- L`AZIONE - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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MESSAGGIO DEL VESCOVO
Ecco fino a che punto
Dio ci ama!
È
Pasqua! Parola che evoca
vita in pienezza, grazie alla potenza
della Risurrezione; e
speranza in un mondo
che può rinnovarsi in
forza del germe di novità assoluta che è la Pasqua del Signore Gesù.
Ci viene spontaneo
applicare alla Pasqua
l’immagine di un volto dispiegato alla luce solare e aperto ad un sorriso divino. E vorremmo che solo quell’immagine creata il mattino di Risurrezione potesse
avere cittadinanza nella storia, lasciando sepolti per
sempre gli eventi che l’hanno preceduta.
Eppure, a ben pensare, sono proprio quegli eventi che stanno all’origine della Risurrezione. Solo perché Gesù è morto è anche risorto. Come conseguenza
del suo morire. Poiché il suo è stato un morire singolare. Non è stato un accadimento da consegnare
alla cronaca nera. È morto da martire. Martire dell’Amore. Che non s’è arrestato neppure di fronte al
rifiuto radicale rappresentato dalla violenza della crocifissione.
E il Padre, nella potenza dello Spirito dell’Amore
ha dato la sua risposta al Figlio: tanto di vita in Risurrezione, portata al massimo delle sue potenzialità,
quanto di vita donata fin negli abissi della morte. Proprio in conformità alla legge del chicco di grano che,
caduto in terra, nel marcire fa germinare, moltiplicata,
nuova vita. Dio ha tanto amato l’umanità prigioniera
del peccato, in definitiva dell’egoismo, da farle dono
di un Amore crocifisso. Nella persona del Figlio. E ha
tanto amato il Figlio, anche nella sua umanità, da fargli dono della Risurrezione. Perché, a sua volta, la
sua Risurrezione potesse germinare in noi, credenti
in Lui, una vita da risorti.
Di conseguenza, tutto ciò che si compie in Lui partecipa del suo mistero pasquale, di passaggio cioè dal
morire al risorgere.
Vi partecipano anzitutto i tanti, troppi innocenti
crocifissi con Lui, in Lui. Vittime e martiri della malvagità e della barbarie umana. Dal piccolo Tommaso,
a chi viene volutamente abortito magari allo stato embrionale, alle persone vittime di guerre, di genocidi,
di denutrizione, di imprudenze e spericolatezze nella guida, di negligenze e indifferenze…
Vi partecipiamo noi se, liberamente, decidiamo di
vivere in Lui. Ogni frammento del nostro esistere feriale, vissuto in lui, non è mai insignificante e sterile.
Tutto viene reso significativo, anche le sconfitte e le
croci di cui sono disseminate le nostre giornate. Alla condizione che tutto in noi si svolga nel segno di
un amore autentico, l’unica risorsa in dotazione all’uomo capace di far rifiorire il deserto e far risorgere da morte.
E vi partecipano i nostri missionari e le nostre missionarie, cui giunga il nostro augurio carico di vicinanza, di affetto, di stima e di preghiera. Noi, carissimi missionari, guardiamo a voi come a testimoni di
un amore senza condizioni, trasparenza dell’Amore
che sa condividere tutto con la gente, portandone fatiche e croci, in vista di una evangelizzazione che mira a dare dignità a tutte le persone proprio nel prospettare loro il mistero della Pasqua di Cristo che opera in voi e in loro. Questa vostra presenza accanto
a tanti fratelli diseredati segnala la potenza di una Risurrezione che sospinge a dare la propria vita per le
persone che Dio stesso ama. Immensamente.
Ecco allora fino a che punto ci ama Dio: fino al punto da rendere noi segni del suo amore! E da riscattare ogni nostro agire per farne humus per la germinazione di una vita da risorti. Niente, nel Risorto, è
banale.
È questa la forza rigenerante della Risurrezione
nella storia dell’uomo da cui trae origine la speranza
cristiana. Una Speranza che, di cuore e con tanta amicizia, auguro specialmente a quanti sono in profonda crisi di speranza. In questo senso, buona Pasqua
a tutti!
+ Giuseppe Zenti
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 16 aprile 2006
LE DONNE PE
NELLA PASQUA LE DONNE SONO
PROTAGONISTE PRIVILEGIATE E PIÙ MERITEVOLI
Il Risorto le incontra
A
volte si scherza sul fatto che
Gesù risorto
sia apparso per primo
alle donne: voleva che
alla notizia fosse assi-
curata una pronta divulgazione. Ma c’è poco da scherzare. Le
donne nel vangelo si
comportano meglio degli uomini. Soprattutto
nel momento drammatico della sua morte.
Sono le donne che hanno avuto il coraggio di
seguirlo fin sotto la croce. Sono le donne che
NEL VANGELO DI GIOVANNI
Maria di Magdala dal sepolcro
alla pienezza della fede
U
n mattino presto, d’inizio settimana,
una
donna d’Israele si recava a
una tomba, posta appena
fuori dell’abitato cittadino.
Accadeva quasi duemila
anni fa e l’episodio aveva
come protagonista un personaggio poco conosciuto, proveniente da Magdala: una Maria comparsa
nell’entourage di Gesù di
Nazaret solo al termine
della vita del Maestro e
scomparsa dalla scena storica (non dalla leggenda)
subito dopo l’incontro con
il Risorto. Eppure essa domina gli avvenimenti della prima parte di un lungo
racconto (i capitoli 20 e 21
del Vangelo di Giovanni),
che si dipana concentrando l’attenzione su alcuni tipici protagonisti: dopo
Maria nella vicenda intervengono Pietro, il “discepolo che Gesù amava” e
Tommaso, mentre sullo
sfondo restano gli altri dieci.
Dal buio di quel mattino, nel giardino vicino al
Golgota, si passa al buio
della sera, in una sala chiusa, nella scansione cronologica di un’intera settimana, e poi all’alba che segue una notte passata sul
lago per la pesca. In duemila anni quelle pagine
sono state lette innumerevoli volte, con l’attenzione ai più vari interessi
e l’applicazione delle metodologie più disparate.
Nessun evangelista ha dato, come Giovanni, tanta
attenzione a quegli avvenimenti accaduti dopo la
morte di Gesù, che noi usiamo chiamare le esperienze pasquali. Nell’attenzione ad esse si avverte una evoluzione d’interesse: Marco, il primo degli evangelisti, si concentra solo sulle esperienze al
sepolcro, che sono anco-
ra predominanti in Matteo
Luca, mentre Giovanni
concede interesse prevalente alle “grandi” apparizioni di Gesù. La mattina
del primo giorno della settimana si succedono quattro scene al sepolcro: 1)
Maria di Magdala viene al
sepolcro, vede la pietra rimossa e va ad annunciare
a Pietro e al discepolo prediletto che “hanno tolto il
Signore e non sappiamo
dove lo hanno posto” (20,
1-2); 2) i due discepoli corrono al sepolcro e vedono
solo i panni sepolcrali, che
fanno giungere alla fede il
discepolo amato; poi se ne
vanno senza altre iniziative (vv. 3-10); 3) Maria,
piangente, si china an-
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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ch’essa e vede nel sepolcro solo due angeli, con i
quali accenna un breve
dialogo (vv.
11-13); 4)
Maria è sorpresa dalla
presenza di
un nuovo
protagonista, Gesù, il
quale le rivela la sua
nuova condizione e le affida un incarico, che ella
subito
svolge (vv.
14-18). Ogni scena ha una
sua propria comunicazione: silenzio totale nella prima; ancora silenzio nella
ABBONAMENTI 2006:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22
Sostenitore 80
il mattino del primo
giorno della settimana
vanno al sepolcro. E alle donne appare risorto, incaricandole di essere le messaggere
presso gli apostoli.
D’altra parte il comportamento di Gesù nei
confronti delle donne è
stato rivoluzionario rispetto alla cultura del
tempo dove la donna
non aveva alcuna considerazione sociale. E-
seconda, dove il messaggio è dato dai panni sepolcrali; incontro con gli
angeli nella terza, ricevendone domande ma non
messaggi; incontro infine
con Gesù, che interpella e
suscita una reazione di totalità di vita nell’incontro
con la Maddalena che approda alla pienezza della
fede e ad un annuncio cor-
rispondente. Un dato notevolmente sorprendente
se confrontato con un ambiente, quello giudaico del
primo secolo, nel quale si
affermava che “Chiunque
discorre molto con una
donna, è causa di male a
se stesso, trascura lo studio della Legge e finisce
nella Geenna”. Perché
mai parlare con una donna? Non insegna la tradizione che “una donna non
ha da imparare che a servirsi del fuso”, e che “l’uso della donna è di stare in
casa”, mentre “l’uso dell’uomo è di uscire e di apprendere dagli uomini”?
Eppure è proprio così: per
l’annuncio fondamentale
della risurrezione la voce
autorevole è quella delle
donne che, come Maria di
Magdala, si lasciano raggiungere dalla presenza
del Risorto.
Don Michele Favret
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il 12.4.2006 alle ore 15.30
e
L’AZiON
Primo Piano
ER PRIME
gli non ha avuto paura
di rendere alcune donne destinatarie dirette
della sua proposta di
salvezza e di coinvolgerle nella sua missione.
Anche oggi, pensando alla vita delle nostre
comunità cristiane,
dobbiamo dire: se non
ci fossero le donne...
In questa Pasqua
abbiamo voluto riser-
vare un’attenzione
particolare alle donne. Dopo il ricordo,
fatto dal biblista, della presenza delle
donne il mattino della risurrezione, in
particolare dell’incontro con Maria di
Magdala, abbiamo
sentito la voce di alcune donne presenti oggi nella nostra
Chiesa.
CLAUDIA DE FAVERI
“Incessante tam tam
dei cuori femminili”
C
laudia De Faveri è
da molti anni catechista nella parrocchia di
Soligo: i “suoi” ragazzi hanno appena ricevuto la cresima. Non è una catechista
“per caso” ma per scelta.
Anzi «per una necessità di
annuncio della buona novella, manifestatasi prorompentemente quando sono diventata madre ed ho
cominciato a rendermi conto che un figlio non ha bisogno solo di cibo e di vestiti, ma di un senso del vivere, di una profonda motivazione per dare il meglio
di sé, di una chiave di lettura non preconfezionata
per amare se stesso, gli altri, la vita. Allora non mi è
più bastato andare a messa
la domenica e pregare; ho
capito che mancava una
componente essenziale alla
mia identità cristiana: dire
quella “cosa bella” che mi
dà sostegno, forza, gioia,
coraggio, pazienza, fiducia...». Il passo verso l’aula
di catechismo è stato breve
«un po’ perché le donne so-
AGNESE E MARGHERITA
“Se parla una donna
più facile ascoltare”
L
e sorelle Agnese e
Margherita, 19 e 21
anni, sono entrambe animatrici dell’oratorio di Sacile, dove svolgono con entusiasmo la missione dell’annuncio. «La donna è per
sua natura figura materna,
per cui le è più semplice
svolgere questo ruolo» afferma con convinzione
Margherita, studentessa universitaria. «Trovo che sia
più facile prestare ascolto
ad una donna, perché incute rispetto e serietà quando prende la parola. In questo è più autorevole di una
figura maschile». Come si
sente oggi una giovane
donna come te e Agnese all’interno della Chiesa? «Sicuramente la donna, ancora oggi, va valorizzata maggiormente. Mi sembra, tuttavia, che siano stati compiuti dei passi avanti in que-
sta direzione. Una figura
femminile, a servizio della
Chiesa, può essere davvero utile per la sua predisposizione caratteriale al
prestare aiuto, soccorso e
conforto e a collaborare in
caso di necessità». Quale
futuro vedi per le donne?
«Prima di tutto spero che
un domani siano sempre
più i giovani a muoversi, visto che l’età media di chi si
impegna per la Chiesa è
piuttosto elevata. Noto che
ultimamente sono le ragazze in maggior parte ad
adoperarsi per varie motivazioni. Ne elenco qualcuna come la maturità precoce, la maggiore sensibilità,
la volontà di dare una mano, la mancanza di timore
nell’essere giudicata o indicata per la sua scelta di
mettersi a disposizione delle attività parrocchiali».
no più abituate a parlare
con bambini e ragazzi, perché la pazienza le caratterizza maggiormente degli
uomini, perché si sanno dedicare anche a quelle attività che, pur non appariscenti o pubblicamente gratificanti, riconoscono come
essenziali per la dignità e il
divenire dell’individuo. Un
po’ perché la Parola mi ha
sempre toccato, profondamente, il cuore. A tutto questo si è andata via via aggiungendo l’abbondanza
della Grazia nei momenti
sacramentali dei miei figli,
l’appoggio di mio marito, la
guida illuminante di un sacerdote precursore di novità, la condivisione di questo sentire con un nutrito,
caloroso, gruppo di persone pronte a “spendersi”. E
così essere catechista o animatrice è diventato per
me vitale».
Claudia si sente molto vicina alle donne che trovarono il sepolcro vuoto e con
il cuore in gola corsero ad
annunciarlo agli apostoli.
«Penso che le donne di ritorno dal sepolcro dicessero tra loro: “È vero, è tutto
vero, quello che noi già sentivamo, già serbavamo nel
cuore, quello che molti non
volevano più ammettere. Ora non possiamo più tacere”. Da allora questo tamtam dei cuori femminili ha
sempre continuato a risuonare».
Purtroppo molte potenzialità che le donne hanno
in sé non vengono valorizzate: «Credo che la fatica
più grande del mondo maschile sia accettare il confronto sereno, e quindi costruttivo, con le donne –
spiega Claudia –. È una situazione trasversale nella
società intera e anche nella
Chiesa. Sono ancora pochi
i preti che sanno cogliere
interamente le potenzialità
femminili, non tanto per
“tappare i buchi”, quanto
per la fattiva collaborazione
e costruzione della comunità. Le donne “hanno fame
e sete di giustizia”; sentono
molto, e possono fare poco.
Ma questa beatitudine continua a dar loro la cosa più
importante: la speranza».
Domenica 16 aprile 2006
MARIA PIA PERAZZOLO
“Senza di noi spazi
vuoti nella Chiesa”
C
he Gesù abbia affidato a delle donne il messaggio più importante da far conoscere al
mondo, la sua Risurrezione, è per me straordinario.
Attualmente questo fatto
può sembrare senza importanza, perché diamo
per scontata, almeno a parole, l’uguaglianza dell’uomo e della donna. Che ai
suoi tempi Egli si sia “fidato” delle donne, tanto da
mostrarsi loro risorto prima ancora che agli apostoli, mi fa sentire privilegiata
rispetto al dono della fede.
Lui si fida di me e mi
manda ad annunciarlo a
tutti come Risorto!
In diverse parti del Vangelo è presentata l’atten-
zione originale di Gesù nei
confronti delle donne, penso però che a volte non sia
messa abbastanza in evidenza da chi ci presenta e
ci spiega le Sacre Scritture,
forse perché, come dicevo,
diamo per scontata la parità.
E qui mi collego alla
questione dello spazio delle donne nella Chiesa.
La mia impressione è
che nel corso degli anni le
donne hanno via via aumentato la loro presenza
attiva “occupando” degli
spazi che, senza la loro disponibilità, sarebbero rimasti vuoti: vedi quante sono le catechiste, i ministri
straordinari dell’Eucaristia, le lettrici, le presenze
3
nei Consigli pastorali?
Questo per dire come la
donna abbia assunto in pieno il mandato di testimonianza e servizio, cosa che
spesso però è stata (e ancora lo è) “accettata” più
che riconosciuta e valorizzata, anche nelle nostre
parrocchie (sia detto senza polemica).
Io ritengo non sia da vedere come un caso, ma come segno se “Chiesa” è un
nome di genere femminile; e penso che ci sia effettivamente un carisma nostro, una specificità nel testimoniare la fede attraverso la gratuità, la tenerezza, il prendersi cura, la
fedeltà, la bellezza, la contemplazione, valori di cui
si sente sempre di più la
mancanza nella nostra vita
e che, pur essendo di tutti
possono essere maggiormente resi evidenti da noi
donne.
Maria Pia Perazzolo
di Torre di Mosto, 46
anni, capo scout
SUOR ALESSANDRA
“Complementarietà
tra uomini e donne”
È
vero, sotto la croce,
attorno alla tomba,
ma anche lungo il suo cammino, Gesù si trova circondato da donne che lo
servono, lo ascoltano, accolgono e diffondono il primo annuncio della Risurrezione, lo amano. Ancora
adesso, quando guardo le
nostre parrocchie rivedo
queste donne nelle semplici liturgie feriali, nei servizi dietro le quinte, nell’annuncio ai piccoli e soprattutto tra le mura della chiesa domestica.
Poco spazio alla donna
nella Chiesa? Non penso,
forse pochi piedistalli, ma
sappiamo bene che quel
Gesù che seguiamo ha ac-
cettato come suo unico piedistallo efficace la croce e
questo non sarà mai tolto,
non solo alla donna. Più volte, come ora, m’è stato chiesto se ritengo che la donna
debba essere più ascoltata
nella Chiesa e se ci vorrebbe più una Chiesa al
femminile.
Le esperienze più belle
e più fruttuose fatte in questi 16 anni di vita consacrata sono quelle in cui c’è
stata complementarietà tra
maschi e femmine. Molto
spesso ho avuto l’occasione
di collaborare con sacerdoti, consacrati, laici nel
mio servizio di pastorale e
per me è stata una ricchezza e so che anche per loro
è stato così.
Non credo a quelle frasi
che a volte sento “la donna
salverà il mondo!” A parte
che il mondo lo salva Dio,
ma quando si divide l’uomo
e la donna, le razze, i colori, le età... non è mai opera
di Dio. È questa la ricchezza della Chiesa. Dopo la Risurrezione c’è la Pentecoste che rende possibile una
grande testimonianza di
fronte al mondo: nelle diversità, tutti noi siamo una
sola cosa in Cristo Gesù.
Sr. Alessandra Zonato
Francescana dell’Addolorata, Fossà
MARILENA CASAGRANDE
“Noi comprendiamo
un annuncio di Vita”
«N
on è un caso
che il primo annuncio della Risurrezione
sia stato dato alle donne:
chi meglio di una donna
può comprendere un annuncio di vita e riproporlo
agli altri? Le donne sono
per natura portate alla promozione, alla difesa, all’annuncio della vita». Inizia così la riflessione di Marilena Casagrande, sposa,
mamma, laureata in psicologia, insegnante al Fanno
di Conegliano, da molti anni catechista – prima dei
bambini poi degli adulti –
nella parrocchia di Ponte
della Priula.
«A tutte le ragazze e le
donne che incontro – continua Marilena – cerco di
mettere in risalto lo specifico femminile che è l’attenzione alla vita. Sono rimasta sconcertata quando
ho saputo che c’era anche
una donna nel gruppo che
ha rapito e ucciso il piccolo Tommaso. Come può una donna togliere la vita a
un bambino? È davvero una cosa sconcertante».
Guardando alla realtà
della Chiesa, Marilena ritiene che ci siano ancora
dei passi da fare per aiutare le donne a capire e prendere coscienza del loro
specifico, della loro vocazione, del loro “genio”, per
dirla con un sostantivo caro a papa Giovanni Paolo
II. «Ci attende un grande
lavoro – conclude Marilena –: nel mondo c’è un gran
bisogno di annunciatori di
speranza. Penso alle famiglie, penso agli adulti che
vengono alle catechesi con
una intensa sete di Parola
di Dio, penso ai ragazzi che
vivono momenti di spaesamento e di difficoltà e cercano dei punti di appoggio.
A noi donne non manca il
coraggio per affrontare
queste situazioni, siamo attrezzate per resistere nelle difficoltà». (FC)
4
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 16 aprile 2006
DALLE URNE ESCE UN’ITA
ELEZIONI / PRODI GOVERNERÀ COL CENTROSINISTRA,
BERLUSCONI SI È CONFERMATO GRANDE STRATEGA
Hanno vinto in due
S
u una cosa sola
commentatori, politici, giornalisti sono d’accordo dopo le elezioni politiche del 9-10 aprile:
che l’Italia è spaccata in due.
Per la verità non servivano
grandi menti per capirlo,
semmai si tratta di interpretare questo fatto, ciascuno
per quel che gli compete. Per
chi dovrà governare, o cercare di farlo, per chi dovrà ricomporre le fila dopo la
sconfitta in vista delle future
battaglie, vicine o lontane
che siano.
Il vincitore, piaccia o no,
è il professor Romano Prodi,
cui ora spetta un compito difficilissimo: governare a capo
del centrosinistra un’Italia in
difficoltà, sociale ed economica, con una maggioranza
molto risicata della quale fanno parte anche forze politiche che in passato non gli
hanno garantito fedeltà, e altre la cui affidabilità governativa è tutta da dimostrare.
Ma c’è un altro vincitore,
piaccia o no: Silvio Berlusconi. Pur essendo uomo di
calcio, ed avendo messo in
campo una squadra a tre
punte, in zona Cesarini ha
giocato tutto da solo, intestardendosi in dribbling, ignorando i compagni di
squadra smarcati al suo fianco. Solo davanti al portiere
avversario ha però colpito il
palo, e la partita è finita: il Bologna ha battuto il Milan. A
lui rimangono gli applausi
dei tifosi, pur nella sconfitta.
E magari qualche mugugno
dei compagni che pensavano di poterlo aiutare a vincere la partita.
Fuor di metafora, Berlusconi ha dimostrato una
straordinaria capacità di interpretare non tanto il pensiero, quanto gli impulsi di
tanta gente, di tutte le età. Le
sue “sparate” hanno lasciato
il segno, la sua campagna
mediatica ha convinto tanti
elettori. Slogan, poche parole che toccavano il vivo, e pazienza se alcune erano solo
“bombe mediatiche” o proposte irrealizzabili: lo scopo
non era realizzarle, ma prendere voti. Nel giro di qual-
che mese ha saputo quasi capovolgere il pronostico che
lo vedeva nettamente sconfitto, coprendo i mancati obiettivi del suo Governo; e
negli ultimi giorni se non ha
portato a casa una vittoria
complessiva, ha quanto meno portato a casa un ottimo
risultato per il suo partito.
I numeri finali sottolineano un grande paradosso. La
nuova legge elettorale, che
Calderoli aveva candidamente spiegato esser nata
per sconfiggere il centrosinistra, si è rivoltata contro i
propri padri: pur avendo
qualche decimale di voti in
meno di voti rispetto alla Casa delle Libertà, l’Unione
conquista la maggioranza
del Senato. E in virtù di cosa? Di quel voto agli italiani
all’estero tanto voluta da Mirco Tremaglia, che certo di
sinistra non è. Alla Camera
invece, con soli 25mila voti
più del centrodestra, Prodi
si porta a casa il premio di
maggioranza per gestire con
tranquillità i lavori di Montecitorio.
TRA ELETTI ED ASPIRANTI
L
a nuova legge elettorale permetteva ai
partiti di scegliere due volte i propri
rappresentanti al Parlamento: prima stilando l’ordine dei candidati delle liste (più avanti
si è, prima si entra), poi giocando con le dimissioni dei big, candidati dappertutto. Una
strategia già vista in passato, alla faccia della volontà degli elettori. Ma queste sono le
regole.
Non è quindi ancora possibile conoscere
gli eletti, tanto più che pare (ma è da verificare) che nel centrosinistra tutti coloro che
avranno ruoli di governo (ministri o sottosegretari) si dimetteranno per far posto ad
altri al Senato e alla Camera. Per ora, dunque,
l’unico diocesano certo di andare a Roma è
Maurizio Sacconi (FI); tra i trevigiani il sindaco di Roncade Simonetta Rubinato, segretario provinciale della Margherita, l’ex de-
putato, ora senatore di An Gustavo Selva, e
l’uscente onorevole leghista Giampaolo Dozzo. Grandi le probabilità per l’uscente Guido
Dussin, ex sindaco di San Vendemiano (se
Bossi sceglie altri lidi), per il vittoriese Maurizio Castro (di An, direttore generale dell’Inail, già collaboratore di Marco Biagi), per il
coneglianese Edoardo Rina (Italia dei Valori, se si dimettono Leoluca Orlando e Antonio Di Pietro). Possono sperare la diessina
vittoriese Adriana Costantini (per eventuali
dimissioni di uno dei cinque eletti che la precedono) e l’ex sindaco ulivista di Ceggia Rodolfo Viola. Più difficile per l’uscente opitergino Giacomo Archiutti, secondo dei non eletti di Forza Italia. Candidato nella sua Bassano, è stato eletto Luigi D’Agrò, già deputato del collegio vittoriese. Ma per i nomi definitivi non bisogna avere fretta. (AT)
Più o meno lo
stesso premio di
maggioranza previsto da quella legge
elettorale maggioritaria voluta da un referendum popolare,
che aveva permesso a Berlusconi di vincere nel 2001 e
di governare tranquillamente per cinque anni e che lo
stesso Berlusconi ha voluto
spazzare via.
In casa dell’Unione al di
là della vittoria finale c’è moderato entusiasmo: sanno infatti che la partita è dura, a
partire dalla novità emersa
dalle elezioni 2006: la questione settentrionale. Le regioni del nord, il motore economico del Paese, infatti,
con la loro maggioranza di
centrodestra hanno sollevato alcuni dubbi. Si dice che
l’Italia viva una crisi economica: come si spiega allora
che la terra che produce manifesti la volontà di mantenere la guida politica del Paese, promuovendone l’operato? Non è vera crisi o la gente vota ascoltando più gli istinti che la mente? Comunque sia, potrà un governo
centrale non assecondare le
aspettative di chi porta avanti
l’economia? Quale sarà il
prezzo? Sarà forse il federalismo fiscale, pur di avere il
quale la Lega Nord ha già
detto di essere disposta ad
abbandonare la Casa delle
Libertà? Di certo la spaccatura verticale del Paese deve
(o dovrebbe) invitare governanti ed opposizione ad un
di più di senso di responsabilità, per traghettare l’Italia
verso un futuro più sereno,
soprattutto per i giovani che
lo rappresentano in carne ed
ossa. Consapevoli anche del
significato della grande affluenza alle urne e della im-
Italia
Veneto2
23.71
24.50
0.75
0.67
6.76
6.58
0.07
0.35
0.02
0.10
0.60
0.49
0.15
0.12
0.67
0.48
12.34
10.24
4.58
10.38
Italia
Veneto2
2.60
2.34
2.30
2.34
0.87
0.69
5.84
4.63
2.31
1.50
1.40
0.34
2.05
2.14
31.26
27.47
0.06
0.56
0.30
0.19
Italia
Veneto2
0.24
3.88
Così alla
CAMERA
Romano Prodi vota nel suo seggio di Bologna
portante riduzione di schede nulle.
In bocca dei milioni di telespettatori ed internauti che
hanno seguito alla tivù o sul
Pc la vicenda politica lunedì
scorso, rimane comunque
un retrogusto amaro, per
quell’inammissibile (e mai visto prima) ritardo nella co-
municazione delle proiezioni
dei risultati rispetto alla tempistica annunciata, e per
quell’anomalo trend che dall’exit poll in un senso ha progressivamente portato i voti
in altra direzione, fino ad un
pareggio che sembra un sorpasso. Ma non lo è stato.
Alessandro Toffoli
Come ha votato la diocesi
per la Camera dei Deputati
BERLUSCONI PRODI
Brugnera
Caneva
Cappella Maggiore
Cessalto
Ceggia
Chiarano
Cison
Codognè
Colle Umberto
Conegliano
Cordignano
Farra di Soligo
Follina
Fontanelle
Fregona
Gaiarine
Godega S. Urbano
Gorgo al Monticano
Lentiai
Mansuè
Mareno di Piave
Mel
Miane
Moriago
Motta di Livenza
Oderzo
Orsago
Pieve di Soligo
Portobuffolè
Refrontolo
Revine
Sacile
San Fior
Santa Lucia
S. Pietro di Feletto
S. Polo di Piave
S.Vendemiano
Sarmede
Sernaglia della B.
Susegana
Tarzo
Torre di Mosto
Trichiana
Vazzola
Vidor
Vittorio Veneto
71.9
54.2
52.6
62.9
45.8
65.5
58.4
61.7
55.4
57.2
56.6
62.8
60.3
65.7
54.4
66.7
57.5
70.1
48.8
70.4
62
44.6
60.7
60.4
67.6
61.7
55.2
66.5
73.5
67.7
52.9
59.7
66.3
52.6
61.1
70
60.1
57.5
67.6
59.4
57.5
58.3
46.6
63.9
65.7
50.7
(voti espressi in percentuale)
27.1
44.6
42
33.2
51.1
29.5
39.4
31.5
36.4
39.8
36.6
32.3
36.9
27.3
39
30.5
36.3
23.9
47.1
24.1
31.4
49.9
36.9
33.2
29.3
33.7
39.4
30.1
23.1
28.7
43.5
39.4
27.5
40.4
35.6
23.8
34
35.5
29.2
34.4
39.5
39.9
48.6
29.8
29.2
45.7
PANTO
0.8
0.8
4.9
4.1
2.7
5
2.1
6.8
8.2
3
6.2
4.9
2.6
6.7
5.9
3.1
6.4
5.8
4.2
5.6
6.7
5.4
2.1
6.1
2.7
3.9
5.2
3.3
3.7
3.2
3.7
0.9
5.8
7
3.3
6.2
5.9
6.8
2.6
6.2
2.9
1.5
4.6
6.3
4.7
3.8
e
L’AZiON
Attualità
LIA DIVISA
VENETO ROCCAFORTE DEL CENTRODESTRA
Scricchiola la Lega: cambiano
i rapporti per le provinciali?
Il centrosinistra
I
si consola
n un Veneto che si
conferma roccaforte inespugnabile
della Casa delle libertà,
cambiano ancora una volta le gerarchie interne.
Perde terreno la Lega
Nord (11% in regione,
15,3% nella Marca trevigiana) a vantaggio di Forza Italia (ovunque attorno al 25%), ma anche di
An (sopra al 10%) e Udc
(7,09%), che hanno ottenuto un risultato in crescita e soprattutto omogeneo sul territorio, rispetto al recente passato.
Il calo del Carroccio, reso più amaro in termini di
seggi dalla nuova legge elettorale (vedi la mancata
rielezione di Luciano
Dussin), è il dato più rilevante del voto nella nostra regione e in particolare nella Marca.
2.50
2.10
Italia
Veneto
Italia
Veneto
0.02
0.50
Italia
Veneto
0.56
0.50
7.37
4.90
A Treviso la Lega
scende sotto il 10%,
superata, in termini
percentuali, anche
da An. Parente stretto di questo insuccesso, è anche il crollo di Progetto Nordest di Panto. Il movimento, feroce avversario della Lega,
ha però avuto una simile sorte: quella di essere risucchiato dagli altri partiti di centrodestra.
Cosa accadrà ora? Certamente Forza Italia, An e
Udc faranno la voce grossa con il Carroccio, nelle
trattative per le provinciali di maggio. Che diventeranno un test significativo per capire se è finita un’era, quella della
Marca “isola leghista”, o
se, come altre volte, una
consultazione ammini-
1.00
0.80
4.17
3.80
strativa radicata nel territorio ribalterà le gerarchie interne. Non dimentichiamo, infatti, che già
altre volte, in questi anni,
la Lega ha avuto passaggi a vuoto, l’ultimo dei
quali coinciso proprio
con le elezioni politiche
del 2001. Ma, puntualmente, in occasione di
consultazioni locali, è stata Forza Italia a subire un
tracollo di voti. Certo,
dentro Forza Italia, il ri-
17.50
11.50
10.72
11.90
0.02
0.10
0.18
0.40
1.40
0.50
sultato frena le velleità
scissioniste dei carolliani
(l’ala forzista rimasta penalizzata dalle candidature e in procinto, prima del
voto, di mettersi in proprio).
E il centrosinistra? Si
conferma minoranza in
Veneto e tanto più nel nostro territorio, nonostante il buon risultato della
lista dell’Ulivo alla Camera e l’elezione del dipietrista Edoardo Rina e del
segretario della Margherita Simonetta Rubinato.
