trasportonotizie - Gente in Movimento

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trasportonotizie - Gente in Movimento
FAMIGLIA
PROFESSIONI
IMPRESA
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CUNEO - SUPPLEMENTO N.1 AL NUMERO 2-2015 ANNO XVII DI TN TRASPORTONOTIZIE - IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP/CPO CUNEO PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
GENTE IN MOVIMENTO
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Gente in Movimento
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
SOMMARIO
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE
DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
EDITORIALE
PAG. 02
ATTUALITÀ
PAG. 04
IMPRESA
PAG 06
PROFESSIONI
PAG. 12
INNOVAZIONE
PAG 17
EUROPA
PAG. 18
POLITICA
PAG. 20
ECONOMIA E LAVORO
PAG 25
PREVIDENZA
PAG. 27
COSTUME E SOCIETÀ
PAG. 28
CONSUMATORE
PAG. 33
SICUREZZA
PAG. 34
MOTORI
PAG. 35
DESIGN
PAG. 39
VIAGGI
PAG. 42
SPORT
PAG. 46
FOOD & WINE
PAG. 48
BENESSERE E BELLEZZA
PAG. 52
MODA
PAG. 57
FOTOGRAFIA
PAG. 59
EVENTI E SPETTACOLI
PAG. 60
CINEMA E LIBRI
PAG. 67
COMICS & GAMES
PAG. 70
MUSICA
PAG. 71
N.2 | MARZO - APRILE 2015
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Questo numero è stato chiuso in redazione il
08/05/2015
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
GENTE IN MOVIMENTO
1
editoriale
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
EDITORIALE
Direttore responsabile Secondo Sandiano
GENTE IN MOVIMENTO
Iscrizione al 3/14 del Registro
Stampa del Tribunale di Aosta
in data 29/09/2014
ADERENTE A:
Unione Stampa Periodica Italiana
PROPRIETARI
DGConsulting s.c., Roberto Gianusso
EDITORE: DGConsulting s.c.
Iscrizione al ROC n. 24934
Azienda Certificata ISO 9001:2008
Cari lettori,
il viaggio di Gente in Movimento prosegue a gonfie vele con un
magazine che arriva nelle vostre case con contenuti adatti a tutta la famiglia.
Un posto speciale, una rivista che vi propone allo stesso tempo
approfondimenti dedicati a professionisti ed imprenditori e rubriche per il tempo libero, che spaziano dalla moda alla lettura.
Per offrirvi contenuti di alto livello, GM collabora con illustri
esperti, businessman carismatici ed esponenti politici.
È questa la vera innovazione, far coinvogliare tutte queste personalità in un unico luogo interattivo e in pieno spirito propositivo.
Se anche tu - professionista, imprenditore o esperto di un settore specifico - vuoi contribuire alla redazione del prossimo numero, siamo a tua completa disposizione.
GM è per voi, è un magazine dove potrete far vagare la vostra
“mente in movimento”!
Anche per questo numero ci sono importanti novità, partendo
dalla rubrica Consumatori.
Uno spazio dove ognuno di noi si può immedesimare, perché
siamo tutti consumatori in un’era difficile.
In quest’area potete lasciare la vostra opinione, fare domande
ad esperti, portando esperienze e suggerimenti per migliorare la
qualità dei nostri acquisti.
Da questo numero si aggiunge anche un approfondimento sulla
fotografia, perché non esiste nulla di più bello che immortalare
in uno scatto un pezzo della nostra vita.
Condividete con noi la vostra lettura, il nostro motto è “sharing
is caring”: visitate il nostro sito internet genteinmovimento.com,
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COEDITORE
Alpina Edizioni s.c.
DIRETTORE RESPONSABILE
Secondo Sandiano
IN REDAZIONE
Elisa Galvagno,
Francesca Vinai, Roberto Gianusso,
Fabrizio Civallero, Gabriella Tomasi
REDAZIONE
Alpina Edizioni s.c.
Notizie Valle d’Aosta: Zona Autoportuale
Pollein-Brissogne, 11020 Pollein (AO)
DGConsulting s.c.
Notizie dall’Italia e rubriche specializzate:
Corso Soleri 3, 12100 Cuneo
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AMMINISTRAZIONE
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PUBBLICITÀ
Tel. 0171.412816
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COLLABORATORI
Vedi pagina 72
STAMPA
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GENTE IN MOVIMENTO
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
TRASPORTONOTIZIE
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Poste Italiane - Spedizione in abbonamento postale - 70% aut. DCB/CUNEO N. 1772 - Nr. 6 Anno XVI - contiene I.P.
In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO Cuneo per la restituzione al mittente previo pagamento resi
Poste Italiane - Spedizione in abbonamento postale - 70% aut. DCB/CUNEO N. 1772 - Nr. 1 Anno XVII - contiene I.P.
In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO Cuneo per la restituzione al mittente previo pagamento resi
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NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
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TNtrasportonotizie
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attualità
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IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Inoccupati
con le mani in tasca
Sì al divieto di guida
in Europa
Ennesima maglia nera conquistata dall’Italia nelle statistiche in fatto di occupazione.
Il belpaese è al primo posto della classifica europea per
inoccupati che non cercano lavoro.
Da dati Eurostat del 2014 emerge infatti che il 13,6% degli
italiani disoccupati (di cui il 60% di sesso femminile), non
ricerca lavoro, nonostante ne abbia la disponibilità.
Un dato sconfortante che peggiora la situazione economica italiana.
Sul fronte dei lavoratori occupati part-time, il 22,2% degli
intervistati preferirebbe lavorare di più.
L’Italia si posiziona di poco sotto la media, con il 18,3%
dei lavoratori part-time sottoccupati. Anche in questo
caso, sono le donne che dominano tale percentuale.
Commettere infrazioni in Europa avrà conseguenze più
gravi.
Da oggi è infatti possibile che ad un guidatore sia rifiutato
il diritto di guidare in un Paese comunitario dopo avervi
commesso un’infrazione grave.
Lo stabilisce una sentenza della Corte di Giustizia europea
sul caso di una guidatrice austriaca fermata in territorio tedesco, multata in quanto positiva alla cannabis.
La donna potrà continuare a guidare in Austria, ma non potrà più mettere piede a bordo del suo veicolo in Germania.
Una precisazione dalla Corte, “tale diritto non dev’essere
negato indefinitivamente ed i requisiti imposti per la sua
riacquisizione devono rispettare il principio di proporzionalità”.
Aeroporti,
top e flop
Aziende
assenti dal web
Nella classifica dei 100 migliori aeroporti del 2015 non è
presente nemmeno uno scalo italiano.
La notizia non sorprende data la poca efficienza del sistema trasportistico italiano.
Poco lusinghiero è tuttavia il posizionamento a classifica
rovesciata secondo eDreams, il sito che racchiude le migliori offerte di voli aerei di tutte le compagnie low cost e
tradizionali.
Tra i dieci peggiori aeroporti al mondo al numero 5 si posiziona quello di Roma Ciampino; peggio di noi ci sono
Rio de Janeiro e Berlino (Schönefeld Airport).
I migliori sono nuovamente gli orientali, con un primo posto vinto dallo scalo di Singapore Changi.
Essere sul web è prerogativa fondamentale per un’azienda di successo.
Purtroppo pare non essere così per il popolo italiano ed
europeo, dove il digital divide continua ad essere una variabile primaria, aumentando di fatto il gap con il resto
del mondo.
Secondo i dati diffusi da Michael Berz, del Policy Officer Key Enabling Technology and Digital Economy della
Commissione europea, il 41% delle imprese dell’Unione
europea non è presente sul web, non adotta una comunicazione 2.0 sui social media e non utilizza strumenti quali
cloud computing e big data.
Solo il 14% delle Pmi ha all’attivo un sito e-commerce.
GENTE IN MOVIMENTO
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
attualità
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Università italiane,
fondi in picchiata libera
Google trucca
lo shopping online?
Quando si parla di classifiche, l’Italia è la prima della
classe.
Peccato che l’accezione sia quasi sempre negativa, anche
nel caso delle università statali.
Secondo uno studio UE, tra il 2008 e il 2012 la spesa nazionale all’istruzione superiore si è ridotta di più del 10%,
il tutto senza controbilanciare questa contrazione facendo ricorso a fondi comunitari alternativi.
Una nefasta conseguenza è sicuramente uno scoraggiamento generale ad intraprendere percorsi universitari,
soprattutto nella fascia fino ai 35 anni.
In questa categoria infatti, secondo un’indagine Eurostat,
l’Italia si posiziona all’ultimo posto per numero di persone laureate.
Google è nei guai.
La Commissione europea indaga sul colosso dei motori
di ricerca per un presunto abuso di posizione dominante
da parte dell’azienda sui mercati dei servizi generali di ricerca online.
Stando alla comunicazione, Google favorirebbe sistematicamente i propri prodotti nelle pagine che mostrano i
risultati delle ricerche, nello specifico in quelle comparative. In via preliminare, l’UE valuta tale comportamento
in contrasto con le norme antitrust, danneggiando di fatto i consumatori.
Ora, è stata inviata una comunicazione degli addebiti da
parte dell’UE sui servizi di acquisti comparativi, che non
inciderà sull’esito dell’indagine.
Formazione
per gente di mare
Professione
codista
Migliorare la formazione degli equipaggi a bordo di navi
risulta, soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca,
più che mai dovuto.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un provvedimento
che attua la direttiva dell’Unione europea n. 2012/35/UE,
sui requisiti minimi della formazione della gente in mare.
Obiettivo è di assicurare, ancora meglio, la presenza a
bordo delle navi mercantili di lavoratori marittimi in possesso di idonei certificati di formazione, addestrati ed
impiegati in aderenza alle disposizioni internazionali in
materia di sicurezza della navigazione.
Il provvedimento prevede ammende effettive e proporzionate contro chi viola tali norme.
Chi di noi almeno una volta nella vita ha passato ore in coda
in qualche ufficio pubblico?
La soluzione c’è, potete farvi sostituire dal codista.
Ma di cosa stiamo parlando? Quella del codista è la professione delle “commissioni per conto terzi”, inventata come
risposta alla disoccupazione da Giovanni Cafaro.
Bastano 10 euro l’ora per dire addio alle lunghe ed interminabili code agli sportelli. Non sono burocrazia, ma anche
attese per far firmare libri o comprare biglietti di concerti.
La notizia ha fatto il giro del mondo, tanto da far pensare di
standardizzare questo nuovo lavoro. È stato firmato il contratto nazionale del codista e si stanno organizzando corsi di
formazione per questo mestiere anticrisi.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
GENTE IN MOVIMENTO
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impresa
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Il coaching per il
successo aziendale
Il successo in
un’azienda dipende
anche dalla capacità
di operare
con le persone.
a cura di Aurelio Prisco
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GENTE IN MOVIMENTO
S
pesso, di fronte alla necessità
di affrontare cambiamenti, si
suggerisce di ripensare l’intera
struttura dell’organizzazione,
la sua vita, le sue modalità operative.
Questo tipo d’approccio solleva facilmente molte resistenze, e il risultato
ultimo di questo processo è cambiare
tutto per non cambiare nulla.
Crediamo che l’unica via perseguibile
per creare un cambiamento coerente
con gli obiettivi che si vogliono raggiungere e persistente nel tempo sia quella
di operare con la logica dei piccoli impatti. Questa logica modifica, ma non
snatura, l’identità di un’organizzazione
e dei valori che essa esprime.
Nella gestione del cambiamento è inoltre necessario ricercare le risorse esistenti nell’organizzazione e utilizzarle
come leva efficace ed economica per
favorire il cambiamento.
Un ruolo fondamentale in questo scenario viene ricoperto dalle tecniche di
coaching: un processo che si attua per
far crescere i collaboratori attraverso
un lavoro di squadra continuo.
Grazie a questo processo, i dirigenti ed
i collaboratori partecipano all’identificazione, all’elaborazione e al raggiungimento degli obiettivi prestazionali e
risultati positivi per tutta l’organizzazione. Nello specifico:
• I collaboratori soddisfatti difficilmente cercano un’altra opportunità
di lavoro. Gli insoddisfatti al contrario disturbano l’ambiente e creano
ulteriore lavoro per passaggi di consegna, con conseguente crollo della
produttività ed aumento dei costi;
• I manager diventano un punto di riferimento ed una fonte di estro per
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
impresa
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
i collaboratori, grazie al sostegno da
quest’ultimi ricevuto ed al continuo
scambio di informazioni;
• Grazie alle maggiori competenze dei
collaboratori che operano linearmente con i “loro clienti”, si sviluppa
una maggiore efficacia nella soluzione dei problemi proprio da chi li vive
in prima persona e la motivazione
accresce l’efficienza del lavoro svolto grazie ad una maggiore soddisfazione dei collaboratori;
• La più efficace comunicazione tra
manager e collaboratori favorisce
un clima aziendale ottimale e forma
una “squadra” più competitiva per
affrontare situazioni più difficili.
