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GIORDANIA
(per sapere qualcosa prima di partire)
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Abitanti:
Lingua ufficiale:
Religione:
Fuso Orario:
Elettricità:
Prefisso telefonico:
Monarchia costituzionale
Amman
Dinaro giordano (dj) (1 € vale all’incirca 0.93 dj)
Km 91.860
5.860.000
Arabo
Musulmani sunniti 92% - Cristiani 8%
1 ora in più rispetto all’Italia durante l’ora solare
(quando vige l’ora legale non vi è differenza)
Il voltaggio è di 220V, 50 Hz.
Le prese sono europee a 2 spinotti, ma nel sud si trovano quelle
inglesi a 3 spinotti.
00962
UN PO’ DI STORIA
(da Lonely Planet)
Fino all'inizio del XX secolo la Giordania faceva parte della Palestina, parte della quale
costituisce oggi lo stato di Israele. Questa zona è la patria di una delle più antiche civiltà del
mondo: reperti archeologici provenienti dalla sponda occidentale del fiume Giordano
risalgono all'incirca al 9000 a.C. A partire dal 3000 a.C. la zona fu abitata dai cananei e dagli
amorriti, e dopo di loro dagli eserciti di Sargon, re della Mesopotamia. Intorno al 1800 a.C.
Abramo condusse un gruppo di nomadi dalla Mesopotamia e si stabilì nelle montagne di
Canaan (che pressappoco corrispondono all'attuale Israele). Intorno al 1020 a.C. Saul
assunse la guida del regno di Israele, seguito da Davide, che conquistò Gerusalemme e ne
fece la capitale. L'indomabile impero romano conquistò Israele nel 63 a.C. e lo pose sotto il
controllo di una serie di consoli, tra cui Erode e Ponzio Pilato. Questo è il periodo in cui si
pensa che sia vissuto Gesù e abbia predicato in Israele. La crescente follia dell'impero ai tempi
del governo di Caligola scatenò una serie di rivolte da parte degli ebrei che durarono anni, ma
alla fine furono domate quando Gerusalemme fu completamente distrutta e decretata la
provincia di Palestina. Questa sconfitta segnò la fine dello stato israelitico e l'inizio della
'diaspora', la dispersione del popolo ebraico. Nel 331 d.C. l'imperatore Costantino si convertì
al cristianesimo e diede la propria approvazione ufficiale alla religione, la cui professione
precedentemente era stata illegale. La Terra Santa divenne luogo di pellegrinaggi e si
assistette a una fioritura di edifici, tra cui le chiese del Santo Sepolcro e della Natività, sorti
per segnalare i luoghi di importanza religiosa. Ma il controllo dei cristiani sul territorio non era
destinato a durare a lungo: nel 638 d.C. Gerusalemme cadde nelle mani del califfo Omar e
fu dichiarata Città Santa dell'Islam con la motivazione che il profeta Maometto era asceso
al paradiso dalla cima del Monte del Tempio. I cristiani di tutto il mondo reagirono a questa
profanazione, e nel 1099 riuscirono a mettere insieme un esercito irregolare e a occupare
Gerusalemme, uccidendo chiunque passasse per le loro mani e dando avvio a quasi un secolo
di dominazione cristiana. Ma nel 1187 i musulmani ebbero di nuovo la meglio: dopo decenni di
controversie tra cristiani e musulmani, i mamelucchi islamici si aggiudicarono l'ultima
roccaforte dei crociati nel 1291. I successivi 500 anni furono tra i più tranquilli che Israele
abbia mai vissuto. Gli imperi nacquero e caddero, e il controllo del paese passò di mano con
monotona regolarità fino ad arrivare a una certa pace sotto l'impero ottomano. Buona parte
del deserto giordano rimase al di fuori di tutti questi cambiamenti e restò una roccaforte
beduina. Quando l'impero ottomano si disgregò dopo la prima guerra mondiale, la Gran
Bretagna prese il controllo della Palestina e creò lo stato della Transgiordania, sotto il
comando del re Abdullah.