L’Unione è attestata, nel
Trevigiano, a quel 35%
che sembra essere il suo
limite attuale. I travasi di
voti più significativi continuano ad avvenire nel
recinto del centrodestra,
senza cambiare schieramento. Nel Veneziano, viceversa, il centrosinistra
si conferma in vantaggio.
Se a Roma nascerà un governo Prodi, come si
porrà nei confronti di un
tessuto sociale così lontano dal centrosinistra?
Proverà, come avvenne
per qualche tempo nel
’96, a colmare la frattura?
Oppure, come accaduto
in seguito, l’Unione continuerà a ritenere il Veneto un territorio “perduto”? Ecco una bella sfida per quella che, su base nazionale, si avvia ad
essere la risicatissima
maggioranza.
Bruno Desidera
0.07
0.80
Così al
0.27
3.00
0.02
0.10
4.48
11.00
0.17
0.20
con l’elezione
di Rina
e Rubinato
6.76
7.09
24.00
24.60
12.40
11.05
0.63
0.60
Domenica 16 aprile 2006
0.60
0.50
2.89
2.90
0.37
0.20
SENATO
0.01
0.01
NB: la somma delle percentuali nazionali potrebbe non arrivare a 100, in quanto erano presenti altre liste,
che però non apparivano sulla scheda del Veneto
S
econda tappa del
processo a Saddam
Hussein in Iraq. Dopo le
accuse presentate dal procuratore generale, Jaafar
Moussaoui, riguardanti un
episodio relativamente
“minore”, il massacro di
148 persone a Doujail nel
1982, ora l’ex dittatore è accusato di un altro delitto,
ben più cospicuo. Tra il
1987 e il 1988, nella fase
più cruenta della guerra Iran-Iraq, Saddam scatenò
una decisiva campagna militare contro le popolazioni curde del nord. L’operazione Anfal (che significa: bottino, preda di guerra) aveva per obiettivo cancellare presenza curda in
un’ampia fascia del paese,
ai confini con l’Iran. I villaggi furono attaccati con
armi chimiche (è lì che il cugino di Saddam, anche lui alla sbarra, si guadagnò l’infame soprannome di Ali il chimico), le abitazioni rase al
suolo, gli abitanti – soprattutto i maschi – sterminati o
deportati. Centomila morti,
secondo certe stime almeno
il doppio.
Il processo dunque comincia ad aggredire i dossier più scottanti. Non solo
vicende interne che, per
quanto efferate, coinvolgono l’ex dittatore nella sua dimensione di satrapo locale,
non di leader internazionale.
Fino ad ora Saddam ha potuto opporre il proprio passato di capo indiscusso del
popolo iracheno alle accuse
di crimini contro l’umanità.
Più o meno, il suo atteggiamento è stato: “Ero il vostro
SADDAM ALLA SBARRA
Il processo diventa
internazionale
capo supremo, posto da voi
stessi al di sopra della legge;
avevo potere di vita e di morte sui miei sudditi, che ho usato contro coloro che mi
minacciavano: se oggi mi
giudicate è solo perché un
altro padrone straniero vi
obbliga a rinnegare la storia
e l’identità della patria”. Un
punto di vista evidentemen-
te discutibile, ma che funziona, perché mette in evidenza il versante politico della giustizia che oggi viene
amministrata. In questa strategia difensiva, è il nuovo regime politico sostenuto dalla coalizione occidentale ad
essere sotto pressione; le
“bombe” giudiziarie che
Saddam semina durante le
5
(QUASI) TUTTI PER LA CDL
alle urne esce un dato inequivocabile: in tutti i Comuni trevigiani diocesani ha vinto il centrodestra, con dati che vanno dai plebisciti di
Gorgo, San Polo, Portobuffolè (attorno al 70%), al più risicato 50,2 e 50,3%
di Cappella e Vittorio. E in questi due Comuni chissà come sarebbe andata, se Gianpiero Possamai, sindaco del primo e presidente della Comunità
Montana nel secondo, non fosse stato candidato... L’Unione ha vinto in diocesi solo fuori dalla provincia di Treviso: nelle bellunesi Mel e Trichiana, e
nella veneziana Ceggia, dove era candidato (per l’Ulivo) l’ex sindaco Viola.
D
Come ha votato la diocesi
per il Senato
BERLUSCONI PRODI
Brugnera
Caneva
Cappella Maggiore
Cessalto
Ceggia
Chiarano
Cison
Codognè
Colle Umberto
Conegliano
Cordignano
Farra di Soligo
Follina
Fontanelle
Fregona
Gaiarine
Godega S. Urbano
Gorgo al Monticano
Lentiai
Mansuè
Mareno di Piave
Mel
Miane
Moriago
Motta di Livenza
Oderzo
Orsago
Pieve di Soligo
Ponte di Piave
Portobuffolè
Refrontolo
Revine
Sacile
San Fior
Santa Lucia
S. Pietro di Feletto
S. Polo di Piave
S.Vendemiano
Sarmede
Sernaglia della B.
Susegana
Tarzo
Torre di Mosto
Trichiana
Vazzola
Vidor
Vittorio Veneto
72.2
53.8
50.2
62.8
46.3
65.5
59.6
61.1
55.3
57
54
62.9
61.6
65.2
54.3
66.9
56.7
69.4
49
68.8
61.4
44.5
60.3
60.6
66
62.1
52.5
66.1
62.1
72
64.3
53.3
59.8
63.7
52
60.3
69.9
60
57.2
67.7
59.3
58.2
58.3
45.9
63.1
64.8
50.3
26.6
45.1
40.6
32.6
50.9
28.1
37.5
30.4
35.4
39.4
35.7
29.9
35.2
27.3
39.5
30
36.1
24
45.8
24.6
30.5
48.3
36.2
32.1
28.3
33.3
38.7
30
29.3
23.4
27.4
42
39.3
26
39.3
35.4
23
33.1
36
29.1
33.4
38.7
38.9
48.1
29.4
29.6
45.2
PANTO
1.1
1
6
4.8
2.5
5.8
2.4
8.5
9.2
3.4
6.9
5.5
2.5
7.6
6.1
3.6
7.2
6.2
4.5
6.8
7.8
6
2.7
6.9
3.3
4.4
5.9
3.6
8.1
4.5
4.3
4.4
1
6.9
8.1
4.1
7
6.9
6.6
3.3
7.1
2.9
2
5
7.4
5.3
4.2
(voti espressi in percentuale)
udienze, fanno il
paio con le bombe
reali che i terroristi
fanno esplodere
per le strade.
Con la nuova accusa si cambia registro. Il processo
assume una dimensione decisamente internazionale, avvicinandosi a quello
che è stato (o avrebbe potuto essere) il processo a Milosevic. Perché la causa curda non è interna all’Iraq:
coinvolge direttamente importanti paesi della regione
(Iran, Iraq, Siria, Turchia).
Saddam ha fatto contro i curdi quello che molti altri suoi
colleghi avevano cercato di
realizzare o hanno attuato
solo in parte. Non solo: fa il
suo ingresso nella vicenda
processuale anche la politica estera e militare dell’Iraq negli anni Ottanta, il
decennio in cui Saddam era apertamente sostenuto
dall’Occidente e dagli Usa, perché baluardo contro il contagio della rivoluzione khomeinista. Le
chiamate in correità di
Saddam potrebbero mettere in difficoltà più di una
potenza.
Paolo De Stefani
6
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 16 aprile 2006
Dal Fiume,presidente Ctm altromercato
Nordest Il commercio equo
Notizie
Centocinque posti letto in più
per i disabili del Veneto
Le persone con disabilità che hanno l’esigenza di essere ospitate nelle strutture residenziali del Veneto
potranno da oggi contare su una maggiore offerta
regionale di posti letto nelle strutture stesse. In particolare nel territorio della provincia di Treviso la Regione ha riconosciuto 105 posti in più. Due le strutture della nostra diocesi cui sono stati assegnati nuovi posti: l’associazione Fabrizio Viezzer di Soligo (10
posti) e la cooperativa sociale Fai che gestisce la comunità alloggio di Orsago (9 posti).
Anziani non autosufficienti:
104 letti in più nell’Ulss 7
Duemila posti in più per anziani non autosufficienti
in strutture residenziali (case di riposo) del Veneto
sono state riconosciute alle Aziende Ulss con decreto del Dirigente regionale dei servizi sociali. Nell’Ulss
7 di Pieve di Soligo i nuovi posti riconosciuti sono
104 mentre nell’Ulss 9 di Treviso i posti sono 299.
La Regione aggiorna
lo schedario viticolo
La Giunta regionale ha approvato un programma
straordinario di aggiornamento delle informazioni
dello schedario viticolo veneto. Lo scopo del programma di aggiornamento è quello di disporre di uno strumento informativo aggiornato entro il 31 ottobre prossimo, conforme alle disposizioni europee.
Per raggiungere l’obiettivo, il compito di effettuare
le verifiche è stato affidato ad Avepa, l’Agenzia per i
pagamenti in agricoltura del Veneto.
Leonardo Padrin sostituisce
Astolfi in Consiglio regionale
Il Consiglio regionale del Veneto, con 38 voti favorevoli e 10 astensioni, ha approvato la surroga di Andrea Astolfi (Lega Nord), con Leonardo Padrin (Forza Italia). Astolfi è
stato dichiarato ineleggibile dalla
Corte di Appello di Venezia in quanto al momento dell’elezione era
membro del consiglio di amministrazione di una società a partecipazione regionale.
non sente la crisi
P
eriodo di consolidamento per il
mercato del commercio equo e solidale.
Non solo in Italia ma nell’intera Europa dove, nel
2005, si è registrato un giro d’affari di 660 milioni di
euro.
«Al momento la nostra
crescita è dell’8%, quindi registriamo una tendenza positiva rispetto all’andamento generale. Terminata la
fase di espansione, durata
fino al 2003, il commercio
equo sta attraversando una
fase di assestamento –
commenta Giorgio Dal Fiume, presidente del consorzio Ctm altromercato, la più
grande struttura italiana di
commercio equo e solidale
(il bilancio di Ctm altromercato
per
l’anno
2004/2005, al 30 giugno, ha
registrato quasi 31 milioni
di euro di fatturato) –. Il
consorzio Ctm è triplicato
nel giro di tre anni, tra il
2001 e il 2003; ora si ha una fase di consolidamento.
Il commercio equo oggi è
molto più popolare sia tra le
persone che nelle istituzioni. Bisogna contare la presenza della concorrenza
del mercato dell’etnico e di
quell’equo che non rispetta i criteri seguiti per i prodotti che troviamo nelle
Botteghe».
D’altra parte l’etichetta di prodotto equo inizia a far gola a molti... Questa crescita
dell’8% che settori
La Conferenza dei servizi
dà il via libera alla A28
La Conferenza dei servizi, cui hanno preso parte i rappresentanti di Autovie Venete, i tecnici della Regione, dell’Anas, dei ministeri dei Beni ambientali e dei
Trasporti e degli enti locali interessati dal tracciato,
ha dato il suo benestare alla realizzazione del lotto 29,
gli ultimi chilometri della autostrada A28 che la collegheranno alla A27. Un investimento di 58 milioni
di euro, per un cantiere che potrebbe essere aperto
entro l’anno. Il progetto sarà ora passato all’Anas per
l’approvazione e la redazione dell’esecutivo, quindi si
potrà indire la gara per l’appalto dei lavori: da quando si parte, ci vorranno 27 mesi di lavoro su due turni quotidiani. Risolta in velocità anche la questione
del Sic (Sito di interesse comunitario): Autovie ha redatto la valutazione di incidenza ambientale e la giunta regionale l’ha accolto subito.
coinvolge?
«A fronte di un settore
dei prodotti alimentari che
cresce poco, l’artigianato
registra una forte crescita
ed è un settore nel quale
abbiamo concentrato molte risorse. A questo si aggiungono le banane, i prodotti di cosmesi, alcune bevande, birra e guanito e il
tessile, soprattutto Birbanda una linea di vestiti per
bambini, che nei prossimi
anni speriamo di ampliare».
Quali sono i canali di
vendita e dif fusione
dei prodotti del commercio equo e solidale che privilegiate?
«Prima di tutto le Botteghe del mondo, che si stanno impegnando per aumentare competenze e professionalità, e poi il mercato estero e della ristorazione collettiva che ricoprono
il 15% delle vendite – ad esempio le mense scolastiche di Vittorio Veneto –.
Questo è un tipo di fatturato che fino a tre anni fa non
c’era». In effetti la divisione
“ristorazione collettiva” con
NUOVE NORMATIVE
Un milione e 700 mila euro
per le barriere architettoniche
La Giunta regionale ha stanziato un milione e 700 mila euro per finanziare interventi di abbattimento delle barriere architettoniche in spazi ed edifici pubblici del Veneto. Di questi circa un milione e mezzo va
alle Ater (a Treviso 218 mila euro) per interventi su
abitazioni di loro competenza, mentre i restanti 222
mila euro vanno a Province e Comuni per lavori in biblioteche, sedi municipali, palestre e case di riposo.
Alla provincia di Treviso sono andati 55.500 euro.
Giorgio Dal Fiume
In autobus tutti
con le cinture
I
n attuazione di una direttiva comunitaria, il
Consiglio dei ministri ha
promulgato un decreto
che estende l’uso obbligatorio delle cinture di sicurezza a tutte le categorie
internazionali di autoveicoli adibiti al trasporto di
persone e di merci, in particolare a quelli di massa
superiore a 3,5 tonnellate,
ossia camion e autobus.
Tutti gli occupanti degli autobus con più di otto
posti devono allacciarsi le
cinture di sicurezza, che
devono essere indicate
con appositi cartelli apposti ben visibili su ogni sedile.
In particolare il decreto
specifica il comportamento da tenere per i bambini:
su auto fino a 8 posti e su
camion e furgoni che non
abbiano le cinture (perché
vecchi), i bambini fino a 3
anni non possono circolare, e quelli di età superiore possono sedersi davanti solo se superano 1,50
metri.
Sulle autovetture fino a
8 posti (oltre che su furgoni e camion), c’è l’obbligo di assicurare al sedile i bambini di statura inferiore a 1,50 metri facendo uso di un cuscino sollevatore ed adattatore che
permetta al bambino di essere trattenuto dalle stesse cinture di sicurezza previste per gli adulti. È proibita l’installazione di seggiolini per bambini rivolti
contromarcia sui posti
protetti da airbag, a meno
che non sia possibile di-
1,61 milioni di euro di fatturato ha decuplicato il fatturato rispetto al 2004.
E riguardo ai supermercati?
«Il settore della grande
distribuzione ha registrato
un calo delle vendite negli
ultimi due anni e inoltre
persegue una politica di
quantità e non di qualità; il
commercio equo e solidale
si basa sulle Botteghe del
mondo».
Anche la cooperativa Pa-
ce e Sviluppo di Treviso
conferma le indicazioni di
Dal Fiume: «Rispetto agli
anni scorsi ora si cresce
normalmente, il settore
non registra più una crescita esplosiva» afferma Alessandro Franceschini,
presidente della cooperativa. «La nostra risposta è il
potenziamento e il rilancio
delle Botteghe del mondo,
asse strategico per lo sviluppo del commercio equo
e a queste si affiancano
nuovi spazi di crescita. La
peculiarità delle Botteghe
di Pace e Sviluppo è la forte presenza dei volontari,
ad esempio le botteghe di
Oderzo e di Vittorio Veneto vengono coordinate da
gruppi di soci volontari delle Botteghe e intendiamo
muoverci verso un potenziamento della formazione».
GODEGA:“SOS AMBIENTE”
TRA CINEMA E TEATRO
L’
assessorato all’Ambiente del Comune di Godega
Sant’Urbano in collaborazione con la biblioteca
comunale propone l’iniziativa “Sos ambiente. Educazione
ambientale tra cinema e teatro” giunta alla terza edizione.
Gli incontri prenderanno spunto dalla visione di filmati,
con la consulenza del professor Pasquale Favretto, cui seguirà uno spettacolo in forma di teatro-documento, costruito sull’alternanza tra recitazione e proiezioni video.
Il primo incontro si terrà venerdì 28 aprile con il filmato
“Quando la natura si ribella”: la spettacolare eruzione del
Pinatubo, con un commento di Francesco Albrizio. Venerdì 5 maggio verrà proiettato il video “In difesa della terra madre”: la tenacia di Vandana Shiva contro le multinazionali con un commento a cura dell’associazione Slow
Food. Venerdì 12 maggio verrà proiettato il video “Dolce
frutto, storia amara”: il commercio equo come salvezza dei
bananeros del Costarica con un commento a cura della
Cooperativa Pace e Sviluppo. Infine domenica 28 maggio
lo spettacolo “H2ORO - L’acqua, un diritto dell’umanità”
a cura dell’associazione culturale e teatrale Itineraria di
Cologno Monzese, con la direzione artistica di Roberto
Carusi e la partecipazione straordinaria di Jacopo Fo.
Gli incontri avranno luogo nella biblioteca comunale in
via Liberazione a Pianzano con inizio alle 21. Lo spettacolo
di domenica si terrà al Palaingresso Fiera di Godega di
Sant’Urbano alle 17.
sinserire l’airbag.
Il decreto prevede novità in tema di esenzione
dall’uso delle cinture di sicurezza. In particolare, fino all’8 maggio 2009, sono esenti dall’obbligo di
cinture i bambini inferiori
a 10 anni trasportati in soprannumero nei posti posteriori, purché accompagnati da un passeggero di
età non inferiore a 16 anni, solo sugli autoveicoli adibiti al trasporto promiscuo di persone e cose.
Chi non usa le cinture,
o non le fa usare ai minori, è soggetto ad una multa da 68 a 275 euro: in caso di minori, paga il conducente ovvero, se presente, chi ne ha la sorveglianza. Sono esentate anche le donne in gravidanza, se hanno un certificato del ginecologo che affermi i rischi in caso di utilizzo; esenzione anche
per i passeggeri degli autobus che possono portare gente in piedi e che circolano nei centri urbani.
(AT)
CISL
A urne chiuse
Pezzotta
si dimette
da segretario
S
avino
Pezzotta, segretario nazionale della Cisl,
ha rassegnato le proprie
annunciate
dimissioni lunedì mattina.
«Con la scelta di dimettersi
ad urne chiuse – ha detto una nota ufficiale della Cisl –,
Pezzotta vuole ancora una
volta rimarcare la trasparenza e l’autonomia delle
sue scelte dall’esito elettorale». A proposito del suo futuro Pezzotta si è limitato ad
affermare la sua attenzione
ai problemi sociali nazionali e internazionali. A fine mese verrà eletto il suo successore, Raffaele Bonanni,
che sarà affiancato da Pierpaolo Baretta.
e
L’AZiON
Economia
IL VITICOLTORE DI CAPPELLA
Giovanni Barazza
brinda al Vinitaly
L’
azienda vitivinicola di Giovanni Barazza di Cappella Maggiore va a Verona e vince al
Vinitaly una delle 21 gran
medaglie d’oro per il Prosecco spumante extra dry.
L’evento dello scorso fine
settimana ha riempito di
soddisfazione il giovane viticoltore, che dal 2000 ha
sviluppato una delle attività
di famiglia avviando l’azienda che produce, trasforma
e vende diversi tipi di vini
ottenuti anche in zone Doc
di Cappella Maggiore.
Giovanni Barazza, che si
occupa di queste
attività, contando
sul supporto anche
dell’enologo Maurizio Polo, ha voluto dedicare l’ambito premio alla madre, Mirella Possamai, da sempre
presente nelle attività agricole di famiglia, nonché ad
un suo grande amico, il titolare del
ristorante “Da Renzo”, che definisce
degustatore ufficiale. (RP)
La Cgil presenta numeri preoccupanti
La sofferenza
dei più piccoli
L
e premesse sono
da brividi. Se nel
2004 la zona del
Coneglianese e del Pievigino hanno vissuto l’anno
più negativo, registrando
800 licenziamenti, i primi
mesi del 2006, in prospettiva, sono ancora peggiori.
«È dall’inizio del 2000
che la nostra economia
perde colpi – osserva Ottaviano Bellotto, coordinatore della Cgil del Coneglianese –, dal 2003 è
poi emerso in
maniera consistente il fenomeno delocalizzazione,
e nel 2004 i
grandi gruppi
hanno cominciato a perdere personale
per strada. In
realtà, la riduzione dei
grandi gruppi coinvolge la
società e il lavoro in modo
complesso secondo un
processo a cascata. In que-
ste prime settimane del
2006, il trend è ancor peggiore: magari non appare,
perché quando i licenziati sono nelle piccole realtà
la notizia non fa scalpore,
ma uno di qua, tre di là,
cinque laggiù e la somma
sale. Preoccupa anche il
fatto che ci sono segnali
di sofferenza in settori, come il legno arredamento,
che fino a qualche anno fa
assorbivano il personale
che usciva da metalmeccanico e tessile».
La tabella
a fianco riporta i numeri analizzati da
Bellotto. I lavoratori in
mobilità (la
legge di riferimento è la
223/91) sono
i fuoriusciti
da aziende con più di 15
dipendenti, che ricevono
una indennità di 774,21
euro; i licenziati privi di
indennità sono invece
I primi mesi
del 2006
più duri
del 2004
Ottaviano Bellotto
quelli delle aziende con
meno di 15 dipendenti,
che ricevono una indennità di disoccupazione per
sette mesi, pari al 40% della media degli ultimi tre
stipendi. Emerge un dato:
oltre 212 posti di lavoro
persi tra Conegliano e Vittorio Veneto, 59 nel Vittoriese, duecentosettantuno
in complesso.
«I grandi gruppi in questo momento tengono –
continua Bellotto – ma attraverso l’accorpamento
dei mercati lasciati liberi
perativi sul loro territorio
e dei relativi motivi. Divieti e restrizioni sono
conseguenti a ispezioni
CITTADINO
effettuate presso gli aeA cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI
roporti europei, all’uso di
aeromobili antiquati, obsoleti o soggetti a scarsa
manutenzione, all’incapacità dei vettori aerei di
rimediare alle carenze ria Commissione europea ha adot- levate nel corso delle ispezioni e all’intato il primo elenco comunitario di sufficiente capacità delle autorità comcompagnie aeree soggette a divieto ope- petenti per la sorveglianza di un vettore
rativo nell’Unione europea. La “lista nera” aereo a svolgere correttamente tale comdi aerei poco sicuri, pubblicata sul sito in- pito. Gli Stati membri hanno segnalato
ternet della commissione, contiene 93 vet- che cinque paesi dispongono di un sitori per i quali sussiste il divieto operati- stema di sorveglianza normativa inadevo assoluto nei cieli europei e 3 vettori guato. Una conseguenza della lista nera
soggetti a restrizioni operative. D’ora in sarà quella di eliminare la pratica delle
avanti varrà il principio in base al quale i bandiere di convenienza, in base alla quavettori interdetti da uno Stato membro sa- le alcuni Paesi rilasciano certificati operanno interdetti dall’intera Ue. La lista è rativi a vettori di dubbia reputazione.
basata sul regolamento Ce entrato in viAvv. Nicola Todeschini
gore il 16 gennaio scorso: da tale data gli
Unione nazionale consumatori
Stati membri hanno informato la ComComitato prov. Treviso
missione di ogni divieto o restrizione oTelefono 0438-420581
Sportello
L
7
IN BUONA COMPAGNIA...
A
Giovanni Barazza
l 40º Vinitaly di Verona è stata grande l’affermazione dei viticoltori della nostra diocesi. Oltre allo
Spumante di Barazza, si aggiudica la Gran Medaglia d’oro la “Vigne Matte” di Cison
di Valmarino con un Prosecco (di Conegliano-Valdobbiadene) doc Spumante dr y
2005. Una Medaglia d’oro è
stata invece attribuita alle
“Cantine Maschio” di Vazzola per un Incrocio Manzoni
6.0.13 Spumante brut “Maschio dei Cavalieri” 2004. Al-
dai piccoli e piccolissimi
che invece – questo dicono i numeri – soffrono. E
questo in prospettiva non
equivale ad una crescita».
Con il contenimento
dell’attività economica generale e dei fatturati, infatti, gradualmente si perde la capacità di penetrazione nei mercati: se si
considera che i prodotti di
basso profilo, in diversi
settori, arrivano da fuori,
se non si trovano mercati
alternativi le prospettive
non possono essere rosee.
«Per le piccole e medie
imprese – conclude Bellotto – la soluzione passa
attraverso la capacità e la
volontà di riunire le forze
in consorzi o forme aggregative che permettano
economie di scala e accesso al credito, e al contempo favoriscano la nascita di centri di ricerca e
sviluppo che permettano
anche ai più piccoli di essere competitivi. Vanno
selezionati e specializzati
i settori già individuati
come i distretti Inox Valley, legno arredamento, e
poi l’agroalimentare con i
vini doc.
Per procedere su questa strada, tuttavia, sono
necessarie una progettualità e una regia politica a livello istituzionale. Che finora mancano».
Alessandro Toffoli
tre due medaglie, ma d’argento, sono state poi conquistate da Giuliano Arman di
Col San Martino con un Prosecco doc Spumante dry “Riva del Maso” e dalla storica
Carpenè Malvolti di Conegliano con uno Spumante
brut Cuvée Rosé 2005.
Infine le medaglie di bronzo di Cà Vendramin di Visnà
per il Raboso rosato Igt “Moinet” 2005 e de “La Tordera”
di Vidor per il Prosecco Spumante extra dry “Alne” 2005.
(MS)
Lavoratori in mobilità nei primi mesi 2006
settori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Conegliano . . . Vittorio
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pieve di Soligo . . Veneto
agroalimentare . . . . . . . . . . . . . . . . 13
commercio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
gomma - plastica . . . . . . . . . . . . . . . 9 . . . . . . . . . . 1
metalmeccanico . . . . . . . . . . . . . . . 60 . . . . . . . . . 11
legno - laterizi - man. cemento . . . 24 . . . . . . . . . 7
tessile abbigliamento calzaturiero . . 3 . . . . . . . . . . 4
totale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112 . . . . . . . . 23
di cui: . maschi . . . . . . . . . . . . . . . . 74 . . . . . . . . . 10
. . . . . . femmine. . . . . . . . . . . . . . . 38 . . . . . . . . . 13
. . . . . . operai . . . . . . . . . . . . . . . . 92 . . . . . . . . . 18
. . . . . . impiegati . . . . . . . . . . . . . . 20 . . . . . . . . . 5
Lavoratori licenziati nei primi mesi 2006
settori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Conegliano . . . Vittorio
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pieve di Soligo . . Veneto
alimentaristi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
assicurazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
ceramica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
commercio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 . . . . . . . . . 3
edilizia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 . . . . . . . . . . 3
gomma - plastica . . . . . . . . . . . . . . . 3
grafica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
lavanderie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
legno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 . . . . . . . . . 7
marmo - lapidei . . . . . . . . . . . . . . . . 1
metalmeccanico . . . . . . . . . . . . . . . 19 . . . . . . . . . 9
parrucchieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
panificatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
pubblici esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . 7 . . . . . . . . . . 3
pulizie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
tessile - abbigliamento - calzature . 14 . . . . . . . . . 2
trasporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 . . . . . . . . . . 2
terziario - servizio . . . . . . . . . . . . . . 3
totale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100 . . . . . . . . 36
di cui: . maschi . . . . . . . . . . . . . . . . 47 . . . . . . . . . 16
. . . . . . femmine. . . . . . . . . . . . . . . 53 . . . . . . . . . 20
. . . . . . operai . . . . . . . . . . . . . . . . 68 . . . . . . . . . 32
. . . . . . impiegati . . . . . . . . . . . . . . 32 . . . . . . . . . 4
IMPRESE EDILI SODDISFATTE
Il Durc valido
per tre mesi
del
GLI AEREI NON SICURI
NON VOLERANNO PIÙ
Domenica 16 aprile 2006
U
n intervento di
buonsenso. Così è
stata definita la novità introdotta dal decreto “milleproroghe” approvato dal
Governo in merito al Durc,
il Documento unico di regolarità contributiva, che
vede passare la sua durata
da uno a tre mesi.
Il Durc è l’attestazione
dell’assolvimento, da parte
dell’impresa, degli obblighi
legislativi e contrattuali nei
confronti di Inps, Inail e
Cassa edile, e serve per tutti gli appalti e subappalti di
lavori pubblici (verifica dei
requisiti per la partecipazione alle gare, aggiudica-
zione dell’appalto, stipula
del contratto, stati d’avanzamento lavori, liquidazioni
finali), e per i lavori privati
soggetti al rilascio della concessione edilizia o alla Dia,
per le attestazioni Soa. In
pratica, un vero e proprio
certificato di trasparenza
dell’impresa, che ne attesta
la regolarità nei confronti
degli obblighi contributivi e
previdenziali dei lavoratori.
Ma in cosa consiste la novità: è stata estesa a tre mesi la validità del Documento anche per le imprese delle costruzioni che lavorano
nel settore privato.
Le imprese dell’edilizia
contestavano la validità
mensile sia per i lavori pubblici che per i lavori privati,
che obbligava le aziende esecutrici di lavori privati a
richiederne talmente spesso una copia da intasare gli
sportelli messi loro a disposizione dagli enti preposti: il conseguente blocco
del servizio avrebbe portato alla impossibilità di operare da parte delle imprese
stesse con conseguenze
molto gravi sulla loro sopravvivenza.
Con questa proroga, i
certificati che dovranno essere rilasciati diventano un
milione, contro i quattro che
rischiavano di diventare. La
speranza delle imprese è
che vengano risolti al più
presto anche i problemi nel
sistema telematico, spesso
fonte di ritardi, ovvero che
venga introdotta la possibilità di accettare i modelli su
supporto cartaceo.
e
L’AZiON
NELLA DIOCESI DI BONDO
Un ponte in memoria
di Antonia Simionato
LA PASQUA NELLA MISSIONE DI SARH
Sostenuti dal
Cristo Risorto!
È
incredibile ciò
che ci viene proposto a Pasqua:
essere contenti perché
passiamo dalla morte alla vita. Come Gesù!
È incredibile perché la
nostra esperienza non ci
dice niente di questo passaggio: è una totale novità. I primi testimoni della risurrezione sono stati
presi per ubriaconi, per
visionari.
La realtà della sofferenza e della morte è fin
troppo evidente. È esperienza quotidiana. La
Quaresima, come tempo
di prova e privazioni, è
l’immagine e l’esperienza
più vicina alla nostra vita.
E forse per questo la
Chiesa ci invita a vivere
con intensità la Quaresima per meglio aprirci al
mistero della Pasqua.
Per noi qui a Sarh, in
questo tempo di Quaresima, l’esperienza più forte
che abbiamo vissuto in
parrocchia sono stati i tre
“ritiri di Quaresima”: due
giorni interi sotto gli alberi. Un po’ di digiuno e
qualche mago e molto
tempo per ascoltare il
Vangelo, ma anche molto
dialogo di condivisione e
C
laudio e Carolina
Cerletti di Fregona
ci hanno inviato alcuni
pensieri sulla Settimana
Santa scritti da don Andrea
Santoro, sacerdote romano loro vecchio amico, ucciso a Trabzon, in Turchia,
il 5 febbraio scorso.
“Il Giovedì Santo non ci
sono bastati i piedi per il
numero ‘legale’ di 12 persone previste per la lavanda dei piedi. Con il cuore
ho cercato di lavare i piedi di tutti i parrocchiani avuti in 35 anni di sacerdozio e di tutta la città di
Trabzon. Soprattutto mi
sono ricordato di quelli
che ho offeso o mi hanno
offeso in passato... Il Venerdì Santo abbiamo fatto
anche noi la Via crucis all’aperto, in comunione con
il Papa e con tutte le parrocchie. Ma, siccome la
legge turca vieta manifestazioni religiose pubbli-
ricerca insieme. Quest’anno della nostra parrocchia hanno partecipato circa 500 cristiani adulti e soprattutto molti
giovani e una cinquantina di bambini. Sono proprio i giovani l’attenzione
particolare del ritiro di
quest’anno. E loro hanno
partecipato con molto entusiasmo perché, come
tutti i giovani, vogliono la
vita e non la morte e sono pronti a lottare e impegnarsi per la vita.
