Leggi la prova dell`Interface Reference pubblicata
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82 FDS 186 • INFO HI-END® MAX RESEARCH INTERFACE REFERENCE TECNOLOGIA & MUSICA Nella generale ubriacatura per i file audio di ultima generazione, abbiamo cercato, qui a Fedeltà del Suono, di spiegare e approfondire quanto questa nuova modalità di fruizione musicale possa rappresentare un’autentica rivoluzione nel campo della riproduzione audio. In realtà si tratta di una tecnologia già a buon punto da qualche anno. La sua più recente diffusione si deve ad alcuni fattori principali: l’aumentata velocità di movimentazione di file in rete, la possibilità ormai consentita da migliaia di etichette di rendere disponibile i loro archivi via internet e, non ultimo, una modificata percezione di questa tecnologia da parte degli utenti finali. di Andrea Della Sala Per quanto riguarda l’ultimo punto sopra accennato occorre distinguere, come sempre, gli utenti comuni dai ben più esigenti audiofili. Sono infatti anni ormai che i nostri ragazzi si scambiano file audio (molto spesso illegalmente, ahimé) mentre solo recentemente gli audiofili di tutto il mondo hanno scoperto e cominciano ad apprezzare questo nuovo modo di gestire la musica registrata. Certamente per questi ultimi, per chi pretende massima qualità da ogni ascolto, l’impennata nel gradimento è riconducibile alla messa a disposizione da parte dei discografici di file cosiddetti ad alta risoluzione, ovvero di file a 24 bit e 96, 128, 172 e più Khz. La musica liquida quindi ha reso possibile quello che il Super Audio CD o anche il DVD audio avevano, per ragioni meramente commerciali, soltanto promesso. Ma c’è di più. Una volta assodato che la musica registrata e riprodotta ad alta risoluzione costituisce il miglior software possibile per qualsiasi impianto audio, non secondaria appare la possibilità di avere sempre e comunque disponibile l’intera discoteca personale, ordinata per anno di incisione, autore, genere, ecc. Da ciò discende il fatto che si può fruire della propria musica preferita costruendosi delle compilation, delle play list, informate a un qualsiasi criterio preferenziale. Immaginando di avere dieci versioni differenti della Nona di Beethoven immagazzinate nel proprio hard disk, assume i connotati di un’autentica seduta di approfondimento culturale, di studio, il fatto di poterne apprezzare varie sezioni in sequenza, godendo in tempo reale delle varie interpretazioni date dai diversi direttori d’orchestra, musicisti, cori, ecc. Questo è un aspetto che considero assolutamente affascinante, perché un conto è alzarsi ogni volta per cambiare CD, portare il pick up laser nel punto voluto, ascoltare, cambiare CD e ripetere l’operazione per n volte, altro è fare tutto ciò semplicemente muovendo un dito sulla tastiera del proprio PC portatile. Già, il PC. E per tutti quelli che hanno un rapporto conflittuale con questo per altri versi stupefacente strumento? L’INTERFACE REFERENCE. A CHE SERVE? Quello che oggetti come quello in prova possono dare a chi pretenda qualità assoluta dai file audio (anche dai file rippati, ricavati cioè dai semplici CD letti e immagazzinati nell’hard disk dell’Interface) è il fatto di liberarci dal dover usare un PC collegato all’impianto, con i suoi rumori, inceppamenti, incertezze di funzionamento, impallamenti, ecc.