Piano Offerta Formativa e descrizione strumenti musicali

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Piano Offerta Formativa e descrizione strumenti musicali
Piano dell’Offerta Formativa a. s. 2014-2015
Dall’anno scolastico 2014/2015 è stato attivato l’indirizzo musicale presso la scuola secondaria di I
grado “Renato Fucini” di San Marcello Pistoiese.
L’indirizzo musicale offre, agli studenti che ne facciano richiesta, la possibilità di studiare uno
strumento a scelta tra i seguenti: PIANOFORTE, CHITARRA, SAXOFONO, TROMBA.
Lo studio di uno strumento amplia e completa l’offerta formativa dell’Educazione Musicale curricolare
e rappresenta un’occasione unica per penetrare nel magico mondo dei suoni in modo più attivo e
consapevole. Suonare uno strumento e “fare musica” con gli altri sono esperienze fondamentali che
potenziano non solo le abilità pratiche e cognitive ma allargano anche l’”orizzonte umano” e le
capacità d’interazione sociale. In poche parole, possono aiutarci a migliorare la qualità della vita,
offrendoci un’attività che può impegnare il nostro tempo libero in modo creativo e piacevole.
Partecipare a queste attività con uno strumento “serio” come quelli proposti dall’indirizzo musicale,
non può che aumentarne il piacere e la soddisfazione.
L’indirizzo musicale ha quindi, come obiettivo fondamentale, quello di dare un ulteriore e più
approfondito contributo allo sviluppo armonioso della personalità degli studenti. Parallelamente può
essere anche un’occasione di scoperta e crescita dei loro talenti, orientandone la scelta verso un
indirizzo musicale negli studi successivi alla secondaria di I grado.
A questo proposito, per chi pensa che gli studi musicali offrano meno prospettive di altri percorsi,
citiamo una ricerca dell’Università di Nottingham (UK), secondo la quale “i laureati in discipline
musicali sviluppano tutte e sette le competenze che definiscono la capacità di trovare e mantenere un
lavoro adeguato (employability): autogestione, capacità di lavorare in gruppo, consapevolezza
commerciale e del cliente, capacità di risolvere problemi, capacità comunicative, abilità matematica,
competenze informatiche. In questo senso i laureati in discipline musicali sono tra quelli con la
maggiore possibilità di trovare e mantenere un impiego”.
Cfr.: http://www.theguardian.com/education/2013/oct/11/music-students-employability
In ogni caso le metodologie utilizzate favoriranno uno studio sì serio e corretto, ma mai “serioso”,
cercando di rendere tutte le attività correlate sempre piacevoli e soddisfacenti. Deve essere chiaro che
questa è una scelta per tutti quelli che desiderano suonare o sono semplicemente curiosi di
misurarsi con lo studio di uno strumento musicale, e non solo per quelli che hanno già in mente di
proseguire gli studi musicali fino a un livello professionale.
In quest’ottica sarà favorita l’attività di musica d’insieme, sicuramente l’esperienza più formativa sotto
tutti i punti di vista, con tutte le formazioni possibili, dal duo all’orchestra. Gli studenti potranno
esibirsi negli spettacoli, concerti e saggi che la scuola organizza al proprio interno e all’esterno, in
collaborazione con enti locali, associazioni e teatri.
I corsi musicali fanno parte dell’attività curricolare della scuola e non comportano costi aggiuntivi per
le famiglie, a parte l’acquisto o noleggio di uno strumento personale che permetta lo studio a casa.
Tale strumento, di livello adatto per un principiante, può essere facilmente reperito a costi contenuti
presso i rivenditori specializzati che spesso offrono formule di facilitazione per studenti di scuole e
conservatori. I corsi dell’indirizzo musicale, pur essendo corsi a cui si accede su richiesta, fanno parte
dell’area “obbligatoria”, come avviene per lo studio della seconda lingua comunitaria: lo strumento
scelto e assegnato è studiato per l’intero triennio ed è valutato come le altre discipline. Al termine del
triennio, nel corso dell’esame finale, gli allievi danno prova delle competenze raggiunte con apposita
valutazione.
