capitolo 12:francia e inghilterra,assolutismi,rivolte e rivoluzioni. 1
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capitolo 12:francia e inghilterra,assolutismi,rivolte e rivoluzioni. 1
CAPITOLO 12:FRANCIA E INGHILTERRA,ASSOLUTISMI,RIVOLTE E RIVOLUZIONI. 1)UNO STATO DA RICOSTRUIRE :LA FRANCIA DA ENRICO IV A RICHELIEU Dal 1598 enrico IV decise di far fronte in francia a quelli che erano i problemi sorti in seguito alle guerre di religione che avevano portato disordine e difficoltà.perciò decise di dare avvio a un processo di ricostruzione dello stato francese che avrebbe sanato i problemi più evidenti quali la crescita del debito pubblico e dell’inflazione e per quanto riguardava l’economia il problema dell’agricoltura per le guerre e l’abbandono dei villaggi da parte dei contadini e del commercio.per risolvere questi problemi il re chiamò al suo fianco maximilien de bethune duca di sully il quale in poco tempo sanò la situazione in modo efficace facendo rientrare nella corona le terre precedentemente vendute ,riordinando il bilancio statale e riducendo drasticamente il debito pubblico.io ricorso all’alienazione delle cariche pubbliche rafforzò il potere di magistrati e consiglieri che consideravano l’ufficio rivestito come una proprietà privata ,commerciabile e trasmissibile per eredità.ebbe però l’effetto di legare questi ceti al destino della monarchia soprattutto in seguito alla paulette,tassa regia in cambio della quale la corona consentì ai giudici di trasformare in patrimoni privati i loro uffici da quel momento ereditari e inalienabili.vi fu anche un’opera di sostegno dell’economia tramite l’alleggerimento della taille(tassa su beni immobili)per quanto riguardava l’agricoltura e tramite la creazione di manifatture protette dal sovrano.sotto enrico IV assistiamo in Inghilterra alla diffusione del mercantilismo ,termine derivante dalla parola “sistema mercantile”utilizzata dall’economista smith .il mercantilismo è un insieme di teorie cinque-secentesche per cui la volontà di accrescere la ricchezza nazionale dipendeva essenzialmente dalla crescita delle riserve monetarie.venivano incrementate le esportazioni e veniva incentivata la produzione di merce locale.i governi assumevano allora il ruolo di promotori di tale teoria.in seguito alla sua diffusione di stato in stato il termine mercantilismo assunse il significato di relazione tra la potenza di uno stato e la relativa ricchezza e,poiché non era stata definitala ricchezza solo come economica i modi per raggiungerla vennero intesi come legati alla politica portando alla diffusione di politiche ispirate al nazionalismo economico che portarono alla convinzione che dovesse essere lo stato a controllare l’economia.soprattutto in Inghilterra si diffuse il mercantilismo e importante fu la teoria di thomas mun dirigente della compagnia inglese delle indie che sosteneva la necessità ,al fine di aumentare la ricchezza,di vendere agli stranieri + di quanto gli inglesi consumavano dei loro prodotti.i mercantilisti dunque facevano sempre una proporzione tra la quantità da vendere e riserva che sarebbe servita ad accrescere soprattutto militarmente la nazione.venivano cos’ sostenute le esportazioni così come le manifatture e qualunque attività commerciale che producesse per esportare.il concetto base che faceva da architrave al mercantilismo era quello della ricchezza reale prodotta da un paese di cui l’accumulazione monetaria era solo un sintomo e insieme un obbiettivo connesso alle esigenze politico-strategiche di uno stato che volesse davvero essere una grande potenza.come in Inghilterra dunque anche in francia si svilupparono teorie mercantilistiche perlopiù ad opera di tre economisti: jean bodin che sosteneva la necessità di incoraggiare le esportazioni piuttosto che le importazioni ponendo su di esse una tassazione. De laffemmas che si attivò per mettere in atto le idee di bodin soprattutto per quanto riguardava la realizzazione di una regolamentazione delle industrie. De monchrestien con il quale si ebbe il vero salto di qualità poiché egli individuò l’importanza di procurarsi dalle colonie e non dai paesi stranieri le materie prime e poi di creare commerci tra madrepatria e colonie in modo da porre le basi per lo sviluppo industriale.non solo problemi di natura economica assillavano la francia.emersero infatti anche poroblemi di natura politica poiché la monarchia sembrava essere molto debole e incapace di controllare il territorio nazionale,i ceti sociali ecc che in seguito al venire meno della monarchia avevano visto maggiori indipendenze soprattutto per quanto riguardava il clero.altro problema era l’autonomia degli ugonotti che con l’editto di nantes avevano avuto maggiori libertò e soprattutto erano stanziati vicino al costante pericolo asburgico.l’editto di nantes era considerata una tregua provvisoria da parte dei cattolici intransigenti ,i cosiddetti devots che diffondevano la loro idea di portare al cattolicesimo la francia anche attraverso l’allineamento della politica estera francese con quella della soagna cattolica e dell’austria.la riammissione dei gesuiti in francia poi aveva portato a maggior