Ma non sempre si attribuisce la giusta
importanza a tale attività, infatti si ritiene che la direzione abbia cose più
importanti di cui occuparsi, invece di
favorire il processo di coaching.
In realtà, si dimentica che il successo
aziendale dipende anche dalle capacità di operare con le persone le quali, se
ben guidate, possono favorire migliori
risultati aziendali.
Fondamentalmente si teme di quello
che potrebbero pensare i collaboratori, ma tra i compiti della direzione risulta proprio la gestione ottimale delle
risorse, soprattutto umane.
Bisogna quindi avere un dialogo, altrimenti non si saprà mai qual’è la realtà.
Il coaching consiste proprio nel parlare con i collaboratori, illustrare loro le
aspettative aziendali e della direzione
per stabilire insieme obiettivi che non
lasciano spazio ad incomprensioni.
Microcredito, opportunità per le PMI
L
’operazione microcredito è una
forma di sostegno per le PMI.
Si tratta di 40 milioni di euro di
risorse, di cui 30 stanziate dal
Ministero dello sviluppo economico
(Mise) e 10 derivanti da versamenti volontari, fra cui il taglio degli stipendi dei
parlamentari 5 Stelle.
Il via ufficiale scatterà con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del relativo
Decreto ministeriale. I Consulenti del
lavoro si sono già resi disponibili ad
assistere le imprese ed i professionisti
interessati ai finanziamenti.
I beneficiari sono coloro che intendono
aprire una nuova attività o ne hanno
una da 5 anni al massimo, ma non dispongono delle sufficienti garanzie per
accedere al credito bancario.
Precisamente, i professionisti titolari
di partita IVA e le microimprese organizzate in forma individuale o in forma
di società di persone, di associazione,
di Srl semplificata o di cooperativa.
Sono previste alcune limitazioni circa
il numero massimo di dipendenti, pari
a 5 (10 nel caso di società di persone,
Srl semplificate e cooperative), l’attivo
patrimoniale (massimo 300.000 euro),
i ricavi (fino a 200.000 euro) e il livello di indebitamento (non superiore a
100.000 euro).
Con il microcredito è possibile finanziare l’acquisto di beni e servizi diretNUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
tamente connessi all’attività svolta
(compreso il pagamento dei canoni del
leasing, il microleasing finanziario e il
pagamento delle spese connesse alla
sottoscrizione di polizze assicurative),
il pagamento di retribuzioni di nuovi
dipendenti o soci lavoratori e il sostenimento dei costi per corsi di formazione. Il tutto, senza che sia richiesta alcuna garanzia reale per il prestito.
Come ottenere la garanzia per accedere al microcredito?
Chi è interessato può prenotare la garanzia in via telematica sul sito web
www.fondidigaranzia.it. Tale prenotazione resta valida per 5 giorni, termine
entro cui deve individuare un soggetto
- banca, intermediario finanziario o altro operatore accreditato - disponibile
a finanziare il proprio progetto e a confermare la prenotazione.
Il soggetto finanziatore avrà quindi 60
giorni di tempo per concludere la pratica.
È possibile effettuare più richieste di
prenotazione, ma il limite massimo di
finanziamenti ottenibili per ogni beneficiario è di 25.000 euro.
Altra peculiarità rilevante consiste nei
servizi di monitoraggio: l’operatore
che eroga il microcredito ha l’obbligo di assistere il beneficiario per tutta
la durata del prestito, assicurandogli
supporto all’attività imprenditoriale.
Un sostegno importante
per l’imprenditoria
italiana grazie
al fondo pubblico
di garanzia al
microcredito.
a cura della redazione
Per informazioni
contattate lo staff di
DGConsulting s.c.:
0171 412816
[email protected]
GENTE IN MOVIMENTO
7
impresa
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Alla ricerca
del fondo perduto
Le peripezie di
un imprenditore
che si rivolge ad
istituti bancari per
accedere al Fondo di
Garanzia delle PMI.
a cura di Gaetano La Legname
8
GENTE IN MOVIMENTO
D
a un paio di mesi il sottoscritto - in accordo con
l’On. Ivan Catalano, attuale Vicepresidente della
IX Commissione Trasporti, Poste e
Telecomunicazioni della Camera dei
Deputati - cambiandosi d’abito, da
collaboratore parlamentare ad imprenditore e manager di rete d’imprese, ha visitato a Milano i più grandi istituti di credito italiani.
Partendo dal basso, il sottoscritto ha
iniziato scrivendo una mail tramite
il sito istituzionale di ogni banca per
richiedere un appuntamento nella filiale di competenza territoriale.
Premessa: prima di collaborare con
l’On. Catalano svolgevo l’attività
d’imprenditore nel settore del trasporto di merci su strada per conto
di terzi (in realtà la svolgo ancora, an-
che se dedico più tempo all’attività
di collaboratore parlamentare). L’attività imprenditoriale mi ha portato
a creare una rete d’imprese formata
da 6 soggetti: la Pointcar Srl (la mia
azienda in qualità di impresa di riferimento), e altre 5 aziende che per non
menzionerò per motivi di privacy.
Tre aziende sono presenti sul mercato da oltre 5 anni, mentre le altre
possono considerarsi start up. Le 3
aziende “anziane” hanno i bilanci in
ordine e non presentano problemi
presso il Crif, Cerved e simili.
Fatta questa doverosa premessa,
passiamo al fatto in questione.
Ci presentiamo come rete d’imprese e chiediamo, per una delle nostre
start up, la possibilità di accedere
al Fondo di Garanzia delle PMI per
il massimo dell’importo, ovvero 2,5
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
impresa
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
MLN di Euro, chiedendo la garanzia
pubblica dell’80%, avendo noi la disponibilità liquida del restante 20%
come controgaranzia, ovvero 500
mila Euro.
Inviata la mail, quasi tutti gli istituti
di credito ti fanno richiamare da una
gentile signorina di un call center
“esternalizzato”, la quale è in grado
solo di indirizzarti presso la filiale di
riferimento e non sa nulla di reti e di
Fondi. Su questo possiamo sorvolare.
Otteniamo gli appuntamenti con i seguenti istituti di credito: INTESA San
Paolo, Unicredit, Monte dei Paschi di
Siena, BNP Paribas, Banca Popolare
di Milano. Avevamo chiamato anche
Banca Sella, ma l’operatore che ci risponde non sa se l’istituto eroga questi servizi, dando risposte evasive;
capiamo che con loro avremmo perso tempo, ringraziamo e salutiamo
tirando una linea su questo istituto.
Altra banca interpellata è il Credito
Cooperativo, che però non ha filiali
in città e quindi non può operare territorialmente.
Le altre sono banche minori e preferiamo escluderle.
Partiamo da INTESA San Paolo, che è
l’unica con la quale stiamo portando
avanti un discorso, anche se ormai 2
mesi sono diventati veramente troppi e, prima di arrivare al responsabile, abbiamo dovuto girare ben 3 filiali
nelle quali il personale non aveva
competenza per scelte della banca stessa e abbiamo dovuto recarci
presso la filiale diverse volte poiché
il direttore ha dovuto chiedere informazioni ai propri superiori.
Parliamo di Unicredit: siamo partiti
da una piccola filiale, il cui solerte
direttore ci ha prontamente ricevuto
e ammesso di non sapere molto su
contratti di rete e Fondo di Garanzia
delle PMI, quindi ci metterà in contatto con il loro esperto, passa almeno un mese e poi avviene l’incontro.
Anche qui non ci siamo, idee confuse:
veniamo reindirizzati al direttore di
una filiale di una provincia diversa,
che contattiamo prontamente ma
purtroppo il tempo passa ma nessuno ci ricontatta.
È il turno del Monte dei Paschi di SieNUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
Un imprenditore
che ha idee innovative ma non ha i
soldi, come fa ad accedere ad uno
strumento che lo Stato
ha messo a disposizione?
na e anche qui la musica non cambia,
il direttore di filiale dice che dovrà fissarci un appuntamento con un loro
responsabile; passa oltre un mese e
mezzo, nonostante le nostre richieste via mail e alla fine il direttore si
scusa di non poter assolvere alla nostra richiesta.
Arriviamo a BNP Paribas. Qui il colloquio è stato rapidissimo, la direttrice
ci dice che per un importo così elevato dovevamo rivolgerci ad un’altra filiale “corporate”, il tutto dopo averci
fatto aspettare oltre 30 minuti perché
assente dalla filiale.
Ci manderà via mail i contatti, passa
il tempo e mandiamo un reminder,
ma la stessa, con una mancanza di
professionalità che rasenta la maleducazione, ci liquida con una mail di
due righe dicendo che la banca non
può assolvere alle nostre richieste.
Ma il fondo l’abbiamo toccato con
il direttore della Banca Popolare di
Milano. Intanto, avevamo avuto la
conferma dell’appuntamento e a lui
non risultava, quindi abbiamo dovuto aspettare 40 minuti.
Poi ci fa esporre tutte le nostre richieste, ci dice che avrà bisogno di
una mole di documentazione tale da
far impallidire un Archivio di Stato e
poi ci chiede se abbiamo un business
plan.
Alla lettura dei dati inizia a sorridere,
mettendo da parte la professionalità
richiesta e facendo commenti non
proprio consoni al codice di condotta che dovrebbe avere un direttore di
banca.
Concludendo, in questi 2 mesi abbia-
mo avuto dei costi di circa 600 Euro
per spese vive, che devono sommarsi
al tempo perso dal sottoscritto per
visitare queste banche senza alcun
costrutto.
Quello che è emerso non è confortante: lungaggini burocratiche, incompetenza, ignoranza, maleducazione,
stupidità in un caso.
A questo punto sono lecite alcune
osservazioni: questi istituti di credito
nei loro siti istituzionali hanno delle
pagine dedicate a promuovere l’accesso al Fondo di Garanzia delle PMI,
tutte hanno aderito dando comunicazione ufficiale sia all’ABI che al Ministero dello Sviluppo Economico.
Salvo un singolo caso, tutte non hanno saputo dare risposte certe ad un
possibile cliente che avrebbe fatto un
ingente deposito (i 500.000 euro citati in precedenza); o forse non hanno
voluto.
Nessuna di quelle escluse è entrata
mai nel merito del progetto proposto, sebbene sia realizzabile ed innovativo nel suo genere. Concludo
lasciando il lettore che con alcune
domande.
Un imprenditore che ha delle idee
innovative e non ha i soldi, come fa
ad accedere ad uno strumento che lo
Stato ha messo a disposizione proprio per chi non ha garanzie da offrire?
Oppure, un imprenditore in difficoltà
come fa a rilanciare la propria impresa?
In questa vicenda ci sono troppi lati
oscuri e sarà nostra premura chiarirli
al più presto nelle sedi competenti.
GENTE IN MOVIMENTO
9
IMPRESA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Giappone, opportunità
per il business italiano
Quali occasioni per
gli operatori italiani
nel mercato nipponico
dell’agroalimentare?
Intervista al Presidente
di Cepi-Uci Giappone.
a cura di L.P.
Ufficio Stampa Cepi-Uci
10
GENTE IN MOVIMENTO
E
liano Fiore vive in Giappone
da quarant’anni, già direttore generale della camera di
commercio italiana a Tokio,
insegna lingua e cultura italiana in
diverse università giapponesi, ed è il
Presidente di Cepi-Uci Giappone. Se
c’è un italiano che ha il sentiment del
Giappone questo è lui. Gli chiediamo
quali occasioni ci siano per gli operatori italiani nel mercato nipponico.
Per un imprenditore italiano serio le
opportunità di inserimento nel Paese sono tante. In primis nell’agroalimentare. Se ti fai un giro a Tokio ti
accorgerai che ci sono più tricolori
lì che in tutta Italia, sono i ristoranti
italiani che imbandierano. Ciò non
toglie che spesso all’annuncio di cucina italiana, esibito con le bandiere,
non corrisponda un’offerta adegua-
ta, per qualità e origine dei prodotti.
Il che è un bel problema per il Made
in Italy.
Allora che fare?
