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MICHELLE HUNZIKER
HO SCELTO LA STRADA DELL’UMILTÀ
SAMUEL LE MIE PASSIONI?
ROBERTO VACCA
I SUBSONICA, LA MUSICA E
TORINO
EVENTI
BENVENUTI IN CASA JUVE
EVENTI
MUSEO DELL’AUTOMOBILE, NON
SOLO STORIA E INNOVAZIONE
Pubblicazione quadrimestrale Numero XVII - giugno 2011
PLUS MAGAZINE
DEBORA CAPRIOGLIO
RIDI CHE TI PASSA!
SUPERARE IL DECENNIO DEL CIGNO
NERO GRAZIE ALLA SCIENZA E ALLA
TECNOLOGIA
RECENSIONI LIBRI, FILM, FUMETTI, MOSTRE, MUSICA E TEATRO
MAPPAMONDO STORIE
DI VIAGGI E VIAGGIATORI: RAPA NUI
Michelle Hunziker
SHOES, BAGS AND ACCESSORIES
Via Principi d’Acaja 31/a - Torino
telefono 011 4333669
[email protected] – www.saisha.it
17
FORMAZIONE • HOBBY E PASSIONI • COMUNICAZIONE E IMMAGINE • MEDICINA E SALUTE • BENESSERE
GUSTI E PIACERI • IDEE E SERVIZI • MODA: “WALKING ON SUNSHINE” • SPORT E TEMPO LIBERO • GLI
ESPERTI RISPONDONO • LA PAROLA AI LETTORI • CONFERENZE • CONVENZIONI • GITE • BIGLIETTERIA
Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero
IN QUESTO NUMERO
Periodico quadrimestrale dell’Associazione
Fabi Plus per la cultura e il tempo libero
02
06
Numero 17 - giugno 2011
Reg. presso il tribunale di Torino
n. 5919 dell’8/11/2005
Protagonisti
Samuel: Le mie passioni? I Subsonica, la musica
e Torino
10 Eventi
Benvenuti in casa Juve
PLUS MAGAZINE
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
www.fabiplus.org/plusonline/
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Copertina
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18
22
Eventi
Museo dell’Automobile: Non solo storia e innovazione
Protagonisti
Debora Caprioglio: Ho scelto la strada dell’umiltà
52
6
0
Recensioni
Tecnofuturo
Direttore editoriale
Paola Gomiero
Direttore responsabile
Mauro Bossola
Michelle Hunziker: Ridi che ti passa!
Roberto Vacca: Superare il decennio del Cigno Nero grazie alla scienza e alla tecnologia
Libri, film, fumetti, mostre, musica e teatro
Mappamondo Storie di viaggi e viaggiatori: Rapa Nui
Caporedattore
Pietro Gentile
Segreteria di redazione
Milena Lagnese
Photo editor
Alessandro Lercara
Cosimo Torraco
Hanno collaborato a questo numero:
Dario Migliardi, Felice Minoletti, Barbara Odetto,
Giovanna Raballo, Mariangela Salvalaggio,
Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi, Lucio Valetti
Fotografie
Uff. stampa Cus Torino, Uff. stampa Comitato Italia 150,
Giulia Caira, Sergio Pitamiz, Pietro Gentile, flickr.com.
Pubblicità
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Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
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San Mauro Torinese
La redazione non si assume alcuna
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È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto
d’autore ogni forma di riproduzione dei
contenuti di questa rivista, compresi gli
spazi pubblicitari, senza autorizzazione
scritta dell’editore.
In copertina
Michelle Hunziker
LE RUBRICHE
29
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32
39
42
44
46
58
78
80
Formazione
Hobby e Passioni
Comunicazione
e Immagine
Medicina e Salute
Benessere
Gusti e Piaceri
Idee e Servizi
Moda: “Walking on sunshine”
Sport e Tempo libero
Gli esperti rispondono
La parola ai lettori
LE PROPOSTE
68
70
76
77
Conferenze
Convenzioni
Gite
Biglietteria
...parliamo
di
Paola Gomiero
direttore Fabi Plus
Elegante, semplice, snob, affettata, minimale, eccentrica, dispendiosa, leggera.
La moda ha sempre un ruolo da protagonista. Sentiamo spesso parlare di moda: riviste,
tv, internet. Dopo decenni di ribellione e voglia di essere alternativi, la moda ci rappresenta e
comunica i nostri desideri. E non solo sulle passerelle, ma ovunque.
Chi considera la moda solo un fenomeno frivolo sottovaluta l’importante ruolo economico
dietro il quale opera un mondo di professionalità qualificate. Possiamo addirittura affermare
che l’immagine dell’Italia contemporanea è profondamente segnata dall’industria della moda,
divenuta un’icona culturale, un elemento di stile, un viver bene che coniuga sicurezza e distinzione e ancora un esempio del Made in Italy a livello planetario.
Il settore moda coinvolge stilisti e produttori, distributori e intermediari culturali e noi
contribuiamo, con il nostro modo di vivere, senza sosta, a renderne i confini sfumati e affascinanti. I consumatori non sono solo i destinatari passivi del prodotto finito ma concorrono,
soprattutto nelle fasce più giovani, a creare lo stile, l’espressione, l’immagine: fanno tendenza,
in particolare nelle grandi città.
Oggi la moda è un universo sempre più complesso e articolato; oltre ai modelli irraggiungibili dell’alta moda ci sono le infinite varianti volte a soddisfare le esigenze di ognuno.
I grandi stilisti sostengono che la moda va oltre la crisi: nonostante ci sia meno denaro da
spendere, la gente non smette di sognare.
E allora sogniamo, con una serie di pagine dedicate espressamente alla bella stagione ed
alle nostre affezionate lettrici e sicuramente le immagini saranno apprezzate anche dai nostri
cari lettori!
Torino - Piazza Solferino
fontana delle
quattro stagioni: l’estate
(foto [email protected])
Buona estate
[email protected]
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | EDITORIALE
01
COPERTINA
di BARBARA ODETTO
Ridi che
BIONDA, OCCHI GRANDI, FISICO DA MODELLA E NATURALMENTE UNA BOCCA CHE SA REGALARE SORRISI. QUESTA
È MICHELLE HUNZIKER, UNA SHOW GIRL CHE NON HA ATTEGGIAMENTI DA DIVA, MA CHE INCARNA PIUTTOSTO LA
RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO, L’AMICA CHE OGNI DONNA VORREBBE AVERE PERCHÉ LA GIUDICA RASSICURANTE
E LA FIDANZATA CHE OGNI UOMO SOGNA VICINO PERCHÉ BELLISSIMA. MA QUESTA GIOVANE SVIZZERA CON CITTADINANZA ITALIANA NON È SOLTANTO AFFASCINANTE: MADRE NATURA LE HA REGALATO ANCHE L’INTELLIGENZA E IL
SENSO DELLA MISURA. ECCO PERCHÉ IN TANTI ANNI NON È MAI STATA AL CENTRO DI SCANDALI O POLEMICHE. DOPO
IL MATRIMONIO CON IL CANTANTE EROS RAMAZZOTTI, LA NASCITA DELLA FIGLIA AURORA E – TEMPO DOPO – LA SEPARAZIONE DAL MARITO, MICHELLE NON HA PIÙ VOLUTO PARLARE DELLA SUA VITA PRIVATA. IN COMPENSO, QUELLA
PROFESSIONALE È NOTA A TUTTI ED È RICCA DI SUCCESSI.
02
COPERTINA
D
LA SUA NON È UNA RISATA FALSA
O SGUAIATA, MA SOLARE E CONTAGIOSA. È
IL SORRISO DI CHI DALLA VITA
HA AVUTO TANTO E NE È CONSAPEVOLE, MA
VIVE IL SUCCESSO CON INTELLIGENZA
E SENZA SUPERBIA.
opo gli esordi come modella – Riccardo Gay la seleziona per
le sfilate di Giorgio Armani, Rocco Barocco e La Perla – negli anni novanta la giovanissima Hunziker diventa testimonial di una nota marca di
biancheria intima e il suo lato B fa capolino sulle pagine dei giornali e
sui manifesti pubblicitari di tutta Italia. Tempo dopo esordisce in televisione con Paperissima Sprint di Antonio Ricci e successivamente conduce il programma pomeridiano Colpo di fulmine. La fama raggiunta in
Italia la fa conoscere anche in Germania e in Svizzera, dove diventa la
protagonista di programmi televisivi di punta. Tornata nel Bel Paese,
Michelle si divide tra TV, sit-com, cinema e teatro riscuotendo sempre
grande favore da parte del pubblico.
Tra i tanti programmi che la vedono nel ruolo di “padrona di casa” ricordiamo Nonsolomoda, Donna sotto le stelle al fianco di Gerry Scotti, Zelig
con l’irresistibile Claudio Bisio, Scherzi a parte e ancora Festivalbar e
Striscia la notizia nella quale affianca Ezio Greggio. Nel 2005 si cimenta come attrice nella sit-com Love Bugs insieme a Fabio De Luigi, ma
sono gli show il suo vero cavallo di battaglia. Dopo Chi ha incastrato lo
zio Gerry? accanto a Scotti, conduce le edizioni 2006 e 2008 del Gran
premio dello spettacolo insieme con Pippo Baudo e il Festival di Sanremo targato 2007, sempre con Baudo. La sua professionalità la rende
la collega ideale, per questo molti uomini dello spettacolo la scelgono
ripetutamente come partner.
Anche la Hunziker, come molte show girl, si fa tentare dal grande schermo e partecipa a diversi film, tra i quali i cine panettoni firmati da Neri
Parenti: Natale in crociera del 2007, Natale a Rio nelle sale nel 2008 e
Natale a Beverly Hills nel 2009, ogni volta al fianco di Christian De Sica.
ti passa!
Inoltre è sua la voce del simpatico ippopotamo in gonnella di nome Gloria nel film d’animazione Madagascar della DreamWorks Animation.
Infaticabile e curiosa, Michelle si cimenta anche in campo musicale e
nel 2006 pubblica per l’etichetta discografica Sony BMG il singolo From
Noon Till Midnight, anticipo del suo primo album intitolato Lole in ricordo del soprannome che le aveva dato il papà quando era piccola. Il disco
esce però solo in Germania, Svizzera e Austria. Dopo un’incursione nel
mondo delle sette note, questa donna energica e vulcanica approda al teatro. Nel 2005 il regista Saverio Marconi la vuole come protagonista nel
musical Tutti Insieme Appassionatamente della Compagnia della Rancia
ed è subito un successo, tanto che la piéce registra oltre 60.000 presenze. Nel 2007 è la volta
di Cabaret, nuovamente prodotto dalla Compagnia della Rancia e diretto da Saverio Marconi.
Nel dicembre 2010, invece, si misura con lo
spettacolo autobiografico Mi scappa da ridere,
in calendario anche nel 2011 nei teatri italiani
e che registra una buona accoglienza da parte
del pubblico.
Benché abbia solo trentaquattro anni, Michelle ha già ottenuto moltissimi riconoscimenti
che vanno dalla piastrella del Muretto di Alassio
autografata a premi di grande prestigio destinati non solo ai programmi che ha condotto,
ma anche a lei. Nel 2001 ha ricevuto il Premio
Regia Televisiva come personaggio rivelazione dell’anno mentre nel 2003, nel 2005 e dal
2007 al 2009 come personaggio femminile
dell’anno. Il segreto del suo successo è sem-
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | COPERTINA
03
COPERTINA
plice: alla bellezza unisce la simpatia e la professionalità. Non solo: la
Hunziker è una donna che si impegna con serietà nel suo lavoro e che
seleziona con attenzione le proposte che le vengono offerte. Non ha bisogno di apparire sempre e comunque, perché crede nella qualità più
che nella quantità.
Di recente l’abbiamo intervistata prima di una puntata di Striscia la notizia per conoscere qualcosa in più su di lei e sul suo mondo.
Nella tua carriera ti sei cimentata in diversi campi: quale ti ha regalato
più soddisfazione?
Difficile dirlo. Amo il teatro perché mi permette di avere un riscontro
diretto con il pubblico, ma la televisione mi ha dato tantissimo e non
smetterei mai di farla. Il cinema, la TV, il palcoscenico sono dimensioni
diverse con una bellezza ed un’intensità differente, ma ognuna di loro
ha aspetti unici e intriganti.
A proposito di teatro, qual è il tema di “Mi scappa da ridere”?
Si tratta di un racconto autobiografico nel quale parlo di me, di quello
che amo e dei sogni che avevo da bambina. La mia intenzione è di descrivermi con serietà e raffinatezza, ma Trupolo – il peluche al quale
dà la voce il Mago Forest – mi ostacola in maniera buffa. Tramite lui
vengono svelati aneddoti divertenti e, perché no, anche un po’ imbarazzanti. Ai monologhi alterno momenti di canto e ballo, ma il cuore dello
spettacolo è la voglia di ridere e di far sorridere. La piéce è stata scritta
insieme con il regista Giampiero Solari e con Riccardo Cassini, Francesco Freyrie e Piero Guerrera. La mia idea era creare una sorta di laboratorio sperimentale che unisse suoni, ballo, luci, parti recitate e cantate,
ma soprattutto tanta ironia. Spero di esserci riuscita. I complimenti del
pubblico mi fanno credere di sì.
04
Nello spettacolo canti, hai in programma un
altro cd?
Assolutamente no (ride). La musica è una vibrazione bella e intensa, ma non mi sento una
cantautrice. Sto studiando per imparare a modulare la mia voce e per regalare ad ogni nota il
giusto colore, perché per me le note sono come
un arcobaleno.
Quanto è importante ridere?
Tantissimo. Per me è terapeutico e infatti sorrido anche quando sono triste o in difficoltà.
A proposito di difficoltà, tu sei stata vittima di
stalking.
Da quell’esperienza ho imparato quanto possa
essere sola una donna di fronte a certi abusi,
anche solo psicologici. Ho capito che la giustizia ha dei tempi troppo lunghi e che dovevo
fare qualcosa non solo per me, ma per tutte
quelle vittime che si trovavano nella mia stessa
condizione. Insieme all’avvocato Giulia Bongiorno ho fondato Doppia Difesa, una fondazione onlus della quale sono presidentessa. Lo
scopo è aiutare su più fronti le vittime di discriminazioni e violenze.
Qual è il tuo rapporto con gli uomini?
Questa esperienza ha sicuramente lasciato un
COPERTINA
segno, ma non è per questo che sono single.
Il mio successo mi fa apparire troppo forte e
indipendente, per cui gli uomini scappano.
L’amore della tua vita?
Mia figlia Aurora, senza ombra di dubbio.
Sono legata alla famiglia, ma anche a due donne che mi stanno accanto da anni con affetto
sincero e con le quali divido la mia casa.
Sei stata definita una show girl come Raffaella
Carrà o Loretta Goggi. Tu come ti giudichi?
Loro erano il simbolo della perfezione perché
sapevano ballare, cantare, presentare. Erano artiste complete, donne forti che lavoravano con
impegno e che sapevano dominare la scena. Io
ho ancora molto lavoro da fare per raggiungere
la loro professionalità.
Tra i vari settori nei quali ti cimenti c’è anche
la pubblicità. L’ultima fatica in tal senso è lo spot
per una compagnia telefonica.
Ricevo spesso proposte di commercial e seleziono quelle che più mi rappresentano. Ho
accettato di girare questo spot non solo perché
si tratta di una telefonia importante, ma anche
perché attribuisce valore alla famiglia. Sia io
sia il marketing volevamo puntare sulla simpatia e sul calore, desideravamo trasmettere il
concetto di casa.
Nella tua carriera hai sempre fatto scelte oculate. Sei soddisfatta o rimpiangi di aver detto
qualche no?
Non recrimino su nulla. Nella mia professione
ho sempre puntato sulla qualità e sulla possibilità di rivolgermi alla famiglia. Lavorando
soprattutto in televisione so che tutti devono
poter guardare la TV: dai bambini agli anziani.
Per questo credo sia importante il valore dei
messaggi che trasmetto.
Che rapporto hai con la moda?
Mi piace, ma non ho buon gusto. Per questo
mi faccio consigliare da chi se ne intende e sa
scegliere al posto mio. Amo andare alle sfilate,
ma non ho tempo per i troppi impegni. Tra i
miei stilisti preferiti ci sono Giorgio Armani e
Ralph Lauren.
Un sogno nel cassetto?
Sono piena di sogni. Ad esempio mi piace immaginarmi di nuovo mamma.
Che cos’è per te l’amore?
Il motore della vita, l’elemento che ci permette
di vedere tutto bello e perfetto. Sarebbe un peccato non amare.
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | COPERTINA
05
PROTAGONISTI
SA
IN TOUR PER LA PENISOLA
SINO A FINE AGOSTO, I SUBSONICA STANNO REGISTRANDO UNA SERIE DI SOLD OUT A
TUTTI I CONCERTI. LA LORO
ULTIMA FATICA MUSICALE
PIACE E RISCUOTE OVUNQUE
SU
BS
GRANDI SUCCESSI DI PUBBLICO E CRITICA. MERITO
DELLO STILE TIPICAMENTE
SUBSONICA E MERITO DELLA
PERSONALITÀ DI OGNUNO DI
LORO. PERCHÉ, COME SOTTOLINEA SAMUEL, SONO CINQUE TESTE PENSANTI E NON
CERTO UNA BOY BAND.
06
PROTAGONISTI
ABBIAMO INCONTRATO IL CANTANTE DEI
SUBSONICA PER FARE IL PUNTO SULLA MUSICA
A TORINO E IN ITALIA. PER PARLARE DI EDEN,
IL NUOVO DISCO DELLA BAND, MA ANCHE DI LUI....
le mie passioni?
I Subsonica,
la musica e Torino
MUEL
N
di BARBARA ODETTO
foto di Giulia Caira
ati musicalmente nel 1996, i Subs ad oggi hanno all’attivo sei album registrati in studio per un totale di oltre
400.000 copie vendute e un certo numero di riconoscimenti quali il Premio Amnesty Italia, l’MTV Europe Music Award, il Premio Italiano della Musica, l’Italian Music Awards e il
Premio Grinzane Cavour. Nei momenti di pausa tra un cd e l’altro
ognuno di loro si dedica ad iniziative personali: Max Casacci cura
la direzione artistica del Traffic Torino Free Festival, Ninja gira l’Italia con il progetto musicale Ellen Ripley, Boosta spazia dai dj set alla
televisione passando per l’editoria e in questo caso è sia autore di
romanzi sia fondatore della casa editrice Add insieme con Andrea
Agnelli e Michele Dalai. Samuel, infine, è l’anima del Krakatoa dj
set insieme a Pisti e con Pierfunk e lo stesso Pisti ha fondato i Motel Connection, un collettivo che in oltre dieci anni ha realizzato la
colonna sonora del film Santa Maradona di Marco Ponti e di A/R
Andata + Ritorno, sempre dello stesso regista. I Motel hanno pubblicato anche tre album dei quali l’ultimo, H.E.R.O.I.N., è uscito
nel marzo del 2010 ed ha avuto un ottimo riscontro.
Tornando a loro, ai Subs, in Eden hanno cambiato stile ed hanno
virato al pop senza per questo banalizzare i concetti e le sonorità
che li distinguono nel panorama musicale italiano, come ci racconta Samuel.
Ci parli di Eden?
Il disco può rappresentare la biografia di chi cerca di sfuggire alle
nevrosi metropolitane di oggi. Rispetto agli album precedenti ci
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | PROTAGONISTI
07
PROTAGONISTI
per scrivere Benzina Ogoshi abbiamo chiesto il
loro intervento ed ecco perché sul nostro sito
interagiamo spesso con loro.
Com’è la musica oggi in Italia?
C’è molta produzione commerciale. Non critico nessuno perché si tratta di scelte personali
e ogni artista ha il suo stile e il suo pensiero.
I Subsonica, ad esempio, sono spesso in radio,
ma non in televisione. È una scelta che abbiamo fatto e che portiamo avanti con coerenza,
ma non per questo giudichiamo chi invece non
la pensa come noi.
Subsonica e Torino: è amore?
sono molte ballate perché ci sentiamo, per certi versi, più solari di un tempo. Per scrivere Eden non ci siamo messi fretta: rispetto agli altri album
non avevamo una scadenza serrata che ci costringeva a vivere in sala di
incisione giorno e notte e così abbiamo deciso di ritrovarci una settimana
al mese nel corso del 2010 a casa di Ninja, lontano da Torino. Il progetto
ha preso vita lentamente e ad ogni sessione ognuno di noi ha portato la
sua esperienza e la sua creatività.
Quali brani senti più tuoi?
Difficile dirlo, perché mi piacciono un po’ tutti. Istrice racconta il nostro
amore per Torino, una città che ci appartiene intimamente, mentre Il diluvio riprende certe sonorità già sperimentate in Amorematico. Mi diverte
Benzina Ogoshi perché abbiamo interagito con i fan e abbiamo chiesto
loro di dirci cosa non sono riusciti a fare nella vita: noi, da parte nostra,
abbiamo inserito il ritornello: Non siete riusciti a bissare Microchip emozionale. Sul sole vuole essere un pezzo orecchiabile che parla di disimpegno perché a volte abbiamo bisogno di staccare la spina, mentre Il diluvio
descrive un amore all’ombra delle rivolte studentesche all’epoca della
Pantera, negli anni ottanta. In La funzione, infine, collaborano con noi i
Righeira, mitica band torinese del passato.
Eden è decisamente diverso dagli altri album. Quanto è difficile creare
nuovi sound dopo tanti successi?
Se consideri che collaboriamo da quindici anni, in effetti realizzare sonorità diverse non è così immediato. Per farlo abbiamo usato un meccanismo artistico che serve a rimettere in circolo le idee. Abbiamo eliminato
idealmente tutti gli album già pubblicati, come se non li avessimo mai
scritti, e abbiamo ricominciato tutto da capo. È un inganno creativo per
evitare che certe abitudini legate alla scrittura dello strumento si ripetano
e banalizzino il nostro lavoro. Per Eden all’inizio non è stato facile perché,
dopo tanti anni, certi suoni ci appartengono profondamente, ma alla fine
la musica ha avuto la meglio.
Come sta andando il tour?
Molto bene. Le date sono praticamente sold out e ne siamo fieri perché nei
live diamo il meglio di noi. I fan lo sanno e infatti ci seguono e ci trasmettono grande energia. Ad aprile, nella data di Torino, erano in 12.000 al
Palaolimpico e abbiamo sentito tutto il loro affetto.
Rispetto ad altri artisti voi avete un rapporto stretto con i fan.
Abbiamo creato un legame intelligente, cercando di rapportarci con loro
in maniera diretta e non da artisti. Non ci sentiamo superiori, ecco perché
08
Un grande amore. La città è in tutti i nostri
album perché ci offre tante storie da raccontare. Noi siamo nati musicalmente in un periodo di grande fermento nel quale Torino stava
cambiando, voleva svecchiarsi, e persone che
un tempo non si sarebbero mai incontrate venivano a contatto perché frequentavano i club
dei Murazzi e seguivano i live set di elettronica.