Nel 1948 gli arabi e gli ebrei si dichiararono guerra l'un l'altro: mentre erano tutti distratti, la
Transgiordania si assicurò l'intera Cisgiordania e una parte di Gerusalemme, e cambiò il
proprio nome in Giordania. Nel 1953 salì al trono re Hussein e la Giordania entrò in un
periodo di crescita economica, con un incremento del turismo e numerosi aiuti provenienti
dagli Stati Uniti. La guerra dei sei giorni del 1967 compromise gravemente lo sviluppo
della nascente industria turistica; in quell'occasione, infatti, Israele si riprese la Cisgiordania
e la sua parte di Gerusalemme. In sei giorni la Giordania aveva perso una miniera d'oro e
terreni coltivabili, rimpiazzati però da alcune migliaia di profughi palestinesi che arrivarono a
frotte dai territori occupati. Negli anni '70 l'OLP ( Organizzazione per la Liberazione della
Palestina) minacciò il potere di re Hussein: ebbe inizio una sanguinosa guerra intestina finita
quando la maggior parte dei contestatori furono costretti a spostarsi in Libano.
Nel 1994 Giordania e Israele hanno firmato un trattato di pace che prevedeva
l'abbattimento delle barriere economiche esistenti e la cooperazione nel campo della sicurezza
e delle risorse idriche. Questo ha sollevato preoccupazioni tra i palestinesi, che avrebbero
dovuto essere allontanati dalla regione, mentre Israele e Giordania si sarebbero divisi il
bottino. Allo stesso tempo la Giordania ha rinforzato i propri rapporti con l’Autorità
palestinese, e ha lavorato per raggiungere degli accordi. In tempi recenti la Giordania ha
anche riallacciato i rapporti, interrotti durante la guerra del Golfo del 1991, con il Kuwait e
l'Arabia Saudita. Re Hussein aveva cominciato a condurre il paese verso la democrazia dopo
la vittoria alle elezioni del Fronte di Azione Islamica (con i suoi collegamenti con la Fratellanza
Araba e la politica fondamentalista), ma la sua morte nel febbraio del 1999 ha lasciato molta
incertezza per il futuro. Il re aveva nominato come suo successore al trono il figlio maggiore, il
principe 'Abd Allah ibn al-Husayn (Abdullah), solo poche settimane prima di morire,
benché la costituzione prevedesse che entrambi i genitori del re dovessero essere arabi e
musulmani per nascita (la madre di Abdullah era una cittadina britannica che aveva
abbracciato la fede islamica prima delle nozze con re Hussein).
Re 'Abd Allah II ibn al-Husayn (in occidente noto come re Abdullah II), il monarca che
chiacchiera con i suoi sudditi in incognito, raccoglie crescenti consensi dalla comunità
internazionale così come dalla maggior parte dei giordani, inclusa l'ampia e influente comunità
palestinese che ha accolto molto favorevolmente il suo matrimonio con una palestinese
(regina Rania). Egli afferma di voler continuare la missione intrapresa dal padre di contribuire
a stabilizzare la regione, lavorando sul piano interno per un governo più democratico, una
stampa più libera e una maggiore eguaglianza per le donne.
Il 17 giugno 2003 si sono svolte le prime elezioni parlamentari del regno di Abdullah II. Tra
i centodieci deputati, per la prima volta nella storia del paese è assegnata a sei donne una
quota in Parlamento.
Il paese è un crocevia strategico mediorientale ed è divenuto un importante alleato
americano nell’area, in grado di contribuire alla pacificazione irachena e alla lotta al
terrorismo. Dal punto di vista militare il paese resta un formidabile punto d’appoggio per
interventi militari in Siria e Iran.
