1 N° 4/2016 - Rugby Reggio

Transcript

1 N° 4/2016 - Rugby Reggio
DIAVOLI
IN META
IN CAMPO
GUARDANDO
AVANTI
L’avversario
della settimana
F&M CUS Verona
A pagina 4
Willie Vaki
in campo
per vincere la SLA
A pagina 7
Le regole
del gioco
La mischia
A pagina 12 e 13
1
PERIODICO D’INFORMAZIONE
DELLA RUGBY REGGIO YOUNG
N° 4/2016
gennaio
2
CHI SOSTIENE I DIAVOLI DEL RUGBY REGGIO
SI MERITA IL PARADISO
Proprietario ed editore: Rugby Reggio Young, via Assalini nr. 7 - 42123 Reggio Emilia P.Iva 0244650351 Cod. Fisc. 9115320351
Legale Rappresentante: Corrado Catellani Direttore Responsabile: Antonella Gualandri
Editor: Michele Del Bene Errico
Sede del periodico e redazione del periodico: c/o Rugby Reggio Young, via Assalini nr. 7 - 42123 Reggio Emilia
Tipografia: Glamsuite di Angelo Savazzi – Via Salimbene da Parma 85, Reggio Emilia
Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 6/2015 del 15 ottobre 2015.
LA SFIDA
ULTIMO ATTO DELLA PRIMA FASE
Eccoci ritrovati nel 2016, un anno speciale per i
Diavoli ed i suoi tifosi, perché ricorrono i 70 anni
dalla fondazione del club. Ci ritroviamo sulle tribune della Canalina per assistere all’ultimo atto
della prima fase della stagione. E proprio i risultati di questa ultima giornata saranno decisivi per
definire chi sarà la squadra che si confermerà al
terzo posto della classifica ed accederà insieme
ai nostri Diavoli e al Colorno alla pool promozione.
Una sfida a due tra CUS Verona e Lumezzane,
che vede però favoriti proprio gli avversari odierni
dei rossoneri.
I giochi sono invece già definiti nel girone 3, quello
veneto contro cui dalla prossima domenica inizieranno le sfide che contano per centrare l’obiettivo
play off; le squadre che accedono alla pool promozione sono il Tarvisium, il Vicenza ed il Casale.
La compagine veronese arriva a questa ultima
giornata galvanizzata dalla fondamentale vittoria per 29 a 14 nello scontro diretto contro il Lumezzane, e da un girone di ritorno decisamente
migliore per i verdeblu, in quanto sono riusciti a
vincere tre delle quattro sfide disputate (sfiorando per un solo punto il successo anche contro
Colorno).
Masini e Mannato fanno avanzare il pallone
3
Caminati in meta nell’incontro con Valpolicella
I Diavoli si lasciano alle spalle un 2015 splendido,
dove hanno dominato il girone macinando punti
e vittorie. Su di loro sono puntati gli occhi di tutto
lo stivale, risultando infatti tra le ventiquattro formazioni della Serie A quella che sta fornendo le
migliori prestazioni.
Le statistiche dei rossoneri evidenziano nella prima fase la superiorità della compagine reggiana
e danno la giusta fiducia per iniziare il 2016 con
la volontà di lasciare il segno per festeggiare l’importante compleanno dei 70 anni della Società.
Non sarà certo facile perché Manghi e Signorini
dovranno fare i conti con le due brutte tegole cadute sulla squadra in meno di un mese, ovvero gli
infortuni al ginocchio di Tommaso Bricoli e Giacomo Torri. Due pesanti assenze per la seconda
fase, che influenzeranno sicuramente le dinamiche attuali della squadra, ma che non variano gli
obiettivi ambiziosi per cui i nostri Diavoli stanno
lottando con grinta e determinazione domenica
dopo domenica. Così con un occhio già rivolto
alla prossima fase anche oggi scaldiamo la voce
per sostenere i nostri ragazzi …come sempre
FORZA DIAVOLI !!!
4
gli avversari
IL CUS VERONA
La storia del Rugby Verona inizia alla fine degli anni
’50, prima con una formazione dedita al gioco a tredici. Solo alcuni anni dopo, nel 1962, il Verona vira
nella direzione del rugby a quindici, partecipando al
campionato di serie C. L’anno seguente la squadra
entra a far parte del CUS dell’epoca (denominato
Circolo Universitario Sportivo) dando così l’avvio ufficiale al CUS Verona Rugby nel ’63.