La nostra è una città chiusa, che nasconde la
sua vera anima e che tende a proteggere i suoi
abitanti. Nei testi descriviamo questi aspetti ed
emerge chiaramente il forte legame che abbiamo con il capoluogo, perché siamo orgogliosi di
essere torinesi.
Quale parte della città senti più tua?
I Murazzi con i suoi club e Piazza Vittorio con
i locali e i dehors. Anche San Salvario sta diventando un quartiere interessante, ricco di fermento artistico e culturale.
Oltre alla tua musica, quale ti piace?
La dance, l’elettronica, il reggae, il jazz. Non
saprei scegliere. Tutti questi generi hanno influenzato il mio stile e li ritrovi nelle sonorità
dei Subsonica, dei Motel Connection e nelle tracce che propongo negli eventi Krakatoa. Tra i
cantautori italiani ascolto Morricone, Battisti e
De Andrè, ma ultimamente seguo anche la musica classica.
Quali sono le passioni di Samuel?
Cucinare, anche se non ho molto tempo perché
non sono spesso a casa. Il cinema, soprattutto
i film di Paolo Sorrentino, Wes Anderson e il
Torino Film Festival, che seguo proprio perché
è legato alla mia città. Colleziono poi strumenti
musicali: ho dei sintetizzatori Roland degli anni
’70-’80 che ho scovato sul web e che ho fatto riparare in modo che funzionino. Li ho appesi ad
una parete di casa e sembrano un’opera d’arte.
Ho anche una serie di chitarre tra le quali una
Gretsch degli anni ’50: ne sono molto fiero perché era l’icona del rock’n’roll.
EVENTI
Benvenuti
DALLA PROSSIMA STAGIONE
APRE IL NUOVO STADIO,
CONCEPITO ATTORNO ALLO
SPETTACOLO DEL CALCIO: PER
TIFOSI, SQUADRA, FAMIGLIE.
UN GRANDE INTERVENTO
URBANISTICO PER LA CITTÀ
EVENTI
N
onostante sia ancora tempo di
mercato estivo, in casa bianconera nessuno
ha dubbi: il primo e il più importante acquisto stagionale è il nuovo stadio. “Una struttura di livello internazionale” l’ha definita il
presidente della Fiat, John Elkann, e mentre
sul terreno di gioco la squadra non brillava,
suo cugino e numero uno bianconero, Andrea
Agnelli, commentava: “Vogliamo avere una
nuova cultura del calcio per portare allo stadio
i bambini, le famiglie, i tifosi più puri. E questo
indipendentemente dai risultati del campo”.
, di MARIANGELA SALVALAGGIO
★★
Il nuovo stadio dovrebbe consolare in parte i
tifosi dopo un’altra stagione amara ma potrebbe anche essere un ottimo punto di partenza
per ritornare vincenti. Se è presto per trarre
conclusioni non lo è per immaginare, con il
cantiere ancora aperto, una visita virtuale al
nuovo “tempio” bianconero.
in casa
JUVE
Nessun ingresso o corridoio ma solo quattro rampe di accesso conducono
all’anello che ruota intorno all’impianto. Per accedere alle gradinate si attraversano invece dei ponti sospesi, ampi e con veduta sulle tribune, sulle
curve e su tutta l’area circostante. La prima foto ricordo scatta, però, quando sul pavimento si vedono le stelle bianconere: cinquanta leggende della
Juventus, votate dai tifosi, ciascuna con il nome di un campione inciso
nel metallo. Ogni stella è circondata da altri astri appartenenti ai tifosi che
hanno chiesto di far incidere, per dieci anni, il proprio nome accanto a
quello del giocatore preferito. La prima “costellazione” a registrare il tutto
esaurito per le richieste dei tifosi è stata quella di capitan Del Piero che ha
dichiarato: “Il calcio d’inizio nel nuovo stadio sarà una gran bella emozione”.
Probabilmente lo tireranno insieme lui e Giampiero Boniperti, presente e
passato di un club che, con questo impianto all’avanguardia, dimostra di
pensare al futuro.
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | EVENTI
11
EVENTI
Nessuno si stupisca poi quando, una volta
varcata la soglia di “casa”, i cori sembreranno
ancora più diretti ai propri beniamini: la copertura dell’impianto, trasparente e leggera, amplifica le sonorità del pubblico. “La soluzione
ingegneristica della copertura è unica al mondo –
sottolinea l’ingegnere Francesco Ossola – ed è
sospesa ai quattro angoli da cavi in acciaio tesi sui
due grandi pennoni alti 90 metri. Studiata nella
galleria del vento, ha un profilo come quello delle
ali degli aerei per evitare le turbolenze”.
E che dire della visione del campo di gioco:
senza pista d’atletica è eccellente, da ciascuno
dei 41.000 posti presenti. Meno di otto metri separano, infatti, la prima fila dal terreno.
Inoltre, entrando a stadio vuoto, è da non perdere il privilegio di vedere come l’insieme dei
12
seggiolini disegnino le sagome dei campioni della Juventus. Un coup
de théatre, frutto della fantasia di Paolo Pininfarina, che ha concepito i
posti a sedere come tanti pixel di immense fotografie. Il celebre designer ha firmato anche tutti gli interni: pavimenti, luci, arredi, palchi e
lounge, mentre il linguaggio architettonico dell’impianto nel suo complesso è stato affidato ad un altro numero uno del design industriale,
Fabrizio Giugiaro. Dodici i professionisti “scesi in campo” per realizzare l’impianto, tra cui i due firmatari del progetto: Gino Zavanella e
Hernando Suarez.
Oltre allo stile e all’eleganza, in linea con gli standard europei, di questo stadio colpisce anche l’assenza di muri, barriere architettoniche e
elementi divisori. È proprio l’ampiezza degli spazi di accesso che crea
sicurezza nello spettatore. Il modello senza barriere è tipico degli stadi
inglesi dove, per garantire la sicurezza, sono previste pene più severe
rispetto a quelle italiane. In Italia la Juventus è il primo club a testare
la sicurezza di uno stadio che consente al pubblico così tanta libertà
di movimento.
EVENTI
T
Il futuro stadio bianconero sarà vivibile ogni
giorno della settimana, da persone di tutte le
età e con interessi differenti. L’area è predisposta per ospitare un ipermercato, una galleria di 60 negozi, un magazzino di bricolage,
una decina di ristoranti, oltre 20 bar e, dal
2012, il Museo della Juventus. La nuova sede
bianconera, invece, sarà pronta tra 4-6 anni.
“Si auspica che vi sia una evoluzione del concetto
che vi era una volta del circolo” affermò l’ex amministratore delegato, Antonio Giraudo, nel
presentare il progetto iniziale al consiglio di
amministrazione.
“Fare circolo” ma anche business. Con questa
nuova imponente struttura la società bianconera inaugura l’epoca degli stadi di proprietà in Italia. Su questo fronte, l’analisi 2008/2009
di Deloitte sulla ricchezza dei club rivela che la Juventus è la prima
società italiana nella classifica europea dei fatturati con 200 milioni
d’introiti, all’ottavo posto, davanti all’Inter. In questa ottica la proprietà
dello stadio è un valore aggiunto. Il modello è ancora quello inglese. Basti pensare alla classifica Deloitte 2007/2008: i club più ricchi
hanno tutti lo stadio di proprietà e fra questi ben sette sono inglesi.
La Juventus è anche la prima società italiana ad utilizzare il “naming
right”, l’intitolazione commerciale dello stadio. Questa strategia frutta,
ad esempio, al Bayern Monaco ben sei milioni di euro l’anno.
Il nome della “casa” bianconera è ancora da decidere ma il resto c’è. O
ci sarà. Intorno all’impianto non è previsto il nulla, bensì una grande
riqualificazione dell’area della Continassa. Ci sarà una soccer school
con campi di calcio e spogliatoi, un parco pubblico, hotel e forse persino una spa. Anche la storica cascina Continassa, sottoposta a tutela,
verrà trasformata. “Nel giro di dieci anni – sostiene Jean Claude Blanc,
attuale amministratore delegato e supervisore dello stadio – contiamo
di ultimare l’intero progetto”. Il Comune di Torino ha costituito il diritto
di superficie a favore del club bianconero: ben 265.000 metri quadrati
che la società di corso Galileo Ferraris si è impegnata a riqualificare
acquisendo l’area per un milione di euro.
Per il business
c’è “Premium”
Un’esclusiva sala riunioni con vista sul
campo. Anche questo è possibile nel
nuovo stadio della Juventus a chi diventa membro di Juventus Premium Club.
Si tratta di uno strumento di pubbliche
relazioni di indubbio appeal. Di fatto, un
dirigente potrà trovarsi ad intrattenere
partner e clienti in un contesto elegante
e ricco di servizi e condividere con loro le
emozioni di una partita di calcio mentre
fa del business.
E per chi desidera vivere la partita e lo stadio in tutta tranquillità ci sono gli “Sky
box”, una soluzione comoda e funzionale
che offre un salottino riservato e dotato
di ogni comfort. Gli sky box sono disponibili non solo in occasione delle partite ma
sette giorni su sette.
Juventus Premium Club include anche
le tribune e le aree hospitality ad accesso privilegiato. L’abbonamento in una di
queste tribune garantisce: posti riservati
per le gare casalinghe della Juventus in
tutte le competizioni con un’eccezionale
visuale del campo di gioco, buffet, ristoranti e lounge esclusive, ingresso privilegiato allo stadio, poltrone ad altissimo
comfort, account manager dedicato, possibilità di assicurarsi posti auto.
Informazioni: Galleria San Federico
a Torino, tel. 011-6563701.
www.juventuspremiumclub.com.
Ben 105 milioni di euro sono stati spesi invece per lo stadio, sorto
dalle ceneri del Delle Alpi: è stata recuperata, infatti, la parte interrata
della struttura costruita per i Mondiali del ’90. Un’operazione “a km
zero” che ha permesso di riutilizzare tutti i vecchi materiali nel nuovo
cantiere.
Avveniristico e dal “pollice verde”, il nuovo stadio potrebbe anche contribuire ad invertire il trend del calo degli abbonati, diminuiti la scorsa
stagione del 20 per cento, perché è con tanti tifosi che la Vecchia Signora spera di poter brindare alla sua nuova “casa”.
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | EVENTI
13
EVENTI
C’ERA UNA VOLTA IL MUSEO DELL’AUTOMOBILE DI TORINO, ERA IN CORSO UNITÀ D’ITALIA, DI
FRONTE AL FIUME PO E ALLA COLLINA TORINESE. IL VISITATORE PAGAVA IL BIGLIETTO E POTEVA
AMMIRARE LE VETTURE CHE HANNO CONTRIBUITO A FARE LA STORIA DELL’AUTO. LE VETTURE
ERANO ESPOSTE UNA A FIANCO DELL’ALTRA E C’ERANO LE DIDASCALIE CHE COMPLETAVANO
LE INFORMAZIONI. SE QUALCUNO SI ANNOIAVA POTEVA GODERSI IL PANORAMA DEL FIUME
DALLE AMPIE VETRATE CHE SI AFFACCIAVANO VERSO LA CITTÀ. QUESTO ACCADEVA UNA VOLTA.
MUSEO
dell’Automo
14
EVENTI
, di DARIO MIGLIARDI
ADESSO SI ENTRA AL MUSEO DELL’AUTOMOBILE, CHE È DIVENTATO NAZIONALE E CI SI IMMERGE IN UNO SPETTACOLO DI IMMAGINI, STORIA, MUSICA,
CULTURA, EVENTI E AUTOMOBILI, CHE
SONO LA VERA ESSENZA DELLA VISITA.
bile
C
i sono voluti quattro anni di lavori e l’installazione del nuovo museo è stata affidata a un architetto che è una garanzia
di successo, François Confino, che aveva precedentemente ristrutturato
con successo di critica e di pubblico il Museo del Cinema dentro la Mole
portandolo alla ribalta internazionale.
Il cambiamento è stupefacente; le macchine non sono pezzi da museo
inanimati, ma sono protagoniste di un percorso fatto di sensazioni, ricordi, di cultura e società contemporanea, del passato e del futuro. Le
vetture si possono ammirare per la bellezza estetica, ma il valore aggiunto è il contesto. Non solo design e potenza dei cavalli HP, ma un racconto di com’eravamo, di cosa succedeva nel mondo in quel momento e
quali erano i sogni e le aspettative che si avevano. Duecento sono le automobili esposte, 85 le marche provenienti da 8 paesi del mondo, un vero
e proprio museo internazionale che vanta collezioni rare e prestigiose.
Queste rappresentazioni sono raccontate attraverso le 30 sezioni che definiscono i periodi storici del ‘900 e forniscono al visitatore un percorso
narrativo. Si parte dalla Genesi con gli studi dell’archeologia del movimento meccanico, con disegni e rappresentazioni di Leonardo da Vinci e
la ricostruzione del carro a vapore realizzato da Nicolas Cugnot, identificato come il primo veicolo auto-mobile della storia, datato 1769.
non solo storia e innovazione
Si passa poi a I cavalli diventano fantasmi in cui le carrozze sono le protagoniste. Le sezioni, come detto, raccontano
la storia ma evocano anche ricordi come per esempio I giovani alla conquista del mondo dove vengono raccontati gli
anni della rivolta studentesca in tutto il mondo e la nascita dei figli dei fiori, che amavano guidare le 2CV della Citroen
e giravano il mondo con il pulmino della Volkswagen. Tutto ciò contribuiva a diventare sinonimo di anticonformismo
e avventura. Entrambe le auto sono esposte e abbellite con una divertente scenografia.
Ne Gli anni della ripresa si assiste in Italia ai tiepidi segnali di benessere economico. La Fiat 600 diventa così la prima
utilitaria che permette a tutti di possedere la libertà di movimento, il paragone americano è con la Ford modello T,
solo che sono passati circa quarant’anni. La scena continua con la Fiat Multipla, (una seicento monovolume) ideale
mezzo per i taxisti ma anche per le famiglie. Ci sono poi le spettacolari Alfa Romeo Giulietta Sprint che hanno segnato
in modo indelebile lo stile della casa del Biscione.
Arriva la felicità è la sezione dedicata agli oggetti di uso negli anni del boom economico e qui non ci sono solo le
automobili ma anche i primi elettrodomestici, la lavatrice, i frigoriferi. Le auto sono rappresentate dalla fiammante
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | EVENTI
15
EVENTI
Fiat 1900 GL (granluce), la 500 e la 600, simbolo della casa torinese, ma
anche la inglese Mini Morris disegnata da Issigonis e la stupenda Jaguar
Etype, quella di Diabolik tanto per intenderci.
Alla Francia viene dedicato un capitolo evocativo La rivoluzione francese
in cui è esposta più che un’auto, una scultura: la Citroen DS 19 (Déesse) del 1955. Autovettura talmente originale da non essere imitata da
nessun altro, con straordinarie caratteristiche che la rendono diversa da
tutte le altre auto in produzione e le cui linee anticipavano i tempi.
È un’auto che possiamo considerare un po’ italiana poiché è stata disegnata dall’artista Bertoni e fu presentata alla Triennale di Milano.
C’è poi una sezione molto divertente e simpatica, Good bye Lenin in cui
è rappresentato il Check Point Charlie, il famoso posto di blocco in cui si
transitava da Berlino Est a Berlino Ovest negli anni in cui il Muro divideva non solo la città tedesca ma il mondo occidentale da quello orientale
sovietico. Da una parte del Muro ci sono la Trabant e la Syrena, le due
piccole utilitarie dell’Est con il loro design antiquato e triste. Dall’altra
parte i gioielli del capitalismo occidentale con la Ferrari 365 GT4.
Geniale anche il percorso dedicato alla città: AutoTorino. Il visitatore
cammina sopra la città, il pavimento infatti rappresenta la planimetria
del capoluogo torinese, e può individuare le 70 aziende automobilistiche nate nel corso del ‘900, gli oltre 80 carrozzieri che vi operavano e
le sedi che oggi sono poli di eccellenza nel campo della progettazione e
del design.
Chi ama la velocità e i prototipi da corsa si può emozionare nella sezione Formula, dove viene esaltato il mito della velocità e dove le auto da
corsa sono tutte in fila come in una pole position in attesa del semaforo
verde, attorniate da una scenografia che crea l’illusione del movimento.
Tantissimi sono i modelli, dalle Maserati, alle Lancia, la Bugatti, le Alfa
Romeo e naturalmente la Ferrari. Ai bordi della pista sono stati costruiti
i box in stile Formula 1 e l’occhio cade sulla Ferrari 312 T5 di Gilles Villeneuve, indimenticabile “aviatore” che resta sempre nei cuori dei tifosi
del Cavallino.
Ma il Museo regala anche grandi emozioni nella sezione Design, cioè
quella capacità che comprende non solo la definizione delle caratteristiche di un’auto ma sviluppa tutte le relazioni funzionali estetiche e
strutturali che identificano un prodotto industriale. E si possono ammirare la Aurelia B20, l’auto usata nel film “Il Sorpasso” di Dino Risi, nella versione coupè anziché spider. La Cisitalia 202 SMM spider Nuvolari
(dedicata al più grande pilota di tutti i tempi), l’Alfa Romeo Discovolante
e tante altre.
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Torino ha saputo interpretare la rivoluzione industriale che si è creata con la nascita dell’automobile. Grandi personalità con il loro coraggio, intuito, volontà e passione hanno vinto
una scommessa difficile da intuire.
Tra questi vanno ricordati Vincenzo Lancia, padre dell’omonima industria, Giovanni Agnelli,
fondatore della Fiat, Giuseppe Bertone, designer
raffinato e punto di riferimento per il figlio
Nuccio. Dalla Bertone sono nati stilisti importanti come Giorgetto Giugiaro (la Golf, la Panda,
la Matiz e ora le prossime Volkswagen saranno
disegnate da lui e dal figlio). Marcello Gandini
(le Lamborghini Miura e Countach sono uscite
dalla sua magica matita). Infine Pininfarina è il
prodotto dell’eccellenza italiana nata da Battista (detto Pinin) Farina e successivamente portata avanti dal figlio Sergio.
Queste sono alcune delle tante emozioni che
potrete trovare dentro al Museo, per ragioni di
spazio siamo stati costretti a fare una selezione, ora tocca al pubblico confermare le nostre
sensazioni.
Il Museo ha cambiato il suo volto, la sua impostazione e la propria mission, non è stata solo
una ristrutturazione architettonica, ma un intervento mirato a posizionare in maniera plastica e dinamica la nuova realtà museale all’interno di un cammino culturale italiano.
I visitatori saranno affascinati dalla storia
dell’automobile che è parte di una cultura e di
una società, un percorso unico al mondo per
linguaggio e per patrimonio.
PROTAGONISTI
HO SEMPRE PENSATO CHE OGNI TAPPA DI CIÒ CHE HO FATTO FOSSE UN PUNTO DI PARTENZA E MAI UN PUNTO DI ARRIVO. SONO STATA ANCHE MOLTO
FORTUNATA MA ALTRETTANTO COSCIENZIOSA
E TESTARDA SOPRATTUTTO CON ME STESSA.
Debora
Caprioglio
G
rande successo per lo spettacolo teatrale L’anatra all’arancia di W.D.
Home e M.G. Sauvajon, con Debora Caprioglio, Corrado Tedeschi
e Mino Manni. Per la regia di Ennio Coltorti
è arrivato alla trecentesima replica, festeggiata
con un ennesimo “tutto esaurito” alle Fonderie
Limone su invito del Teatro di Moncalieri. Una
commedia divertentissima e spassosa, con un
frizzante meccanismo comico con cui gli attori
sanno regalare allo spettatore due ore di risate a
ritmo serrato con capovolgimenti di scena e battute esilaranti. Un vero capolavoro del teatro di
commedia, grazie a una trama comica efficace
che porta anche a riflettere su alcune dinamiche
della coppia.
di DARIO MIGLIARDI
18
Per capire Debora Caprioglio provo a parlare con i suoi compagni professionali di avventura. Corrado Tedeschi interpreta Gilberto Ferrari, un
uomo medio italiano che quando scopre che la moglie lo sta lasciando
per il suo amante, più giovane, si accorge allora, come tutti gli uomini,
che la moglie è la donna della sua vita. E mette in scena un piano diabolico, in cui riesce ad invitare l’amante in un fine settimana a casa e cercherà
di distruggerlo agli occhi della moglie.
Corrado Tedeschi, come reagisce il pubblico?
Molto bene, perché tratta temi quotidiani come il tradimento della moglie, ma con un finale a sorpresa.
Trecento repliche e trecento volte in scena con Debora Caprioglio,
com’è?
Con Debora c’è un affiatamento dato da due anni di lavoro insieme, che
nel frattempo ha prodotto un altro spettacolo Spirito allegro di Noel Coward. Con tournée così lunghe bisogna andare d’accordo anche fuori altrimenti sarebbe un inferno. E Debora è una compagnona, e da buona
veneta è una che mangia e beve come me, ed è uno spasso avere una
partner così.
Mino Manni è l’amante, il Conte Augusto Serravalle di Scrivia, ci
racconta il suo rapporto con Debora Caprioglio?
Non ho mai incontrato una persona così carina, disponibile e gentile.
Una prima attrice atipica, non fa mai storie, le va bene sempre tutto. Anche quando si va al ristorante ha sempre con sé un sorriso contagioso
che la rende una persona straordinaria.
PROTAGONISTI
HO SEGUITO
LA STRADA
DELL’UMILTÀ
C’è complicità tra voi?
Come no? C’è molto rispetto sia dal punto di vista professionale che amichevole. Umanamente
è l’ideale con cui fare una tournée. Ho lavorato
con tante prime attrici ma lei è una sorpresa in
positivo in tutti i sensi.
Debora... i tuoi compagni professionali,
Corrado e Mino sono innamoratissimi di te,
cosa gli stai facendo?
Ne L’anatra all’arancia sono Lisa, una donna
che dopo aver subito anni di tradimenti da parte del marito incontra un nobile e decide di andare a vivere con lui.
Da quel momento inizia la strategia di mio marito che farà
di tutto per riconquistarmi, ma in una maniera diversa da
quella che ci si potrebbe aspettare. Sono due ore di spettacolo in cui siamo quasi sempre tutti e tre in scena con un
ritmo sostenuto per far si che anche la comicità sia sempre
ai massimi livelli.
Da come lo racconti si intuisce che hai amato molto il
tuo personaggio.
Si, mi dispiace che siamo arrivati alle ultime repliche, è
un po’ una creatura che ci portiamo dietro da molto tempo, da circa due anni con possibilità di una ripresa il prossimo. È un personaggio a cui sono molto affezionata.
Come fai a mantenere la concentrazione?
