L`Araldo - Basilica Santuario S. Antonio

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L`Araldo - Basilica Santuario S. Antonio
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L’Araldo di S.Antonio
Anno CIV - N. 4 Luglio-Agosto 2012
Direttore Responsabile
Domenico Ardizzone
Direttore Editoriale
Vincenzo Latina
Periodico di cultura religiosa e informazione
Associato USPI - Una copia Euro 0,13
“Voi siete il sale della terra…
Voi siete la luce del mondo…”.
[Matteo 5, 13-14]
Redattore
Dario Marciani
P. Gioacchino Cipollina
REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI MESSINA N. 12 DEL 14/12/1965 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 - Aut. GIPA/C/Roma
Grafica
Andrea Felici - Roma
Stampa
Arti Grafiche Picene srl - Morlupo
ISTITUTO
ANTONIANO
MASCHILE
BASILICA
SANTUARIO
S. ANTONIO
PADRI ROGAZIONISTI
Via S. Cecilia, 121
98123 - Messina
Tel. 090 669705
Fax 090 6011270
c/c postale n° 5967
Ghirlandaio - La Vocazione dei primi Apostoli
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MA IO VI DICO...
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“Voi siete il sale della terra...
“Voi siete la luce del mondo” (Mt 5, 13-14)
La NOSTRA FEDE, RESPONSABILITÀ e RISORSA
Gesù ci definisce sale e luce del mondo
È una responsabilità. Il Concilio commenta: “Tutti i figli della Chiesa devono
avere la viva coscienza
della loro responsabilità di
fronte al mondo…, immettere un soffio nuovo
di spiritualità in tutta
quanta la Chiesa, che apparirà allora come sale
della terra e luce del mondo” (AG, 32).
La fede, che diventa per
noi responsabilità, è anche la nostra risorsa per
dialogare col mondo che
è secolarizzato, ma che
nel contempo è alla ricerca disperata di senso.
Benedetto XVI ha indetto
l’Anno della Fede. Si aprirà
l’11 ottobre, 50° Anniversario del Concilio
Vaticano II, e si concluderà il 23 novembre
2013 festa di Cristo Re dell’Universo.
Leggiamo nella lettera Porta fidei: “Attraversare la porta della fede comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita”
(n. 1). “Non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta. Anche l’uomo d’oggi può sentire di nuovo il bisogno come la samaritana al pozzo di Giacobbe per
ascoltare Gesù” (n. 3).
Sale e luce per gli altri
Gesù parla di sale e luce subito dopo le beatitudini. Queste sono i paradossi evangelici,
da realizzare come pilastri della nuova
umanità liberata dagli egoismi, dalla guerra, dalla violenza.
Il cristiano possiede in sé la luce di Dio e il
sale della verità. Sono ricchezze che non
vanno bloccate. Se le mettiamo sotto chiave,
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tradiamo Dio e le attese del mondo. Nel Battesimo l’amore di Dio ci ha trasformati, ci ha aperti alla
fratellanza, che tradiamo quando ci facciamo
arcigni nei confronti
del mondo e facciamo
nostra l’intransigenza
del fratello maggiore
del figliol prodigo.
Infine, e lo si è capito,
siamo minuscoli pianeti, viviamo di luce che
riflette quella eterna di
Dio. Cristo è il Sole, il
“Re dell’Universo”,
tiene a precisare Benedetto XVI. Ciò significa, per noi, rifiutare gli
idoli del mondo, il bagliore del denaro, la sete del potere che porta
alla sopraffazione e all’asservimento dell’uomo all’uomo, alla disoccupazione,
all’emarginazione dei deboli, alla squalifica
degli umili. Noi dobbiamo proclamare che
in ogni creatura umana c’è sale e luce quanto basta per scrivere nella propria persona
un frammento di storia della salvezza.
G. Randazzo
Quattro volte mai
Mai dire che non t’importano i problemi altrui.
Mai farti da parte perchè non sai parlare: tu
puoi essere sempre un segno per gli altri.
Mai chiuderti nell’intimità: Dio è fuori la
porta di casa, passa con le persone che incontri.