Mah...
“Andiamo a scuola e
gli arabi, con la truffa, ci
rubano tutti i posti di lavoro e tutti gli uffici e se
ti opponi... basta un colpo di pugnale come è appena successo in una delle nostre scuole”.
“Cerchiamo la giustizia, ma ci hanno insegnato a non dire mai la verità.
È la nostra cultura e tradizione. Come possiamo
organizzarci, lavorare insieme, crescere nella fiducia reciproca?”.
“Le ragazze le danno
in dote al miglior offerente (commerciante arabo!) e noi chi sposiamo?”.
“Gli anziani… Certo
dobbiamo rispettarli, ascoltarli, ma spesso sono
i veri assenti dalla nostra
vita. Presenti al cabaret a
ubriacarsi, ma poi…”.
“Sei andato a una settimana di formazione e io
ti ho fregato il posto, tu
ritorna a fare il manovale”.
E allora: “Bevi e… divertiti!”. È anche qui la risposta più comune.
Durante il ritiro, invece, molti giovani nella
preghiera, con forza e ad
alta voce si sono chiesti:
“Signore, cosa significa
risorgere con Te?”.
Le parole di risposta
sono fin troppo facili. Ma
le parole non bastano. E
forse neanche la buona
volontà individuale. È incredibile la Pasqua che i
nostri giovani cristiani so-
che, abbiamo
camminato in
silenzio facendo quattordici soste e
leggendo sottovoce appena i titoli delle stazioni.
Abbiamo percorso le vie
del centro, abbiamo tagliato la piazza centrale e
poi ci siamo addentrati nei
vicoli delle prostitute, tra
il fuggi fuggi di gatti e topi e il via vai dei clienti: ‘Gesù cade la seconda volta...
Gesù incontra sua madre...
Gesù incontra le pie donne... Gesù viene spogliato’.
E così, abbiamo portato in
giro la croce di Gesù, desideroso, ne sono certo, di
essere immerso in una umanità che ama. Mi pareva di essere nella Gerusalemme di allora: stesso silenzio, stessa preghiera,
stessa indifferenza, stesso
amore folle
dell’‘Uomo
della Croce’
che cammina
amando, soffre benedicendo, si sacrifica come
un agnello
muto e innocente per una
umanità vociante, ignara o
perduta nelle sue colpe. Ama anche se schiacciato,
prega anche se sprofondato nel dolore, si dona anche se umiliato, si protende anche se rifiutato, cerca anche se evitato: questa
è la vittoria che vince il
mondo! Mi sono sentito orgoglioso di questo Cristo
umile, afferrato nel profondo del cuore dal suo dolore così pieno di amore, indegno di un tale Maestro
ma desideroso di seguirlo
e di imitarlo. La distanza
RIFLESSIONE
La Settimana
Santa
di don Andrea
Santoro
no chiamati a vivere. Eppure molti si attaccano
con forza al Cristo Risorto, vengono ogni giorno
alla messa, si incontrano
spesso nella comunità
per dei piccoli servizi, si
rendono disponibili per i
più poveri. Credono che è
possibile a Dio ciò che è
impossibile all’uomo: un
mondo migliore, più pulito, più giusto.
È certamente questa
speranza che spinge molti giovani a fare un minimo di quattro anni di catechesi per arrivare al
Battesimo. Lo desiderano, fanno di tutto per averlo, se necessario ti imbrogliano. Un centinaio lo
riceveranno la notte di Pasqua nella nostra parrocchia. Non hanno niente,
come il Cristo nudo sulla
croce, eppure, non solo
sopravvivono, ma hanno
pure la forza di sperare, di
credere, di pregare.
Buona Pasqua!
È possibile un mondo
migliore. Ancora una volta gli ultimi ce ne sono testimoni.
Buona Pasqua! e... se
possibile, non resti una
parola, una cerimonia,
un’emozione….
Don Carlo Maccari
da Lui è abissale, ma il desiderio varca questo abisso infinito. Mi sono sentito sorretto, nel mio desiderio, dalla sua grazia e risollevato dal peccato come
Pietro quando lo sguardo
di Gesù lo incrociò l’istante dopo il rinnegamento.
“E uscito fuori pianse amaramente” dice il Vangelo. Gesù bruciò le sue
colpe con il suo sguardo di
compassione e Pietro le
lavò nel suo pianto dirotto...”.
Don Andrea Santoro
S
erena Barbero ha,
di recente, compiuto un viaggio in Africa. Ecco alcune impressioni che
propone ai lettori de L’Azione.
A Bondo tra gli amici di
Antonia
A Bondo, il centro diocesi in cui ha lavorato Antonia Simionato per tanti
anni, ho incontrato i suoi
collaboratori, le molte persone curate, sostenute, incoraggiate da lei, sia come infermiera, sia come
agente di sviluppo negli
anni del dopo-guerra. Il
suo spirito, il suo coraggio, la sua tenacia vivono
nella gente che la piange,
la rimpiange, la prega, fa
memoria di lei attraverso
diocesi di Bondo un ricco
patrimonio spirituale, umano, progettuale, ha
tracciato una strada che
oggi essi percorrono facendo memoria della sua
permanenza tra loro.
Ho avuto la conferma
diretta di quanto lei stessa ha detto nel suo testamento spirituale: “Ho amato l’Africa più dell’Italia”.
In Centrafrica, dove il
vangelo è forza costruttiva
Bakouma è una parrocchia all’interno del
Paese, l’abbé Gaétan Kabasha, giovane prete
rwandese, è il parroco. La
forza che scaturisce dall’amicizia mi ha condotta
Serena Barbero durante la visita in Africa
testimonianze orali e scritte, attraverso tante piccole iniziative locali, concrete (“Club Amici di Antonia”, associazione “Antonia Simionato”), specie da
parte dei contadini.
Efolu è il grande villaggio dove è in costruzione
un ponte in sua memoria.
La gente ha straordinariamente contribuito gratuitamente nel trasporto
di pietre, ghiaia e sabbia.
«Una partecipazione globale – dice Tony, il fratello comboniano che sovrintende i lavori –, eccezionale anche per me che,
di ponti, ne ho costruiti una quarantina”.
A Efolu Antonia era conosciuta e stimata. Una
donna mi ha detto: «Noi
l’abbiamo amata perché
lei dormiva nelle nostre
capanne, mangiava quello che mangiamo noi, lavorava nei campi con noi.
Lei ci amava». Un’altra:
«Antonia è passata in mezzo a noi facendo del bene
a tutti».
Testimonianze di vita,
Vangelo vissuto in mezzo
ai poveri con la forza che
le veniva dalla fede nella
Parola, con una sorta di amore passionale per i più
diseredati della terra. Ha
sapientemente coniugato
contemplazione e azione.
Lo confermano i padri
Comboniani che hanno lavorato con lei, lo conferma la gente che ha goduto della sua presenza fraterna e amicale. Ha lasciato agli africani della
fin là. E nel profondo di una foresta, a volte impenetrabile, ho incontrato
gente che vive – o sopravvive? – in una condizione di primitività tale da
provocarmi molti inquietanti interrogativi. Quella
che noi chiamiamo civiltà
dista da loro anni luce.
Nell’accompagnare
don Gaétan in visita ai cristiani ho colto l’eco dell’Annuncio evangelico: sono i piccoli, i poveri, specie sul piano antropologico, i destinatari privilegiati della Buona Notizia. Il
Vangelo è per loro un Annuncio di liberazione da
un immaginario collettivo
abitato da spiriti che interagiscono nelle vicende umane con uno strano potere di vita e di morte; un
mondo governato dall’ignoranza di tutte quelle
potenzialità umane che
possono far crescere l’uomo in dignità, nelle possibilità cioè di uscire dallo
stato di pura fisicità in cui
vivono. Il diffuso analfabetismo, l’assenza di comunicazione con gruppi
umani più evoluti genera
uno stato di stagnazione
secolare, dove il Vangelo
arriva, insieme allo sforzo
enorme di questi uomini
di Dio che si mettono al
passo della loro gente, che
tentano di sollecitarla a venir fuori dalla loro penosa
condizione sub-umana.
E il Vangelo stesso diventa forza costruttiva dell’uomo.
Serena Barbero
e
L’AZiON
Chiesa
UN ANNO FA L’ELEZIONE DI BENEDETTO XVI
Un bavarese
di poche parole
A
mmettiamolo,
succedere
a
Wojtyla non era
facile: Wojtyla, il gigante
della fede (e per certi versi, anche della storia);
Wojtyla, il primo papa “mediatico”, Wojtyla l’uomo
che dominava le folle. Non
era facile venire “dopo” di
lui: se non altro perché, nei
26 anni del suo pontificato,
uno dei più lunghi della storia, la figura del papa polacco non aveva mai conosciuto né eclissi né appannamenti: nella salute e nella malattia, era rimasto
sempre al centro dell’attenzione, sempre nel “cuore” delle persone e degli avvenimenti, si fosse con lui
o contro di lui. Così, come
accade a chi, come Wojtyla, è stato un uomo senza
mezze misure, in cui la forza travolgente del “cuore”
pulsa sempre al massimo e
detta “l’agenda” a tutto: fe-
de, storia, vita. Ragione
compresa.
Eppure, un anno dopo la
sua rapida elezione, papa
Ratzinger ha vinto la sfida.
L’ha vinta restando se stesso: cioè una persona diversissima da Wojtyla. Se l’altro era polacco, questo è tedesco: e tutti e due fino al
midollo. Passionale, estroverso, poeta, grande attore
e maestro della comunicazione il primo; metodico,
razionale, pacato e misurato nei gesti, nelle parole,
nelle decisioni, il secondo.
Ciò che li accomuna è la fede in Cristo nostro Signore, forte come la roccia in
ambedue: se si crede in
Lui, si ha la libertà (e l’obbligo morale) di essere se
stessi sempre. Non per
niente il Padre ci ha fatti tutti “unici” e inimitabili e così vuole che siamo. Ogni
forma di “clonazione” (venga dalla “scienza” o dal de-
siderio di “copiare” il modello di moda) è una forma
di bestemmia per chi crede
nel Figlio dell’Uomo.
Così papa Ratzinger ha
vinto la sfida: restando il papa dal “duro nome tedesco”
(così, non proprio benevolmente era stata accolta
la sua elezione), restando
il lucidissimo intellettuale
mitteleuropeo e post-moderno che è, forte in filosofia, fortissimo in teologia,
restando il “professore”
A MILANO PER DON LUIGI MONZA
Anche la nostra diocesi
alla beatificazione
L
unedì 10 aprile, nella sede de “La Nostra Famiglia” a Costa di
Conegliano si è tenuta una
veglia di preghiera in preparazione alla beatificazione di don Luigi Monza. È
stata la prima, significativa, iniziativa pubblica locale che accompagna un
anno straordinario.
A Milano si
vive febbrilmente la preparazione dell’evento. E
nelle sedi locali stanno arrivando le adesioni per
partecipare
all’appuntamento del 30 aprile. Ci sono due opzioni: due giorni,
sabato e domenica, con visite guidate ai luoghi di
don Luigi Monza, oppure
solo la domenica per la cerimonia in Duomo e la successiva visita alla sua tomba a Ponte Lambro.
Sono già cinque i pullman riempiti dalle prenotazioni di famiglie, giovani, volontari, operatori,
persone che non vogliono
perdere questo evento, ma
altre adesioni stanno arrivando e le sedi sollecitano
quanti hanno interesse a
farlo velocemente, perché
l’organizzazione è molto
impegnativa. Basta rivolgersi ai servizi di accoglienza nei centri de “La
Nostra Famiglia” delle varie sedi per avere i programmi e la possibilità di
partecipare.
Nel frattempo si moltiplicano anche le iniziative
locali. Il 1º
maggio, a Costa di Conegliano, la tradizionale marcia di primavera sarà dedicata al beato Luigi Monza. Il 4 giugno
– nel Duomo
di Conegliano – sarà la diocesi di Vittorio Veneto, con
il vescovo Giuseppe, a fare memoria di questo testimone del nostro tempo.
Il 9 giugno, al tramonto,
nel piazzale del centro di
riabilitazione di Conegliano, Anna Maria Vallin proporrà la sacra rappresentazione degli “Atti degli Apostoli” con interpreti i
bambini e ragazzi, gli operatori e i volontari de “La
Nostra Famiglia”. Da non
dimenticare che l’amministrazione comunale di Oderzo ha da tempo dedi-
Da Conegliano
partiranno
diversi
pulmann
cato a don Luigi Monza la
strada di fronte al presidio
di riabilitazione nei pressi
dell’ospedale e Mareno di
Piave si appresta a dedicargli una strada nella nuova lottizzazione vicina al
Centro di lavoro guidato.
che ognuno sogna di incontrare almeno una volta
nella vita. Un uomo che conosce il dubbio, che sa come la missione più ardua,
oggi, è quella da condurre
nell’Europa scristianizzata.
Ma che non ha paura del
dialogo con le altre fedi, né
con l’islam né con gli ebrei.
Parla poco, Benedetto XVI,
certamente molto meno
del suo predecessore. E
certe volte, di primo acchito, può sembrare che non
dica o scriva niente di speciale. Ma appena ci pensi
un attimo, ti accorgi che, in
quello che dice o scrive,
non c’è mai una parola in
più o in meno del necessario (e già questa è virtù morale e intellettuale rara e
preziosa) e che ognuna
porta con sé una profondità, un carico di significati e di sentimenti (sì, anche
di sentimenti), che non passa mai senza lasciare il segno. È tutta sostanza, Ratzinger, niente concede all’apparenza, tenendosi ben
alla larga dalla malattia dilagante della superficialità.
Così Benedetto XVI è felicemente succeduto al suo
grande e certamente inimitabile predecessore. Così continua a riempire le
piazze: come e anzi più di
lui. Così continua a dialogare col mondo: in modo
diametralmente diverso da
Domenica 16 aprile 2006
quello di Wojtyla, ma non
meno produttivo. Lo fa da
professore che sa come si
dialoga con i giovani. Lo fa
da intellettuale che vuol ridar vita e sostanza e dignità
al pensiero che queste cose ha perduto. Lo fa da uomo che ha cercato a lungo
la sua fede e l’ha trovata: al
punto da proporre senza
arroganza ma anche senza
paura, di “vivere come se
Dio ci fosse” anche a coloro che vivono “come se Dio
non ci fosse”: sia che questa sia la scelta consapevole di tanta parte del mondo
intellettuale o quella inconsapevole ma altrettanto mortifera di tanta gente
comune, non esclusi certi
frequentatori di parrocchia. Come il grandissimo
Benedetto da cui ha preso,
non a caso, il nome, Ratzinger sa che la vecchia,
piccola Europa ha bisogno
di rifondarsi per poter continuare a fare la sua irrinunciabile parte nella storia del mondo: e non può
farlo se non ritrovando se
stessa ivi comprese le sue
radici cristiane. È una sfida enorme, questa: affidata al discorso essenziale, discreto, ad alto peso specifico di un bavarese di poche parole che risponde al
nome di Joseph Ratzinger.
Che egli sia il benvenuto.
Gabriella Sartori
I
l 30 aprile uno spicchio della nostra diocesi sarà nel Duomo di Milano per prendere parte alla cerimonia di beatificazione di don Luigi Monza,
sacerdote ambrosiano fondatore dell’istituto secolare delle Piccole Apostole
della Carità e dell’opera de
“La Nostra Famiglia”. Una parte del cuore di don
Luigi batte, infatti, nella
diocesi di Vittorio Veneto.
Precisamente a Conegliano, Barbisano, Oderzo e
Bocca di strada, centri che
ospitano strutture della
9
LUTTO
È morto
mons. Macchi,
fu segretario
di Paolo VI
B
enedetto XVI ha manifestato in un messaggio il suo cordoglio per
aver ricevuto la notizia della morte, all’età di 82 anni,
questo mercoledì nella clinica Capitanio di Milano,
dell’arcivescovo Pasquale
Macchi, che fu segretario
personale di Paolo VI.
Sacerdote dell’arcidiocesi di Milano, monsignor
Macchi fu segretario di Paolo VI da quando il futuro papa Giovanni Battista Montini prese possesso della sede nel 1955. Dopo la morte
del Santo Padre (6 agosto
1978), tornò nella sua terra
d’origine come arciprete
del Sacro Monte di Varese.
Nel 1989 Giovanni Paolo
II lo nominò arcivescovo di
Loreto, santuario mariano
nazionale. Dopo la sua rinuncia al governo pastorale, nel 1996, si era ritirato a
vivere in un monastero a
Lecco, dove si è dedicato a
promuovere la memoria del
Papa che ha servito, collaborando con l’Istituto Paolo VI di Brescia.
La Nostra
Famiglia
nella nostra
diocesi
Nostra Famiglia.
Conegliano fu la prima
sede veneta realizzata dalla Nostra Famiglia. I lavori iniziarono nel 1965 su iniziativa di alcuni coneglianesi – in prima fila Dina Orsi e Domenico Da-
LA NOSTRA FAMIGLIA IN DIOCESI
Sede
Servizi
Posti disponibili
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------CONEGLIANO • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Presidio
Centro diagnosi e definizione piani personalizzati 30 tempo pieno + 200 diurno
di riabilitazione
90 ambulatoriale
--------------------------------------------Scuola materna ed elementare statale
--------------------------------------------Centro di formazione professionale con riconoscimento regionale
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Istituto di ricovero
Unità per le gravi disabilità in età evolutiva
55 autorizzati
e cura a carattere
di cui 40 accreditati
scientifico (Irccs Medea)
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Corsi di laurea:
Sede staccata della Facoltà di Medicina e Chirurgia 30 posti annuali per fisioterapia
Fisioterapisti e
dell'Università di Padova.
e 15 per terapia occupazionale
Terapisti Occupazionali
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------BARBISANO • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Istituto di ricovero
Unità per la riabilitazione neuropsicologica dopo
55 autorizzati
e cura a carattere
gravi traumi
di cui 40 accreditati
scientifico (Irccs)
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ODERZO • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Presidio di riabilitazione Centro diagnosi e definizione piani personalizzati 40 diurno
60 ambulatoriale
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Casa famiglia "Zoran"
10 tempo pieno
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------BOCCADISTRADA • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Centro di Lavoro guidato
41 utenti
riol – e con il sostegno della Chiesa diocesana che
devolvette all’opera il ricavato della giornata della carità conclusiva della
missione cittadina del
1966. La struttura venne inaugurata nel 1968 dall’allora vescovo Albino Luciani. La struttura di Costa è stata madre degli altri centri veneti. Tra di essi spicca sicuramente il
centro specialistico di Bar-
Nella sede
di Conegliano
1.500 i bambini
seguiti
bisano, realizzato sulla base del lascito Battistella
Moccia e inaugurato nel
2003.
I volumi di attività oggi
prestati dalla Nostra Famiglia sono impressionanti. Solo a Conegliano
sono seguiti attualmente
dalle équipe del centro oltre 1.500 minori.
10
IL VESCOVO ALLA FESTA DEI GIOVANI
Verso Dio illuminati
dai giganti della fede
A
nche quest’anno
Motta per una
sera si è trasformata nella capitale diocesana dei giovani per la loro Festa diocesana, appuntamento fisso della vigilia delle Palme.
La serata è iniziata alle
18.30 in Duomo, dal quale
è partita la processione
che, passando in piazza
Luzzatti e sotto il Toresin
ha in seguito raggiunto la
Basilica. In testa la copia
del celebre crocifisso di
san Damiano, portata a
turno da alcuni giovani
partecipanti e accompagnata dai rappresentanti
delle parrocchie con in
mano una palma.
Nella sua omelia il vescovo Giuseppe ha parlato
dell’importanza di accostarsi alla Pasqua attraverso la Parola, scoprendo la
presenza luminosa di Gesù già nell’Antico Testamento: «Andate dal vostro
don se vi trovate in difficoltà». «Ci nutriamo di tante parole – ha continuato il
Vescovo –. Ma conoscere
il libro della vita è più importante che conoscere
anche i libri scolastici. La
Bibbia, Parola troppo trascurata, è un patrimonio
che appartiene all’umanità
intera, ai credenti, ai non
credenti (...) anche ai nostri fratelli musulmani, non
meno certo del Corano».
Il Vescovo ha spiegato
che la Chiesa ha passato
davvero un periodo luminoso grazie ai “giganti” usciti dal secolo scorso: Pio
XII, un “gigante trascurato”, Giovanni XXIII, Paolo
VI, un papa poco conosciuto che la storia dovrà
riscoprire, uno con cui
«qualcuno aveva dei conti
in sospeso perché troppo
veritiero», Giovanni Paolo
I, una «lampada durata solo una notte», Giovanni
Paolo II, un «regalo di Dio
eccezionale», e infine Benedetto XVI, «uomo di altra tempra ma non meno
efficace». «Magari ci fossero capi di stato della loro statura morale – ha sot-
tolineato il Vescovo –: sono portatori di luce uno più
grande dell’altro. E noi siamo chiamati ad essere nel
quotidiano lampade come
loro. Non siamo come soli a pieno giorno, quello lo
saremo dopo la morte, ma
siamo illuminati dalla lampada della nostra fede, dalla lampada della nostra vita di cui dobbiamo tenere
L’uomo di fronte al lutto
U
Don Camillo Barbisan
vere il lutto?
«C’è da considerare da
un lato la dimensione “scandalosa” della morte e dall’altro l’interrogazione su
ciò che c’è oltre la morte.
Siamo di fronte all’incertezza derivante dalla promessa di immortalità. Come Cristiani siamo sintonizzati su una Parola che
promette la compagnia del
Padre anche nel vuoto della morte. Rimaniamo figli
relazionati al Padre anche
nella morte».
Ci sono gesti che ci
aiutano nella rielaborazione della morte?
«La dimensione della vita spirituale, sicuramente,
la preghiera personale, fatta di formule, di parole e di
gesti come la visita al cimitero, il fiore portato sulla
tomba sono tutte azioni positive».
conto. (...) Basta una lampada per rischiarare il
cammino a chi si fida di seguirla, e se le lampade sono cinquecento…».
In realtà i giovani presenti erano probabilmente il doppio, contando i tanti che hanno raggiunto la
Basilica a celebrazione già
iniziata. A tutti i presenti è
stato consegnato il messaggio del Papa per questa XXI Giornata mondiale della gioventù e le segnalazioni dei prossimi appuntamenti diocesani, tra
cui eVocation, che si terrà
a Cavalier nell’ultimo fine
settimana di luglio. Segnatevelo sul calendario.
Andrea Pizzinat
Domenica delle Palme piazza San Pietro è diventata lo scenario in cui
un gruppo di ragazzi tedeschi ha consegnato ai coetanei australiani
la Croce che diventerà la protagonista della Giornata mondiale della
gioventù 2008 a Sydney. Benedetto XVI ha spiegato ai numerosi
giovani che hanno partecipato alla celebrazione eucaristica che
essendo portatori nel mondo della Croce di Cristo diventano
“messaggeri del suo amore e della sua pace”.
A TREVISO PARTECIPATO CONVEGNO
DELL’ADVAR. INTERVISTA A DON BARBISAN
n dolore lancinante,
insopportabile, che
ti trafigge e che rischia di
annullare la tua stessa persona. La morte di un figlio,
di un coniuge, di un amico
caro. Eppure di fronte a
questa esperienza si ha il
dovere di andare avanti. Il
problema è, spesso, come
riuscirci.
Del tema se n’è parlato
nei giorni scorsi a Treviso
in un convegno nazionale
dei Gruppi di auto mutuo
aiuto per l’elaborazione del
lutto dell’Advar.
«La morte sollecita l’umano, in quanto tale, prima
ancora che ricollegarsi all’esperienza religiosa di ognuno di noi – spiega don
Camillo Barbisan, presidente del Comitato di bioetica dell’Ulss 9 –. L’elaborazione del lutto è sempre diversa nelle modalità e negli
esiti per ogni individuo, a
seconda anche della diversa età e della tipologia di
morte e a seconda del grado di prossimità. Anche se
poi recentemente abbiamo
“vissuto” la morte di un
bambino che mediaticamente è diventato il figlio
di tutti, il piccolo Tommaso
Onofri».
Ma come cristiani c’è
un modo diverso di vi-
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 16 aprile 2006
Di fronte al lutto siamo tentati di chiuderci in noi stessi. C’è una dimensione, invece, di rielaborazione
comunitaria?
«C’è la preghiera della
comunità cristiana da rivalutare positivamente, la celebrazione eucaristica in
suffragio del defunto. Crea
comunione tra la comunità
e chi non c’è più, il defunto,
nel luogo più proprio che è
la celebrazione eucaristica.
Per questo motivo non ha
senso il volere solo il nome
del “mio” defunto e non di
altri per la messa, come a
volte succede. In alcune
parrocchie, poi, sono nati
dei gruppi di persone composti da persone che hanno
sperimentato lutti pesanti,
che si ritrovano per la celebrazione eucaristica, per
momenti di riflessione, di
scambio e di aiuto».
Lei prima ha citato la
morte del piccolo
Tommaso Onofri. Come sostenere in questo caso la famiglia di
fronte a un dolore che
appare umanamente
insopportabile?
«Dipende molto dalle
condizioni di partenza della persona. Ma direi che per
prima cosa à necessario so-
stenere la coppia, la vita insieme di questi coniugi. Stare loro vicini, in una prossimità che sia silenziosa; in
questo caso non ci sono parole da dire ma solo una sfida dei silenzi. Le prime parole devono essere delle
persone che vivono il lutto,
che possono anche essere
parole di rabbia, di imprecazione, e a queste non c’è
nulla da replicare. Il dolore, il lutto va reinterpretato
in maniera discreta, molto
poco teorica. Dobbiamo
mettere in evidenza l’umanità di Dio di fronte ai patimenti del figlio, anzi Dio patisce proprio dei patimenti
del figlio».
Come giudica la presenza sempre più numerosa dei gruppi di
auto mutuo aiuto per
l’elaborazione del lutto?
«I gruppi di auto mutuo
aiuto sono utili nella misura in cui non creano dipendenza. Com’è utile il sostegno farmacologico o quello dello psicologo. Il punto,
però, è quello di riguadagnare come persona la libertà che la violenza della
morte ci ha strappato. L’aiuto esterno deve essere momentaneo. Ma è un termometro che misura la febbre,
non è il rimedio. Sono sostegni che mai devono avere l’obiettivo di rimuovere il
lutto ma di sopportarlo. Per
la rielaborazione nella mente e nel cuore, le persone
devono far riferimento alle
risorse personali, devono
essere educati a farlo».
Lucia Gottardello
IL PROSSIMO 30 APRILE
Festa unitaria
dell’Azione cattolica
L
a gioia dei ragazzi,
l’entusiasmo dei
giovani, la gratuità degli
adulti. Saranno certamente questi alcuni ingredienti della festa unitaria dell’Azione cattolica
diocesana in programma
il prossimo 30 aprile al palazzetto dello sport di Sacile. «Il fuoco scelto come
slogan della festa – dice il
presidente Piergiorgio Eicher – è il fuoco di Gesù
che riscalda i cuori, e che
ci trasforma in uomini e
donne, giovani e ragazzi
che contagiano gioia e comunicano speranza, che
intessono con pazienza e
costanza trame di fraternità, senza riserve e senza esclusioni o preclusioni di alcun genere». Una
festa all’insegna dell’unitarietà tra ragazzi, giovani e adulti perché «è proprio nello stare insieme
che l’Ac aiuta ciascuno a
scoprire i legami con gli
altri, tra le generazioni,
impegnandosi a ricostruire, nel dialogo, il legame tra la generazione
adulta e quella giovanile,
tra gli anziani e i bambini, e a riscoprire due sinonimi di solidarietà: responsabilità e gratuità».
La festa vedrà i ragazzi dell’Acr ritrovarsi inizialmente nel palazzetto
all’insegna di una sorta di
olimpiade per diventare
“Atleti nell’Amore” e poi
invadere pacificamente le
vie del centro cittadino
per i giochi e le “prove atletiche”. I giovani si ritroveranno nella palestra
dell’istituto Marchesini,
dove saranno scintille di
speranza nel confronto
tra testimonianze, giochi
e musica. Gli adulti faranno tappa al teatro
Ruffo, dove Umberto Folena, giornalista, editorialista dell’Avvenire, già
vice presidente nazionale
adulti di Azione cattolica,
farà riflettere sulla forza
di essere “Testimoni della fede” nella complessità
della vita (famiglia, lavoro, comunità parrocchiale e civile) sempre all’insegna del clima di familiarità che caratterizza
l’associazione.
Il culmine verrà raggiunto alle 14.30 quando
il vescovo Giuseppe celebrerà la messa nel palazzetto.
MONS. BETORI CONFERMATO
SEGRETARIO DELLA CEI
I
l Santo Padre, accogliendo la proposta presentata dalla
Presidenza della Conferenza episcopale italiana, ai sensi
dell’articolo 30 comma 1 dello statuto della stessa Cei, ha confermato segretario generale della medesima Conferenza per il
prossimo quinquennio monsignor Giuseppe Betori. Monsignor
Betori, nato a Foligno il 25 febbraio 1947, è stato ordinato sacerdote il 26 settembre 1970. Nominato segretario generale della Cei il 5 aprile 2001 è stato ordinato vescovo il 6 maggio 2001.
AFR: UN LIBRO SULLA CASA
DI SOGGIORNO DI LAGGIO
I
l professor Pier Luigi Bagatin, direttore della biblioteca comunale “G. Baccari” di Lendinara, con molta
passione e rigore storico ha raccolto in un libro la storia del
preventorio antitubercolare di Laggio, oggi trasformato in
“Casa soggiorno alpino” dall’Associazione famiglie rurali
Sinistra Piave.
Il pregevole volume di 90 pagine, dal titolo “Laggio di
Cadore, dal preventorio antitubercolare della provincia di
Rovigo alla casa soggiorno alpino dell’Afr”, edito dalla Provincia di Rovigo, Servizi politiche sociali (Tip. Lendinarese), prende spunto dal convegno “La memoria del presente”, tenuto a Laggio il 10 maggio 2003 e ripercorre la storia della struttura sociale voluta nella prima metà del secolo
passato per curare i piccoli polesani malati di tubercolosi.
Progettato dall’ingegner Enrico Giovannelli, costruito
dall’impresa Bianchet di Belluno e inaugurato nell’agosto
1929, l’impianto contava un semisotterraneo, un piano terreno e due piani rialzati, capaci di ospitare circa 200 bambini per la cura diurna e 100 bambini per la cura permanente, con tutte le comodità e i servizi necessari ad una comunità autosufficiente di maestre, infermiere ed allievi.
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 16 aprile 2006
OGGI Domenica
Agenda
del Vescovo
IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO
Sabato 15 aprile: In cattedrale presiede la
Veglia pasquale e celebra l’Iniziazione cristiana di infanti e adulti (ore 21).
Domenica 16: Pasqua nella Risurrezione del
Signore, in cattedrale presiede la Messa
pontificale e impartisce la Benedizione apostolica (ore 11.30).
Lunedì 17: Celebra Messa e Cresime a Parè
(ore 10.30) e San Giorgio di Livenza (ore 17).
Giovedì 20: A Mel nel Palazzo delle Contesse
incontra gli amministratori pubblici (ore
20.30).
Venerdì 21: Al mattino al collegio Immacolata di Conegliano incontra gli studenti. A
Campomolino di Gaiarine tiene un incontro su “Giovani e volontariato” (ore
20.30).
Sabato 22: Celebra Messa e Cresime a Motta
di Livenza (ore 16) e Zoppè (ore 18.30).
Domenica 23: Celebra Messa e Cresime a
Colfosco (ore 9) e San Fior di Sotto (ore 11). A Mel guida il Percorso formativo familiare e celebra la Messa (ore 15).
Cristo è il Risorto!
Risorgiamo dall’apatia!