diffusione del cattolicesimo anche attraverso l’istituzione di collegi e scuole.nacuqero poi organizzazioni tra le quali la + importante era la compagnia del santo sacramento fondata circa nel 1630.benchè gli ultimi anni di regno di enrico IV portarono a un periodo di risollevazione compreso tra le guerre di religione e poi la futura guerra dei trent’anni,le tensioni interne non mancarono soprattutto quando enrico IV decise di condurre una politica estera antiasburgica e antifrancese affianco a Inghilterra,olanda e principi tedeschi.per colpa però di un fanatico cattolico enrico IV mor’ nel 1610.la conseguenza maggiore fu che la francia dovette ritirarsi dal ruolo da protagonista della scena europeae impegnarsi nella ricostituzione politica e religiosa che rafforzasse anche l’assolutismo.intanto l’assunzione della reggenza in nome di luigi XIII da parte della madre maria de medici comportò un mutamento di strategia politica soprattutto nei confronti della spagna alla quale la francia si unì tramite il trattato di fontainebleu che prevedeva un’alleanza difenziva decennale contro ricolte interne e attacchi esterni e stabiliva un duplice matrimonio tra luigi XIII e anna d’austria e d elisabetta sorella di luigi con il futuro filippo IV.i rpimi anni di reggenza di maria de medici non furono facili.subito inftt la grande nobiltà francese era insorta con a capo enrico II il quale convocò poi gli ugonotti per cercare di evitare il matrimonio spagnolo e accedere al trono francese.maria de medici cercò allora di tamponare la situazione tramite la convocazione degli stati generali nel 1615,ultima convocazione prima del 1789.si capì allora che difficile era giungere ad un punto di incontro poiché il clero voleva l’applicazione dei decreti tridentini,la nobiltà l’abolizione della paulette perché che aveva bloccato l’accesso agli uffici ai nobili meno ricchi e l’abolizione della paulette era sostenuta anche dal terzo stato i cui rappresentanti contemporaneamente procedettero con la richiesta di evitare che l’autorità pontificia penetrasse nel potere regio in nome della libertà della chiesa gallicana.la convocazione degli stati generali allora non portò a nessuna conclusione se non alla prima comparsa dell’allora vescovo e futuro cardinale Richelieu il quale sostenne tutto il contrario di ciò che in realtà attuò dichiarando di approvare il programma filo spagnolo di maria de medici.quando il principe di condè enrico II si mise a capo di una nuova rivolta emerse la forza della nobiltà francese,fortemente opposta alla politica filo spagnola.il che portò poi il Richelieu a cercare di riappacificare i rapporti tra enrico II e maria de medici.vi fu allora una nuova rivolta che una volta sedata vide l’uccisione per ordine di luigi XIII di concino concini consigliere della madre e la rilegazione del Richelieu ad avignone con l’accusa di aver tramato con maria de medici contro il re fanciullo.il voler sempre di più allontanare la madre dalla politica portò luigi XIII a voler affrontare militarmente i rivoltosi che battè e poi a voler imporre anche con la forza il cattolicesimo a bearn una regione della francia che sarebbe stata in seguito annessa.ma la notizia della volontà del re di imporre il cattolicesimo in quella zona provocò la reazione protestante che allora rischiò di far sfociare d nuovo nelle guerre di religione ma soprattutto di immobilizzare nuovamente la francia.seguì poi una guerra tra ugonotti e francesi che vide la provvisoria soluzione della pace di Montpellier con la quale il re avrebbe mantenuto l’autonomia di un’ottantina di piazze ugonotte.tornato Richelieu nel 1624 ed eletto capo del consiglio di stato egli trovò davanti a se una situazione del tutto complessa che necessitava di un rafforzamento della monarchia al fine di ristabilire l’ordine.sul piano ecclesiastico Richelieu cercò di mantenere un certo equilibrio non assecondando il separatismo religioso degli ugonotti né il fanatismo di alcuni cattolici ma da una parte favorì le spinte disciplinari della controriforma e dall’altra operò in contrasto con il partito dei devots.in questa politica di risanamento,di ordine e di ricostruzione Richelieu si identificò con il partito dei bons francais i quali vedevano prevalere gli interessi nazionali della corona su quelli internazionali del cattolicesimo.egli aderì a questo partito dei bons francais anche perché le loro idee sembravano poter ristabilire l’ordine e la tranquillità di cui si aveva bisogno.non venne poi abolita la paulette perché il sistema della ereditarietà delle cariche favoriva la sicurezza politica del paese.richelieu era inoltre convinto della necessità di creare un po’ di disordine al fine di mantenere l’ordine dunque concedere qualcosa in cambio della tranquillità.il consolidamento dell’autorità regia e l’ascesa della francia a potenza europea erano entrambe di primaria importanza per Richelieu e ciò emerse durante l’occupazione spagnola della Valtellina.ma la rivolta ugonotta interna alla francia diede aiuto alla spagna mentre impedì alla francia di aiutare l’olanda nella resistenza spagnola.richelieu capì allora la necessità di eliminare definitivamente gli