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n.10 - 2011 IL 7 Febbraio 2011 è iniziato il progetto “Mastro Gufo” il laboratorio di giornalismo che si svolgeva a scuola ogni lunedì per due ore. Il primo giorno ho conosciuto le insegnanti, che ci hanno posto delle domande sul perché ci eravamo iscritti al corso, poi insieme abbiamo cercato di conoscere le parti di cui è formato il giornale: gli occhielli, l’articolo di fondo, la pubblicità , gli strilli. Poi ci hanno distribuito il giornalino della scuola stampato lo scorso anno, perché lo leggessimo, ne conoscessimo l’impostazione e decidessimo insieme come progettare quello di quest’anno. Durante il secondo incontro abbiamo visto un filmato che ci ha mostrato il lavoro del giornalista e lo svolgimento di una giornata in una redazione. In classe, abbiamo cominciato a scrivere i nostri articoli a gruppi di due i nostri articoli: essi potevano occupare una o più pagine. Purtroppo alle successive lezioni non ho potuto partecipare perché mi sono ammalata. Quando sono rientrata a scuola le maestre ci hanno spiegato che non era più possibile svolgere il laboratorio perché i tagli effettuati dal Ministero erano tali da dover sospendere tutte le iniziative extrascolastiche. Io sono rimasta molto dispiaciuta perché mi piaceva partecipare a questo progetto. In questi giorni sto cercando di rimediare scrivendo da sola un giornalino. Barbara Cufaro Petroni Anche la mensa scolastica diventa un’occasione importante per imparare a mangiare tutto e in giusta quantità. Mangiare frutta e verdura tutti i giorni è il modo migliore per stare bene, perché esse contengono le vitamine, sostanze che ci fanno crescere bene e pieni di energie. Alcune classi della nostra scuola hanno aderito al programma “Frutta nelle scuole. In alcune sezione è stato avviato un percorso di educazione alimentare, cominciando a diversificare la merenda scolastica e a introdurre la frutta e la verdura uno – due giorni alla settimana. Quali gli obiettivi? Eccoli: Incentivare il consumo di frutta e verdura tra i bambini; indirizzando i criteri di scelta e le singole azioni affinché si affermi la consapevolezza tra sana alimentazione e benessere fisico; offrire ai bambini più occasioni, ripetute nel tempo, per conoscere i prodotti naturali diversi in varietà e tipologia. Si spera che il prossimo anno il progetto sia esteso a tutte le classe della scuola. All’inizio dell’anno scolastico, a settembre, abbiamo deciso, insieme alle maestre, la merenda della settimana scolastica. Dopo lunghe discussioni, abbiamo così stabilito: lunedì: frutta, martedì: panino con il prosciutto; Mercoledì: biscotti o merendine; Giovedì: frutta; Venerdì: taralli o cracker; Sabato: panino con il formaggio o con la marmellata. Abbiamo deciso queste merende per mangiare cose sane e sempre diverse. Francesca CIoce Alunni II A-B Noi alunni delle classi II A e II B abbiamo svolto un laboratorio sui dinosauri. Dal mese di gennaio abbiamo incontrato, una volta alla settimana, l’archeologo dott. Francesco Sanseverino e insieme alle insegnanti abbiamo scoperto come, dove e quando sono comparsi i dinosauri; abbiamo imparato a conoscere le loro famiglie, come si nutrivano, come vivevano e come alla fine sono scomparsi. Se volete saperne di più andate sul sito della scuola e troverete il nostro interessante lavoro. Buona visione sul sito: http://www.umberto1ba.it/ . B A I dinosauri carnivori avevano grandi mascelle,denti affilati come coltelli per tagliare la carne e artigli ricurvi per afferrare la preda. Erano piccoli, leggeri veloci corridori e agili nell’attacco. Quelli erbivori avevano denti aguzzi per tagliare le foglie dure, stomaco grande, pancia grande e coda e zampe per appoggiarsi. Dovevano mangiare tanto e impiegavano tanto tempo per digerire quello che avevano mangiato. Ingerivano anche pietre che servivano a maciullare il cibo. Giocate con noi. Leggete e rispondete. Qual è il carnivoro A o B? PAGINA 2 Alunni II A-B Verifica la tua risposta alla pagina seguente. Fare scuola sul campo! Roma : La città eterna Dopo aver sognato per un anno intero la gita di fine anno, finalmente il 16 maggio il sogno si è avverato! Il luogo scelto? Formidabile: Roma! Tre giorni con i compagni di classe per una gita indimenticabile. Eravamo felici di stare tre giorni senza la famiglia, perché questo significava essere diventati grandi e responsabili. La prima grande emozione è stata salire sul verde Gianicolo da cui si ammirano spettacolari panorami! E poi a mez- zogiorno lo sparo del cannone! Che botto! Gli occhi si sono riempiti di immagini stupende come cartoline: il Quirinale, l’Altare della Patria, il Pantheon… e che dire di San Pietro con la incantevole “Pietà” di Michelangelo: siamo rimasti a bocca aperta! La visita al Colosseo è stata una visione unica: per la grande emozione; alcuni di noi sono riusciti a immaginarlo pieno di gladiatori e di leoni. In realtà Roma è tutta una grande emo- zione: una città abbracciata dal Tevere che ha cullato nel passato Romolo e Remo e ancora oggi scorre orgoglioso nella città più bella del mondo! Le nostre emozioni sono state tantissime anche di fronte a monumenti che avevamo visto già! Ma come tutte le cose belle è finita presto! La città è eterna… la gita no! Peccato. Tantissimo tempo fa l’uomo non esisteva e gli animali e le piante erano molto diversi da quelli di oggi. Per raccontare la storia della terra e della vita bisogna contare il tempo in milioni di anni. I dinosauri comparvero sulla terra milioni di anni fa e a quel tempo l’era si chiamava MESOZOICA. Il Mesozoico, a sua volta, si divide in tre periodi: TRIASSICO, GIURASSICO , CRETACICO. Ruggero Gomes e Angelica Treglia la auri s o n i , i ei d po d ta unita m e t t Al o se a tu n r a e r e si terra nti non erra t e a l n i t ro e con tra lo NGEA. i t a r A pa ava P m a i h c Alunni II A-B Siamo andati alla Fiera del Levante e nel planetario abbiamo visto il nostro sistema solare e la terra con tutti i suoi continenti ormai separati. PAGINA 3 Alunni II A-B La risposta al gioco precedente:Il carnivoro è B Una buona igiene orale salva i nostri denti Difendiamo i nostri denti dalle carie Consigli di un’amica! Cari bambini, non dimentichiamo che una buona igiene orale è determinata anche da una sana educazione alimentare, per questo motivo mi raccomando, non mangiate tanti cibi dolci o esageratamente zuccherati come merendine, gomme da masticare, torte e... Giulia Merra Ricordiamo di lavare i denti non appena abbiamo finito di mangiare, perché i germi, i batteri, cominciano a scavare la carie con delle pale immaginarie e riescono in breve tempo a corrodere lo smalto dei denti fino ad arrivare al nervo e poi iniziano i dolori e … tanti dolori!! Lavate allora i denti almeno tre volte al giorno, subito dopo i pasti principali