Marcello I° Principe di Seborga

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Marcello I° Principe di Seborga
Il Foglio Italiano, magazine per gli italiani nel mondo • Anno XII • n°4 • www.iliomasprone.com • Sped. in Abb. Post. 45% comma 20/b art. 2 Legge 662/96 • Filiale Poste Imperia • Euro 4,00
Principato di Monaco • Luglio 2010
Da Monte-Carlo
Marcello I°
Principe
di Seborga
Monte-Carlo - Berlino - Bruxelles - Ginevra - Londra - Madrid - Milano - Parigi - Roma
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Editoriale
Novità alla corte del Principato
Sporting Summer Festival
Il programma dello Sporting per l’estate 2010
Monaco, Louis II,
finale di Supercoppa con l’Inter pigliatutto
Da Monte-Carlo,
Marcello I Principe di Seborga
Nasce a Monaco
SM Trading Monte-Carlo
Monte-Carlo Wine Festival,
l’epilogo
Da Utopia a Eu topia:
Giornata Mondiale del Rifugiato a Monaco
Brevi da
Monte-Carlo & Costa Azzurra
Rotaract Monte-Carlo - Genova
Alessandra Luti la nuova presidente
A due passi da Monaco
Conclusa la 58° Giraglia Cup di Sanremo
sommario
Milano: un’estate tra mostre,
festival e concerti sotto le stelle
Splende il sole
sulle notti Romane
A Berlino la canzone napoletana
si chiama Rachelina Giordano
Ginevra: Fabrizio Singarella,
creatore del concetto B-Nursery
Londra: un soggiorno romantico
firmato “One Aldwych”
Cinque stelle & tre forchette
La nuova “Trattoria” di Monte-Carlo
L’Arte del neo-movimento
di Marcello Lo Giudice
Letture
“L’ultima estate in città”, “Il tempo che vorrei”, “Allena...mente”
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Novità
alla Corte del Principato
Di Ilio Masprone
[email protected]
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L
2
’annuncio delle settimane scorse del fidanzamento
con l’insostituibile Principessa Grace Kelly), ha già
ufficiale del Principe Alberto di Monaco con la
dimostrato di essere una Donna intelligente; accompasportiva Charlène Lynette Wittstock, ex nuotatrice
gna un Principe che ha sempre fatto dello sport una
olimpionica del Sudafrica, non ha suscitato tanto
bandiera personale, chi la consce bene però dice che
clamore qui nel Principato perché ce lo aspettavamo
ha anche un carattere forte e questo non può essere
da tempo. “Il Foglio Italiano”, alla futura Principesche positivo.
sa, aveva già dedicato la sua copertina nel novembre
Soprattutto per stare al fianco di un uomo che in un
scorso proprio in vista di quello che succederà questo
imminente futuro dovrà decidere cosa fare del “suo”
14 luglio: la “cerimonia”, appunto, del fidanzamento
Stato. Un Principato che sulla cartina geografica midefinitivo.
sura pochissimi centimetri, ma che nella storia passata
Molto stupore invece è stato l’eco
ha rappresentato un punto di forza
all’esterno del Principato perché è una
economica e turistica non indiffedi quelle notizie che il mondo cerca
rente, magari discusso, ma certo
quasi spasmodicamente. Matrimoni,
Monaco ha una rilevanza internafidanzamenti (e purtroppo anche i dizionale che pochi piccoli Paesi al
vorzi) fra teste coronate e personaggi,
mondo possono vantare: notorietà
a volte meno nobili, è comunque seme prestigio sono le parole chiavi del
pre un grande richiamo per quell’opipassato. Per il futuro le strategie
nione pubblica che, ogni volta che
sono ancora in via di studio e di apsuccede, ne crea un mito vivente. Per
provazione. Il Principe, una volta
questo nostro Principato poi è manna
sposato, vorrà poi portare avanti
pura: giornali, televisioni e radio di
i suoi progetti e le sue aspirazioni,
tutto l’emisfero fanno affari d’oro nel
quindi dovrà ragionare anche su
divulgare questo tipo di notizie che si
eventuali nuovi “compagni” di lavoavvicinano al gossip. Ma per Monaco
ro che saranno scelti direttamente
questo fidanzamento rappresenta ben
in conseguenza ai risultati raggiunti
altro, di ben più importante per la
nel passato.
Foto Amedeo Turello Monte-Carlo.
sopravvivenza di questo piccolo Stato
Meno francesi e più monegaschi?
in cerca di nuovi consensi e particolari
Può darsi, ma terrà conto anche delle
strategie che puntino ad un futuro che lo veda divernuove esigenze, di nuove prospettive e di quei Paesi
so, più aperto, da quanto non lo sia stato fino ad ora.
lontani che intende avvicinare. Fare del Principato un
Per questo piccolo lembo di ex paradiso fiscale è un
luogo di Studio, di Ricerca, creare un turismo altermomento molto delicato e il Principe lo sa bene che è
nativo, puntare insomma a formule diverse più eteroarrivato il tempo delle grandi decisioni che solo lui è
genee che rispecchino i nuovi parametri di chi viaggia
in grado di prendere.
per lavoro e per turismo. Monaco resta pur sempre un
Ma per arrivare a tutto questo è necessario dare al
richiamo molto desiderato, molto produttivo, molto
suddito, al popolo, ma anche a se stessi, oltre che a
di elite. Ma i tempi sono cambiati e se la Formula Uno
chi gli sta - più o meno - vicino, maggior sicurezza e
non dà più i risultati di un tempo, ci si dovrà preoccupiù garanzie istituzionali. E un matrimonio potrebbe
pare! S.A.S. il Principe Alberto queste motivazioni ha
rendere tutto ciò più credibile, più garantista.
avuto il tempo di studiarle bene,
La scelta di una sportiva come Charlène (più giovane
al punto che gli bastava prendere questa prima grande
di vent’anni rispetto ad Alberto che ne ha 52 anni)
decisione e l’ha agguantata al volo. Il futuro di Montepoi è una scelta determinante: è bella, ha una classe
Carlo tornerà in ottime mani.
regale (ma per favore non parliamo di somiglianze
With our best compliments Monseigneur.
E-mail: [email protected]
editoriale - éditorial
Nouveautés au Palais de Monaco
L’annonce des semaines passées des fiançailles officielles du Prince Alberto de Monaco avec la sportive
Charlène Lynette Wittstock, ex nageuse de l’Afrique du
Sud, n’a pas éveillé trop de bruit ici dans la Principauté parce que
nous l’attendions depuis longtemps. « Il Foglio Italiano » avait déjà
consacré sa première page à la future Princesse le novembre passé
en envisageant ce qui se passera le14 Juillet : la « cérémonie » des
fiançailles officielles. La nouvelle par contre a suscité un grand intérêt
à l’extérieur de la Principauté parce qu’il s’agit d’une de ces nouvelles
qui le monde désire presque spasmodiquement. Les mariages, les
fiançailles (et malheureusement les divorces) parmi des tètes couronnées et des personnages qui ne sont pas des nobles, éveille toujours
une grande curiosité chez l’opinion publique qui, vite, les transforme
en héros. Pour notre Principauté la nouvelle est un délice : les journaux, les télévisions et les radios de tout l’hémisphère font des très
bonnes affaires dans la divulgation de ces informations qui s’approchent au « gossip ». Mais pour Monaco ces fiançailles représentent
quelque chose d’autre, bien plus important pour la survie de ce petit
État qui cherche à donner une image différente, plus ouverte. Pour
ce petit ex paradis fiscal le moment est très délicat et le Prince est
bien conscient qu’il est arrivé le temps des grandes décisions. Mais
pour arriver à tout ceci il est nécessaire de donner aux citoyens, au
peuple, à soi-même, une majeure sûreté et plus de garanties institutionnelles. Un mariage pourrait, peut-être, rendre les choses plus
simples. Le choix d’une femme sportive comme Charlène (de 20 ans
plus de jeune qu’Alberto qui a 52 ans) ensuite est un choix déterminant : elle est belle, elle a une classe royale (mais il ne faut pas la
comparer à Grace Kelly), elle a déjà donné épreuve de son intelligence
; ceux qui la connaissent bien disent qu’elle a aussi caractère fort et
ceci ne peut être que positif. Surtout elle est à coté d’un Homme qui
dans un futur proche devra décider qu’est-ce que faire de son petit
Etat. Une Principauté qui mesure, sur les cartes géographiques, juste
quelques centimètres, mais que dans l’histoire a représenté un point
de force économique et touristique considérable, peut-être contesté,
mais Monaco a une importance internationale que peu de petits Pays
au monde peuvent égaler : notoriété et prestige sont les mots clés
pour le passé. Pour le futur les stratégies sont encore mises en examen. Le Prince, lorsqu’il sera marié, voudra mettre en pratique ses
projets et ses aspirations, donc il devra raisonner aussi sur des éventuels nouveaux « copains » de travail qui seront choisis directement
en conséquence aux résultats obtenus. Moins de français et plus de
monégasques ? Peut-être, mais le Prince prendra en considération
les nouvelles exigences, les nouvelles perspectives et touts ces Pays
loin qu’il désire approcher. Faire de la Principauté un lieu d’étude, de
recherche, créer un tourisme alternatif, viser en somme à des formules différentes plus hétérogènes qui répondent aux nouveaux besoins des voyageurs. Monaco reste toujours un endroit désiré, très
productif, d’élite. Mais les temps ont changés et si la Formule1 ne
donne plus de résultats intéressants, il faudra faire attention ! S.A.S. le
Prince Albert II a eu le temps de bien étudier toutes ces motivations.
Au point qu’il lui suffisait de prendre cette première grande décision
et il l’a saisie tout de suite. Le futur de Monte-Carlo sera en bonnes
mains. With our best compliments Monseigneur.
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Il Foglio d’Oro, una lettrice ci scrive...
Cambia l’Ambasciatore, arriva Antonio Morabito
Foglio d’Oro
2010:
il Ministro
Henri Fissore,
C
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i prendiamo questo spazio per
segnalare una lettera arrivata
in direzione. Solitamente le lettere
dei lettori vengono esaminate con
cura e poi archiviate, anche perché
quasi tutte chiedono di mantenere
l’anonimato per motivi più che
giustificabili. Una delle ultime,
tuttavia, giunta il mese scorso da
una gentile Signora piemontese
che risiede in Mentone (e che ben
conosciamo), ci ha interessato particolarmente perché il suo contenuto ci tocca, o meglio mette il dito
nella piaga. La nostra affezionata
lettrice ci rimprovera, anche se
in belle maniere, il fatto di aver
annullato l’evento “Premio Foglio
d’Oro” che d’abitudine avveniva
proprio nel mese di luglio. Aggiunge anche che nel corso di questi
anni ha potuto essere presente per
ben sei edizioni su dieci e con tutta
la famiglia la quale arrivava appositamente da Torino; la signora
ricorda tutte le serate con affetto e
simpatia, aggiunge inoltre che, nel
caso di un’improbabile (diciamo
noi) continuità, sarebbe disposta
ad una collaborazione ritenuta,
comunque, molto interessante.
Insomma, sembra proprio che
questo “italico appuntamento”
le sia rimasto nel cuore, e non è
la sola perché - per dirla tutta altre “lamentele” arrivano ancora
oggi da altrettanti ospiti italiani,
anche se sempre da persone non
residenti nel Principato. Questo
ci sorprende e ci dispiace perché
evidentemente avevamo l’illusione
che i nostri lettori del Principato
manifestassero più interesse, che
fossero, quindi, anche un po’ delusi per la perdita di una manifestazione organizzata apposta per la
propria comunità, molto numerosa sul territorio. E’ vero che gli
eventi cultural -mondani nell’arco
dell’anno a Monaco sono molto
numerosi e quasi tutti decisamente
invitanti, ma è altrettanto vero che
di occasioni prettamente italiane
adesso non ve ne sono più, se non
le uniche due istituzionali come il
due giugno festa della Repubblica italiana (solo su inviti molto
rigorosi), e quella del Com.It.Es.,
alla quale partecipano un migliaio
di persone perché gratis. Vogliamo
dare la colpa alla crisi? E’ vero che
viviamo in un momento di grande
tensione economica (ed è una delle
ragioni che ci hanno convito a soprassedere), ma è altrettanto vero
però che Montecarlo vive questa
crisi in maniera piuttosto virtuale,
quindi inverosimile.
A proposito di istituzioni: a breve
l’attuale Ambasciatore italiano a
Monaco Franco Mistretta lascerà
l’incarico per andare in pensione e
Nicola
Pietrangeli,
Lea Pericoli
e il direttore.
verrà sostituito dal collega, il reggino Antonio Morabito (nella foto a
destra), un esperto in comunicazione culturale (che arriva da Roma),
al quale diamo fin d’ora il nostro
benvenuto! Un altro motivo per cui
abbiamo rinunciato alla “Serata
Italiana” è la difficoltà che incontravamo nel confermare le adesioni. Durante l’anno l’interesse e
l’entusiasmo erano sempre altissimi poi, al momento della decisione
finale, era un continuo dileguarsi,
con giustificazioni anche piuttosto
banali. Spesso capitava di prendere per strada, o in altre occasioni pubbliche, prenotazioni per
l’acquisto di tavoli interi che poi,
puntualmente, venivano annullate
all’ultimo momento dimostrando scarsa sensibilità e rispetto.
Ringraziamo allora quella gentile
Signora piemontese che ci ha dato
lo spunto per questa replica “ufficiale” con la quale informiamo per
iscritto i nostri carissimi italiani
che il premio “Foglio d’Oro” è stato cancellato a causa delle suddette
oggettive e deludenti ragioni.
Comunque a quelle persone che
invece ci hanno sempre seguito con
affetto vada ancora oggi il nostro
ulteriore e caloroso ringraziamento
per tutto quello che hanno fatto e
per lo spirito di collaborazione che
hanno sempre avuto nel dimostrare tanta amichevole concretezza
fatta magari di poche parole, ma di
tanti fatti. Vorremmo citarli tutti
questi amici, ma abbiamo davvero
il timore di dimenticarne qualcuno
E-mail: [email protected]
lettera al direttore- lettre au directeur
Di Ilio Masprone
[email protected]
www.iliomasprone.com
e non sarebbe corretto.
Loro comunque sanno l’importanza che hanno avuto in questi
dieci anni di “Foglio d’Oro” e sono
anche loro rammaricati per questa
sospensione. Certo ci dispiace
molto aver cancellato questa unica
opportunità perché, pur non essendo un evento per niente redditizio, lo abbiamo sempre curato
con molta convinzione e passione e
con noi quelle pochissime persone
che ci hanno aiutato senza nemmeno apparire. In ballo abbiamo
ancora la trattativa per trasferire
il premio nella città di Roma anche
per renderlo istituzionale, come
sarebbe auspicabile, ma questo è il
momento meno adatto per proporre un seppur piccolo investimento
ad un Governo preso com’è a risolvere una crisi economica pesante
e per la quale le soluzioni ancora
non si trovano, a parte quelle di
aumentare le tasse. Quindi occorre
pazienza, quella che abbiamo avuto in questi dieci anni di organizzazione e che adesso è davvero in via
di esaurimento.
Il Foglio d’Oro, une dame nous écrit...
Antonio Morabito prochain
Ambassadeur d’Italie à Monaco
On prend cet espace pour signaler une lettre arrivée en direction. Les lettres des lecteurs
sont d’habitude examinées avec attention et
ensuite archivées, surtout parce que dans
la plupart des cas on demande de garder
l’anonymat pour des raisons plus que justifiables. Toutefois une des dernières, arrivée le mois passé d’une gentille Dame piémontaise qui habite à Menton (et que nous
connaissons très bien), nous a intéressé
particulièrement pour ses mots qui nous
touchent. Nos affectionnée lectrice nous
reproche, même si avec douceur, le fait
d’avoir annulé l’évènement «Premio Foglio
d’Oro » qui d’habitude se produisait au mois
de Juillet. Dans sa lettre elle ajoute qu’elle
a participé à six éditions sur dix, avec toute
sa famille qui venait exprès de Tourin ; cette
dame rappelle toutes les soirées avec sympathie, et elle ajoute que dans le cas d’une
improbable continuité, elle serait disponible
à une collaboration.
Ce rendez-vous italien est donc resté dans
son cœur, mais elle n’est pas la seule parce
que nous avons reçu plusieurs plaintes par
des italiens, qui, par contre, ne sont pas résidents dans la Principauté. Nous sommes
un peut surprises par cela, nous nous attendions un peut plus de participation par
les résidents, plus d’intérêt, évidemment
c’était une illusion. Il est vrai que les évènements cultural - mondain à Monaco sont
très nombreux pendant toute l’année, mais
il est également vrai qu’on n’a plus d’occasions strictement italiennes, sauf les seules
deux rencontres institutionnels : la fêtes de
la République italienne du 2 Juin (très exclusive), et celle du Com.It.Es., toujours bien
fréquenté (parce que c’est gratuite ?). Voulons-nous donner la culpabilité à la crise ? Il
est vrai que nous vivons dans un moment
de grande tension économique (c’est aussi
une des raisons pour les quelles on a décidé
d’abandonner le projet), mais il est aussi vrai
que Monte-Carlo vit cette crise en manière
plutôt virtuelle, donc invraisemblable. À propos d’institutions : l’actuel Ambassadeur
Ci scusiamo con Tribuna Economica:
italien à Monaco Franco Mistretta va laisser
son poste pour aller à la retraite et il sera
remplacé par son collègue Antonio Morabito, un expert en communication culturelle
(qui arrive de Rome), auquel nous disons
bienvenu ! Une autre raison pour laquelle
nous avons renoncé à la « Soirée Italienne »
est la difficulté que nous rencontrions dans
la confirmation des adhésions. Pendant
toute l’année l’intérêt et l’enthousiasme
sont toujours présents, mais au moment
de la décision finale, plusieurs personnes
disparaissent avec des justifications plutôt
banales.
Nous remercions alors cette gentille dame
piémontaise qui nous a donné l’occasion
pour une réponse « officielle » avec laquelle
nous informons nos très chers italiens que le
prix «Il Foglio d’Oro » a été abandonné pour
ces causes. De toute façon aux personnes,
qui par contre nous ont toujours suivies
avec affection, va encore aujourd’hui notre
chaleureux remerciement pour tout ce qu’ils
ont fait et pour leur collaboration. Nous
aimerions citer tous ces amis, mais nous
avons vraiment peur d’oublier quelqu’un.
De toute façon ils connaissent bien l’importance qu’ils ont eue dans ces dix années de
«Il Foglio d’Oro » et ils sont vraiment désolés
pour cette suspension. Nous sommes également désolés pour l’annulation de cette
unique opportunité, parce que l’évènement,
qui n’était pas lucratif, a toujours été suivi
avec passion et soin de notre part et par
ceux qui nous ont aidées sans apparaître.
Nous attendons encore une résolution de
la négociation pour transférer le prix dans la
ville de Rome, pour lui donner un caractère
institutionnel, mais ce n’est pas la bonne
période pour proposer des investissements,
même si minuscules, à un Gouvernement
qui déjà essaye de résoudre une crise économique lourde et pour laquelle la seule solution qu’on a trouvé c’est l’augmentation
des impôts. Donc il faut avoir beaucoup de
patience, la patience que nous avons eu
pendant les dix ans d’organisation du prix et
que aujourd’hui est presque finie.
Sul numero di maggio apparivano due articoli
presi dal settimanale nazionale “Tribuna Economica”. Pur avendo citato nomi di Autori e Testata (da
etica giornalistica) quest’ultima - per nostro errore - appariva come Tribuna “Politica” anziché “Tribuna
Economica”, reale titolo del giornale. Ce ne scusiamo con l’Editore e con il Direttore Francesco Bartolini. “Tribuna Economica” è un settimanale di alto profilo economico che da ben 24 anni informa il
mondo dell’economia internazionale attraverso mirati abbonamenti postali al cartaceo e su web.
7
Sporting Summer
10
Festival
2010
I
l programma dello Sporting Summer Festival 2010,
semplicemente meraviglioso, quest’anno supera davvero ogni aspettativa. Il più grande Festival di musica
live del mondo avrà inizio venerdì 9 luglio e terminerà
sabato 28 agosto. Come gli anni scorsi il Festival si svolgerà sul mitico palco della Salle des Etoiles nel celebre
Le Sporting Monte-Carlo, in avenue Princesse Grace.
Alle 20.30 sarà servita la cena e intorno alle 22.30 inizierà lo spettacolo vero e proprio, con grandi artisti di
altissimo livello e con fan di tutte le età.
Ecco il programma e qualche notizia sugli artisti: Stevie
Wonder: 9 luglio 2010 - 10 luglio. Due serate dedicate
a questo mostro sacro della musica che non ha davvero
bisogno di presentazioni. Viene dagli Stati Uniti, classe
1950, è un grande musicista polistrumentista, cantautore e vincitore di 25 Grammy Awards. Gino Vannelli
& Michael Franks: 12 luglio. Vannelli è un canadese
di origine italiana (come suggerisce il nome) interprete
e cantautore mentre Franks è un californiano specializzato nello smooth jazz. Entrambi gli artisti hanno
sperimentato vari generi come la classica e il jazz, per
poi tornare a un pop rinnovato. Gilberto Gil : 13 luglio.
Gil è uno dei più noti musicisti brasiliani, noto per il
suo samba postmoderno. E’ stato ministro della cultura del Brasile. Mika: 14 luglio. Giovane cantautore
EVENTI
Di Tiziana Danzo
[email protected]
britannico, Mika grazie al suo falsetto ricorda molto il
grandissimo Freddie Mercury. Recentemente nominato
Cavaliere delle Arti e delle Lettere dal Ministro della
Cultura francese Frédéric Mitterand, Mika ha all’attivo solo due album, ma con record di vendite assolute.
Relax, take it easy! Erykah Badu: 15 luglio. Cantante
e attrice statunitense, vincitrice di 4 Grammy Awards,
Erykah Badu ha una voce inconfondibile e proprio
quest’anno ha fatto molto parlare di sé per il video di
Window seat, il singolo che lancia il suo ultimo album
New Amerykah Part Two: Return Of The Ankh, dove
cammina per le strade di Dallas spogliandosi lungo il
percorso. Yannick Noah - Soirée Fightaids: 16 luglio.
Noah è un ex tennista e cantante che ha ottenuto un
successo strepitoso in entrambe le discipline. E’ impegnato in diverse associazioni caritative e questa sera
si esibirà per la Fightaids interpretando i brani più
famosi, presentando anche il suo nuovo album. Jacques
Dutronc: 17 luglio. Cantante, compositore e attore,
Dutronc ha ammaliato più di una generazione con i
suoi rayban, la sigaretta e il suo carisma. I suoi cavalli
di battaglia sono ben noti: il est 5 heures, Paris s’éveille
e J’aime les filles. Norah Jones: 18 luglio, la dolcissima
Norah anche se trentenne sembra una bambina, ma
dietro al viso angelico e la voce vellutata si cela una
donna molto forte. I suoi generi spaziano dal blues al
soft rock, dal folk al country, ma forse il pubblico la conosce e la ama per i suoi pezzi più pop-jazz come Don’t
know why e Sunrise. Mark Knopfler: 19 e 20 luglio.
Uno dei più grandi chitarristi della musica rock, Mark
Knopfler è stato il fondatore e il leader del gruppo Dire
Straits fino al 1995, dopodiché ha iniziato la carriera
di solista, nel corso della quale ha suonato insieme a
giganti come Bob Dylan, Eric Clapton, Van Morrison.
Jessye Norman: 21 luglio. Questa meravigliosa signora è un soprano diplomata in musica ad Harvard nel
1967. Con la sua voce imponente può cantare qualsiasi
cosa rendendola magica, dalla lirica al gospel passando
per il jazz. Charlie Winston: 22 luglio. Charlie Winston
è un autore e compositore britannico, ha avuto grande successo in Francia con il suo primo album Hobo
nella primavera del 2009. Charles Aznavour: 24 luglio.
Aznavour è una pietra miliare della musica francese.
Cantante, cantautore e attore di origine armena è stato
addirittura insignito della Legion d’Onore. La lista
dei premi vinti per la musica e i film è infinita, tutto
il mondo lo ama e questo ottantaseienne ha ancora la
voglia e l’energia di incantare il suo pubblico. Vanessa
Paradis: 25 luglio. Qualcuno la ricorda nel 1992 come
timido uccellino cinguettante nella gabbia dorata di
Chanel, pubblicità ripresa quest’anno con una Vanessa
più matura e donna. Altri invece hanno impresso nel
dna la canzone “Joe le taxi”. Sono passati alcuni anni,
l’ossuta ragazzina è cresciuta e i successi si sono som-
Sporting Summer Festival 2010
Le programme du Sporting Summer Festival 2010, simplement merveilleux, cette année dépasse nos attentes.
Le plus grand festival de live music u monde commencera vendredi 9 juillet et se terminera samedi 28 aout. Comme les années dernières le Festival aura lieu sur le légendaire stage de la Salle
des Etoiles, dans le célèbre Sporting Monte-Carlo, avenue Princesse
Grace. à 20h30 on servira le diner, et vers 22h30 le vrai spectacle
commencera, avec des grands artistes de très haut niveau et avec
des supporteurs de toutes âges.
Voici le programme et quelques informations sur les artistes : Stevie
Wonder : 9 Juillet-10 juillet. Deux soirées consacrées a ce monstre
sacré qui n’a vraiment pas besoin de présentations. Il est née en 1950,
vient des Etats-Unis, il est un auteur-compositeur-interprète et il a reçu
25 Grammy Awards. Gino Vannelli & Michael Franks: 12 juillet. Vannelli est un canadien d’origine italienne auteur et interprète, alors que
Franks est un californien spécialisé dans le smooth jazz. Tous les deux
on expérimenté plusieurs genres comme la musique classique et le
jazz, pour retourner à une musique pop renouvelée. Gilberto Gil : 13
juillet. Gil est un des plus connus musiciens basiliens, célèbre pour
sa samba postmoderne. Il a été ministre de la culture en Brésil. Mika
: 14 juillet. Jeune chanteur et auteur-compositeur britannique, par sa
facilité à monter dans les aigus, Mika est souvent comparé à Freddie
Mercury. Récemment décoré Chevalier des Arts et des Lettres par le
ministre de la Culture Frédéric Mitterrand, Mika n’a publié que deux
albums, mais avec des records de ventes incroyables. Relax, take it
easy! Erykah Badu: 15 juillet. Chanteuse et actrice américaine, a reçu
4 grammy awards, Erykah badu a une voix incomparable e cette année nous avons souvent entendu parler d’elle pour le clip de Window
Seat, le single de son nouveau album New Amerykah Part Two: Return
Of The Ankh, dans lequel elle traverser les rues de la ville de Dallas, en
s’effeuillant au fur et à mesure de la chanson. Yannick Noah – Soirée
Fightaids: 16 juillet. Noah est un ex-joueur de tennis chanteur qui a obtenu un succès éclatant dans toutes les deux disciplines. Il s’implique
toujours médiatiquement dans différentes associations caritative set
ce soir il se produira pour la Fightaids, il chantera ses chansons les
plus connues et il présentera son nouvel album. Jacques Dutronc : 17
juillet. Chanteur, compositeur et acteur, Dutronc a charmé plus qu’une
génération avec ses rayban, sa cigarette e son charisme. Ses tubes
sont bien connus : il est 5 heures, Paris s’éveille et J’aime les filles.
Norah Jones : 18 juillet. Même à trente ans la douce Norah semble
une petite fille, mais derrière à son visage d’ange e a sa voix de velours
se cache une femme très forte. Elle touche le blues et le pop rock, le
folk et le country, mais son public l’aime pour ses morceau pop-jazz
comme Don’t know why e Sunrise. Mark Knopfler: 19 et 20 juillet.
Un des plus grands guitaristes de la musique rock, Mark Knopler a
été le fondateur et le leader du groupe Dire Straits jusqu’en 1995, en
suite il a commence sa carrière de soliste, au cuours de la quelle il a
joué avec des géants comme Bob Dylan, Eric Clapton, Van Morrison.