In Giappone non esiste una sola
scuola di cucina improntata alla dieta mediterranea o alla cucina italiana. Questo è il problema di fondo,
ci vorrebbe una maggiore professionalizzazione nella ristorazione e formazione nell’alimentare. Manca un
controllo ed una promozione della
qualità dei nostri prodotti. Anche il
vino e il formaggio italiano che arrivano non sono abbastanza conosciuti. Insomma, dobbiamo riconoscere
che purtroppo la cucina occidentale
per i Giapponesi è ancora quella francese. Alla fine il cibo è cultura quindi
dobbiamo insegnare come si conNUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
sumano i nostri prodotti. Serve una
promozione proattiva. I francesi in
questo sono bravi, hanno promosso
i loro formaggi e i loro vini e anche
grazie alla Sopexa, bisogna riconoscere che sono riusciti. Dobbiamo
promuovere, promuovere e ancora
promuovere, ma questo significa
educare al consumo e credo si possa
fare attraverso la ristorazione, la professionalizzazione della ristorazione.
Dobbiamo stimolare il consumo.
Lo scorso settembre lei accompagnò
a Roma l’imprenditrice Giapponese
Hiroko Kodama, Amministratore Delegato della TANAKA PLAN Co.ltd per
perfezionare l’accordo commerciale
con Antica Norba e Bioalimenta, promosso da Cepi-Uci, per l’acquisto di
prodotti biologici e senza glutine da
esportare in Giappone. Quali sono
stati gli sviluppi di quell’intesa?
L’operazione ha avuto un esito positivo, anche se ci siamo imbattuti in
alcuni problemi logistici che comunque siamo riusciti a superare. Abbiamo aperto un canale importante e
contiamo di riuscire ad aprirne altri.
Si pensi che il problema della celiachia comincia ad essere molto presente anche in Giappone.
Quali opportunità crede che Cepi-Uci
Giappone possa offrire ad un imprenditore dell’agroalimentare italiano
che voglia misurarsi con il mercato
Giapponese?
Possiamo offrire un ampio spettro di
opportunità. Dalla promozione alla
vendita al dettaglio. Con eventi mirati sia aperti al pubblico che B2B.
Organizzati direttamente da noi e
specifici per i prodotti che si intende
promuovere. Una delle cose fondamentali che gli imprenditori italiani
che vogliono misurarsi con il mercato
giapponese devono tenere presente
è che è utile arrivare direttamente o
affidarsi a player italiani. Con eventi
mirati possiamo mettere insieme gli
importatori e gli imprenditori interessati per raggiungere nel modo più
semplice l’obbiettivo.
La cosa fondamentale, lo ribadisco,
è la presenza diretta degli italiani in
Giappone. E in questo Cepi-Uci GiapNUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
pone può essere l’alter ego dei produttori in loco.
Per il nostro agroalimentare ci sono
opportunità?
Tutti vogliono mangiare italiano,
dagli svedesi agli americani e ovviamente anche i giapponesi. Una grande opportunità saranno le olimpiadi
in Giappone. Nell’estate del 2020 gli
occhi del mondo saranno tutti puntati su Tokyo. Il binomio sport alimentazione, soprattutto in un Paese
come quello di cui stiamo parlando
dove c’è un serio problema di obesità della popolazione, potrebbe essere vincente. La dieta mediterranea,
con le sue caratteristiche salutiste,
potrebbe conquistare grandi fette di
mercato. Siamo però in competizione con gli americani, i cileni, i francesi, gli australiani, insomma, non
mancano i concorrenti. Dal Mediterraneo invece arriva poco.
L’Expo di Milano?
Non mi pare che per il momento abbia avuto un particolare eco in Giappone ma è presto per dirlo. Vinitaly
invece resta l’unica manifestazione
italiana del settore di cui si parla.
Qual è la percezione che hanno i
Giapponesi del Made in Italy?
Ci viene riconosciuta l’eccellenza del
IMPRESA
nostro design. Dalle macchine per il
caffè alle automobili. La bellezza del
nostro Paese è percepita con chiarezza e in qualche modo questo si riflette sui nostri prodotti di cui direi viene
riconosciuta la pienezza.
Esiste il problema del falso Made in
Italy?
Si purtroppo soprattutto nell’agroalimentare. Parmisan ed altre amenità sono presenti anche nel mercato
giapponese.
Facciamo conto che io sia un imprenditore italiano che cerca uno sbocco
nel mercato nipponico, produco fichi
secchi, ti contatto e che facciamo insieme?
Organizziamo promozione nell’ambito della ristorazione con monitoraggio ad ampio spettro. Tu mi fai avere
una confezione assaggio e io ti darò
un feedback sia qualitativo che relativamente agli ordini.
E poi come ti ho detto creiamo, se del
caso, eventi mirati sia B2B che aperti al pubblico. Un settore che vorrei
continuare segnalare è quello salutista e dietetico, il cui mercato in Giappone non potrà che crescere.
La cosa singolare è che già la semplice dieta mediterranea sarebbe una
risposta.
GENTE IN MOVIMENTO
11
professioni
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Consulenti del Lavoro
per superare la crisi
Un sostegno
importante da parte di
professionisti a favore
dell’impresa.
a cura di Rosario De Luca
L
a figura del Consulente del Lavoro è una professione in forte
espansione nel mercato italiano ed internazionale del lavoro, un ruolo fondamentale per aiutare
le aziende a superare la crisi.
Recentemente è stata infatti istituita
la piattaforma Asse.Co (Asseverazione Contributiva) tramite la quale i
Consulenti del Lavoro potranno asseverare la conformità dei rapporti di
lavoro, certificando di fatto le imprese
virtuose.
Grazie a questo strumento - attuato a
seguito di un Protocollo d’intesa siglato tra Ministero del Lavoro e Consiglio
Nazionale dell’Ordine - i Consulenti
del Lavoro potranno semplificare gli
adempimenti contributi e retributivi
delle imprese nella gestione dei rapporti di lavoro, promuovendo altresì
la cultura della legalità.
Asse.Co. sarà rilasciata dal Consiglio
Nazionale dell’Ordine, su istanza volontaria del datore di lavoro, sulla
base di due dichiarazioni di responsabilità: una del datore di lavoro sulla
non commissione di illeciti nell’anno
A BRUXELLES INCONTRO SUL MERCATO DEL LAVORO
Il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro
Marina Calderone è stata ricevuta a Bruxelles, presso la sede del Comitato
Economico e Sociale, per confrontarsi con il Vicepresidente del Parlamento
europeo David Sassoli ed altre personalità istituzionali sui principali temi legati alla politica economica italiana ed internazionale.
L’incontro, cui ha partecipato una delegazione di Consulenti del lavoro, ha
approfondito il ruolo cruciale delle
categorie professionali, datori di lavoro e sindacati i quali, fungendo da
intermediari fra i responsabili decisionali ed i cittadini, possono influenzare
positivamente i primi e tutelare i diritti dei secondi.
12
GENTE IN MOVIMENTO
precedente l’istanza (lavoro minorile,
tempi di lavoro, sicurezza sul lavoro,
lavoro nero); l’altra del Consulente del
Lavoro sulla sussistenza dei requisiti
per il rilascio del Durc e sul rispetto
della contrattazione collettiva.
L’elenco delle aziende che otterranno l’asseverazione sarà pubblicato
sul sito del Ministero del Lavoro e
del Consiglio Nazione dell’Ordine dei
Consulenti del Lavoro.
Con l’ottenimento della conformità
contributiva e retributiva, le aziende
“certificate” entreranno a far parte
dei criteri di selezione dell’attività
ispettiva del Ministero del Lavoro,
che terrà conto delle aziende “asseverate” nella definizione degli accertamenti e potrà utilizzare l’asseverazione anche per la verifica delle
regolarità delle imprese negli appalti
privati.
Altra importante forma di sostegno
a favore dell’impresa è l’accesso al
microcredito (approfondimento a
pagina 7).
Sul portale del Consiglio Nazionale
dei Consulenti del Lavoro è visionabile l’elenco, suddiviso per provincia,
dei consulenti che si sono resi disponibili ad offrire prima assistenza e le
informazioni iniziali per accedere al
fondo, il tutto in maniera gratuita.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
professioni
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Lavoro senza frontiere
Autorità, consulenti
del lavoro ed esperti
professionisti
discutono sulle criticità
e opportunità del
lavoro transfrontaliero.
a cura della redazione
I
l lavoro transfrontaliero è una tematica molto sentita e complessa
che coinvolge migliaia di cittadini
che, pur essendo residenti in Italia,
svolgono un’occupazione oltre confine.
A discutere delle criticità e delle soluzioni legate alla tale pratica, sempre
più diffusa, un convegno-dibattito dello scorso 20 marzo a Sanremo (IM) ha
coinvolto i Consulenti del lavoro, altre
categorie professionali, istituzioni, lavoratori e loro rappresentanti.
La normativa è articolata e restano
confuse e ambigue le risposte alle inevitabili problematiche emergenti in
materia fiscale, tributaria e previdenziale.
Sono questioni e incertezze che coinvolgono, oltre ai pendolari transfrontalieri, i Consulenti del lavoro che devono svolgerne gli adempimenti e le
Autorità chiamate a tutelarli.
Da qui la volontà di allestire un evento formativo di portata nazionale,
organizzato dal Consiglio provinciale
dell’Ordine (CPO) dei Consulenti del
lavoro di Imperia e dall’Unione provinciale di Imperia dell’ANCL (Associazione Nazionale Consulenti del lavoro), in
collaborazione con il Consiglio nazionale dell’Ordine, la Fondazione Studi
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
del Consiglio nazionale, la Consulta
dei CPO della Liguria e l’associazione
ligure Frontalieri Autonomi Intemeli
(F.A.I.).
Numerosissimi i rappresentanti istituzionali e sindacali, gli esperti e i professionisti del settore interpellati per
far luce, confrontarsi e dibattere sulle
principali questioni in sospeso del lavoro “senza frontiere”.
Dopo l’iniziale presentazione del convegno - affidata al Presidente CPO di
Imperia Francesco Cerqueti, al Coordinatore della Consulta dei CPO liguri
Luisella Dellepiane e al Presidente regionale ANCL Luigi Schenone - si sono
succedute sul palco le Autorità presenti per i saluti di rito.
Ha introdotto il tema in discussione il
Presidente nazionale dell’Ordine dei
Consulenti del lavoro, nonché Presidente del Collegio Unitario Permanente degli Ordini e dei Collegi professionali (CUP), Marina Calderone.
A succedersi, le relazioni degli esperti,
introdotte e moderate dal Presidente
della Fondazione Studi dei Consulenti
del lavoro, Rosario De Luca.
Il Segretario F.A.I. Roberto Parodi, definito il concetto di lavoro transfrontaliero, ha illustrato gli ultimi dati
disponibili relativi ai lavoratori fronta-
lieri italiani, mostrando in particolare
la crescita occupazionale nel Principato di Monaco, le nuove opportunità
occupazionali e gli scenari futuri derivanti dallo sviluppo del telelavoro.
Il Consigliere ed esperto della Fondazione Studi CdL Paolo Puppo, ricordando che nel diritto italiano non
esiste una definizione di “lavoratore
frontaliero”, ha precisato le differenze
tra quest’ultimo e il lavoratore migrante o distaccato.
Ha quindi discusso gli aspetti contributivi e pensionistici e il regime fiscale applicabile al lavoro oltre frontiera,
presentando la normativa comunitaria
e le convenzioni internazionali bilaterali vigenti - fra Italia e Francia, Svizzera, Austria, San Marino, Slovenia - e i
casi del Principato di Monaco e di Città
del Vaticano.
Roberto Lacchin, Vicepresidente F.A.I.,
dopo una breve cronistoria del bonus
fiscale, ha messo a confronto le aliquote fiscali tra Italia e Francia e ha
presentato un nuovo sistema di calcolo proposto dalla sua associazione in
sostituzione del bonus.
È stato poi analizzato il trattamento
pensionistico, con accenno al Garante
del Contribuente, e la tutela sanitaria
vigenti nel Principato di Monaco.
GENTE IN MOVIMENTO
13
PROFESSIONI
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Mediazione civile,
quale futuro?
Resistenze
psicologiche delle parti.
Uno strumento
poco valorizzato
da migliorare.
a cura di Luigi Rea
L
a mediazione in materia civile
e commerciale è stata reintrodotta dal cd. “Decreto del
Fare”) e resterà obbligatoria
per un periodo sperimentale di quattro anni, nel corso dei quali il Ministero
dovrà eseguire un monitoraggio sugli
esiti registrati.
Sebbene i dati sui primi 9 mesi del 2014
segnalano un calo delle cause in materie soggette a mediazione obbligatoria, rispetto al periodo in cui essa non
era condizione di procedibilità, permangono una serie di fattori critici che
rendono ad oggi lo strumento poco
valorizzato e sicuramente migliorabile
(opinione dello scrivente).
Fra tali fattori, di sicuro, è da segnalare
la forte resistenza delle parti a dare il
consenso ad esperire effettivamente il
procedimento, ossia a proseguire oltre
l’incontro iniziale informativo.
