- L`AZIONE - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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2 MESSAGGIO DEL VESCOVO Ecco fino a che punto Dio ci ama! È Pasqua! Parola che evoca vita in pienezza, grazie alla potenza della Risurrezione; e speranza in un mondo che può rinnovarsi in forza del germe di novità assoluta che è la Pasqua del Signore Gesù. Ci viene spontaneo applicare alla Pasqua l’immagine di un volto dispiegato alla luce solare e aperto ad un sorriso divino. E vorremmo che solo quell’immagine creata il mattino di Risurrezione potesse avere cittadinanza nella storia, lasciando sepolti per sempre gli eventi che l’hanno preceduta. Eppure, a ben pensare, sono proprio quegli eventi che stanno all’origine della Risurrezione. Solo perché Gesù è morto è anche risorto. Come conseguenza del suo morire. Poiché il suo è stato un morire singolare. Non è stato un accadimento da consegnare alla cronaca nera. È morto da martire. Martire dell’Amore. Che non s’è arrestato neppure di fronte al rifiuto radicale rappresentato dalla violenza della crocifissione. E il Padre, nella potenza dello Spirito dell’Amore ha dato la sua risposta al Figlio: tanto di vita in Risurrezione, portata al massimo delle sue potenzialità, quanto di vita donata fin negli abissi della morte. Proprio in conformità alla legge del chicco di grano che, caduto in terra, nel marcire fa germinare, moltiplicata, nuova vita. Dio ha tanto amato l’umanità prigioniera del peccato, in definitiva dell’egoismo, da farle dono di un Amore crocifisso. Nella persona del Figlio. E ha tanto amato il Figlio, anche nella sua umanità, da fargli dono della Risurrezione. Perché, a sua volta, la sua Risurrezione potesse germinare in noi, credenti in Lui, una vita da risorti. Di conseguenza, tutto ciò che si compie in Lui partecipa del suo mistero pasquale, di passaggio cioè dal morire al risorgere. Vi partecipano anzitutto i tanti, troppi innocenti crocifissi con Lui, in Lui. Vittime e martiri della malvagità e della barbarie umana. Dal piccolo Tommaso, a chi viene volutamente abortito magari allo stato embrionale, alle persone vittime di guerre, di genocidi, di denutrizione, di imprudenze e spericolatezze nella guida, di negligenze e indifferenze… Vi partecipiamo noi se, liberamente, decidiamo di vivere in Lui. Ogni frammento del nostro esistere feriale, vissuto in lui, non è mai insignificante e sterile. Tutto viene reso significativo, anche le sconfitte e le croci di cui sono disseminate le nostre giornate. Alla condizione che tutto in noi si svolga nel segno di un amore autentico, l’unica risorsa in dotazione all’uomo capace di far rifiorire il deserto e far risorgere da morte. E vi partecipano i nostri missionari e le nostre missionarie, cui giunga il nostro augurio carico di vicinanza, di affetto, di stima e di preghiera. Noi, carissimi missionari, guardiamo a voi come a testimoni di un amore senza condizioni, trasparenza dell’Amore che sa condividere tutto con la gente, portandone fatiche e croci, in vista di una evangelizzazione che mira a dare dignità a tutte le persone proprio nel prospettare loro il mistero della Pasqua di Cristo che opera in voi e in loro. Questa vostra presenza accanto a tanti fratelli diseredati segnala la potenza di una Risurrezione che sospinge a dare la propria vita per le persone che Dio stesso ama. Immensamente. Ecco allora fino a che punto ci ama Dio: fino al punto da rendere noi segni del suo amore! E da riscattare ogni nostro agire per farne humus per la germinazione di una vita da risorti. Niente, nel Risorto, è banale. È questa la forza rigenerante della Risurrezione nella storia dell’uomo da cui trae origine la speranza cristiana. Una Speranza che, di cuore e con tanta amicizia, auguro specialmente a quanti sono in profonda crisi di speranza. In questo senso, buona Pasqua a tutti! + Giuseppe Zenti e L’AZiON Primo Piano Domenica 16 aprile 2006 LE DONNE PE NELLA PASQUA LE DONNE SONO PROTAGONISTE PRIVILEGIATE E PIÙ MERITEVOLI Il Risorto le incontra A volte si scherza sul fatto che Gesù risorto sia apparso per primo alle donne: voleva che alla notizia fosse assi- curata una pronta divulgazione. Ma c’è poco da scherzare. Le donne nel vangelo si comportano meglio degli uomini. Soprattutto nel momento drammatico della sua morte. Sono le donne che hanno avuto il coraggio di seguirlo fin sotto la croce. Sono le donne che NEL VANGELO DI GIOVANNI Maria di Magdala dal sepolcro alla pienezza della fede U n mattino presto, d’inizio settimana, una donna d’Israele si recava a una tomba, posta appena fuori dell’abitato cittadino. Accadeva quasi duemila anni fa e l’episodio aveva come protagonista un personaggio poco conosciuto, proveniente da Magdala: una Maria comparsa nell’entourage di Gesù di Nazaret solo al termine della vita del Maestro e scomparsa dalla scena storica (non dalla leggenda) subito dopo l’incontro con il Risorto. Eppure essa domina gli avvenimenti della prima parte di un lungo racconto (i capitoli 20 e 21 del Vangelo di Giovanni), che si dipana concentrando l’attenzione su alcuni tipici protagonisti: dopo Maria nella vicenda intervengono Pietro, il “discepolo che Gesù amava” e Tommaso, mentre sullo sfondo restano gli altri dieci. Dal buio di quel mattino, nel giardino vicino al Golgota, si passa al buio della sera, in una sala chiusa, nella scansione cronologica di un’intera settimana, e poi all’alba che segue una notte passata sul lago per la pesca. In duemila anni quelle pagine sono state lette innumerevoli volte, con l’attenzione ai più vari interessi e l’applicazione delle metodologie più disparate. Nessun evangelista ha dato, come Giovanni, tanta attenzione a quegli avvenimenti accaduti dopo la morte di Gesù, che noi usiamo chiamare le esperienze pasquali. Nell’attenzione ad esse si avverte una evoluzione d’interesse: Marco, il primo degli evangelisti, si concentra solo sulle esperienze al sepolcro, che sono anco- ra predominanti in Matteo Luca, mentre Giovanni concede interesse prevalente alle “grandi” apparizioni di Gesù. La mattina del primo giorno della settimana si succedono quattro scene al sepolcro: 1) Maria di Magdala viene al sepolcro, vede la pietra rimossa e va ad annunciare a Pietro e al discepolo prediletto che “hanno tolto il Signore e non sappiamo dove lo hanno posto” (20, 1-2); 2) i due discepoli corrono al sepolcro e vedono solo i panni sepolcrali, che fanno giungere alla fede il discepolo amato; poi se ne vanno senza altre iniziative (vv. 3-10); 3) Maria, piangente, si china an- e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 Centro Stampa Editoriale - Grisignano di Zocco (VI) ch’essa e vede nel sepolcro solo due angeli, con i quali accenna un breve dialogo (vv. 11-13); 4) Maria è sorpresa dalla presenza di un nuovo protagonista, Gesù, il quale le rivela la sua nuova condizione e le affida un incarico, che ella subito svolge (vv. 14-18). Ogni scena ha una sua propria comunicazione: silenzio totale nella prima; ancora silenzio nella ABBONAMENTI 2006: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 il mattino del primo giorno della settimana vanno al sepolcro. E alle donne appare risorto, incaricandole di essere le messaggere presso gli apostoli. D’altra parte il comportamento di Gesù nei confronti delle donne è stato rivoluzionario rispetto alla cultura del tempo dove la donna non aveva alcuna considerazione sociale. E- seconda, dove il messaggio è dato dai panni sepolcrali; incontro con gli angeli nella terza, ricevendone domande ma non messaggi; incontro infine con Gesù, che interpella e suscita una reazione di totalità di vita nell’incontro con la Maddalena che approda alla pienezza della fede e ad un annuncio cor- rispondente. Un dato notevolmente sorprendente se confrontato con un ambiente, quello giudaico del primo secolo, nel quale si affermava che “Chiunque discorre molto con una donna, è causa di male a se stesso, trascura lo studio della Legge e finisce nella Geenna”. Perché mai parlare con una donna? Non insegna la tradizione che “una donna non ha da imparare che a servirsi del fuso”, e che “l’uso della donna è di stare in casa”, mentre “l’uso dell’uomo è di uscire e di apprendere dagli uomini”? Eppure è proprio così: per l’annuncio fondamentale della risurrezione la voce autorevole è quella delle donne che, come Maria di Magdala, si lasciano raggiungere dalla presenza del Risorto. Don Michele Favret Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Per l’estero chiedere in amministrazione. Conto corrente postale n. 130310 “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.” Chiuso in redazione il 12.4.2006 alle ore 15.30 e L’AZiON Primo Piano ER PRIME gli non ha avuto paura di rendere alcune donne destinatarie dirette della sua proposta di salvezza e di coinvolgerle nella sua missione. Anche oggi, pensando alla vita delle nostre comunità cristiane, dobbiamo dire: se non ci fossero le donne... In questa Pasqua abbiamo voluto riser- vare un’attenzione particolare alle donne. Dopo il ricordo, fatto dal biblista, della presenza delle donne il mattino della risurrezione, in particolare dell’incontro con Maria di Magdala, abbiamo sentito la voce di alcune donne presenti oggi nella nostra Chiesa. CLAUDIA DE FAVERI “Incessante tam tam dei cuori femminili” C laudia De Faveri è da molti anni catechista nella parrocchia di Soligo: i “suoi” ragazzi hanno appena ricevuto la cresima. Non è una catechista “per caso” ma per scelta. Anzi «per una necessità di annuncio della buona novella, manifestatasi prorompentemente quando sono diventata madre ed ho cominciato a rendermi conto che un figlio non ha bisogno solo di cibo e di vestiti, ma di un senso del vivere, di una profonda motivazione per dare il meglio di sé, di una chiave di lettura non preconfezionata per amare se stesso, gli altri, la vita. Allora non mi è più bastato andare a messa la domenica e pregare; ho capito che mancava una componente essenziale alla mia identità cristiana: dire quella “cosa bella” che mi dà sostegno, forza, gioia, coraggio, pazienza, fiducia...». Il passo verso l’aula di catechismo è stato breve «un po’ perché le donne so- AGNESE E MARGHERITA “Se parla una donna più facile ascoltare” L e sorelle Agnese e Margherita, 19 e 21 anni, sono entrambe animatrici dell’oratorio di Sacile, dove svolgono con entusiasmo la missione dell’annuncio. «La donna è per sua natura figura materna, per cui le è più semplice svolgere questo ruolo» afferma con convinzione Margherita, studentessa universitaria. «Trovo che sia più facile prestare ascolto ad una donna, perché incute rispetto e serietà quando prende la parola. In questo è più autorevole di una figura maschile». Come si sente oggi una giovane donna come te e Agnese all’interno della Chiesa? «Sicuramente la donna, ancora oggi, va valorizzata maggiormente. Mi sembra, tuttavia, che siano stati compiuti dei passi avanti in que- sta direzione. Una figura femminile, a servizio della Chiesa, può essere davvero utile per la sua predisposizione caratteriale al prestare aiuto, soccorso e conforto e a collaborare in caso di necessità». Quale futuro vedi per le donne? «Prima di tutto spero che un domani siano sempre più i giovani a muoversi, visto che l’età media di chi si impegna per la Chiesa è piuttosto elevata. Noto che ultimamente sono le ragazze in maggior parte ad adoperarsi per varie motivazioni. Ne elenco qualcuna come la maturità precoce, la maggiore sensibilità, la volontà di dare una mano, la mancanza di timore nell’essere giudicata o indicata per la sua scelta di mettersi a disposizione delle attività parrocchiali». no più abituate a parlare con bambini e ragazzi, perché la pazienza le caratterizza maggiormente degli uomini, perché si sanno dedicare anche a quelle attività che, pur non appariscenti o pubblicamente gratificanti, riconoscono come essenziali per la dignità e il divenire dell’individuo. Un po’ perché la Parola mi ha sempre toccato, profondamente, il cuore. A tutto questo si è andata via via aggiungendo l’abbondanza della Grazia nei momenti sacramentali dei miei figli, l’appoggio di mio marito, la guida illuminante di un sacerdote precursore di novità, la condivisione di questo sentire con un nutrito, caloroso, gruppo di persone pronte a “spendersi”. E così essere catechista o animatrice è diventato per me vitale». Claudia si sente molto vicina alle donne che trovarono il sepolcro vuoto e con il cuore in gola corsero ad annunciarlo agli apostoli. «Penso che le donne di ritorno dal sepolcro dicessero tra loro: “È vero, è tutto vero, quello che noi già sentivamo, già serbavamo nel cuore, quello che molti non volevano più ammettere. Ora non possiamo più tacere”. Da allora questo tamtam dei cuori femminili ha sempre continuato a risuonare». Purtroppo molte potenzialità che le donne hanno in sé non vengono valorizzate: «Credo che la fatica più grande del mondo maschile sia accettare il confronto sereno, e quindi costruttivo, con le donne – spiega Claudia –. È una situazione trasversale nella società intera e anche nella Chiesa. Sono ancora pochi i preti che sanno cogliere interamente le potenzialità femminili, non tanto per “tappare i buchi”, quanto per la fattiva collaborazione e costruzione della comunità. Le donne “hanno fame e sete di giustizia”; sentono molto, e possono fare poco. Ma questa beatitudine continua a dar loro la cosa più importante: la speranza». Domenica 16 aprile 2006 MARIA PIA PERAZZOLO “Senza di noi spazi vuoti nella Chiesa” C he Gesù abbia affidato a delle donne il messaggio più importante da far conoscere al mondo, la sua Risurrezione, è per me straordinario. Attualmente questo fatto può sembrare senza importanza, perché diamo per scontata, almeno a parole, l’uguaglianza dell’uomo e della donna. Che ai suoi tempi Egli si sia “fidato” delle donne, tanto da mostrarsi loro risorto prima ancora che agli apostoli, mi fa sentire privilegiata rispetto al dono della fede. Lui si fida di me e mi manda ad annunciarlo a tutti come Risorto! In diverse parti del Vangelo è presentata l’atten- zione originale di Gesù nei confronti delle donne, penso però che a volte non sia messa abbastanza in evidenza da chi ci presenta e ci spiega le Sacre Scritture, forse perché, come dicevo, diamo per scontata la parità. E qui mi collego alla questione dello spazio delle donne nella Chiesa. La mia impressione è che nel corso degli anni le donne hanno via via aumentato la loro presenza attiva “occupando” degli spazi che, senza la loro disponibilità, sarebbero rimasti vuoti: vedi quante sono le catechiste, i ministri straordinari dell’Eucaristia, le lettrici, le presenze 3 nei Consigli pastorali? Questo per dire come la donna abbia assunto in pieno il mandato di testimonianza e servizio, cosa che spesso però è stata (e ancora lo è) “accettata” più che riconosciuta e valorizzata, anche nelle nostre parrocchie (sia detto senza polemica). Io ritengo non sia da vedere come un caso, ma come segno se “Chiesa” è un nome di genere femminile; e penso che ci sia effettivamente un carisma nostro, una specificità nel testimoniare la fede attraverso la gratuità, la tenerezza, il prendersi cura, la fedeltà, la bellezza, la contemplazione, valori di cui si sente sempre di più la mancanza nella nostra vita e che, pur essendo di tutti possono essere maggiormente resi evidenti da noi donne. Maria Pia Perazzolo di Torre di Mosto, 46 anni, capo scout SUOR ALESSANDRA “Complementarietà tra uomini e donne” È vero, sotto la croce, attorno alla tomba, ma anche lungo il suo cammino, Gesù si trova circondato da donne che lo servono, lo ascoltano, accolgono e diffondono il primo annuncio della Risurrezione, lo amano. Ancora adesso, quando guardo le nostre parrocchie rivedo queste donne nelle semplici liturgie feriali, nei servizi dietro le quinte, nell’annuncio ai piccoli e soprattutto tra le mura della chiesa domestica. Poco spazio alla donna nella Chiesa? Non penso, forse pochi piedistalli, ma sappiamo bene che quel Gesù che seguiamo ha ac- cettato come suo unico piedistallo efficace la croce e questo non sarà mai tolto, non solo alla donna. Più volte, come ora, m’è stato chiesto se ritengo che la donna debba essere più ascoltata nella Chiesa e se ci vorrebbe più una Chiesa al femminile. Le esperienze più belle e più fruttuose fatte in questi 16 anni di vita consacrata sono quelle in cui c’è stata complementarietà tra maschi e femmine. Molto spesso ho avuto l’occasione di collaborare con sacerdoti, consacrati, laici nel mio servizio di pastorale e per me è stata una ricchezza e so che anche per loro è stato così. Non credo a quelle frasi che a volte sento “la donna salverà il mondo!” A parte che il mondo lo salva Dio, ma quando si divide l’uomo e la donna, le razze, i colori, le età... non è mai opera di Dio. È questa la ricchezza della Chiesa. Dopo la Risurrezione c’è la Pentecoste che rende possibile una grande testimonianza di fronte al mondo: nelle diversità, tutti noi siamo una sola cosa in Cristo Gesù. Sr. Alessandra Zonato Francescana dell’Addolorata, Fossà MARILENA CASAGRANDE “Noi comprendiamo un annuncio di Vita” «N on è un caso che il primo annuncio della Risurrezione sia stato dato alle donne: chi meglio di una donna può comprendere un annuncio di vita e riproporlo agli altri? Le donne sono per natura portate alla promozione, alla difesa, all’annuncio della vita». Inizia così la riflessione di Marilena Casagrande, sposa, mamma, laureata in psicologia, insegnante al Fanno di Conegliano, da molti anni catechista – prima dei bambini poi degli adulti – nella parrocchia di Ponte della Priula. «A tutte le ragazze e le donne che incontro – continua Marilena – cerco di mettere in risalto lo specifico femminile che è l’attenzione alla vita. Sono rimasta sconcertata quando ho saputo che c’era anche una donna nel gruppo che ha rapito e ucciso il piccolo Tommaso. Come può una donna togliere la vita a un bambino? È davvero una cosa sconcertante». Guardando alla realtà della Chiesa, Marilena ritiene che ci siano ancora dei passi da fare per aiutare le donne a capire e prendere coscienza del loro specifico, della loro vocazione, del loro “genio”, per dirla con un sostantivo caro a papa Giovanni Paolo II. «Ci attende un grande lavoro – conclude Marilena –: nel mondo c’è un gran bisogno di annunciatori di speranza. Penso alle famiglie, penso agli adulti che vengono alle catechesi con una intensa sete di Parola di Dio, penso ai ragazzi che vivono momenti di spaesamento e di difficoltà e cercano dei punti di appoggio. A noi donne non manca il coraggio per affrontare queste situazioni, siamo attrezzate per resistere nelle difficoltà». (FC) 4 e L’AZiON Attualità Domenica 16 aprile 2006 DALLE URNE ESCE UN’ITA ELEZIONI / PRODI GOVERNERÀ COL CENTROSINISTRA, BERLUSCONI SI È CONFERMATO GRANDE STRATEGA Hanno vinto in due S u una cosa sola commentatori, politici, giornalisti sono d’accordo dopo le elezioni politiche del 9-10 aprile: che l’Italia è spaccata in due. Per la verità non servivano grandi menti per capirlo, semmai si tratta di interpretare questo fatto, ciascuno per quel che gli compete. Per chi dovrà governare, o cercare di farlo, per chi dovrà ricomporre le fila dopo la sconfitta in vista delle future battaglie, vicine o lontane che siano. Il vincitore, piaccia o no, è il professor Romano Prodi, cui ora spetta un compito difficilissimo: governare a capo del centrosinistra un’Italia in difficoltà, sociale ed economica, con una maggioranza molto risicata della quale fanno parte anche forze politiche che in passato non gli hanno garantito fedeltà, e altre la cui affidabilità governativa è tutta da dimostrare. Ma c’è un altro vincitore, piaccia o no: Silvio Berlusconi. Pur essendo uomo di calcio, ed avendo messo in campo una squadra a tre punte, in zona Cesarini ha giocato tutto da solo, intestardendosi in dribbling, ignorando i compagni di squadra smarcati al suo fianco. Solo davanti al portiere avversario ha però colpito il palo, e la partita è finita: il Bologna ha battuto il Milan. A lui rimangono gli applausi dei tifosi, pur nella sconfitta. E magari qualche mugugno dei compagni che pensavano di poterlo aiutare a vincere la partita. Fuor di metafora, Berlusconi ha dimostrato una straordinaria capacità di interpretare non tanto il pensiero, quanto gli impulsi di tanta gente, di tutte le età. Le sue “sparate” hanno lasciato il segno, la sua campagna mediatica ha convinto tanti elettori. Slogan, poche parole che toccavano il vivo, e pazienza se alcune erano solo “bombe mediatiche” o proposte irrealizzabili: lo scopo non era realizzarle, ma prendere voti. Nel giro di qual- che mese ha saputo quasi capovolgere il pronostico che lo vedeva nettamente sconfitto, coprendo i mancati obiettivi del suo Governo; e negli ultimi giorni se non ha portato a casa una vittoria complessiva, ha quanto meno portato a casa un ottimo risultato per il suo partito. I numeri finali sottolineano un grande paradosso. La nuova legge elettorale, che Calderoli aveva candidamente spiegato esser nata per sconfiggere il centrosinistra, si è rivoltata contro i propri padri: pur avendo qualche decimale di voti in meno di voti rispetto alla Casa delle Libertà, l’Unione conquista la maggioranza del Senato. E in virtù di cosa? Di quel voto agli italiani all’estero tanto voluta da Mirco Tremaglia, che certo di sinistra non è. Alla Camera invece, con soli 25mila voti più del centrodestra, Prodi si porta a casa il premio di maggioranza per gestire con tranquillità i lavori di Montecitorio. TRA ELETTI ED ASPIRANTI L a nuova legge elettorale permetteva ai partiti di scegliere due volte i propri rappresentanti al Parlamento: prima stilando l’ordine dei candidati delle liste (più avanti si è, prima si entra), poi giocando con le dimissioni dei big, candidati dappertutto. Una strategia già vista in passato, alla faccia della volontà degli elettori. Ma queste sono le regole. Non è quindi ancora possibile conoscere gli eletti, tanto più che pare (ma è da verificare) che nel centrosinistra tutti coloro che avranno ruoli di governo (ministri o sottosegretari) si dimetteranno per far posto ad altri al Senato e alla Camera. Per ora, dunque, l’unico diocesano certo di andare a Roma è Maurizio Sacconi (FI); tra i trevigiani il sindaco di Roncade Simonetta Rubinato, segretario provinciale della Margherita, l’ex de- putato, ora senatore di An Gustavo Selva, e l’uscente onorevole leghista Giampaolo Dozzo. Grandi le probabilità per l’uscente Guido Dussin, ex sindaco di San Vendemiano (se Bossi sceglie altri lidi), per il vittoriese Maurizio Castro (di An, direttore generale dell’Inail, già collaboratore di Marco Biagi), per il coneglianese Edoardo Rina (Italia dei Valori, se si dimettono Leoluca Orlando e Antonio Di Pietro). Possono sperare la diessina vittoriese Adriana Costantini (per eventuali dimissioni di uno dei cinque eletti che la precedono) e l’ex sindaco ulivista di Ceggia Rodolfo Viola. Più difficile per l’uscente opitergino Giacomo Archiutti, secondo dei non eletti di Forza Italia. Candidato nella sua Bassano, è stato eletto Luigi D’Agrò, già deputato del collegio vittoriese. Ma per i nomi definitivi non bisogna avere fretta. (AT) Più o meno lo stesso premio di maggioranza previsto da quella legge elettorale maggioritaria voluta da un referendum popolare, che aveva permesso a Berlusconi di vincere nel 2001 e di governare tranquillamente per cinque anni e che lo stesso Berlusconi ha voluto spazzare via. In casa dell’Unione al di là della vittoria finale c’è moderato entusiasmo: sanno infatti che la partita è dura, a partire dalla novità emersa dalle elezioni 2006: la questione settentrionale. Le regioni del nord, il motore economico del Paese, infatti, con la loro maggioranza di centrodestra hanno sollevato alcuni dubbi. Si dice che l’Italia viva una crisi economica: come si spiega allora che la terra che produce manifesti la volontà di mantenere la guida politica del Paese, promuovendone l’operato? Non è vera crisi o la gente vota ascoltando più gli istinti che la mente? Comunque sia, potrà un governo centrale non assecondare le aspettative di chi porta avanti l’economia? Quale sarà il prezzo? Sarà forse il federalismo fiscale, pur di avere il quale la Lega Nord ha già detto di essere disposta ad abbandonare la Casa delle Libertà? Di certo la spaccatura verticale del Paese deve (o dovrebbe) invitare governanti ed opposizione ad un di più di senso di responsabilità, per traghettare l’Italia verso un futuro più sereno, soprattutto per i giovani che lo rappresentano in carne ed ossa. Consapevoli anche del significato della grande affluenza alle urne e della im- Italia Veneto2 23.71 24.50 0.75 0.67 6.76 6.58 0.07 0.35 0.02 0.10 0.60 0.49 0.15 0.12 0.67 0.48 12.34 10.24 4.58 10.38 Italia Veneto2 2.60 2.34 2.30 2.34 0.87 0.69 5.84 4.63 2.31 1.50 1.40 0.34 2.05 2.14 31.26 27.47 0.06 0.56 0.30 0.19 Italia Veneto2 0.24 3.88 Così alla CAMERA Romano Prodi vota nel suo seggio di Bologna portante riduzione di schede nulle. In bocca dei milioni di telespettatori ed internauti che hanno seguito alla tivù o sul Pc la vicenda politica lunedì scorso, rimane comunque un retrogusto amaro, per quell’inammissibile (e mai visto prima) ritardo nella co- municazione delle proiezioni dei risultati rispetto alla tempistica annunciata, e per quell’anomalo trend che dall’exit poll in un senso ha progressivamente portato i voti in altra direzione, fino ad un pareggio che sembra un sorpasso. Ma non lo è stato. Alessandro Toffoli Come ha votato la diocesi per la Camera dei Deputati BERLUSCONI PRODI Brugnera Caneva Cappella Maggiore Cessalto Ceggia Chiarano Cison Codognè Colle Umberto Conegliano Cordignano Farra di Soligo Follina Fontanelle Fregona Gaiarine Godega S. Urbano Gorgo al Monticano Lentiai Mansuè Mareno di Piave Mel Miane Moriago Motta di Livenza Oderzo Orsago Pieve di Soligo Portobuffolè Refrontolo Revine Sacile San Fior Santa Lucia S. Pietro di Feletto S. Polo di Piave S.Vendemiano Sarmede Sernaglia della B. Susegana Tarzo Torre di Mosto Trichiana Vazzola Vidor Vittorio Veneto 71.9 54.2 52.6 62.9 45.8 65.5 58.4 61.7 55.4 57.2 56.6 62.8 60.3 65.7 54.4 66.7 57.5 70.1 48.8 70.4 62 44.6 60.7 60.4 67.6 61.7 55.2 66.5 73.5 67.7 52.9 59.7 66.3 52.6 61.1 70 60.1 57.5 67.6 59.4 57.5 58.3 46.6 63.9 65.7 50.7 (voti espressi in percentuale) 27.1 44.6 42 33.2 51.1 29.5 39.4 31.5 36.4 39.8 36.6 32.3 36.9 27.3 39 30.5 36.3 23.9 47.1 24.1 31.4 49.9 36.9 33.2 29.3 33.7 39.4 30.1 23.1 28.7 43.5 39.4 27.5 40.4 35.6 23.8 34 35.5 29.2 34.4 39.5 39.9 48.6 29.8 29.2 45.7 PANTO 0.8 0.8 4.9 4.1 2.7 5 2.1 6.8 8.2 3 6.2 4.9 2.6 6.7 5.9 3.1 6.4 5.8 4.2 5.6 6.7 5.4 2.1 6.1 2.7 3.9 5.2 3.3 3.7 3.2 3.7 0.9 5.8 7 3.3 6.2 5.9 6.8 2.6 6.2 2.9 1.5 4.6 6.3 4.7 3.8 e L’AZiON Attualità LIA DIVISA VENETO ROCCAFORTE DEL CENTRODESTRA Scricchiola la Lega: cambiano i rapporti per le provinciali? Il centrosinistra I si consola n un Veneto che si conferma roccaforte inespugnabile della Casa delle libertà, cambiano ancora una volta le gerarchie interne. Perde terreno la Lega Nord (11% in regione, 15,3% nella Marca trevigiana) a vantaggio di Forza Italia (ovunque attorno al 25%), ma anche di An (sopra al 10%) e Udc (7,09%), che hanno ottenuto un risultato in crescita e soprattutto omogeneo sul territorio, rispetto al recente passato. Il calo del Carroccio, reso più amaro in termini di seggi dalla nuova legge elettorale (vedi la mancata rielezione di Luciano Dussin), è il dato più rilevante del voto nella nostra regione e in particolare nella Marca. 