Jessye Norman: 21 Juillet. Cette merveilleuse dame est un soprano
diplômée en musique à Harvard en 1967. Avec sa voix imposante
elle peut chanter n’importe quelle chanson en la rendant magique,
de la lyrique au gospel en passant par le jazz. Charlie Winston : 22
Juillet. Charlie Winston est un auteur et compositeur britannique, il
a eu grand succès en France avec son premier album Hobo sorti en
2009. Charles Aznavour : 24 Juillet. Aznavour est une pierre miliaire de
la musique française. Chanteur, auteur et acteur d’origine arménien
a été nommé commandeur de la Légion d’honneur en 2004. La liste
de ses récompenses et nominations est infinie, tout le monde l’aime
et cet homme de 86 ans a encore l’envie et l’énergie d’enchanter son
public. Vanessa Paradis : 25 Juillet. Quelqu’un se rappelle d’elle en
1992 comme d’un petit oiseau sifflant dans la cage dorée de Cha-
Monte-Carlo & Costa Azzurra
11
nel, une publicité reprise cette année avec une Vanessa plus adulte
et femme. D’autres par contre ont imprimé dans leur ADN la chanson
« Joe les taxis ». Quelques années sont passées, Vanessa a grandit
et les succès se sont ajoutés, dans la carrière d’artiste et dans la vie,
comme femme de l’acteur Jhonny Depp. Jamiroquai : 26 Juillet et
27 Juillet. Le groupe prend son nom de l’union de deux mots : Jam
est un terme de jazz qui fait référence à l’improvisation musicale et
Iroquai, nom d’une tribu amérindienne : les Iroquois. Le groupe est devenu célèbre pour l’album « Space Cowboy » et pour les bizarres chapeaux du leader Jay Kay. Fares Karam : 28 Juillet. L’artiste libanaise
est connue pour son style musical traditionnel, les Dabke. Les thèmes
de ses chansons sont surtout les femmes, mais aussi l’immigration et
12
la nostalgie pour son pays. Tom Jones : 30 Juillet. Tom Jones est en
activité depuis 1963 et l’énergie qui transmet dans ses concertes est
toujours la même. Sa voix puissante et son charisme lui ont permis de
devenir un des interprètes les plus connus dans le domaine musical.
Pour ses mérites artistiques Il a été fait chevalier le 31 décembre 2005.
Julio Iglesias (dans la photo): 31 juillet. Avec les chansons Se mi lasci
non vale et Pensami, Julio a été l’accompagnement musical de plusieurs couplet, aujourd’hui les nouvelles générations écoutent son fils,
Enrique, mais ils n’oublient pas le charme latin de Iglesias senior. Elton
Johm & Ray Cooper: du 2 au 6 aout. ° L’occasion du Monte-Carlo
Sporting Summer Festival, Les Casinos de MONTE-CARLO & ROLEX
présentent Sir Elton John, une légende du pop britannique, qui fera
au public monégasque l’honneur d’une série de 5 concerts exceptionnels. Lucio Dalla & Francesco de Gregori: 7 aout. Le chanteur et
compositeur Lucio Dalla touche les 50 ans de carrière artistique. À
cette occasion il sera accompagné par de Gregori, comme en 1979,
lorsque les deux artistes réalisèrent la tournée et l’album Banana Republic. De leur union sortit un des classiques de la musique italienne
“ma come fanno i marinai”. Man in the Mirror: du 8 au 13 août, du 16
au 19 août, du 22 au 24 août et les 27 et 28 août Ce grand spectacle
rend hommage à Michael Jackson. Le casting de très haut niveau interprétera Tous les singles du Roi de la Pop ayant occupé les charts et
leurs chorégraphies spectaculaires. Eros Ramazzotti : 14 et 15 août.
Ramazzotti est le chanteur et musicien italien le plus connu dans le
monde, pendant sa carrière il a vendu plus de 50 millions des disques.
Il connaît la notoriété à 21 ans grâce à la chanson « Terra Promessa
» Il gagne le festival de Sanremo en 1984 dans la catégorie nouvelles
propositions. Sa vie est dédiée à la musique, aux collaborations avec
autres artistes italiens et étrangers. En 2009 il a commencé un nouveau tour mondial. Jamie Cullum : 20 août. Jeune chanteur et pianiste
britanniques de lounge jazz a déjà réalisé deux albums. Inspiré du rap,
du jazz et du soul, ce musicien éclectique traîne le public dans un rêve
de rythmes et mélodie. Roberto Alagna : 21 août. Alagna est un ténor
français d’origine sicilienne. Il a débuté en 1988 avec le rôle d’Alfredo
dans la Traviata avec la compagnie de l’œuvre de Glyndebourne. En
1990 il est appelé à la Scala et chante dirigé par Riccardo Muti. Depuis ce moment là sa carrière est en ascension, avec les rôles les
plus importants du répertoire lyrique. Avec son album Sicilien il veut se
rappeler de ses modestes origines italiennes.
Pour réserver appeler le service renseignements Monte-Carlo SBM:
(377) 98 06 36 36
mati, nella carriera di artista e nella vita, come compagna dell’attore Jonny Depp. Jamiroquai: 26 luglio e
27 luglio. Il gruppo deriva il suo nome dall’unione di
due parole: Jam, un termine nel mondo del Jazz che
significa “improvvisazione musicalee” e Iroquai, nome
di una tribù dei nativi americani, gli Irochesi. Il gruppo
è diventato celebre per l’album “Space Cowboy” e per i
bizzarri copricapo del leader della band. Fares Karam:
28 luglio. L’artista libanese è noto essere specializzato
nello stile tradizionale, il Dabke. I temi delle sue canzoni sono soprattutto le donne, ma anche l’immigrazione
e la nostalgia per il paese natale. Tom Jones: 30 luglio.
Tom Jones è in attività dal 1963 e l’energia che trasmette nei suoi concerti è sempre la stessa. La sua voce
potente e il suo carisma lo rendono uno degli artisti
più noti nell’ambito musicale. Per i suoi meriti artistici ha ricevuto dapprima l’onorificenza di Ufficiale
dell’Ordine dell’Impero Britannico, e successivamente
il Cavalierato, che gli dà il diritto di fregiarsi del titolo
di Sir. Julio Iglesias (nella foto a sinistra): 31 luglio.
Con canzoni come Se mi lasci non vale e Pensami, Julio
Iglesias è stato la colonna sonora di tante coppie, ora
le nuove generazioni ascoltano suo figlio, Enrique, ma
non dimenticano lo charme latino dell’Iglesias senior.
Elton John & Ray Cooper: dal 2 al 6 agosto. In occasione del Monte-Carlo Sporting Summer Festival, i
Casinò di MONTE-CARLO & ROLEX presentano Sir
Elton John, una vera leggenda del pop britannico, che
concederà al pubblico monegasco l’onore di una serie
di 5 eccezionali concerti. Lucio Dalla & Francesco de
Gregori: 7 agosto. Il musicista e cantautore Lucio Dalla
sfiora i 50 anni di carriera. In questa occasione Dalla
sarà accompagnato da de Gregori, come già accadde nel
1979, quando i due fecero il tour “Banana Republic”.
Dal loro sodalizio nacque uno dei classici della musica
italiana: “ma come fanno i marinai”. Man in the Mirror: dall’8 al 13 agosto, dal 16 al 19, dal 22 al 24 e dal
27 al 28 sempre di agosto. Questo grande spettacolo è
un tributo a Michael Jackson. Il cast di altissimo livello
eseguirà le sue indimenticabili hit riproponendo anche
le tipiche coreografie e gli spettacolari effetti speciali. Eros Ramazzotti: 14 e 15 agosto. Ramazzotti è il
cantautore italiano più conosciuto nel mondo, durante
la sua carriera ha venduto più di 50 milioni di dischi.
Conosce la notorietà a ventuno anni grazie alla canzone
“Terra promessa” che vinse nella sezione nuove proposte al Festival di Sanremo del 1984. Da quel momento
la sua vita è dedicata alla musica, alle collaborazioni
con altri artisti italiani e stranieri. Nel 2009 è iniziato il
suo tour mondiale, dal quale verrà prodotto un nuovo
dico live. Jamie Cullum: 20 agosto. Giovane cantante
e pianista britannico di lounge jazz ha già dei album
all’attivo. Ispirato dal rap, dal jazz e dal soul, questo
eclettico musicista trascina il pubblico in un sogno di
ritmi e melodie. Roberto Alagna: 21 agosto. Alagna è
un tenore francese di origine siciliana. Ha debuttato nel
1988 con il ruolo di Alfredo nella Traviata con la compagnia dell’opera di Glyndebourne. Nel 1990 è chiamato alla scala e canta diretto da Riccardo Muti. Da
questo momento il poi la sua carriera è in ascesa, con
i ruoli più importanti del repertorio lirico. Con il suo
album Sicilien vuole ricordare le umili origini italiane.
Per prenotazioni contattare il servizio informazioni MonteCarlo SBM: (377) 98 06 36 36
Tiziana DANZO
Dalla &
De Gregori,
la storia
della musica italiana
Sotto,
il duo
Lucio Dalla
e Francesco
De Gregori
durante un
concerto.
I
n un mercato musicale che, senza nulla togliere a protagonisti e
relativi fan, genera artisti con una
velocità imbarazzante puntando
alla “quantità” e dimenticandosi
clamorosamente della qualità,
stiamo perdendo quel sapore
“agrodolce” della poesia canora
di un tempo, quella poesia in note
che ha forgiato generazioni di “exgiovani”. Ma oggi siamo la “generazione sms” dove il messaggio più
lungo che si scrive è il malinconicamente ridotto TvB o, peggio, siamo
la “youtube generation” dove,
pur di “apparire” ad ogni costo
si perdono valori e gusti… e tra
questi spariscono (o si nascondono)
anche quelli musicali.
Così ne nasce un turbine di sentimenti e contraddizioni: noi “ex-giovani” rimaniamo
ancorati a rimpiangere le canzoni scritte e cantate “di
stomaco”, fatte di parole semplici ma dirette, cantate
con un linguaggio, come quello spesso usato anche singolarmente dal ritrovato duo Dalla & De Gregori, non
sempre comprensibile all’istante ma così profondo da
restare indelebile nella nostra mente. I “nuovi giovani”
invece si riducono ad ascoltare improbabili melodie che
“scimmiottano” la storia della musica italiana, confondendo la realtà ed imitando maldestramente l’amore. E
forse è proprio questo il fascino un po’ perverso di tutto
ciò. I tempi cambiano e con loro cambiano le mode ed
i linguaggi. Le nuove generazioni si adeguano un po’
come fecero i loro “antenati”. Non è detto quindi che un
testo “alla Carta” come “…aprire gli occhi e ritrovarti qui è come aprire una finestra al sole”, anche se
banale ed anagraficamente lontano dal “nostro” modo
di vivere la musica, non possa avere lo stesso fascino
di quel sogno disperato “…che ti fa morire ridendo
di notte all’ombra di un destino” cantato proprio dai
nostri De Gregori e Lucio Dalla in “Cosa sarà”. Che
ci piaccia o no bisogna accettare anche questo astruso
“nuovo vivere” ma crediamo sia una soddisfazione
non da poco, soprattutto per chi fa parte della vecchia
guardia, rivedere insieme questi due attempati “…marinai, mascalzoni imprudenti, con la vita nei calzoni,
col destino in mezzo ai denti … che nonostante le loro
facce stanche...” la storia della musica l’hanno fatta
veramente… E soddisfazione ancor più grande è sapere
che, una volta lasciato il cd dell’ultimo “figlio di un
talent show”, anche i “nuovi giovani” finiscono per
ritrovarsi a cantare le canzoni che hanno fatto, fanno e
sempre faranno la storia della musica italiana.
Maria Pia FUSCHINO
Dalla & De Gregori,
l’histoire de la musique italienne
Dans un marché musical qui, sans rien enlever aux protagonistes et fans, crée des artistes avec une vitesse incroyable, visant à la « quantité » et pas à la qualité, nous
perdons ce gout « aigre-doux » de la poésie d’un temps, la poésie en
musique qui a marqué des générations d’« ex-jeunes ».
Mais aujourd’hui nous sommes la « génération sms », ou encore pire,
la « youtube generation », où pour « apparaitre » a tout prix on perd
les valeurs et les gouts, parmi lesquels même le gout musical. Nous,
ex-jeunes, sommes liés aux sentiments, aux chansons émouvantes,
faites de paroles simples mais directes, chanté avec un langage,
comme celui utilisé par le couple Dalla & de Gregori, pas toujours
immédiatement compréhensible, mais d’une profondeur qui reste imprimé dans notre esprit. A l’inverse les nouveaux jeunes se limitent à
écouter des mélodies improbables qui se moquent de l’histoire de la
chanson italienne et imitent maladroitement l’amour.
Les temps changent et avec eux ils changent les mode et langages.
Et les nouvelles générations s’adaptent un peu comme leurs ancêtres
firent. Et ce n’est pas automatique que des paroles comme “…aprire
gli occhi e ritrovarti qui è come aprire una finestra al sole”, même
si banal et loin de « notre » façon de vivre la musique, ne peut pas
avoir le même charme de ce rêve “…che ti fa morire ridendo di notte
all’ombra di un destino” chanté par De Gregori et Lucio Dalla dans «
Cosa sarà ».
Soit on l’aime bien, soit on la déteste, il faut accepter ce « nouveau
de vivre », mais nous croyons que ce sera une grande satisfaction,
surtout pour ceux qui font partie de la vieille garde, de revoir ensemble
ces deux âgés “…marinai, mascalzoni imprudenti, con la vita nei
calzoni, col destino in mezzo ai denti … che nonostante le loro facce
stanche...” qui ont fait l’histoire de la musique. Et ce sera une satisfaction encor plus grande de savoir que, une fois laissé le cd du dernier «
fils d’un talent show » même les « nouveaux jeunes » finissent pour se
retrouver à chanter pendant les nuits d’été les chansons qui ont faites,
font et toujours feront l’histoire de la musique italienne.
Monte-Carlo & Costa Azzurra
13
Monaco, Louis II,
L’Albo d’Oro
16
1973 – Ajax (Olanda)
1974 – Non disputata
1975 – Dinamo Kiev (URSS)
1976 – Anderlecht (Belgio)
1977 – Liverpool (Inghilterra)
1978 – Anderlecht (Belgio)
1979 – Nottingham Forest (Inghilterra)
1980 – Valencia (Spagna)
1981 – Non disputata
1982 – Aston Villa (Inghilterra)
1983 – Aberdeen (Scozia)
1984 – Juventus (Italia)
1985 – Non disputata
1986 – Steaua Bucarest (Romania) a Monte- Carlo
1987 – Porto (Portogallo)
1988 – Malines (Belgio)
1989 – Milan (Italia)
1990 – Milan (Italia)
1991 – Manchester United (Inghilterra)
1992 – Barcellona (Spagna)
1993 – Parma (Italia)
1994 – Milan (Italia)
1995 – Ajax (Olanda)
1996 – Juventus (Italia)
1997 – Barcellona (Spagna)
1998 – Chelsea (Inghilterra) a Monte-Carlo
1999 – Lazio (Italia) giocata a Monte-Carlo
2000 – Galatasaray (Turchia) a Monte-Carlo
2001 – Liverpool (Inghilterra) a Monte-Carlo
2002 – Real Madrid (Spagna) a Monte-Carlo
2003 – Milan (Italia) a Monte-Carlo
2004 – Valencia (Spagna) a Monte-Carlo
2005 – Liverpool a Monte-Carlo
2006 – Siviglia (Spagna) a Monte-Carlo
2007 – Milan (Italia) a Monte-Carlo
2008 – Zenit San Pietroburgo (Russia) a Monte-Carlo
2009 – Barcellona (Spagna) a Monte-Carlo
finale di
Supercoppa
con l’Inter
pigliatutto
L
a finale di Supercoppa Europea che si disputerà venerdì
27 agosto allo stadio “Louis II”
di Montecarlo, sarà una sorta di
“ballo delle debuttanti” tra due
squadre che, nella loro storia, non
hanno mai giocato questa manifestazione. Quando l’Inter, negli
anni ’60, ha vinto due Coppe dei
Campioni, la Supercoppa europea
non esisteva ancora e quando si è
imposta in tre edizioni di Coppa
UEFA, la Supercoppa era riservata alle vincitrici della Coppa
dei Campioni e della Coppa delle
Coppe. Discorso snslogo per gli
sfidanti dell’Atlético Madrid, vinci-
tori della prima edizione di Europa
League, la manifestazione che, da
quest’anno, ha preso il posto della
vecchia Coppa UEFA. I “colchòneros” (il soprannome dei biancorossi di Madrid, che in spagnolo
vuol dire materassai), prima della
vittoria nella finale di Amburgo sul
Fulham dell’ex allenatore interista
Roy Hodgson (2-1 ai tempi supplementari), avevano vinto un solo alloro europeo: quello nella finale di
Coppa delle Coppe edizione 61/62,
quando l’Atlético Madrid ebbe le
meglio sulla Fiorentina.
L’Inter, dicevamo, torna a MonteCarlo orfana di José Mourinho, al
SPORT
Di Romano Lupi
[email protected]
suo posto Rafa Benitez, trionfatore al “Louis II” con il Liverpool
nel 2005, quando si impose 3-1 ai
tempi supplementari contro i russi
del CSKA Mosca. L’Inter torna a
Monte-Carlo, dicevamo. Sì perché, il 30 luglio del 2009, in una
delle prime amichevoli della scorsa
stagione i nerazzurri sconfissero il
Monaco: 1-0 gol di Diego Alberto
Milito. Praticamente un marchio
di fabbrica. La rete decisiva per
la vittoria del “Principe”, è stata
una costante nell’annata trionfale
dell’Inter: 1-0 gol di Milito nella
finale di Coppa Italia all’“Olimpico” contro la Roma, 1-0 gol di
Milito nell’ultima di campionato
sul campo del Siena (rete che ha
consentito alla squadra di Mourinho vincere lo scudetto) e 2-0 con
doppietta di Milito nella finale di
Champions League giocata al “Santiago Bernabeu” di Madrid contro
i tedeschi del Bayern di Monaco.
Nessuno, in Italia, era mai riuscito
a vincere scudetto, Coppa Italia e
Champions League.
L’ultima volta che l’Inter è scesa in
campo al “Louis II” per una gara
non amichevole, era la stagione
96/97 e i nerazzurri di Hodgson,
contro il Monaco, giocavano il
ritorno della semifinale di Coppa
UEFA. Forte del 3-1 dell’andata,
l’Inter arrivò nel Principato il 22
aprile del 1997, con la possibilità
di perdere con un gol di scarto. E
così fu: 1-0 per il Monaco (rete di
Ikpeba al 69°). Sconfitta indolore
che non servì, però, a Djorkaeff a
compagni per conquistare la Coppa
UEFA. Nella finale di andata e ritorno, l’Inter venne battuta ai calci
di rigore dai tedeschi dello Schalke
04. Dopo essere stata sconfitta
1-0 a Gelsenkirchen, i nerazzurri
pareggiarono il conto nel ritorno
a “San Siro”, grazie a una rete di
Ivàn Zamorano a 6 minuti dalla
fine. Nulla di fatto ai supplementari e sconfitta per 4-1 dagli 11 metri.
Ma questa è un’altra storia. Il 27
agosto l’Internazionale inseguirà
l’unico trofeo che le manca e che
può ancora vincere, dal momento
che non è mai riuscita a portare a
casa la Coppa delle Coppe, manifestazione che, nel calcio di oggi, non
esiste più.
Finale di Supercoupe
d’Europe avec l’Inter
Milan vainqueur?
La finale de Supercoupe d’Europe qui se jouera vendredi 27
août au stade « Louis II » de
Monaco, sera une sorte de « Bal des Débutantes » entre deux équipes qui, dans leur
histoire, n’ont jamais participé à cette manifestation. Lorsque l’Inter Milan, pendant les
années 1960, a remporté deux Coupes des
clubs champions européens, la Supercoupe
d’Europe n’existait pas encore ; lorsque elle
s’est imposée en trois éditions de la Coupe
UEFA, la Supercoupe était réservée aux
vainqueur a Ligue des Champions à celui
de la Coupe d’Europe des vainqueurs de
coupe. Même chose pour l’Atlético Madrid,
vainqueurs de la première édition Ligue Europe, la manifestation qui, depuis cette année, a remplacé la vieille Coupe UEFA.
Le « colchòneros » (surnom de l’équipe de
Madrid, en français il signifie « Matelassiers
»), avant la victoire dans la final d’Hambourg
sur le Fulham de l’ex entraîneur de l’Inter Milan Roy Hodgson (2-1), avaient remporté un
seul trophée: celui de la Coupe des Coupes
édition 1961/62, lorsque l’Atlético Madrid
battit la Fiorentina.
L’Inter revient à Monaco orpheline de José
Mourinho, à sa place il y aura Rafa Benitez
qui avait déjà remporté une victoire au « Louis
II », avec le Liverpool qui battit le FK CSKA
Moscou en 2005, 3 buts à 1, après prolongation. L’Inter « revient » à Monaco parce
que, le 30 Juillet 2009, durant une des premiers matches amicaux de la saison passée
les nerazzurri battirent le Monaco : 1-0 but
de Diego Alberto Milito. Le but décisif pour la
victoire du « Prince » a été une habitude pendant l’année triomphale de l’Inter : 1-0 but
de Milito dans la finale de Coupe d’Italie à l’«
Olimpico » contre la Rome, 1-0 buts de Milito
dans le dernier match de championnat sur le
terrain de Sienne (but qui a permis à l’équipe
de Mourinho de vaincre le championnat) et
2-0 toujours Milito dans la finale de Champions League jouée au « Santiago Bernabeu
» de Madrid contre les allemands du Bayern
Monaco. Personne, en Italie, n’était jamais
réussi à vaincre le championnat, le Coupe
d’Italie et le Champions League.
La dernière fois que l’Inter a joué au « Louis II
» pour une compétition pas amicale, c’était la
saison 96/97 et les nerazzurri de Hodgson,
contre le Monaco, jouaient le retour de la demi-finale de Coupe UEFA. Fort de son 3-1
d’allée, l’Inter arriva dans la Principauté le 22
avril 1997, avec la possibilité de perdre avec
un but d’écart. Et voilà : 1-0 pour le Monaco
(but d’Ikpeba au 69°). Défaite indolore qui
ne servit pas, cependant, à Djorkaeff et Co.
A conquérir la Coupe UEFA. Dans la finale
d’aller/retour, l’Inter fut battue aux tirs au but
par les allemands du Schalke 04. Après avoir
été battu 1-0 à Gelsenkirchen, les nerazzurri
équilibrèrent les choses pendant le retour à «
San Siro », grâce à un réseau d’Ivàn Zamorano à 6 minutes de la fin. La défaite arriva
avec le 1 - 4 aux tirs au but. Mais celle-ci est
une autre histoire. Le 27 août l’Internazionale
poursuivra le seul trophée qui lui manque. La
Coupe des coupes lui manque également,
mais cette manifestation, dans le football
d’aujourd’hui, n’existe plus.
Monte-Carlo & Costa Azzurra
17
Le Squadre Italiane
nella Supercoppa di Monte-Carlo
18
D
al 1998, anno in cui Monte-Carlo è stata scelta
come sede permanente della Supercoppa, ad oggi
le squadre italiane che sono scese in campo al “Louis
II” per questa manifestazione, sono sempre riuscite a
portare a casa il trofeo.
La prima fu la Lazio (edizione 1999) che, dopo essersi
imposta nell’ultima edizione della Coppa delle Coppe
(2-1 sul Maiorca nella finale di Birmingham), grazie a
un gol di Marcelo Salas riuscì a superare di misura il
Manchester United, fresco vincitore della Champions
League. Un prologo made in Italy, per la verità, c’era
già stato nell’edizione precedente quando il Chelsea con
Gianluca Villa in panchina e Gianfranco Zola in campo
si imposte 1-0 sul Real Madrid: 1-0 rete di Poyet a sette
minuti dalla fine. Nel nuovo millennio, tra le squadre
italiane, soltanto il Milan (che con le sue cinque vittorie
in Supercoppa è la società che, dal 1973 ad oggi, si è
aggiudicata più volte questo trofeo), si è imposto nel
Principato. Nel 2003 (anno in cui i rossoneri superarono ai calci di rigore, all’“Old Trafford” di Manchester,
la Juventus nella finale di Champions League) i ragazzi
allenati da Carlo Ancelotti, con un perentorio colpo di
testa di Shevchenko, batterono il Porto di José Mourinho in quella che, fino a questo momento, è l’unica
apparizione del tecnico lusitano a Montecarlo per la
Supercoppa. In quell’occasione, ci arrivò da vincitore
della Coppa UEFA (3-2 a Siviglia contro gli scozzesi del
Celtic), nelle due volte in cui le squadre da lui guidate
si sono aggiudicate la Champions League (il Porto nel
2004 e l’Inter quest’anno), Mourinho ha deciso di cambiare aria, Chelsea prima e Real Madrid poi, negandosi, di fatto, la possibilità di giocare Supercoppa e Coppa Intercontinentale con le squadre che aveva condotto
alla vittoria nella massima competizione europea.
Tornando alle compagini italiane impegnate nelle finali
di Supercoppa giocate a Montecarlo, la terza (e ultima)
vittoria tricolore da quando si gioca al “Louis II” è
targata Milan. Il 31 agosto 2007 i rossoneri affrontarono un Siviglia ancora scosso dalla morte, avvenuta tre
giorni prima, del difensore andaluso (non ancora venti-
treenne), Antonio Puerta. Puerta, il 22 agosto, in occasione della prima di campionato contro il Getafe, aveva
accusato un malore. Da lì un calvario che lo aveva
portato al decesso. I suoi compagni volevano dedicargli
la vittoria della Supercoppa. Dopo un primo tempo
conclusosi sull’1-0 per il Siviglia (rete di Renato al 14°),
al 55° Pippo Inzaghi (ancora lui) pareggiava i conti. Il
superbomber di coppa, dopo aver segnato la doppietta
che, il 23 maggio di quello stesso anno, nel 2-1 di Atene
contro il Liverpool, ha consegnato la Champions League al Milan, ha messo il suo timbro in una manifestazione in cui non era ancora andato a segno. La squadra
di Ancelotti si portava in vantaggio con Jankulovski al
62° e chiudeva i conti con Kakà all’87°.
L’anno scorso ha vinto, faticando più del previsto, il
Barcellona: 1-0 ai supplementari contro gli ucraini
dello Shakhtar Donetsk, vincitori dell’ultima edizione
della vecchia Coppa UEFA. A decidere il tutto, al secondo tempo supplementare, un gol di Pedro, subentrato a dieci minuti dalla fine dei tempi regolamentari
al posto di Ibrahimović. Quest’anno, per la tredicesima
edizione consecutiva su 14, la Supercoppa si giocherà
a Montecarlo. Prima che il Principato venisse scelto
come sede permanente della manifestazione, soltanto
in un’occasione la Supercoppa venne giocata al “Louis
II”. Era il 24 febbraio 1987 e nell’impianto monegasco,
inaugurato il 25 gennaio 1985, si affrontarono, per
l’edizione del 1986, la Steaua Bucarest (vincitrice a sorpresa della Coppa dei Campioni) e la Dinamo Kiev del
“colonnello” Valerij Lobanovskij, impostasi nella finale
di Coppa delle Coppe 3-0 sull’Atlético Madrid. Vinse
1-0 la Steaua grazie a una maligna punizione di Hagi
deviata dalla barriere dei sovietici. È curioso pensare,
a più di 23 anni da quella partita, che l’unica volta che
la Supercoppa fu giocata tra due squadre appartenenti
a nazioni aderenti al vecchio Patto di Varsavia venne
disputata nel Principato di Monaco. Quello era un altro
mondo, ma anche un altro calcio…
Les Équipes Italiennes
à la Super coupe de Monaco
Depuis 1998, lorsque Monte-Carlo a été choisie comme
siège permanent de la Super coupe d’Europe, les
équipes italiennes qui ont joué dans le Stade Luis II pour
cette manifestation ont toujours gagné le trophée. La première fut la
Lazio Rome (édition 1999) qui, après sa victoire à l’occasion de la dernière édition de la Coupe des coupes (2-1 contre le RCD Majorque à
Birmingham), grâce au but marqué par Marcelo Salas réussit à battre
le Manchester United, déjà vainqueur de la Champions League. Pour
dire la vérité il y avait déjà été une finale « made in Italy » dans l’édition précédente lorsque le Chelsea avec Gianluca Vialli, entraineur et
Gianfranco Zola en jeu gagne 1-0 sur le Real Madrid, par un but de
Poyet à sept minutes de la fin. Dans le nouveau millénaire, parmi les
équipes italiennes, seulement le Milan AC (avec ses cinq victoires en
Super coupe le Milan AC est la société qui, depuis 1973, à gagné le
plus fois ce trophée) s’est qualifié pour jouer dans la Principauté. En
2003 (années où les Rossoneri battent aux tirs au but la Juventus à
l’Old Trafford de Manchester, dans la final de Champions League) les
joueurs entraînés par Carlo Ancelotti grâce à un but de Andreï Shevchenko battirent le FC Port de José Mourinho, première et unique
apparition de l’entraineur à Monte-Carlo pour la Super coupe. À cette
occasion, il était vainqueur de la Coupe UEFA (3-2 à Séville contre
les écossais du Celtic), mais après avoir remporté deux fois la coupe
d’Europe des clubs champions (FC Porto en 2004 et Inter Milan cette
année), Mourinho a décidé de changer d’air, Chelsea d’abord et Real
Madrid ensuite, en se niant la possibilité de jouer la Super coupe et la
Coupe Intercontinentale avec les équipes qu’il avait mené à la victoire
dans la plus grande compétition européenne.