Se ciò accade, circa il 50% dei procedimenti si chiude con un accordo. Ma
perché tante resistenze?
I motivi sono molteplici, si possono
individuare sicuramente ragioni prettamente di natura economica, in quanto l’esperimento del procedimento dà
luogo al pagamento delle indennità di
mediazione e motivazioni prettamente
14
GENTE IN MOVIMENTO
psicologiche e culturali. Su quest’ultime è il caso di spendere qualche parola di commento. Su quali logiche si
basa un percorso di mediazione?
Un percorso di mediazione si basa su
una logica procedurale di compromesso e su una dinamica psicologia di fiducia relazionale.
Esso, infatti, mira alla composizione
della lite attraverso una proposta che
possa “mettere d’accordo” le parti, le
quali si andranno ad incontrare su un
territorio che non è di nessuno, ossia
su una zona di confine che, inevitabilmente, implica il ridimensionamento
delle pretese iniziali.
Abbracciare tale logica è difficoltoso
per l’essere umano in genere, in quanto permeato da una sorta di difficoltà
relazionale di base e ancor più difficoltoso per l’uomo nel “conflitto” in
quanto abituato alla “distruzione totale” della controparte e a totalizzare in
positivo la chiusura dello stesso.
Nei confronti delle relazioni sociali l’individuo vive una forte attrazione e, allo
stesso tempo, una repulsione, una sorta di ambivalenza affettiva.
Siamo spinti alla ricerca della relazione, ma contemporaneamente essa ci
spaventa, ci incute il timore di vedere
tradita la nostra fiducia di base.
L’altro da sé rappresenta, in casi estremi, un pericolo, qualcosa di minaccioso che potrebbe non accogliere le nostre richieste di supporto e di legame.
Il rischio di chiudersi in una specie di
isolamento è sempre dietro l’angolo.
Tali dinamiche psicologiche assumono un peso rilevante anche nella mediazione, e vanno ad intrecciarsi con
aspetti di natura diversa e con ulteriori
elementi e personalità che si interpongono fra le parti in causa, ossia il mediatore, la presenza dei rispettivi legali,
l’organismo stesso.
La dinamica relazionale in mediazione è, quindi, molto complessa, e gioco
forza, sulla riuscita del procedimento
pesano anche influenze esterne.
La figura del mediatore, in questo
caso, si pone come àncora di salvezza
della fiducia delle parti, sta a lui prospettare una sicurezza che è prima di
tutto emotiva e poi processuale.
Il mediatore, quindi, in termini psicologici va ad assumere il ruolo di “contenitore” delle ansie legate alla relazione
che le parti sperimentano nel procedimento, e solo successivamente aver
ottemperato tale funzione, eserciterà
il ruolo di negoziatore delle posizioni.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
PROFESSIONI
Una questione di etica
P
arlare di etica in un mondo
come quello in cui viviamo
oggi potrebbe far sorridere
chi, guardandosi intorno, non
può non notare come questo termine
sembri riferirsi sempre di più ad un
lontano passato.
Eppure l’etica dovrebbe essere un
prerequisito ineludibile, una base indispensabile, un principio irrinunciabile per qualunque attività umana,
proprio perché dovrebbe trattarsi di
un qualcosa di non normato e forse di
nemmeno normabile, ma connaturato con la più auspicabile delle nature
umane.
Il primario che acquista valvole cardiache scadenti e che ritrova successivamente pazienti in gravi condizioni
o addirittura morti dopo l’intervento,
non desta riprovazione per il fatto di
aver percepito denaro per fare scelte
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
sbagliate, quanto per il fatto stesso di
averle fatte.
Il politico che percepisce tangenti per
pilotare un appalto non è da condannare per aver violato una o più leggi
dello Stato, ma perché ha commesso
un’azione che nella sua posizione non
doveva essere commessa, perché l’etica avrebbe dovuto impedirglielo.
Anche a livello d’impresa alimentare
quello dell’etica è un argomento di
cui si sente un gran bisogno e ciò si
evince chiaramente da molti eventi,
come per esempio dal fatto che tutti
i maggiori standard certificabili internazionali impongono al candidato la
redazione di un codice etico, cioè di
una dichiarazione d’intenti in cui la
direzione dell’impresa fissa i paletti di
comportamento, a cui ufficialmente
dichiara che si atterrà per il futuro. Etica, onestà e trasparenza si intravedo-
L’etica professionale
e lavorativa non può
essere insegnata
e regolamentata,
o c’è o non c’è.
a cura di Ferruccio Marello
GENTE IN MOVIMENTO
15
PROFESSIONI
no anche nelle sezioni dei codici etici
più diffusi in settori nevralgici, come la
sicurezza sul lavoro o la prevenzione
dei reati ambientali, dove il rispetto
per tutto ciò che circonda l’azienda
travalica nettamente gli aspetti meramente economici, sia che si parli di acqua, di aria, di ambiente o di persone
che in esso vivono e lavorano.
Un mondo produttivo come il nostro,
in cui si valuta comunemente la performance aziendale in termini di produttività netta o di risparmio nei costi
o di aumento della penetrazione di
mercato e nulla più, forse è arrivato
a fine corsa, non tanto per colpa della fatidica crisi, quanto per le conseguenze che da essa direttamente derivano.
Controlli pubblici discontinui e disomogenei, insieme con normative
talvolta incongruenti e contraddittorie spesso creano le condizioni ed
il substrato giusto, per la nascita e la
crescita di comportamenti al limite del
legale o anche dichiaratamente inaccettabili, soprattutto nei settori dove
maggiore è la domanda di etica.
È infatti chiaro, al di là di ogni ragionevole dubbio, che comunque siano
scritte le leggi e chiunque sia il controllore preposto a verificarne l’attuazione, l’etica professionale e lavorativa non può essere normata, insegnata
o regolamentata, perché o c’è o non
c’è.
Se da un lato questa considerazione
potrebbe rallegrare, perché in fondo
permetterebbe di raggiungere risultati apprezzabili in modo più facile,
dall’altro però inquieta, data la diffusa tendenza tipicamente italiota a non
fare nulla, se una specifica legge non lo
16
GENTE IN MOVIMENTO
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
impone.
La funzione copia-incolla presente in
tutti gli elaboratori di testo per computer ha fornito un’arma terribile a tutti i
creatori di vuota ed inutile carta fine a
sé stessa ed ha consentito la clonazione di codici etici facilmente reperibili
su Internet, svuotando un’attività assolutamente di primaria importanza di
ogni significato sociale ed applicativo
pratico.
Peccato, perché se è vero che il mondo
viaggia così, è però del resto vero che
la storia degli ultimi 5 o 6 anni ha dimostrato che questa strada non è quella
giusta e che la direzione deve essere
cambiata.
Occorre riportare l’impresa in una dimensione sociale che ha purtroppo
in larga misura perduto, fatta di presenza sul territorio, d’interazione con
le persone, di sostegno all’economia
spicciola della gente comune, di motore importantissimo di un più generale benessere collettivo e diffuso, di
restituzione al proprio habitat di una
parte degli introiti da esso ottenuti.
Come possono entrare i professionisti della salute e cioè medici, veterinari, tecnologi alimentari, biologi,
chimici, avvocati, ecc. in questi bei
discorsi?
Entrano pesantemente in tutte le filiere alimentari in cui sono presenti,
negli allevamenti che seguono direttamente, nelle istituzioni pubbliche
in cui sono inseriti, talvolta con incarichi di primo piano, perché l’etica
delle imprese non parte dalle imprese stesse, che sono entità inanimate
di per sé, ma dalle persone che decidono al loro interno e le trasformano
in soggetti economici di successo.
Per questo motivo, l’impegno etico
delle aziende alimentari nei confronti dei clienti può essere importantissimo ed estremamente pratico, da
capire e da applicare, per il semplice
motivo che, indipendentemente dalla considerazione che possa piacere
o meno, l’aria che tira è questa.
La cura ed il benessere degli animali,
l’impiego responsabile dei farmaci,
le valutazioni di impatto ambientale, la correttezza contrattuale ed il
comportamento verso i dipendenti e
collaboratori, il rispetto per il cliente
e consumatore, la tracciabilità delle
merci con tutte le sue valenze fiscali,
sono solo alcuni macroscopici esempi
del vastissimo mondo della quotidianità operativa delle imprese, in cui l’etica dovrebbe entrare a piene mani ed
in cui i consulenti dovrebbe operare
attivamente.
Tanto sono vasti ed importanti gli argomenti citati e tanto è difficile il lavoro da fare, talvolta ostico al punto
da risultare impossibile da portare
avanti, se non con una tenacia ed una
volontà ferrea, perchè le leggi ineludibili del commercio impongono di
distribuire dividendi agli azionisti o di
incrementare gli introiti dell’imprenditore con costanza, altrimenti avanti
non si va.
Troppi imprenditori italiani sono abituati a ragionare in termini di verifica delle entrate e uscite e nulla più,
esponendo pesantemente le loro imprese a rischi molto gravi, come peraltro la crisi ha ampiamente dimostrato, di trovarsi totalmente impreparati
in caso di rovesci improvvisi o, peggio,
di andare a traino del mercato, cioè
facendo le cose solo dopo che le abbiano fatte tutti gli altri competitori,
etica compresa.
Questa mentalità retrograda ed ottusa è purtroppo diffusissima ed è contro di essa che bisogna lottare, parlando di etica, di ambiente, di tutela del
lavoro, di scenari lontani, di aria che
tira, di ciò che c’è da fare proprio perché nessun altro lo fa, di trasparenza a 360 gradi, di collaborazione con
l’Autorità Competente, di rispetto del
consumatore.
Sarà un lavoro duro, ma si sa, qualcuno lo deve pur fare.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
INNOVAZIONE
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Libero, Liber, Libro:
l’importanza di leggere
C
he cos’è un libro?
Tutti sapremmo rispondere, è un oggetto che tutti
abbiamo nelle nostre case.
Eppure, spesso non ci rendiamo conto di quali e quanto profondi significati intrinsechi porta con sé questo
oggetto tanto diffuso.
Non siamo un Paese con indici di cultura di fascia media elevata, ma siamo un Paese di giovani lettori.
La fascia d’età in cui si legge di più è
quella adolescenziale, dove la percentuale di lettori supera appena il
50%.
Dobbiamo domandarci, perché l’altra metà dei nostri giovani è lontana
dal mondo della carta stampata?
La causa sono le nuove tecnologie,
tanto utili a migliorare e facilitare la
nostra vita, e tanto accattivanti per le
nuove generazioni.
La tecnologia ha cambiato le abitudini delle giovani menti, offre loro stimoli che il libro, nella sua semplicità,
non è in grado di offrire.
I media sono interessanti, interagenti, reperibili, il libro offre “soltanto”
una momentanea fuga dalla realtà.
La lettura non è più l’unico mezzo per
stimolare l’immaginario dei ragazzi,
per scoprire nuovi mondi, per imparare, per vivere emozioni.
Con questi presupposti, non dobbiamo stupirci se la “non lettura” si sta
diffondendo come un’epidemia.
Il Salone del Libro di Torino (ndr: vedi
anche pagina 69), in questo senso,
si presenta come un occasione, una
vera e propria inversione di rotta.
Se la vendita di libri e le statistiche
di lettura in generale sono contrassegnate da un segno meno, la manifestazione si pone controcorrente, mostrando un aumento sia di pubblico
che di vendite.
Mi rivolgo ai giovani, in particolare a
quei giovani ancora lontani dal meraNUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
viglioso mondo della lettura. Voglio
dire loro che nonostante la tecnologia sia in crescita costante, non possiamo e non dobbiamo rinunciare
alla ricchezza della lettura e della
scrittura.
Non possiamo rinunciare ai testi, ai
saperi che trasmettono, ai sentimenti che suscitano, alle verità che svelano, al pensiero critico che mettono
in circolo. Perché anche di questo si
tratta, capire che la lettura non è un
mero mezzo di evasione, ma un potente antidoto all’appiattimento delle coscienze, ossigeno per le proprie
idee.
Leggendo sviluppiamo un pensiero
critico, idee che ci appartengono.
La lettura fa nascere la cultura e lo
scambio di idee. Se svilupperete idee
vostre nessuno potrà dirvi cosa e
come pensare, sarete liberi.
Non a caso in latino la parola liber
significa sia libro che libero, perché
la lettura è libertà. Attraverso il sapere diffuso e condiviso della lettura
potrete conquistare una libertà più
avanzata e solida.
La nostra vera ricchezza, anche se
immateriale, sono i libri. Non lasciate
che avvizziscano, coltivateli e germoglieranno i semi di un ritiro migliore.