Mai trattare l’altro con la logica dell’usa e
getta: ogni incontro di strada è colmo di attese.
Suggerimenti da don Tonino Bello
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ALLO
SPECCHIO
Nella crisi
fare squadra
L’altruismo non è un’anomalia. C’è e cresce in
tempo di crisi. Gli uomini meglio delle formiche
che si sacrificano per la
collettività; meglio delle
leonesse che curano i
cuccioli di altre; meglio
dei pipistrelli che in casi
di emergenza alimentare
ricorrono al “vomito sociale”: chi ha mangiato
di più rimette in comune
sangue caldo. La generosità è nei nostri geni?
Difficile affermarlo o negarlo. È invece nella nostra fede, che ci comanda di amare gli altri come noi stessi. Coraggio, nella crisi faremo squadra e usciremo
vincitori.
zione, dalla disoccupazione, che ha ridotto al
lastrico la parte bassa
del ceto medio e molti
migranti.
Strada e solitudine:
d’estate ancor più
Secondo l’ultimo rapporto Censis, gli italiani
sono più solidali, torna di moda la famiglia.
Il 65% degli italiani pensa che la famiglia sia
uno dei pilastri del nostro stare insieme, si
affermano le figure genitoriali e in particolare il padre. La crisi economica attuale ci rende meno individualisti, più aperti a scoprire
il valore delle relazioni umane.
Ai servizi per senza
fissa dimora si rivolgono ormai interi nuclei
familiari, cui i servizi
sociali pubblici non riescono a dare risposte
adeguate. La situazione è più grave in tempo estivo. A Milano arriva il 75% delle persone di strada e a Roma si concentra il 91% dei
clochard del Lazio.
Considerevole è anche l’afflusso della gente
di strada ai centri di accoglienza di Sicilia e
Campania. E’ sempre più difficile uscire dalla strada. Il welfare per questa folla di poveri è minimo. In Francia e in Germania lo stato spende dieci volte più che in Italia. I Comuni stanno dimostrando maggiore sensibilità rispetto al passato, ma è il volontariato
ad addossarsi i problemi di chi vive per strada, spesso intere famiglie che hanno anche
una casa, ma non ce la fanno ad arrivare alla
fine del mese.
Senza dimora: 60 mila in Italia
Qui Messina…
Troppi poveri per le nostre strade, mai così
tanti. Sembra di tornare agli anni ’40 con la
devastazione della guerra. Purtroppo, diversamente da allora, non c’è un piano Marshall
generoso di aiuti. Cresce invece la catena
della solidarietà, nascono mense dei poveri
ovunque. Si calcola che sulle strade italiane
si aggirano circa 50-60 mila persone, mentre
almeno 200 mila si sfamano ogni giorno nei
centri di accoglienza della carità italiana. Sono in numero crescente gli italiani rispetto
agli stranieri, il che fa toccare con mano le
drammatiche novità portate dall’emargina-
Noi Rogazionisti gestiamo in Messina due
mense dei poveri affollate ogni giorno e servite da generosi volontari. Oltre lo Stretto
abbiamo numerosi centri di accoglienza e
mense: a Oria, Trani, Napoli, Roma, Padova,
Desenzano del Garda. Altrettanto fanno le
nostre Suore Figlie del Divino Zelo. Non si
bada a calcoli e a spese, “per i poveri non vi
do limiti: più avete più date”. È il monito di
Padre Annibale, il quale dichiarava: “Ho veduto un mio fratello in ciascuno, e quel che di meglio ho desiderato per me in questa vita e nell’altra, l’ho desiderato per tutti”.
Avanti con la famiglia!
A. Famà
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Incontri Annibaliani
Una STORIA COPIATA dal VANGELO
I 125 anni
del Pane di S. Antonio
(1887-2012)
3 a Puntata
questa linea. Padre Annibale aveel 1900, incoraggiato dal geva anche presente il bene spiristo di Susanna Consiglio,
tuale degli stessi benefattori. I
P. Annibale pubblicò Il
lettori capivano che il carisma
Pane di S. Antonio, un libretto
del Rogate (da cui la missione
che raggiunse negli anni nudei Rogazionisti) imprimeva
merose edizioni, anche in
un sigillo di grazia al dono
francese e inglese.
materiale del Pane.
