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n.10 - 2011
IL 7 Febbraio 2011 è iniziato il progetto “Mastro
Gufo” il laboratorio di giornalismo che si svolgeva a scuola ogni lunedì per due ore. Il primo
giorno ho conosciuto le insegnanti, che ci hanno
posto delle domande sul perché ci eravamo iscritti al corso, poi insieme abbiamo cercato di
conoscere le parti di cui è formato il giornale: gli
occhielli, l’articolo di fondo, la pubblicità , gli strilli. Poi ci hanno distribuito il giornalino della
scuola stampato lo scorso anno, perché lo leggessimo, ne conoscessimo l’impostazione e
decidessimo insieme come progettare quello di
quest’anno. Durante il secondo incontro abbiamo visto un filmato che ci ha mostrato il lavoro
del giornalista e lo svolgimento di una giornata
in una redazione. In classe, abbiamo cominciato
a scrivere i nostri articoli a gruppi di due i nostri
articoli: essi potevano occupare una o più pagine. Purtroppo alle successive lezioni non ho potuto partecipare perché mi sono ammalata.
Quando sono rientrata a scuola le maestre ci
hanno spiegato che non era più possibile svolgere il laboratorio perché i tagli effettuati dal Ministero erano tali da dover sospendere tutte le
iniziative extrascolastiche. Io sono rimasta molto
dispiaciuta perché mi piaceva partecipare a
questo progetto. In questi giorni sto cercando di
rimediare scrivendo da sola un giornalino.
Barbara Cufaro Petroni
Anche la mensa scolastica diventa un’occasione importante
per imparare a mangiare tutto
e in giusta quantità.
Mangiare frutta e verdura tutti i giorni è il modo
migliore per stare bene, perché esse contengono le vitamine, sostanze che ci fanno crescere
bene e pieni di energie.
Alcune classi della nostra scuola hanno aderito
al programma “Frutta nelle scuole. In alcune
sezione è stato avviato un percorso di educazione alimentare, cominciando a diversificare
la merenda scolastica e a introdurre la frutta e
la verdura uno – due giorni alla settimana.
Quali gli obiettivi? Eccoli:
 Incentivare il consumo di frutta e verdura
tra i bambini;
 indirizzando i criteri di scelta e le singole
azioni affinché si affermi la consapevolezza tra
sana alimentazione e benessere fisico;
 offrire ai bambini più occasioni, ripetute nel
tempo, per conoscere i prodotti naturali diversi in varietà e tipologia. Si spera che il prossimo anno il progetto sia esteso a tutte le classe
della scuola.
All’inizio dell’anno scolastico, a settembre, abbiamo deciso, insieme alle maestre, la merenda
della settimana scolastica. Dopo lunghe discussioni, abbiamo così stabilito:

lunedì: frutta,

martedì: panino con il prosciutto;

Mercoledì: biscotti o merendine;

Giovedì: frutta;

Venerdì: taralli o cracker;