Pour ce qui concerne les équipes italiennes engagées dans les finales
de Super coupe jouées à Monte-Carlo, la troisième (et dernière) victoire italienne depuis qu’on joue au stade « Louis II » est signée « Milan
AC ». Le 31 août 2007 les rossoneri ont opposé le Séville FC encore
bouleversé par la mort, trois jours avant, du défenseur andalouse (de
presque 23 ans), Antonio Puerta. Puerta, le 22 août, en occasion de
l’avant championnat contre le Getafe, avait accusé un malaise. D’ici
un calvaire qui se termine par son décès. Ses copains voulaient lui dédier la victoire de Super coupe. Après une première période qui s’est
conclu 1-0 pour le Séville FC (but de Renato au 14°), au 55° Pippo
Inzaghi a marqué un but. L’équipe d’Ancelotti se portait en avantage
avec Jankulovski au 62° et gagnait le match avec Kakà au 87°.
L’année dernière le FC Barcelone a battu, avec peine, les ukrainien du
FC Chakhtar Donetsk: 1-0 au cours de la prolongation. Le match a
été déterminé par un but de Pedro qui avait remplacé Ibrahimović dix
minutes avant de la fin des temps réglementaires. Cette année, pour
la treizième édition consécutive sur 14, Super coupe sera disputé à
Monte-Carlo. Avant que la Principauté fut choisie comme siège permanent de la manifestation, seulement dans une occasion la Super
coupe fut joué au « Louis II ». C’était le 24 février 1987 et dans le
stade monégasque, inauguré le 25 janvier 1985, les équipes étaient
le Steaua Bucarest, vainqueur de la Coupe des clubs champions
européens 1985-1986 et le Dynamo Kiev, vainqueur de la Coupe
d’Europe des vainqueurs de coupe de football 1985-1986. Le Steaua
remporta cette édition sur le score de 1 but à 0. C’est curieux de
penser, après plus de 23 ans de ce match, que la seule fois que la
Super Coupe opposa deux nations signataires di Pacte de Varsovie,
elle fut jouée en Principauté de Monaco. C’était un autre monde, mais
aussi un autre football.
Monte-Carlo & Costa Azzurra
19
Dialogo
a proposito
del Valore
- Valore, valore… insomma, è il corso di Borsa.
- Solo questo? Il valore è anche uno sguardo!
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Studio Twin
Nei giardini di Peyre-Lebade, Listrac Médoc, scultura “BELU” di Zaha Hadid, 2007. Collezione Ariane e Benjamin de Rothschild.
L’intervista
Da Monte-Carlo, Marcello I
Principe di Seborga
A colloquio con Il Foglio Italiano.
22
U
na causa aperta a Strasburgo
per ottenere la totale indipendenza del Principato di Seborga,
un albergo a cinque stelle, un
campo da golf con 27 buche, uno
Yacht Club e un’Automobile Club,
un maggior numero di ristoranti e
di negozi d’arte e di souvenir.
Sono i progetti del neoeletto
Principe di Seborga, Marcello I,
al secolo Marcello Menegatto, nato
a Lecco il 12 maggio 1978, con
presidi a Monte Carlo, Lugano e,
naturalmente a Seborga.
“A Lugano - racconta Marcello
I - ho frequentato l’asilo e le
scuole elementari. Ho proseguito
gli studi in un collegio ameri-
cano a Montreaux in Svizzera,
dove mi sono diplomato, per poi
frequentare la facoltà di Economia e Commercio”. Marcello I è
sposato dal 2005 con Nina Dobler,
anche lei di 32 anni, originaria di
Kempten, in Germania: “Ci siamo
conosciuti in collegio a Montreaux nel 1998. Il matrimonio è
stato celebrato in Comune quì a
Monte Carlo e successivamente
in Germania all’interno di una
Chiesa che fa parte dell’Unesco”.
Il neoprincipe di Seborga è residente a Lugano dalla nascita, con
una lunga parentesi tra i quindici e
i trenta anni nel Principato di Monaco, a Monte Carlo, appunto dove
conserva uffici e appartamento.
La “Principessa” Nina ha mantenuto invece la residenza a Monte
Carlo; lavorava come stilista, ora
amministra le tre società di costruzioni di cui è azionista Marcello I,
con sede in Svizzera, ma che operano in tutto il mondo, Principato
di Seborga compresa.
Marcello Menegatto aveva spostato la residenza a Monte Carlo, in
quanto è un grande campione di
off-shore e ha corso per la Federazione Monegasca. “Ho conquistato
un Campionato del Mondo nel
2000 come pilota più giovane
della storia, a 22 anni, quattro
Campionati Europei e cinque
A cura di Angelo Boselli
[email protected]
A sinistra,
Marcello I
e la
“Principessa”
Nina.
Sotto,
il Principe
durante l’incoronazione.
titoli italiani, tutti con la Federazione Monegasca. Ho iniziato
nell’off-shore nel 1997 con la
Venezia-Montecarlo, assieme a
Gianfranco Rossi, e imbarcando in qualche tappa il Principe
Alberto di Monaco. Sono stato
anche premiato con la prestigiosa Medaglia Vermel, proprio dal
Principe Alberto di Monaco, nel
2000, dopo il successo nel Mondiale. Ora partecipo a due gare
all’anno nei Super Yacht con
buoni risultati, in particolare nel
Trofeo Pininfarina e nel Trofeo
Gazzetta dello Sport, con barche
Primatist by Bruno Abate. Ho
corso sempre per la Federazione Monegasca, in Formula 1 e
Formula 2 inshore con il team
Zepter Tamoil, assieme al dieci
volte campione del mondo inshore Guido Cappellini”.
La decisione di candidarsi alla successione di Giorgio I come Principe
di Seborga è nata quasi per caso:
“Tutto è cominciato nel 2005, a
seguito della passione in comune
per i cavalli con mia moglie Nina.
Abbiamo così comperato un
ranch con quindici cavalli di pura
Le nouveau Prince de Seborga, Marcello I°
Un procès ouvert à Strasbourg
pour obtenir la totale indépendance de la Principauté de
Seborga, un Hôtel à cinq étoiles, un terrain
de golf avec 27 trous, un Yacht Club et un
Automobile Club, un grand nombre de restaurants et de magasins d’art et de souvenir. Voici les projets du nouveau Prince de
Seborga, Marcello I, c’est-à-dire Marcello
Menegatto, né à Lecco le 12 mai 1978,
avec des garnisons à Monte Carlo, Lugano
et, naturellement à Seborga. « À Lugano
– Marcello raconte - j’ai fréquenté l’école
maternelle et l’école primaire. J’ai continué mes études dans un collège américain à Montreux en Suisse, où j’ai passé
le Bac, ensuite j’ai fréquenté Economia
e Commercio à l’université». Marcello est
marié depuis 2005 avec Nina Dobler elle
aussi a 32 ans, originaire de Kempten, en
Allemagne : « Nous nous sommes connus
au sein du collège de Montreux en 1998.
Le mariage a été célébré à la Mairie et en
suite en Allemagne dans une Église protégé par l’Unesco ». Le néo-prince de Seborga est résident à Lugano depuis sa naissance, avec une longue parenthèse entre
ses quinze et trente ans à Monte Carlo, où il
a gardé des bureaux et un appartement. La
« princesse » Nina a gardé par contre la résidence Monégasque, elle travaillait comme
styliste, mais maintenant elle gère les trois
sociétés de bâtiment de Marcello I, dont le
siège est en Suisse, mais qui opèrent dans
le monde entier.
Marcello Menegatto avait déplacé sa résidence à Monaco, parce qu’il est un grand
champion d’off-shore et il a couru pour la
Fédération Monégasque. « J’ai conquis un
Championnat du Monde en 2000 comme
le pilote le plus jeune de l’histoire, à 22
ans, quatre Championnats Européens et
cinq titres italiens, toujours avec la Fédération Monégasque. J’ai commencé l’offshore en 1997 avec la Vénice-Monte-Carlo, avec Gianfranco Rossi, nous avons
même embarqué, dans quelque étapes,
le Prince Albert de Monaco. J’ai été
aussi récompensé avec la prestigieuse
Medaille Vermel, par le Prince Alberto
de Monaco, en 2000, après mon succès
dans le Mondial. Maintenant je participe
à deux compétitions par an dans le Super Yacht avec des bons résultats, en
particulier dans le Trophée Pininfarina
et dans le Trophée Gazzetta dello Sport,
avec des bateaux Primatist by Bruno
Abate. J’ai couru toujours pour la Fédération Monégasque, dans la Formule 1
et la Formule 2 ‘ inshore ’ avec l’équipe
Zepter Tamoil, avec le dix fois champion
du monde inshore Guido Cappellini ».
La décision de se présenter à la succession
de George comme Prince de Seborga est
né presque au hasard : « Tout est commencé en 2005, suite à la passion pour
les chevaux que je partage avec ma
femme Nina. Nous avons donc acheté un
ranch avec quinze chevaux de race pure
et d’autres animaux. J’ai une maison
près de la mer à Bordighera (où je sais
que même votre directeur habite), j’avais
l’habitude d’y aller quand j’étais petit,
donc je connaissais bien Seborga ».
La décision officielle de se présenter est ar-
rivé le 20 Février passé : « Après quelque
mois de la morte de Georgio plusieurs
citoyens m’ont fait comprendre que je
pouvais être régent (Marcello restera en
place sept ans, au terme de cette période
il pourrait être de toute façon confirmé
Prince), je me suis mis dans la liste
presque pour jeux ». Au début les candidats étaient onze, mais ceux qui n’avaient
pas les caractéristiques nécessaires ont
Mme. Manuela Menegatto con il
figlio Marcello e la moglie Nina.
été éliminés, les Priori et le Conseille de la
Couronne ont choisi parmi les quatre encore
en compétition : Alberto Romano, Bruno
Santo, Marcello Menegatto et Pepi Morgia.
Dans les élections du 25 avril passé, auxquelles tous les « seborghini », c’est-à-dire
tous ceux qui ont les documents en règle
avec la Principauté de Seborga, ont participé et Menegatto a eu plus de votes que
Morgia. De toute façon le duel n’a pas laissé
de suites parmi les deux contendants: «
Nous sommes restés en excellents rapports, Pepi Morgia est toujours ambassadeur de la République Italienne ».
Pour le futur de « sa » Principauté de Seborga Marcello a les idées bien claires : « Nous
cherchons à réobtenir le Palais du Gouvernement original (fermé depuis la mort
de Giorgio I, le dernier 25 novembre).
Nous sommes engagé à récupérer les
documents qui après la morte de Giorgio I ont disparu. Entretemps nous avons
remis en fonction les Gardes de la Principauté (actuellement huit) ». Marcello a
déjà activé deux initiatives : « Je suis en
train de fonder le Yacht Club Seborga (on
parlera de mer même à demie montagne
et l’Automobile Club Seborga ».
Le nouveau Prince a des grands projets
pour Seborga « Créer un hôtel cinq étoiles
avec une centaine de chambres, pour
emmener de la clientèle importante. Sur
l’autre montagne nous voudrions réaliser un grand terrain de golf, avec 27
trous. De plus nous n’avons pas assez
de magasins d’art ou de souvenirs. Nous
devons améliorer même cette aspect
.Pour accueillir aux mieux les visitateurs,
en considérant que chaque jour nous
voyons arriver cinq bus de touristes ».
Monte-Carlo & Costa Azzurra
23
Sotto,
la corona
simbolo
del Principato
di Seborga.
A destra,
il Principe
Marcello I
con i Priori.
Più sotto,
il Principe.
24
Marcello Menegatto est aussi en train de
s’occuper de quelques manifestations, qui
s’ajutent à celle organisées par la Pro Seborga : « Le 19 juin a eu lieu un rassemblement de Ferrari, le 3 et 4 Juillet un
rassemblement de Vespa, avec une Nuit
Blanche ». L’objectif principal c’est la totale
continuité avec Giorgio : « Nous avons toujours un procès ouvert à Strasbourg pour
obtenir la totale indépendance. Nous
devrions avoir quelque résultat dans
quelques mois. Obtenir l’indépendance
est mon intérêt le plus grand».
razza e diversi animali di tutti i
generi, oltre a delle carrozze. Ho
una casa sul mare a Bordighera
(dove so che abita anche il vostro
direttore), dove mi recavo nei
week-end già da piccolo e quindi
conoscevo bene Seborga”.
Lo scorso 20 febbraio è arrivata la
decisione ufficiale di candidarsi:
“Dopo qualche mese dalla morte
di Giorgio I diversi cittadini mi
hanno fatto capire che potevo
essere io il reggente (Marcello
I resterà in carica sette anni, al
termine dei quali potrebbe essere
comunque confermato Principe),
quasi per gioco mi sono messo
in lista”. All’inizio i candidati
erano undici, poi sono stati scartati
coloro che non avevano requisiti,
i Priori e il Consiglio della Corona
hanno scelto tra i quattro ancora
in lizza (gli altri due erano Alberto
Romano e Bruno Santo) Marcello
Menegatto e Pepi Morgia.
Nelle elezioni dello scorso 25
aprile, a cui hanno partecipato
i “seborghini”, ossia tutti coloro
con i documenti in regola con il
Principato di Seborga, Menegatto
ha prevalso su Morgia. Il duello
non ha però lasciato grossi strascichi tra i due contendenti: “Siamo
rimasti in ottimi rapporti, Pepi
Morgia è sempre ambasciatore
della Repubblica Italiana”.
Per il futuro del “suo” Principato
di Seborga Marcello I ha le idee
chiare: “Stiamo cercando di
riottenere il Palazzo del Governo
originale (chiuso un paio di anni
prima della scomparsa di Giorgio
I, avvenuta lo scorso 25 novembre). Ci stiamo impegnando a
riottenere le carte, i documenti
che dopo la morte di Giorgio I
sono spariti. Nel frattempo abbiamo rimesso in ordine le Guardie
del Principato (attualmente sono
otto). Presto avremo il ‘cambio
delle Guardie’”. Marcello I ha
già avviato due iniziative: “Sto
fondando lo Yacht Club Seborga
(si parlerà di mare anche a mezza
montagna e l’Automobile Club
Seborga”.
Il neo eletto Principe ha grandi
progetti per Seborga: “Creare un
albergo a cinque stelle, con un
centinaio di camere, per portare
nel Principato una clientela di
una certa importanza. L’albergo
si andrebbe così ad affiancare
ai bad & breakfast già esistenti.
Sulla collina vicina vorremo far
sorgere un grande campo da golf,
comprendente 27 buche. Inoltre
siamo carenti di ristoranti e di
negozi d’arte e di souvenir, dobbiamo migliorare anche in questo
senso, per poter accogliere nel
migliore dei modi i turisti, tenendo conto che arrivano cinque bus
al giorno”.
Marcello Menegatto si sta occupando anche di manifestazioni, che si
vanno ad aggiungere a quelle della
Pro Seborga: “Il 19 giugno si è
svolto un raduno della Ferrari,
il 3 e 4 luglio un Raduno delle
Vespe, comprendente la Notte
Bianca”.
L’obiettivo principale, così come
altre iniziative, è in totale continuità con Giorgio I: “Abbiamo
sempre aperta una causa a
Strasburgo per ottenere la totale
indipendenza. Dovremmo avere
qualche risultato a mesi. Ottenere l’indipendenza è il mio maggiore interesse”.
Angelo BOSELLI
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L’intervista
26
Nasce a Monaco,
SM Trading Monte-Carlo
I
l Principato di Monaco è un
piccolo stato dove molti italiani
con spirito imprenditoriale e tanta
voglia di fare riescono ad avviare
grandi progetti, spesso creando
anche posti di lavoro, cosa molto
rara in questo periodo. In questo
mese di luglio, nonostante il caldo
finalmente arrivato, vogliamo dare
un po’ di risalto e visibilità a uno
dei tanti imprenditori e commercianti italiani che operano a Monaco: si tratta di Stefano Magnino,
titolare della SM Trading MonteCarlo, una società che si occupa
della distribuzione di materiale e
attrezzature per parrucchieri ed
estetisti per tutta l’Europa. Da
Di Tiziana Danzo
[email protected]
SM Trading Monte-Carlo
questa società, nel 2006, nasce il
marchio Unikà, un nome che è
sinonimo di bellezza, attenzione
al dettaglio e standard qualitativi
altissimi.
A breve sarà inoltre pronto il
nuovo catalogo Unikà, una presentazione moderna e dettagliata
di tutti i prodotti della linea, con
La Principauté de Monaco est
un petit état où beaucoup d’italiens avec l’esprit d’entrepreneur et beaucoup d’envie de faire arrivent
à démarrer des grands projets, souvent en
générant aussi des postes de travail, chose
très rare dans cette période. Dans ce mois
de Juillet, malgré la chaleur qui est. En fin,
arrivée, nous voulons donner un peu de
visibilité à un des nombreux entrepreneurs
et commerçants italiens qui travaillent à
Monaco : il s’agit de Stefano Magnino,
propriétaire de la SM Trading Monte-Carlo,
une société qui s’occupe de la distribution
de matériel et d’équipements pour coiffeurs
et esthéticiens en
toute Europe. De
cette société, en
2006, naît la
marque
Unikà,
un nom qui
est synonyme de
beauté,
d’attention au dét a i l
et de très haute qualité.
Prochainement il sera en
outre prêt le nouveau catalogue Unikà, une présentation
moderne et détaillée de tous les
produits de la ligne, avec un mannequin d’exception : notre Silvia Zanchi, directement de l’émission de RaiDue « L’isola
dei Famosi ».
Monsieur Magnino, racontez-nous comment l’actuelle SM Trading Monte-Carlo est
née.
« Il y a 18 ans je suis entré dans le secteur
de la coiffure par hasard et je me suis
trouvé à travailler sur le marché français
et belge. Au début je vendais des produits chimiques, ameublements et accessoires. J’ai commencé donc comme
représentant des entreprises et j’ai fait
ce travail pendant des années, j’ai aussi
appris à connaître à la perfection tous les
produits. En suite, après avoir économisé un peu d’argent, j’ai ouvert quelques
magasins en Italie, initialement à Tourin,
je suis Piémontais, et dans la proche province d’Imperia. L’idée qui m’a apporté
le succès était celle de vendre des articles qui en Italie n’étaient ni produits ni
commercialisés. Après environ deux ans
je me suis installé en Principauté de Monaco où j’ai fondé la société ».
Pourquoi avez vous décidé de venir ici en
Principauté ?
« Le choix est retombé sur Monaco surtout pour des raisons d’ouverture commerciale. Le nom de ce Pays fonctionne
toujours comme une très belle carte de
visite, un rappel pour le marché du Nord
Europe. La Principauté reste toujours
une idée de luxe et de beauté, ceci est
parfait pour des produits liés au soin du
corps, dans ce cas plus des cheveux en
particulier. »
Quelle provenance ont les produits que
vous commercialisez et en particulier les
produits Unikà ?
« Je continue, comme je faisait en Italie, à importer des produits de pays loin
comme la Chine, le Pakistan et la Turquie,
mais la priorité est toujours pour les produits Made en Italy. Le produit italien a
toujours un quelque chose en plus, mais
nous garantissons la qualité sur tous les
articles, même parce que nous suivons
avec soin la production et nous sommes
les premiers à souffrir si produit se révèle
inapte. Pour ceux qui préfèrent les produits fabriqués en Italie, ils peuvent facilement leur reconnaître parce qu’ils sont
marqués en mode unique ».
Qui vous aide à gérer cette société ?
« À la société en expansion se sont ajoutés en peu de temps mon fils Piero et
deux importantes figures extérieures à
la famille : le napolitain Ivan Colella, une
collaboration commencée il y a huit ans,
il s’occupe principalement de la zone
du Benelux et de la France du nord
et de Didier Martin, un coiffeur
de grande expérience, qui
met son caractère professionnel au
service de
la société
pour le
choix des ar- ticles. »
Quels sont les objectives de la
SM Trading Monte-Carlo et comment faire
pour les atteindre ?
« Certainement il y a l’objectif de stabiliser les ventes en France, ensuite
de développer le marché anglo-saxon,
surtout celui des pays du nord. Pour
pouvoir répandre au mieux mon travail
je dois faire connaître le produit, à cet
effet j’ai décidé de produire le nouveau
catalogue et je participe toujours à plusieurs concours et foires, où j’entre en
contacte avec des professionnels des
cheveux et les coiffeurs de demain. SM
Trading Monte-Carlo est en outre partenaire officiel de la Semaine de la Coiffure
de la FÉDÉRATION NATIONALE DE LA
COIFFURE FRANÇAISE. À la demande
des organisateurs des Salons BEAUTÉ
SÉLECTION, elle expose et fait figure de
sponsor lors des quatre manifestations
prévues. Elle sponsorise également les
concours de COIFFURE BEAUTÉ MÉDITERRANÉE, du FESTIVAL DE LA COIFFURE D’ÉVIAN et, au mois d’octobre
prochain, elle participera au MONDIAL
Monte-Carlo & Costa Azzurra
27
L’intervista
In basso,
la nostra
Silvia
Zanchi
all’Hotel
Royal
di Sanremo
durante il set
28
fotografico
del catalogo
Unika.
DE LA COIFFURE DE PARIS 2010, à l’enseigne de qui s’est désormais affirmé
comme le style « UNIKA ».
Parlez-nous des produits que vous commercialisez.
« Les produits les plus importants de la
société sont surtout les sèche-cheveux,
dont nous en avons bien sept modèles
différents pour toutes les exigences,
et les ciseaux professionnelles. Les ciseaux sont vraiment l’outil le plus important pour un coiffeur et pourtant nous
en avons un choix très vaste, il existe
même des ciseaux dessinées par Pininfarina. Dans un futur proche la compagnie s’orientera vers tous les produits du
secteur de la manucure et du modelage
de l’ongle, comme les lampes UV pour le
modelage en gel et tous les accessoires
corrélés ».
Merci Stefano, maintenant nous savons
comment, grâce à la volonté, il est possible
de s’émanciper et devenir des entrepreneurs ; voulez-vous nous laisser avec une
conclusion sur votre carrière ?
« Bien sur. Je suis le mouton noir de ma
famille, je n’ai jamais aimé particulièrement étudier. Très jeune j’ai compris que
j’aimais le commerce, le fait d’avoir un
rapport direct avec le client me donnait
beaucoup de satisfaction. Donc c’est ce
que j’ai fait, et que je fais toujours même
si sur une échelle un peu plus grande.
Pour être un bon vendeur et réussir on
a besoin de trois choses : un produit
valide, une entreprise correcte et être
une personne honnête. Avec ces trois
éléments déterminants on peut vendre
n’importe quel produit. Ma parole ! »
una modella d’eccezione: la nostra
Silvia Zanchi, fresca dall’Isola dei
Famosi di Rai Due.
Signor Magnino, ci racconti come
nasce l’attuale SM Trading MonteCarlo.
“18 anni fa sono entrato nel
settore della coiffure per caso e
mi sono trovato a lavorare sul
mercato francese e quello belga.
Inizialmente vendevo prodotti
chimici, arredamenti e accessori.
Ho iniziato quindi come rappresentante delle aziende e ho fatto
questo lavoro per anni, imparando a conoscere alla perfezione
il prodotto. In seguito, messi
da parte un po’ di risparmi, ho
aperto alcuni magazzini in Italia,
inizialmente a Torino, essendo
piemontese mi sembrava più facile inserirmi, e anche nella vicina
Provincia di Imperia. L’idea che
mi ha fatto avere successo è stata
quella di vendere articoli che in
Italia non venivano prodotti e
neanche commercializzati. Dopo
circa due anni mi sono trasferito
nel Principato di Monaco dove
ho fondato la società”.
Perché ha deciso di venire qui nel
Principato?
“La scelta è ricaduta su Monaco
soprattutto per motivi di apertura commerciale. Il nome di
questo Paese funziona sempre
come un bellissimo biglietto da
visita, un richiamo particolare
per il mercato nordeuropeo. Il
Principato resta sempre un’idea
di lusso e di bellezza, l’ideale per
prodotti legati alla cura del corpo, in questo caso più in particolare del capello.”
Che provenienza hanno i prodotti
che commercializza e in particolare i prodotti Unikà?
“Come quando lavoravo in Italia
continuo a importare prodotti
da paesi lontani come la Cina,
il Pakistan e la Turchia, ma la
priorità è sempre per i prodotti
Made in Italy. Il prodotto italiano
ha sempre un qualcosa in più,
ma noi garantiamo la qualità su
tutti gli articoli, anche perché
seguiamo con cura la produzione
e siamo noi i primi danneggiati
se un prodotto si rivela inadatto.
Per chi preferisce i prodotti fabbricati in Italia può facilmente
riconoscerli perché marchiati in
modo inconfondibile”.
Chi l’aiuta a portare avanti questa
società?
“Alla società in espansione si
sono aggiunti in breve tempo
mio figlio Piero e due importanti
figure esterne alla famiglia: il napoletano Ivan Colella, una collaborazione che inizia otto anni fa,
e che quindi è ben rodata, che
si occupa principalmente della
zona del Benelux e della Francia
settentrionale e Didier Martin,
un parrucchiere di grande esperienza trentennale, che mette
la sua professionalità al servizio
della società per la scelta degli
articoli.”
Quali sono gli obiettivi della SM
Trading Monte-Carlo e come fare a
raggiungerli?
“Sicuramente c’è l’obiettivo di
stabilizzare le vendite in Francia, poi di sviluppare il mercato
anglosassone, soprattutto quello
Al centro,
Stefano
Magnino con
il direttore Ilio
Masprone.
dei paesi del nord. Per poter diffondere al meglio il mio lavoro
devo far conoscere il prodotto,
a questo scopo ho deciso di
produrre il nuovo catalogo e da
sempre partecipo a numerosissimi concorsi e fiere, dove entro
in contatto con professionisti del
capello e parrucchieri di doma-
ni. La SM Trading Monte-Carlo è
inoltre partner ufficiale della SEMAINE DE LA COIFFURE, DE
LA FÉDÉRATION NATIONAL,
DE LA COIFFURE FRANÇAISE
e, su richiesta dell’organismo
fieristico di BEAUTÉ SELECTION, partecipa come espositore e come sponsor alle quattro
manifestazioni dello stesso e
sponsorizza inoltre i concorsi
di COIFFURE BEAUTE MEDITERRANEE, del FESTIVAL DE
LA COIFFURE DE EVIAN. Il
prossimo ottobre presenzierà al
MONDIAL DE LA COIFFURE
DI PARIGI 2010 con quello,
che ormai, è diventato lo stile
“Unikà”.
Ci parli dei prodotti che commercializza.
“I prodotti di punta della società sono soprattutto i Phon, dei
quali abbiamo ben sette diversi
modelli per tutte le esigenze e le
forbici professionali. Le forbici
sono davvero lo strumento più
importante per un parrucchiere
e per questo ne abbiamo una
scelta vastissima, addirittura
esistono forbici disegnate da
Pininfarina: in un imminente
futuro la compagnia si orienterà verso tutti quei prodotti che
hanno a che fare con il settore
della manicure e la ricostruzione
delle unghie, come le lampade
UV per ricostruzioni in gel e tutti
gli accessori correlati”.
Grazie Stefano, ora ci è più chiaro come, grazie alla volontà, è
possibile emanciparsi e diventare
imprenditori; vuole lasciarci con
un commento sulla sua carriera?