Una riflessione sulle
conseguenze che
le nuove tecnologie
moderne hanno sulle
abitudini alla lettura
dei giovani d’oggi.
a cura di Luigi Bobba
GENTE IN MOVIMENTO
17
EUROPA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Chi si occupa di Europa
Chi rappresenta
il nostro Paese e
interloquisce con le
Istituzioni europee di
Bruxelles?
a cura di M. Cherchi e G. Fernandes
I
n questo numero, identifichiamo i
soggetti che difendono gli interessi
dell’Italia in Europa.
A livello governativo, il principale
punto di riferimento è il Dipartimento
per le politiche europee.
È la struttura di supporto di cui il Presidente del Consiglio dei Ministri si avvale per le attività inerenti all’attuazione delle politiche generali e settoriali
dell’Unione europea. Il Dipartimento
esercita una serie di attività di comunicazione ed informazione per rafforzare
la conoscenza delle politiche dell’Unione europea e dei diritti fondamentali
dei cittadini. Previene il contenzioso
comunitario e segue le questioni riguardanti la libera circolazione delle
persone, dei servizi e delle merci.
A livello diplomatico, a giocare un ruolo di primo piano è la Rappresentanza
Permanente d’Italia presso l’Unione
europea.
Questa Istituzione, che rappresenta ogni Stato membro dell’UE, viene
comunemente definita l’Ambasciata
dell’Italia presso l’UE (a Bruxelles ogni
Paese membro ha due Ambasciate,
l’Ambasciata presso il Regno del Belgio
e l’Ambasciata presso l’UE). La Rappresentanza Permanente svolge un ruolo
di coordinamento nei rapporti fra le
Autorità italiane e le Istituzioni dell’Unione, sia nella fase di condotta dei ne-
18
GENTE IN MOVIMENTO
goziati sia nella cura delle relazioni con
le altre istituzioni, in particolare il Parlamento e la Commissione europea.
L’obiettivo principale della Rappresentanza Permanente è quello di difendere
gli interessi dell’Italia nei diversi settori.
Ora, contrariamente a quanto spesso
si crede, l’Europa non ci impone unilateralmente delle decisioni, ma ogni
decisione è il frutto di «trattative» a cui
hanno partecipato i Rappresentanti di
ogni Stato membro. Ecco dunque che
la Rappresentanza Permanente svolge
un ruolo particolarmente rilevante in
seno al COREPER, ossia il Comitato dei
Rappresentanti Permanenti dei diversi
Paesi membri dell’Unione.
Composto dai capi o dai vice-capi delegazione degli Stati membri presso l’UE,
Il COREPER è il principale organo preparatorio del Consiglio dell’Unione europea, infatti il suo compito principale
è quello di preparare le discussioni ed
elaborare i negoziati che anticipano le
riunioni del Consiglio UE.
Pur non avendo potere decisionale,
il COREPER svolge così un ruolo fondamentale perchè la maggior parte
dei negoziati tra gli Stati membri sulle
decisioni da prendere avviene al suo
interno. È in questa sede che i nostri
Rappresentanti devono difendere gli
interessi nazionali, e ciò in armonia con
l’interesse generale dell’Unione.
A livello territoriale, quasi tutte le Regioni italiane hanno il proprio ufficio
di rappresentanza a Bruxelles. Tale
ufficio si rapporta essenzialmente con
la propria Amministrazione regionale, trattandosi dunque di strumenti di
collegamento tecnico e operativo tra le
strutture regionali e le Istituzioni europee.
Il punto di vista offerto dagli uffici regionali di rappresentanza dovrebbe riuscire ad avvicinare le esigenze del territorio alle scelte politiche intraprese a
livello comunitario. Vista la crescente
importanza del contesto europeo e la
necessità di individuare nuove fonti di
finanziamento, la maggior parte dei
comuni italiani si sta dotando di appositi uffici dedicati alle politiche comunitarie.
Inoltre, ad occuparsi direttamente
di Unione europea sono anche i rappresentanti di interessi particolari,
associazioni di categoria, camere di
commercio e sindacati. Tutte queste
organizzazioni hanno propri uffici che
seguono le tematiche comunitarie.
Quanto sopra esposto ha come scopo
quello di coinvolgere ogni cittadino nel
processo della politica comunitaria ed
incitarlo a conoscere il «sistema» che
gli appartiene.
Il nostro appello è dunque: l’Europa vi
appartiene, occupatevene!
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
EUROPA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Erasmus per
giovani imprenditori
I
ndetto bando europeo volto ad
europeizzare l’imprenditoria italiana.
Questo programma di scambio
transfrontaliero si inserisce nel contesto del COSME (Programme for the
Competitiveness of Enterprises and
SMEs), dell’area Ricerca e Innovazione della Commissione europea.
Il bando “Erasmus per giovani imprenditori” è un programma per la
mobilità che permette ai giovani
industriali italiani di trascorrere un
periodo formativo e lavorativo in un
altro Paese membro.
Un’opportunità reale ed importante
per la nuova classe imprenditoriale
per arricchire le loro esperienze, conoscere una cultura manageriale dif-
ferente ed imparare a fare rete, anche
in previsione di collaborazioni future.
Il bando è rivolto ai nuovi imprenditori, ovvero coloro che abbiano intenzione di costituire la propria impresa o che abbiano già avviato una
start-up, e ad imprenditori affermati,
ossia i titolari di PMI.
Il totale del budget messo a disposizione è di € 6.000.000,00.
La scadenza per la presentazione
delle domande è il 3 giugno 2015 e
l’identificativo è il COSME-04-2015.
Tutte le informazioni, le specifiche
e la documentazione da presentare sono consultabili sul sito ufficiale
della Commissione europea all’indirizzo:
https://ec.europa.eu.
Aumentare
il potenziale della
neo imprenditoria
italiana grazie ad un
bando UE.
a cura della redazione
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NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
GENTE IN MOVIMENTO
19
politica
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Ferrovie dello Stato:
“Un errore privatizzarle”
La privatizzazione
rappresenta secondo
l’On. Catalano
un errore storico,
che graverà sulle
generazioni future.
a cura di Ivan Catalano
20
GENTE IN MOVIMENTO
N
on posso nascondere il
mio disappunto per l’esito
dell’incontro degli scorsi
mesi sulla privatizzazione
delle Ferrovie dello Stato. Durante tale
incontro, promosso dal Ministro Padoan e dall’allora Ministro dei Trasporti
Lupi, con la partecipazione dei vertici
di Ferrovie dello Stato, si sono predisposte le misure necessarie alla parziale privatizzazione del Gruppo.
Tale privatizzazione, seppur parziale e
senza preventivo scorporo della rete
infrastrutturale, rappresenta un errore
storico, destinato a gravare sul futuro
delle giovani generazioni.
I Ministri, i politici e gli amministratori
che stanno promuovendo tale perverso disegno - giustificato per mere esigenze di cassa - saranno chiamati per
decenni a venire ad assumersene la
piena responsabilità politica.
Definirlo “errore” è già un eufemismo.
Si poteva parlare al più di errore quando la medesima operazione di vendita
senza scorporo è stata posta in essere
rispetto a Telecom, anche allora giustificandola per esigenze a breve termine
di fare cassa. Le nefaste conseguenze
le paghiamo ancora oggi. Esse sono
notorie conosciute da coloro che si apprestano ad applicare la stessa ricetta.
Non vi è quindi alcun errore, ma una
piena e colpevole volontà.
La rete ferroviaria è un monopolio
naturale, rispetto al quale non può
esistere vera concorrenza. È chiaro a
chiunque che non vi è alcun vantaggio
nell’avere due linee parallele tra loro in
competizione. La concorrenza si può
invece creare tra i diversi operatori di
trasporto ferroviario, facendoli competere ad armi pari nell’uso di una rete
che è e resta unica. Sono noti i limiti e
le possibili inefficienze dei monopoli
pubblici. Su un punto pare invece esservi un generale consenso: un monopolio pubblico è comunque preferibile
ad uno privato. Inoltre, la gestione della rete porta con sè un patrimonio di
dati che non devono essere in mano di
soggetti privati, bensì pubblici.
La gestione di tali dati in modo aperto,
OpenDATA, fornirà nei prossimi anni
opportunità di sviluppo e di risparmio.
Sono favorevole ad una ragionata liberalizzazione dei servizi ferroviari.
A tal fine, può essere sensato privatizzare parzialmente, tramite progressivo
unbundling, le Ferrovie dello Stato, ma
tale privatizzazione deve riguardare i
servizi di trasporto, a cominciare dal
trasporto merci.
Il gestore della rete ferroviaria deve
invece rimanere indipendente, terzo e
imparziale: RFI deve pertanto rimanere in mano pubblica al 100%.
Mi opporrò con decisione a privatizzazioni illiberali, funzionali alla costituzione di monolitici blocchi di potere
privato (o pubblico-privato), tali da
ostacolare la concorrenza ed ingessare il mercato italiano per decenni, in
contraddizione con qualsiasi teoria
economica moderna e con i principi
fondamentali dell’integrazione economica europea.
Non sarò complice di un’operazione
economica inequivocabilmente diretta contro il mercato, contro l’interesse
nazionale e contro il popolo.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
POLITICA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Salvini: “Italiani, abbiate
coraggio e buon senso”
D
a qualche giorno è stata
nuovamente depositata
in tutti i Comuni d’Italia la
proposta di referendum,
promossa dalla Lega Nord, per abrogare la Legge Merlin e regolarizzare
la prostituzione in Italia.
Inutile dire come l’emersione di un
fenomeno così grave rappresenti
una conquista di civiltà, perchè toglie dal degrado e dallo sfruttamento migliaia di persone che fingiamo
di non vedere agli angoli delle nostre
strade.
Peraltro, regolarizzare vuol dire anche recuperare risorse fiscali da investire per far ripartire l’economia e
dare quei servizi che concretamente
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
fanno la differenza nella vita reale
delle persone.
Uno su tutti, la creazione di asili nido
gratuiti sul modello francese.
Per questo, al di là delle appartenenze politiche, mettere la propria firma
per questo referendum è più che mai
importante.
Tutte le informazioni a riguardo
si possono trovare sul sito www.
vieniafirmare.org, oppure è possibile contattare il “numero amico”
02.66234234.
Nella speranza che il coraggio e il
buon senso degli italiani, di destra
e di sinistra, da Nord a Sud, riesca
là dove l’ipocrisia delle nostre classi
politiche ha sempre fallito.
Abrogare la Legge
Merlin significa
anche recuperare
risorse fiscali per far
ripartire l’economia.
a cura di Matteo Salvini
GENTE IN MOVIMENTO
21
POLITICA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Ricetta anti-crisi:
investire e mutui facilitati
On. Vignali: puntare
alla sola stabilità senza
crescita è un’illusione.
Occorre investire e
facilitare l’accesso
ai mutui.
a cura di Raffaello Vignali
I
l quadro internazionale, dal punto di vista dell’economia, è estremamente favorevole: il cambio
euro-dollaro, il prezzo del petrolio
basso e politiche europee che stimolano la crescita come il quantitative
easing e il Piano Juncker.
Pertanto non dobbiamo perdere questa occasione per uscire definitivamente dalla crisi.
Il nostro obiettivo deve essere la crescita, come creazione di ricchezza per
poi essere in grado di redistribuirla.
Politiche esclusivamente redistributive, in questo momento, adesso sarebbero quantomeno inefficaci. Analogamente puntare alla sola stabilità
sarebbe controproducente.
La stabilità senza crescita è un’illusione: è come pensare di stare in bicicletta in equilibrio stando fermi.
22
GENTE IN MOVIMENTO
È impossibile: inevitabilmente si
cade.
È prima di tutto necessario favorire
gli investimenti: trainano la crescita e
l’occupazione.
Bisogna puntare sul Sud con un provvedimento come una super-DIT che
elimini la tassazione degli utili reinvestiti senza imporre dove reinvestirli.
Bisognerebbe, poi, rivedere i criteri
della tassazione locale.
Il criterio del metro quadro penalizza
il manifatturiero, l’artigianato, i servizi soprattutto quelli legati al turismo.
Sarebbe molto più equo utilizzare il
criterio del lavoro aggiunto.
Per far crescere il PIL è necessario
intervenire, poi, sul mercato immobiliare: su quello privato, non soltanto
sugli investimenti pubblici nelle opere pubbliche.
La filiera immobiliare è la filiera più
lunga di questo Paese ed è anche
quella più reattiva.
Un altro fronte di intervento sarebbe
mettere le banche in condizione di
erogare più facilmente mutui, anche
trovando altre forme, ad esempio
estendendo il leasing alle persone fisiche ma a fisco di mutuo.