Svolgimento delle lezioni
Le lezioni si svolgono in orario pomeridiano, dal lunedì al venerdì e prevedono due rientri settimanali
di un’ora ciascuno o un solo rientro di due ore.
Il tempo scuola degli alunni frequentanti l’indirizzo musicale comprende un orario settimanale di 32
ore, delle quali due ore specifiche dedicate alle materie musicali indicate nel vigente D.M. 201/99,
ossia:
1. Lezioni specifiche di strumento musicale
2. Teoria, solfeggio, grammatica e storia della musica.
3. Musica d’insieme
Le lezioni potranno essere individuali o a piccoli gruppi. L’organizzazione didattica delle 2 ore di
indirizzo musicale è affidata al docente di strumento, che ne curerà l’adattamento alla situazione
educativa della propria classe. Le lezioni di teoria e musica d’insieme possono essere effettuate per
classi di strumento oppure per gruppi misti, a seconda delle necessità educative e didattiche.
Prove attitudinali
Gli alunni possono accedere all’indirizzo musicale da qualsiasi sezione, a seguito del superamento di
una prova orientativo attitudinale (art.2 del D.M. 201/99), che si tiene quando gli alunni frequentano
l’ultimo anno della scuola primaria. Essa consiste nell’accertamento delle capacità musicali di base del
candidato, nonché dell’attitudine psicofisica allo studio dello strumento musicale.
La prova si articola in tre fasi: una prova ritmica, una prova dell’orecchio musicale e una prova di
attitudine specifica allo strumento. Se il candidato è già in possesso di competenze specifiche, il
candidato proporrà un’esecuzione.
Al termine della prova la commissione preposta, formata dai docenti di strumento in servizio nella
scuola, esprime per ciascun candidato un motivato giudizio di idoneità/non idoneità. Eventuali
preferenze espresse da alunni e genitori a favore dello studio di un determinato strumento musicale
non saranno ritenute in nessun caso vincolanti ai fini dell’ammissione.
I genitori degli alunni ammessi all’indirizzo musicale, all’atto dell’iscrizione alla scuola media, dovranno
dichiarare di essere consapevoli del fatto che “Strumento Musicale” è una materia curricolare,
regolarmente valutata, anche in sede di Esame di Stato (art.7 e 8 D.M. 201/99), che non è ammesso in
alcun caso ritiro o abbandono e che le assenze alle lezioni di strumento saranno regolarmente
annotate, comportando debita giustificazione.
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Saxofono
Il saxofono, strumento a fiato ad ancia semplice, come il clarinetto, è uno strumento estremamente
versatile sia dal punto di vista del repertorio che della possibilità di essere utilizzato nelle più disparate
formazioni musicali. Pur essendosi ritagliato, storicamente, un ruolo di primo piano nel jazz e negli stili
da esso derivati o limitrofi (blues, rock’n’roll, soul, funky, latin), il sax è nato come strumento classico e
possiede un repertorio originale di musica classica che parte dal 1850 circa e arriva fino ai giorni nostri.
Naturalmente, come per molti altri strumenti, si è andato affermando un repertorio di trascrizioni che
offre la possibilità di suonare composizioni appartenenti a qualsiasi periodo della storia della musica,
comprese la musica antica e quella del periodo classico-romantico.
Strumento prettamente solista, il sax è adattissimo a svolgere questo ruolo accompagnato da un
pianoforte così come da un’orchestra sinfonica, da un trio jazz come da una band elettrica, ma allo
stesso tempo si adatta perfettamente a formazioni da camera, di soli sax o miste, ed è un efficace
strumento “di fila” in orchestre classiche e jazz big bands. Infine è uno degli strumenti principali e
immancabili nelle bande, colonne portanti delle tradizioni musicali italiane sparse sul territorio.