Verso la metà degli anni ’60 arriva la prima promozione in serie B, ma alcuni anni dopo il sodalizio
si interrompe, il Rugby Verona si stacca dal CUS e
prosegue il suo cammino in modo autonomo fino al
1983, quando la squadra ritorna nella famiglia del
CUS cittadino.
Oltre vent’anni in cui si alternano periodi di grandi
soddisfazioni e momenti di flessione, con tre soggiorni -frutto di tre promozioni- in serie B ed altrettante permanenze in C1. La retrocessione in serie
C1 nella stagione 1986/87 apre una fase discendente del club verdeblU che porta a dibattersi tra
C1 e C2 senza trovare la strada della risalita fino al
2001 quando, dopo un combattuto spareggio nei
play-off contro il CUS Catania, arriva la promozione
in serie B.
Nel 2004/05 il CUS Verona raggiunge la storica promozione in Serie A, i verdeblu vi rimangono per due
stagioni, poi ritornano per una breve parentesi in B
riconquistando la promozione in A nel 2009. Da allora il CUS Verona milita in questa serie, ed ha raggiunto lo scorso anno anche i play off promozione
per l’Eccellenza (persi poi entrambi contro il Recco).
Questa stagione la compagine cussina è stata spostata come Colorno nello stesso girone dei Diavoli,
ma ha avuto un avvio tra luci ed ombre, con solo
cinque vittorie al proprio attivo e quattro sconfitte,
che attualmente l’hanno portata ad essere sull’ultimo gradino del podio, ma senza la certezza dell’accesso alla pool promozione, che resta legato all’esito delle sfide di questa ultima giornata.
La maul veronese mentre impegna i nostri ragazzi
Girone 1
Junior Rugby Brescia
U.R. Prato Sesto
Acc. Naz. I. Francescato
Pro Recco Rugby
CUS Genova
AS Rugby Milano
Girone 3
Volteco Rugger Tarvisium
Rugby Casale
Rangers Rugby Vicenza
ASD Rugby Udine 1928
Valsugana Rugby Padova
Rugby Paese
PUNTI GIOCATE VINTE PAREG- PERSE DIFF
GIATE
29
28
26
25
15
6
9
9
9
9
9
9
6
6
5
5
2
1
1
0
0
1
2
0
2 25
3 -22
4 103
3 45
5 -47
8 -104
PUNTI GIOCATE VINTE PAREG- PERSE DIFF
GIATE
31
27
27
21
16
9
9
9
9
9
9
9
6
6
5
4
2
1
2
1
1
0
2
0
1 66
2 41
3 19
5 17
5 -10
8 -133
Girone 2
Conad Reggio
HBS Colorno
F&M CUS Verona
Patarò Rugby Lumezzane
Valpolicella R. 1974 ASD
CUS Torino R. asd
Girone 4
Unione R. Capitolina
Tosc. Aeroporti i Medicei
Gran Sasso Rugby
Primavera Rugby
CUS Perugia
CUS Roma
PUNTI GIOCATE VINTE PAREG- PERSE DIFF
GIATE
40
39
23
19
10
1
9
9
9
9
9
9
8
8
5
4
2
0
0
0
0
0
0
0
1
1
4
5
7
9
279
206
-11
-40
-102
9
9
9
9
9
9
6
6
5
5
2
1
1
0
0
1
1
1
SQUADRA DI CASA
VS
SQUADRA DI VISITA
Patarò Rugby Lumezzane
HBS Colorno
Valpolicella R. 1974 ASDV
CUS Torino R. asd
Conad Reggio
F&M CUS Verona
-332
PUNTI GIOCATE VINTE PAREG- PERSE DIFF
GIATE
32
31
26
26
11
7
LE PARTITE DEL FINE SETTIMANA
2 63
3 79
4 64
3 6
6 -90
7 -122
IL PROSSIMO TURNO (24/01/16)
SQUADRA DI CASA
VS
SQUADRA DI VISITA
da definire
da definire
da definire
da definire
da definire
da definire
LA PAROLA ALL’ALLENATORE
SPAZIO AI GIOVANI
5
Il campionato sta per entrare nel vivo. La prima fase che ci lasciamo alle spalle ci
ha visti protagonisti. Buoni risultati, leadership nel campionato, un ambiente che
cresce ogni giorno con tante famiglie e realtà del territorio che ci sostengono. Oggi
dobbiamo fare i conti con due infortuni importanti (Bricoli e Torri) che vanno ad aggiungersi a quello di Lorenzo Negri occorso nella fase pre campionato ma il rugby è
soprattutto gruppo e questi incidenti non cambiano di una virgola gli obiettivi della
squadra per questa stagione.