2.50 2.10 Italia Veneto Italia Veneto 0.02 0.50 Italia Veneto 0.56 0.50 7.37 4.90 A Treviso la Lega scende sotto il 10%, superata, in termini percentuali, anche da An. Parente stretto di questo insuccesso, è anche il crollo di Progetto Nordest di Panto. Il movimento, feroce avversario della Lega, ha però avuto una simile sorte: quella di essere risucchiato dagli altri partiti di centrodestra. Cosa accadrà ora? Certamente Forza Italia, An e Udc faranno la voce grossa con il Carroccio, nelle trattative per le provinciali di maggio. Che diventeranno un test significativo per capire se è finita un’era, quella della Marca “isola leghista”, o se, come altre volte, una consultazione ammini- 1.00 0.80 4.17 3.80 strativa radicata nel territorio ribalterà le gerarchie interne. Non dimentichiamo, infatti, che già altre volte, in questi anni, la Lega ha avuto passaggi a vuoto, l’ultimo dei quali coinciso proprio con le elezioni politiche del 2001. Ma, puntualmente, in occasione di consultazioni locali, è stata Forza Italia a subire un tracollo di voti. Certo, dentro Forza Italia, il ri- 17.50 11.50 10.72 11.90 0.02 0.10 0.18 0.40 1.40 0.50 sultato frena le velleità scissioniste dei carolliani (l’ala forzista rimasta penalizzata dalle candidature e in procinto, prima del voto, di mettersi in proprio). E il centrosinistra? Si conferma minoranza in Veneto e tanto più nel nostro territorio, nonostante il buon risultato della lista dell’Ulivo alla Camera e l’elezione del dipietrista Edoardo Rina e del segretario della Margherita Simonetta Rubinato. L’Unione è attestata, nel Trevigiano, a quel 35% che sembra essere il suo limite attuale. I travasi di voti più significativi continuano ad avvenire nel recinto del centrodestra, senza cambiare schieramento. Nel Veneziano, viceversa, il centrosinistra si conferma in vantaggio. Se a Roma nascerà un governo Prodi, come si porrà nei confronti di un tessuto sociale così lontano dal centrosinistra? Proverà, come avvenne per qualche tempo nel ’96, a colmare la frattura? Oppure, come accaduto in seguito, l’Unione continuerà a ritenere il Veneto un territorio “perduto”? Ecco una bella sfida per quella che, su base nazionale, si avvia ad essere la risicatissima maggioranza. Bruno Desidera 0.07 0.80 Così al 0.27 3.00 0.02 0.10 4.48 11.00 0.17 0.20 con l’elezione di Rina e Rubinato 6.76 7.09 24.00 24.60 12.40 11.05 0.63 0.60 Domenica 16 aprile 2006 0.60 0.50 2.89 2.90 0.37 0.20 SENATO 0.01 0.01 NB: la somma delle percentuali nazionali potrebbe non arrivare a 100, in quanto erano presenti altre liste, che però non apparivano sulla scheda del Veneto S econda tappa del processo a Saddam Hussein in Iraq. Dopo le accuse presentate dal procuratore generale, Jaafar Moussaoui, riguardanti un episodio relativamente “minore”, il massacro di 148 persone a Doujail nel 1982, ora l’ex dittatore è accusato di un altro delitto, ben più cospicuo. Tra il 1987 e il 1988, nella fase più cruenta della guerra Iran-Iraq, Saddam scatenò una decisiva campagna militare contro le popolazioni curde del nord. L’operazione Anfal (che significa: bottino, preda di guerra) aveva per obiettivo cancellare presenza curda in un’ampia fascia del paese, ai confini con l’Iran. I villaggi furono attaccati con armi chimiche (è lì che il cugino di Saddam, anche lui alla sbarra, si guadagnò l’infame soprannome di Ali il chimico), le abitazioni rase al suolo, gli abitanti – soprattutto i maschi – sterminati o deportati. Centomila morti, secondo certe stime almeno il doppio. Il processo dunque comincia ad aggredire i dossier più scottanti. Non solo vicende interne che, per quanto efferate, coinvolgono l’ex dittatore nella sua dimensione di satrapo locale, non di leader internazionale. Fino ad ora Saddam ha potuto opporre il proprio passato di capo indiscusso del popolo iracheno alle accuse di crimini contro l’umanità. Più o meno, il suo atteggiamento è stato: “Ero il vostro SADDAM ALLA SBARRA Il processo diventa internazionale capo supremo, posto da voi stessi al di sopra della legge; avevo potere di vita e di morte sui miei sudditi, che ho usato contro coloro che mi minacciavano: se oggi mi giudicate è solo perché un altro padrone straniero vi obbliga a rinnegare la storia e l’identità della patria”. Un punto di vista evidentemen- te discutibile, ma che funziona, perché mette in evidenza il versante politico della giustizia che oggi viene amministrata. In questa strategia difensiva, è il nuovo regime politico sostenuto dalla coalizione occidentale ad essere sotto pressione; le “bombe” giudiziarie che Saddam semina durante le 5 (QUASI) TUTTI PER LA CDL alle urne esce un dato inequivocabile: in tutti i Comuni trevigiani diocesani ha vinto il centrodestra, con dati che vanno dai plebisciti di Gorgo, San Polo, Portobuffolè (attorno al 70%), al più risicato 50,2 e 50,3% di Cappella e Vittorio. E in questi due Comuni chissà come sarebbe andata, se Gianpiero Possamai, sindaco del primo e presidente della Comunità Montana nel secondo, non fosse stato candidato... L’Unione ha vinto in diocesi solo fuori dalla provincia di Treviso: nelle bellunesi Mel e Trichiana, e nella veneziana Ceggia, dove era candidato (per l’Ulivo) l’ex sindaco Viola. D Come ha votato la diocesi per il Senato BERLUSCONI PRODI Brugnera Caneva Cappella Maggiore Cessalto Ceggia Chiarano Cison Codognè Colle Umberto Conegliano Cordignano Farra di Soligo Follina Fontanelle Fregona Gaiarine Godega S. Urbano Gorgo al Monticano Lentiai Mansuè Mareno di Piave Mel Miane Moriago Motta di Livenza Oderzo Orsago Pieve di Soligo Ponte di Piave Portobuffolè Refrontolo Revine Sacile San Fior Santa Lucia S. Pietro di Feletto S. Polo di Piave S.Vendemiano Sarmede Sernaglia della B. Susegana Tarzo Torre di Mosto Trichiana Vazzola Vidor Vittorio Veneto 72.2 53.8 50.2 62.8 46.3 65.5 59.6 61.1 55.3 57 54 62.9 61.6 65.2 54.3 66.9 56.7 69.4 49 68.8 61.4 44.5 60.3 60.6 66 62.1 52.5 66.1 62.1 72 64.3 53.3 59.8 63.7 52 60.3 69.9 60 57.2 67.7 59.3 58.2 58.3 45.9 63.1 64.8 50.3 26.6 45.1 40.6 32.6 50.9 28.1 37.5 30.4 35.4 39.4 35.7 29.9 35.2 27.3 39.5 30 36.1 24 45.8 24.6 30.5 48.3 36.2 32.1 28.3 33.3 38.7 30 29.3 23.4 27.4 42 39.3 26 39.3 35.4 23 33.1 36 29.1 33.4 38.7 38.9 48.1 29.4 29.6 45.2 PANTO 1.1 1 6 4.8 2.5 5.8 2.4 8.5 9.2 3.4 6.9 5.5 2.5 7.6 6.1 3.6 7.2 6.2 4.5 6.8 7.8 6 2.7 6.9 3.3 4.4 5.9 3.6 8.1 4.5 4.3 4.4 1 6.9 8.1 4.1 7 6.9 6.6 3.3 7.1 2.9 2 5 7.4 5.3 4.2 (voti espressi in percentuale) udienze, fanno il paio con le bombe reali che i terroristi fanno esplodere per le strade. Con la nuova accusa si cambia registro. Il processo assume una dimensione decisamente internazionale, avvicinandosi a quello che è stato (o avrebbe potuto essere) il processo a Milosevic. Perché la causa curda non è interna all’Iraq: coinvolge direttamente importanti paesi della regione (Iran, Iraq, Siria, Turchia). Saddam ha fatto contro i curdi quello che molti altri suoi colleghi avevano cercato di realizzare o hanno attuato solo in parte. Non solo: fa il suo ingresso nella vicenda processuale anche la politica estera e militare dell’Iraq negli anni Ottanta, il decennio in cui Saddam era apertamente sostenuto dall’Occidente e dagli Usa, perché baluardo contro il contagio della rivoluzione khomeinista. Le chiamate in correità di Saddam potrebbero mettere in difficoltà più di una potenza. Paolo De Stefani 6 e L’AZiON Attualità Domenica 16 aprile 2006 Dal Fiume,presidente Ctm altromercato Nordest Il commercio equo Notizie Centocinque posti letto in più per i disabili del Veneto Le persone con disabilità che hanno l’esigenza di essere ospitate nelle strutture residenziali del Veneto potranno da oggi contare su una maggiore offerta regionale di posti letto nelle strutture stesse. In particolare nel territorio della provincia di Treviso la Regione ha riconosciuto 105 posti in più. Due le strutture della nostra diocesi cui sono stati assegnati nuovi posti: l’associazione Fabrizio Viezzer di Soligo (10 posti) e la cooperativa sociale Fai che gestisce la comunità alloggio di Orsago (9 posti). Anziani non autosufficienti: 104 letti in più nell’Ulss 7 Duemila posti in più per anziani non autosufficienti in strutture residenziali (case di riposo) del Veneto sono state riconosciute alle Aziende Ulss con decreto del Dirigente regionale dei servizi sociali. Nell’Ulss 7 di Pieve di Soligo i nuovi posti riconosciuti sono 104 mentre nell’Ulss 9 di Treviso i posti sono 299. La Regione aggiorna lo schedario viticolo La Giunta regionale ha approvato un programma straordinario di aggiornamento delle informazioni dello schedario viticolo veneto. Lo scopo del programma di aggiornamento è quello di disporre di uno strumento informativo aggiornato entro il 31 ottobre prossimo, conforme alle disposizioni europee. Per raggiungere l’obiettivo, il compito di effettuare le verifiche è stato affidato ad Avepa, l’Agenzia per i pagamenti in agricoltura del Veneto. Leonardo Padrin sostituisce Astolfi in Consiglio regionale Il Consiglio regionale del Veneto, con 38 voti favorevoli e 10 astensioni, ha approvato la surroga di Andrea Astolfi (Lega Nord), con Leonardo Padrin (Forza Italia). Astolfi è stato dichiarato ineleggibile dalla Corte di Appello di Venezia in quanto al momento dell’elezione era membro del consiglio di amministrazione di una società a partecipazione regionale. non sente la crisi P eriodo di consolidamento per il mercato del commercio equo e solidale. Non solo in Italia ma nell’intera Europa dove, nel 2005, si è registrato un giro d’affari di 660 milioni di euro. «Al momento la nostra crescita è dell’8%, quindi registriamo una tendenza positiva rispetto all’andamento generale. Terminata la fase di espansione, durata fino al 2003, il commercio equo sta attraversando una fase di assestamento – commenta Giorgio Dal Fiume, presidente del consorzio Ctm altromercato, la più grande struttura italiana di commercio equo e solidale (il bilancio di Ctm altromercato per l’anno 2004/2005, al 30 giugno, ha registrato quasi 31 milioni di euro di fatturato) –. Il consorzio Ctm è triplicato nel giro di tre anni, tra il 2001 e il 2003; ora si ha una fase di consolidamento. Il commercio equo oggi è molto più popolare sia tra le persone che nelle istituzioni. Bisogna contare la presenza della concorrenza del mercato dell’etnico e di quell’equo che non rispetta i criteri seguiti per i prodotti che troviamo nelle Botteghe». D’altra parte l’etichetta di prodotto equo inizia a far gola a molti... Questa crescita dell’8% che settori La Conferenza dei servizi dà il via libera alla A28 La Conferenza dei servizi, cui hanno preso parte i rappresentanti di Autovie Venete, i tecnici della Regione, dell’Anas, dei ministeri dei Beni ambientali e dei Trasporti e degli enti locali interessati dal tracciato, ha dato il suo benestare alla realizzazione del lotto 29, gli ultimi chilometri della autostrada A28 che la collegheranno alla A27. Un investimento di 58 milioni di euro, per un cantiere che potrebbe essere aperto entro l’anno. Il progetto sarà ora passato all’Anas per l’approvazione e la redazione dell’esecutivo, quindi si potrà indire la gara per l’appalto dei lavori: da quando si parte, ci vorranno 27 mesi di lavoro su due turni quotidiani. Risolta in velocità anche la questione del Sic (Sito di interesse comunitario): Autovie ha redatto la valutazione di incidenza ambientale e la giunta regionale l’ha accolto subito. coinvolge? «A fronte di un settore dei prodotti alimentari che cresce poco, l’artigianato registra una forte crescita ed è un settore nel quale abbiamo concentrato molte risorse. A questo si aggiungono le banane, i prodotti di cosmesi, alcune bevande, birra e guanito e il tessile, soprattutto Birbanda una linea di vestiti per bambini, che nei prossimi anni speriamo di ampliare». Quali sono i canali di vendita e dif fusione dei prodotti del commercio equo e solidale che privilegiate? «Prima di tutto le Botteghe del mondo, che si stanno impegnando per aumentare competenze e professionalità, e poi il mercato estero e della ristorazione collettiva che ricoprono il 15% delle vendite – ad esempio le mense scolastiche di Vittorio Veneto –. Questo è un tipo di fatturato che fino a tre anni fa non c’era». In effetti la divisione “ristorazione collettiva” con NUOVE NORMATIVE Un milione e 700 mila euro per le barriere architettoniche La Giunta regionale ha stanziato un milione e 700 mila euro per finanziare interventi di abbattimento delle barriere architettoniche in spazi ed edifici pubblici del Veneto. Di questi circa un milione e mezzo va alle Ater (a Treviso 218 mila euro) per interventi su abitazioni di loro competenza, mentre i restanti 222 mila euro vanno a Province e Comuni per lavori in biblioteche, sedi municipali, palestre e case di riposo. Alla provincia di Treviso sono andati 55.500 euro. Giorgio Dal Fiume In autobus tutti con le cinture I n attuazione di una direttiva comunitaria, il Consiglio dei ministri ha promulgato un decreto che estende l’uso obbligatorio delle cinture di sicurezza a tutte le categorie internazionali di autoveicoli adibiti al trasporto di persone e di merci, in particolare a quelli di massa superiore a 3,5 tonnellate, ossia camion e autobus. Tutti gli occupanti degli autobus con più di otto posti devono allacciarsi le cinture di sicurezza, che devono essere indicate con appositi cartelli apposti ben visibili su ogni sedile. In particolare il decreto specifica il comportamento da tenere per i bambini: su auto fino a 8 posti e su camion e furgoni che non abbiano le cinture (perché vecchi), i bambini fino a 3 anni non possono circolare, e quelli di età superiore possono sedersi davanti solo se superano 1,50 metri. Sulle autovetture fino a 8 posti (oltre che su furgoni e camion), c’è l’obbligo di assicurare al sedile i bambini di statura inferiore a 1,50 metri facendo uso di un cuscino sollevatore ed adattatore che permetta al bambino di essere trattenuto dalle stesse cinture di sicurezza previste per gli adulti. È proibita l’installazione di seggiolini per bambini rivolti contromarcia sui posti protetti da airbag, a meno che non sia possibile di- 1,61 milioni di euro di fatturato ha decuplicato il fatturato rispetto al 2004. E riguardo ai supermercati? «Il settore della grande distribuzione ha registrato un calo delle vendite negli ultimi due anni e inoltre persegue una politica di quantità e non di qualità; il commercio equo e solidale si basa sulle Botteghe del mondo». Anche la cooperativa Pa- ce e Sviluppo di Treviso conferma le indicazioni di Dal Fiume: «Rispetto agli anni scorsi ora si cresce normalmente, il settore non registra più una crescita esplosiva» afferma Alessandro Franceschini, presidente della cooperativa. «La nostra risposta è il potenziamento e il rilancio delle Botteghe del mondo, asse strategico per lo sviluppo del commercio equo e a queste si affiancano nuovi spazi di crescita. La peculiarità delle Botteghe di Pace e Sviluppo è la forte presenza dei volontari, ad esempio le botteghe di Oderzo e di Vittorio Veneto vengono coordinate da gruppi di soci volontari delle Botteghe e intendiamo muoverci verso un potenziamento della formazione». GODEGA:“SOS AMBIENTE” TRA CINEMA E TEATRO L’ assessorato all’Ambiente del Comune di Godega Sant’Urbano in collaborazione con la biblioteca comunale propone l’iniziativa “Sos ambiente. Educazione ambientale tra cinema e teatro” giunta alla terza edizione. Gli incontri prenderanno spunto dalla visione di filmati, con la consulenza del professor Pasquale Favretto, cui seguirà uno spettacolo in forma di teatro-documento, costruito sull’alternanza tra recitazione e proiezioni video. Il primo incontro si terrà venerdì 28 aprile con il filmato “Quando la natura si ribella”: la spettacolare eruzione del Pinatubo, con un commento di Francesco Albrizio. Venerdì 5 maggio verrà proiettato il video “In difesa della terra madre”: la tenacia di Vandana Shiva contro le multinazionali con un commento a cura dell’associazione Slow Food. Venerdì 12 maggio verrà proiettato il video “Dolce frutto, storia amara”: il commercio equo come salvezza dei bananeros del Costarica con un commento a cura della Cooperativa Pace e Sviluppo. Infine domenica 28 maggio lo spettacolo “H2ORO - L’acqua, un diritto dell’umanità” a cura dell’associazione culturale e teatrale Itineraria di Cologno Monzese, con la direzione artistica di Roberto Carusi e la partecipazione straordinaria di Jacopo Fo. Gli incontri avranno luogo nella biblioteca comunale in via Liberazione a Pianzano con inizio alle 21. Lo spettacolo di domenica si terrà al Palaingresso Fiera di Godega di Sant’Urbano alle 17. sinserire l’airbag. Il decreto prevede novità in tema di esenzione dall’uso delle cinture di sicurezza. In particolare, fino all’8 maggio 2009, sono esenti dall’obbligo di cinture i bambini inferiori a 10 anni trasportati in soprannumero nei posti posteriori, purché accompagnati da un passeggero di età non inferiore a 16 anni, solo sugli autoveicoli adibiti al trasporto promiscuo di persone e cose. Chi non usa le cinture, o non le fa usare ai minori, è soggetto ad una multa da 68 a 275 euro: in caso di minori, paga il conducente ovvero, se presente, chi ne ha la sorveglianza. Sono esentate anche le donne in gravidanza, se hanno un certificato del ginecologo che affermi i rischi in caso di utilizzo; esenzione anche per i passeggeri degli autobus che possono portare gente in piedi e che circolano nei centri urbani. (AT) CISL A urne chiuse Pezzotta si dimette da segretario S avino Pezzotta, segretario nazionale della Cisl, ha rassegnato le proprie annunciate dimissioni lunedì mattina. «Con la scelta di dimettersi ad urne chiuse – ha detto una nota ufficiale della Cisl –, Pezzotta vuole ancora una volta rimarcare la trasparenza e l’autonomia delle sue scelte dall’esito elettorale». A proposito del suo futuro Pezzotta si è limitato ad affermare la sua attenzione ai problemi sociali nazionali e internazionali. A fine mese verrà eletto il suo successore, Raffaele Bonanni, che sarà affiancato da Pierpaolo Baretta. e L’AZiON Economia IL VITICOLTORE DI CAPPELLA Giovanni Barazza brinda al Vinitaly L’ azienda vitivinicola di Giovanni Barazza di Cappella Maggiore va a Verona e vince al Vinitaly una delle 21 gran medaglie d’oro per il Prosecco spumante extra dry. L’evento dello scorso fine settimana ha riempito di soddisfazione il giovane viticoltore, che dal 2000 ha sviluppato una delle attività di famiglia avviando l’azienda che produce, trasforma e vende diversi tipi di vini ottenuti anche in zone Doc di Cappella Maggiore. Giovanni Barazza, che si occupa di queste attività, contando sul supporto anche dell’enologo Maurizio Polo, ha voluto dedicare l’ambito premio alla madre, Mirella Possamai, da sempre presente nelle attività agricole di famiglia, nonché ad un suo grande amico, il titolare del ristorante “Da Renzo”, che definisce degustatore ufficiale. (RP) La Cgil presenta numeri preoccupanti La sofferenza dei più piccoli L e premesse sono da brividi. Se nel 2004 la zona del Coneglianese e del Pievigino hanno vissuto l’anno più negativo, registrando 800 licenziamenti, i primi mesi del 2006, in prospettiva, sono ancora peggiori. «È dall’inizio del 2000 che la nostra economia perde colpi – osserva Ottaviano Bellotto, coordinatore della Cgil del Coneglianese –, dal 2003 è poi emerso in maniera consistente il fenomeno delocalizzazione, e nel 2004 i grandi gruppi hanno cominciato a perdere personale per strada. In realtà, la riduzione dei grandi gruppi coinvolge la società e il lavoro in modo complesso secondo un processo a cascata. In que- ste prime settimane del 2006, il trend è ancor peggiore: magari non appare, perché quando i licenziati sono nelle piccole realtà la notizia non fa scalpore, ma uno di qua, tre di là, cinque laggiù e la somma sale. Preoccupa anche il fatto che ci sono segnali di sofferenza in settori, come il legno arredamento, che fino a qualche anno fa assorbivano il personale che usciva da metalmeccanico e tessile». La tabella a fianco riporta i numeri analizzati da Bellotto. I lavoratori in mobilità (la legge di riferimento è la 223/91) sono i fuoriusciti da aziende con più di 15 dipendenti, che ricevono una indennità di 774,21 euro; i licenziati privi di indennità sono invece I primi mesi del 2006 più duri del 2004 Ottaviano Bellotto quelli delle aziende con meno di 15 dipendenti, che ricevono una indennità di disoccupazione per sette mesi, pari al 40% della media degli ultimi tre stipendi. Emerge un dato: oltre 212 posti di lavoro persi tra Conegliano e Vittorio Veneto, 59 nel Vittoriese, duecentosettantuno in complesso. «I grandi gruppi in questo momento tengono – continua Bellotto – ma attraverso l’accorpamento dei mercati lasciati liberi perativi sul loro territorio e dei relativi motivi. Divieti e restrizioni sono conseguenti a ispezioni CITTADINO effettuate presso gli aeA cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI roporti europei, all’uso di aeromobili antiquati, obsoleti o soggetti a scarsa manutenzione, all’incapacità dei vettori aerei di rimediare alle carenze ria Commissione europea ha adot- levate nel corso delle ispezioni e all’intato il primo elenco comunitario di sufficiente capacità delle autorità comcompagnie aeree soggette a divieto ope- petenti per la sorveglianza di un vettore rativo nell’Unione europea. La “lista nera” aereo a svolgere correttamente tale comdi aerei poco sicuri, pubblicata sul sito in- pito. Gli Stati membri hanno segnalato ternet della commissione, contiene 93 vet- che cinque paesi dispongono di un sitori per i quali sussiste il divieto operati- stema di sorveglianza normativa inadevo assoluto nei cieli europei e 3 vettori guato. Una conseguenza della lista nera soggetti a restrizioni operative. D’ora in sarà quella di eliminare la pratica delle avanti varrà il principio in base al quale i bandiere di convenienza, in base alla quavettori interdetti da uno Stato membro sa- le alcuni Paesi rilasciano certificati operanno interdetti dall’intera Ue. La lista è rativi a vettori di dubbia reputazione. basata sul regolamento Ce entrato in viAvv. Nicola Todeschini gore il 16 gennaio scorso: da tale data gli Unione nazionale consumatori Stati membri hanno informato la ComComitato prov. Treviso missione di ogni divieto o restrizione oTelefono 0438-420581 Sportello L 7 IN BUONA COMPAGNIA... A Giovanni Barazza l 40º Vinitaly di Verona è stata grande l’affermazione dei viticoltori della nostra diocesi. Oltre allo Spumante di Barazza, si aggiudica la Gran Medaglia d’oro la “Vigne Matte” di Cison di Valmarino con un Prosecco (di Conegliano-Valdobbiadene) doc Spumante dr y 2005. Una Medaglia d’oro è stata invece attribuita alle “Cantine Maschio” di Vazzola per un Incrocio Manzoni 6.0.13 Spumante brut “Maschio dei Cavalieri” 2004. Al- dai piccoli e piccolissimi che invece – questo dicono i numeri – soffrono. E questo in prospettiva non equivale ad una crescita». Con il contenimento dell’attività economica generale e dei fatturati, infatti, gradualmente si perde la capacità di penetrazione nei mercati: se si considera che i prodotti di basso profilo, in diversi settori, arrivano da fuori, se non si trovano mercati alternativi le prospettive non possono essere rosee. «Per le piccole e medie imprese – conclude Bellotto – la soluzione passa attraverso la capacità e la volontà di riunire le forze in consorzi o forme aggregative che permettano economie di scala e accesso al credito, e al contempo favoriscano la nascita di centri di ricerca e sviluppo che permettano anche ai più piccoli di essere competitivi. Vanno selezionati e specializzati i settori già individuati come i distretti Inox Valley, legno arredamento, e poi l’agroalimentare con i vini doc. Per procedere su questa strada, tuttavia, sono necessarie una progettualità e una regia politica a livello istituzionale. Che finora mancano». Alessandro Toffoli tre due medaglie, ma d’argento, sono state poi conquistate da Giuliano Arman di Col San Martino con un Prosecco doc Spumante dry “Riva del Maso” e dalla storica Carpenè Malvolti di Conegliano con uno Spumante brut Cuvée Rosé 2005. Infine le medaglie di bronzo di Cà Vendramin di Visnà per il Raboso rosato Igt “Moinet” 2005 e de “La Tordera” di Vidor per il Prosecco Spumante extra dry “Alne” 2005. (MS) Lavoratori in mobilità nei primi mesi 2006 settori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Conegliano . . . Vittorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pieve di Soligo . . Veneto agroalimentare . . . . . . . . . . . . . . . . 13 commercio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 gomma - plastica . . . . . . . . . . . . . . . 9 . . . . . . . . . . 1 metalmeccanico . . . . . . . . . . . . . . . 60 . . . . . . . . . 11 legno - laterizi - man. cemento . . . 24 . . . . . . . . . 7 tessile abbigliamento calzaturiero . . 3 . . . . . . . . . . 4 totale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112 . . . . . . . . 23 di cui: . maschi . . . . . . . . . . . . . . . . 74 . . . . . . . . . 10 . . . . . . femmine. . . . . . . . . . . . . . . 38 . . . . . . . . . 13 . . . . . . operai . . . . . . . . . . . . . . . . 92 . . . . . . . . . 18 . . . . . . impiegati . . . . . . . . . . . . . . 20 . . . . . . . . . 5 Lavoratori licenziati nei primi mesi 2006 settori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Conegliano . . . Vittorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pieve di Soligo . . Veneto alimentaristi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 assicurazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 ceramica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 commercio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 . . . . . . . . . 3 edilizia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 . . . . . . . . . . 3 gomma - plastica . . . . . . . . . . . . . . . 3 grafica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 lavanderie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 legno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 . . . . . . . . . 7 marmo - lapidei . . . . . . . . . . . . . . . . 1 metalmeccanico . . . . . . . . . . . . . . . 19 . . . . . . . . . 9 parrucchieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 panificatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 pubblici esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . 7 . . . . . . . . . . 3 pulizie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 tessile - abbigliamento - calzature . 14 . . . . . . . . . 2 trasporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 . . . . . . . . . . 2 terziario - servizio . . . . . . . . . . . . . . 3 totale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100 . . . . . . . . 36 di cui: . maschi . . . . . . . . . . . . . . . . 47 . . . . . . . . . 16 . . . . . . femmine. . . . . . . . . . . . . . . 53 . . . . . . . . . 20 . . . . . . operai . . . . . . . . . . . . . . . . 68 . . . . . . . . . 32 . . . . . . impiegati . . . . . . . . . . . . . . 32 . . . . . . . . . 4 IMPRESE EDILI SODDISFATTE Il Durc valido per tre mesi del GLI AEREI NON SICURI NON VOLERANNO PIÙ Domenica 16 aprile 2006 U n intervento di buonsenso. Così è stata definita la novità introdotta dal decreto “milleproroghe” approvato dal Governo in merito al Durc, il Documento unico di regolarità contributiva, che vede passare la sua durata da uno a tre mesi. Il Durc è l’attestazione dell’assolvimento, da parte dell’impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di Inps, Inail e Cassa edile, e serve per tutti gli appalti e subappalti di lavori pubblici (verifica dei requisiti per la partecipazione alle gare, aggiudica- zione dell’appalto, stipula del contratto, stati d’avanzamento lavori, liquidazioni finali), e per i lavori privati soggetti al rilascio della concessione edilizia o alla Dia, per le attestazioni Soa. In pratica, un vero e proprio certificato di trasparenza dell’impresa, che ne attesta la regolarità nei confronti degli obblighi contributivi e previdenziali dei lavoratori. Ma in cosa consiste la novità: è stata estesa a tre mesi la validità del Documento anche per le imprese delle costruzioni che lavorano nel settore privato. Le imprese dell’edilizia contestavano la validità mensile sia per i lavori pubblici che per i lavori privati, che obbligava le aziende esecutrici di lavori privati a richiederne talmente spesso una copia da intasare gli sportelli messi loro a disposizione dagli enti preposti: il conseguente blocco del servizio avrebbe portato alla impossibilità di operare da parte delle imprese stesse con conseguenze molto gravi sulla loro sopravvivenza. Con questa proroga, i certificati che dovranno essere rilasciati diventano un milione, contro i quattro che rischiavano di diventare. La speranza delle imprese è che vengano risolti al più presto anche i problemi nel sistema telematico, spesso fonte di ritardi, ovvero che venga introdotta la possibilità di accettare i modelli su supporto cartaceo. e L’AZiON NELLA DIOCESI DI BONDO Un ponte in memoria di Antonia Simionato LA PASQUA NELLA MISSIONE DI SARH Sostenuti dal Cristo Risorto! È incredibile ciò che ci viene proposto a Pasqua: essere contenti perché passiamo dalla morte alla vita. Come Gesù! È incredibile perché la nostra esperienza non ci dice niente di questo passaggio: è una totale novità. I primi testimoni della risurrezione sono stati presi per ubriaconi, per visionari. La realtà della sofferenza e della morte è fin troppo evidente. È esperienza quotidiana. La Quaresima, come tempo di prova e privazioni, è l’immagine e l’esperienza più vicina alla nostra vita. E forse per questo la Chiesa ci invita a vivere con intensità la Quaresima per meglio aprirci al mistero della Pasqua. Per noi qui a Sarh, in questo tempo di Quaresima, l’esperienza più forte che abbiamo vissuto in parrocchia sono stati i tre “ritiri di Quaresima”: due giorni interi sotto gli alberi. Un po’ di digiuno e qualche mago e molto tempo per ascoltare il Vangelo, ma anche molto dialogo di condivisione e C laudio e Carolina Cerletti di Fregona ci hanno inviato alcuni pensieri sulla Settimana Santa scritti da don Andrea Santoro, sacerdote romano loro vecchio amico, ucciso a Trabzon, in Turchia, il 5 febbraio scorso. “Il Giovedì Santo non ci sono bastati i piedi per il numero ‘legale’ di 12 persone previste per la lavanda dei piedi. Con il cuore ho cercato di lavare i piedi di tutti i parrocchiani avuti in 35 anni di sacerdozio e di tutta la città di Trabzon. Soprattutto mi sono ricordato di quelli che ho offeso o mi hanno offeso in passato... Il Venerdì Santo abbiamo fatto anche noi la Via crucis all’aperto, in comunione con il Papa e con tutte le parrocchie. Ma, siccome la legge turca vieta manifestazioni religiose pubbli- ricerca insieme. Quest’anno della nostra parrocchia hanno partecipato circa 500 cristiani adulti e soprattutto molti giovani e una cinquantina di bambini. Sono proprio i giovani l’attenzione particolare del ritiro di quest’anno. E loro hanno partecipato con molto entusiasmo perché, come tutti i giovani, vogliono la vita e non la morte e sono pronti a lottare e impegnarsi per la vita. Mah... “Andiamo a scuola e gli arabi, con la truffa, ci rubano tutti i posti di lavoro e tutti gli uffici e se ti opponi... basta un colpo di pugnale come è appena successo in una delle nostre scuole”. “Cerchiamo la giustizia, ma ci hanno insegnato a non dire mai la verità. È la nostra cultura e tradizione. Come possiamo organizzarci, lavorare insieme, crescere nella fiducia reciproca?”