capitolo 12:francia e inghilterra,assolutismi,rivolte e rivoluzioni. 1

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capitolo 12:francia e inghilterra,assolutismi,rivolte e rivoluzioni. 1
CAPITOLO 12:FRANCIA E INGHILTERRA,ASSOLUTISMI,RIVOLTE E
RIVOLUZIONI.
1)UNO STATO DA RICOSTRUIRE :LA FRANCIA DA ENRICO IV A
RICHELIEU
Dal 1598 enrico IV decise di far fronte in francia a quelli che erano i
problemi sorti in seguito alle guerre di religione che avevano portato
disordine e difficoltà.perciò decise di dare avvio a un processo di
ricostruzione dello stato francese che avrebbe sanato i problemi più
evidenti quali la crescita del debito pubblico e dell’inflazione e per quanto
riguardava l’economia il problema dell’agricoltura per le guerre e
l’abbandono dei villaggi da parte dei contadini e del commercio.per
risolvere questi problemi il re chiamò al suo fianco maximilien de bethune
duca di sully il quale in poco tempo sanò la situazione in modo efficace
facendo rientrare nella corona le terre precedentemente vendute
,riordinando il bilancio statale e riducendo drasticamente il debito
pubblico.io ricorso all’alienazione delle cariche pubbliche rafforzò il
potere di magistrati e consiglieri che consideravano l’ufficio rivestito come
una proprietà privata ,commerciabile e trasmissibile per eredità.ebbe
però l’effetto di legare questi ceti al destino della monarchia soprattutto in
seguito alla paulette,tassa regia in cambio della quale la corona consentì ai
giudici di trasformare in patrimoni privati i loro uffici da quel momento
ereditari e inalienabili.vi fu anche un’opera di sostegno dell’economia
tramite l’alleggerimento della taille(tassa su beni immobili)per quanto
riguardava l’agricoltura e tramite la creazione di manifatture protette dal
sovrano.sotto enrico IV assistiamo in Inghilterra alla diffusione del
mercantilismo ,termine derivante dalla parola “sistema
mercantile”utilizzata dall’economista smith .il mercantilismo è un insieme
di teorie cinque-secentesche per cui la volontà di accrescere la ricchezza
nazionale dipendeva essenzialmente dalla crescita delle riserve
monetarie.venivano incrementate le esportazioni e veniva incentivata la
produzione di merce locale.i governi assumevano allora il ruolo di
promotori di tale teoria.in seguito alla sua diffusione di stato in stato il
termine mercantilismo assunse il significato di relazione tra la potenza di
uno stato e la relativa ricchezza e,poiché non era stata definitala ricchezza
solo come economica i modi per raggiungerla vennero intesi come legati
alla politica portando alla diffusione di politiche ispirate al nazionalismo
economico che portarono alla convinzione che dovesse essere lo stato a
controllare l’economia.soprattutto in Inghilterra si diffuse il mercantilismo
e importante fu la teoria di thomas mun dirigente della compagnia inglese
delle indie che sosteneva la necessità ,al fine di aumentare la ricchezza,di
vendere agli stranieri + di quanto gli inglesi consumavano dei loro
prodotti.i mercantilisti dunque facevano sempre una proporzione tra la
quantità da vendere e riserva che sarebbe servita ad accrescere
soprattutto militarmente la nazione.venivano cos’ sostenute le esportazioni
così come le manifatture e qualunque attività commerciale che producesse
per esportare.il concetto base che faceva da architrave al mercantilismo
era quello della ricchezza reale prodotta da un paese di cui
l’accumulazione monetaria era solo un sintomo e insieme un obbiettivo
connesso alle esigenze politico-strategiche di uno stato che volesse
davvero essere una grande potenza.come in Inghilterra dunque anche in
francia si svilupparono teorie mercantilistiche perlopiù ad opera di tre
economisti:
jean bodin che sosteneva la necessità di incoraggiare le esportazioni
piuttosto che le importazioni ponendo su di esse una tassazione.
De laffemmas che si attivò per mettere in atto le idee di bodin soprattutto
per quanto riguardava la realizzazione di una regolamentazione delle
industrie.