Da un punto di vista tecnico il sax è il frutto di diverse innovazioni tecnologiche sviluppate dal suo
ideatore, Adolphe Sax, che ne fanno il più moderno degli strumenti a fiato e lo rendono anche uno dei
più accessibili ad un principiante. Contrariamente a quanto si può pensare, infatti, il sax non presenta
particolari difficoltà nel primo approccio e permette, piuttosto rapidamente, di iniziare a divertirsi
suonando.
La metodologia didattica, utilizzata nell’insegnamento del saxofono nel nostro indirizzo musicale,
favorisce lo sviluppo della musicalità naturale e istintiva degli allievi, il che renderà il loro approccio allo
strumento più semplice, musicale e spontaneo. Alla fine del triennio gli allievi potranno padroneggiare
brani solistici e d’insieme appartenenti a generi, epoche e stili diversi, utilizzando sia la lettura in
notazione musicale tradizionale e non, che la memorizzazione e l’improvvisazione.
Il saxofono è prodotto e costruito in ben 7 varianti che si distinguono per lunghezza e estensione
diverse: sopranino, soprano, contralto, tenore, baritono, basso, contrabbasso. Grazie agli studi del suo
inventore, vero scienziato dell’acustica, imparare a suonare una delle varianti permette di suonare
anche ciascuna delle altre con minimi adattamenti, cioè la tecnica che si usa per suonare uno dei
saxofoni è la stessa anche per tutti gli altri. Il sax che viene utilizzato per l’apprendimento in questo
corso, come anche nei conservatori di musica, è, tradizionalmente, il sax contralto in Mi bemolle, il più
usato come solista ed anche il più adatto e bilanciato come dimensioni per un principiante dai 9 anni in
su.
Pianoforte
PRESENTAZIONE
In linea con quanto suggerito dai programmi ministeriali e dalle indicazioni nazionali,
l'insegnamento strumentale del pianoforte è inteso e portato avanti perseguendo il più ampio
progetto complessivo di formazione della persona.
Mirando ad una consapevole appropriazione del linguaggio musicale e i fondamentali aspetti
tecnico-pratici, specifici dello studio del pianoforte, con quelli teorici, storici e culturali che insieme
costituiscono la complessiva valenza dell'Educazione musicale.
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Adeguata e particolare attenzione è riservata a quegli aspetti del far Musica insieme (dal Duo
Pianistico a 4 mani alle altre formazioni più ampie ed articolate) che pongono il preadolescente in
relazione con i propri compagni.
Ogni alunno al termine del proprio percorso di Studi, in relazione alle proprie potenzialità e al proprio
impegno, arriverà ad eseguire con consapevolezza tecnico-interpretativa, composizioni di facile-media
difficoltà, e a saper leggere a prima vista musiche “di difficoltà proporzionalmente adeguata alle
proprie capacità ”( tratte dai principali “ Metodi” per Pianoforte).
Il repertorio solistico o d'insieme studiato verrà scelto, tra la sterminata meravigliosa
letteratura che il Pianoforte offre, senza alcuna preclusione di genere; ma sempre commisurato alle
individuali reali capacità di ogni alunno.
L'INSEGNAMENTO STRUMENTALE
ha comportato processi di organizzazione e controllo di una complessa “gestualità”; mirando a
sviluppare adeguate capacità di valutazione critico-estetiche; stimolare autonome “interpretazioni”
di quanto suonato, valorizzando la creatività nell'alunno.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
acquisizione di abilità inerenti alla “veloce” Lettura musicale
adeguato livello di capacità esecutive, con il conseguente sviluppo del giusto e necessario controllo
muscolare –nervoso e del proprio stato emotivo.