INFORMAZIONI SUL CLIMA
Il clima mediterraneo rende piacevole il viaggio in ogni periodo dell’anno. Il cielo di Amman,
città situata a 800 metri di altitudine, è soleggiato da maggio a ottobre, con una temperatura
media intorno ai 23°. La primavera porta tempo ottimo e vegetazione lussureggiante ed anche
l’autunno è mite e piacevole. Luglio ed agosto hanno un clima caldo secco, ma non
opprimente.
Il clima della Giordania risulta essere prevalentemente mediterraneo nella parte ovest,
invece a sud e a est è di tipo continentale quindi con forti escursioni termiche.
In inverno la temperatura può scendere anche sotto lo zero, può capitare di visitare Petra in
gennaio e febbraio con la neve, ma normalmente la temperatura media invernale è superiore
ai 7°C.
Nella parte ovest le estati (maggio-ottobre) sono calde e secche mentre gli inverni (novembreaprile) risultano essere miti e relativamente umidi.
Un discorso a parte si deve fare per la valle del Giordano e il Mar Morto, essendo queste zone
al di sotto del livello del mare, si determina un enorme accumulo di calore e, quindi, il clima
risulta essere di tipo subtropicale con temperature estive che possono raggiungere i 49°C e
con variazioni minime di temperatura tra estate e inverno.
Le precipitazioni sono per lo più limitate alla stagione invernale e variano da 660 mm circa
nella zona nord-occidentale a meno di 127 mm nell'estremità orientale.
Nel seguito si riporta una simulazione di situazione climatica per il periodo oggetto del nostro
viaggio calcolata su Amman (779m) - (Fonte sito weather online)
Periodo del viaggio: 09.11 - 16.11
Media delle temperature massime (giorno)
Media delle temperature minime (notte)
Massima temperatura osservata
Minima temperatura osservata
Media delle ore di insolazione
Media dei giorni con precipitazione
Media della forza del vento
Valore massimo del vento osservato
Available Data:
19 °C / 23 °C
8 °C / 12 °C
26 °C
0 °C
**** ore
**** giorni
5 km/h
**** km/h
14 anni
COME VESTIRSI
Si consiglia l’abbigliamento utilizzato nello stesso periodo nel Sud Italia. Da aprile a ottobre,
pantaloni lunghi e leggeri, camicie di cotone, un maglioncino per la sera. Negli altri mesi
dell’anno, qualche capo caldo e pesante, giacca a vento o impermeabile.
Per tutte le escursioni nelle zone archeologiche sono consigliate calzature sportive e
comode.
E’ consigliato abbigliamento balneare per il Mar Morto e non dimenticare occhiali da sole,
cappello di tela, burro di cacao e creme solari.
Bisogna tener presente che la Giordania è principalmente un paese musulmano, pur non
essendo molto conservatore. Non sono appropriati abiti succinti al di fuori delle città turistiche
e si consiglia un abbigliamento conservatore per entrambi i sessi nella città bassa
d’Amman e nei centri rurali.
LA CUCINA
La cucina Giordana ha origini beduine, con leggere differenze regionali, ed è basata
soprattutto sull'uso di carne di agnello e montone, accompagnata da riso e da numerose e
saporite verdure.
I piatti sono elaborati, ricchi di spezie (non eccessivamente piccanti) e di aromi.
Un pasto in genere inizia con una serie di piatti stuzzicanti che hanno la stessa funzione degli
antipasti e si consumano con il pane in attesa del piatto principale, poi prosegue con una
specialità a base di carne e verdura; alla fine del pranzo si consumano frutta o dessert.