con il dentifricio e lo spazzolino. Spazzolate a lungo e ricordate: il lavaggio, va effettuato, dall’alto verso il basso nell’arcata superiore e, dal basso verso l’alto nell’arcata inferiore;inoltre deve durare almeno 5 minuti. Giulia Merra Come è fatto un dente? Il dente è composto dalla corona, che è la parte del dente che si sviluppa fuori dalla gengiva; essa è ricoperta dallo smalto dentale. C’è il colletto che divide la corona dalla radice. Infine la radice che troviamo alla base di ogni dente,innervata dai vasi sanguigni ed dai nervi che portano il sangue e il nutrimento. Piergiusto Rnieri PAGINA 4 Lunedì 14 marzo siamo andati al teatro Piccinni per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Noi, alunni di seconda abbiamo cantato “L’addio del volontario toscano” e “O tricolore” guidati dal maestro Giovanni Rota. Infine abbiamo proiettato su un grande schermo la storia di Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia. Noi l’ abbiamo scritta e abbiamo fatto i disegni, mentre le nostre insegnanti hanno realiz- zato il Power Point. Altri bambini hanno eseguito diversi canti popolari delle regioni italiane; altri ancora hanno recitato “Garibaldi fu ferito”. È stata una bellissima giornata! Siamo stati molto felici perché i nostri genitori hanno detto che siamo stati bravissimi e anche perché siamo saliti sul palco del nostro bellissimo teatro. Romeo Papapresta Imparare a leggere un quadro è facile: bisogna avere ...OCCHIO! Il 6 dicembre scorso, gli alunni delle classi II A e II B sono andati ad una mostra di quadri, presso la galleria del signor Roberto Tortora. Ci ha accolti il proprietario, critico d’arte. Egli ci ha insegnato a leggere I quadri, a dare un titolo e a leggere la firma dell’autore. I quadri erano tutti molto belli, ma quello che ci è piaciuto di più è stato il dipinto che rappresentava la foresta con tanti alberi, fiori e alcune anfore. A molti invece è piaciuto un quadro che noi abbiamo intitolato “Il paese caramellato”, perché aveva tanti colori che ci ricordavano le carte delle caramelle. Il sig. Tortora ci ha offerto i biscotti, i succhi di frutta e i cioccolatini. Dopo siamo tornati a scuola veramente soddisfatti!. Virginia Ladisa e Fabrizia Ladisa PAGINA 5 Rionero in Vulture, è un paesino della Basilicata, paese circondato da boschi ricchi di castagni. A fine ottobre, siam o andati proprio lì, per raccogliere le castagne. Siamo partiti da Bari molto presto al mattino e siamo arrivati nel bosco intorno alle 11,00. Ci siamo inoltrati nel fitto della vegetazione e abbiamo raccolto castagne, ricci, foglie, funghi e pietre. Abbiamo osservato: i castagni, le querce e i cespu- PAGINA 6 gli; con l’aiuto di un esperto abbiamo osservato, toccato, annusato e registrato le nostre osservazioni. I tronchi dei castagni erano lisci e sottili, mentre quelli delle querce erano rugosi e tortuosi. Le foglie dei castagni erano larghe, lanceolate, con i margini seghettati, le nervature evidenti, i colori dal rosso al giallo oro; mentre quelli delle querce erano verdi, ovate e con le spine lungo i bordi. Anche le pietre avevano un colore diverso, più scuro, quasi nero: rocce venute fuori tanto tempo fa dai vulcani. Al termine siamo andati via e abbiamo visitato i laghi vulcanici di Monticchio: due lagni circondati da boschi ricchi di castagni e tanti altri alberi. Quindi siamo andati a pranzo in una masseria e al termine abbiamo gustato le caldarrost e . Ab b ia mo , quindi, visitato le stalle... quanti animali! C’erano le mucche, le capre, i maiali, le pecore, i capretti e i cavalli. Al termine siamo tornati a Bari. È stata una splendida giornata e noi ci siamo divertiti molto! Emanuele Lapenna Dall’osservazione alla … registrazione Nome comune Albero Chioma Tronco Foglie Fiore Frutto Dove si trova Castagno alto e massiccio larga, con foglie verdi, che cadono in autunno. ramificato, con corteccia grigio - scura e liscia. lunghe, lanceolate, con nervature laterali, con margine seghettato. di colore verde lucido, di colore bianco. Fiorisce a giugno - luglio. cupola spinosa a forma di riccio, con spine acute e pungenti; a maturazione si apre lasciando uscire da 1 a 3 le castagne. è diffusa in tutte le regioni italiane. Dall’osservazione svolta in classe notiamo che il riccio di castagna è una capsula spinosa marrone con sfumature verdi e rosse; si presenta un po’ aperto e nel suo interno si vede il frutto: la castagna. Le spine della cupola servono a difendere il frutto dagli animali. Al suo interno la cupola spinosa è pelosa e morbida per contenere la castagna. Simona Melibeo nudo: occhio a o v r Osse il riccio PAGINA 7 Il carnevale di Venezia Le origini del Carnevale di Venezia risalgono al X secolo. Il Senato della Serenissima ufficializzò l’esistenza del Carnevale nel 1296 con un editto che dichiarava il Martedì Grasso giornata festiva. Nel corso dei secoli successivi la durata della festa si ingrandì. Il Carnevale veneziano cominciava normalmente il 26 dicembre per concludersi il giorno delle Ceneri. Durante questo periodo, spesso venivano concesse licenze per l’utilizzo delle maschere dal 1 ottobre e spesso si assisteva a banchetti durante la Quaresima. Nel 1638 Venezia conquistò il titolo di “città del Carnevale” diventando un’attrazione turistica p e r tutta Durante il Carnevale l’identità personale, il sesso, la classe sociale non esistono più, si entra a far parte della grande illusione del Carnevale. l’Europa. Il travestimento veneziano per eccellen za è la “bauta”, indossata da uomini e donne: una mantellina nera abbinata ad un cappello tricorno nero e una maschera bianca che copriva tutto il viso. Giulia Merra Lungo le calli, per i canali invasi da maschere il saluto era:"Buongiorno siora maschera“ L’ultimo giorno in piazza San Marco si brucia l’effige del Carnevale. PAGINA 8 Matt Groening, alla sua prima esperienza di animatore, l’8 settembre 1986, inventa la serie de “I Simpson”, diventandone, in seguito, anche il produttore. Nel 1990 Homer e la sua famiglia diventano un vero e proprio fenomeno televisivo, battendo ogni record di ascolti. Il personaggio principale della serie è senza dubbio Homer Simpson, il capofamiglia.. Egli lavora nella centrale nucleare di Springfield, come supervisore alla sicurezza. Homer ha circa 38 anni ed è il tipico uomo moderno: ciccione, spaccone, sconsiderato, stupido ed ottuso. È sposato con Marge Bouvier, una casalinga dai capelli blu, raccolti in uno chignon spropositatamente alto. Dolce e intelligente è proprio lei l’unica vera responsabile della famiglia. I tre figli sono: Bent, il monellaccio poco studioso, il bulletto della scuola di Springfield, terrore dei maestri e del direttore; Lisa, intelligente, suonatrice di sax e un po’ secchiona; la piccola Maggie,la piccola di casa, molto intelligente e sveglia per la sua