Domenica 16 aprile - Pasqua:
Risurrezione del Signore - Anno B
At 10, 34. 37-43; Sal 117; Col
3, 1-4 opp.; 1Cor 5, 6-8; Gv 20,
1-9
N
essun evangelista fa il reporter degli eventi che
hanno riguardato Gesù
Cristo. Neppure della sua morte e risurrezione. Morte e risurrezione sono per gli evangelisti il contenuto di un
messaggio inedito capace di dare una
svolta decisiva al percorso della storia. Il vero codice segreto che consente di entrare nel mondo rinnovato
dei risorti, per assaporarne la qualità
di vita. Oggi si direbbe la password.
Così la decifrano tutti. Ovviamente
anche Giovanni che scrive il vangelo
per ultimo. Negli anni novanta. In piena persecuzione dell’imperatore Domiziano.
Su una vicenda di persecuzione si
impone un dato di vita. In assoluto, e
di tale densità che nessun martirio è
in grado di dissolvere e disintegrare.
Cristo è davvero il Signore della storia in quanto è il Risorto, nel quale i
cristiani che subivano il martirio di fatto erano viventi in pienezza. E il primo
segnale della sua risurrezione, ancor
prima delle apparizioni, è appunto il
sepolcro vuoto.
Vuoto trova il sepolcro di Gesù Maria Maddalena, la prima ad accorrere
“quand’era ancora buio”. Vuoto lo trovano Pietro e Giovanni che lo raggiungono “di corsa”, su segnalazione
della Maddalena: “Hanno portato via
il Signore dal sepolcro”.
A Giovanni basta un sepolcro vuoto per fargli riemergere nella memoria del cuore le parole di Cristo: “Il ter-
zo giorno risorgerò”. Per questo l’evangelista afferma: “Vide e credette”.
Giovanni è il discepolo amato da Gesù. Proprio l’amore che riempie il cuore dell’unico discepolo rimasto sotto la
croce, gli fa germinare, al naturale, la
fede.
Così si movimenta la scena. Dalla
apatia della rassegnazione di fronte alla grossa pietra sigillata che segnala la
vittoria di un sepolcro sull’alito di vita,
alla inedita sorpresa che la vita uccisa
non è prigioniera passiva del sepolcro.
Da quella prigione è uscita. Infatti, dalla morte per crocifissione la potenza
dello Spirito vivificante ha fatto germinare in Cristo la vita da risorto, in
modo irreversibile e in una tale pienezza da esserne radicalmente trasformata la sua condizione: un corpo
conformato allo Spirito. Non più imbalsamabile. Impossibilitato ad essere
trattenuto racchiuso da un sepolcro.
Ma la liturgia, maestra di spiritualità, ci indirizza soprattutto sugli effetti
che la risurrezione di Cristo riversa
sull’umanità, disponibile ad assumersela in proprio. Di qui il testo offerto
dalla lettera ai Colossesi: “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, pensate alle cose di lassù”. Dunque
una vita interamente improntata – dai
pensieri, ai progetti, alle scelte, all’agire concreto – alla logica della risurrezione di Cristo, nella quale il cristiano è innestato grazie al Battesimo.
Suggeriamo ora qualche pista di approfondimento, soprattutto per le famiglie e per le comunità cristiane. Non
è detto che la realtà di fede della risurrezione sia un dato scontato neppure per i battezzati. Fino alla morte
in croce, segno di un infinito amore di
Dio per l’umanità tutti si è sostanzial-
La pace del cuore
“P
ace in terra agli
uomini amati da
Dio”, dicono gli angeli nel
Natale! “La pace sia con
voi”, dice il Risorto. Dio ci
visita offrendo a tutti la possibilità di ricostruirsi come
uomo o donna di pace. Vedo attorno a me un profondo bisogno di pace. L’aggressione all’altro è normalità in tanti ambienti di
vita e di lavoro! Abbiamo,
un po’ tutti, un cuore
profondamente ferito e le
nostre ferite esplodono nell’aggressione agli altri.
Il Risorto viene a noi recando nelle sue mani ferite,
il dono della pace, per dire
che c’è cura per ogni cuore
ferito. Lo Spirito del Risorto guida i suoi figli sulle strade del mondo sollecitandoli ad essere presenza di pace. La pace nasce dal cuore.
Un primo passo verso la
pace del cuore è ascoltare
in profondità le proprie ferite e le loro cause. Non è
narcisismo. È una forma di
verità e di misericordia verso noi stessi. Ciò che ci
brucia dentro e fa male non
va negato, ma va guardato,
capito, accolto. Ascoltare il
proprio dolore è amarsi, e
amarsi è il primo dovere
verso noi stessi. Questa prima operazione può essere,
a volte, dolorosa, ma è necessaria per un vero cammino di liberazione.
Un secondo passo è
guardare a Gesù che promise: “da crocifisso attirerò
tutti a me!”. Da feriti, guardando al Ferito, scopriamo
l’amore! Gesù ha invitato
tutti gli affaticati ed oppressi ad andare a lui. Egli
si è proposto come nostro
ristoro: ci offre la possibilità di riposare nel suo a-
11
mente accondiscendenti. Ma uscire
da una tomba sigillata? Da risorto?
Sarà proprio vero o sarà un puro modo di esprimersi, per simboli? È la
realtà della risurrezione che fa problema, poiché non entra nelle categorie della sperimentazione. Invece, per
la fede, è la realtà più certa e determinante. Da comprendere, nella fede,
da assimilare e da vivere. Quanto le nostre famiglie cristiane e le nostre comunità eucaristiche credono, senza esitazione, al mistero della Risurrezione?
Una seconda pista di approfondimento. Narra l’evangelista Marco che
le donne che si sono recate al sepolcro allo spuntar dell’alba erano state
prese da una gran paura, un misto di
timore e di spavento. È la paura che
prende anche il cristiano di oggi. Timoroso di sporgersi sulla scena della
quotidianità nella sua identità di credente in Cristo Risorto. Se siamo convinti della Risurrezione come motore
della storia della civiltà, come di fatto
è, famiglie cristiane e comunità di credenti sono chiamate ad entrare nel vivere feriale a testa alta. Fiere di essere credenti nel Risorto.
Infine, il pericolo incombente più
grave: l’indifferenza fino all’apatia nei
confronti del mistero di salvezza della Risurrezione. Improntando una vita senza alcun riferimento al Risorto.
Proprio come se Gesù Cristo non fosse risorto. Ne consegue una vita squallida e intristita. Per essere nella gioia
infatti la vita umana ha bisogno di essere conquistata dalla Risurrezione, la
vera Realtà che dà ragione alla speranza che è in noi.
+ Giuseppe Zenti
more; accoglie le nostre ferite, anche le più dolorose, e
le sana.
Accolti e amati da Lui, ci
è più facile perdonarci e perdonare. Prima di perdonare,
occorre imparare a perdonarci. Nessuno è perfetto.
Tutti, soprattutto chi è avanti
negli anni, ci accorgiamo di
avere molto sbagliato nella
vita. Occorre usare misericordia anche verso noi stessi. Lo possiamo fare se, attraverso Gesù, comprendiamo che Dio stesso ci accoglie e ci vuol bene così come
siamo, nel nostro limite, nella storia personale, nei nostri tanti errori. Dio non solo perdona, ma anche e, soprattutto, ci offre sempre ogni giorno una nuova opportunità: Dio non sbarra il
nostro futuro, ma lo spalanca a sorprese di bene.
E poi perdonare. È più facile farlo dopo aver fatto l’esperienza che io stesso ho
bisogno di perdono e che sono continuamente perdonato. Perdonare vuol dire non
rinchiudere l’altro nel suo
errore. Non identificarlo col
suo sbaglio. Perdonare è fa-
re giustizia: è garantire,
sempre, uno spazio di vita
all’altro.
E c’è un ultimo passo.
Riconciliàti nel profondo
del cuore, è più facile essere costruttori di pace,
promuovere relazioni vere, essere presenza positiva nella società.
Questo itinerario verso
la pace del cuore non si
contrappone all’impegno
politico per la pace nel
mondo, piuttosto ne è premessa e condizione. Ha
senso, infatti, parlare di pace tra le nazioni, se non custodisco la pace in famiglia,
se non mi sforzo di stabilire relazioni di riconciliazione?
Il cuore mi spinge a questo augurio pasquale: il Risorto ci guidi su sentieri di
pace, della pace del cuore!
Don Martino Zagonel
LUNEDÌ 24 APRILE
FESTA DEI CHIERICHETTI
È
ormai prossima la festa diocesana dei chierichetti/e che si terrà il 24 aprile in Seminario vescovile.
Questo il programma: 14.30 accoglienza con canti e
bans; 15 “Gesù passa e chiama” testimonianze; 15.40
sguardo ai cartelloni in concorso per il Palio; 16 gioco;
16.30 vestizione e processione; 17 messa presieduta dal
Vescovo con assegnazione del Palio.
Ogni gruppo deve essere accompagnato da un responsabile adulto provvisto di un cartello, da portare in
processione con il nome della parrocchia. Gli accompagnatori potranno usufruire per il parcheggio di piazza
Giovanni Paolo I, del lungo-strada via Malanotti, e delle
vie adiacenti il Seminario. I pullman, dopo aver lasciato
i ragazzi vicino al Seminario, troveranno parcheggio al
piazzale del cimitero.
SUSSIDIO PER L’ANIMAZIONE
DEL TEMPO PASQUALE
L’
Ufficio liturgico diocesano ha predisposto un
sussidio per l’animazione liturgica del Tempo
pasquale. I 50 giorni del Tempo liturgico che inizia con
la Pasqua e termina con la Pentecoste, vengono considerati fin dall’antichità, dai Padri
della Chiesa, come “un solo giorno”,
una grande Domenica. Ecco perché
le domeniche di questo Tempo si
chiamano “domeniche di Pasqua” e
non “dopo Pasqua”. Per questo l’animazione delle celebrazioni di questo
periodo dovrebbe essere particolarmente curata valorizzando, in particolare, il Mistero pasquale di Cristo.
CASA DI SPIRITUALITÀ:
DUE APPUNTAMENTI
D
ue prossimi appuntamenti della Casa di spiritualità:
- martedì 18 “Martedì della Parola” (dalle 9 al pranzo
compreso, prenotarsi);
- Liturgia vigiliare il sabato sera nel tempo pasquale:
è sospesa in aprile. Riprenderà sabato 6 maggio fino alla Pentecoste esclusa.
CORSO DI ESERCIZI
PER PRETI A LENTIAI
O
rari del corso di esercizi spirituali per sacerdoti
a Lentiai. Arrivi nel tardo pomeriggio di mercoledì 19. Inizio con la cena (alle 19.30). Dopo cena incontro con il predicatore e introduzione alle giornate,
conclusione sabato 22 con il pranzo. Quota a testa 35 euro per ogni giorno completo (totale 105 euro).
Domenica 16 aprile 2006
MUSICA (ACUSTICA) D’AUTORE:
L’album “Non voglio che Clara”
C
hi l’ha detto che i
cantautori italiani
non ci sono più? Ascoltare
per credere i bellunesi Non
voglio che Clara, ovvero il
paroliere-cantante Fabio
De Min, il trichianese Matteo Visigalli, Fabio Tesser e
Stefano Scariot, dei quali è
appena uscito il secondo disco, omonimo. Al rock e all’elettronica, che oggi monopolizzano la musica, rispondono con pianoforte,
chitarre (quasi sempre) acustiche, e arrangiamenti a
base di archi che rimandano alla scena dei cantautori italiani anni Sessanta o a
certi brani meno noti di Battisti/Mogol o De Andrè.
«Veniamo spesso accostati
a Umberto Bindi, Luigi
Tenco, Piero Ciampi – afferma Visigalli – ma queste
non possono essere considerate vere influenze. Forse, più che una questione
stilistica, è l’esperienza disperata e di solitudine di
C
queste persone a trovare
qualche assonanza con le
storie che raccontiamo». Il
risultato? Un disco di una
bellezza spiazzante, ricco di
atmosfere retrò, malinconiche, disincantate come direbbero gli stessi autori,
fuori moda ma in senso positivo, e allo stesso tempo
moderno, anche grazie a
certi momenti strumentali
vagamente post rock. L’ennesima dimostrazione che
in Italia la musica di qualità
non manca: manca invece
la decenza dei discografici,
che in nome del dio denaro impediscono a gruppi come questi di raggiungere la
notorietà che meriterebbero. Ed è per questo che difficilmente sentirete parlare
di loro. Ma per fortuna
qualcosa sta cambiando...
Andrea Pizzinat
USCITO IL DVD GOOD NIGHT AND GOOD LUCK
IGNORATO DALLA PRESTIGIOSA STATUINA
Un Crash da Oscar
Q
uest’anno i premi Oscar non
sono andati a
una sola opera, ma si sono divisi fra i maggiori
concorrenti. Per il miglior film, la migliore sceneggiatura originale e il
miglior montaggio è stato premiato Crash di
Paul Haggis (già autore
della sceneggiatura del
premio dello scorso anno,
Non voglio che Clara
Non voglio che Clara
Aiuola dischi, 2006
inema &
T eatro
vador Allende”, il film cileno di
Patricio Guzman
2004. La rasCARENI del
segna cinematografica, attiva fino
al 26 maggio, è organizzata dall’associazione “Senza
frontiere” con la
partecipazione del
Centro di servizio
per il volontariato
di Treviso. Ingresso libero.
13
Million dollar baby diretto da Clint Eastwood),
che era già disponibile in
dvd. Crash racconta la
storia di alcune persone
le cui storie si incrociano
e si scontrano nella Los
Angeles violenta di oggi.
Si tratta di violenza fisica
e violenza morale: dalle inutili umiliazioni a un regista nero da parte di un
poliziotto razzista, alle angherie di
una assistente sociale di colore che usa la burocrazia come arma,
dalle paranoie della
moglie del
procuratoIl popolare attore americano George Clooney re in car-
riera che vede nemici in
tutti, alla testardaggine
dell’immigrato iraniano
alle prese con una porta
che non si chiude e che
vuole sparare all’operaio
che gli ha cambiato la serratura, alle farneticazioni
di un teppista nero. Seguiamo i personaggi per
un paio di giorni, scoprendo che non ci sono
buoni e cattivi, tutti hanno lati positivi e negativi
nella personalità che a
volte si rivelano a sorpresa. La storia procede in
un crescendo drammatico con risvolti tragici, ma
si chiude con una sorta di
miracolo, che attenua il
tono pessimistico complessivo. Il vero sconfitto
è stato George Clooney,
premiato come attore per
Syriana, ma ignorato per
SCELTI PER VOI da GdR
il suo coraggioso Good
night and good luck,
anch’esso uscito in dvd,
che racconta la storia del
giornalista Edward Morrow che si oppose ai sistemi spicci e non rispettosi dei diritti degli
accusati usati dal senatore MacCarthy nella
sua caccia paranoica ai
comunisti negli anni Cinquanta. Il film è girato in
un bellissimo bianco e
nero che ricostruisce
l’atmosfera dei film dell’epoca, ha una bellissima colonna sonora e utilizza gli autentici filmati degli interventi del senatore per mostrare di
che pasta era fatto. Ogni
riferimento all’attuale
caccia al terrorista islamico è voluta.
Gianfranco Da Re
TV
FILM
Teatro
PASQUA
TELEFILM
SAN VENDEVITTORIO
MIANO Lunedì
VENETO Mer17 l’associazione
coledì 19 e giovedì 20 la ras- Pro San Vendemiano e l’Ammisegna cinematografica “Svisti nistrazione comunale propondi stagione” progono lo spettacolo
pone al multisaDolly”, nelVERDI “Hello
la Verdi il film di
l’ambito della rasCosta-Gravas
segna teatrale di
“Cacciatore di teSan Vendemiano.
ste”, interpretato
TREVISO Gioda Olivier Gourvedì 20, alle 20.45,
met, Karin Viard,
è di scena la danUlrich Tukur e Joza al Teatro cosè Garcia. Ingresmunale con la “Ceso 3 euro il mernerentola” intercoledì e 4 il giopretata dalla comvedì.
pagnia Balletto del
VITTORIO
teatro dell’Opera
VENETO Ve- La locandina del film “Cacciatore di Praga. Musiche
di teste” di Costa-Gravas di
nerdì 21, alle
Sergej
20.45, la rasseProkof ’ev, coreogna “Altri popoli, altri film, al- grafia di Pavel Smok e Pavel
tre culture” propone al patro- Dumbala, scenografie di Karel
nato Costantini Fiorentini “Sal- Glog e costumi di Roman Solc.
NOTTE
L’attore Marcello Mastroianni
VARIETA’
PIEVE
DI
SOLIGO Venerdì 14, alle 21,
il cinema teatro
Careni proietta
nell’ambito della
rassegna “Altro cinema: il cinema italiano” il film di
Federico Fellini
“La città delle
donne”, interpretato da Marcello
Mastroianni. Ingresso 4 euro.
ATTUALITA’
Cineforum
P
aola Sartore ricostruisce i viaggi di Giovanni Paolo II nel Veneto e nel Friuli tra il 1982 e il 1992, nel suo
reportage Pellegrino a Nordest (Telechiara, domenica, 20.50), commentato dal cardinale Marco Cè. Giovanni Minoli indaga sul rapporto fra i papi e la
C
i sono due commedie dei fratelli Coen con George Clooney
da vedere: Fratello, dove sei? sulla
storia di tre evasi negli anni Trenta
(Retequattro, domenica, 23.40) e Prima ti sposo poi ti rovino su una
coppia di avvocati divorzisti (Canale 5,
mercoledì, 21). Riappaiono la favola
comunicazione partendo dall’inaugurazione di Radio Vaticana nel 1931 da parte di Pio XI in La storia siamo noi (Raitre, lunedì, 23.40). Piero Angela ci parla del disastro della centrale nucleare di
Chernobyl a vent’anni di distanza in Superquark (Raiuno, mercoledì, 21).
Angeli con la pistola di Frank Capra
con Bette Davis (La7, domenica, 14),
il drammatico Io non ho paura di
Gabriele Salvatores (Canale 5, lunedì,
21), il film di guerra K-19 di Kathryn
Bigelow (Raitre, giovedì, 21) e il fantascientifico The abyss di James Cameron (Retequattro, lunedì, 23.40).
B
quattro, sabato, 0.35), il film drammatico Jefferson in Paris di James Ivory (Retequattro, domenica, 1.55), la
commedia del 1952 Marito e moglie
di Eduardo De Filippo (Retequattro,
martedì, 2.05) e la classica commedia
musicale La 42ª strada del 1933 (Retequattro, mercoledì, 2.20).
L
passione di Cristo di Mel Gibson;
che narra, con eccessiva enfasi sulla
violenza subita dal Salvatore, l’ultima
cena, la cattura, il processo e la crocifissione. Questo aspetto rende il
film adatto a un pubblico adulto. Fra
i pregi il cast, la fotografia e i dialoghi
in latino e aramaico.
A
nità speciale (Retequattro, sabato, 21) convivono con le avventure
della coppia Starsky & Hutch (Raitre, da lunedì a venerdì, 13.10), di
Hunter (Retequattro, da lunedì a
sabato, 8.30) e di Magnum P.I. (Retequattro, domenica, 8.20).
V
ghiaccio dopo il successo del pattinaggio artistico alle Olimpiadi di
Torino (Raiuno, venerdì, 21). Finita la par condicio si può tornare a
ridere della televisione e dei suoi
protagonisti con Enrico Bertolino
in Glob - L’osceno del villaggio
(Raitre, mercoledì, 23.40).
uona caccia ai nottambuli e a
chi è munito di videoregistratore. Vanno in onda film vecchi e nuovi: il documentario di Chantal Ackermann Notizie da casa del 1977 (Raiuno, sabato, 1.15), il film di guerra
Glory di Edward Zwick che è valso
l’Oscar a Denzel Washington (Retea Messa di Pasqua viene celebrata a San Pietro dal Papa, seguita dai tradizionali auguri e dalla
benedizione Urbi et orbi su Raiuno
(dalle 10.20) e Telechiara (dalle
10.30), che trasmette anche l’Angelus
di lunedì (12). In occasione della Pasqua c’è la prima tivù del discusso La
ccanto alle serie poliziesche
di successo, le reti continuano a riproporre quelle del passato.
Così gli omicidi non risolti di Cold
Case - Delitti irrisolti (Raidue, sabato, 21), le indagini di C.S.I. - Scena del crimine a Las Vegas (Italia
1, venerdì, 21) e Law & Order - Uiene assegnato il Premio
David di Donatello al cinema italiano. Non volendo imparare dagli americani come si fa uno
spettacolo di una premiazione, si
sposta la cerimonia in tarda serata
(Raiuno, venerdì, 23.40). Prima Milly Carlucci presenta Notti sul
AUDITEL
Torniamo agli indici
di gradimento:
ascolto non significa
sempre qualità
M
ediaset ha deciso
di prendere in
considerazione (e diffondere) i dati degli ascolti relativi solamente alla fascia
di telespettatori tra i 16 e i
65 anni, coloro che sono l’obiettivo di buona parte degli spot pubblicitari. Restano tagliati fuori i bambini e
gli anziani e naturalmente
i dati non coincidono più
con quelli diffusi dalla Rai,
e danno la supremazia ai
programmi Mediaset. Non
ci sarebbe niente di cui parlare se gli indici di ascolto
venissero presi per quello
che sono, e cioè aiuti per
dire agli investitori pubblicitari se i loro spot sono stati visti dagli spettatori ai
quali sono indirizzati ossia
se ci si limitasse a prenderli
per dati di fatto. Il guaio è
che da quando si è stretto
l’accordo tra Mediaset e
Rai per affidare ad Auditel
la rilevazione degli ascolti,
quei dati vengono scambiati per indici di gradimento o di qualità di un programma. I dati contrastanti spiegano il
trambusto,
ma il problema principale
non viene risolto: perché
non si rileva il
gradimento?
ROMANZO DI SORGATO
Piace “La casa
del padre”
A
pochi mesi dalla storia comune di gioie e dopubblicazione sta ri- lori, di passioni forti e amoscuotendo interesse e con- ri traditi, di paradisi artifisensi “La casa del padre” ciali e dolorose dipartite, di
(Canova Edizioni), un av- normale quotidianità e quovincente romanzo che l’au- tidiana follia. Così la storia
trice, Roberta Sorgato, de- di Eva diventa storia di tutdica a tutti coloro che, co- ti, uomini e donne incalzati
me lei, amano profonda- da problemi comuni: i rapmente la nostra meraviglio- porti interpersonali a volte
sa terra. Il libro, infatti, ri- difficili, il lavoro, la malatpropone, in chiave moder- tia, il disagio giovanile, la dina, i valori della tradizione versità, l’emarginazione, la
e della cultura veneta get- solitudine dell’individuo cui
tando un ponte ideale che comunque spetta sempre la
avvicina ed accomuna le ge- più pura delle libertà: oltre
nerazioni più e
una porta comeno giovani
lor pervinca.
perché noi non
Il romanzo è
siamo quello
disponibile
che siamo per
nelle librerie;
caso, siamo il
in alcune sarà
prodotto di milpresto prele vite vissute
sente anche
prima della nol’autrice prostra, con le loro
ponendosi coconquiste e le
sì al pubblico
loro debolezze,
adulto dopo
con la ritualità
essersi fatta
di gesti ripetuti
conoscere ed
che diventano
apprezzare
tradizioni. Atdai più giovaLa copertina del libro ni. In questi
traverso la voce dei ricordi e
ultimi anni, inle parole delle “Sentinelle di fatti, Roberta Sorgato ha inpietra” momenti di familia- contrato numerosi ragazzi
re quotidianità rivivono sul- della scuola primaria e melo sfondo di un Veneto con- dia presentando, attraverso
tadino e proletario con lo stimolanti “Incontri con l’ausguardo rivolto al recente tore”, le sue precedenti omiracolo economico e il pere di narrativa per ragazcuore legato a riti, tradizio- zi: “Una storia tutta pepe” e
ni, personaggi, situazioni “All’ombra del castello”
che abbracciano la nostra (Tredieci Edizioni) che afterra, dalle Alpi alle lunghe frontano, in modo coinvolspiagge dell’Adriatico, lun- gente ed avventuroso, le
go la grava del Piave. Ma problematiche dei bambini
“La casa del padre” è anche e degli adolescenti.
a un’idea di Elena
Modena e Ilario
Gregoletto, del Centro Studi Claviere di Vittorio Veneto, è nata la rassegna
“Da Ponte a Mozart”. Sono
molteplici le iniziative previste dal progetto culturale. La rassegna, infatti, include una mostra di fortepiani originali datati fra il
Settecento e l’Ottocento, una mostra di documenti
letterari e iconografici incentrata sulla figura del librettista Lorenzo Da Ponte, un ciclo di sei concerti
con alcuni degli strumenti in mostra e un paio di
conferenze sulle figure alle quali la rassegna è dedicata e sui programmi
delle serate concertistiche.
La prima iniziativa in calendario è la mostra di fortepiani che aprirà il 22 aprile nelle tre sedi di villa
Croze, del Museo della
Battaglia e del Museo del
Cenedese in Vittorio Veneto. I concerti, che saranno tutti ad ingresso libero, invece, prenderanno
il via la sera del 24 aprile
con “Uno sguardo al primo
Ottocento tedesco” all’auditorium del collegio San
Giuseppe. L’appuntamento è organizzato insieme
dal Centro Claviere, il Comune di Vittorio Veneto e
il Gruppo F. D. Bottecchia
di Cappella Maggiore. Per
informazioni rivolgersi allo 0438-57614.
A VAZZOLA:
Mostra sulla
Grande Guerra
A TREVISO:
Giovedì con
“Cenerentola”
È
approdata a Vazzola la mostra storico-fotografica sulla Grande Guerra allestita dal Fast e dalla Provincia di Treviso. La mostra, che ripercorre il periodo 19151918, si sofferma in particolare sull’anno dell’occupazione militare austriaca. Splendide immagini d’epoca documentano il fenomeno del profugato in Sinistra Piave e le
distruzioni del patrimonio
artistico e architettonico,
effettuato tramite bombardamenti di città come
Treviso, di chiese ed edifici civili, della gipsoteca
canoviana di Possagno.
La mostra, ospitata nella
sede municipale, è aperta
sabato, domenica e lunedì
dalle 9.30 alle 12.30.
AL SONNY BOY:
tributo rock a
Lucio Battisti
A
otto anni dalla
morte del celebre
cantante, non si fermano
i tributi all’arte musicale
di Lucio Battisti. Il prossimo appuntamento di rilievo avrà luogo venerdì 14 al
Sonny Boy, tempio della
musica di San Vendemiano. Alle 22, infatti, inizierà
il tributo rock su testi e
musiche di Mogol e Battisti inequivocabilmente
intitolato “Il mio canto libero”.
Sul palco, da un’idea di
Claudio Rudella, si esibiranno Aldo Tagliapietra,
leader delle Orme, Beppe
Leoncini della Steve Roger’s band, Claudio Rudella (Statale 13 e Bambini cattivi) e Franco Serena
(I ragazzi dai capelli verdi
e Serena rock band).
D
G
iovedì 20 si conclude al Teatro
comunale di Treviso il
cartellone stagionale degli spettacoli di danza di
Teatri spa.
Alle 20.45 andrà in
scena un appuntamento
internazionale. Sarà, infatti, il Balletto del teatro dell’opera di Praga
ad esibirsi in “Cenerentola”.
Il balletto in due atti,
ideato sulle musiche del
compositore sovietico
Sergej Prokofiev che trasformò la favola in un capolavoro romantico in
chiave contemporanea,
si avvale delle coreografie di Pavel Smok e Pavel
Dumbala, delle scenografie di Karel Glog e dei
costumi di Roman Solc.
La Via Crucis,
evento
centrale
della
cristianità,
interpretata
da 14 artisti
trevigiani
a Oderzo
D
are volto ed espressione pittorica, secondo
le peculiarità stilistiche di
14 artisti trevigiani, a un evento saliente e cruciale
della Settimana Santa quale la salita di Cristo sul Golgota, declinata nella liturgia cattolica dalle 14 stazioni della Via Crucis.
Questa la missione artistico-culturale che dà vita alla rassegna “La Via Crucis
nell’arte, 2006”, ospitata fino al 2 maggio nelle sale
parrocchiali retrostanti il
Duomo di Oderzo e curata negli allestimenti e nell’apparato critico-didascalico dal pittore opitergino
Giovanni Cremonese. La
missione di ritrarre il calvario di Cristo è accolta
con accorato slancio dagli
autori convocati, che scelgono di tradurre la dimensione dei fatti su due
piani d’interpretazione
rappresentativa. Sul piano
dei contenuti e della loro
indubbia radice sacra, si
avverte nelle opere un
profondo e comune senso
di rispetto e di fedeltà verso i dettami dei Vangeli e
la narrazione degli eventi,
tramandata per secoli dall’iconografia cristiana classica. Non vi è dipinto della rassegna che trascuri la
vasta portata emblematica
e simbolica del cammino
della Via Crucis e dei suoi
elementi fondanti per la fede cattolica. Ovvero la trasfigurazione umana di Cristo; la sofferenza patita e
scelta per volontà di DioPadre; la redenzione, con
la morte di Gesù, di tutta
l’umanità dallo stato di colpa originaria; la glorificazione del Bene che vince
il male del peccato. Sul piano delle scelte stilistiche e
formali personali, l’estro
creativo, il pathos lirico e
la forza immaginifica di
ciascun artista ci offre una
carrellata vivida e intensa
di raffigurazioni. Immagini che attraggono, in un
crescendo di emozioni,
proprio per l’accentuata unicità e singolarità, che caratterizza e differisce, tra
loro, ogni stazione. Osservando con cura i detta-
gli di ciascun dipinto e, ricomponendoli poi in una
visione d’insieme, ci si trova dinnanzi a un excursus
espressivo di notevole
completezza e incisività,
che attinge ai moduli estetici più diffusi dell’esperienza artistica contemporanea, pur muovendosi, essenzialmente, entro due principali ambiti espressivi: la ferma accentuazione realistica, là dove l’artista predilige la rappresentazione cruenta dell’umano, del terreno e del
naturale; oppure una maggiore tensione simbolica,
là dove l’immagine allude
più al divino, al soprannaturale, allo spirituale. Spiccano, nel primo ambito, l’espressionismo cromatico
e l’impeto figurativo della
terza stazione, dipinta da
Tiziano Ronchin, dove Cristo, a terra sotto il peso di
una croce nitida e bianca,
è ricoperto di una veste color rosso porpora che
gronda ferite e lacerazioni. La potenza dell’immagine rende acuta e tangibile la sofferenza di Cristo,
mentre la nitidezza della
Croce lascia presagire la
redenzione dei peccati,
suggellata dall’estremo sacrificio compiuto sul Golgota. Commoventi e strazianti, resi con marcata
densità rappresentativa, il
volto proteso e le mani aperte della Vergine verso
l’incontro con il Figlio nella quarta stazione, realizzata con particolare perizia da Giovanni Cremonese. È un Cristo emaciato,
spogliato dalle vesti nella
decima stazione, seviziato,
cinto di una corona di filo
spinato in rilievo, quello ritratto da Cristina Salvatori nella sua composizionecollage di diversi materiali, che si distingue per la cifra drammaticamente attuale di un Dio-Uomo, inserito nella storia, vittima
innocente di tutti i conflitti e i soprusi del mondo. Si
riconferma artista d’inesauribile talento il pittore
Sergio Favotto, il quale affida alla potenza dirompente e plastica della sua
poetica la violenza tragica
di un unico gesto, il braccio inchiodato di Gesù nell’undicesima stazione, come inizio culminante della Crocifissione. Non meno pregevoli e originali
nell’esecuzione anche i dipinti più sfumati, intimisti
e sobri di Ernesto Marchesini, Giorgio Casarin,
Grazia Simonetti. La mostra, ad ingresso libero, segue i seguenti orari di apertura: martedì e venerdì
16.30-19; sabato, domenica, lunedì dell’Angelo e 1º
maggio 9.30-12.30 e 15-19.
Per informazioni telefono
0422-710787, e-mail [email protected].