Sabato: panino con il formaggio o con la
marmellata.
Abbiamo deciso queste merende per mangiare
cose sane e sempre diverse.
Francesca CIoce
Alunni II A-B
Noi alunni delle classi II A e II B abbiamo
svolto un laboratorio sui dinosauri. Dal mese
di gennaio abbiamo incontrato, una volta alla
settimana, l’archeologo dott. Francesco Sanseverino e insieme alle insegnanti abbiamo
scoperto come, dove e quando sono comparsi i dinosauri; abbiamo imparato a conoscere
le loro famiglie, come si nutrivano, come vivevano e come alla fine sono scomparsi. Se volete saperne di più andate sul sito della scuola e troverete il nostro interessante lavoro.
Buona visione sul sito: http://www.umberto1ba.it/
.
B
A
I dinosauri carnivori avevano grandi mascelle,denti affilati come coltelli per tagliare
la carne e artigli ricurvi per afferrare la preda. Erano piccoli, leggeri veloci corridori e
agili nell’attacco. Quelli erbivori avevano
denti aguzzi per tagliare le foglie dure, stomaco grande, pancia grande e coda e
zampe per appoggiarsi. Dovevano mangiare tanto e impiegavano tanto tempo per
digerire quello che avevano mangiato. Ingerivano anche pietre che servivano a maciullare il cibo.
Giocate con noi. Leggete e rispondete.
Qual è il carnivoro A o B?
PAGINA 2
Alunni II A-B
Verifica la tua risposta alla pagina seguente.
Fare scuola sul campo!
Roma : La città eterna
Dopo aver sognato per
un anno intero la gita
di fine anno, finalmente il 16 maggio il sogno
si è avverato! Il luogo
scelto? Formidabile:
Roma! Tre giorni con i
compagni di classe per
una gita indimenticabile. Eravamo felici di
stare tre giorni senza
la famiglia, perché
questo significava essere diventati grandi e
responsabili. La prima
grande emozione è
stata salire sul verde
Gianicolo da cui si ammirano spettacolari panorami! E poi a mez-
zogiorno lo sparo del
cannone! Che botto!
Gli occhi si sono riempiti di immagini stupende come cartoline: il
Quirinale, l’Altare della
Patria, il Pantheon… e
che dire di San Pietro
con la incantevole
“Pietà” di Michelangelo: siamo rimasti a
bocca aperta! La visita
al Colosseo è stata
una visione unica: per
la grande emozione;
alcuni di noi sono riusciti a immaginarlo pieno di gladiatori e di leoni. In realtà Roma è
tutta una grande emo-
zione: una città abbracciata dal Tevere
che ha cullato nel passato Romolo e Remo e
ancora oggi scorre orgoglioso nella città più
bella del mondo! Le
nostre emozioni sono
state tantissime anche
di fronte a monumenti
che avevamo visto già!
Ma come tutte le cose
belle è finita presto! La
città è eterna… la gita
no! Peccato.
Tantissimo tempo fa l’uomo non esisteva e gli
animali e le piante erano molto diversi da quelli
di oggi. Per raccontare la storia della terra e
della vita bisogna contare il tempo in milioni di
anni. I dinosauri comparvero sulla terra milioni
di anni fa e a quel tempo l’era si chiamava MESOZOICA. Il Mesozoico, a sua volta, si divide
in tre periodi: TRIASSICO, GIURASSICO ,
CRETACICO.
Ruggero Gomes e
Angelica Treglia
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tra lo NGEA.
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Alunni II A-B
Siamo andati alla Fiera del Levante
e nel planetario abbiamo visto il nostro sistema solare e la terra con tutti
i suoi continenti ormai separati.
PAGINA 3
Alunni II A-B
La risposta al gioco precedente:Il carnivoro è B
Una buona igiene orale salva i nostri denti
Difendiamo i nostri denti
dalle carie
Consigli di un’amica!
Cari bambini, non dimentichiamo che
una buona igiene orale è determinata
anche da una sana educazione alimentare, per questo motivo mi raccomando, non mangiate tanti cibi dolci o
esageratamente zuccherati come merendine, gomme da masticare, torte
e...
Giulia Merra
Ricordiamo di lavare i denti non appena abbiamo finito di mangiare, perché i germi, i
batteri, cominciano a scavare la carie con delle pale immaginarie e riescono in breve tempo
a corrodere lo smalto dei denti fino ad arrivare
al nervo e poi iniziano i dolori e … tanti dolori!!
Lavate allora i denti almeno tre volte al giorno,
subito dopo i pasti principali con il dentifricio e
lo spazzolino. Spazzolate a lungo e ricordate: il lavaggio, va effettuato, dall’alto verso il
basso nell’arcata superiore e, dal basso verso
l’alto nell’arcata inferiore;inoltre deve durare
almeno 5 minuti.
Giulia Merra
Come è fatto un dente?
Il dente è composto dalla corona, che è la parte del
dente che si sviluppa fuori dalla gengiva; essa è ricoperta dallo smalto dentale. C’è il colletto che divide la
corona dalla radice. Infine la radice che troviamo alla
base di ogni dente,innervata dai vasi sanguigni ed dai
nervi che portano il sangue e il nutrimento.
Piergiusto Rnieri
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Lunedì 14 marzo siamo
andati al teatro Piccinni
per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Noi,
alunni di seconda abbiamo cantato “L’addio del
volontario toscano” e “O
tricolore” guidati dal maestro Giovanni Rota. Infine abbiamo proiettato
su un grande schermo la
storia di Vittorio Emanuele II, il primo re
d’Italia. Noi l’ abbiamo
scritta e abbiamo fatto i
disegni, mentre le nostre
insegnanti hanno realiz-
zato il Power Point. Altri
bambini hanno eseguito
diversi canti popolari
delle regioni italiane;
altri ancora hanno recitato “Garibaldi fu ferito”.
È stata una bellissima
giornata! Siamo stati
molto felici perché i nostri genitori hanno detto
che siamo stati bravissimi e anche perché siamo saliti sul palco del
nostro bellissimo teatro.
Romeo Papapresta
Imparare a leggere un quadro è facile: bisogna avere ...OCCHIO!
Il 6 dicembre scorso,
gli alunni delle classi II
A e II B sono andati ad
una mostra di quadri,
presso la galleria del
signor Roberto Tortora.
Ci ha accolti il proprietario, critico d’arte. Egli
ci ha insegnato a leggere I quadri, a dare un
titolo e a leggere la firma dell’autore. I quadri
erano tutti molto belli,
ma quello che ci è piaciuto di più è stato il
dipinto che rappresentava la foresta con tanti alberi, fiori e alcune
anfore. A molti invece
è piaciuto un quadro
che noi abbiamo intitolato “Il paese caramellato”, perché aveva
tanti colori che ci ricordavano le carte delle
caramelle. Il sig. Tortora ci ha offerto i biscotti, i succhi di frutta e i
cioccolatini. Dopo siamo tornati a scuola veramente soddisfatti!.
Virginia Ladisa e Fabrizia
Ladisa
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Rionero
in Vulture, è
un paesino della
Basilicata, paese
circondato da boschi ricchi di castagni. A fine ottobre,
siam o
andati proprio lì, per raccogliere le castagne.
Siamo partiti da
Bari molto presto
al mattino e siamo
arrivati nel bosco
intorno alle 11,00.
Ci
siamo
inoltrati nel
fitto della
vegetazione e abbiamo raccolto castagne, ricci, foglie,
funghi e pietre.
Abbiamo osservato: i castagni, le
querce e i cespu-
PAGINA 6
gli; con l’aiuto di
un esperto abbiamo osservato, toccato, annusato e
registrato le nostre
osservazioni.
I
tronchi dei castagni erano lisci e
sottili,
mentre
quelli delle querce
erano rugosi e tortuosi. Le foglie dei
castagni erano larghe,
lanceolate,
con i margini seghettati, le nervature evidenti, i colori dal rosso al
giallo oro; mentre
quelli delle querce
erano verdi, ovate
e con le spine
lungo i bordi.
Anche le pietre
avevano
un
colore diverso,
più scuro, quasi
nero: rocce venute
fuori tanto tempo
fa dai vulcani. Al
termine siamo andati via e abbiamo
visitato i laghi vulcanici di Monticchio: due lagni circondati da boschi
ricchi di castagni e
tanti altri alberi.
Quindi siamo andati a pranzo in
una masseria e al
termine abbiamo
gustato le caldarrost e .
Ab b ia mo ,
quindi, visitato le
stalle... quanti animali! C’erano le
mucche, le capre,
i maiali, le pecore, i capretti e i
cavalli. Al termine
siamo tornati a
Bari. È stata una