. “Le ragazze le danno in dote al miglior offerente (commerciante arabo!) e noi chi sposiamo?”. “Gli anziani… Certo dobbiamo rispettarli, ascoltarli, ma spesso sono i veri assenti dalla nostra vita. Presenti al cabaret a ubriacarsi, ma poi…”. “Sei andato a una settimana di formazione e io ti ho fregato il posto, tu ritorna a fare il manovale”. E allora: “Bevi e… divertiti!”. È anche qui la risposta più comune. Durante il ritiro, invece, molti giovani nella preghiera, con forza e ad alta voce si sono chiesti: “Signore, cosa significa risorgere con Te?”. Le parole di risposta sono fin troppo facili. Ma le parole non bastano. E forse neanche la buona volontà individuale. È incredibile la Pasqua che i nostri giovani cristiani so- che, abbiamo camminato in silenzio facendo quattordici soste e leggendo sottovoce appena i titoli delle stazioni. Abbiamo percorso le vie del centro, abbiamo tagliato la piazza centrale e poi ci siamo addentrati nei vicoli delle prostitute, tra il fuggi fuggi di gatti e topi e il via vai dei clienti: ‘Gesù cade la seconda volta... Gesù incontra sua madre... Gesù incontra le pie donne... Gesù viene spogliato’. E così, abbiamo portato in giro la croce di Gesù, desideroso, ne sono certo, di essere immerso in una umanità che ama. Mi pareva di essere nella Gerusalemme di allora: stesso silenzio, stessa preghiera, stessa indifferenza, stesso amore folle dell’‘Uomo della Croce’ che cammina amando, soffre benedicendo, si sacrifica come un agnello muto e innocente per una umanità vociante, ignara o perduta nelle sue colpe. Ama anche se schiacciato, prega anche se sprofondato nel dolore, si dona anche se umiliato, si protende anche se rifiutato, cerca anche se evitato: questa è la vittoria che vince il mondo! Mi sono sentito orgoglioso di questo Cristo umile, afferrato nel profondo del cuore dal suo dolore così pieno di amore, indegno di un tale Maestro ma desideroso di seguirlo e di imitarlo. La distanza RIFLESSIONE La Settimana Santa di don Andrea Santoro no chiamati a vivere. Eppure molti si attaccano con forza al Cristo Risorto, vengono ogni giorno alla messa, si incontrano spesso nella comunità per dei piccoli servizi, si rendono disponibili per i più poveri. Credono che è possibile a Dio ciò che è impossibile all’uomo: un mondo migliore, più pulito, più giusto. È certamente questa speranza che spinge molti giovani a fare un minimo di quattro anni di catechesi per arrivare al Battesimo. Lo desiderano, fanno di tutto per averlo, se necessario ti imbrogliano. Un centinaio lo riceveranno la notte di Pasqua nella nostra parrocchia. Non hanno niente, come il Cristo nudo sulla croce, eppure, non solo sopravvivono, ma hanno pure la forza di sperare, di credere, di pregare. Buona Pasqua! È possibile un mondo migliore. Ancora una volta gli ultimi ce ne sono testimoni. Buona Pasqua! e... se possibile, non resti una parola, una cerimonia, un’emozione…. Don Carlo Maccari da Lui è abissale, ma il desiderio varca questo abisso infinito. Mi sono sentito sorretto, nel mio desiderio, dalla sua grazia e risollevato dal peccato come Pietro quando lo sguardo di Gesù lo incrociò l’istante dopo il rinnegamento. “E uscito fuori pianse amaramente” dice il Vangelo. Gesù bruciò le sue colpe con il suo sguardo di compassione e Pietro le lavò nel suo pianto dirotto...”. Don Andrea Santoro S erena Barbero ha, di recente, compiuto un viaggio in Africa. Ecco alcune impressioni che propone ai lettori de L’Azione. A Bondo tra gli amici di Antonia A Bondo, il centro diocesi in cui ha lavorato Antonia Simionato per tanti anni, ho incontrato i suoi collaboratori, le molte persone curate, sostenute, incoraggiate da lei, sia come infermiera, sia come agente di sviluppo negli anni del dopo-guerra. Il suo spirito, il suo coraggio, la sua tenacia vivono nella gente che la piange, la rimpiange, la prega, fa memoria di lei attraverso diocesi di Bondo un ricco patrimonio spirituale, umano, progettuale, ha tracciato una strada che oggi essi percorrono facendo memoria della sua permanenza tra loro. Ho avuto la conferma diretta di quanto lei stessa ha detto nel suo testamento spirituale: “Ho amato l’Africa più dell’Italia”. In Centrafrica, dove il vangelo è forza costruttiva Bakouma è una parrocchia all’interno del Paese, l’abbé Gaétan Kabasha, giovane prete rwandese, è il parroco. La forza che scaturisce dall’amicizia mi ha condotta Serena Barbero durante la visita in Africa testimonianze orali e scritte, attraverso tante piccole iniziative locali, concrete (“Club Amici di Antonia”, associazione “Antonia Simionato”), specie da parte dei contadini. Efolu è il grande villaggio dove è in costruzione un ponte in sua memoria. La gente ha straordinariamente contribuito gratuitamente nel trasporto di pietre, ghiaia e sabbia. «Una partecipazione globale – dice Tony, il fratello comboniano che sovrintende i lavori –, eccezionale anche per me che, di ponti, ne ho costruiti una quarantina”. A Efolu Antonia era conosciuta e stimata. Una donna mi ha detto: «Noi l’abbiamo amata perché lei dormiva nelle nostre capanne, mangiava quello che mangiamo noi, lavorava nei campi con noi. Lei ci amava». Un’altra: «Antonia è passata in mezzo a noi facendo del bene a tutti». Testimonianze di vita, Vangelo vissuto in mezzo ai poveri con la forza che le veniva dalla fede nella Parola, con una sorta di amore passionale per i più diseredati della terra. Ha sapientemente coniugato contemplazione e azione. Lo confermano i padri Comboniani che hanno lavorato con lei, lo conferma la gente che ha goduto della sua presenza fraterna e amicale. Ha lasciato agli africani della fin là. E nel profondo di una foresta, a volte impenetrabile, ho incontrato gente che vive – o sopravvive? – in una condizione di primitività tale da provocarmi molti inquietanti interrogativi. Quella che noi chiamiamo civiltà dista da loro anni luce. Nell’accompagnare don Gaétan in visita ai cristiani ho colto l’eco dell’Annuncio evangelico: sono i piccoli, i poveri, specie sul piano antropologico, i destinatari privilegiati della Buona Notizia. Il Vangelo è per loro un Annuncio di liberazione da un immaginario collettivo abitato da spiriti che interagiscono nelle vicende umane con uno strano potere di vita e di morte; un mondo governato dall’ignoranza di tutte quelle potenzialità umane che possono far crescere l’uomo in dignità, nelle possibilità cioè di uscire dallo stato di pura fisicità in cui vivono. Il diffuso analfabetismo, l’assenza di comunicazione con gruppi umani più evoluti genera uno stato di stagnazione secolare, dove il Vangelo arriva, insieme allo sforzo enorme di questi uomini di Dio che si mettono al passo della loro gente, che tentano di sollecitarla a venir fuori dalla loro penosa condizione sub-umana. E il Vangelo stesso diventa forza costruttiva dell’uomo. Serena Barbero e L’AZiON Chiesa UN ANNO FA L’ELEZIONE DI BENEDETTO XVI Un bavarese di poche parole A mmettiamolo, succedere a Wojtyla non era facile: Wojtyla, il gigante della fede (e per certi versi, anche della storia); Wojtyla, il primo papa “mediatico”, Wojtyla l’uomo che dominava le folle. Non era facile venire “dopo” di lui: se non altro perché, nei 26 anni del suo pontificato, uno dei più lunghi della storia, la figura del papa polacco non aveva mai conosciuto né eclissi né appannamenti: nella salute e nella malattia, era rimasto sempre al centro dell’attenzione, sempre nel “cuore” delle persone e degli avvenimenti, si fosse con lui o contro di lui. Così, come accade a chi, come Wojtyla, è stato un uomo senza mezze misure, in cui la forza travolgente del “cuore” pulsa sempre al massimo e detta “l’agenda” a tutto: fe- de, storia, vita. Ragione compresa. Eppure, un anno dopo la sua rapida elezione, papa Ratzinger ha vinto la sfida. L’ha vinta restando se stesso: cioè una persona diversissima da Wojtyla. Se l’altro era polacco, questo è tedesco: e tutti e due fino al midollo. Passionale, estroverso, poeta, grande attore e maestro della comunicazione il primo; metodico, razionale, pacato e misurato nei gesti, nelle parole, nelle decisioni, il secondo. Ciò che li accomuna è la fede in Cristo nostro Signore, forte come la roccia in ambedue: se si crede in Lui, si ha la libertà (e l’obbligo morale) di essere se stessi sempre. Non per niente il Padre ci ha fatti tutti “unici” e inimitabili e così vuole che siamo. Ogni forma di “clonazione” (venga dalla “scienza” o dal de- siderio di “copiare” il modello di moda) è una forma di bestemmia per chi crede nel Figlio dell’Uomo. Così papa Ratzinger ha vinto la sfida: restando il papa dal “duro nome tedesco” (così, non proprio benevolmente era stata accolta la sua elezione), restando il lucidissimo intellettuale mitteleuropeo e post-moderno che è, forte in filosofia, fortissimo in teologia, restando il “professore” A MILANO PER DON LUIGI MONZA Anche la nostra diocesi alla beatificazione L unedì 10 aprile, nella sede de “La Nostra Famiglia” a Costa di Conegliano si è tenuta una veglia di preghiera in preparazione alla beatificazione di don Luigi Monza. È stata la prima, significativa, iniziativa pubblica locale che accompagna un anno straordinario. A Milano si vive febbrilmente la preparazione dell’evento. E nelle sedi locali stanno arrivando le adesioni per partecipare all’appuntamento del 30 aprile. Ci sono due opzioni: due giorni, sabato e domenica, con visite guidate ai luoghi di don Luigi Monza, oppure solo la domenica per la cerimonia in Duomo e la successiva visita alla sua tomba a Ponte Lambro. Sono già cinque i pullman riempiti dalle prenotazioni di famiglie, giovani, volontari, operatori, persone che non vogliono perdere questo evento, ma altre adesioni stanno arrivando e le sedi sollecitano quanti hanno interesse a farlo velocemente, perché l’organizzazione è molto impegnativa. Basta rivolgersi ai servizi di accoglienza nei centri de “La Nostra Famiglia” delle varie sedi per avere i programmi e la possibilità di partecipare. Nel frattempo si moltiplicano anche le iniziative locali. Il 1º maggio, a Costa di Conegliano, la tradizionale marcia di primavera sarà dedicata al beato Luigi Monza. Il 4 giugno – nel Duomo di Conegliano – sarà la diocesi di Vittorio Veneto, con il vescovo Giuseppe, a fare memoria di questo testimone del nostro tempo. Il 9 giugno, al tramonto, nel piazzale del centro di riabilitazione di Conegliano, Anna Maria Vallin proporrà la sacra rappresentazione degli “Atti degli Apostoli” con interpreti i bambini e ragazzi, gli operatori e i volontari de “La Nostra Famiglia”. Da non dimenticare che l’amministrazione comunale di Oderzo ha da tempo dedi- Da Conegliano partiranno diversi pulmann cato a don Luigi Monza la strada di fronte al presidio di riabilitazione nei pressi dell’ospedale e Mareno di Piave si appresta a dedicargli una strada nella nuova lottizzazione vicina al Centro di lavoro guidato. che ognuno sogna di incontrare almeno una volta nella vita. Un uomo che conosce il dubbio, che sa come la missione più ardua, oggi, è quella da condurre nell’Europa scristianizzata. Ma che non ha paura del dialogo con le altre fedi, né con l’islam né con gli ebrei. Parla poco, Benedetto XVI, certamente molto meno del suo predecessore. E certe volte, di primo acchito, può sembrare che non dica o scriva niente di speciale. Ma appena ci pensi un attimo, ti accorgi che, in quello che dice o scrive, non c’è mai una parola in più o in meno del necessario (e già questa è virtù morale e intellettuale rara e preziosa) e che ognuna porta con sé una profondità, un carico di significati e di sentimenti (sì, anche di sentimenti), che non passa mai senza lasciare il segno. È tutta sostanza, Ratzinger, niente concede all’apparenza, tenendosi ben alla larga dalla malattia dilagante della superficialità. Così Benedetto XVI è felicemente succeduto al suo grande e certamente inimitabile predecessore. Così continua a riempire le piazze: come e anzi più di lui. Così continua a dialogare col mondo: in modo diametralmente diverso da Domenica 16 aprile 2006 quello di Wojtyla, ma non meno produttivo. Lo fa da professore che sa come si dialoga con i giovani. Lo fa da intellettuale che vuol ridar vita e sostanza e dignità al pensiero che queste cose ha perduto. Lo fa da uomo che ha cercato a lungo la sua fede e l’ha trovata: al punto da proporre senza arroganza ma anche senza paura, di “vivere come se Dio ci fosse” anche a coloro che vivono “come se Dio non ci fosse”: sia che questa sia la scelta consapevole di tanta parte del mondo intellettuale o quella inconsapevole ma altrettanto mortifera di tanta gente comune, non esclusi certi frequentatori di parrocchia. Come il grandissimo Benedetto da cui ha preso, non a caso, il nome, Ratzinger sa che la vecchia, piccola Europa ha bisogno di rifondarsi per poter continuare a fare la sua irrinunciabile parte nella storia del mondo: e non può farlo se non ritrovando se stessa ivi comprese le sue radici cristiane. È una sfida enorme, questa: affidata al discorso essenziale, discreto, ad alto peso specifico di un bavarese di poche parole che risponde al nome di Joseph Ratzinger. Che egli sia il benvenuto. Gabriella Sartori I l 30 aprile uno spicchio della nostra diocesi sarà nel Duomo di Milano per prendere parte alla cerimonia di beatificazione di don Luigi Monza, sacerdote ambrosiano fondatore dell’istituto secolare delle Piccole Apostole della Carità e dell’opera de “La Nostra Famiglia”. Una parte del cuore di don Luigi batte, infatti, nella diocesi di Vittorio Veneto. Precisamente a Conegliano, Barbisano, Oderzo e Bocca di strada, centri che ospitano strutture della 9 LUTTO È morto mons. Macchi, fu segretario di Paolo VI B enedetto XVI ha manifestato in un messaggio il suo cordoglio per aver ricevuto la notizia della morte, all’età di 82 anni, questo mercoledì nella clinica Capitanio di Milano, dell’arcivescovo Pasquale Macchi, che fu segretario personale di Paolo VI. Sacerdote dell’arcidiocesi di Milano, monsignor Macchi fu segretario di Paolo VI da quando il futuro papa Giovanni Battista Montini prese possesso della sede nel 1955. Dopo la morte del Santo Padre (6 agosto 1978), tornò nella sua terra d’origine come arciprete del Sacro Monte di Varese. Nel 1989 Giovanni Paolo II lo nominò arcivescovo di Loreto, santuario mariano nazionale. Dopo la sua rinuncia al governo pastorale, nel 1996, si era ritirato a vivere in un monastero a Lecco, dove si è dedicato a promuovere la memoria del Papa che ha servito, collaborando con l’Istituto Paolo VI di Brescia. La Nostra Famiglia nella nostra diocesi Nostra Famiglia. Conegliano fu la prima sede veneta realizzata dalla Nostra Famiglia. I lavori iniziarono nel 1965 su iniziativa di alcuni coneglianesi – in prima fila Dina Orsi e Domenico Da- LA NOSTRA FAMIGLIA IN DIOCESI Sede Servizi Posti disponibili -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------CONEGLIANO • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Presidio Centro diagnosi e definizione piani personalizzati 30 tempo pieno + 200 diurno di riabilitazione 90 ambulatoriale --------------------------------------------Scuola materna ed elementare statale --------------------------------------------Centro di formazione professionale con riconoscimento regionale -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Istituto di ricovero Unità per le gravi disabilità in età evolutiva 55 autorizzati e cura a carattere di cui 40 accreditati scientifico (Irccs Medea) -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Corsi di laurea: Sede staccata della Facoltà di Medicina e Chirurgia 30 posti annuali per fisioterapia Fisioterapisti e dell'Università di Padova. e 15 per terapia occupazionale Terapisti Occupazionali -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------BARBISANO • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Istituto di ricovero Unità per la riabilitazione neuropsicologica dopo 55 autorizzati e cura a carattere gravi traumi di cui 40 accreditati scientifico (Irccs) -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ODERZO • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Presidio di riabilitazione Centro diagnosi e definizione piani personalizzati 40 diurno 60 ambulatoriale -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Casa famiglia "Zoran" 10 tempo pieno -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------BOCCADISTRADA • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Centro di Lavoro guidato 41 utenti riol – e con il sostegno della Chiesa diocesana che devolvette all’opera il ricavato della giornata della carità conclusiva della missione cittadina del 1966. La struttura venne inaugurata nel 1968 dall’allora vescovo Albino Luciani. La struttura di Costa è stata madre degli altri centri veneti. Tra di essi spicca sicuramente il centro specialistico di Bar- Nella sede di Conegliano 1.500 i bambini seguiti bisano, realizzato sulla base del lascito Battistella Moccia e inaugurato nel 2003. I volumi di attività oggi prestati dalla Nostra Famiglia sono impressionanti. Solo a Conegliano sono seguiti attualmente dalle équipe del centro oltre 1.500 minori. 10 IL VESCOVO ALLA FESTA DEI GIOVANI Verso Dio illuminati dai giganti della fede A nche quest’anno Motta per una sera si è trasformata nella capitale diocesana dei giovani per la loro Festa diocesana, appuntamento fisso della vigilia delle Palme. La serata è iniziata alle 18.30 in Duomo, dal quale è partita la processione che, passando in piazza Luzzatti e sotto il Toresin ha in seguito raggiunto la Basilica. In testa la copia del celebre crocifisso di san Damiano, portata a turno da alcuni giovani partecipanti e accompagnata dai rappresentanti delle parrocchie con in mano una palma. Nella sua omelia il vescovo Giuseppe ha parlato dell’importanza di accostarsi alla Pasqua attraverso la Parola, scoprendo la presenza luminosa di Gesù già nell’Antico Testamento: «Andate dal vostro don se vi trovate in difficoltà». «Ci nutriamo di tante parole – ha continuato il Vescovo –. Ma conoscere il libro della vita è più importante che conoscere anche i libri scolastici. La Bibbia, Parola troppo trascurata, è un patrimonio che appartiene all’umanità intera, ai credenti, ai non credenti (...) anche ai nostri fratelli musulmani, non meno certo del Corano». Il Vescovo ha spiegato che la Chiesa ha passato davvero un periodo luminoso grazie ai “giganti” usciti dal secolo scorso: Pio XII, un “gigante trascurato”, Giovanni XXIII, Paolo VI, un papa poco conosciuto che la storia dovrà riscoprire, uno con cui «qualcuno aveva dei conti in sospeso perché troppo veritiero», Giovanni Paolo I, una «lampada durata solo una notte», Giovanni Paolo II, un «regalo di Dio eccezionale», e infine Benedetto XVI, «uomo di altra tempra ma non meno efficace». «Magari ci fossero capi di stato della loro statura morale – ha sot- tolineato il Vescovo –: sono portatori di luce uno più grande dell’altro. E noi siamo chiamati ad essere nel quotidiano lampade come loro. Non siamo come soli a pieno giorno, quello lo saremo dopo la morte, ma siamo illuminati dalla lampada della nostra fede, dalla lampada della nostra vita di cui dobbiamo tenere L’uomo di fronte al lutto U Don Camillo Barbisan vere il lutto? «C’è da considerare da un lato la dimensione “scandalosa” della morte e dall’altro l’interrogazione su ciò che c’è oltre la morte. Siamo di fronte all’incertezza derivante dalla promessa di immortalità. Come Cristiani siamo sintonizzati su una Parola che promette la compagnia del Padre anche nel vuoto della morte. Rimaniamo figli relazionati al Padre anche nella morte». Ci sono gesti che ci aiutano nella rielaborazione della morte? «La dimensione della vita spirituale, sicuramente, la preghiera personale, fatta di formule, di parole e di gesti come la visita al cimitero, il fiore portato sulla tomba sono tutte azioni positive». conto. (...) Basta una lampada per rischiarare il cammino a chi si fida di seguirla, e se le lampade sono cinquecento…». In realtà i giovani presenti erano probabilmente il doppio, contando i tanti che hanno raggiunto la Basilica a celebrazione già iniziata. A tutti i presenti è stato consegnato il messaggio del Papa per questa XXI Giornata mondiale della gioventù e le segnalazioni dei prossimi appuntamenti diocesani, tra cui eVocation, che si terrà a Cavalier nell’ultimo fine settimana di luglio. Segnatevelo sul calendario. Andrea Pizzinat Domenica delle Palme piazza San Pietro è diventata lo scenario in cui un gruppo di ragazzi tedeschi ha consegnato ai coetanei australiani la Croce che diventerà la protagonista della Giornata mondiale della gioventù 2008 a Sydney. Benedetto XVI ha spiegato ai numerosi giovani che hanno partecipato alla celebrazione eucaristica che essendo portatori nel mondo della Croce di Cristo diventano “messaggeri del suo amore e della sua pace”. A TREVISO PARTECIPATO CONVEGNO DELL’ADVAR. INTERVISTA A DON BARBISAN n dolore lancinante, insopportabile, che ti trafigge e che rischia di annullare la tua stessa persona. La morte di un figlio, di un coniuge, di un amico caro. Eppure di fronte a questa esperienza si ha il dovere di andare avanti. Il problema è, spesso, come riuscirci. Del tema se n’è parlato nei giorni scorsi a Treviso in un convegno nazionale dei Gruppi di auto mutuo aiuto per l’elaborazione del lutto dell’Advar. «La morte sollecita l’umano, in quanto tale, prima ancora che ricollegarsi all’esperienza religiosa di ognuno di noi – spiega don Camillo Barbisan, presidente del Comitato di bioetica dell’Ulss 9 –. L’elaborazione del lutto è sempre diversa nelle modalità e negli esiti per ogni individuo, a seconda anche della diversa età e della tipologia di morte e a seconda del grado di prossimità. Anche se poi recentemente abbiamo “vissuto” la morte di un bambino che mediaticamente è diventato il figlio di tutti, il piccolo Tommaso Onofri». Ma come cristiani c’è un modo diverso di vi- e L’AZiON Chiesa Domenica 16 aprile 2006 Di fronte al lutto siamo tentati di chiuderci in noi stessi. C’è una dimensione, invece, di rielaborazione comunitaria? «C’è la preghiera della comunità cristiana da rivalutare positivamente, la celebrazione eucaristica in suffragio del defunto. Crea comunione tra la comunità e chi non c’è più, il defunto, nel luogo più proprio che è la celebrazione eucaristica. Per questo motivo non ha senso il volere solo il nome del “mio” defunto e non di altri per la messa, come a volte succede. In alcune parrocchie, poi, sono nati dei gruppi di persone composti da persone che hanno sperimentato lutti pesanti, che si ritrovano per la celebrazione eucaristica, per momenti di riflessione, di scambio e di aiuto». Lei prima ha citato la morte del piccolo Tommaso Onofri. Come sostenere in questo caso la famiglia di fronte a un dolore che appare umanamente insopportabile? «Dipende molto dalle condizioni di partenza della persona. Ma direi che per prima cosa à necessario so- stenere la coppia, la vita insieme di questi coniugi. Stare loro vicini, in una prossimità che sia silenziosa; in questo caso non ci sono parole da dire ma solo una sfida dei silenzi. Le prime parole devono essere delle persone che vivono il lutto, che possono anche essere parole di rabbia, di imprecazione, e a queste non c’è nulla da replicare. Il dolore, il lutto va reinterpretato in maniera discreta, molto poco teorica. Dobbiamo mettere in evidenza l’umanità di Dio di fronte ai patimenti del figlio, anzi Dio patisce proprio dei patimenti del figlio». Come giudica la presenza sempre più numerosa dei gruppi di auto mutuo aiuto per l’elaborazione del lutto? «I gruppi di auto mutuo aiuto sono utili nella misura in cui non creano dipendenza. Com’è utile il sostegno farmacologico o quello dello psicologo. Il punto, però, è quello di riguadagnare come persona la libertà che la violenza della morte ci ha strappato. L’aiuto esterno deve essere momentaneo. Ma è un termometro che misura la febbre, non è il rimedio. Sono sostegni che mai devono avere l’obiettivo di rimuovere il lutto ma di sopportarlo. Per la rielaborazione nella mente e nel cuore, le persone devono far riferimento alle risorse personali, devono essere educati a farlo». Lucia Gottardello IL PROSSIMO 30 APRILE Festa unitaria dell’Azione cattolica L a gioia dei ragazzi, l’entusiasmo dei giovani, la gratuità degli adulti. Saranno certamente questi alcuni ingredienti della festa unitaria dell’Azione cattolica diocesana in programma il prossimo 30 aprile al palazzetto dello sport di Sacile. «Il fuoco scelto come slogan della festa – dice il presidente Piergiorgio Eicher – è il fuoco di Gesù che riscalda i cuori, e che ci trasforma in uomini e donne, giovani e ragazzi che contagiano gioia e comunicano speranza, che intessono con pazienza e costanza trame di fraternità, senza riserve e senza esclusioni o preclusioni di alcun genere». Una festa all’insegna dell’unitarietà tra ragazzi, giovani e adulti perché «è proprio nello stare insieme che l’Ac aiuta ciascuno a scoprire i legami con gli altri, tra le generazioni, impegnandosi a ricostruire, nel dialogo, il legame tra la generazione adulta e quella giovanile, tra gli anziani e i bambini, e a riscoprire due sinonimi di solidarietà: responsabilità e gratuità». La festa vedrà i ragazzi dell’Acr ritrovarsi inizialmente nel palazzetto all’insegna di una sorta di olimpiade per diventare “Atleti nell’Amore” e poi invadere pacificamente le vie del centro cittadino per i giochi e le “prove atletiche”. I giovani si ritroveranno nella palestra dell’istituto Marchesini, dove saranno scintille di speranza nel confronto tra testimonianze, giochi e musica. Gli adulti faranno tappa al teatro Ruffo, dove Umberto Folena, giornalista, editorialista dell’Avvenire, già vice presidente nazionale adulti di Azione cattolica, farà riflettere sulla forza di essere “Testimoni della fede” nella complessità della vita (famiglia, lavoro, comunità parrocchiale e civile) sempre all’insegna del clima di familiarità che caratterizza l’associazione. Il culmine verrà raggiunto alle 14.30 quando il vescovo Giuseppe celebrerà la messa nel palazzetto. MONS. BETORI CONFERMATO SEGRETARIO DELLA CEI I l Santo Padre, accogliendo la proposta presentata dalla Presidenza della Conferenza episcopale italiana, ai sensi dell’articolo 30 comma 1 dello statuto della stessa Cei, ha confermato segretario generale della medesima Conferenza per il prossimo quinquennio monsignor Giuseppe Betori. Monsignor Betori, nato a Foligno il 25 febbraio 1947, è stato ordinato sacerdote il 26 settembre 1970. Nominato segretario generale della Cei il 5 aprile 2001 è stato ordinato vescovo il 6 maggio 2001. AFR: UN LIBRO SULLA CASA DI SOGGIORNO DI LAGGIO I l professor Pier Luigi Bagatin, direttore della biblioteca comunale “G. Baccari” di Lendinara, con molta passione e rigore storico ha raccolto in un libro la storia del preventorio antitubercolare di Laggio, oggi trasformato in “Casa soggiorno alpino” dall’Associazione famiglie rurali Sinistra Piave. Il pregevole volume di 90 pagine, dal titolo “Laggio di Cadore, dal preventorio antitubercolare della provincia di Rovigo alla casa soggiorno alpino dell’Afr”, edito dalla Provincia di Rovigo, Servizi politiche sociali (Tip. Lendinarese), prende spunto dal convegno “La memoria del presente”, tenuto a Laggio il 10 maggio 2003 e ripercorre la storia della struttura sociale voluta nella prima metà del secolo passato per curare i piccoli polesani malati di tubercolosi. Progettato dall’ingegner Enrico Giovannelli, costruito dall’impresa Bianchet di Belluno e inaugurato nell’agosto 1929, l’impianto contava un semisotterraneo, un piano terreno e due piani rialzati, capaci di ospitare circa 200 bambini per la cura diurna e 100 bambini per la cura permanente, con tutte le comodità e i servizi necessari ad una comunità autosufficiente di maestre, infermiere ed allievi. e L’AZiON Chiesa Domenica 16 aprile 2006 OGGI Domenica Agenda del Vescovo IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO Sabato 15 aprile: In cattedrale presiede la Veglia pasquale e celebra l’Iniziazione cristiana di infanti e adulti (ore 21). Domenica 16: Pasqua nella Risurrezione del Signore, in cattedrale presiede la Messa pontificale e impartisce la Benedizione apostolica (ore 11.30). Lunedì 17: Celebra Messa e Cresime a Parè (ore 10.30) e San Giorgio di Livenza (ore 17). Giovedì 20: A Mel nel Palazzo delle Contesse incontra gli amministratori pubblici (ore 20.30). Venerdì 21: Al mattino al collegio Immacolata di Conegliano incontra gli studenti. A Campomolino di Gaiarine tiene un incontro su “Giovani e volontariato” (ore 20.30). Sabato 22: Celebra Messa e Cresime a Motta di Livenza (ore 16) e Zoppè (ore 18.30). Domenica 23: Celebra Messa e Cresime a Colfosco (ore 9) e San Fior di Sotto (ore 11). A Mel guida il Percorso formativo familiare e celebra la Messa (ore 15). Cristo è il Risorto! Risorgiamo dall’apatia! Domenica 16 aprile - Pasqua: Risurrezione del Signore - Anno B At 10, 34. 