Nel 1907 arrivò a Messina la
Padre Annibale intendeva
statua di S. Antonio. Da allodunque, col periodico, lera è venerata nel Santuario e
gare Rogate e Carità. In quelportata in processione nella
lo scenario di miserie, qual
festa del Santo tra una folla
era il quartiere Avignone, si
straripante di pellegrini e detoccava con mano come la
voti.
mancanza dei “buoni OpeQuella coinvolgente accorai” ricadesse sulla gente. Il
glienza suggerì la pubblicaammino del Pane
c
Pane mancava perché non
l
zione di un giornale antoniano.
I
e tappe fortuna
c’erano apostoli votati a
r
Padre Annibale lo intitolò
t
te
in
procurarlo. Tanto più appaDio e il Prossimo, uscito come
riva provvidenziale la pronumero unico il 15 agosto
1907. Nella presentazione è spiegata la scelta tezione di S. Antonio. Il Fondatore rabbrivididella data: “in occasione della fausta venuta sce, ricordando che, prima della presenza prodella Statua del gran Taumaturgo in Messina tettrice del Taumaturgo, la povertà “soffocava
negli Orfanotrofi del Can. Annibale Maria Di l’Opera: non si moriva, ma si tirava avanti tra la viFrancia”. Inoltre vi si legge un preciso riferi- ta e la morte”. Per tal modo la storia del Pane era
mento alla “Assunzione di Maria Vergine e alla la storia della Provvidenza che si manifesta in
S. Antonio e nella prodigalità di persone caritaNatività di S. Antonio di Padova”.
Il giornale mirava a diffondere il Pane spezzato tevoli.
ai poveri nel nome di S. Antonio. Quel numero Noi, nel rileggere per voi lettori i fogli di quel
unico rievocava opportunamente “tante vicen- primo numero di Dio e il Prossimo, ci siamo sende di grazie e di amore, di Religione e di Bene- titi piccoli piccoli. Padre Annibale carica le
ficenza, di lotte e di speranze che si sono svolte espressioni. Non poteva smussare i termini,
per molti anni, nel segreto di un’Opera che ha rendere meno drammatico il quadro? Bisogna
avuto due sospiri in uno solo: Dio e il Prossimo!”. capire: lui scontava la “pazzia” di essersi imNel 1908, in data 26 giugno, festa del Sacro Cuo- barcato in un’impresa più grande delle sue forre, Dio e il Prossimo esce per la prima volta come ze. Era una pazzia inevitabile. Orfani, poveri,
periodico mensile, con l’aggiunta del sottotitolo povera gente: la sua famiglia. Per essa, per assiRogazionista - Antoniano. Così, il Pane di S. Anto- curare a ciascuno il Pane, spese la vita. La spese
nio è visto come espressione dell’interiore com- anche “a vantaggio di tante anime desiderose
passione che fu di Cristo davanti alle moltitudi- di grazie, i benefattori”.
A cura di Dario Marciani
ni abbandonate. Il benefattore doveva porsi su
N
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Santuario Sant’antonio
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BASILICA PONTIFICIA
Si conclude il 1° Luglio
L’ANNO DELL’EUCARISTIA
L
e Congregazioni dei Rogazionisti e delle Figlie del
Divino Zelo, fondate dal
santo sacerdote messinese P.
Annibale Maria Di Francia,
ricorrendo il 125° anniversario della presenza stabile
di Gesù Sacramentato nell’allora quartiere Avignone
di Messina (1° luglio 1886)
e il 125° di fondazione delle Suore Figlie del Divino
Zelo (19 marzo 1887), intendono ricordare tali eventi con
una serie di iniziative di carattere culturale e religioso che si
svilupperanno per un intero anno.