I ragazzi sono pronti a ritornare in campo contro il CUS Verona, per poi cominciare la seconda fase del campionato, quella che ci dovrà condurre ai play off. C’è
dispiacere per i ragazzi infortunati ma anche la consapevolezza che il gruppo ha
diversi giocatori intercambiabili e tanti giovani desiderosi di avere spazio e di giocare. Contiamo su tutti ma in particolare su questi nostri giovani perché la filosofia
del club è dichiarata: far crescere giovani di valore!
Roberto
Manghi
LA PAROLA AL PRESIDENTE
70 ANNI E NON SENTIRLI
Ancora una volta ci ritroviamo alla Canalina. Contiamo sul calore del nostro pubblico che non ci ha mai fatto mancare il proprio affetto. I Diavoli sono attesi da un
match che ha valore solo per l’avversario dato che la nostra qualificazione nella
pool promozione è cosa fatta, ma so per certo che i nostri ragazzi faranno onore
alla partita combattendo pallone su pallone e cercando di conquistare la vittoria
come sono soliti fare. Una vittoria sarebbe il modo migliore per riprendere il campionato e avvicinarci così a una seconda fase dove l’impegno dovrà essere massimo perché il club non ha mai nascosto le proprie ambizioni. Reggio si merita di
provare a fare il salto di categoria. Con questo intento è stata costruita la squadra:
la crescita è la parola d’ordine per tutti i progetti della società, tanto più quest’anno
nel quale ricorrono i 70 anni di vita del club. Un compleanno speciale da celebrare
degnamente!
Giorgio
Bergonzi
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STORIE OVALI
VAKI NELLA J9 RUGBY LEGENDS
Dal 1999 in diverse parti del mondo si disputano
le World Rugby Seven Series, ovvero una serie di
tornei internazionali di rugby a 7. Vi partecipano le
Nazionali di diversi paesi. Dubai, Sudafrica, Nuova Zelanda, Australia, USA, Canada, Hong Kong,
Singapore, Francia ed Inghilterra sono i luoghi in
cui quest’anno verranno disputate le World Rugby Seven Series. Attorno a questo importantissimo
movimento sportivo ci sono tanti eventi legati allo
sport ma non solo. Uno dei più importanti, a cui ha
partecipato come testimonial la nostra terza linea
Viliami Vaki, ex nazionale tongano ma ormai Diavolo
e reggiano d’adozione, è sicuramente il J9 World
Rugby Legends, organizzato il 4 e 5 dicembre dalla
J9 Foundation, la fondazione di Joost van der Westhuizen che da anni raccoglie fondi per combattere
le disabilità del neurone motore (MND, gruppo di
malattie a cui appartiene anche la SLA).
“Joost van der Westhuizen, atleta sudafricano, era
uno dei migliori mediani di mischia al mondo quando si è ammalato di MND - spiega Viliami Vaki - Per
questo motivo Joost ha creato questa fondazione
chiamandola J9 Foundation, con l’iniziale del suo
nome e il numero del suo ruolo, e ha deciso di raccogliere delle donazioni per combattere questa malattia. Ogni anno quindi per la J9, in occasione del
primo torneo di World Rugby Seven Series, viene
formata una squadra di ex giocatori di livello internazionale che partecipano al torneo con la maglia dei
J9 World Rugby Legends di cui io ho fatto parte”.
Avete quindi disputato il torneo di Dubai?
“Siamo andati fino a Dubai al World Rugby Seven
Series e abbiamo disputato il torneo - racconta Viliami Vaki - Io e Paul Griffen eravamo gli atleti italiani
nel team internazionale J9 World Rugby Legends.
Abbiamo disputato sei partite di altissimo livello e ci
siamo divertiti molto”.
J9 World Rugby Legends... Che cosa vuol dire essere una leggenda del rugby?