età. Una famiglia che ha riscosso molto successo presso giovani e meno giovani perché rispecchia la famiglia tipo americana e, forse, anche quella italiana. La famiglia vive in una classica casa americana circondata da un bel giardino, nella cittadina di Springfield. Giulia Merra La centrale nucleare inquina le acque della zona con le sue scorie radioattive, ma garantisce il lavoro a molti abitanti e ad Homer. Nonno Abraham, pensionato, vive nella casa di riposo di Springfield PAGINA 9 Amici dei bambini! I Puffi sono una tribù di piccoli gnomi blu che abitano in casettine bianche ricavate dai funghi. Sono molto tranquilli e vivono in armonia fra loro e ciascun abitante ha un ruolo ben preciso. C’è il puffo pasticcere, il dormiglione, il pittore, il musicista, il forzuto, il burlone... L’unico figura femminile è Puffetta dalla lunga chioma gialla color oro. Anche nella loro tribù esiste un capo supremo, in questo caso è il Grande Puffo che al contrario degli altri ha un berretto, i pantaloni rossi e una folta barba bianca. Il nemico numero uno dei puffi è Gargamella, una specie di stregone umano, che vive in un castello diroccato, insieme al suo fedele gatto nero, Birba. Gargamella vuole catturare il popolo di Puffolandia per cucinare tutti i suoi abitanti in un grande pentolone. I nostri amici devono combattere anche i briganti che vogliono rubare il loro preziosissimo tesoro. Per fortuna i Puffi hanno un amico umano, che li aiuta: John. Allora … forza Puffi, tutti i bambini sono con voi!!! I Puffi vivono in un villaggio dove le casette sono dei bellissimi e coloratissimi funghi. Giulia Merra Immerso nella natura, probabilmente verso il confine franco-belga, vive uno strano popolo di piccoli omini blu: i puffi. Non sono gnomi, né elfi né nani! PAGINA 10 Il malvagio mago Gargamella Un castello da visitare! Un giorno del mese di aprile, siamo andati a visitare il castello Svevo e, visto che era molto vicino alla scuola, siamo andati a piedi. Siamo partiti e dopo poco tempo siamo arrivati: fuori dal castello, abbiamo incontrato la nostra esperta Maria. Ella ci ha mostrato il fossato dicendoci che prima era pieno di acqua, ma adesso non c’è più. Abbiamo visto le mura e il ponte, ora fisso, dove prima c’era il ponte levatoio. Sulle mura esterne abbiamo notato le caditoie, da cui i soldati lanciavano l’olio bollente e le aperture dietro le quali mettevano i cannoni. Siamo poi entrati nel cortile attraversando il bellissimo porta- le federiciano. Dal cortile siamo entrati nella piccola cappella dedicata a San Stanislao e poi nella sala, fatta costruire da Carlo d’Angiò, che una volta era destinata ai soldati. Siamo saliti, quindi, attraverso la bella scalinata, nelle sale del piano superiore e l’esperta ci ha mostrato la porta che conduce alla torre di San Francesco, chiamata così perché ha ospitato il Santo, quando è passato da Bari. Abbiamo poi visto le altre due torri: quella del semaforo e dei minorenni. L’ultima torre non l’abbiamo vista perché è stata distrutta tanto tempo fa. Sabino Cautilli e Giovanni Fullone PAGINA 11 A Bari: un castello ricco di storia Circa novecento anni fa un re Normanno, Ruggero II conquistò Bari e fece costruire un castello vicino alle mura della città. Il castello fu subito distrutto: prima da un altro re, poi dai Baresi che non amavano i Normanni. Molti anni dopo Federico II di Svevia, diventato re, ordinò il restauro del castello e lo fece abbellire con un portale e alcune colonne nel cortile. PAGE 12 Quando Bari fu conquista dai Francesi, il re Carlo d’Angiò fece sistemare il cortile per la cavalleria e fece aprire una porta sul lato del mare, per fuggire in caso di pericolo. Passarono molti anni e la duchessa Isabella d’Aragona venne ad abitare a Bari. Intorno al castello fece costruire i bastioni, grosse mura che resistevano alle cannonate. La figlia Bona Sforza , diventata grande, sposò Sigismondo Jaghellone e fu incoronata regina di Polonia. Ordinò di rendere il castello più elegante per farne una dimora principesca. Negli anni che seguirono nessun re abitò più il castello e allora divenne prigione e caserma per i soldati. Alunni classe II A-B disegni di Elena Carbonara PAGE 13 Come realizzare dinosauri con la tecnica pop - up. Provate a realizzare soggetti con questa tecnica. Questi cartoncini sono stati realizzati con la tecnica del pop up. Se vuoi realizzarlo anche tu, ti suggerisco il procedimento.. Su un cartoncino piegato a metà, traccia due linee parallele dalla piegatura del foglio verso l’esterno, lunghe 3 cm e distanti tra loro 4 cm. Tenendo il foglio chiuso, taglia lungo le linee. Apri il foglio e solleva il segmento tagliato piegandolo verso l’interno del biglietto. Schiaccia le piegature in modo da farlo sollevare prima di incollare il disegno del dinosauro. Disegna sullo sfondo l’habitat del tuo mastodontico animale preistorico!!! Alunni III B PAGE 14 Una tecnica eccezionale. Provate a realizzare soggetti con questa tecnica Segui le istruzioni: Prendi un cartoncino, piegalo a metà e disegna un arco; Traccia delle linee verticali dentro l’arco. Taglia e piega lungo l’arco tutte le striscioline. Riporta le strisce nella posizione iniziale, apri il cartoncino e … spingi la “pancia” all’interno; Adesso, con la tua fantasia, divertiti a disegnare delle figure intorno alla pancia, puoi anche inventare degli acrostici o versi in rima. Alunni classe III B - C Soggetti realizzati con la tecnica del pop up con pance e pancioni. PAGE 15 Una bambina a Bari La mamma era Isabella d’Aragona e il suo papà era il duca di Milano Gian Galeazzo Sforza. Bona viveva nel castello con l’unico fratello, Francesco e le sorelline Ippolita e Bianca Maria. Il papà, duca di Milano, morì quando Bona aveva pochi anni e Ludovico il Moro divenne il nuovo duca. Bona aveva otto anni quando venne a vivere a Bari con la sua mamma Isabella; le sorelline, Ippolita e Bianca Maria, erano morte, mentre Francesco era stato portato via in Francia . Fecero un lungo viaggio da Milano, a Mantova, a Bologna, a Napoli a Ischia e poi arrivarono a … Bari . Qui trovarono un castello piccolo e in gran parte distrutto, ma Isabella non si perse d’animo e cominciò i lavori di restauro, che lo resero più sicuro, più grande e molto più principesco. Infatti fece costruire i bastioni, con feritoie e bocche per i cannoni, per renderlo sicuro e possente; e lungo le mura, fece mettere archetti ciechi per rena: duderlo più bello e armonioso. Nel Bona Sforz ari e iB cortile diede ordine di costruire chessa d Polonia. dii un’ampia scalinata e, al primo pia- regina no, altre stanze per sé e la sua figliola. Nell’ampio cortile Bona Sforza giocava con la sua amichetta, sotto gli occhi vigili della nutrice e delle ancelle che, nel frattempo, cucivano e ricamavano. Quando non giocava, Bona Sforza studiava molto: le