(odio smanettare con i computer che considero solo strumenti di lavoro... lo so, sto invecchiando...), ovvero il rendere possibile dimenticarsi di programmi vari e relativi settaggi che, per moltissime persone generano non pochi problemi di operatività. L’Interface è dunque un lettore per la mu- sica liquida in grado di leggere file audio con una risoluzione fino a 24/192KHz in una qualunque codifica. La CPU dell’Interface applica un upsampling a qualunque file, portandolo alla risoluzione massima di 24bit/192 KHz, garantendo la massima qualità oggi possibile e sgravando il DAC da questo compito. Quindi, come orgogliosamente riportato sulle pagine del sito del costruttore, assenza totale di computer in sala d’ascolto (niente più mouse, video e tastiere). Il trasferimento dei file al DAC avviene tramite un cavo digitale a 75 ohm in grado di garantire un’elevata qualità audio. Il dispositivo si comanda con l’IPad, l’iPod, l’iPhone della Apple. Sugli schermi di questi apparecchi che in quel caso funzionerebbero come dei remote control di lusso, si possono prescegliere i brani e gli album contenuti nell’Interface e quindi avviarne l’esecuzione in modalità wireless. Se non è questo un cambiamento epocale nell’ascolto della musica riprodotta, non saprei cos’altro lo potrebbe essere nell’immediato. IL SUONO L’ascolto è stato effettuato sia nella nostra sala d’ascolto redazionale che in quella del sottoscritto. Il convertitore utilizzato per coadiuvare l’Interface è il BelCanto DAC. L’impianto nella sala di Fedeltà del Suono era costituito da pre e finale Pathos Synapse e Adrenalin e dagli ottimi diffusori Rosso Fiorentino Siena. A casa ha invece sostituito il lettore Naim CD 555, dotato di doppia alimentazione 555PS, andando a integrarsi a meraviglia con il pre Klimo Merlin LS+ e una doppia coppia di finali monotriodo Klimo Beltaine posti a pilotare i diffusori Merlin VSM MXR, convertitore Naim DAC. Un CD, quindi a standard Red Book, rippato e letto poi da hard disk suona sempre e comunque meglio dello stesso CD letto da una qualsiasi meccanica (oddio, con lettori top, dal costo di decine di migliaia di euro, come il FDS 186 • INFO HI-END® 83 DESCRIZIONE Il sistema Interface Reference System si compone di: Interface Reference: è una meccanica di lettura per file audio; possiede un software proprietario che si basa su Linux, gestisce tutte le funzioni della macchina e si comanda con l’iPhone, l’i-Pod, l’i-Pad della Apple (che si possono continuare a usare e portare con sé se già li si possiede. Ha la caratteristica di ospitare un HD a stato solido SSD e di non avere una meccanica interna per effettuare il rippaggio, né un DAC interno (l’utilizzatore può scegliere il livello qualitativo che preferisce). Il cabinet è in acciaio inox, caratteristica che è in parte responsabile delle qualità sonore della macchina. Tutto il cablaggio, cavi SATA compresi, è schermato per minimizzare le interferenze elettromagnetiche tra i componenti interni. Un commutatore, comandato da una manopola sul frontale (ingresso INTERFACE, Ingresso 1 e Ingresso 2), permette il collegamento di 2 sorgenti digitali esterne, oltre all’Interface. Questa caratteristica dà la possibilità all’appassionato di usare sia un convertitore di sua scelta, che la sezione di conversione di un lettore cd integrato che abbia l’ingresso digitale; in questo modo sono possibili i confronti diretti A/B (tramite selettore frontale) fra un cd e il file del rispettivo CD. Power Store: è un’alimentazione analogica costruita per componenti digitali, in grado di alimentare l’Interface, oltre ad alimentare un Hard Disk esterno. Il filtraggio capacitativo-induttivo consente di avere un bassissimo rip, ma soprattutto è in grado di isolare il dispositivo alimentato dalla rete elettrica a cui è connesso. Eroga circa 6,5A totali con una grande capacità di corrente. Sostituendo l’alimentazione switching (digitale) in dotazione all’Interface, con il Power Store (analogico), i miglioramenti sono macroscopicamente evidenti, tanto da renderla un passaggio obbligato. L’alimentazione digitale (switching) riferimento la cosa non è così automatica perché il risultato finale è stato sempre migliore, più