Elena Pilato
Domenica 16 aprile 2006
15
IN MOSTRA A FOLLINA
SIMPATICA PIECE DELL’UTE SAN FIOR
AAA cercasi perpetua. La Via Crucis di
Almeno per il palcoscenico Graziano Damerini
C
osa succede se
nell’anno del Signore 2006 un parroco
di una certa età e tradizionale nello stile finisce per bruciare
spesso i piselli sul fornello e la camicia con il
ferro da stiro? Che si
metta alla ricerca di una perpetua, pubblicando un annuncio sul
giornale. Senza nemmeno sospettare che,
ormai, non ci sono più
le perpetue di una volta, perché – sembra di
capire – non ci sono
più le donne di una volta, o forse sì, ma in senso negativo solo dal
punto di vista degli uomini.
Da qui la colorata e
scoppiettante galleria
delle 11 aspiranti perpetue, emancipate, imprevedibili, un po’ distratte, comunque originali, in un modo che
poi varia a seconda della “tipa”, le quali bussano tutte alla porta di
don Giuseppe nel simpatico scherzo in un atto “A.A.A. perpetua
cercasi”, messo in scena sabato 8 aprile dal
gruppo teatrale dell’Università degli adulti e
della terza età, sezione
di San Fior, nella sala
Venturin della parrocchia di Madonna di
Lourdes a Conegliano.
Diciannove sul palco,
la più giovane eccezionalmente non più vecchia di 10 anni, il più vecchio non più giovane di
60, diretti da Luigina
Mattiuzzi, attrice e, per
la prima volta, regista di
attori per lo più adulti.
Con un testo originale elaborato collettivamente
dagli stessi attori, che
vede fra i candidati perpetue anche uno stilista
“franscese” e un mussulmano con le sue due
SUONI E COLORI CON FRANCA FACCIN
M
a il colore va oltre la musica?
Più che una provocazione è un
incitamento di Franca Faccin, nota pittrice opitergina che ha fatto della ricerca sul colore l’essenza della propria arte. Secondo la nota pittrice, nel colore
c’è anche il suono. Nel contesto della
sua homepage (www.francafaccin.it) aprirà una finestra per un forum dove dibattere sull’argomento, a tratti ancora enigmatico. Vi si affiancano per il momento Norman Zoia (poeta e breakformer di Vernici Sonore), il critico d’arte
Amalia Forcina che è pure autore di un
saggio sulla cromoterapia, e tutti i bambini delle scuole elementari con i quali
MOSTRE
VITTORIO VENETO Fino al 15 aprile nella sala esposizioni Falmec spa in
zona industriale è aperta la 6ª rassegna
d’arte contemporanea “Vittorio arte 06”.
Orario: dal giovedì al sabato 16.30-19.
MOGLIANO VENETO Fino al 16 aprile al Brolo è aperta la mostra “Toni Benetton dialoghi con gli animali”. Orario:
tutti i giorni 10-12.30 e 15-18. Ingresso
gratuito.
COL SAN MARTINO Fino al 17 aprile alla casa degli Alpini è aperta la mostra di Elio Poloni “Poesia dell’immagine:
forma e colore”. Orario: sabato 15-19, domenica e festivi 10-12 e 14-19.
SACILE Fino al 18 aprile nell’ex chiesa
di San Gregorio è aperta la mostra “Le
battaglie” di Mario Moretti.
Orario: festivi 10-12 e 16-19, feriali 16-
Franca Faccin opera da parecchio tempo. «Perché i bambini – dice la pittrice
– in fondo sanno tutto, al di là delle suddivisioni tra Io e Spirito. E l’innocenza
dei bambini, la loro purezza consente
loro di percepire ciò che gli adulti ormai
non sono più in grado di fare, anche la
musica nel colore». Del resto, fin dalla
nostra stessa preistoria, c’era forse stata l’intuizione inconscia di far confluire
nella danza tribale la luce e la voce. È una proposta questa di Franca Faccin di
grande originalità, una sfida per andare alla ricerca di un’interiorità che esiste ma che forse siamo troppo distratti
o stressati per ascoltare e vedere. (AF)
mogli. Molti calcavano
le scene per la prima
volta, tutti hanno dimostrato quella passione e quell’impegno
che l’attività teatrale richiede, per riuscire a
coinvolgere e divertire il pubblico. Un pubblico, quello di sabato
8, comunque ben disposto a ridere e applaudire, e non solo
perché composto anche da amici e parenti
degli attori. Sì, perché
uno degli effetti più positivi di fare teatro è
quello di creare momenti di condivisione
e socializzazione.
Maria Pia Arpioni
CONEGLIANO Fino al 23 aprile nella sala espositiva “L’officina dell’arte” è aperta la mostra “La mia natura”, personale della pittrice Michela Schurch - Michelin. Orario: tutti i giorni dalle 10 alle
12 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero.
a sala del Trecento
della monumentale abbazia di Follina ospita da sabato 8 aprile la
mostra del pittore bellunese Graziano Damerini.
L’artista propone una sua
particolarissima interpretazione della Via Crucis. Già la suggestione
del titolo, “Morto per amore”, sottolinea il carattere riflessivo dell’esposizione, particolarmente coinvolgente nell’atmosfera della Pasqua.
“Le immagini sono di
due tipi: quelle legate al
racconto di Gesù e quelle che ci parlano dei mali dell’uomo contemporaneo” ha scritto Ivana Faramondi. “Le prime hanno un’ambientazione scenica tradizionale, dove i
costumi e l’iconografia
medioevali sono realizzati con tecnica naif, scelta e voluta dal pittore, che
dà freschezza, immediatezza, forza e spontaneità
a ciò che si sta compiendo. L’altro tipo di immagini, che contemporaneamente convivono con
il racconto sacro, sono
dotate di una forte carica
espressiva e simbolica, a
sottolineare la loro ambi-
guità e universalità”.
Nessuna ruffianeria o
desiderio di stupire sta
nell’iniziativa di Graziano
Damerini ma, tutt’al più,
incosciente coraggio supportato dalla fede in Gesù morto e risorto. Agli
scettici basterebbe, infatti, scorrere il percorso
artistico del pittore bellunese,
da
sempre
profondamente solidale
col suo tempo e interprete vibratile di quest’epoca sdivinizzata, delle
sue impennate orgogliose come dei cupi ripiegamenti nell’angoscia del
non senso. Non si dubiti
quindi di Graziano Damerini e della sua Via
Crucis ma, come lui, ci si
appresti al viaggio cromatico di stazione in stazione dentro al “dolore”
di Gesù, attraversando i
problemi e i mali dell’uomo, sino alla salvezza del
Risorto, solare, immenso, universale. La mostra,
che si chiuderà il 25 aprile, accompagnata da
un originalissimo catalogo tascabile, è aperta dalle 15 alle 18 nei feriali,
dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 17 sabato e
domenica.
IN ZONA INDUSTRIALE A VITTORIO VENETO:
Ultimi giorni per la mostra “Vittorio Arte 2006”
N
asce sotto il segno
della “multiespressività” figurativa e astratta,
con l’apertura verso i più
compositi linguaggi pittorici presenti nel panorama artistico attuale, la sesta edizione di “Vittorio Arte”, che
chiuderà i battenti sabato.
Promossa dal Comune di
Vittorio Veneto, l’associazione culturale “Veneto-arte” e la galleria La Torre, l’esposizione di artisti contemporanei, emergenti o
consolidati, ha ormai ac-
19. Lunedì chiuso.
VENEZIA Venerdì 21 a Ca’
Rezzonico al Museo del Settecento veneziano si inaugura la mostra
“Canaletto - Brustolon: feste ducali”. Orario: 8-18. Ingresso: intero 6,50 euro, ridotto
4,50.
L
è aperta la mostra personale di Luciano
Curtolo. Orario: dalle 10 alle 12 e dalle
15 alle 24 (lunedì e martedì chiuso).
CONEGLIANO Fino al 14 maggio a
palazzo Sarcinelli è aperta la mostra “Lo
scandalo della pittura” dell’artista Claudio
Massini. Orario: tutti i giorni dalle 10.30
alle 18. Lunedì chiuso. Ingresso: 3 euro.
quisito una sua personalità
netta e di spicco nello scenario triveneto. Nelle sale
dell’azienda Falmec nella
zona industriale vittoriese
si assiste al trionfo del cromatismo luminoso o chiaroscurale, delle linee bizzarre e sinuose che compongono paesaggi, ritratti,
nature morte, carichi di significati evocativi e d’impatti visivi, oscillanti tra
classica e moderna figurazione. Numerosi e di prestigio gli artisti convocati al-
aperta la mostra “Crittogrammi dell’anima”, muri,
stele e finestre dell’artista
Giorgio Celiberti alla casa
museo del Cima. Orario: tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30, i festivi anche dalle
10 alle 12.
MUSICA E DANZA
la kermesse di quest’anno:
Morago, Romano Abate,
Paolo Loschi, Claudia Buttignol, Bruno Lucchi, Mario Martinelli, Malek Pansera, Paolo Patelli, Massimo Poldelmengo, Pope,
Claudia Stainer, Giovanni
Turrita, Silvia Vendramel.
Orari: venerdì e sabato
16.30-19, domenica 15-19;
ingresso libero; informazioni telefono 0438-554704,
[email protected].,
[email protected].
Elena Pilato
le 16.30 al Marcopolo sporting center, concerto degli Incontroluce (acoustic quartet).
Ingresso libero.
SACILE Giovedì 20, alle 21 a palazzo
Carli per il ciclo “Il museo dei suoni”, serata con Gianni Della Libera e Roberto Girolin con Didier Ortolan sul tema “Chopin
e Renato Zero tra atto e azione: Nadja
Bruckhorst”.
VITTORIO VENETO Venerdì 14, alle
21.30 al bar Duomo, concerto di Carlo &
Emilio (violino e chitarra dall’Ungheria).
ALTRI
APPUNTAMENTI
MEL Fino al 25 aprile a palazzo delle
Contesse è aperta la mostra dell’artista
Paolo Cavinato. Orario: feriali 10-12.30, festivi 10-12.30 e 14.30-19. Lunedì chiuso.
Ingresso: 4 euro (omaggio fino ai 16 anni).
PORDENONE Fino al 14 maggio alla
galleria Sagittaria è aperta la mostra “Diversi sguardi” degli artisti Max Brusan,
Pierpaolo De Bona, Claudio Mrakic, Sabina
Romanin e Stefano Tessadori. Orario: feriale
16-19.30, festivo 10.30-12.30 e 16-19.30.
Chiuso i giorni 16, 17, 25 aprile e 1º maggio. Ingresso libero.
MANSUÈ Doppio appuntamento all’osteria Nonna Lille. Venerdì 14 suona Mike
Sponza, sabato 15 la Marco Napolita & music outlet (soul & rithm’blues).
PONTE DELLA PRIULA Giovedì 20,
alle 20.30 al bar Samogin, Sante Rossetto
presenterà il libro “Il Gazzettino e la società veneta”.
SAN DONÀ DI PIAVE Sabato 15, alle 22 al Bahia club, concerto di Califfo de
Luxe, Fahrenheit 451, Sir Oliver Skardy.
PIAVON Fino al 7 maggio a Ca’ Lozzio
CONEGLIANO Fino al 21 maggio è
VITTORIO VENETO Domenica 16, al-
TREVISO Venerdì 21, al palazzo dell’Umanesimo latino alle 17, lo scrittore Giandomenico Mazzocato parlerà sul tema “Radegonda e Venanzio, una storia del VI secolo”.
dai
Nostri Paesi
Vittorio Veneto
SI VOTA IL 28 MAGGIO
LA RIGHEA SI DIFFONDE
Elezioni dei quartieri,
l’incognita dell’affluenza
A S.Vendemiano, San
Pietro... e in Canada!
S
i svolgeranno quasi certamente il 28
maggio le elezioni
per il rinnovo dei consigli di
quartiere a Vittorio Veneto.
Il sindaco Scottà si è impegnato pubblicamente a cercare di ottenere l’autorizzazione a organizzare le elezioni di quartiere
nelle
stesse scuole/seggio in
cui il 28 e 29
maggio si andrà a votare
per il primo
turno delle elezioni provinciali.
Se condividere gli spazi
con le altre elezioni non
sarà permesso – eppure già
accadde in occasione della
precedente votazione per i
consigli di quartiere nel
2001 – allora si punta ad allestire tavolini all’aperto appena fuori dalle scuole/seggio.
In entrambi i casi l’obbiettivo è intercettare gli
elettori che votano per il successore (o per
la conferma)
di Muraro, di
modo che, già
che ci sono,
scelgano anche il successore di Bassetto, Pagotto,
De Nardi, Piaia, De Vescovi, Da Dalt, Da Ros.
Un’altra ipotesi formulata per le elezioni quartierali era domenica 11 giugno,
Serve un
quorum del
25% perché
le elezioni
siano valide
L
a parrocchia
di Sant’Andrea o Pieve di
Bigonzo (è il
suo antico titolo) è ben dotata di strutture architettoniche. Il tempo fa sentire il
suo peso specialmente su
quelle principali come l’antica chiesa che ha dovuto
essere oggetto di un restauro radicale conservativo e di sicurezza.
Se si tiene conto che
qualche tempo fa si è dovuto por mano agli altri edifici sacri, ci si rende conto quale generosità di opere sia calata sulla comunità.
La fede nella Provvidenza, che sempre accompagna queste situazioni, è
stata messa a dura prova,
ma ha incontrato anche
comprensione e generosità. L’ultimo
aiuto, in ordine di tempo,
è pervenuto
dalla Banca
Prealpi
di
Tarzo che
ben merita il titolo di benefattrice nelle attività di
conservazione e nelle opere caritative delle comunità.
In una data, che sarà al
più presto definita, la parrocchia intende presentare il complesso dei lavori
attuati e potrà meglio ringraziare tutti i benefattori
che le hanno permesso di
continuare a godere i beni
che gli antenati le hanno
lasciato in custodia e godimento.
S.ANDREA
Tanti
benefattori
sostengono
i lavori
VENERDÌ 14
Alle 20.30 il Vescovo guida la Via Crucis degli
Alpini con fiaccolata dalla Cattedrale al colle San
Paolo. Partecipa il Coro della Cattedrale
Alle 21.30 al bar Duomo per il ciclo “Venerdì
sera con tutta un’altra musica” concerto di Carlo&Emilio, dall’Ungheria un violino ed una chitarra. Ospiti speciali Michele Piano e Stefano Maroelli.
SABATO 15
Alle 21 in Cattedrale il Vescovo presiede la
veglia pasquale e celebra l’iniziazione cristiana di
bambini e adulti.
Si conclude oggi alla sala mostre della Falmec in
zona industriale Vittorio Arte 6 rassegna internazionale d’arte contemporanea.
in concomitanza con il secondo turno delle provinciali. Ma all’11 giugno si sono opposti strenuamente alcuni rappresentanti dei
quartieri: scegliendo quella data, hanno argomentato, sarebbe difficilissimo
raggiungere il quorum del
25% necessario per la validità delle elezioni quartierali in base al (nuovo) regolamento.
Al secondo turno delle elezioni provinciali, peraltro,
l’affluenza è di solito inferiore a quella del primo turno, ma sicuramente molto
superiore al fatidico 25%. Se
chi vota per le elezioni amministrative vota anche per
le quartierali, il quorum viene superato in carrozza.
Ma forse non si tratta di
un problema di 28 maggio,
Sergio De Vescovi, presidente del quartiere
Centro
11 giugno o... 30 febbraio.
Se presidenti e autorevoli esponenti dei consigli
di quartiere, che per anni si
sono impegnati per aumentare la partecipazione e il
coinvolgimento dei cittadini, hanno paura che neppure un elettore su quattro si
prenda il disturbo di votare,
allora probabilmente non è
un problema di data. Bensì
c’è qualcosa che non va: con
i consigli di quartiere, oppure con i cittadini. E il fatto che l’affluenza per le elezioni di quartiere sia storicamente stata molto bassa
non è una giustificazione,
ma casomai un’aggravante
del problema. (TB)
CASO FLAMING-TAVERNA: Scottà
e Saltini non saranno processati
S
indaco Scottà e assessore
Saltini non saranno processati per il caso Flaming-Taverna.
È stato infatti archiviato il procedimento penale aperto nei loro
confronti: decadono le accuse di omissione e rifiuto d’atti d’ufficio sollevate nei loro confronti dai residenti dei condomini Round e Vecchia Cementeria.
Giancarlo Scottà
SANT’ANDREA: trentaquattresima
Marcia della Colomba
E
siamo a trentaquattro!
Tante sono le edizioni della Marcia della Colomba, il tradizionalissimo appuntamento della mattina
di Pasquetta in piazza Sant’Andrea. Da cui si partirà alle 9 per i due percorsi di 6 e 12 km che saliranno sulle
colline vicine, fino a Piadera e oltre. L’organizzazione è
del Gos Sant’Andrea, col patrocinio del Comune e il marchio Trevisando. Come di consueto saranno raccolti
fondi per l’Associazione italiana contro le leucemie.
DOMENICA 16
Alle 11.30 il Vescovo
presiede la Messa pontificale nel giorno di Pasqua.
In centro città mostra collettiva di pittura a cura del
Gruppo Arti Visive.
Dalle 16.30 al Marco Polo Sporting Center concerto degli InControLuce (nella foto): Alberto Ceschin, Andrea Botteon, Francesco Vettorello,
Marco Poser, Luca Aliberti).
MARTEDÌ 18
Sono aperte le iscrizioni per il pellegrinaggio diocesano a Lourdes (27 giugno-3
luglio). Informazioni: Ufficio Unitalsi, via Jacopo
Stella 8, telefono 0438-940383.
GIOVEDÌ 20
Alle 20.30 alla biblioteca civica celebrazioni per
l’anniversario della Liberazione. Mario Bernardi presenta il libro “Il ciclista del Duce e altre storie”. Maurizio Martinelli leggerà alcune sue
poesie.
Farmacia di turno: Comunale 3, via
Forlanini, Costa, telefono 0438556628.
A VITTORIO VENETO
CASA BACCICHETTI . . . . . .
PIAZZA GALLINA . . . . . . . . .
OSTERIA AE PERDONANZE
CASA CAMERIN . . . . . . . . . .
PARCO SAN VALENTINO. . .
BORGO PRETURA. . . . . . . . .
CASA PRADELLA. . . . . . . . . .
CASA DELLE OCHETTE . . . .
OSTERIA ALLE COLONNE. .
BORGO PONTE . . . . . . . . . .
CENEDA
CENEDA
CENEDA
CENEDA
COZZUOLO
CARPESICA
CARPESICA
MESCHIO
MESCHIO
SAN GIACOMO
NEGLI ALTRI COMUNI
PARCO GIOCHI. . . . . . . . . .
COL DI STELLA . . . . . . . . . .
PRESSO LA PIEVE. . . . . . . . .
BORGO SAN PIERIN. . . . . .
MUNICIPIO. . . . . . . . . . . . . .
ANZANO
TARZO
SAN PIETRO DI FELETTO
SCOMIGO
SAN VENDEMIANO
L
.
.
.
.
.
a passione per la righea si espande sempre più. L’associazione Insieme per Ceneda, assieme ai magnifici diciotto del comitato organizzatore, ha infatti portato a quindici
il totale dei campi dove da Pasqua al 23 aprile, ma forse anche
oltre, si potrà giocare con uova sode, monete e ranzìn. La rete dei campi di gioco, con i tre nuovi campi 2006, si è estesa fino a San Vendemiano, Anzano e San Pietro di Feletto, oltre a
coinvolgere i comuni di Vittorio Veneto, Conegliano e Tarzo;
tutti patrocinano la manifestazione, assieme alla Provincia che
inserisce “Andar per borghi a visitar righee” nel circuito “Marca storica”. Come di consueto il gran giorno della righea sarà
lunedì 17, Pasquetta. Dalle 14 alle 20, per agevolare giocatori,
spettatori e curiosi, circoleranno due RigheaBus gratuiti. Il primo avrà il percorso Cattedrale, piazza Gallina, casa Baccichet,
Cozzuolo, casa Pradella, borgo Pretura, borgo San Pierin e ritorno in Cattedrale. Il secondo dalla Cattedrale andrà a toccare casa delle Ochette, Anzano, borgo Ponte, casa Pradella,
Cozzuolo, trattoria Colonne, casa Camerin (del noto imprenditore edile Roberto) e ancora Cattedrale. Gli organizzatori
delle righee saranno premiati con l’Uovo d’argento 2006 domenica 14 maggio, quando Insieme per Ceneda allestirà la
Giornata delle tradizioni. E la righea, come già accaduto in
passato, si espande anche in Canada: da venerdì 14 a lunedì
17 al Museo dei bambini, una sezione del Museo della civiltà
canadese, a Gatineau, presso Ottawa, capitale del Canada, sono previsti dei laboratori per bambini fino a 5 anni in cui si giocherà, seppur su un poco ortodosso campo di legno, alla righea.
e
riese
Vittorio Veneto / Vitto
L’AZiON
I TORNEI DEL MARCO POLO SPORTING CENTER
SVEGLIANO NEI VITTORIESI LA PASSIONE
Alla scoperta del golf
«P
erché sono
qui? Semplicemente
perché dopo una settimana di lavoro non vedo
l’ora di passare qualche
oretta all’aria aperta immerso nel verde! Sfogarsi con qualche bel driver
e rilassarsi piazzando
qualche bel colpo sul
green è un toccasana. Il
golf per me è una stupenda valvola di sfogo!».
A parlare è Marco
Per uch, golfista vittoriese di 29 anni, impegnato assieme ad altri 62
par tecipanti nel 1º tor-
neo di putting-green (una specie di minigolf su
erba), svoltosi domenica
2 aprile al Marco Polo
Golf Club di Costa e vinto dal futuro presidente
del Golf Club Cor tina
Giovanni Dibona.
«Abbiamo deciso di
realizzare una manifestazione simile per dare
l’opportunità a tutti di entrare in contatto con il
mondo del golf – racconta Matteo Da Rold,vittoriese, maestro di golf
presso il Club – e l’idea
pare proprio funzioni».
«Rispetto
all’anno
scorso – conferma Roberta Tonon, aspirante
golfista di Colle Umberto, appena tredicenne –
c’è molta più gente. Il posto è magnifico ed è tutto organizzato molto bene. Io gioco a golf da due
anni e sto cercando di
Marco Peruch impegnato in una fase di
gioco. Nella foto piccola, Alberto Castellani
prendere l’handicap che
mi permetterà, assieme
alla tessera del circolo,
di partecipare alle gare
ufficiali».
«Le misure ridotte del
complesso sono proprio
pensate per rendere questo sport maggiormente
accessibile – continua Da
Rold, impegnatissimo al
tavolo della giuria –; a
breve è prevista l’inaugurazione del “Pitch &
Putt”: si tratta di un percorso golfistico di dimensioni ridotte (buche
da 40 a 90 metri) che, per
capirci, sta al golf come
il calcetto a 5 sta al calcio
a 11».
Sfatare il luogo comune che vede il golf quale
sport riser vato a “pochi
ricchi” è uno degli obiettivi dei soci fondatori del
Club Marco Polo. Il bacino d’utenza risulta infatti estremamente variegato.
Se Rober ta Salvador, trentaseienne vittoriese, confessa «ho conosciuto il golf “per colpa” del mio fidanzato, ma
ora è diventata una vera
passione», Giovanni
Doimo, coneglianese di
55 anni, sostiene che «il
golf rappresenta un ottimo passatempo, a contatto con la natura e salutare, soprattutto per
chi non può praticare attività che richiedono
Domenica 16 aprile 2006
17
Tra i maestri
il vittoriese
Matteo
Da Rold
Matteo Da Rold
grandi sforzi fisici».
Alber to Castellani,
vittoriese di 26 anni, trova la struttura del Marco
Polo «comoda, rilassante e ben gestita. È uno
dei campi-pratica più belli del Triveneto, il luogo
ideale per imparare».
Il programma del
Club per i prossimi mesi
è ricco di impegni: si inizia il 28 maggio con un
torneo 12 buche di “Pitch&Putt” riser vato a 2
categorie (0-9 e 10-18) e
si continua di gara in gara fino al 12 novembre.
Per
informazioni:
www.marcopolosportingcenter.com.
Alberto Ferri
CONCORSO PER RAGAZZI:
uno slogan per il Marco Polo
I
l Marco Polo cerca un altro nome. Un nome da
affiancare a quello del centro sportivo e che si
ispiri ai principi e ai valori dello sport più sano, quello che coinvolge bambini e ragazzi anzitutto: amicizia, impegno, educazione, altruismo, divertimento, emozione, solidarietà... Il concorso per trovare questo
nome è aperto agli studenti dalla terza elementare alla terza media delle scuole vittoriesi. Il vincitore sarà
proclamato domenica 28 maggio e vincerà la partecipazione ad uno dei Day Camp estivi, oppure cinque
ore di lezione di golf; 500 euro di materiale sportivo
andranno alla scuola del vincitore. (TB)
STUDENTI E RESISTENZA
SCARABEL RACCONTA LA “MACEDONIA”
“Che soddisfazione vedere Proia a Cordignano
Negri a Vittorio
felici i miei amici disabili!”
T
eatro Da Ponte, personaggi illustri come
Francesca Scarabel, 16
Serravalle; oppure Mahatma Gandhi e Mar- anni, sul palcoscenico bicasa Toniolo, Conegliano; tin Luther King.
della affettuosa, spiega cooppure patro«Ho parteci- me, oltre all’interesse per
nato parrocpato anche alla i temi affrontati, «a darmi
chiale San Venrappresentazio- una grande soddisfazione
demiano: è di
ne dello scorso è stato vedere la felicità dei
scena “Ore 9:
anno della com- ragazzi di Piccolo Rifugio,
lezione di stopagnia Macedo- Fenderl e Girasole».
ria”. Per un’ora
nia – racconta
Ginevra Lamberti
e mezza circa,
Andrea Cola compagnia
stantini, sul
“Macedonia”,
palco Berto
guidata con traIl Timido –.
Andrea Costantini Recitare dasporto dalla vittoriese Ivana
vanti
al
Segat, ha preso gli spetta- pubblico è anche più
tori delle tre repliche del- entusiasmante che
lo spettacolo per mano e li preparare lo spettacoha portati in un’aula scola- lo».
stica decisamente atipica.
Sul palco, sette giovani
IVANA SEGAT: “Ho coniugato
attori sangiacomesi hanno
interpretato alunni dalle
le mie due passioni, lavorare
varie e ben definite persocon i disabili e fare teatro”
nalità (dal bulletto, al timivana Segat, leader volta hanno fatto entrare
do, all’attivista politica), sedella compagnia Ma- nel progetto altre persone,
guiti da un professore dalcedonia, racconta la sua come per esempio i ragazlo spiccato senso dell’uavventura.
zi della parrocchia di San
morismo. A questi si sono
Com’è iniziata l’av- Giacomo».
alternate le performance
ventura della compaChe impatto hanno acanore e danzanti di tanti
gnia Macedonia?
vuto i ragazzi del greragazzi e ragazze: dagli o«Ho sempre avuto le
st e della parrocchia
spiti del Piccolo Rifugio e
passioni, da un lato per il
sangiacomese con i
della cooperativa Fenderl,
lavoro a contatto con i radisabili?
ai disabili della comunità
gazzi disabili e dall’altro
«Non ho notato diffiGirasole fino agli studenti
per il teatro. Creando la coltà particolari nell’apdelle scuole medie e al cocompagnia Macedonia ho proccio. Inizialmente penro di San Giacomo. Filo
avuto modo di unirle!
savo di trovarmi di fronte
conduttore della “lezione
Il mio intento era co- a una situazione di disagio
di storia”, una riflessione
munque quello di farlo in e invece i nostri giovani atsul rispetto dei diritti umodo originale, è per que- tori sono stati molto pamani e sulle ingiustizie delsto che ho coinvolto anche zienti, coinvolgenti e anle società passate e preamici e parenti, che a loro che coinvolti». (GL)
senti, portata avanti rievocando la vita e le parole di
Sette giovani di
San Giacomo
attori per “Ore 9:
lezione di storia”
I
P
rendono il via con
qualche giorno di
anticipo sul calendario le
manifestazioni in vista del
25 aprile nel Vittoriese.
Piero Negri Scaglione a
Vittorio Veneto
Mercoledì 19, infatti, alle 17, nell’aula magna dell’Itis, si terrà “Ci sarà sempre un racconto”, incontro
pubblico con Piero Negri
Scaglione, giornalista piemontese, che presenterà
il suo libro “Questioni private - vita incompiuta di
Beppe Fenoglio”, biografia dello scrittore della
Langhe che ha narrato la
Resistenza nel suo “Il partigiano Johnny”. L’evento
è organizzato dall’istituto
Flaminio in collaborazione con libreria Il Punto e
Amici del Castrum.
Tranchini
racconta
le locande
ocande e alberghi di Vittorio Veneto. Ieri-oggi” è il
nuovo libro di Eugenio Tranchini, scrittore prolifico di saggi di
storia locale, nato a Conegliano,
ma vittoriese da decenni. Il testo, edito dalla tipolito “La Vittoriese” in 300 copie, propone
un’accurata indagine storica, fotografica e statistica che fa luce su una trentina di locande e
alberghi operanti nel territorio
vittoriese a partire dalla fine
del Settecento fino ai giorni nostri. (AD)
“L
Cordignano, gli studenti incontrano il partigiano
Venerdì 21, alle 18 al
centro Francesconi di Cordignano, le classi 3ªA, 3ªB
e 3ªC della locale scuola
media racconteranno il libretto “Il partigiano Gimmi”, narrazione della lotta
di Liberazione nel Vittoriese da parte del partigiano umbro Liviano
Proia, intervistato da Pier
Paolo Brescacin. I ragazzi
hanno letto il libro durante l’anno scolastico, e venerdì intervisteranno e conosceranno Proia. L’evento è organizzato da Comune di Cordignano e Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Vittoriese.
Tommaso Bisagno
18
e
L’AZiON
Vittoriese
Domenica 16 aprile 2006
L’ULTIMO COMMOSSO SALUTO A MARIA ROSSI: COMPAGNIA “FIABEGGIANDO”
TUTTO COMINCIÒ DALLE SUE DONAZIONI
Enrica Gasparin
sfida i cartoni
Casa Amica è orfana
C
asa Amica è orfana.
Nella mattinata di giovedì 6 aprile è
volata in cielo l’ospite di
maggior riguardo della
casa di riposo di Fregona: la novantenne fregonese Maria Rossi.
Cioè la “mamma” della Casa, che “il 20 ottobre 1980, sentendo che
era in vendita un terreno
vicino a quello di mio padre”, come scrive nel suo
diario, ebbe l’idea della
casa di riposo. Perché
tutti gli anziani avessero
chi si prende cura di loro, come lei Maria aveva
accudito fino agli ultimi
giorni i familiari.
E con rapidità e tenacia raccolse l’approvazione del sindaco Gino
Cimetta e del parroco
don Terenzio Rusalen;
da lì la nascita dell’associazione Casa Amica nel
1983, l’inaugurazione del
primo stralcio della casa
nel 1985, nel 1995 l’avvio
del ser vizio nella Casa
completata. I cui lavori
sono stati finanziati in
gran parte da Maria Rossi stessa, grazie ai risparmi di una vita, la sua
operosissima vita lavorativa nel negozio di merceria che gestiva a Fregona. Una donazione che
ha tradotto in opere di carità la sua forte fede; e
che si è rinnovata, accresciuta, nel dicembre
2004, quando in vista del
decennale della Casa
Maria ha donato anche
tutte le sue proprietà immobiliari in via Indipendenza e piazza Fregona
per sostenere l’ampliamento di Casa Amica. Alla cerimonia per il decennale, il 28 ottobre
2005, con il vescovo Zenti, Maria non c’era: le precarie condizioni di salute
la costrinsero a rimanere
all’interno della “sua” casa di riposo, che aveva
cominciato a frequentare, presso il centro diurno, dal 1998, e della quale dal 2004 era ospite. In
“F
quell’occasione di festa
furono presentati i progetti per l’ampliamento:
prima dell’estate, garantisce la direttrice di Casa
Amica Anna Maria
Chies, sarà posata la prima pietra. Maria sarà
presente in spirito, Maria sarà presente nella
memoria di tutti.