splendida giornata e noi ci siamo
divertiti molto!
Emanuele Lapenna
Dall’osservazione alla … registrazione
Nome comune
Albero
Chioma
Tronco
Foglie
Fiore
Frutto
Dove si trova
Castagno
alto e massiccio
larga, con foglie verdi,
che cadono in autunno.
ramificato, con corteccia
grigio - scura e liscia.
lunghe, lanceolate, con
nervature laterali, con
margine seghettato. di
colore verde lucido,
di colore bianco. Fiorisce
a giugno - luglio.
cupola spinosa a forma
di riccio, con spine acute
e pungenti; a maturazione si apre lasciando uscire da 1 a 3 le castagne.
è diffusa in tutte le regioni italiane.
Dall’osservazione svolta in classe
notiamo che il riccio di castagna è
una capsula spinosa marrone con
sfumature verdi e rosse; si presenta un po’ aperto e nel suo interno
si vede il frutto: la castagna. Le
spine della cupola servono a difendere il frutto dagli animali. Al suo
interno la cupola spinosa è pelosa
e morbida per contenere la castagna.
Simona Melibeo
nudo:
occhio
a
o
v
r
Osse
il riccio
PAGINA 7
Il carnevale di Venezia
Le origini del Carnevale di Venezia risalgono
al X secolo. Il Senato
della Serenissima ufficializzò l’esistenza del
Carnevale nel 1296
con un editto che dichiarava il Martedì
Grasso giornata festiva. Nel corso dei secoli successivi la durata della festa si ingrandì. Il Carnevale veneziano cominciava normalmente il 26 dicembre per concludersi il
giorno delle Ceneri.
Durante questo periodo, spesso venivano
concesse licenze per
l’utilizzo delle maschere dal 1 ottobre e
spesso si assisteva a
banchetti durante la
Quaresima. Nel 1638
Venezia conquistò il
titolo di “città del Carnevale”
diventando
un’attrazione turistica
p e r
tutta
Durante il Carnevale l’identità personale,
il sesso, la classe sociale non esistono
più, si entra a far parte della grande illusione del Carnevale.
l’Europa. Il travestimento veneziano per
eccellen za
è
la
“bauta”, indossata da
uomini e donne: una
mantellina nera abbinata ad un cappello
tricorno nero e una
maschera bianca che
copriva tutto il viso.
Giulia Merra
Lungo le calli, per i canali invasi da maschere il saluto era:"Buongiorno siora
maschera“
L’ultimo giorno in piazza San Marco si
brucia l’effige del Carnevale.
PAGINA 8
Matt Groening, alla sua prima esperienza di
animatore, l’8 settembre 1986, inventa la serie
de “I Simpson”, diventandone, in seguito, anche il produttore. Nel 1990 Homer e la sua famiglia diventano un vero e proprio fenomeno
televisivo, battendo ogni record di ascolti. Il
personaggio principale della serie è senza
dubbio Homer Simpson, il capofamiglia.. Egli
lavora nella centrale nucleare di Springfield,
come supervisore alla sicurezza. Homer ha
circa 38 anni ed è il tipico uomo moderno: ciccione, spaccone, sconsiderato, stupido ed ottuso. È sposato con Marge Bouvier, una casalinga dai capelli blu, raccolti in uno chignon
spropositatamente alto. Dolce e intelligente è
proprio lei l’unica vera responsabile della famiglia. I tre figli sono: Bent, il monellaccio poco
studioso, il bulletto della scuola di Springfield,
terrore dei maestri e del direttore; Lisa, intelligente, suonatrice di sax e un po’ secchiona;
la piccola Maggie,la piccola di casa, molto intelligente e sveglia per la sua età. Una famiglia
che ha riscosso molto successo presso giovani e meno giovani perché rispecchia la famiglia
tipo americana e, forse, anche quella italiana.
La famiglia vive in una classica casa
americana circondata da un bel giardino, nella cittadina di Springfield.
Giulia Merra
La centrale nucleare inquina le
acque della zona con le sue scorie
radioattive, ma garantisce il lavoro
a molti abitanti e ad Homer.
Nonno Abraham, pensionato, vive nella casa di riposo di Springfield
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Amici dei bambini!
I Puffi sono una tribù di piccoli gnomi
blu che abitano in casettine bianche ricavate dai funghi. Sono molto tranquilli
e vivono in armonia fra loro e ciascun
abitante ha un ruolo ben preciso. C’è il
puffo pasticcere, il dormiglione, il pittore, il musicista, il forzuto, il burlone...
L’unico figura femminile è Puffetta dalla
lunga chioma gialla color oro. Anche
nella loro tribù esiste un capo supremo,
in questo caso è il Grande Puffo che al
contrario degli altri ha un berretto, i pantaloni rossi e una folta barba bianca. Il
nemico numero uno dei puffi è Gargamella, una specie di stregone umano,
che vive in un castello diroccato, insieme al suo fedele gatto nero, Birba. Gargamella vuole catturare il popolo di
Puffolandia per cucinare tutti i suoi abitanti in un grande pentolone. I nostri amici devono combattere anche i briganti che vogliono rubare il loro preziosissimo tesoro. Per fortuna i Puffi hanno un
amico umano, che li aiuta: John. Allora
… forza Puffi, tutti i bambini sono con
voi!!!
I Puffi vivono in un villaggio dove le casette sono dei bellissimi e coloratissimi funghi.
Giulia Merra
Immerso nella natura, probabilmente
verso il confine franco-belga, vive uno
strano popolo di piccoli omini blu: i puffi. Non sono gnomi, né elfi né nani!
PAGINA 10
Il malvagio mago Gargamella
Un castello da visitare!
Un giorno del mese di
aprile, siamo andati a
visitare il castello Svevo
e, visto che era molto
vicino alla scuola, siamo
andati a piedi. Siamo
partiti e dopo poco tempo siamo arrivati: fuori
dal castello, abbiamo incontrato la nostra esperta Maria. Ella ci ha mostrato il fossato dicendoci che prima era pieno di
acqua, ma adesso non
c’è più. Abbiamo visto le
mura e il ponte, ora fisso, dove prima c’era il
ponte levatoio. Sulle mura esterne abbiamo notato le caditoie, da cui i
soldati lanciavano l’olio
bollente e le aperture
dietro le quali mettevano
i cannoni. Siamo poi entrati nel cortile attraversando il bellissimo porta-
le federiciano. Dal cortile siamo entrati nella piccola cappella dedicata a
San Stanislao e poi nella
sala, fatta costruire da
Carlo d’Angiò, che una
volta era destinata ai soldati. Siamo saliti, quindi,
attraverso la bella scalinata, nelle sale del piano
superiore e l’esperta ci
ha mostrato la porta che
conduce alla torre di San
Francesco, chiamata così perché ha ospitato il
Santo, quando è passato
da Bari. Abbiamo poi visto le altre due torri:
quella del semaforo e dei
minorenni. L’ultima torre
non l’abbiamo vista perché è stata distrutta tanto tempo fa.
Sabino Cautilli e
Giovanni Fullone
PAGINA 11
A Bari: un castello ricco di storia
Circa novecento anni fa un re
Normanno, Ruggero II conquistò
Bari e fece costruire un castello
vicino alle mura della città.
Il castello fu subito distrutto: prima
da un altro re, poi dai Baresi che
non amavano i Normanni.
Molti anni dopo Federico II di Svevia,
diventato re, ordinò il restauro del castello e lo fece abbellire con un portale e alcune colonne nel cortile.
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Quando Bari fu conquista dai
Francesi, il re Carlo d’Angiò fece
sistemare il cortile per la cavalleria e fece aprire una porta sul
lato del mare, per fuggire in caso di pericolo.
Passarono molti anni e la duchessa Isabella d’Aragona venne ad abitare a Bari.
Intorno al castello fece costruire i bastioni, grosse mura che resistevano alle
cannonate.
La figlia Bona Sforza , diventata
grande, sposò Sigismondo Jaghellone e fu incoronata regina di Polonia.
Ordinò di rendere il castello più elegante per farne una dimora principesca.
Negli anni che seguirono nessun
re abitò più il castello e allora divenne prigione e caserma per i
soldati.
Alunni classe II A-B
disegni di Elena Carbonara
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Come realizzare dinosauri con la tecnica pop - up.
Provate a realizzare soggetti con questa tecnica.
Questi cartoncini sono stati realizzati con la
tecnica del pop up. Se vuoi realizzarlo anche tu, ti suggerisco il procedimento..