Con queste parole venivano presentati i
due eventi a fine giugno del 2011. Nel suo
intervento di apertura, il P. Angelo Mezzari,
superiore generale dei Rogazionisti, tratteg-
In memoria del P. Gaspare Gallitto
Il 29 aprile scorso si spegneva
P. Gaspare Gallitto. Ha lasciato
nella nostra Comunità e tra gli affezionati del Santuario sincero
rimpianto. In questa Casa aveva
trascorso gli anni giovanili: gioviale, dinamico, fratello per gli
amici, papà colmo di bontà per gli
orfanelli.
Nato a Siracusa nel 1928 ed entrato ancora fanciullo in
Istituto, percorse la trafila della formazione religiosa e
gli studi fino all’Ordinazione sacerdotale, che avvenne ad Assisi nel 1955. Ricoprì prestigiosi incarichi nella Congregazione, fu superiore di Case, poi Consigliere Generale negli anni della maturità. Mai appagato,
volle fare esperienza missionaria nelle Filippine e in
India, dove diresse varie comunità e fu a capo della
Delegazione di quella vasta area. In questa Casa Madre aveva profuso le energie giovanili. Qui era tornato in questi anni. Il suo sorriso è impresso in quanti l’hanno conosciuto. Sollecitiamo la prece dei benefattori. Padre Gaspare li amò, estese su di loro una calda
paternità: facevano parte della sua famiglia spirituale.
Il suo ex-alunno D.C.
giò la storia delle due Congregazioni di Padre Annibale, e come
esse nacquero dall’Eucaristia,
a cominciare dal quartiere
Avignone, dove la prima
Cappella
sacramentale,
inaugurata il 1° Luglio
1886, segnò una storia
nuova di riscatto civile e
morale, guardato ancora
oggi con ammirazione e
stupore.
La prossima festa del 1° Luglio sarà particolarmente significativa e carica di felici
presagi, non solo per i figli e le
figlie di Padre Annibale, ma per la
moltitudine dei bambini, degli orfani,
dei poveri e di tanta gente che, come 125 anni fa, gridano la fame del Pane nel deserto del
mondo.
ALLA SS. TRINITÀ
Per ottenere grazie per i meriti
del Servo di Dio
P. Giuseppe Marrazzo
Padre Santo, fonte della santità, ti ringraziamo per
aver dato alla tua Chiesa il tuo servo sacerdote Giuseppe Marrazzo. Ad imitazione del Cristo tuo Figlio,
sommo ed eterno Sacerdote, con zelo apostolico, annunziò la buona novella a tutti, ai malati il conforto,
ai penitenti la riconciliazione. Docile all’azione dello
Spirito Santo, come Maria, Vergine del sì, andò incontro alle necessità dei fedeli aiutandoli a saper discernere i segni dei tempi. Visse il carisma del “Rogate” e, nella carità, si fece fratello e padre, predicando la gioia del Regno. Sostenuti dalla Comunione dei
Santi e dalla sua intercessione Ti preghiamo, o Padrone della messe, di concederci la grazia che Ti chiediamo… A gloria di Dio nei secoli dei secoli. Amen.
(Con approvazione eccl.ca, 20.04.2006)
L’amore redime tutti.
Senza dolore non c’è amore.
Il peccato è rottura di amore!
Dal Diario di P. Giuseppe
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Foto in Libertà
W la
Famiglia
Sì, salutiamo il giorno
col ringraziamento
al Signore per il dono
della famiglia.
Senza il calore
del focolare
la nostra fragile gioia
è fiammella
presto assalita
dal gelo e destinata
a spegnersi.
Preghiamo per i nostri
figli e per le coppie
dei fidanzati.
La famiglia cristiana
è grande, è santa,
non sarà travolta
dalle mode scomposte,
perché essa
ha gli anticorpi della grazia.
Signore, davanti a te
ci scambiammo
gli anelli e credemmo
che l’amore
è più forte della morte.
Ci protegga
la Vergine Maria.
S. Antonio e S. Annibale
ravvivino sempre
la nostra fiamma.
Buone Vacanze!
6 L’Araldo di S.Antonio
Vi proteggano
Sant’Antonio e Sant’Annibale
Lombardo Giulia Maria
Alisha Mary Jo Torre
(inviata dalla nonna Origlia Michela)
(nipote di Maria Torre)
Italia
Australia
Carmela Lenzo
con nipoti e pronipote • Australia
Marta Mondadori in Martinez
col marito (al centro) • Usa
Orazio, Leonarda Lahoud
e David • Australia
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Ci scrive...