Il fatto di ripetere tante volte lo stesso ruolo diventa una
prassi quasi maniacale, soprattutto quando ci sono più
repliche nella stessa giornata.
È difficile mantenere la freschezza del ruolo?
Bisogna sapersi concentrare al contrario. Nelle prime
repliche la concentrazione è tutta rivolta per ricordare.
Qui invece ti devi concentrare per ricordare la freschezza e la brillantezza del ruolo.
Trecento repliche significa essere continuamente
in giro per l’Italia ma tu riesci sempre ad essere giovane e in forma, come fai?
In realtà la tournée non è molto salutare, in genere l’at-
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | PROTAGONISTI
19
PROTAGONISTI
tore va a mangiare dopo lo spettacolo quindi in
orari poco consoni all’etica del benessere, ma ormai sono anni che faccio questo lavoro e un po’
mi sono abituata, penso che se non facessi così
il mio metabolismo ne risentirebbe. Poi in palcoscenico si bruciano molte energie e calorie anche
se poi si va al ristorante, è come mettere benzina
alla macchina per poi andare in garage.
Poi ci sono i trasferimenti da una città
all’altra.
È un lavoro di movimento ma nello stesso tempo sedentario, sono moltissime le ore che si
trascorrono in auto.
Ma non mi hai risposto, vai in palestra, fai
jogging?
Credo che ci voglia un po’ di accortezza e un po’
di fortuna ad avere un fisico che risponda bene
agli stress.
Parliamo della tua carriera. Hai iniziato un
bel po’ di anni fa. Qual è stata l’alchimia per
mantenere nel tempo un ruolo di primo piano? Hai seguito l’intuito o c’è stata una determinazione?
Ho seguito la strada dell’umiltà, ho sempre pensato che ogni tappa di ciò che ho fatto fosse un
punto di partenza e mai un punto di arrivo. Sono
stata anche molto fortunata ma altrettanto coscienziosa e testarda soprattutto con me stessa.
Di che segno sei?
Sono del toro e questo mi ha aiutato quando ero
testarda su certe scelte, che prendevo in maniera lenta ma inesorabile. Ma tutto ciò non sarebbe stato se non avessi avuto un grande rispetto,
un grande amore per questo lavoro. Non l’ho
mai sottovalutato.
20
Nei tuoi viaggi c’è qualche feticcio che ti porti appresso, qualche
scaramanzia che adotti?
A parte il fatto che sono molto maschile come bagaglio, ho un trolley che
è solo quello, sia in estate che in inverno, non amo andare in giro con
molti bagagli. La cosa che non manca mai nella mia valigia è la moka
elettrica, perché alla mattina non posso stare senza caffè e siccome alla
mattina negli alberghi il caffè arriva freddo o comunque mai come lo
faccio io, quella è per me insostituibile – sorride e il sorriso rivela quella
maliziosità che l’ha fatta conoscere al pubblico.
Che rapporto hai con Torino, come ti sembra la città?
Ho dei parenti che vivono in città, sono i figli della sorella di mia mamma,
per cui è una città che conosco fin da bambina. Trovo che sia radicalmente cambiata in meglio. Ho un ricordo da ragazzina di una città molto
cupa, invece adesso posso dire di aver assistito ad una trasformazione a
360 gradi. È una città nella quale mi piacerebbe vivere, perché ha avuto
un risveglio culturale che prima si percepiva ma era sotterraneo. Ora è
come se fosse esplosa e si respira un’aria molto europea, e su questo posso dire che ha superato Milano, è una città meravigliosa.
Ti vedremo qui?
Perché no? Sono di Venezia, vivo a Roma da vent’anni, ma Torino mi
piace molto.
Quali ristoranti frequenti?
Sono molti i ristoranti che conosco, ad esempio “Il Marechiaro” che per
noi di teatro è aperto fino alle prime luci dell’alba. Ma anche “Le tre galline” nel quadrilatero fa parte dei miei percorsi preferiti.
Hai visitato qualche museo?
Ho rivisto il Museo Egizio rinnovato, il Museo del Cinema ormai è diventato un appuntamento fisso, ci sarò stata almeno cinque volte ed è sempre
una sorpresa. Mi piacciono molto gli interventi urbanistici che si sono
fatti, anche la struttura dove siamo noi “Le Fonderie Limone” a Moncalieri
denota una raffinatezza, una genialità e uno studio che dimostrano di
essere all’avanguardia rispetto alle altre città.
TECNOFUTURO
Superare il decennio
grazie alla Scienza
INTERVISTA DI PIETRO GENTILE
AL PROFESSOR ROBERTO VACCA
TECNOFUTURO
del Cigno Nero
e alla Tecnologia
Roberto Vacca, è probabilmente il più noto
futurologo Italiano.
Si è guadagnato sul campo questo termine,
fin dagli anni ’70. Il suo primo libro
di successo “Medioevo prossimo venturo”
nel 1971 ipotizzava che questo nostro mondo
tecnologicamente avanzato avrebbe potuto
implodere su se stesso a causa della eccessiva
complessità dei sistemi. Già allora, in piena
crisi della guerra fredda, Vacca capiva che
non era necessario che scoppiasse qualche
kilomegatone di bombe all’idrogeno per
uccidere centinaia di milioni di uomini.
Lo stesso risultato può infatti essere
raggiunto con mezzi meno violenti e più
contorti: per esempio affidando la vita di
enormi e densi agglomerati umani a sistemi
tanto complicati da diventare ingovernabili.
Fortunatamente il nostro mondo
non è imploso, ma molti eventi incredibili
sono accaduti in questi anni, con una realtà
che ha spesso superato la fantasia.
La tecnologia in tutto ciò può essere amica
o nemica, come sempre dipende da come
l’uomo la utilizza.
P
rofessor Vacca, qualche anno fa lo studioso Nassim Taleb uscì con un libro intitolato
“il Cigno Nero” che si è tramutato in un best seller planetario per aver previsto fenomeni quali
il crollo dei mercati finanziari. Ma oggi la realtà sta di gran lunga superando la fantasia con
un evento incredibile solo mesi fa. Il terribile
terremoto, seguito dallo Tsunami e dal disastro
nucleare di Fukushima. Cosa possono fare l’uomo e la scienza per poter perlomeno attenuare
l’impatto di tali fenomeni?
Come scrisse Machiavelli (Il Principe, Capitolo
25), occorre predisporre argini e ripari. A tale
scopo bisogna conoscere la realtà e i suoi
meccanismi. Scienziati e tecnologi hanno
grande responsabilità, ma devono imparare
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | TECNOFUTURO
23
TECNOFUTURO
Non hanno certo sviluppato filosofie interessanti. Le nuove tecnologie possono essere ottimi
strumenti, ma si possono usare bene in pochi
modi e male in molti.
Nel suo recente libro “Salvare il prossimo decennio” (Garzanti, 2011) parla di macrofenomeni
planetari, può sintetizzare per i nostri lettori il cuore del suo nuovo saggio?
a gestire la qualità totale non di singoli settori: dell’intera società tecnologica. Anche il pubblico deve capire e sapere di più: fino a poter esercitare
controlli diretti. La cultura dei mass media dice che dovremmo conoscere
“notizie” su finanza e tecnologia. No: è vitale capire i meccanismi tecnologici, finanziari, sociali. Data l’ignoranza dilagante, speculatori estremi
convincono il pubblico che sia possibile lucrare guadagni enormi senza
avere capitali, né saper analizzare i processi di generazione della ricchezza.
Il disastro di Fukushima sarebbe stato minimizzato, se la rete elettrica giapponese non fosse spaccata in due parti non compatibili (né interconnesse):
una alla frequenza di 50 Hz (a Est) l’altra (Ovest) a 60 Hz e se i concetti
di miglioramento diuturno e difetti zero fossero stati applicati alle centrali
nucleari vecchie di 40 anni.
In dieci anni abbiamo avuto il crollo delle Torri Gemelle, il crollo dei Mercati Finanziari ed il crollo di una nazione, il Giappone, che era considerata
prima del sorpasso cinese, in modo indiscusso, la seconda potenza economica del mondo. Cina e India stanno invece crescendo a ritmi incessanti ed
allo stesso tempo hanno filosofie e punti di vista estremamente differenti dal
mondo occidentale ad esempio su inquinamento e sperimentazioni genetiche. Siamo di fronte ad un cambiamento sociale epocale guidato dalle nuove
tecnologie?
Non ci sono risposte semplici. Cina e India eccellono negli investimenti in
ricerca e sviluppo e in scuole avanzate. Anche la loro crescita veloce potrà
portare a squilibri e bolle speculative cui conseguano frenate brusche con
ripercussioni sul resto del mondo.
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Le comunicazioni facili e veloci diffondono paure sbagliate: rischi minimi sono percepiti come
disastri e s’ignorano rischi estremi corsi dal
mondo. Non si teme la guerra nucleare, ma gli
arsenali contengono oltre 12.000 bombe equivalenti a 700 kg di alto esplosivo per ogni essere
umano.
La crisi economica sarà lunga. Statisti ed economisti non dicono più che il declino è finito. La disoccupazione è alta e molte imprese falliscono.
In USA in due anni hanno prodotto perdite pari
a 5 volte il PIL. I derivati riferiti a tassi di interesse
(IRD) ammontano a 430 trilioni di dollari (30 volte il PIL americano) – i rischi sono arduamente
immaginabili.
Per rimediare alla crisi occorrono: investimenti,
imposte basse ai redditi medio bassi – alte ai più
alti. Invece in USA, Cina, Germania si propone
austerità (per evitare l’inflazione che non c’è) che
porta deflazione e declino.
Crescono rischi nuovi connessi con la produzione di grandi quantità di energia. Nell’ultimo
secolo la popolazione mondiale è cresciuta di 4
volte – l’energia prodotta è cresciuta di 10 volte.
Riemergono le culture cinese e indiana: avanzate, scientifiche e tecnologiche. Un predominio
orientale è probabile entro decenni. Converrà
allearsi.
Continuano a crescere complessità e dimensioni
dei sistemi tecnologici: la loro congestione potrà
colpire sistemi adiacenti, annullare servizi vitali e
bloccare la società nei paesi avanzati.
Solo un innalzamento dei livelli culturali permetterebbe l’insorgere di vette di competenza fra i
decisori di domani. Solo attraverso la conoscenza, la partecipazione non sarà solo una formalità
illusoria e diverrà un diritto inevitabile.
Rischi complessi dipendono dalle decisioni
prese da computer programmati in modo non
trasparente, né aggiornato. Grosse decisioni di
compra/vendita in borsa si affidano a sistemi
automatici. Se le regole sono mal congegnate,
conducono a vendite frenetiche e crolli.
Oggi c’è da temere che economia e finanza non
si riprendano e continuino a essere dominate da
incompetenti. Per evitarlo, oltre a studiare, van-
TECNOFUTURO
no difesi: controllo sociale di tecnologia, libertà,
uguaglianza civile. Vanno combattuti i grossi
profittatori avidi oltre ogni limite
E per quanto riguarda l’Italia?
Gli italiani temono: violenza, disastri ambientali,
crisi economica? Ma il numero di assassini in Italia è al minimo mondiale (5 volte meno che in
USA, 8 volte meno che in Russia). I disastri ambientali, sono in parte immaginari: gli inquinanti
nell’aria diminuiscono. Il riscaldamento globale
causato dall’uomo è ipotesi infondata. Mille, duemila, tremila anni fa era più caldo di adesso.
In Italia vi è un circolo vizioso: bassa qualità d’insegnamento – bassa cultura media – decisori
pubblici e privati inadeguati. I prerequisiti culturali (scuole avanzate, ricerca e sviluppo, opinione
pubblica su problemi complessi) sono degradati. L’industria italiana non crea politecnici. Da 30
anni investe in innovazione metà della media
degli altri paesi industriali.
Immaginiamo un avvenire positivo e costruiamolo. La rivoluzione culturale deve investire
scuole, industrie, politica, aziende private e
strutture pubbliche, radio, televisione e giornali. Vanno creati gruppi d’azione integrati fra
vari settori che mirino a combattere l’ignoranza, addestrare lavoratori, insegnanti, deputati,
amministratori, svergognare profittatori e ladri,
favorire idee nuove.
Nel suo libro precedente “Patatrac” (Garzanti,
2010) ha dedicato la sua analisi al crollo dei sistemi finanziari: pensa che l’Italia sia vicina all’uscita dalla crisi? Di chi è la colpa, dei banchieri che
continuano a premiarsi con superstipendi o dei
regolatori che non hanno previsto il crollo del sistema?
La crisi è un processo mondiale: l’Italia non ne
esce certo da sola – ne uscirà invece con ritardo
perché innova meno degli altri Paesi avanzati.
La colpa non è dei superstipendi dei finanzieri,
ma del fatto che in certi casi (che documento nel
mio libro) il mismanagement causa perdite mille
volte maggiori dei superstipendi. Il lassismo di
regole e leggi ha causato disastri e ingiustizie in
USA e in Italia.
Il fenomeno dei Social Network da cinque anni
a questa parte sta stravolgendo il nostro modo di
vivere, quali sono a suo parere i vantaggi che tali
tecnologie potranno apportare. E quali invece i pericoli a suo parere?
Non credo che i social network stiano travolgendo il nostro modo di vivere. Alcuni di essi hanno
già avuto durata breve. Mi pare che fra questi ci sia Second Life, che già agli
inizi avevo minimizzato. Altri hanno messo in moto quantità di denaro
notevoli, il che, però, non ha grande significato. È già successo brevemente,
secoli fa, con i tulipani in Olanda e con altre bolle e speculazioni selvagge.
Succede con certe pubblicità di successo ed è un fenomeno transitorio e
significativo per quelli che inventano una rete e ci guadagnano. Lo stravolgimento, in media, non è profondo. I social network che permettono
comunicazioni fra certi gruppi di persone, come anche i blog, inizialmente
promettono grandi risultati, piaceri o guadagni, che, poi, durano poco. Il
valore intrinseco di una rete di comunicazione è dato dai contenuti. È bene
che le reti siano aperte: a seconda delle caratteristiche degli utenti, sono più
o meno rilevanti. Le reti telefoniche hanno avuto grande importanza sociale, culturale ed economica. Alcuni utenti le hanno usate per costruire, insegnare, comunicare, creare. Altri per trasmettere sentimenti e idee. Molti
altri per fare chiacchiere inani. È ragionevole pensare che il valore intrinseco
delle comunicazioni sia più alto, se i contenuti sono meditati e modificati
in modo da migliorarne la qualità. I canali in cui si chatta raramente danno
contenuti di valore.
Non ho spazio qui per trattare il problema più vasto di cosa costituisca
valore. La domanda classica è: “Sono sullo stesso piano il produttore di supercomputer e quello di paperelle di plastica?” L’industria automobilistica ha
creato valore e prosperità in vari luoghi e per varie persone. Il suo successo
ha condotto a produrre auto che sono tenute ferme per il 95% del tempo –
e intanto occupano sede stradale in modo che il 5% delle auto in moto – in
città – procede disagevolmente a 15 kilometri all’ora. Le auto, però, potrebbero viaggiare a 170 e anche a 240 km/h – il che è illegale.
Il pericolo è di continuare a fornire e usare prodotti e servizi inerentemente
irrazionali. Dovremmo pensare sul serio a stravolgere il nostro modo di
vivere per migliorarlo: non con chiacchiere buoniste, ma ridefinendo strumenti, obiettivi e valori.
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | TECNOFUTURO
25
TECNOFUTURO
OGGI INTERVISTIAMO IL DOTT. GIAN PIERO CASPON
PRESIDENTE DELLA SISTEMI TORINO,
AZIENDA LEADER DEL SETTORE INFORMATICO.
SISTEMI TORINO
un gruppo, tante soluzioni
personal computer della IBM. In questo momento la Sistemi S.p.A. decide
di occuparsi anche della vendita di hardware e successivamente, nel 1986,
si dividono le due attività aziendali: da una parte il ramo dedicato alla realizzazione di software informatico per aziende e studi commercialisti e consulenti del lavoro, dall’altra l’offerta di hardware e sistemi integrati in qualità
di concessionari IBM. Da questa suddivisione di compiti nasce la Sistemi
Uno. Nella Sistemi Uno confluiscono tutte le attività commerciali e di servizi rivolte agli utenti finali dell’area torinese, integrando l’offerta di software
gestionale con l’hardware diventando anche partner di primari marchi come
HP. La casa madre Sistemi S.p.A. si concentra nella produzione di software
creando un canale distributivo a livello nazionale. Oggi la Sistemi S.p.A. attraverso la rete di concessionari distribuiti in ogni provincia fornisce software
a circa 11.000 commercialisti e studi del lavoro e a oltre 20.000 aziende ed
è diventata una delle imprese italiane leader nella produzione di software.
Per seguire la rapida evoluzione del mercato informatico la Sistemi Uno si è
trasformata in un gruppo di aziende specializzate, autonome ma correlate,
che formano la Sistemi Torino.
di EMANUELA TRUZZI
Dott. Caspon, ci racconti com’è nata questa
struttura, che tra l’altro è dislocata in diverse
sedi.
Nasciamo tutti dallo stesso ceppo, che è la Sistemi S.p.A.. Questa azienda viene fondata intorno
al 1978 in Cuneo ad opera di quattro commercialisti con l’intento di dedicare una struttura alla
meccanizzazione degli studi professionali, cosa
che per l’epoca era assolutamente all’avanguardia. La Sistemi S.p.A. si afferma prima sulla piazza cuneese e in seguito apre una sede a Torino e
nel 1983 lo staff era composto da 12 persone. Poi
la svolta avviene nel 1984 quando nasce il primo
26
Lei è presidente della Sistemi Torino. Come si pone all’interno del
gruppo, dott. Caspon?
Noi siamo una concessionaria della Sistemi S.p.A. e proponiamo le soluzioni software e hardware sul mercato locale, principalmente Torino, provincia
e la Valle d’Aosta. Nelle province di Cuneo esistono altre strutture del gruppo. Con il tempo abbiamo iniziato anche a occuparci di cablaggi strutturati,
reti wireless e non, e tutto il supporto necessario a informatizzare uffici e
aziende. Naturalmente oltre all’allestimento della struttura ci occupiamo
anche della manutenzione e del supporto tecnico-sistemistico offrendo dei
servizi canonizzati per dare continuità all’efficienza dei sistemi informatici.
La nostra realtà conta oltre 100 dipendenti e collaboratori.
C’è una certa differenza, Presidente Caspon, tra la struttura informatica di uno studio professionale e quello di un’azienda vera e propria?
Entrambe queste realtà hanno la necessità di informatizzare i loro processi produttivi. In tutti e due i casi sono necessari software gestionali per il
funzionamento di questi processi. Il software gestionale dedicato ai commercialisti rappresenta il massimo della standardizzazione, poiché deve
TECNOFUTURO
rispettare la normativa pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale che detta le regole da seguire. Il
software del commercialista di Bolzano è
identico a quello del commercialista di
Trapani. Questi software subiscono tre o quattro aggiornamenti
annuali per seguire l’evoluzione
delle normative introdotte dallo
Stato. Al contrario le aziende hanno delle dinamiche diversissime,
incontriamo l’azienda di servizi,
quella che produce manufatti e quella prettamente commerciale. Tra i nostri clienti un esempio di azienda di servizi è la Sery System, che si occupa
di strategie di marketing, sviluppo di meccaniche promozionali e controllo produzione di merchandising, gestione della
comunicazione e pianificazione media. Un’azienda di tipo produttivo
è la Saor, azienda di produzione di sughi, antipasti e zuppe che vengono
distribuiti a livello mondiale. Un esempio di azienda di manutenzioni è la
Codebò, che si occupa della realizzazione e della sicurezza degli impianti di
ascensori e montacarichi.
Quindi le esigenze sono estremamente diversificate e i nostri servizi devono essere personalizzati, sia per quanto riguarda la fiscalità e la gestione
amministrativa, sia per tutti gli altri aspetti quali la logistica, la gestione del
database dei clienti e dei fornitori, le consegne, ecc. I software che noi offriamo sono molto flessibili e, con gli opportuni parametri, possono adattarsi
a qualsiasi profilo aziendale. In senso più ampio, siamo in grado di customizzare qualsiasi aspetto inerente le strutture informatiche di un’azienda.
Parlando di aziende di una certa entità, all’interno troviamo professionalità dedicate all’ambito informatico. Qualora l’azienda desideri che
il proprio personale sia preparato per poter utilizzare al meglio i vostri
software e fare fronte a qualsiasi evenienza, voi siete in grado di formare
queste persone? Prevedete anche dei corsi di aggiornamento?
Il software che noi forniamo è sempre accompagnato da una fase di formazione con dei capi progetto e degli addestratori, in modo che il personale
dell’azienda cliente sia perfettamente in grado di utilizzare i nostri software
al meglio. Abbiamo un gruppo di quattordici specialisti che si occupano
esclusivamente di questa funzione. In seguito non abbandoniamo il nostro
cliente, dobbiamo dare un supporto dinamico che preveda sia l’aggiornamento dei software gestionali sia quello delle competenze necessarie al
loro utilizzo.
Oggi le evoluzioni in questo campo sono rapidissime e il nostro compito è
quello di sostenere l’azienda continuamente sotto ogni aspetto riguardante
l’informatica, dall’hardware, al software, alla formazione, agli aggiornamenti suggerendo tutte quelle soluzioni che consentano di operare nel modo
più produttivo, economico e flessibile. Anche l’azienda a sua volta si evolve
e muta la propria struttura nel tempo quindi si crea un legame durevole,
una vera e propria partnership.
Quindi quando un cliente entra in contatto con voi si fidelizza.
E’ il vero obiettivo strategico dell’attività della Sistemi Torino. La costante
che ci caratterizza è inventarci valore aggiunto, sul mercato si può resistere solo riuscendo a creare continuamente del valore aggiunto. Le attività
cardine della nostra società non sono più le stesse del passato, oggi con
la commercializzazione dei sistemi informativi i margini sono molto ridot-
ti, il mercato è maturo e tende alla saturazione,
quindi stiamo sviluppando altri servizi innovativi.
Stiamo anche facendo progressi di miglioramento all’interno della nostra società, come i progetti
di certificazione qualità ISO 9000 nell’ottica di
migliorare i nostri processi e ISO 27001 a garanzia dei processi che eroghiamo ai clienti. Vogliamo monitorare in maniera scientifica la qualità
del servizio che forniamo. La fidelizzazione per
noi è strategica, poiché i nostri maggiori ricavi li
otteniamo sotto forma di canone.
Che cosa desidera in primo luogo il vostro
cliente?
La qualità finale che il cliente percepisce, soprattutto il commercialista, è composta da due
elementi: la qualità del software e la tempestività
degli aggiornamenti, e di questo se ne occupa la
casa madre; la seconda è la qualità del servizio
sul territorio, la capacità di rispondere in tempi
rapidi alle sue richieste e di risolvere ogni suo
problema, e questa è la nostra attività.