Su un cartoncino piegato a metà, traccia due linee parallele dalla piegatura del foglio verso l’esterno, lunghe 3 cm
e distanti tra loro 4 cm.
Tenendo il foglio chiuso,
taglia lungo le linee.

Apri il foglio e solleva il segmento tagliato piegandolo verso
l’interno del biglietto.
Schiaccia le piegature in
modo da farlo sollevare
prima di incollare il disegno del dinosauro.

Disegna sullo sfondo
l’habitat del tuo mastodontico animale preistorico!!!
Alunni III B
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Una tecnica eccezionale.
Provate a realizzare soggetti con questa tecnica
Segui le istruzioni:

Prendi un cartoncino, piegalo a metà e
disegna un arco;

Traccia delle linee verticali dentro l’arco.

Taglia e piega lungo l’arco tutte le striscioline.

Riporta le strisce nella posizione iniziale, apri il cartoncino e … spingi la
“pancia” all’interno;

Adesso, con la tua fantasia, divertiti a
disegnare delle figure intorno alla pancia, puoi anche inventare degli acrostici
o versi in rima.
Alunni classe III B - C
Soggetti realizzati con la
tecnica del pop up con pance e pancioni.
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Una bambina a Bari
La
mamma
era
Isabella
d’Aragona e il suo papà era il duca di Milano Gian Galeazzo Sforza. Bona viveva nel castello con
l’unico fratello, Francesco e le
sorelline Ippolita e Bianca Maria.
Il papà, duca di Milano, morì
quando Bona aveva pochi anni e
Ludovico il Moro divenne il nuovo
duca.
Bona aveva otto anni
quando venne a vivere a Bari con
la sua mamma Isabella; le sorelline, Ippolita e Bianca Maria, erano
morte, mentre Francesco era stato portato via in Francia . Fecero
un lungo viaggio da Milano, a
Mantova, a Bologna, a Napoli a
Ischia e poi arrivarono a … Bari .
Qui trovarono un castello piccolo
e in gran parte distrutto, ma Isabella non si perse d’animo e cominciò i lavori di restauro, che lo
resero più sicuro, più grande e
molto più principesco. Infatti
fece costruire i bastioni, con
feritoie e bocche per i cannoni, per renderlo sicuro e possente; e lungo le mura, fece
mettere archetti ciechi per rena: duderlo più bello e armonioso. Nel Bona Sforz ari e
iB
cortile diede ordine di costruire chessa d Polonia.
dii
un’ampia scalinata e, al primo pia- regina
no, altre stanze per sé e la sua figliola. Nell’ampio cortile Bona Sforza giocava con la sua amichetta,
sotto gli occhi vigili della nutrice e
delle ancelle che, nel frattempo, cucivano e ricamavano. Quando non
giocava, Bona Sforza studiava
molto: le piaceva leggere le poesie, le Sacre Scritture e amava
suonare il monocordio. Ella aveva
molti bravi maestri.
Federica Piazzolla e Carlo de Corato
ue
rza nacq
Bona Sfo
I genitori di Bona Sforza: Gian Galeazzo
Sforza e Isabella d’Aragona
PAGINA 16
no
a Vigeva
e abitò nel pal
azzo Ducale d
i Milano
La mia aula si trova al terzo piano di un edificio
un po’ vecchiotto costruito su strade molto trafficate. Dentro la mia aula si possono sentire i rumori dei tacchi delle maestre, il fruscio dei fogli
stropicciati sotto le penne come foglie secche
sotto i piedi. Si sente il rumore delle macchine
che si affollano per la strada, l’esile voce delle
maestre che ogni tanto chiacchierano e che rendono l’atmosfera molto rilassante. L’unica cosa
che però rovina tutto è l’urlo acuto e prolungato
delle maestre delle altre classi, il fastidioso ronzio delle mosche, delle zanzare in primavera, il
dolce, ma continuo vocio dei compagni, simile al
cinguettio degli uccellini. Il rumore delle sedie o
dei banchi che si spostano, poi, fa ormai parte
della vita di ogni scolaro. Durante la ricreazione
gli schiamazzi dei bambini mi gonfiano la testa
come un palloncino mentre il soave bisbiglio delle mie amiche me la fanno sgonfiare.
Nell’insieme di tutti questi suoni e rumori io mi
trovo bene, mi sento tranquilla e a mio agio, tanto che vorrei non dover lasciare più questa scuola.
Mio nonno si chiama Michele. Mi
piace perché racconta tante barzellette. Io lo incontro ogni domenica
quando vado a pranzo a casa sua e
con lui mangio tanti dolci, gioco a
carte e … vinco sempre!
Roberta Maffei
Rob
erta
Maff
ei M
saffe
i
ALESSIA LIONETTI
Dedicato ai nonni...
Vi voglio bene perchè ci
fate tante coccole e siete i nonni migliori del
mondo!
Alunni II E
PAGINA 17
I sogni di bambini!
Da grande vorrei tanto diventare una cantante perché
quando canto mi sento me
stessa, svuoto la mia rabbia e
la tristezza e divento felice. Ho
iniziato a provare queste sensazioni giornalmente, a casa,
ma anche a scuola, durante le
recite. Fare la cantante ha anche i suoi lati negativi, perché
se diventassi famosa non avrei una vita privata normale;
sarei continuamente pedinata
da tutti, ma sono sicura che
riuscire a superare questi ostacoli, perché per me il canto
è magico e speciale. Riuscire
a cantare in pubblico sarebbe
la cosa più bella che potrebbe
succedermi, ma purtroppo mi
vergogno talmente tanto che
lo faccio soltanto quando sono
sola. E allora noto la bellezza
della spontaneità e riesco ad essere me stessa. A me piace soprattutto il canto lirico. E’ la mia
passione! A volte mi capita di
cantare per sentirmi meglio, ma
lo faccio soprattutto quando sono felice. Insomma io canto e
canterei sempre! Proprio per
questa
mia
passione
quest’estate farò un corso per
imparare a modulare la mia voce e per non aver vergogna del
pubblico, così realizzerò il mio
sogno e potrò essere felice per
sempre. Anche se non riuscirò a
diventare famosa non mi abbatterò e cantare resterà per sempre il mio hobby preferito.
I grandi della musica
Elena Pacucci
I miei sogni di bambina
Da grande farò la calciatrice perché mi piace giocare a calcio, soprattutto togliere la palla
all’avversario. Forse farò anche
l’esploratrice perché mi piace esplorare e amo l’avventura, la natura e curiosare nei boschi con
l’attrezzatura dell’esploratore!
Roberta Maffei
PAGINA 18
Fino in fondo” è la canzone che Luca Barbarossa e
Raquel del Rosario hanno presentato nella sessantunesima edizione di Sanremo 2011. La romantica canzone esprime dei bellissimi sentimenti e fa capire che
le cose vanno fatte fino in fondo e non superficialmente. Dalla prima volta che ho ascoltato questa canzone,
mi è piaciuta subito. I due cantanti hanno voci interessanti, bellissime, soprattutto Raquel del Rosario. Spero
che insieme incidano altre canzoni.
Giulia Merra
Un bel giorno, nello splendido bosco Certosino, nacque
una ghiandaia e la chiamarono Pianterina. Con la piccola ghiandaia abbiamo imparato a conoscere gli abitanti del bosco e i pericoli a
cui essi vanno incontro. La
ghiandaia Pianterina e il
bosco Certonsino è un bel
libro con immagini stupende. Noi ci siamo divertiti
molto a leggerlo e vi consigliamo di leggerlo anche
voi. L’autore è Margherita
Lillo e l’editore è Torre
Nebbia
Francesca Cioce
All’ombra di una millenaria quercia
la nostra esperta, alla Masseria
dei Monelli, ci ha raccontato che:
Le ghiandaie sono ghiotte di
ghiande; le raccolgono e le nascondono per poterle mangiare
poi con tutta comodità, ma dimenticano dove le hanno nascoste e,
dopo un po’di tempo, nascono nuovi alberi: le querce.
Alunni classe II B
PAGINA 19
La mia mamma ricorda della
grande felicità che sentiva
quando mi aspettava. Mamma
immaginava che fossi una bella
bimba, buona, gentile e intelligente e aveva tanto desiderio
di abbracciarmi forte al suo
cuore. Per questo accarezzava
la pancia nella speranza di
sentire le mie parti del corpo.
Finalmente quando la pancia
diventò molto grande riusciva a
distinguere la mia testolina e il
mio piedino. Mia madre trascorreva molto tempo a parlarmi, a giocare con pupazzetti
sonori e insieme ascoltavamo
della musica dai suoni dolci.
La mia mamma pensava alla
scelta di un nome bello e giusto
per me.
Giorgia Nicole. PEPE
O r a vi r a c c o n t o . . .
La mia mamma ha sempre raccontato che per nascere ho fatto un
lunghissimo viaggio. Esistevo già
nel cuore della mia mamma e del
mio papà quando erano giovani.
Poi, grazie al loro amore, sono arrivata nella pancia della mia mamma
e lì sono rimasta al calduccio per
crescere e giocare. Poi, un pomeriggio d’autunno, sono finalmente
nata e ho potuto abbracciare la mia
mamma. Nella pancia ho lasciato
un mio pezzettino dal quale è nata
mia sorella Sofia Carolina, poi mia
sorella ha lasciato un suo pezzettino per far nascere il nostro fratellino,
Giorgia Nicole. PEPE
PAGINA 20
La masseria dei Monelli
Durante la visita alla masseria
del Monelli abbiamo osservato
t a n t e c o s e in t e r e s s a n t i .
C’erano :

I filari di alberi da frutta: ciliegi e ulivi;

i muretti a secco per definire il confine della masseria;

tanti cespugli, verdi;

tanti fiori colorati: margherite e papaveri;

Tanti animali: cani e capretti;