I funerali si sono celebrati sabato 8 a Fregona;
Maria lascia Mario, unico vivo dei suoi cinque
fratelli, e tanti nipoti.
E una casa di riposo,
che continuerà ad essere
gestita dalla fondazione
che porta il suo nome.
Tommaso Bisagno
iabeggiando” e divertendo(si). Ma
anche “insegnando”. È
quello che va facendo dal
2001 il gruppo di teatro amatoriale “Fiabeggiando”,
formato originariamente
dai genitori di alcuni bambini della Scuola d’infanzia
di Ponte della Muda, dal
2004 associazione culturale
presieduta da Enrica Gasparin. I bambini, intanto,
sono diventati ragazzi e frequentano le elementari,
mentre mamma e/o papà
hanno continuato a “fiabeggiare”, cioè a riscrivere fiabe e storie famose, ben note e quindi comprensibili ai
piccoli, allo scopo di farli
sorridere, sicuramente, ma
anche di farli imparare.
«Ci sembra importante
proporre intrattenimenti
divertenti con importanti
sfondi morali: la multiculturalità e l’attenzione verso il prossimo – spiega la signora Gasparin –. Sono nati così “Biancaneve e i sette nani”, incentrato sul tema dell’alimentazione, poi
“Il brutto anatroccolo”, sul
rapporto col diverso e l’ambiente rurale, quindi “Cappuccetto Rosso va in giro
per il mondo”, sull’amicizia
fra bambini di diverse nazionalità, proposto con suc-
cesso ormai ben tre volte al
teatro Francesconi di Cordignano e presto in trasferta a Caneva.
«Ci rivolgiamo ad un
pubblico di bambini dai 3 ai
5 anni d’età, ma i nostri
spettacoli piacciono anche
ai più grandicelli – prosegue la presidente di Fiabeggiando –. Il nostro
gruppo ha la particolarità
di essere formato soltanto
da genitori, una ventina circa fra attori, tecnici del suono e delle luci, addetti alle
scene, che trovano in questa attività un’occasione
per divertirsi in mezzo ai
mille impegni quotidiani.
C’è molta disponibilità da
parte di tutti; così, in tanti,
le difficoltà diventano davvero piccole».
«I nostri spettacoli vogliono un po’ sfidare i cartoni animati – conclude Enrica –, imitandoli per quanto riguarda gli effetti speciali che tanto
piacciono ai
nostri figli (movimento, colori, suoni), ma
in più facendo
passare
un
messaggio utile alla loro crescita, senza
quasi che se ne
accorgano».
Maria Pia
Arpioni
20
Domenica 16 aprile 2006
e
L’AZiON
Pasqua 2006
LA PASQUA VISTA DAGLI A
P
asqua è la festa principale, punto culminante dell’anno liturgico. L’annuncio della Risurrezione di Gesù da morte è, infatti, il nucleo centrale del messaggio cristiano e il punto di partenza della convocazione dei credenti nella chiesa.
Eppure la rappresentazione della Risurrezione di Gesù non è molto presente nelle nostre chiese.
Molto più numerose sono le rappresentazioni del Natale, ancor di più le immagini pittoriche della Vergine Maria, nei vari momenti
della sua vita o come figura a se stante, spes-
so circondata da figure di santi.
La pietà popolare è più facilmente attratta da
queste scene e figure perché più vicine alla vita vissuta.
Del resto l’evento della Risurrezione non è
descritto nei vangeli. In essi si parla solamente della tomba vuota e dello stupore delle prime visitatrici. Tuttavia le espressioni pittoriche
della Risurrezione non mancano nelle nostre
chiese.
Ne abbiamo raccolte alcune tra le più significative e le offriamo alla contemplazione dei nostri lettori.
ARCIPRETALE DEL SANTO
NOME DI MARIA A VIDOR
DUOMO
DI SAN GIOVANNI BATTISTA
A ODERZO
Risurrezione di Gesù Cristo
Pomponio Amalteo (Motta di Livenza 1505 - San Vito al Tagliamento 1588)
Olio su tela
C
risto risorto, grande e luminoso, si staglia su un
cielo infuocato solcato da nubi plumbee. I guardiani mollemente adagiati intorno al sepolcro costituiscono una robusta costruzione plastica e cromatica, giocata in prevalenza sui toni scuri del verde, del bruno e
del rosso, accesi da improvvisi bagliori in corrispondenza delle camicie e delle armature.
Oggi il dipinto occupa la parete destra dell’aula della
Duomo di Oderzo, ma costituiva originariamente l’interno di una delle portelle dell’organo cinquecentesco,
a cui appartenevano anche l’“Ascensione” e la “Trasfigurazione” oggi collocate sulla medesima parete. Il monumentale complesso decorativo si deve al maestro Pomponio Amalteo, emblematico artista veneto di nascita
ma friulano d’adozione che fu allievo, oltre che genero,
del Pordenone ed ha lavorato alacremente lungo quasi
tutto il XVI secolo lasciando importanti testimonianze anche nella nostra diocesi. L’Amalteo lavorò per l’organo
di Oderzo nel 1548, eseguendo anche i cinque scomparti con “Storie di San Giovanni Battista” che ornavano il parapetto della cantoria. Nel 1862, poiché il movimento delle portelle cominciava a rovinare i dipinti, questi vennero staccati e posti nell’attuale collocazione.
AFFRESCO ALLA SCUOLA DEI BATTUTI A CONEGLIANO
Cristo risorto appare a Maria
Francesco Pagani da Figino
detto Francesco da Milano (attivo in Veneto e Friuli 1502-1548)
Affresco
L
a scena si svolge entro un
arioso spazio architettonico su cui due aperture centinate lasciano intravedere un
brano paesaggistico montagnoso. Cristo risorto, avvolto in un
luminoso mantello, trattiene il
vessillo con la mano sinistra,
mentre appare in atto benedicente a Maria, colta nell’intimità
della preghiera. Il riquadro si inserisce nell’ampio e suggestivo
ciclo delle Scene della vita di Gesù, che adornano la cosiddetta
sala dei Battuti, fatta costruire
dai confratelli dell’omonima
Confraternita dopo il 1354, a ridosso della facciata del Duomo di Conegliano. Il dipinto, insieme a quelli delle due pareti lunghe poste a sinistra
dell’ingresso, si deve a Francesco da Milano, che si servì per la formulazione dell’impianto compositivo del repertorio düreriano, in particolare della serie di stampe sulla “Piccola e Grande Passione” che il maestro di Norimberga pubblicò nel 1511.
Risurrezione e Ascensione di Gesù Cristo
Guido Cadorin (Venezia, 1892-1976)
Affresco
I
due soggetti convivono in una sola composizione, articolata su due registri sovrapposti: in
un’alba rosata le Tre Marie, allineate a formare un’ordinata schiera, seguono il gesto eloquente dell’angelo che funge da collegamento con la soprastante scena dell’Ascensione; qui la composizione diventa più
articolata, il cromatismo più vivace, quasi condensato nello squarcio di cielo azzurro che inquadra la figura di Cristo. Al vortice luminoso che sta per accoglierlo corrisponde in basso il fondo scuro, dove stanno i soldati addormentati.
Il suggestivo affresco decora il soffitto della navata della chiesa parrocchiale di Vidor ed è opera di
Guido Cadorin, che lo eseguì nel 1922, chiamato dall’industriale Innocente Zadra.
La pittura del maestro veneziano si rivela limpida,
capace di realizza atmosfere immutabili, originale interpretazione in senso volumetrico del linguaggio purista che trova le proprie radici nella rilettura dell’arte del primo Rinascimento.
(da “Arte per il Sacro nel Quartier del Piave e nel
Feletto” di Silvia Bevilacqua)
e
L’AZiON
Pasqua 2006
RTISTI LOCALI
Domenica 16 aprile 2006
21
SAN NICOLA A MOTTA DI LIVENZA
ARCIPRETALE ASSUNZIONE DI MARIA A LENTIAI
Cristo risorto appare a Maria
Cesare Vecellio (1521 ca.-1601)
Olio su tavola
I
n uno spazio raccolto, conchiuso da
un abbondante tendaggio verde in
penombra, un bagliore sorprende Maria
che, inginocchiata in preghiera, volge lo
sguardo alla volumetrica figura di Gesù
che le appare avvolto di luce. È proprio
mediante la contrapposizione tra luce ed
ombra e la marcata gestualità dei personaggi che l’artista vuole sottolineare con
la drammaticità dell’evento, il profondo
significato dell’incontro tra madre e figlio.
Interessante la prospettiva di sotto in su,
presto giustificata se si considera la natura
del dipinto. Si tratta infatti di una delle
venti tavole con le “Storie di Maria” che
adornano il pregevole e quanto mai originale soffitto ligneo cassettonato dell’arcipretale di Lentiai, realizzato nell’imponente struttura fissa nel 1577 e dipinto
nei due anni successivi da Cesare Vecellio, nipote di Tiziano, dalla personalità eclettica, nella quale si condensa in modo
originale e vivido la lezione dei grandi
maestri della pittura veneta del Cinquecento, da Pordenone a Bassano, dallo
Schiavone a Veronese.
DUOMO DI SAN NICOLÒ
A SACILE
Risurrezione di Gesù Cristo
Pino Casarini (Verona 1897-1972)
Olio su tavola
A
l di là di un’illusionistica arcata a sesto acuto si apre la scena dominata dall’aerea figura del Risorto, sottolineata dal rosso acceso di uno svolazzante
vessillo. Su un massiccio zoccolo roccioso trovano posto gli angeli, le guardie, le tre Marie e numerosi astanti.
Domina un senso di stupore ed incredulità, a cui è riconducibile lo stesso atteggiamento dinamico e incontrollabile dei due cavalli rampanti posti in basso in primo piano: la natura in questo caso, non funge da mera
quinta teatrale, ma concorre alla drammaticità dell’evento. La scelta compositiva, come anche l’uso incisivo
del colore, costituiscono la cifra stilistica di Pino Casarini in questo ciclo pittorico sacro eseguito nel 1946 per
il Duomo di Sacile. Sono proprio questi affreschi a segnare il passaggio fondamentale dell’artista da rappresentazioni ancora legate ad un certo simbolismo ad una
sorta di raffinato costruttivismo formale, di matrice primitiva, potremmo dire neorinascimentale, con esiti originali e profondamente spirituali.
Pagina realizzata in collaborazione con l’Ufficio
Diocesano per l’Arte Sacra ed i Beni Culturali Ecclesiastici.
Cristo risorto in gloria, san Nicola da Bari e i santi Giovanni battista, Francesco d’Assisi e Pietro apostolo
Pietro Malombra (Venezia 15561618)
Olio su tela
N
ella grande pala, che adorna
l’altare maggiore del Duomo
di Motta di Livenza, uno squarcio di
luce dorata rivela la dinamica figura
del Risorto, a cui si presentano il santo titolare, Nicola da Bari, in posizione centrale, e gli altri santi legati
alla devozione locale. La paternità
dell’opera a Pietro Malombra è attestata dall’iscrizione seppur parziale posta in basso a destra, ed è confermata da un documento (citato dal
Rocco nel 1897) che fornisce anche
l’11 gennaio 1597, data della delibera di “di far dipingere la pala dell’altare maggiore” al pittore veneziano,
quale termine post quem. Si tratterebbe dunque di un’opera della maturità dell’artista, caratterizzata da
una particolare resa plastica delle figure, desunta con ogni probabilità
dalla formazione presso Giuseppe
Porta detto il Salviati, da pronunciati effetti chiaroscurali e da un certo
patetismo in ordine all’enfasi devozionale controriformistica.
e
L’AZiON
Vallata / Bellunese
FOLLINA / NELL’ALA SUD DELL’EX COLLEGIO
Museo o centro
per anziani?
P
er la gente di
Follina è prioritario potenziare
i servizi di assistenza a favore degli anziani o creare un museo della prima
guerra mondiale e spazi
per le associazioni? È
questo il tema di dibattito in paese dopo che il
sindaco Marcelo Tomasi
ha reso noto che la Regione ha stanziato, a favore del Comune, 800 mila euro per completare la
ristrutturazione dell’ala
sud dell’ex Collegio San
Giuseppe. Contributo
però vincolato alla realizzazione di un museo e di
spazi associativi. La notizia, piombata con un fulmine a ciel sereno, non è
stata accolta da tutti con
piacere. Anzi. Il consiglio
di amministrazione della
residenza sanitaria “San
Giuseppe”, che trova spazio nell’ala nord dello
stesso ex Collegio, ha espresso “rammarico e disagio” per le scelte di Tomasi. Il motivo è presto
detto. Da tempo il consiglio aveva manifestato al-
FOLLINA: L’ala del Collegio San Giuseppe sede della casa di riposo
l’amministrazione la necessità di individuare
nuovi locali a servizio della casa di riposo: un centro diurno, un bagno attrezzato, poliambulatori.
Logica vuole che l’ampliamento venga realizzato utilizzando gli spazi
dell’ala sud. Tale scelta sottolinea il consiglio di
amministrazione in un comunicato - altro non sarebbe che la traduzione
in fatti concreti di quanto
stabilito nella convenzione sottoscritta il 29 dicembre 2005 tra la Provincia Veneta dell’Ordine
dei Servi di Maria - che
fin dalla nascita (nel
2001) gestisce la struttu-
ra - e il Comune, che è il
proprietario dell’immobile.
La convenzione che regola i rapporti tra Servi
di Maria e Comune prevede che i primi versino
50 mila euro l’anno di af-
ell’ambito delle solenni
celebrazioni per il 250°
anniversario della nascita del
grande compositore austriaco
Wolfgang Amadeus Mozart
(Salisburgo
27.1.1756 - Vienna
5.12.1791) c’è anche la bella medaglia dello scultore
Giuseppe Grava di
Revine. Si tratta di
una fusione in bronzo patinato di 100 mm
di diametro e in tiratura li-
fitto al secondo mentre
gli eventuali utili devono
essere utilizzati per servizi alla persona. Proprio
con questi utili il consiglio di amministrazione aveva in animo di finanziare le nuove attività. A iniziare dal centro diurno, a
ser vizio non solo degli
anziani di Follina, ma anche di Miane e Cison.
Attualmente la casa di
riposo ha 60 posti letto.
Metà sono riconosciuti
dalla Regione a favore di
non autosufficienti. Altri
dieci verranno riconosciuti entro breve. Sedici
dei sessanta ospiti sono
follinesi: per loro c’è uno
sconto del 10 per cento
sulla retta. L’assistenza è
assicurata da una quarantina di dipendenti
mentre una significativa
presenza di volontari, all’incirca 25 persone, offre
un continuo accompagnamento. La casa di riposo è anche sede dei
corsi di formazione per operatori socio sanitari (40
gli iscritti quest’anno).(FC)
Ma serve un altro museo?
A
l di là delle esigenze di ampliamento della
casa di riposo, merita comunque un dibattito l’opportunità di realizzare un museo a Follina.
Le esperienze dei paesi circostanti non sono esaltanti. Fare un museo come Dio comanda comporta ingenti spese, non solo di avvio ma anche di gestione. Per quanto riguarda in specifico la prima
guerra mondiale, poi, c’è già a Vittorio il Museo della Battaglia.
MEDAGLIA DI GRAVA PER MOZART
N
Domenica 16 aprile 2006
mitata a 20 pezzi con al “dritto”
il busto di tre quarti del grande
musicista salisburghese. Al “rovescio” si ricordano invece le opere che il librettista Lorenzo Da Ponte (Ceneda 10.3.1749 New
York
17.8.1838) scrisse
per Mozart, e che
nella fattispecie sono: Le nozze di Figaro (1786), Il Don
Giovanni (1787) e Così fan tutte (1790). (MS)
VA’ DEE FEMENE:
Passeggiata
a Pasquetta
I
l gruppo promotore del
recupero dell’area Va’
dee Femene di Colmaggiore
di Tarzo, promuove per il lunedì di Pasquetta una passeggiata pomeridiana dal parco “Va’ dee femene” (sulla
sponda tarzese del lago di
Santa Maria) alla cima di un
bosco panoramico vicino a
Colmaggiore dove si insieme
si gusteranno focacce e uova
sode.
23
RIPRENDE IL RIORDINO
L’archivio di Mel
un tesoro di carta
U
n tesoro di carta. Così viene definito dall’archivista Maria Grazia Salvador, che ne cura la catalogazione, l’imponente raccolta di antichi documenti cartacei che compongono l’archivio del Comune di Mel
custodito nella barchessa
del palazzo delle Contesse.
L’archivio, per fortunate vicende, conserva documenti
dal XII secolo ai giorni nostri
e occupa ben 240 metri lineari di scaffali,
ma solo 40 metri
lineari di carte
sono state riordinati e ad oggi sono consultabili.
Spiega Salvador: «Le potenzialità di questo
archivio sono notevoli, sia da un
punto di vista storico-economico
che sociale e demografico, anche se mancano molte delle
interessantissime pergamene utilizzate dalla Serenissima per inviare a Mel dispacci, comunicazioni e ordini. Durante il riordino non
ho trovato nessuna mappa
di Mel né un disegno, e queste sparizioni in un certo
senso impoveriscono questo
“tesoro di carta”».
Tra il 1993 e il 1999 Salvador ha realizzato un un
parziale intervento di riordino consultando 2.500 fascicoli processuali relativi al
periodo compreso tra il 1116
e il 1797 (anno della caduta
della Repubblica di Venezia
e dell’arrivo dei francesi).
È stato un lavoro scientifico che ha interessato ben
20 metri lineari di registri. Il
riordino ha rivelato che nel
periodo della dominazione
della Repubblica di Venezia, a
Mel, diversamente dagli altri territori, non
vi era un podestà quale organo di raccordo
tra Venezia e
Zumelle, ma un
feudo veneziano affidato agli
Zorzi e amministrato da un vicario da loro nominato.
Grazie a un contributo di
1.500 euro del Bim, Salvador proseguirà nel suo lavoro di sistemazione dei fascicoli e dei documenti dal 1797
in avanti. Ma per riordinare
i rimanenti 180 metri lineari
di materiale cartaceo servono molti altri fondi.
Sergio Cugnach
TRICHIANA: MANIFESTAZIONI
PER GLI 85 ANNI DELLA MATERNA
A
Trichiana è iniziato il
conto alla rovescia per
la grande festa per gli 85 anni
di fondazione dell’asilo parrocchiale “Federici Agosti”. L’appuntamento è per domenica 21
maggio. Ma prima di allora il
consiglio d’inter-sezione dell’asilo ha organizzato tre iniziative: sabato 22 aprile, nell’ambito della Fiera di Primavera, le
famiglie offriranno leccornie e
manicaretti preparati in casa;
domenica 23 tutta la popolazione è invitata a contribuire ai
lavori di pulizia del cortile e di
manutenzione ordinaria di parco-giochi e aule dell’asilo, seguirà pranzo offerto dal Comune per tutti i partecipanti
all’“Aprile Verde”; domenica 14
maggio - festa della mammaper tutta la mattina le mamme
proporranno un banchetto celebrativo sul sagrato antistante la chiesa arcipretale.
e
L’AZiON
Quartier del Piave
cinema, piazzetta, parcheggio e polo sportivo. La spesa complessiva a carico del
Comune sarà di 351.650 euro.
«La soluzione che abbiamo individuato soddisfa le
esigenze sia del Comune
che della parrocchia - spiega il sindaco Giustino Moro
-. Noi siamo interessati ad
avere un parcheggio capiente al di fuori del centro
l prossimo autunno nale; come corrispettivo per parte del nuovo parcheggio e a riqualificare l’area lunpartiranno i lavori di la concessione il Comune verrà ricavato nell’attuale a- go via Marconi. La parrocrifacimento dell’area realizzerà un campo da cal- rea di accesso della struttu- chia aveva bisogno di un
circostante il patronato e il cetto e un campo polivalen- ra scolastica: l’accesso verrà parcheggio per l’oratorio e
cinema Careni. I cambia- te (pattinaggio, campo da quindi spostato interna- anche per il Duomo. Inoltre
menti - che riguarderanno basket e pallavolo) in asfal- mente al parcheggio e in il Comune vuole manteneil piazzale antistante il cine- to nell’attuale area verde, di questo modo verrà garanti- re spazi di aggregazione
ma, il campetto polivalente proprietà della parrocchia, ta maggiore sicurezza all’u- giovanile: per questo si è ime l’area verde che si trova posta a lato del cinema.
tenza.
pegnato a realizzare un
alle spalle del campetto - soNell’accordo rientra anOgni singolo comparto campo di calcetto e uno pono frutto di un accordo tra che la scuola materna, di sarà diviso dagli altri da al- livalente, nel terreno della
parrocchia, scuola materna proprietà delle suore di Ma- beri. Marciapiedi metteran- parrocchia, in sostituzione
di Maria Bambina e Comu- ria Bambina, poiché una no in collegamento oratorio, di quello che verrà trasforne di Pieve. Questi
mato in parcheggio.
i termini della conVorrei anche sottoliCAMPO SPORTIVO
venzione: l’attuale
neare che la soluzioCINEMA
campetto polivane progettuale adotCARENI
lente, di proprietà
tata consente di creaBASKET
della parrocchia,
re uno spazio che
CALCETTO
verrà dato in conmette in relazione l’oPATRONATO
PALLA
SCUOLA MATERNA
CARENI
cessione per 27 anratorio e il polo sporVOLO
ni al Comune pertivo».
ché lo trasformi a
Il progetto, redatproprie spese in un
to dall’arch. Renzo
parcheggio da 52
Bottega, ha avuto il
posti auto; l’area
parere favorevole dei
antistante il cineconsigli pastorale e
PARCHEGGI
ma, oggi utilizzata
affari economici delcome parcheggio,
la parrocchia e della
verrà trasformata
Curia vescovile.
Via Marconi
in piazzetta pedoFederico Citron
Domenica 16 aprile 2006
UNIVERSITÀ ADULTI
ACCORDO PARROCCHIA-COMUNE
Careni: cambia
l’area esterna
I
SERNAGLIA: È MORTA
SUOR MERCEDE LUCCHETTA
L’
11 marzo scorso è
ritornata alla casa
del Padre, dopo 53 anni di
vita religiosa nella congregazione delle suore
Mantellate Serve di Maria, suor Mercede Lucchetta, al secolo Celestina.
Di belle qualità umane
e professionali, suor Mercede è stata apprezzata
per il suo instancabile lavoro come infermiera pro-
fessionale accanto ai malati in tanti ospedali. Ha
anche diretto con impegno e professionalità la
scuola infermieri di Montebelluna educando le allieve soprattutto
alla sensibilità
e all’amore al
malato. Dal
1996 viveva
per motivi di
FARRA, PIEVE E REFRONTOLO:
Una guida per la sicurezza
N
elle case dei cittadini di Pieve, Farra e
Refrontolo sta arrivando un
libretto giallo contenente
consigli, comportamenti e
servizi per rendere più sicura, e quindi più tranquilla, la vita quotidiana. La guida, finanziata con un contributo regionale ottenuto
salute nella casa di riposo
di Mestre, rendendosi disponibile ai vari bisogni
della comunità nel servizio affettuoso alle consorelle ammalate. Suor Mercede ha sempre coltivato
la sua vita interiore con la
preghiera;
anche nell’ultimo periodo
di malattia è
stata di esempio per la
serenità con
la quale si è
messa nelle
mani di Dio.
leggersi con attenzione e da
tenere a portata di mano per
una rapida consultazione.
mediante la Comunità
Montana delle Prealpi
Trevigiane, è divisa in
quattro capitoli: “Le attenzioni da avere”; “A
chi rivolgersi in caso
di furto/smarrimento”; “I servizi comunali”; “Altri servizi”. È
una pubblicazione da
SOLIGO: Libro
di Ceschin sui
fatti del 1944
V
enerdì 21 aprile, con
inizio alle 20.30, nel
Centro Parrocchiale di Soligo avverrà la presentazione
del volume di Daniele Ceschin, “La lunga estate del
1944. Civili e partigiani a Farra di Soligo e nel Quartier
del Piave” (Istresco 2006). Il
giornalista e scrittore Gianni Favero ne discuterà con
l’autore. La serata sarà introdotta dal sindaco di Farra di Soligo dott. Domenico
Citron e dall’assessore alla
cultura Ivana Merotto. Il libro è stato promosso dall’Amministrazione Comunale di Farra di Soligo.
Oltre al testo dell’autore,
sono riprodotte in appendice tre interviste con Marina
Dolfin, la staffetta partigiana Angiolina Morona e il
partigiano Mario Andreola;
un colloquio con Andrea
Zanzotto su Toni Adami; le
memorie del partigiano Augusto Padoin.
PASQUETTA A SOLIGO, MORIAGO E COL S. MARTINO
Saluto della Primavera
sul colle San Gallo
Come tradizione comanda a San Gallo sarà festa il giorno di Pasquetta
con “Il saluto alla primavera” organizzato dalla pro loco di Soligo. Questo il programma: alle 10 apertura
del chiosco; alle 10.30 giochi tradizionali; alle 12.30
grigliata, pan de casada e
sopressa; alle 1.34 concor-
so di pittura, riservato agli
scolari di elementari e medie, sul tema “Un sogno a
San Gallo”; alle 17 premiazione del concorso e lancio di palloncini. È anche
prevista la celebrazione
della messa alle 11.
Pasquetta all’Isola dei
Morti
Il Gruppo Alpini di Moriago organizza per il lu-
nedì di Pasqua il tradizionale pranzo all’aperto all’Isola dei Morti. L’appuntamento è alle 12.30. Per prenotazioni telefonare al
340.6702976. Il sabato successivo, 22 aprile, gli Alpini saranno al lavoro con
forche, rastrelli e decespugliatori per ripulire il
parco dell’Isola. Le penne
nere moriaghesi invitano
tutti i volenterosi a unirsi a
loro in questo prezioso servizio. La pulizia inizia alle
13.30.
Passeggiata tra i vigneti
Lunedì 17 aprile chiude
la mostra del Prosecco
Doc di Col San Martino.
Alle 9 da piazza Rovere partirà la settima passeggiata
“Camminando su per le rive”. Alle 22 spettacolo pirotecnico conclusivo.
25
Grande entusiasmo,
per le danze popolari
D
ivertirsi e socializzare. Due cose
che gli iscritti al corso di
danze popolari dell’Università Adulti di Pieve di
Soligo sanno fare benissimo. Cancellando la vecchia immagine fatta di
pantofole e di uncinetto, i
circa venti allievi di questo corso, trascinati dall’entusiasmo dell’insegnante Lucia Possamai, si
riuniscono una volta la
settimana presso la Casa
delle Associazioni (ex
Cfp) di Pieve di Soligo per
cimentarsi senza inibizione nelle più disparate danze popolari provenienti da
ogni angolo del pianeta,
alternando nel corso della lezione country, danze
ebraiche, bretoni e africane, in un turbine di passi
e piroette da fare tutti assieme o divisi in coppie.
«L’attività è iniziata dall’idea della mia collega Renata Canzian – spiega Lucia Possamai, insegnante
di sostegno alla scuola
media di Miane e grande
appassionata di danza –
con lo scopo di sviluppare
gli aspetti motori e di socializzazione
insiti nella danza. Personalmente ho iniziato a tenere
il corso l’anno
scorso, notando subito l’ottima disponibilità dei partecipanti all’apprendimento:
vederli
con
questa voglia
di imparare, di
impegnarsi e
di lavorare in
gruppo è stata
per me una grande soddisfazione». La lezione, in
programma il venerdì pomeriggio, dura circa un’ora ed è sempre frequentatissima: ogni settimana
si praticano diverse danze, in modo tale da diversificare il tipo di lavoro di
ogni lezione del gruppo.
«Gli allievi partecipano
con regolarità ed entusiasmo alle lezioni: la cosa
più sorprendente è come
ognuno di loro riesca a
metterci del suo, facendo
emergere il suo modo
specifico di interpretare la
danza».
Iniziato lo scorso ottobre, il corso terminerà a
fine maggio, non prima di
aver permesso all’affiatatissimo gruppo di esibirsi
domenica 30 aprile alle
15.30 durante la cerimonia di chiusura dell’anno
accademico in villa Brandolini a Solighetto, con un
saggio che promette di regalare a ballerini e pubblico altri momenti di divertimento alla scoperta
delle tradizioni danzanti di
diversi paesi del mondo.
Andrea Zampieri
e
L’AZiON
Conegliano
SCUOLA BIBLICA FORANIALE
Adulti assetati
di Parola
P
er offrire un’opportunità di formazione e di approfondimento della fede,
da cinque anni nella forania di Conegliano viene
promossa la Scuola Biblica. La formula vincente di
questa iniziativa è data da
diversi fattori. Innanzitutto
la presenza di biblisti che
sanno trasmettere le proprie conoscenze in modo
efficace e coinvolgente. A
questo si aggiunge poi la
doppia possibilità di frequentare le lezioni. Il giorno prestabilito è il giovedì
ma c’è chi sceglie di trovarsi alle 17.30 nei locali
della parrocchia di Santa
Maria delle Grazie e chi,
nella maggior parte dei casi per motivi di lavoro, opta per le 20.30 presso la parrocchia di San Pio X. Complessivamente sono stati
quest’anno 136 i frequentanti il corso che ha visto
quale relatore don Santi
Grasso, docente al Seminario di Udine e alla Pontificia Università della Santa
Croce di Roma.
Sono dieci gli incontri
che si susseguono per concludersi agli inizi del mese
di aprile. Ad una presentazione del biblista segue il
dibattito e l’approfondimento in assemblea. Quest’anno è stato affrontato lo
studio del Vangelo di Giovanni. «Il tema - spiega una
partecipante - ha suscitato
un particolare interesse fin
dalle prime lezioni, in quanto il vangelo di Giovanni è
meno conosciuto rispetto
ai sinottici e profondamente diverso per la sua struttura e per la Cristologia
presentata. Il relatore da
parte sua porta i partecipanti a cogliere il messaggio che Giovanni offre nel
suo Vangelo attraverso l’analisi, il confronto, la contestualizzazione, con spunti e collegamenti relativi all’esperienza di fede che oggi si vive. Il suo compito è
stato impegnativo ancor
più perché ad ascoltarlo sono adulti, non esperti in analisi storico - critica, ma
molto desiderosi di cono-
DALLA REGIONE 412.000 EURO
PER IL RESTAURO DELLE MURA
L
a Giunta regionale del Veneto
ha approvato il riparto
dei contributi per l’anno 2006 a favore del recupero di immobili di
pregio non statali e di
siti di interesse storico, culturale e artistico delle Città Murate
MDG: Il fuoco
benedetto nelle
famiglie
S
abato santo 15 aprile i chierichetti e
i ministranti della parrocchia di Santa Maria
delle Grazie passeranno
a portare il fuoco benedetto in tutte le famiglie.
Il fuoco è il simbolo di
Cristo risorto ed è l’augurio che il parroco, insieme ai chierichetti, porge per una santa Pasqua
del Signore.
Rotatoria tra
le vie Istria,
Sauro e Filzi
D
al 17 aprile il semaforo posto all’incrocio tra viale Istria
e le vie Sauro e Filzi
verrà sostituito da una
rotatoria. In questo modo l’amministrazione
vuole rendere più sicuro l’incrocio e più
fluida la circolazione.
della regione. Nella
nostra diocesi arriveranno 412.000 euro
per il secondo stralcio
del restauro e del consolidamento della cinta muraria occidentale
e della Rocca di Castelvecchio di Conegliano.
ARTE: Opere di
Massini
a Sant’Orsola
I
n occasione della mostra delle opere di
Claudio Massini, “Lo scandalo della pittura”, aperta
a Palazzo Sarcinelli dal 16
marzo, è allestita, da sabato 15 a lunedì 17 aprile, una seconda piccola esposizione dei suoi dipinti nella chiesetta di Sant’Orsola
in Castello. L’apertura segue questo orario: 15-19.