De monchrestien con il quale si ebbe il vero salto di qualità poiché egli
individuò l’importanza di procurarsi dalle colonie e non dai paesi stranieri
le materie prime e poi di creare commerci tra madrepatria e colonie in
modo da porre le basi per lo sviluppo industriale.non solo problemi di
natura economica assillavano la francia.emersero infatti anche poroblemi
di natura politica poiché la monarchia sembrava essere molto debole e
incapace di controllare il territorio nazionale,i ceti sociali ecc che in
seguito al venire meno della monarchia avevano visto maggiori
indipendenze soprattutto per quanto riguardava il clero.altro problema era
l’autonomia degli ugonotti che con l’editto di nantes avevano avuto
maggiori libertò e soprattutto erano stanziati vicino al costante pericolo
asburgico.l’editto di nantes era considerata una tregua provvisoria da
parte dei cattolici intransigenti ,i cosiddetti devots che diffondevano la loro
idea di portare al cattolicesimo la francia anche attraverso l’allineamento
della politica estera francese con quella della soagna cattolica e
dell’austria.la riammissione dei gesuiti in francia poi aveva portato a
maggior diffusione del cattolicesimo anche attraverso l’istituzione di
collegi e scuole.nacuqero poi organizzazioni tra le quali la + importante
era la compagnia del santo sacramento fondata circa nel 1630.benchè gli
ultimi anni di regno di enrico IV portarono a un periodo di risollevazione
compreso tra le guerre di religione e poi la futura guerra dei trent’anni,le
tensioni interne non mancarono soprattutto quando enrico IV decise di
condurre una politica estera antiasburgica e antifrancese affianco a
Inghilterra,olanda e principi tedeschi.per colpa però di un fanatico
cattolico enrico IV mor’ nel 1610.la conseguenza maggiore fu che la francia
dovette ritirarsi dal ruolo da protagonista della scena europeae
impegnarsi nella ricostituzione politica e religiosa che rafforzasse anche
l’assolutismo.intanto l’assunzione della reggenza in nome di luigi XIII da
parte della madre maria de medici comportò un mutamento di strategia
politica soprattutto nei confronti della spagna alla quale la francia si unì
tramite il trattato di fontainebleu che prevedeva un’alleanza difenziva
decennale contro ricolte interne e attacchi esterni e stabiliva un duplice
matrimonio tra luigi XIII e anna d’austria e d elisabetta sorella di luigi con
il futuro filippo IV.i rpimi anni di reggenza di maria de medici non furono
facili.subito inftt la grande nobiltà francese era insorta con a capo enrico II
il quale convocò poi gli ugonotti per cercare di evitare il matrimonio
spagnolo e accedere al trono francese.maria de medici cercò allora di
tamponare la situazione tramite la convocazione degli stati generali nel
1615,ultima convocazione prima del 1789.si capì allora che difficile era
giungere ad un punto di incontro poiché il clero voleva l’applicazione dei
decreti tridentini,la nobiltà l’abolizione della paulette perché che aveva
bloccato l’accesso agli uffici ai nobili meno ricchi e l’abolizione della
paulette era sostenuta anche dal terzo stato i cui rappresentanti
contemporaneamente procedettero con la richiesta di evitare che l’autorità
pontificia penetrasse nel potere regio in nome della libertà della chiesa
gallicana.la convocazione degli stati generali allora non portò a nessuna
conclusione se non alla prima comparsa dell’allora vescovo e futuro
cardinale Richelieu il quale sostenne tutto il contrario di ciò che in realtà
attuò dichiarando di approvare il programma filo spagnolo di maria de
medici.quando il principe di condè enrico II si mise a capo di una nuova
rivolta emerse la forza della nobiltà francese,fortemente opposta alla
politica filo spagnola.il che portò poi il Richelieu a cercare di
riappacificare i rapporti tra enrico II e maria de medici.vi fu allora una
nuova rivolta che una volta sedata vide l’uccisione per ordine di luigi XIII
di concino concini consigliere della madre e la rilegazione del Richelieu
ad avignone con l’accusa di aver tramato con maria de medici contro il re
fanciullo.il voler sempre di più allontanare la madre dalla politica portò
luigi XIII a voler affrontare militarmente i rivoltosi che battè e poi a voler
imporre anche con la forza il cattolicesimo a bearn una regione della
francia che sarebbe stata in seguito annessa.ma la notizia della volontà del
re di imporre il cattolicesimo in quella zona provocò la reazione
protestante che allora rischiò di far sfociare d nuovo nelle guerre di
religione ma soprattutto di immobilizzare nuovamente la francia.seguì poi
una guerra tra ugonotti e francesi che vide la provvisoria soluzione della
pace di Montpellier con la quale il re avrebbe mantenuto l’autonomia di
un’ottantina di piazze ugonotte.tornato Richelieu nel 1624 ed eletto capo
del consiglio di stato egli trovò davanti a se una situazione del tutto
complessa che necessitava di un rafforzamento della monarchia al fine di
ristabilire l’ordine.sul piano ecclesiastico Richelieu cercò di mantenere un
certo equilibrio non assecondando il separatismo religioso degli ugonotti
né il fanatismo di alcuni cattolici ma da una parte favorì le spinte
disciplinari della controriforma e dall’altra operò in contrasto con il partito
dei devots.in questa politica di risanamento,di ordine e di ricostruzione
Richelieu si identificò con il partito dei bons francais i quali vedevano
prevalere gli interessi nazionali della corona su quelli internazionali del
cattolicesimo.egli aderì a questo partito dei bons francais anche perché le
loro idee sembravano poter ristabilire l’ordine e la tranquillità di cui si
aveva bisogno.non venne poi abolita la paulette perché il sistema della
ereditarietà delle cariche favoriva la sicurezza politica del paese.richelieu
era inoltre convinto della necessità di creare un po’ di disordine al fine di
mantenere l’ordine dunque concedere qualcosa in cambio della
tranquillità.il consolidamento dell’autorità regia e l’ascesa della francia a
potenza europea erano entrambe di primaria importanza per Richelieu e
ciò emerse durante l’occupazione spagnola della Valtellina.ma la rivolta
ugonotta interna alla francia diede aiuto alla spagna mentre impedì alla