37-43; Sal 117; Col 3, 1-4 opp.; 1Cor 5, 6-8; Gv 20, 1-9 N essun evangelista fa il reporter degli eventi che hanno riguardato Gesù Cristo. Neppure della sua morte e risurrezione. Morte e risurrezione sono per gli evangelisti il contenuto di un messaggio inedito capace di dare una svolta decisiva al percorso della storia. Il vero codice segreto che consente di entrare nel mondo rinnovato dei risorti, per assaporarne la qualità di vita. Oggi si direbbe la password. Così la decifrano tutti. Ovviamente anche Giovanni che scrive il vangelo per ultimo. Negli anni novanta. In piena persecuzione dell’imperatore Domiziano. Su una vicenda di persecuzione si impone un dato di vita. In assoluto, e di tale densità che nessun martirio è in grado di dissolvere e disintegrare. Cristo è davvero il Signore della storia in quanto è il Risorto, nel quale i cristiani che subivano il martirio di fatto erano viventi in pienezza. E il primo segnale della sua risurrezione, ancor prima delle apparizioni, è appunto il sepolcro vuoto. Vuoto trova il sepolcro di Gesù Maria Maddalena, la prima ad accorrere “quand’era ancora buio”. Vuoto lo trovano Pietro e Giovanni che lo raggiungono “di corsa”, su segnalazione della Maddalena: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro”. A Giovanni basta un sepolcro vuoto per fargli riemergere nella memoria del cuore le parole di Cristo: “Il ter- zo giorno risorgerò”. Per questo l’evangelista afferma: “Vide e credette”. Giovanni è il discepolo amato da Gesù. Proprio l’amore che riempie il cuore dell’unico discepolo rimasto sotto la croce, gli fa germinare, al naturale, la fede. Così si movimenta la scena. Dalla apatia della rassegnazione di fronte alla grossa pietra sigillata che segnala la vittoria di un sepolcro sull’alito di vita, alla inedita sorpresa che la vita uccisa non è prigioniera passiva del sepolcro. Da quella prigione è uscita. Infatti, dalla morte per crocifissione la potenza dello Spirito vivificante ha fatto germinare in Cristo la vita da risorto, in modo irreversibile e in una tale pienezza da esserne radicalmente trasformata la sua condizione: un corpo conformato allo Spirito. Non più imbalsamabile. Impossibilitato ad essere trattenuto racchiuso da un sepolcro. Ma la liturgia, maestra di spiritualità, ci indirizza soprattutto sugli effetti che la risurrezione di Cristo riversa sull’umanità, disponibile ad assumersela in proprio. Di qui il testo offerto dalla lettera ai Colossesi: “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, pensate alle cose di lassù”. Dunque una vita interamente improntata – dai pensieri, ai progetti, alle scelte, all’agire concreto – alla logica della risurrezione di Cristo, nella quale il cristiano è innestato grazie al Battesimo. Suggeriamo ora qualche pista di approfondimento, soprattutto per le famiglie e per le comunità cristiane. Non è detto che la realtà di fede della risurrezione sia un dato scontato neppure per i battezzati. Fino alla morte in croce, segno di un infinito amore di Dio per l’umanità tutti si è sostanzial- La pace del cuore “P ace in terra agli uomini amati da Dio”, dicono gli angeli nel Natale! “La pace sia con voi”, dice il Risorto. Dio ci visita offrendo a tutti la possibilità di ricostruirsi come uomo o donna di pace. Vedo attorno a me un profondo bisogno di pace. L’aggressione all’altro è normalità in tanti ambienti di vita e di lavoro! Abbiamo, un po’ tutti, un cuore profondamente ferito e le nostre ferite esplodono nell’aggressione agli altri. Il Risorto viene a noi recando nelle sue mani ferite, il dono della pace, per dire che c’è cura per ogni cuore ferito. Lo Spirito del Risorto guida i suoi figli sulle strade del mondo sollecitandoli ad essere presenza di pace. La pace nasce dal cuore. Un primo passo verso la pace del cuore è ascoltare in profondità le proprie ferite e le loro cause. Non è narcisismo. È una forma di verità e di misericordia verso noi stessi. Ciò che ci brucia dentro e fa male non va negato, ma va guardato, capito, accolto. Ascoltare il proprio dolore è amarsi, e amarsi è il primo dovere verso noi stessi. Questa prima operazione può essere, a volte, dolorosa, ma è necessaria per un vero cammino di liberazione. Un secondo passo è guardare a Gesù che promise: “da crocifisso attirerò tutti a me!”. Da feriti, guardando al Ferito, scopriamo l’amore! Gesù ha invitato tutti gli affaticati ed oppressi ad andare a lui. Egli si è proposto come nostro ristoro: ci offre la possibilità di riposare nel suo a- 11 mente accondiscendenti. Ma uscire da una tomba sigillata? Da risorto? Sarà proprio vero o sarà un puro modo di esprimersi, per simboli? È la realtà della risurrezione che fa problema, poiché non entra nelle categorie della sperimentazione. Invece, per la fede, è la realtà più certa e determinante. Da comprendere, nella fede, da assimilare e da vivere. Quanto le nostre famiglie cristiane e le nostre comunità eucaristiche credono, senza esitazione, al mistero della Risurrezione? Una seconda pista di approfondimento. Narra l’evangelista Marco che le donne che si sono recate al sepolcro allo spuntar dell’alba erano state prese da una gran paura, un misto di timore e di spavento. È la paura che prende anche il cristiano di oggi. Timoroso di sporgersi sulla scena della quotidianità nella sua identità di credente in Cristo Risorto. Se siamo convinti della Risurrezione come motore della storia della civiltà, come di fatto è, famiglie cristiane e comunità di credenti sono chiamate ad entrare nel vivere feriale a testa alta. Fiere di essere credenti nel Risorto. Infine, il pericolo incombente più grave: l’indifferenza fino all’apatia nei confronti del mistero di salvezza della Risurrezione. Improntando una vita senza alcun riferimento al Risorto. Proprio come se Gesù Cristo non fosse risorto. Ne consegue una vita squallida e intristita. Per essere nella gioia infatti la vita umana ha bisogno di essere conquistata dalla Risurrezione, la vera Realtà che dà ragione alla speranza che è in noi. + Giuseppe Zenti more; accoglie le nostre ferite, anche le più dolorose, e le sana. Accolti e amati da Lui, ci è più facile perdonarci e perdonare. Prima di perdonare, occorre imparare a perdonarci. Nessuno è perfetto. Tutti, soprattutto chi è avanti negli anni, ci accorgiamo di avere molto sbagliato nella vita. Occorre usare misericordia anche verso noi stessi. Lo possiamo fare se, attraverso Gesù, comprendiamo che Dio stesso ci accoglie e ci vuol bene così come siamo, nel nostro limite, nella storia personale, nei nostri tanti errori. Dio non solo perdona, ma anche e, soprattutto, ci offre sempre ogni giorno una nuova opportunità: Dio non sbarra il nostro futuro, ma lo spalanca a sorprese di bene. E poi perdonare. È più facile farlo dopo aver fatto l’esperienza che io stesso ho bisogno di perdono e che sono continuamente perdonato. Perdonare vuol dire non rinchiudere l’altro nel suo errore. Non identificarlo col suo sbaglio. Perdonare è fa- re giustizia: è garantire, sempre, uno spazio di vita all’altro. E c’è un ultimo passo. Riconciliàti nel profondo del cuore, è più facile essere costruttori di pace, promuovere relazioni vere, essere presenza positiva nella società. Questo itinerario verso la pace del cuore non si contrappone all’impegno politico per la pace nel mondo, piuttosto ne è premessa e condizione. Ha senso, infatti, parlare di pace tra le nazioni, se non custodisco la pace in famiglia, se non mi sforzo di stabilire relazioni di riconciliazione? Il cuore mi spinge a questo augurio pasquale: il Risorto ci guidi su sentieri di pace, della pace del cuore! Don Martino Zagonel LUNEDÌ 24 APRILE FESTA DEI CHIERICHETTI È ormai prossima la festa diocesana dei chierichetti/e che si terrà il 24 aprile in Seminario vescovile. Questo il programma: 14.30 accoglienza con canti e bans; 15 “Gesù passa e chiama” testimonianze; 15.40 sguardo ai cartelloni in concorso per il Palio; 16 gioco; 16.30 vestizione e processione; 17 messa presieduta dal Vescovo con assegnazione del Palio. Ogni gruppo deve essere accompagnato da un responsabile adulto provvisto di un cartello, da portare in processione con il nome della parrocchia. Gli accompagnatori potranno usufruire per il parcheggio di piazza Giovanni Paolo I, del lungo-strada via Malanotti, e delle vie adiacenti il Seminario. I pullman, dopo aver lasciato i ragazzi vicino al Seminario, troveranno parcheggio al piazzale del cimitero. SUSSIDIO PER L’ANIMAZIONE DEL TEMPO PASQUALE L’ Ufficio liturgico diocesano ha predisposto un sussidio per l’animazione liturgica del Tempo pasquale. I 50 giorni del Tempo liturgico che inizia con la Pasqua e termina con la Pentecoste, vengono considerati fin dall’antichità, dai Padri della Chiesa, come “un solo giorno”, una grande Domenica. Ecco perché le domeniche di questo Tempo si chiamano “domeniche di Pasqua” e non “dopo Pasqua”. Per questo l’animazione delle celebrazioni di questo periodo dovrebbe essere particolarmente curata valorizzando, in particolare, il Mistero pasquale di Cristo. CASA DI SPIRITUALITÀ: DUE APPUNTAMENTI D ue prossimi appuntamenti della Casa di spiritualità: - martedì 18 “Martedì della Parola” (dalle 9 al pranzo compreso, prenotarsi); - Liturgia vigiliare il sabato sera nel tempo pasquale: è sospesa in aprile. Riprenderà sabato 6 maggio fino alla Pentecoste esclusa. CORSO DI ESERCIZI PER PRETI A LENTIAI O rari del corso di esercizi spirituali per sacerdoti a Lentiai. Arrivi nel tardo pomeriggio di mercoledì 19. Inizio con la cena (alle 19.30). Dopo cena incontro con il predicatore e introduzione alle giornate, conclusione sabato 22 con il pranzo. Quota a testa 35 euro per ogni giorno completo (totale 105 euro). Domenica 16 aprile 2006 MUSICA (ACUSTICA) D’AUTORE: L’album “Non voglio che Clara” C hi l’ha detto che i cantautori italiani non ci sono più? Ascoltare per credere i bellunesi Non voglio che Clara, ovvero il paroliere-cantante Fabio De Min, il trichianese Matteo Visigalli, Fabio Tesser e Stefano Scariot, dei quali è appena uscito il secondo disco, omonimo. Al rock e all’elettronica, che oggi monopolizzano la musica, rispondono con pianoforte, chitarre (quasi sempre) acustiche, e arrangiamenti a base di archi che rimandano alla scena dei cantautori italiani anni Sessanta o a certi brani meno noti di Battisti/Mogol o De Andrè. «Veniamo spesso accostati a Umberto Bindi, Luigi Tenco, Piero Ciampi – afferma Visigalli – ma queste non possono essere considerate vere influenze. Forse, più che una questione stilistica, è l’esperienza disperata e di solitudine di C queste persone a trovare qualche assonanza con le storie che raccontiamo». Il risultato? Un disco di una bellezza spiazzante, ricco di atmosfere retrò, malinconiche, disincantate come direbbero gli stessi autori, fuori moda ma in senso positivo, e allo stesso tempo moderno, anche grazie a certi momenti strumentali vagamente post rock. L’ennesima dimostrazione che in Italia la musica di qualità non manca: manca invece la decenza dei discografici, che in nome del dio denaro impediscono a gruppi come questi di raggiungere la notorietà che meriterebbero. Ed è per questo che difficilmente sentirete parlare di loro. Ma per fortuna qualcosa sta cambiando... Andrea Pizzinat USCITO IL DVD GOOD NIGHT AND GOOD LUCK IGNORATO DALLA PRESTIGIOSA STATUINA Un Crash da Oscar Q uest’anno i premi Oscar non sono andati a una sola opera, ma si sono divisi fra i maggiori concorrenti. Per il miglior film, la migliore sceneggiatura originale e il miglior montaggio è stato premiato Crash di Paul Haggis (già autore della sceneggiatura del premio dello scorso anno, Non voglio che Clara Non voglio che Clara Aiuola dischi, 2006 inema & T eatro vador Allende”, il film cileno di Patricio Guzman 2004. La rasCARENI del segna cinematografica, attiva fino al 26 maggio, è organizzata dall’associazione “Senza frontiere” con la partecipazione del Centro di servizio per il volontariato di Treviso. Ingresso libero. 13 Million dollar baby diretto da Clint Eastwood), che era già disponibile in dvd. Crash racconta la storia di alcune persone le cui storie si incrociano e si scontrano nella Los Angeles violenta di oggi. Si tratta di violenza fisica e violenza morale: dalle inutili umiliazioni a un regista nero da parte di un poliziotto razzista, alle angherie di una assistente sociale di colore che usa la burocrazia come arma, dalle paranoie della moglie del procuratoIl popolare attore americano George Clooney re in car- riera che vede nemici in tutti, alla testardaggine dell’immigrato iraniano alle prese con una porta che non si chiude e che vuole sparare all’operaio che gli ha cambiato la serratura, alle farneticazioni di un teppista nero. Seguiamo i personaggi per un paio di giorni, scoprendo che non ci sono buoni e cattivi, tutti hanno lati positivi e negativi nella personalità che a volte si rivelano a sorpresa. La storia procede in un crescendo drammatico con risvolti tragici, ma si chiude con una sorta di miracolo, che attenua il tono pessimistico complessivo. Il vero sconfitto è stato George Clooney, premiato come attore per Syriana, ma ignorato per SCELTI PER VOI da GdR il suo coraggioso Good night and good luck, anch’esso uscito in dvd, che racconta la storia del giornalista Edward Morrow che si oppose ai sistemi spicci e non rispettosi dei diritti degli accusati usati dal senatore MacCarthy nella sua caccia paranoica ai comunisti negli anni Cinquanta. Il film è girato in un bellissimo bianco e nero che ricostruisce l’atmosfera dei film dell’epoca, ha una bellissima colonna sonora e utilizza gli autentici filmati degli interventi del senatore per mostrare di che pasta era fatto. Ogni riferimento all’attuale caccia al terrorista islamico è voluta. Gianfranco Da Re TV FILM Teatro PASQUA TELEFILM SAN VENDEVITTORIO MIANO Lunedì VENETO Mer17 l’associazione coledì 19 e giovedì 20 la ras- Pro San Vendemiano e l’Ammisegna cinematografica “Svisti nistrazione comunale propondi stagione” progono lo spettacolo pone al multisaDolly”, nelVERDI “Hello la Verdi il film di l’ambito della rasCosta-Gravas segna teatrale di “Cacciatore di teSan Vendemiano. ste”, interpretato TREVISO Gioda Olivier Gourvedì 20, alle 20.45, met, Karin Viard, è di scena la danUlrich Tukur e Joza al Teatro cosè Garcia. Ingresmunale con la “Ceso 3 euro il mernerentola” intercoledì e 4 il giopretata dalla comvedì. pagnia Balletto del VITTORIO teatro dell’Opera VENETO Ve- La locandina del film “Cacciatore di Praga. Musiche di teste” di Costa-Gravas di nerdì 21, alle Sergej 20.45, la rasseProkof ’ev, coreogna “Altri popoli, altri film, al- grafia di Pavel Smok e Pavel tre culture” propone al patro- Dumbala, scenografie di Karel nato Costantini Fiorentini “Sal- Glog e costumi di Roman Solc. NOTTE L’attore Marcello Mastroianni VARIETA’ PIEVE DI SOLIGO Venerdì 14, alle 21, il cinema teatro Careni proietta nell’ambito della rassegna “Altro cinema: il cinema italiano” il film di Federico Fellini “La città delle donne”, interpretato da Marcello Mastroianni. Ingresso 4 euro. ATTUALITA’ Cineforum P aola Sartore ricostruisce i viaggi di Giovanni Paolo II nel Veneto e nel Friuli tra il 1982 e il 1992, nel suo reportage Pellegrino a Nordest (Telechiara, domenica, 20.50), commentato dal cardinale Marco Cè. Giovanni Minoli indaga sul rapporto fra i papi e la C i sono due commedie dei fratelli Coen con George Clooney da vedere: Fratello, dove sei? sulla storia di tre evasi negli anni Trenta (Retequattro, domenica, 23.40) e Prima ti sposo poi ti rovino su una coppia di avvocati divorzisti (Canale 5, mercoledì, 21). Riappaiono la favola comunicazione partendo dall’inaugurazione di Radio Vaticana nel 1931 da parte di Pio XI in La storia siamo noi (Raitre, lunedì, 23.40). Piero Angela ci parla del disastro della centrale nucleare di Chernobyl a vent’anni di distanza in Superquark (Raiuno, mercoledì, 21). Angeli con la pistola di Frank Capra con Bette Davis (La7, domenica, 14), il drammatico Io non ho paura di Gabriele Salvatores (Canale 5, lunedì, 21), il film di guerra K-19 di Kathryn Bigelow (Raitre, giovedì, 21) e il fantascientifico The abyss di James Cameron (Retequattro, lunedì, 23.40). B quattro, sabato, 0.35), il film drammatico Jefferson in Paris di James Ivory (Retequattro, domenica, 1.55), la commedia del 1952 Marito e moglie di Eduardo De Filippo (Retequattro, martedì, 2.05) e la classica commedia musicale La 42ª strada del 1933 (Retequattro, mercoledì, 2.20). L passione di Cristo di Mel Gibson; che narra, con eccessiva enfasi sulla violenza subita dal Salvatore, l’ultima cena, la cattura, il processo e la crocifissione. Questo aspetto rende il film adatto a un pubblico adulto. Fra i pregi il cast, la fotografia e i dialoghi in latino e aramaico. A nità speciale (Retequattro, sabato, 21) convivono con le avventure della coppia Starsky & Hutch (Raitre, da lunedì a venerdì, 13.10), di Hunter (Retequattro, da lunedì a sabato, 8.30) e di Magnum P.I. (Retequattro, domenica, 8.20). V ghiaccio dopo il successo del pattinaggio artistico alle Olimpiadi di Torino (Raiuno, venerdì, 21). Finita la par condicio si può tornare a ridere della televisione e dei suoi protagonisti con Enrico Bertolino in Glob - L’osceno del villaggio (Raitre, mercoledì, 23.40). uona caccia ai nottambuli e a chi è munito di videoregistratore. Vanno in onda film vecchi e nuovi: il documentario di Chantal Ackermann Notizie da casa del 1977 (Raiuno, sabato, 1.15), il film di guerra Glory di Edward Zwick che è valso l’Oscar a Denzel Washington (Retea Messa di Pasqua viene celebrata a San Pietro dal Papa, seguita dai tradizionali auguri e dalla benedizione Urbi et orbi su Raiuno (dalle 10.20) e Telechiara (dalle 10.30), che trasmette anche l’Angelus di lunedì (12). In occasione della Pasqua c’è la prima tivù del discusso La ccanto alle serie poliziesche di successo, le reti continuano a riproporre quelle del passato. Così gli omicidi non risolti di Cold Case - Delitti irrisolti (Raidue, sabato, 21), le indagini di C.S.I. - Scena del crimine a Las Vegas (Italia 1, venerdì, 21) e Law & Order - Uiene assegnato il Premio David di Donatello al cinema italiano. Non volendo imparare dagli americani come si fa uno spettacolo di una premiazione, si sposta la cerimonia in tarda serata (Raiuno, venerdì, 23.40). Prima Milly Carlucci presenta Notti sul AUDITEL Torniamo agli indici di gradimento: ascolto non significa sempre qualità M ediaset ha deciso di prendere in considerazione (e diffondere) i dati degli ascolti relativi solamente alla fascia di telespettatori tra i 16 e i 65 anni, coloro che sono l’obiettivo di buona parte degli spot pubblicitari. Restano tagliati fuori i bambini e gli anziani e naturalmente i dati non coincidono più con quelli diffusi dalla Rai, e danno la supremazia ai programmi Mediaset. Non ci sarebbe niente di cui parlare se gli indici di ascolto venissero presi per quello che sono, e cioè aiuti per dire agli investitori pubblicitari se i loro spot sono stati visti dagli spettatori ai quali sono indirizzati ossia se ci si limitasse a prenderli per dati di fatto. Il guaio è che da quando si è stretto l’accordo tra Mediaset e Rai per affidare ad Auditel la rilevazione degli ascolti, quei dati vengono scambiati per indici di gradimento o di qualità di un programma. I dati contrastanti spiegano il trambusto, ma il problema principale non viene risolto: perché non si rileva il gradimento? ROMANZO DI SORGATO Piace “La casa del padre” A pochi mesi dalla storia comune di gioie e dopubblicazione sta ri- lori, di passioni forti e amoscuotendo interesse e con- ri traditi, di paradisi artifisensi “La casa del padre” ciali e dolorose dipartite, di (Canova Edizioni), un av- normale quotidianità e quovincente romanzo che l’au- tidiana follia. Così la storia trice, Roberta Sorgato, de- di Eva diventa storia di tutdica a tutti coloro che, co- ti, uomini e donne incalzati me lei, amano profonda- da problemi comuni: i rapmente la nostra meraviglio- porti interpersonali a volte sa terra. Il libro, infatti, ri- difficili, il lavoro, la malatpropone, in chiave moder- tia, il disagio giovanile, la dina, i valori della tradizione versità, l’emarginazione, la e della cultura veneta get- solitudine dell’individuo cui tando un ponte ideale che comunque spetta sempre la avvicina ed accomuna le ge- più pura delle libertà: oltre nerazioni più e una porta comeno giovani lor pervinca. perché noi non Il romanzo è siamo quello disponibile che siamo per nelle librerie; caso, siamo il in alcune sarà prodotto di milpresto prele vite vissute sente anche prima della nol’autrice prostra, con le loro ponendosi coconquiste e le sì al pubblico loro debolezze, adulto dopo con la ritualità essersi fatta di gesti ripetuti conoscere ed che diventano apprezzare tradizioni. Atdai più giovaLa copertina del libro ni. In questi traverso la voce dei ricordi e ultimi anni, inle parole delle “Sentinelle di fatti, Roberta Sorgato ha inpietra” momenti di familia- contrato numerosi ragazzi re quotidianità rivivono sul- della scuola primaria e melo sfondo di un Veneto con- dia presentando, attraverso tadino e proletario con lo stimolanti “Incontri con l’ausguardo rivolto al recente tore”, le sue precedenti omiracolo economico e il pere di narrativa per ragazcuore legato a riti, tradizio- zi: “Una storia tutta pepe” e ni, personaggi, situazioni “All’ombra del castello” che abbracciano la nostra (Tredieci Edizioni) che afterra, dalle Alpi alle lunghe frontano, in modo coinvolspiagge dell’Adriatico, lun- gente ed avventuroso, le go la grava del Piave. Ma problematiche dei bambini “La casa del padre” è anche e degli adolescenti. a un’idea di Elena Modena e Ilario Gregoletto, del Centro Studi Claviere di Vittorio Veneto, è nata la rassegna “Da Ponte a Mozart”. Sono molteplici le iniziative previste dal progetto culturale. La rassegna, infatti, include una mostra di fortepiani originali datati fra il Settecento e l’Ottocento, una mostra di documenti letterari e iconografici incentrata sulla figura del librettista Lorenzo Da Ponte, un ciclo di sei concerti con alcuni degli strumenti in mostra e un paio di conferenze sulle figure alle quali la rassegna è dedicata e sui programmi delle serate concertistiche. La prima iniziativa in calendario è la mostra di fortepiani che aprirà il 22 aprile nelle tre sedi di villa Croze, del Museo della Battaglia e del Museo del Cenedese in Vittorio Veneto. I concerti, che saranno tutti ad ingresso libero, invece, prenderanno il via la sera del 24 aprile con “Uno sguardo al primo Ottocento tedesco” all’auditorium del collegio San Giuseppe. L’appuntamento è organizzato insieme dal Centro Claviere, il Comune di Vittorio Veneto e il Gruppo F. D. Bottecchia di Cappella Maggiore. Per informazioni rivolgersi allo 0438-57614. A VAZZOLA: Mostra sulla Grande Guerra A TREVISO: Giovedì con “Cenerentola” È approdata a Vazzola la mostra storico-fotografica sulla Grande Guerra allestita dal Fast e dalla Provincia di Treviso. La mostra, che ripercorre il periodo 19151918, si sofferma in particolare sull’anno dell’occupazione militare austriaca. Splendide immagini d’epoca documentano il fenomeno del profugato in Sinistra Piave e le distruzioni del patrimonio artistico e architettonico, effettuato tramite bombardamenti di città come Treviso, di chiese ed edifici civili, della gipsoteca canoviana di Possagno. La mostra, ospitata nella sede municipale, è aperta sabato, domenica e lunedì dalle 9.30 alle 12.30. AL SONNY BOY: tributo rock a Lucio Battisti A otto anni dalla morte del celebre cantante, non si fermano i tributi all’arte musicale di Lucio Battisti. Il prossimo appuntamento di rilievo avrà luogo venerdì 14 al Sonny Boy, tempio della musica di San Vendemiano. Alle 22, infatti, inizierà il tributo rock su testi e musiche di Mogol e Battisti inequivocabilmente intitolato “Il mio canto libero”. Sul palco, da un’idea di Claudio Rudella, si esibiranno Aldo Tagliapietra, leader delle Orme, Beppe Leoncini della Steve Roger’s band, Claudio Rudella (Statale 13 e Bambini cattivi) e Franco Serena (I ragazzi dai capelli verdi e Serena rock band). D G iovedì 20 si conclude al Teatro comunale di Treviso il cartellone stagionale degli spettacoli di danza di Teatri spa. Alle 20.45 andrà in scena un appuntamento internazionale. Sarà, infatti, il Balletto del teatro dell’opera di Praga ad esibirsi in “Cenerentola”. Il balletto in due atti, ideato sulle musiche del compositore sovietico Sergej Prokofiev che trasformò la favola in un capolavoro romantico in chiave contemporanea, si avvale delle coreografie di Pavel Smok e Pavel Dumbala, delle scenografie di Karel Glog e dei costumi di Roman Solc. La Via Crucis, evento centrale della cristianità, interpretata da 14 artisti trevigiani a Oderzo D are volto ed espressione pittorica, secondo le peculiarità stilistiche di 14 artisti trevigiani, a un evento saliente e cruciale della Settimana Santa quale la salita di Cristo sul Golgota, declinata nella liturgia cattolica dalle 14 stazioni della Via Crucis. Questa la missione artistico-culturale che dà vita alla rassegna “La Via Crucis nell’arte, 2006”, ospitata fino al 2 maggio nelle sale parrocchiali retrostanti il Duomo di Oderzo e curata negli allestimenti e nell’apparato critico-didascalico dal pittore opitergino Giovanni Cremonese. La missione di ritrarre il calvario di Cristo è accolta con accorato slancio dagli autori convocati, che scelgono di tradurre la dimensione dei fatti su due piani d’interpretazione rappresentativa. Sul piano dei contenuti e della loro indubbia radice sacra, si avverte nelle opere un profondo e comune senso di rispetto e di fedeltà verso i dettami dei Vangeli e la narrazione degli eventi, tramandata per secoli dall’iconografia cristiana classica. Non vi è dipinto della rassegna che trascuri la vasta portata emblematica e simbolica del cammino della Via Crucis e dei suoi elementi fondanti per la fede cattolica. Ovvero la trasfigurazione umana di Cristo; la sofferenza patita e scelta per volontà di DioPadre; la redenzione, con la morte di Gesù, di tutta l’umanità dallo stato di colpa originaria; la glorificazione del Bene che vince il male del peccato. Sul piano delle scelte stilistiche e formali personali, l’estro creativo, il pathos lirico e la forza immaginifica di ciascun artista ci offre una carrellata vivida e intensa di raffigurazioni. Immagini che attraggono, in un crescendo di emozioni, proprio per l’accentuata unicità e singolarità, che caratterizza e differisce, tra loro, ogni stazione. Osservando con cura i detta- gli di ciascun dipinto e, ricomponendoli poi in una visione d’insieme, ci si trova dinnanzi a un excursus espressivo di notevole completezza e incisività, che attinge ai moduli estetici più diffusi dell’esperienza artistica contemporanea, pur muovendosi, essenzialmente, entro due principali ambiti espressivi: la ferma accentuazione realistica, là dove l’artista predilige la rappresentazione cruenta dell’umano, del terreno e del naturale; oppure una maggiore tensione simbolica, là dove l’immagine allude più al divino, al soprannaturale, allo spirituale. Spiccano, nel primo ambito, l’espressionismo cromatico e l’impeto figurativo della terza stazione, dipinta da Tiziano Ronchin, dove Cristo, a terra sotto il peso di una croce nitida e bianca, è ricoperto di una veste color rosso porpora che gronda ferite e lacerazioni. La potenza dell’immagine rende acuta e tangibile la sofferenza di Cristo, mentre la nitidezza della Croce lascia presagire la redenzione dei peccati, suggellata dall’estremo sacrificio compiuto sul Golgota. Commoventi e strazianti, resi con marcata densità rappresentativa, il