piaceva leggere le poesie, le Sacre Scritture e amava suonare il monocordio. Ella aveva molti bravi maestri. Federica Piazzolla e Carlo de Corato ue rza nacq Bona Sfo I genitori di Bona Sforza: Gian Galeazzo Sforza e Isabella d’Aragona PAGINA 16 no a Vigeva e abitò nel pal azzo Ducale d i Milano La mia aula si trova al terzo piano di un edificio un po’ vecchiotto costruito su strade molto trafficate. Dentro la mia aula si possono sentire i rumori dei tacchi delle maestre, il fruscio dei fogli stropicciati sotto le penne come foglie secche sotto i piedi. Si sente il rumore delle macchine che si affollano per la strada, l’esile voce delle maestre che ogni tanto chiacchierano e che rendono l’atmosfera molto rilassante. L’unica cosa che però rovina tutto è l’urlo acuto e prolungato delle maestre delle altre classi, il fastidioso ronzio delle mosche, delle zanzare in primavera, il dolce, ma continuo vocio dei compagni, simile al cinguettio degli uccellini. Il rumore delle sedie o dei banchi che si spostano, poi, fa ormai parte della vita di ogni scolaro. Durante la ricreazione gli schiamazzi dei bambini mi gonfiano la testa come un palloncino mentre il soave bisbiglio delle mie amiche me la fanno sgonfiare. Nell’insieme di tutti questi suoni e rumori io mi trovo bene, mi sento tranquilla e a mio agio, tanto che vorrei non dover lasciare più questa scuola. Mio nonno si chiama Michele. Mi piace perché racconta tante barzellette. Io lo incontro ogni domenica quando vado a pranzo a casa sua e con lui mangio tanti dolci, gioco a carte e … vinco sempre! Roberta Maffei Rob erta Maff ei M saffe i ALESSIA LIONETTI Dedicato ai nonni... Vi voglio bene perchè ci fate tante coccole e siete i nonni migliori del mondo! Alunni II E PAGINA 17 I sogni di bambini! Da grande vorrei tanto diventare una cantante perché quando canto mi sento me stessa, svuoto la mia rabbia e la tristezza e divento felice. Ho iniziato a provare queste sensazioni giornalmente, a casa, ma anche a scuola, durante le recite. Fare la cantante ha anche i suoi lati negativi, perché se diventassi famosa non avrei una vita privata normale; sarei continuamente pedinata da tutti, ma sono sicura che riuscire a superare questi ostacoli, perché per me il canto è magico e speciale. Riuscire a cantare in pubblico sarebbe la cosa più bella che potrebbe succedermi, ma purtroppo mi vergogno talmente tanto che lo faccio soltanto quando sono sola. E allora noto la bellezza della spontaneità e riesco ad essere me stessa. A me piace soprattutto il canto lirico. E’ la mia passione! A volte mi capita di cantare per sentirmi meglio, ma lo faccio soprattutto quando sono felice. Insomma io canto e canterei sempre! Proprio per questa mia passione quest’estate farò un corso per imparare a modulare la mia voce e per non aver vergogna del pubblico, così realizzerò il mio sogno e potrò essere felice per sempre. Anche se non riuscirò a diventare famosa non mi abbatterò e cantare resterà per sempre il mio hobby preferito. I grandi della musica Elena Pacucci I miei sogni di bambina Da grande farò la calciatrice perché mi piace giocare a calcio, soprattutto togliere la palla all’avversario. Forse farò anche l’esploratrice perché mi piace esplorare e amo l’avventura, la natura e curiosare nei boschi con l’attrezzatura dell’esploratore! Roberta Maffei PAGINA 18 Fino in fondo” è la canzone che Luca Barbarossa e Raquel del Rosario hanno presentato nella sessantunesima edizione di Sanremo 2011. La romantica canzone esprime dei bellissimi sentimenti e fa capire che le cose vanno fatte fino in fondo e non superficialmente. Dalla prima volta che ho ascoltato questa canzone, mi è piaciuta subito. I due cantanti hanno voci interessanti, bellissime, soprattutto Raquel del Rosario. Spero che insieme incidano altre canzoni. Giulia Merra Un bel giorno, nello splendido bosco Certosino, nacque una ghiandaia e la chiamarono Pianterina. Con la piccola ghiandaia abbiamo imparato a conoscere gli abitanti del bosco e i pericoli a cui essi vanno incontro. La ghiandaia Pianterina e il bosco Certonsino è un bel libro con immagini stupende. Noi ci siamo divertiti molto a leggerlo e vi consigliamo di leggerlo anche voi. L’autore è Margherita Lillo e l’editore è Torre Nebbia Francesca Cioce All’ombra di una millenaria quercia la nostra esperta, alla Masseria dei Monelli, ci ha raccontato che: Le ghiandaie sono ghiotte di ghiande; le raccolgono e le nascondono per poterle mangiare poi con tutta comodità, ma dimenticano dove le hanno nascoste e, dopo un po’di tempo, nascono nuovi alberi: le querce. Alunni classe II B PAGINA 19 La mia mamma ricorda della grande felicità che sentiva quando mi aspettava. Mamma immaginava che fossi una bella bimba, buona, gentile e intelligente e aveva tanto desiderio di abbracciarmi forte al suo cuore. Per questo accarezzava la pancia nella speranza di sentire le mie parti del corpo. Finalmente quando la pancia diventò molto grande riusciva a distinguere la mia testolina e il mio piedino. Mia madre trascorreva molto tempo a parlarmi, a giocare con pupazzetti sonori e insieme ascoltavamo della musica dai suoni dolci. La mia mamma pensava alla scelta di un nome bello e giusto per me. Giorgia Nicole. PEPE O r a vi r a c c o n t o . . . La mia mamma ha sempre raccontato che per nascere ho fatto un lunghissimo viaggio. Esistevo già nel cuore della mia mamma e del mio papà quando erano giovani. Poi, grazie al loro amore, sono arrivata nella pancia della mia mamma e lì sono rimasta al calduccio per crescere e giocare. Poi, un pomeriggio d’autunno, sono finalmente nata e ho potuto abbracciare la mia mamma. Nella pancia ho lasciato un mio pezzettino dal quale è nata mia sorella Sofia Carolina, poi mia sorella ha lasciato un suo pezzettino per far nascere il nostro fratellino, Giorgia Nicole. PEPE PAGINA 20 La masseria dei Monelli Durante la visita alla masseria del Monelli abbiamo osservato t a n t e c o s e in t e r e s s a n t i . C’erano : I filari di alberi da frutta: ciliegi e ulivi; i muretti a secco per definire il confine della masseria; tanti cespugli, verdi; tanti fiori colorati: margherite e papaveri; Tanti animali: cani e capretti; La voliera: galline, pavoni, galli, colombe bianche. È STATO MERAVIGLIOSO ANDARE IN MASSERIA!!! Alunni I D lli i Mone Inizio Preparare il solco con una paletta; Togliere le pietre; Creare con il chiantaturo “ la dimora per le piantine; Mettere il compost (concime) sulle piantine; Mettere la paglia intorno alle Piantine; L eria de a Mass Annaffiare tutte le piantine. Fine Diagramma di flusso: preparare il terreno per le nostre piantine PAGINA 21 Vo l a r e , c h e p a s s i o n e !! Il giorno 3 maggio siamo andati in pullman all’aeroporto. Io e i miei compagni eravamo tanto emozionati e molti di noi non vi erano mai stati. Siamo entrati