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Libertà di Essere
La nostra mente ha in sé una forza innata, inconscia, incommensurabile. È la forza che ci
permette di raggiungere tutti i nostri traguardi se solo lo vogliamo. Se ci occorre lo stimolo
per trovare la via della nostra ricchezza non dobbiamo fare altro che appellarci al potere
divino che è insito in tutte le creature, noi compresi.
Vivi in maniera più autentica, togliti le maschere, non sono che un peso sul tuo cuore.
Abbandona ogni forma di falsità.
Esponiti, mettiti a nudo! Naturalmente ci saranno difficoltà, ma ne varrà la pena, perchè solo dopo
averle superate potrai crescere e diventare maturo.
E a quel punto nulla trattiene la vita: in ogni momento l'esistenza si rivela nella sua freschezza, è un
miracolo costante che accade attorno a te, sei solo tu che ti nascondi dietro abitudini vecchie e
morte. OSHO
Amore
E’ molto difficile amare veramente. Solo chi possiede un alto grado di consapevolezza può amare
realmente.
Amare significa lasciare all’altro la libertà di essere se stesso in ogni istante del proprio cammino
insieme, ed esserne capaci implica aver raggiunto una maturità interiore tale da non temere neanche
il venir meno dell’affetto o dell’interesse da parte dell’amato.
Amare vuol dire desiderare la gioia del proprio amato senza porre alcuna condizione e senza
aspettarsi nulla in cambio.
L’amore è una qualità del proprio essere, se la si possiede, ne beneficia indistintamente chiunque ne
venga a contatto, un amante, un amico, un figlio, uno sconosciuto. Si dovrebbe stare insieme
soltanto perché si sta bene “con”, e invece molto spesso si sta insieme perché si sta male “senza”.
Solo se hai sconfitto la paura della solitudine sarai capace di amare. Solo se ami la solitudine ogni
momento vissuto con l’altro diventa una scelta d’amore. Il matrimonio è una farfalla infilata in uno
spillo.
L’amore è un fiore vivo, se lo chiudi in una campana di vetro soffoca e muore, allora per cercare di
tenerlo in vita lo trasformi in un fiore di plastica, sintetico, ma non è più un fiore, è un pezzo di
plastica. Una rosa vera corre tutti i rischi dell’essere reale, è esposta al sole, al vento e alla
pioggia… (Osho)
La libertà è un valore più elevato rispetto all'amore: pertanto, quando un amore distrugge la libertà,
non merita di essere vissuto. (Osho)
Felicità
Essere gioiosi, felici, è la condizione naturale del nostro essere.
Come conseguenza del massiccio bombardamento di regole, convenzioni e indottrinamenti cui
siamo quotidianamente sottoposti tale stato dell’essere inizia a venir meno sin dai primi anni di vita,
mentre parallelamente si formano strati su strati di condizionamenti, pregiudizi e false credenze che
impediscono alla nostra anima di respirare.
Noi abbiamo familiarità esclusivamente con la felicità e l’infelicità legate all’ego. Abbiamo perduto
la capacità di godere della gioia naturale, appagante, stabile, che è parte integrante del nostro essere.
Conoscendo unicamente tale tipo di pseudo-felicità – una sorta di euforia, di eccitazione
passeggera, l'uomo non può far altro che tentare di procurarsene in misura sempre maggiore. Ma
questa felicità, oltre ad essere soltanto un sottoprodotto della vera gioia, è anche unita
indissolubilmente al dolore: se la tua gioia dipende dall’approvazione degli altri, la loro
disapprovazione ti renderà triste: sarai semplicemente un inerme burattino di cui gli altri tireranno i
fili.
La chiave risiede nel rinunciare deliberatamente a tale genere di felicità legata all’ego per ritrovare,
attraverso una profonda comprensione, la gioia che ci appartiene per diritto di nascita, quella
indipendente dal giudizio altrui, e da cui soltanto la mancanza di consapevolezza ci separa.
Pur se ad uno sguardo disattento può apparire una scelta illogica, essendo l’unica forma di felicità
da noi riconosciuta come tale, dovremmo compiere ogni sforzo per tentare di conseguire un
atteggiamento di indifferenza al giudizio positivo degli altri (allo stesso tempo giungerà anche
l’indifferenza al giudizio negativo). In seguito al raggiungimento dell’indifferenza al giudizio altrui,
sorgerà di nuovo in noi la gioia naturale di cui è costituita la nostra essenza. Ponendo fine al
continuo oscillare tra felicità ed infelicità egoica, proprio al centro, all’interrompersi delle
oscillazioni, la vera gioia.
L’estasi è essere, è la nostra natura; per farla riappropriare del posto che le spetta dobbiamo
comprendere di dover rinunciare alla “felicità” che conosciamo.