naturale, dinamico, veloce e controllato nonostante il Dac di famiglia, ma ci siamo capiti). preleva una certa quantità di campioni per secondo dalla corrente di rete a 50Hz e la raddrizza per convertirla in corrente continua. I vantaggi di questa moderna tipologia di alimentazione sono il costo ridotto, il basso peso e le dimensioni contenute. Gli svantaggi, invece, sono che questa costante commutazione accesospento provoca delle spurie che si ritrovano su tutta la catena audio attraverso le altre alimentazioni. Inoltre, il raddrizzamento non potrà essere completamente lineare poiché, a causa degli spike del prelievo digitale, viene ulteriormente aumentata la non linearità, che inevitabilmente viene trasferita al segnale audio. Tutto questo porta al parziale degrado del suono, condizione che risulta facilmente udibile passando dall’alimentazione digitale a quella analogica. L’app. della Apple usata come player è XBMC Commander che consente di visualizzate tutte le copertine dei dischi contenuti nel nostro HD, al posto delle normali cartelle. Cliccando poi sulla singola copertina, XBMC è in grado di ingrandirla per permetterne la visualizzazione accurata. Interface Cable Digital: è il cavo digitale consigliato per il collegamento via SPDIF, tra Interface e convertitore. Questo cavo non ha materiali plastici (PVC, Silicone, Polipropilene) a contatto con il conduttore in rame purissimo, essendo l’isolante composto esclusivamente da fibra naturale. Questa costruzione elimina qualunque produzione di micro magnetizzazione o elettricità statica che si possa formare con il contatto tra isolante e conduttore. Inoltre, ha più strati di materiale semi-conduttore e isolante per proteggere il segnale da interferenze elettromagnetiche esterne. La schermatura più esterna è realizzata con una lamina solida di rame puro. Interface Cable USB: è il cavo di collegamento tra le periferiche esterne dotate di interfaccia USB (Hard Disc, SSD, ecc.). È stato costruito usando molti degli accorgimenti adottati per l’Interface Cable Digital. Il perché sembra attribuibile al fatto che la meccanica, per quanto faccia, legge al volo, e quindi, qualora il famigerato circuito di correzione degli errori entrasse spesso in funzione (e ci entra Il retro degli apparecchi mostra l’alimentazione analogica Power Store con le sue due uscite, una per alimentare l’Interface (visibile in foto) e una per alimentare un HD esterno (non visibile in foto). Sono inoltre visibili, sul retro dell’Interface, le tre connessioni digitali (una, quella più in basso, per far arrivare il segnale, tramite cavo digitale, al DAC; le altre due, collocate superiormente, per fare le commutazioni con un lettore CD). Sulla sinistra della macchina sono visibili ben 6 ingressi USB per più HD esterni oltre ad un’uscita HDMI per utilizzi video. 84 FDS 186 • INFO HI-END® spessissimo) avremmo per forza di cose una resa inferiore a quella del medesimo CD rippato (letto cioè alla velocità che serve e per quante volte serve sino ad arrivare alla precisione assoluta definita bit perfect). Il miglioramento è in termini di maggiore ariosità, superiore musicalità, più generale raffinatezza, basso meglio articolato e alto meno digitale. Queste affermazioni sono il portato di una serie interminabile di prove svolte nella sala d’ascolto della nostra rivista, quindi le ritengo pressoché inconfutabili. Se a tutto ciò aggiungiamo il fatto che l’Interface innalza in automatico il livello della frequenza di campionamento, producendo un ulteriore sensibile miglioramento in quei parametri di immediata percepibilità quali un maggiore scolpimento dei soggetti tridimensionali, una maggiore precisione, un senso del ritmo accresciuto e una ricostruzione spaziale pazzesca abbiamo un quadro