Vi avvalete anche di un canale per l’e-commerce?
La Sistemi Torino ha anche una veicolazione
di vendita online attraverso il sito www.sistemishop.it con una suddivisione tra B2B e B2C, in
modo da offrire a qualsiasi tipologia di cliente i
nostri prodotti e servizi.
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giugno 2011 | Plus Magazine 17 | TECNOFUTURO
27
FORMAZIONE
Una scuola di musica antica
a Torino
Dal prossimo mese di settembre aprirà a
Torino, precisamente a Palazzo Barolo,
una Scuola di Musica prevalentemente
Barocca, a partire dagli 8 anni di età.
L’iniziativa rientra fra i progetti che sta
portando avanti l’Accademia Musicale
Torinese che ha fra i suoi scopi quello di
valorizzare la musica antica attraverso
varie iniziative. Il direttore artistico della
Scuola sarà Maurizio Fornero, diplomato
in Organo e Composizione Organistica,
Pianoforte e Clavicembalo presso il Conservatorio di Torino.
Maestro Fornero, come nasce questa
sua passione per la musica barocca?
Dall’ambiente familiare in cui ho vissuto,
dall’aver trovato insegnanti che mi hanno
trasmesso la ricchezza della musica di
quel tempo, dal fascino della ricerca della
musica del passato. Senza quasi accorgermene mi sono trovato immerso in un
mondo antico senza mai rinunciare però a
vivere e pensare la musica in modo innovativo, anche e soprattutto quella antica.
Perché ha deciso di aprire una Scuola di
Musica Antica a partire dagli otto anni?
Il sistema dell’educazione musicale in Italia è arretrato rispetto ai paesi occidentali. La musica nel nostro paese è rimasta
al margine della formazione dei giovani
con una programmazione all’interno dei
percorsi scolastici delle scuole primarie e
secondarie quasi inesistente. Tralasciando
i Conservatori nazionali che si occupano
di formazione volta alla professione, solamente i Comuni o gli enti privati sopperiscono a questa carenza educativa, attraverso la costituzione di scuole musicali. Nel
caso della nostra scuola si vuole dare questa nuova apertura culturale in un mondo,
quello della musica antica e barocca, a cui
si accede casualmente o, come spesso accade, in età avanzata. È fondamentale che
la conoscenza della musica strumentale o
vocale, inizi dalle origini per poter essere
compresa fino ai giorni nostri.
Sul vostro sito fra gli obiettivi del progetto, è stato indicato uno scopo sociale. Ce
lo spiega?
Vogliamo assegnare alcune borse di studio a bambini con talento ma appartenenti a famiglie con difficoltà economiche.
Ricordiamo che i Conservatori, nel seicento, nacquero con l’obiettivo di togliere orfani dalla strada per educarli a quest’arte
che aiuta a crescere e ad aprirsi culturalmente.
Non sempre il musicista riesce a coniugare il talento dell’attività concertistica con
l’attitudine all’insegnamento. Lei ci è riuscito. Come ha fatto?
Non è facile proseguire su entrambe le
strade. Diciamo che il fatto di poter trasferire ai nostri giovani le emozioni che la
musica trasmette sul palco è una spinta
non da poco. Inoltre quando si assistono ai progressi quotidiani dei bambini in
particolare, ma di tutti coloro che studiano
e si applicano, beh! diciamo che la gratificazione è immensa.
Che ruolo può giocare nel successo
dell’iniziativa una sede che abbiamo visto
essere nel complesso di Palazzo Barolo?
È un valore aggiunto. Contestualizziamo
ciò che vogliamo fare in un ambiente unico e storicamente importante per la nostra
città. Inoltre dal prossimo autunno sarà
sede di quasi tutti i concerti della nostra
stagione Regie Sinfonie.
Maestro Fornero, non ci resta che farle
i nostri auguri!
I riferimenti per le iscrizioni e le preiscrizioni verranno dettagliati sul sito:
www.accademiamusicaletorinese.it
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giugno 2011 | Plus Magazine 17 | COMUNICAZIONE
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HOBBY E PASSIONI
di Felice Minoletti
IL RUGBY
non si protesta continuamente con l’arbitro, ci si scambiano colpi tremendi ma a
fine gara comunque sia tutti assieme si
va a fare il terzo tempo (cioè una colossale
festa dove si mangia, si ride e si bevono
fiumi di birra con avversari con cui fino a
qualche ora prima lottavi alla morte per
vincere la partita).
Le nuove regole poi che hanno velocizzato il gioco imponendo di rendere l’ovale
immediatamente disponibile quando
si è buttati a terra lo hanno reso molto
più dinamico e ricco di capovolgimenti
Un gioco da selvaggi giocato da gentiluomini
Così gli inglesi definiscono il Rugby (a differenza del calcio che viene etichettato
come “un gioco da gentiluomini giocato
da selvaggi”).
di fronte e quindi anche più godibile e
coinvolgente.
S
abato 12/03/2011 Roma, stadio Flaminio ore 16,35 circa: Mirko Bergamasco trasforma una punizione da 3 punti e porta
l’Italia in vantaggio 22 a 21 contro la Francia nel match interno del Torneo delle 6
Nazioni.
Mancano tre minuti alla fine più recupero. Un’eternità nel rugby specie perché
per i “maestri” francesi la prima sconfitta
della storia contro “les italiens” sarebbe
un’onta incancellabile. I galletti premono,
spingono, continuano a cambiare fronte
di gioco ma il nostro pacchetto di mischia
resiste, resiste, resiste. Il tempo passa con
una lentezza esasperante ma finalmente
riconquistiamo la palla ed è il trionfo!!!
Una vittoria, merito anche dello straordinario pubblico che gremisce il Flaminio e
che senza retorica è il sedicesimo giocatore in campo.
Molti di quegli spettatori come me, non
hanno mai giocato né giocheranno mai
a rugby ma sono affascinati da questo
sport. Come mai?
Come la maggior parte dei maschi italiani
fin da bambino mi sono appassionato,
giocandoci e tifando, al football e per me
non esisteva nessun altro sport paragonabile per bellezza e divertimento.
Qualche anno fa però grazie a La7 ho co-
30
minciato a seguire le epiche partite del
Torneo delle 5 Nazioni - Francia, Galles,
Inghilterra, Irlanda e Scozia cioè il meglio a livello rugbystico del nostro continente.
Inizialmente non capivo granchè delle
regole ma a poco a poco mi si schiarivano le idee e cominciai ad appassionarmi
a quelle epiche battaglie. Tutto rimaneva
però a livello di curiosità senza coinvolgimenti particolari fino a quando grazie ad
una crescita del “movimento” le squadre
diventarono 6 e la sesta era: l’Italia.
Tutto cambiò. Cominciarono ad essermi
familiari i nomi dei nostri giocatori e cominciai così a penetrare nell’essenza vera
del gioco.
Questo è un vero sport di squadra dove
non ci si può nascondere, non si simula,
Quello che lo fa apprezzare però è tutto
l’insieme:
il pubblico: che vede fianco a fianco tifosi di opposte fazioni senza nessun incidente;
i giocatori: che sono molto diversi fisicamente a seconda del ruolo – non ci sono
solo i “piloni” che, come dice la parola
stessa, sono dei marcantoni – ma anche
ali, tre/quarti, mediani, atleti velocissimi
incaricati di portare la palla in meta sfuggendo alla muta di inseguitori pronti a
ribaltarli in scontri terribili;
l’arbitro: che spiega grazie ad un microfono con auricolare le sue decisioni e può
anche consultare i suoi collaboratori che
hanno a disposizione delle telecamere
per dirimere le eventuali controversie;
il momento degli inni: forse una delle
emozioni più forti provate in uno stadio.
Quando, specialmente se si gioca in
casa, ci si sente tutt’uno con la squadra
e si canta finalmente tutti insieme quello che dovrebbe essere il collante di una
Nazione.
Ed invece, a differenza di quello che avviene negli altri paesi, abbiamo avuto per
anni quasi vergogna a cantarlo: ultimamente, anche per merito di questo sport,
abbiamo cominciato a farlo.
Uno sport sano, un ambiente sereno, un
modo per sentirci parte di una Patria
quindi: viva il Rugby!!!!!!
COMUNICAZIONE E IMMAGINE
di Emanuela Truzzi
N
egoziare vuol dire condurre una trattativa per arrivare a un accordo tra le
parti. C’è chi negozia nell’ambito professionale e chi ne fa una professione per le
capacità acquisite con l’esperienza.
E gli altri? In realtà siamo tutti negoziatori
senza sapere di esserlo. Infatti negoziamo quotidianamente con il partner, i figli,
il collega con cui condividiamo l’ufficio, i
condomini e l’amministratore, il direttore
dell’hotel scelto per le vacanze, il responsabile del club sportivo e gli esempi diventano veramente innumerevoli. Ci sono
persone che durante una qualsiasi trattativa riescono a ottenere di più rispetto ad
altri e l’esito è determinato dal loro atteggiamento. Sicuramente la chiave dell’eccellenza nella negoziazione è la preparazione. Se non sai perché stai negoziando e
quali sono i tuoi reali obiettivi difficilmente
riuscirai a mantenere un controllo emotivo e la negoziazione finirà con un’analisi
non oggettiva della situazione.
Il buon negoziatore è professionale, assertivo e creativo. L’essere professionale,
per chi sta affrontando una negoziazione al di fuori dell’ambito lavorativo, vuol
dire affrontare l’argomento con serietà e
ascoltare le richieste del nostro interlocutore. Il comportamento assertivo è un
comportamento sociale che consente di
raggiungere gli obiettivi prefissati senza
creare situazioni di conflittualità e senza
cedere totalmente alle richieste dell’altro.
La comunicazione assertiva stabilisce
una relazione paritaria e permette di
comprendersi valorizzando i reciproci
punti di vista. Peccato che non tutti siano
in grado di assumere un comportamento assertivo… c’è chi diventa aggressivo
nel sostenere la propria tesi e, se l’altro
interlocutore assume un atteggiamento
remissivo, la negoziazione non sarà soddisfacente per entrambe le parti mentre
se anche la controparte assume un atteggiamento aggressivo la ragione esce dalla
finestra e ha il sopravento la situazione
soggettiva ed emozionale, per cui spesso
non si arriva a nessun tipo di accordo!
L’ARTE
della negoziazione
so: sta a noi ascoltarlo per carpire il significato e il significante del suo messaggio.
D’altronde più ascolto il mio interlocutore, più comprendo la sua posizione e
capire non significa condividere!
Nella fase di contrattazione entra in gioco
l’emotività delle parti e la comunicazione
non verbale può contraddire quella verbale. Bisogna mantenere l’autocontrollo:
gli strumenti base della negoziazione
sono l’autodisciplina e il controllo della
situazione. La creatività del buon negoziatore sta nel non concentrarsi su un
unico risultato. Chi negozia ipotizzando
più di una soluzione ha maggiori probabilità di raggiungere l’obiettivo rispetto ad
altri che puntano unicamente al risultato
migliore possibile. La sua flessibilità e la
capacità di rispecchiamento lo portano
alla ricerca di soluzioni creative.
La negoziazione deve entrare nella vostra
quotidianità; sviluppando queste tecniche
potrete migliorare la qualità della vostra
vita perché ridurrete le tensioni che normalmente si creano quando qualcuno vi
chiede di negoziare.
Un piccolo consiglio: non costringete ma
convincete. Se otterrete questo risultato
significa che siete stati autenticamente
persuasivi senza manipolare la negoziazione!
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La persona assertiva descrive i fatti e si attiene a dati oggettivi: argomenta e motiva
le sue richieste. L’interlocutore ci fornisce
gli elementi necessari per essere compre-
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giugno 2011 | Plus Magazine 17 | COMUNICAZIONE
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MEDICINA E SALUTE
GIORGIO TESSORE
Medico Chirurgo specialista in Odontostomatologia
Professore a contratto dal 1996 al 2007 presso la cattedra di Odontoiatria
Conservativa dell’Università di Torino per l’insegnamento dei restauri
estetici adesivi. Dal 1999 al 2004 Presidente dell’Associazione Nazionale
Dentisti Italiani (NDI) Provincia di Torino e Regione Piemonte.
Relatore in numerosissime conferenze e corsi di aggiornamento
per odontoiatri in Italia e all’estero riguardanti
le tecniche adesive, l’estetica dentale e il
miglioramento del sorriso.
Titolare del centro corsi di aggiornamento post universitario Evolution
in Dentistry annesso allo studio.
Esercita la libera professione a Torino dal 1981 con attività orientata
prevalentemente alla restaurativa
estetica e cosmetica.
CERAMICHE COSMETICHE
per il lifting del
SORRISO
Minima invasività e tecnologie avanzate per sorrisi da star.
Non c’è dubbio che nel successo sociale un ruolo determinante è svolto da un bel sorriso armonico con denti bianchi,
ben allineati e perfettamente puliti; il sorriso è un grandissimo strumento di comunicazione e di seduzione. Ne parliamo con il dr. Giorgio Tessore, esperto di odontoiatria estetica.
32
Cosa sono le ceramiche cosmetiche?
Una tecnica sofisticata e pochissimo invasiva che permette di restaurare o sostituire lo smalto della superficie esterna dei denti con sottili gusci di ceramica
(faccette adesive) o frammenti (additional), che vengono applicati mediante
un incollaggio estremamente affidabile
allo smalto dentale, permettendo di
cambiare forma e colore dei denti anteriori che hanno subito restauri, fratture,
decolorazioni, anomalie di forma e soprattutto un’usura dovuta al trascorrere
del tempo.
La ceramica è l’unico materiale idoneo a
sostituire lo smalto sotto ogni punto di
vista: dell’estetica, della biomeccanica,
della biocompatibilità e della durata.
Queste sottili ceramiche hanno uno spessore compreso fra 0.2 e 0.6 mm e sono
costruite in laboratorio in modo assolutamente personalizzato, sia come colore
che come forma, in modo da permettere,
MEDICINA E SALUTE
una volta applicate da mani esperte, di
mimetizzarsi perfettamente con i denti
naturali.
Il timore dei pazienti è che tali manufatti possano scollarsi o rompersi: esiste
questa possibilità?
Le procedure di incollaggio, attraverso le
tecniche adesive attuali, sono estremamente affidabili, se eseguite con precisione in modo corretto. La letteratura scientifica ci dice che un dente con lo smalto
esterno, sostituito da ceramica incollata
ha, dal punto di vista biomeccanico, la
stessa resistenza del dente naturale. Ogni
anno, in qualità di docente, durante i
corsi e le conferenze di aggiornamento,
insegno queste tecniche a centinaia di
colleghi che, dopo aver appreso le procedure, ne diventano veramente entusiasti
come pure i loro pazienti. In particolare,
in questo periodo sto raccogliendo queste esperienze didattiche in un libro il cui
titolo sarà: “Il lifting del sorriso, mediante
le faccette in ceramica”.
Più nello specifico, nella ricerca del
risultato estetico qual è, secondo la sua
esperienza Dr. Tessore, il ruolo dei materiali, dell’odontoiatria e dell’odontotecnico?
Scopo di una riabilitazione del sorriso è
quello di ricercare un’armonia di forme
che si integri con il resto della dentatura, con la rima labiale e con il viso. Per
ottenere questo risultato ci vuole, prima
di tutto, una strettissima collaborazione fra odontoiatra e odontotecnico nella
programmazione e nell’esecuzione dei
restauri che, a mio avviso, se abbiamo
ottenuto il successo desiderato, devono
risultare naturali e non apparire come un
corpo estraneo.
L’odontotecnico deve, per questo, possedere anche un grande senso artistico,
perché risulta estremamente difficile,
partendo semplicemente da una polvere
di ceramica ricostruire uno o più denti in
modo assolutamente mimetico. Invece,
ci vogliono, esperienza, pazienza, costanza nell’aggiornamento, passione e affiatamento con l’odontoiatra.
Le nuove tecnologie, ovviamente, ci offrono materiali che sono sempre più
performanti, penso ad esempio ai sistemi di fresatura Cad/Cam che permettono di ottenere delle cappette di zirconio
– materiale interamente ceramico – che
risultano essere molto sottili e resistenti,
quasi come il metallo; penso agli spettrofometri, strumenti che leggono in modo
molto sofisticato il colore dei denti nelle
sue varie componenti, tinta, traslucenza,
luminosità.
Per i nostri associati che tipo di convenzione riserva Dr. Tessore?
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giugno 2011 | Plus Magazine 17 | MEDICINA E SALUTE
33
MEDICINA E SALUTE
Camminare significa aprirsi alla vita.
Godimento del tempo e dei luoghi,
è uno scarto rispetto alla modernità.
Viaggiare a piedi è un gesto trasgressivo,
una potente affermazione di libertà
rispetto ai ritmi imposti dalla modernità.
(David Le Breton)
Camminare sull’erba,
anche in città.
S
Il dr. Mattia Castellani nasce a Torino nel 1981. Dopo il
Liceo classico, decide di dedicare il proseguimento dei
suoi studi ai temi dell’ortopedia, laureandosi “Dottore
in Scienze Tecniche Ortopediche” nell’ Aprile 2006 presso la Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università di
Pavia. Desidera continuare
ad arricchire le conoscenze
scientifiche conquistate con
gli studi ed il tirocinio interno, attraverso perfezionamento, specializzazione e
ricerca continua. Il dr. Castellani si è perfezionato eseguendo un tirocinio presso
lo Studio Pittarel - Castellani. Responsabile dei sistemi di baropodometria e progettazione plantari mediante software Cadcam. Specializzato negli sportivi.
34
ono perfettamente in accordo con l’affermazione dello scrittore David Le Breton
nel suo originale libro “Il mondo a piedi:
elogio alla marcia” ma, come ogni cosa
bella, anche questa ha il suo lato negativo
se non si prendono i giusti accorgimenti.
Piedi, ginocchia, schiena, muscoli e tendini vengono messi a dura prova specialmente sui terreni duri, quelli che calpestiamo ogni giorno nelle nostre città. Da un
semplice e ripetuto gesto possono scaturire disagi che, inizialmente scambiati per
semplici fastidi, sono invece delle vere e
proprie patologie. Scelta fondamentale è
quella della calzatura. Spesso le persone
acquistano calzature “di tendenza”, venendo meno a una valutazione oggettiva
delle loro proprietà.
In primo luogo devono essere comode e
far mantenere una postura corretta. Una
suola rigida distribuisce meglio su tutto il
piede i carichi a cui lo sottoponiamo nella
fase di spinta del passo.
MEDICINA E SALUTE
Camminando si accresce il peso che le
ginocchia e i piedi devono reggere, così
una postura adeguata supporta meglio
le estremità: i piedi non devono poggiare
troppo verso l’esterno o verso l’interno, la
colonna vertebrale non deve essere inarcata, la testa deve essere alta e le spalle
rilassate.
Nella mia professione di tecnico ortopedico, occupandomi specialmente di arto
inferiore ho raggruppato, chiaramente
venendo meno a molti particolari, le principali nosologie riguardanti gli “esploratori
della città”: metatarsalgie, talloniti e lombalgie. Ci sono diversi modi d’intervenire
per portare giovamento a chi è vittima di
una di queste condizioni dolorose, ma sicuramente un’unica situazione da evitare:
l’impatto di un’articolazione sofferente su
terreni asfaltati e il conseguente ritorno di
Energia Negativa su di essa.
Il Noene® è stato un materiale innovati-
vo nella mia vita di tutti i giorni e nella mia
professione, la risposta vincente.
I risultati dell’esame baropodometrico di
molti miei pazienti erano assolutamente
nella norma, i loro piedi “perfetti”, con un
quadro clinico privo di ulteriori disturbi. Il
problema era soltanto dovuto al ripetersi
d’impatti delle loro gambe durante una
normalissima camminata attraversando
le strade della propria città. La sottilissima
soletta di Noene® ha fatto in modo che
l’energia negativa, che precedentemente
si propagava sotto forma di vibrazione o
scossa e risaliva a ogni punto nevralgico
dell’apparato locomotore creando così dei
microtraumi duraturi, veniva totalmente
assorbita dal materiale e abolita senza
nessuna ripercussione sulle loro articolazioni.
Portando con costanza la soletta, tra l’altro senza limiti di calzature creando un
ingombro di soli 2mm e introducibile in
ogni tipologia di scarpa, l’articolazione
Le principali patologie di chi cammina
Il termine tallonite o tallodinia definisce una condizione dolorosa al tallone. Essa può presentarsi uni
o bilaterale e talora è responsabile di una notevole
invalidità.
La metatarsalgia è uno stato doloroso che colpisce le
teste dei metatarsi (le cinque ossa che compongono
l’avanpiede) ed è provocata dalla compressione del
nervo plantare digitale o da problemi di sovraccarico in
presenza di un piede cavo. I sintomi sono un dolore da
carico ai metatarsi esterni, a volte anche fuori carico,
sensazione di bruciore e formicolio intenso.
La lombalgia è una patologia che provoca un dolore localizzato alla regione lombare, indipendentemente dalla causa e può essere sintomo di affezioni quanto mai
diverse. In molti casi il dolore ha un’origine muscolare,
dovuto a sforzi improvvisi, come camminare su terreni
asfaltati e piani, senza mai spostare il baricentro corporeo. La sintomatologia può mantenersi localizzata
alla regione lombare, o complicarsi con un dolore che si
irradia lungo il nervo sciatico (lombosciatalgia).
sofferente iniziava pian piano a disinfiammarsi fino alla completa guarigione. Eseguo plantari con tecnologia cadcam con
svariati materiali per ogni richiesta. Reputo questa tecnologia una delle più precise
a disposizione: mediante scansione tridimensionale bipodalica, offre un’immagine reale del piede, mettendo in evidenza
le parti che maggiormente appoggiano al
terreno differenziandole tra destro e sinistro. Questo dettagliato rapporto è fondamentale per inserire al di sotto del plantare
correttivo il tessuto Noene®, scaricando
così le zone più sollecitate.
A mio giudizio chiunque dovrebbe indossare una protezione come quella che offre
il Noene®, un buon ausilio di prevenzione per la struttura ossea, muscolare e tendinea del corpo.
Studio Tecnico Ortopedico del Piede
Dott. MATTIA LUCA CASTELLANI
Dottore in Scienze Tecniche Ortopediche
Torino
[email protected]
[email protected]
Tel. per appuntamenti: 3279334124
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giugno 2011 | Plus Magazine 17 | MEDICINA E SALUTE
35
MEDICINA E SALUTE
di Barbara Odetto
Studio ESPERIA
Massofisioterapia e osteopatia
per il benessere dell’organismo
T
rattamenti fisioterapici, tecarterapia, idroforesi, laserterapia, massaggio
riflessogeno, linfodrenaggio manuale,
termoterapia esogena ed endogena,
antalgica e ancora magnetoterapia,
massaggio terapeutico e sportivo, elettroterapia, trattamento osteopatico
cranio-sacrale e viscerale, ultrasuonoterapia, presso terapia, kinesiterapia
posturale e riequilibrio del muscolo tensivo: sono questi alcuni dei trattamenti
che vengono effettuati presso lo Studio
Esperia. Il titolare, Claudio Duò, è un
noto massofisioterapista e osteopata
che vanta oltre trent’anni di esperienza
nel campo della fisioterapia, dodici dei
quali trascorsi in un’importante struttura ospedaliera pubblica di Torino. Dopo
un corso di osteopatia, nel 1988 ha intrapreso la libera professione ed ha fondato lo Studio Esperia. Ad una prima
sede in Settimo Torinese, nel 2007 ne
è stata inaugurata una seconda in Torino.