francia di aiutare l’olanda nella resistenza spagnola.richelieu capì allora la
necessità di eliminare definitivamente gli ugonotti e lo fece attaccando la
città punto di riferimento degli ugonotti stessi ovvero la rochelle.nel 1627
inicò questo lungo assedio che vide la vittoria francese e la restituzione
delle chiese ai cattolici da parte degli ugonotti.il 28 giungo 1629 si
chiudevano definitivamente le guerre di religione con la pace di alès
sopprimendo i diritti ai calvinisti pur garantendo la libertà di
culto.richelieu sconfitti ora gli ugonotti mirava però al raggiungimento del
loro consenso politico ma proprio la mancata imposizione di un’unica fede
fece di Richelieu sempre più il distaccato dai devots che invece volevano
diffondere il cattolicesimo e uniformare la religione.iniziava ora a
delinearsi una ferma opposizione alla politica di Richelieu soprattutto da
parte del parlamento che aveva ora anche assunto la funzione di custode
privilegiato dei diritti dei sudditi.negli anni 1629.1630 la francia attraversò
un difficile periodo permeato di carestie,peste ecc di cui approfittarono i
devots per ribellarsi alle intenzioni di Richelieu ,guidati dapprima da
berulle e poi da marillac il quale sosteneva la necessità di annientare gli
ugonotti,allearsi con la spagna e la chiesa di roma e di disimpegnarsi sul
fronte internazionale antiasburgico.il tutto accompagnato da
un’alleggerimento della pressione fiscale che gravava ora più che mai con
il sopraggiungere di carestie e peste.a opporsi anche a Richelieu e
soprattutto a luigi XIII furono maria de medici,il fratello del re gaetano
d’orleans e marillac che spesso tramarono a corte a discapito del re il
quale,con la famosa giornata degli inganni,agì allontanando da se tutti i
familiari e ribadendo la propria fiducia a Richelieu che lo affiancò ora in
continuazione.fu una svolta politica che ebbe ripercussioni anche sulla
guerra dei trent’anni poiché finalmente la francia entrava direttamente in
guerra.a preoccupare ora la corona era essenzialmente l’agitazione
popolare dovuta al periodo difficile di crisi e alla dura imposizione fiscale
che ricadeva sui ceti più bassi e soprattutto non permetteva + a questi di
versare le somme.la corona invece era costretta a indebitamenti ecc.a
peggiorare la situazione fu poi l’eliminazione di alcune esenzioni e
privilegi fiscali che portò a grandi risentimenti.a causa della fame ,della
paura e della crisi in generale si manifestarono rivolte popolari nei
confronti del centralismo regio soprattutto da parte di coloro che en erano
maggiormente colpiti.finchè le rivolte popolari erano controllate dai
parlamenti la situazione non era molto grave ma quando a capo di essi si
ponevano i contadini incitati dai parroci la situazione degenerava anche
per la paura di altre imposte fiscali.le rivolte non furono però di grande
entità anche per la mancanza di un programma di riforme e perché prive
di coordinamento.la più importante fu in normandia ad opera degli
scalzi(nu pieds)che a causa delle imposizioni fiscali,della crisi agricola ecc
si unirono ai magistrati e ai signori.ma a causa della cattiva organizzazione
le rivolte vennero represse e sedate e nessuna riuscì ad impedire il
processo di rafforzamento dell’assolutismo.dla 1642 i compiti di controllo
delle finanze vennero assegnato da governo agli intendenti ,agenti
interamente sottoposti allo stato revocabili in ogni momento che
rappresentavano su tutto il territorio nazionale la volontà del sovrano.
2)IL GOVERNO DEL CARDINALE MAZZARINO E LA FRONDA
Alla morte del cardinale Richelieu nel 1642 e a quella di luigi XIII l’anno
dopo la francia sembrava essere rafforzata nell’assolutismo ma ancora nel
pieno degli sforzi contro l’austria.la moglie del sovrano defunto anna
d’austria proseguì allora nell’azione portata avanti dal marito e dal
Richelieu mentre intanto veniva affiancata dalla figura del cardinale giulio
mazzarino consumato diplomatico pontificio che proseguì l’aspra politica
fiscale del suo predecessore mentre continuavano le rivolte nelle
campagne.un rischio + grave venne da altri settori della società
francese.c’era infatti un crescente disagio nella convocazione degli stati
generali,nell’ascesa degli intendenti,nel pagamento degli stipendi ai
propri funzionari .tutto si aggravò quando il sovraintendente alle finanze
prese dei provvedimenti diretti a colpire principalmente i privilegi della
capitale che portarono alla reazione del parlamento appoggiato dal
popolo quando la corte decise di sospendere il pagamento degli stipendi
dei consiglieri delle corti sovrane mentre intanto mazzarino collezionava
diversi insuccessi alla pace di westfalia conclusa tra le maggiori potenze
europee nonostante l’opposizione della francia che voleva continuare la
guerra con la spagna.dal 1648 al 1653 la francia fu protagonista di una
delle più grandi rivolte per dimensioni,conseguenze ed estensione detta
della fronda e portata avanti dai parlamentari di parigi ,dalla camera dei
conti e dai consiglieri della cours des aides che costrinsero anche
mazzarino ad accettare un programma che avrebbe annullato tutti i
provvedimenti presi in seguito al rafforzamento della monarchia negli
ultimi 20 anni.veniva dunque abolito tutto .mazzarino riuscì a domare la
rivolta tramite un esercito comandato da luigi di borbone principe di
condè colui che aveva reso possibile il successo francese nella guerra dei
trent’anni.conclusasi nel 1649 al fronda dei parlamentari iniziò poi quella
dei principi ancora + grave perché riaccendeva le spinte indipendentiste
della nobiltà di sangue affiancata dai parlamentari e degli officers e avente
a capo luigi II di borbone alleatosi con gastone d’orleans.mazzarino
intanto si rifugiava in terra tedesca.da una parte però ci fu un
atteggiamento autoritario da parte di condè e da parte dei parlamentari vi
furono rivendicazioni per quanto riguardava il legittimismo
monarchico.venne però nascendo una fazione contraria alle fronde e anzi
favorevole ad un risolleva mento della corona che vide aiuti offerti ad anna
d’austria che potè così ritornare a parigi nel 1652 con il piccolo luigi
XIV ,mentre l’anno seguente giungeva anche il cardinale mazzarino il
quale in seguito alla pace del 1653 divenne arbitro della politica francese.