Infine, bisogna fare una riflessione
sulle nuove norme in gestazione riguardo al sistema bancario, la cosiddetta Basilea 4.
Esse potrebbero annullare definitivamente tutti gli sforzi fatti dalla BCE,
poiché chiederebbero alle banche una
nuova capitalizzazione e questo limiterebbe, in modo pesantissimo, il credito
soprattutto alle PMI, che sono quelle
che ne hanno più bisogno in tutta
Europa.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
POLITICA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Di Maio: “Italicum
come il Porcellum”
Riforma elettorale
e scandalo Expo.
Intervista al
Vicepresidente
della Camera
On. Luigi Di Maio.
a cura della redazione
Addio “Porcellum”, benvenuto Italicum. Un pregio e un difetto della riforma che dovrebbe rivoluzionare il
meccanismo elettivo in Italia.
Non vedo pregi in questa nuova legge
elettorale, ma solo difetti.
Preferisco rispondere dicendo che
questa legge assomiglia troppo al
Porcellum, è stata imposta dal Governo al Parlamento con una procedura vergognosa ed è talmente antidemocratica da consegnare ad una
minoranza la maggioranza assoluta
dei parlamentari.
Se, come credo, ci consentirà di vincere le elezioni, quando andremo al
Governo sarà tra le prime leggi vergogna che cancelleremo per approvare
una nuova legge elettorale che garantisca una rappresentanza democratica ed effettiva.
Infine, dobbiamo considerare la vergogna rappresentata da un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale che riforma la
legge elettorale e la Costituzione.
L’Italia sarà un palcoscenico mondiale per i prossimi sei mesi grazie ad
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
Expo 2015, ma è già stato oscurato
da ombre che ne macchiano il suo
nome. Come evitare che proseguano
i classici “scandali all’italiana”?
L’Italia purtroppo non è un Paese in
grado di organizzare grandi eventi,
come nel caso dell’Expo.
In mezzo a queste colate di cemento fiorisce un sistema corruttivo che
moltiplica esponenzialmente le spese e il tutto si risolve in un festival
della corruzione con sperpero di miliardi di euro di soldi pubblici, ovvero
dei contribuenti. In queste occasioni
si crea una mangiatoia per politici
corrotti e organizzazioni criminali.
Inoltre, avete notato che gli sponsor
dell’Expo 2015, il cui motto è “Nutrire
il pianeta. Energia per la vita”, sono
Mc Donald’s e la Nestlè? Se non fosse
vero, ci sarebbe da ridere: le multinazionali degli OGM e del cibo spazzatura come sponsor del buon cibo!
Il Movimento 5 Stelle è attivo su più
fronti. La battaglia che le sta più a
cuore in questo periodo?
Di battaglie ne abbiamo fatte tante,
a partire dal taglio dei nostri stipendi
con il quale faremo, entro fine mese,
partire il meccanismo del microcredito (ndr: approfondimento a pagina
7) fino alla lotta agli sprechi nelle istituzioni dove siamo riusciti ad entrare.
Tuttavia, direi che la battaglia che più
mi sta a cuore è quella legata al reddito
di cittadinanza.
Noi del MoVimento 5 Stelle riteniamo
che si tratti di uno strumento per liberare dalla catena della povertà milioni
di cittadini italiani, moltissimi dei quali
sono bambini.
Siamo anche profondamente convinti
che dando a tutti i cittadini un reddito
minimo riusciremo a rompere il meccanismo di alcuni fenomeni corruttivi
come, per esempio, quello del voto di
scambio, ancora largamente diffuso in
molte regioni italiane.
Infine, mi lasci dire che un’importantissima battaglia dei prossimi mesi sarà
quella della difesa della Costituzione:
cercheremo di sabotare la riforma in
ogni modo in via parlamentare, ma se
non dovessimo riuscirci il referendum
consultivo sarà una lotta senza quartiere in difesa della Carta scritta dai
nostri Padri costituenti.
GENTE IN MOVIMENTO
23
POLITICA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Renzi: “L’Italia
ha un grande futuro”
Ad Aosta arriva
il Presidente del
Consiglio Renzi,
il quale esorta gli
italiani a cooperare
per uscire dalla crisi.
a cura di Roberto Gianusso
24
GENTE IN MOVIMENTO
S
i è svolto oggi, venerdì 8 maggio, ad Aosta il comizio di
chiusura di Fulvio Centoz.
A sostenere il segretario regionale del Pd, il Premier Matteo
Renzi.
Un incontro che ha rischiato di essere
annullato. L’aereo che trasportava il
Presidente del Consiglio non è potuto
atterrare al Corrado Gex a causa di un
violento temporale. Atterrato a Torino, il Premier è giunto ad Aosta intorno alle 17.30, tra imponenti misure di
sicurezza.
Di fronte a una sala gremitissima del
Teatro Giacosa, Fulvio Centoz ha tenuto un breve discorso di presentazione, in cui ha ricordato l’importanza
della difesa dell’autonomia regionale
e l’impegno profuso dal Pd nelle riforme, importanti tanto a Roma quanto
in Valle d’Aosta.
Matteo Renzi si scusa subito per il ritardo: “Mi dispiace soprattutto perché
vedo tanti bambini, costretti a sorbirsi
un incontro di campagna elettorale”.
“Queste - continua il Presidente del
Consiglio - sono le ultime ore decisive. Tirate fuori il telefonino, scaricate i
nomi, andate a trovare la vecchia zia,
magari prima chiedetele come sta. E
fate votare Fulvio Centoz”.
Un discorso che trascina il teatro Giacosa tra applausi e risate, Renzi spiega che “la politica non è una schifezza,
non è riservata agli addetti ai lavori e
a quei soliti che occupano le poltrone
senza davvero cambiare le cose. La
politica è una cosa bella, è un impegno che anima il cuore e l’animo delle
persone”.
Il Premier affronta le grandi questioni
attuali, dicendo “basta alle polemiche sull’immigrazione. Per risolvere il
problema bisogna avere il coraggio di
fare un grande investimento sull’Africa come motore di sviluppo del futuro, rispettando il principio di solidarietà a tutti i livelli”.
Sul tema dell’autonomia, Renzi afferma “Tra qualche minuto firmerò un
accordo importante che riconosce
alla Valle d’Aosta lo spazio del Patto di
Stabilità. Questo impegno doveva essere preso tempo fa ed io lo sostengo
da tanto. Credo che autonomia voglia
dire responsabilità. Questo significa
che noi abbiamo bisogno della Valle
d’Aosta e di Aosta come queste hanno
bisogno di un Paese che funzioni”.
Conclusione ad effetto: “Cambiamento e innovazione porteranno l’Italia
fuori dalla crisi”. Ma per il Presidente
del Consiglio nonchè Segretario generale del Pd non bastano: “Questa operazione dobbiamo farla tutti insieme.
Facciamo in modo che ‘insieme si può’
non sia solo uno slogan. Mi metto in
gioco anche io, perché voglio bene ad
Aosta e voglio bene all’Italia!”
Dopo il comizio, un incontro istituzionale a Palazzo regionale con il Presidente Rollandin e la giunta, dove è
stata firmata l’intesa sul patto di stabilità. “Lo spazio di patto che questo documento apre - afferma Renzi - era già
stato condiviso in passato, senza concretizzarsi. Questo è semplicemente il
mantenimento di un impegno”.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
ECONOMIA E LAVORO
L’Inail finanzia
la sicurezza sul lavoro
Anche quest’anno
l’Inail finanzia le
aziende che investono
per migliorare
la sicurezza dei
lavoratori in azienda.
a cura di Bruno Bravi
N
on solo obblighi a cui attenersi, ma anche azioni in
cui lo Stato, in questo caso
attraverso l’Inail, investe
in prima persona.
È questo il senso che va dato al “Bando Isi 2015”: un diverso modo di interpretare e vivere la prevenzione sui
luoghi di lavoro da parte delle imprese.
L’Inail mette a disposizione delle
aziende, anche individuali, iscritte
alla Camera di Commercio oltre 267
milioni a fondo perduto, destinati a
finanziare progetti di investimento
tesi a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori o per
l’adozione di modelli organizzativi e
di responsabilità sociale che abbiano
il medesimo scopo.
Come detto, il contributo è a fondo
perduto (quindi non dovrà essere
restituito) e verrà riconosciuto per
coprire fino al 65% dei costi, al netto
dell’Iva, sostenuti dall’impresa per
realizzare i relativi progetti.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
L’entità del contributo concesso è
compresa tra un minimo di 5mila ed
un massimo di 130mila euro, ed il
finanziamento sarà cumulabile con
eventuali benefici derivanti da interventi pubblici di garanzia sul credito
(quali, ad esempio, quelli gestiti dal
Fondo di Garanzia delle Pmi e da
Ismea).
La “dote” complessiva sopra descritta sarà ripartita in budget regionali, i
quali saranno assegnati fino ad esaurimento secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande inoltrate
attraverso il portale telematico dell’Inail.
Logicamente, i fondi potranno essere
erogati solo dopo l’espletamento di
una verifica tecnico-amministrativa,
nonché la realizzazione del progetto da parte dell’azienda richiedente.
Tuttavia, per i progetti per i quali è
previsto un contributo superiore a
30mila euro sarà possibile chiedere
un’anticipazione non superiore al
50% dell’importo, la cui erogazione
verrà concessa previo rilascio di garanzia fideiussoria a favore dell’Istituto al fine di garantirne la restituzione nel caso in cui, a consuntivo, il
progetto non risultasse finanziabile.
Le domande di accesso al contributo
si possono inviare telematicamente
nel periodo intercorrente tra il 3 marzo ed il 7 maggio 2015.
In questo periodo le aziende interessate devono provvedere all’inserimento dei propri dati nel format
telematico appositamente predisposto, dalla cui analisi l’Inail verificherà
l’esistenza dei requisiti ed il raggiungimento del punteggio minimo ammissibile.
In un secondo momento, le aziende
“promosse” alla seconda fase verranno dotate di un apposito codice
identificativo che permetterà loro di
inviare la vera e propria domanda di
ammissione al contributo nelle date
ed orari, che verranno pubblicati sul
sito Inail non prima del prossimo 3
giugno.
GENTE IN MOVIMENTO
25
ECONOMIA E LAVORO
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Investire sui giovani
5x1000 ad AURIS
per dare una mano
concreta ai giovani
laureandi e laureati
disoccupati.
a cura della redazione
26
GENTE IN MOVIMENTO
I
l futuro del patrimonio intellettuale è in mano ai giovani, i quali,
armati di aspettative e sogni da
realizzare, si scontrano con un
presente lavorativo a dir poco tragico.
Un’occasione importante per dare
una mano concreta ai giovani laureandi e laureati disoccupati la offre
AURIS Onlus, l’Associazione Università Ricerca Innovazione Società.
Donando il 5 per mille dell’imposta
sul reddito delle persone fisiche ad
AURIS Onlus, l’associazione destinerà tutti gli importi ricevuti alla
corresponsione di borse di studio a
giovani laureati disoccupati, scelti
attraverso bandi pubblici disponibili
sul sito web dell’associazione.
Obiettivo è far crescere e valorizzare
le competenze e i talenti dei giovani,
impegnandoli in progetti ed attività
qualificate dall’associazione.
Un’opportunità importante, soprattutto in questo momento difficile per
l’economia del Paese dove le prospettive di occupazione sono ai minimi storici.
Un vero paradosso se si pensa che,
ora più che mai, servirebbe investire nello sviluppo della conoscenza,
dell’innovazione e della qualità.
Ma chi è AURIS? Si tratta di un’associazione di utilità sociale, senza fini
di lucro, fondata da docenti provenienti dalle Università del Lazio e da
ricercatori di enti e strutture pubblici
e privati.
L’associazione sviluppa il suo impegno sui temi dell’università, della
ricerca e dell’innovazione, con particolare attenzione al ruolo strategico
della conoscenza per lo sviluppo sostenibile e il progresso della società.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
PREVIDENZA
Nasce la Naspi
Dal 1° maggio per chi
perde il lavoro c’è la
nuova assicurazione
sociale per l’impiego.
a cura di Giovanni Firera
L
a NASPI è quella misura innovativa varata dal Governo Renzi
(decreto legislativo approvato
in via definitiva lo scorso 20
febbraio), che sta a indicare l’Assicurazione Sociale per l’Impiego. Sostituirà
la vecchia Aspi e MiniAspi, in vigore fino
al 30 aprile.
È una nuova prestazione indirizzata ai
lavoratori dipendenti, ad esclusione
di quelli a tempo indeterminato della
Pubblica Amministrazione e degli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato, per i quali si applica una
diversa normativa per il sostegno alla
perdita di lavoro involontario.