“Volentieri. Io sono la pecora
nera della famiglia, non ho mai
amato particolarmente lo studio.
Da giovanissimo ho capito che
mi piaceva il commercio, il fatto
di avere un rapporto diretto con
il cliente mi dava soddisfazione. Così è quello che ho fatto,
e che faccio tuttora sebbene su
una scala un po’ più ampia. Per
essere un buon venditore e avere
quindi successo sono sufficienti
tre cose: un prodotto valido,
un’azienda corretta ed essere
una persona onesta. Con questi tre determinanti elementi si
può vendere qualsiasi prodotto:
parola mia”.
Tiziana DANZO
Monte-Carlo & Costa Azzurra
29
A destra, S.A.S. il Principe
Alberto II tra il Vice Ministro
italiano della Sanità, Francesca
Martini ed il Presidente
del Monte-Carlo Wine Festival,
Michele Florentino.
L
32
a terza annuale edizione
dell’atteso Monte-Carlo Wine
Festival ha avuto come ospiti
d’onore, nella serata del 5 giugno scorso al Salone Atlantic del
Sea Club dell’Hotel Le Meridien,
S.A.S. il Principe sovrano di Monaco e il Vice Ministro alla Sanità,
Francesca Martini, quest’ultima
anche in qualità di oratrice della
1a Conferenza Mondiale su «Alimentazione - Territorio - Longevità» ospitata a Monaco. Prima
dell’arrivo in sala del Principe
Alberto II, Maurizio Di Maggio di
RMC, ha aperto i lavori d’ inaugurazione della conferenza di fronte
alle autorità, tra le quali il già
citato Ministro della Sanità, l’Ambasciatore Franco Mistretta (in via
di lasciare l’incarico a ottobre),
René Novella, ex Ambasciatore di
Monaco a Roma, il Console Carlo
Monte-Carlo Wine Festival,
l’epilogo
Cosentino, il Direttore Generale
del Turismo di Monaco Michel
Bouquier, la Prof.sa Emilia Costa.
E subito la parola è andata all’ ideatore del MCWF, Michele Florentino, già alla terza edizione dedicata,
quest’anno alle principali problematiche dell’enologia, alimentazione naturale, controlli, sicurezza
e norme igieniche. Fiorentino è di
casa a Monte-Carlo già da diversi lustri dove ha saputo porre in
evidenza le doti di gastro-enologo
non soltanto nella preparazione
di prelibate pietanze nel proprio
ristorante, Amici Miei sul porto di
Fontvieille, ma anche nell’aspetto
culturale dell’alimentazione stessa
che lo ha portato alla pubblicazio-
ne di diversi testi di cucina molto
apprezzati dalla critica e dagli
amanti della buona tavola.Tanta abnegazione e professionalità
meriterebbero ben più che i classici
elogi, sorrisi e strette di mano,
quantunque provenienti da alte
autorità e dimostranti il riconoscimento di un impegno che Florentino profonde da mezzo secolo per
educare il consumatore, il degustatore, convergendogli il know how
appreso sul terreno e da ogni singola piccola azienda tesa al miglioramento della propria produzione ed
alla garanzia di sicurezza alimentare qualitativa proposta al mercato
degli acquirenti. L’organizzazione
di un evento che necessiterebbe un
riscontro internazionale più esteso
ed estratti da diffondere nelle
scuole di alimentazione mondiali,
non è semplice ma richiede enormi
contatti e tantissime ore lavorative
per arrivare ad una coordinazione logistica ottimale. Nel nostro
piccolo abbiamo ‘dato una mano’,
come si suol dire, durante le fasi
pre-terminali della preparazione
del MCWF, notando le difficoltà
enunciate sopra da parte di una
struttura organizzativa ‘patronale’, come i piccoli e intraprendenti produttori presenti anche
quest’anno alla manifestazione a
proprie spese, così come gli studiosi e professori universitari, per
divulgare le esperienze e tecniche
Sotto,
Alessandra
Amadeo
con, a fianco,
i fiaschi di
vino dei maestri veneziani
di pittura
e scultura.
Sotto,
lo champagne
è nel
catalogo
della Wako
a Ginza,
Tokio.
sopra citate. La Comunità Europea, se non i singoli Stati, dovrebbero predisporre dai loro Ministeri
i finanziamenti per aiutare eventi
ed attività volte, in definitiva, ad
un interesse comune. Dal punto di
vista legislativo, e grazie alla sua
perspicacia, il Vice Ministro della
Sanita, Francesca Martini, della
Lega, in data 29 gennaio 2010,
ha preso spunto dalle ricerche di
Michele Florentino emettendo
un’ordinanza contro gli additivi
negli alimenti, l’uso dell’azoto etc.
che, sebbene applicabile sul territorio nazionale italiano, non si
esclude che venga anche proposta
a livello comunitario. Ciascuno di
noi è tenuto ad occuparsi di ecologia per dare un contributo alla
protezione della Terra e consentire
alle future generazioni di vivere
in un habitat migliore. L’umanità
dipende anche da una alimentazione corretta ed analizzata scientificamente studiandone la longevità
genetica delle «Zone Blu», come ha
illustrato da Gianni Pes, profes-
EVENTI
Di Luigi Mattera
[email protected]
Monte-Carlo Wine Festival, l’épilogue
33
La troisième édition de l’attendu
Monte-Carlo Wine Festival a eu
comme hôtes d’honneur, dans
la soirée du 5 juin passé au Salon Atlantic
du Sea Club de l’Hôtel le Méridien, S.A.S. le
Prince souverain de Monaco et le Vice-ministre de la Santé, Francesca Martini, qualité
d’oratrice de la première Conférence Mondiale sur « Alimentation - Territoire - Longévité » tenue à Monaco. Avant de l’entrée de
Prince Albert II, Maurizio di Maggio de RMC,
a inauguré la conférence devant aux autorités, parmi lesquels Madame le Vice-Ministre
de la Santé Italienne, l’Ambassadeur Franco
Mistretta, René Novella, ex Ambassadeur
de Monaco à Rome, le Consul Carlo Cosentino, le Directeur Général du Tourisme
de Monaco Michel Bouquier, le professeur
Emilia Costa. Tout de suite le créateur de
MCWF, Michele Florentino, a pris la parole.
Le festival arrivé à sa troisième édition est
consacré cette année aux problèmes de
l’œnologie, de l’alimentation naturelle, des
contrôles, de la sûreté et des règles hygiéniques.
Fiorentino est souvent à Monte-Carlo, où il a
su mettre en évidence ses mérites de chef et
d’œnologue ; pas seulement pour les plats
qu’il prépare dans son restaurant Amici Miei
sur le port de Fontvieille, mais aussi pour ses
études sur l’alimentation qui l’ont porté à la
publication de plusieurs livres de cuisine très
appréciés par la critique et par les amoureux de la bonne cuisine. Toute son abnégation et son professionnalisme mériteraient
quelques choses en plus que des éloges,
des sourires et poignées de mains. Parce
que Fiorentino s’est engagé depuis un demi
siècle pour éduquer le consommateur, le
dégustateur, et il a toujours partagé le savoir
faire appris sur le terrain et des petite entreprise tendue à l’amélioration de leur production et à la garantie de sûreté alimentaire.
L’organisation d’un évènement qui mérite
plus de visibilité à niveau mondial, n’est pas
facile, elle demande des énormes contacts
et beaucoup d’heure de travail pour arriver à
une coordination logistique optimale.
De notre part « nous avons donné un coup
de main » pendant les phases préterminales de la préparation du MCWF, et nous
avons remarqué les nombreuses difficultés
déjà énoncées, comme tous les petits producteurs qui étaient présent à leur charge,
même chose pour les spécialistes et les
professeurs universitaires, qui ont participé
pour divulguer leurs techniques et leurs expériences. Il faudrait que la Communauté
Européenne, ou bien le États, prévoient des
financements pour aider des évènements
et des activités qui sont votées à un intérêt
commun.
Du point de vue législatif, et grâce à sa perspicacité, le Vice-ministre de la Santé, Francesca Martini, de la Lega, le 29 janvier 2010,
après les recherches de Michele Fiorentino a
émis une ordonnance contre l’utilisation des
additif dans les aliments, l’emploi de l’azote
etc. Une loi qui est née dans le domaine
italien, mais qu’on pourrait l’étendre au ni-
Monte-Carlo & Costa Azzurra
Sotto,
Michel
Escoffier.
In basso,
l’On.
Francesca
Martini.
A destra
in basso,
l’addetto
d’Ambasciata
Italiana Carlo
Cosentino
con Michele
Cucuzza.
A destra,
“Donne e
Champagne”.
veau communautaire Nous devons tous nous occuper le l’écologie et
contribuer à la protection de la Terre pour permettre aux futures générations de vivre dans un habitat meilleur. L’humanité dépend aussi
d’une alimentation correcte et analysée ; par exemple l’étude de la
longévité génétique des « Zones Bleues », une recherche de Gianni Pes, professeur de Sciences de l’Alimentation de l’Université de
sore di Scienze dell’Alimentazione dell’Università di
Sassari, alla ricerca delle motivazioni che consentano
di capire come individui di determinate piccole comunità tendano a divenire ultracentenarie. «La relazione
con il cibo - dice Emilia Costa - professoressa della 1a
Cattedra di Psichiatria dell’Università ‘La Sapienza’ di
Roma - puo’ essere vista come una modalità espressiva,
legata a diversi contesti culturali, secondo i vari periodi
della storia e condizionata dal modo in cui ognuno di
noi percepisce il proprio corpo ed il modo in cui questo
si muove ed intesse le sue relazioni nel mondo. Secondo
il rapporto che abbiamo con il cibo possiamo compren-
34
Sassari, sur les conditions qui permettent à des personnes qui vivent
dans des petites communautés de vivre bien plus que cents ans. «La
relation avec la nourriture - dit Emilia Costa – professeur de psychiatrie
à l’université « La Sapienza » de Rome – peut être vue comme une
modalité expressive, liée à des contextes culturels différents, selon
les différents périodes de l’histoire et conditionnée par le mode dans
lequel nous percevons notre corps.
Selon le rapport que nous avons avec la nourriture nous pouvons
comprendre notre caractère, notre vision du monde, nos relations,
notre culture et devenir conscients que nous sommes ce que nous
mangeons’. Parmi les hôtes présents au Festival il y avait : l’animateur
télévisé Michele Cucuzza, qui a coordonné et introduit avec classe
les autres conférenciers ; Michel Escoffier, Président de la Fondation
Auguste Escoffier ; Romano Marabelli, Directeur du Ministère de la
Santé italienne ; Claudio Melotto ; la nutritionniste Lucia Vignola ; Rita
Mulas, directrice du Monte-Carlo Wine Festival ; Vincent Couche, producteur champagne et inventeur d’un système « musical » pour d’aider à combattre les maladies des vignobles; Lucio Guarino, directeur
du Consorzio Sviluppo e Legalità. La fin de la première journée de la
conférence MCWF s’est terminée le soir tard parmi des dégustations
de spécialités régionales et préparations de Long Drinks présentées
par l’Association Barmen de la Principauté.
dere il nostro carattere, la nostra visione del mondo, le
nostre relazioni, la nostra cultura e diventare consapevoli che noi siamo quello che mangiamo’. Tra gli ospiti
presenti al Festival il presentatore televisivo Michele
Cucuzza ha coordinato ed introdotto con classe gli altri
conferenzieri tra i quali Michel Escoffier, Presidente
della Fondazione Auguste Escoffier, Romano Marabelli,
Direttore del Ministero della Sanità italiana, Claudio
Melotto, la nutrizionista Lucia Vignola, Rita Mulas, direttrice tecnica del Monte-Carlo Wine Festival, Vincent
Couche, produttore di champagne ed inventore di un
sistema «musicale» per aiutare a combattere le malattie della vite, Lucio Guarino, direttore del Consorzio
Sviluppo e Legalità. La fine della prima giornata della
conferenza MCWF si è conclusa a tarda serata tra assaggi di specialità tipiche regionali e preparazioni Long
Dring salubri presentate dall’Associazione Barmen del
Principato.
Luigi MATTERA
Monte-Carlo & Costa Azzurra
SPECIALE AZIENDE
Ferrero presenta
il primo rapporto
su Impegno Etico
Public relations
36
‘’Condividere i valori per creare valore’’ è questa la
frase simbolo con cui il gruppo Ferrero ha presentato, nella sede della stampa estera il mese scorso,
il primo rapporto sulla ‘’responsabilità sociale’’ del
gruppo di Alba noto in tutto il mondo per prodotti
come la Nutella e i Rocher con un fatturato superiore a 6 miliardi di euro e oltre 20.000 dipendenti. Il
report sulla Corporate Social Responsibility applica
il ‘’Sustainability Reporting Guidelines’’ (G3), istituito nel 2006 dal Global Reporting Initiative (GRI),
integrato con alcuni parametri dell’ Appendice del
Settore Agro-Alimentare. “Ma in realtà - come spiegano Pietro e Giovanni Ferrero
oggi alla testa del Gruppo - i
valori di responsabilità sociale
sono l’applicazione quotidiana della filosofia aziendale voluta dalla nostra famiglia fin
dall’inizio, 65 anni fa, quando
il nonno Pietro, in pieno dopoguerra, creò il ‘’dolce dei poveri’’ il giandujot il quale con
successive innovazioni diventerà nel 1964, con Michele Ferrero, la celebre Nutella. Crema
al cioccolato e nocciole usate
secondo una formula segreta. Formula di recente
messa a rischio da una norma Ue contro la quale si è
levata tutta l’Italia del Made in Italy agroalimentare.
“Responsabilità sociale” che si traduce nell’impegno
verso i consumatori di raggiungere e mantenere
l’eccellenza nella qualità dei nostri prodotti’’. Ma anche nelle ottime relazioni sindacali che fanno degli
stabilimenti della Ferrero luoghi all’avanguardia con
un asilo nido nello stabilimento di Alba, una palestra, un pullman per prendere le operaie nei paesini
delle Langhe e attività culturali per gli ex dipendenti.
Stili e valori di vita che la Ferrero esporta grazie al
progetto ‘’imprese sociali’’, volto a migliorare la qualità della vita in alcune delle aree più bisognose del
mondo. Imprese sociali sono già state realizzate in
India, Sudafrica e Camerun, dove parte del valore
prodotto viene reinvestito in progetti locali nei settori
della sanità e dell’istruzione. Un legame tra impresa
e territorio che esiste da sempre fra la casa madre
e il territorio particolare del Piemonte da dove provengono l’11% delle nocciole con cui si fa la Nutella.
Nessuna preoccupazione dunque per il momento per
il futuro della Nutella.
A tornare sulla questione sollevata nelle settimane
scorse dopo la prima approvazione del nuovo regolamento europeo sui profili nutrizionali è l’ex Ambasciatore Francesco Paolo Fulci (nella foto con il vicepresidente Ferrero) alla presentazione del Rapporto
sulla responsabilità.
ROMA
A cura di Alessandra Luti
[email protected]
« Partager les valeurs pour créer des valeur
‘’ c’est la phrase symbole avec laquelle le
groupe Ferrero a présenté, au siège de la
presse étrangère le mois passé, le premier rapport
sur la ‘’ responsabilité sociale ‘’ du groupe de Alba
connu dans le monde entier pour ses produits comme le Nutella et les Ferrero Rocher avec un chiffre
d’affaires supérieur à 6 milliards d’euro et avec plus
de 20.000 travailleurs. Le report sur la « Corporate
Social Responsibility » applique les ‘’ Sustainability Reporting Guidelines ‘’ (G3), institué en 2006 par la Global Reporting Initiative (GRI), intégré avec quelques
paramètres de l’Appendice del
Settore Agro-alimentaire.
« Mais en réalité - Pietro et Giovanni Ferrero aujourd’hui à la
tête de la société expliquent
- les valeurs de responsabilité
sociale sont l’application quotidienne de la philosophie d’entreprise voulue par notre famille depuis le début, il y a 65
ans, lorsque notre grand-père
Pietro, en plein après-guerre,
créa le ‘’ dessert des pauvres ’
‘ le Giandujot qui, avec des suivantes innovations avec Michele Ferrero, le célèbre
Nutella. Crème au chocolat et noisettes employée
selon une formule secrète. Formule mise récemment
à risque par une règle EU contre laquelle toute l’Italie
du Made in Italy agro-alimentaire s’est opposée. « Responsabilité sociale » qui se traduit dans l’engagement
vers les consommateurs pour atteindre et maintenir
l’excellence de la qualité de nos produits ’. ‘ Mais aussi
dans les excellentes relations syndicales qui font des
établissements Ferrero des lieux à l’avant-garde avec
une crèche dans l’établissement d’Alba, une salle de
sport, un bus pour piquer les ouvriers dans les petits
villages des Langhe et des activités culturelles pour
les ex employé. Styles et valeurs de vie qui la Ferrero
exporte grâce au projet ‘’ entreprises sociales ‘’, visé
à l’amélioration la qualité de la vie des aires les plus
besogneuses du monde. Des entreprises sociales ont
déjà été réalisées en Inde, Afrique du Sud et Cameroun, où une partie de la valeur produite est réinvestie
dans des projets locaux pour la santé et l’instruction.
Un lien entre entreprise et territoire qui existe entre la
Ferrero et le territoire piémontais d’où viennent 11%
des noisettes du Nutella. Aucune préoccupation donc
pour l’instant pour le futur du Nutella. A revenir sur la
question soulevée dans les semaines passées après la
première approbation du nouvel règlement européen
sur les profils nutritionnels c’est l’ex Ambassadeur
Francesco Paolo Fulci, dans la photo avec le vice-président Ferrero.
LUXURIA, QUINTESSENZA DEL LUSSO
Dal 23 al 25 luglio il Forum Grimaldi ospiterà, nello spazio Diaghilev la prima edizione
di un salone particolarissimo: il salone del lusso LUXURIA. Questo evento senza rivali
è un luogo di incontro tra gli esperti nel lusso autentico, quello su misura, e i pochissimi
fortunati che sono riusciti a ottenere un invito. L’evento è infatti esclusivissimo, gli invitati sono stati selezionati da una commissione organizzata appositamente, e garantisce ai
suoi ospiti la migliore discrezione e sicurezza. Durante queste tre magiche giornate sarà
possibile visionare e acquistare gli oggetti di lusso più rari e preziosi, in una cornice a
cinque stelle, con intrattenimenti, manifestazioni culturali e cocktail party.
I grandi marchi presenti a LUXURIA sono detentori di incomparabile savoir-faire,
capaci di trasformare in realtà ogni capriccio, tra i creatori selezionati saranno presenti:
Adler, Boucheron, Massaro, Pinel & Pinel, Studio Harcourt, Studio Olivier Dassault,
Philippe Pastor, Geoffrey Parker Games, KIS-Keep in Shape, MB Watches, Carlo
Ramello, Arasa Morelli, Hufnagel. LUXURIA non è solo la quintessenza del lusso, ma
anche un gesto verso la tutela del patrimonio, l’eco sostenibilità e l’aiuto dei più deboli,
è per questo che si è prevista una serata di gala con asta curata da Sotheby’s sabato 24
luglio 2010; tutti i proventi raccolti nel corso di questa serata speciale saranno donati
a due organizzazioni caritative. Mademoiselle Clotilde Courau presiederà la serata di
gala e i fondi saranno donati all’associazione ”Dessine Moi un Mouton”,sponsorizzata
dall’attrice e l’associazione “Monaco Aide et Présence”. Per provare a partecipare
all’esclusivo happening è possibile registrarsi sul sito Web www.luxuria-events.com…
Le richieste saranno valutate da un comitato di ammissione, e ai pochissimi privilegiati
sarà data quindi la chiave per aprire le porte di LUXURIA.
LUXURIA, QUINTESSENCE DU LUXE
Du 23 au 25 juillet le Grimaldi Forum accueillera, dans son espace Diaghilev, la première édition d’un salon très intéressant: le salon du Luxe LUXURIA. Cet événement sans
concurrents est un lieu de rencontre entre les experts du luxe authentique, celui personnalisé, et les chanceux qui ont obtenu une invitation. L’événement est, en effet, très exclusif, les invités ont été choisi par une commission expressément organisé, et il garantit
à ses invités la plus grande discrétion et sécurité. Pendant ces trois journées magiques ce
sera possible voire et acheter les objets de luxe les plus rares et précieux, dans un cadre
à cinq étoiles, avec des spectacles, des manifestation culturelles et des cocktails party.
Les grandes noms présents à LUXURIA sont les détenteurs d’un incomparable savoirfaire, capables de transformer en réalité chaque caprice, parmi les créateurs sélectionnés seront présents : Adler, Boucheron, Massaro, Pinel & Pinel, Studio Harcourt,
Studio Olivier Dassault, Philippe Pastor, Geoffrey Parker Games, KIS-Keep in Shape,
MB Watches, Carlo Ramello, Arasa Morelli, Hufnagel. LUXURIA n’est pas seulement la
quintessence du luxe, mais c’est aussi un geste vers la tutelle du patrimoine, le développement durable et l’aide aux plus faibles ; c’est pour cette raison qu’on a prévu une
soirée de gala avec une vente aux enchères organisé par Sotheby’ s samedi 24 Juillet
2010 ; les revenus de cette soirée spéciale seront offerts à deux organisations caritative.
Mademoiselle Clotilde Courau présidera la soirée de gala et les fonds seront offerts à
l’association « Dessine Moi un Mouton », sponsorisée de l’actrice et l’association « Monaco Aide et Présence ». Pour essayer de participer à l’exclusif happening il est possible
de s’enregistrer sur le site Web www.luxuria-events.com… Les demandes seront évaluées par un comité d’admission, et aux très peu privilégiés on donnera donc la clé pour
ouvrir les portes de LUXURIA.
37
Da Utopia a Eu topia:
Giornata Mondiale
del Rifugiato a Monaco
De Utopie à Eutopia :
38
Monaco a déposé, mercredi 16 juin 2010, son adhésion
au Haut Commissariat pour les Nations Unies. L’organisme, créé le 18 décembre 1950, a le but de s’occuper
des réfugiés et d’accomplir des actions humanitaires dans le monde
entier à travers la mission de l’UNHCR, United Nations Refugied
Agency. Les actions humanitaires n’ont jamais été des étrangers à
la Principauté qui, au début du XXème siècle, avait déjà ouvert ses
portes aux premiers expatriés de la Révolution Russe et de la Seconde Guerre Mondiale et qui, avec Prince Rainier, en 1976, avait
sensibilisé l’opinion publique par rapport aux réfugiés provenant de
l’Asie, de Saigon et de Singapour. La Croix rouge Monégasque, présidée à cette époque par Princesse Grace, a transmis à la cause
l’équivalent de dix millions d’Euro. En 2008, à l’occasion du 50° anniversaire de Prince Albert II, 50 enfants ont été hospitalisés et opérés
auprès du Centre Cardio-Thoracique de Monte-Carlo grâce au
projet proposée par l’Association Amitié Sans Frontières.
Toujours en 2008 une exposition de photographies a
montré aux publics tous les actions humanitaire qui
pendant vingt ans ont été offertes aux réfugiés et aux
déplacés internes. Les catastrophes, comme les régimes politiques contraires à une ethnie déterminée,
créent des réfugiés qui, pour l’UNCHR, ne sont pas
des fugitifs, mais de personnes dont la vie est en
danger. Souvent il s’agit de peuples pauvres composés surtout de femmes et d’enfants parce que
les hommes, d’habitude, restent pour reconstruire ou
reconquérir leur terre. L’aide consiste à savoir reconstituer la confiance, malgré l’indifférence et l’intolérance du
pays recevant, en créant des micro-entreprises grâce aux microcrédits. Vendredis 18 juin passé, pour mieux faire comprendre
ce délicat concept de solidarité on a présentée, pour la première fois
en Principauté en présence de S.A.R. la Princesse de Hanovre, la
Journée Mondiale du Réfugié. L’organisation de la manifestation, a
réuni pour la conférence un grand public dans lequel 267 d’Amitiés
Sans Frontières, tous italiens, provenant des divers Clubs ASF italiens, de Bari à Busto Arsizio, de Cuneo à Rome. La conférence a
offert une panoramique sur l’activité déroulée par l’UNHCR en Syrie, en Tanzanie où l’aide offert a permis aux réfugiés d’obtenir plus
facilement la citoyenneté, alors qu’au Maroc, avec l’institution de la
Carte de Réfugié, il a été facilité l’accès au travail et à la réintégration
pour toutes les personnes qui n’ont pas encore le permis de séjour.
L’accès au travail est de primordiale importance : pour cette raison le
secteur privé, les industries, peuvent contribuer à l’éducation et à la
création de nouvelles perspectives. Pas seulement à travers la formation, mais même avec la recherche de nouvelles formes de bienfaisance puisque une contribution même minuscule devient important si
beaucoup de monde participe ! Les huit mille employé de l’entreprise
Manpower, en donnant un Euro chacun, ils ont aidé de façon pratique
et en mesure de couvrir des émergences. La guerre aujourd’hui se
trouve dans les pays en développement, où la population est pauvre
et où les citoyens ne sont pas ni protégés ni respecté, où la loi garantit le droit seulement aux plus forts. La connaissance de cet état
des choses est nécessaire, pour cette raison lala Direction de la Coopération internationale monégasque en partenariat avec l’UNHCR a
proposé aux étudiants du Collège Charles III un jeu de rôle appelé «
Passage » pendant lequel 26 élèves ont expérimenté ce qui signifie
être un réfugié. Partout on cherche à sensibiliser l’opinion publique
pour aider les plus faibles, en partageant le Know How, pour ouvrir les
portes à ceux qui veulent investir dans ce projet. De la négation d’un
lieu (U topia) à la création d’un bon lieu (Eu topia) ! Tout est possible :
il suffit d’y penser et d’y croire !
M
onaco ha depositato,
mercoledì 16 giugno
scorso, la propria adesione
all’Alto Commissariato
per le Nazioni Unite.
L’organismo, creato il
18 dicembre 1950, ha lo
scopo di prendersi cura
dei rifugiati compiendo
azioni umanitarie in tutto
il mondo attraverso la missione dell’UNHCR, United
Nations Refugied Agency.
Le azioni umanitarie non
sono mai state estranee
al Principato che,
all’inizio del XX
secolo, aveva
già aperto le
porte ai primi esuli della Rivoluzione Russa e della
Seconda Guerra Mondiale e che, con il
Principe Ranieri, nel 1976, aveva sensibilizzato l’opinione pubblica alla sorte dei
rifugiati provenienti dall’Asia, da Saigon
e da Singapore. La Croce Rossa Monegasca,
presieduta a quell’epoca dalla Principessa Grace, ha devoluto alla causa l’equivalente di dieci milioni
di Euro. Nel 2008, in occasione del 50° anniversario del
Principe Alberto II, presso il Centro Cardio-Toracico
di Montecarlo cinquanta bambini sono stati operati ed
in seguito ospitati,sino a completa guarigione, grazie alla sensibilizzazione proposta dall’Associazione
Amitièe Sans Frontiéres. Sempre nello stesso anno
una mostra di fotografie ha mostrato al pubblico tutti
gli aiuti che durante un ventennio sono stati offerti ai
rifugiati, popolazione tra cui devono essere ricompresi tutti coloro che sono stati “sfollati o evacuati” (Les
Déplacés Internes). Le catastrofi naturali come i regimi
politici avversi, ad una determinata etnia, creano i
rifugiati che, per l’UNCHR, non sono dei fuggitivi, ma
un popolo la cui vita è in pericolo. Sovente si tratta di
poveri sopraggiunti in un paese di poveri composti,
per la più parte, da donne e bambini poiché gli uomini, di solito, restano per ricostruire o riconquistare la
propria terra. L’aiuto consiste nel sapere ricostituire
la fiducia nonostante l’indifferenza e l’intolleranza del
paese ospite, creando microimprese grazie all’elargizione di microcrediti.