3)GLI STUART IN INGHILTERRA
Molto più che in francia assolutismo incontrò in Inghilterra degli ostacoli
maggiori che portarono alla prima grande rivoluzione europea il cui esito
fu quello di instaurare un regime che prende il nome di monarchia
costituzionale.le complesse ragioni politiche,economiche e religiose
portarono a uno scontro tra re e parlamento.l’equlibrio in realtà venne a
mancare nel momento in cui morta elisabetta si estingueva la dinastia dei
tudor e dunque la corona passava a giacomo VI figlio di maria stuart,re
scozzese,che assumeva il nome di giacomo I.in questi mondo
irlanda,Inghilterra e scozia poterono unirsi nonostante il permanere di
caratteristiche diverse in base a religione,usi costumi ecc.in quanto a
religione in Inghilterra vi era l’anglicanesimo,in scozia il
presbiterianesimo e in irlanda il cattolicesimo.intanto in irlanda e in scozia
si avvertiva questa posizione antinglese.giacomo I allora procedette sia in
irlanda che in scozia tramire misure restrittive e in alcuni casi anche
tramite l’assorbimento di irlandesi all’inghilterra.vennero prese misure
anticattoliche quali l’espulsione dei gesuiti ecc.in scozia in particolar
modo giacomo I cercò di contrastare la kirk riducendola sotto il proprio
controllo e non sempre riuscendovi.fu così che la chiesa scozzese si
riattribuì la possibilità di nominare i vescovi e giacomo I condusse allora
una politica estera filo inglese per cercare di riavere il diritto sovrano di
nominare i vescovi.cosa che poi ottenne.tuttavia la convinzione di giacomo
i della chiesa anglicana su tutto delineava la propria natura assolutistica
pur cresciuto come la madre con gli insegnamenti dell’umanista
buchanan.tuttavia giacomo i imbevuto di insegnamenti teologici scrisse
un’opera il basilico doron ovvero il dono del re all’interno della quale
sosteneva un’integrale assolutismo dei re che erano insieme capi dello
stato e della chiesa e in un’altra opera intitolata la vera legge delle libere
monarchie sosteneva invece la superiorità del monarca rispetto alle leggi
il che andava a scontrarsi con l’importanza che da sempre l’inghilterra
aveva dato alla collaborazione tra re e parlamento unito allo spirito
antiscozzese già diffuso.ad avere un ruolo centrale in questa opposizione
furono i puritani i quali sostenevano la necessità di distinguere lo stato
dalla chiesa e la libertà della coscienza religiosa.ciò che però
maggiormente sostenevano era che l’ossequio al diritto divino del potere
monarchico doveva essere subordinato al rispetto delle proprie
convinzioni religiose.così i puritani iniziarono ad essere un pericolo per la
corona che vedeva anche sostenute da questi le idee antistuardiste di john
pym.questi sosteneva la necessità degli organi governanti di trovare un
accordo agendo per il bene comune e soprattutto sottolineava la paura
verso i cambiamento mostrata dall’inghilterra e l’incapacità della corona
di trovare un accordo con il parlamento che le permettesse di avere
consensi.le prime difficoltà ci furono soprattutto in ambito finanziario
poiché cresciuta era l’inflazione e molte erano state le spese di guerra.il
deficit del bilancio aumentò sotto giacomo I e soprattutto egli ricorse ad
indebitarsi anche per questioni ordinarie e non solo straordinarie e rare
come accadeva con elisabetta.giacomo i fu costretto a rivolgersi dunque al
parlamento per far fronte a queste spese appunto perché le uscite sotto di
lui erano aumentate in modo assurdo.egli prese inoltre l’iniziativa di
convocare ad Hampton court una assemblea religiosa in cui vennero
raccolte nella millenary petition ovvero petizione dei mille le sollecitazioni
dei puritani.la petizione stabiliva maggiori provvedimenti a livello
anticattolico e soprattutto maggiore uniformità dottrinale della chiesa
anglicana.molti sperarono nella conversione del re al cattolicesimo
facendosi ingannare dall’incontro che giacomo I ebbe con la santa sede
per il riconoscimento della legittimità del suo regno.la disillusione dei
cattolici britannici li portò a chiedere aiuto alla spagna con la quale però
lo stesso giacomo I aveva concluso la pace dopo l’attacco all’invincibile
armada.così nel 1605 accadde la congiura delle polveri che vide i cattolici