Antipasti, spesso valgono quanto un piatto completo, sono i mezzeh, serie di portate varie
composte da piselli od altri legumi, verdure, bocconi di pollo e di montone, pesci, cetrioli:
beurek, sfogliatine al formaggio, alle erbe o alla carne;
kofteh, polpette fritte preparate con frumento, carne ai ferri e prezzemolo;
felafel, crocchette di purè di ceci;
shish kebab, spiedini di montone,di pollo o di manzo;
hummus, una tipica salsa di ceci, delicata e nello stesso tempo saporita, con olio e aglio,
succo di limone e prezzemolo;
tabbouleh, un miscuglio tipo insalata di prezzemolo, cipolle e pomodori, olive e limone,
accompagnati da "burghul" (tipo couscous);
mtabbal, un saporito purè di melanzane acidificato con yogurt, limone, aglio e pepe o
analoghi aromi;
moutabbel, crema di melanzane al forno mischiata alla thaina (pasta di sesamo) e condita
con limone, aglio e olio d'oliva: si mangia pizzicandola con pezzi di pita o esh baladi (tipi di
pane arabo).
Secondi piatti
chorba, zuppe a base di legumi, con pollo e montone.
kebab, piatto di carne varia, può essere pollo o montone, e la carne può essere cruda o cotta,
sia fritta che arrosto, oppure grigliata o bollita, accompagnata da cipolle e altre verdure;
mensaf, piatto tradizionale beduino, si tratta di un ragù di montone messo in risalto da alcune
spezie, latte di capra cagliato, mandorle e pinoli, servito con riso e salsa allo yogurt;
shish-mensaf, agnello coperto con erbe aromatiche cotto alla brace, condito con salse
piccanti e servito con il riso;
musakhan, pollo con cipolle e pinoli, cotto al forno su uno strato di pane arabo;
kufta, polpette di carne di agnello e di montone, ma anche di pollo, tritate e mescolate con
erbe varie, immancabili cipolle, e cucinate o fritte o cotte alla brace;
kubbeh, polpette con carne di montone, grano e cipolle;
mahshis, piatto a base di verdura ripiena;
fattush, insalata di vari ingredienti con olio;
safayeh , focaccine ripiene di carne;
shawarma , pane farcito con tranci di montone cotto allo spiedo o di pollo con pomodori,
cipolle e salsa: è il famoso panino orientale da mangiare in piedi.
Dolci, in genere un po' stucchevoli, con molto sciroppo e zucchero:
baklawa, fatti di una specie di pasta sfoglia, farciti con pistacchi o mandorle o altra frutta
secca e ricoperti da sciroppo di rose e di arancio;
luqma, cubetti di pasta attorno ad un frutto secco in genere, molto delicati e aromatizzati con
vari sciroppi, e infarinati o inzuccherati sulla superficie;
ghoraybeh, piccoli dolci con pasta fritta con burro e pistacchi;
muhallabiheh, una specie di budino con zucchero, riso e aromatizzato con arancia.
La frutta è deliziosa e, a seconda delle stagioni si trovano albicocche, arance, uva, fichi,
meloni, angurie, ecc.
Il pane è sottile, non molto croccante, lievitato solo al momento in cui viene sfornato. Quello
destinato alla vendita nei negozi viene cotto in genere sulla piastra, mentre quello fatto in
casa viene cucinato in un particolare tipo di forno in cui il pane viene appiccicato sulla cupola
calda. Viene usato con tutto, e a volte dove non si usano le posate si adopera per prendere la
pietanza dal piatto.
Durante il pasto non si bevono vino e birra, perché proibito dalla religione islamica; è
però consentito ai turisti.
La popolazione locale beve a tavola, e non solo, l' arak, tipico liquore, talvolta diluito con
acqua; è simile all'anice e si trova ovunque, non è molto caro e può essere bevuto anche come
aperitivo.
Tra le altre bevande, tè e caffè sono le più usate, bevute a tutte le ore del giorno. Occorre
fare attenzione se non si è abituati, perché sono forti. Il tè viene servito bollente e molto
zuccherato, altrimenti è veramente amaro; il caffè sia "turco", di tipo tradizionale, sia quello
detto alla beduina, ma senza fondi, è amaro e veramente ristretto.
Si trovano tutte la marche più famose di bibite gassate, come Coca Cola, Pepsi, Seven Up e
Fanta, sia in vetro con il vuoto a rendere sia in bottiglie di plastica sia in lattine.