7
Viliami insieme ai compagni del team J9
“No World Rugby Legends in realtà è solo il nome
della squadra formata da ex giocatori internazionali,
ma non siamo delle leggende. Io sono solo un giocatore che ha avuto l’opportunità di partecipare a
questa bellissima manifestazione e di fare qualcosa
di buono>>.
Perché è importante legare il rugby alla beneficenza?
“Il principio cardine del rugby è il sostegno, nel nostro sport si passa sempre la palla indietro al compagno. Noi giocatori di rugby applichiamo questo
principio in tutto, così per noi diventa fondamentale
restituire qualcosa alla comunità che ci circonda,
sostenere chi è meno fortunato di noi. Un grande
giocatore, all’apice della sua carriera è stato fermato da una malattia che non gli permette di muoversi,
per quanto il cervello sia in grado di capire al 100%.
Con la sua fondazione vuole fare qualcosa di utile
per favorire la ricerca e aiutare moltissimi altri nella
sua condizione. Quello che noi possiamo fare quindi è sostegno, sostenerlo come se fossimo i suoi
compagni di squadra in questa partita durissima,
ma di gran lunga la più importante”.
A CONFRONTO
PALOMBA
MAGHENZANI
8
Nome
Francesco
Nome
Filippo
Soprannome
Palo
Soprannome
Rubens
Una frase celebre che ti descrive
La pazienza è la virtù dei forti
Una frase celebre che ti descrive
Vivi e lascia vivere
Il tuo cartone animato preferito
Dragonball
Il tuo cartone animato preferito
Toy Story
Il tuo piatto forte
Spaghetti al pomodoro
Il tuo piatto forte
Amatriciana
La canzone che ascolti prima della partita
Lights out
La canzone che ascolti prima della partita
Sacrilegius, ScHoolboy Q
Un pregio e un difetto di Filippo Maghenzani
Fa molto ridere, ma è troppo festaiolo
Un pregio e un difetto di Francesco Palomba
E’ un Don Giovanni, ma spesso dorme in piedi
A CONFRONTO
BERGONZINI
RIMPELLI
9
Nome
Tomaso
Nome
Davide
Soprannome
Tommy
Soprannome
Rimpo
Una frase celebre che ti descrive
Lavorare duro a testa bassa porta lontano
Una frase celebre che ti descrive
Vivi ogni giorno con il sorriso
Il tuo cartone animato preferito
Ken il guerriero
Il tuo cartone animato preferito
Griffin
Il tuo piatto forte
Filetto allo zenzero e arancia
Il tuo piatto forte
Amatriciana
La canzone che ascolti prima della partita
Hit hit hit one more, Hilltop Hoods
La canzone che ascolti prima della partita
Numb Ancore, Linkin’ Park
Un pregio e un difetto di Davide Rimpelli
E’ altruista, ma è magro
Un pregio e un difetto di Tomaso Bergonzini
E’ durissimo, ma ha i polpacci piccolissimi
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Progettiamo e realizziamo la struttura che desiderate
senza vincoli dimensionali e architettonici.
La nostra versatilità, adattabilità ed esperienza
ci permettono di rendere realtà i vostri sogni...
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I NOSTRI PROGETTI
ALLENARSI A MANGIARE BENE
Da anni il Rugby Reggio svolge attività educative
nelle scuole elementari e medie della nostra città. Lo
fa con istruttori qualificati che affiancano per alcune
ore all’anno le maestre e i docenti di scienze motorie
di diversi istituti cittadini e della provincia. Quest’anno il progetto educativo si allarga e alla tradizione
attività sportiva tesa a far conoscere il rugby a sempre più bambini e ragazzi si affianca un programma
di educazione alimentare per abituare i più giovani a
mangiare bene, elemento importante che contribuisce alla loro crescita sana, grazie alle competenze
di diversi esperti, tra cui il vice presidente del club
Castagnetti, professore universitario specializzato
nell’agroalimentare .
Secondo un recente studio condotto sulla popolazione infantile dell’Emilia Romagna è risultato che il
25,4% dei bambini di 9 anni è in eccesso ponderale.
Reggio Emilia ha il dato peggiore a livello regionale
ed è sotto agli occhi tutti il forte legame che esiste
tra situazioni di sovrappeso nell’infanzia e una cattiva alimentazione. Anche per questa ragione Rugby Reggio ha deciso di allargare il proprio raggio di
azione dalla pratica sportiva, che resta fondamentale, alle buone abitudini alimentari.