La voliera: galline, pavoni,
galli, colombe bianche.
È STATO MERAVIGLIOSO ANDARE IN MASSERIA!!!
Alunni I D
lli
i Mone
Inizio
Preparare il solco con una paletta;
Togliere le pietre;
Creare con il chiantaturo “ la dimora per le piantine;
Mettere il compost (concime) sulle
piantine;
Mettere la paglia intorno alle
Piantine;
L
eria de
a Mass
Annaffiare tutte le piantine.
Fine
Diagramma di flusso: preparare il terreno per le nostre piantine
PAGINA 21
Vo l a r e , c h e p a s s i o n e !!
Il giorno 3 maggio siamo andati in pullman
all’aeroporto. Io e i miei
compagni eravamo tanto emozionati e molti di
noi non vi erano mai
stati. Siamo entrati nel
terminal passeggeri e
siamo passati al checkin, come dei veri viaggiatori: abbiamo presentato il nostro documento
e
hanno
messo
un’etichetta ai nostri zaini e poi siamo passati al
controllo del metal
detector. Quindi, saliti
su un pullman, siamo
stati condotti alla falconeria, ai margini delle
piste. Ci aspettava un
esperto falconiere che ci
ha parlato del pericolo
che uccelli come i piccioni e i gabbiani possano procurare agli aerei
in fase di decollo e atterraggio perché possono rompere i motori entrando attraverso le eliche. Per questo vengono addestrati uccelli
predatori che fanno finti
attacchi a uccelli imprudenti. Abbiamo visto
un’aquila e un falco
all’opera e li abbiamo
accarezzati: che bella
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sensazione! Siamo poi
saliti su un aereo e
l’abbiamo
invaso.
Quanti bottoni nella cabina di pilotaggio! Eravamo stanchi, ma volevamo scoprire più cose.
Dopo una lunga salita
siamo entrati nella torre
di controllo e di là vedevamo il panorama. Viste da lì le macchine
erano piccolissime! Un
aereo è sbucato dalle
nubi ed è atterrato sulla
pista, mentre un altro
decollava. Nella torre, i
controllori di volo parlavano in inglese con i piloti. A quel punto avevamo un certo languorino
e abbiamo pranzato in
un locale dell’aeroporto.
Questa esperienza ci ha
fatto vivere un giorno da
viaggiatori e ora molti di
noi sognano di prendere
il “volo”.
Alunni classe III D- E
Siamo entrati nel terminal
passeggeri e siamo passati
al check-in e al controllo del
metal detector.
P r o va r e a vi ve r e c o m e g l i u o m i n i p r e i s t o r i c i !
Sabato 9 aprile è
stata una giornata
fantastica! Ci siamo
recati alla grotta
Santa Croce di Bisceglie. Appena arrivati, abbiamo percorso un tragitto in
discesa nella lama:
intorno a noi c’era
una ricca vegetazione e sul fondo scorreva un torrente che
abbiamo attraversato grazie ad un ponticello. Si sentivano i
cinguetii degli uccelli,
lo
scroscio
dell’acqua e il rumore delle pietroline
sotto i nostri piedi.
C’erano ad attenderci dei capi scout
molto ospitali. Siamo entrati nella
grotta: era buia, umida e fredda. Alcuni fari la illuminavano e seguendo la
nostra guida abbia-
mo osservato i pannelli didattici che
spiegavano il ritrovamento del femore
dell’uomo di Neanderthal e la stuoia
del Neolitico. Ad un
certo punto ci hanno
fatto indossare dei
caschi: ci siamo trasformati in piccoli
speleologi e abbiamo perlustrato la
parte più profonda
della grotta. Usciti
all’aperto siamo stati avvolti dai caldi
raggi del sole. Quindi sono iniziati i laboratori. Indossate
delle pellicce, ovviamente sintetiche, ci
siamo trasformati in
una tribù di uomini
preistorici. Sembrava veramente di
essere nel passato!
Abbiamo seguito la
lavorazione della
pietra, scoprendo i
progressi
che
l’uomo ha compiuto
nella tecnologia: da
una semplice pietra
scheggiata ad una
sofisticata
ascia.
Abbiamo provato ad
accendere il fuoco
con degli archetti e
siamo rimasti incantati a vedere la fiamma scaturita dalle
pietre focaie che la
guida ha strofinato.
Abbiamo modellato
vasi con l’argilla e
fabbricato
collane
con corde e conchiglie. Insomma per
una giornata ci è
sembrato di vivere
nella preistoria!
Intorno a noi
ricca vegetazione e sullo
sfondo un
torrente...
Piccoli
speleologi
alla riscossa
Alunni classe III D- E
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Che emozione, la ciclo passeggiata!
Martedì 10 maggio, siamo andati a fare la prima ciclo passeggiata di
quest’anno. La maestra
Grazia ha aperto di scatto la porta della nostra
classe e ha chiamato gli
alunni che dovevano andare a fare la ciclo passeggiata:
Riccardo ,
Ciccio, Michele, Emanuele, Serena, Silvia ...”
con immediatezza ci siamo alzati dal nostro posto, come se le sedie
fossero diventate incandescenti e siamo andati
giù in cortile. Appena
arrivati
la maestra
Francesca ha attratto la
nostra attenzione per
dirci che il padre di Gaia
ci avrebbe guidati. Siamo partiti e subito ci
siamo sentiti grandi ciclisti: una sensazione che,
solitamene, si prova solo
verso la terza passeggiata. Questa sensazione è
svanita quando Viola,
una nostra amica, è andata a sbattere contro
una macchina. Alcuni
compagni discutevano e
non si stavano un minuto
zitti, ma tutto è proceduto con regolarità, finché
non abbiamo sentito:
“patapum, “trash!”: era
caduto Christian, ma,
fortunatamente stava bene, non si era fatto nulla
e potevano proseguire,
anche se dovevamo fermarci, ogni tanto, per aspettare i compagni che
rimanevano indietro. Al
termine del tragitto ci
Tutti i bambini delle classi
prime sono stati coinvolti in
un progetto di psicomotricità con l’esperta Miriam Totire: dal movimento alla
percezione e alla rappresentazione del sé e del
movimento stesso.
PAGINA 24
siamo sentiti un po’ indolenziti. È stata una bella,
emozionante ciclo passeggiata durante la quale
è avvenuto di tutto, ma
posso dire che è stata la
volta che mi sono divertita
di più. Spero che la prossima volta vada anche
meglio.
Riccardo Natale
e
Mariangela Simmi
Siamo andati tante volte in palestra con la maestra Miriam Totire.
Ci siamo divertiti a toccare le diverse parti del nostro corpo per
conoscerlo bene. Abbiamo imparato ad esprimere le nostre emozioni ballando al suono di dolcissime musiche e disegnando sul
muro noi stessi. Torna presto maestra Miriam. È bello lavorare con
te!
Alunni classe I A –C
Alunni di diverse scuole nel centro commerciale di
Casamassima si confrontano
Si gioca nel parcheggio dell’Ipermercato per delle
divertenti piccole sfide.
I bambini di diverse scuole di Bari e Provincia, si sono ritrovati nel centro commerciale
di Casamassima per prendere parte a tornei di minivolley. Ogni scuola era rappresentata da una classe e ogni classe era divisa in tre squadrette, che si scontravano
con altre squadre di scuole differenti. Si giocava ogni partita per cinque minuti e per
ognuna c’era un arbitro. Al termine della
manifestazione ogni gruppo ha ricevuto una
targa ricordo per aver partecipato e, poi, gli
alunni delle diverse classi sono tornati nelle
rispettive scuole. Che
splendida iniziativa!!!
Giulia Merra
Giovedì 12 maggio, in piazza della Libertà,
si è svolta un’iniziativa organizzata dal Comune di Bari, “ Un campione per amico”. I
protagonisti principali sono stati i quattro
campioni italiani di diverse discipline: Adriano Panatta per il tennis, Jury Chechi per la
ginnastica artistica, Ciccio Graziani per il