Oltre che sulle capacità manuali che ha
da sempre e che sono particolarmente
sviluppate, il Sig. Duò conta su attrezzature tecnologicamente innovative nel
campo fisioterapico e garantisce un
aiuto concreto ai pazienti affetti da problematiche e sofferenze a livello fisico.
Fermamente convinto che non si finisca
mai di imparare, nel corso degli anni ha
approfondito nuove tecniche e nuove
metodiche ed ha acquisito numerose
specializzazioni, tutte incentrate sugli
aspetti posturali e sul benessere della
persona quali il massaggio ayurvedico,
il metodo Gymnasiumin di ginnastica
pre e post parto, il corso di linfodrenaggio manuale con il metodo Le Duc
e molti altri. Ha inoltre collaborato con
illustri medici specialisti nel settore
dell’ortopedia e della traumatologia.
I suoi trattamenti sono particolarmente
adatti a coloro che soffrono di problemi
posturali o che devono effettuare una
riabilitazione post traumatica o post
operatoria, ma anche a quanti hanno
necessità di massaggi di tipo sportivo.
Grazie all’osteopatia, una tecnica che
tratta numerose disfunzioni con la manipolazione per riportare una situazione non fisiologica alla normalità senza
l’uso di farmaci, si rivolgono a lui anche
coloro che non possono assumere medicine e che hanno problemi di salute
cronici o acuti quali emicranie o alterazioni intestinali o epatiche.
La professionalità che da sempre lo
contraddistingue – unita all’abilità innata nel percepire le alterazioni posturali,
di equilibrio e di carattere più viscerale
– lo hanno fatto conoscere sia a Torino
sia in provincia e sono la garanzia di
una serietà che non si basa su alchimie
o sul “tocco magico”, ma su anni di studio, approfondimento, esperienza e capacità di ascoltare il paziente, andando
oltre la semplice analisi. Sono questi i
requisiti che fanno dello Studio Esperia
un centro specializzato per offrire un
aiuto concreto a tutti coloro che sono
affetti da problematiche e sofferenze a
livello fisico, ma non solo.
Studio ESPERIA
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36
MEDICINA E SALUTE
di Emanuela Truzzi
Oculoplastica, la bellezza
di uno sguardo
Intervistiamo la dott.ssa Renata Migliardi, medico oculista specializzatasi
in oculoplastica a Parigi da Serge Morax, uno dei padri fondatori di questa
specialità.
Dott.ssa Renata Migliardi, di cosa si
occupa l’oculoplastica?
È una branca dell’oculistica che si occupa di palpebre, orbita e vie lacrimali,
quindi tutta la patologia infiammatoria, tumorale e involutiva di queste
strutture.
Per le palpebre abbiamo le patologie congenite come la ptosi, le malformazioni, le
malposizioni, poi le patologie involutive
quali l’entropion, l’ectropion e la ptosi.
La ptosi o abbassamento della palpebra
è una patologia frequente dovuta a un
deficit del muscolo elevatore della palpebra. Quando un bambino nasce con
questo problema può essere un’urgenza, se la palpebra copre l’asse pupillare
quell’occhio non si svilupperà mai e vi è
la necessità di operare prima possibile
con un intervento provvisorio, che andrà
ripetuto verso i 4 anni. Se invece l’asse
pupillare non è coperto consiglio l’intervento verso i quattro anni sia dal punto di
vista funzionale sia estetico, per evitare al
bambino traumi psicologici durante i primi anni di inserimento a scuola. Inoltre
una ptosi non trattata può dare luogo a
una miopia.
Quali altre patologie congenite incontra più di frequente?
Ci sono alcune malformazioni che riguardano le ciglia come l’epiblefaron, in cui
le ciglia si girano e crescono all’interno
della palpebra provocando lesioni alla
cornea. Se le lesioni sono importanti bisogna intervenire, altrimenti consiglio di
attendere in quanto regredisce da solo
nella maggior parte dei casi. Un’altra patologia è la distichiasi, una fila di ciglia
in più cresce all’interno della palpebra. In
questo caso bisogna usare il microscopio
per cauterizzare ogni singolo bulbo pilifero e non lasciare cicatrici.
Nelle vostre specialità vi è una grande
manualità, vero?
Assolutamente, inoltre sono chirurgie
completamente diverse tra di loro. La mia
specializzazione si avvale di una chirurgia manuale, raramente uso il microscopio mentre per la cataratta e la retina questo strumento è diventato indispensabile,
le dimensioni sono molto più piccole.
Quindi ci sono stati grandi progressi
nella chirurgia oculistica.
In passato la chirurgia oculistica si occupava prevalentemente di cataratta, retina
e glaucoma. Oggi è nata l’oculoplastica
che tratta solo questo tipo di pazienti.
Non è tanto un’evoluzione di tecniche,
ma prima c’erano pochissimi specialisti
al mondo per questi casi. Se ne occupava
l’oculista genericamente. Quando sono
uscita dalla scuola di specializzazione
non sapevo nemmeno cosa fossero queste patologie.
Come è formato lo staff con cui opera,
dott.ssa Migliardi?
Sono molto fortunata, opero con un gruppo in grado affrontare qualsiasi patologia
esclusa la traumatologia non essendo la
nostra struttura un pronto soccorso.
Oltre a me per l’oculoplastica ci sono due
colleghi per la cataratta e il glaucoma e
due che trattano le patologie retiniche.
Avendo tutte le specialità, nel nostro centro siamo in grado di trattare qualsiasi
paziente eccetto i trapianti di cornea e la
patologia traumatologica.
Da lei ci si può rivolgere anche per
mantenere l’occhio giovane dal punto di
vista estetico...
Certo, lo sguardo è quello che più conta in un viso. La richiesta di ringiovanire
lo sguardo è sempre più frequente. Un
oculista accorto deve escludere altre patologie e avere un quadro approfondito
del visus prima di intervenire per migliorare l’estetica. Non dobbiamo dimenticarci che le palpebre assolvono la funzione di proteggere l’occhio e garantire
una corretta lubrificazione.
Eliminare troppa cute è un errore, l’occhio soffre in maniera pesante con rischi
infettivi e di cheratiti che possono causare
problemi anche gravi alla vista. Nel caso
della palpebra inferiore un intervento radicale causa una trazione del puntino lacrimale che non pesca più, è il cosiddetto
ectropion che provoca una lacrimazione
continua. È’ vero, dobbiamo essere belle
ma dobbiamo continuare a utilizzare i
nostri occhi in maniera corretta.
Dott.ssa RENATA MIGLIARDI
Specialista in Oculistica
Corso Galileo Ferraris 120 g – Torino
Tel. 011 501234
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giugno 2011 | Plus Magazine 17 | MEDICINA E SALUTE
37
MEDICINA E SALUTE
Una corretta postura
per una corretta masticazione
L
Nella mia professione mi affiancano
altri specialisti, oculisti infantili e per
adulti e otorinolaringoiatri.
a dott.ssa Lorena Fortuna, medico
chirurgo specializzato in Odontostomatologia e master in Ortodonzia,
Implantologia e Bioetica investe molto
sulla sua formazione per offrire ai pazienti una consulenza attenta a particolari che possono essere causa di disfunzioni dell’apparato masticatore.
La incontriamo nel suo accogliente studio di Torino.
Dott.ssa Fortuna, ci spieghi quanto è
importante la postura per una corretta
funzionalità dell’apparato masticatore.
Dobbiamo distinguere tra problemi
posturali di tipo ascendente e di tipo
discendente. In questo modo possiamo avere una netta distinzione tra i
problemi di pertinenza odontoiatrica e
quelli propriamente posturali.
Se osservo un bambino camminare e
mi rendo conto che ha una prevalenza
di orientamento verso il lato sinistro o
il lato destro accentuo la mia attenzione focalizzazandola sull’udito, sulla
vista o su un’inversione di masticazione monolaterale (cross bite).
Se in presenza di un cross bite attuo
delle manovre tipiche odontoiatriche
posso osservare differenti risposte:
se il cross bite permane devo prendere in considerazione un’ortodonzia,
se invece è un cross bite non reale e
dopo questa manovra il bambino non
lo ripete allora devo indagare sulla postura. Ho notato che i piedi hanno un
collegamento diretto con la bocca, così
come la vista.
Notevoli miglioramenti nei giovani si
sono ottenuti eliminando i plantari,
38
di Emanuela Truzzi
Lo staff del suo studio come è composto?
Da un ortopedico per bambini e adulti
e un chirurgo maxillo faciale per gli interventi più complessi.
che spesso vengono messi a sproposito, con peggioramenti anziché miglioramenti posturali.
Nel caso di un adulto con difetti posturali, come si può intervenire?
Nell’adulto il problema è più complesso perché ci sono degli automatismi
già stabiliti ed è necessario lavorare
in collaborazione con altri specialisti
come il fisiatra, l’osteopata, l’ortopedico e solo in ultima battuta può intervenire l’odontoiatra.
Quando visito un paziente adulto osservo se ha delle asimmetrie, come appoggia i piedi, come cammina, faccio
delle domande sulle abitudini di vita,
sull’alimentazione, sull’abitus psicologico che può determinare una postura
scorretta (ad esempio, il timido tende
a essere ripiegato su se stesso, lo spavaldo cammina col petto in fuori). Sono
sfumature che possono influenzare
una corretta masticazione.
Dott.ssa Fortuna, lei si occupa anche
di estetica odontoiatrica, vero?
La parte estetica è la mia passione, ho
sempre avuto interesse per tutto ciò
che esprime bellezza, che per me deve
essere prima di tutto equilibrio. Dalla
bioetica ho appreso che il corpo è un
dono che abbiamo ricevuto da Dio, un
tempio che dobbiamo rispettare, valorizzare e migliorare senza eccessi. Se
una persona si piace, vive meglio con
se stessa riuscendo a proporsi nel migliore dei modi anche agli altri.
Che tipo di convenzione vuole offrire
agli associati FABI Plus?
La prima visita è gratuita e poi applico
uno sconto del 15% sulla mia parcella.
Dott.ssa LORENA FORTUNA
Medico Chirurgo specialista
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SALUTE E BENESSERE
Un’estate in forma
per la prova bikini
L
a serenità per affrontare un’estate in
forma è sicuramente un tema di forte
interesse per noi donne che ogni anno
affrontiamo la prova bikini con preoccupazione. Certo, una sana alimentazione
e il movimento sono utili ma per eliminare quei fastidiosi cuscinetti accumulati
nei soliti punti critici, che fare? Abbiamo
intervistato la sig.ra Antonella, titolare de
Il regno delle donne, che offre un valido
ausilio a chi desidera eliminare l’effetto
causato dalla cellulite sul corpo.
Cosa ci propone, sig.ra Antonella?
La prima cosa da effettuare sulla Cliente
è un checkup dell’epidermide per valutare a quale stadio appartiene la cellulite e
agire di conseguenza. La differenza non
è determinata dall’età ma da una serie
di fattori diversi: la predisposizione alla
cellulite, le gravidanze, l’uso di farmaci, il
fumo, la vita sedentaria, ecc.
Quindi ci sono diversi livelli?
Sì e necessitano interventi differenti. Partiamo dal primo stadio: la cellulite edematosa con presenza di edema dove c’è
un’infiltrazione di liquidi tra circolo venoso
e linfatico. Si interviene per ottenere uno
svuotamento di questi liquidi infiltrati e il
trattamento che proponiamo inizia con
l’applicazione di una fiala nelle zone glutei
e gambe fino al ginocchio, poi un impacco
di alghe che si lascia in posa per 20 minuti mentre si massaggiano i piedi, così la
Cliente si rilassa e si ottiene un maggior
assorbimento del prodotto; dopo la doccia, si avvolge la zona critica con un gel
che crea una vasocostrizione e si effettua
un massaggio localizzato così la Cliente
sente subito una sensazione di freschezza
mente diverso da quelli precedentemente
illustrati, quindi stessa metodologia ma
cambiano i contenuti. Dopo la doccia si
termina con un massaggio strong applicando un siero contenente lipolitina vitaminizzata, laminaria, ecc. La differenza
sostanziale è nella qualità dei prodotti utilizzati, ricchi di principi attivi veicolati in
microsferule o nanosfere e il tutto si completa con la manualità dell’estetista, che
sa calibrare il massaggio a seconda della
Cliente e della sua specifica esigenza.
Ci tengo a precisare che quando la cellulite sclerotica arriva a un livello eccessivo e
dolente al solo tatto allora l’estetista non
può intervenire.
e di sollievo per le gambe, estremamente
piacevole nel periodo estivo.
Nel secondo stadio la cellulite è fibrosa, questa è la fase in cui i micronoduli
assumono il classico aspetto a “buccia
d’arancia”. La prima parte del trattamento è eguale alla precedente mentre dopo
la doccia si applica un siero contenente
peptidi marini e ascophyllum nodosum e
si effettua un massaggio differente sulle
zone critiche. La capacità dell’estetista di
far penetrare bene questo straordinario
siero è determinante, quindi la tecnica di
massaggio è basilare.
Il terzo stadio è quello della cellulite sclerotica con effetto materasso: non essendo intervenuti nei processi precedenti, i
micronoduli si sono trasformati in macronoduli. Si interviene sin dall’inizio con
fiale contenenti forti componenti attivi e
anche l’impacco con le alghe è completa-
Allora è utile che si intervenga quanto
prima per non passare agli stadi successivi...
Certamente! Tutti e tre i trattamenti durano un’ora e mezza, danno un effetto immediato e li proponiamo a soli € 39,00
per farvi apprezzare fin da subito i grandi risultati.
IL REGNO DELLE DONNE
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giugno 2011 | Plus Magazine 17 | SALUTE E BENESSERE
39
SALUTE E BENESSERE
ziare gli effetti del prodotto applicato.
Consigliamo di far precedere a questo
trattamento la pulizia del viso, anche
se le donne spesso preferiscono i trattamenti anti-age senza ricordarsi che
la pelle se non è correttamente pulita
non accoglie bene i prodotti cosmetici.
Quindi per invitare le clienti a seguire i
nostri suggerimenti proponiamo il doppio trattamento, pulizia viso + silk sonic
con lo sconto del 50% a soli € 45,00.
Questo trattamento viso, sig.ra Rosa, è
riservato solo alle nuove clienti?
Proprio per invitare tutte le donne a cu-
Prepararsi alle vacanze
con attenzioni per il nostro
viso e corpo
È arrivata l’estate e tutti hanno voglia
di sole e mare e prima delle tanto attese vacanze il Centro Estetico Rossiny
propone due interessanti servizi per
migliorare la nostra pelle e predisporla
al tanto agognato relax.
Sig.ra Rosa, cosa ci riserva per il
corpo?
Sicuramente un trattamento scrub per
il corpo alla papaya, cocco, vitamina E
e sali minerali del Mar Morto per eliminare le tossine e per il ricambio del
primo strato dell’epidermide. Questo
scrub drenante, esfoliante, aromaterapico si lascia in posa per 15 minuti poi si
passa il guanto per rinnovare la pelle e
prepararla ad accogliere i raggi solari e
abbronzarsi bene senza macchie cutanee: la cliente fa la doccia e il trattamento termina con un massaggio drenante
con olio di cocco in dolce compagnia
delle note musicali latine per dare il giusto ritmo ed energia al nostro corpo. Il
trattamento dura oltre un’ora e mezza
e lo proponiamo a soli € 50,00 invece di
€ 70,00! Ovviamente ricordiamo a tutte
le lettrici di aver sempre cura del proprio
corpo e viso utilizzando le protezioni
adatte al proprio tipo di pelle durante
l’esposizione al sole!
40
Mentre per il viso ci dedica un nuovo
trattamento?
Prima di tutto consigliamo di effettuare una pulizia del viso necessaria per
rinnovare l’epidermide, quindi detersione, esfoliazione con vaporizzatore e
spremitura comedoni. Dopo si applica
la maschera purificante e poi si passa
al nuovo trattamento con ultrasuoni.
Applichiamo sul viso un vello che contiene un alto livello di acido jaluronico e
passiamo delicatamente il silk sonic, un
piccolo macchinario di straordinaria efficacia, per far penetrare in profondità il
prodotto. Dopo aver tolto il vello si termina con un massaggio manuale con
specifiche tecniche anti-age per poten-
rare e preparare bene il viso ad accogliere i raggi solari dell’estate lo proponiamo anche alle clienti Fabi Plus che in
questi anni hanno dimostrato fiducia e
apprezzamento per i nostri servizi estetici oltre che alle nuove lettrici di Plus
Magazine!
Naturalmente dedichiamo sempre attenzione ai piedi che devono reggere
tutto il nostro corpo e la promozione di
questa primavera con pedicure curativo
+ trattamento allo champagne e petali di rosa a soli € 40,00 la estendiamo
fino ad Agosto.
A proposito di Agosto, il centro estetico
Rossiny rimane aperto?
Sì, abbiamo deciso di andare incontro
alle esigenze lavorative delle nostre
clienti per cui siamo aperti fino al 22
di Agosto, poi anche noi meritiamo un
periodo di riposo e riapriamo il 7 Settembre, sempre con orario continuato
tutti i giorni. Vi aspettiamo!
ROSSINY ESTETICA
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Tel. 011 8127193
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GUSTI E PIACERI
di Barbara Odetto
LA SARDEGNA incontra
IL PIEMONTE
e nasce la qualità
Inaugurata lo scorso 15 novembre, la Macelleria Crocetta si trova al civico 5/b di via
Giandomenico Cassini, in uno dei quartieri
più esclusivi e raffinati di Torino. Il negozio,
elegantemente arredato nei toni caldi e naturali del bianco e del beige, è un angolo
di prelibatezze e infatti, nonostante abbia
aperto da pochi mesi, vanta già numerosi
clienti abituali.
Merito della cortesia e del savoir faire del
titolare, Mauro Pusceddu, e della qualità
dei prodotti che seleziona personalmente.
Oltre alle carni, rigorosamente piemontesi e di prima scelta, troviamo una serie di
42
proposte tipiche sarde che vanno dai malloreddu al pecorino e che prossimamente
includeranno anche il vino e la celebre birra
Ichnusa. D’altronde, le origini isolane del
Sig. Pusceddu non possono che essere una
garanzia di eccellenza nella scelta dei prodotti della sua terra, la Sardegna.
Tornando alle carni, per i mesi più caldi la
Macelleria Crocetta propone alla clientela
tagli indicati per essere gustati freddi quali
l’albese e la tritata battuta al coltello; assolutamente da provare sono la rolata di tacchino ai carciofi e il favoloso rotolo di vitello
con cioccolato e pere. Non mancano poi le
selezioni di carni rosse
e bianche per le grigliate, momento culinario
e conviviale che caratterizza tanti giorni e
tante sere d’estate.
Per chi invece vuole
stupire gli ospiti con
sapori stuzzicanti e sfiziosi, il Sig. Pusceddu
propone una serie di
piatti pronti tra i quali
segnaliamo i tramezzini di carne tritata ripieni di prosciutto cotto
e fontina e le crêpes
di vitello e maiale con
un’impanatura di mais
e patate, farcite con
mozzarella e speck,
fontina e speck oppure prosciutto cotto e
stracchino, a seconda dei gusti di ognuno.
Oltre a queste prelibatezze, assolutamente
da provare, la macelleria propone anche
una selezione di vini bianchi e rossi e ancora pasta, grissini e sughi, tutti di alta gamma. Perché l’attenzione alla qualità è un
requisito fondamentale per il titolare, che
vanta trentacinque anni di esperienza nel
settore dell’alimentazione e in particolare in
quello legato alle carni. Sin da quando ha
iniziato a lavorare, a dodici anni, sapeva che
un giorno avrebbe aperto un negozio tutto
suo e nel tempo si è sempre adoperato in
tal senso.
Gli anni trascorsi nella grande distribuzione, sempre nel campo della macelleria, gli
hanno consentito di approfondire il rapporto con il pubblico e di perfezionare la sua
professionalità. Una professionalità che,
unita alla cortesia, oggi ritroviamo nel negozio di sua proprietà in un angolo di Torino
particolarmente attento ad aspetti quali eleganza, qualità dei prodotti e selezione delle
etichette proposte.
Per questo se i suoi clienti lo premiano con
la fidelizzazione, possiamo essere certi di
portare in tavola sapori genuini e carni di
prima scelta.
MACELLERIA CROCETTA
Via Giandomenico Cassini 5/b – Torino
Tel. 011 5681209
Orario:
lunedì – venerdì 8.30-13.30, 16.00-19.15
sabato 8.30-13.30, 15.30-19.15
Chiuso giovedì pomeriggio
GUSTI E PIACERI
di Barbara Odetto
MUSICAL
Dream
Music & food
in un ambiente
...very cool!
Musical Dream è davvero un sogno musicale che si è trasformato in una realtà
talmente concreta che è ormai diventata
un punto di riferimento per molti artisti
torinesi. In questo locale raffinato e di tendenza non si degustano solo buon cibo e
aperitivi sfiziosi, ma anche musica di qualità. Il ristorante e cocktail bar è articolato
in più sale, ognuna delle quali è caratterizzata da proposte sonore differenti.
La Swinging London, curata in ogni dettaglio, è la zona dedicata all’after hour nella
quale fanno capolino una vasta gamma di
etichette di vino e di liquori per un aperitivo o un dopo cena all’insegna del glam.
Il Jazz Point è il cuore del locale: un ambiente accogliente ed elegante nel quale si
uniscono jazz, piano bar e ristorazione; è
il ritrovo ideale per una cena caratterizzata da un’atmosfera davvero suggestiva.
Il Giardino delle Note, invece, è un dehors
originale che ricorda angoli di altre città
del mondo. Attraversando la Passerella,
sotto un cielo di luci colorate, si arriva infine alla Memory Lane, la sala retrò che
ospita una rassegna storica di picture
records e nella quale vengono proiettati
filmati musicali.
La cucina propone sia ricette tipiche della
tradizione gastronomica italiana sia piatti
che nascono dalla creatività dello chef e
punta su prodotti di alta qualità provenienti da aziende agricole della provincia
di Torino. Allo stesso modo il cocktail bar
offre aperitivi classici, realizzati però con
estro e con etichette di alta gamma.