nel terminal passeggeri e siamo passati al checkin, come dei veri viaggiatori: abbiamo presentato il nostro documento e hanno messo un’etichetta ai nostri zaini e poi siamo passati al controllo del metal detector. Quindi, saliti su un pullman, siamo stati condotti alla falconeria, ai margini delle piste. Ci aspettava un esperto falconiere che ci ha parlato del pericolo che uccelli come i piccioni e i gabbiani possano procurare agli aerei in fase di decollo e atterraggio perché possono rompere i motori entrando attraverso le eliche. Per questo vengono addestrati uccelli predatori che fanno finti attacchi a uccelli imprudenti. Abbiamo visto un’aquila e un falco all’opera e li abbiamo accarezzati: che bella PAGE 22 sensazione! Siamo poi saliti su un aereo e l’abbiamo invaso. Quanti bottoni nella cabina di pilotaggio! Eravamo stanchi, ma volevamo scoprire più cose. Dopo una lunga salita siamo entrati nella torre di controllo e di là vedevamo il panorama. Viste da lì le macchine erano piccolissime! Un aereo è sbucato dalle nubi ed è atterrato sulla pista, mentre un altro decollava. Nella torre, i controllori di volo parlavano in inglese con i piloti. A quel punto avevamo un certo languorino e abbiamo pranzato in un locale dell’aeroporto. Questa esperienza ci ha fatto vivere un giorno da viaggiatori e ora molti di noi sognano di prendere il “volo”. Alunni classe III D- E Siamo entrati nel terminal passeggeri e siamo passati al check-in e al controllo del metal detector. P r o va r e a vi ve r e c o m e g l i u o m i n i p r e i s t o r i c i ! Sabato 9 aprile è stata una giornata fantastica! Ci siamo recati alla grotta Santa Croce di Bisceglie. Appena arrivati, abbiamo percorso un tragitto in discesa nella lama: intorno a noi c’era una ricca vegetazione e sul fondo scorreva un torrente che abbiamo attraversato grazie ad un ponticello. Si sentivano i cinguetii degli uccelli, lo scroscio dell’acqua e il rumore delle pietroline sotto i nostri piedi. C’erano ad attenderci dei capi scout molto ospitali. Siamo entrati nella grotta: era buia, umida e fredda. Alcuni fari la illuminavano e seguendo la nostra guida abbia- mo osservato i pannelli didattici che spiegavano il ritrovamento del femore dell’uomo di Neanderthal e la stuoia del Neolitico. Ad un certo punto ci hanno fatto indossare dei caschi: ci siamo trasformati in piccoli speleologi e abbiamo perlustrato la parte più profonda della grotta. Usciti all’aperto siamo stati avvolti dai caldi raggi del sole. Quindi sono iniziati i laboratori. Indossate delle pellicce, ovviamente sintetiche, ci siamo trasformati in una tribù di uomini preistorici. Sembrava veramente di essere nel passato! Abbiamo seguito la lavorazione della pietra, scoprendo i progressi che l’uomo ha compiuto nella tecnologia: da una semplice pietra scheggiata ad una sofisticata ascia. Abbiamo provato ad accendere il fuoco con degli archetti e siamo rimasti incantati a vedere la fiamma scaturita dalle pietre focaie che la guida ha strofinato. Abbiamo modellato vasi con l’argilla e fabbricato collane con corde e conchiglie. Insomma per una giornata ci è sembrato di vivere nella preistoria! Intorno a noi ricca vegetazione e sullo sfondo un torrente... Piccoli speleologi alla riscossa Alunni classe III D- E PAGE 23 Che emozione, la ciclo passeggiata! Martedì 10 maggio, siamo andati a fare la prima ciclo passeggiata di quest’anno. La maestra Grazia ha aperto di scatto la porta della nostra classe e ha chiamato gli alunni che dovevano andare a fare la ciclo passeggiata: Riccardo , Ciccio, Michele, Emanuele, Serena, Silvia ...” con immediatezza ci siamo alzati dal nostro posto, come se le sedie fossero diventate incandescenti e siamo andati giù in cortile. Appena arrivati la maestra Francesca ha attratto la nostra attenzione per dirci che il padre di Gaia ci avrebbe guidati. Siamo partiti e subito ci siamo sentiti grandi ciclisti: una sensazione che, solitamene, si prova solo verso la terza passeggiata. Questa sensazione è svanita quando Viola, una nostra amica, è andata a sbattere contro una macchina. Alcuni compagni discutevano e non si stavano un minuto zitti, ma tutto è proceduto con regolarità, finché non abbiamo sentito: “patapum, “trash!”: era caduto Christian, ma, fortunatamente stava bene, non si era fatto nulla e potevano proseguire, anche se dovevamo fermarci, ogni tanto, per aspettare i compagni che rimanevano indietro. Al termine del tragitto ci Tutti i bambini delle classi prime sono stati coinvolti in un progetto di psicomotricità con l’esperta Miriam Totire: dal movimento alla percezione e alla rappresentazione del sé e del movimento stesso. PAGINA 24 siamo sentiti un po’ indolenziti. È stata una bella, emozionante ciclo passeggiata durante la quale è avvenuto di tutto, ma posso dire che è stata la volta che mi sono divertita di più. Spero che la prossima volta vada anche meglio. Riccardo Natale e Mariangela Simmi Siamo andati tante volte in palestra con la maestra Miriam Totire. Ci siamo divertiti a toccare le diverse parti del nostro corpo per conoscerlo bene. Abbiamo imparato ad esprimere le nostre emozioni ballando al suono di dolcissime musiche e disegnando sul muro noi stessi. Torna presto maestra Miriam. È bello lavorare con te! Alunni classe I A –C Alunni di diverse scuole nel centro commerciale di Casamassima si confrontano Si gioca nel parcheggio dell’Ipermercato per delle divertenti piccole sfide. I bambini di diverse scuole di Bari e Provincia, si sono ritrovati nel centro commerciale di Casamassima per prendere parte a tornei di minivolley. Ogni scuola era rappresentata da una classe e ogni classe era divisa in tre squadrette, che si scontravano con altre squadre di scuole differenti. Si giocava ogni partita per cinque minuti e per ognuna c’era un arbitro. Al termine della manifestazione ogni gruppo ha ricevuto una targa ricordo per aver partecipato e, poi, gli alunni delle diverse classi sono tornati nelle rispettive scuole. Che splendida iniziativa!!! Giulia Merra Giovedì 12 maggio, in piazza della Libertà, si è svolta un’iniziativa organizzata dal Comune di Bari, “ Un campione per amico”. I protagonisti principali sono stati i quattro campioni italiani di diverse discipline: Adriano Panatta per il tennis, Jury Chechi per la ginnastica artistica, Ciccio Graziani per il calcio, Andrea Lucchetta per la pallavolo. Noi bambini ci siamo alternati nelle varie postazioni e abbiamo provato a cimentarci nelle diverse attività. Panatta sembrava molto stanco e quindi un po’ scontroso, anche Jury Chechi non è stato molto disponibile. Al contrario il famoso calciatore si è offerto per farsi fare i goal da noi bambini che ci siamo molto impegnati. Il più divertente è stato sicuramente Andrea Lucchetta che con le sue performance ha fatto divertire tutti quanti. Strano a