ugonotti e lo fece attaccando la città punto di riferimento degli ugonotti stessi ovvero la rochelle.nel 1627 inicò questo lungo assedio che vide la vittoria francese e la restituzione delle chiese ai cattolici da parte degli ugonotti.il 28 giungo 1629 si chiudevano definitivamente le guerre di religione con la pace di alès sopprimendo i diritti ai calvinisti pur garantendo la libertà di culto.richelieu sconfitti ora gli ugonotti mirava però al raggiungimento del loro consenso politico ma proprio la mancata imposizione di un’unica fede fece di Richelieu sempre più il distaccato dai devots che invece volevano diffondere il cattolicesimo e uniformare la religione.iniziava ora a delinearsi una ferma opposizione alla politica di Richelieu soprattutto da parte del parlamento che aveva ora anche assunto la funzione di custode privilegiato dei diritti dei sudditi.negli anni 1629.1630 la francia attraversò un difficile periodo permeato di carestie,peste ecc di cui approfittarono i devots per ribellarsi alle intenzioni di Richelieu ,guidati dapprima da berulle e poi da marillac il quale sosteneva la necessità di annientare gli ugonotti,allearsi con la spagna e la chiesa di roma e di disimpegnarsi sul fronte internazionale antiasburgico.il tutto accompagnato da un’alleggerimento della pressione fiscale che gravava ora più che mai con il sopraggiungere di carestie e peste.a opporsi anche a Richelieu e soprattutto a luigi XIII furono maria de medici,il fratello del re gaetano d’orleans e marillac che spesso tramarono a corte a discapito del re il quale,con la famosa giornata degli inganni,agì allontanando da se tutti i familiari e ribadendo la propria fiducia a Richelieu che lo affiancò ora in continuazione.fu una svolta politica che ebbe ripercussioni anche sulla guerra dei trent’anni poiché finalmente la francia entrava direttamente in guerra.a preoccupare ora la corona era essenzialmente l’agitazione popolare dovuta al periodo difficile di crisi e alla dura imposizione fiscale che ricadeva sui ceti più bassi e soprattutto non permetteva + a questi di versare le somme.la corona invece era costretta a indebitamenti ecc.a peggiorare la situazione fu poi l’eliminazione di alcune esenzioni e privilegi fiscali che portò a grandi risentimenti.a causa della fame ,della paura e della crisi in generale si manifestarono rivolte popolari nei confronti del centralismo regio soprattutto da parte di coloro che en erano maggiormente colpiti.finchè le rivolte popolari erano controllate dai parlamenti la situazione non era molto grave ma quando a capo di essi si ponevano i contadini incitati dai parroci la situazione degenerava anche per la paura di altre imposte fiscali.le rivolte non furono però di grande entità anche per la mancanza di un programma di riforme e perché prive di coordinamento.la più importante fu in normandia ad opera degli scalzi(nu pieds)che a causa delle imposizioni fiscali,della crisi agricola ecc si unirono ai magistrati e ai signori.ma a causa della cattiva organizzazione le rivolte vennero represse e sedate e nessuna riuscì ad impedire il processo di rafforzamento dell’assolutismo.dla 1642 i compiti di controllo delle finanze vennero assegnato da governo agli intendenti ,agenti interamente sottoposti allo stato revocabili in ogni momento che rappresentavano su tutto il territorio nazionale la volontà del sovrano. 2)IL GOVERNO DEL CARDINALE MAZZARINO E LA FRONDA Alla morte del cardinale Richelieu nel 1642 e a quella di luigi XIII l’anno dopo la francia sembrava essere rafforzata nell’assolutismo ma ancora nel pieno degli sforzi contro l’austria.la moglie del sovrano defunto anna d’austria proseguì allora nell’azione portata avanti dal marito e dal Richelieu mentre intanto veniva affiancata dalla figura del cardinale giulio mazzarino consumato diplomatico pontificio che proseguì l’aspra politica fiscale del suo predecessore mentre continuavano le rivolte nelle campagne.un rischio + grave venne da altri settori della società francese.c’era infatti un crescente disagio nella convocazione degli stati generali,nell’ascesa degli intendenti,nel pagamento degli stipendi ai propri funzionari .tutto si aggravò quando il sovraintendente alle finanze prese dei provvedimenti diretti a colpire principalmente i privilegi della capitale che portarono alla reazione del parlamento appoggiato dal popolo quando la corte decise di sospendere il pagamento degli stipendi dei consiglieri delle corti sovrane mentre intanto mazzarino collezionava diversi insuccessi alla pace di westfalia conclusa tra le maggiori potenze europee nonostante l’opposizione della francia che voleva continuare la guerra con la spagna.dal 1648 al 1653 la francia fu protagonista di una delle più grandi rivolte per dimensioni,conseguenze ed estensione detta della fronda e portata avanti dai parlamentari di parigi ,dalla camera dei conti e dai consiglieri della cours des aides che costrinsero anche mazzarino ad accettare un programma che avrebbe annullato tutti i provvedimenti presi in seguito al rafforzamento della monarchia negli ultimi 20 anni.veniva dunque abolito tutto .mazzarino riuscì a domare la rivolta tramite un esercito