La Svizzera rialza la testa

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La Svizzera rialza la testa
Sport
lunedì 19 gennaio 2015
15
Sci nordico, Bassetti di bronzo
ai Nazionali di Kandersteg Pagina 21
HOCKEY
BASKET
FREESTYLE
Ambrì e Lugano ok
Il Ticino saluta
il ritorno dei sei punti
Ci sarà solo il Lugano
in finale di Coppa
l’11 aprile a Friborgo
Scanzio e Tadé
sfortunati in Austria
Oggi ci riprovano
Pagine 16 e 17
Pagina 18
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La Svizzera rialza la testa
Grande prova d’assieme
nella libera del Lauberhorn, ma Reichelt rovina
la possibile storica
tripletta
Poteva essere una prima storica.
Lungo gli oltre quattro chilometri del Lauberhorn lo sci elvetico
ha raccolto in totale 34 vittorie
dal 1930 a oggi. Mai, però, ha potuto festeggiare, in epoca di Coppa del mondo, una tripletta (o
una doppietta) sulla pista che
per tutti gli appassionati svizzeri rappresenta la regina della velocità. Ieri, l’exploit è stato sfiorato. Di mezzo ci si è messo l’austriaco Hannes Reichelt, capace
di mettere in fila Beat Feuz, Carlo Janka e Patrick Küng.
A dire il vero, nella storia dello
sci elvetico figurano una tripletta e tre doppiette, ma, ironia della sorte, in tutte quelle occasioni
la libera, pur valida per il trofeo
del Lauberhorn, si era disputata
altrove (a St.-Moritz nel 1971, a
Grindelwald nel 1973, a Crans
Montana nel 1979 e a Leukerbad
nel 1988...).
Quella di ieri, insomma, poteva
essere una grande “prima”. Ma,
nonostante l’amarezza per l’arrivo inatteso di Reichelt, il clan
elvetico non può che essere pienamente soddisfatto, a maggior
ragione considerate le magre già
accumulate in stagione. Ma così
come una rondine non fa primavera, qualche buon risultato
(non dimentichiamo la vittoria
di Janka nella Supercombinata
di venerdì) non rappresenta
l’uscita dal tunnel. A Wengen gli
svizzeri hanno storicamente ottenuto buoni risultati, galvanizzati dal fatto di correre sulla pista di casa. Per capire se davvero, in proiezione Mondiali, la Nazionale rossocrociata si è finalmente data una mossa, occorre
un secondo indizio che potrà essere trovato già nel prossimo
weekend sulla Streif di Kitzbühel. Su una pista, tra l’altro, dove
dal 2008 a oggi la Svizzera ha
trionfato cinque volte, quattro
con Didier Cuche e una con Didier Défago.
Beat Feuz e compagni hanno ritrovato l’affetto dei tifosi
KEYSTONE
TENNIS | AUSTRALIAN OPEN
I più in forma tra i più grandi
Anche volendo mantenere un
profilo basso, è impossibile per
Roger Federer e Stan Wawrinka
sottrarsi al ruolo di principali favoriti degli Australian Open. Non
tanto perché l’uno ne ha vinti
quattro e complessivamente di
Slam ne ha incamerati diciassette, mentre l’altro è il campione in
carica, forte di un finale di scorsa
stagione formidabile. Trattasi di
argomenti decisamente impor-
tanti a sostegno della candidatura elvetica al trono di Melbourne.
Tuttavia è un altro il dato che più
di tutti promuove Roger e Stan in
pole position: lo stato di forma
che palesano, a fronte della condizione tutta da verificare di chi è
solito contendere loro i successi
nei quattro appuntamenti più
prestigiosi al mondo.
Djokovic debutta domani condizionato da una forma influenza-
le che ne ha turbato l’avvicinamento al torneo. Dopo che già
non aveva brillato nelle schermaglie introduttive del 2015. Nadal
per sua stessa ammissione – non
è uno che “bluffa” – non è al meglio in quanto a corto di partite,
dopo lo stop per l’operazione di
appendicite che lo ha tenuto fuori a fine 2014. Lui è uno che più
gioca meglio gioca. Siccome ha
giocato poco e non particolar-
mente bene, difficile pronosticare un suo successo. Più enigmatica la posizione di Andy Murray,
che di Slam ne ha vinti due ma
che non sempre è all’altezza del
potenziale tecnico e atletico di
cui è dotato. Quindi, se è vero che
36 degli ultimi 39 Slam li hanno
vinti sempre gli stessi, non investire i due svizzeri del ruolo di
grandi favoriti significa prestarsi
alla scaramanzia e basta. MEL