intenzionati a far saltare il parlamento nel corso di una seduta a cui
partecipava anche il re.la congiura fu sventata e dunque nulla si fece.in
quella seduta stavano intanto emergendo le difficoltà tra parlamento e
sovrano poiché questo era accusato di voler dare origine a un potere tutto
suo che lo avrebbe portato ad escludere il parlamento stesso.l’accordo tra
corona e parlamento veniva fortemente difeso dai parlamentari stessi i
quali sottolineavano anche l’impossibilità da parte di un potere di
sovrastare l’altro.e ciò veniva ribadito anche da Edward coke il quale
sosteneva che il declino dell’istituzione parlamentare andava attribuito al
re giacomo I fautore di crisi sia in campo ecclesiastico che in campo
finanziario.in campo ecclesiastico il parlamento chiedeva di poter varare e
approvare i provvedimenti presi dal vescovo di Canterbury mentre sul
piano finanziario si lamentava delle continue richieste da parte del
re.l’impossibilità dunque del re di rivolgersi ancora una volta al
parlamento per ricevere aiuti finanziari aveva portato questo a ricorrere
all’esazione dei dazi,a prestiti,a far persistere imposte impopolari che
portarono tutte al crescere ancora di più della tensione culminata con il
rifiuto da parte del parlamento di approvare il grande contratto con cui
veniva data una concessione annua al re che in cambio avrebbe ritirato le
imposizioni fiscali più impopolari.peggiorò dunque la situazione almeno
fino al 1615 quando venne posto nella direzione del governo george
villiers il quale dovette affrontare la complessa situazione della guerra dei
trent’anni.tutti gli altri stati partecipanti si aspettavano un’entrata in guerra
dell’inghilterra a discapito dell’austria ma ciò non avvenne anche perché
giacomo I volle mantenere l’accordo stabilito nel 1604 con la spagna e
perché il parlamento temeva che la guerra sarebbe stata gestita
interamente dal villiers.così giacomo I combinò un matrimonio tra il figlio
carlo e la figlia del re di spagna ,progetto che però non andò a buon fine e
anzi riaprì le ostilità inglesi contro gli asburgo.per combattere contro i
cattolici però servivano gli aiuti del parlamento che alla fine li concesse
riuscendo però ad ottenere in cambio il principio della responsabilità dei
rappresentanti del governo di fronte all’assemblea.la situazione non cambi
con la morte di giacomo I e l’ascesa al trono del figlio carlo I il quale era
convinto come il padre dell’intangibilità del suo potere.i contrasti
finanziari rimasero e anche e soprattutto quelli politici a causa
dell’acutizzarsi della presenza arminiana all’interno della chiesa anglicana
che rischiava di reintrodurre in questa elementi di stampo cattolico.si era
sviluppata molto la presenza arminiana dunque che vedeva il suo
maggiore esponente nel vescovo neile il quale aveva addirittura preteso la
confessione prima della comunione e sotto carlo I l’arminianesimo aveva
cominciato ad ottenere sempre + privilegi tanto da allarmare i puritani
della camera dei comuni.il parlamento sostenne allora che in Inghilterra
non vi fosse posto per due religioni e al rifiuto di alcuni parlamentari di
sottoscrivere un ennesimo prestito al re molti furono gli arresti.allora il
parlamento presentò una petition of rights nella quale chiedeva al sovrano
di rispettare le leggi respingendo come illegali i metodi di tassazione non
autorizzati e gli arresti arbitrari.il re accettò ma continuò ad arrestare
secondo la propria volontà e la situazione sembrò migliorare con la
cacciata del velliers e l’arrivo di wentworth il quale cercò di conciliare il
parlamento e la corona.ma la situazione internazionale vedeva l’inghilterra
non + protagonista da allora di interventi sulla scena europea.intanto i
problemi finanziari si univano a quelli religiosi e se il re avesse voluto
ulteriori aiuti economici avrebbe dovuto smettere di sostenere
l’arminianesimo.riesplosero allora le dispute e le controversie.il re iniziò a
comportarsi da vero e proprio tiranno e ad emergere fu anche il problema
della scozia lamentatasi di trovarsi isolata dall’inghilterra.forte fu la
tensione e forte l’opposizione scozzese che portò carlo I nel 1640 a
convocare nuovamente il parlamento.