dirsi, ma il più acclamato di tutti è stato Mingo che gentilmente ha firmato autografi a tanti bambini. Tutti abbiamo ballato e firmato magliette con dediche ai vari compagni. Certo, fare sport è importante e a ricordarcelo sono intervenute personalità importanti che si sono prestate per farci avvicinare sempre più ad un mondo salutare. DANIELA COLELLA Il 12 maggio, nella bellissima Piazza Prefettura di Bari, quattro campioni hanno accolto bambini di tante scuole per una mattina di sport e divertimento. Ciccio Graziani, Adriano Panatta, Yuri Chechi e Andrea Lucchetta, in quattro “campi” organizzati nella piazza, tra gazebi e porte gonfiabili, hanno assicurato divertimento e giochi a tutte le scolaresche. E’ stato emozionante e divertente e poi, quanti gadget: maglietta, quadernetto, merendine, thè … insomma hanno pensato proprio a tutto! Grazie campioni, comune, maestre e scuola! Quante belle esperienze in questo anno scolastico! Alunni IV D PAGINA 25 Bicicletta: la mia passione “Pinocchio in bicicletta” Martedì 10 maggio, con i miei compagni di classe sono andata a fare una passeggiata in bicicletta, fino alla fiera del Levante. Siamo stati fortunati perché la giornata era molto bella, c’era un bel sole e faceva caldo. Durante la passeggiata Viola, una mia amica di classe è caduta, ed è stata con la maestra Francesca e l’istruttore. Noi siamo stati seguiti da due papà di nostri amici e da due vigili. Dopo un po’ io e il mio amico Francesco Catalano ci siamo scontrati, lui è caduto, ma io no. Questa esperienza mi è piaciuta perché quando vado in bicicletta sono felice: sono all’aria aperta e provo una sensazione di libertà. Inoltre è stata un’esperienza importante perché abbiamo capito il significato dei cartelli stradali e come ci si comporta per strada con la bici. Però per me non è stata una novità perché esco spesso in bici con mia madre. Dopo tre anni di svolgimento del progetto “Pinocchio in bicicletta”, rivolto a tutti gli alunni dell’ Istituto, e riproposto anche quest’anno, alcuni di noi non sono ancora in grado di andare in bicicletta. Il progetto propone ai più bravi una ciclo passeggiata sufficientemente lunga da mettere tutti alla prova. Coloro che non hanno ancora imparato, invece, rimangono a scuola, in cortile, per imparare a pedalare. Con loro c’è un istruttore federale che, delimitato un percorso con alcuni “cinesini” e alcuni segnali stradali, invita gli alunni ad andare in bicicletta. Prima però l’istruttore ricorda le parti della bicicletta, il significato dei diversi segnali stradali, le regole della strada e del ciclista in particolare. Quindi … si parte. Alcuni alunni che proprio non hanno pratica, compiono il percorso segnato , mantenuti per il sellino dall’esperto, Gabriele Traversa Filippo Melibeo PAGINA 26 Indossare il casco, inforcare la bici, osservare e rispettare i segnali stradali, all’arrivo frenare lentamente con entrambi i freni. Questi i consigli dell’esperto. Facciamo tesoro di questi piccoli segreti! Adelaide Gargano e Miriam Caporusso Che bello andare in bicicletta! Una bella mattina di primavera, siamo andati in cortile con la maestra e abbiamo conosciuto Rocco, il maestro che ci ha insegnato ad andare in bicicletta. Prima ci ha mostrato le parti della bicicletta, alcuni segnali stradali, il percorso da fare .Poi ci ha fatto indossare il casco e ci ha fatto andare in bicicletta, lungo un percorso prestabilito. Infine ci ha regalato due libretti come ricordo della giornata. Al termine siamo tornati in classe. Che bella esperienza!!! Alunni classe I D Per rispettare i segnali stradali dobbiamo conoscerli. Per essere sicuri … non dimenticare mai a piedi o in bicicletta le regole e i segnali devi go Segnali di obbli RISPETTARE! Segnali luminosi Segnali di divieto ne i indicazio Segnali d PAGINA 27 U n a n n o d i a t t i vi t à Ogni giovedì, con il bello e il cattivo tempo, alle ore 13.30, dopo una rapida colazione, un gruppo di alunni si è recato a piedi al Circolo Canottieri del Barion per svolgere attività di canoa e canottaggio. È stata un’esperienza indimenticabile, perché siamo stati a contatto con il mare. I nostri istruttori, dopo averci spiegato le diverse parti della barca e a- PAGE 28 verci insegnato, con il remergometro a remare, ci hanno subito fatto andare in barca , a gruppi o da soli. Abbiamo dimostrato di imparare velocemente. È bello andare in barca!!! Al termine delle lezioni il 28 maggio faremo una gara alla presenza di genitori e amici!!! Atleti coinvolti I valori anche quest’anno sono scesi in campo! Grande riunione a Punta Perotti, organizzata dalla FGCI, per insegnare a noi bambini i valori dello sport: il rispetto, l’amicizia, la passione. Il prato era diviso in tanti campetti con i cinesini che indicavano le porte e tanti bambini che giocavano all’aria aperta. Infine tutte le scuole partecipanti hanno ricevuto una coppa! Con la chiusura di questa manifestazione credo proprio che si chiude per sempre questa bella avventura di sport e divertimento che si chiama SCUOLA PRIMARIA, perché dall’anno prossimo molti di noi saranno alla scuola media e sicuramente non faremo più queste belle esperienze. Alunni IVD e VE Un nuovo sport! Da quest’anno la nostra scuola propone un nuovo sport …. Venerdì 27 maggio. L’uscita “ ecolog ica” di quest'oggi si è rivelata un successone. Abbiamo preso il pullman per recarci alla spiaggia di Pane e Pomodoro: il lido dei baresi. Appena scesi dal pullman, siamo entrati in spiaggia per raccogliere i rifiuti e farla diventare la spiaggia più pulita della città. Prima di iniziare, i volontari di Lega ambiente ci hanno dato un cappello e un paio di guanti. Ci hanno detto che chi avesse raccolto più kilogrammi di rifiuti avrebbe ricevuto un premio. Io non ci credevo, pensavo che l’avessero detto per stimolarci a raccogliere tanti rifiuti. Ci hanno, quindi, divisi in due gruppi: i maschi e le femmine. Ogni gruppo veniva sorvegliato attentamente da due adulti. Durante la raccolta abbiamo trovato di tutto: cellulari, occhiali, bottiglie di vetro, di plastica, lattine, tappi arrugginiti e soprattutto mozziconi di sigarette. Oggi ho capito che in giro ci sono molti maleducati che fumano e buttano le cicche a terra!!! Al termine della raccolta c’è stato il conteggio finale: noi abbiamo raccolto più di tutti gli altri partecipanti: 10 chilogrammi di rifiuti! Ognuno di noi ha ricevuto in regalo una maglietta, ricavata da sei bottiglie di plastica riciclate, un cappello e un righello. È stata un’esperienza speciale e interessante, grazie alla quale abbiamo imparato ad essere più responsabili per quanto riguarda l’inquinamento ambientale. Credo che tutti debbano fare questo tipo di esperienza!!! Propongo che diventi lo “sport” più praticato il prossimo anno scolastico. Alunni IV C PAGE 29 “La Gabbianella e il Gatto” È