comandato da luigi di borbone principe di condè colui che aveva reso possibile il successo francese nella guerra dei trent’anni.conclusasi nel 1649 al fronda dei parlamentari iniziò poi quella dei principi ancora + grave perché riaccendeva le spinte indipendentiste della nobiltà di sangue affiancata dai parlamentari e degli officers e avente a capo luigi II di borbone alleatosi con gastone d’orleans.mazzarino intanto si rifugiava in terra tedesca.da una parte però ci fu un atteggiamento autoritario da parte di condè e da parte dei parlamentari vi furono rivendicazioni per quanto riguardava il legittimismo monarchico.venne però nascendo una fazione contraria alle fronde e anzi favorevole ad un risolleva mento della corona che vide aiuti offerti ad anna d’austria che potè così ritornare a parigi nel 1652 con il piccolo luigi XIV ,mentre l’anno seguente giungeva anche il cardinale mazzarino il quale in seguito alla pace del 1653 divenne arbitro della politica francese. 3)GLI STUART IN INGHILTERRA Molto più che in francia assolutismo incontrò in Inghilterra degli ostacoli maggiori che portarono alla prima grande rivoluzione europea il cui esito fu quello di instaurare un regime che prende il nome di monarchia costituzionale.le complesse ragioni politiche,economiche e religiose portarono a uno scontro tra re e parlamento.l’equlibrio in realtà venne a mancare nel momento in cui morta elisabetta si estingueva la dinastia dei tudor e dunque la corona passava a giacomo VI figlio di maria stuart,re scozzese,che assumeva il nome di giacomo I.in questi mondo irlanda,Inghilterra e scozia poterono unirsi nonostante il permanere di caratteristiche diverse in base a religione,usi costumi ecc.in quanto a religione in Inghilterra vi era l’anglicanesimo,in scozia il presbiterianesimo e in irlanda il cattolicesimo.intanto in irlanda e in scozia si avvertiva questa posizione antinglese.giacomo I allora procedette sia in irlanda che in scozia tramire misure restrittive e in alcuni casi anche tramite l’assorbimento di irlandesi all’inghilterra.vennero prese misure anticattoliche quali l’espulsione dei gesuiti ecc.in scozia in particolar modo giacomo I cercò di contrastare la kirk riducendola sotto il proprio controllo e non sempre riuscendovi.fu così che la chiesa scozzese si riattribuì la possibilità di nominare i vescovi e giacomo I condusse allora una politica estera filo inglese per cercare di riavere il diritto sovrano di nominare i vescovi.cosa che poi ottenne.tuttavia la convinzione di giacomo i della chiesa anglicana su tutto delineava la propria natura assolutistica pur cresciuto come la madre con gli insegnamenti dell’umanista buchanan.tuttavia giacomo i imbevuto di insegnamenti teologici scrisse un’opera il basilico doron ovvero il dono del re all’interno della quale sosteneva un’integrale assolutismo dei re che erano insieme capi dello stato e della chiesa e in un’altra opera intitolata la vera legge delle libere monarchie sosteneva invece la superiorità del monarca rispetto alle leggi il che andava a scontrarsi con l’importanza che da sempre l’inghilterra aveva dato alla collaborazione tra re e parlamento unito allo spirito antiscozzese già diffuso.ad avere un ruolo centrale in questa opposizione furono i puritani i quali sostenevano la necessità di distinguere lo stato dalla chiesa e la libertà della coscienza religiosa.ciò che però maggiormente sostenevano era che l’ossequio al diritto divino del potere monarchico doveva essere subordinato al rispetto delle proprie convinzioni religiose.così i puritani iniziarono ad essere un pericolo per la corona che vedeva anche sostenute da questi le idee antistuardiste di john pym.questi sosteneva la necessità degli organi governanti di trovare un accordo agendo per il bene comune e soprattutto sottolineava la paura verso i cambiamento mostrata dall’inghilterra e l’incapacità della corona di trovare un accordo con il parlamento che le permettesse di avere consensi.le prime difficoltà ci furono soprattutto in ambito finanziario poiché cresciuta era l’inflazione e molte erano state le spese di guerra.il deficit del bilancio aumentò sotto giacomo I e soprattutto egli ricorse ad indebitarsi anche per questioni ordinarie e non solo straordinarie e rare come accadeva con elisabetta.giacomo i fu costretto a rivolgersi dunque al parlamento per far fronte a queste spese appunto perché le uscite sotto di lui erano aumentate in modo assurdo.egli prese inoltre l’iniziativa di convocare ad Hampton court una assemblea religiosa in cui vennero raccolte nella millenary petition ovvero petizione dei mille le sollecitazioni dei puritani.la petizione stabiliva maggiori provvedimenti a livello anticattolico e soprattutto maggiore uniformità dottrinale della chiesa anglicana.molti sperarono nella conversione del re al cattolicesimo facendosi ingannare dall’incontro che giacomo I ebbe con la santa sede per il riconoscimento della legittimità del suo regno.la disillusione dei cattolici britannici li portò a chiedere aiuto alla spagna con la quale però lo stesso giacomo I aveva concluso la pace dopo l’attacco all’invincibile armada.così nel 1605 accadde la congiura