Ingresso gratuito.
che questo si rompa, lungo una tegola rovesciata all’interno
di un cerchio di terra battuta.
Il gioco continua anche domani. Ingresso libero.
VENERDÌ 14
Alle 20.30, per le vie della città
sarà celebrata la Via Crucis, con
partenza dalla Chiesa di Santi
Martino e Rosa e arrivo in Duomo.
Stessa ora, la Via Crucis sarà celebrata anche sui colli di Collalbrigo con partenza dalla chie-
sa di Parè.
DOMENICA16
Alle 14, nell’area esterna della
chiesa di Scomigo, si rinnova la
tradizione del gioco della Righea
di Pasqua e Pasquetta. La Righea è un gioco che prevede
di far scivolare un uovo, senza
LUNEDÌ 17
Il Circolo Anspi L. Murialdo e
Gli Amici Sportivi di San Martino organizza la festa di Pasquetta a Framos con partenza
dalla parrocchia di San Martino, con pic-nic e giochi popolari.
scere da vicino la Parola,
come mai prima d’ora hanno avuto occasione di sperimentare».
La Scuola Biblica organizzata a livello foraniale ha
mosso i suoi primi passi
nella parrocchia di Santa
Maria delle Grazie e ora, da
un paio d’anni, è gestita dal
Centro Culturale Humanitas. I suoi frequentanti non
sono unicamente appartenenti alle parrocchie della
Città, ma diverse sono le
persone che provengono
da altri paesi quali San Vendemiano, San Pietro di Feletto, Ponte della Priula, Susegana, Santa Lucia di Piave, Codogné, Pianzano, Vittorio Vento, Pieve di Soligo
e addirittura Mogliano.
Al termine del corso
vengono inoltre raccolte le
relazioni del docente che
poi, da lui riviste, vengono
consegnate quale dispensa
ai corsisti. Il gruppo di lavoro che si occupa di far
proseguire la Scuola Biblica ha già messo in moto
l’organizzazione per il prossimo anno pastorale. Si riprenderà quindi con la seconda parte del Vangelo di
Giovanni, in quanto gli incontri recentemente conclusi non hanno permesso
di approfondire l’intero libro, visto il contenuto molto vasto e particolare.
Gerda De Nardi
Domenica 16 aprile 2006
27
PROGETTO PER ANZIANI
Un cane per vincere
la solitudine
A
nziani meno soli e
meno emarginati se
adottano un cane. Si basa su
tale constatazione il progetto proposto dalla clinica veterinaria “Città di Conegliano” all’Amministrazione comunale, che vi ha formalmente aderito il 27 marzo
scorso. Si tratta della possibilità offerta ad anziani che
vivono soli di adottare un cane e innescare così fenomeni positivi come la lotta all’emarginazione, la rottura delle differenze sociali, l’apertura e il dialogo con il mondo esterno, in applicazione
delle teorie di questa nuova
scienza chiamata “pet therapy”. Secondo tale disciplina, la presenza di un animale migliora da un punto di vista psicologico la vita dell’individuo, diminuendo la
solitudine e la depressione,
agendo da supporto sociale,
dando un impulso alla cura di
se stessi e diventando una
fonte di attività quotidiane significative. Gli animali, pertanto, possono diminuire
l’ansia e predisporre una stimolazione del sistema ner-
voso o, in altre parole, abbassare lo stress divenendo
una fonte di contatto piacevole, una visione rilassante e
una percezione di sicurezza
e tranquillità. Il personale
della clinica “Città di Conegliano” si impegna a offrire
gratuitamente agli anziani
che accettano l’affidamento
di una cane le relative prestazioni veterinarie, l’inserimento del microchip, le vaccinazioni e le visite di controllo a domicilio per l’educazione sanitaria e alimentare. Come spiega Ernesto
Schievenin, direttore sanitario della clinica e coestensore della “Carta dei valori e
dei principi sulla pet relationship”, «la presenza in casa di un animale domestico,
di un cane in particolare, procura soprattutto alle persone
anziane una serie di benefici, come la compagnia, il contatto fisico, la spinta alla programmazione dei pasti e delle uscite, la rassicurazione di
non essere soli in casa, spesso la difesa dall’intrusione di
estranei malintenzionati».
Francesca Nicastro
28
S.VENDEMIANO / GIOVANI E TEMPO LIBERO
A zonzo tra piaceri
e responsabilità
C
onsiderano il
tempo libero come uno spazio
per fare ciò che vogliono e
rilassarsi. Non ne hanno
molto, dall’una alle due ore alla settimana. Che trascorrono, perlopiù, in casa insieme agli amici o ascoltando musica o guardando la televisione. Ma
c’è anche chi frequenta bar
e locali pubblici nonché
campi sportivi e palestre.
È questa la fotografia
del rapporto tra giovani di
San Vendemiano e tempo
libero scattata grazie a
un’indagine del Gruppo di
coordinamento per le politiche giovanili e di comunità. Le risposte fornite da
137 giovani tra gli 11 e i 20
anni sono state analizzate
e commentate da Valentina
Rettore nel corso di una serata pubblica. «Per gli adolescenti – ha spiegato
Rettore – il senso principale attribuito al tempo libero è quello di momento,
attività, spazio da condividere, passare, stare con gli
amici o conoscerne di nuovi».
DEFINIZIONI DI TEMPO LIBERO
DATE DA RAGAZZE E RAGAZZI
Cos'è per te il tempo libero? . . . . . . . . . . . . . Valori %
Fare quello che voglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
Rilassarmi e fare quello che voglio . . . . . . . . . . . . . 21
Rilassarmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Non essere a scuola e non studiare . . . . . . . . . . . . . 13
Non essere a scuola e non fare sport . . . . . . . . . . . . 2
Divertimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Intessere relazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Sport . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
Il 35 per cento identifica il tempo libero con la
possibilità di “fare quello
che voglio”, cioè scelte
svincolate da autorità esterne, in piena autonomia. In sostanza i ragazzi
«mettono al centro la possibilità di creare uno spazio
dove poter esercitare come soggetti, “io”, la propria
“volontà” in una tensione
verso il “fare”» spiega Rettore.
Andando a vedere come
i ragazzi sanvendemianesi
trascorrono effettivamente il tempo libero, si scopre che il 27 per cento lo
riempie “intessendo relazioni” mentre il 13 per cento pone sullo stesso piano
“amici, sport e televisione”. Molto distanziato il computer
(4%). Approfondendo l’analisi si scopre
che le ragazze tra i
15 e i 18 anni privilegiano l’“intessere relazioni” mentre i ragazzi più piccoli preferiscono gli amici,
VAZZOLA: GENITORI-FIGLI
PERCORSO FORMATIVO
S
i intitola “La relazione
educativa” il percorso
di formazione teorico-pratico per educatori, insegnanti
e genitori promosso dagli assessorati alla Pubblica istruzione e alle Politiche giovanili in collaborazione con l’istituto comprensivo di Vazzola e l’Operativa di comunità dell’Ulss 7. Sono stati
programmati quattro incontri, due rivolti a tutti i genitori
e insegnanti delle scuole primarie e della scuola secondaria di primo grado e due rivolti in maniera specifica ai
genitori e insegnanti delle
classi terze della scuola se-
condaria di primo grado.
Il calendario degli incontri prevede per mercoledì 19
aprile l’intervento del professor Ernesto Gianoli con
una relazione dal titolo “Educare a scuola, educare in
famiglia: relazionarsi con gli
alunni, relazionarsi con i figli”. Mercoledì 26 con il professor Amerigo Zanella
verrà trattato il tema de “La
diversità: risorsa e impegno
educativo per una efficace
integrazione”. Infine, il percorso formativo si chiuderà
mercoledì 3 e mercoledì 10
maggio con gli interventi del
professor Franco Santama-
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 16 aprile 2006
lo sport e la tivù. Vi è poi
una fetta di intervistati che
passa il proprio tempo libero girovagando tra una
varietà di luoghi e di attività senza una meta precisa.
Interessante il dato sulla quantità di tempo libero
che i ragazzi ritengono di
avere a disposizione (non
è il budget effettivo per il
quale sarebbe stato necessario redigere un diario
giornaliero). Circa i tre
quarti dichiara di avere
dalle 2 alle 10 ore settimanali a disposizione, cioè tra
meno di un’ora e le due ore al giorno. Nello specifico, il 40% ha meno di un’ora durante i giorni feriali,
mentre il 35% ha tra una o
due ore al giorno. Infine
c’è un 25% che dispone di
più di due ore al giorno.
Infine i luoghi frequentati. La maggioranza, il
31%, dichiara di trascorrere il tempo libero in casa.
L’altro gruppo consistente, il 21%, lo trascorre tra
casa e bar o locali pubblici. Seguono, ben distanziati, campo sportivo, palestra, oratorio, strada.
Alla presentazione della
ricerca ha partecipato anche don Fabio Soldan, attualmente responsabile
della Pastorale giovanile
diocesana e in passato cappellano a San Vendemiano.
«Occorre educare a viversi nel tempo, educarsi al limite, al confine, non come
privazione di libertà ma come condizione del nostro
esserci – ha sottolineato
don Fabio –. La vera condizione della libertà non è
fare ciò che si vuole ma è
poter disporre della propria volontà, nella capacità
di individuarsi e compiere
scelte significative per la
propria e altrui esistenza
nel tempo e nello spazio
che ci è dato». (FC)
INAUGURATA A ORSAGO
Banca della Marca
nuova sede centrale
E
ra il settembre del
1895 quando nella
canonica di Orsago il parroco don Antonio Possamai diede vita alla “Cassa
rurale di depositi San Benedetto”. A 110 anni da
quell’evento, che offrì a
molti agricoltori e a pochi
pionieri dell’artigianato la
possibilità di riscattarsi
dalla povertà più nera, sabato 8 aprile è stata inaugurata una nuova ala della prestigiosa sede centrale di Orsago e presentato un libro celebrativo.
Ora l’antica “Cassa rurale” si chiama “Banca
della Marca”, dopo la fusione della Banca di credito cooperativo di Orsago con l’omologo istituto
di credito di Vidor, e ha
27 sportelli in altrettante
località tra la provincia di
Treviso e il confine friulano.
«Vogliamo continuare
ad essere banca della comunità – spiega il direttore generale Giuseppe Maset – e in questo senso è
rivolto il nostro impegno
di azienda che produce
valori, prestando molta at-
L’intervento di Gianpiero Michielin
TAPPI DI PLASTICA
PER SOSTENERE LA “FIOROT”
ria e della professoressa Loredana Carniel e le relazioni
dal titolo “Incertezza e complessità: senso e significati”
e “I segnali di rischio e la relazione che protegge”. Tutti
gli incontri si svolgeranno
nell’aula magna della scuola
media di Vazzola.
I
l comitato San Pellegrino Laziosi di Ponte della Priula, fautore dell’erezione di un capitello e
della dedica di una piazza
al santo invocato quale
taumaturgo dei tumori, ha
avviato una raccolta di tappi di plastica per sostene-
tenzione alla famiglia e al
territorio verso il quale ci
sentiamo impegnati nel
promuovere una crescita
responsabile attraverso
l’attività economica e sociale».
Sabato pomeriggio,
prima del taglio del nastro
della nuova ala della sede
centrale, al cinema Cristallo è stato presentato
da Guido De Carlo il volume “Tanti paesi una sola Banca”, scritto a più mani e finemente illustrato
da immagini a colori del
territorio dove opera Banca della Marca. Un libro elegante destinato – come
ha detto il presidente
Gianpiero Michielin – «a
far conoscere a tutti i soci la realtà sociale ed economica, le bellezze naturali ed artistiche, i personaggi delle realtà dove ci
sono sportelli di Banca
della Marca». Poi l’inaugurazione ufficiale con i
personaggi della politica
locale su un grande palco
insieme ai consiglieri di
amministrazione dell’istituto di credito.
Antonio Menegon
re l’associazione Fiorot.
Presso la ferramenta Vazzoler, la Casa del giocattolo, il supermercato Maxì
e l’edicola di Vittorio e Danila Ceneda, è possibile
portare i tappi in plastica
recuperati dalle bottiglie
di acqua minerale, delle bi-
bite, dei contenitori di detersivi, creme e dentifrici.
I tappi in plastica saranno
riciclati e il ricavato andrà
all’associazione Fiorot, ma
il gesto della raccolta dei
tappi è inteso anche come
momento di riflessione
sulla malattia e sulla necessità del riciclaggio.
Informazioni si possono
ottenere al numero telefonico 0438-402696. (AM)
e
L’AZiON
Coneglianese
ostanziale fermo
della pratica relativa al gasdotto Cimadolmo-Susegana presso
le competenti sedi ministeriali. Studio inesistente di
possibili deroghe al piano Pai
del 1999 di tutela ambientale del fiume Piave. Assenza di
comunicazioni ufficiali sul
piano operativo, dal giugno
2005, da parte del colosso
Snam-Edison, responsabile
ed esecutore del gasdotto in
questione. Questi i nodi insoluti che gravano sulla realizzazione del metanodotto
suseganese, ormai da 4 anni.
Un mega progetto di pubblica utilità, consistente in un
tracciato di 16 chilometri,
preposto a trasportare gas
metano da Cimadolmo fino
alla rete di S. Anna, oltrepassando, con una condotta
di 60 cm. di diametro, buona
parte dei territori collinari di
Susegana e della vicina
Colfosco. A salvaguardia del-
la propria zona collinare, sotto vincolo di “bene paesaggistico” e, dei diritti legittimi
dei proprietari fondiari, l’amministrazione comunale suseganese propone un percorso alternativo da effettuarsi lungo il greto del fiume Piave. Progetto sostenuto e caldeggiato anche da un
Comitato popolare di cittadini, sorto spontaneamente, a
difesa dell’integrità ambientale ed economica dei fondi
terrieri e delle aziende agricole in essi situate. È stato
proprio il Comitato popolare
a richiedere a gran voce la
convocazione di una conferenza stampa, che si è svolta
giovedì 30 marzo, per chiamare a raccolta tutte le parti
in causa, pubbliche e private,
coinvolte nella controversa
questione e per fare chiarezza sulla “latitanza” di provvedimenti da parte del complesso Snam-Edison. «Siamo
amareggiati, delusi e molto
preoccupati - sottolinea un
rappresentante del comitato
- di fronte a questo silenzio indecifrabile della Snam e non
vorremmo finire, per trovarci la megacondotta passare
a 20 metri dalle nostre case».
Un silenzio lungo più di 7 mesi che desta perplessità anche nel primo cittadino di Susegana. «Ho più volte fatto
presente, in maniera ufficiale, ai dirigenti Snam - precisa il sindaco Gianni Montesel
- la necessità da parte del Comune e di tutta la cittadinanza di ricevere rassicurazioni
certe e dati oggettivi sul tracciato effettivo da realizzare,
per una soluzione che sia meno impattante e dannosa per
tutti. Il Sottosegretario Giampaolo Dozzo e l’assessore
provinciale Mario Piovesan
conoscono le nostre posizioni - aggiunge Montesel - ovvero che se stoccaggio deve
essere, per una condotta di
tale portata, deve ricavarsi
solo ed esclusivamente nell’alveo del Piave». Ma i proprietari terrieri sono stanchi
del disinteresse e delle lungaggini imposte dalla politica. «Registriamo con amarezza l’assenza, alla conferenza stampa, degli interlocutori politici invitati - commenta uno spettatore - quindi ancora una volta la loro indifferenza verso le nostre esigenze... Tuttavia non ci diamo per vinti e se sarà necessario, per evitare la devastazione delle nostre terre, giungeremo a forme di protesta
più dure ed eloquenti».
Elena Pilato
PONTE DELLA
PRIULA: Il libro
di Rossetto
SAN PIETRO:
Pasquetta
al Parco
GODEGA:
Mercatino
dell’Antiquariato
CASOTTO:
Appalto per la
nuova rotatoria
SUSEGANA / SI TEME IL COLPO DI MANO
Gasdotto,silenzio
che preoccupa
S
“I
l Gazzettino e la società veneta” è il libro del giornalista Sante
Rossetto che verrà presentato, giovedì 20 alle 20.30,
all’Open caffè di Ponte della Priula (Susegana). L’iniziativa è organizzata dall’assessorato alla cultura del
Comune, guidato dalla dottoressa Vincenza Scarpa, e
rientra nel fortunato ciclo
“Un libro in cantina”. Presenta il lavoro lo storico trevigiano Ernesto Brunetta.
L
33
MARENO E SANTA MARIA
Al via il recupero
di due edifici pubblici
D
ue grossi interventi stanno per
partire a Mareno di Piave:
la ristrutturazione dell’edificio adiacente al centro
sociale del capoluogo per
farne un centro culturale
e il restauro delle ex scuole di Santa Maria del Piave che diventerà sede dell’ufficio postale, dell’ambulatorio medico e di alcune associazioni.
Il primo intervento ammonta a 1.340.000 euro:
155 mila vengono dalla Regione, 300 mila dal privato
con cui il Comune ha sottoscritto l’Accordo di Programma per il piruea dell’Oasi Campagnola, 885
mila dal Comune. «Con il
centro culturale rispondiamo a un’esigenza di
spazi per la cultura espressa dalla popolazione
di Mareno - spiega il sindaco Eugenio Tocchet -. Ogni iniziativa culturale promossa dall’amministrazione e dall’associazionismo
ottiene buoni riscontri: dalla musica classica al jazz,
agli incontri informativi
sulla salute. Nell’edificio
strutturato ricaveremo una grande sala da 300 posti e locali per la scuola di
musica e le associazioni».
Il secondo intervento
comporterà una spesa di
830 mila euro, coperti in
parte (180 mila euro) da
contributo regionale. «L’ex
scuola di Santa Maria diventerà un centro servizi spiega Tocchet -. Un quarto dello spazio verrà occupato dall’ufficio postale, il
resto da un ambulatorio
medico e dalle associazioni. Particolarmente importante è l’accordo che
abbiamo trovato con le poste che realizzeranno una
parte dei lavori; noi, in
cambio, non esigeremo
l’affitto per sei anni. L’ufficio di Santa Maria è una
bella realtà che richiama
clienti un po’ da tutto il
comprensorio».
Per entrambi i lavori la
conclusione è prevista tra
la primavera e l’estate
2007.
L
unedì 17 aprile, festa di Pasquetta, si
terrà nel parco dell’Antica
Pieve di San Pietro di Feletto la terza festa di Primavera. Alle 11 viene celebrata la messa sotto il capannone. Alle 12.30 pranzo a base di churrasco. Nel
pomeriggio giochi e righea.
Organizza l’associazione “Amici della Antica Pieve di San Pietro di Feletto”.
unedì 17 aprile al palafiera di Godega di
Sant’Urbano si tiene l’edizione di aprile del Mercatino
dell’antiquariato. Solitamente la manifestazione si tiene
la terza domenica del mese
ma per il
mese in corso è stata
spostata, essendo la terza concomitante con la
Pasqua.
a giunta comunale
di San Pietro di
Feletto ha approvato il
progetto esecutivo della
rotatoria che verrà realizzata in località Casotto all’incrocio della statale 635 con via dei Pascoli. Ora si procederà
all’appalto dei lavori stimati in 225 mila euro. La
spesa in parte coperta
da un contributo regionale di 160 mila euro risalente al 2001.
REALIZZATO DA STEFAN
di un altorilievo in pietra dolce raffigurante Giovanni
Paolo II, che lo scultore collaltino ha realizzato dopo
che in un’assemblea pubblica è stato deciso di dedicare
al papa scomparso un anno
fa la piazza del paese. Ma se
per la dedica ufficiale si dovranno attendere i tempi di
legge, per posizionale il monumento devozionale non si
è perso tempo. Avverrà domenica 23 aprile verso le
10,30 dopo la messa solenne
delle 9,30 dedicata al santo
patrono San Giorgio.
La festa di San Giorgio
comincia nella serata di venerdì 21 aprile con l’apertura dello stand enogastronomico e prosegue sabato con
l’inaugurazione alle 18 della
mostra personale del pittore Elio Poloni. In serata ballo con l’orchestra Arcobaleno, mentre domenica sera
c’è il gruppo “Pierre e gli Astri”. (AM)
CAMPOMOLINO: LA PASSIONE DI GESÙ
A Collalto monumento
a papa Wojtyla
T
L
Domenica 16 aprile 2006
orna a Collalto dal 21
aprile al primo maggio la tradizionale festa di
San Giorgio con l’inaugurazione di un monumento a papa Woityla prevista per do-
menica 23 aprile subito dopo la messa delle 9,30.
La festa paesana promossa dal Gruppo Festeggiamenti Collalto ha quest’anno un sapore diverso,
con la nuova
piazza del
paese realizzata dal Comune a ridosso degli
impianti
sportivi che
viene impreziosita da
un’opera
dell’artista
Pietro StePietro Stefan al lavoro per il monumento a papa Giovanni Paolo II fan. Si tratta
Ecco come saranno il centro culturale di Mareno e il centro servizi di Santa Maria del Piave
I
momenti più significati della vita di Gesù
rivivono nella rappresentazione “Passion”
interpretata da 110 abitanti di Campomolino
(frazione di Gaiarine) il Venerdì Santo (14 aprile) alle 20.30, il giorno di Pasqua (16 aprile)
alle 20, e il lunedì di Pasquetta (17 aprile) alle
20. Alla rappresentazione prendono parte persone di tutte le età, istruite e condotte dalla mano esperta del regista Ivo Vidotto, che è anche
l’ideatore e lo sceneggiatore della rievocazione.
COLFOSCO: NUOVA MENSA SCOLASTICA
C
on l’avvio dell’anno
scolastico 2005-2006
è entrata in funzione la nuova mensa scolastica per i
bambini delle scuole elementari di Colfosco, realizzata dal Comune di Susegana, in adiacenza all’edificio
esistente. La struttura, che
ha il tetto in legno lamellare, è costata 130.000 euro. Il
progetto è stato curato dall’ing Paolo Nardo.
34
COMMOSSO ADDIO A DON MONDIN
Dall’Egitto a Sacile
per don Rosario Mondin
«P
ur di parlare ai
giovani di Cristo,
noi salesiani facciamo di
tutto, perfino i professori di
scuola» mi ha detto una volta, sorridendo come sempre, don Rosario Mondin,
morto a 74 anni venerdì 7
aprile all’hospice “Via di
Natale”, di Aviano. Era lì da
un mese e mezzo, a terminare il suo calvario cominciato cinque anni fa: un calvario che don Rosario, 45
anni di messa di cui 25 dedicati, ogni fine settimana,
alla parrocchia di San Nicolò di Sacile, ha affrontato così come riesce a pochi.
Con una fede senza cedimenti, con una serenità capace di dare coraggio a chi
lo visitava, con la sua voglia
di scherzare e di sorridere
che neanche il cancro è riuscita a togliergli. Neanche
dopo che gli aveva tolto tutto, perfino la parola.
Originario di Campo di
Alano del Piave, nel Feltrino, don Rosario, che conosceva bene anche l’inglese,
si era brillantemente lau-
reato in matematica:
era questa la materia
che, con scienze e fisica, ha insegnato ad
intere generazioni di
liceali del “Don Bosco” di Pordenone e
di Tolmezzo, ricoprendo anche l’incarico di preside per
lunghi anni in queste
e in altre sedi. Ultima,
in ordine di tempo,
quella di Alessandria d’Egitto: «Nel 1993 aveva spontaneamente dato la propria
disponibilità a trasferirsi in
Russia», ha ricordato il suo
superiore durante il funerale. «Ma non se ne era fatto nulla fino al 1999, quando don Rosario, che già non
era più un giovanotto, aveva tranquillamente accettato di trasferirsi in Egitto».
Col sorriso di sempre,
col coraggio e l’entusiasmo
di un ragazzo ma con la piena consapevolezza delle “abitudini da lasciare” e “da
prendere” come scriveva
nell’offrirsi anche a questo
non obbligatorio impegno,
riducendo al minimo, come
sua abitudine, il peso delle
difficoltà da affrontare. Che
non sono state poche: ma
don Rosario ha amato subito con intelligenza e generosità anche quel non facile paese, oggi così lontano, non solo geograficamente. E ce ne parlava nelle sue omelie domenicali
sacilesi, nelle due chiacchiere dopo la messa: con
lucidità pari ad una grande
apertura di cuore e di mente, aiutandoci a capire quel
mondo che era subito diventato “suo” e anche nostro. Potremmo dire mille
cose belle di don Rosario,
ASS.GHIRANO PORTE APERTE: S. CASSIANO: calcio e
bici alla “Festa del vino”
il leader sarà ancora Baita
C
laudio Baita è stato riconfermato presidente dell’associazione Ghirano Porte Aperte. Baita guiderà il sodalizio per il prossimo triennio in collaborazione con un nutrito consiglio direttivo. Ne fanno parte, infatti, i vicepresidenti Giuseppe Biasi e Yuri
Ros, la segretaria Lara Mattiuzzi, l’economo
Giovanni Vivan e i consiglieri Walter Bittolo,
Irene Bressan, Mauro Catto, Eleonora Ciot,
Filippo Corazza, Luigi De Marchi, Stefano
Fracassi, Maurizio Marcon, Mauro Marcon,
Michele Monno, Anna Pasquali, Gianpaolo
Pescarollo, Flavia Poletto, Stefano Riva, Simone Tomasella, Giuseppe Tonel e Paolino
Zanutto. Mario De Biasi, Piergiorgio Ros e Gisella Schizzi sono i revisori dei conti. Il prossimo impegno di Ghirano Porte Aperte, rinnovata e ringiovanita, sarà a fine giugno la
Festa dei patroni santi Pietro e Paolo con il
Torneo delle contrade di calcetto. (GB)
P
ienone di manifestazioni nel fine
settimana di Pasqua alla Festa del
vino di San Cassiano. Sabato 15 alle 19
Paolo Cossi presenterà il suo “1976-2006
a trent’anni dal disastro”, fumetti sul terremoto del Friuli, e si inaugurerà la mostra “25 anni di San Cassiano Pedala”.
Alle 14.30 del giorno di Pasqua scatterà
la gara ciclistica juniores “Coppa festa
del vino”; a Pasquetta s’allestisce il “Mercatino e mostra della creatività” e si svolge il Memorial Gardenal di calcio, categoria Esordienti (finali alle 15); dalle
11, inoltre, gli spettacoli di scherma medievale con la compagnia “Callis Maior”.
Sempre aperti pesca di beneficenza e
stand enogastronomico. Giovedì 20 alle 20.45 serata dedicata all’educazione
alla salute e prevenzione dei tumori con
i medici del Cro di Aviano. (TB)
MONUMENTO AL “PIRATA”
Biz e Pasqual
celebrano Pantani
D
al Livenza al Mortirolo per amore di
Marco Pantani. È un architetto di Caneva, Michele Biz, il vincitore del
bando di concorso indetto
dall’Assocorridori per la
realizzazione del monumento al Pirata che sorgerà lungo la salita del
Mortirolo. Il monumento,
abbozzato assieme al collega Alessandro Broggio
di Vittorio Veneto, consisterà in una lama di acciaio in pendenza, fissata
“a mensola” a un muro eretto su uno dei tornanti
più duri del mitico Mortirolo. Il Pirata vi comparirà
nell’atteggiamento di scat-
tare sui pedali e involarsi
verso il traguardo in solitaria. L’opera sarà realizzata dallo scultore di Sacile Alberto Pasqual e avrà
una lunghezza di sei metri e un’altezza massima di
un metro e mezzo. L’inaugurazione dello speciale
monumento sarà prima
del 27 maggio, data in cui
il Giro d’Italia professionisti affronterà il Mortirolo.
Giacinto Bevilacqua
SACILE: Chopin e Renato Zero
G
e
L’AZiON
Friuli
Domenica 16 aprile 2006
iovedì 20 alle 21, a palazzo Carli, ultimo appuntamento del ciclo “Il museo dei suoni”, progetto
di ascolto del repertorio classico per pianoforte con l’utilizzo di videoproiezioni. Tema della serata: “Chopin e
Renato Zero tra Atto ed Azione: Nadjia Bruckhorst”:
Gianni Della Libera e Roberto Girolin eseguiranno al
pianoforte il “Lichtzwang”. Ospite il maestro Didier Ortolan.
di quanto sia diventato parte viva di noi parrocchiani
sacilesi di San Nicolò in
questi venticinque anni di
presenza speciale, specie al
confessionale, che ci ha regalato. Della sua fede adamantina, della sua squisita
umanità, del suo esser prima di tutto un prete profondamente felice di esser tale. Ma, salesiano e insegnante com’è stato, mi piace ricordarlo con le immagini del suo funerale affollato di giovani. Con i loro
jeans strappati, come usa,
non tentavano neppure di
frenare le lacrime: don Rosario aveva l’età per essere
il loro nonno, ma loro sentivano di aver perduto un
padre insostituibile. Tra
quelli che lo hanno ricordato all’altare, uno, musulmano, veniva da Alessandria d’Egitto: «Don Rosario
mi ha dato tanto – ha detto
–, gli ho promesso che avrei pregato per lui in arabo al suo funerale. L’ha fatto con la voce rotta dall’emozione, dopo aver invitato tutti noi a farci quel “segno della croce” che lui non
può fare. Ma che ha imparato ad amare attraverso il
cuore grande del professore e amico Rosario Mondin.
Un prete capace di far vedere e amare a chiunque il
volto di Cristo.
Gabriella Sartori
PENNUTI SUL LIVENZA DAL 23
L’aviaria non ferma
la Fiera primaverile
A
viaria? Quale aviaria?
Dopo settimane da panico di H5N1 che sembrava mettere a rischio la Fiera primaverile di Sacile e
addirittura sembrava far suonare campane a morto, dopo sette secoli e 732 edizioni, sulla Sagra degli osei di
Ferragosto (il cui manifesto sarà realizzato dalla lombarda Daniela Gambolò, vincitrice del concorso), alla fine il presidente della Pro Sacile Giuseppe Fabbroni può
tirare un sospiro di sollievo. E con lui i sacilesi tutti.
«Domenica 23 aprile la Fiera primaverile si svolgerà
come di consueto – riferisce Fabbroni» Gli uccelli potranno cantare e gli animali da cortile mettersi in mostra; unica precauzione, il certificato sanitario rilasciato
dal veterinario che attesti la zona di provenienza. Solo
le anatre saranno bandite da Sacile. Il 23 quindi sarà Fiera come prima – la Pro garantirà come di consueto la disinfestazione a fine manifestazione – e più di prima, con
la mostra di pesci dei nostri fiumi presso l’ex Banco Ambrosiano in piazza del Popolo. E chi l’avrebbe mai detto, dopo che a febbraio Fabbroni e soci avevano dovuto
ufficialmente deliberare l’addio ai pennuti d’aprile? «E
invece alla fine – spiega Fabbroni – il Friuli Venezia Giulia si è adattato alle regole più permissive stabilite dalla
Regione Veneto per altre manifestazioni di animali da cortile». Un calo della paura da aviaria che va di pari passo
con il calo dell’attenzione in materia dei mass media, ora ipnotizzati dalle baruffe chiozzotte elettorali.
E allo stesso modo addio paura anche per la Sagra degli osei di Ferragosto, che potrà avvalersi degli stessi,
pennuti, ingredienti. Diversi casomai potranno essere i
cuochi, se andrà in porto la collaborazione della Pro con
un esperto di promozione turistica indicato dal Comune di Sacile.
Tommaso Bisagno
e
L’AZiON
Opitergino
LAVORI IN PROGRAMMA A TEMPIO
Prima la canonica
poi il centro visitatori
G
iungono perfino dall’Austria
per
visitare
l’antica chiesa dei Templari a Tempio. Il sito sta
conoscendo un interesse
senza precedenti da parte
dei visitatori che giungono in pullman, anche due
alla settimana. Un afflusso che avrebbe bisogno di
un luogo d’accoglienza
che adesso non c’è.