Venerdì 18 giugno scorso, allo scopo di far meglio
comprendere questo delicato concetto di solidarietà è
stata presentata, per la prima volta nel Principato, in
presenza di S.A.R. la Principessa Carolina, la Giornata
Mondiale del Rifugiato. L’organizzazione della manife-
Monte-Carlo & Costa Azzurra
SOCIALE
Di Ely Galleani
[email protected]
Francisco Galindo-Velez e Gilles Biancheri.
stazione, ha saputo riunire per la conferenza un gran
pubblico tra cui 267 di Amitiés Sans Frontières, tutti
italiani, provenienti dai vari Club ASF presenti nella
penisola,da Bari a Busto Arsizio, da Cuneo a Roma. La
conferenza ha offerto una panoramica sull’attività svolta dal UNHCR in Siria, in Tanzania dove l’ aiuto offerto ha permesso ai rifugiati di ottenere più facilmente la
cittadinanza mentre in Marocco, con l’istituzione della
Carta del Rifugiato, è stato facilitato l’accesso al lavoro
e alla reintegrazione per tutte le persone non ancora in
possesso del permesso di soggiorno.
L’accesso al lavoro è di primordiale importanza: per
questo motivo il settore privato, le industrie possono
contribuire all’educazione e alla creazione di nuove
prospettive. Non solo attraverso la formazione, ma
anche tramite la ricerca di nuove forme di beneficenza
poiché un contributo anche minimo diventa ben più di
rilievo se sono in molti a farlo! Gli ottomila dipendenti
dell’azienda ManPower, con la contribuzione di un
Euro a testa creano, nell’immediato, aiuti tangibili ed
in grado di coprire le emergenze. La guerra si è trasferita oggi nei paesi in via di sviluppo dove la popolazione è povera e dove i cittadini non sono né tutelati né
rispettati, dove la legge di sopravvivenza garantisce il
diritto solo del più forte.
La conoscenza di un tale stato di fatto è dovunque
necessaria e, a tale scopo, la Direzione della Cooperazione internazionale monegasca in partenariato con
l’UNHCR ha proposto agli studenti del Collegio Charles III un gioco di ruolo denominato “Passage” durante
il quale 26 allievi hanno sperimentato sulla propria
persona cosa significhi essere un rifugiato. Ovunque
si cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di
aiutare i più deboli, facilitando la comprensione del
Know How, per aprire le porte a chi volesse investire in
questo progetto salvifico.
Dalla negazione di un luogo (U topia) alla creazione di
un buon luogo (Eu topia)! Tutto è possibile: è sufficiente pensarci e soprattutto crederci!
RISTORANTE
Vecchia Firenze
di Jacopo La Guardia
Monte-Carlo - Av. Prince Pierre, 4
Tel. +377 93302770-93255364
39
Ristorante
Amici Miei
di Michele Florentino
Monaco - Port de Fontvieille - Quai Jean Charles Rey, 16
Tel. +377 92059214
Brevi...
Économie et sociale dans
le guidon de Michel Roger
Economia e sociale nel
mirino di Michel Roger
La Zona Franca di Ventimiglia, niente ritorni per il Principato?
40
Da poco nominato Ministro di Stato
del Principato di Monaco, Michel
Roger (nella foto) è intervenuto,
il mese scorso, alla conferenza
stampa, su invito del Monaco
Presse Club, accolto dal Segretario
Generale di Stato, Robert Colle e
dal Direttore del Centre de Presse,
François Chantrait. Gli argomenti
presentati agli interlocutori hanno avuto come centro di interesse
quelli relativi alla spesa del Principato ed ai margini di manovra che
le strategie politiche prospettano,
ma che verranno confrontate con
quelle derivanti dai rapporti dei
giovani funzionari predisposti allo
studio dell’ottimizzazione della spesa stessa. Questo, affinché si possa
rientrare nella crescita economica
esistente prima della crisi mondiale
attuale e incrementare così le risorse per la proiezione del Principato
di Monaco nel moderno futuro.
Anche l’invito alle parti sociali, al
ritrovamento di un equilibrio per
risolvere i conflitti e rinnovare un
dialogo di reciproco interesse, è stato posto in risalto durante l’intervista, quando il Ministro ha inteso
sottolineare l’importante ruolo
svolto dal Governo nella controversia che ha visto la Société des Bains
de Mer confrontarsi con i sindacati.
Ricordiamo, a questo proposito, lo
sciopero che, per la prima volta nel-
la storia monegasca, ha visto chiuso
il Café de Paris nella Piazza del Casino, il giorno della passata Pasqua
procurando un danno economico
altissimo. Nell’ambito dell’immobiliare, con la costruzione della Torre
Odeon, i cui contestati lavori sono
iniziati da pochi mesi, Michel Roger
informa che la costruzione necessiterà almeno di un migliaio di operai
nell’arco di quattro anni, questo
per innalzarla a 170 metri diventando così il più alto complesso della
Riviera francese. I progetti immobiliari previsti nel Principato consentiranno, inoltre, la costruzione di
ulteriori 3/4 mila alloggi per i cittadini monegaschi entro il 2013. Tra
gli altri progetti immobiliari rimane
imperativa la decisione, da prendere con riguardo, dei lavori dopo
il decesso dell’architetto Vasconi,
sulla costruzione del futuro ospedale monegasco, posto ai confini con la
cittadina di Cap d’Ail, ad Ovest del
Principato. Michel Roger prevede
che il governo rivedrà il progetto
che fissava uno stanziamento di
oltre 700 milioni di euro. Il Ministro
di Stato informa che recentemente
avrebbe dovuto incontrarsi con
il Ministro italiano, On. Claudio
Scajola per discutere sulla zona
franca di Ventimiglia, ma a causa
delle dimissioni di quest’ultimo il
meeting è stato annullato. In ogni
caso, Michel Roger tiene a precisare
che dalla Zona Franca alla frontiera italiana non vede la possibilità di
ritorni economici per il Principato,
almeno in termini di IVA, visto che
la zona è, per l’appunto, “franca”
da tasse. Essendo l’incontro svolto
in un ambito colmo di comunicatori
di ogni genere, dal cartaceo all’editoria a quello web, non poteva
essere evitato l’argomento portante
alla difesa dell’immagine monegasca nell’ambito fiscale. Il ministro
ha così informato di aver posto in
essere rilevanti studi per far analizzare questa immagine dall’esterno
prima e successivamente apportare
le modifiche strutturali necessarie
per correggere eventuali errori o
deficienze nel contesto interno di
Monaco.
Luigi MATTERA
Nommé Ministre d’État de la
Principauté de Monaco depuis
quelques temps, Michel Roger a
fait son intervention le mois passé, à la conférence de presse, après l’invitation du Monaco
Presse Club, accueilli par le Secrétaire Général de l’État, Robert Col et par le Directeur du
Centre de Presse, François Chantrait. Parmi
les sujets présentés aux interlocuteurs les plus
importantes étaient ceux relatifs à la dépense
de la Principauté et aux marges de manœuvre
que les stratégies politiques exposent, mais qui
seront confrontées avec celles dérivantes des
rapports des jeunes fonctionnaires engagés
dans l’étude de l’optimisation de la dépense
même. Ceci, pour qu’on puisse rentrer dans
la croissance économique existante avant la
crise mondiale actuelle et développer ainsi les
ressources pour la projection de la Principauté
de Monaco dans le moderne futur. Même l’invitation aux parties sociales, à la découverte
d’un équilibre pour résoudre les conflits et
rénover un dialogue d’intérêt réciproque, a
été mise en évidence pendant la rencontre,
lorsque le Ministre a souligné l’important rôle
du Gouvernement dans la controverse qui
a vu la Société des Bains de Mer s’opposer
aux syndicats. Nous rappelons, à cet égard, la
grève qui, pour la première fois dans l’histoire
monégasque, a fermé le Café de Paris (Place
du Casino), le jour de Pâques en procurant en
incroyable dommage économique. Dans le
domaine de l’immobilière, avec la construction de la Torre Odeon, dont les travaux ont
commencé depuis quelques mois, Michel Roger informe que la construction nécessitera au
moins d’un millier d’ouvriers pendant quatre
ans, pour élever le bâtiment à 170 mètres, qui
deviendra donc le plus haut complexe delà
riviera française. Les projets immobiliers prévus en Principauté permettront, en outre, l’ultérieure construction de 3/4 mille logements
pour les citoyens monégasques en 2013.
Parmi les autres projets immobilières reste impérative la décision, à prendre avec attention,
des travaux après le décès de l’architecte Vasconi, pour la construction du nouveau hôpital
monégasque, placé aux frontières avec cap
d’Ail, à Ouest de la Principauté. Michel Roger
prévoit que le gouvernement reverra le projet
qui fixait une allocation d’environ 700 millions
d’euro. Le Ministre d’État informe que récemment il aurait dû rencontrer le Ministre italien,
On. Claudio Scajola pour discuter sur la zone
franche de Vintimille, mais à cause des démissions de ce dernier le meeting a été annulé. En
tout cas, Michel Roger à préciser qu’il ne voit
pas la possibilité d’avantages économiques
provenant de la Zone Franche à la frontière
italienne ; au moins du point de vue de la Vat,
vu que la zone est, « franche » des impôts. Vu
que la rencontre s’est produite dans un domaine plein de communicateurs, des journaux
en papier à l’édition sur le web, c’était impossible d’éviter le problème de la défense de
l’image monégasque dans le domaine fiscal.
Le ministre a ainsi informé d’avoir fait partir des
études pour analyser cette image à l’extérieur
d’abord et en suite pour apporter des modifications structurelles nécessaires pour corriger
des éventuelles erreurs ou des insuffisances à
l’intérieur de Monaco.
Monte-Carlo & Costa Azzurra
Il Savoy Beach Hotel è frontemare e direttamente collegato al Centro Termale
Ter
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un comodo tunnel sotterraneo,
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41
The Savoy Beach Hotel is directly on the beach and connected to the Thermal Centre
by an underground gallery heated, so you can reach the Pools or the Beauty Farm
wrapped in your bathrobe.
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Tipografia Sagittario - Bibione
Rotaract
Monte-Carlo - Genova
Alice Caveri:
Presidente uscente
del Rotaract
Genova Paradiso
Alice Caveri:
le président sortant
42
Il n’est pas toujours facile de
trouver quelque chose que
nous aimons faire, souvent ce
que nous faisons est lié aux conventions. Le
plus nous nous rapprochons l’âge adulte, le
moins nous sommes capables d’éprouver
des émotions, d’avoir confiance dans les
autres, et ceci parce que nous vivons dans
un monde de personnes arides, égoïstes,
individualiste. Mais il y a toujours des réalités
qui sont restées exempts à cette dégradation, des réalités où des valeurs comme la
solidarité, l’esprit de groupe et l’altruisme
existent encore ; le Rotaract est sûrement
un exemple de ces réalités. Je ne le dis pas
parce que j’ai grandi dans ce milieu, en effet j’en fais partie depuis quelques années,
et mes parents ne sont pas des Rotariens,
mais parce que j’ai eu la chance de le
constater que c’est la vérité. J’ai toujours
cherché de ne pas être qu’une spectatrice
devant aux horreurs de la société, mais j’ai
toujours eu l’impression d’être impuissant ;
le Rotaract m’a donné l’opportunité, pour
la première fois, de pouvoir faire vraiment
quelque chose pour rendre le monde une
place meilleure. Je ne suis pas tellement
ambitieuse pour croire de faire la différence,
mais les jeunes du Rotaract croient de que
NOUS, en travaillant ensemble, pouvons
être la différence. Le Rotaract n’est pas,
comme beaucoup de personnes pensent,
une réalité superficielle où il compte plus
l’apparence qui la substance, au contraire
c’est un microcosme dans lequel on peut
connaître des personnes qui partagent les
mêmes valeurs, on peut croître professionnellement, aider concrètement ceux qui ont
besoin, chacun a la possibilité de réinventer
soi même à travers les autres. Pour toutes
ces raisons j’ai « choisi » d’être le président
d’un club Rotaract, malgré tous les sacrifices
que ce rôle comporte ; c’était un choix que
je referais. Je ne peux pas dire que c’était facile, parfois je pensais « Pourquoi je fais ca?
», Comme pour toutes les choix de la vie, il
faut considérer les pour et le contre avant
de décider, mais si je regarde en arrière, je
ne vois que de « pour ». Le Rotaract Golfe
Paradis est un grand club, pas seulement
pour les choses qu’il réalise, mais surtout
pour son esprit et je suis fière d’avoir été son
président. Au cours d’une seule année nous
avons donné 3.000 Euro à l’hôpital Gaslini
de Gênes, pour acheter l’équipement nécessaire au service au service «Mucoviscidose”, et presque 2.000 au projet « Scuola
che libera » de l’association -non-profit oneforyouoneforme, qui permet aux enfants du
petit village africain Arjo d’avoir des structures et du personnel pour leur fournir une
instruction. Ces résultats ont été possibles
grâce à l’engagement que nous mettons
dans l’organisation des évènements sportifs, des fêtes, des conférences, tout ce qui
nous permet de ramasser des fonds. Dernièrement nous ne voulons plus être limités
à l’aide économique, nous bous engageons
dans des activités concrètes de volontariat,
en mettant à disposition du temps et des
bras pour les résidents de Casa Domani,
affligés par la paralysie spastique ou par
la maladie de Parkinson, c’est-à-dire des
personnes qui ne sont pas autosuffisants.
Les services sont fondamentales pour la vie
d’un club mais, ils ne sont pas tout ; un Rotaract ne peut pas exister sans l’esprit de
collaboration parmi les associé. J’ai vu des
clubs qui étaient impeccables extérieurement, mais affligés par des tensions internes
et sans l’enthousiasme, nécessaires pour
faire d’un club un grand club. C’est la collaboration qui fait du Rotaract Golfe Paradis
un grand club : nous ne sommes pas de «
méconnus » qui se rencontrent de temps en
temps pour organiser quelque évènement
bénéfique, nous sommes des personnes
qui travaillent bien ensemble, qui s’entendent bien, qui aiment le Rotaract et qui sont
fières d’en faire partie. Même si je considere
« mon » club un des meilleurs, il m’est arrivé
plusieurs fois de me fâcher pour quelque incompréhension, mais peut être que la grandeur du club est aussi le fait de se compléter
l’un l’autre, en d’autres mots nous sommes
tous des toutes petites pièces, mais nous
faisons partie, indispensables, d’un seul,
grand puzzle.
N
ella vita trovare qualcosa che
ci appassioni veramente non
è facile, spesso ciò che facciamo è
dettato dalle convenzioni e dalla
convenienza. Più cresciamo, meno
siamo capaci di emozionarci, di
appassionarci, di fidarci degli altri
e questo perché viviamo in un
mondo di aridi, egoisti, individualisti. Ci sono però realtà che sono
rimaste immuni a tutto questo,
realtà in cui vigono ancora valori
quali la solidarietà, lo spirito di
gruppo, l’altruismo, e il Rotaract
è sicuramente una di queste. Non
lo dico perché sono cresciuta in
questo ambiente, infatti ne faccio
parte da pochi anni, e non sono
figlia di Rotariani, ma perché ho
avuto la fortuna di viverlo in prima persona e di constatare che è
realmente così. Ho sempre cercato
di non essere una semplice spettatrice davanti alle brutture della
società, ma mi sono sempre sentita
impotente; il Rotaract mi ha dato
l’opportunità, per la prima volta,
di poter fare davvero qualcosa per
rendere il mondo al posto che volevo fosse e, cioè, un posto migliore.
Non sono così ambiziosa da credere di poter fare la differenza, ma
lo sono abbastanza da credere che
NOI, tutti insieme possiamo farla.
Il Rotaract non è, come molti pensano, una realtà frivola dove conta
più l’apparenza che la sostanza
ma è un fantastico microcosmo in
cui ognuno può conoscere persone che condividono i suoi stessi
valori, crescere professionalmente,
aiutare concretamente chi ha bisogno, in cui ognuno ha la possibilità, insomma, di reinventare se
stesso attraverso gli altri. Per tutti
questi motivi ho “scelto” di fare
la presidentessa di un club Rotaract, nonostante tutti i sacrifici che
questo ruolo comporta; nessuno
me lo ha imposto, è stata una scelta
che rifarei. Non dico sia facile, non
dico che non sia impegnativo e di
non aver mai pensato “chi me l’ha
fatto fare?”, ma come per tutte
le scelte della vita, bisogna bilanciare bene pro e contro prima di
decidere e, guardandomi indietro,
dico che non c’è contro che tenga.
Il Rotaract Golfo Paradiso è un
grande club, “grande” non solo per
le cose che fa, ma soprattutto per
lo spirito che lo anima e sono fiera
di esserne stata la presidentessa.
In un solo anno abbiamo devoluto
3.000 Euro al reparto di fibrosi
Subentra la “nostra”
Alessandra Luti
Sul prossimo numero
il gemellaggio con Monte-Carlo
D
cistica del Gaslini, contribuendo
ad acquistare strumenti ed attrezzature e quasi 2.000 al progetto
“scuola che libera” dell’associazione no-profit oneforyouoneforme,
che permette ai bambini del piccolo
villaggio africano di Arjo di avere
strutture e personale adeguati a
fornire loro un’istruzione. Tali
risultati sono stati possibili grazie
all’impegno che mettiamo nell’organizzare eventi sportivi, cene, feste, conferenze, che ci permettono
di raccogliere fondi. Ultimamente,
non volendo più limitarci all’aiuto
economico, ci siamo dedicati anche
ad un’attività concreta di volontariato, mettendo a disposizione tempo e braccia per i residenti di Casa
Domani, afflitti da paralisi spastica
o morbo di Parkinson, quindi non
autosufficienti.
I service sono fondamentali per la
vita di club ma, non sono tutto;
un Rotaract non può veramente
essere chiamato tale se gli manca lo
spirito di collaborazione tra i soci
che ne fanno parte. Ho visto club
impeccabili esternamente afflitti da
continue tensioni interne ma privi
di quell’entusiasmo, necessari per
fare di un club un grande club. E’
proprio questo valore aggiunto che
fa del Rotaract Golfo Paradiso un
grande club: non siamo degli “sconosciuti” che si vedono una volta
ogni tanto per organizzare qualche
evento a scopo benefico, siamo
persone che stanno bene insieme,
che sono amiche fuori e dentro,
che amano il Rotaract e sono fiere
di farne parte. Nonostante reputi il
“mio” un bellissimo club è capitato più volte di arrabbiarmi per
qualche misunderstanding tra soci,
ma forse la bellezza sta anche in
questo, nel completarsi a vicenda,
nel fare quando l’altro non fa, nel
metterci entusiasmo dove l’altro
per un momento non lo mette,
insomma nell’essere tutti pezzi piccoli, ma indispensabili, di un unico
grande puzzle.
a luglio assumo la Presidenza
del Club Rotaract Genova
Golfo Paradiso, subentrando
all’attuale amica Alice Caveri. Per
questo motivo abbiamo deciso, con
il Rotaract di Monte-Carlo, con il
quale siamo gemellati, e la direzione
de Il Foglio Italiano (per il quale
collaboro come giornalista) di inaugurare questa nuova rubrica dove
illustreremo le attività fatte durante
l’anno, i progetti sposati e i service.
Il Rotaract è un’organizzazione
internazionale di club di servizio
per uomini e donne di età compresa
tra i 18 e i 30 anni, che rientra nel
programma del Rotary International. I club operano sotto la guida
del proprio Rotary Club Padrino e
prendono il nome dalla combinazione delle parole ROTary e ACTion
con riunioni formali, service di vario tipo, attività culturali, collaborazioni con altri club. Lo scopo è di
elevare le conoscenze e le capacità
che contribuiscono allo sviluppo
personale, di affrontare le esigenze
materiali e sociali delle comunità
e di promuovere migliori relazioni
tra i popoli del mondo attraverso
l’amicizia e il servizio. Il primo club
ad ottenere la certificazione ufficiale
fu il Rotaract Club dell’Università
della Carolina del Nord, sponsorizzato dal Rotary Club di North
Charlotte dal 1968. Il Rotaract è
cresciuto fino a diventare una solida
rete internazionale costituita da oltre 7.600 club presenti, 176.000 soci
e circa 158 tra paesi e aree geografiche. Il mio obiettivo sarà quello di
fare tanta beneficenza non dimenticando che nel Terzo Mondo vive
l’80% della popolazione mondiale
in condizioni pessime che devono
essere aiutate. Tra i tanti obiettivi
l’organizzazione di eventi culturali,
conferenze e convegni: si prospetta
un anno impegnativo, ma i ragazzi
del nostro club sono in gamba e
soprattutto lo è stata l’attuale Presidentessa Alice Caveri che, a lato,
ricorda la sua esperienza.
Alice CAVERI
Alessandra LUTI
Alessandra Luti
Jumelage avec Monaco
Depuis le début de juillet j’assumerai la présidence du club
Rotaract Genova Golfo Paradiso, en remplaçant ma chère amie Alice Caveri. C’est pour ca que nous avons décidé,
avec le Rotaract de Monaco, avec lequel
on est jumelé, et le magazine Il Foglio Italiano (avec lequel j’ai collaboré depuis longtemps) d’inaugurer cette nouvelle rubrique
ou nous allons présenter les activités nationales et internationales déroulées pendant
l’année, les projets et les services. Rotaract
est une organisation internationale de clubs
de service qui fait partie du programme du
Rotary Internationale, et qui s’adresse aux
Hommes et aux Femmes de 18 ans à 30
ans. Les clubs sont toujours guidés par leur
Rotary Club Parrain et le nom vient de la
contraction des termes ROTary et ACTion.
Les clubs Rotaract tiennent des réunions,
mènent des actions d’intérêt public, des
activités culturelles, des collaborations avec
d’autres clubs. Leur objectif est d’augmenter les connaissances qui aident le développement personnel, de faire face aux besoins
matériaux et sociaux des communautés et
de promouvoir une meilleure entente entre
les peuples.
Le premier club qui a obtenu la certification
officielle fut le Rotaract Club de l’Université
de la Caroline du Nord, sponsorisé par le Rotary Club de North Charlotte depuis 1968.
Rotaract a grandi jusqu’à devenir un solide
réseau internationale avec plus de 7.600
clubs, 176.000 associés dans presque
158 pays. Mon but sera la bienfaisance, en
rappelant que dans le Tiers Monde vit, en
conditions précaires, 80% de la population
mondiale, et il faut l’aider. Parmi les divers
objectives, l’organisation d’événements
culturels, conférences et rencontres. On envisage une année importante, mais on croit
dans nos jeunes et dans le travail fait par le
Président Alice Caveri, qui rappelle son expérience dans le prochain article.
Monte-Carlo & Costa Azzurra
43
A due passi da Monaco
Conclusa la 58°
Giraglia Cup di Sanremo
Subito di Robert Hayes vince il
Trofeo Challenge Bruno Bianchi
assegnato all’imbarcazione meglio
classificata per le Regate PirelliCoppa Carlo Negri, la Millevele e
la Giraglia Cup. Il Trofeo Chalenge
Gavagnin è stato assegnato all’imbarcazione prima classificata nel
raggruppamento più numeroso tra
le classi IRC e ORC nella regata
Sanremo - Saint Tropez poi vinto
da Nikita di Andreas Faerber. Jaline di Luciano Fratini, la barca che
ha vinto la prima edizione della Giraglia nel 1953, ha inoltre ricevuto
un premio speciale: un mezzo scafo
in legno e la coppa storica della
regata della Giraglia del 1953.
I numeri della Giraglia 2010: 23h e
9 sec il tempo impiegato da Esimit
Europa 2 per portare a termine
44
S
i è conclusa a Sanremo la 58°
edizione della Giraglia Cup, organizzata dallo Yacht Club Italiano
con la collaborazione dello Yacht
Club de France, della Société
Nautique de Saint Tropez e dello
Yacht Club Sanremo. Questi i primi classificati nella prova d’altura.
Classe IRC: Shockwave di Neville
Crichton; Classe ORC: Midva di
Besana/Pozzi/Sirena/Crispiatico;
Classe Mini Maxi Cruising: Aegir
di Benjamin Brian; Classe Mini
Maxi Racing: Shockwave di Neville
Crichton; Classe Maxi: Esimit
Europa 2 di Igor Simcic; Classic
Boat IRC: Ala Bianca di Camillo
Capozzi Class 40: Mistral Loisirs di
Thierry Bouchard Swan 45: Talj di
Vittorio Ruggero. Il Trofeo Beppe
Croce, assegnato all’imbarcazione che ha doppiato per prima lo
scoglio della Giraglia, è stato vinto
da Esimit Europa 2 di Igor Simcic.
Esimit Europa 2 si è aggiudicato
inoltre il Trofeo Rolex, il Trofeo
Réné Levainville e l’orologio Yacht
Master assegnati all’imbarcazione
prima classificata in tempo reale.
Shockwave di Neville Crichton
(nella foto) ha vinto il Trofeo Challenge e un orologio Yacht Master
riservati all’imbarcazione prima
classificata Overall nel raggruppamento più numeroso tra IRC
e ORC. Neera di Nicolò Zanelli
vince il Trofeo Challenge Bellon
assegnato all’imbarcazione prima
classificata nel raggruppamento
più numeroso tra le classi IRC e
ORC nella classifica supercombinata che comprendeva la regata
Sanremo-Saint Tropez, le regate
costiere di Saint Tropez e la prova
d’altura della Giraglia Cup. Il
Trofeo Challenge Nucci Novi e un
orologio Submariner sono stati assegnati a Near Miss di Frank Noel,
primo classificato nella combinata
nel raggruppamento più numeroso
tra Gruppo A e Gruppo B delle
classi IRC e ORC. Indio di Andrea Recordati si è aggiudicato il
Trofeo Challenge Sergio Guazzotti,
assegnato all’imbarcazione prima
classificata Overall nel raggruppamento tra IRC e ORC della
Giraglia Rolex Cup
appartenente a socio armatore
dello Yacht Club Italiano. Tonno
la regata d’altura; 248 le barche
iscritte alla Giraglia Cup 2010; 10
auto a disposizione degli equipaggi; 50.000 i chilometri totali
percorsi dalle stesse auto durante
la settimana; 245 le miglia della
regata della Giraglia Cup; 17 le
nazioni rappresentate; 500 i chili
di pasta consumati dagli equipaggi
allo Yacht Club Sanremo; 500 le
teglie di focaccia e di pizza sfornate
per gli equipaggi a Sanremo; 1000 i
litri del vino consumati dagli equipaggi a Sanremo.
A cura di Martina Chiella
[email protected]
Tutti ensemble:
facendo arte tra piazze
e carrugi di Laigueglia
L
aigueglia, tra Andora e Alassio, sulla Riviera del Ponente
ligure è un borgo marinaro di rara
bellezza che da 14 anni ospita il
Festival jazz PercFest, ideato da
Rosario Bonaccorso, raffinato e
celebre contrabbassista.
Questa kermesse unica nel suo
genere che, oltre ad offrire un
programma di concerti di altissimo
profilo internazionale, attiva in
contemporanea, seminari, corsi
didattici, attività creative che
svolgono un ruolo fondamentale
nella diffusione dell’arte della
percussione e della cultura musicale. Una full immersion musicale,
diurna e notturna, che nella scorsa
stagione ha visto 120 appuntamenti nella cornice di questa piccola
perla ligure, con il suo centro
storico interamente pedonalizzato
e le sue belle piazze che si aprono
sul mare. Anche quest’anno, il
quindicesimo, rispetta la vocazione
“all’immersione totale” e, andando
più in “profondità”, si è arricchito
di un evento, la Art Ensemble of
Laigueglia, nato dalla collaborazione tra Rosario Bonaccorso (sopra
nella foto) e la Sangiorgi Med
Gallery, galleria d’arte contemporanea da anni attiva sul territorio.