Con il sostegno di due partner importanti come il
Consorzio del Parmigiano Reggiano e il laboratorio
Castagnetti consegna il Parmigiano al presidente del Saint Raphael
11
La Dott.ssa Giusti insieme ad alcuni atleti reggiani
medico Spire, il nostro club sta avviando questa attività che si costituirà di due step: il primo, informativo, vedrà incontri tra la biologa nutrizionista Jessica
Giusti di Spire e le famiglie dei tesserati, in particolare quelle dei bambini del minirugby, sugli accorgimenti utili a un’alimentazione sana che favorisce
uno sviluppo psicofisico positivo. Al contempo, l’educazione alimentare entrerà anche nel tradizionale
“Terzo Tempo” dei mini atleti che sarà a base di parmigiano reggiano grazie al allo snack MITO, utile per
recuperare le energie che si consumano in campo.
LE REGOLE DEL GIOCO
BASSI, LEGA E VIA...
Aiutare la comprensione del rugby. Con questo intento iniziamo a trattare alcuni “fondamenti” del nostro sport. Partiamo dalla mischia, che è sicuramente un’esclusiva della palla ovale, cuore dello sport di
squadra per eccellenza. Ce la spiega Luca Vezzani,
allenatore specializzato nel reparto degli avanti.
“Tecnicamente la mischia è la fase di conquista del
pallone. Avviene su decisione dell’arbitro dopo una
infrazione non grave come ad esempio un avanti o
quando la palla non è più giocabile all’interno di una
maul. È l’espressione del gioco del rugby perché è
un insieme di forza, tecnica e coesione da parte di
tutti gli 8 giocatori coinvolti che lavorano come un
solo corpo”.
Come funziona una mischia?
“Prima ci sono le legature: più sono unite e più è
salda la mischia che spingerà in modo più forte e
omogeneo. Quando il mediano inserisce la palla
nella mischia, il tallonatore della squadra che ha la
palla in mezzo ai piedi deve cercare di spingerla con
i piedi indietro, verso le seconde linee evitando che
l’avversario lo anticipi. La mischia sembra una lotta degli avanti, in realtà la prima linea è un ammortizzatore per le seconde e terze linee. Non è tutta
una questione di forza, c’è anche molta tecnica e
tanta psicologia perché quando riesci a dominare il
confronto fisico hai già messo le basi per vincere la
partita. Infine ci sono le terze linee, formate da due
flanker laterali e il numero 8 che chiude la mischia,
colui che insieme al numero 9 fa ripartire il gioco,
ripartendo con la palla in mano o lasciandola al mediano”.
Qual è la differenza tra avere il possesso del pallone
e non averlo?
“Quando la mischia è tua, materialmente hai un giocatore in meno che spinge visto che il tallonatore
deve tallonare, ma hai il controllo del pallone grazie
al mediano di mischia. Le fasi della mischia sono
tre: bassi, lega e via, fase dove si va a contatto,
12
Un esempio di “mischia efficace”
partendo da una distanza di appena 15 o 20 cm.
Non si può introdurre subito, ma bisogna aspettare
il cenno o il tocco dell’arbitro quando la mischia è
stabile”.
Cosa pensa della nuova mischia?
“La nuova mischia è molto buona, richiede tempo
per apprendere bene la tecnica. Un pilone arriva ad
essere completo intorno ai 25 o 28 anni di età. Per
questo ruolo si lavora molto sulla pesistica, ecco
perché bisogna aver compiuto 18 anni per poter
giocare in una squadra seniores”.
Come fanno gli avanti ad essere sempre coordinati?
“Comunicano continuamente. Nella mischia ogni
ruolo è differente. Il pilone sinistro e destro per
esempio sono fisicamente e tecnicamente diversi.
A livello internazionale addirittura sono distinti anche in lista gara. Il tallonatore deve avere una buonissima manualità e rapidità, quasi come una terza
linea. Il numero 8 invece è una via di mezzo tra i
flanker, veloci e reattivi, e le seconde linee, forti e
grandi placcatori”.