In analogia con quanto accade per l’apprendimento di qualsiasi altra abilità umana, per ottenere
elevati livelli di tranquillità e gioia interiori dobbiamo osservare ed ispirarci agli individui più felici
ed appagati della loro vita, e non ai più eruditi, o ai più potenti o ai più ricchi.
Gli avvenimenti esterni che hanno caratterizzato la parte della nostra vita vissuta fino a oggi,
generando in noi una certa percentuale di dolore e frustrazioni, determineranno con ogni probabilità
nella parte restante della nostra esistenza come individui la stessa percentuale di sofferenza e
disagio.
Non è in nostro potere operare affinché si verifichino eventi esterni tutti a noi favorevoli: l’unica
alternativa in nostro possesso è mettere in atto una graduale trasformazione interiore, per ottenere
che ciò che accade fuori di noi possa influenzarci negativamente in misura sempre minore.
Gli stati d'animo di gioia e tranquillità che sperimentiamo nel raggiungere un particolare obiettivo,
non sono determinati, come potrebbe sembrare ad un’analisi poco attenta, dal raggiungimento
dell’obiettivo, ma dal placarsi della mente (al raggiungimento dell’obiettivo).
Infatti, per un breve periodo, al conseguimento del risultato desiderato la mente si rilassa (non
insegue nuove mete), prima di tornare nuovamente a generare ansie e tensioni in corsa verso il
prossimo traguardo.
E’ una mente calma che ci dona pace, non l'appagamento del desiderio in sé. Ed è, dunque,
all'arrendersi della mente al nostro vero sé che dobbiamo puntare, non ad una realizzazione senza
fine di desideri…
Il punto essenziale è: avere obiettivi genera ansia, non averne produce rilassamento. Il segreto
consiste nel trasformare ogni obiettivo in preferenza, in modo che le sue caratteristiche ansiogene
vengano neutralizzate.
Gli obiettivi, pena frustrazioni e sofferenza psicologica, "devono" essere raggiunti. Le preferenze
corrispondono a desideri che è piacevole veder realizzati, ma che non provocano sofferenza in caso
contrario...
Una nuvola bianca non ha una strada propria, non resiste, non lotta, si lascia trasportare dal vento.
Non va da nessuna parte, non ha destinazione, non ha un fine. Non riuscirai mai a deludere una
nuvola bianca perché dovunque essa arrivi quella è la meta.
Quando tu hai un fine sei contro il Tutto, e sarai certamente frustrato, perché non si può vincere
contro il Tutto. (Osho)
Meditazione
Chi vuole utilizzare tecniche di meditazione deve abbandonare le vecchie idee che la meditazione
consista solo nello stare seduto sotto a un albero in una postura yoga.
Questo è solo un tipo di meditazione, e potrebbe essere adatto solo a poche persone. Per un giovane
vivo e vibrante non è meditazione è repressione. Certe meditazioni non sono più adatte ai nostri
tempi. Correre, danzare, nuotare, qualsiasi cosa può essere meditazione: ogni volta che il tuo corpo,
la tua mente e la tua anima operano insieme in armonia, quella è meditazione.
Uno schema fisso di meditazione, risulterebbe adatto solo a poche persone. L’individuo non deve
adattarsi allo schema è lo schema che deve adattarsi all’individuo. I mezzi non sono importanti, si
possono cambiare e adattare.
Il principio fondamentale è che qualsiasi meditazione deve soddisfare questo requisito: deve far
vibrare all’unisono il corpo, la mente, la consapevolezza (l’anima). Se vivi così sei sempre in
meditazione.
Meditazione è essere nel presente, fai qualsiasi cosa, cammina, corri, mangia, e partecipa totalmente
all’azione, resta nel presente. (Osho)
Saggezza e sapere
Il sapere, la cultura, richiedono semplicemente una buona memoria.
L’erudito possiede risposte preconfezionate per ogni domanda che crede di aver già ascoltato; ma è
impossibile ascoltare due volte la stessa domanda, muta il contesto, il tempo, le motivazioni, chi
ascolta e chi pone la domanda... Il saggio crea in ogni momento una nuova risposta, mai concepita
prima, per ogni nuova realtà.
L’erudito è colmo di nozioni e informazioni, il saggio, che non deve necessariamente essere colto, è
ricco di intuizione, possiede una elevata consapevolezza, chiarezza di percezione, è attento, vigile,
sveglio, è consapevole delle sue azioni, delle sue emozioni, dei suoi pensieri, dei suoi umori e di
ogni altra sensazione provenga dal suo mondo interiore e da quello degli altri.