Per l’occasione c’è stata un’anteprima del Festival composta da tre
eventi. Il primo, ospitato nei locali
della galleria di Piazza Preve,
una mostra dedicata a Gualtiero
Marchesi, chef italiano per eccellenza, grande innovatore e auten-
tico spartiacque nella storia della
Cucina Italiana; un maestro del
gusto sempre attento e sensibile nei
confronti dell’arte e della musica
che ha dato il rullo di tamburi, è il
caso di dirlo, all’avvio del Percfest
e che, per l’occasione, ha creato
due nuovi piatti a base di pesce con
tutte le caratteristiche che hanno
reso la sua fama internazionale,
basati sulla semplicità e esaltando
la sostanza e la forma. Il secondo
e il terzo evento sono stati due
installazioni site-specific realizzate
da due autori promossi e seguiti
dalla galleria. Nicola Di Caprio,
artista trasversale e imprevedibile
che trae dal mondo musicale nel
suo complesso il proprio immaginario visivo (dal punk al jazz, dal
costume al gossip, dall’industria
all’editoria, ecc) trasformandolo
poi in pitture, sculture, installazioni, performance audio-visive e
progetti relazionali. In questo caso
è intervenuto sul palco dove si sono
esibiti i musicisti e ha prodotto il
fondale scenico assemblando numerosissimi disegni di altri artisti
a cui lui ha rivolto l’invito, per poi
farla diventare una performance in tutti i giorni del Festival: a
completare la sua visione dell’arte
- relazionale e di diffusione - ha anche prodotto un multiplo/scultura
formato da centinaia di bacchette
di batteria con su impressa una
frase del celeberrimo Paolo Conte,
autore sempre in bilico tra jazz
e melodia all’italiana. Francesco
Garbelli, conosciuto per le sue
installazioni urbane, le sue manipolazioni della segnaletica stradale, è intervenuto con elementi
della toponomastica nelle piazze
di Laigueglia in due modi: con i
titoli di alcuni album tratti dalla
discografia di importanti musicisti
jazz, diventati - sempre per l’occasione - toponimi di uno stradario
fantastico, fortemente evocativo,
entrando in rapporto ed interagendo a livello linguistico con i vari
appellativi con cui indichiamo la
diversa natura delle aree urbane
come via, largo, piazza, piuttosto
che vicolo o salita. Un “divertissement” linguistico e nello stesso
tempo detournement geografico che
riesce a miscelare la potenza evocativa della musica e della parola.
Nello stesso modo le immagini dei
famosi piatti di Gualtiero Marchesi
(sotto nella foto), rielaborati nel
classico formato rettangolare della
toponomastica, sono stati installati
sui muri delle case dando vita ad
una via per immagini, un ulteriore
omaggio al grande Maestro, un
incontro ideale tra luoghi, forma
e materia, composizione, spazio e
plasticità, colori e sapori. La singolarità dell’evento sta proprio qui,
nell’essere riusciti a far convivere
in modo funzionale e complementare tre mondi differenti, tre distinte
modalità di fondere creatività
visiva, estetica musicale e gusto,
incontrandosi in maniera davvero
unica per festeggiare i 15 anni del
PercFest e gli 80 anni di Gualtiero
Marchesi. Sentire Vedere Gustare
in magiche notti di mezza estate,
a cui la Sangiorgi Med Gallery e
il Percfest hanno dedicato questo
spazio che documenta l’intera
operazione artistica.
A due passi da Monaco
45
Un’estate tra mostre,
festival e concerti sotto le stelle
46
Nella pagina
a lato,
il Duomo
by night.
In basso,
un opera
di Alberto
Burri.
FESTIVAL
di Natalia Cazzola Dolce
[email protected]
L
a città lombarda si prepara a
soddisfare ogni tipo di esigenza
con iniziative culturali e musicali di
prestigio in cornici architettoniche
e naturali di grande suggestione.
Mostre d’arte, concerti, Festival,
iniziative culturali e grandi eventi
sono solo alcuni degli ingredienti
dell’estate milanese ormai alle porte. Pronto ad accogliere ondate di
turisti che preferiscono la città alle
assolate spiagge o ad allietare i lavoratori con ferie programmate ad
agosto, il capoluogo lombardo offre
anche quest’anno un programma di
manifestazioni estive eclettico e di
qualità.
Tra le guglie del Duomo, in una cornice mozzafiato, va in scena VivilDuomo, rassegna unica nel suo genere che fino a metà luglio proporrà
una serie di appuntamenti estivi
dedicati alla grande musica per
uno scopo nobile: raccogliere fondi
per il restauro della Guglia maggiore. Organizzata dalla Veneranda
Fabbrica del Duomo, l’iniziativa di
alto profilo culturale consta di una
serie di serate che difficilmente i
fortunati spettatori dimenticheranno. Prossimi appuntamenti sotto
gli occhi della Madonnina? Nelle
calde serate di luglio è in cartellone
un triplo evento, il 9, 12 e 14, con
il grande tenore José Carreras che
interpreterà la Misa Criolla (Messa
Creola) di Ariel Ramirez. Alto
profilo anche per la tradizionale e
irrinunciabile manifestazione estiva
promossa da Elisabetta Sgarbi: la
Milanesiana. Giunta all’undicesima edizione, quest’anno proporrà,
dal 5 al 19 luglio, una serie di eventi
e ospiti prestigiosi che affronteranno il tema dei paradossi della
cultura in prospettiva letteraria,
musicale e cinematografica. 14 serate tra il Teatro dal Verme e la Sala
Buzzati, 2 giornate di proiezioni
allo Spazio Oberdan, 7+1 Aperitivi
con gli Autori, 3 concerti nei poli
universitari di Bicocca e Bovisa e
presso la Chiesa Rossa e 3 singolari
incontri sui tram che proporranno
momenti di dialogo itinerante per le
vie cittadine con autori, musicisti e
scrittori. I protagonisti di eccellenza di questa edizione appartengono
alle più diverse forme artistiche,
tra questi : Umberto Eco, Salman
Rushdie, Tahar Ben Jelloun, Dori
Ghezzi, Ute Lemper, Vittorio Sgarbi, Arnaldo Pomodoro, Nicoletta
Braschi, Noa, Francesco Tricarico,
Alain Elkann e Fabrizio Gifuni.
Ma l’estate milanese è anche sinonimo di grandi concerti e Festival
all’aperto. E se quest’anno lo Stadio San Siro aprirà i tornelli solo
per l’atteso concerto di Ligabue in
data 16 e 17 luglio, l’Arena Civica
sarà la vera protagonista ospitando
il Milano Jazzin’ Festival con 17
appuntamenti imperdibili tra luglio
e agosto. Giunto alla quarta edizione, il festival promosso dall’Assessorato agli Eventi del Comune e da
Alfa Romeo Giulietta si presenta
come la più grande rassegna musi-
cale della città di Milano, ospitando
una serie di nomi di spicco della
scena nazionale e internazionale.
E così nella cornice raccolta e suggestiva dell’Arena “Gianni Brera”, sotto un cielo stellato si potrà
godere di concerti d’eccellenza. Ad
aprire le danze sarà Mario Biondi
il 12 luglio, cui seguiranno, tra gli
altri, Elisa il 13 luglio, l’ex leader
dei Dire Straits Mark Knopfler il 14
luglio, il chitarrista Dweezil figlio di
Frank Zappa con il suo spettacolo
“Zappa plays Zappa” previsto il
18 luglio e la pluripremiata sensualità vocale di Norah Jones il 20
luglio, mentre il divo pop Paolo
Nutini salirà sul palco il 21 luglio
accompagnato per l’occasione dalla
rivelazione musicale di quest’anno
Florence & The Machine. Appena alle porte di Milano, a Sesto
San Giovanni, è di scena un altro
interessante Festival, il Carroponte, che oltre a concerti di respiro
Milano
47
Sotto,
la cantanteattrice
Ute
Lemper.
48
internazionale offre ristoranti,
bar, bancarelle, spazi per bambini,
mostre ed eventi culturali per trascorrere le serate estive immersi nel
verde, pur essendo a pochi chilometri dal centro città. Raggiungibile
comodamente con la metropolitana,
il Carroponte è ospitato in un luogo
unico per atmosfera e valore storico, essendo il Parco Archeologico
di Sesto San Giovanni il più grande
polo ex industriale di Milano, con
un vastissimo parco attorno. Ed
è su uno dei due palchi allestiti
che l’11 luglio ci si potrà lasciare
andare con le sonorità della star
senegalese Yossou n’ Dour, il 14 luglio con le melodie di Yann Tiersen,
lo straordinario compositore che ci
ha incantati con i brani composti
per la colonna sonora del film “Il
favoloso mondo di Amélie” e per
“Good Bye, Lenin!” che presenterà
il nuovo disco in uscita “Dust lane”,
piuttosto che con gli Afterhours,
storica indie rock band italiana che
si esibirà il 19 luglio.
Se invece a concerti e happening
culturali, preferite la tranquillità di
una mostra, anche in questo ambito
Milano saprà come soddisfare i
vostri desideri. La Pinacoteca di
Brera propone infatti per la prima
volta un confronto fra i dipinti capolavori di due grandi del ‘900, Alberto Burri e Lucio Fontana, con la
mostra “Burri e Fontana a Brera”
visitabile fino al 3 ottobre. Arte,
moda ed eccellenza italiana sono invece i protagonisti della mostra alla
Triennale che celebra il centenario
dell’azienda simbolo della moda
maschile di lusso, Ermegildo Zegna.
Inaugurata la sera del solstizio
d’estate, con un raffinato dinner
party offerto dalla famiglia Zegna
che ha accolto i numerosi invitati
nel corso della settimana di sfilate
di Milano Moda Uomo, la mostra
ripercorre i cent’anni di attività e
di eccellenza sartoriale che hanno
reso celebre l’azienda piemonte-
se nel mondo, raccontandone la
realtà, i traguardi, le aspirazioni.
L’arte sartoriale, lo stile e lo spirito di sostenibilità aziendale sono
esaltati attraverso filmati, capi e
immagini storiche tratte dal libro in
uscita “Ermenegildo Zegna - Cento
anni di tessuti, innovazione, qualità
e stile” edito Skira. Se però all’arte
classica e moderna preferite quella
contemporanea due sono le mostre
da non perdere: l’artista visionaria
Nathalie Djuberg, già ospite lo scorso anno della Fondazione Prada e
Leone d’Argento alla Biennale di
Venezia, porta in mostra “Snakes
know it’s yoga” 60 inquietanti pupazzi in plastilina alla Galleria Giò
Marconi fino al 24 luglio, mentre
a Palazzo della Ragione fino al 16
luglio sarà visitabile la più completa mostra antologica dell’artista
fotografa americana Francesca
Woodman con 116 tra foto, video
e installazioni per un’indagine sul
corpo.
Natalia CAZZOLA DOLCE
Milano
Milano Moda Uomo:
un classico
anticonformismo
50
Sopra,
una veduta
dello
showroomesposizione
di Giorgio
Armani.
S
filate, feste, mostre e importanti celebrazioni hanno costellato
il tradizionale appuntamento con
la moda maschile per la primaveraestate 2011. Quattro giorni di sfilate, trentatrè defilé, tre importanti
anniversari celebrati e numerosissimi eventi e party serali.
Questi i numeri della mini settimana di passerelle di Milano
Moda Uomo con le proposte per la
primavera-estate 2011. La metropoli lombarda ha così aperto
nuovamente le porte a giornalisti,
buyer e operatori del settore riba-
dendo la supremazia in un ambito,
quello della moda prêt-à-porter,
che hanno reso noti e apprezzati
nel mondo l’Italia e il suo stile.
Forti del periodo di congiuntura
economica avversa, gli stilisti a
capo delle aziende del Made in
Italy hanno optato per uno stile
classico e confortevole, interrotto
da note di eccentricità dosata.
Pratico ed elegante, l’uomo della
prossima primavera-estate mostra
un’attitudine rilassata, ma comunque ricercata e attenta al dettaglio.
Le collezioni, emblematiche quelle
Sotto,
Leila Ben
Khalifa
e Silvia
Zanchi
da John
Richmond.
di Ermenegildo Zegna, Gianfranco
Ferré, Giorgio Armani, Albino,
sono così apparse disinvolte, con
una creatività controllata fatta di
leggerezza e concretezza nelle forme e di una rilettura distesa delle
tecniche sartoriali della tradizione
italiana. L’uomo, che è spesso un
viaggiatore, è contemporaneo e
cosmopolita, ha un guardaroba
semplice e chic, con pezzi adattabili di occasione in occasione. Il suo
capo di riferimento sono gli shorts
dalle lunghezze ridotte da abbinare
a giacche sartoriali, spesso e volentieri doppio petto.
I colori che predilige sono tenui,
come le nuances del beige, del
crema, del ghiaccio, intercalate
da precisi accenti di colore come il
mattone di Z Zegna, il cobalto di
Ermenegildo Zegna o il giallo e verde di Giorgio Armani. Ma Milano
Moda Uomo non si è caratterizzata
solo per l’ordinato susseguirsi
di sfilate, quanto piuttosto per
gli importanti anniversari : i 100
anni di Ermenegildo Zegna onorati a dovere dalla sfilata delle sue
linee, da un party e una mostra in
Triennale, i 65 anni di Brioni e i 20
di Dolce&Gabbana Uomo celebrati con un cocktail e una mostra
a Palazzo Marino. Molti inoltre i
MODA
di Natalia Cazzola Dolce
[email protected]
51
party che da Moschino a Frankie
Morello, passando per « La casa
di Lapo » l’evento di Lapo Elkann
che ha aperto i battenti della sua
pseudo casa sui Navigli mostrando
le collezioni della sua linea Italia
Independent, hanno ravvivato la
settimana. Immancabili inoltre gli
ospiti vip alle sfilate : Monica Bellucci, Morgan Freeman, Matthew
McConaughey e Tiziano Ferro
sono stati ospiti sulla passerella di
Dolce&Gabbana, Ricky Martin,
Vittorio Brumotti e il regista Luca
Lucini da Giorgio Armani, mentre
da John Richmond Aldo Montano
con la sua Antonella Mosetti, Emilio Fede, Leila Ben Khalifa sono
accorsi per ammirare la collezione
e per rendere omaggio a padre e
figlia Moschillo, Saverio e Alessandra, gli imprenditori del marchio.
Tra questi ultimi anche la nostra
Silvia Zanchi che, reduce dall’Isola
dei Famosi, è stata salutata calorosamente dai Moschillo e dagli ospiti
presenti.
Milano
52
“Splende il sole sulle
R
oma d’estate è tutta una festa!
All’invito del sindaco del
Comune di Roma, Gianni Alemanno, rispondono, con entusiasmo,
da mezzo mondo, mostri sacri
internazionali, come, tra gli altri:
Elton John, Patti Smith, Norah
Jones, i Momix e non manca spazio
anche per i giovani talenti, provenienti da ogni parte d’Italia. Tra
musica, cinema, arte, danza, libri
ed eventi per bambini, nell’Estate
Romana c’è solo l’imbarazzo della
scelta. Fiore all’occhiello dell’Estate Romana è l’annuale Festa del
5 Agosto, in piazza Santa Maria
Maggiore, davanti all’omonima
Basilica, la prima e più grande
chiesa al mondo, dedicata al culto
della madre di Gesù. Un evento
che attira una folla biblica, tra
romani e turisti, che da anni raggiunge fino a 60.000 persone, come
se tutti avessero un appuntamento
tacito con Maria. Un’emozionante
rievocazione storica del “Miracolo
della Madonna della Neve” ideata
dall’architetto del Ministero dei
Beni Culturali, Cesare Esposito,
tra luci, suoni, colori e immagini di devozione per celebrare il
prodigio del miracolo della neve
d’estate, verificatosi, proprio sul
colle Esquilino, il 5 agosto del 358
d.C. davanti a papa Liberio. A
indicare, con la nevicata, dove la
madonna desiderava che sorgesse
la sua Casa: la Basilica di Santa
Maria Maggiore sul colle Esquilino.
L’evento, che si fa portavoce di un
nobile messaggio: sostenere poveri
ed emigranti senza fissa dimora,
è organizzato dalla Mediterranea
Production di Angelo Bassi, romano di adozione e devozione, ma
originario della ridente Città delle
Palme, Bordighera, a due passi da
Sanremo.
L’architetto Cesare Esposito, non
è solo protagonista dell’Estate
Romana, ma anche ideatore di
straordinari eventi che, nel corso
dell’anno, rendono omaggio alle
meravigliose architetture delle sua
adorata città eterna. La Festa della
Madonna della Neve, comprende
anche il poetico concerto liricoleggero“ Sette Voci per Maria”
che, a cura di Lucia Di Spirito, quest’anno sarà presentato
notti Romane”
53
EVENTI
A cura di Feliciana Di Spirito
[email protected]
e Cristina Grifoni
[email protected]
dall’annunciatrice Rai, Alessandra
Canale e sarà animato da star della
musica internazionale del calibro,
tra le altre, del soprano italo-cinese Hong Mei (da Pechino), Alma
Manera (protagonista del musical
Maria di Nazareth), l’elegante trio
lirico “Appassionante”, la diva
italo-francese Caroline Loeb (da
Parigi) e, tra le altre star, gli “Artisti Italiani nel Mondo” in coro (da
Francia, Belgio, Germania, Brasile, Argentina, Stati Uniti e Canada). La scenografica grande piazza
e tutte le vie in essa confluenti, per
questo evento entrato nel cuore di
tutti, richiamano ogni anno, grazie
anche alla spettacolare nevicata
d’estate, televisioni internazionali
da tutto il mondo, oltre alla Rai e
Sky.Tra gli altri, a portare il loro
messaggio d’amore, non vorranno
mancare: Bianca Guaccero, Adriana Russo, Janet de Nardis, Maria
Monsè, Miriam Leone, don Santino
Spartà e il presidente di “Amore
per Roma” On.Gilberto Casciani,
tutti in veste di testimonials dei
giovani artisti italiani nel mondo,
in coro.
Stralci di poesie dedicate a tutte
le mamme del mondo, saranno declamate anche dai “mostri sacri”
del teatro italiano, straordinari
comunicatori di messaggi di pace,
come Mario Scaccia, Silvio Spaccesi e Fioretta Mari. Ad arricchire l’evento, una mostra d’arte,
“Donne&Madonne dell’Universo”
che avrà luogo nella Basilica,
con la partecipazione di “grandi
firme” internazionali come: Michel
d’Orleans e Stephane Korb, (da
Parigi), i fratelli Klein (da Colonia), oltre ai fratelli Nisticò,
alle gemelle Squizzato e a Maria
Amelia Palumbi, per trasmettere i
loro massaggi d’amore, di segno in
segno, di piazza in piazza, insieme
a tante altre personalità del mondo
della comunicazione, della cultura
e dello spettacolo che esporranno
il loro disegni, dipinti, sculture,
schizzi e vignette per la diffusione
di valori umani.
Per quanto riguarda le arti
visive, il Museo del Ritratto di
via G.M. Colombini, nella Riserva dell’Insugherata,fino al 31
agosto, propone una mostra dal
Roma
A sinistra,
il critico
d’arte
Giorgio
Palumbi.
54
titolo “Tratti e Ritratti”: disegni,
pitture, sculture, stilismo, schizzi e
vignette di personalità del mondo
dell’arte, comunicazione, cultura e
spettacolo, messaggeri d’amore e di
speranza di comunicatori di valori
umani, attraverso il loro operato.
Tra le opere, anche Il Fantasmino
Gelsomino di Antonello Venditti, Il
Signor Bonaventura di Renzo Arbore, L’Uomo della Pace di Mikael
Gorbaciov, Urla del magistrato
Mario Antonio Casavola, L’Estate
Romana di don Santino Spartà,
Nevicata d’Estate di Vincenza Cassese, Vita di Anna Guarino e Maria
di Cesare Esposito.
Altra significativa mostra-evento
internazionale, da non perdere, è
“Ars Creandi”, curata dal critico
d’arte Giorgio Palumbi, al Museo
“Venanzo Crocetti”, presieduto
dall’On. Antonio Tancredi. Palumbi, nell’occasione, presenterà
anche il suo annuario d’arte che
porta lo stesso titolo della mostra:
Ars Creandi, con pittori, scultori e stilisti dal percorso artistico
differente, ma stimolati da identica
passione creativa. L’inaugurazione
è in via Cassia, 492 seguita da brindisi-rinfresco e buffet conviviale
in giardino. Nel corso dei “Giovedì letterari” il Museo Venanzo
Crocetti, il 15 luglio, alle ore 17,
presenterà i seguenti libri: l’ironico “Gaffopoli” dell’On. Gilberto
Caciani sulle Gaffes dei politici,
Urla di Federica Maria Casavola e
all’Alba Saremo Liberi di Deborah
Muscaritolo, con stralci di letture
a cura di Janet de Nardis, Alessandra Canale e Adriana Russo.
Altro grande evento dell’Estate
Romana, apprezzato da romani e
turisti è “Letture d’Estate lungo il
Fiume e tra gli Alberi”, fino al 29
agosto, organizzato dalla Federazione Italiana Invito alla Lettura,
sul Lungotevere Castello. Come
sempre, la rassegna, promossa dai
fratelli, Rosanna e Dario Vano,
all’ombra di Castel Sant’Angelo,
è completamente gratuita e ricca
di eventi, incontri, dibattiti, libri,
mostre, giochi e serate musicali
di ogni genere e con una grande
attenzione al sociale. “Rispetto agli
anni scorsi, offriamo una formula,
più raccolta, solo sul Lungotevere Castello, ma con i Giardini
di Portoghesi da noi bonificati e
recuperati all’uso dei cittadini dice l’architetto Dario Vano - “Con
la gioia e la caparbietà di sempre,
– continua Rosanna Vano - abbiamo preparato, per un’ estate
che si preannuncia lunga e calda,
una vacanza vera, anche per chi
non vuole o non può muoversi
dall’Urbe e non vuole rinunciare
a passare un’estate di qualità. Ci
auguriamo che i nostri visitatori si
divertano, apprezzando anche un
impegno che é stato, ed é, infinitamente maggiore di quanto non
appaia”. Tra i progetti più attesi,
“Domeniche di Cintura”, una
rassegna curata dall’associazione
Mulab che dal 2004 si occupa con
passione di promozione, sviluppo,
consulenza e formazione nel settore dell’industria creativa; gli artisti
che si esibiscono per 10 domeniche
consecutive a Letture d’Estate
portano, attraverso le forme d’arte
più disparate, le loro esperienze e
la loro sensibilità ad una platea che
difficilmente avrebbero potuto raggiungere, se non in questa speciale
occasione.“Fedeli ai nostri obiettivi, abbiamo pensato di proporre
al nostro pubblico, così vasto ed
eterogeneo, quelle fondamentali fucine artistiche e creative che sono
rappresentate dalle associazioni
che lavorano nelle sterminate ed
animate periferie capitoline, invitandole a portare i loro progetti,
dalla cintura romana ai piedi di
Castel Sant’Angelo”- dice Rosanna
Vano - Le Domeniche di Cintura si
ispirano ai principi dello sviluppo
culturale e sociale sostenibile e solidale, con un’ attenzione particolare rivolta alle fasce deboli della
popolazione a rischio di esclusione
sociale, con l’intento di fornire un
mezzo di inserimento nel mondo
professionale e nella società. “Siamo convinti che, tanto gli artisti,
giovanissimi e meno giovani, più o
meno conosciuti, quanto il pubblico, usciranno da questa estate
sensibilmente più ricchi e maggiormente consapevoli delle realtà che
rappresentano” conclude Dario
Vano. Educazione alla musica
coinvolge musicisti che, con infinita
A destra,
il lungotevere,
teatro delle
manifestazioni
di giorno
e di notte.
passione e altissima professionalità, intervengono nel programma
con la missione anche didattica
di educare all’ascolto. Si tratta
dei maestri: Nicoletta Cimpanelli,
Augusto Creni, Fabrizio Pieroni,
Alessandro Russo, Stefano Lenci,
le coreografe Ann Amendolagine e
Livia Bettinelli e Vita Rose Pugliese
di RomaTapDance.
“Libri, Cibo per la Mente”, a cura
degli Educatori Librai di Ottimomassimo, propone un atelier per
piccoli lettori con laboratori di pittura, lettura, narrazione e ascolto;
potrete passare e fermarvi con i
bambini per ascoltare una cortissima storia, fare un piccolo disegno
Travaglio, con “In Promemoria 15
anni di Storia italiana ai confini
della Realtà”, infiammerà il Teatro
Romano di Ostia Antica, per diverse serate d’Estate Romana.
Feliciana DI SPIRITO
E l’estate continua
sulle rive del Tevere
o partecipare a breve laboratorio
e proseguire per la vostra serata.
“Letture d’Estate lungo il Fiume e
tra gli Alberi” ogni giorno, tutti i
giorni, dalle 18.30 alle 22.00. Tra
gli altri grandi eventi dell’Estate
Romana, all’Auditorium Parco
della Musica: Ligabue il 10/07, Mario Biondi in “Spazio Tempo Tour”
il 15/07, Norah Jones il 23/07, Piero Pelù e Ghigo Renzulli il 27/07
ed Elton John with Ray Cooper dal
19/09 al 20/09. Al Teatro Romano di Ostia Antica: Patti Smith
Acoustic Band in “We Shall Live
Again” il 28/07 e i Momix in Remix
per il 30° anniversario in “The
best of Momix” dal 04/07 al 05/07.
Infine, il 29/07, i Guns N’Roses al
Palaottomatica e, dal 04/09, Marco
Eventi, musica, arte, spettacolo,
sport e tanto buon cibo, questi i
piccanti ingredienti dell’estate capitolina 2010, dove una nuova edizione vede splendere forte il sole,
logo dell’estate romana, che con
i suoi raggi avvolgenti riscalderà
le notti. La città eterna si cambia
d’abito, i locali e il divertimento si
spostano sulle rive del Tevere, che
si anima di colori e musiche nuove.
Turismo, accoglienza, cultura ed
intrattenimento sono le quattro
fondamentali aree tematiche del
sempre attesissimo appuntamento
Lungo il Tevere Roma, giunto alla
sesta edizione. La manifestazione è
accessibile a tutti e facilmente raggiungibile, basta scendere le scalette in prossimità dei vari ponti ed è
completamente gratuita, l’assenza
di barriere architettoniche facilite-
rà l’accesso a persone diversamente abili e anziani, inoltre il personale addetto alla sorveglianza e
alla manutenzione e cura dell’area,
sarà sempre presente, ma non
invasivo. Ovviamente il punto di
forza di questa edizione sono le
iniziative culturali che coinvolgeranno personalità importanti dello
spettacolo, attraverso incontri con
scrittori, poeti e registi, finalizzati
alla presentazione di opere letterarie, cinematografiche o di arti figurative. Da Ponte Palatino a Ponte
Mazzini, vi attendono moltissime
bancarelle di artigianato, arredamento e vestiti etnici, interessanti
mostre fotografiche direttamente installate dall’IFCI (Istituto
di Fotografia e Comunicazione
Integrata), giochi per i grandi e
soprattutto per i piccoli, concertini
e spettacoli comici. Per gli amanti
del cibo sono presenti percorsi
gastronomici attraverso i sapori
delle varie regioni d’Italia e ben 11
punti ristoro per ogni palato e ogni
tasca, dal cibo esotico alla pizza
classica, dal sushi alla paranza e
per i giovanissimi wine bar, pub e
cocktail bar molto chic, in cui si
possono sorseggiare freschissime
bevande estive, sdraiati su eleganti
Roma
55
A sinistra,
l’architetto
Cesare
Esposito.
56
divani e cuscini di pelle, sotto il
cielo di Roma. L’appuntamento
iniziato il mese giugno si protrarrà
fino a giovedì 19 agosto con una
passeggiata sulla banchina del Tevere lunga oltre un chilometro che
regalerà uno degli scorci artistici
più belli del mondo... Una location
indimenticabile per grandi e piccini! Per chi volesse fare un tuffo nei
favolsi anni ’60,’70 e ’80 imperdibile la kermesse Roma Vintage,
giunta alla sua seconda edizione e
dedicata ai ricordi e alle emozioni di un passato indimenticabile.
Fino al 15 agosto nel parco di San
Sebastiano potrete visitare un’oasi
dal sapore rigorosamente d’antan
nella quale il cinema e l’area discospettacoli rievocheranno uno dei
periodi più affascinanti, a partire
dal secondo dopo guerra. Ma l’Urbe offre tanto ancora, soprattutto
agli amanti della buona musica o ai
nottambuli più accaniti.
Dalla musica classica a quella
rock, Roma si trasforma in una
sorta di ”melting pot musicale“, un
grosso calderone di stili e sapori
agrodolci...ce n’è per tutti i gusti!
Il ”sole“ dell’estate romana 2010
splende anche su Villa Ada, nel
cuore di Roma, dove uno splendido
laghetto fa da cornice alla manifestazione di musica multietnica
Roma incontra il mondo... Uomini
che entrano in paradiso attraverso
i loro flauti e loro tamburi, in cui
musica e festeggiamenti si fondono
alla cucina arabo-indiana e all’artigianato.
