CAMBIAMENTO ISTITUZIONALE (anni ’70 – ’80) • La R non è stata inserita nella progettazione e avvio dei nuovi servizi (definizione obiettivi misurabili, predisposizione documentazione…) così che negli anni ’80 “gli addetti ai lavori si sono trovati impreparati a capire quali erano I veri ostacoli che si andavano frapponendo al cambiamento” (Ciolfi, p. 95) • Aumento della R “esterna” (docenti univ….) ma in assenza di una struttura portante “interna” alle istituzioni che indirizzasse e poi utilizzasse le R (p. 104) Università Roma 3 - maggio 2010 27 4. Anni ’80 e … fino ad oggi Ripresa di interesse e studio sulla figura dell’AS Stretta interdipendenza con i complessi contesti org.-amministr. Rivendicazione di riconoscimento giuridico e di formazione accademica Riflessioni e sviluppo dei fondamenti teorici del SS italiano Università Roma 3 - maggio 2010 28 Recupero radici in rapporto al contesto culturale e istituzionale italiano Confronto con altre discipline tramite sintesi originali Progressiva apertura a scambi internazionali MA OCCORRE CONSIDERARE CHE PER IL SS Se la R di base è indispensabile alla R applicata, anche la R applicata è indispensabile alla R teorica, nel senso di possibilità di verifica della teoria e di valutazione dei reali esiti del lavoro dell’AS Università Roma 3 - maggio 2010 29 = L’individuazione delle variabili e la scelta degli indicatori relativi a • l’intervento fatto o da decidere • i risultati dell’intervento sono operazioni complesse sul piano tecnico della R impossibili senza un’adeguata concettualizzazione delle variabili in gioco Università Roma 3 - maggio 2010 30 Es. A cosa ci si riferisce quando si parla di intervento dell’AS? A fornire prestazioni appropriate? A produrre cambiamenti nelle persone mediante un rapporto? Che cosa osservare nel rapporto tra l’AS e l’utenza? Secondo che criteri valutare le situazioni e individuare coerentemente gli obiettivi? Università Roma 3 - maggio 2010 31 Il modo di valutare i problemi delle persone e la scelta degli obiettivi dell’intervento sono strettamente connessi ai quadri teorici di riferimento e la costruzione di modelli teorici ha bisogno di continue verifiche sugli esiti effettivamente raggiunti, in rapporto al tipo di valutazione iniziale Università Roma 3 - maggio 2010 32 Occorre ricomporre lo stretto legame tra AZIONE SOCIALE FORMAZIONE e RICERCA LAVORO Università Roma 3 - maggio 2010 33 REQUISITI INDISPENSABILI Occorre un’organizzazione del lavoro dell’AS in cui la R sia parte integrante dell’attività quotidiana DOCUMENTAZIONE Informazione di ESERCIZIO Informazione di GOVERNO Università Roma 3 - maggio 2010 34 “Quando la R non può giovarsi di quella preziosa e insostituibile fonte di dati che è la DOCUMENTAZIONE DEL LAVORO PROFESSIONALE, viene scissa dall’attività quotidiana e affidata a istituzioni esterne, spesso con preco di risorse e possibilità di ricadute assai ridotte sull’attività del servizio” (Ciolfi, p. 133) Università Roma 3 - maggio 2010 35 … allora sarà possibile avvalersi di diversi METODI di R utili al progresso del SS, del Lavoro sociale, e allo sviluppo dei servizi, in base a bisogni diversi di conoscere per trovare soluzioni a problemi: • Costruire immagini globali della realtà in cui si opera (analisi d’ambiente…) • Focalizzare e approfondire problemi (delle persone, della comunità…) • Valutare il lavoro proprio e dei servizi (esitiprocessi) (Niero, p. 13) Università Roma 3 - maggio 2010 36 VARI METODI … • M. DESCRITTIVO (acritico – notarile – accountability sociale…) Statistiche ufficiali, sondaggi • M. VALUTATIVO (giudizio su dati “oggettivi” dotati di una struttura valutabile – supporto a scelte legate a opzioni valoriali e scientifiche [giustizia sociale, equità… secondo i livelli essenziali di assistenza]) Disaggregazioni dati, confronti tra realtà diverse… • M. SPERIMENTALE (ricerca della migliore soluzione, costruire scienza UTILE… Successivo alla Razione) Longitudinali, con gr. di controllo… Università Roma 3 - maggio 2010 37 processi cognitivi professionali INDIVIDUALIZZAZ. GENERALIZZAZ. VALUTAZIONE E ATTUAZIONE DI PROGETTI PERSONALIZZATI CONOSCENZE GLOBALI, TEORIZZAZIONI DOCUMENTAZIONE! Università Roma 3 - maggio 2010 38 Qualche raccomandazione pratica… • Ciò che non è documentato NON È VISIBILE NÈ COMUNICABILE Se emergono solo dati amministrativi… AS = burocrate • Occorrono valutazioni basate su DATI OSSERVABILI, MISURABILI Indispensabili per comunicare e integrarsi con altri professionisti… • Abbiamo urgenza di conoscere I RISULTATI DEL NOSTRO LAVORO Il valore del lavoro dell’AS e della scientificità del SS è dato dalla sua UTILITÀ Università Roma 3 - maggio 2010 39 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI • AAVV. “Prospettive internazionali del servizio sociale”, monografia in Studi Zancan, n. 1/2007. • Campanini A. (a cura), Scenari di welfare e formazione al servizio sociale in un’Europa che cambia, Unicopli, Milano, 2009. • Dal Pra Ponticelli M., Nuove prospettive per il servizio sociale, Carocci, Roma, 2010. • Fargion S., Il servizio sociale. Storia, temi dibattiti, Laterza, Bari, 2009. • Niero M., Metodi e tecniche di ricerca per il servizio sociale, NIS, Roma, 1995. • Ossicini Ciolfi T., Ricerca e servizio sociale, NIS, Roma, 1988. • Appetecchia E. (a cura), Servizio sociale e ricerca dal 1945 al 1970, Aracne, Roma, 2008 (Atti Sostoss). • Vecchiato T., “Paradigmi scientifici e intervento sociale”, in Studi Zancan, n. 3/2007. Università Roma 3 - maggio 2010 40