La mente non è altro che ricordi, memoria e questa non è affatto comprensione. La memoria è un
meccanismo del tutto diverso, perfino la persona più stupida può avere un’ottima memoria.
L’intelligenza è un fenomeno del tutto diverso. Il più delle volte, le persone intelligenti non hanno
affatto una buona memoria. L’intera loro energia è coinvolta nell’intelligenza e il meccanismo della
memoria non riceve sufficiente nutrimento.
Viceversa, una persona priva di intelligenza riversa tutte le sue energie nel suo sistema mnemonico,
ed è facile incontrare persone con un’ottima memoria ma prive di intelligenza, di consapevolezza.
(Osho)
Attraverso il sapere si possono raggiungere degli obiettivi, ma è con la saggezza che si scelgono gli
obiettivi giusti da raggiungere.
Non è questione di sapere, ma di essere: è come cercare di conoscere il sentimento dell’amore
attraverso le parole degli altri o estraendone il significato dalle pagine di un libro: in tal modo si
potrà forse dare l’impressione di conoscere l’amore, ma saranno solo parole vuote.
Ci si deve innamorare!
Anche per la Verità (saggezza) valgono le stesse considerazioni: la si deve sperimentare, vivere,
assorbire, si deve diventare uno con Essa.
A tutti noi viene insegnato ad essere colti, non ad essere innocenti o a percepire la meraviglia
dell’esistenza; ci vengono insegnati i nomi dei fiori, degli alberi e non come entrare in comunione
con loro, in sintonia con l’esistenza.
L’esistenza è un mistero e non è accessibile a coloro che vogliono sempre analizzare, sezionare, ma
solo a coloro che sono disposti ad innamorarsene, a danzare con lei… (Osho)
Il sapere gratifica l’ego, la saggezza sorge al tramontare dell’ego.
E’ vera conoscenza solo ciò che non diventa memoria, ma viene assorbito nella tua stessa esistenza.
Ciò che conta non è sapere intellettualmente che la rabbia è un male, bensì avere un comportamento
che rifletta il tuo aver scoperto che la rabbia è un male. (Osho)
Tutta la filosofia si compone unicamente di congetture arbitrarie. Se vuoi evitare la vera
conoscenza, se vuoi evitare la dimensione esistenziale, non c'è nulla di meglio della filosofia.
La filosofia è una soluzione a buon mercato.
Ti limiti a teorizzare la realtà, senza entrarci dentro, senza incontrarla. E le teorie non sono altro che
parole. Le discussioni, le razionalizzazioni, le spiegazioni non sono altro che trucchi. Non si risolve
nulla, perché tu non cambi mai. Un filosofo è la persona più illusa del mondo, perché crede di
sapere senza conoscere assolutamente nulla.
Quando accumuli conoscenza, questa diventa parte della tua memoria; non ti coinvolge affatto. Il
tuo cuore non ne è toccato, il tuo essere non è neppure consapevole di ciò che hai accumulato nella
memoria. Se il tuo cuore non viene toccato, né trasformato, quella conoscenza è ignoranza; ed è più
pericolosa dell'ignoranza comune, perché una persona comunemente ignorante sa di esserlo, mentre
un filosofo crede di sapere. E una volta assuefatto alla conoscenza, penserai che essa sia saggezza.
Tu sai tante cose, ma in profondità non conosci nulla, non è cambiato nulla in te; non ti sei affatto
evoluto verso un livello dell'essere più alto.
La vera conoscenza consiste nel conseguire livelli dell'essere più elevati, piani dell'essere superiori;
non si tratta di una conoscenza maggiore, ma di un essere più elevato. La vera via è essere di più,
non conoscere di più.
Hai mai visto persone che sanno molto, ma agiscono in modo stupido? Capita quasi sempre così: un
uomo che sa troppo diventa sempre meno consapevole. Egli agisce in base a quello che sa, non in
base alla situazione reale.
Diventa sciocco, si comporta in un modo stupido, perché per comportarsi in modo saggio occorre
rispondere al momento, mentre lui agisce sempre traendo spunto da un passato morto. (Osho)
Religione
I cristiani non sono ciò che Cristo voleva che fossero, i buddisti non sono ciò che Buddha voleva
che fossero, sono l’esatto contrario. Cristianesimo, buddismo, islamismo…non sono vere religioni,
sono finzioni, falsificazioni. Cristo è vero, il cristianesimo è falso.
Il Buddha è vero, il buddismo è falso. Il buddismo l’abbiamo creato noi, non il Buddha. La persona
reale va perduta: creiamo una tale nebbia, un tale polverone che nessuno riesce più a scorgere la
persona reale.