un film prodotto in Italia nel 1998, il regista è Enzo D'Alò. Questo è un film a disegni animati ideati dall’Associazione Lanterna Magica, che ha deciso di creare dei disegni originali e diversi dai cartoni di Disney. Il film è tratto da un libro scritto da Luis Sepulveda che si intitola “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”. I temi affrontati sono: la difesa dell’ambiente, la conquista dell’identità, l’amicizia, la solidarietà e l’accettazione della diversità. I protagonisti sono quasi tutti animali ma come gli esseri umani provano emozioni. Alunni classe IIE È un film prodotto in Francia nel 2003, il regista è J. R. Girerd..Questo è un film a disegni animati fatti a mano da J. Tcherenkov, che si è ispirato ai dipinti di Chagall, Hokusai, Monet e De Vlaminck. Il film è tratto dall’omonimo libroscritto da J. R. Girerd. È una favola, divertente ed emozionante, che si ispira un po’ all’arca di Noè e un po’ alla fattoria degli animali. Questo film invia messaggi “antichi”, come il valore dell’amicizia e della famiglia, ma anche messaggi “moderni” come l’accettazione del diverso e le difficoltà delle convivenza. Alunni classe II E PAGINA 30 Il cinema ha numerosi antenati. Sin dall’antichità esisteva la rappresentazione delle Ombre Cinesi e nel corso del 1600 nacque La Lanterna Magica. Ma il cinema inteso come la proiezione in sala di una pellicola stampata è nato il 28 dicembre 1895, grazie ai fratelli Lumière che inventarono un apparecchio chiamato cinématographe. Il primo cinema era muto ma ebbe un grande successo con attori come Charlie Chaplin e Rodolfo Valentino. Solo con l’evoluzione della tecnica fu possibile anche sincronizzare i suoni con le immagini e l’impresa americana Warner lanciò il Primo Film Sonoro nel 1927. Il cinema non è solo un vivaio di emozioni ma anche una vera e propria attività produttiva a cui lavorano tante persone. Alunni classe II E Alunni classe II E ...è un attività che gli alunni della classe II E e le docenti Di Chiaro e Alibrando hanno deciso di realizzare guidati dalle esperte Erminia Pisani e Sara per “parlare” del cinema e delle emozioni che suscita. Alunni classe II E PAGINA 31 R e x buone queste felci! - Sono prese un bel ciuffo di felci e era un morbide come le nuvole! veloce veloce scappò via. picco- diceva beato Din mentre lo di- mangiucchiava le tenere foglioline e nosauro prepotente, che Rex si pre- voleva la foresta tutta per parava sé e quando i dinosauri affrontarlo. mangiavano la vegetazio- Intanto len- ne lui si infuriava e li cac- tamente si sentivano i pe- ciava via. Un giorno Rex, santi passi di un altro tiran- ai piedi di un vulcano vi- nosauro de un giovane dinosauro che ( il suo nome era Din), avvicina- che stava va lenta- tranquillamente mangian- mente: do delle tenere foglioline era il ter- di fel- ribile Brutos, anch’esso ce. molto prepotente. I due - Uhm! tirannosauri si arruffarono C h e e quel furbacchione di Din indisturbato PAGINA 32 ad si Alunni classe III C Tanto tem- rirò di fame! Esclamò dispe- Rino era po fa, nelle rato. Gira e rigira..., ma … molto incu- vicinanze di niente! Giunse nei pressi di riosito, ma quegli stra- una palude, un viveva un ma neanche ni di lì trovò nulla urlavano a dinosauro chiamato Rino. da mangiare, squarciagola perché erano Era piccolino, basso… non però notò terrorizzati dalla sua vista… più di ...di due tre metri! qualcosa che era capitato nel futuro!... Solo Aveva la pelle ruvida di co- non aveva una bambina non scappò lore verdino chiaro, la testa mai visto prima. Siccome era perché il piccolo grande Ri- piccola ma con le guance curioso si av- no assomigliava al suo ca- paffutelle perché divorava, vicinò e…. gnolino scomparso e così lo in due secondi, intere pian- C’era una portò a casa sua dove c’era tagioni. Abi- porticina! Ti- un bel giardino! Dopo aver tava tutto midamente gustato mezzo giardino e, solo in una l’aprì e… ai finalmente con la pancia pie- gelida ca- suoi occhi si na, Rino e la bambina gioca- verna per- presentò uno spettacolo mai rono un po’ ma poi si saluta- ché i suoi visto !! rono affettuosamente e il pic- genitori erano stati divorati … Strani esseri a due zampe dal terribile tirannosauro che camminavano lungo stra- della palude. Un brutto ni fiumi di roc- giorno il piccolo Rino si ac- cia piatta: era- corse che non c’era più no così piccoli erba,prchè non pioveva da da molti anni. Oh povero me,! esseri unicellu- Cosa potrò mangiare? Mo- lari. Il piccolo cucciolo vulcano, esserii colo dinosauro, tornò nel suo ambiente. Alunni classe III D sembrare PAGINA 33 Kay begins his trip. He goes to Tintagel Castle. In the castle the king Pendragon is very ill. Kay enters in the castle to look for a little food because he is hungry. He takes out the sword from the rock and so it’s an important job: to get the ring of Albion. Only the ring will cure the king. During his journey Kay goes to Glastonbury. There, near the river Kay meet a red knight. The knight doesn’t want to let Kay pass and he puts a foot on the bridge. Princess Gwen arrives and defeats the Red knight. Princess Gwen and Kay continue the journey together. Gwen and Kay visit Stonehenge during their trip. They are tired and hungry, but Kay meets a beautiful woman. She gives him a bit of a food. But the woman is a witch. Gwen defeats the witch and then Gwen and Kay go away. PAGINA 34 Gwen and Kay visit Alderley Edge. Here there’s a cave. They meet two hungry giants. A giant catches Kay. While the giants are quarrelling, Kay can escape. They visit Hadrian’s wall during their journey. Here they arrive at the Albion’s tower and they find a dragon. Kay finds the ring, but he must defeat the dragon before they return to the castle with the ring. Kay defeats the dragon and takes the ring. So Kay and princess Gwen can return to the castle, flying on the back of the dragon. Kay gives the ring to the king and becomes a knight and a hero. Alunni IV C disegni di Gabriele PAGINA 35 I nostri perché... Tanto tempo fa le rose non avevano le spine. Un vecchio, povero giardiniere, che aveva solo un euro, provò a vincere alla lotteria . Vinse e diventò ricco e si comprò una villa con un giardino pieno di rose senza spine. Un giorno, un mago malefico, che voleva le rose con le spine, mise, di notte, un sacchetto di spine magiche che sal- Le lucciole hanno la luce perché... tavano come delle pazze vicino al giardino. Quando il giardiniere si svegliò a causa del fresco venticello, prese il sacchetto e lo aprì. Le spine si attaccarono sullo stelo delle rose e non si staccarono più. Da quel giorno le rose ebbero le spine. Alunni classe III A Tanto tempo fa le lucciole non avevano la luce. Un ragazzo,ogni volta, che andava nel bosco, catturava le lucciole. A casa le metteva nei barattoli di vetro con il tappo bucato per farle