volto proteso e le mani aperte della Vergine verso l’incontro con il Figlio nella quarta stazione, realizzata con particolare perizia da Giovanni Cremonese. È un Cristo emaciato, spogliato dalle vesti nella decima stazione, seviziato, cinto di una corona di filo spinato in rilievo, quello ritratto da Cristina Salvatori nella sua composizionecollage di diversi materiali, che si distingue per la cifra drammaticamente attuale di un Dio-Uomo, inserito nella storia, vittima innocente di tutti i conflitti e i soprusi del mondo. Si riconferma artista d’inesauribile talento il pittore Sergio Favotto, il quale affida alla potenza dirompente e plastica della sua poetica la violenza tragica di un unico gesto, il braccio inchiodato di Gesù nell’undicesima stazione, come inizio culminante della Crocifissione. Non meno pregevoli e originali nell’esecuzione anche i dipinti più sfumati, intimisti e sobri di Ernesto Marchesini, Giorgio Casarin, Grazia Simonetti. La mostra, ad ingresso libero, segue i seguenti orari di apertura: martedì e venerdì 16.30-19; sabato, domenica, lunedì dell’Angelo e 1º maggio 9.30-12.30 e 15-19. Per informazioni telefono 0422-710787, e-mail [email protected]. Elena Pilato Domenica 16 aprile 2006 15 IN MOSTRA A FOLLINA SIMPATICA PIECE DELL’UTE SAN FIOR AAA cercasi perpetua. La Via Crucis di Almeno per il palcoscenico Graziano Damerini C osa succede se nell’anno del Signore 2006 un parroco di una certa età e tradizionale nello stile finisce per bruciare spesso i piselli sul fornello e la camicia con il ferro da stiro? Che si metta alla ricerca di una perpetua, pubblicando un annuncio sul giornale. Senza nemmeno sospettare che, ormai, non ci sono più le perpetue di una volta, perché – sembra di capire – non ci sono più le donne di una volta, o forse sì, ma in senso negativo solo dal punto di vista degli uomini. Da qui la colorata e scoppiettante galleria delle 11 aspiranti perpetue, emancipate, imprevedibili, un po’ distratte, comunque originali, in un modo che poi varia a seconda della “tipa”, le quali bussano tutte alla porta di don Giuseppe nel simpatico scherzo in un atto “A.A.A. perpetua cercasi”, messo in scena sabato 8 aprile dal gruppo teatrale dell’Università degli adulti e della terza età, sezione di San Fior, nella sala Venturin della parrocchia di Madonna di Lourdes a Conegliano. Diciannove sul palco, la più giovane eccezionalmente non più vecchia di 10 anni, il più vecchio non più giovane di 60, diretti da Luigina Mattiuzzi, attrice e, per la prima volta, regista di attori per lo più adulti. Con un testo originale elaborato collettivamente dagli stessi attori, che vede fra i candidati perpetue anche uno stilista “franscese” e un mussulmano con le sue due SUONI E COLORI CON FRANCA FACCIN M a il colore va oltre la musica? Più che una provocazione è un incitamento di Franca Faccin, nota pittrice opitergina che ha fatto della ricerca sul colore l’essenza della propria arte. Secondo la nota pittrice, nel colore c’è anche il suono. Nel contesto della sua homepage (www.francafaccin.it) aprirà una finestra per un forum dove dibattere sull’argomento, a tratti ancora enigmatico. Vi si affiancano per il momento Norman Zoia (poeta e breakformer di Vernici Sonore), il critico d’arte Amalia Forcina che è pure autore di un saggio sulla cromoterapia, e tutti i bambini delle scuole elementari con i quali MOSTRE VITTORIO VENETO Fino al 15 aprile nella sala esposizioni Falmec spa in zona industriale è aperta la 6ª rassegna d’arte contemporanea “Vittorio arte 06”. Orario: dal giovedì al sabato 16.30-19. MOGLIANO VENETO Fino al 16 aprile al Brolo è aperta la mostra “Toni Benetton dialoghi con gli animali”. Orario: tutti i giorni 10-12.30 e 15-18. Ingresso gratuito. COL SAN MARTINO Fino al 17 aprile alla casa degli Alpini è aperta la mostra di Elio Poloni “Poesia dell’immagine: forma e colore”. Orario: sabato 15-19, domenica e festivi 10-12 e 14-19. SACILE Fino al 18 aprile nell’ex chiesa di San Gregorio è aperta la mostra “Le battaglie” di Mario Moretti. Orario: festivi 10-12 e 16-19, feriali 16- Franca Faccin opera da parecchio tempo. «Perché i bambini – dice la pittrice – in fondo sanno tutto, al di là delle suddivisioni tra Io e Spirito. E l’innocenza dei bambini, la loro purezza consente loro di percepire ciò che gli adulti ormai non sono più in grado di fare, anche la musica nel colore». Del resto, fin dalla nostra stessa preistoria, c’era forse stata l’intuizione inconscia di far confluire nella danza tribale la luce e la voce. È una proposta questa di Franca Faccin di grande originalità, una sfida per andare alla ricerca di un’interiorità che esiste ma che forse siamo troppo distratti o stressati per ascoltare e vedere. (AF) mogli. Molti calcavano le scene per la prima volta, tutti hanno dimostrato quella passione e quell’impegno che l’attività teatrale richiede, per riuscire a coinvolgere e divertire il pubblico. Un pubblico, quello di sabato 8, comunque ben disposto a ridere e applaudire, e non solo perché composto anche da amici e parenti degli attori. Sì, perché uno degli effetti più positivi di fare teatro è quello di creare momenti di condivisione e socializzazione. Maria Pia Arpioni CONEGLIANO Fino al 23 aprile nella sala espositiva “L’officina dell’arte” è aperta la mostra “La mia natura”, personale della pittrice Michela Schurch - Michelin. Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero. a sala del Trecento della monumentale abbazia di Follina ospita da sabato 8 aprile la mostra del pittore bellunese Graziano Damerini. L’artista propone una sua particolarissima interpretazione della Via Crucis. Già la suggestione del titolo, “Morto per amore”, sottolinea il carattere riflessivo dell’esposizione, particolarmente coinvolgente nell’atmosfera della Pasqua. “Le immagini sono di due tipi: quelle legate al racconto di Gesù e quelle che ci parlano dei mali dell’uomo contemporaneo” ha scritto Ivana Faramondi. “Le prime hanno un’ambientazione scenica tradizionale, dove i costumi e l’iconografia medioevali sono realizzati con tecnica naif, scelta e voluta dal pittore, che dà freschezza, immediatezza, forza e spontaneità a ciò che si sta compiendo. L’altro tipo di immagini, che contemporaneamente convivono con il racconto sacro, sono dotate di una forte carica espressiva e simbolica, a sottolineare la loro ambi- guità e universalità”. Nessuna ruffianeria o desiderio di stupire sta nell’iniziativa di Graziano Damerini ma, tutt’al più, incosciente coraggio supportato dalla fede in Gesù morto e risorto. Agli scettici basterebbe, infatti, scorrere il percorso artistico del pittore bellunese, da sempre profondamente solidale col suo tempo e interprete vibratile di quest’epoca sdivinizzata, delle sue impennate orgogliose come dei cupi ripiegamenti nell’angoscia del non senso. Non si dubiti quindi di Graziano Damerini e della sua Via Crucis ma, come lui, ci si appresti al viaggio cromatico di stazione in stazione dentro al “dolore” di Gesù, attraversando i problemi e i mali dell’uomo, sino alla salvezza del Risorto, solare, immenso, universale. La mostra, che si chiuderà il 25 aprile, accompagnata da un originalissimo catalogo tascabile, è aperta dalle 15 alle 18 nei feriali, dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 17 sabato e domenica. IN ZONA INDUSTRIALE A VITTORIO VENETO: Ultimi giorni per la mostra “Vittorio Arte 2006” N asce sotto il segno della “multiespressività” figurativa e astratta, con l’apertura verso i più compositi linguaggi pittorici presenti nel panorama artistico attuale, la sesta edizione di “Vittorio Arte”, che chiuderà i battenti sabato. Promossa dal Comune di Vittorio Veneto, l’associazione culturale “Veneto-arte” e la galleria La Torre, l’esposizione di artisti contemporanei, emergenti o consolidati, ha ormai ac- 19. Lunedì chiuso. VENEZIA Venerdì 21 a Ca’ Rezzonico al Museo del Settecento veneziano si inaugura la mostra “Canaletto - Brustolon: feste ducali”. Orario: 8-18. Ingresso: intero 6,50 euro, ridotto 4,50. L è aperta la mostra personale di Luciano Curtolo. Orario: dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 24 (lunedì e martedì chiuso). CONEGLIANO Fino al 14 maggio a palazzo Sarcinelli è aperta la mostra “Lo scandalo della pittura” dell’artista Claudio Massini. Orario: tutti i giorni dalle 10.30 alle 18. Lunedì chiuso. Ingresso: 3 euro. quisito una sua personalità netta e di spicco nello scenario triveneto. Nelle sale dell’azienda Falmec nella zona industriale vittoriese si assiste al trionfo del cromatismo luminoso o chiaroscurale, delle linee bizzarre e sinuose che compongono paesaggi, ritratti, nature morte, carichi di significati evocativi e d’impatti visivi, oscillanti tra classica e moderna figurazione. Numerosi e di prestigio gli artisti convocati al- aperta la mostra “Crittogrammi dell’anima”, muri, stele e finestre dell’artista Giorgio Celiberti alla casa museo del Cima. Orario: tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30, i festivi anche dalle 10 alle 12. MUSICA E DANZA la kermesse di quest’anno: Morago, Romano Abate, Paolo Loschi, Claudia Buttignol, Bruno Lucchi, Mario Martinelli, Malek Pansera, Paolo Patelli, Massimo Poldelmengo, Pope, Claudia Stainer, Giovanni Turrita, Silvia Vendramel. Orari: venerdì e sabato 16.30-19, domenica 15-19; ingresso libero; informazioni telefono 0438-554704, [email protected]., [email protected]. Elena Pilato le 16.30 al Marcopolo sporting center, concerto degli Incontroluce (acoustic quartet). Ingresso libero. SACILE Giovedì 20, alle 21 a palazzo Carli per il ciclo “Il museo dei suoni”, serata con Gianni Della Libera e Roberto Girolin con Didier Ortolan sul tema “Chopin e Renato Zero tra atto e azione: Nadja Bruckhorst”. VITTORIO VENETO Venerdì 14, alle 21.30 al bar Duomo, concerto di Carlo & Emilio (violino e chitarra dall’Ungheria). ALTRI APPUNTAMENTI MEL Fino al 25 aprile a palazzo delle Contesse è aperta la mostra dell’artista Paolo Cavinato. Orario: feriali 10-12.30, festivi 10-12.30 e 14.30-19. Lunedì chiuso. Ingresso: 4 euro (omaggio fino ai 16 anni). PORDENONE Fino al 14 maggio alla galleria Sagittaria è aperta la mostra “Diversi sguardi” degli artisti Max Brusan, Pierpaolo De Bona, Claudio Mrakic, Sabina Romanin e Stefano Tessadori. Orario: feriale 16-19.30, festivo 10.30-12.30 e 16-19.30. Chiuso i giorni 16, 17, 25 aprile e 1º maggio. Ingresso libero. MANSUÈ Doppio appuntamento all’osteria Nonna Lille. Venerdì 14 suona Mike Sponza, sabato 15 la Marco Napolita & music outlet (soul & rithm’blues). PONTE DELLA PRIULA Giovedì 20, alle 20.30 al bar Samogin, Sante Rossetto presenterà il libro “Il Gazzettino e la società veneta”. SAN DONÀ DI PIAVE Sabato 15, alle 22 al Bahia club, concerto di Califfo de Luxe, Fahrenheit 451, Sir Oliver Skardy. PIAVON Fino al 7 maggio a Ca’ Lozzio CONEGLIANO Fino al 21 maggio è VITTORIO VENETO Domenica 16, al- TREVISO Venerdì 21, al palazzo dell’Umanesimo latino alle 17, lo scrittore Giandomenico Mazzocato parlerà sul tema “Radegonda e Venanzio, una storia del VI secolo”. dai Nostri Paesi Vittorio Veneto SI VOTA IL 28 MAGGIO LA RIGHEA SI DIFFONDE Elezioni dei quartieri, l’incognita dell’affluenza A S.Vendemiano, San Pietro... e in Canada! S i svolgeranno quasi certamente il 28 maggio le elezioni per il rinnovo dei consigli di quartiere a Vittorio Veneto. Il sindaco Scottà si è impegnato pubblicamente a cercare di ottenere l’autorizzazione a organizzare le elezioni di quartiere nelle stesse scuole/seggio in cui il 28 e 29 maggio si andrà a votare per il primo turno delle elezioni provinciali. Se condividere gli spazi con le altre elezioni non sarà permesso – eppure già accadde in occasione della precedente votazione per i consigli di quartiere nel 2001 – allora si punta ad allestire tavolini all’aperto appena fuori dalle scuole/seggio. In entrambi i casi l’obbiettivo è intercettare gli elettori che votano per il successore (o per la conferma) di Muraro, di modo che, già che ci sono, scelgano anche il successore di Bassetto, Pagotto, De Nardi, Piaia, De Vescovi, Da Dalt, Da Ros. Un’altra ipotesi formulata per le elezioni quartierali era domenica 11 giugno, Serve un quorum del 25% perché le elezioni siano valide L a parrocchia di Sant’Andrea o Pieve di Bigonzo (è il suo antico titolo) è ben dotata di strutture architettoniche. Il tempo fa sentire il suo peso specialmente su quelle principali come l’antica chiesa che ha dovuto essere oggetto di un restauro radicale conservativo e di sicurezza. Se si tiene conto che qualche tempo fa si è dovuto por mano agli altri edifici sacri, ci si rende conto quale generosità di opere sia calata sulla comunità. La fede nella Provvidenza, che sempre accompagna queste situazioni, è stata messa a dura prova, ma ha incontrato anche comprensione e generosità. L’ultimo aiuto, in ordine di tempo, è pervenuto dalla Banca Prealpi di Tarzo che ben merita il titolo di benefattrice nelle attività di conservazione e nelle opere caritative delle comunità. In una data, che sarà al più presto definita, la parrocchia intende presentare il complesso dei lavori attuati e potrà meglio ringraziare tutti i benefattori che le hanno permesso di continuare a godere i beni che gli antenati le hanno lasciato in custodia e godimento. S.ANDREA Tanti benefattori sostengono i lavori VENERDÌ 14 Alle 20.30 il Vescovo guida la Via Crucis degli Alpini con fiaccolata dalla Cattedrale al colle San Paolo. Partecipa il Coro della Cattedrale Alle 21.30 al bar Duomo per il ciclo “Venerdì sera con tutta un’altra musica” concerto di Carlo&Emilio, dall’Ungheria un violino ed una chitarra. Ospiti speciali Michele Piano e Stefano Maroelli. SABATO 15 Alle 21 in Cattedrale il Vescovo presiede la veglia pasquale e celebra l’iniziazione cristiana di bambini e adulti. Si conclude oggi alla sala mostre della Falmec in zona industriale Vittorio Arte 6 rassegna internazionale d’arte contemporanea. in concomitanza con il secondo turno delle provinciali. Ma all’11 giugno si sono opposti strenuamente alcuni rappresentanti dei quartieri: scegliendo quella data, hanno argomentato, sarebbe difficilissimo raggiungere il quorum del 25% necessario per la validità delle elezioni quartierali in base al (nuovo) regolamento. Al secondo turno delle elezioni provinciali, peraltro, l’affluenza è di solito inferiore a quella del primo turno, ma sicuramente molto superiore al fatidico 25%. Se chi vota per le elezioni amministrative vota anche per le quartierali, il quorum viene superato in carrozza. Ma forse non si tratta di un problema di 28 maggio, Sergio De Vescovi, presidente del quartiere Centro 11 giugno o... 30 febbraio. Se presidenti e autorevoli esponenti dei consigli di quartiere, che per anni si sono impegnati per aumentare la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini, hanno paura che neppure un elettore su quattro si prenda il disturbo di votare, allora probabilmente non è un problema di data. Bensì c’è qualcosa che non va: con i consigli di quartiere, oppure con i cittadini. E il fatto che l’affluenza per le elezioni di quartiere sia storicamente stata molto bassa non è una giustificazione, ma casomai un’aggravante del problema. (TB) CASO FLAMING-TAVERNA: Scottà e Saltini non saranno processati S indaco Scottà e assessore Saltini non saranno processati per il caso Flaming-Taverna. È stato infatti archiviato il procedimento penale aperto nei loro confronti: decadono le accuse di omissione e rifiuto d’atti d’ufficio sollevate nei loro confronti dai residenti dei condomini Round e Vecchia Cementeria. Giancarlo Scottà SANT’ANDREA: trentaquattresima Marcia della Colomba E siamo a trentaquattro! Tante sono le edizioni della Marcia della Colomba, il tradizionalissimo appuntamento della mattina di Pasquetta in piazza Sant’Andrea. Da cui si partirà alle 9 per i due percorsi di 6 e 12 km che saliranno sulle colline vicine, fino a Piadera e oltre. L’organizzazione è del Gos Sant’Andrea, col patrocinio del Comune e il marchio Trevisando. Come di consueto saranno raccolti fondi per l’Associazione italiana contro le leucemie. DOMENICA 16 Alle 11.30 il Vescovo presiede la Messa pontificale nel giorno di Pasqua. In centro città mostra collettiva di pittura a cura del Gruppo Arti Visive. Dalle 16.30 al Marco Polo Sporting Center concerto degli InControLuce (nella foto): Alberto Ceschin, Andrea Botteon, Francesco Vettorello, Marco Poser, Luca Aliberti). MARTEDÌ 18 Sono aperte le iscrizioni per il pellegrinaggio diocesano a Lourdes (27 giugno-3 luglio). Informazioni: Ufficio Unitalsi, via Jacopo Stella 8, telefono 0438-940383. GIOVEDÌ 20 Alle 20.30 alla biblioteca civica celebrazioni per l’anniversario della Liberazione. Mario Bernardi presenta il libro “Il ciclista del Duce e altre storie”. Maurizio Martinelli leggerà alcune sue poesie. Farmacia di turno: Comunale 3, via Forlanini, Costa, telefono 0438556628. A VITTORIO VENETO CASA BACCICHETTI . . . . . . PIAZZA GALLINA . . . . . . . . . OSTERIA AE PERDONANZE CASA CAMERIN . . . . . . . . . . PARCO SAN VALENTINO. . . BORGO PRETURA. . . . . . . . . CASA PRADELLA. . . . . . . . . . CASA DELLE OCHETTE . . . . OSTERIA ALLE COLONNE. . BORGO PONTE . . . . . . . . . . CENEDA CENEDA CENEDA CENEDA COZZUOLO CARPESICA CARPESICA MESCHIO MESCHIO SAN GIACOMO NEGLI ALTRI COMUNI PARCO GIOCHI. . . . . . . . . . COL DI STELLA . . . . . . . . . . PRESSO LA PIEVE. . . . . . . . . BORGO SAN PIERIN. . . . . . MUNICIPIO. . . . . . . . . . . . . . ANZANO TARZO SAN PIETRO DI FELETTO SCOMIGO SAN VENDEMIANO L . . . . . a passione per la righea si espande sempre più. L’associazione Insieme per Ceneda, assieme ai magnifici diciotto del comitato organizzatore, ha infatti portato a quindici il totale dei campi dove da Pasqua al 23 aprile, ma forse anche oltre, si potrà giocare con uova sode, monete e ranzìn. La rete dei campi di gioco, con i tre nuovi campi 2006, si è estesa fino a San Vendemiano, Anzano e San Pietro di Feletto, oltre a coinvolgere i comuni di Vittorio Veneto, Conegliano e Tarzo; tutti patrocinano la manifestazione, assieme alla Provincia che inserisce “Andar per borghi a visitar righee” nel circuito “Marca storica”. Come di consueto il gran giorno della righea sarà lunedì 17, Pasquetta. Dalle 14 alle 20, per agevolare giocatori, spettatori e curiosi, circoleranno due RigheaBus gratuiti. Il primo avrà il percorso Cattedrale, piazza Gallina, casa Baccichet, Cozzuolo, casa Pradella, borgo Pretura, borgo San Pierin e ritorno in Cattedrale. Il secondo dalla Cattedrale andrà a toccare casa delle Ochette, Anzano, borgo Ponte, casa Pradella, Cozzuolo, trattoria Colonne, casa Camerin (del noto imprenditore edile Roberto) e ancora Cattedrale. Gli organizzatori delle righee saranno premiati con l’Uovo d’argento 2006 domenica 14 maggio, quando Insieme per Ceneda allestirà la Giornata delle tradizioni. E la righea, come già accaduto in passato, si espande anche in Canada: da venerdì 14 a lunedì 17 al Museo dei bambini, una sezione del Museo della civiltà canadese, a Gatineau, presso Ottawa, capitale del Canada, sono previsti dei laboratori per bambini fino a 5 anni in cui si giocherà, seppur su un poco ortodosso campo di legno, alla righea. e riese Vittorio Veneto / Vitto L’AZiON I TORNEI DEL MARCO POLO SPORTING CENTER SVEGLIANO NEI VITTORIESI LA PASSIONE Alla scoperta del golf «P erché sono qui? Semplicemente perché dopo una settimana di lavoro non vedo l’ora di passare qualche oretta all’aria aperta immerso nel verde! Sfogarsi con qualche bel driver e rilassarsi piazzando qualche bel colpo sul green è un toccasana. Il golf per me è una stupenda valvola di sfogo!». A parlare è Marco Per uch, golfista vittoriese di 29 anni, impegnato assieme ad altri 62 par tecipanti nel 1º tor- neo di putting-green (una specie di minigolf su erba), svoltosi domenica 2 aprile al Marco Polo Golf Club di Costa e vinto dal futuro presidente del Golf Club Cor tina Giovanni Dibona. «Abbiamo deciso di realizzare una manifestazione simile per dare l’opportunità a tutti di entrare in contatto con il mondo del golf – racconta Matteo Da Rold,vittoriese, maestro di golf presso il Club – e l’idea pare proprio funzioni». «Rispetto all’anno scorso – conferma Roberta Tonon, aspirante golfista di Colle Umberto, appena tredicenne – c’è molta più gente. Il posto è magnifico ed è tutto organizzato molto bene. Io gioco a golf da due anni e sto cercando di Marco Peruch impegnato in una fase di gioco. Nella foto piccola, Alberto Castellani prendere l’handicap che mi permetterà, assieme alla tessera del circolo, di partecipare alle gare ufficiali». «Le misure ridotte del complesso sono proprio pensate per rendere questo sport maggiormente accessibile – continua Da Rold, impegnatissimo al tavolo della giuria –; a breve è prevista l’inaugurazione del “Pitch & Putt”: si tratta di un percorso golfistico di dimensioni ridotte (buche da 40 a 90 metri) che, per capirci, sta al golf come il calcetto a 5 sta al calcio a 11». Sfatare il luogo comune che vede il golf quale sport riser vato a “pochi ricchi” è uno degli obiettivi dei soci fondatori del Club Marco Polo. Il bacino d’utenza risulta infatti estremamente variegato. Se Rober ta Salvador, trentaseienne vittoriese, confessa «ho conosciuto il golf “per colpa” del mio fidanzato, ma ora è diventata una vera passione», Giovanni Doimo, coneglianese di 55 anni, sostiene che «il golf rappresenta un ottimo passatempo, a contatto con la natura e salutare, soprattutto per chi non può praticare attività che richiedono Domenica 16 aprile 2006 17 Tra i maestri il vittoriese Matteo Da Rold Matteo Da Rold grandi sforzi fisici». Alber to Castellani, vittoriese di 26 anni, trova la struttura del Marco Polo «comoda, rilassante e ben gestita. È uno dei campi-pratica più belli del Triveneto, il luogo ideale per imparare». Il programma del Club per i prossimi mesi è ricco di impegni: si inizia il 28 maggio con un torneo 12 buche di “Pitch&Putt” riser vato a 2 categorie (0-9 e 10-18) e si continua di gara in gara fino al 12 novembre. Per informazioni: www.marcopolosportingcenter.com. Alberto Ferri CONCORSO PER RAGAZZI: uno slogan per il Marco Polo I l Marco Polo cerca un altro nome. Un nome da affiancare a quello del centro sportivo e che si ispiri ai principi e ai valori dello sport più sano, quello che coinvolge bambini e ragazzi anzitutto: amicizia, impegno, educazione, altruismo, divertimento, emozione, solidarietà... Il concorso per trovare questo nome è aperto agli studenti dalla terza elementare alla terza media delle scuole vittoriesi. Il vincitore sarà proclamato domenica 28 maggio e vincerà la partecipazione ad uno dei Day Camp estivi, oppure cinque ore di lezione di golf; 500 euro di materiale sportivo andranno alla scuola del vincitore. (TB) STUDENTI E RESISTENZA SCARABEL RACCONTA LA “MACEDONIA” “Che soddisfazione vedere Proia a Cordignano Negri a Vittorio felici i miei amici disabili!” T eatro Da Ponte, personaggi illustri come Francesca Scarabel, 16 Serravalle; oppure Mahatma Gandhi e Mar- anni, sul palcoscenico bicasa Toniolo, Conegliano; tin Luther King. della affettuosa, spiega cooppure patro«Ho parteci- me, oltre all’interesse per nato parrocpato anche alla i temi affrontati, «a darmi chiale San Venrappresentazio- una grande soddisfazione demiano: è di ne dello scorso è stato vedere la felicità dei scena “Ore 9: anno della com- ragazzi di Piccolo Rifugio, lezione di stopagnia Macedo- Fenderl e Girasole». ria”. Per un’ora nia – racconta Ginevra Lamberti e mezza circa, Andrea Cola compagnia stantini, sul “Macedonia”, palco Berto guidata con traIl Timido –. Andrea Costantini Recitare dasporto dalla vittoriese Ivana vanti al Segat, ha preso gli spetta- pubblico è anche più tori delle tre repliche del- entusiasmante che lo spettacolo per mano e li preparare lo spettacoha portati in un’aula scola- lo». stica decisamente atipica. Sul palco, sette giovani IVANA SEGAT: “Ho coniugato attori sangiacomesi hanno interpretato alunni dalle le mie due passioni, lavorare varie e ben definite persocon i disabili e fare teatro” nalità (dal bulletto, al timivana Segat, leader volta hanno fatto entrare do, all’attivista politica), sedella compagnia Ma- nel progetto altre persone, guiti da un professore dalcedonia, racconta la sua come per esempio i ragazlo spiccato senso dell’uavventura. zi della parrocchia di San morismo. A questi si sono Com’è iniziata l’av- Giacomo». alternate le performance ventura della compaChe impatto hanno acanore e danzanti di tanti gnia Macedonia? vuto i ragazzi del greragazzi e ragazze: dagli o«Ho sempre avuto le st e della parrocchia spiti del Piccolo Rifugio e passioni, da un lato per il sangiacomese con i della cooperativa Fenderl, lavoro a contatto con i radisabili? ai disabili della comunità gazzi disabili e dall’altro «Non ho notato diffiGirasole fino agli studenti per il teatro. Creando la coltà particolari nell’apdelle scuole medie e al cocompagnia Macedonia ho proccio. Inizialmente penro di San Giacomo. Filo avuto modo di unirle! savo di trovarmi di fronte conduttore della “lezione Il mio intento era co- a una situazione di disagio di storia”, una riflessione munque quello di farlo in e invece i nostri giovani atsul rispetto dei diritti umodo originale, è per que- tori sono stati molto pamani e sulle ingiustizie delsto che ho coinvolto anche zienti, coinvolgenti e anle società passate e preamici e parenti, che a loro che coinvolti». (GL) senti, portata avanti rievocando la vita e le parole di Sette giovani di San Giacomo attori per “Ore 9: lezione di storia” I P rendono il via con qualche giorno di anticipo sul calendario le manifestazioni in vista del 25 aprile nel Vittoriese. Piero Negri Scaglione a Vittorio Veneto Mercoledì 19, infatti, alle 17, nell’aula magna dell’Itis, si terrà “Ci sarà sempre un racconto”, incontro pubblico con Piero Negri Scaglione, giornalista piemontese, che presenterà il suo libro “Questioni private - vita incompiuta di Beppe Fenoglio”, biografia dello scrittore della Langhe che ha narrato la Resistenza nel suo “Il partigiano Johnny”. L’evento è organizzato dall’istituto Flaminio in collaborazione con libreria Il Punto e Amici del Castrum. Tranchini racconta le locande ocande e alberghi di Vittorio Veneto. Ieri-oggi” è il nuovo libro di Eugenio Tranchini, scrittore prolifico di saggi di storia locale, nato a Conegliano, ma vittoriese da decenni. Il testo, edito dalla tipolito “La Vittoriese” in 300 copie, propone un’accurata indagine storica, fotografica e statistica che fa luce su una trentina di locande e alberghi operanti nel territorio vittoriese a partire dalla fine del Settecento fino ai giorni nostri. (AD) “L Cordignano, gli studenti incontrano il partigiano Venerdì 21, alle 18 al centro Francesconi di Cordignano, le classi 3ªA, 3ªB e 3ªC della locale scuola media racconteranno il libretto “Il partigiano Gimmi”, narrazione della lotta di Liberazione nel Vittoriese da parte del partigiano umbro Liviano Proia, intervistato da Pier Paolo Brescacin. I ragazzi hanno letto il libro durante l’anno scolastico, e venerdì intervisteranno e conosceranno Proia. L’evento è organizzato da Comune di Cordignano e Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Vittoriese. Tommaso Bisagno 18 e L’AZiON Vittoriese Domenica 16 aprile 2006 L’ULTIMO COMMOSSO SALUTO A MARIA ROSSI: COMPAGNIA “FIABEGGIANDO” TUTTO COMINCIÒ DALLE SUE DONAZIONI Enrica Gasparin sfida i cartoni Casa Amica è orfana C asa Amica è orfana. Nella mattinata di giovedì 6 aprile è volata in cielo l’ospite di maggior riguardo della casa di riposo di Fregona: la novantenne fregonese Maria Rossi. Cioè la “mamma” della Casa, che “il 20 ottobre 1980, sentendo che era in vendita un terreno vicino a quello di mio padre”, come scrive nel suo diario, ebbe l’idea della casa di riposo. Perché tutti gli anziani avessero chi si prende cura di loro, come lei Maria aveva accudito fino agli ultimi giorni i familiari. E con rapidità e tenacia raccolse l’approvazione del sindaco Gino Cimetta e del parroco don Terenzio Rusalen; da lì la nascita dell’associazione Casa Amica nel 1983, l’inaugurazione del primo stralcio della casa nel 1985, nel 1995 l’avvio del ser vizio nella Casa completata. I cui lavori sono stati finanziati in gran parte da Maria Rossi stessa, grazie ai risparmi di una vita, la sua operosissima vita lavorativa nel negozio di merceria che gestiva a Fregona. Una donazione che ha tradotto in opere di carità la sua forte fede; e che si è rinnovata, accresciuta, nel dicembre 2004, quando in vista del decennale della Casa Maria ha donato anche tutte le sue proprietà immobiliari in via Indipendenza e piazza Fregona per sostenere l’ampliamento di Casa Amica. Alla cerimonia per il decennale, il 28 ottobre 2005, con il vescovo Zenti, Maria non c’era: le precarie condizioni di salute la costrinsero a rimanere all’interno della “sua” casa di riposo, che aveva cominciato a frequentare, presso il centro