delle polveri che vide i cattolici intenzionati a far saltare il parlamento nel corso di una seduta a cui partecipava anche il re.la congiura fu sventata e dunque nulla si fece.in quella seduta stavano intanto emergendo le difficoltà tra parlamento e sovrano poiché questo era accusato di voler dare origine a un potere tutto suo che lo avrebbe portato ad escludere il parlamento stesso.l’accordo tra corona e parlamento veniva fortemente difeso dai parlamentari stessi i quali sottolineavano anche l’impossibilità da parte di un potere di sovrastare l’altro.e ciò veniva ribadito anche da Edward coke il quale sosteneva che il declino dell’istituzione parlamentare andava attribuito al re giacomo I fautore di crisi sia in campo ecclesiastico che in campo finanziario.in campo ecclesiastico il parlamento chiedeva di poter varare e approvare i provvedimenti presi dal vescovo di Canterbury mentre sul piano finanziario si lamentava delle continue richieste da parte del re.l’impossibilità dunque del re di rivolgersi ancora una volta al parlamento per ricevere aiuti finanziari aveva portato questo a ricorrere all’esazione dei dazi,a prestiti,a far persistere imposte impopolari che portarono tutte al crescere ancora di più della tensione culminata con il rifiuto da parte del parlamento di approvare il grande contratto con cui veniva data una concessione annua al re che in cambio avrebbe ritirato le imposizioni fiscali più impopolari.peggiorò dunque la situazione almeno fino al 1615 quando venne posto nella direzione del governo george villiers il quale dovette affrontare la complessa situazione della guerra dei trent’anni.tutti gli altri stati partecipanti si aspettavano un’entrata in guerra dell’inghilterra a discapito dell’austria ma ciò non avvenne anche perché giacomo I volle mantenere l’accordo stabilito nel 1604 con la spagna e perché il parlamento temeva che la guerra sarebbe stata gestita interamente dal villiers.così giacomo I combinò un matrimonio tra il figlio carlo e la figlia del re di spagna ,progetto che però non andò a buon fine e anzi riaprì le ostilità inglesi contro gli asburgo.per combattere contro i cattolici però servivano gli aiuti del parlamento che alla fine li concesse riuscendo però ad ottenere in cambio il principio della responsabilità dei rappresentanti del governo di fronte all’assemblea.la situazione non cambi con la morte di giacomo I e l’ascesa al trono del figlio carlo I il quale era convinto come il padre dell’intangibilità del suo potere.i contrasti finanziari rimasero e anche e soprattutto quelli politici a causa dell’acutizzarsi della presenza arminiana all’interno della chiesa anglicana che rischiava di reintrodurre in questa elementi di stampo cattolico.si era sviluppata molto la presenza arminiana dunque che vedeva il suo maggiore esponente nel vescovo neile il quale aveva addirittura preteso la confessione prima della comunione e sotto carlo I l’arminianesimo aveva cominciato ad ottenere sempre + privilegi tanto da allarmare i puritani della camera dei comuni.il parlamento sostenne allora che in Inghilterra non vi fosse posto per due religioni e al rifiuto di alcuni parlamentari di sottoscrivere un ennesimo prestito al re molti furono gli arresti.allora il parlamento presentò una petition of rights nella quale chiedeva al sovrano di rispettare le leggi respingendo come illegali i metodi di tassazione non autorizzati e gli arresti arbitrari.il re accettò ma continuò ad arrestare secondo la propria volontà e la situazione sembrò migliorare con la cacciata del velliers e l’arrivo di wentworth il quale cercò di conciliare il parlamento e la corona.ma la situazione internazionale vedeva l’inghilterra non + protagonista da allora di interventi sulla scena europea.intanto i problemi finanziari si univano a quelli religiosi e se il re avesse voluto ulteriori aiuti economici avrebbe dovuto smettere di sostenere l’arminianesimo.riesplosero allora le dispute e le controversie.il re iniziò a comportarsi da vero e proprio tiranno e ad emergere fu anche il problema della scozia lamentatasi di trovarsi isolata dall’inghilterra.forte fu la tensione e forte l’opposizione scozzese che portò carlo I nel 1640 a convocare nuovamente il parlamento. 4)GUERRA CIVILE,RIVOLUZIONE E REGICIDIO Riunito nel 1640 il parlamento breve veniva sciolto dopo pochi giorni essendosi rifiutato di concedere finanziamenti al re per combattere contro la scozia.fu così che carlo I decise di imporre l’arminianesimo come unica dottrina da introdurre nella chiesa anglicana mentre raggruppava pochi uomini che avrebbero formato delle truppe contro la scozia.gli scozzesi intanto invadevano il territorio inglese ed erano intenzionati a muovere verso londra senza dare tregua agli inglesi.pressato dalle urgenze finanziarie allora carlo I decise di convocare un parlamento lungo così chiamato perché convocato dal 1640 al 1653 che vedeva i rappresentanti delle due camere uniti contro lo stuart e disposti ad un’alleanza con la scozia al fine di sentirsi maggiormente protetti da questa presenza.il parlamento ottenne allora la rimozione dei vescovi,la convocazione del parlamento stesso ogni tre anni con