Più di una semplice
nostalgia
Caro Padre,
da qualche tempo mi domina
un pensiero che non so ancora
ben decifrare. È nostalgia dell’infanzia, è un ritorno alla pratica religiosa? Le racconto in
breve. Si era celebrato il trigesimo di un’anziana signora, madre del mio medico di famiglia.
Non c’ero andato, la messa mi
attira poco. Ci mando mia moglie. Eppure, da bambino ho respirato più aria di chiesa che di
casa. Facevo il chierichetto, e
mi azzuffavo per non cedere il
posto. In parrocchia conobbi gli
scout e lo fui anch’io. Furono
anni belli. Poi l’adolescenza, la
morte di mio padre, e mia madre a tirare su cinque figli. Proprio nel maggio scorso ho compiuto 62 anni. Qualche giorno
dopo la messa di trigesimo dell’anziana signora incontro un
caro amico, che mi fa: “Ti cercavo in chiesa, non c’eri. Come
hai potuto mancare? Era la madre del tuo medico di base”.
Queste parole mi hanno colpito. Cosa insolita, io che mi son
creduto sempre coriaceo a discorsi anche lontanamente allu-
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Maurizio
E questo pensiero che ti scuote non
è una grazia? Caro Maurizio, prega anche tu. Non delegare solo agli
altri l’affare che è più tuo, intimamente tuo. Hai avuto un’esistenza
sbattuta. Torna. Gli anni passano,
il bambino di una volta si fa sentire dentro di te. Ascoltalo. In lui
parla Dio. Io attendo una tua replica.
Il p. Direttore dell’Antoniano
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PER
GRAZIA
RICEVUTA
Testimonianze
Testimonianze
Antoniane
Antoniane
sivi alla fede. Ma ora mi sentivo
i brividi sulla schiena. Sarà che
quelle parole hanno fatto affiorare i ricordi dell’infanzia, quando la chiesa era la mia seconda
casa.
Ora sto qui a confidarmi a lei,
Padre, e anche di questa debolezza mi meraviglio con me stesso.
Forse l’infanzia mi pesa sulla coscienza come un’aiuola pulita
che ho sciupata con una vita dispersiva. Non mi vedo peccatore,
infedele alla grazia sì. A lei posso chiedere l’elemosina di una
preghiera. La deleghi ai bambini
innocenti. Anch’io, mi facevano
pregare per i peccatori quando
ero chierichetto. Spero di poterle riscrivere per grazia ricevuta.
Alla mia età non si può più
scherzare.
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DALL’ITALIA
Chessari Adele, Lo Presti Concetta, Paternò Guzzardi, Vitina e
Antonio Scarola, Servignani Maria, Sanfilippo Italia, Greco Eva,
Cassarà Granvillano Anna, Zoccali Raffaellina, Randazzo Giorgia,
De Palma Lucia e Mario, Mangano Placido, Ciprì Rosalia, Maria
Saccomanno, Bonutti Bruna, Di
Leo Rita, Gambacciani Giorgio,
Puglisi Ines, Lo Cascio Giuseppina, Contini Orestina, Aveni Fortunata, Medda Giuseppe e Ubaldo,
Megna Angela, Alotta Anna, Ciravoli Iolanda.
DALL’ESTERO
Gina Zanini, Jean Materazzo, Salvatore Pino, Tina Papa, Maria
Scalzo, Anita Meleca, Masina Bucalo, Jolene A. Hodorowski, Lina
Penna, Anna Micale Pollino, Rosalia Vinci, Connie Castorio, Rosa
Fedele, Rosa Rodi, Franca Di Salvo, Enrichetta Greco, Adrienne
Gelsi, Caterina Cutrì, Immacolata
Romeo, Albertina Conti, Maria
Cozzupoli, Caterina Severino,
Crocifissa Bella, Angela Rinaldi,
Violetta Germano.