diurno, dal 1998, e della quale dal 2004 era ospite. In “F quell’occasione di festa furono presentati i progetti per l’ampliamento: prima dell’estate, garantisce la direttrice di Casa Amica Anna Maria Chies, sarà posata la prima pietra. Maria sarà presente in spirito, Maria sarà presente nella memoria di tutti. I funerali si sono celebrati sabato 8 a Fregona; Maria lascia Mario, unico vivo dei suoi cinque fratelli, e tanti nipoti. E una casa di riposo, che continuerà ad essere gestita dalla fondazione che porta il suo nome. Tommaso Bisagno iabeggiando” e divertendo(si). Ma anche “insegnando”. È quello che va facendo dal 2001 il gruppo di teatro amatoriale “Fiabeggiando”, formato originariamente dai genitori di alcuni bambini della Scuola d’infanzia di Ponte della Muda, dal 2004 associazione culturale presieduta da Enrica Gasparin. I bambini, intanto, sono diventati ragazzi e frequentano le elementari, mentre mamma e/o papà hanno continuato a “fiabeggiare”, cioè a riscrivere fiabe e storie famose, ben note e quindi comprensibili ai piccoli, allo scopo di farli sorridere, sicuramente, ma anche di farli imparare. «Ci sembra importante proporre intrattenimenti divertenti con importanti sfondi morali: la multiculturalità e l’attenzione verso il prossimo – spiega la signora Gasparin –. Sono nati così “Biancaneve e i sette nani”, incentrato sul tema dell’alimentazione, poi “Il brutto anatroccolo”, sul rapporto col diverso e l’ambiente rurale, quindi “Cappuccetto Rosso va in giro per il mondo”, sull’amicizia fra bambini di diverse nazionalità, proposto con suc- cesso ormai ben tre volte al teatro Francesconi di Cordignano e presto in trasferta a Caneva. «Ci rivolgiamo ad un pubblico di bambini dai 3 ai 5 anni d’età, ma i nostri spettacoli piacciono anche ai più grandicelli – prosegue la presidente di Fiabeggiando –. Il nostro gruppo ha la particolarità di essere formato soltanto da genitori, una ventina circa fra attori, tecnici del suono e delle luci, addetti alle scene, che trovano in questa attività un’occasione per divertirsi in mezzo ai mille impegni quotidiani. C’è molta disponibilità da parte di tutti; così, in tanti, le difficoltà diventano davvero piccole». «I nostri spettacoli vogliono un po’ sfidare i cartoni animati – conclude Enrica –, imitandoli per quanto riguarda gli effetti speciali che tanto piacciono ai nostri figli (movimento, colori, suoni), ma in più facendo passare un messaggio utile alla loro crescita, senza quasi che se ne accorgano». Maria Pia Arpioni 20 Domenica 16 aprile 2006 e L’AZiON Pasqua 2006 LA PASQUA VISTA DAGLI A P asqua è la festa principale, punto culminante dell’anno liturgico. L’annuncio della Risurrezione di Gesù da morte è, infatti, il nucleo centrale del messaggio cristiano e il punto di partenza della convocazione dei credenti nella chiesa. Eppure la rappresentazione della Risurrezione di Gesù non è molto presente nelle nostre chiese. Molto più numerose sono le rappresentazioni del Natale, ancor di più le immagini pittoriche della Vergine Maria, nei vari momenti della sua vita o come figura a se stante, spes- so circondata da figure di santi. La pietà popolare è più facilmente attratta da queste scene e figure perché più vicine alla vita vissuta. Del resto l’evento della Risurrezione non è descritto nei vangeli. In essi si parla solamente della tomba vuota e dello stupore delle prime visitatrici. Tuttavia le espressioni pittoriche della Risurrezione non mancano nelle nostre chiese. Ne abbiamo raccolte alcune tra le più significative e le offriamo alla contemplazione dei nostri lettori. ARCIPRETALE DEL SANTO NOME DI MARIA A VIDOR DUOMO DI SAN GIOVANNI BATTISTA A ODERZO Risurrezione di Gesù Cristo Pomponio Amalteo (Motta di Livenza 1505 - San Vito al Tagliamento 1588) Olio su tela C risto risorto, grande e luminoso, si staglia su un cielo infuocato solcato da nubi plumbee. I guardiani mollemente adagiati intorno al sepolcro costituiscono una robusta costruzione plastica e cromatica, giocata in prevalenza sui toni scuri del verde, del bruno e del rosso, accesi da improvvisi bagliori in corrispondenza delle camicie e delle armature. Oggi il dipinto occupa la parete destra dell’aula della Duomo di Oderzo, ma costituiva originariamente l’interno di una delle portelle dell’organo cinquecentesco, a cui appartenevano anche l’“Ascensione” e la “Trasfigurazione” oggi collocate sulla medesima parete. Il monumentale complesso decorativo si deve al maestro Pomponio Amalteo, emblematico artista veneto di nascita ma friulano d’adozione che fu allievo, oltre che genero, del Pordenone ed ha lavorato alacremente lungo quasi tutto il XVI secolo lasciando importanti testimonianze anche nella nostra diocesi. L’Amalteo lavorò per l’organo di Oderzo nel 1548, eseguendo anche i cinque scomparti con “Storie di San Giovanni Battista” che ornavano il parapetto della cantoria. Nel 1862, poiché il movimento delle portelle cominciava a rovinare i dipinti, questi vennero staccati e posti nell’attuale collocazione. AFFRESCO ALLA SCUOLA DEI BATTUTI A CONEGLIANO Cristo risorto appare a Maria Francesco Pagani da Figino detto Francesco da Milano (attivo in Veneto e Friuli 1502-1548) Affresco L a scena si svolge entro un arioso spazio architettonico su cui due aperture centinate lasciano intravedere un brano paesaggistico montagnoso. Cristo risorto, avvolto in un luminoso mantello, trattiene il vessillo con la mano sinistra, mentre appare in atto benedicente a Maria, colta nell’intimità della preghiera. Il riquadro si inserisce nell’ampio e suggestivo ciclo delle Scene della vita di Gesù, che adornano la cosiddetta sala dei Battuti, fatta costruire dai confratelli dell’omonima Confraternita dopo il 1354, a ridosso della facciata del Duomo di Conegliano. Il dipinto, insieme a quelli delle due pareti lunghe poste a sinistra dell’ingresso, si deve a Francesco da Milano, che si servì per la formulazione dell’impianto compositivo del repertorio düreriano, in particolare della serie di stampe sulla “Piccola e Grande Passione” che il maestro di Norimberga pubblicò nel 1511. Risurrezione e Ascensione di Gesù Cristo Guido Cadorin (Venezia, 1892-1976) Affresco I due soggetti convivono in una sola composizione, articolata su due registri sovrapposti: in un’alba rosata le Tre Marie, allineate a formare un’ordinata schiera, seguono il gesto eloquente dell’angelo che funge da collegamento con la soprastante scena dell’Ascensione; qui la composizione diventa più articolata, il cromatismo più vivace, quasi condensato nello squarcio di cielo azzurro che inquadra la figura di Cristo. Al vortice luminoso che sta per accoglierlo corrisponde in basso il fondo scuro, dove stanno i soldati addormentati. Il suggestivo affresco decora il soffitto della navata della chiesa parrocchiale di Vidor ed è opera di Guido Cadorin, che lo eseguì nel 1922, chiamato dall’industriale Innocente Zadra. La pittura del maestro veneziano si rivela limpida, capace di realizza atmosfere immutabili, originale interpretazione in senso volumetrico del linguaggio purista che trova le proprie radici nella rilettura dell’arte del primo Rinascimento. (da “Arte per il Sacro nel Quartier del Piave e nel Feletto” di Silvia Bevilacqua) e L’AZiON Pasqua 2006 RTISTI LOCALI Domenica 16 aprile 2006 21 SAN NICOLA A MOTTA DI LIVENZA ARCIPRETALE ASSUNZIONE DI MARIA A LENTIAI Cristo risorto appare a Maria Cesare Vecellio (1521 ca.-1601) Olio su tavola I n uno spazio raccolto, conchiuso da un abbondante tendaggio verde in penombra, un bagliore sorprende Maria che, inginocchiata in preghiera, volge lo sguardo alla volumetrica figura di Gesù che le appare avvolto di luce. È proprio mediante la contrapposizione tra luce ed ombra e la marcata gestualità dei personaggi che l’artista vuole sottolineare con la drammaticità dell’evento, il profondo significato dell’incontro tra madre e figlio. Interessante la prospettiva di sotto in su, presto giustificata se si considera la natura del dipinto. Si tratta infatti di una delle venti tavole con le “Storie di Maria” che adornano il pregevole e quanto mai originale soffitto ligneo cassettonato dell’arcipretale di Lentiai, realizzato nell’imponente struttura fissa nel 1577 e dipinto nei due anni successivi da Cesare Vecellio, nipote di Tiziano, dalla personalità eclettica, nella quale si condensa in modo originale e vivido la lezione dei grandi maestri della pittura veneta del Cinquecento, da Pordenone a Bassano, dallo Schiavone a Veronese. DUOMO DI SAN NICOLÒ A SACILE Risurrezione di Gesù Cristo Pino Casarini (Verona 1897-1972) Olio su tavola A l di là di un’illusionistica arcata a sesto acuto si apre la scena dominata dall’aerea figura del Risorto, sottolineata dal rosso acceso di uno svolazzante vessillo. Su un massiccio zoccolo roccioso trovano posto gli angeli, le guardie, le tre Marie e numerosi astanti. Domina un senso di stupore ed incredulità, a cui è riconducibile lo stesso atteggiamento dinamico e incontrollabile dei due cavalli rampanti posti in basso in primo piano: la natura in questo caso, non funge da mera quinta teatrale, ma concorre alla drammaticità dell’evento. La scelta compositiva, come anche l’uso incisivo del colore, costituiscono la cifra stilistica di Pino Casarini in questo ciclo pittorico sacro eseguito nel 1946 per il Duomo di Sacile. Sono proprio questi affreschi a segnare il passaggio fondamentale dell’artista da rappresentazioni ancora legate ad un certo simbolismo ad una sorta di raffinato costruttivismo formale, di matrice primitiva, potremmo dire neorinascimentale, con esiti originali e profondamente spirituali. Pagina realizzata in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per l’Arte Sacra ed i Beni Culturali Ecclesiastici. Cristo risorto in gloria, san Nicola da Bari e i santi Giovanni battista, Francesco d’Assisi e Pietro apostolo Pietro Malombra (Venezia 15561618) Olio su tela N ella grande pala, che adorna l’altare maggiore del Duomo di Motta di Livenza, uno squarcio di luce dorata rivela la dinamica figura del Risorto, a cui si presentano il santo titolare, Nicola da Bari, in posizione centrale, e gli altri santi legati alla devozione locale. La paternità dell’opera a Pietro Malombra è attestata dall’iscrizione seppur parziale posta in basso a destra, ed è confermata da un documento (citato dal Rocco nel 1897) che fornisce anche l’11 gennaio 1597, data della delibera di “di far dipingere la pala dell’altare maggiore” al pittore veneziano, quale termine post quem. Si tratterebbe dunque di un’opera della maturità dell’artista, caratterizzata da una particolare resa plastica delle figure, desunta con ogni probabilità dalla formazione presso Giuseppe Porta detto il Salviati, da pronunciati effetti chiaroscurali e da un certo patetismo in ordine all’enfasi devozionale controriformistica. e L’AZiON Vallata / Bellunese FOLLINA / NELL’ALA SUD DELL’EX COLLEGIO Museo o centro per anziani? P er la gente di Follina è prioritario potenziare i servizi di assistenza a favore degli anziani o creare un museo della prima guerra mondiale e spazi per le associazioni? È questo il tema di dibattito in paese dopo che il sindaco Marcelo Tomasi ha reso noto che la Regione ha stanziato, a favore del Comune, 800 mila euro per completare la ristrutturazione dell’ala sud dell’ex Collegio San Giuseppe. Contributo però vincolato alla realizzazione di un museo e di spazi associativi. La notizia, piombata con un fulmine a ciel sereno, non è stata accolta da tutti con piacere. Anzi. Il consiglio di amministrazione della residenza sanitaria “San Giuseppe”, che trova spazio nell’ala nord dello stesso ex Collegio, ha espresso “rammarico e disagio” per le scelte di Tomasi. Il motivo è presto detto. Da tempo il consiglio aveva manifestato al- FOLLINA: L’ala del Collegio San Giuseppe sede della casa di riposo l’amministrazione la necessità di individuare nuovi locali a servizio della casa di riposo: un centro diurno, un bagno attrezzato, poliambulatori. Logica vuole che l’ampliamento venga realizzato utilizzando gli spazi dell’ala sud. Tale scelta sottolinea il consiglio di amministrazione in un comunicato - altro non sarebbe che la traduzione in fatti concreti di quanto stabilito nella convenzione sottoscritta il 29 dicembre 2005 tra la Provincia Veneta dell’Ordine dei Servi di Maria - che fin dalla nascita (nel 2001) gestisce la struttu- ra - e il Comune, che è il proprietario dell’immobile. La convenzione che regola i rapporti tra Servi di Maria e Comune prevede che i primi versino 50 mila euro l’anno di af- ell’ambito delle solenni celebrazioni per il 250° anniversario della nascita del grande compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo 27.1.1756 - Vienna 5.12.1791) c’è anche la bella medaglia dello scultore Giuseppe Grava di Revine. Si tratta di una fusione in bronzo patinato di 100 mm di diametro e in tiratura li- fitto al secondo mentre gli eventuali utili devono essere utilizzati per servizi alla persona. Proprio con questi utili il consiglio di amministrazione aveva in animo di finanziare le nuove attività. A iniziare dal centro diurno, a ser vizio non solo degli anziani di Follina, ma anche di Miane e Cison. Attualmente la casa di riposo ha 60 posti letto. Metà sono riconosciuti dalla Regione a favore di non autosufficienti. Altri dieci verranno riconosciuti entro breve. Sedici dei sessanta ospiti sono follinesi: per loro c’è uno sconto del 10 per cento sulla retta. L’assistenza è assicurata da una quarantina di dipendenti mentre una significativa presenza di volontari, all’incirca 25 persone, offre un continuo accompagnamento. La casa di riposo è anche sede dei corsi di formazione per operatori socio sanitari (40 gli iscritti quest’anno).(FC) Ma serve un altro museo? A l di là delle esigenze di ampliamento della casa di riposo, merita comunque un dibattito l’opportunità di realizzare un museo a Follina. Le esperienze dei paesi circostanti non sono esaltanti. Fare un museo come Dio comanda comporta ingenti spese, non solo di avvio ma anche di gestione. Per quanto riguarda in specifico la prima guerra mondiale, poi, c’è già a Vittorio il Museo della Battaglia. MEDAGLIA DI GRAVA PER MOZART N Domenica 16 aprile 2006 mitata a 20 pezzi con al “dritto” il busto di tre quarti del grande musicista salisburghese. Al “rovescio” si ricordano invece le opere che il librettista Lorenzo Da Ponte (Ceneda 10.3.1749 New York 17.8.1838) scrisse per Mozart, e che nella fattispecie sono: Le nozze di Figaro (1786), Il Don Giovanni (1787) e Così fan tutte (1790). (MS) VA’ DEE FEMENE: Passeggiata a Pasquetta I l gruppo promotore del recupero dell’area Va’ dee Femene di Colmaggiore di Tarzo, promuove per il lunedì di Pasquetta una passeggiata pomeridiana dal parco “Va’ dee femene” (sulla sponda tarzese del lago di Santa Maria) alla cima di un bosco panoramico vicino a Colmaggiore dove si insieme si gusteranno focacce e uova sode. 23 RIPRENDE IL RIORDINO L’archivio di Mel un tesoro di carta U n tesoro di carta. Così viene definito dall’archivista Maria Grazia Salvador, che ne cura la catalogazione, l’imponente raccolta di antichi documenti cartacei che compongono l’archivio del Comune di Mel custodito nella barchessa del palazzo delle Contesse. L’archivio, per fortunate vicende, conserva documenti dal XII secolo ai giorni nostri e occupa ben 240 metri lineari di scaffali, ma solo 40 metri lineari di carte sono state riordinati e ad oggi sono consultabili. Spiega Salvador: «Le potenzialità di questo archivio sono notevoli, sia da un punto di vista storico-economico che sociale e demografico, anche se mancano molte delle interessantissime pergamene utilizzate dalla Serenissima per inviare a Mel dispacci, comunicazioni e ordini. Durante il riordino non ho trovato nessuna mappa di Mel né un disegno, e queste sparizioni in un certo senso impoveriscono questo “tesoro di carta”». Tra il 1993 e il 1999 Salvador ha realizzato un un parziale intervento di riordino consultando 2.500 fascicoli processuali relativi al periodo compreso tra il 1116 e il 1797 (anno della caduta della Repubblica di Venezia e dell’arrivo dei francesi). È stato un lavoro scientifico che ha interessato ben 20 metri lineari di registri. Il riordino ha rivelato che nel periodo della dominazione della Repubblica di Venezia, a Mel, diversamente dagli altri territori, non vi era un podestà quale organo di raccordo tra Venezia e Zumelle, ma un feudo veneziano affidato agli Zorzi e amministrato da un vicario da loro nominato. Grazie a un contributo di 1.500 euro del Bim, Salvador proseguirà nel suo lavoro di sistemazione dei fascicoli e dei documenti dal 1797 in avanti. Ma per riordinare i rimanenti 180 metri lineari di materiale cartaceo servono molti altri fondi. Sergio Cugnach TRICHIANA: MANIFESTAZIONI PER GLI 85 ANNI DELLA MATERNA A Trichiana è iniziato il conto alla rovescia per la grande festa per gli 85 anni di fondazione dell’asilo parrocchiale “Federici Agosti”. L’appuntamento è per domenica 21 maggio. Ma prima di allora il consiglio d’inter-sezione dell’asilo ha organizzato tre iniziative: sabato 22 aprile, nell’ambito della Fiera di Primavera, le famiglie offriranno leccornie e manicaretti preparati in casa; domenica 23 tutta la popolazione è invitata a contribuire ai lavori di pulizia del cortile e di manutenzione ordinaria di parco-giochi e aule dell’asilo, seguirà pranzo offerto dal Comune per tutti i partecipanti all’“Aprile Verde”; domenica 14 maggio - festa della mammaper tutta la mattina le mamme proporranno un banchetto celebrativo sul sagrato antistante la chiesa arcipretale. e L’AZiON Quartier del Piave cinema, piazzetta, parcheggio e polo sportivo. La spesa complessiva a carico del Comune sarà di 351.650 euro. «La soluzione che abbiamo individuato soddisfa le esigenze sia del Comune che della parrocchia - spiega il sindaco Giustino Moro -. Noi siamo interessati ad avere un parcheggio capiente al di fuori del centro l prossimo autunno nale; come corrispettivo per parte del nuovo parcheggio e a riqualificare l’area lunpartiranno i lavori di la concessione il Comune verrà ricavato nell’attuale a- go via Marconi. La parrocrifacimento dell’area realizzerà un campo da cal- rea di accesso della struttu- chia aveva bisogno di un circostante il patronato e il cetto e un campo polivalen- ra scolastica: l’accesso verrà parcheggio per l’oratorio e cinema Careni. I cambia- te (pattinaggio, campo da quindi spostato interna- anche per il Duomo. Inoltre menti - che riguarderanno basket e pallavolo) in asfal- mente al parcheggio e in il Comune vuole manteneil piazzale antistante il cine- to nell’attuale area verde, di questo modo verrà garanti- re spazi di aggregazione ma, il campetto polivalente proprietà della parrocchia, ta maggiore sicurezza all’u- giovanile: per questo si è ime l’area verde che si trova posta a lato del cinema. tenza. pegnato a realizzare un alle spalle del campetto - soNell’accordo rientra anOgni singolo comparto campo di calcetto e uno pono frutto di un accordo tra che la scuola materna, di sarà diviso dagli altri da al- livalente, nel terreno della parrocchia, scuola materna proprietà delle suore di Ma- beri. Marciapiedi metteran- parrocchia, in sostituzione di Maria Bambina e Comu- ria Bambina, poiché una no in collegamento oratorio, di quello che verrà trasforne di Pieve. Questi mato in parcheggio. i termini della conVorrei anche sottoliCAMPO SPORTIVO venzione: l’attuale neare che la soluzioCINEMA campetto polivane progettuale adotCARENI lente, di proprietà tata consente di creaBASKET della parrocchia, re uno spazio che CALCETTO verrà dato in conmette in relazione l’oPATRONATO PALLA SCUOLA MATERNA CARENI cessione per 27 anratorio e il polo sporVOLO ni al Comune pertivo». ché lo trasformi a Il progetto, redatproprie spese in un to dall’arch. Renzo parcheggio da 52 Bottega, ha avuto il posti auto; l’area parere favorevole dei antistante il cineconsigli pastorale e PARCHEGGI ma, oggi utilizzata affari economici delcome parcheggio, la parrocchia e della verrà trasformata Curia vescovile. Via Marconi in piazzetta pedoFederico Citron Domenica 16 aprile 2006 UNIVERSITÀ ADULTI ACCORDO PARROCCHIA-COMUNE Careni: cambia l’area esterna I SERNAGLIA: È MORTA SUOR MERCEDE LUCCHETTA L’ 11 marzo scorso è ritornata alla casa del Padre, dopo 53 anni di vita religiosa nella congregazione delle suore Mantellate Serve di Maria, suor Mercede Lucchetta, al secolo Celestina. Di belle qualità umane e professionali, suor Mercede è stata apprezzata per il suo instancabile lavoro come infermiera pro- fessionale accanto ai malati in tanti ospedali. Ha anche diretto con impegno e professionalità la scuola infermieri di Montebelluna educando le allieve soprattutto alla sensibilità e all’amore al malato. Dal 1996 viveva per motivi di FARRA, PIEVE E REFRONTOLO: Una guida per la sicurezza N elle case dei cittadini di Pieve, Farra e Refrontolo sta arrivando un libretto giallo contenente consigli, comportamenti e servizi per rendere più sicura, e quindi più tranquilla, la vita quotidiana. La guida, finanziata con un contributo regionale ottenuto salute nella casa di riposo di Mestre, rendendosi disponibile ai vari bisogni della comunità nel servizio affettuoso alle consorelle ammalate. Suor Mercede ha sempre coltivato la sua vita interiore con la preghiera; anche nell’ultimo periodo di malattia è stata di esempio per la serenità con la quale si è messa nelle mani di Dio. leggersi con attenzione e da tenere a portata di mano per una rapida consultazione. mediante la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane, è divisa in quattro capitoli: “Le attenzioni da avere”; “A chi rivolgersi in caso di furto/smarrimento”; “I servizi comunali”; “Altri servizi”. È una pubblicazione da SOLIGO: Libro di Ceschin sui fatti del 1944 V enerdì 21 aprile, con inizio alle 20.30, nel Centro Parrocchiale di Soligo avverrà la presentazione del volume di Daniele Ceschin, “La lunga estate del 1944. Civili e partigiani a Farra di Soligo e nel Quartier del Piave” (Istresco 2006). Il giornalista e scrittore Gianni Favero ne discuterà con l’autore. La serata sarà introdotta dal sindaco di Farra di Soligo dott. Domenico Citron e dall’assessore alla cultura Ivana Merotto. Il libro è stato promosso dall’Amministrazione Comunale di Farra di Soligo. Oltre al testo dell’autore, sono riprodotte in appendice tre interviste con Marina Dolfin, la staffetta partigiana Angiolina Morona e il partigiano Mario Andreola; un colloquio con Andrea Zanzotto su Toni Adami; le memorie del partigiano Augusto Padoin. PASQUETTA A SOLIGO, MORIAGO E COL S. MARTINO Saluto della Primavera sul colle San Gallo Come tradizione comanda a San Gallo sarà festa il giorno di Pasquetta con “Il saluto alla primavera” organizzato dalla pro loco di Soligo. Questo il programma: alle 10 apertura del chiosco; alle 10.30 giochi tradizionali; alle 12.30 grigliata, pan de casada e sopressa; alle 1.34 concor- so di pittura, riservato agli scolari di elementari e medie, sul tema “Un sogno a San Gallo”; alle 17 premiazione del concorso e lancio di palloncini. È anche prevista la celebrazione della messa alle 11. Pasquetta all’Isola dei Morti Il Gruppo Alpini di Moriago organizza per il lu- nedì di Pasqua il tradizionale pranzo all’aperto all’Isola dei Morti. L’appuntamento è alle 12.30. Per prenotazioni telefonare al 340.6702976. Il sabato successivo, 22 aprile, gli Alpini saranno al lavoro con forche, rastrelli e decespugliatori per ripulire il parco dell’Isola. Le penne nere moriaghesi invitano tutti i volenterosi a unirsi a loro in questo prezioso servizio. La pulizia inizia alle 13.30. Passeggiata tra i vigneti Lunedì 17 aprile chiude la mostra del Prosecco Doc di Col San Martino. Alle 9 da piazza Rovere partirà la settima passeggiata “Camminando su per le rive”. Alle 22 spettacolo pirotecnico conclusivo. 25 Grande entusiasmo, per le danze popolari D ivertirsi e socializzare. Due cose che gli iscritti al corso di danze popolari dell’Università Adulti di Pieve di Soligo sanno fare benissimo. Cancellando la vecchia immagine fatta di pantofole e di uncinetto, i circa venti allievi di questo corso, trascinati dall’entusiasmo dell’insegnante Lucia Possamai, si riuniscono una volta la settimana presso la Casa delle Associazioni (ex Cfp) di Pieve di Soligo per cimentarsi senza inibizione nelle più disparate danze popolari provenienti da ogni angolo del pianeta, alternando nel corso della lezione country, danze ebraiche, bretoni e africane, in un turbine di passi e piroette da fare tutti assieme o divisi in coppie. «L’attività è iniziata dall’idea della mia collega Renata Canzian – spiega Lucia Possamai, insegnante di sostegno alla scuola media di Miane e grande appassionata di danza – con lo scopo di sviluppare gli aspetti motori e di socializzazione insiti nella danza. Personalmente ho iniziato a tenere il corso l’anno scorso, notando subito l’ottima disponibilità dei partecipanti all’apprendimento: vederli con questa voglia di imparare, di impegnarsi e di lavorare in gruppo è stata per me una grande soddisfazione». La lezione, in programma il venerdì pomeriggio, dura circa un’ora ed è sempre frequentatissima: ogni settimana si praticano diverse danze, in modo tale da diversificare il tipo di lavoro di ogni lezione del gruppo. «Gli allievi partecipano con regolarità ed entusiasmo alle lezioni: la cosa più sorprendente è come ognuno di loro riesca a metterci del suo, facendo emergere il suo modo specifico di interpretare la danza». Iniziato lo scorso ottobre, il corso terminerà a fine maggio, non prima di aver permesso all’affiatatissimo gruppo di esibirsi domenica 30 aprile alle 15.30 durante la cerimonia di chiusura dell’anno accademico in villa Brandolini a Solighetto, con un saggio che promette di regalare a ballerini e pubblico altri momenti di divertimento alla scoperta delle tradizioni danzanti di diversi paesi del mondo. Andrea Zampieri e L’AZiON Conegliano SCUOLA BIBLICA FORANIALE Adulti assetati di Parola P er offrire un’opportunità di formazione e di approfondimento della fede, da cinque anni nella forania di Conegliano viene promossa la Scuola Biblica. La formula vincente di questa iniziativa è data da diversi fattori. Innanzitutto la presenza di biblisti che sanno trasmettere le proprie conoscenze in modo efficace e coinvolgente. A questo si aggiunge poi la doppia possibilità di frequentare le lezioni. Il giorno prestabilito è il giovedì ma c’è chi sceglie di trovarsi alle 17.30 nei locali della parrocchia di Santa Maria delle Grazie e chi, nella maggior parte dei casi per motivi di lavoro, opta per le 20.30 presso la parrocchia di San Pio X. Complessivamente sono stati quest’anno 136 i frequentanti il corso che ha visto quale relatore don Santi Grasso, docente al Seminario di Udine e alla Pontificia Università della Santa Croce di Roma. Sono dieci gli incontri che si susseguono per concludersi agli inizi del mese di aprile. Ad una presentazione del biblista segue il dibattito e l’approfondimento in assemblea. Quest’anno è stato affrontato lo studio del Vangelo di Giovanni. «Il tema - spiega una partecipante - ha suscitato un particolare interesse fin dalle prime lezioni, in quanto il vangelo di Giovanni è meno conosciuto rispetto ai sinottici e profondamente diverso per la sua struttura e per la Cristologia presentata. Il relatore da parte sua porta i partecipanti a cogliere il messaggio che Giovanni offre nel suo Vangelo attraverso l’analisi, il confronto, la contestualizzazione, con spunti e collegamenti relativi all’esperienza di fede che oggi si vive. Il suo compito è stato impegnativo ancor più perché ad ascoltarlo sono adulti, non esperti in analisi storico - critica, ma molto desiderosi di cono- DALLA REGIONE 412.000 EURO PER IL RESTAURO DELLE MURA L a Giunta regionale del Veneto ha approvato il riparto dei contributi per l’anno 2006 a favore del recupero di immobili di pregio non statali e di siti di interesse storico, culturale e artistico delle Città Murate MDG: Il fuoco benedetto nelle famiglie S abato santo 15 aprile i chierichetti e i ministranti della parrocchia di Santa Maria delle Grazie passeranno a portare il fuoco benedetto in tutte le famiglie. Il fuoco è il simbolo di Cristo risorto ed è l’augurio che il parroco, insieme ai chierichetti, porge per una santa Pasqua del Signore. Rotatoria tra le vie Istria, Sauro e Filzi D al 17 aprile il semaforo posto all’incrocio tra viale Istria e le vie Sauro e Filzi verrà sostituito da una rotatoria. In questo modo l’amministrazione vuole rendere più sicuro l’incrocio e più fluida la circolazione. della regione. Nella nostra diocesi arriveranno 412.000 euro per il secondo stralcio del restauro e del consolidamento della cinta muraria occidentale e della Rocca di Castelvecchio di Conegliano. ARTE: Opere di Massini a Sant’Orsola I n occasione della mostra delle opere di Claudio Massini, “Lo scandalo della