calcio, Andrea Lucchetta per la pallavolo.
Noi bambini ci siamo alternati nelle varie postazioni e abbiamo provato a cimentarci nelle diverse attività. Panatta sembrava molto
stanco e quindi un po’ scontroso, anche
Jury Chechi non è stato molto disponibile. Al
contrario il famoso calciatore si è offerto per
farsi fare i goal da noi bambini che ci siamo
molto impegnati. Il più divertente è stato sicuramente Andrea Lucchetta che con le sue
performance ha fatto divertire tutti quanti.
Strano a dirsi, ma il più acclamato di tutti è
stato Mingo che gentilmente ha firmato autografi a tanti bambini. Tutti abbiamo ballato
e firmato magliette con dediche ai vari compagni. Certo, fare sport è importante e a ricordarcelo sono intervenute personalità importanti che si sono prestate per farci avvicinare sempre più ad un mondo salutare.
DANIELA COLELLA
Il 12 maggio, nella bellissima Piazza Prefettura di Bari, quattro campioni hanno accolto
bambini di tante scuole per una mattina di
sport e divertimento. Ciccio Graziani, Adriano Panatta, Yuri Chechi e Andrea Lucchetta, in quattro “campi” organizzati nella piazza, tra gazebi e porte gonfiabili, hanno assicurato divertimento e giochi a tutte le scolaresche. E’ stato emozionante e divertente e
poi, quanti gadget: maglietta, quadernetto,
merendine, thè … insomma hanno pensato
proprio a tutto! Grazie campioni, comune,
maestre e scuola! Quante belle esperienze
in questo anno scolastico!
Alunni IV D
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Bicicletta: la mia passione
“Pinocchio in bicicletta”
Martedì 10 maggio, con i miei compagni di classe sono andata a fare una
passeggiata in bicicletta, fino alla fiera
del Levante. Siamo stati fortunati perché la giornata era molto bella, c’era
un bel sole e faceva caldo. Durante la
passeggiata Viola, una mia amica di
classe è caduta, ed è stata con la maestra Francesca e l’istruttore. Noi siamo stati seguiti da due papà di nostri
amici e da due vigili. Dopo un po’ io e il
mio amico Francesco Catalano ci siamo scontrati, lui è caduto, ma io no.
Questa esperienza mi è piaciuta perché quando vado in bicicletta sono felice: sono all’aria aperta e provo una
sensazione di libertà. Inoltre è stata
un’esperienza importante perché abbiamo capito il significato dei cartelli
stradali e come ci si comporta per strada con la bici. Però per me non è stata
una novità perché esco spesso in
bici con mia madre.
Dopo tre anni di svolgimento del progetto
“Pinocchio in bicicletta”, rivolto a tutti gli alunni
dell’ Istituto, e riproposto anche quest’anno,
alcuni di noi non sono ancora in grado di andare in bicicletta. Il progetto propone ai più
bravi una ciclo passeggiata sufficientemente
lunga da mettere tutti alla prova. Coloro che
non hanno ancora imparato, invece, rimangono a scuola, in cortile, per imparare a pedalare. Con loro c’è un istruttore federale che, delimitato un percorso con alcuni “cinesini” e alcuni segnali stradali, invita gli alunni ad andare
in bicicletta. Prima però l’istruttore ricorda le
parti della bicicletta, il significato dei diversi
segnali stradali, le regole della strada e del
ciclista in particolare. Quindi … si parte. Alcuni
alunni che proprio non hanno pratica, compiono il percorso segnato , mantenuti per il sellino
dall’esperto,
Gabriele Traversa
Filippo Melibeo
PAGINA 26
Indossare il casco, inforcare la bici, osservare e rispettare i segnali stradali, all’arrivo frenare lentamente con entrambi i freni. Questi i consigli
dell’esperto. Facciamo tesoro di questi piccoli segreti!
Adelaide Gargano e Miriam Caporusso
Che bello andare in bicicletta!
Una bella mattina di primavera, siamo andati in cortile con la maestra e abbiamo conosciuto Rocco, il maestro che ci ha insegnato ad andare in bicicletta. Prima ci ha
mostrato le parti della bicicletta, alcuni segnali stradali, il percorso da fare .Poi ci ha
fatto indossare il casco e ci ha fatto andare
in bicicletta, lungo un percorso prestabilito.
Infine ci ha regalato due libretti come ricordo della giornata. Al termine siamo tornati
in classe. Che bella esperienza!!!
Alunni classe I D
Per rispettare i segnali stradali dobbiamo conoscerli.
Per essere sicuri
… non dimenticare mai
a piedi o in bicicletta
le regole e i segnali devi
go
Segnali di obbli
RISPETTARE!
Segnali luminosi
Segnali di divieto
ne
i indicazio
Segnali d
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U n a n n o d i a t t i vi t à
Ogni giovedì, con il
bello e il cattivo tempo,
alle ore 13.30, dopo
una rapida colazione,
un gruppo di alunni si è
recato a piedi al Circolo Canottieri del Barion
per svolgere attività di
canoa e canottaggio. È
stata
un’esperienza
indimenticabile, perché
siamo stati a contatto
con il mare. I nostri istruttori, dopo averci
spiegato le diverse
parti della barca e a-
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verci insegnato, con il
remergometro a remare, ci hanno subito fatto andare in barca , a
gruppi o da soli. Abbiamo dimostrato di imparare velocemente. È
bello andare in barca!!!
Al termine delle lezioni
il 28 maggio faremo
una gara alla presenza
di genitori e amici!!!
Atleti coinvolti
I
valori
anche
quest’anno
sono
scesi in campo!
Grande riunione a
Punta Perotti, organizzata dalla FGCI,
per insegnare a noi
bambini i valori dello
sport: il rispetto,
l’amicizia, la passione. Il prato era diviso in tanti campetti
con i cinesini che
indicavano le porte
e tanti bambini che
giocavano
all’aria
aperta. Infine tutte
le scuole partecipanti hanno ricevuto
una coppa! Con la
chiusura di questa
manifestazione credo proprio che si
chiude per sempre
questa bella avventura di sport e divertimento che si chiama SCUOLA PRIMARIA,
perché
dall’anno prossimo
molti di noi saranno
alla scuola media e
sicuramente non faremo più queste
belle esperienze.
Alunni IVD e VE
Un nuovo sport!
Da quest’anno la nostra scuola propone un nuovo sport ….
Venerdì 27
maggio.
L’uscita
“ ecolog ica”
di quest'oggi
si è rivelata
un successone. Abbiamo preso il
pullman per recarci
alla
spiaggia di Pane e Pomodoro: il lido dei baresi. Appena
scesi dal pullman, siamo entrati in spiaggia per raccogliere i rifiuti e farla diventare la
spiaggia più pulita della città.
Prima di iniziare, i volontari di
Lega ambiente ci hanno dato
un cappello e un paio di
guanti. Ci hanno detto che chi
avesse raccolto più kilogrammi di rifiuti avrebbe ricevuto
un premio. Io non ci credevo, pensavo che l’avessero
detto per stimolarci a raccogliere tanti rifiuti. Ci hanno,
quindi, divisi in due gruppi: i
maschi e le femmine. Ogni
gruppo veniva sorvegliato
attentamente da due adulti.
Durante la raccolta abbiamo
trovato di tutto: cellulari, occhiali, bottiglie di vetro, di
plastica, lattine, tappi arrugginiti e soprattutto mozziconi
di sigarette. Oggi ho capito
che in giro ci sono molti maleducati che fumano e buttano le cicche a terra!!! Al termine della raccolta c’è stato
il conteggio finale: noi abbiamo raccolto più di tutti gli
altri partecipanti: 10 chilogrammi di rifiuti! Ognuno di
noi ha ricevuto in regalo