Requisito essenziale per avere diritto alla NASPI è lo stato di disoccupazione (articolo 1, comma 2, lettera c,
Dlgs 181/00), per la perdita di lavoro
involontario dal 1° maggio in poi, ma
anche poter far valere almeno 13 settimane di contribuzione nei precedenti
4 anni dall’inizio della disoccupazione
ed avere almeno 30 giornate di lavoro
effettivo, indipendentemente dal minimale contributivo.
La nuova indennità sta nel solco delle
tutele tracciate dalla vecchia Aspi (legge 92/2012).
È prevista l’applicazione della NASPI
anche in caso di dimissioni per giusta
causa, oltre che nelle ipotesi di risoluzione consensuale sottoscritta presso
la Dtl (direzione territoriale del lavoro),
in linea con le indicazioni introdotte
dalla riforma Fornero circa il tentativo
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
obbligatorio di conciliazione.
Elemento importante della Naspi è che
l’erogazione della prestazione è subordinata alla regolare partecipazione alle
politiche attive proposte dai Centri per
l’Impiego. Per l’Aspi si ricorda, invece,
che è richiesta la presenza di contribuzione (Ds/Aspi) nella misura di almeno
un contributo nel biennio precedente
il primo giorno di disoccupazione e almeno un anno nel biennio antecedente nel periodo di disoccupazione.
La NASPI non segue le logiche dell’età
del lavoratore che caratterizzano le misure in Aspi.
Essa è concessa mensilmente per un
numero di settimane pari alla metà di
quelle oggetto di contribuzione, considerati gli ultimi 4 anni. Quindi, la durata sarà al massimo di 24 mesi. Dal 1°
gennaio 2017, la prestazione si ridurrà
fino ad un massimo di 78 settimane di
fruizione.
I lavoratori che hanno diritto di poter accedere ai benefici della NASPI
devono richiederla telematicamente
all’INPS entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.
La nuova prestazione decorre dal giorno successivo a quello di trasmissione
all’Inps della domanda e l’indennità
decorrerà dall’ottavo giorno successivo a quello della cessazione dell’attività lavorativa. Il termine di presentazione all’Inps entro i 68 gg della domanda
è condizione tassativa, pena la decadenza della prestazione stessa.
Elemento importante della corresponsione della NASPI è che l’indennità
mensile prevista può essere richiesta,
in via anticipata e per tutto l’importo
spettante, in caso di avvio di lavoro di
impresa o autonomo, oltre che di partecipazione a quota di capitale sociale
all’interno di una Cooperativa in cui la
prestazione lavorativa del socio ha la
caratteristica di rapporto mutualistico.
In merito alla compatibilità e la cumulabilità della Naspi circa gli eventuali
casi di svolgimento di altra attività lavorativa (autonoma o subordinata), si
può evidenziare che il lavoratore che
usufruisce della prestazione Naspi,
può occuparsi di un rapporto di lavoro
subordinato con una durata massima
di sei mesi, senza il pericolo che decada l’indennità prevista.
Ovviamente, in questo caso la prestazione Naspi è sospesa d’ufficio per tutta la durata del rapporto di lavoro.
Nel caso in cui dall’occupazione superiore a sei mesi il lavoratore ricavi un
reddito annuale maggiore di quello
minimo (8 mila euro), senza imposizione fiscale, è prevista la decadenza del
beneficio. A chi si trova in condizioni di
bisogno (misurato con Isee) ed è privo
di occupazione, una volta terminata
la Naspi può essere erogato l’Assegno
ASDI, assegno di disoccupazione, per
un massimo di 6 mesi.
È riservato a lavoratori con figli minori
e “vicini” alla data di pensionamento.
È pari al 75% dell’ultima Naspi.
GENTE IN MOVIMENTO
27
COSTUME E SOCIETÀ
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Abusi in famiglia,
atto tristemente attuale
Il 19% delle vittime di
violenze non ha sporto
denuncia: un fatto in
costante evoluzione, ma
che si può contrastare.
a cura di Maurizio Riverditi
28
GENTE IN MOVIMENTO
L
a famiglia, il “luogo” più noto
a ciascun individuo, è da sempre esposto alle più tristi e
cupe manifestazioni di sopruso e violenza, caratterizzate da un’elevata “cifra oscura”, sovente taciute
non solo ai riflettori della cronaca,
ma anche alla magistratura penale.
Le tabelle ISTAT, ferme al 2006, riferiscono infatti che il 19% delle donne
intervistate che ha subito violenze dal
partner non hanno denunciato nulla.
Le ragioni sono molteplici: dalla difficoltà di “accettare” di essere vittima
di una persona “cara”, alle resistenze poste dalla famiglia (intesa come
insieme di vincoli interpersonali che
fungono da barriera/ostacolo alla
denuncia), dalla paura di innalzare il
livello di conflitto, al senso di vergogna e solitudine. Non ultimo il timore
del costo che si deve sopportare per
ottenere giustizia.
Le cronache recenti, del resto, confermano che si tratta, purtroppo, di un
fenomeno di estrema attualità, e del
tutto singolare per le intrinseche particolarità che lo caratterizzano.
A tal riguardo basti pensare che, nonostante il carattere evocativo ed originario del concetto di famiglia, l’ordinamento (soprattutto quello penale)
non ne fornisce alcuna definizione.
La nostra Costituzione fa indubbio
riferimento alla famiglia “fondata sul
matrimonio” (art. 29), ma questa rapNUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
presenta solo una delle molte realtà
e concezioni di famiglia che la nostra
società conosce.
E proprio perché si tratta di una nozione “parziale” è necessariamente
limitante (indipendentemente dalle
convinzioni politico-religiose di ciascuno), soprattutto se collocata in
una dimensione di “tutela” dei soggetti deboli che, nell’ambito della
propria personale esperienza di famiglia, subiscono violenze.
Un così evidente (e pericoloso) vuoto
normativo è stato colmato dall’attività interpretativa e di aggiornamento della magistratura penale, che, a
varie riprese (non sempre seguendo
un percorso omogeneo e coerente),
è giunta a focalizzare l’attenzione sul
concetto di stabile convivenza che
lega due o più persone unite da un
rapporto fondato sull’affidamento e
sulla solidarietà reciproca.
Si tratta, a mio vedere, di un approdo
interpretativo importante, che giunge
al cuore del problema delle violenze
intrafamiliari, incentrando l’attenzione sul dato che più di altri le rende
particolarmente insidiose e terribilmente frustranti: si tratta di violenze
che colpiscono quell’ambito di vita
tanto più sicuro e protetto quanto più
dovrebbe fondarsi sulla fiducia e sulla solidarietà di chi ne fa parte.
Ed è proprio partendo da queste considerazioni che si coglie la particolare
vulnerabilità della vittima, sovente
incapace di ribellarsi nei confronti di
chi ha tradito questi legami così profondi e fondamentali, trasformandosi
in persona violenta e pericolosa.
Anche la stessa nozione di violenza
è stata interessata da un importante
“adeguamento” alla realtà contemporanea, che l’ha resa maggiormente
coerente con le finalità di tutela affidate, in quest’ambito, al diritto penale.
A tal riguardo, è particolarmente utile evidenziare come la nozione di
violenza che, a tal fine, è stata elaborata è ben più ampia di quella che si
risolve sul piano “meramente” fisico,
ricomprendendo anche le manifestazioni disprezzo e di offesa alla dignità
dell’individuo, che si risolvono in vere
e proprie sofferenze morali.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
In quest’ottica, le sentenze di condanna sono giunte a prendere in considerazione anche quei fatti lesivi del
dell’integrità psichica della vittima,
che, pur non costituendo reato se
considerati singolarmente, a motivo
della loro reiterazione sono tali da
rendere abitualmente dolorosa la relazione familiare.
Ad esempio, sono stati ricondotti a
questa nozione “ampia” di violenza
anche le ipotesi di “annientamento” della personalità, perpetrata in
modo sistematico, come nel caso del
costante utilizzo di espressioni infamanti ed umilianti, oppure nel caso in
cui si faccia pesare alla vittima di non
percepire un reddito autonomo, così
da instaurare un regime di vita logorante, volto al continuo discredito del
soggetto debole.
Si tratta, indubbiamente, di un ulteriore passo in avanti e di modernizzazione nell’applicazione di ipotesi di reato
che, per l’epoca storica in cui vennero
concepite, potrebbero altrimenti risultare desuete o, comunque, difficilmente adattabili alla società contemporanea.
Il diritto vivente ha in tal modo compiuto un salto di qualità nel contrasto
di un fenomeno che, ciononostante,
non potrà essere sradicato né dagli
interventi riformatori del legislatore
(sovente animato più da intenti mediatici che non da un’effettiva convinzione nella possibilità d’incidere sulla
realtà che si accinge a disciplinare),
né dalle sentenze, pur pregevoli, che
hanno offerto tutela a chi ne è rimasto
vittima.
Pur con la sicura consapevolezza che
un così importante obbiettivo deve
COSTUME E SOCIETÀ
essere anzitutto perseguito sul terreno culturale e di rispetto per il prossimo, oltre che della formazione e dello
sviluppo di un imprescindibile senso
civico, l’evoluzione interpretativa che
ha interessato questa materia può
essere estremamente utile per consentire al diritto penale di svolgere un
ruolo credile (pur se non centrale) di
supporto alla prevenzione della violenza domestica.
Al riguardo, infatti, pur se può convenirsi sul fatto che chi realizza simili
reati ben difficilmente si lascia orientare nei propri comportamenti da indicazioni razionali, legate al rischio
di incorrere nelle maglie della giustizia, la prevenzione che può ambire a
svolgere il diritto penale è piuttosto
affidata alla fiducia che la vittima può
riporre in un sistema giudiziario capace di comprendere le ragioni di tutela
dalla stessa rappresentate.
In tal modo, pertanto, si può aspirare
a ridurre la “cifra oscura” cui prima ho
fatto cenno e, contestualmente e per
le stesse ragioni, ad offrire alla vittima
stessa la possibilità di pensare ad un
cambiamento rispetto ad una realtà
che, altrimenti, potrebbe presentarsi
ai suoi occhi senza ragionevoli alternative.
Ma quest’obbiettivo richiede uno sforzo ed un coinvolgimento di tutti gli attori che s’interfacciano con le vittime,
a cominciare, certo, dagli operatori
della giustizia, ma anche di chiunque
che, per professione (penso anzitutto
agli psicologi) o per caso (il confidente) vengono a trovarsi nelle concrete
possibilità di suggerire la strada della
denuncia, piuttosto che della tacita
rassegnazione.
GENTE IN MOVIMENTO
29
COSTUME E SOCIETÀ
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
ŠCEC, solidarietà
che cammina
Un nuovo modo
di fare economia e
trattenere la ricchezza
sul territorio:
il denaro assume un
nuovo valore grazie ai
buoni locali ŠCEC.
a cura di Gaetano La Legname
30
GENTE IN MOVIMENTO
P
arlare di Arcipelago ŠCEC è
come fare un salto nel futuro, è come intravedere
quello che potrebbe essere
l’economia e i rapporti fra le persone
non più basati sul profitto e sulla sopraffazione degli uni sugli altri, una
sbirciatina in un potenziale liberato
dalla paura del futuro e dalla scarsità
basato sulla collaborazione e la gioia
di riscoprirsi comunità nell’aiuto reciproco. Lo ŠCEC è la comunità che
si organizza dal basso per riparare i
danni della disgregazione economica
e sociale operata da una economia
che ha riconosciuto come solo fine
il profitto, a danno di tutto il resto.
Un buonissimo sapore antico condi-
to da aromi moderni ancora tutti da
riscoprire. Un modo intelligente per
trattenere la ricchezza sul territorio e
farla circolare fra i suoi componenti,
aiutando la resilienza ai grandi cambiamenti in atto nelle nostre vite.
Lo ŠCEC è l’acronimo di Solidarietà
ChE Cammina ed è il nome che abbiamo dato ai buoni che utilizziamo
insieme alla valuta ufficiale (l’Euro) e
che rappresentano quella diminuzione di prezzo che si riconosce ai vecchi
amici. Nel circuito possono entrare
solo soggetti che aiutano il processo di ricostruzione della comunità e
quindi sono naturalmente escluse
le multinazionali, i franchising e la
GDO. L’azienda che offre un bene o il
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
professionista che propone un servizio entra in Arcipelago ŠCEC decidendo liberamente quale percentuale di
“buoni” accettare, ovviamente più
alta è l’accettazione più si è solidali
con la comunità, che per questo la
premierà privilegiandola rispetto agli
altri nelle sue scelte di acquisto.