Buoni sono anche i succhi di frutta che esistono confezionati nel modo usuale, ma anche
spremuti al momento in piccoli negozi riconoscibili per la frutta accatastata sul ripiano: in
genere sono abbastanza puliti, ma è sempre meglio non fare aggiungere né ghiaccio né
acqua, né latte, onde evitare contaminazioni e conseguenti disturbi intestinali.
L'acqua minerale si trova dovunque, sia gasata che naturale (al ristorante ricordarsi di
farsela servire ancora sigillata).
e se provassimo almeno a salutare?
Quando i musulmani si incontrano, sono soliti porsi il seguente saluto, peraltro notissimo:
as-salam ‘alayk/kum (“pace su di te/voi”)
al quale si risponde wa as-salam ‘alayk/kum wa rahmatu Allah wa barakatuhu (“e su di
te/voi la pace la misericordia di Dio e le sue benedizioni”)
spesso si preferiscono le forme abbreviate wa-s-salam ‘alayk/kum o wa-s-salam
‘alaykum wa rahmatu Allah (“su di te/voi la pace e la misericordia di Dio”).
Entrando in una casa araba o in un negozio, saremo accolti così: marhaba bik, tafaddal
(“benvenuto, accomodati”) oppure ahlan wa sahlan bik, tafaddal (stesso significato).
Buongiorno si dice sabah al-khir (lett. “mattina di bene”) la cui risposta può essere o la
ripetizione del saluto, oppure sabah an-nur (lett. “mattina di luce”); buonasera invece è
masa’ al-khir (lett. “sera di bene”) la cui risposta, come in precedenza, può essere la
ripetizione oppure masa’ an-nur (lett. “sera di luce”).
Buona notte invece si dice layla sa‘ida (lett. “notte felice”) a cui si risponde sa‘ida wa
mubaraka (“felice e benedetta”)
I saluti informali come “Ciao”, “Salve” possono tradursi con ahlan, marhaba, salam ‘alayk.
(alcuni hanno la stessa valenza di benvenuto).
LE METE DEL NOSTRO VIAGGIO
AMMAN
Amman si trova a circa 800 m di altezza, la sua esistenza come centro abitato si perde nella
notte dei tempi, infatti sono state ritrovate tracce di insediamenti antropici risalenti al
Neolitico.
La particolare posizione geografica del sito ha reso questa città particolarmente sensibile, nel
corso dei secoli, alle mire di conquista di molti imperi che si sono succeduti, tra cui gli assiri, i
persiani, i greci , i romani ed infine gli arabi.
In età ellenistica, verso il III secolo a.C. era conosciuta col nome di Philadelphia, da
Tolomeo II Filadelfo. Nel I sec. a.C. fu capoluogo della provincia romana di Arabia e nel 635
fu conquistata dagli arabi. Durante il periodo della dinastia abbaside (661-750 d.C.), che
portò la sede del califfato islamico a Damasco, Amman visse gli anni di maggior splendore.
Oggi la popolazione di Amman è stimata intorno ad 1.5 milioni di abitanti, cifra dovuta in gran
parte dal flusso dei profughi palestinesi che dal 1948, ed in ondate diverse, vi hanno cercato
rifugio a causa dei conflitti arabo-israeliani.
Amman è dal 1948 la capitale della Giordania e possiede numerose industrie tessili,
alimentari, cementifere. Vi si trovano anche centri per la lavorazione del tabacco e del cuoio.
