trasporti pubblici
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Anno XXIX - Giugno 2013 6 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Roma TRASPORTI PUBBLICI Segnali dalla politica Bus Brothers: I racconti vincitori BIGLIETTAZIONE ELETTRONICA FUTURO DEL TRASPORTO TP - Rivista di politica ed economia del trasporto e della mobilità € 11,00 M 39 Baghonchi di Sergio Mossa obilità Politica 4 Fare, disegno di legge 40 Sirat di Nicola Cicciarelli con qualche novità di Corinna F. Dora scatola luminosa 42 Ladi Marisa Minervini Ricerca 7 Bigliettazione elettronica, lo stato dell’arte roba da ricchi 43 Cioccolata, di Maria Luisa Boi Aziende 34 Un polo per un servizio seller o biglietto 45 Best di Helga Dughetti TPL di qualità di Aristide Ricci 46 Idicompiti Maria Antonietta Serra Aziende 37 Il tram senza fili di Eduardo Cagnazzi cassetto di mia nonna 47 Nel di Angela Rita Sechi Tecnica 38 E-Life: da Grosseto 49 diDeserto Pietro Chiappelloni una bella notizia per l’ambiente 50 Aziende A Siena le fermate Cultura 39 Racconti - “The Bus Brothers” TP Trasporti Pubblici dell’autobus...parlano di Sergio Rossi 1 giugno 2013 trasporti p u b b l i c i Rivista di politica ed economia del trasporto e della mobilità registr. Trib. Roma n. 00521 del 22/9/97 A cura di Asstra Anno XXIX - 6 Giugno 2013 Panettoni Marcello, Nitti Massimo, Poletti Renato, Amadori Sergio, Barbieri Roberto, Belardinelli Stefano, Bettarello Massimo, Binetti Tobia Renato, Brunetti Pietro, Brunetti Renzo, Cagnola Corrado, Calliera Jean Pierre, Caria Giovanni, Casizzone Valeria, Cassano Antonio, Ceresa Walter, Cirulli Massimo, Colamussi Matteo, Corona Giovanni, Corrado Sandro, Di Nardo Pasquale, Dindalini Massimiliano, Filardo Vincenzo, Fiorillo Luigi, Fontana Alfredo, Germano Vincenzo, Grappelli Roberto, Gualtieri Giuseppina, Iocco Attilio, Kemenater Klaus, Legnani Luigi, Levorato Amedeo, Lo Bosco Dario, Lodoli Claudio, Londei Giorgio, Maioli Gino, Marras Leonardo, Martinoli Luigi, Mascolo Vito, Mautone Angelo, Modica Giuseppe, Nessi Antonio, Odorici Pietro, Piuri Marco, Polese Nello, Polli Paolo, Preziosi Costantino, Prignachi Valerio, Ratto Gaetano, Ravera Livio, Rinaldi Otello, Roncucci Massimo, Rubini Mirko, Sanfilippo Roberto, Santocchio Mario, Scarfone Gian Battista, Sebastiani Franco, Surace Vincenzo, Turchetto Fabio, Vagaggini Mauro, Viola Franco, Zanata Erich, Zaninelli Stefano. Direttore responsabile: Paolo Cremonesi Vicedirettore: Sergio Rossi Collaboratori: Eduardo Cagnazzi, Sergio D’Orazio, Franco Gimelli, Ubaldo Marra, Aristide Ricci, Sergio Rossi, Ingrid Zorn, Giovanni Kaiblinger, Maria Serra, Silvano Sarich, Fiorella Chiappelli, Domenico Scalfaro, Marco De Angelis, Salvo Ricco. Impaginazione: Stefano Salaroli Responsabile di redazione: Domenico Scalfaro Comitato consultivo: Castagna Ezio, Borrelli Arturo, Alessandrini Agostino, Allegra Filippo, Allocca Mauro, Balboni Michele, Barbarino Antonio, Benaglio Ambrogio, Benati Marco, Bertella Sergio, Bonaccorsi Filippo, Bonfanti Gabriele, Calizzano Pierluigi, Castagna Maurizio, Cavaliere Silvano, Cerchier Stefano, Ciccimarra Michele, Colazzo Biagio, Conte Claudio, Coppola Marcello, Corti Daniele, Crovato Andrea, De Angelis Angelo, De Iudicibus Gaetano, del Buono Amerigo, Dello Russo Pierluca, Di Pasquale Maximilian, Fabietti Pio, Falcone Maurizio, Fantetti Luigi, Filardo Vincenzo, Fratalocchi Alfredo, Gambato Gian Michele, Garatti Claudio, Gentile Sebastiano, Guerrini Giulio, Lozito Nunzio, Luccarini Pier Giorgio, Lucibello Francesco, Marcanio Benito, Marcelli Gianfranco, Mariani Michelangelo, Marino Marcello, Masola Stefano, Matichecchia Giovanni, Milanese Vincenzo, Orazzo Vincenzo, Peruzzi Mario, Piazza Mauro, Pocci Roberto, Poledrini Carlo, Porceddu Ettore, Preziosi Costantino, Proietti Mauro, Rampelotto Felix, Resconi Sergio, Rodighiero Paolo, Rovini Umberto, Rutolini Giuseppe, Sassoli Piero, Scarfone Gian Battista, Spirito Pietro, Spotti Mario, Valentini Michele, Vernengo Giovanni, Zampieri Giuseppe. 