pittura”, aperta a Palazzo Sarcinelli dal 16 marzo, è allestita, da sabato 15 a lunedì 17 aprile, una seconda piccola esposizione dei suoi dipinti nella chiesetta di Sant’Orsola in Castello. L’apertura segue questo orario: 15-19. Ingresso gratuito. che questo si rompa, lungo una tegola rovesciata all’interno di un cerchio di terra battuta. Il gioco continua anche domani. Ingresso libero. VENERDÌ 14 Alle 20.30, per le vie della città sarà celebrata la Via Crucis, con partenza dalla Chiesa di Santi Martino e Rosa e arrivo in Duomo. Stessa ora, la Via Crucis sarà celebrata anche sui colli di Collalbrigo con partenza dalla chie- sa di Parè. DOMENICA16 Alle 14, nell’area esterna della chiesa di Scomigo, si rinnova la tradizione del gioco della Righea di Pasqua e Pasquetta. La Righea è un gioco che prevede di far scivolare un uovo, senza LUNEDÌ 17 Il Circolo Anspi L. Murialdo e Gli Amici Sportivi di San Martino organizza la festa di Pasquetta a Framos con partenza dalla parrocchia di San Martino, con pic-nic e giochi popolari. scere da vicino la Parola, come mai prima d’ora hanno avuto occasione di sperimentare». La Scuola Biblica organizzata a livello foraniale ha mosso i suoi primi passi nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie e ora, da un paio d’anni, è gestita dal Centro Culturale Humanitas. I suoi frequentanti non sono unicamente appartenenti alle parrocchie della Città, ma diverse sono le persone che provengono da altri paesi quali San Vendemiano, San Pietro di Feletto, Ponte della Priula, Susegana, Santa Lucia di Piave, Codogné, Pianzano, Vittorio Vento, Pieve di Soligo e addirittura Mogliano. Al termine del corso vengono inoltre raccolte le relazioni del docente che poi, da lui riviste, vengono consegnate quale dispensa ai corsisti. Il gruppo di lavoro che si occupa di far proseguire la Scuola Biblica ha già messo in moto l’organizzazione per il prossimo anno pastorale. Si riprenderà quindi con la seconda parte del Vangelo di Giovanni, in quanto gli incontri recentemente conclusi non hanno permesso di approfondire l’intero libro, visto il contenuto molto vasto e particolare. Gerda De Nardi Domenica 16 aprile 2006 27 PROGETTO PER ANZIANI Un cane per vincere la solitudine A nziani meno soli e meno emarginati se adottano un cane. Si basa su tale constatazione il progetto proposto dalla clinica veterinaria “Città di Conegliano” all’Amministrazione comunale, che vi ha formalmente aderito il 27 marzo scorso. Si tratta della possibilità offerta ad anziani che vivono soli di adottare un cane e innescare così fenomeni positivi come la lotta all’emarginazione, la rottura delle differenze sociali, l’apertura e il dialogo con il mondo esterno, in applicazione delle teorie di questa nuova scienza chiamata “pet therapy”. Secondo tale disciplina, la presenza di un animale migliora da un punto di vista psicologico la vita dell’individuo, diminuendo la solitudine e la depressione, agendo da supporto sociale, dando un impulso alla cura di se stessi e diventando una fonte di attività quotidiane significative. Gli animali, pertanto, possono diminuire l’ansia e predisporre una stimolazione del sistema ner- voso o, in altre parole, abbassare lo stress divenendo una fonte di contatto piacevole, una visione rilassante e una percezione di sicurezza e tranquillità. Il personale della clinica “Città di Conegliano” si impegna a offrire gratuitamente agli anziani che accettano l’affidamento di una cane le relative prestazioni veterinarie, l’inserimento del microchip, le vaccinazioni e le visite di controllo a domicilio per l’educazione sanitaria e alimentare. Come spiega Ernesto Schievenin, direttore sanitario della clinica e coestensore della “Carta dei valori e dei principi sulla pet relationship”, «la presenza in casa di un animale domestico, di un cane in particolare, procura soprattutto alle persone anziane una serie di benefici, come la compagnia, il contatto fisico, la spinta alla programmazione dei pasti e delle uscite, la rassicurazione di non essere soli in casa, spesso la difesa dall’intrusione di estranei malintenzionati». Francesca Nicastro 28 S.VENDEMIANO / GIOVANI E TEMPO LIBERO A zonzo tra piaceri e responsabilità C onsiderano il tempo libero come uno spazio per fare ciò che vogliono e rilassarsi. Non ne hanno molto, dall’una alle due ore alla settimana. Che trascorrono, perlopiù, in casa insieme agli amici o ascoltando musica o guardando la televisione. Ma c’è anche chi frequenta bar e locali pubblici nonché campi sportivi e palestre. È questa la fotografia del rapporto tra giovani di San Vendemiano e tempo libero scattata grazie a un’indagine del Gruppo di coordinamento per le politiche giovanili e di comunità. Le risposte fornite da 137 giovani tra gli 11 e i 20 anni sono state analizzate e commentate da Valentina Rettore nel corso di una serata pubblica. «Per gli adolescenti – ha spiegato Rettore – il senso principale attribuito al tempo libero è quello di momento, attività, spazio da condividere, passare, stare con gli amici o conoscerne di nuovi». DEFINIZIONI DI TEMPO LIBERO DATE DA RAGAZZE E RAGAZZI Cos'è per te il tempo libero? . . . . . . . . . . . . . Valori % Fare quello che voglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 Rilassarmi e fare quello che voglio . . . . . . . . . . . . . 21 Rilassarmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Non essere a scuola e non studiare . . . . . . . . . . . . . 13 Non essere a scuola e non fare sport . . . . . . . . . . . . 2 Divertimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Intessere relazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Sport . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Il 35 per cento identifica il tempo libero con la possibilità di “fare quello che voglio”, cioè scelte svincolate da autorità esterne, in piena autonomia. In sostanza i ragazzi «mettono al centro la possibilità di creare uno spazio dove poter esercitare come soggetti, “io”, la propria “volontà” in una tensione verso il “fare”» spiega Rettore. Andando a vedere come i ragazzi sanvendemianesi trascorrono effettivamente il tempo libero, si scopre che il 27 per cento lo riempie “intessendo relazioni” mentre il 13 per cento pone sullo stesso piano “amici, sport e televisione”. Molto distanziato il computer (4%). Approfondendo l’analisi si scopre che le ragazze tra i 15 e i 18 anni privilegiano l’“intessere relazioni” mentre i ragazzi più piccoli preferiscono gli amici, VAZZOLA: GENITORI-FIGLI PERCORSO FORMATIVO S i intitola “La relazione educativa” il percorso di formazione teorico-pratico per educatori, insegnanti e genitori promosso dagli assessorati alla Pubblica istruzione e alle Politiche giovanili in collaborazione con l’istituto comprensivo di Vazzola e l’Operativa di comunità dell’Ulss 7. Sono stati programmati quattro incontri, due rivolti a tutti i genitori e insegnanti delle scuole primarie e della scuola secondaria di primo grado e due rivolti in maniera specifica ai genitori e insegnanti delle classi terze della scuola se- condaria di primo grado. Il calendario degli incontri prevede per mercoledì 19 aprile l’intervento del professor Ernesto Gianoli con una relazione dal titolo “Educare a scuola, educare in famiglia: relazionarsi con gli alunni, relazionarsi con i figli”. Mercoledì 26 con il professor Amerigo Zanella verrà trattato il tema de “La diversità: risorsa e impegno educativo per una efficace integrazione”. Infine, il percorso formativo si chiuderà mercoledì 3 e mercoledì 10 maggio con gli interventi del professor Franco Santama- e L’AZiON Coneglianese Domenica 16 aprile 2006 lo sport e la tivù. Vi è poi una fetta di intervistati che passa il proprio tempo libero girovagando tra una varietà di luoghi e di attività senza una meta precisa. Interessante il dato sulla quantità di tempo libero che i ragazzi ritengono di avere a disposizione (non è il budget effettivo per il quale sarebbe stato necessario redigere un diario giornaliero). Circa i tre quarti dichiara di avere dalle 2 alle 10 ore settimanali a disposizione, cioè tra meno di un’ora e le due ore al giorno. Nello specifico, il 40% ha meno di un’ora durante i giorni feriali, mentre il 35% ha tra una o due ore al giorno. Infine c’è un 25% che dispone di più di due ore al giorno. Infine i luoghi frequentati. La maggioranza, il 31%, dichiara di trascorrere il tempo libero in casa. L’altro gruppo consistente, il 21%, lo trascorre tra casa e bar o locali pubblici. Seguono, ben distanziati, campo sportivo, palestra, oratorio, strada. Alla presentazione della ricerca ha partecipato anche don Fabio Soldan, attualmente responsabile della Pastorale giovanile diocesana e in passato cappellano a San Vendemiano. «Occorre educare a viversi nel tempo, educarsi al limite, al confine, non come privazione di libertà ma come condizione del nostro esserci – ha sottolineato don Fabio –. La vera condizione della libertà non è fare ciò che si vuole ma è poter disporre della propria volontà, nella capacità di individuarsi e compiere scelte significative per la propria e altrui esistenza nel tempo e nello spazio che ci è dato». (FC) INAUGURATA A ORSAGO Banca della Marca nuova sede centrale E ra il settembre del 1895 quando nella canonica di Orsago il parroco don Antonio Possamai diede vita alla “Cassa rurale di depositi San Benedetto”. A 110 anni da quell’evento, che offrì a molti agricoltori e a pochi pionieri dell’artigianato la possibilità di riscattarsi dalla povertà più nera, sabato 8 aprile è stata inaugurata una nuova ala della prestigiosa sede centrale di Orsago e presentato un libro celebrativo. Ora l’antica “Cassa rurale” si chiama “Banca della Marca”, dopo la fusione della Banca di credito cooperativo di Orsago con l’omologo istituto di credito di Vidor, e ha 27 sportelli in altrettante località tra la provincia di Treviso e il confine friulano. «Vogliamo continuare ad essere banca della comunità – spiega il direttore generale Giuseppe Maset – e in questo senso è rivolto il nostro impegno di azienda che produce valori, prestando molta at- L’intervento di Gianpiero Michielin TAPPI DI PLASTICA PER SOSTENERE LA “FIOROT” ria e della professoressa Loredana Carniel e le relazioni dal titolo “Incertezza e complessità: senso e significati” e “I segnali di rischio e la relazione che protegge”. Tutti gli incontri si svolgeranno nell’aula magna della scuola media di Vazzola. I l comitato San Pellegrino Laziosi di Ponte della Priula, fautore dell’erezione di un capitello e della dedica di una piazza al santo invocato quale taumaturgo dei tumori, ha avviato una raccolta di tappi di plastica per sostene- tenzione alla famiglia e al territorio verso il quale ci sentiamo impegnati nel promuovere una crescita responsabile attraverso l’attività economica e sociale». Sabato pomeriggio, prima del taglio del nastro della nuova ala della sede centrale, al cinema Cristallo è stato presentato da Guido De Carlo il volume “Tanti paesi una sola Banca”, scritto a più mani e finemente illustrato da immagini a colori del territorio dove opera Banca della Marca. Un libro elegante destinato – come ha detto il presidente Gianpiero Michielin – «a far conoscere a tutti i soci la realtà sociale ed economica, le bellezze naturali ed artistiche, i personaggi delle realtà dove ci sono sportelli di Banca della Marca». Poi l’inaugurazione ufficiale con i personaggi della politica locale su un grande palco insieme ai consiglieri di amministrazione dell’istituto di credito. Antonio Menegon re l’associazione Fiorot. Presso la ferramenta Vazzoler, la Casa del giocattolo, il supermercato Maxì e l’edicola di Vittorio e Danila Ceneda, è possibile portare i tappi in plastica recuperati dalle bottiglie di acqua minerale, delle bi- bite, dei contenitori di detersivi, creme e dentifrici. I tappi in plastica saranno riciclati e il ricavato andrà all’associazione Fiorot, ma il gesto della raccolta dei tappi è inteso anche come momento di riflessione sulla malattia e sulla necessità del riciclaggio. Informazioni si possono ottenere al numero telefonico 0438-402696. (AM) e L’AZiON Coneglianese ostanziale fermo della pratica relativa al gasdotto Cimadolmo-Susegana presso le competenti sedi ministeriali. Studio inesistente di possibili deroghe al piano Pai del 1999 di tutela ambientale del fiume Piave. Assenza di comunicazioni ufficiali sul piano operativo, dal giugno 2005, da parte del colosso Snam-Edison, responsabile ed esecutore del gasdotto in questione. Questi i nodi insoluti che gravano sulla realizzazione del metanodotto suseganese, ormai da 4 anni. Un mega progetto di pubblica utilità, consistente in un tracciato di 16 chilometri, preposto a trasportare gas metano da Cimadolmo fino alla rete di S. Anna, oltrepassando, con una condotta di 60 cm. di diametro, buona parte dei territori collinari di Susegana e della vicina Colfosco. A salvaguardia del- la propria zona collinare, sotto vincolo di “bene paesaggistico” e, dei diritti legittimi dei proprietari fondiari, l’amministrazione comunale suseganese propone un percorso alternativo da effettuarsi lungo il greto del fiume Piave. Progetto sostenuto e caldeggiato anche da un Comitato popolare di cittadini, sorto spontaneamente, a difesa dell’integrità ambientale ed economica dei fondi terrieri e delle aziende agricole in essi situate. È stato proprio il Comitato popolare a richiedere a gran voce la convocazione di una conferenza stampa, che si è svolta giovedì 30 marzo, per chiamare a raccolta tutte le parti in causa, pubbliche e private, coinvolte nella controversa questione e per fare chiarezza sulla “latitanza” di provvedimenti da parte del complesso Snam-Edison. «Siamo amareggiati, delusi e molto preoccupati - sottolinea un rappresentante del comitato - di fronte a questo silenzio indecifrabile della Snam e non vorremmo finire, per trovarci la megacondotta passare a 20 metri dalle nostre case». Un silenzio lungo più di 7 mesi che desta perplessità anche nel primo cittadino di Susegana. «Ho più volte fatto presente, in maniera ufficiale, ai dirigenti Snam - precisa il sindaco Gianni Montesel - la necessità da parte del Comune e di tutta la cittadinanza di ricevere rassicurazioni certe e dati oggettivi sul tracciato effettivo da realizzare, per una soluzione che sia meno impattante e dannosa per tutti. Il Sottosegretario Giampaolo Dozzo e l’assessore provinciale Mario Piovesan conoscono le nostre posizioni - aggiunge Montesel - ovvero che se stoccaggio deve essere, per una condotta di tale portata, deve ricavarsi solo ed esclusivamente nell’alveo del Piave». Ma i proprietari terrieri sono stanchi del disinteresse e delle lungaggini imposte dalla politica. «Registriamo con amarezza l’assenza, alla conferenza stampa, degli interlocutori politici invitati - commenta uno spettatore - quindi ancora una volta la loro indifferenza verso le nostre esigenze... Tuttavia non ci diamo per vinti e se sarà necessario, per evitare la devastazione delle nostre terre, giungeremo a forme di protesta più dure ed eloquenti». Elena Pilato PONTE DELLA PRIULA: Il libro di Rossetto SAN PIETRO: Pasquetta al Parco GODEGA: Mercatino dell’Antiquariato CASOTTO: Appalto per la nuova rotatoria SUSEGANA / SI TEME IL COLPO DI MANO Gasdotto,silenzio che preoccupa S “I l Gazzettino e la società veneta” è il libro del giornalista Sante Rossetto che verrà presentato, giovedì 20 alle 20.30, all’Open caffè di Ponte della Priula (Susegana). L’iniziativa è organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune, guidato dalla dottoressa Vincenza Scarpa, e rientra nel fortunato ciclo “Un libro in cantina”. Presenta il lavoro lo storico trevigiano Ernesto Brunetta. L 33 MARENO E SANTA MARIA Al via il recupero di due edifici pubblici D ue grossi interventi stanno per partire a Mareno di Piave: la ristrutturazione dell’edificio adiacente al centro sociale del capoluogo per farne un centro culturale e il restauro delle ex scuole di Santa Maria del Piave che diventerà sede dell’ufficio postale, dell’ambulatorio medico e di alcune associazioni. Il primo intervento ammonta a 1.340.000 euro: 155 mila vengono dalla Regione, 300 mila dal privato con cui il Comune ha sottoscritto l’Accordo di Programma per il piruea dell’Oasi Campagnola, 885 mila dal Comune. «Con il centro culturale rispondiamo a un’esigenza di spazi per la cultura espressa dalla popolazione di Mareno - spiega il sindaco Eugenio Tocchet -. Ogni iniziativa culturale promossa dall’amministrazione e dall’associazionismo ottiene buoni riscontri: dalla musica classica al jazz, agli incontri informativi sulla salute. Nell’edificio strutturato ricaveremo una grande sala da 300 posti e locali per la scuola di musica e le associazioni». Il secondo intervento comporterà una spesa di 830 mila euro, coperti in parte (180 mila euro) da contributo regionale. «L’ex scuola di Santa Maria diventerà un centro servizi spiega Tocchet -. Un quarto dello spazio verrà occupato dall’ufficio postale, il resto da un ambulatorio medico e dalle associazioni. Particolarmente importante è l’accordo che abbiamo trovato con le poste che realizzeranno una parte dei lavori; noi, in cambio, non esigeremo l’affitto per sei anni. L’ufficio di Santa Maria è una bella realtà che richiama clienti un po’ da tutto il comprensorio». Per entrambi i lavori la conclusione è prevista tra la primavera e l’estate 2007. L unedì 17 aprile, festa di Pasquetta, si terrà nel parco dell’Antica Pieve di San Pietro di Feletto la terza festa di Primavera. Alle 11 viene celebrata la messa sotto il capannone. Alle 12.30 pranzo a base di churrasco. Nel pomeriggio giochi e righea. Organizza l’associazione “Amici della Antica Pieve di San Pietro di Feletto”. unedì 17 aprile al palafiera di Godega di Sant’Urbano si tiene l’edizione di aprile del Mercatino dell’antiquariato. Solitamente la manifestazione si tiene la terza domenica del mese ma per il mese in corso è stata spostata, essendo la terza concomitante con la Pasqua. a giunta comunale di San Pietro di Feletto ha approvato il progetto esecutivo della rotatoria che verrà realizzata in località Casotto all’incrocio della statale 635 con via dei Pascoli. Ora si procederà all’appalto dei lavori stimati in 225 mila euro. La spesa in parte coperta da un contributo regionale di 160 mila euro risalente al 2001. REALIZZATO DA STEFAN di un altorilievo in pietra dolce raffigurante Giovanni Paolo II, che lo scultore collaltino ha realizzato dopo che in un’assemblea pubblica è stato deciso di dedicare al papa scomparso un anno fa la piazza del paese. Ma se per la dedica ufficiale si dovranno attendere i tempi di legge, per posizionale il monumento devozionale non si è perso tempo. Avverrà domenica 23 aprile verso le 10,30 dopo la messa solenne delle 9,30 dedicata al santo patrono San Giorgio. La festa di San Giorgio comincia nella serata di venerdì 21 aprile con l’apertura dello stand enogastronomico e prosegue sabato con l’inaugurazione alle 18 della mostra personale del pittore Elio Poloni. In serata ballo con l’orchestra Arcobaleno, mentre domenica sera c’è il gruppo “Pierre e gli Astri”. (AM) CAMPOMOLINO: LA PASSIONE DI GESÙ A Collalto monumento a papa Wojtyla T L Domenica 16 aprile 2006 orna a Collalto dal 21 aprile al primo maggio la tradizionale festa di San Giorgio con l’inaugurazione di un monumento a papa Woityla prevista per do- menica 23 aprile subito dopo la messa delle 9,30. La festa paesana promossa dal Gruppo Festeggiamenti Collalto ha quest’anno un sapore diverso, con la nuova piazza del paese realizzata dal Comune a ridosso degli impianti sportivi che viene impreziosita da un’opera dell’artista Pietro StePietro Stefan al lavoro per il monumento a papa Giovanni Paolo II fan. Si tratta Ecco come saranno il centro culturale di Mareno e il centro servizi di Santa Maria del Piave I momenti più significati della vita di Gesù rivivono nella rappresentazione “Passion” interpretata da 110 abitanti di Campomolino (frazione di Gaiarine) il Venerdì Santo (14 aprile) alle 20.30, il giorno di Pasqua (16 aprile) alle 20, e il lunedì di Pasquetta (17 aprile) alle 20. Alla rappresentazione prendono parte persone di tutte le età, istruite e condotte dalla mano esperta del regista Ivo Vidotto, che è anche l’ideatore e lo sceneggiatore della rievocazione. COLFOSCO: NUOVA MENSA SCOLASTICA C on l’avvio dell’anno scolastico 2005-2006 è entrata in funzione la nuova mensa scolastica per i bambini delle scuole elementari di Colfosco, realizzata dal Comune di Susegana, in adiacenza all’edificio esistente. La struttura, che ha il tetto in legno lamellare, è costata 130.000 euro. Il progetto è stato curato dall’ing Paolo Nardo. 34 COMMOSSO ADDIO A DON MONDIN Dall’Egitto a Sacile per don Rosario Mondin «P ur di parlare ai giovani di Cristo, noi salesiani facciamo di tutto, perfino i professori di scuola» mi ha detto una volta, sorridendo come sempre, don Rosario Mondin, morto a 74 anni venerdì 7 aprile all’hospice “Via di Natale”, di Aviano. Era lì da un mese e mezzo, a terminare il suo calvario cominciato cinque anni fa: un calvario che don Rosario, 45 anni di messa di cui 25 dedicati, ogni fine settimana, alla parrocchia di San Nicolò di Sacile, ha affrontato così come riesce a pochi. Con una fede senza cedimenti, con una serenità capace di dare coraggio a chi lo visitava, con la sua voglia di scherzare e di sorridere che neanche il cancro è riuscita a togliergli. Neanche dopo che gli aveva tolto tutto, perfino la parola. Originario di Campo di Alano del Piave, nel Feltrino, don Rosario, che conosceva bene anche l’inglese, si era brillantemente lau- reato in matematica: era questa la materia che, con scienze e fisica, ha insegnato ad intere generazioni di liceali del “Don Bosco” di Pordenone e di Tolmezzo, ricoprendo anche l’incarico di preside per lunghi anni in queste e in altre sedi. Ultima, in ordine di tempo, quella di Alessandria d’Egitto: «Nel 1993 aveva spontaneamente dato la propria disponibilità a trasferirsi in Russia», ha ricordato il suo superiore durante il funerale. «Ma non se ne era fatto nulla fino al 1999, quando don Rosario, che già non era più un giovanotto, aveva tranquillamente accettato di trasferirsi in Egitto». Col sorriso di sempre, col coraggio e l’entusiasmo di un ragazzo ma con la piena consapevolezza delle “abitudini da lasciare” e “da prendere” come scriveva nell’offrirsi anche a questo non obbligatorio impegno, riducendo al minimo, come sua abitudine, il peso delle difficoltà da affrontare. Che non sono state poche: ma don Rosario ha amato subito con intelligenza e generosità anche quel non facile paese, oggi così lontano, non solo geograficamente. E ce ne parlava nelle sue omelie domenicali sacilesi, nelle due chiacchiere dopo la messa: con lucidità pari ad una grande apertura di cuore e di mente, aiutandoci a capire quel mondo che era subito diventato “suo” e anche nostro. Potremmo dire mille cose belle di don Rosario, ASS.GHIRANO PORTE APERTE: S. CASSIANO: calcio e bici alla “Festa del vino” il leader sarà ancora Baita C laudio Baita è stato riconfermato presidente dell’associazione Ghirano Porte Aperte. Baita guiderà il sodalizio per il prossimo triennio in collaborazione con un nutrito consiglio direttivo. Ne fanno parte, infatti, i vicepresidenti Giuseppe Biasi e Yuri Ros, la segretaria Lara Mattiuzzi, l’economo Giovanni Vivan e i consiglieri Walter Bittolo, Irene Bressan, Mauro Catto, Eleonora Ciot, Filippo Corazza, Luigi De Marchi, Stefano Fracassi, Maurizio Marcon, Mauro Marcon, Michele Monno, Anna Pasquali, Gianpaolo Pescarollo, Flavia Poletto, Stefano Riva, Simone Tomasella, Giuseppe Tonel e Paolino Zanutto. Mario De Biasi, Piergiorgio Ros e Gisella Schizzi sono i revisori dei conti. Il prossimo impegno di Ghirano Porte Aperte, rinnovata e ringiovanita, sarà a fine giugno la Festa dei patroni santi Pietro e Paolo con il Torneo delle contrade di calcetto. (GB) P ienone di manifestazioni nel fine settimana di Pasqua alla Festa del vino di San Cassiano. Sabato 15 alle 19 Paolo Cossi presenterà il suo “1976-2006 a trent’anni dal disastro”, fumetti sul terremoto del Friuli, e si inaugurerà la mostra “25 anni di San Cassiano Pedala”. Alle 14.30 del giorno di Pasqua scatterà la gara ciclistica juniores “Coppa festa del vino”; a Pasquetta s’allestisce il “Mercatino e mostra della creatività” e si svolge il Memorial Gardenal di calcio, categoria Esordienti (finali alle 15); dalle 11, inoltre, gli spettacoli di scherma medievale con la compagnia “Callis Maior”. Sempre aperti pesca di beneficenza e stand enogastronomico. Giovedì 20 alle 20.45 serata dedicata all’educazione alla salute e prevenzione dei tumori con i medici del Cro di Aviano. (TB) MONUMENTO AL “PIRATA” Biz e Pasqual celebrano Pantani D al Livenza al Mortirolo per amore di Marco Pantani. È un architetto di Caneva, Michele Biz, il vincitore del bando di concorso indetto dall’Assocorridori per la realizzazione del monumento al Pirata che sorgerà lungo la salita del Mortirolo. Il monumento, abbozzato assieme al collega Alessandro Broggio di Vittorio Veneto, consisterà in una lama di acciaio in pendenza, fissata “a mensola” a un muro eretto su uno dei tornanti più duri del mitico Mortirolo. Il Pirata vi comparirà nell’atteggiamento di scat- tare sui pedali e involarsi verso il traguardo in solitaria. L’opera sarà realizzata dallo scultore di Sacile Alberto Pasqual e avrà una lunghezza di sei metri e un’altezza massima di un metro e mezzo. L’inaugurazione dello speciale monumento sarà prima del 27 maggio, data in cui il Giro d’Italia professionisti affronterà il Mortirolo. Giacinto Bevilacqua SACILE: Chopin e Renato Zero G e L’AZiON Friuli Domenica 16 aprile 2006 iovedì 20 alle 21, a palazzo Carli, ultimo appuntamento del ciclo “Il museo dei suoni”, progetto di ascolto del repertorio classico per pianoforte con l’utilizzo di videoproiezioni. Tema della serata: “Chopin e Renato Zero tra Atto ed Azione: Nadjia Bruckhorst”: Gianni Della Libera e Roberto Girolin eseguiranno al pianoforte il “Lichtzwang”. Ospite il maestro Didier Ortolan. di quanto sia diventato parte viva di noi parrocchiani sacilesi di San Nicolò in questi venticinque anni di presenza speciale, specie al confessionale, che ci ha regalato. Della sua fede adamantina, della sua squisita umanità, del suo esser prima di tutto un prete profondamente felice di esser tale. Ma, salesiano e insegnante com’è stato, mi piace ricordarlo con le immagini del suo funerale affollato di giovani. Con i loro jeans strappati, come usa, non tentavano neppure di frenare le lacrime: don Rosario aveva l’età per essere il loro nonno, ma loro sentivano di aver perduto un padre insostituibile. Tra quelli che lo hanno ricordato all’altare, uno, musulmano, veniva da Alessandria d’Egitto: «Don Rosario mi ha dato tanto – ha detto –, gli ho promesso che avrei pregato per lui in arabo al suo funerale. L’ha fatto con la voce rotta dall’emozione, dopo aver invitato tutti noi a farci quel “segno della croce” che lui non può fare. Ma che ha imparato ad amare attraverso il cuore grande del professore e amico Rosario Mondin. Un prete capace di far vedere e amare a chiunque il volto di Cristo. Gabriella Sartori PENNUTI SUL LIVENZA DAL 23 L’aviaria non ferma la Fiera primaverile A viaria? Quale aviaria? Dopo settimane da panico di H5N1 che sembrava mettere a rischio la Fiera primaverile di Sacile e addirittura sembrava far suonare campane a morto, dopo sette secoli e 732 edizioni, sulla Sagra degli osei di Ferragosto (il cui manifesto sarà realizzato dalla lombarda Daniela Gambolò, vincitrice del concorso), alla fine il presidente della Pro Sacile Giuseppe Fabbroni può tirare un sospiro di sollievo. E con lui i sacilesi tutti. «Domenica 23 aprile la Fiera primaverile si svolgerà come di consueto – riferisce Fabbroni» Gli uccelli potranno cantare e gli animali da cortile mettersi in mostra; unica precauzione, il certificato sanitario rilasciato dal veterinario che attesti la zona di provenienza. Solo le anatre saranno bandite da Sacile. Il 23 quindi sarà Fiera come prima – la Pro garantirà come di consueto la disinfestazione a fine manifestazione – e più di prima, con la mostra di pesci dei nostri fiumi presso l’ex Banco Ambrosiano in piazza del Popolo. E chi l’avrebbe mai detto, dopo che a febbraio Fabbroni e soci avevano dovuto ufficialmente deliberare l’addio ai pennuti d’aprile? «E invece alla fine – spiega Fabbroni – il Friuli Venezia Giulia si è adattato alle regole più permissive stabilite dalla Regione Veneto per altre manifestazioni di animali da cortile». Un calo della paura da aviaria che va di pari passo con il calo dell’attenzione in materia dei mass media, ora ipnotizzati dalle baruffe chiozzotte elettorali. E allo stesso modo addio paura anche per la Sagra degli osei di Ferragosto, che potrà avvalersi degli stessi, pennuti, ingredienti. Diversi casomai potranno essere i cuochi, se andrà in porto la