4)GUERRA CIVILE,RIVOLUZIONE E REGICIDIO
Riunito nel 1640 il parlamento breve veniva sciolto dopo pochi giorni
essendosi rifiutato di concedere finanziamenti al re per combattere contro
la scozia.fu così che carlo I decise di imporre l’arminianesimo come unica
dottrina da introdurre nella chiesa anglicana mentre raggruppava pochi
uomini che avrebbero formato delle truppe contro la scozia.gli scozzesi
intanto invadevano il territorio inglese ed erano intenzionati a muovere
verso londra senza dare tregua agli inglesi.pressato dalle urgenze
finanziarie allora carlo I decise di convocare un parlamento lungo così
chiamato perché convocato dal 1640 al 1653 che vedeva i rappresentanti
delle due camere uniti contro lo stuart e disposti ad un’alleanza con la
scozia al fine di sentirsi maggiormente protetti da questa presenza.il
parlamento ottenne allora la rimozione dei vescovi,la convocazione del
parlamento stesso ogni tre anni con il divieto di sciogliere le due camere
entro i primi 50 giorni di attività e con il divieto al re di sciogliere le
camere stesse.veniva vietato ai tribunali ecclesiastici di far ricorso a pene
corporali o a multe ,veniva proclamata la libertà di stampa.il parlamento
impose inoltre al re di non poter nominare ministri e consiglieri senza
prima il consenso del parlamento.il re si recò allora in scozia alleandosi
con questa a discapito del parlamento non riuscendo però a sottomettere i
parlamentari una volta rientrato in Inghilterra.intanto emergeva anche il
problema dell’irlanda nel cui territorio era scoppiata una rivolta cattolica
che aveva visto carlo I impossibilitato a intervenire per la mancanza di aiuti
finanziari da parte del parlamento.allora carlo i agì nei confronti del
parlamento facendo arrestare 5 deputati e provocando la reazione di
questo e dei londinesi che lo sostenevano tanto da essere cacciato da
londra nel 42,mentre intanto il parlamento decideva di controllare
l’esercito togliendo questo potere al re.cominciava dunque una lunga
guerra civile che sostanzialmente non vedeva all’interno degli
schieramenti opposti grandi divisioni interne.possiamo dire che bene o
male un po’ tutti i ceti parteciparono alla guerra e che gli episcopalisti e i
puritani sostennero il parlamento a differenza dei cattolici che sostennero
il re.il parlamento non era intenzionato neanche ad andare oltre la
dichiarazione di guerra nei confronti del re e a questo fu spinto
essenzialmente dai puritani mentre l’intento parlamentare era quello di
giungere ad una riconciliazione tra re e parlamento e dunque non di
eliminare il re.il crescente timore dei puritani moderati di un risvolto nel
parlamento che sarebbe stato più pericoloso di quello del re portò a
divisioni interne al parlamento stesso.da una parte i presbiteriani che
vedevano una chiesa nazionale e gli indipendenti che vedevano una chiesa
formata solo dagli eletti dove ognuno sarebbe stato libero di riunirsi in
congregazioni.a fare da mediatore fu allora un assembramento di centro
guidato da pym che vide anche aiuti richiesti alla scozia tramite l’accordo
di Edimburgo che vedeva anche la riforma della chiesa anglicana su
esempio scozzese.questo provocò la reazione dei puritani mentre intanto
carlo i giungeva ad accordi con l’irlanda.le sorti della guerra sembrarono
andare a favore del parlamento e le truppe parlamentari e scozzese
distrussero quelle regie a marston moore nel 1644.per la prima volta in
questa battaglia emerse oliver cromwell già parlamentare mentre
un’assemblea religiosa si riuniva a Westminster dal 1643 al 1648 e che vide
la partecipazione di 121 ecclesiastici,10 lords e 20 deputati della camera
dei comuni che emanarono una nuova confessione di fede già pronta nel
1646 ed approvata dal parlamento in seguito.questa assunse toni
decisamente calvinisti e non riconobbe alcuna autonomia alle chiese locali
ponendo una struttura piramidale.la situazione di libertà e di non
conformismo cattolico portò alla formazione tra il 1643 e gli anni 50 di
sette religiose ognuna con il proprio tipo di interpretazione,c’erano i
ranters ovvero predicatori esaltati che consideravano non peccati quelli
della carne.c’erano poi quelli di ispirazione millenaristica che
prospettavano l’arrivo di una palingenesi e di età messianiche.c’erano poi
quelli guidati dal sarto muggleton il quale sosteneva di essere uno dei due
messaggeri annunciati dall’apocalisse che avrebbe giudicato chi salvare e
chi no.c’erano poi i quinto monarchisti guidati da feake ed harrison che
sostenevano che le imprese della guerra avrebbero portato a una quinta
monarchia dove i santi avrebbero regnato per mille anni e si sarebbe
avverata la giustizia terrena e Cristo sarebbe ritornato.quella che ebbe
però maggior successo fu quella dei quaccheri guidati da fox il quale
sosteneva tesi contrarie al predestinazionismo,alla istituzionalizzazione
ecclesiastica ,ai riti liturgici e ad ogni gerarchia clericale.le dottrine di
queste sette prendevano spunto dalle idee dei puritani che sostenevano la
presenza di eletti ecc e che vennero visti dai millenaristi come coloro che
accedevano al potere politico anch’esso dunque dipendente dalla
santità.queste sette e convinzioni erano perlopiù diffuse tra i bassi ceti
della popolazione e diedero origine a una sovversione rivoluzionaria in cui
si sosteneva che Cristo fosse contrario alla monarchia e all’aristocrazia.lo
stesso parlamento si fece conquistare da queste sette e dalla loro
predicazione mentre intanto le truppe vevivano comandate da cromwell