il divieto di sciogliere le due camere entro i primi 50 giorni di attività e con il divieto al re di sciogliere le camere stesse.veniva vietato ai tribunali ecclesiastici di far ricorso a pene corporali o a multe ,veniva proclamata la libertà di stampa.il parlamento impose inoltre al re di non poter nominare ministri e consiglieri senza prima il consenso del parlamento.il re si recò allora in scozia alleandosi con questa a discapito del parlamento non riuscendo però a sottomettere i parlamentari una volta rientrato in Inghilterra.intanto emergeva anche il problema dell’irlanda nel cui territorio era scoppiata una rivolta cattolica che aveva visto carlo I impossibilitato a intervenire per la mancanza di aiuti finanziari da parte del parlamento.allora carlo i agì nei confronti del parlamento facendo arrestare 5 deputati e provocando la reazione di questo e dei londinesi che lo sostenevano tanto da essere cacciato da londra nel 42,mentre intanto il parlamento decideva di controllare l’esercito togliendo questo potere al re.cominciava dunque una lunga guerra civile che sostanzialmente non vedeva all’interno degli schieramenti opposti grandi divisioni interne.possiamo dire che bene o male un po’ tutti i ceti parteciparono alla guerra e che gli episcopalisti e i puritani sostennero il parlamento a differenza dei cattolici che sostennero il re.il parlamento non era intenzionato neanche ad andare oltre la dichiarazione di guerra nei confronti del re e a questo fu spinto essenzialmente dai puritani mentre l’intento parlamentare era quello di giungere ad una riconciliazione tra re e parlamento e dunque non di eliminare il re.il crescente timore dei puritani moderati di un risvolto nel parlamento che sarebbe stato più pericoloso di quello del re portò a divisioni interne al parlamento stesso.da una parte i presbiteriani che vedevano una chiesa nazionale e gli indipendenti che vedevano una chiesa formata solo dagli eletti dove ognuno sarebbe stato libero di riunirsi in congregazioni.a fare da mediatore fu allora un assembramento di centro guidato da pym che vide anche aiuti richiesti alla scozia tramite l’accordo di Edimburgo che vedeva anche la riforma della chiesa anglicana su esempio scozzese.questo provocò la reazione dei puritani mentre intanto carlo i giungeva ad accordi con l’irlanda.le sorti della guerra sembrarono andare a favore del parlamento e le truppe parlamentari e scozzese distrussero quelle regie a marston moore nel 1644.per la prima volta in questa battaglia emerse oliver cromwell già parlamentare mentre un’assemblea religiosa si riuniva a Westminster dal 1643 al 1648 e che vide la partecipazione di 121 ecclesiastici,10 lords e 20 deputati della camera dei comuni che emanarono una nuova confessione di fede già pronta nel 1646 ed approvata dal parlamento in seguito.questa assunse toni decisamente calvinisti e non riconobbe alcuna autonomia alle chiese locali ponendo una struttura piramidale.la situazione di libertà e di non conformismo cattolico portò alla formazione tra il 1643 e gli anni 50 di sette religiose ognuna con il proprio tipo di interpretazione,c’erano i ranters ovvero predicatori esaltati che consideravano non peccati quelli della carne.c’erano poi quelli di ispirazione millenaristica che prospettavano l’arrivo di una palingenesi e di età messianiche.c’erano poi quelli guidati dal sarto muggleton il quale sosteneva di essere uno dei due messaggeri annunciati dall’apocalisse che avrebbe giudicato chi salvare e chi no.c’erano poi i quinto monarchisti guidati da feake ed harrison che sostenevano che le imprese della guerra avrebbero portato a una quinta monarchia dove i santi avrebbero regnato per mille anni e si sarebbe avverata la giustizia terrena e Cristo sarebbe ritornato.quella che ebbe però maggior successo fu quella dei quaccheri guidati da fox il quale sosteneva tesi contrarie al predestinazionismo,alla istituzionalizzazione ecclesiastica ,ai riti liturgici e ad ogni gerarchia clericale.le dottrine di queste sette prendevano spunto dalle idee dei puritani che sostenevano la presenza di eletti ecc e che vennero visti dai millenaristi come coloro che accedevano al potere politico anch’esso dunque dipendente dalla santità.queste sette e convinzioni erano perlopiù diffuse tra i bassi ceti della popolazione e diedero origine a una sovversione rivoluzionaria in cui si sosteneva che Cristo fosse contrario alla monarchia e all’aristocrazia.lo stesso parlamento si fece conquistare da queste sette e dalla loro predicazione mentre intanto le truppe vevivano comandate da cromwell che aveva dato loro il nome di ironsides ovvero fianchi di ferro.i soldati erano oggetto di indottrinamento politico e religioso che li rendeva fortemente motivati e disciplinati.diedero prova della loro forza nel 1645 sconfiggendo a naseby l’esercito di carlo I.cromwell stesso non era favorevole al diffondersi di queste sette ma sosteneva comunque di non poter fare a meno della presenza di soldati così religiosi e motivati.e anch’egli sosteneva di essere uno strumento di Dio.nelle sue truppe iniziarono sempre più a diffondersi dunque le idee dei levellers ovvero livellatori che non