una maglietta, ricavata da
sei bottiglie di plastica riciclate, un cappello e un righello.
È
stata
un’esperienza speciale e
interessante, grazie alla
quale abbiamo imparato ad
essere più responsabili per
quanto
riguarda
l’inquinamento ambientale.
Credo che tutti debbano fare
questo tipo di esperienza!!!
Propongo che diventi lo
“sport” più praticato il prossimo anno scolastico.
Alunni IV C
PAGE 29
“La Gabbianella e
il Gatto”
È un film prodotto in Italia nel 1998,
il regista è Enzo D'Alò. Questo è un film a
disegni animati ideati dall’Associazione Lanterna Magica, che ha deciso di creare dei
disegni originali e diversi dai cartoni di Disney. Il film è tratto da un libro scritto da
Luis Sepulveda che si intitola “Storia di una
gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”. I temi affrontati sono: la difesa
dell’ambiente, la conquista dell’identità,
l’amicizia, la solidarietà e l’accettazione della diversità. I protagonisti sono quasi tutti
animali ma come gli esseri umani provano
emozioni.
Alunni classe IIE
È un film prodotto in Francia nel 2003, il
regista è J. R. Girerd..Questo è un film a
disegni animati fatti a mano da J. Tcherenkov, che si è ispirato ai dipinti di Chagall,
Hokusai, Monet e De Vlaminck. Il film è
tratto dall’omonimo libroscritto da J. R. Girerd. È una favola, divertente ed emozionante, che si ispira un po’ all’arca di Noè e
un po’ alla fattoria degli animali. Questo
film invia messaggi “antichi”, come il valore dell’amicizia e della famiglia, ma anche
messaggi “moderni” come l’accettazione
del diverso e le difficoltà delle convivenza.
Alunni classe II E
PAGINA 30
Il cinema ha numerosi antenati. Sin
dall’antichità esisteva la rappresentazione delle Ombre Cinesi e nel corso
del 1600 nacque La Lanterna Magica.
Ma il cinema inteso come la proiezione
in sala di una pellicola stampata è nato
il 28 dicembre 1895, grazie ai fratelli
Lumière che inventarono un apparecchio chiamato cinématographe. Il primo cinema era muto ma ebbe un grande successo con attori come Charlie
Chaplin e Rodolfo Valentino. Solo con
l’evoluzione della tecnica fu possibile
anche sincronizzare i suoni con le immagini e l’impresa americana Warner
lanciò il Primo Film Sonoro nel 1927.
Il cinema non è solo un vivaio di emozioni ma anche una vera e propria attività produttiva a cui lavorano tante persone.
Alunni classe II E
Alunni classe II E
...è un attività che gli alunni della classe II E e le docenti Di Chiaro e Alibrando hanno deciso di realizzare guidati
dalle esperte Erminia Pisani e Sara per
“parlare” del cinema e delle emozioni
che suscita.
Alunni classe II E
PAGINA 31
R e x
buone queste felci! - Sono prese un bel ciuffo di felci e
era un
morbide come le nuvole! veloce veloce scappò via.
picco-
diceva beato Din mentre
lo di-
mangiucchiava le tenere
foglioline e
nosauro prepotente, che
Rex si pre-
voleva la foresta tutta per
parava
sé e quando i dinosauri
affrontarlo.
mangiavano la vegetazio-
Intanto len-
ne lui si infuriava e li cac-
tamente si sentivano i pe-
ciava via. Un giorno Rex,
santi passi di un altro tiran-
ai piedi di un vulcano vi-
nosauro
de un giovane dinosauro
che
( il suo nome era Din),
avvicina-
che
stava
va lenta-
tranquillamente mangian-
mente:
do delle tenere foglioline
era il ter-
di fel-
ribile Brutos, anch’esso
ce.
molto prepotente. I due
- Uhm!
tirannosauri si arruffarono
C h e
e quel furbacchione di Din
indisturbato
PAGINA 32
ad
si
Alunni classe III C
Tanto tem-
rirò di fame! Esclamò dispe-
Rino
era
po fa, nelle
rato. Gira
e rigira..., ma …
molto incu-
vicinanze di
niente! Giunse nei pressi di
riosito, ma
quegli stra-
una palude,
un
viveva
un
ma neanche
ni
di
lì trovò nulla
urlavano a
dinosauro chiamato Rino.
da mangiare,
squarciagola perché erano
Era piccolino, basso… non
però
notò
terrorizzati dalla sua vista…
più di ...di due tre metri!
qualcosa che
era capitato nel futuro!... Solo
Aveva la pelle ruvida di co-
non
aveva
una bambina non scappò
lore verdino chiaro, la testa
mai visto prima. Siccome era
perché il piccolo grande Ri-
piccola ma con le guance
curioso si av-
no assomigliava al suo ca-
paffutelle perché divorava,
vicinò
e….
gnolino scomparso e così lo
in due secondi, intere pian-
C’era
una
portò a casa sua dove c’era
tagioni. Abi-
porticina! Ti-
un bel giardino! Dopo aver
tava
tutto
midamente
gustato mezzo giardino e,
solo in una
l’aprì e… ai
finalmente con la pancia pie-
gelida
ca-
suoi occhi si
na, Rino e la bambina gioca-
verna
per-
presentò uno spettacolo mai
rono un po’ ma poi si saluta-
ché i suoi
visto !!
rono affettuosamente e il pic-
genitori erano stati divorati
… Strani esseri a due zampe
dal terribile tirannosauro
che camminavano lungo stra-
della palude. Un brutto
ni fiumi di roc-
giorno il piccolo Rino si ac-
cia piatta: era-
corse che non c’era più
no così piccoli
erba,prchè non pioveva da
da
molti anni. Oh povero me,!
esseri unicellu-
Cosa potrò mangiare? Mo-
lari. Il piccolo
cucciolo
vulcano,
esserii
colo dinosauro, tornò nel suo
ambiente.
Alunni classe III D
sembrare
PAGINA 33
Kay begins his trip. He goes to Tintagel Castle. In
the castle the king Pendragon is very ill. Kay
enters in the castle to look for a little food
because he is hungry. He takes out the sword
from the rock and so it’s an important job: to get
the ring of Albion. Only the ring will cure the king.
During his journey Kay goes to Glastonbury.
There, near the river Kay meet a red knight. The
knight doesn’t want to let Kay pass and he puts a
foot on the bridge. Princess Gwen arrives and
defeats the Red knight. Princess Gwen and Kay
continue the journey together.
Gwen and Kay visit Stonehenge during their trip.
They are tired and hungry, but Kay meets a
beautiful woman. She gives him a bit of a food. But
the woman is a witch. Gwen defeats the witch and
then Gwen and Kay go away.
PAGINA 34
Gwen and Kay visit Alderley Edge. Here there’s a
cave. They meet two hungry giants. A giant
catches Kay. While the giants are quarrelling, Kay
can escape.
They visit Hadrian’s wall during their journey. Here
they arrive at the Albion’s tower and they find a
dragon. Kay finds the ring, but he must defeat the
dragon before they return to the castle with the
ring.
Kay defeats the dragon and takes the ring. So
Kay and princess Gwen can return to the castle,
flying on the back of the dragon. Kay gives the
ring to the king and becomes a knight and a hero.
Alunni IV C
disegni di Gabriele
PAGINA 35
I nostri perché...
Tanto tempo fa le rose
non avevano le spine.
Un vecchio, povero
giardiniere, che aveva
solo un euro, provò a
vincere alla lotteria .
Vinse e diventò ricco e
si comprò una villa con
un giardino pieno di
rose senza spine. Un
giorno, un mago malefico, che voleva le rose
con le spine, mise, di
notte, un sacchetto di
spine magiche che sal-
Le lucciole hanno la luce perché...
tavano come delle pazze vicino al giardino.
Quando il giardiniere si
svegliò a causa del fresco venticello, prese il
sacchetto e lo aprì. Le
spine si attaccarono
sullo stelo delle rose e
non si staccarono più.
Da quel giorno le rose