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Quando poi a farla è il quotidiano storico, più letto d’Italia, bè allora o c’è da far festa grande o da preoccuparsi moltissimo. Noi siamo molto combattuti tra questi due sentimenti opposti. Da una parte siamo, comprensibilmente, molto soddisfatti della bellissima inchiesta sul TPL pubblicata a fine luglio dal Corriere della Sera, dall’altra però il sorriso si spegne presto pensando che se siamo arrivati ad essere materia da prima pagina e da prima pagina del Corriere, vuol dire che stiamo messi molto, molto male. Ma di che ci meravigliamo? Noi l’allarme, anzi la profezia, l’avevamo lanciato tre anni fa all’inizio della crisi. Avevamo avvertito che se si fosse affermato il trend di tagli alle risorse del TPL che si stava prospettando nel 2010, si sarebbe arrivati a…esattamente il quadro fotografato nell’inchiesta del Corriere. E i risultati eccoli, rimettiamoli in fila: il 41% delle aziende ha i conti in rosso, rispetto al 32% del 2009, conti in rosso difficili da evitare visto il taglio complessivo delle risorse pubbliche di ben 1 miliardo di euro (- 15%) nell’ultimo triennio. E allora, come avevamo previsto, le aziende hanno dovuto tagliare il personale, che rappresenta il 60% dei costi (-2,46% la forza lavoro) , e alzare i costi dei biglietti (+10%), questo ha favorito il crollo dei passeggeri dovuto alla crisi(-16%) e di sicuro è diminuito e peggiorato il servizio a causa dell’azzeramento degli investimenti (da oltre 2,3 miliardi nel periodo 97-2001 ai 110 milioni nel periodo 2012-2015) con la conseguenza di far schizzare a 12 anni l’età media del parco mezzi rispetto alla media europea che contabilizza soli 7 anni di vetustà dei mezzi. Non ci piace fare il ruolo di Cassandra. Tanto più che Cassandra , pur profetando il vero, non è mai stata creduta da nessuno e ha pure fatto una brutta fine, lei e tutta la sua stirpe. A noi, invece, qualcuno ha prestato orecchio finalmente. Adesso speriamo che la storica inchiesta del Corriere serva a smuovere le acque e a risvegliare l’attenzione dei media, ma soprattutto faccia capire alla politica che è ora di darsi una mossa prima di lasciare a piedi gli Italiani. In che consista questa mossa abbiamo avuto modo di rappresentarlo, prima dello stop estivo, alla IX Commissione Trasporti della Camera, che per iniziativa del suo presidente, On. Meta, aveva intrapreso una indagine conoscitiva sul TPL in vista di rimettere in moto positivamente il settore. Le priorità sono tre: assicurare la stabilità e certezza del quadro regolamentare entro cui si muovono le aziende del TPL, sia pubbliche che private. Quindi basta con leggi omnibus per tutti i servizi pubblici locali, ficcandoci dentro per forza e contro ogni logica anche il trasporto pubblico. Basta con l’improvvisazione delle norme e la fatalità delle risorse. Fatalità nel senso che le aziende hanno vissuto fino a ieri senza sapere se e quanto avrebbero incassato, dagli enti di riferimento, i compensi previsti nei rispettivi contratti di servizio. Ora con le nuove regole del Fondo nazionale Trasporti le cose dovrebbero andare meglio, certo è che rimane ancora da colmare il buco di 1,5 miliardi che ancora mancano al Fondo. E poi ci sono gli investimenti. La macchina dell’industria, che costruisce, che pensa, che produce ed innova per il trasporto pubblico, va assolutamente rimessa in moto. E questo lo si può fare solo con un impegno forte dello stato centrale. Una volta raddrizzato il sistema, l’ideale sarà prevedere strutturalmente una quota per il rinnovo dei mezzi all’interno dei contratti di servizio. A noi sembra di sognare, eppure nel resto dell’Europa che funziona, succede così. Speriamo che la sindrome dell’imitazione colpisca i nostri politici Finito di stampare - Luglio 2013 La rivista viene stampata su carta ecologica. Marcello Panettoni Presidente ASSTRA TP Trasporti Pubblici 3 giugno 2013