che aveva dato loro il nome di ironsides ovvero fianchi di ferro.i soldati
erano oggetto di indottrinamento politico e religioso che li rendeva
fortemente motivati e disciplinati.diedero prova della loro forza nel 1645
sconfiggendo a naseby l’esercito di carlo I.cromwell stesso non era
favorevole al diffondersi di queste sette ma sosteneva comunque di non
poter fare a meno della presenza di soldati così religiosi e motivati.e
anch’egli sosteneva di essere uno strumento di Dio.nelle sue truppe
iniziarono sempre più a diffondersi dunque le idee dei levellers ovvero
livellatori che non rappresentavano un vero e proprio raggruppamento
religioso bensì un più forte raggruppamento politico e sostenevano la
necessità di dare origine a una democrazia in cui i veri detentori del
potere fossero i cittadini che avrebbero delegato l’esercizio del potere
stesso ai governanti.venne allora abolita la base censitaria per le elezioni
parlamentari,a tutti venne esteso il diritto al voto,la libertà di stampa e di
coscienza vennero concesse.a far parte di questo gruppo erano perlopiù
proprietari terrieri e commercianti e non lavoratori e poveri ancora
incapaci di trovare una propria ideologia politica.essi chiedevano anche il
libeor commercio,l’abolizione della tassa gravante sui ceti dei piccoli
commercianti e la riduzione del tasso di interesse al 6%.si sviluppò anche
il movimento dei diggers ovvero zappatori che chiedevano l’abolizione
della proprietà privata e l’uguaglianza economica ed erano guidati da
winstanley ,un ardente apostolo.la svolta si ebbe nel 1646-47 quando nella
nuova formazione del parlamento vi erano presbiteriani e puritani
indipendenti mentre questi erano affiancati da un consiglio generale
composto da soldati e delegati da ogni reggimento.le truppe iniziarono
allora ad eleggere i propri rappresentanti,gli agitators(agitatori ovvero
agenti)che erano perlopiù settari estremisti.a tale comportamento il
parlamento rispose tramite lo scioglimento delle milizie e questo portò gli
agitators a portare avanti la loro battaglia dividendosi tra chi come ad
esempio cromwell sosteneva un limitato diritto di voto e coloro che invece
traevano ispirazione dai levellers ed erano a favore di una libertà di
culto,del suffragio universale ecc .intanto carlo I si diede alla fuga sempre
alleato con l’esercito scozzese che sembrò essere al palramento un chiaro
segnale di accordo tra re e parlamento stesso ai danni dell’esercito di
cromwell il quale non venne colto impreparato ed anzi fece carne da
macello degli scozzesi a preston nel 1648 attuando un duro controllo nei
confronti della scozia.ancor pià rigida la sua reazione alle nuove trattative
aperte dal parlamento con carlo I.non venne permesso a 96 parlamentari
di non accedere alla camera dei comuni mentre 45 parlamentari vennero
arrestati e quelli rimasti diedero origine al rump parlament ovvero
troncone che rimase in carica fino al 1653.il 28 dicembre 1649 il rump
parlamenti decideva di processare carlo i precisando di non poterlo fare
senza il consenso del popolo.150 furono i membri della corte di giustizia
appositamente convocati e anzi carlo i perseverò nel proprio
comportamento sostenendo la superiorità del proprio potere e non si
presentò neanche per difendersi.il 27 gennaio 1649 carlo I veniva
condannato salendo al patibolo tre giorni dopo e dimostrando a cosa
potessero portare eventi imprevedibili e soprattutto la necessità almeno in
Inghilterra della monarchia di cercare un compromesso con le forze ad
essa alternative per riuscire a sopravvivere.
5)CROMWELL AL POTERE
Quando il 19 maggio 1649 il rump parliament proclamava la repubblica la
stessa Inghilterra sembrava essere impreparata all’evento a causa della
frammentazione delle forze sostenitrici il nuovo regime.erano stati avviati i
provvedimenti nei confronti dei cattolici mentre intanto la repubblica era
retta da un consiglio di stato di 41 membri eletti per un anno e provenienti
principalmente dalla camera dei comuni.le sette persistevano e
impaurivano sempre + i parlamentari mentre intanto il problema
principale cui dovette far fronte cromwell fu quello di irlanda e scozia le
quali si erano apprestate a proclamare re il figlio di carlo I,carlo II.ancora
una volta il re si era unito agli scozzesi e questi erano stati battuti da
cromwell il 3 settembre 1651a worchester.venne dunque insediato in
scozia un consiglio governativo simile a quello inglese.in irlanda la
questione fu complicata ma,dopo 4 anni,cromwell riuscì a ridurre il paese
alla fame,espropriare terre ad attuare veri e propri massacri.dopo queste
vittorie i rapporti tra esercito e parlamento si complicarono così tanto che
il parlamento venne sciolto nel 1653.urgeva sempre di più una risoluzione
dell’assetto istituzionale e non rappresentò in questo caso l’insediamento
senza elezioni di un parlamento di 144 membri tra i quali per la prima
volta vi erano anche scozzesi e irlandesi.questo parlamento prese il nome
di barebone dal nome del deputato il cui decreto di nomina venne
utilizzato per le altre designazioni ed era formato dai rimasti componenti
del precedente parlamento e da esponenti dell’esercito.le due forze
seppur contrapposte potevano fare affidamento solo su cromwell per
evitare il ristabilirsi della monarchia ma questi aveva già proceduto ad
avviare un potere personalistico e semidittatoriale.lo stesso barebone era
al suo interno diviso poiché vi era un’ala moderata rappresentata dagli ex