JERAS
Jerash è una città che si trova a nord della Giordania, a una trentina di km da Amman. In
essa si trova uno dei siti archeologici più belli di tutto il Medio Oriente (è anche chiamata la
Pompei d’Oriente), che comprende resti e rovine che risalgono ad un periodo storico
compreso tra l'età del bronzo e l'epoca dell'impero romano. Le origini di questa città sono
quindi antichissime e vi sono molti dubbi sulla sua fondazione, mentre è noto che essa
raggiunse il massimo del suo splendore nei primi secoli dopo Cristo, a partire dal periodo
dell'imperatore Adriano fino ad arrivare al periodo di dominazione araba, passando per l'epoca
cristiana. La città poi iniziò a perdere importanza nell'VIII secolo d.C., anche a causa di
continui terremoti. L'ingresso al sito archeologico di Jerash, anche detto Gerasa, è segnato
dall'imponente arco di trionfo costruito in onore dell'imperatore Adriano. Circondato da spesse
e lunghe mura, intervallate da porte e torri, Jerash ospita, tra i suoi resti più importanti,
un'antica piazza ovale circondata da un colonnato composto da 56 colonne di stile ionico, il
tempio di Artemide, il più maestoso del sito, il teatro, che ha una capienza di 4.000 persone e
che viene ancora oggi utilizzato una volta all'anno durante il Festival della città. Poi ci sono
alcune chiese costruite in epoca bizantina, tra cui quelle che sono state conservate meglio sono
quelle di S.Giorgio, S.Giovanni e Ss. Cosma e Damiano, che hanno alcune mura in comune.
AJLOUN
Un breve viaggio a ovest di Jerash, tra pini e oliveti, porta alla città di Ajloun; qui si trova il
Qala’at Ar-Rabad, il castello di Ajloun, costruito nel 1184 da Usama ibn Munqich, nipote di
Saladino. Il castello fu poi ampliato nel 1214, assumendo l’attuale configurazione.
Il Castello, gran bell’esempio di architettura islamica, ha dominato le tre principali rotte che
conducevano alla Valle del Giordano e ha protetto le rotte commerciali tra Giordania e
Siria. Divenne un importante raccordo nella catena di difesa contro i Crociati provenienti dal
nord, che hanno tentato invano per decenni di espugnare il castello e il villaggio circostante.
CASTELLI DEL DESERTO
I Castelli del Deserto, che furono costruiti in gran parte sotto gli Ommayyadi (661-750
d.C.), sono una prova di quanto fosse avanzata l’architettura araba. Essi si trovano a est di
Amman, tra l’Iraq e l’Arabia Saudita. Sono state fatte diverse ipotesi circa la funzione
principale di questi primi monumenti originali dell’arte islamica: residenze, case per il fine
settimana, caravanserragli o residenze di caccia per i governatori ommayyadi, essi furono
anche utilizzati come sede dei principi ommayyadi nell’VIII secolo. Un’altra possibilità è che
fossero utilizzati per controllare il percorso da Damasco alla Mecca.
La maggior parte delle zone dove furono costruiti è pianeggiante, e i castelli sono fatti con una
miscela di lava, pietra arenaria, calcare e basalto. Il più vicino è Kharraneh, che si trova a
circa un’ora di distanza da Amman. Il secondo è il castello di Amra, dichiarato Patrimonio
dell’Umanità dall’UNESCO, e l’ultimo castello nel nord-est è Al Azraq, che si trova nella città
di Azraq, a 20 minuti dal castello precedente. Altri castelli sono disseminati in tutto il paese e
quasi tutti hanno elementi architettonici e mistici interessanti.
MADABA
La strada che da Amman va verso sud seguendo la Kings’ Highway (“strada dei re”, una
pista vecchia di 5000 anni) è uno degli itinerari più memorabili della Terrasanta e attraversa
una serie di antiche città. La prima è Madaba, "la città dei mosaici". La principale attrazione
di Madaba, che si trova nella chiesa ortodossa di San Giorgio, è un mosaico bizantino del
VI secolo, che rappresenta Gerusalemme e altri luoghi sacri. La mappa misura 25 x 5 metri
che conta ben 5 milioni di tessere di pietra colorata, raffigura monti e valli, villaggi e città fino
al delta del Nilo. Questo mosaico sicuramente il migliore tra gli innumerevoli mosaici che si
possono ammirare nelle chiese e nelle case di Madaba.