ebbero le spine.
Alunni classe III A
Tanto tempo fa le lucciole non avevano la luce. Un ragazzo,ogni
volta, che andava nel bosco, catturava le lucciole. A casa le metteva nei barattoli di vetro con il tappo
bucato per farle respirare.. Era fiero della sua collezione e la mostravo a tutti i suoi amici. Una notte le
liberò tutte perché si accorse che
alcune stavano morendo, si intristì
e pensò di liberarle. Le lucciole,
libere dopo tanto tempo,al buio
non si orientavano e non riuscivano a ritrovare il bosco. Ad un tratto
arrivò una fata luminescente, una
fata cioè, circondata dalla luce, la
quale prese un pizzico della sua
luce e spolverò le lucciole , illuminando il loro corpo. Da quel giorno
le lucciole hanno la luce.
Alunni classe III A
PAGINA 36
Due vongole Punto e Virgola, in procinto di sposarsi, vengono bloccate da un
incantesimo malefico della Fata Secca,
secca e Magra magra, che al loro matrimonio non era stata invitata: voleva far diventare fossili
le due vongole. Inizia una gara di solidarietà per liberare
Punto e Virgola. L’anguilla Camilla, il fenicottero Piuma , il
cervo Alfonso, la canocchia Ilaria. Per fortuna si salvarono e festeggiarono insieme il matrimonio. Tanti animali,
diversi tra loro uniti da una vera amicizia. Questa esperienza, fatta la teatrino “ Casa di Pulcinella”, è stata interessantissima. Ho capito che la vera amicizia si coltiva ogni giorno: bisogna dare senza pretendere nulla in cambio.
A teatro presso la “Casa di Pulcinella”, il sole ci ha raccontato
questa splendida storia di “ AMICIZIA”
Allegra Boccia
La ricompensa della verità.
Storie di solidarietà e di amicizia:
Una volpe viveva in un bosco, era tutta arancione
con la faccia, il petto e la
punta della coda gialli. Era
furba e bugiarda. Un giorno incontrò un uccellino giallo e gli disse
che in fondo al sentiero c’era un mare di
gelato. L’uccellino si perse e per ritrovare la strada del ritorno volò per tutto il
pomeriggio fino a quando trovò un cane
dalmata e gli chiese di aiutarlo a punire
la bugiarda volpe in cambio di una ricompensa. Il cane accettò. Mise una tagliola fra le foglie e la volpe rimase incastrata nella trappola. Il cane allora andò
dal suo padrone che si fece una bella
pelliccia. La sincerità premia sempre!
Alunni classe III A
Una colomba stava bevendo l’acqua di un ruscello, quando vide una
formica che stava cercando inutilmente di salire
a riva. Allora la colomba prese un pezzo di corda d’erba e fece aggrappare la formica. Ad un
certo punto un ragazzaccio, con una fionda,
cercò di colpire la colomba, ma improvvisamente urlò: era stato morso al tallone dalla formica.
La colomba fu salva e volò in cielo grazie
all’aiuto della formica.
Alunni classe III A
PAGINA 37
Esplorare la nostra splendida costa e ...
Il 2 maggio siamo andati a
fare un’escursione a Torre
Incina e San Leonardo per
ammirare le coste pugliesi.
La nostra guida è stata Riccardo Carusi, che già altre
volte ci ha accompagnati in
altre esperienze. Durante il
percorso, ci ha spiegato che
camminare fa bene non solo
al corpo, ma anche a rilassarsi. A Torre Incina abbiamo visitato una costa rocciosa, con rocce calcarenitiche.
Accanto a questa costa c’era
una lama con vegetazione
totalmente diversa e Riccardo ci ha spiegato che questo
fenomeno deriva dal cambio
di temperatura che si chiama
“inversione termica”. Lungo
la costa il nostro esperto ci
ha mostrato una gigantesca
roccia a strapiombo sul mare, che però aveva una rientranza
chiamata solco
battente:
milioni di anni
fa rappresentava il livello del
mare. Dopo aver
attraversato un
PAGE 38
sentiero sulle rocce e dopo aver visto bunker e torri
di avvistamento. Ci siamo
recati presso San Leonardo, più precisamente sulla
spiaggia” Onda Azzurra”.
Lì abbiamo notato una costa
totalmente diversa: sabbiosa,
con sabbia sottile. Dopo aver
fatto merenda e aver giocato
un po’ Riccardo ci ha fatto
vedere delle paleo-dune, risalenti a 500 anni fa: l’uomo
le aveva distrutte e poi le ha
ricostruite artificialmente e
ora sono protette. Abbiamo
osservato i ginepri di 500 e
200 anni fa. Infine siamo andati su una collina dove abbiamo visto vari tipi di erbe
aromatiche e ne abbiamo raccolto dei campioni per poterli
osservare e catalogare. Questa
uscita è stata molto, molto interessante, anche se…
abbiamo camminato
“troppo”. … non capisco come faccia Riccardo a percorrere
tanti chilometri senza mai stancarsi!!!.
Alunni classi IV A-B
Gli auguri dei cittadini.
Tutti in piazza Libertà a Bari per festeggiare la Polizia
di Stato.
Sabato 21 maggio insieme ai compagni di classe
e le maestre, ci siamo
recati in piazza Libertà
per celebrare i 159 anni
della Polizia di Stato. Alcuni poliziotti ci hanno
mostrato delle macchine
d’epoca, tra cui una che
veniva dal museo di Roma e che non era mai
uscita da lì. Abbiamo poi
visto delle bombe inesplose trovate su alcuni
terreni, siamo saliti su un
elicottero della polizia e
dei poliziotti ci hanno mostrato due cani antidroga: Dark e Gino. C’erano
quattro stand: uno della
polizia di frontiera, che si
occupa del controllo dei
clandestini; uno della polizia postale, che si occupa di controllare gli illeciti
sulla rete; uno della polizia stradale, che vigila
sulla sicurezza delle
strade; uno dei tiratori
scelti, che sono quelli
addestrati a colpire con
precisione i bersagli lontani. Alla fine i poliziotti
hanno nascosto due sacchetti di droga e Dark e
Gino li hanno trovati subito e sono stati premiati
con una pallina. È stata
un’esperienza molto interessante: abbiamo capito
quanto sia importante il
ruolo della POLIZIA
Alunni classi IV A-B
.
PAGE 39
Maestra, insegnami il fiore ed il frutto
- Col tempo, ti insegnerò tutto
Insegnami fino al profondo dei mari
- Ti insegno fin dove tu impari
Insegnami il cielo, più su che si può
- Ti insegno fin dove io so
E dove non sai? - Da lì andiamo insieme
Maestra e scolaro, un albero e un seme
Insegno ed imparo, insieme perché
Io insegno se imparo con te.
Bruno Tognolini
Filastrocca del diritto al gioco
Fammi giocare solo per gioco
Senza nient'altro, solo per poco
Senza capire, senza imparare
Senza bisogno di socializzare
Solo un bambino con altri bambini
Senza gli adulti sempre vicini
Senza progetto, senza giudizio
Con una fine ma senza l'inizio
Con una coda ma senza la testa
Solo per finta, solo per festa
Solo per fiamma che brucia per fuoco
Fammi giocare per gioco
Bruno Tognolini
Nell’ambito della rassegna
“Bari per i diritti dell'infanzia"
l’autore di “Rime di Rabbia”
ha entusiasmato, noi alunni
della II B della scuola Piccinni,
con la lettura delle sue bellissime rime. Sentir leggere le
sue filastrocche è stato divertente, leggerle da soli lo è
stato anche di più. Provate
per credere!!! Ci ha anche
raccontato che a Bologna,
città in cui vive, ha aiutato i
bambini a inventare filastrocche da appendere nei portoni
dei grandi palazzi cittadini, per
ricordare alle persone che vi
abitano di essere più attenti
alla raccolta differenziata. È
stata una bella esperienza ascoltarlo nella splendida biblioteca De Gemmis.
Filippo Ficarella e Grazia Andidero