Nomi della musica strumentale più
etnica che mai si succederanno fino
al 7 agosto, con la grande festa di
chisura musicata da Daniele Sepe
& Brigata Internazionale ”Nostra
patria è il mondo intero“, d’altronde nel 2010 anche la musica può
aiutare l’integrazione in un mondo
sempre più globalizzato. Il Teatro
Villa Pamphilj-Estate 2010, fino al
2 agosto, ospiterà nella zona antistante la Casa dei teatri, situata nel
parco della nobile famiglia romana
dalla quale ne trae il nome, ben 40
appuntamenti tra eventi musicali,
teatrali e danza. Questa iniziativa comprende cinque importanti
manifestazioni dell’estate romana:
Lucciole e lanterne (dal 24 al 29
giugno), I concerti nel Parco (dal
30 giugno al 31 luglio) e Invito alla
Danza (dal 1 al 30 luglio), storiche rassegne della Capitale che
quest’anno festeggiano il ventennale, Spazi e Memoria-Il Teatro e
la cultura tra le due guerre (dal 3
luglio al 1 agosto) ed infine Serate d’attore (dal 2 luglio). Basta
spostarci un pochino dal centro
della città per approdare nel clima
totalmente goliardico e rockettaro del famoso Ippodromo delle
Capannelle che ospiterà una delle
manifestazioni più attesa dell’anno
Rock in Roma. Dal 5 al 30 luglio la
capitale si accende di rock e con un
calendario da sballo, questa edizione mobiliterà moltissimi cittadini e
turisti, soprattutto gli amanti della
notte e della spensieratezza. La
location romana del divertimento
apre la porta ad ospiti d’eccezione con eventi live nazionali ed
internazionali. The Cranberries (5
luglio), Mika (6 luglio), Ska-P/ 99
Posse/ Piotta/ The Hormonauts (13
luglio), Skunk Anansie (15 luglio),
Gary Moore (28 luglio) e gli italiani
Baustelle e Nina Zilli (14 luglio),
Afterhours (21 luglio), Litfiba Reunion (22 luglio) sono alcuni degli
special guests che riscalderanno le
notti, in tutto 13 eventi imperdibili
e a prezzi modici firmati Estate
Romana 2010...: non ve li lasciate
sfuggire! Il calendario del Festival
si chiuderà con il mitico cantante giamaicano Shaggy, il quale si
esibirà in una notte di fuoco il
prossimo venerdì 30 luglio. Rock
in Roma in queste freschissima edizione è ”musica sempre più verde“
infatti quest’anno, per sensibilizzare i giovanissimi, il festival dedicherà ampio spazio all’ecologia,
lanciando il primo esperimento di
raccolta differenziata in area concerti, da cui dovrebbero prendere
esempio tutte le manifestazioni
del nuovo millennio. Insomma,
la Capitale si presenta cosmolita,
vintage, ecologica e tanto ma tanto
sportiva...per gli amanti dello
sport all’aria aperta l’appuntamento è al Mondofitness 2010, a
pochi passi da Ponte Milvio presso
il parco di Tor di Quinto. La più
lunga maratona del fitness estivo
ha aperto i battenti il 9 giugno e
terminerà solo il 16 settembre per
regalare 100 giorni di fitness agli
sportivi che non gettano la spugna
neppure sotto il caldo sole romano.
Una palestra a cielo aperto di 30
mila metri quadrati divisi in oltre
20 aree caratterizzate dalle discipline più disparate come l’attualissimo boot camp, nuova disciplina
del fitness ispirata all’allenamento
dei marines americani con un mix
di corsa, esercizi e divertimento,
o la grandissima area fitness e la
super accessoriata sala pesi firmata
Panatta Sport, società di attrezzatura sportiva fondata e presieduta
dal re del Fitness, Rudy Panatta.
Inoltre gli amanti della bellezza
esteriore ed interiore potranno
rifugiarsi nella fantastica area
benessere e yoga, dopo tutto anche
il grande poeta latino Giovenale
sosteneva la necessità di una mens
sana in corpore sano. Roma, teatro
di mille bellezze offre tanto, basta
saper selezionare gli eventi a seconda dei gusti, non lasciatevi sfuggire
questa bellissima stagione estiva...
il sole di Roma saprà scaldare le
vostre notti!
Cristina GRIFONI
Roma
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L’intervista
A Berlino la canzone napoletana
si chiama Rachelina Giordano
registrare i primi dischi. Insomma
siamo davanti ad uno di quei casi
di “emigrazione di successo” di
cui non si parla mai abbastanza.
Il repertorio artistico di Rachelina
comprende in primis le canzoni
della tradizione napoletana, quelle
che aveva sentito da bambina e che
non ha mai dimenticato. Si tratta
di canzoni e di melodie capaci di
suscitare emozioni intense e variegate: melanconia e gioia di vivere,
vitalità e autoironia. Il “salto di
qualità” l’ha compiuta qualche
anno dopo, quando ha deciso di
dar vita, insieme con dei musicisti
professionisti di varie nazionalità, al gruppo “Rachelina und
die Maccheronies”, col quale ha
inciso anche dei dischi e raggiunto
la ribalta internazionale. Tra gli
album pubblicati si ricordano Core
analfabbeta, Pesce fritt’è baccalà
e Terra terra. Gli spettacoli di
Rachelina di solito si concentrano
sulla canzone napoletana con un
repertorio che spazia dalle canzoni
del café chantant anni Venti al varietà napoletano, dalla sceneggiata
melodrammatica alla tarantella,
dalla tammuriata al cha-cha-cha.
Uno dei suoi spettacoli che mag-
58
A
Berlino la canzone italiana,
o per meglio dire la canzone
napoletana, ha un nome preciso:
Rachelina Giordano. È lei l’artista
che da anni ha fatto conoscere i
suoni e le atmosfere di una grande
tradizione canora che riesce a sfondare ovunque in Italia e all’estero.
Nata a Palermo, dove ha trascorso
i primi anni della sua vita, Rachelina ha vissuto a Napoli e a Padova,
per poi trasferirsi in pianta stabile
a Berlino.
Ed è proprio nella capitale tedesca che si è scoperta cantante,
dapprima così per gioco e poi
per attività professionale, fino a
cogliere successi di rilievo, tenere
spettacoli in teatri importanti e
giormente suscita l’entusiasmo del
pubblico tedesco s’intitola Mo vene
Natale…” e va in scena ogni anno
nei giorni prima di Natale al cineteatro Babylon o in altri illustri
palcoscenici della capitale tedesca.
Molto successo ha avuto anche
Passioni Drammi Tragedie Comiche, un viaggio nei bassifondi di
Napoli, nella realtà della malavita
e della camorra, ispirato a testi di
Raffaele Viviani, il grande drammaturgo partenopeo del Novecento, accostabile per certi aspetti di
stile e contenuto a Bertold Brecht.
Un altro spettacolo fortunato è
Ciao Anna, un omaggio alla grande
e indimenticata Anna Magnani, nel
quale, insieme con l’attrice tedesca
Ute-Maria Lerner, Rachelina
ripercorre episodi della vita della
Magnani dalle vicissitudini dell’infanzia agli amori (per il regista
Roberto Rossellini), dalle gelosie ai
successi artistici. Il tutto sullo sfondo di una Roma anni Quaranta e
Cinquanta magicamente rievocata
attraverso le canzoni del repertorio romanesco dell’epoca.
Rachelina, vorrei cominciare con
una domanda su “Mo vene Natale…”, uno spettacolo che si può
A cura di Gherardo Ugolini
[email protected]
Nella pagina
a lato,
la cantante
napoletana
Rachelina
Giordano
e più sotto
con il suo
gruppo.
Sotto,
un’immagine
dell’attrice
romana
Anna
Magnani.
definire ormai un “classico” visto
che va in cartellone da diversi
anni. L’hai presentato a Berlino e
in altre città tedesche e sempre con
grande successo di pubblico. Come
ti è venuta l’idea di presentare in
Germania un concerto natalizio
con canzoni napoletane?
“È vero “Mo vene Natale...” è
diventato ormai un tradizionale
appuntamento che si ripete a
Berlino da ben dieci anni. E non
solo a Berlino, ma anche in varie
altre città tedesche. L’idea mi è
venuta passeggiando per Napoli,
nel famoso vicolo dei Presepi San
Gregorio Armeno, il mio quartiere preferito, ricco di negozietti e
di artigiani che espongono le statuine dei pastori fatte a mano. È
un posto così pittoresco e vivace,
dove sembra ci sia Natale tutto
l’anno”.
Che origine ha il titolo dello spettacolo?
“Si riferisce ad una canzone di
Renato Carosone “Mo vene Natale...non tengo dinare.” Il tema
sembra proprio attuale!”
Come ti spieghi la passione dei berlinesi per le canzoni napoletane?
“Penso che in generale i berlinesi si sentano attratti da altre
espressioni culturali. E il Natale
napoletano è diverso, è qualcosa
di esotico come il suono arcaico
delle Zampogne, ma nello stesso
tempo è qualcosa di famigliare
attraverso la rappresentazione
del Presepe. Le canzoni napoletane ammaliano, con la loro
melodia e poesia, toccano i nervi
più nascosti, smuovono le anime
anche se non sempre parlano
d’amore. E poi, diciamolo pure,
sono le canzoni più belle del
mondo!”
Uno dei tuoi spettacoli scenici più
recenti è “Ciao Anna”, un omaggio ad Anna Magnani. Due anni
fa, in occasione del centenario
della nascita della grande attrice
romana, l’hai portato in varie città
tedesche. In cosa consiste quello
spettacolo? Com’è strutturato?
“Lo spettacolo è frutto di una
lunga ricerca sulla vita di Anna
Magnani, raccolta poi in manoscritto dall’attrice tedesca UteMaria Lerner. È stato realizzato
in stretta collaborazione con il
figlio Luca Magnani che ha messo
a disposizione, dal suo archivio
personale, foto e testi biografici
inediti della madre. La forma è
quella della “lettura scenica”:
l’attrice legge e recita i momenti
più significativi della vita pubblica e privata della Magnani,
mentre io , tra un episodio e l’altro, accompagnata al pianoforte,
mandolino e chitarra, interpreto
le canzoni che la grande attrice
ha cantato nei suoi più bei film.”
Come mai hai deciso di dedicare
uno spettacolo proprio ad Anna
Magnani, espressione della cultura
cinematografica romana?
“Ho sempre avuto una grande
passione per lei, rappresenta
il tipo di donna in cui mi piace
identificarmi e che sento molto
vicino. Anna Magnani all’inizio
della sua carriera ha lavorato
molto assieme a Totò nel varietà
e nell’avanspettacolo. Anche se
romana, il suo repertorio era
ricco di canzoni napoletane come
‘Reginella’, ‘Scapriciattiello’, ‘O´
Surdato ´nnammurato’.”
Come ha reagito il pubblico? Cosa
sanno i tedeschi della Magnani?
“Il pubblico è assolutamente affascinato da questa figura: la donna
mediterranea, di bellezza quasi
selvaggia, la donna del dopoguerra, forte, combattiva, che affronta la vita senza mai perdere la
dignità , la donna calda, genuina,
spontanea, un anti-eroina nei film
come nella vita privata, la donna
che dopo una sconfitta subito si
rialza. È la sua autenticità che
convince! Naturalmente è conosciuta in Germania dai suoi film e
poi non dimentichiamo che Anna
Magnani è stata la prima attrice
italiana a ricevere l’Oscar.”
Sono passati diciotto anni da
quando hai fondato il tuo gruppo
“Rachelina und die Maccheronies”
e oggi sei una realtà importante
del panorama artistico berlinese e
tedesco: tanti spettacoli, tantissimo
pubblico, quattro Cd incisi. Sei
una delle pochissime italiane che
ce l’hanno fatto a sfondare. Qual
è il segreto di questo straordinario
successo?
“Grazie per i complimenti... È
sempre molto difficile parlare di
se stessi. Posso dire che in quello
che faccio, ci metto passione e
gioia. Mi piace comunicare e
dialogare attraverso la musica e il
canto, stare insieme. E il pubblico lo sente.”
I tuoi successi in Germania hanno
avuto ricadute anche in Italia? Hai
avuto occasione di esibirti anche
nella tua terra d’origine?
“Si, ci sono state varie occasioni.
Mi sono esibita in Puglia, all’isola
d’Elba, a Padova, a Palermo e
spesso a Napoli tanto che l’assessorato alla cultura fa pure il tifo
per noi!”
Il sito web di Rachelina è www.
rachelina.com
Berlino
59
L’intervista
Ginevra: Fabrizio Singarella,
creatore del concetto B-Nursery
60
Sopra, Daniel Loeffler, Direttore
Affari regionali, per l’economia,
e la sanità pubblica, del Dipartimento della promozione economica di Ginevra, Délphine Perella,
Responsabile Creazione nuove
imprese, Dipartimento della promozione economica di Ginevra, e
Fabrizio Singarella, amministratore di B-nursery.
F
abrizio Singarella, giovane
imprenditore ginevrino, d’origine siciliana, ha appena lanciato
il concetto di un nuovo centro
d’affari - B(business)-nursery, a
Ginevra, nel Comune di Plan- lesOuates, triangolo d’oro dell’economia ginevrina, sede di numerose
grandi sociétà internazionalmente
conosciute, come Patek Philippe,
Rolex, Harry Winston, Clarins…
Il centro d’affari è stato inaugurato ufficialmente il 23 giugno scorso
in presenza di rappresentanti della
politica, dell’economica, della
stampa, e di imprenditori italiani.
B(business)-nursery, vuole essere
un concetto innovatore ed etico nel
settore economico. Un’iniziativa
privata che ha per obiettivo di
favorire l’emergenza e l’accompagnamento di nuove sociétà che
riunisce un insieme di servizi e di
competenze e si pone come vero e
proprio ‘vivaio d’imprese’ destinato a promuovere lo sviluppo eco-
nomico ed a favorire l’emergenza
di diverse sociétà creando anche
nuove opportunità d’impiego.
Come l’è venuta l’ispirazione di
questo progetto ?
“Cercavo degli spazi per diverse
mie attività, ma non riuscivo a
trovare il luogo ideale, i locali
disponibili erano troppo piccoli o
troppo grandi. Ho provato anche
a cercare in altri centri affari
esistenti, ma i prezzi degli affitti e
dei servizi annessi non erano mai
chiari e soprattutto molto cari.
Finalmente ho visitato questo
bell’immobile, sede della Lamborghini, utilizzato solo parzialmente. 1,500 mq ancora disponibili e naturalmente il prezzo era
di conseguenza.
Ho iniziato a riflettere come
riuscire a rentabilizzare questo
luogo che mi aveva ispirato fin
dal primo impatto. Quindi ho
deciso di ristrutturarlo per farlo
diventare un centro d’affari e
proporlo al mio network di partners ed amici imprenditori, anche italiani. L’idea era di riunirsi
in uno stesso posto ed usufruire
insieme di un spazio di lavoro
ricco di servizi e competenze e
contemporaneamente di creare
un business club, con l’obiettivo principale di assicurare una
sinergia tra le diverse personalità
ed i loro progetti, in modo da
sviluppare un energia comune ed
evolvere insieme in una dinamica
di gruppo collaborativa.”
Chi sono i suoi partners?
“Ho ottenuto il consenso e l’appoggio morale di diverse istitutzioni ginevrine, come la Camera
di Commercio e Indusria, la
Federazione delle Imprese romande, la Promozione Economica, il Comune di Plan-les-Ouaes,
e l’appoggio finanziario di un
gruppo d’investitori e partners
internazionali e svizzeri che hanno subito capito l’importanza di
questo progetto innovatore per la
vita economica e che hanno permesso la realizzazione del primo
B(business)-nursery proprio qui a
Ginevra.”
Quali sono I servizi offerti nel centro B-nursery?
“B(business)-nursery è idealmente situato nel comune di Plan-lesOuates, vicino a tutte le comodità
e dispone una superficie di oltre
1500 mq diviso in moduli d’ufficio personalizzati, da affittare per
lunghi e brevi periodi. Questo
centro d’affari si pone come una
piattaforma economica di scambio, concepita per ispirazione ai
bisogni delle imprese in sviluppo.
L’obiettivo è anche di creare una
sinergia per lo sviluppo di società
‘start-ups’, sia ginevrine che provenienti da altri cantoni svizzeri,
dalla Francia vicina o straniere,
che vi eleggeranno il proprio
A cura di Susanna Gorga
[email protected]
Sotto
a sinistra,
Giovanni
Rondanini,
Marc
Salzmann
e Sophie
Blondel
di Artraction
e Fabrizio
Singarella.
domicilio. Numerosi sono anche
i servizi messi a disposizione
delle società installate nel centro
d’affari: uffici attrezzati, domiciliazione d’impresa, ricevimento,
segreteria, centro di chiamate,
sale di riunione, accesso internet
alto addebito, linee telefoniche
private, sicurezza informatica,
lounge caffè, spazio per eventi e
manifestazioni, così come anche
un sostegno informatico, grafico e di consigli nei settori del
marketing, relazioni pubbliche
e sviluppo di mercati. Grazie
alle numerose sale di conferenza e per il suo spazio eventi,
B(business)-nursery attirerà
anche società dall’esterno che
Sotto,
un gruppo
d’invitati.
Sotto,
Michel
Balestra,
Balestrafic,
Jacques
Jeannerat,
Direttore
Generale
abbiano bisogno di organizzare
conferenze e manifestazioni varie
in uno spazio elegante ed equipaggiato di tutti i confort technici
e logistici. Nell’obiettivo primario di essere una reale struttura
per promuovere gli scambi, in
collaborazione coi suoi partner,
organizzerà manifestazioni che
toccheranno le problematiche dei
creatori d’impresa, come anche
degli eventi ‘networking’ con
l’obiettivo di creare nuove relazioni d’affari, così per conferenze in serate e colazioni-incontro
di prima mattina, e tante altre
occasioni, che permetteranno
d’offrire informazioni di punta
nel settore dell’economia e della
finanza, della fiscalità, del reclutamento delle risorse umane e
tutti quegli argomenti importanti
per lo sviluppo ed il successo di
ogni impresa. Ma B(business)nursery pensa, ma soprattutto
agisce diversamente, con l’ottica e spirito d’impresa ispirati
dall’etica, dalla convivialità, dal
rispetto, dalll’ascolto e dallo
scambio. Infine sarà anche luogo
ideale dove Associazioni e Fondazioni potranno trovare uno scopo
non lucrativo che aiuteremo a
far conoscere che conta già, tra
i suoi membri, la Fondazione
Kémi-Malaïka di Costa Bonato e
del calciatore Johan Djourou, ma
anche l’associazione Handiculture e le associazione Donne per il
Pianeta.
Il nostro obiettivo nel futuro, è di
esportare, questo concetto in altri
Cantoni della Svizzera, così come
in Alta Savoia ed in Europa.
B(business) - nursery - 184A Route
e Saint Julien - 1228 Plan-les-Ouates Genève - www.b-nursery.com
A sinistra,
Fabrizio
Singarella,
Gil Egger &
Bruno Chelle,
di DB International.
Camera di
Commercio e
dell’Industria
di Ginevra
Ginevra
61
L’intervista
62
Un soggiorno
romantico a Londra,
firmato “One Aldwych”
U
n antico palazzo edoardiano
nel cuore di Londra, fuori da
tutti i clichè. Un soffio di storia e
eleganza a due passi da Buckingham Palace e dalla vivace vita
cittadina. È il One Aldwych, meta
ideale per un soggiorno indimenticabile, romantico, ispirato al
benessere e rifugio d’antan dopo
una giornata a spasso tra gallerie
d’arte, musei, performance teatrali
e shopping in stile vintage.
“Aperto nel luglio 1998 e
protetto come patrimonio della
storia inglese, l’hotel fu, fino al
1937, la sede del quotidiano The
Morning Post, per poi diventare Inveresk House - esordisce
Howard Rombough, direttore
delle relazioni esterne del gruppo
Campbell Gray Hotels - gli architetti scelti per la ristrutturazione
dell’edificio da Lord Glenesk,
proprietario del The Morning
Post, furono Charles Mewes e
Arthur Davis, gli stessi che hanno
disegnato il Ritz di Londra e
Parigi”.
Charles Mewes (1860-1914), un
franco alsaziano di nascita, studiò
architettura sotto Pascal alla famosa Scuola delle Belle Arti di Parigi,
dove ottenne numerose menzioni,
mentre Davis fu il primo a creare
uno stile di architettura e decorazione adeguato agli hotel di lusso,
esponente di una progettazione di
sviluppo pratica e logica.
“Nel 1927, il Mornig Post si
trasferì e l’edificio divenne Inveresk House - ricorda Howard
- mentre nel 1935 fu venduto
ad una compagnia assicurativa,
prima di passare definitivamente
a Gordon Campbell Gray, l’attuale proprietario e vice presidente
di “Save the Children”, sempre
esposto in prima linea in iniziative di solidarietà nei paesi più
poveri del mondo. Mister Gray
è anche una persona amante del
bello e in merito all’albergo da
lui creato ripete: “mi piace pensare all’One Aldwych come ad
A cura di Silvia Zanchi
[email protected]
A sinistra,
una veduta
dell’albergo
nel centro
di Londra.
un hotel classico e nel contempo
moderno, eccitante e divertente,
un stealth welth piuttosto che
un dripping deluxe perché noi
vogliamo togliere il superfluo e
dare il massimo della professionalità e del comfort, non a caso
la nostra filosofia è tutto dipende
dal servizio”.
All’interno dell’hotel ci sono,
comunque, più di 350 opere d’arte,
moltissime delle quali italiane,
acquistate direttamente da Gray
e il comfort non è stato sacrificato
per il design. L’hotel ha 105 tra camere e suite, due delle quali hanno
palestra privata, il Cimmon Bar,
un Health Beauty con piscina di 18
metri, una delle migliori Spa della
città, due ottimi ristoranti l’Axis
e l’Indigo creature, queste ultime
due, di Tony Fleming, uno degli
chef più famosi di Londra, anche
se Tony non avrebbe mai pensato di diventare un numero uno
quando fece provare a dodici anni
la sua prima ricetta ai genitori.
“Era un piatto di pasta (tipicamente italiana) con pomodori e
A destra,
lo chef
Tony
al lavoro.
funghi - ricorda Tony - mia madre
e mio padre stavano uscendo
ma io li chiamai per testare la
mia ricetta, pur sapendo che era
cattiva. ‘Non è male’, dissero e
così continuai a coltivare la mia
passione per la cucina”.
Le cose sono cambiate da allora. Oggi Tony Fleming è lo chef
dell’One Aldwych, celebre hotel a
cinque stelle di Londra.
“Nei due ristoranti cerco di
tenere due differenti linee di cucina - continua Tony- nell’Axis, il
ristorante che possiamo definire
gourmet, proponiamo i classici
piatti inglesi, tra i quali il vitello
alla bourguignon, mentre nell’altro locale, l’Indigo, proponiamo
menu più leggeri con influenza
asiatica, mediterranea, italiana
compresa”.
Una linea di menu ben definita da
Tony, che ricorda anche quando i
due locali proponevano una cucina
senza carattere.
“Adesso tutto è stato definito evidenzia Tony - la gente viene
all’Axis o all’Indigo e sa esatta-
mente cosa trova. Voglio inoltre
che il cibo sia accessibile a tutti e
popolare; qualcosa che le persone possano mangiare ogni giorno;
non sono trendy e non voglio
esserlo, ma voglio che il cibo sia
buono, realizzato con cura e che
la gente possa tornare; se fai le
cose semplici devi farle bene;
molti chef sono conosciuti per
utilizzare ingredienti esotici o
per complesse presentazioni, il
tutto per mascherare mancanza
di tecnica o di ingredienti poveri,
ma se servi un pesce grigliato
con patate e una salsa bernese, il
pesce deve essere della migliore
qualità, le patate devono avere
un sapore vero e non adornare
il piatto e la salsa deve essere
bilanciata alla perfezione”.
Quello che vuole dire Tony è che
quando lasci il suo ristorante il
pesce grigliato e la salsa bernese
risultino la migliore che hai mai
assaggiato, perché a lui piace
cucinare anche con una precisa
finalità: far diventare amici gli
stranieri che li frequentano e far sì
che una giornata buia si trasformi
in una serata piena di luce.
“L’One Aldwych è stato premiato
anche come Green Hotel of the
Year - conclude Howard Rombough - abbiamo un’attenzione
maniacale nel ridurre l’impatto
ambientale: dall’uso di sistemi di
illuminazione a basso consumo
a un ridotto spreco dell’acqua,
grazie anche al riutilizzo dell’acqua piovana, perché il lusso a
cinque stelle deve essere anche
ecologico”.
Londra
63
Il bimbo
artista
Ludovico
Sebastiano
con la
mamma.
64
“Fiat Through
the eyes
of a child”
G
rande successo per il debutto
sulla scena internazionale del
giovanissimo e italianissimo “baby
artista” Sebastiano Ludovico.
Personalità del mondo dell’arte,
volti noti dello spettacolo, tra cui
la cantante soul Kym Mazelle,
l’attrice della British TV Angela
Griffin, il tenore Andrew Amdur
e il presentatore televisivo Raef
Bjayou, non hanno voluto mancare
all’evento che si è tenuto presso la
Fiat Flagship Store di Londra in
onore, appunto, del piccolo-grande
artista; ma non sono mancate le
presenze legate all’Italia, Paese
d’origine della famiglia di Sebastiano, come l’Amministratore Delegato di Gianmaria Buccellati, John
Kelly e il Presidente Internazionale
dell’Associazione no profit “Amici della Certosa” di Capri Fawn
Wilson White.
Una mostra personale del “babyartista” è dunque la novità culturale di questa ancora tiepida estate
inglese. Figlio d’arte, la mamma
Deborah Martinelli-Bonavia è stilista e pittrice, il giovane Ludovico,
compirà appena sette anni il pros-
simo agosto, dipinge da quando ne
aveva cinque vedendo, appunto la
mamma, vive nella città londinese e
frequenta la Knightsbridge School.
Le sue opere hanno da subito
suscitato un notevole interesse per
il forte senso del colore, l’istintiva
maturità dell’utilizzo dei materiali
fusa alla naturale fantasia dettata
dalla giovane età dell’artista, doti
particolarmente apprezzate anche
da famosi attori di Hollywood ed
esponenti della musica pop inglese
che da anni ormai seguono l’evolversi della “scoperta artistica”
Sebastiano.
In questa mostra personale,
Ludovico ha scelto personalmente
di presentare una serie di lavori
notevolmente attuali nelle suggestioni e nei temi eseguiti su tele di
grandi dimensioni, che il “baby”
artista predilige rispetto a quelle
più piccole, realizzate con materiali di varia provenienza. Si parte
dai colori brillanti della classica
pittura, sapientemente mescolati
a lettere, modellini di macchine,
pezzi di garza, legno, acciaio, CD,
il tutto lavorato e assemblato con
spatole, rulli, pennelli, pelli di
Foglizzo, in un linguaggio che si
accende nei sensi, nell’osservazione degli oggetti e dei paesaggi e si
confronta col mistero permanente
della contemporaneità.
Alcune opere presentate alla
mostra sono ispirate alle automobili del presente e del passato
del brand italiano Fiat che, oltre
ad ospitare la mostra del prodigio ragazzino italiano, è sponsor
dell’evento insieme a Foglizzo,
Bisol e Carnevale. Parte del
ricavato della vendita delle opere
di Sebastiano Ludovico, autorizzato dalla mamma e presentate
alla mostra, sarà devoluto al Saint
Clair Foundation Kids e all’Ugo
Foscolo Appel Fund. L’esposizione,
che durerà fino ai primi di luglio,
è accompagnata da un esplicativo
catalogo, contenente la riproduzione a colori di tutte le opere esposte
e si può acquistare presso lo spazio
Fiat Store.