MONTE NEBO
Dieci minuti più a ovest di Madaba si trova il luogo più venerato della Giordania, il Monte
Nebo, con il monumento dedicato a Mosè: la leggenda racconta che qui morì e fu sepolto. Da
un piazzale di fronte alla chiesa si gode una vista stupenda attraverso la valle del Giordano e il
Mar Morto fino ai tetti di Gerusalemme e di Betlemme. A sud-est di Madaba si trovano le
sorgenti termali di Zerqa Ma’in e di Zara, dove dai tempi dei romani si viene a fare la cura
delle acque, o anche solo a godersi un bagno caldo.
UMM RASSAS
Umm ar-Rasas,il suo significato è "la Madre del Piombo", città romana e poi bizantina, si
trova in aperta campagna. Citata per la prima volta nella Bibbia come Mephaath (Giosuè 13:
I 8), fu in seguito una delle tante città Moabite contro le quali profetizzò Geremia (Ger 48:21).
Nell’epoca romana fu Castron Mefaath, o Mefaa, - le rovine principali, infatti, sono romane delle dimensioni di un piccolo paese (158 x 139m), dove era basata una guarnigione romana.
Ma il tempo e i terremoti la ridussero ad un ammasso di pietre cadute, con alcuni archi che si
elevano al di sopra delle macerie.
WADI MOUJIB
Wadi Mujib, una stupenda gola con un lago artificiale generato da una diga; questa profonda
fenditura è anche chiamata "Gran Canyon della Giordania", attraversa il paese per oltre 70
Km dalla Desert Highway al Mar Morto. Oltre che per la sua bellezza è anche importante il
suo significato storico, dato che anticamente costituiva il confine naturale tra gli amorriti a
nord e i moabiti a sud, come viene citato anche nella Bibbia e si pensa che sia stato percorso
a piedi da Mosè.
PETRA
"Petra è il più bel luogo della terra... non per le rovine, ma per i colori delle sue rocce
tutte rosse nere con strisce verdi e azzurre. Non saprai mai cos'è Petra in realtà, a
meno che tu non ci venga di persona"
Lawrence d'Arabia
La regina dei tesori nazionali della Giordania è la sconvolgente “città rosa” di Petra, oggi
dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ed eletta recentemente come una delle
nuove 7 meraviglie del mondo.
Petra è il lascito dei nabatei, l’operoso popolo arabo che si stabilì in Giordania oltre 2.000
anni fa. Da una remota postazione strategica i nabatei dominavano le rotte commerciali
dell’antica Arabia, imponendo pedaggi e proteggendo le carovane cariche di spezie e sete
indiane, avorio africano e pelli d’animali. Il Regno Nabateo durò per diversi secoli, e Petra
divenne una città ammirata ovunque per la sua cultura raffinata, l’imponente architettura e
l’ingegnoso complesso di dighe e canali.
Alla fine, comunque, l’imperatore romano Traiano annesse il regno.
A partire dal XVI secolo Petra venne completamente dimenticata dall’Occidente, e rimase tale
per almeno 300 anni. Poi, nel 1812, un viaggiatore svizzero di nome Johann Ludwig
Burckhardt persuase la sua guida a condurlo sul sito della presunta città perduta.
Prendendo appunti e disegnando schizzi di nascosto, scrisse “sembra molto probabile che le
rovine a Wadi Musa siano quelle dell’antica Petra”.
Molto del fascino di Petra deriva dalla sua collocazione spettacolare nelle profondità di una
stretta gola nel deserto. Dall’ingresso principale si entra nella voragine, o siq, che spaccò in
due la roccia in un terremoto preistorico. Camminando fra le pareti rocciose, che si elevano
fino ad 80 metri, si passa davanti ad iscrizioni in linguaggi antichi e a stanze scavate nelle
spirali d’arenaria.
Il monumento più famoso di Petra, il Tesoro, compare in modo teatrale al termine del siq.