parlamentari ed una estremista rappresentata invece dai rappresentanti
delle sette religiose.tuttavia il parlamento attuale era ancora debole e non
in grado di rispondere alle esigenze di moderati che chiedevano la
definitiva eliminazione delle sette religiose.fu così che i levellers avevano
perso tono politico e religioso e lo stesso cromwell procedette
all’eliminazione delle ultime sette in modo che il parlamento non favorisse
un ritorno alla monarchia nella speranza di riconquistare ordine e
stabilità.fu così che cromwell fu molto clemente e concesse libertà di culto
e di coscienza ma,appena scioltoil barebone nel 1653 si fece proclamare
lord protettore di Inghilterra e venne affiancato da un consiglio di stato e si
giunse anche all’emanazione di una nuova costituzione.il nuovo testo
costituzionale per quanto favorisse e garantisse la libertà di culto non
permetteva però di mantenere attivo il principio per cui il potere spettasse
al popolo che designava i rappresentanti ed anzi si tornò alla gerarchia
sociale indispensabile per cromwell.questo provocò tensioni soprattutto
parlamentari e lo stesso parlamento cercò allora di influire sul potere di
cromwell limitandolo.sciolto il parlamento nel 1655 le contee vennero
affidate all’esercito e venne formato un altro parlamento che dichiarò
ereditario il protettorato e accordò a cromwell un ingente contributo
finanziario .i parlamentari allora stilarono un nuovo testo costituzionale nel
1657 che prevedeva l’assunzione del titolo di re da parte del cromwell.in
realtà questa era una trappola nel senso che si cercava di limitare il potere
di cromwell.questi rifiutò la carica regia ma accettò la nuova costituzione in
una forma riveduta che vedeva la ricostituzione di una camera alta e un
protettorato ereditario.infatti quando cromwell morì il protettorato passò al
figlio Richard che in seguito rifiutò poiché dalla parte dei
parlamentari.intanto gli stuart di preparavano a tornare la potere.
6)UNA PROBLEMATICA RESTAURAZIONE
Nel 1660 infatti una larga maggioranza delle truppe inglesi chiedeva di far
salire nuovamente al trono carlo II,figlio di carlo I.si indissero subito nuove
elezioni per il parlamento e carlo II pubblicava la dichiarazione di breda
che prevedeva amnistia,tolleranza religiosa,pagamento degli arretrati
all’esercito.quando carlo Ii salì nuovamente al trono la situazione era
cambiata.prima di tutto egli si occupava ora solo dell’esercito e della
politica estera mentre molto forte era la collaborazione tra parlamento e
re.questi non poteva agire completamente in libertà poiché ora il
parlamento,maggiormente monarchico,effettuava una specie di controllo
sulle decisioni regie.questo venne anche confermato dall’emanazione
dell’habeas corpus (ovvero il tuo corpo ti appartiene),con il quale veniva
stabilito che nessun cittadino poteva essere arrestato per più di 24 ore e
scadute queste bisognava fornite una motivazione.l’esercito venne ora
sciolto e si stabilì che nel caso il re avesse voluto nuove truppe le avrebbe
pagate a sue spese non ricorrendo più dunque al parlamento e,poiché
soldi non ce n’erano,carlo II non costituì un nuovo esercito.ma la
restaurazione non avrebbe mai portato al periodo precedente
dell’assolutismo poiché a livello politico vennero a formarsi altri due
partiti principali:i whig a tendenza liberale e antiaristocratica,vedevano il
potere regio come esercitabile solo nei limiti dell’azione parlamentare e i
tory,conservatori ,sostenitori dell’autorità regia come elemento
fondamentale dell’ordine interno e della potenza internazionale dello stato
convinti che il potere regio fosse una libera espressione della volontà del
sovrano.si procedette poi ad una riforma della chiesa anglicana che vide
l’espulsione da corporazioni e amministrazione di coloro che non
aderissero alla religione anglicana .i cattolici tuttavia vedevano una fonte
di protezione in enrichetta.madre di carlo II il quale simpatizzava per il
cattolicesimo tanto da concludere nel 1670 il patto segreto di dover che
vedeva la francia intenzionata ad aiutare l’inghilterra in caso di rivolte
interne come conseguenti a possibile conversione di carlo II al
cattolicesimo.questo fu evidente dalla dichiarazione d’indulgenza
proclamata dal re nel 1672 con cui sospendeva i provvedimenti
precedentemente emanati nei confronti dei non conformisti .l’anno dopo
però il parlamento reagì emanando un bill of test che prevedeva l’accesso
alle cariche politiche solo di coloro che fossero di religione anglicana e ciò
costrinse il re a dichiarare nulla la dichiarazione di indulgenza e a
riprendere le repressioni nei confronti di cattolici e antianglicani.crebbe
dunque una tensione nel 1677 si assistette ad un evento che fu carico di
conseguenze per gli anni a venire:il matrimonio tra maria figlia del
cattolico duca di york giacomo II e gugliemo III di orange,olandese.venne
scoperto un presunto complotto papista secondo il quale innocenzo XI e i
gesuiti e alcuni funzionare di corte si sarebbero messi d’accordo per
eliminare il re e i protestanti.il che provocò indubbiamente una reazione
protestante unita a quella dei whig e si cercò di ostacolare l’ascesa al trono
del duca di york giacomo II.allora si sviluppò una corrente conservatrice
che manifestò il proprio spirito di intolleranza verso il cattolicesimo che
tuttavia non impedì alla morte di carlo II l’ascesa al trono di giacomo II
.questa successione pose le premesse per la seconda rivoluzione inglese.