CONTENUTI FONDAMENTALI
Lo studio del pianoforte sarà indirizzato a acquisire un corretto assetto psico-fisico, una corretta
postura, un rilassamento conscio del proprio corpo, una adeguata respirazione e un giusto
coordinamento.
decodificazione dei vari aspetti del linguaggio musicale: ritmico, metrico, dinamico, timbrico,
armonico;
acquisizione, da parte di ogni alunno, di un metodo di studio basato sull'individuazione dei propri
“errori” e sulla loro “correzione”;
La capacità di Lettura (“Solfeggio”) è stata anche costantemente rinforzata dalla pratica della "Lettura
a prima vista".
Lo specifico studio strumentale si sofferma su:
capacità di lettura sullo strumento (giusta correlazione segno - gesto – suono);
uso dello strumento nella pratica individuale e collettiva (controllo della postura e “ascolto” degli altri);
esecuzione, interpretazione ed elaborazione musicale (interpretazione intesa anche come sviluppo di
una originale creatività).
Tromba
La tromba è uno strumento musicale antichissimo utilizzato soprattutto come avvisatore per scopi
militari. Le prime trombe non avevano pistoni e potevano mettere solo suoni armonici (poche e ben
determinate note a seconda della lunghezza dello strumento).
La tromba fa parte della famiglia dei labiofoni, cioè gli strumenti che emettono il suono grazie alle
vibrazioni dell’aria prodotte dalle labbra, senza utilizzare membrane vibranti come le ance.
Negli strumenti a fiato è il musicista che spinge l’aria all’interno dello strumento; nel caso della tromba
la membrana vibrante è proprio costituita dalle labbra.
E’ uno strumento costruito in ottone (per questo motivo fa parte della famiglia degli ottoni), è
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assemblata con una serie di tubi che da stretti (all’imboccatura) diventano sempre più grandi nella
parte più esterna, dove troviamo la campana. Il suono si produce immettendo aria nello strumento
tramite l’imboccatura, facendo vibrare le labbra. Il musicista è in grado di far suonare una delle note
fondamentali che possono variare grazie alle pressioni dei tre pistoni. La cosa stupefacente è che con
solo tre pistoni si possono suonare tutte le note.
Esistono diverse trombe prodotte in varie tonalità, la più utilizzata è la tromba in si bemolle. La sua
estensione è di circa due ottave e mezzo, ma il limite non è dato dallo strumento ma dal trombettista,
alcuni trombettisti (soprattutto jazz) riescono ad emettere suoni di tonalità molto più alte del normale.
Attualmente la tromba viene suonata in quasi tutti i generi musicali, classica, jazz, blues, pop, funk,
rock, latino americano ecc.
Tra i nomi più famosi troviamo:
Maurice Andrè, Winton Marsalis, Louis Armstrong, Chet Baker, Arturo Sandoval ecc.
Tra gli Italiani meritano di essere menzionati:
Fabrizio Bosso, Enrico Rava, Paolo Fresu, Flavio Boltro, Andrea Tofanelli, Marco Pierobon e Andrea
Giuffredi.
Chitarra
ogni parte della chitarra ha un proprio nome nelle immagini di seguito riportiamo le parti principali
Descrizione della chitarra
La chitarra è uno strumento musicale a corde che viene suonato con i polpastrelli, con le unghie o con
un plettro.
Il suono è generato dalla vibrazione delle corde, che sono tese al di sopra del manico che, a sua volta,
poggia sul corpo che amplifica il suono.
La chitarra può avere sei corde, ma spesso esistono delle variazioni, ad esempio in Brasile è in uso un
tipo di chitarra a 7 corde. Un’altra variazione comune è la chitarra a dodici corde.
Di solito la mano sinistra preme le corde sul manico, mentre la destra pizzica le corde facendole
vibrare.