Utilizzata per la sequenza finale del film Indiana Jones e l’Ultima Crociata, questa
gigantesca facciata è soltanto il primo fra i segreti di Petra.
Molti sentieri e salite rivelano, letteralmente, centinaia di tombe scavate nella roccia, facciate
di templi, sale funebri e bassorilievi, il teatro da tremila posti risalente all’inizio del I
secolo d.C.; un palazzo tombale in stile romano, un gigantesco Deir (monastero) del I
secolo. Un piccolo santuario commemorativo della morte di Aronne, il fratello di Mosé, fu
costruito nel XIII secolo dal sultano mammalucco sul Monte Aronne (Jabal Haroun) nella
catena Sharah. Questi panorami raggiungono il massimo del fascino la mattina presto e il
tardo pomeriggio, quando il sole conferisce calde sfumature alle pietre multicolori, e si può così
ammirare la bellezza di Petra come la vide Burckhardt nel 1812.
WADI RUM
Dune rosse, canyon e rocce simili a sculture: il deserto del Wadi Rum, o valle della
Luna, un altopiano di 900 metri di altezza per un centinaio di chilometri, è il cuore di sabbia
della Giordania.
Tra il 1917 e il 1918, Lawrence d’Arabia da qui lanciò la rivolta che portò alla disfatta
dell’Impero Ottomano in Medio Oriente. Ed è qui che si spalancano improvvisi scorci di
straordinaria bellezza, lasciando senza fiato anche il viaggiatore più smaliziato.
È uno dei deserti più suggestivi (e facili) da attraversare. Le pareti di roccia portano i segni
degli antichi abitanti del deserto. Sono graffiti rupestri nabatei, iscrizioni dei pastori tamudici
rimaste intatte nel tempo. Un vero e proprio libro di pietra che racconta la storia di questo
crocevia carovaniero fra penisola arabica, Sinai ed Egitto. Colline, o jebel, di arenaria,
granito, basalto, formatesi in 50 milioni di anni di erosioni, si alternano a rilievi che sembrano
alzarsi improvvisamente dal fondovalle: inoltrarsi nel deserto lungo le piste è una sorta di
viaggio nel viaggio.
All’alba o al tramonto, in tenda nella notte, a piedi, a cavallo o sulle jeep, attraversare Wadi
Rum è un’esperienza quasi mistica. La strada diventa un palcoscenico di suggestioni: vallate
lunari, montagne che sembrano sospese nel vuoto, sfuocate dalla luce che sfuma i contorni.
MAR MORTO
Il Mar Morto è un lago situato tra Israele e la Giordania; chiamato anticamente "Asfaltide",
si trova nella depressione più profonda della Terra, a 413 metri sotto il livello del mare. Lungo
76 km e largo 16 ha una superficie di 650 km²; la sua profondità massima è di 390 metri.
L'acqua è troppo salata e questo non consente alcuna forma di vita fatta eccezione per i
batteri: da qui il nome mar Morto. La sua forte concentrazione di salinità, fa sì che vi si possa
galleggiare senza alcuna difficoltà.
La salinità aumenta con la profondità: la superficie è la parte meno salata, diluita dalle acque
del Giordano che trovano difficoltà a scendere negli strati più bassi.
Le sue acque erano conosciute fin dai tempi dei Romani e sono sfruttate ancora oggi, per le
loro qualità curative, soprattutto per le malattie della pelle.
Oggi il Mar Morto rappresenta una stazione termale di fama internazionale, nelle cui
vicinanze sorgono strutture attrezzate e stabilimenti di lusso.
Non essendo esposto alle correnti d'aria, come accade nei mari aperti, il mar Morto è quasi
sempre calmo, o al massimo con qualche increspatura sulla superficie.
In alcune zone si osservano dei paesaggi naturali di rara bellezza: le rocce che affiorano
dall'acqua sono ricoperte da uno spesso deposito di sale, che alla luce diventa di un bianco
scintillante, offrendo uno scenario decisamente suggestivo.