superlativo, specialmente considerando il costo, alto ma certamente lontano dagli eccessi cui siamo tutti, ahinoi, ormai abituati. È la naturalezza a farla da padrona in un contesto di grande ariosità e pulizia sonora. Ovviamente il discorso cambia ancora e in maniera significativa qualora questa macchina venga nutrita con file ad alta risoluzione. Qui entriamo nel regno dell’alta definizione e vi posso garantire che questo termine è davvero il più appropriato. Discernere meglio quello che prima, nell’ascolto a 16 bit e 44 kHz, sembrava un tipico rumore di fondo presente in una registrazione di un quartetto di musica sacra all’interno di una chiesa al punto di capire inequivocabilmente che trattasi di rumori del traffico prodotti fuori dalla chiesa è un qualcosa che non può lasciare meno che basiti. I pizzicati, i rullanti, la microdinamica in genere sono così netti, precisi, stentorei e a fuoco che è impossibile non coinvolgersi maledettamente nell’ascolto. Le voci appaiono soffiate, cariche di informazioni tonali, dotate di una presenza assolutamente ingannevole (e noi vogliamo a tutti i costi essere ingannati dal nostro sistema audio). Il controllo sul basso, la sua estensione e l’aumentata intelligibilità di qualsiasi nota davvero grave renderebbero possibile riscrivere la partitura di contrabbasso seduti sul divano (a esserne capaci). In ultimo la ricostruzione spaziale. È come accendere degli immaginari tweeter posteriori, o meglio ancora, dei discreti canali surround tale e tanta è la sensazione di essere immersi in una bolla sonora calda, gentile, avvolgente eppure precisa, controllata e luminosa come non mai. Ecco, è questo che ci può dare l’alta definizione: un’incredibile dose di dettaglio, presenza, corposità, informazioni ambientali e una messa a fuoco generale che, ripeto, lascia interdetti. Certamente, anche se può sembrare una banalità, è bene ricordare che, anche nel caso dell’alta definizione, dovremo preoccuparci di quanto è presente nella registrazione musicale perché se il messaggio ivi contenuto non è di grande qualità, si assiste comunque a una prestazione scialba e poco coinvolgente. Quindi non basta procurarsi addirittura dei master. Se il tecnico del suono non sa fare il proprio mestiere non c’è file a 384 kHz che tenga! La schermata dell’applicazione Apple che gestisce l’Interface. CONCLUSIONI Il piacere di scorrere velocemente centinaia di album, migliaia di brani, con un semplice tocco dello schermo del mio iPad è qualcosa a cui ci si abitua in fretta. Ascoltare con questa immane comodità alcuni dei brani meglio incisi della storia resi a definizione altissima, è invece una vera e propria droga. Per tutti quelli che come il sottoscritto col PC a malapena riescono a navigare e a scrivere un documento in word, macchine come questo Interface possono dischiudere un mondo che, davvero, rappresenta il paradiso audiofilo. Complimenti quindi a Massimo Piantini e al suo staff per aver creato un oggetto che, ne sono certo, incontrerà il favore di moltissimi appassionati. E al diavolo il PC! INFORMAZIONI L’Interface Reference nella sala d’ascolto redazionale. INTERFACE REFERENCE Tipo: Meccanica Hi End di lettura per file Prezzo IVA inclusa: euro 3.600,00 INTERFACE STANDARD Tipo: Meccanica di lettura per file Prezzo IVA inclusa: euro 1.900,00 POWER STORE Tipo: Alimentazione Analogica dedicata Prezzo IVA inclusa: euro 1.600,00 INTERFACE CABLE DIGITAL Tipo: Cavo digitale da 75 ohm Prezzo IVA inclusa: euro 550,00 INTERFACE CABLE USB 1 Tipo: Cavo USB cm 50 Prezzo IVA inclusa: euro 125,00 INTERFACE CABLE USB 2 Tipo: Cavo USB cm 50 Prezzo IVA inclusa: euro 250,00 INTERFACE CABLE USB 3 Tipo: Cavo USB cm 50 Prezzo IVA inclusa: euro 360,00 Distributore: Sophos Hi-End Tel. 0761 37.91.28 - Web: www.sophoshiend.com