Londra
Cinque
Cinque & Tre
La nuova “Trattoria” di Monte-Carlo
Dietro alla ribalta di Monte-Carlo in versione BelleEpoque, di Picasso, Matisse, Coco Chanel, della Callas
e dei Ballets Russes di Diaghilev, dietro al sogno, alla
favola di un luogo entrato nel mito, c’è la realtà, la
concretezza di un regno del savoir vivre all’interno del
68
Principato, l’SBM. Fondato nel 1863, il Brand detiene
alcuni luoghi di culto: 4 prestigiosi hotel, 23 ristoranti
esclusivi, 3 poliedriche sale per eventi, 5 Casinò, Le
Sporting Monte-Carlo e ancora il Country Club, il Golf
Club, Les Thermes Marins e, dal mese di giugno, sulla
scorta del Bar & Boeuf dello Sporting, la nuova “Trattoria”, dove il francesissimo Alain Ducasse propone
(con un pizzico di rammarico) l’evento italiano culinario della stagione. Direttamente sul mare e affiancata
dalla macchia mediterranea del Jimmy’z, sotto un
pergolato il cui colore ricorda le buganville, questo ristorante italiano, genuino, con un tocco toscano e tanto
stile, è destinato ad accattivarsi in breve gli amanti della buona cucina. Il menù rende onore alla cucina tradizionale delle migliori osterie: buffet di antipasti, ricca
salumeria (in cui spiccano il culatello di Zibello e il vero
San Daniele), pasta artigianale. Più qualche tipicità regionale, come i saltimbocca alla romana o il vitello alla
salvia. Per finire, non potevano certo mancare il tiramisù e il carretto dei gelati dal gusto retrò. Sulla carta
dei vini, il posto d’onore è riservato alle denominazioni
tipiche delle vigne italiane. Con gli inconfondibili tratti
rustici e un tocco di modernità made in Monte-Carlo, in
una cornice unica e raffinata la Trattoria promette di
sorprendere i palati più fini e conquistare il cuore dei
buongustai di ogni generazione e culture il tutto grazie
ad un francese doc: che non è cosa da poco…
Le Mas Candille di Mougins
Situato nel villaggio medievale di
Mougins, ad appena 7 chilometri
da Cannes in Costa Azzurra, Le
Mas Candille è il luogo perfetto per
coloro che desiderano approfittare
di quello che offrono la Croisette e la Riviera, soggiornando in
una località assai più tranquilla.
L’hotel è stato trasformato in modo
fantasioso partendo dalla struttura
originale di “mas” (fattoria) del
XVIII secolo. La sua singolarità è
dovuta ad una miscela eclettica di
architettura vecchio stile e delle
più moderne comodità e struttu-
re; alla posizione appartata ma
facilmente accessibile, a pochi
minuti dalle spiagge mediterranee
della Costa Azzurra; al servizio
imbattibile per quanto riguarda
attenzione e discrezione. A Le Mas
Candille, inoltre, ogni pasto è un
viaggio nella cultura gastronomica:
dalle delizie culinarie del ristorante Candille, dove gli ospiti possono
mangiare all’aperto sotto l’ombra
dell’aranceto o tra i sontuosi decori della sala da pranzo, all’atmosfera informale del ristorante
La Pergola e del Bar du Mas dove
godere spettacolari panorami. A
dirigere il ristorante Candille è il
celebre chef locale Serge Gouloumes arrivato a Le Mas Candille
dal quattro stelle Miramar Beach
Hotel di Theoule sur Mer. Serge,
persona sempre sorridente, ama
condividere la sua filosofia gastronomica. Animato da una vera e
propria passione sa come trattare
i propri ospiti. Passare del tempo
insieme a lui all’interno della sua
cucina è senz’altro un’esperienza
che non si dimentica.
www.lemascandille.com
A cura di Claudio Zeni
[email protected]
Abbadia San Giorgio
“conquistarsi” un angolo di paradiso
69
G
li antichi Romani l’avevano
battezzata Monilia (monile,
gioiello) per la sua bellezza, e
ancor oggi Moneglia (GE) si erge
preziosa, affacciata su un tratto
di mare cristallino a metà strada
tra le Cinque Terre e Portofino, e
punteggiata dai carrugi (vicoli) che
portano a scoprire portici, capitelli
neri d’ardesia, chiese trecentesche
e palazzi dal fascino rimasto inalterato nel tempo.
Nel cuore di questo borgo millenario, adiacente all’omonima
chiesa, sorge Abbadia San Giorgio,
incantevole residenza di charme ricavata in un convento francescano
quattrocentesco. Appena varcata la
soglia del chiostro, ci si immerge in
un’atmosfera ineguagliabile, dove
l’amore per la semplicità incontra
il gusto del bello, complice una
ristrutturazione fedele che riporta
alla luce tutto l’antico splendore
(fa parte di “Abitare la Storia”
e “Conde’ Nast Johansens”). Il
chiostro, piacevolissimo giardino
porticato, è il fulcro della residenza
da cui si dipanano gli spazi comuni
e le sei camere da letto (doppie,
junior suite, suite e la splendida
Honeymoon suite). Ogni ambiente
porta il suo nome latino originario
e ne ispira arredi e tonalità, tutti
diversi tra loro ma accomunati da
raffinatezza, eleganza ed un grande
senso di intimità. Le camere del
frate guardiano, del cardinale, del
frate giardiniere, apotecario e del
bibliotecario (tutte si affacciano sul
centro storico da finestre alte più di
2 metri) presentano splendidi accostamenti tra antico e moderno. Mobili d’epoca (tra il 1600 e il 1800),
tessuti e trame preziose fabbricate
al telaio, pavimenti in cotto, ardesie
e ferri battuti lavorati da artigiani
locali, bagni con marmi (travertini
verdi e rossi, marmo rosso di Verona) e specchi con preziose cornici e
appliques di legno si sposano magnificamente con dettagli modernissimi
(docce Jacuzzi) e punti luce indiretti che creano effetti suggestivi.
Cinque
Nel Cenatio, il refettorio del convento trasformato in zona conviviale, i palati (anche i più sopraffini) degli ospiti si deliziano con le
degustazioni di prodotti tipici: olio
extravergine d’oliva, miele biologico, marmellate di limoni di Monterosso, confetture e deliziose torte
fatte in casa, formaggi e salumi.
Dedicate agli enologi provetti (o agli
amanti di calici pregiati) le selezioni
di vini e grappe che si tengono nella
cripta “ad cellam vinariam”, mentre dalla “cella penaria” provengono gli elisir di ginepro, uva fragola,
mirto e prugne (a seconda della
stagione).
Ogni giorno colazioni con buffet caldo e freddo che propone le delizie
della rinomata Valle del Biologico
di Varese Ligure e il benvenuto al
vicino Hotel Villa Edera dove, nel
ristorante specializzato in cucina
ligure, vegetariana e senza glutine si
possono apprezzare le prelibatezze
della cucina tradizionale.
www.abbadiasangiorgio.com
& Tre
Cinque
Cinque & Tre
Luigi Taglienti Chef
“Delle Antiche Contrade”
I
l ristorante Delle Antiche Contrade, nato nel 1998 quale emanazione dell’Hotel Palazzo Lovera
**** a Cuneo, dal 2006 è situato in
un prezioso edificio del Settecento,
antica stazione di posta per cambio
cavalli e già locanda appartenuta
alla famiglia della moglie del
patron dal 1938. Nonostante la nobiltà storica
della dimora, il Delle
Antiche Contrade
vuole essere un
ristorante-casa nel
quale chi viene a
mangiare si senta
a proprio agio,
proprio come a
casa propria. Non
mancano le note
personali e
spiritose,
opera
del patròn Giorgio Chiesa. All’ingresso del ristorante fa capolino
una Vespa degli anni ’60, che
introduce i clienti in un ambiente
colorato sui toni dell’oro, arancione e rosso. Questo stile è rappresentativo
70
della filosofia culinaria del ristorante: innovare ma guardando
sempre alle radici culinarie delle
due regioni Liguria e Piemonte;
l’una che rappresenta il cordone
ombelicale di provenienza di chef
e patron e l’altra interpretata la
terra di residenza. Per Giorgio
Chiesa, quella del Delle Antiche Contrade “è una cucina
avanzata perché utilizza le
moderne tecnologie ma che
si presenta con semplicità
perché recupera la tradizione reinterpretandola senza
stravolgerla”. Un’idea che
è diventata il punto di forza
del ristorante e un credo di
tutto lo staff. Lo chef Luigi
Taglienti, meno di trent’anni, è un nome che sta
già facendosi largo
nell’ambiente a
suon di riconoscimenti. Tra
tutti, ricordiamo
quello di Giovane dell’Anno
attribuitogli da
L’Espresso, ma
anche dalla Stella
Michelin.
www.antichecontrade.it
La villa dei buongustai
Il Relais et Châteaux Villa del
Quar, inaugurato nel 1994, è
diventato una stella di prima
grandezza nel firmamento dell’alta cucina ed è anche entrato nel
ristretto novero di “Grand Chef”,
la denominazione con cui la catena
Relais et Châteaux contraddistingue gli hotel che uniscono all’eccellenza del servizio una cucina ai
vertici delle classifiche mondiali.
Grande tecnica e capacità di coniugare intelligentemente tradizione
e creatività è la formula vincente
Cinque
dello chef Bruno Barbieri, alla
guida del ristorante Arquade dal
2000. D’estate i suoi piatti si possono gustare anche sotto il gazebo
bar restaurant, un ambiente fresco
e informale vicino alla piscina,
protetto da un pergolato. Villa
del Quar è un’antica residenza
patrizia con 28 camere e suite. Le
camere sono arredate in stile Impero, con mobili autentici e tessuti
di broccato. L’hotel è dotato di
piscina all’aperto, sala fitness, sala
convegni, giardino.
Relais & Châteaux Villa del Quar
Via Quar 12 - 37020 Pedemonte
(Verona)
Tel. (+39) 045.6800681
Fax (+39) 045.6800604
E-mail [email protected]
Internet www.hotelvilladelquar.it
& Tre
Arte & dintorni
L’Arte del neo-movimento
di Marcello Lo Giudice
74
I
n occasione del Printemps des
Arts, la magnifica cornice dei
giardini del Casino di Monte-Carlo
ha ospitato la nuova mostra di
Marcello Lo Giudice, uno dei
pittori tra i più interessanti del neo
movimento informale europeo.
Importanti critici d’arte come
“Metti una
Canzone in
Cornice”,
con Tony
Dallara
17ª rassegna di
Pittura, Scultura,
Grafica e
Fotografica.
Achille Bonito Oliva, Pierre Restany e Olivier Messen, lo hanno
definito un artista tellurico capace
di creare paesaggi incontaminati
come al primo giorno della creazione. La mostra, patrocinata
dell’Ambasciata d’Italia a Monaco,
e sostenuta dal Gruppo SBM, che
da 150 anni promuove l’arte in
ogni sua espressione, ha riscosso
una tale successo di pubblico da
essere prorogata fino al 30 giugno
scorso. Quattro sono le sculture
monumentali che era possibile
ammirare a Monaco, due opere,
create in omaggio alla “Primavera
«Metti una Canzone in Cornice» è
la consueta manifestazione culturale che si svolgerà, dal 24 al 31
luglio, nel Padiglione espositivo di
Piazzale Cesare Battisti (Lungomare Italo Calvino), nel pieno centro
di Sanremo a due passi dal Casino
Municipale. Testimonial di questa
edizione sarà il cantante/artista
Tony Dallara.
Come sempre prevarrà poi la
libera interpretazione nella scelta
di una canzone che però abbia
partecipato al Festival di Sanremo
dal 1951 al 2010.
“La mostra - dice l’organizzatrice Maria Gioseffi - è inserita nel
programma patrocinato dall’Assessorato al Turismo del Comune di Sanremo.Tutte le opere
rimarranno esposte al pubblico
dalle ore 15,30 alle 20,00 tutti
i giorni dal 24 al 31 luglio, con
ingresso gratuito. Per gli artisti
che intendessero partecipare
ricordiamo che la misura di ogni
singola opera non dovrà superare
i cm 100 x 100 cornice esclusa (si consiglia di non mettere
vetro, onde favorire riprese TV
e fotografiche). L’associazione
Culturale Italia che rappresento,
pur garantendo la massima cura,
non assume alcuna responsabilità in caso di danneggiamenti
furti insorti durante il trasporto
e l’esposizione. Altro suggerimento: si prega di usare robusti
imballi in caso di spedizione sia
a mezzo posta che per eventuali
A cura di Maria Rebecca Ballestra
[email protected]
del Botticelli” , la prima multicolore, davanti al Café de Paris e
l’altra, blu-turchese, sulla piazza
del Casinò, oltre poi ai due “materassi”, uno, rosso nei giardini
della Petite Afrique, l’altro blu,
nei giardini St.James, davanti aux
Allées Lumières Maestosa è la scultura “Le Printemps de Botticelli”
composta da migliaia di farfalle
(nella foto) realizzate in ceramica
e tutte dipinte a mano dall’artista,
assemblate su di una struttura
metallica e protette dal plexiglass.
Totem poetico che diventa il simbolo universale della bellezza che
domina la brutalità della violenza e
la guerra.
corrieri utilizzabili anche per la
restituzione. Le opere non ritirate verranno rispedite al mittente
tramite un corriere convenzionato con noi, in porto assegnato.
Inoltre l’artista deve apporre
all’opera una scheda riportando
nome e cognome, indirizzo, numero telefonico, nonché eventuale prezzo di vendita e titolo della
canzone interpretata. La quota di
partecipazione, a parziale copertura delle spese, é di 60 € per la
prima opera, 40 € per le successive e di 30 € per fotografie (max
30 x 40). La somma di partecipazione potrà avvenire tramite
vaglia postale, o assegno intestato
all’Associazione Culturale Italia
Via Canessa 35 - 18038 Sanremo
Simone Cassini,
da Sanremo a Monaco
T
erra, acqua e fuoco sono gli
elementi semplici e primordiali dai quali nascono le sculture
dell’artista Simone Cassini. Nato a
San remo nel 1972 Simone trascorre la sua infanzia in Liguria e,
dopo i suoi studi, fa il suo apprendistato come cuoco negli alberghi
più titolati di Londra, Parigi,
Milano e Firenze. L’anno 2000 è
fatidico per lui, lo porta a lavorare
a Monaco, dove il nostro artista
scopre la passione per un altro tipo
di arte, non più quella culinaria,
ma quella del modellaggio della
terracotta, materiale che trova
congeniale per esprimere il suo talento. Completamente autodidatta,
potendo solo contare sulla manualità sviluppata in cucina, Simone
inizia a realizzare oggetti quotidiani, in particolare teiere, che
però trasfigura, con forme sempre
più stilizzate, fino a trasformarle in vere sculture indipendenti
dall’utensile casalingo, più vicine
forse a un bestiario onirico o ad un
mondo vegetale reinventato.
“Ognuno di noi – dice Simone – è
libero di vedere nelle mie sculture
ciò che la propria fantasia gli suggerisce, senza vincoli interpretativi. Estremamente duttile, l’argilla
mi permette continue modifiche,
sino a trovare la forma finale. Mi
diverto anche a giocare con i colori
o direttamente nel caso
di consegna personale.
Al termine della manifestazione che avverrà
sabato 31 luglio alle
17,30 presso il padiglione espositivo sarà
consegnato, a tutti gli
artisti partecipanti,
un attestato personalizzato. La consegna
avverrà alla presenza
di personalità del mondo della cultura e della
Pubblica Amministrazione”.
Al termine della cerimonia un
buffet darà la possibilità per un
appuntamento per la prossima
edizione del 2011.
diversi della terra, che, a secondo
della provenienza, va dai toni del
rosso, grigio o bianco; mischiandole tra loro spesso ottengo sfumature davvero particolari”.
Grazie ai contatti con i ceramisti
Albert Thiry (Vallauris, Francia) e
Bruno Gambone (Firenze, Italia),
lo stile di Simone di consolida e si
afferma.
Le sculture in terracotta di Simone
Cassini saranno visibili da Giovedì
8 luglio (vernissage alle 21,00) fino
a giovedì 29 luglio alla Galleria
Carte d’Arte di Cuneo (Contrada
Mondovì, 13). Orario : dal martedì
al sabato, dalle ore 16,00 alle 19,30
e il giovedì dalle ore 21,00 alle
23,00.
Per ulteriori informazioni telefonare allo (+39) 0184.574440 dalle
10 alle 12.00 e dalle 16 alle 19,
oppure al cell. (+39) 338.4364509.
Cristina GRIFONI
Arte & dintorni
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Arte & dintorni
Julien Friedler
e la creazione del Boz
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ersonaggio atipico nato nel 1950, Julien Friedler,
inizia la sua carriera come psicanalista e scrittore.
Nel 1994 crea l’associazione “La Moire”, un’occasione
per riflettere sullo strumento psichico, incline all’abbattimento delle barriere tra le discipline
per una ricerca globale che già prende le
distanze dai suoi confratelli - senza però
rinnegare le conoscenze acquisite durante questa prima tappa professionale- per
fondare “Boz”, un universo in evoluzione permanente. Lo “Spirit of Boz”, nato
da progetti condotti in diversi ambiti e
sempre teso verso l’arte, è un movimento
organico, che si manifesta con un’arte
di massa, seguendo il principio che in
ognuno di noi ci sia un artista dormiente. Julien Friedler (nella foto) si situa
anche nella stirpe del movimento Fluxus
iniziato negli anni 1960, che effettuò un
lavoro di smantellamento delle categorie
dell’arte, respinse le istituzioni e la nozione stessa di opera d’arte. Si tratta per
Friedler di estendere il campo dell’arte, senza peraltro
disconoscerlo. È anche profondamente in accordo con
la “plastique sociale„ di uno dei membri di Fluxus:
Joseph Beuys, che affermava che “possiamo tutti avere
un’occupazione creativa o artistica”. Un mondo immaginario ma un’impresa ben reale. Impresa collettiva ed
utopica impregnata della filosofia di Guy Debord, Boz
si propone di dare un po’ di senso a un’epoca tumultuosa, per riempire il vuoto della perdita della fede di
quest’ultimi venti anni. Julien Friedler stabilisce dunque un universo che vive e si sviluppa estendendo ed
aprendo il sistema classico del mondo dell’arte contemporanea. Dimostra così allo stesso tempo la possibilità
di vivere l’arte in altri modi e che una pratica aperta al
prossimo può essere soltanto un valore nell’ambito di
un pensiero umanista. Incontri e condivisioni. In Boz
e in tutti i suoi progetti, se il nome di Julien Friedler
esiste all’origine, ogni personalità che incrocia la strada
del progetto può apportare il suo contributo. Julien
Friedler condivide il suo posto di creatore con chiunque. Boz è concepito come una sfera
dagli innumerevoli aspetti, il pensiero di
Friedler è come un gomitolo di lana costituito di centinaia di fili diversi che cresce
nutrito dai suoi incontri. Boz si rivolge
a tutti e cerca di raggiungere un pubblico esteso - contro “il ghetto del mondo
dell’arte contemporanea” ed opera così
in vari settori ed attraverso mass media
diversi. A tale proposito l’artista incontrerà il suo pubblico durante un dibattito
che si terrà martedì 6 luglio, dalle ore
18.00 al numero 6 di rue de l’Abbaye,
Monaco. Saranno presenti al dibattito:
Marie-Aimée Tirole presidente del Comité National Monégasque de l’Association
Internationale des Art Plastiques presso
l’UNESCO, Marc Armstrong rappresentante di Sotheby a Monaco, Agnès Roux professoressa
all’Ecole Supérieur des Arts Plastiques di Monaco
e direttrice del Centre de Recherche Artistique “Le
Logoscope”, Paolo Parenti artista, Amaury Peyraud
Galerie Artemisia Monte Carlo, Norbert Hillaire professore all’Université Nice -Sophia Antipolis e critico
d’arte, Mary Coles-Merighi organizzatrice di esposizioni emembro di “Art & Cultural Events”, Monaco e per
finire Laurence Jenkell artista.
www.spiritofboz.org
www.beboz.org
Il neo-movimento di Marcello Lo Giudice
In occasione del Printemps des Arts, la magnifica
cornice dei giardini del Casino di Monte-Carlo ha
ospitato la nuova mostra di Marcello Lo Giudice,
uno dei pittori tra i più interessanti del neo movimento informale europeo. Importanti critici d’arte
come Achille Bonito Oliva, Pierre Restany e Olivier
Messen, lo hanno definito un artista tellurico capace
di creare paesaggi incontaminati come al primo giorno della creazione. La mostra, patrocinata dell’Ambasciata d’Italia a Monaco, e sostenuta dal Gruppo
SBM, che da 150 anni promuove l’arte in ogni sua
espressione, ha riscosso una tale successo di pubblico
da essere prorogata fino al 30 giugno scorso.
Quattro sono le sculture monumentali che era
possibile ammirare a Monaco, due opere, create in
omaggio alla “Primavera del Botticelli” , la prima multicolore, davanti al Café de Paris e l’altra,
blu-turchese, sulla piazza del Casinò, oltre poi ai
due “materassi”, uno, rosso nei giardini della Petite
Afrique, l’altro blu, nei giardini St.James, davanti aux Allées Lumières. Maestosa è la scultura “Le
Printemps de Botticelli” composta da migliaia di
farfalle realizzate in ceramica e tutte dipinte a mano
dall’artista, assemblate su di una struttura metallica
e protette dal plexiglass. Totem poetico che diventa
il simbolo universale della bellezza che domina la
brutalità della violenza e la guerra.
Arte & dintorni
Letture
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A cura di Margherita Vallier
[email protected]
Gianfranco Calligarich
“L’ultima estate in città”
Aragno Editore
179 pagine
16,00 Euro
Fabio Volo
“Il tempo che vorrei”
Casa Editrice Mondadori
294 pagine
18,00 Euro
Romano Lupi
“Allena...mente”
Casa Editrice Ar&Tù
130 pagine
10,00 Euro
Un anno fa Nino Aragno incassava
all’unanimità il premio Nazionale
“Alassio 100 libri - Un Editore per
l’Europa”. Tra le motivazioni,
quella che recita “per il coraggio
di scelte editorialmente difficili e
letterariamente non convenzionali, tese alla riscoperta di autori e
titoli dimenticati”, ha coinvolto
Calligarich, noto autore di teatro,
sceneggiatore televisivo e molto
altro, con il suo romanzo giovanile.
Era il 1973, quando Natalia Ginzburg promosse il libro che vinse
il premio Inedito di quell’anno, lo
stesso in cui la perfetta costruzione di “Va dove ti porta il cuore”
della Tamaro andava a toccare
tutte le corde del sentimento di
chi, solo pochi anni prima, aveva
lacrimato guardando “Un uomo,
una donna” di Claude Lelouch e
pianto su “Love Story”. Qui, tutto
il contrario, nulla di più diverso: il
romanzo “L’ultima estate in città”,
amaro e disincantato, racconta
una Roma complice ed inospitale
assieme, ricca di pieghe oscure,
atte a nascondere l’inettitudine
a vivere del protagonista. Un po’
simile al Marcello di Fellini, il trentenne protagonista Leo è un eroe
solitario che vivacchia di giornalismo marginale; ironico, saccente,
ipocondriaco, “sta zitto e si adatta
alle situazioni”, alcune davvero
memorabili, come quella del suo
scappare, (scampare) all’oppressione famigliare, accompagnato
alla stazione da un padre gigantesco e muto.
La scrittura di Calligarich, decadente e moderna insieme, ci rende
attenti alla prossima pubblicazione
del suo”Privato Abissi”.
La chick-lit elevata di un gradino, come conviene ad un maschietto, grazie alle tante citazioni per tutti i gusti, da quella
musicale di Janis Joplin da cui
l’autore trae il titolo (“I’ll trade
all my tomorrows for a single
yesterday..”) a quelle filosofiche (“Non conta il quanto, ma il
come”); da quelle stile Shakespeare, (Vivere negli angoli e nelle
pieghe di giorni passati è più
bello di ciò che stai vivendo..) a
quelle che lasciano il segno. Come
ad esempio la strappalacrime lapidaria: “Lei era diversa, lei era
come me.” o la speranzosa “Ogni
muro è una porta”. Speranza
che però si dimostrerà giustamente vana, visti i sentimenti da
bamboccione del protagonista
Lorenzo quando confessa il suo
distacco dalle cose: “Non ho mai
provato veramente l’amore, non
facevo altro che immedesimarmi
nelle emozioni altrui, come un’attore fa con un personaggio. Il mio
amore era una recita. Sentita, ma
comunque una recita”. E allora
te lo sei meritato, Lorenzo cuore
di pietra, il gran finale spiazzante: rilassati, la cavalcata amorosa
di Federica non è stata altro che
una consolante opera buona nei
tuoi confronti. Un libro di successo tra i giovani, con molti lettori
che si domandano se, dopo ‘sta
catarsi, Lorenzo si metterà con la
simpatica Giulia, o se continuerà
a piangere sulla spalla dell’amico
Nicola, lamentando la mancanza
d’affetto, del padre, dell’infanzia, della donna amatissima.
Un libro leggero e di facile lettura sotto l’ombrellone.
Prendere il calcio con filosofia.
Questa è la suggestione dell’ultimo volume di Romano Lupi . Un
volume che tratta il rapporto (e se
vogliamo l’applicazione) della consulenza filosofica al calcio. Un testo
che, in questo genere, rappresenta
una novità assoluta; non essendo
ancora stato affrontato in nessuna
pubblicazione il rapporto esistente
tra queste due “materie”. Attraverso esempi pratici e l’esposizione
di varie teorie (anche contrastanti), in questo libro vengono prese in
considerazione alcune problematiche legate al football che si possono
affrontare con approcci diversi,
che potrebbero anche sembrare tra
loro contraddittori.
Sì perché, quando si parla di
consulenza filosofica, non esiste un
vero e proprio metodo (così come
non esistono “soluzioni precostituite”) perché, tenendo conto di
quanto scritto dal fondatore della
Philosphische Praxis, Gerd Achenbach, la consulenza filosofica non
lavora con i metodi, ma lavora sui
metodi.
In poche parole, tutto si basa sul
dialogo ed è l’unico vero
metodo è non avere un metodo.
In “Allena...mente” il calcio (e la
sua filosofia) vengono trattati con
la leggerezza che loro competono.
In sostanza l’autore afferma
che il consulente deve avere la capacità di stimolare il pensiero e la
creatività, in un mondo come quello del calcio in cui queste abitudini
sembrano da tempo smarrite.
Romano Lupi tratta l’argomento
filosofico nello sport durante i campionati mondiali in cui la filosofia è
sembrata di grande attualità.
Letture
Lo trovate qui...
MONTE-CARLO
e COSTA AZZURRA
Ambasciata d’Italia e Com.It.Es 17, Av de l’Annonciade • Monte Carlo Country Club 155, Av
Princesse Grace • Ufficio del Turismo 2ª, Bd des
Moulins • Yacht Club Monaco 1, Quai Antoine •
Banque: Edmond de Rothschild Les Terrasses 2,
Av de Monte Carlo • Compagnie Monegasque
de Banque 23, Av. de la Costa • HSBC Private
Bank 15/17, Av. D’Ostende • BNP Paribas Private 15/17, Av. D’Ostende • Banque du Gothard
15/17, Av. D’Ostende • CFM 11, Bd albert Premier • Credit Lyonnais 1, Av. des Citroniers • SG
80
Private Banking, 11 Avenue de Grande Bretagne
• Monte Paschi Banque 1, Av. des Citroniers •
Banque du Luxemburg 8, Av. de Grande Gretagne • UBS 10/12, Quai Antoine I • Immobiliare
Dotta 5 bis, Av Princesse Alice • Montecarlo International Prestige 1, Av Henry Dunant (Palais
de la Scala) • North Atlantic s.a.m. Le Patio Palace 41, Av. Hector Otto • Ristorante Amici Miei
16, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • La Casa
del Gelato 42, Quai Jean Charles Rey Fontvieille
• Zegg & Cerlati Av. des Spélugues • La Perla
Monte Carlo Palace Bd. des Moulins • Hotel de
Paris, Place du Casino • Fairmont Monte Carlo
12, Av. des Spélugues • Hotel Ambassador 10,
Av Prince Pierre • Ristorante La Rosa dei Venti
Plage du Larvotto • Stars & Bar 6, Quai Antoine I • Ristorante La Vecchia Firenze 4, Av Prince
Pierre • Casa del Caffé Av. de la Costa • Hair stylist Coppola 4, Av. de Grande Bretagne • Athos
Palace (Fontvieille) • RM Autosport Av. de l’Annonciade Prince Pierre • Montecarlo Royal Motors 14, Quai Jean Charles Rey
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TESTATA: IL FOGLIO ITALIANO
Magazine di Attualità e Politica Economica
Fondato nel 1997 nel Principato di Monaco
Periodicità: Bimestrale, 6 uscite l’anno
Formato: Magazine A4 mm. 210 x 297 al vivo (+5 mm. di abb.), 52 pagine
Target: Medio - Medio Alto
TIRATURA: Media annuale copie 21.000 (3.500 mensili)
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Principato di Monaco • Luglio 2010
Da Monte-Carlo
Marcello I°
Principe
di Seborga
Monte-Carlo - Berlino - Bruxelles - Ginevra - Londra - Madrid - Milano - Parigi - Roma
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