Una Prece
Dio asciugherà ogni lacrima dagli occhi dei suoi figli, e non ci sarà più morte, né lutto, né lamento,
né dolore, perché le cose di prima sono passate (Ap 21,4. Liturgia dei defunti)
Suffraghiamo
i benefattori defunti
che ci sono stati
segnalati.
I loro nomi
sono presenti
nelle Celebrazioni
eucaristiche e nella
prece comunitaria
con i bambini
del Santuario.
IL P. DIRETTORE
Domenica
Lo Presti
(Australia)
Francesca
Lanciano
(Gran Bretagna)
Maria Costantina
Rotella
(Canada)
O Dio d’amore
e di misericordia,
accogli le anime
di questi nostri fratelli
e di tutti i benefattori
defunti.
Dona loro
la pienezza della vita,
per i meriti
del tuo Figlio Gesù
e della Vergine Maria,
per l’intercessione
di S. Antonio
e S. Annibale. Amen.
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Un sorriso...
e accendi la vita
All’ombra del Santuario-Basilica S. Antonio
I bambini antoniani pregano per te
I “Piccoli canterini siciliani” ti dedicano le più belle canzoni
I poveri della “Mensa Sant’Antonio” ti benedicono
I fratelli e le sorelle delle associazioni parlano di te al Signore.
Un tuo gesto d’amore
per vivere
nel cuore dei piccoli
e dei poveri.
AVVISI
DI
SEGRETERIA
◆ S. Messa - L’offerta di una Messa è di 10,00 Euro.
◆ S. Messa Gregoriana - L’offerta delle 30 SS. Messe Gregoriane è di 350,00 Euro.
◆ Offerte a sostegno dell’Istituto Antoniano - Per le offerte ai nostri bambini si consiglia di
seguire le seguenti modalità:
• Versamento su c.c. postale N° 5967 intestato a:
Istituto Antoniano Maschile - Santuario S. Antonio
• Assegno bancario intestato a: Istituto Antoniano Maschile - Santuario S. Antonio
• Bonifico bancario presso:
BANCA AGRICOLA POPOLARE DI RAGUSA • VIA A. MARTINO 98 - MESSINA
IBAN: IT 33 H 05036 16500 CC0651322738
BIC/SWIFT: POPRIT31065
◆ Donazioni e Lasciti - Chi desiderasse disporre di donazioni o lasciti a sostegno del nostro Istituto, può farlo utilizzando la seguente dicitura: «Lascio (o Dono) all’Istituto Antoniano Maschile - Santuario S. Antonio di Via Santa Cecilia 121 - Messina, per le proprie finalità caritative e assistenziali». Per
maggiori informazioni e/o chiarimenti rivolgersi al Padre Direttore telefonando al n. 090669705.
• Ai sensi della legge 675/96, si potrà chiedere cancellazione, aggiornamento, rettifica, integrazione dei propri dati personali, inviandocene comunicazione scritta.
APPUNTAMENTI
ALLA BASILICA SANTUARIO
APERTURA
FERIALI
dalle ore 7,00 alle 12,00 • dalle ore 16,30 alle 18,30
FESTIVI
dalle ore 7,00 alle 13,00 • dalle ore 16,30 alle 19,00
FERIALI
FESTIVI
ORARI delle SANTE MESSE
7,30 - 9,00 - 10,00 - 11,00 - 18,00
7,30 - 9,00 - 10,00 - 11,00 - 12,00 - 18,00
CONFESSIONI
dalle ore 7,30 alle 11,30 dalle ore 17,00 alle ore 18,30
MUSEO PADRE ANNIBALE
MOSTRA ANTONIANA MUSEO SANTUARIO - SALA EX VOTO
Feriali: ore 9,00 - 12,00 • 16,30 - 18,30
ORARI CRIPTA: Feriali: S. Messa ore 8,30
Ogni giovedì del mese: Adorazione Eucaristica
dalle ore 9,00 alle 12,00
ISTITUTO ANTONIANO MASCHILE • BASILICA SANTUARIO S. ANTONIO
Padri Rogazionisti • Via S. Cecilia, 121 • 98123 Messina
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