Il messaggio è semplice: non si dovrebbe adorare ne Gesù, ne Buddha, ma diventare un Cristo o un
Buddha. Non diventare cristiano, diventa un Cristo. Nessun ismo può contenere un Buddha,
nessuna Chiesa può contenere Cristo. Diventare cristiano vuol dire vanificare tutti gli sforzi
compiuti da Cristo per farci comprendere la Verità.
Quando comprendi, non diventi un cristiano; quando comprendi, diventi Cristo stesso. Seguire
qualcuno farà di te un cristiano. Comprendere farà di te Cristo, e tra le due cose esiste una
differenza enorme.
Un Cristo non deve essere seguito, deve essere compreso. Non deve essere imitato, deve essere
ascoltato. Perché mai tutti vogliono imitare? Perché semplifica le cose. Per imitare non è necessaria
alcuna intelligenza. Qualsiasi idiota è in grado di imitare. Una persona intelligente impara,
comprende, e segue la propria luce che sorge dalla sua comprensione.
Il messaggio di tutti i Cristi e di tutti i Buddha non è seguimi e imitami, ma comprendi e sii te
stesso! (Osho)
L’uomo è maturato, cristianesimo, buddismo…sono sforzi primitivi, abbozzi grossolani. (Osho)
Alla base di una autentica educazione religiosa deve esserci il dubbio, non la fede. I buddha
arrivano a credere dopo un’estenuante ricerca fondata sul dubbio. Se iniziamo da una conclusione
prefabbricata, come potremo trovare la Verità?
La vera religione è esplorazione, ricerca, indagine, un viaggio lungo e pericoloso all’interno del
proprio essere e non una cieca accettazione di opinioni altrui.
Il testo sacro è stampato in ognuno di noi, sulla propria anima, è lì che dobbiamo rivolgere il nostro
sguardo.
Tutte le Chiese hanno sempre ostacolato la ricerca della Verità. Hanno ceduto ad Essa, modificando
i loro dogmi immodificabili, solo nel momento in cui si sono trovate con le spalle al muro e
mantenere le proprie posizioni insensate avrebbe costituito una inaccettabile perdita di fiducia e di
proseliti.
Le Verità incontrovertibili delle Chiese sono state controvertite, dalle Chiese stesse, per salvare la
faccia, tante di quelle volte da rendere decisamente ridicole tutte le organizzazioni religiose agli
occhi di chi possiede almeno un minimo di buon senso. Solo una gran paura di guardare in faccia la
realtà può indurre gli uomini ad essere ancora ingannati da tante bugie e finzioni.
Ciò che importa è amore, compassione, autenticità, innocenza, tutto il resto, rituali, Chiese, verità
precostituite è solo non senso.
Perché il cattolicesimo? E’ come affermare l’inferiorità delle altre scelte. Cristo professava
l’uguaglianza, non le differenze. Le parole del Cristo e di ogni altro saggio sono state pronunciate
per favorire l’unione tra la gente e non irrazionali distinzioni tra cristiani, buddisti…Dalle
differenze può nascere solo odio.
Tutte le Chiese dovrebbero abbattere le loro barriere dogmatiche e riconoscere come uniche verità
universali l’amore e la consapevolezza.
Praticare tecniche buddiste può portare ad un certo grado di serenità e pace interiore, ma non ne
sono le pratiche buddiste la causa ma il silenzio che sorge in noi, il placarsi del pensiero.
Essere buddisti diviene allora soltanto una limitazione, perché esistono numerosi altri sentieri
attraverso i quali poter raggiungere un silenzio ancora più profondo, liberi da regole e rituali
limitanti.
Dio non è una persona. Dio è la totalità, la somma totale dell'intera esistenza. Esiste un'essenza
divina, impersonale, e non un Dio.
Dio è vita. Dio è amore. Dio è luce. E' un'esperienza esistenziale. Non incontri mai Dio sotto forma
di oggetto. Incontri la divinità, come un'ondata interiore che si impenna in te. Qualcosa sboccia
dentro di te... e non trovi neppure il fiore, solo la fragranza. Dio non è un fiore ma una fragranza.
Non posso indicarti dove Dio sia, o chi Egli sia. posso solamente passarti la mia esperienza della
fragranza... (Osho)
Bibliografia
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Wayne Dyer: Il tuo sacro io
Bibliografia: Wayne Dyer
Gary Zukav: Il cuore dell’anima
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Krishnananda: A tu per tu con la paura - Uscire dalla paura
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A. H. Almaas: Il cuore del diamante
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Anthony de Mello: Messaggio per un aquila che si crede un pollo
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G. I. Gurdjieff: Vedute sul mondo reale - Incontri con uomini straordinari
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Ken Wilber: Lo spettro della coscienza
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MEDITAZIONE:
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