rappresentavano un vero e proprio raggruppamento religioso bensì un più forte raggruppamento politico e sostenevano la necessità di dare origine a una democrazia in cui i veri detentori del potere fossero i cittadini che avrebbero delegato l’esercizio del potere stesso ai governanti.venne allora abolita la base censitaria per le elezioni parlamentari,a tutti venne esteso il diritto al voto,la libertà di stampa e di coscienza vennero concesse.a far parte di questo gruppo erano perlopiù proprietari terrieri e commercianti e non lavoratori e poveri ancora incapaci di trovare una propria ideologia politica.essi chiedevano anche il libeor commercio,l’abolizione della tassa gravante sui ceti dei piccoli commercianti e la riduzione del tasso di interesse al 6%.si sviluppò anche il movimento dei diggers ovvero zappatori che chiedevano l’abolizione della proprietà privata e l’uguaglianza economica ed erano guidati da winstanley ,un ardente apostolo.la svolta si ebbe nel 1646-47 quando nella nuova formazione del parlamento vi erano presbiteriani e puritani indipendenti mentre questi erano affiancati da un consiglio generale composto da soldati e delegati da ogni reggimento.le truppe iniziarono allora ad eleggere i propri rappresentanti,gli agitators(agitatori ovvero agenti)che erano perlopiù settari estremisti.a tale comportamento il parlamento rispose tramite lo scioglimento delle milizie e questo portò gli agitators a portare avanti la loro battaglia dividendosi tra chi come ad esempio cromwell sosteneva un limitato diritto di voto e coloro che invece traevano ispirazione dai levellers ed erano a favore di una libertà di culto,del suffragio universale ecc .intanto carlo I si diede alla fuga sempre alleato con l’esercito scozzese che sembrò essere al palramento un chiaro segnale di accordo tra re e parlamento stesso ai danni dell’esercito di cromwell il quale non venne colto impreparato ed anzi fece carne da macello degli scozzesi a preston nel 1648 attuando un duro controllo nei confronti della scozia.ancor pià rigida la sua reazione alle nuove trattative aperte dal parlamento con carlo I.non venne permesso a 96 parlamentari di non accedere alla camera dei comuni mentre 45 parlamentari vennero arrestati e quelli rimasti diedero origine al rump parlament ovvero troncone che rimase in carica fino al 1653.il 28 dicembre 1649 il rump parlamenti decideva di processare carlo i precisando di non poterlo fare senza il consenso del popolo.150 furono i membri della corte di giustizia appositamente convocati e anzi carlo i perseverò nel proprio comportamento sostenendo la superiorità del proprio potere e non si presentò neanche per difendersi.il 27 gennaio 1649 carlo I veniva condannato salendo al patibolo tre giorni dopo e dimostrando a cosa potessero portare eventi imprevedibili e soprattutto la necessità almeno in Inghilterra della monarchia di cercare un compromesso con le forze ad essa alternative per riuscire a sopravvivere. 5)CROMWELL AL POTERE Quando il 19 maggio 1649 il rump parliament proclamava la repubblica la stessa Inghilterra sembrava essere impreparata all’evento a causa della frammentazione delle forze sostenitrici il nuovo regime.erano stati avviati i provvedimenti nei confronti dei cattolici mentre intanto la repubblica era retta da un consiglio di stato di 41 membri eletti per un anno e provenienti principalmente dalla camera dei comuni.le sette persistevano e impaurivano sempre + i parlamentari mentre intanto il problema principale cui dovette far fronte cromwell fu quello di irlanda e scozia le quali si erano apprestate a proclamare re il figlio di carlo I,carlo II.ancora una volta il re si era unito agli scozzesi e questi erano stati battuti da cromwell il 3 settembre 1651a worchester.venne dunque insediato in scozia un consiglio governativo simile a quello inglese.in irlanda la questione fu complicata ma,dopo 4 anni,cromwell riuscì a ridurre il paese alla fame,espropriare terre ad attuare veri e propri massacri.dopo queste vittorie i rapporti tra esercito e parlamento si complicarono così tanto che il parlamento venne sciolto nel 1653.urgeva sempre di più una risoluzione dell’assetto istituzionale e non rappresentò in questo caso l’insediamento senza elezioni di un parlamento di 144 membri tra i quali per la prima volta vi erano anche scozzesi e irlandesi.questo parlamento prese il nome di barebone dal nome del deputato il cui decreto di nomina venne utilizzato per le altre designazioni ed era formato dai rimasti componenti del precedente parlamento e da esponenti dell’esercito.le due forze seppur contrapposte potevano fare affidamento solo su cromwell per evitare il ristabilirsi della monarchia ma questi aveva già proceduto ad avviare un potere personalistico e semidittatoriale.lo stesso barebone era al suo interno diviso poiché vi era un’ala moderata rappresentata dagli ex parlamentari ed una estremista rappresentata invece dai rappresentanti delle sette religiose.tuttavia il parlamento attuale era ancora debole e non in grado di rispondere alle esigenze di moderati che chiedevano la definitiva eliminazione delle sette religiose.fu così che i levellers avevano perso