L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA Braccio di ferro tra Sogaer e

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L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA Braccio di ferro tra Sogaer e
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna
Rassegna stampa
Beni culturali
della Sardegna
Segni di una grande civiltà
a cura del Servizio Promozione
Testata
L’UNIONE SARDA
Data
11 settembre 2010
Pagina
21
Sezione
Cronaca di Cagliari
Elmas. Lo stadio era previsto inizialmente nelle aree di espansione dell'aeroporto
Braccio di ferro tra Sogaer e Cellino
Il presidente rossoblù: esproprio impossibile su quei terreni
La Sogaer aveva concluso un contratto preliminare per l'acquisto dei terreni di Santa Caterina, poi comprati dalla Sgs.
di MICHELE RUFFI
La prima bozza del master plan disegnato dagli ingegneri del Cagliari calcio non lasciava dubbi: lo stadio avrebbe preso il posto del
nuovo piazzale che la Sogaer intende realizzare in una decina di ettari alle spalle del parcheggio multipiano dell'aeroporto. Un
progetto già appaltato dalla società di gestione - finanziato grazie a cospicui fondi europei -, senza che quest'ultima avesse la
proprietà dei terreni. L'unico documento in possesso del presidente Vincenzo Mareddu era fino a quel momento un contratto
preliminare, non trascritto, per l'acquisto di una decina di ettari dalla Santa Caterina srl.
IL CONTRATTO Un atto diventato carta straccia - o quasi - dopo la vendita definitiva dell'intera area di Tanca Spada (circa 30 ettari)
alla società Sgs. La Sogaer però era già orientata verso l'espansione in quella zona: «Sono stati loro a chiederci di spostare lo stadio
oltre la chiesa di Santa Caterina. Noi abbiamo accettato per buon vicinato», dice il presidente della squadra rossoblù Massimo
Cellino. Il cambio di programma però ha complicato le cose: l'Enac, con una lettera del 19 agosto, ha comunicato «l'impossibilità al
rilascio del nulla osta», nonostante gli ingegneri incaricati dalla società di viale La Plaia avessero recepito tutte le prescrizioni dei
dirigenti dell'Ente nazionale per l'aviazione civile. In questo contesto quindi maturerebbe una sorta di braccio di ferro: l'Enac, che
insieme alla Sogaer sta mandando avanti il Piano di Sviluppo aeroportuale (quello in via d'approvazione, prevede l'espansione
proprio in quelle zone) mette le mani avanti e annuncia - prima della convocazione della conferenza dei servizi - il suo no
all'operazione stadio.
L'ESPROPRIO Nel frattempo, a metà giugno, il Cda della Sogaer delibera la volontà di espropriare i terreni su cui vorrebbe
realizzare il nuovo piazzale. «Ma l'esproprio è possibile solo per pubblica utilità: l'aeroporto ha piste in ottimo stato e piazzali in
abbondanza, dov'è l'utilita? Lo stadio, semmai, è un'opera di pubblica utilità», rilancia Cellino, che il 26 agosto ha firmato una lettera
indirizzata all'Enac nella quale definisce «illegittima e arbitraria» la nota scritta dall'ente qualche giorno dopo Ferragosto. Non finirà
qui, ovvio: la Sogaer avrebbe già avanzato una richiesta danni nei confronti della Santa Caterina srl per diversi milioni di euro. Una
domanda però viene naturale: perché la società di gestione non ha acquistato i terreni immediatamente dopo il contratto preliminare,
se i lavori erano già stati appaltati?
la richiesta
«Danni per quattro milioni»
Era facile immaginare che sarebbe finita così: gli interessi in gioco si possono soppesare facilmente considerando che le aree di
Tanca Spada, cioè quelle tra l'aeroporto e la Statale 130, valgono circa venti milioni di euro. Ora i proprietari dei terreni su cui per
anni è stato ipotizzato un Accordo di programma che avrebbe permesso di realizzare 135 mila metri cubi, reclamano i danni: la Edil
Gi.Va. - difesa da Carlo Fancello e Irene Madeddu - ha citato la Santa Caterina srl per danni da «perdita di chances» e per danno da
«trattative precontrattuali».
Non solo: i legali sostengono che il contratto preliminare stipulato dalla Sgs - società che ha formalmente comprato i terreni dove
dovrebbe sorgere lo stadio del Cagliari calcio - sia «inefficace in quanto simulato». Per questo gli avvocati della Edil Gi.Va.
(riconducibile alla famiglia Vacca, proprietaria della concessionaria Bmw di Cagliari) chiedono di dichiarare nullo l'atto di vendita o, in
alternativa, un risarcimento di due milioni di euro. Anche se il danno da perdita di chances «è quantificabile in circa 4 milioni di
euro».
Una «scelta obbligata», per dirla con le parole di Nicola Vacca, figlio di Gianni (rappresentante legale della Edil Gi.Va. al tavolo
dell'Accordo), «visto che l'ultimo incontro della commissione comunale si è tenuto il 17 maggio e il rappresentante della Santa
Caterina srl, che aveva già stipulato una settimana prima un preliminare per la vendita di quei terreni, ha continuato la trattativa
come se niente fosse». Nessuna battaglia contro Cellino: «Siamo in ottimi rapporti con lui, la colpa è dei vecchi proprietari delle aree
di Santa Caterina». Vacca descrive il progetto che voleva realizzare con altri soci privati: «Avremmo costruito villette a due piani per
circa 135 mila metri cubi, di cui 60 sarebbero andati alla Santa Caterina srl, in un'area complessiva dove avremmo potuto realizzarne
più di 300 mila. Poi, negli ultimi accordi era prevista la cessione del parco al Comune. Si sarebbe costruito anche un sottopasso
ferroviario per collegare la chiesa di Santa Caterina e l'aeroporto col centro abitato. Una parte delle abitazioni, per circa 5 mila metri
cubi, sarebbero state destinate alle giovani coppie». Non solo: «Il Comune di Elmas avrebbe ottenuto circa 4 milioni di euro dalla
Sogaer per l'acquisto dei terreni su cui deve essere realizzato il nuovo piazzale».
( m.r. )