Per questa ragione Musical Dream –
dall’aperitivo in poi – è il luogo ideale per
cene romantiche o di lavoro, per festeggiare con gli amici o per vivere momenti
di grande creatività.
Oltre che ristorante di alto livello e cocktail
bar raffinato, il locale è un vero crocevia artistico. Qui infatti vengono allestite mostre
di pittura e di fotografia, sono organizzate
serate di lettura di poesie e di presentazioni di libri e vengono organizzati stage
per i giovani artisti. Discografici conosciuti
a Torino e in Italia, cantanti lirici di fama,
attori, protagonisti di musical del calibro
di Notre Dame de Paris sono gli abituali
frequentatori del Musical Dream, nel quale spesso si esibiscono in live set improvvisati anche due promesse delle sette note:
Erica Disilluso e Cristina Leone.
Oltre alla qualità indiscussa del cibo e degli aperitivi proposti, alla preparazione attenta dei piatti e dei drink, al servizio raffinato e curato in ogni dettaglio, non manca
la simpatia contagiosa del Signor Renato,
il titolare, che coinvolge i suoi ospiti nel divertente menù musicale: un libro che contiene la storia delle sette note e la biografia
di artisti apprezzati in tutto il mondo dal
quale è possibile scegliere quale brano
ascoltare. Per una serata indimenticabile
fatta di buon cibo, ottimi cocktail e naturalmente tanta, tantissima arte!
MUSICAL DREAM
Via Virle, 14 – Torino
Tel. 011 4337108 – 011 430509
Cell: 335 7745107-8
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giugno 2011 | Plus Magazine 17 | GUSTI E PIACERI
43
IDEE E SERVIZI
di Emanuela Truzzi
Un’infinità
e prodotti
per la nostra casa
Quindi chi ama
il fai da te può rivolgersi direttamente a
voi con sicurezza. E
per chi desiderasse
affidare il lavoro a
un professionista?
Incontriamo la signora Mirella Filippi, assistente del signor Claudio Nicola titolare dell’azienda di vernici e sigillanti per industria ed edilizia
Nicola & C. nello storico show-room.
Ci racconti della nascita di questa azienda che è presente nella realtà torinese da tanti
anni.
L’azienda nasce a Settimo Torinese nel 1890
dalla passione e dall’entusiasmo del cav. Alfredo Nicola e dopo pochi anni si trasferisce
nell’attuale sede di corso Palermo 11 a Torino.
Da una produzione iniziale di terre colorate,
oli di lino, minio, carbonato e mastici per vetri
per il ristretto mercato locale di allora, oggi la
Nicola & C. è in grado di offrire la più vasta
gamma di prodotti vernicianti e sigillanti siliconici industriali per edilizia reperibile in Italia.
Attraverso quattro generazioni la Nicola & C.
è diventata un’azienda dinamica e in continua
evoluzione con prodotti innovativi e clienti in
tutta Italia, tra cui ditte di primaria importanza
ed enti pubblici. In questi anni l’azienda si è
ampliata con l’apertura di un secondo punto
vendita in via Vandalino 66.
Qual è la politica aziendale che ha contraddistinto il vostro successo?
La politica aziendale della Nicola & C. è “dal
produttore al consumatore”.
44
Abbiamo dei sistemi tintometrici computerizzati in grado di soddisfare qualsiasi
esigenza della clientela. Il nostro laboratorio di ricerca garantisce formulazioni
scrupolosamente collaudate e nei nostri
processi produttivi vengono usate solo
materie prime selezionate non nocive a
salvaguardia dell’ambiente e del consumatore, nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Da sempre l’obiettivo primario della
nostra politica aziendale è la qualità dei
prodotti, perseguita attraverso una forte
volontà di innovazione.
C’è una convenienza quindi ad acquistare direttamente presso i vostri due
punti vendita.
Eh sì, allo stesso prezzo da noi si può
acquistare un prodotto
di qualità decisamente superiore rispetto a
quello offerto dai supermercati.
Per non parlare dell’infinità di colori che possono diventare unici
per chi vuole uscire
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che da poco abbiamo ampliato la nostra
offerta di prodotti, con l’apertura del terzo
negozio, sempre in corso Palermo, a fianco
dello storico show-room. Qui proponiamo
materiale elettrico, detersivi ecologici, cere
speciali per ogni tipo di pavimentazione,
prodotti esclusivi per la pulizia della casa e
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ARREDAMENTI
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IMMAGINE E VUOLE CAMMINARE NEL SOLE CON UN TOCCO
GLAM
.
walking on
46
MODA
Impronta di stile con Parah
Per la primavera-estate targata
2011 Parah firma la collezione
Impronte nella quale conferma la
voglia di rinnovarsi, mixando colori
brillanti tipicamente “summer
time” al classico bianco-nero e
giocando con accessori minimal
che, grazie alle lavorazioni sartoriali,
diventano dettagli ricercati. Oltre
ai costumi, Parah realizza degli
splendidi abiti che, per eleganza e
gusto, si declinano perfettamente
sia di giorno sia di sera. Il colore è
il protagonista di tutte le creazioni
e i temi dominanti sono il rosso,
il giallo, il fuxia, l’agrifoglio e il
verde. L’intensità e la purezza della
tinta unita è invece illuminata dai
giochi di luce delle borchie, lucidate e ad effetto
laser, e dal drappeggio con macro paillettes
tono su tono che impreziosisce le scollature.
Naturalmente non manca la stampa animalier,
interpretata in stile romantico-retrò nei colori
cipriati del caraibi e del viola, mentre il leopardo
è rivisitato con i colori del rosso caldo e del
verde giungla. Per una donna che ama osare
con charme e femminilità.
Déjeuner sur l’herbe
È tempo di picnic, musica, cibo, leggerezza e coccole per la stilista
Kristina Ti, che strizza l’occhio al passato e al mondo genuino e solare
delle feste di campagna. Nella nuova collezione punta sulla tradizione e
sulla ricerca, liberando la sua parte più intima e genuina e creando nuovi
argomenti di stile davvero unici e affascinanti. Le creazioni, delicate e
impalpabili, ricordano la spensieratezza e il bon ton delle signorine di
qualche decennio fa e sono vere pennellate di eleganza. I tessuti sono
leggerissimi e sussurrano le forme, mentre le preziose passamanerie
diventano protagoniste. L’elemento floreale è una costante che si ritrova
su abiti, gonne, maglie e che viene declinato ora in combinazioni di fiori
micro-macro ora stilizzato a scarabocchio su piccoli pois in crepon.
Graziose farfalle fanno infine capolino su camisole trasparenti mosse da
volant e arricciature. Ancora una volta la stilista “Made in To” stupisce per
l’originalità e la freschezza dei suoi capi.
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | MODA
47
MODA
Essenze di benessere
Laura Tonatto, naso torinese conosciuta e apprezzata in tutto
il mondo, dimostra nuovamente la sua creatività unica
e inimitabile, realizzando una linea per il corpo e per l’ambiente che si avvale dei principi dell’aromacologia, la scienza
che studia il rapporto tra psicologia e tecnologia delle essenze. Distribuita esclusivamente in farmacia e on line, la gamma
Magdala comprende l’Eau de Parfum e il detergente Solo Uno
per capelli, corpo e mani. Declinati in quattro versioni,
essi regalano energia, armonia, concentrazione e purezza.
Fa parte della linea anche il profumo per ambiente Solo Uno Essenzialmente Casa. Dotato di diffusori
in bamboo e in rattan, si compone di diversi mèlange, studiati per agire sulle emozioni: vaniglia e pompelmo
per dare energia, rosa e gelsomino per creare armonia, sandalo e bergamotto per favorire la concentrazione,
fiori d’arancio e lavanda per chi vuole purezza. Doveroso dirlo, i prodotti non sono testati sugli animali.
48
MODA
La donna Twin-Set si sveste ...
…E lo fa con stile. Il brand debutta infatti nel mondo mare e intimo presentando due seducenti collezioni
per la primavera-estate 2011. Le creazioni, frutto della collaborazione tra Simona Barbieri e Rosanna
Ansaloni, declinano la femminilità e il romanticismo tipici della griffe e
puntano su tessuti leggeri e moderni, arricchiti da ricami e applicazioni a
mano. Il beachwear rivisita gli anni ’70 e ’80 alla scoperta di pois e righe da
abbinare a fiocchi e cuori, simboli indiscussi dell’universo Twin-Set, oppure
strizza l’occhio ad una moda grintosa che sceglie borchie e strass, ma anche
scintillanti paillettes e preziosi ricami. Le nuances spaziano dal fango al
bianco, dal cioccolato al sabbia, dal corallo al blu. Completano la linea gli abiti
in mussola di cotone stampata o in viscosa lucida in tinta unita e i kaftani
ricamati con applicazioni.
Manila Grace collection
Si ispira agli anni ’70 la collezione firmata da Manila Grace per la
bella stagione. Fantasie optical con pois, cerchi e multi righe sono
sapientemente mixate ai loghi del brand per offrire uno stile grintoso e
attuale nel quale non mancano le proposte in denim: dal jeans colorato,
trattato, strappato ai pantaloni bianchi o nei colori più trendy.
Abiti iper femminili e gonne fantasia sono declinate in nuaces dai nomi
divertenti come pepe rosa, chiodi di garofano, cannella, maggiorana e
paprika. Novità targate 2011 sono la linea underwear, in cotone logato
tinta unita e multi righe, e il beach wear: bikini double face da comporre
a piacere. Per un total look davvero “Manila Grace” non mancano gli accessori: fusciacche, borse dai
volumi ampi in pitone, in pelle con disegni al laser e in cotone e pelle abbinati. E per finire le scarpe:
tronchetti, sandali gioiello, tennis impreziosite da uno strass sulla linguetta, sandali con plateau effetto
legno o tacco in corda. Insomma: non c’è che l’imbarazzo della scelta!
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | MODA
49
MODA
50
MODA
Che Fisico... e Fisichino!
Solari, energiche e naturalmente glam:
sono la donna e la bambina vestite da
Cristina Ferrari, che quest’estate strizza
l’occhio alle spiagge di Miami e della
California e richiama atmosfere anni ’80.
Per le girl più trendy Fisico propone un
mix dinamico e multiforme di fantasie nel
quale alla stampa city jungle si accosta
l’esotismo animalier. I costumi,
di costruzione sartoriale, puntano su
ferma foulard, nodi strategici e fibbie ovali
in metallo. Le nuances variano dal corallo
e mango, come i tramonti di Malibu, al
turchese e caipirinha, i colori dei cocktail
che si bevono a bordo piscina nelle ville
di Beverly Hills. Anche per la bimba la
palette cromatica è la stessa e i bikini,
così come i costumi interi, sono un inno
alla giovane femminilità.
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | MODA
51
CINEMA
Film
I guardiani del destino
Data di uscita: 17 giugno 2011
Priest
Data di uscita: 5 agosto 2011
Cast: Matt Damon, Emily Blunt,
Daniel Dae Kim, John Slattery,
Terence Stamp, Anthony Mackie, Michael Kelly.
Sta per vincere un’elezione per
la carica di Senatore degli Stati
Cast: Paul Bettany, Cam Gigandet, Maggie Q, Karl Urban,
Lily Collins, Stephen Moyer,
Mädchen Amick, Christopher
Plummer.
Nel momento in cui un gruppo
di vampiri rapisce sua nipote, un
estate
Pace insieme agli altri maestri di
kung fu. All’orizzonte però, é in
arrivo una terribile minaccia: un
nemico fortissimo minaccia di
distruggere il kung fu e conquistare la Cina.
ballo c’é una profezia, della quale
chi ha letto il libro già conosce gli
esiti, per tutti gli altri non resta
che pazientare ancora un po’ per
sapere chi tra Harry Potter e Voldemort, riuscirà a spuntarla...
Cowboys & Aliens
Data di uscita: 9 settembre 2011
Uniti, quando l’ambizioso uomo
politico David Norris incontra la
ballerina Elise Sellas: appena realizza di essersi innamorato di lei,
uomini misteriosi cospirano per
separarli e tenerli lontani l’uno
dall’altra. David scopre che si trova davanti agli agenti del Destino
– gli uomini dell’Adjustment Bureau – che useranno tutto il loro
notevole potere per evitare che
David ed Elise stiano insieme.
Posto davanti a queste difficoltà
David deve decidere se lasciarla
e accettare il suo percorso predeterminato... o rischiare tutto
per combattere il destino e stare
con lei.
Harry Potter e i doni della
morte: parte II
Data di uscita: 13 luglio 2011
Cast: Daniel Radcliffe, Emma
Watson, Helena Bonham Carter,
Gary Oldman, Alan Rickman,
Tom Felton, Bonnie Wright, Ralph Fiennes, Rupert Grint.
Ultimo capitolo della saga del
mago più famoso del mondo. In
52
prete non sente più ragioni e si
mette alla caccia dei responsabili, andando anche contro il divieto che gli era stato imposto dalla
chiesa...
Captain America: il primo
vendicatore
Data di uscita: 27 luglio 2011
Chris Evans, Samuel L. Jackson,
Hugo Weaving, Tommy Lee Jones, Hayley Atwell, Dominic Cooper, Stanley Tucci.
Intenzionato a difendere l’onore
del suo paese ma scartato dal
servizio militare, Steve Rogers,
si offre volontariamente per
partecipare ad un programma
di ricerca segreto dell’esercito.
Dopo una serie di test ed esami, Rogers, viene trasformato in
Capitan America, al quale viene
affidato il compito di proteggere
gli Stati Uniti dal male...
Kung Fu Panda II
Data di uscita: 24 agosto 2011
Ritornano le avventure dell’imbranato panda Po che, diventato Guerriero Dragone, si dedica
alla protezione della Valle della
Cast: Daniel Craig, Harrison
Ford, Olivia Wilde, Sam Rockwell, Noah Ringer, Abigail Spencer.
1873. Arizona. Uno straniero
senza passato si imbatte nella
remota città di Absolution, nel
bel mezzo del deserto. Unico
accenno alla sua storia è una misteriosa sorta di manetta intorno
a un polso. L’uomo scopre in
fretta che la gente di Absolution
non è propensa a dare il benvenuto agli stranieri; e che nessuno
fa una mossa per le strade della
città, a meno che l’ordine non
arrivi da parte del colonnello Dolarhyde (Harrison Ford). La città
vive sotto il suo pugno di ferro,
nella paura. Ma Absolution sta
per sperimentare un terrore ben
peggiore quando la desolata cittadina viene attaccata dai predoni dal cielo. Con velocità mozzafiato e luci accecanti, rapiscono
uno ad uno gli umani impotenti,
sfidando i cittadini in ogni modo
possibile. Ora, lo straniero che
hanno respinto diventa la loro
unica speranza di salvezza.
Libri
recensioni
LETTURE
India mon amour
Dominique Lapierre
Per sempre
Susanna Tamaro
La storia di un amore che permane e resiste e che è, soprattutto,
un amore impossibile. Con una
scrittura nitida ed evocativa, a 14
anni da Va’ dove ti porta il cuore,
Susanna Tamaro torna con uno
straordinario romanzo sulla profondità dell’animo umano, sulla
fatica di crescere, sul coraggio e
sull’amore come fondamento di
ogni rapporto.
Nora se ne è andata da quindici
anni e Matteo, ogni giorno da
allora, chiede a se stesso quale
sia la strada da percorrere. Un
viaggio intriso di amore e dolore, di ricordi che riaffiorano
dal passato, di luoghi in cui la
natura amplifica con la sua bellezza e la sua forza i pensieri e
le domande del protagonista.
Cercando le risposte a infinite domande, Matteo racconta
la sua storia forte e dolorosa,
poetica e profonda: una storia
d’amore così intensa da obbligare il lettore a confrontarsi con
il racconto di una vita che, alla
fine, non riguarderà più soltanto
il protagonista ma tutti coloro
che la leggeranno.
Nei primi anni settanta Dominique Lapierre arriva a Nuova Delhi per scrivere la straordinaria
storia dell’indipendenza dell’India dall’Impero britannico.
È l’inizio di una prodigiosa storia d’amore. Dopo il primo viaggio, Lapierre ritornerà in India
incessantemente, impegnandosi in programmi concreti
contro le condizioni di estrema
povertà. Incontra Madre Teresa
di Calcutta; collabora con James
Stevens, fondatore del centro
Udayan, grazie al quale migliaia di figli di lebbrosi vengono
strappati dalla miseria e dalla
malattia. L’intervento di Lapierre
si rivelerà decisivo per la sopravvivenza e il rilancio di questa
istituzione. Seguiranno anni di
grande slancio e di immersione
nella sofferenza e nella privazione da cui vedranno la luce un
libro e un film celeberrimi: “La
Città della gioia”. Ripetuti viaggi
nei misteri del paese-continente,
la vitalità e il fascino dell’umanità incontrata si condensano in
“India mon amour”. Un indimenticabile inno alla vita e alla
speranza.
False accuse
David Baldacci Ford
La dodicesima illuminazione.
L’era del risveglio
James Redfield
È già successo una volta tanti
anni fa: perché non può accadere di nuovo? E quando, dal Perù,
Wil invia un fax che indubbiamente contiene dei frammenti
sconvolgenti di un antico manoscritto, lo stesso insegnante di
storia che aveva seguito le tracce
della Profezia di Celestino si trova coinvolto in una nuova, appassionante, ricerca. Così com’è
il testo è inutilizzabile, bisogna
recuperarlo nella sua interezza.
E al più presto, perché contiene l’ultima chiave per salvare
l’umanità dalla sua rovina.
La Profezia di Celestino ha svelato che è possibile, nonostante le
forze avverse, entrare in una dimensione di vita completamente diversa e spirituale; la Decima Illuminazione, l’Undicesima
Illuminazione, e la Legge dell’Attrazione hanno proseguito sullo
stesso cammino. La Dodicesima
Illuminazione vi condurrà al traguardo.
Primo di una nuova serie, questo thriller ha come protagonista Beth Perry, capo del distretto
di polizia di Washington.
Sua sorella minore Mace, ex
agente sotto copertura, viene
scarcerata dopo aver passato
due anni in prigione con l’accusa d’aver partecipato a una
rapina per la quale si è sempre
professata innocente.
È pronta a rischiare tutto pur di
riabilitare il suo nome. Le due
sorelle si trovano a indagare sul
doppio omicidio di una nota
avvocatessa di Washington e di
un potente procuratore di New
York, scoprendo complotti e intrighi che rischiano di mettere a
repentaglio la sicurezza nazionale.
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | RECENSIONI
53
FUMETTI & CARTOONS
F&C
recensioni
di Salvatore Taormina (il Tao)
[email protected]
Riccardo Barreiro
e Enrique Breccia
NUOVO MONDO
001 Edizioni
Brossurato € 15,00
In libreria e fumetteria
Anno di grazia 1942: sotto il comando di Cristoforo Colombo
quattro caravelle – la Nina, la
Pinta, la Santa Maria e l’Intrepida
– salpano dal porto spagnolo di
Palos inoltrandosi nell’Atlantico.
Lo scopo della missione è temerario e ambizioso: raggiungere le
Indie navigando verso Occidente. Ma perché il racconto storico
di questa epocale spedizione,
destinata a mutare la percezione
del mondo dell’intera umanità
e a rivoluzionarne gli assetti, ci
ha sempre tenuti all’oscuro del
dettaglio relativo alla quarta imbarcazione? Che fine ha fatto
L’Intrepida, perché non ha mai
appunta
menti
Rimini Comics
22/24 luglio
Piazza Federico Fellini - Rimini
Ingresso libero
Per chi vuole unire una vacanza
estiva alla scoperta delle ultime
novità editoriali e/o partecipare a
incontri e dibattiti sul fumetto di
alto livello.
Torino in Bancarella
2 ottobre
Piazza Madama Cristina (To)
Ingresso libero
Momento di ritrovo per tutti gli
appassionati di fumetti, libri antichi e memorabili nell’avveniristica
struttura della piazza coperta.
54
toccato le coste dell’America
Centrale, chi erano i marinai che
vi erano imbarcati? La risposta a
tutte queste domande la troverete nei dieci capitoli che compongono l’affresco di Nuovo Mondo,
una graphic novel avventurosa e
surreale. Capolavoro assoluto di
due tra gli autori argentini più
apprezzati a livello internazionale. Imperdibile.
MIRULLICIUS - Artbook
Edizioni “Gli Amici del Fumetto”
Spillato € 6,00
In fumetteria
LUNAROSSA – vol. 1
Bologna Comics
15/16 ottobre
PALANORD
Via Stalingrado 82 – Bologna
Una mostra principalmente dedicata a tutti gli amanti del collezionismo di fumetti, cartoline,
manifesti e non solo...
Lucca Comics and Games
29 ottobre – 1 novembre
Piazza Napoleone
Centro di Lucca
La principale fiera italiana, vi si
riuniscono tutti i principali editori
nazionali e esteri, punto d’incontro per giovani aspiranti fumettisti che possono far visionare i
loro lavori agli “Editor” delle Case
editrici, momento di presentazione di tutte le principali novità del
settore. Grande area dedicata ai
“Games” che godono di spazi a
loro dedicati. Presenti anche molti
rivenditori di ottimo antiquariato.
Davvero per tutta la famiglia.
Edizioni “Gli Amici del Fumetto”
Cartonato € 145,90
In libreria e fumetteria
Greta è una ragazza comune,
quasi banale, come ce ne sono
tante. Greta non sa di avere un
potere insolito: percepire ciò
che è fuori dal comune.
E Wil è indubbiamente fuori dal
comune, infatti è un licantropo,
anche se Greta non lo sa. Per lei
è solo il ragazzo più carino che
abbia mai incontrato.
Wil, appartiene a una nobile
famiglia, troppo blasonati e aristocratici per avvicinarsi a una
“banale ragazza come Greta”…
o no?
La storia di due ragazzi così
diversi tra loro dalla penna (e
matita) di Michela Cacciatore
alla sua prima – ma più che
convincente – prova di autrice
completa, che non mancherà di
appassionarvi.
Elena Mirulla è sicuramente, tra
le autrici emergenti, una delle
più amate dal pubblico dei lettori di ogni età. L’art book è sicuramente lo strumento più efficace
per carpirne i segreti: all’interno troviamo schizzi a matita, i
successivi passaggi alla china e
poi al colore, e inoltre studi dei
personaggi, illustrazioni inedite
ecc. Un degno omaggio a questa grande autrice e un utilissimo strumento per chi vuole affacciarsi al mondo del fumetto
in qualità di creativo.
ARTE, SCIENZA E COSTUME
estate
La bella Italia.
Arte e identità delle città capitali
La mostra, curata da Antonio Paolucci e
con l’allestimento di Luca Ronconi, presenta, negli spazi della Reggia di Venaria, oltre
350 opere d’arte che raccontano l’identità
delle principali “capitali culturali” italiane:
Torino, Firenze, Roma, Milano, Venezia,
Genova, Bologna, Parma, Modena, Napoli
e Palermo, attraverso grandi artisti come
Giotto, Leonardo, Correggio, Bronzino, Tiziano, Veronese, Caravaggio, Rubens, Tiepolo, Canova, Hayez.
