GLI ANNI `60

Transcript

GLI ANNI `60
Estratto da:
GLI ANNI '60
di Michele Perrone
Gli anni Sessanta hanno rappresentato certamente il decennio caratterizzato dal più
importante rinnovamento generazionale che il secolo scorso abbia mai visto.
NEOAVANGUARDIE. l'arte negli anni '60
Gli anni 60 in arte sono caratterizzati da una ripresa dei motivi ideali delle avanguardie,
chiamate “neoavanguardie” che propongono una nuova idea di progetto ed interpretazione
del mondo. Le neoavanguardie si contrappongono all’arte degli anni precedenti per la
tendenza degli artisti a costituire dei gruppi, rinunciando all’individualità per il lavoro collettivo.
La domanda a cui questi artisti cercano di dar risposta attraverso i loro lavori è sempre la
stessa: Qual è il ruolo sociale dell’artista e dell’arte?
Ogni gruppo è caratterizzato da un diverso approccio alla realtà: Alcune, come l’arte cinetica,
nota in Italia con il nome di arte programmata, si sviluppa intorno al 1958- 1965 e cercano di
analizzare e guardare il mondo da un punto di vista razionale: “se la caratteristica della
modernità è il movimento, queste tendenze mettono in scena il movimento reale”.
Altri gruppi preferiscono invece momenti neodadaisti, ludici e ironici: gli artisti cercano ruoli
nuovi per se stessi, talvolta privilegiando il ruolo dell’artista e le sue azioni sulle opere stesse.
Altro tema molto importante è quello dell’oggetto: l’aumento di oggetti nella vita quotidiana
configura una nuova realtà, nuovi paesaggi che vengono rappresentati e presentati sia negli
Stati Uniti sia in Europa, attraverso il gruppo dei New Dada e con il gruppo francese del
Nouveau Réalisme:” protagonista è l’oggetto reale,colto e raccolto quando la sua vita
normale è finita, quando cioè solo l’artista può restituire nell’opera il vissuto dell’oggetto”.
Il movimento più importante per il trattamento dell’oggetto è la Pop Art americana che,
propone l’oggetto come icona del nostro tempo, constatando la presenza invasiva e senza
contestarne le modalità feticiste. La Pop Art americana si diffonde in tutto il mondo trovando,
soprattutto in Italia e Germania, artisti che ne riprendono i modelli espressivi inserendovi
elementi tipicamente europei, quali, ad esempio, la memoria storica delle immagini prese a
modello.
Perché NEOAVANGUARDIE ?
Con questo termine i critici identificano quei movimenti artistici nati a partire dagli anni ’60: il
prefissi “neo” indica una ripresa ideale della stagione delle avanguardie storiche degli anni
dieci e, allo stesso tempo, indica anche le differenze artistiche: questi nuovi gruppi sono ben
consapevoli delle loro potenzialità e dei loro limiti e, proprio per questo, le loro azioni e le loro
dichiarazioni, pur rivolte al mondo, sembrano in realtà indirizzata alla più ristretta cerchia di
conoscitori dell’arte: non c’è più la speranza di cambiare il mondo, esite però la possibilità di
indicare un linguaggio nuovo per definirlo, più adeguato alle rivoluzioni che si andavano
prospettando nei mezzi di comunicazione e sempre critico nei confronti del presente.Alla
base di questi nuovi gruppi troviamo: la funzione centrale dell’artista,la presenza
dell’oggetto nel quotidiano, la crisi del concetto di arte, l’abolizione di ogni confine tra
oggetto e oggetto d’arte, la scoperta dei materiali, l’esaltazione della funzione di artista
o la contemporanea logica di sparizione dell’artista stesso in favore del gruppo, la
scoperta del corpo come oggetto d’arte; comune a tutti è un nuovo atteggiamento nei
confronti del mondo dell’arte e della sua immagine all’interno della società, visti come una
fortezza da espugnare, ne deriva un nuovo linguaggio formato dall’unione dei diversi
linguaggi del mondo dell’arte con altri mezzi specializzati e non. I risultati sono molteplici: da
un lato si riscontra una progressiva smaterializzazione dell’arte, cioè una progressiva
riduzione dell’importanza dell’opera in favore di altri elementi, quali il processo mentale
messo in atto per arrivare alla creazione dell’opera, o l’accento posto sull’azione, sulla
performance; dall’altro lato si assiste ad una rinnovata e ingombrante presenza della materia
tanto che, in alcuni casi, arriva a nascondere l’azione dell’artista. Gli esponenti delle
neoavanguardie sono mossi dal desiderio di rendere impossibile, in una società che tende ad
assorbire tutto, la mercificazione dell’arte, privando il mercato del suo oggetto, svanito nel
tempo di un’azione, ridotta a pura enunciazione linguistica. Il rifiuto di produrre per il mercato
non ha eliminato il mercato dell’arte, ne ha semplicemente cambiato il gusto creando, nuove
forme di collezionismo, un nuovo gusto. La provocazione diventa tradizione. I movimenti
più importanti sono: l’happening, Fluxus, la body Art, la Minimal Art, l’Arte Povera,
Concettuale, Cinetica, la Land Art, la Pop Art, Nouveau Realisme ecc…
ARTE CINETICA, PROGRAMMATA E OPTICAL ART
Questi nuovi linguaggi hanno in comune una fusione tra arte e
progettazione, arte e creatività, tecnologia e scienza: il loro
obbiettivo è superare il soggettivismo romantico, il piacere
dell’improvvisazione e l’irrazionalismo della cultura artistica
dominante in Europa e negli Stati Uniti. L’arte cinetica e
programmata già dal nome, rendono espliciti i caratteri formali del
nuovo linguaggio fondato sulla razionalità del progetto, sulla
valorizzazione del ruolo di scienza e tecnologia, sull’introduzione nell’opera d’arte di
movimenti reali o virtuali, sull’interattività e il coinvolgimento dello spettatore. L’atto creativo
non è frutto dell’ispirazione soggettiva ma,è il risultato di un’accurata e razionale
progettazione frutto di un lavoro collettivo. I gruppi dediti a questa corrente sono: Gruppo T
( Milano), Gruppo N (Padova), Grav ( Parigi) e Gruppo Zero (Dusseldorf). [...]