James Harrison: una storia straordinaria

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James Harrison: una storia straordinaria
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James Harrison: una storia straordinaria
Ci sono storie straordinarie.
Questa è la storia di James
Harrison, 74 enne australiano: il suo plasma ha
salvato due milioni di
bambini.
La notizia è stata pubbli-cata
sul sito dell’Adnkronos. La
sua eccezionale vicenda
parte nel 1954, quando un
gruppo di ri-cercatori ha
ritrovato nel-le sue vene un
prezioso anticorpo in grado
di cu-rare una forma di
anemia, la malattia di
Rhesus, che colpisce i piccoli
che hanno un gruppo
sanguigno diverso da quello
della propria madre, Rh-positivo e Rh-negativo. Grazie al
plasma di Harrison è
nato il vaccino salvavita anti
-D, in grado di rista-bilire
l’equilibro tra cellule immunitarie e plasmatiche per i
piccoli alle prese con questa
malattia. Un sangue raro e
preziosissimo, quello di
James, che lui ha donato
ben 984 volte, con un
appuntamento fisso ogni
due set-timane. Per un totale
di 2.200.000 vite salvate. Un
record che gli è valso il
soprannome di “uomo dalle
braccia d’oro” (a dire il vero
un soprannome non proprio
felice: richiama il noir di
Nelson Algren del 1950, da
cui fu tratto anche il film
“L’uomo dal braccio d’oro”
del 1954). Harrison racconta sulle pagine del britannico “Daily Mail”: «Non ho
mai pensato di smettere. Ho
iniziato a donare all’età di 18
anni, ma ho deciso di farlo a
14 anni, quando, dopo un
intervento chirurgico, ebbi
bisogno
di
ben
13
litri di sangue». Un’esperienza che segnò la vita di
Harrison e inevitabilmente,
quella di molti milioni di
bambini: «Stetti in ospedale
tre mesi e decisi allora di
diventare un donatore».
A livello nazionale la news
è stata ripresa dal quotidiano nazionale “La Re-
pubblica” il 24 marzo 2010.
Come riporta giustamente il
quotidiano fondato da
Scalfari, la storia di Harrison
fa riflettere. «Nonostante i
progressi della medicina,
delle scienze e della biochimica – si legge nell’intervista fatta dall’inviato agli
esperti Avis – l’uomo rimane
a tutt’oggi l’unica possibile
sorgente di sangue. Ci sono
malattie come leucemie,
talassemia,
trapianti
di
fegato e tutte le patologie
ematiche in generale, che
hanno sempre bisogno di
un
donatore.
Nessun
Ospedale è in grado di
assicurare alcuna terapia
trasfusionale
senza
la
preventiva disponibilità dei
volontari”.
Noi di Avis Comunale Cervia
lo ripetiamo sempre, ogni
donatore è unico. Non
importa quante volte si
dona, ma l’importante è
farlo: una vita aspetta un
semplice gesto: quello di
donare sangue.
E’ il regalo più bello che si
possa fare anche se non è
Natale.
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