Mostre
Stazione futuro. Qui si rifà l’Italia
Partendo dai profondi cambiamenti tecnologici in corso si muove la mostra allestita
alle OGR di Torino: un viaggio che inizia
nel presente e che, da qui e ora, conduce a
esplorare l’Italia che saremo e anche quella che vorremmo. Al centro del percorso ci
sono idee, prodotti, processi e prototipi di
nuova generazione raccolti in aree temati-
moda e dello stile italiano dall’Unità ad
oggi, che parte dagli abiti della nobiltà ottocentesca e arriva alle creazioni dei grandi
stilisti contemporanei con immagini che
documentano e ricreano l’atmosfera e le vicende delle diverse epoche. Un alternanza
di creazioni di alta moda, opere sartoriali
appartenute a personaggi storici e abiti dei
film che hanno raccontato la storia del Paese, come “Il Gattopardo”.
La Venaria Reale
Piazza della Repubblica – Venaria (To)
Fino al 20 novembre 2011
La Venaria Reale
Piazza della Repubblica – Venaria
Fino all’11 settembre 2011
che che a loro volta rappresentano i perni
del cambiamento locale e globale futuro:
energia, rifiuti, mobilità, casa, comunicazione, spazio, lavoro, salute, alimentazione…
OGR Officine Grandi Riparazioni
Corso Castelfidardo 22 – Torino
Fino al 20 novembre 2011
Torino. La città che cambia
L’esposizione allestita presso il Borgo Medievale di Torino è stata ideata e realizzata
in concomitanza con il 150° anniversario
dell’Unità d’Italia e presenta, attraverso le
fotografie esposte, le trasformazioni urbanistiche, sociali e culturali che hanno caratterizzato gli ultimi anni del XIX secolo
e tutto il Novecento, e che hanno portato
la prima capitale ad essere “città-fabbrica”,
centro industriale e presenta l’evoluzione
della città tra il 1880 e il 1930.
Borgo e Rocca Medievale
Viale Virgilio 107- Parco del Valentino (To)
Fino al 9 ottobre 2011
Turin-Earth
La mostra allestita al Museo Diffuso della
Resistenza di Torino intende raccontare i
mutamenti avvenuti in città connessi alla
crescita dell’immigrazione nel corso degli
ultimi trent’anni. Il visitatore sarà condotto in una passeggiata virtuale tra i quartieri
e le vie della città per esplorare i rapporti
non sempre facili, tra i migranti e Torino,
attraverso i nuovi punti di incontro (mercati, luoghi di culto, piazze) e la nascita di
nuove attività lavorative.
L’Italia si specchia. 150 anni di alta moda
dall’Unità ad oggi
Nelle suggestive Sale delle Arti della Reggia
di Venaria, un viaggio nella storia dell’alta
Museo Diffuso della Resistenza,
della Deportazione, della Guerra,
dei Diritti e delle Libertà.
Corso Valdocco 4/a – Torino
Fino al 27 novembre 2011
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | RECENSIONI
55
MUSICA
Musica
estate
Stefano Bollani
Big Band!
A pochi mesi dal clamoroso exploit di “Rapsodia in blue” che, con oltre 25 settimane di
permanenza in classifica ha rappresentato il
caso discografico dell’anno, Stefano Bollani
pubblica un nuovo album e, come sempre,
ci sorprende ancora una volta.
Big Band! è il primo album registrato dall’arti-
Ben Harper
Give till it’s gone
“Give Till It’s Gone” è il decimo album di Ben
Harper e il suo primo album solista da “Both
Sides of the Gun” del 2006: è un lavoro carico
di significati condensati in una miscela musicale esplosiva, un album che esprime la lotta,
la confusione e la redenzione di un uomo.
Registrato presso lo studio di Los Angeles
di un altro notissimo artista come Jackson
Browne (che duetta con Ben Harper nel brano “Pray That Our Love Sees The Dawn”),
l’album è suonato insieme al trio dei Relentless7 che accompagna Ben negli utlimi
dischi e contiene anche due brani scritti e interpretati dal cantante chitarrista californiano
con Ringo Starr.
Moby
Destroyed
Nuovo album per Moby, tutto all’insegna dei
suoi continui viaggi in tour e delle sue esperienze musicali in giro per il mondo.
Ad accompagnarlo, un libro fotografico
contenente 128 pagine e 55 foto scattate
dallo stesso Moby edito da Damiani. Quindici tracce scritte in spazi chiusi ed artificiali
come le camere d’hotel, gli aeroporti ed i camerini: uno sguardo da ‘backstage’, durante
la vita “on the road”, catturato utilizzando attrezzature analogiche d’epoca: un lavoro che
racconta insieme la solitudine ed il fascino
del viaggio.
56
ce di Villa Borghese a Roma, per festeggiare
i 60 anni di Renato. Un’opera monumentale
che, oltre a raccogliere le emozioni, la musica
e le atmosfere irripetibili delle serate romane,
propone per la prima volta in formato audiovideo di altissima qualita’ il meglio dell’infinita produzione discografica di Renato Zero,
alcune reinterpretazioni di classici della musica italiana, inediti contributi speciali e le
performance di tutti gli artisti ospiti.
sta con un ensemble allargato. È stato inciso
dal vivo ad Amburgo il 10 e 11 giugno 2010
nella sede della NDR, con pubblico in studio, e vede la partecipazione della Bigband
NDR, che ha fra le sue file musicisti favolosi
di diverse nazionalità (tedeschi, americani,
argentini, svedesi).
Lady Gaga
Born this way
Uno degli album più attesi del 2011, che cercherà di replicare il successo dei precedenti
lavori. Lady Gaga si prepara a conquistare
il mercato discografico con un altro sicuro
trionfo, almeno a giudicare la grande attesa
che ha circondato questa pubblicazione.
Renato Zero
Sei Zero
Triplo DVD che raccoglie il meglio dei concerti tenuti a fine settembre 2010 nella corni-
TEATRI
Teatro Regio
stagione
Dieci opere, sei titoli della grande danza classica con il Balletto
del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e, prima dell’apertura della Stagione, un omaggio a Beethoven con le Nove Sinfonie dirette
da Gianandrea Noseda.
Una Stagione che ruota, idealmente, intorno al tema dell’amore, non solo quello che l’opera e la danza hanno declinato per
secoli dotandolo di infinite sfumature, ma anche l’amore di chi
per l’opera, con passione, lavora e di chi, con passione, ne è spettatore.
Sul palcoscenico del Regio si potrà così passare dalle ammalianti
atmosfere del Lago dei cigni al sensuale esotismo di Shéhérazade,
dalle geometrie dell’eros nel Così fan tutte di Mozart alla tempra
del legame coniugale nel Fidelio di Beethoven, dai rocamboleschi
sotterfugi nel Barbiere di Siviglia rossiniano all’amore materno
della Norma di Bellini a quello paterno di Rigoletto, dalle trame
ordite da Verdi nel Ballo in maschera all’amore “gaio e terribile”
dei bohémien di Puccini, capace poi con Tosca e Madama Butterfly di scavare come pochi altri nelle passioni umane, per finire con
le diaboliche voluttà dell’Angelo di fuoco di Prokof’ev.
Ognuno avrà la possibilità di costruirsi un personale percorso all’interno della Stagione scegliendo tra le varie tipologie di
abbonamento a 9, 6 e 4 spettacoli, oppure a 3 balletti o 3 titoli
14 ottobre-6 novembre 2011
BALLETTO
DEL TEATRO MARIINSKIJ
DI SAN PIETROBURGO
Danze Polovesiane – Le Spectre
de la rose – La morte del Cigno
– Shéhérazade – La Bayadère –
Il Lago dei Cigni
9-18 dicembre 2011
FIDELIO
Ludwing Van Beethoven
10-22 gennaio 2012
TOSCA
Giacomo Puccini
1-12 febbraio 2012
L’ANGELO DI FUOCO
Sergej Prokof’ev
21-28 febbraio 2012
MADAMA BUTTERFLY
Giacomo Puccini
14-20 marzo 2012
RIGOLETTO
Giuseppe Verdi
10-12 aprile 2012
COSI’ FAN TUTTE
Wolfgang Amadeus Mozart
16-30 maggio 2012
NORMA
Vincenzo Bellini
19 giugno –1 luglio 2012
UN BALLO IN MASCHERA
Giuseppe Verdi
pucciniani. Prosegue inoltre la formula di abbonamento Armonie pensata insieme al Teatro Stabile. Dal 28 maggio è possibile
prenotare gli abbonamenti a 9 spettacoli, mentre quelli a 6 e
3 spettacoli sono in vendita dall’11 giugno. Le formule a scelta
con posto variabile (5 o 6 spettacoli e l’abbonamento Armonie)
saranno in vendita dal 2 luglio.
I biglietti per i singoli spettacoli potranno essere acquistati dal
18 giugno.
Per approfondimenti visitare il sito www.teatroregio.torino.it
o rivolgersi alla biglietteria del Teatro – tel. 011 8815241/242;
e-mail [email protected]
orario di apertura: da martedì a venerdì ore 10,30- 18,00, sabato
ore 10,30-16,00
Per ulteriori informazioni tel. 011 8815557
TEATRO REGIO
Piazza Castello 215 – Torino
Tel. 011 8815241
www.teatroregio.torino.it
19-26 febbraio 2012
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Gioachino Rossini
Convenzione associati FABI Plus
sconto del 10% sui singoli biglietti
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | RECENSIONI
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SPORT E TEMPO LIBERO
di Giovanna Raballo
in collaborazione con Ufficio Stampa CUS Torino
XVII MEETING
INTERNAZIONALE
DI ATLETICA
LEGGERA
CITTÀ DI TORINO
10 giugno 2011
Ore 19,00
XII MEMORIAL
PRIMO NEBIOLO
Stadio Nebiolo
Parco Ruffini, Torino
Un ricco programma gare, oltre cento
atleti di livello internazionale, due ore di
competizione: anche quest’anno il Memorial Nebiolo sarà uno spettacolo indimenticabile!
Info: www.memorialprimonebiolo.org
Tariffe 2011
Biglietti interi:
rettilineo arrivo 20,00 €
curve e rettilineo opposto 10,00 €
Biglietti ridotti
(solo per curve e rettilineo opposto):
universitari con libretto o CUS Card 5,00 €
militari in divisa 5,00 €
coupon 5,00 €
tesserati FIDAL 5,00 €
Gratuità: Disabili e accompagnatore
58
ORARI APERTURA BIGLIETTERIA:
Dal 24/05 al 03/06:
martedì, giovedì e venerdì dalle ore 13.00 alle ore 18.00
c/o CUS Torino - Via Braccini 1 - Torino
Dal 04/06 al 09/06:
dal lunedì al giovedì dalle ore 13.00 alle ore 18.00
c/o CUS Torino - Via Braccini 1 - Torino
Il 10/06:
Dalle ore 14.00, fino ad esaurimento biglietti
c/o Parco Ruffini - Biglietteria Stadio Primo Nebiolo - Torino
Per informazioni: cell. 3920757106
Biglietti on line disponibili (fino ad esaurimento) su:
www.lottomatica.it
(termine di vendita on line: 9 Giugno 2011)
SPORT E TEMPO LIBERO
ESTATE�
CUS 2011
Tante attività sportive: pallacanestro, pallavolo, beach volley,
atletica, tennis, canoa, canottaggio, rugby, golf, hockey prato
...attività culturali e ricreative!!!
ATTIVITÀ POLIVALENTE
NON RESIDENZIALE
I Centri Sportivi cussini coinvolti:
via Panetti 30
e via Braccini 1, Torino
Periodo: 13 giugno – 29 luglio 2011
da lunedì a venerdì
e 29 agosto – 9 settembre 2011
da lunedì a venerdì
Età: dai 6 ai 14 anni
Novità 2011
ATTIVITÀ SPECIFICA
RESIDENZIALE E NON
Corso Sicilia 50, Torino
Periodo: 13 giugno – 29 luglio 2011
da lunedì a venerdì
e 29 agosto – 9 settembre 2011
da lunedì a venerdì
Età: dai 6 ai 14 anni
Villanova d’Asti
(Polisportiva Mezzaluna)
Periodo: 13 giugno – 5 agosto 2011
da lunedì a venerdì
e 29 agosto – 9 settembre 2011
da lunedì a venerdì
Età: dai 6 ai 14 anni
Estate CUS a Imperia Porto Maurizio
(vela)
Periodo: 19 giugno – 02 luglio 2011
da domenica a sabato
turni settimanali
Età: dai 9 ai 11 anni
... e inoltre
CUS Volley Camp a Lignano Sabbiadoro.
Periodo: 02 luglio – 14 luglio 2011
turni settimanali
Età: dai 6 ai 16 anni
Tutte le informazioni su:
Concerto in Altura 2011
31 Luglio ore 11.00
Bardonecchia
Orchestra Filarmonica
Oltenia di Craiova
www.custorino.it/under18/estatecus.aspx
oppure rivolgendosi direttamente alle
Segreterie CUS Torino:
• via Braccini 1 (tel. 011.388307)
• via Panetti 30 (tel. 011.6056231)
• corso Sicilia 50 (tel. 011.6615488)
• strada Mezzaluna 13, Villanova d’Asti
(tel. 0141.946808)
CUS TORINO
Via Braccini, 1 – Torino
Telefono 011 388307
Fax 011 3827394
www. custorino.it
[email protected]
Convenzione associati FABI Plus
Sconto del 30% sul costo della Cus Card
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | SPORT E TEMPO LIBERO
59
MAPPAMONDO
Rapa
STORIE DI VIAGGI
E VIAGGIA
60
MAPPAMONDO
Nui
TORI
testo di Lucio Valetti
foto di Sergio Pitamiz
RAPA NUI è lunga ventiquattro chilometri e la percorri per
intero e in fretta senza vedere una palma. E neppure una spiaggia.
Colline verdi, lisce e pulite, coste di roccia complicata con il mare che
gli schiuma addosso, campi di velluto con cavalli bradi al pascolo.
Tanti cavalli, mantello baio quasi tutti, segno di una stessa progenie,
aria felice tutti. Qualcuno si porta addosso un cavaliere solitario che si
disegna all’orizzonte sul cielo che solo qualche volta è blu, più spesso
imbiancato di nubi leggere e velato di spruzzate di piogge effimere.
k
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MAPPAMONDO
ARIA FRESCA, niente afa tutto l’anno, gli
alberghi si permettono di non avere l’aria condizionata. Non serve. Niente di tropicale, sembrerebbe. Un pezzo d’Irlanda, o di Scozia, con
l’aggiunta di basse scogliere contorte e spianate
deserte che finiscono nel mare e mai nessuno
in giro che ricordano semmai perfino l’Islanda.
Giusto per fare paragoni con altre isole. Più che
un pezzo di Polinesia andato alla deriva.
Come dovrebbe essere, viste le coordinate geografiche e le cinque ore e passa di Boeing 767 a
800 all’ora per raggiungerla partendo dalle coste
del Cile. E tutto quell’azzurro intorno. Ancora un
po’ di oceano e si arriva a Tahiti. Il 767 atterra e
riparte per Papeete, infatti. Altri 4000 chilometri
di onde, a dire il vero, passando sopra qualche
isola perduta.
Bella, certo, solo che non te la aspetti così, Rapa
Nui, cioè semplicemente Grande scoglio, nella lingua di qui. Isola di Pasqua per noi che ci
siamo arrogati il diritto di cambiarle nome per
via di un navigatore senza fantasia che ci arrivò
nel giorno di Pasqua del 1722, Jacob Roggeveen,
olandese perdigiorno in giro per i mari a scoprire
terre sconosciute. Roggeveen cercava oro e ricchezze di qualsiasi genere, come tutti i navigatori
mezzi pirati e mezzi esploratori che battevano gli
oceani in quel tempo ma scoprì un’isola brulla e i
resti di bellicose tribù sfiancate da guerre.
Era una terra povera ma con qualcosa di straordinario che forse i rudi marinai non capirono subito. Tutto il territorio dell’isola era punteggiato
di imponenti statue di pietra.
Isolate e a gruppi, per la maggior parte abbattute
e rovinate, rozze certo, ma a misurarle ci voleva
la tecnologia degli egiziani delle piramidi per realizzarle. Che popolo straordinario viveva su quello sputo di isola perduta nell’oceano? E da dove
era arrivato? Fu così che il mondo incivile seppe
dell’esistenza di un’altra indifesa isola sperduta
da sfruttare e il mondo civile scoprì un’altra civiltà sconosciuta.
Da una parte si scatenarono i mercanti di schiavi che battevano già le isole polinesiane e fecero
scempio della popolazione per rifornire di manodopera le piantagioni australiane e le miniere del Perù, dall’altra studiosi di ogni materia a
elaborare ipotesi sulla civiltà rapanui. Ingegneri
compresi.
62
Lo capisci che c’è un problema di ingegneria alla
base di tutto se stai con il naso in su a guardare
uno dei 900, circa, testoni di pietra piantati qua
e là chiedendoti come diavolo hanno fatto a scolpirli visto che non avevano strumenti di ferro, e
come diavolo hanno fatto a trasportare tonnellate e tonnellate di tufo per tutta l’isola. Che sarà
piccola certo, ma pur sempre grande quasi come
l’Elba.
E poi, perché tutto quel daffare? Si rispolvera il
mito di Atlantide, gli ufologi hanno la dimostrazione, finalmente, dell’esistenza di extraterrestri
che avrebbero fornito scalpelli e conoscenze
scultoree, o portato direttamente i moai con un
paio di astronavi capienti, le teorie sulla colonizzazione dividono il mondo scientifico.
Le tecniche moderne fanno scoprire dna polinesiano in tutti i resti umani trovati sull’isola. Niente extraterrestri ma una flotta di piroghe verso
l’anno 500 approda per caso sull’isola e lì comincia la strana storia di Rapa Nui.
MAPPAMONDO
STORIE DI VIAGGI
E VIAGGIATORI
RAPA NUI, CIOÈ
SEMPLICEMENTE
GRANDE SCOGLIO,
NELLA LINGUA DI QUI.
ISOLA DI PASQUA
PER NOI CHE CI SIAMO
ARROGATI IL DIRITTO
DI CAMBIARLE NOME
PER VIA DI UN NAVIGATORE
SENZA FANTASIA
CHE CI ARRIVÒ
NEL GIORNO DI PASQUA
DEL 1722.
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MAPPAMONDO
L’isola è, come da copione,
coperta di palme, anzi è solo
un immenso palmeto, come
dimostrano strati di polline di
palma trovato dai ricercatori.
Intorno un mare profondo ma
pescoso, pieno di delfini facili
da pescare, pochi approdi, ma
non importa. È un habitat naturale per chi viene dalle dure
Marchesi, vulcani neri piantati nel mare, o dalle Tuamotu.
Così il popolo rapanui cresce
e, quasi, prospera per secoli.
La terra è fertile, si inventano
orti e giardini e comincia a costituirsi una società. Complicata, come tutte le società degli
uomini. Non esiste neppure il problema delle abitazioni visto
che l’isola mette a disposizione centinaia, circa 300, grotte
naturali, comode e protette. Si calcola che fossero 3-4000
mila i rapanui, tutti riescono ad avere un tetto. Si vive in grotta i primi tempi, poi ci cominciano a costruire case. Che sono
fatte come grotte. Che era l’unico riferimento architettonico
a disposizione.
Il villaggio di Orongo, protetto da attenti rangers e da un rispetto che incute la sua spettacolarità spiega tutto. 53 case
addossate fatte di pietra, a forma di grotta appunto, tutte con
una strana e piccolissima apertura a fare da ingresso che ti fa
pensare a tutt’altro che a un clima e una pace tropicale. Era la
città dei potenti, la casta dominante che si era scelta il luogo
più straordinario dell’isola, a sudovest del vulcano Rano Kau,
sopra una scogliera a picco su tre faraglioni disabitati, i Motu
Nui, Motu Iti e Motu Kao Kao, colonizzati da alcune specie
di uccelli. E qui che si svolge la cerimonia del Tangata Manu
diventata famosa complice Kevin Costner con il suo film che
pare non sia stato il successo previsto ma indubbiamente
un grande affare per l’isola, che il grande pubblico dei turisti
comincia a conoscere.
Tutti gli anni le varie tribù dell’isola mettevano in campo i
loro guerrieri migliori che dovevano buttarsi giù per il dirupo, raggiungere i motu a nuoto, prendere un uovo di sterna
fuscata e portarlo su al sacerdote che gestiva la cerimonia.
Per farlo più in fretta, visto che vinceva chi arrivava primo,
si buttavano giù a rompicollo con specie di slitte. Lo fanno
ancora oggi, la differenza è che oggi ci sono le ambulanze ad
aspettare gli aspiranti uomini-uccello. Chi vinceva diventava
makemake, uomo uccello, portava lustro e privilegi per un
anno alla sua tribù oltre ad avere enormi vantaggi personali. Insomma nella piccola isola si era sviluppato un piccolo
mondo complesso come il resto del mondo. Con un re, la
corte, i notabili, le caste, i sacerdoti, i guerrieri, le fazioni, gli
attriti, i privilegiati e i non privilegiati, le guerre.
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TANGATA MANU: TUTTI
GLI ANNI LE VARIE TRIBÙ
METTEVANO IN CAMPO
I LORO GUERRIERI MIGLIORI.
CHI VINCEVA DIVENTAVA
MAKEMAKE, UOMO UCCELLO,
PORTAVA LUSTRO E PRIVILEGI
ALLA SUA TRIBÙ OLTRE AD AVERE
ENORMI VANTAGGI PERSONALI.
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STORIE DI VIAGGI
E VIAGGIATORI
A Rano Raraku c’è la “fabbrica” dei testoni dell’Isola di Pasqua.
E lì capisci che c’è qualcosa di mostruosamente incomprensibile nella
questione moai. Il luogo è quasi inquietante ma magnifico. Un pezzo
di vulcano scavato, con le colline verdi intorno seminato da 400 statue
in diverse fasi di costruzione e di trasporto. È come vedere un piccolo
esercito disordinatamente in viaggio. Due metri il più piccolo, 21 metri
il più grande, che però giace ancora incompiuto nella roccia.
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | MAPPAMONDO
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MAPPAMONDO
Luoghi di sepoltura di personaggi importanti su
cui venivano sistemati i moai. Ci sono 350 ahu
nell’isola, ognuno con i proprio testoni sopra.