respirare.. Era fiero della sua collezione e la mostravo a tutti i suoi amici. Una notte le liberò tutte perché si accorse che alcune stavano morendo, si intristì e pensò di liberarle. Le lucciole, libere dopo tanto tempo,al buio non si orientavano e non riuscivano a ritrovare il bosco. Ad un tratto arrivò una fata luminescente, una fata cioè, circondata dalla luce, la quale prese un pizzico della sua luce e spolverò le lucciole , illuminando il loro corpo. Da quel giorno le lucciole hanno la luce. Alunni classe III A PAGINA 36 Due vongole Punto e Virgola, in procinto di sposarsi, vengono bloccate da un incantesimo malefico della Fata Secca, secca e Magra magra, che al loro matrimonio non era stata invitata: voleva far diventare fossili le due vongole. Inizia una gara di solidarietà per liberare Punto e Virgola. L’anguilla Camilla, il fenicottero Piuma , il cervo Alfonso, la canocchia Ilaria. Per fortuna si salvarono e festeggiarono insieme il matrimonio. Tanti animali, diversi tra loro uniti da una vera amicizia. Questa esperienza, fatta la teatrino “ Casa di Pulcinella”, è stata interessantissima. Ho capito che la vera amicizia si coltiva ogni giorno: bisogna dare senza pretendere nulla in cambio. A teatro presso la “Casa di Pulcinella”, il sole ci ha raccontato questa splendida storia di “ AMICIZIA” Allegra Boccia La ricompensa della verità. Storie di solidarietà e di amicizia: Una volpe viveva in un bosco, era tutta arancione con la faccia, il petto e la punta della coda gialli. Era furba e bugiarda. Un giorno incontrò un uccellino giallo e gli disse che in fondo al sentiero c’era un mare di gelato. L’uccellino si perse e per ritrovare la strada del ritorno volò per tutto il pomeriggio fino a quando trovò un cane dalmata e gli chiese di aiutarlo a punire la bugiarda volpe in cambio di una ricompensa. Il cane accettò. Mise una tagliola fra le foglie e la volpe rimase incastrata nella trappola. Il cane allora andò dal suo padrone che si fece una bella pelliccia. La sincerità premia sempre! Alunni classe III A Una colomba stava bevendo l’acqua di un ruscello, quando vide una formica che stava cercando inutilmente di salire a riva. Allora la colomba prese un pezzo di corda d’erba e fece aggrappare la formica. Ad un certo punto un ragazzaccio, con una fionda, cercò di colpire la colomba, ma improvvisamente urlò: era stato morso al tallone dalla formica. La colomba fu salva e volò in cielo grazie all’aiuto della formica. Alunni classe III A PAGINA 37 Esplorare la nostra splendida costa e ... Il 2 maggio siamo andati a fare un’escursione a Torre Incina e San Leonardo per ammirare le coste pugliesi. La nostra guida è stata Riccardo Carusi, che già altre volte ci ha accompagnati in altre esperienze. Durante il percorso, ci ha spiegato che camminare fa bene non solo al corpo, ma anche a rilassarsi. A Torre Incina abbiamo visitato una costa rocciosa, con rocce calcarenitiche. Accanto a questa costa c’era una lama con vegetazione totalmente diversa e Riccardo ci ha spiegato che questo fenomeno deriva dal cambio di temperatura che si chiama “inversione termica”. Lungo la costa il nostro esperto ci ha mostrato una gigantesca roccia a strapiombo sul mare, che però aveva una rientranza chiamata solco battente: milioni di anni fa rappresentava il livello del mare. Dopo aver attraversato un PAGE 38 sentiero sulle rocce e dopo aver visto bunker e torri di avvistamento. Ci siamo recati presso San Leonardo, più precisamente sulla spiaggia” Onda Azzurra”. Lì abbiamo notato una costa totalmente diversa: sabbiosa, con sabbia sottile. Dopo aver fatto merenda e aver giocato un po’ Riccardo ci ha fatto vedere delle paleo-dune, risalenti a 500 anni fa: l’uomo le aveva distrutte e poi le ha ricostruite artificialmente e ora sono protette. Abbiamo osservato i ginepri di 500 e 200 anni fa. Infine siamo andati su una collina dove abbiamo visto vari tipi di erbe aromatiche e ne abbiamo raccolto dei campioni per poterli osservare e catalogare. Questa uscita è stata molto, molto interessante, anche se… abbiamo camminato “troppo”. … non capisco come faccia Riccardo a percorrere tanti chilometri senza mai stancarsi!!!. Alunni classi IV A-B Gli auguri dei cittadini. Tutti in piazza Libertà a Bari per festeggiare la Polizia di Stato. Sabato 21 maggio insieme ai compagni di classe e le maestre, ci siamo recati in piazza Libertà per celebrare i 159 anni della Polizia di Stato. Alcuni poliziotti ci hanno mostrato delle macchine d’epoca, tra cui una che veniva dal museo di Roma e che non era mai uscita da lì. Abbiamo poi visto delle bombe inesplose trovate su alcuni terreni, siamo saliti su un elicottero della polizia e dei poliziotti ci hanno mostrato due cani antidroga: Dark e Gino. C’erano quattro stand: uno della polizia di frontiera, che si occupa del controllo dei clandestini; uno della polizia postale, che si occupa di controllare gli illeciti sulla rete; uno della polizia stradale, che vigila sulla sicurezza delle strade; uno dei tiratori scelti, che sono quelli addestrati a colpire con precisione i bersagli lontani. Alla fine i poliziotti hanno nascosto due sacchetti di droga e Dark e Gino li hanno trovati subito e sono stati premiati con una pallina. È stata un’esperienza molto interessante: abbiamo capito quanto sia importante il ruolo della POLIZIA Alunni classi IV A-B . PAGE 39 Maestra, insegnami il fiore ed il frutto - Col tempo, ti insegnerò tutto Insegnami fino al profondo dei mari - Ti insegno fin dove tu impari Insegnami il cielo, più su che si può - Ti insegno fin dove io so E dove non sai? - Da lì andiamo insieme Maestra e scolaro, un albero e un seme Insegno ed imparo, insieme perché Io insegno se imparo con te. Bruno Tognolini Filastrocca del diritto al gioco Fammi giocare solo per gioco Senza nient'altro, solo per poco Senza capire, senza imparare Senza bisogno di socializzare Solo un bambino con altri bambini Senza gli adulti sempre vicini Senza progetto, senza giudizio Con una fine ma senza l'inizio Con una coda ma senza la testa Solo per finta, solo per festa Solo per fiamma che brucia per fuoco Fammi giocare per gioco Bruno Tognolini Nell’ambito della rassegna “Bari per i diritti dell'infanzia" l’autore di “Rime di Rabbia” ha entusiasmato, noi alunni della II B della scuola Piccinni, con la lettura delle sue bellissime rime. Sentir leggere le sue filastrocche è stato divertente, leggerle da soli lo è stato anche di più. Provate per credere!!! Ci ha anche raccontato che a Bologna, città in cui vive, ha aiutato i bambini a inventare filastrocche da appendere nei portoni dei grandi palazzi cittadini, per ricordare alle persone che vi abitano di essere più attenti alla raccolta differenziata. È stata una bella esperienza ascoltarlo nella splendida biblioteca De Gemmis. Filippo Ficarella e Grazia Andidero