collaborazione della Pro con un esperto di promozione turistica indicato dal Comune di Sacile. Tommaso Bisagno e L’AZiON Opitergino LAVORI IN PROGRAMMA A TEMPIO Prima la canonica poi il centro visitatori G iungono perfino dall’Austria per visitare l’antica chiesa dei Templari a Tempio. Il sito sta conoscendo un interesse senza precedenti da parte dei visitatori che giungono in pullman, anche due alla settimana. Un afflusso che avrebbe bisogno di un luogo d’accoglienza che adesso non c’è. È anche a questo, dunque, che punta il progetto di dare sistemazione all’attuale canonica, chiusa ormai da diversi anni. «È un lavoro oneroso sul piano finanziario – commenta don Corrado Forest, parroco di Tempio – perciò stiamo cercando di reperire fondi attraverso diverse iniziative. Una di queste sono i concerti che il famoso tenore Miro Solman Busolin, che è originario di Tempio, tiene nella chiesetta». Un concerto si è svolto qualche giorno fa, il prossimo è previsto per la metà di maggio. La chiesa di Tempio «Il primo obiettivo – continua don Corrado – è la sistemazione della canonica in modo che io possa andare ad abitarci. Ora come ora le sue condizioni non permettono che vi si possa alloggiare». L’edificio risente del trascorrere del tempo: ha necessità di risanamento degli impianti, di ristrutturazione. «Una volta che sarà sistemato l’alloggio per il parroco – spiega don Corrado – pensiamo VENERDÌ 14 Venerdì Santo. A Oderzo recita Ufficio delle Letture e Lodi alle 8 in cappella di S. Francesco; lettura del Passio alle 16 e Via Crucis alle 20.30. A Camino grande Via Crucis che partirà dalla chiesa parrocchiale alle 20 per raggiungere la chiesa parrocchiale di Fratta (nella foto) alle 21.30, passando per il cimitero di Camino e il piazzale dell’ex discoteca 181,5. SABATO 15 Sabato Santo. A Oderzo, recita Ufficio delle Letture e Lodi alle 8 in cappella di S. Francesco; solenne Veglia pasquale alle 20.30. MERCOLEDÌ 19 Alle 20.30 il cinema Cristallo ospita un convegno dal titolo “Il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti alternative: gli impianti fotovoltaici e solari - di rendere più accogliente il pianterreno, in modo da poter dare una struttura per tutte le attività parrocchiali e magari un punto di riferimento per i visitatori, sempre più numerosi, che giungono. Grazie ad un gruppo di giovani volontari sono state organizzate delle visite guidate. È un primo passo al quale ne potrebbero seguire altri in futuro». Nel frattempo prosegue il progetto avviato dal agevolazioni e detrazioni fiscali”. Il convegno è organizzato dal Comune di Oderzo in collaborazione della Provincia di Treviso, l’Associazione nazionale per l’isolamento termico e acustico (Anit) con il sostegno dell’Ordine degli ingegneri e il Collegio dei geometri della Provincia di Treviso. Farmacia di turno: Dal Magro, piazza Marco d’Aviano 7, Piavon, telefono 0422-752950. Riprende l’impegno per riscoprire le mura templari Comune in collaborazione con la Provincia e la Soprintendenza per ritrovare le vecchie mura dell’insediamento templare. «I lavori – dice don Corrado – sono proseguiti per tutta la scorsa estate ed ora riprenderanno. So che sono stati individuati dei reperti. Gli archeologi, dopo aver eseguito i necessari rilievi, hanno ricoperto tutto, perché non era possibile lasciare gli scavi aperti. Tra l’altro essi potevano costituire un pericolo». A questa interessante iniziativa promossa dal Comune, si aggiunge il progetto di illuminare il vialetto che dalla strada provinciale conduce alla chiesetta, rendendo ancor più suggestiva l’ambientazione creata dall’ansa del fiume Lia. Infine la nuova segnaletica turistica che dovrebbe essere installata renderà più agevole l’accesso ai visitatori di questo sito. Annalisa Fregonese S. MARIA PALÙ: Marcia della Chiesetta S i svolge lunedì 17, Pasquetta, alle 15 la 30ª Marcia della chiesetta, in località Santa Maria del Palù. È una manifestazione non competitiva a passo libero di 6 e 12 km. Organizza la società sportiva La Colfranculana, con partenza e arrivo nei pressi degli impianti sportivi di Colfrancui. Al mattino Messa solenne celebrata alle 11 alla chiesetta, intitolata all’Annunciazione della Vergine. (AF) Domenica 16 aprile 2006 35 NECESSARI INTERVENTI Soccorrete il Pronto Soccorso! L’ ospedale di Oderzo ha bisogno di un Pronto Soccorso migliore. «È un problema che ci trasciniamo da tanti anni – spiega il vicesindaco Edda Battistella –. Il Pronto Soccorso è inadeguato perché è piccolo, e perché il personale è poco. Tanto che i medici sono costretti a lunghi turni e che i pazienti, specialmente nei casi meno gravi, sono costretti ad attese anche di 6 o 7 ore. E le sedie sono poche: chi attende si deve sedere a turno». Come già fatto anche dagli stessi medici, Battistella ha recentemente presentato il problema al di- L’ospedale di Oderzo rettore dell’Ulss 9 Claudio Dario. «Mi ha risposto che ne era consapevole, e che la sistemazione del Pronto Soccorso opitergino sarà una priorità». Michele Tessarin, dirigente medico che segue l’ospedale di Oderzo nell’ambito della Ulss 9, ha confermato quanto già promesso: entro la fine dell’estate del 2006 la progettazione per il Pronto Soccorso sarà pronta. Tommaso Bisagno ODERZO: lo screening mammografico ora si fa in ospedale L o screening mammografico del distretto di Oderzo della Ulss 9, dopo 6 anni di attività in via Manin, si trasferisce in ospedale. L’Unità mobile attrezzata, dove si eseguono le mammografie di screening, è in via Luzzati 33, in locali attigui alla Guardia Medica. Per ogni chiarimento o per spostamento degli appuntamenti, rimane a disposizione la Centrale operativa di screening al Dipartimento di prevenzione: chiamare dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 10.30 0422323880, fax 0422-323714, [email protected]. ODERZO: l’addio a suor Noemi, per anni operò a Casa Moro «H a passato tutta la vita nella preghiera, sempre con il rosario in mano. Negli ultimi 8-10 giorni di vita, tra le sofferenze che la hanno portata anche alla paresi, le era rimasta solo la preghiera: se qualcuno si rivolgeva a lei non rispondeva, ma se si metteva a pregare, pregavano insieme». Con queste immagini che ben sintetiz- zano una donna di forte fede viene raccontata suor Noemi (Renata) Cescon da una suora del collegio San Giuseppe. Al collegio suor Renata viveva; qui lunedì 10 si è celebrato il suo funerale. Suor Renata era originaria di Visnà e a lungo negli anni Settanta e Ottanta aveva prestato il suo ser vizio all’Opera Moro di Oderzo.(TB) a CONEGLIANO Via Cadore 16-Tel. 0438/412186 a ODERZO Via Roma 33-Tel. 0422/814718 a VITTORIO VENETO Via Battisti 5-Tel. 0438/53453 a VALDOBBIADENE Via Mazzini, 41 Tel. 0423/972880 a MOTTA DI LIVENZA Piazza S. Rocco, 27 Tel. 0422/861820 a PIEVE DI SOLIGO Via Sartori, 4 Tel. 0438/980833 36 e L’AZiON o Mottense / Opitergin Domenica 16 aprile 2006 LE LETTURE DEI MOTTENSI? MANUALI DITTE DI MOTTA E SALGAREDA DI CUCINA E TESTI DI SPIRITUALITÀ Quattro incendi solo un caso? Anima e stomaco O riana Fallaci e Dan Brown sono gli autori dei best seller più venduti nel Mottense; il settore dedicato ai più piccoli è quanto mai in buona salute, mentre la televisione è fondamentale nelle strategie economiche della letteratura attuale. Questi gli aspetti più curiosi che emergono da una chiacchierata nel periodo in cui a Motta si è tenuta l’undicesima edizione della mostra del libro per ragazzi, con chi di libri se ne intende: Sergio Momesso, titolare della “Piccola libreria dietro l’angolo” (www.piccolalibreria.it), una delle librerie cittadine. Quali i libri in assoluto più venduti nell’ultimo anno? «Certamente i volumi della Fallaci sono molto richiesti, ma citerei pure “Il Codice Da Vinci” di Dan Brown; segue a ruota il nuovo libro del maghetto Harr y Potter. Tra i best seller anche Giovanni Paolo II con il suo penultimo libro, “Alzatevi, andiamo” e a ruota “Memoria ed identità”. Ma allo stesso livello di vendita troviamo libri completamente diversi, come “100 colpi di spazzola” di Melissa P. e “Oggi cucino io” dal programma di Antonella Clerici». E se volessimo dare uno sguardo, ad esempio, a quest’ultimo mese? «Sicuramente l’opera di Tiziano Terzani “La fine è il mio inizio”; si vende moltissimo “Ho voglia di te” di Federico Moccia e l’ultimo libro di Fabio Volo “È una vita che ti aspetto”; tra questi il nuovo volume sulle ultime ore del compianto papa Viaggio in libreria a coronamento della Mostra del libro per ragazzi Wojtyla, “Lasciatemi andare”, uscito ad un anno dalla scomparsa del Pontefice». Quali le maggiori tendenze del mercato? «Come si può notare da questi dati, la pubblicità televisiva del prodotto o dell’autore di turno è fondamentale. Il messaggio, infatti, transita più velocemente e determina una maggior vendita». Un settore che non conosce crisi? «Certamente la letteratura per ragazzi. Nel no- S.VINCENZO / AL SUO POSTO CONDOMINIO E NEGOZI Addio lager I l “lager” non c’è più. È stato demolito e l’area verrà completamente riorganizzata. Con il termine “lager” venivano indicate le vecchie casette popolari e la grande casa con i quattro camini che incombeva proprio sull’incrocio con via Comunale di Faè. Strutture vecchie che ormai avevano fatto il loro tempo ed esaurita la loro funzione. È intervenuta l’Ater, l’agenzia per l’edilizia territoriale, proprietaria degli immobili, eliminando quella che era una zona degradata e dando avvio ad un progetto di riqualificazione. Dove c’era la casa con i quattro camini verranno realizzati un parcheggio e un’area a verde. Il volume fabbricabile verrà spostato più all’interno, dove sarà realizzato un condominio. Al pianterreno di quest’ultimo è previsto lo spazio per un negozio di vicinato, dove poter acquistare i generi di prima necessità (pane e latte ad esempio), utile ad un quartiere che è molto cresciuto in pochi anni. In più, sempre a carico dell’Ater, è prevista la sistemazione dell’incrocio che verrà regolato da una rotatoria. La viabilità ne dovrebbe trarre beneficio, almeno è quanto ci si augura. Nelle ore di punta, per chi giunge da Faè, è difficoltoso immettersi su via Altinate. La rotatoria dovrebbe ovviare a questi inconvenienti. Annalisa Fregonese stro punto vendita ad esempio, vista la grande richiesta, abbiamo dedicato grande spazio per libri dedicati all’infanzia e ai giovanissimi. Molta è la riSergio Momesso chiesta di libri di spiritualità in genere. Infatti accanto al Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica, si nota l’aumento della vendita di volumi dedicati alla spiritualità orientale, alla medicina alternativa e alla realtà giapponese, un mondo che evidentemente affascina». Quale la tendenza per saggistica e cultura in genere? «I classici sono sempre richiesti; buona è la domanda di libri d’arte. Per quanto riguarda la storia: la stragrande maggioranza delle richieste è relativa alle due guerre mondiali, in particolare la Grande Guerra, che ha caratterizzato la storia dei nostri territori». Curiosità? «Pochi i libri di politica richiesti, molti invece i libri di cucina. Inoltre chi viene in libreria chiede sempre più spesso il prodotto audiovisivo: per questo abbiamo creato una zona dedicata ai film d’autore, in supporto dvd». Gianandrea Rorato MOTTA: incontro sull’affido S i svolge giovedì 20 aprile, alle 20.15 in biblioteca a Motta, un incontro di sensibilizzazione su “L’affido familiare” promosso dall’Ulss 9. Per informazioni sull’incontro, ma anche per dare la propria disponibilità per l’affido, rivolgersi al Consultorio familiare di via Manin 46 a Oderzo: 0422-715657 o 715658. ODERZO: addio a Guerrino Zaninotto È morto martedì 11 Guerrino Zaninotto, opitergino settantenne. È stato impegnato e conosciuto in molteplici ambiti, dal lavoro in banca all’hobby del calcio agonistico; è stato consigliere comunale Dc, membro del coro Ana e di quello del Duomo, presidente dell’Opera Pia Moro. Il funerale si è svolto mercoledì 12. D ue incendi nella zona industriale di Motta e altri due in quella di Salgareda in tre settimane: episodi che preoccupano la cittadinanza e mettono in primo piano il problema della sicurezza sul posto di lavoro. Il primo si è verificato tre settimane fa alla ditta Veneta Verniciature in via Istria: un incendio ha fatto danni per circa un milione di euro. Solo il repentino intervento dei vigili del fuoco ha evitato il peggio. Se l’incendio si fosse propagato fino al reparto verniciature, non ci sarebbe stato nulla da fare. La Veneta Verniciature, una cinquantina di dipendenti, ha ripreso l’attività pochi giorni dopo. Il secondo episodio si è verificato qualche giorno dopo presso la ditta Inipress, fabbrica di materie plastiche in via Ma- gnadola. Anche qui nessun ferito ma diversi i danni: le fiamme si sono propagate in un reparto di stampaggio di materie plastiche, interessando un’area di 600 metri quadri. L’intervento dei vigili del fuoco è durato fino all’alba. Poi in settimana altro incendio, que- Preoccupazione per la sicurezza delle zone industriali sta volta doloso, nella zona industriale di Salgareda, alla ditta Vercoll, in via dell’Artigianato, produttrice di solventi e prodotti per la verniciatura. Alle otto del mattino il titolare dell’azienda si è accorto delle fiamme: sul luogo i vigili del fuoco di Motta, per un intervento durato quattro ore. La produzione è continuata senza stop. L’incendio sarebbe avvenuto per cause dolose: qualcuno avrebbe scavalcato la rete di recinzione, scassinato una porta e provocato la scintilla, che poi avrebbe trovato terreno fertile nel capannone. Quarto episodio venerdì 7 alla 3B in via delle Industrie a Salgareda: è andato a fuoco un silo, senza nessun danno alle persone né alla produzione in azienda. Dunque la sicurezza delle zone industriali è argomento che torna prepotentemente in primo piano. A Motta il sindaco si è fatto consegnare la relazione dei vigili del fuoco relativamente agli incendi del comune, mentre Stenio Odonti di Motta Nuova, insieme al suo gruppo consiliare, ha richiesto con forza, tramite anche documenti ufficiali, un tavolo di confronto tra istituzioni e industriali. Scopo della proposta, l’analisi della situazione e misure per una maggiore sicurezza nelle aree produttive. Da ricordare il dibattito che a Motta lo scorso anno ha animato il confronto politico in seguito all’incendio di una ditta specializzata nello stoccaggio di rifiuti tossici, episodio che ha fatto aumentare i controlli nell’area. (GR) e L’AZiON orie m e M / e s n e tt o M / Veneziano 100 POSTI DI LAVORO PERSI E RICOLLOCARSI SARÀ DIFFICILE Gds, poche speranze M entre vengono dati ormai per scontati i cento posti di lavoro tagliati alla Gds di Motta di Livenza, la questione si sposta su un piano prettamente socio-politico: più di qualcuno pensa già al seguito. Sindaco e sindacati vedono tra le priorità dei dipendenti la ricollocazione nel mercato del lavoro, cosa certamente complessa, visto che l’ottanta per cento dei lavoratori è composto da donne (per le quali trovare lavoro è più difficile). Sull’azienda della zona industriale sud aleggia lo spettro di cento licenziamenti su un totale di 400 operai. Lunedì 10 pomeriggio, sotto una pioggia torrenziale, buona parte degli operai ha manifestato in piazza, con bandiere e striscioni, mentre i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti dal sindaco Graziano Panighel. «Non abbiamo molte possibilità La manifestazione dei lavoratori della Gds in piazza a Motta Domenica 16 aprile 2006 FAMIGLIE DELLA GMG IN VISITA A VILLANOVA A rrivano i tedeschi! Quattro famiglie di Francoforte e dintorni, che l’estate scorsa hanno ospitato alcuni giovani opitergini e mottensi della corriera 4 in cammino verso Colonia e la Giornata Mondiale della Gioventù, saranno in vacanza in Italia dal 17 al 21 aprile. I Benner, i Braun, i Bebeiweil e i Nold desiderano incontrare i giovani pellegrini diocesani martedì 18 aprile verso le ore 19.30 presso i locali della parrocchia di Villanova di Motta, ospiti del “capocorriera” don Vittorio Battistuzzi. Un occasione per ricordare insieme quei bellissimi giorni, davanti ad un piatto di pastasciutta. Andrea Pizzinat CEGGIA SALUTA COMMOSSA IL CAV. GINO BONOTTO D 37 “Amici del cuore” rinnova letto il nuovo consiglio direttivo dell’associazione Amici del Cuore. Presidente Egidio Bianco, vicepresidente Emilio Colledan, segretario Salvatore Napoli, amministratore Ferruccio Clementi. Revisori: Gabriele Borin, Vittorio Marini e Germano Gavagnin. Consiglieri: Domenico Martini, Giuseppe Favretto, Antonio Neri, Marco Tonello, Lucia Marson, Luigi Gaino, Anna Marilda Marson, Natalia Vazzoler, Catia Poles, Andrea Roncolato, Gianni Velo, Franco Manzoli e Flavia Poles E TORRE L’AC incontra Federica Bastianello per risolvere questo problema – ha spiegato Panighel –, sappiamo che purtroppo non abbiamo la possibilità di imporre le nostre scelte ad una multinazionale. Quindi pensiamo di istituire, anche in collaborazione con la Provincia, un tavolo dove far incontrare domanda e offerta di lavoro, per trovare una veloce ricollocazione a questa manodopera». Preoccupazione dal fronte delle rappresentanze sindacali. Alessio Lovisotto della Cisl e Candido Omicciuolo della Cgil au- spicano che una soluzione si possa ancora trovare, anche se non negano il loro pessimismo: sentimento giustificato dalla franca esposizione della situazione che hanno ascoltato dall’azienda. «Si tratta comunque – hanno detto – di una ditta che fa parte della storia del comune, e ci auguriamo che il sindaco possa in qualche modo intervenire sulla vicenda. I costi che l’azienda deve tagliare non possono comunque ripercuotersi sui dipendenti e sulle loro famiglie». Andrea Zambenedetti omenica 9 aprile, a 82 anni, è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Gino Bonotto di Ceggia. Persona molto nota in paese, affezionato lettore de L’Azione, era una persona distinta, ma coraggiosa. Terzo di undici fratelli, presidente dell’associazione Combattenti e reduci di Ceggia per sei anni, era stato insignito, poco meno di un anno fa, del titolo di Ca- valiere della Repubblica. Il presidente Ciampi gli ha riconosciuto alti meriti, proprio per il comportamento valoroso dimostrato in tre anni di guerra, attraversando l’intera Penisola. Nell’ultimo abbraccio si sono stretti attorno a lui la moglie Anna, i figli Vincenzo, Franco, Marisa e Carla e numerosi parenti e conoscenti ai quali ha lasciato un affettuoso ricordo di sé. (BD) assessorato alla Cultura e la Biblioteca comunale di Ceggia ripropongono per la primavera, come nel 2005, due iniziative destinate a chi desidera approfondire le proprie conoscenze musicali e quelle legate alla psicologia dell’adolescenza. Nei mesi di aprile che si terranno all’ex cie maggio infatti tornerà nema Toniolo di Ceggia, ogni giovedì dal “Capire la mu20 aprile al 25 sica”, la serie di maggio, dalle 20 lezioni-conceralle 21.30, proto con l’obiettiporranno un vo di avvicinare viaggio attraveril pubblico alla so gli strumenti comprensione musicali, nati ed del linguaggio evoluti per emusicale: in Giovanni Menegon sprimere epoquesta edizioche, costumi e ine gli incontri CEGGIA dee diversi. Nel primo incontro, giovedì 20 aprile, l’esperto Umberto Berti parlerà de “La tromba: dal canone barocco al musical di Broadway” con brani di Pachelbel, Weber e Piovani. Si terrà invece dal 18 aprile al 20 giugno, dalle 17.30 alle 19.30, tutti i martedì, all’auditorium comunale di via Roma, il corso di psicologia con il formatore e consulente di relazioni di aiuto Giovanni Menegon, che quest’anno affronterà il tema “Adolescenza, prove di volo”. Entrambe le iniziative richiedono l’iscrizione, da fare in biblioteca (telefono 0421-322456). Beatrice Doretto ANZANO CORDIGNANO MADONNA DELLA PACE GIOVANNI DE NONI 1906-2006 Nel centenario dalla nascita e nel ventesimo della morte viene ricordato dalle figlie Nella e Annamaria. ESTER SERAFIN in PIN n. 17.11.1931 - m. 20.4.2003 Sono passati ormai tre anni, ma il tuo ricordo rimane sempre vivo. Da te abbiamo imparato pazienza e bontà anche nella sofferenza. Con affetto, i tuoi cari. GIUSEPPE ARMELLIN n. 7.2.1920 - m. 2.11.1996 GABRIELE ARMELLIN n. 28.7.1956 - m. 11.1.2001 I vostri cari vi ricordano sempre con tanto amore. Dal Cielo pregate per noi. CEGGIA: 200 studenti delle medie incontrano “Insieme per l’Africa” SOLIGO L’ S abato 1º aprile quasi duecento ragazzi, cioè gli alunni di tutte le classi della scuola media Marconi di Ceggia e delle classi quinte della scuola elementare Collodi, hanno partecipato all’incontro con i rappresentanti dell’associazione “Insieme per l’Africa” di Ceggia, invitati a scuola per approfondire con gli studenti finalità e iniziative della loro associazione, e per ricevere il contributo In biblioteca per capire la musica e gli adolescenti di solidarietà che gli alunni hanno ricavato dall’iniziativa “Mercatino di Natale 2005”. L’appuntamento è una delle attività formativodidattiche programmate nell’ambito del progetto “Conoscere e capire l’Africa”, progetto che quest’anno ha rivolto la sua attenzione alla Guinea Bissau. La nazione in cui opera padre Gianfranco Gottardi, il missionario di Gainiga sostenuto dall’associazione “Insieme per l’Africa”. GIANNI QUAGLIO n. 25.11.1939 - m. 18.4.2005 A un anno dalla scomparsa sei sempre nei nostri cuori. Moglie, figlio e tutti i tuoi cari CAPPELLA MAGGIORE FRANCO GAVA n. 11.4.1935 m. 17.4.1999 SECONDO ROMANO GAVA n. 13.3.1912 m. 10.7.1979 “E sigenze diverse in età diverse. Crescere insieme ai figli”: è questo il titolo dell’incontro organizzato dall’Azione cattolica della forania di Torre di Mosto, per venerdì 21 aprile, alle 20.30, al centro civico di Torre (dietro il municipio). Interverrà la psicologa Federica Bastianello. RUA DI FELETTO LETIZIA SECCO in GAVA n. 22.3.1914 m. 25.1.1996 “Non si perdono mai coloro che amiamo, perché possiamo amarli in Colui che non si può perdere” (Sant’Agostino). Li ricordano con immutato affetto Rosy, Romano e Sandra, Paola e Franco, Giulia e Francesca CECILIA POL in VAZZOLA n. 20.11.1919 - m. 11.4.2001 Con l’affetto di sempre ti ricordano il marito Luigi, le figlie, i generi, i nipoti e i tutti i tuoi cari. Nel quinto anniversario della scomparsa, sarà celebrata una messa sabato 22 aprile alle 19 nella chiesa di Rua di Feletto. PER IL BASKET SAN VENDEMIANO È UN TRIONFO ANNUNCIATO. CAPOLAVORO DI COACH GEROMEL AI MONDIALI DI NUOTO Francesca Segat d’argento L’Italclean in serie C/2 I n testa dall’inizio alla fine della stagione, grazie a una difesa che si è dimostrata largamente la migliore del campionato (con soli 63,9 punti subiti a partita) e a un attacco che si è fondato sull’esperienza e sul talento di giocatori che con la serie D non avevano niente a che fare. Sono queste le chiavi del trionfale campionato dell’Italclean San Vendemiano, che con il successo casalingo di domenica scorsa con il Vittorio Veneto ha conquistato, con una giornata di anticipo rispetto alla fine della stagione regolare, la promozione in serie C/2. La squadra allenata da coach Fabrizio Geromel ha saputo così rispettare i pronostici di inizio anno, quando era annoverata come grande favorita alla promozione senza playoff, al pari dell’Hesperia Treviso, che invece dovrà guadagnarsi una difficile promozione alla off-season. Tutti i giocatori della rosa hanno saputo dare il proprio contributo: dai giovani De Nadai, Metlica, Chies, De Piccoli, Vascellari, Zambon e Zanardo ai più esperti Biolghini, Modolo, Arvedi, Fant e Giomo. Da sottolineare la stagione superba disputata da Omar Modolo, guardia LO SKATING CLUB MOTTENSE AI CAMPIONATI EUROPEI N uova soddisfazione sportiva per lo Skating club di Motta di Livenza. Ai campionati italiani di pattinaggio spettacolo per gruppi, svoltisi a Cividale del Friuli (Udine), il gruppo Italian Show nella categoria cadetti ha conquistato il terzo posto. In virtù di questo piazzamento la squadra ha centrato la qualificazione ai campionati europei che si svolgeranno a Reus in Spagna dal 28 al 30 aprile. Le atlete allenate da Ruben Genchi sono Margherita Battistella, Silvia Biancotto, Martina Bergamo, Alessia Casonato, Lisa Casonato, Alice Cella, Jessica Furlan, Erica Furlan, Rebecca Genchi, Giulia Moreira, Irene Lot, Vanessa Pastres, Alessia Panighel, Beatrice Parpinelli, Diletta Pavan, Giulia Rossetto, Marzia Tellan, Anna Trevisan, Elena Zanutel e Chiara Zanutto. A dalle doti offensive eccezionali, e da Stefano Arvedi, tiratore con trascorsi in serie B, che si è dimostrato sempre micidiale. Con una rosa così era difficile fallire, ma coach Geromel è stato bravo a dare una forte impronta difensiva alla squadra, che gli ha permesso di sopperire alle (molto rare per la verità) cattive giornate offensive, in alcune gare, delle proprie bocche da fuoco. Perché, come si dice, l’attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite. E Adesso per l’Italclean si prospetta la nuova esperienza della C/2 e sarà interessante se e come verrà ritoccata la rosa; non è retorica, ma a nostro avviso l’organico è già talmente completo da non necessitare di alcun rinforzo, che magari andrebbe a modificare degli equilibri così sapientemente e pazientemente costruiti in questa splendida stagione. Ma di tutto ciò se ne riparlerà tra qualche mese, adesso per San Vendemiano c’è solo da festeggiare. Eugenio Chini CAI E DINTORNI roina di questa settimana è fuor di dubbio l’associazione ciclopedista di Conegliano Liberalabici che, incurante delle festività, anzi, a maggior ragione, organizza lunedì una Pasquetta con i fiocchi, pedalando tra le righee. La partenza è alle 9.30 a Conegliano in direzione Vittorio Veneto, lungo un percorso di 40 chilometri, tra strade di campagna in parte sterrate, in lieve saliscendi, visitando e giocando alla righea, gioco tradizionale pasquale che consiste nel far scorrere le uova sode colorate cercando di colpire le avversarie. Le righee vengono prepa- rate con argilla levigata a forma di conchiglia. Il pranzo è al sacco e la giornata verrà conclusa con un brindisi finale per festeggiare i campioni di righea in una casa di campagna di Cozzuolo. Informazioni: www.liberalabici.it. Non è da meno l’associazione A ruota libera che, sempre il lunedì di Pasquetta, organizza una gita nell’entroterra triestino, alla scoperta del sentiero Rilke e del Carso, lungo un percorso di 60 chilometri. Tempo di festività, tempo di bisboccia e d’ozio totale? Vi sbagliate di grosso! Proseguo- i Mondiali indoor di nuoto, andati in scena in vasca corta a Shangai (Cina), è brillata la stella dell’ondina di San Giacomo di Veglia Francesca Segat. La nuotatrice azzurra, ormai approdata da una stagione alle Fiamme Gialle e trasferitasi a Roma, ha conquistato una fantastica medaglia d’argento nei 200 farfalla. Al Qui Zhong Stadium la ventitreenne ex Nottoli è entrata nella storia strappando il secondo posto con il tempo di 2’05"91, dietro soltanto all’australiana Jessicah Schipper. Per Segat si tratta del nuovo record italiano (ha migliorato il precedente primato nazionale, che apparteneva a Caterina Giacchetti, di 20 centesimi) con il quale si pone nella scia del- no indefessi i corsi organizzati dalla sezione Cai di Pieve di Soligo. Mercoledì 19, alle 21 nella sede del Cai di Conegliano, tocca alla lezione teorica di pericoli in falesia e montagna. Informazioni: www.caipievedisoligo.it. Fervono i preparativi, invece, alla sezione Cai di Conegliano, per organizzare le nuove entusiasmanti avventure che vedranno impegnato il prossimo anno il settore sci escursionismo. L’appuntamento per la redazione del nuovo calendario è mercoledì 19 alle 21 nella sede Cai di Conegliano. Informazioni: www.caiconegliano.it. Angela Deganis la primatista europea Annika Mehlhorn. L’argento nei 200 farfalla è l’impresa più importante della delfinista diocesana ma non l’unica realizzata in Cina. In batteria, infatti, Segat aveva contribuito in maniera fondamentale a qualificare la staffetta 4x100 misti femminile e a stabilire il nuovo record italiano della specialità. Assieme a Elena Gemo, Chiara Boggiatto e Cristina Chiuso, Francesca, impiegata in terza posizione, ha portato il record italiano a 4’03"62, spazzando via uno dei primati più resistenti del nuoto femminile. Il precedente record (4’08"56), infatti, era stato stabilito dalla staffetta Bissori-Dalla Valle-Tocchini-Susin il lontano 20 aprile 1997 a Goteborg (Svezia). CICLISMO: 68º Belvedere L a stagione del grande ciclismo propone per lunedì di Pasquetta il 68º Giro del Belvedere. La corsa internazionale per elite e under 23, organizzata dall’associazione Pro Belvedere e il Veloce club Orsago, porterà i migliori dilettanti europei a sfidarsi sui 198 chilometri di percorso con partenza e arrivo a Villa di Villa di Cordignano. Il programma prevede inizialmente la disputa di 17 giri del circuito Villa di VillaConche-Sarmede-Villa di Villa, quindi due giri lunghi con la doppia ascesa al Gpm di Montaner. Si parte alle 13.45.