Un’impresa folle, un giorno qualcuno ha dato inizio a questa follia collettiva
che ha segnato per secoli la vita dell’isola. Il venditore di souvenir all’ingresso ti fa vedere lo strumento con cui gli scultori, che non disponevano di attrezzi di metallo, scolpivano le statue. Una specie di scure, manico di legno
e pietra dura legata con corde vegetali. Il tufo è più tenero, i moai venivano
scolpiti sdraiati, poi estratti dalla parete, messi in piedi e trasportati sui loro
ahu, cioè specie di altari di pietra sostenuti da muri, coperti di sassi piatti
con una leggera rampa sul davanti.
kk INFORMAZIONI UTILI
Stato: Cile
Altitudine max: 506 metri s.l.m
Abitanti: 4000 circa
Superficie: 117 Kmq
Documento necessario: Passaporto
Visto: non necessario
Patente di guida: necessaria la patente
internazionale
Elettricità: 220 V, spina di tipo europeo
Lingua: spagnolo (cileno)
Moneta: pesos cileno ($);
Fuso orario: 5 ore indietro rispetto al GMT;
ora legale da dicembre a marzo.
Religione: cristiana cattolica.
Telefonare in Italia: +39 il prefisso italiano. Si può telefonare a poco prezzo dagli
internet call center (centro di chiamata)
66
Il più spettacolare è l’Ahu Tongariki con 15 grandi moai in fila piantati sopra. E per colpa dei 900
moai costruiti che Rapa Nui non ha più neppure
una palma. Per trasportare le statue, enormi, impossibili, mostruosamente grandi per la tecnologia dell’epoca, servivano grandi quantità di legname per costruire rulli e impalcature. I palmeti
già decimati dal prelievo continuo per la realizzazione di grandi zattere con cui andare nel difficile
mare lì intorno finiscono nel giro qualche secolo.
Nel 1400 la palma è completamente estinta. Non
ci sono più alberi per costruire le zattere con cui
andare a pesca. Il ritrovamento di ossa rosicchiate dimostrano che la pratica del cannibalismo fu
l’unico modo per procurarsi proteine. Insomma
la decadenza di una civiltà.
MAPPAMONDO
STORIE DI VIAGGI
E VIAGGIATORI
La storia ancora più recente vede l’intervento del
Cile che si impossessa ufficialmente dell’isola
nel 1888 facendola diventare territorio di una sua
provincia solo perché si trova più vicina alla sua
costa e senza chiedere il parere dei rapanui.
È un’occupazione vera e propria, la gente non
può lasciare l’isola e molti lavori sono obbligatori e non remunerati. È lo stile Pinochet. Finito
lui c’è un ritorno alla normalità e l’impennata
turistica del dopo-Kevin Kostner. Con un piccolo
problema di convivenza. I cileni. Che gestiscono
un po’ tutto. Alberghi, agenzia di viaggio. Ai maori restano le bancarelle del mercato artigianale
a Hanga Roa, la città dove praticamente vivono
tutti i 3000 isolani, qualche coltivazione, gli spettacoli stile polinesiano nei ristoranti. Così nella
piazza davanti alla chiesa cattolica, religione ufficiale dell’isola, c’è un sit-in fisso dei militanti che
chiedono l’indipendenza.
Il futuro potrebbe chiamarsi Terai Huke Atan, un
maori imponente, di aspetto affascinante, corpo
statuario, pelle ambrata, tatuato e scarificato qua
e là. Si è autoproclamato re con il nome di Agterama e vuole che Rapa Nui torni ai rapanui, scacciando i cileni e tutto quel che il Cile significa.
Un’ipotesi peraltro non così impensabile oggi
che Rapa Nui ha raggiunto un certo benessere
economico e una certa autosufficienza. I suoi
proclami sono gridati anche su you tube e dai
siti internet Agterama chiede un incontro con il
Papa perché ripari l’ingiustizia.
Lo incontro il primo giorno. Sei italiano? Fammi
incontrare con il Papa, mi dice. “Un pazzo” lo
liquidano i cileni che lavorano sull’isola ma qualcuno teme che il seme della rivoluzione possa
trovare terreno fertile sull’isola brulla. Una rivoluzione, in fondo, c’è già stata.
Cominciano le guerre interne, e si arriva perfino a
una rivoluzione. Poveri contro ricchi. I simboli del
potere vengono abbattuti. I primi visitatori europei vedono tutte le statue a terra. Solo in questo
secolo tutti i siti archeologici sono stati restaurati con interventi internazionali. E hanno ridato
all’isola l’aspetto dei suoi momenti più fastosi.
Palme a parte. A dire il vero un boschetto di palme ha resistito a lato della spiaggia di Anakena,
la più grande e bella dei quattro punti in cui l’isola perde il suo aspetto scozzese per sembrare
un’isola tropicale: le guide lo mostrano come un
reperto archeologico.
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67
APPUNTAMENTI
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Gli appuntamenti si svolgono presso la sede di Via Guarini 4 a Torino nelle
date sotto indicate dalle ore 18,00 alle ore 19,30.
La partecipazione è gratuita per gli associati e loro familiari.
Al termine di ogni conferenza viene offerto un aperitivo ai partecipanti.
Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus tel. 011 5611153 – [email protected]
06/10/2011
“ Corpo, parola e mente. Tai chi,
scrittura e sogni nella vita quotidiana”
Relatore: Sig. Agrippino Musso
dell’associazione Lingshan
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11/10/2011
“Sani peccati di gola”
10/11/2011
“L’agopuntura”
Relatore: Dr.ssa Angela Broda
de ‘La cuisine bioequitable’
Relatore: Dott. Riccardo Bacco
Studio Medico Agopuntura - Omeopatia
18/10/2011
“Il personal trainer olistico
in naturopatia”
15/11/2011
“La salute camminando”
Relatore: Sig.ra Sara Plevna
del Centro Essentia, Naturopata
Relatore: Dott. Mattia Castellani
Dottore in Scienze Tecniche Ortopediche
Studio Tecnico Ortopedico del Piede
25/10/2011
“Ringiovanire il viso con naturalezza”
22/10/2011
“Il fascino e il potere della voce”
Relatore: Dr.ssa Renata Migliardi
Specialista in oculistica
Relatore: Sig.ra Patrizia Mottola
attrice e doppiatrice
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TEATRO REGIO
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dei singoli biglietti d’ingresso
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giugno 2011 | Plus Magazine 17 | CONVENZIONI
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GITE
gite
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rivolgersi a FABI Plus Tel. 011 5611153
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3 LUGLIO – CESANA TORINESE
Formazione squadre FABI Plus per partecipare
alla Carton Rapid Race 2011
La Carton Rapid Race è una gara amatoriale e insieme una
prova di abilità sportiva e ingegneristica, che consiste nella
discesa di un tratto di torrente in acqua mossa realizzando
la propria imbarcazione (canoa, kayak, raft) sul posto, utilizzando esclusivamente il normale cartone degli scatoloni
più nastro adesivo da pacchi (limitato). Gli equipaggi delle
imbarcazioni possono essere composti da due fino a quattro persone.
Quota individuale di partecipazione: € 25,00 più € 5,00
di noleggio materiali
3 E 4 SETTEMBRE – VENEZIA
Venezia e la sua Regata Storica
Week-end dedicato alla visita della città e delle isole lagunari che culminerà domenica pomeriggio con la famosa
Regata Storica, una spettacolare sfilata di antiche imbarcazioni con personaggi in costume. Tra le imbarcazioni spicca
il leggendario Bucintoro dei Dogi che viene salutato dai
Veneziani affollati sulle rive del Canal Grande.
La quota comprende viaggio e trasferimenti in pullman,
cena del sabato, pernottamento e prima colazione della
domenica in hotel 3 stelle.
Quota individuale di partecipazione: € 100,00
Bambini e ragazzi fino anni 16: € 90,00
Bambini fino a 3 anni in letto con i genitori: € 50,00
23 OTTOBRE – CARIGNANO
Castagnata d’autunno
Giornata dedicata al relax presso il suggestivo lago Arenile
di Carignano, un’oasi di verde e di pace nel Parco Fluviale
del Po, cosiddetto “Po morto” ad un passo dalla città.
Rinfresco e castagnata intorno al fuoco, in area attrezzata
di tavoli e barbecue predisposti al coperto. Possibilità di
praticare canoa e tiro con l’arco.
Formula pic-nic (accesso ed utilizzo della struttura
con pranzo al sacco) : gratuito –contributo di FABI Plus
di € 5,00
Formula tutto compreso (accesso ed utilizzo della struttura con pranzo servito all’interno): € 10,00 – al netto del
contributo di FABI Plus di € 5,00
76
SPETTACOLI
Tramite il circuito ticket.it
vendita di biglietti per gli
spettacoli:
Per informazioni sugli eventi potete consultare
il sito internet www.ticket.it
Per prenotazioni e ritiro biglietti rivolgersi a FABI Plus
Tel. 011 5611153 – [email protected]
VERDENA
Cuneo
Parco della Gioventù
11 giugno 2011 – ore 21.30
Posto unico € 11,50
I DAY 2011
Bologna
Arena Parco Nord
3 settembre 2011 – ore 16.30
Posto unico € 46,00
4 settembre 2011 – ore 16.30
Posto unico € 40,00
KORN
Collegno (TO)
Parco della Certosa Reale
1 luglio 2011 – ore 21.30
Posto unico € 35,00
NEGRAMARO
Torino
Palaolimpico ex Isozaki
18 e 19 ottobre 2011 – ore 21.00
1° anello numerato € 46,00
2° anello numerato frontale € 40,25
2° anello non numerato € 34,50
LIGABUE
Reggio Emilia
Campovolo
16 luglio 2011 – ore 21.00
Posto unico € 49,50
SKUNK ANANSIE
Milano
Arena Civica
19 luglio 2011 – ore 21.15
Parterre in piedi € 36,80
Tribuna
non numerata € 36,80
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | SPETTACOLI
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L’ESPERTO IMMOBILIARE RISPONDE
Il Dottor Cesare Furbatto, titolare dell’omonimo studio immobiliare
torinese, collabora con la nostra rivista per dare la possibilità ai lettori di avere risposte esaustive alle domande inerenti il settore casa.
Potete inviare le vostre richieste a [email protected].
È diventata operativa la normativa
c.d. “CEDOLARE SECCA” sul nuovo
regime fiscale delle locazioni. Vorrei saperne di più.
F. Ducco – Torino
Il 7 aprile 2011 è ufficialmente entrata
in vigore la cosiddetta “Cedolare Secca” (decreto legislativo del 14/03/2011
nr. 23 art. 3).
A partire da questo momento un proprietario (persona fisica) di un immobile ad uso abitativo, avrà la possibilità
di decidere se proseguire con la “Tassazione ordinaria” o, in alternativa, con la
“Cedolare secca”.
A grandi linee le differenze sono quelle
riportate nella tabella sottostante.
Dalle prime verifiche contabili sembrerebbe che la “Cedolare Secca” sia
sempre conveniente per chi affitta a
“Canone libero”, invece per chi affitta a
“Canone Concordato” c’è un vantaggio
solo per i redditi lordi a partire dai 28
mila euro.
Per la scelta tra i due regimi di tassazione consigliamo di consultare preventivamente il proprio consulente fiscale.
Intendo ristrutturare in economia
(con l’aiuto di un mio famigliare e non
di una vera e propria impresa) il bagno
della mia casa, acquistando solo i relativi materiali tipo rubinetterie, sanitari,
piastrelle, pavimenti ecc.. Posso usufruire delle agevolazioni 36%?
M.B. – Torino
Sì è possibile. Tuttavia occorre pagare
detti materiali con bonifico bancario
TASSAZIONE ORDINARIA
IMPONIBILE
85% del canone, 59,5 del canone concordato
ALIQUOTE
Minimo 23% – Massimo 43%
ACCONTO 2011
99% dell’Irpef di cui 39,6% entro il 16/06, 59,4% entro il 30/11
ADDIZIONALI LOCALI
Dovute
IMPOSTA REGISTRO 2%
Dovuta
IMPOSTA DI BOLLO SUI CONTRATTI Dovuta
AUMENTI ISTAT Si
CEDOLARE SECCA
IMPONIBILE
100% del canone
ALIQUOTE
21% canone libero, 19% canone concordato
ACCONTO 2011
85% della cedolare di cui 34% entro il 16/06, 51% entro il
30/11
ADDIZIONALI LOCALI
Non dovute
IMPOSTA REGISTRO 2%
Non dovuta
IMPOSTA DI BOLLO SUI CONTRATTI Non dovuta
AUMENTI ISTAT 78
No
entro il 31.12.2011, e inviare la comunicazione al Centro Contabile di Pescara
prima dell’inizio dei lavori. Sulla fattura non dovrà quindi essere indicato il
costo della manodopera, come appare
solitamente quando a fare i lavori è
un’impresa.
Una frana verificatasi nelle vicinanze del condominio dove abito, presenta
motivi di preoccupazione anche se ora
sembra assestata e pare non recare intralcio o altro. Io sono dell’avviso di intervenire comunque, altri no. L’amministratore tentenna. Cosa si può fare?
G. Ferrero – Pecetto T.se
Non è semplice e chiara quale possa
essere la risposta. La linea di demarcazione sembrerebbe quella della pericolosità. Se la frana appare come detto
assestata e non più soggetta ad ulteriori movimenti tali da pregiudicare la stabilità della casa si può procedere in una
sollecita anche se non immediata assemblea straordinaria per le risultanze
del caso (perizie, consulenze, preventivi
ecc…), ma se l’amministratore avvisa
elementi di pericolosità per persone e
cose deve immediatamente provvedere alla messa in sicurezza e solo dopo
procedere con l’assemblea. In linea
di massima, anche per non subire ulteriori coinvolgimenti anche penali, il
consiglio è quello da Lei suggerito, di
procedere comunque al più presto.
L’AVVOCATO RISPONDE
Pubblichiamo alcuni dei quesiti posti dai nostri lettori all’avvocato
Giuseppina Verduci alla quale abbiamo chiesto, per ciascuno di essi,
di esprimere il suo parere. Come al solito tra le richieste pervenute in
redazione si è cercato di scegliere quelle con una valenza di interesse
generale. Potete inviare le vostre domande per l’avvocato Verduci direttamente a [email protected].
Scrive il sig. Pierluigi: “Sono proprietario di un immobile concesso in usufrutto
ad un mio lontano parente, il quale non
occupa più il medesimo da diverso tempo. Mi hanno detto che tale diritto si può
estinguere per prescrizione per il non uso
continuato per 20 anni. Come posso fare
ad ottenere la piena proprietà del bene?”.
Caro Sig. Pierluigi, debbo in primo luogo confermare che il diritto di usufrutto
(ovvero la facoltà di godere e utilizzare
il bene, facendo propri i frutti naturali
o civili, quale ad esempio il canone di
locazione) si prescrive per il “non uso”
protratto per oltre venti anni. “Non usare
il bene” significa quindi, non trarre alcun
godimento dal medesimo.
Al fine di ottenere la proprietà del bene,
il nudo proprietario dovrà adire il Tribunale del luogo ove ha sede l’immobile,
citando in giudizio l’usufruttuario e fornendo la prova del “non uso” del bene,
o per mezzo di testimoni, ovvero producendo idonea dichiarazione scritta
dell’usufruttuario, con cui questi manifesta il proprio disinteresse per il bene.
Scrive il sig. Gabriele: “Nel mese di
dicembre 2010, percorrendo con la mia
autovettura una strada provinciale nel
territorio di un Comune dell’hinterland
torinese, mi sono imbattuto in una buca
piuttosto profonda, tanto da provocare il
danneggiamento del cerchione e la foratura del pneumatico. Sono ancora in tempo
per fare una denuncia? A chi devo chiedere il risarcimento del danno?”
coli di ogni specie, il diritto si prescrive in
2 anni”.
Lei è dunque perfettamente nei termini
per agire in giudizio nei confronti del comune nel cui territorio si è verificato il
sinistro, posto che l’onere di manutenzione del fondo stradale spetta ai comuni e non all’ente provinciale.
Tuttavia è importante sapere che, secondo la più recente giurisprudenza, il
danno è risarcibile soltanto se la buca
rappresentava un’insidia imprevedibile
ed inevitabile per il conducente dell’autovettura.
Spetterà dunque a Lei dimostrare che,
nonostante l’ordinaria diligenza richiesta al conducente di un’autovettura, il
pericolo non era evitabile, in quanto non
visibile e non segnalato. È dunque sempre bene fotografare la buca nell’immediatezza del fatto, al fine di dimostrare la
sussistenza di tali caratteristiche.
Interessante è il quesito posto dal Sig.
Marco: “A fine aprile ho subito con la mia
autovettura un sinistro stradale causato da
una vettura immatricolata in Romania. Il
conducente di quest’ultima ha ammesso
la propria responsabilità e abbiamo sotto-
scritto il modello di constatazione amichevole. Il giorno successivo ho consegnato il
modello CAI alla mia assicurazione ma,
ad oggi, non ho ancora ottenuto il risarcimento. Come mi devo muovere?”
Nel caso di sinistro stradale in Italia con
un veicolo straniero, assicurato RC Auto
all’estero, la legge n. 990/1969, consente al danneggiato un’alternativa all’azione nei confronti del danneggiante ai sensi degli artt. 2043 2054 del Codice Civile,
proponendo la domanda risarcitoria nei
confronti dell’UCI (Ufficio Centrale Italiano), Ente appositamente istituito per
agevolare le procedure di risarcimento.
Una volta ricevuta la richiesta di risarcimento, che deve sempre pervenire tramite raccomandata A.R. l’UCI provvederà a girare tale richiesta alla compagnia
assicuratrice italiana convenzionata con
quella estera del danneggiante, la quale
agirà come se il sinistro sia avvenuto
con un veicolo assicurato in Italia, presso di essa.
Nel caso in cui il risarcimento non intervenga entro 60 gg il Sig. Marco potrà
agire in giudizio nei confronti del solo
UCI , senza bisogno di convenire in causa la compagnia assicuratrice straniera.
Ai sensi dell’articolo 2947, primo comma del codice civile, “Il diritto al risarcimento del danno derivante da fatto illecito si prescrive in 5 anni dal giorno in cui
il fatto si è verificato”. Il secondo comma
prevede poi che: “Per il risarcimento del
danno prodotto dalla circolazione dei vei-
giugno 2011 | Plus Magazine 17 | GLI ESPERTI RISPONDONO
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La parola
ai lettori
u
Alla redazione di Plus Magazine
In un’epoca in cui purtroppo sentiamo troppo spesso parlare
di episodi di malasanità, di strutture che non funzionano, di medici menefreghisti, di personale assistente incombente o magari
addirittura sgarbato e svogliato, ci dimentichiamo di dare importanza e risalto a quelle strutture dove invece non è così ma anzi,
è tutto l’opposto!
Mi è capitato, sebbene in un’occasione per me triste, di scoprire il “Centro residenziale Pia Opera G. Francescon” di Portogruaro, nato tre anni fa e inserito nel contesto di questa ridente
cittadina del Veneto Orientale che per la sua bellezza e per la
calma che riesce a trasmettere, è senza dubbio adatta ad ospitare
una struttura di questo tipo.
Non stiamo parlando di una clinica privata magari costosissima e sovvenzionata da qualche magnate ma di una struttura
facente parte dell’ULSS 10 del Veneto Orientale diretta in modo
esemplare dall’oncologo Dr. Giovanni Giunta.
Un centro che oserei definire a “cinque stelle” dove
a farla da padrone sono la professionalità, la serietà,
l’educazione ed il rispetto, dove ogni membro dimostra un altissimo livello di preparazione ed è in grado
di sostituire l’altro senza far percepire alcun tipo di
differenza nel corso dei tre turni, dove il paziente (e
stiamo parlando per la maggior parte di malati terminali) si sente rispettato e coccolato e dove anche i
parenti ricevono attenzioni importanti ed inaspettate
come la possibilità di dormire nella stanza singola del
malato o di poter mangiare (e parliamo di menu di
tutto rispetto).
Un plauso particolare va poi a colui che dirige
questa struttura. Il Prof. Giunta, un validissimo professionista che dimostra tutta la passione per il suo
lavoro quando visita i pazienti con una dolcezza ed
un’attenzione per nulla frequenti, per non parlare poi
della sua capacità di dare spiegazioni
confortando i parenti e rendendosi disponibile anche fuori servizio tramite
telefono.
Insomma, è giusto evidenziare
quando la sanità non funziona ma
a mio modo di vedere sarebbe giusto
portare a conoscenza l’esistenza di
strutture serie ed organizzate come
questa, dove la cura, l’attenzione e il
rispetto del malato non vengono visti
come un semplice lavoro ma come un
vero e proprio dovere, quasi una ragione di vita.
Edoardo Covone Famiglietti
Grazie Sig. Edoardo,
Ci fa piacere leggere e pubblicare
la sua lettera in un periodo in cui
i casi di malasanità sono molto frequenti.
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IN QUESTO NUMERO
Periodico quadrimestrale dell’Associazione
Fabi Plus per la cultura e il tempo libero
02
06
Numero 17 - giugno 2011
Reg. presso il tribunale di Torino
n. 5919 dell’8/11/2005
Protagonisti
Samuel: Le mie passioni? I Subsonica, la musica
e Torino
10 Eventi
Benvenuti in casa Juve
PLUS MAGAZINE
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
www.fabiplus.org/plusonline/
[email protected]
Copertina
14
18
22
Eventi
Museo dell’Automobile: Non solo storia e innovazione
Protagonisti
Debora Caprioglio: Ho scelto la strada dell’umiltà
52
6
0
Recensioni
Tecnofuturo
Direttore editoriale
Paola Gomiero
Direttore responsabile
Mauro Bossola
Michelle Hunziker: Ridi che ti passa!
Roberto Vacca: Superare il decennio del Cigno Nero grazie alla scienza e alla tecnologia
Libri, film, fumetti, mostre, musica e teatro
Mappamondo Storie di viaggi e viaggiatori: Rapa Nui
Caporedattore
Pietro Gentile
Segreteria di redazione
Milena Lagnese
Photo editor
Alessandro Lercara
Cosimo Torraco
Hanno collaborato a questo numero:
Dario Migliardi, Felice Minoletti, Barbara Odetto,
Giovanna Raballo, Mariangela Salvalaggio,
Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi, Lucio Valetti
Fotografie
Uff. stampa Cus Torino, Uff. stampa Comitato Italia 150,
Giulia Caira, Sergio Pitamiz, Pietro Gentile, flickr.com.
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In copertina
Michelle Hunziker
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SAMUEL LE MIE PASSIONI?
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I SUBSONICA, LA MUSICA E
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BENVENUTI IN CASA JUVE
EVENTI
MUSEO DELL’AUTOMOBILE, NON
SOLO STORIA E INNOVAZIONE
Pubblicazione quadrimestrale Numero XVII - giugno 2011
PLUS MAGAZINE
DEBORA CAPRIOGLIO
RIDI CHE TI PASSA!
SUPERARE IL DECENNIO DEL CIGNO
NERO GRAZIE ALLA SCIENZA E ALLA
TECNOLOGIA
RECENSIONI LIBRI, FILM, FUMETTI, MOSTRE, MUSICA E TEATRO
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telefono 011 4333669
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Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero