La Galleria degli Strumenti del Conservatorio “Giuseppe

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La Galleria degli Strumenti del Conservatorio “Giuseppe
La Galleria degli Strumenti del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino
La Collezione di strumenti musicali, in gran parte restaurati ed esposti in modo da valorizzarne le
caratteristiche e salvaguardarne la conservazione, rappresenta un prezioso documento della vita
musicale della Città e della storia del Conservatorio e comprende 130 esemplari firmati da grandi
nomi della liuteria piemontese come Rocca, Guerra, Farotti, Oddone, Morano e celebri costruttori
di strumenti a fiato torinesi quali Palanca e Vinatieri.
Uno dei pezzi più rari è la spinetta ottavina Abel Adam, datata Torino 1698. Sono pochissimi gli
strumenti superstiti di questo costruttore e nessun altro presente in collezioni pubbliche italiane.
Oltre alla testimonianza della prestigiosa liuteria piemontese fra '800 e '900, la collezione vanta
alcuni importanti violini antichi d'autore,
La collezione è stata arricchita da importanti donazioni che l’hanno dotata di esemplari unici. La più
importante è quella della celebre violinista torinese Teresina Tua (1866-1956): spiccano un violino
antico con etichetta Antonio e Gerolamo Amati (1667), un violino di Leandro Bisiach ((1900), un
violino di Carlo Giuseppe Oddone (1926), nonché un prestigioso archetto appartenuto a Kreutzer.
Il Più prezioso degli strumenti appartenuti all Tua è il violino a firma Antonio Stradivari “Mond” del
1709.
Grazie ad una convenzione di comodato temporaneo tra il Conservatorio G. Verdi e la Fondazione
Torino Musei, la Galleria espone, inoltre, 26 strumenti musicali appartenenti al Museo d’Arte
Antica, da molti anni non esposti al pubblico. Fra questi, la firma di Carlo Guadagnini (1868-1916),
figlio del celebre Giovan Battista, i cui discendenti rimasero attivi nella nostra città per più di
centocinquant’anni, è presente su un mandolino a sei corde del 1809; Luigi Concone,
appartenente ad una importante famiglia di musicisti ed artigiani, per cinque generazioni al servizio
della corte sabauda come organari e cembalari è l’autore dell’arpa datata 1812. Un bel flauto
traverso reca il marchio di Carlo Palanca (1688-1783), fagottista della Regia Cappella e forse il più
importante costruttore italiano di strumenti a fiato nel XVIII secolo. Questo flauto è l’unico esempio
rimasto a Torino della sua copiosa e rinomata produzione.
Tra gli strumenti non “torinesi” merita una particolare menzione la tromba naturale di Jacob
Schmidt (1642-1720), recentemente restaurata.
Pezzi unici sono le sei trombe dell’Aida costruite da Ferdinando Roth, acquistate, con forte
probabilità, per un’esecuzione lirica dell’Aida nella stagione lirica 1874-75
Dal 2006 il Conservatorio ha aperto al pubblico l’esposizione della sua Collezione di strumenti
musicali in un nuovo asseto espositivo. La realizzazione del progetto espositivo e della campagna
di restauro si è resa possibile grazie al finanziamento della Fondazione Compagnia di San Paolo.