È anche a questo, dunque, che punta il progetto di dare sistemazione all’attuale canonica, chiusa
ormai da diversi anni. «È
un lavoro oneroso sul piano finanziario – commenta don Corrado Forest,
parroco di Tempio – perciò stiamo cercando di reperire fondi attraverso diverse iniziative. Una di
queste sono i concerti che
il famoso tenore Miro Solman Busolin, che è originario di Tempio, tiene nella chiesetta». Un concerto si è svolto qualche giorno fa, il prossimo è previsto per la metà di maggio.
La chiesa di Tempio
«Il primo obiettivo –
continua don Corrado – è
la sistemazione della canonica in modo che io
possa andare ad abitarci.
Ora come ora le sue condizioni non permettono
che vi si possa alloggiare». L’edificio risente del
trascorrere del tempo: ha
necessità di risanamento
degli impianti, di ristrutturazione. «Una volta che
sarà sistemato l’alloggio
per il parroco – spiega
don Corrado – pensiamo
VENERDÌ 14
Venerdì Santo. A Oderzo recita Ufficio delle Letture e
Lodi alle 8 in cappella di S. Francesco; lettura del
Passio alle 16 e Via Crucis alle 20.30. A Camino grande Via Crucis che partirà dalla chiesa parrocchiale alle 20 per raggiungere la chiesa parrocchiale di Fratta (nella foto) alle 21.30, passando per
il cimitero di Camino e il piazzale dell’ex discoteca
181,5.
SABATO 15
Sabato Santo. A Oderzo, recita Ufficio delle Letture e
Lodi alle 8 in cappella di S. Francesco; solenne Veglia pasquale alle 20.30.
MERCOLEDÌ 19
Alle 20.30 il cinema Cristallo ospita un convegno dal
titolo “Il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti alternative: gli impianti fotovoltaici e solari -
di rendere più accogliente il pianterreno, in modo
da poter dare una struttura per tutte le attività
parrocchiali e magari un
punto di riferimento per i
visitatori, sempre più numerosi, che giungono.
Grazie ad un gruppo di
giovani volontari sono state organizzate delle visite
guidate. È un primo passo al quale ne potrebbero
seguire altri in futuro».
Nel frattempo prosegue il progetto avviato dal
agevolazioni e detrazioni fiscali”.
Il convegno è organizzato dal Comune di Oderzo in collaborazione
della Provincia di Treviso, l’Associazione nazionale per l’isolamento termico e acustico (Anit) con il sostegno dell’Ordine degli ingegneri
e il Collegio dei geometri della Provincia di Treviso.
Farmacia di turno: Dal Magro, piazza
Marco d’Aviano 7, Piavon, telefono
0422-752950.
Riprende
l’impegno
per
riscoprire
le mura
templari
Comune in collaborazione con la Provincia e la
Soprintendenza per ritrovare le vecchie mura dell’insediamento templare.
«I lavori – dice don Corrado – sono proseguiti per
tutta la scorsa estate ed ora riprenderanno. So che
sono stati individuati dei
reperti. Gli archeologi,
dopo aver eseguito i necessari rilievi, hanno ricoperto tutto, perché non
era possibile lasciare gli
scavi aperti. Tra l’altro essi potevano costituire un
pericolo». A questa interessante iniziativa promossa dal Comune, si aggiunge il progetto di illuminare il vialetto che dalla strada provinciale conduce alla chiesetta, rendendo ancor più suggestiva
l’ambientazione
creata dall’ansa del fiume
Lia. Infine la nuova segnaletica turistica che dovrebbe essere installata
renderà più agevole l’accesso ai visitatori di questo sito.
Annalisa Fregonese
S. MARIA PALÙ:
Marcia della
Chiesetta
S
i svolge lunedì
17, Pasquetta, alle 15 la 30ª Marcia della chiesetta, in località
Santa Maria del Palù.
È una manifestazione
non competitiva a passo libero di 6 e 12 km.
Organizza la società
sportiva La Colfranculana, con partenza e arrivo nei pressi degli
impianti sportivi di
Colfrancui. Al mattino
Messa solenne celebrata alle 11 alla chiesetta, intitolata all’Annunciazione della Vergine. (AF)
Domenica 16 aprile 2006
35
NECESSARI INTERVENTI
Soccorrete
il Pronto Soccorso!
L’
ospedale di Oderzo ha bisogno di un Pronto
Soccorso migliore.
«È un problema che ci trasciniamo da tanti
anni – spiega il vicesindaco
Edda Battistella –. Il Pronto Soccorso è inadeguato
perché è piccolo, e perché
il personale è poco. Tanto
che i medici sono costretti
a lunghi turni e che i pazienti, specialmente nei casi meno gravi, sono costretti
ad attese anche di 6 o 7 ore.
E le sedie sono poche: chi
attende si deve sedere a turno». Come già fatto anche
dagli stessi medici, Battistella ha recentemente presentato il problema al di-
L’ospedale di Oderzo
rettore dell’Ulss 9 Claudio
Dario. «Mi ha risposto che
ne era consapevole, e che
la sistemazione del Pronto
Soccorso opitergino sarà una priorità».
Michele Tessarin, dirigente medico che segue l’ospedale di Oderzo nell’ambito della Ulss 9, ha confermato quanto già promesso:
entro la fine dell’estate del
2006 la progettazione per il
Pronto Soccorso sarà pronta.
Tommaso Bisagno
ODERZO: lo screening
mammografico ora si fa in ospedale
L
o screening mammografico del distretto di Oderzo
della Ulss 9, dopo 6 anni di attività in via Manin,
si trasferisce in ospedale. L’Unità mobile attrezzata, dove si eseguono le mammografie di screening, è in via Luzzati 33, in locali attigui alla Guardia Medica.
Per ogni chiarimento o per spostamento degli appuntamenti, rimane a disposizione la Centrale operativa di screening al Dipartimento di prevenzione: chiamare dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 10.30 0422323880, fax 0422-323714, [email protected].
ODERZO: l’addio a suor Noemi,
per anni operò a Casa Moro
«H
a
passato tutta la
vita nella preghiera, sempre
con il rosario
in mano. Negli
ultimi
8-10
giorni di vita,
tra le sofferenze che la hanno portata anche alla paresi,
le era rimasta
solo la preghiera: se qualcuno si rivolgeva a lei non rispondeva, ma se si metteva a
pregare, pregavano insieme». Con queste immagini che ben sintetiz-
zano una donna di forte fede viene raccontata suor
Noemi (Renata) Cescon da
una suora del
collegio San
Giuseppe. Al
collegio suor
Renata viveva;
qui lunedì 10
si è celebrato
il suo funerale.
Suor Renata era originaria di Visnà
e a lungo negli anni Settanta e Ottanta aveva prestato il suo ser vizio all’Opera Moro di Oderzo.(TB)
a CONEGLIANO
Via Cadore 16-Tel. 0438/412186
a ODERZO
Via Roma 33-Tel. 0422/814718
a VITTORIO VENETO
Via Battisti 5-Tel. 0438/53453
a VALDOBBIADENE
Via Mazzini, 41 Tel. 0423/972880
a MOTTA DI LIVENZA
Piazza S. Rocco, 27 Tel. 0422/861820
a PIEVE DI SOLIGO
Via Sartori, 4 Tel. 0438/980833
36
e
L’AZiON
o
Mottense / Opitergin
Domenica 16 aprile 2006
LE LETTURE DEI MOTTENSI? MANUALI DITTE DI MOTTA E SALGAREDA
DI CUCINA E TESTI DI SPIRITUALITÀ
Quattro incendi
solo un caso?
Anima e stomaco
O
riana Fallaci e
Dan Brown sono gli autori dei
best seller più venduti nel
Mottense; il settore dedicato ai più piccoli è quanto mai in buona salute,
mentre la televisione è
fondamentale nelle strategie economiche della
letteratura attuale. Questi
gli aspetti più curiosi che
emergono da una chiacchierata nel periodo in cui
a Motta si è tenuta l’undicesima edizione della mostra del libro per ragazzi,
con chi di libri se ne intende: Sergio Momesso, titolare della “Piccola libreria
dietro l’angolo”
(www.piccolalibreria.it), una delle librerie cittadine.
Quali i libri in
assoluto più
venduti nell’ultimo anno?
«Certamente i volumi
della Fallaci sono molto richiesti, ma citerei pure “Il
Codice Da Vinci” di Dan
Brown; segue a ruota il
nuovo libro del maghetto
Harr y Potter. Tra i best
seller anche Giovanni
Paolo II con il suo penultimo libro, “Alzatevi, andiamo” e a ruota “Memoria ed identità”. Ma allo
stesso livello di vendita
troviamo libri completamente diversi, come “100
colpi di spazzola” di Melissa P. e “Oggi cucino io”
dal programma di Antonella Clerici».
E se volessimo dare uno
sguardo, ad
esempio, a
quest’ultimo
mese?
«Sicuramente
l’opera di Tiziano
Terzani “La fine
è il mio inizio”; si
vende moltissimo “Ho voglia di
te” di Federico Moccia e
l’ultimo libro di Fabio Volo “È una vita che ti aspetto”; tra questi il nuovo volume sulle ultime ore del compianto papa
Viaggio in libreria
a coronamento
della Mostra del
libro per ragazzi
Wojtyla, “Lasciatemi andare”, uscito ad un anno
dalla scomparsa del Pontefice».
Quali le maggiori
tendenze del mercato?
«Come si può notare da
questi dati, la pubblicità
televisiva del prodotto o
dell’autore di turno è fondamentale. Il messaggio,
infatti, transita più velocemente e determina una
maggior vendita».
Un settore che non
conosce crisi?
«Certamente la letteratura per ragazzi. Nel no-
S.VINCENZO / AL SUO POSTO
CONDOMINIO E NEGOZI
Addio lager
I
l “lager” non c’è più.
È stato demolito e l’area verrà completamente
riorganizzata. Con il termine “lager” venivano indicate le vecchie casette
popolari e la grande casa
con i quattro camini che
incombeva proprio sull’incrocio con via Comunale
di Faè. Strutture vecchie
che ormai avevano fatto il
loro tempo ed esaurita la
loro funzione. È intervenuta l’Ater, l’agenzia per
l’edilizia territoriale, proprietaria degli immobili, eliminando quella che era
una zona degradata e dando avvio ad un progetto di
riqualificazione. Dove c’era la casa con i quattro camini verranno realizzati un
parcheggio e un’area a verde. Il volume fabbricabile
verrà spostato più all’interno, dove sarà realizzato un condominio. Al pianterreno di quest’ultimo è
previsto lo spazio per un
negozio di vicinato, dove
poter acquistare i generi
di prima necessità (pane e
latte ad esempio), utile ad
un quartiere che è molto
cresciuto in pochi anni. In
più, sempre a carico dell’Ater, è prevista la sistemazione dell’incrocio che
verrà regolato da una rotatoria. La viabilità ne dovrebbe trarre beneficio, almeno è quanto ci si augura. Nelle ore di punta, per
chi giunge da Faè, è difficoltoso immettersi su via
Altinate. La rotatoria dovrebbe ovviare a questi inconvenienti.
Annalisa Fregonese
stro punto vendita ad esempio, vista la
grande richiesta, abbiamo
dedicato grande spazio per
libri dedicati
all’infanzia e ai
giovanissimi.
Molta è la riSergio Momesso chiesta di libri
di spiritualità
in genere. Infatti accanto
al Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica, si nota l’aumento
della vendita di volumi dedicati alla spiritualità orientale, alla medicina alternativa e alla realtà giapponese, un mondo che evidentemente affascina».
Quale la tendenza
per saggistica e cultura in genere?
«I classici sono sempre
richiesti; buona è la domanda di libri d’arte. Per
quanto riguarda la storia:
la stragrande maggioranza delle richieste è relativa alle due guerre mondiali, in particolare la
Grande Guerra, che ha
caratterizzato la storia dei
nostri territori».
Curiosità?
«Pochi i libri di politica
richiesti, molti invece i libri di cucina. Inoltre chi
viene in libreria chiede
sempre più spesso il prodotto audiovisivo: per questo abbiamo creato una
zona dedicata ai film d’autore, in supporto dvd».
Gianandrea Rorato
MOTTA: incontro
sull’affido
S
i svolge giovedì 20 aprile, alle 20.15 in biblioteca a Motta, un incontro di sensibilizzazione su
“L’affido familiare” promosso dall’Ulss 9. Per informazioni sull’incontro, ma
anche per dare la propria
disponibilità per l’affido, rivolgersi al Consultorio familiare di via Manin 46 a Oderzo: 0422-715657 o
715658.
ODERZO: addio
a Guerrino
Zaninotto
È
morto martedì 11
Guerrino Zaninotto, opitergino settantenne.
È stato impegnato e conosciuto in molteplici ambiti,
dal lavoro in banca all’hobby del calcio agonistico; è stato consigliere
comunale Dc, membro del
coro Ana e di quello del
Duomo, presidente dell’Opera Pia Moro. Il funerale si è svolto mercoledì
12.
D
ue incendi nella zona industriale di
Motta e altri due in quella
di Salgareda in tre settimane: episodi che preoccupano la cittadinanza e
mettono in primo piano il
problema della sicurezza
sul posto di lavoro. Il primo
si è verificato tre settimane fa alla ditta
Veneta Verniciature in via Istria: un incendio ha fatto
danni per circa
un milione di
euro. Solo il repentino intervento dei vigili del fuoco
ha evitato il peggio. Se l’incendio si fosse propagato
fino al reparto verniciature, non ci sarebbe stato
nulla da fare. La Veneta
Verniciature, una cinquantina di dipendenti, ha
ripreso l’attività pochi giorni dopo. Il secondo episodio si è verificato qualche
giorno dopo presso la ditta Inipress, fabbrica di materie plastiche in via Ma-
gnadola. Anche qui nessun
ferito ma diversi i danni: le
fiamme si sono propagate
in un reparto di stampaggio di materie plastiche, interessando un’area di 600
metri quadri. L’intervento
dei vigili del fuoco è durato fino all’alba. Poi in settimana altro incendio, que-
Preoccupazione per
la sicurezza delle
zone industriali
sta volta doloso, nella zona industriale di Salgareda, alla ditta Vercoll, in via
dell’Artigianato, produttrice di solventi e prodotti per
la verniciatura. Alle otto
del mattino il titolare dell’azienda si è accorto delle
fiamme: sul luogo i vigili
del fuoco di Motta, per un
intervento durato quattro
ore. La produzione è continuata senza stop. L’incendio sarebbe avvenuto
per cause dolose: qualcuno avrebbe scavalcato la
rete di recinzione, scassinato una porta e provocato la scintilla, che poi avrebbe trovato terreno fertile nel capannone.
Quarto episodio venerdì 7 alla 3B in via delle
Industrie a Salgareda: è andato a fuoco un silo, senza
nessun danno alle persone
né alla produzione in azienda.
Dunque la sicurezza
delle zone industriali è argomento che torna prepotentemente in primo piano. A Motta il sindaco si è
fatto consegnare la relazione dei vigili del fuoco
relativamente agli incendi
del comune, mentre Stenio Odonti di Motta Nuova, insieme al suo gruppo
consiliare, ha richiesto con
forza, tramite anche documenti ufficiali, un tavolo di
confronto tra istituzioni e
industriali. Scopo della
proposta, l’analisi della situazione e misure per una
maggiore sicurezza nelle
aree produttive. Da ricordare il dibattito che a Motta lo scorso anno ha animato il confronto politico
in seguito all’incendio di una ditta specializzata nello
stoccaggio di rifiuti tossici, episodio che ha fatto aumentare i controlli nell’area. (GR)
e
L’AZiON
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Veneziano
100 POSTI DI LAVORO PERSI
E RICOLLOCARSI SARÀ DIFFICILE
Gds, poche speranze
M
entre vengono dati ormai
per scontati i
cento posti di lavoro tagliati alla Gds di Motta di
Livenza, la questione si
sposta su un piano prettamente socio-politico: più di
qualcuno pensa già al seguito. Sindaco e sindacati
vedono tra le priorità dei
dipendenti la ricollocazione nel mercato del lavoro,
cosa certamente complessa, visto che l’ottanta per
cento dei lavoratori è composto da donne (per le quali trovare lavoro è più difficile). Sull’azienda della
zona industriale sud aleggia lo spettro di cento licenziamenti su un totale di
400 operai.
Lunedì 10 pomeriggio,
sotto una pioggia torrenziale, buona parte degli operai ha manifestato in
piazza, con bandiere e striscioni, mentre i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti dal sindaco Graziano Panighel. «Non abbiamo molte possibilità
La manifestazione dei lavoratori della Gds in piazza a Motta
Domenica 16 aprile 2006
FAMIGLIE DELLA GMG
IN VISITA A VILLANOVA
A
rrivano i tedeschi! Quattro famiglie di Francoforte e
dintorni, che l’estate
scorsa hanno ospitato
alcuni giovani opitergini e mottensi della corriera 4 in cammino verso Colonia e la Giornata Mondiale della Gioventù, saranno in vacanza in Italia dal 17 al
21 aprile.
I Benner, i Braun, i
Bebeiweil e i Nold desiderano incontrare i giovani pellegrini diocesani
martedì 18 aprile verso
le ore 19.30 presso i locali della parrocchia di
Villanova di Motta, ospiti del “capocorriera” don
Vittorio Battistuzzi. Un
occasione per ricordare
insieme quei bellissimi
giorni, davanti ad un
piatto di pastasciutta.
Andrea Pizzinat
CEGGIA SALUTA COMMOSSA
IL CAV. GINO BONOTTO
D
37
“Amici del
cuore” rinnova
letto il nuovo consiglio direttivo dell’associazione Amici del Cuore. Presidente Egidio
Bianco, vicepresidente Emilio
Colledan, segretario Salvatore
Napoli, amministratore Ferruccio Clementi. Revisori: Gabriele
Borin, Vittorio Marini e Germano Gavagnin. Consiglieri: Domenico Martini, Giuseppe Favretto,
Antonio Neri, Marco Tonello, Lucia Marson, Luigi Gaino, Anna
Marilda Marson, Natalia Vazzoler, Catia Poles, Andrea Roncolato, Gianni Velo, Franco Manzoli e Flavia Poles
E
TORRE
L’AC incontra
Federica
Bastianello
per risolvere questo problema – ha spiegato Panighel –, sappiamo che purtroppo non abbiamo la possibilità di imporre le nostre
scelte ad una multinazionale. Quindi pensiamo di
istituire, anche in collaborazione con la Provincia,
un tavolo dove far incontrare domanda e offerta di
lavoro, per trovare una veloce ricollocazione a questa manodopera».
Preoccupazione
dal
fronte delle rappresentanze sindacali. Alessio Lovisotto della Cisl e Candido
Omicciuolo della Cgil au-
spicano che una soluzione
si possa ancora trovare, anche se non negano il loro
pessimismo: sentimento
giustificato dalla franca esposizione della situazione
che hanno ascoltato dall’azienda. «Si tratta comunque – hanno detto – di una
ditta che fa parte della storia del comune, e ci auguriamo che il sindaco possa
in qualche modo intervenire sulla vicenda. I costi
che l’azienda deve tagliare
non possono comunque ripercuotersi sui dipendenti e sulle loro famiglie».
Andrea Zambenedetti
omenica 9 aprile, a
82 anni, è venuto a
mancare all’affetto dei suoi
cari Gino Bonotto di Ceggia. Persona molto nota in
paese, affezionato lettore
de L’Azione, era una persona distinta, ma coraggiosa. Terzo di
undici fratelli,
presidente dell’associazione
Combattenti e
reduci di Ceggia per sei anni,
era stato insignito, poco meno di un anno fa,
del titolo di Ca-
valiere della Repubblica. Il
presidente Ciampi gli ha
riconosciuto alti meriti,
proprio per il comportamento valoroso dimostrato in tre anni di guerra, attraversando l’intera Penisola. Nell’ultimo abbraccio
si sono stretti attorno a lui la moglie Anna, i figli
Vincenzo, Franco, Marisa e Carla e numerosi parenti e conoscenti ai quali ha lasciato un affettuoso ricordo di
sé. (BD)
assessorato alla
Cultura e la Biblioteca comunale di Ceggia ripropongono per la
primavera, come nel 2005,
due iniziative destinate a
chi desidera approfondire le proprie conoscenze
musicali e quelle legate alla psicologia dell’adolescenza. Nei mesi di aprile che si terranno all’ex cie maggio infatti tornerà nema Toniolo di Ceggia,
ogni giovedì dal
“Capire la mu20 aprile al 25
sica”, la serie di
maggio, dalle 20
lezioni-conceralle 21.30, proto con l’obiettiporranno
un
vo di avvicinare
viaggio attraveril pubblico alla
so gli strumenti
comprensione
musicali, nati ed
del linguaggio
evoluti per emusicale: in
Giovanni Menegon sprimere epoquesta edizioche, costumi e ine gli incontri
CEGGIA
dee diversi. Nel primo incontro, giovedì 20 aprile,
l’esperto Umberto Berti
parlerà de “La tromba: dal
canone barocco al musical di Broadway” con brani di Pachelbel, Weber e
Piovani. Si terrà invece
dal 18 aprile al 20 giugno,
dalle 17.30 alle 19.30, tutti i martedì, all’auditorium
comunale di via Roma, il
corso di psicologia con il
formatore e consulente di
relazioni di aiuto Giovanni Menegon, che quest’anno affronterà il tema
“Adolescenza, prove di
volo”. Entrambe le iniziative richiedono l’iscrizione, da fare in biblioteca
(telefono 0421-322456).
Beatrice Doretto
ANZANO
CORDIGNANO
MADONNA DELLA PACE
GIOVANNI DE NONI
1906-2006
Nel centenario dalla nascita e
nel ventesimo della morte viene ricordato dalle figlie Nella
e Annamaria.
ESTER SERAFIN
in PIN
n. 17.11.1931 - m. 20.4.2003
Sono passati ormai tre anni,
ma il tuo ricordo rimane sempre vivo. Da te abbiamo imparato pazienza e bontà anche
nella sofferenza.
Con affetto, i tuoi cari.
GIUSEPPE ARMELLIN
n. 7.2.1920 - m. 2.11.1996
GABRIELE ARMELLIN
n. 28.7.1956 - m. 11.1.2001
I vostri cari vi ricordano sempre con tanto amore.
Dal Cielo pregate per noi.
CEGGIA: 200 studenti delle medie
incontrano “Insieme per l’Africa”
SOLIGO
L’
S
abato
1º aprile quasi
duecento ragazzi, cioè gli
alunni di tutte le classi
della scuola
media Marconi di Ceggia e delle
classi quinte della scuola
elementare Collodi, hanno partecipato all’incontro con i rappresentanti
dell’associazione “Insieme per l’Africa” di Ceggia, invitati a scuola per
approfondire con gli studenti finalità e iniziative
della loro associazione, e
per ricevere il contributo
In biblioteca
per capire
la musica e
gli adolescenti
di solidarietà
che gli alunni
hanno ricavato dall’iniziativa “Mercatino
di
Natale
2005”. L’appuntamento è
una delle attività formativodidattiche programmate nell’ambito del
progetto “Conoscere e
capire l’Africa”, progetto
che quest’anno ha rivolto
la sua attenzione alla Guinea Bissau. La nazione in
cui opera padre Gianfranco Gottardi, il missionario di Gainiga sostenuto dall’associazione
“Insieme per l’Africa”.
GIANNI QUAGLIO
n. 25.11.1939 - m. 18.4.2005
A un anno dalla scomparsa sei
sempre nei nostri cuori.
Moglie, figlio e tutti i tuoi cari
CAPPELLA MAGGIORE
FRANCO GAVA
n. 11.4.1935
m. 17.4.1999
SECONDO ROMANO
GAVA
n. 13.3.1912
m. 10.7.1979
“E
sigenze diverse in età diverse. Crescere insieme
ai figli”: è questo il titolo dell’incontro organizzato dall’Azione cattolica della forania di Torre
di Mosto, per venerdì 21
aprile, alle 20.30, al centro civico di Torre (dietro il municipio). Interverrà la psicologa Federica Bastianello.
RUA DI FELETTO
LETIZIA SECCO
in GAVA
n. 22.3.1914
m. 25.1.1996
“Non si perdono mai coloro che amiamo, perché possiamo amarli
in Colui che non si può perdere” (Sant’Agostino).
Li ricordano con immutato affetto Rosy, Romano e Sandra, Paola e Franco, Giulia e Francesca
CECILIA POL
in VAZZOLA
n. 20.11.1919 - m. 11.4.2001
Con l’affetto di sempre ti ricordano il marito Luigi, le figlie, i generi, i nipoti e i tutti i
tuoi cari. Nel quinto anniversario della scomparsa, sarà celebrata una messa sabato 22
aprile alle 19 nella chiesa di
Rua di Feletto.
PER IL BASKET SAN VENDEMIANO È UN TRIONFO
ANNUNCIATO. CAPOLAVORO DI COACH GEROMEL
AI MONDIALI DI NUOTO
Francesca Segat
d’argento
L’Italclean in serie C/2
I
n testa dall’inizio alla fine della stagione, grazie a una difesa che si è dimostrata
largamente la migliore del
campionato (con soli 63,9
punti subiti a partita) e a
un attacco che si è fondato sull’esperienza e sul talento di giocatori che con
la serie D non avevano
niente a che fare. Sono
queste le chiavi del trionfale campionato dell’Italclean San Vendemiano,
che con il successo casalingo di domenica scorsa
con il Vittorio Veneto ha
conquistato, con una giornata di anticipo rispetto alla fine della stagione regolare, la promozione in
serie C/2. La squadra allenata da coach Fabrizio
Geromel ha saputo
così rispettare i pronostici di inizio anno,
quando era annoverata come grande favorita alla promozione senza playoff, al
pari dell’Hesperia
Treviso, che invece
dovrà guadagnarsi una difficile promozione alla off-season.
Tutti i giocatori
della rosa hanno saputo dare il proprio
contributo: dai giovani De Nadai, Metlica,
Chies, De Piccoli, Vascellari, Zambon e Zanardo ai
più esperti Biolghini, Modolo, Arvedi, Fant e Giomo. Da sottolineare la stagione superba disputata
da Omar Modolo, guardia
LO SKATING CLUB MOTTENSE
AI CAMPIONATI EUROPEI
N
uova soddisfazione sportiva per lo
Skating club di Motta di
Livenza. Ai campionati italiani di pattinaggio
spettacolo per gruppi,
svoltisi a Cividale del
Friuli (Udine), il gruppo
Italian Show nella categoria cadetti ha conquistato il terzo posto. In
virtù di questo piazzamento la squadra ha
centrato la qualificazione ai campionati europei
che si svolgeranno a
Reus in Spagna dal 28 al
30 aprile. Le atlete allenate da Ruben Genchi
sono Margherita Battistella, Silvia Biancotto,
Martina Bergamo, Alessia Casonato, Lisa Casonato, Alice Cella, Jessica Furlan, Erica Furlan,
Rebecca Genchi, Giulia
Moreira, Irene Lot, Vanessa Pastres, Alessia
Panighel, Beatrice Parpinelli, Diletta Pavan,
Giulia Rossetto, Marzia
Tellan, Anna Trevisan,
Elena Zanutel e Chiara
Zanutto.
A
dalle doti offensive eccezionali, e da Stefano Arvedi, tiratore con trascorsi in
serie B, che si è dimostrato sempre micidiale. Con
una rosa così era difficile
fallire, ma coach Geromel
è stato bravo a dare una
forte impronta difensiva
alla squadra, che gli ha
permesso di sopperire alle (molto rare per la verità)
cattive giornate offensive,
in alcune gare, delle proprie bocche da fuoco. Perché, come si dice, l’attacco fa vendere i biglietti, ma
la difesa fa vincere le partite.
E
Adesso per l’Italclean si
prospetta la nuova esperienza della C/2 e sarà interessante se e come verrà
ritoccata la rosa; non è retorica, ma a nostro avviso
l’organico è già talmente
completo da non necessitare di alcun rinforzo, che
magari andrebbe a modificare degli equilibri così
sapientemente e pazientemente costruiti in questa
splendida stagione. Ma di
tutto ciò se ne riparlerà tra
qualche mese, adesso per
San Vendemiano c’è solo
da festeggiare.
Eugenio Chini
CAI E DINTORNI
roina di questa
settimana è
fuor di dubbio l’associazione ciclopedista di Conegliano Liberalabici che, incurante delle festività, anzi,
a maggior ragione, organizza lunedì una Pasquetta
con i fiocchi, pedalando tra
le righee. La partenza è alle 9.30 a Conegliano in direzione Vittorio Veneto,
lungo un percorso di 40 chilometri, tra strade di campagna in parte sterrate, in
lieve saliscendi, visitando e
giocando alla righea, gioco
tradizionale pasquale che
consiste nel far scorrere le
uova sode colorate cercando di colpire le avversarie.
Le righee vengono prepa-
rate con argilla levigata a
forma di conchiglia. Il pranzo è al sacco e la giornata
verrà conclusa con un brindisi finale per festeggiare i
campioni di righea in una
casa di campagna di Cozzuolo.
Informazioni:
www.liberalabici.it. Non è
da meno l’associazione A
ruota libera che, sempre
il lunedì di Pasquetta, organizza una gita nell’entroterra triestino, alla scoperta del sentiero Rilke e del
Carso, lungo un percorso
di 60 chilometri. Tempo di
festività, tempo di bisboccia e d’ozio totale? Vi sbagliate di grosso! Proseguo-
i Mondiali indoor di
nuoto, andati in scena
in vasca corta a Shangai (Cina),
è brillata la stella dell’ondina di
San Giacomo di Veglia Francesca Segat. La nuotatrice azzurra,
ormai approdata da una stagione alle Fiamme Gialle e trasferitasi a Roma, ha conquistato una fantastica medaglia d’argento nei 200 farfalla. Al Qui Zhong
Stadium la ventitreenne ex Nottoli è entrata nella storia strappando il secondo posto con il
tempo di 2’05"91, dietro soltanto all’australiana Jessicah Schipper. Per Segat si tratta del nuovo record italiano (ha migliorato il precedente primato nazionale, che apparteneva a Caterina Giacchetti, di 20 centesimi)
con il quale si pone nella scia del-
no indefessi i corsi organizzati dalla sezione Cai di
Pieve di Soligo. Mercoledì
19, alle 21 nella sede del Cai
di Conegliano, tocca alla lezione teorica di pericoli in
falesia e montagna. Informazioni: www.caipievedisoligo.it. Fervono i preparativi, invece, alla sezione
Cai di Conegliano, per organizzare le nuove entusiasmanti avventure che vedranno impegnato il prossimo anno il settore sci escursionismo. L’appuntamento per la redazione del
nuovo calendario è mercoledì 19 alle 21 nella sede Cai
di Conegliano. Informazioni: www.caiconegliano.it.
Angela Deganis
la primatista europea Annika
Mehlhorn. L’argento nei 200 farfalla è l’impresa più importante
della delfinista diocesana ma
non l’unica realizzata in Cina. In
batteria, infatti, Segat aveva contribuito in maniera fondamentale a qualificare la staffetta 4x100
misti femminile e a stabilire il
nuovo record italiano della specialità. Assieme a Elena Gemo,
Chiara Boggiatto e Cristina
Chiuso, Francesca, impiegata in
terza posizione, ha portato il record italiano a 4’03"62, spazzando via uno dei primati più resistenti del nuoto femminile. Il
precedente record (4’08"56), infatti, era stato stabilito dalla staffetta Bissori-Dalla Valle-Tocchini-Susin il lontano 20 aprile 1997
a Goteborg (Svezia).
CICLISMO:
68º Belvedere
L
a stagione del grande ciclismo propone
per lunedì di Pasquetta il 68º
Giro del Belvedere. La corsa internazionale per elite e
under 23, organizzata dall’associazione Pro Belvedere e il Veloce club Orsago,
porterà i migliori dilettanti
europei a sfidarsi sui 198
chilometri di percorso con
partenza e arrivo a Villa di
Villa di Cordignano. Il programma prevede inizialmente la disputa di 17 giri
del circuito Villa di VillaConche-Sarmede-Villa di
Villa, quindi due giri lunghi
con la doppia ascesa al Gpm
di Montaner. Si parte alle
13.45.