La storia:La chitarra è un oggetto che non ha una dimensione precisa ma ne ha tante diverse. La
nascita della chitarra è misteriosa; per certo si sa che degli strumenti a corda molto simili erano già
utilizzati nell’antichità, ma la prima testimonianza scritta che descrive una chitarra si può far risalire
solo al XIV° secolo. Sembra che a quel tempo la chitarra avesse 3 corde doppie e poi una corda singola
per i suoni più alti.
La prima chitarra vera e propria probabilmente è stata creata in Spagna dove si è subito diffusa in
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modo estremamente rapido: già nel XVI° secolo la chitarra rappresentava lo strumento musicale per
eccellenza delle classi meno agiate e come tale si contrapponeva alla più antica viola da mano
(vihuela), uno strumento a corda molto diffuso nell’aristocrazia dell’epoca e che era caratterizzato
dall’avere 6 corde di cui 5 doppie. A sinistra potete vedere proprio una vihuela in una rappresentazione
che risale al 1536.La chitarra si è quindi diffusa in tutta Europa e verso la fine del XVII° secolo acquista
la quinta corda.Verso la metà del XVIII° secolo la chitarra ottiene finalmente la sua configurazione
attuale: le corde doppie diventano singole e raggiungono il numero di sei.Poi verso la metà del XIX°
secolo i costruttori ne perfezionano la forma aumentando la larghezza della cassa e riducendo lo
spessore della stessa; questa forma “classica” è quella utilizzata attualmente.Dalla chitarra classica
deriva anche la diffusissima chitarra elettrica, nata negli anni ’30 negli Stati Uniti ad opera di George
Beauchamp.
La costruzione della chitarra in legno
Il Corpo: Dopo aver scelto il tipo di legno da utilizzare, bisogna disegnare la forma che si vuole dare alla
chitarra su un foglio di cartoncino e ritagliarla, in modo da avere una dima per segnare il legno prima
del taglio. Con la sega a nastro si ritaglia la chitarra. Il passo successivo consiste nel levigare bene il
contorno del corpo fino ad eliminare completamente i segni grossolani della sega.
Manico e paletta: Anche nel caso del manico e della paletta dobbiamo prima fare una dima e quindi
tagliare il legno per poi levigarlo come abbiamo fatto per il corpo.
L’assemblaggio delle varie parti:Si può ora cominciare a fresare gli scassi necessari per alloggiare il
manico, e tutte le altre parti della chitarra.
Scasso Manico: Iniziamo a preparare l’alloggiamento del manico, il più importante, in base al quale si
ottiene l’esatta posizione delle altre parti.
Fissaggio del manico: Pratichiamo i due fori per fissare il ponte controllando il perfetto allineamento
con il manico. A questo punto possiamo incollare il manico senza risparmiare su colla e morsetti. Una
volta asciugata la colla montiamo il ponte e le corde. Terminato il tutto rifiniamo la chitarra con carta
abrasiva via via più sottile per prepararla alla verniciatura. Durante questa fase bisogna eliminare tutti i
piccoli difetti tipo ammaccature graffi ecc ecc… per rendere la superficie più liscia possibile.
La chitarra adesso è pronta per la verniciatura finale. Prima di verniciare sulla chitarra è meglio provare
su un pezzo di legno, per verificare se il colore è quello che vogliamo. Diamo quindi una mano di
vernice uniforme su tutta la chitarra. Lasciamo la chitarra appesa ad asciugare per almeno 15 giorni
prima di passare alla fase di pulitura e lucidatura.
Una volta asciugata, la vernice si presenta con l’ antiestetico effetto a buccia d’ arancia che va
eliminato per dare alla chitarra la classica finitura a specchio tipica delle chitarre in commercio. Il
necessario per questa fase è la carta abrasiva; mettiamo la pasta abrasiva su un batuffolo di cotone e
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con un movimento circolare cominciamo a strofinarlo sulla superficie della vernice fino a quando,
come per magia, tornerà lucida. A questo punto non ci rimane che montare le corde e ascoltare con
soddisfazione il suono della nostra chitarra.
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