tono politico e religioso e lo stesso cromwell procedette all’eliminazione delle ultime sette in modo che il parlamento non favorisse un ritorno alla monarchia nella speranza di riconquistare ordine e stabilità.fu così che cromwell fu molto clemente e concesse libertà di culto e di coscienza ma,appena scioltoil barebone nel 1653 si fece proclamare lord protettore di Inghilterra e venne affiancato da un consiglio di stato e si giunse anche all’emanazione di una nuova costituzione.il nuovo testo costituzionale per quanto favorisse e garantisse la libertà di culto non permetteva però di mantenere attivo il principio per cui il potere spettasse al popolo che designava i rappresentanti ed anzi si tornò alla gerarchia sociale indispensabile per cromwell.questo provocò tensioni soprattutto parlamentari e lo stesso parlamento cercò allora di influire sul potere di cromwell limitandolo.sciolto il parlamento nel 1655 le contee vennero affidate all’esercito e venne formato un altro parlamento che dichiarò ereditario il protettorato e accordò a cromwell un ingente contributo finanziario .i parlamentari allora stilarono un nuovo testo costituzionale nel 1657 che prevedeva l’assunzione del titolo di re da parte del cromwell.in realtà questa era una trappola nel senso che si cercava di limitare il potere di cromwell.questi rifiutò la carica regia ma accettò la nuova costituzione in una forma riveduta che vedeva la ricostituzione di una camera alta e un protettorato ereditario.infatti quando cromwell morì il protettorato passò al figlio Richard che in seguito rifiutò poiché dalla parte dei parlamentari.intanto gli stuart di preparavano a tornare la potere. 6)UNA PROBLEMATICA RESTAURAZIONE Nel 1660 infatti una larga maggioranza delle truppe inglesi chiedeva di far salire nuovamente al trono carlo II,figlio di carlo I.si indissero subito nuove elezioni per il parlamento e carlo II pubblicava la dichiarazione di breda che prevedeva amnistia,tolleranza religiosa,pagamento degli arretrati all’esercito.quando carlo Ii salì nuovamente al trono la situazione era cambiata.prima di tutto egli si occupava ora solo dell’esercito e della politica estera mentre molto forte era la collaborazione tra parlamento e re.questi non poteva agire completamente in libertà poiché ora il parlamento,maggiormente monarchico,effettuava una specie di controllo sulle decisioni regie.questo venne anche confermato dall’emanazione dell’habeas corpus (ovvero il tuo corpo ti appartiene),con il quale veniva stabilito che nessun cittadino poteva essere arrestato per più di 24 ore e scadute queste bisognava fornite una motivazione.l’esercito venne ora sciolto e si stabilì che nel caso il re avesse voluto nuove truppe le avrebbe pagate a sue spese non ricorrendo più dunque al parlamento e,poiché soldi non ce n’erano,carlo II non costituì un nuovo esercito.ma la restaurazione non avrebbe mai portato al periodo precedente dell’assolutismo poiché a livello politico vennero a formarsi altri due partiti principali:i whig a tendenza liberale e antiaristocratica,vedevano il potere regio come esercitabile solo nei limiti dell’azione parlamentare e i tory,conservatori ,sostenitori dell’autorità regia come elemento fondamentale dell’ordine interno e della potenza internazionale dello stato convinti che il potere regio fosse una libera espressione della volontà del sovrano.si procedette poi ad una riforma della chiesa anglicana che vide l’espulsione da corporazioni e amministrazione di coloro che non aderissero alla religione anglicana .i cattolici tuttavia vedevano una fonte di protezione in enrichetta.madre di carlo II il quale simpatizzava per il cattolicesimo tanto da concludere nel 1670 il patto segreto di dover che vedeva la francia intenzionata ad aiutare l’inghilterra in caso di rivolte interne come conseguenti a possibile conversione di carlo II al cattolicesimo.questo fu evidente dalla dichiarazione d’indulgenza proclamata dal re nel 1672 con cui sospendeva i provvedimenti precedentemente emanati nei confronti dei non conformisti .l’anno dopo però il parlamento reagì emanando un bill of test che prevedeva l’accesso alle cariche politiche solo di coloro che fossero di religione anglicana e ciò costrinse il re a dichiarare nulla la dichiarazione di indulgenza e a riprendere le repressioni nei confronti di cattolici e antianglicani.crebbe dunque una tensione nel 1677 si assistette ad un evento che fu carico di conseguenze per gli anni a venire:il matrimonio tra maria figlia del cattolico duca di york giacomo II e gugliemo III di orange,olandese.venne scoperto un presunto complotto papista secondo il quale innocenzo XI e i gesuiti e alcuni funzionare di corte si sarebbero messi d’accordo per eliminare il re e i protestanti.il che provocò indubbiamente una reazione protestante unita a quella dei whig e si cercò di ostacolare l’ascesa al trono del duca di york giacomo II.allora si sviluppò una corrente conservatrice che manifestò il proprio spirito di intolleranza verso il cattolicesimo che tuttavia non impedì alla morte di carlo II l’ascesa al trono di giacomo II .questa successione pose le premesse per la seconda rivoluzione inglese.