LE REGOLE DEL GIOCO
MENO FORZA, PIU’ TECNICA
Negli ultimi anni la mischia è stata al centro di numerosi cambiamenti del regolamento che l’hanno modificata profondamente. Abbiamo voluto capire da
chi è in prima linea in ogni partita come le modifiche
di questo fondamentale del rugby hanno cambiato
il modo di viverla in campo.
“Innanzi tutto si è deciso apportare un cambiamento nelle regole per aumentare la longevità in termini
di età del pilone, evitando i forti impatti che prima
andavano a gravare sulla schiena delle prime linee
- spiega Luca Redolfini, pilone rossonero che ha
militato anche in Celtic League con le Zebre - Prima c’era più distanza tra le spalle degli avversari e
l’impatto era molto più incisivo sulla schiena. Poi c’è
l’elemento mediatico: così le mischie durano di più
e sono molto più combattute; c’è un contest maggiore tra le due parti che lottano per il possesso”.
Questi cambiamenti come si traducono nell’atto
della spinta?
“Avendo meno spazio per la spinta, la posizione
di partenza permette meno facilmente di ritrovare
quegli angoli di spinta che servono a equilibrare o
squilibrare l’avversario. Prima determinanti affinché
la mischia fosse vincente potevano essere la spinta
e il peso, un ingaggio fatto bene poteva già fare la
Il tallonatore ed i due piloni compongono la prima linea
13
differenza, ora invece conta molto di più la tecnica.
Fisicamente inoltre l’impegno è aumentato. Il pilone
ha una caratteristica fisica molto pronunciata, inoltre anni fa la metamorfosi di questi ruoli portava gli
atleti ad essere più grossi ed alti. Ora i giocatori più
piccoli sono più avvantaggiati per un basso baricentro e un maggior equilibrio”.
E per quanto riguarda il gruppo degli avanti cosa
cambia?
“Fa più la differenza la completa unione della mischia. Tutti devono dare la spinta insieme. Se la mischia è giocata solo dalle prime e seconde linee, si
sente che mancano le terze, quindi è fondamentale
che tutti agiscano in modo coordinato. Ora l’atto
della mischia ha inizio con dei movimenti di assestamento, si aspetta l’introduzione che avviene solo
quando le due fazioni sono stabili, mentre prima i
tempi erano più brevi ed era più semplice riuscire
a vincere. Un’altra grande differenza è che la palla
non viene più tallonata poiché diventa difficile spostare gli appoggi per il tallonatore che altrimenti perderebbe la pressione. C’è quindi una maggior coordinazione tra tutti gli avanti e una particolare cura
del dettaglio. La mischia è più tecnica, maliziosa,
bisogna avere la giusta sensibilità per capire cosa
fare per mantenere la stabilità dell’azione e tutti devono essere sincronizzati in questo, come un unico
movimento nella stessa direzione. È fondamentale essere ricettivi ed essere efficaci in prima linea
nell’uno contro uno”.
VITA DA CLUB
TUTTI IN PISTA AL CORALLO
La sera dell’antivigilia alla discoteca Corallo di Scandiano si è svolta la tradizionale Festa di Auguri del
club, che ha coinvolto tutte le squadre della società rossonera, dall’under 6 alla formazione seniores
della Conad Reggio e gli Old Beck’s.
Un Terzo Tempo in stile natalizio aperto a tutte le
famiglie dei tesserati per salutarsi prima del Natale
insieme agli allenatori, i dirigenti ed ai tanti atleti, che
ha lasciato spazio anche ai brindisi, a tanta musica
con il dj Moreno Bazzinotti e al patron di Valorugby,
l’imprenditore Enrico Grassi.
Un grazie sincero per il successo di questa bella serata va a tutte le famiglie dei nostri tesserati sempre
impegnate a sostenere le varie attività del club.
14
IL NOSTRO ORGOGLIO
15
CIAO SAMU!
La scorsa settimana è scomparso a soli 14 anni Samuele Colacino, un ex Diavoletto che si avvicinò al
rugby con il nostro club, frequentando per diversi
anni il centro di avviamento di Taneto di Gattatico prima di trasferirsi, per comodità, a Parma.
Il Rugby Reggio tutto si stringe in un grande abbraccio alla famiglia in questo terribile momento. Noi
vogliamo ricordare Samuele così, con la sua divisa
rossonera e con la sua squadra di allora, per il suo
entusiasmo e per la passione che metteva in campo.
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FACCE DA DIAVOLETTI