Un esempio chiarificatore: ho bisogno di comprare del pane, di un falegname per riparare l’armadio, di
andare dal dentista o di un parere
dall’avvocato? Prima di tutto mi iscrivo ad Arcipelago ŠCEC sul sito arcipelagoscec.org per ricevere i primi 100
ŠCEC e partecipare così alle successive distribuzioni.
Poi, sempre sul sito, cerco nella pagine auree dove poterli utilizzare nella mia città e in quale percentuale di
prezzo e semplicemente li uso.
Il falegname che accetta il 25% di
ŠCEC mi chiede 100 euro per riparare l’armadio? Io pagherò 75 euro e 25
ŠCEC.
Poiché essi sono sia cartacei che elettronici, potrò indifferentemente pagare in contanti oppure attraverso il
ContoŠCEC, che mi viene automaticamente aperto all’iscrizione e dove mi
vengono versati gli ŠCEC in formato
elettronico.
Addirittura, grazie al lavoro donato
alla comunità dai nostri informatici,
è possibile pagare la parte in ŠCEC
anche con lo smartphone utilizzando
anche il QRcode.
Il falegname che li riceve potrà a sua
volta utilizzarli per le sue spese personali oppure per pagare il suo fornitore
di fiducia da cui compra il legno e così
via.
Una cosa da sottolineare è che tutto
questo è completamente gratuito.
Solo le aziende supportano le spese
della rete con un obolo annuale puramente simbolico di 10 euro e 10 ŠCEC.
Ovviamente, visto lo sforzo profuso
da parte di tutti i numerosi volontari
di Arcipelago, le donazioni sono bene
accette.
Fiscalmente lo ŠCEC rappresenta un
abbuono passivo o attivo e quindi pur
essendo inserito nello scontrino o nella fattura, viene dedotto dalla massa
imponibile. A scanso di equivoci, la
sua legittimità è già stata esaminata
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
positivamente sia dalla Guardia di Finanza che dall’Agenzia dell’Entrate.
Lo ŠCEC da una parte aiuta e sostiene le famiglie, che vedono aumentare
il loro potere di acquisto e dall’altra
supporta la rinascita dell’economia
territoriale, che si vede privilegiata
rispetto a multinazionali, franchising
e GDO. Per fare un esempio, 10.000
famiglie (che equivalgono ad una cittadina di 35/40.000 abitanti circa),
spendono mediamente 5 milioni al
mese per il fabbisogno alimentare ovvero 60 milioni di euro all’anno che, se
si riesce a farli rimanere nel territorio,
producono ricchezza ogni volta che
passano di mano.
Un’altra particolarità interessante
dello ŠCEC è che, se per coloro che
hanno obblighi fiscali rappresenta
una percentuale del prezzo, fra privati
che occasionalmente si offrono beni e
servizi può essere usato fino al 100%,
aumentando così i vantaggi per tutta la
comunità.
La quantità di ŠCEC da distribuire è decisa liberamente e secondo le necessità dalla comunità di Arcipelago con
criteri semplici e uguali per tutti.
I buoni della Solidarietà ChE Cammina
sono gli stessi in tutta la rete nazionale di Arcipelago in cui vengono usati,
varia solo il timbro di attivazione, che
rimane legato al luogo di emissione.
Perché questo? Perché naturalmente
COSTUME E SOCIETÀ
verranno usati per sostenere la comunità dove si abita, ma dove ci sono beni
che non vengono prodotti in loco (pensiamo agli agrumi in Trentino), si possono utilizzare per fare acquisti anche
fuori regione, in modo da aiutare un’altra economia locale a svilupparsi.
Con lo ŠCEC ricevuto ad esempio nel
Lazio, posso andare nello splendido
mare siciliano, pugliese o calabrese
oppure soggiornare nelle magnifiche
montagne friulane, trentine o piemontesi e durante il viaggio fermarmi a
dormire in centro a Firenze o Bologna
e visitare la città d’arte usando sempre
gli ŠCEC.
Il concetto usato è quello biologico,
prima si risana la cellula malata e poi
la si mette in relazione con altre cellule
risanate, che così facendo rafforzano e
guariscono l’intero organismo.
Arcipelago ŠCEC ha creato e donato
alle comunità che lo vorranno accogliere, uno splendido strumento di
cambiamento che fa stare bene chi lo
usa e che crea armonia e benessere
ogni volta che questo atto solidale passa di mano in mano.
Arcipelago ŠCEC è una rete di PMI e di
cittadini.
Lo ŠCEC è un atto di amore verso noi
stessi e la nostra comunità e va usato
e raccontato così a piccoli passi si cambia in meglio il mondo...il nostro sicuramente.
GENTE IN MOVIMENTO
31
COSTUME E SOCIETÀ
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Odissea
di un viaggio in treno
La denucia di un
viaggiatore sulla
mancanza di fasciatoi
nei treni a lunga
percorrenza di
Trenitalia.
a cura di Gaetano La Legname
32
GENTE IN MOVIMENTO
S
abato 28 Marzo io, la mia compagna Luana e la piccola Hera
di 5 mesi torniamo da Napoli
per un breve soggiorno alla volta di Milano. Optiamo per l’IC 596, un
viaggio oltre 8 ore al costo di 72 euro,
grazie ad un’offerta 2X1.
Prenotiamo la carrozza n°3, sperando
che sia attrezzata per i neonati, ma con
enorme disappunto vediamo che non
solo non è presente il fasciatoio, ma
nemmeno una nicchia per poter adagiare la piccola, magari con un telo, per
cambiarla e sciacquarla.
Chiamiamo il personale, che ci informa
che non tutti i treni hanno questa dotazione ma solo le frecce.
Quando faccio notare che ai bimbi
non interessa dell’offerta di Trenitalia
e i bisogni li fanno a prescindere - soprattutto nei treni a lunga percorrenza
- lui risponde che il materiale rotabile è
vecchio e soggetto a normative diverse.
A quel punto, non ci resta che recarci
presso l’assistenza clienti, dove all’inizio il personale ci dice con tono serafico che il fasciatoio è previsto solo
sui treni di fascia superiore, ovvero le
Frecce. Dovevamo pensarci prima. Caspita! Non sapevamo che il fasciatoio
fosse un gadget usato per vendere un
servizio.
Io e la mia compagna iniziamo ad irritarci davanti a tanta insensibilità e
chiediamo di essere autorizzati a salire sul primo treno utile che abbia una
simile dotazione, ma ovviamente ci
viene negato.
Torniamo al treno e ci imbattiamo nel
signore incontrato all’inizio di questa
odissea, il quale ci dice che può farci
un favore e offrirci un intero compartimento non prenotato.
Io gli faccio notare - con cortesia - che
non è un favore, poiché i neonati hanno bisogni fisiologici che possono essere equiparati a quelli delle persone
disabili e, quindi, visto che la carrozza
da noi prenotata è una di quelle che
hanno subito il revamping per attrezzarla per l’accesso agli invalidi, Trenitalia poteva anche pensare ai piccoli.
In Europa com’è la situazione? Per i
nostri concittadini (anche per gli svizzeri) avere i fasciatoi sui treni a lunga
e media percorrenza è la normalità.
Stesso discorso in Francia, Spagna,
Danimarca, Svezia, Finlandia, persino
la Repubblica Ceca, un altro mondo.
In Italia il personale di Trenitalia “ti fa
un favore” se ti dà un compartimento
intero.
Concludendo, da buon logistico abituato a vedere le cose con gli occhi
dell’efficienza, vorrei far notare ai dirigenti di Trenitalia e anche al nuovo
A.D. Ing. Elia quanto segue:
1) i neonati (ma anche i bambini più
grandi) hanno bisogni crescenti con il
passare delle ore;
2) un’area dedicata ai loro bisogni non
è un gadget da vendere in abbinamento al servizio, ma un diritto degno
di un Paese che si definisce civile;
3) quando una famiglia prenota un
treno pensando di avere delle dotazioni minime per fare un viaggio tranquillo e non le trova, il personale dovrebbe valutare secondo coscienza,
“con senno e ponderatezza”, com’era
scritto in passato nel vademecum del
capotreno, quando i treni erano Ferrovie dello Stato ed i passeggeri non
erano clienti ma viaggiatori;
4) l’area per i bimbi della carrozza 3 va
creata sui treni a media e lunga percorrenza poiché, durante il viaggio, si
avranno sicuramente diversi cambi;
5) i dirigenti di Trenitalia si chiedano
come mai chi ha un neonato preferisce gli spostamenti con il mezzo privato.
Quindi, si rifletta su queste semplici
osservazioni e cerchiamo di diventare
un paese civile.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
CONSUMATORE
Consumatori
24 ore al giorno
Parte il viaggio
sui consumi di
oggi con l’AECI.
Perché consumatori si
nasce e si diventa.
a cura di Leonardo Peruffo
È
opinione diffusa che i consumatori siano divisi in
aree: di sinistra, di destra, di
centro e che così, in base ad
un ordine di merito di partito, si possa ottenere giustizia e si possa quindi avere più o meno voce in capitolo
sulle problematiche in discussione.
Mai un’opinione è stata più sbagliata
di questa.
Da troppo tempo siamo abituati a vedere tutto al di là di lenti colorate in
tutti i settori: lavoro, studio, divertimento, sport.
Tutto in tecnicolor a seconda della tessera che si ha nel portafogli o
dall’idea espressa ad alta voce nei
bar, per la strada, a scuola. Le nostre
abitudini diventano le nostre regole e
le nostre regole diventano quelle del
nostro nucleo familiare, ma le nostre
abitudini sono in linea con il viver comune dei nostri vicini?
La comunità vive nella nostra dimensione o è la nostra dimensione che si
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
deve allargare entrando a far parte
di una vita comune? Le grandi cause
trovano facilmente casa, non importa poi se chi le promuove sia di destra
o di sinistra, l’importante è che sia
una grande causa su cui giocare con
grandi numeri e con grande attenzione dei media. Le piccole cause, i problemi giornalieri, le rogne di pochi
sono lasciate all’improvvisazione,
all’auto convincimento, alla mercè di
avvocati, banche, assicurazioni, ecc,
improvvisazioni deleterie e costose
come non mai.
Eppure il danno quando c’è è di tutti,
non chiede la tessera a nessuno ma ci
compensa con la beffa e con il metter
mano al portafogli.
Consumatori si nasce e si diventa, 24
ore al giorno, in una lotta continua ed
in un salasso giornaliero che tocca le
tasche di tutti senza distinzione di
razza, colore, identità politica. Perché allora non sentire il bisogno di
una casa comune per un ordine unico
delle cose senza sperperi, forzature
ed appartenenze che nulla hanno a
che fare con la nostra identità di consumatori?
AECI, Associazione Europea Consumatori Indipendenti, è composta da
persone che, come voi, un giorno
hanno deciso di dire basta alla standardizzazione di regole comunque
imponibili dal buon senso e non da
una tessera, di dire che la giustizia è
uguale per tutti e trarne l’applicazione certa per tutte le cause - grandi o
piccole che siano - ed aiutando così
le persone a difendersi dai soprusi e
dalle truffe che sono oramai di normale quotidianità.
Niente colori quindi, se non quelli
naturali di un cielo azzurro per tutti
sotto il quale poter vivere liberi dal
pensiero che dietro ogni angolo sia
pronto un trabocchetto, una truffa e
un’ingiustizia, il tutto con una strategia comune per farci sentire forte e
chiaro in Europa.
GENTE IN MOVIMENTO
33
SICUREZZA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Quanto sono sicure
le nostre strade?
Da Bruxelles
arrivano le statistiche
sulla sicurezza stradale:
lieve miglioramento
nel 2014.
a cura della redazione
L
e strade europee sono ancora
poco sicure.
Dai dati della Commissione
sulla sicurezza stradale emerge una triste verità: non si è migliorati abbastanza.
Infatti, nel 2014 il numero di decessi
sulle strade è diminuito dell’1% circa
rispetto al 2013, mentre nel 2012 e
2013 la riduzione era stata dell’8%.
Dai dati emerge che nei 28 Stati
membri dell’UE vi è stato un totale di
25.700 morti su strada nel 2014: anche se si tratta di 5.700 casi in meno
rispetto al 2010, si è lontani dall’obiettivo prefissato.
È lo stesso Commissario UE ai Trasporti Violeta Bulc che richiama l’attenzione sul tema: “È triste e duro
dover ammettere che ogni giorno
muoiono sulle nostre strade in media
70 cittadini europei e molti altri sono
gravemente feriti. I dati pubblicati
dovrebbero far suonare un campa-
nello di allarme”.
Prosegue poi ribadendo gli obiettivi comunitari: “Nei prossimi anni
dobbiamo intensificare gli sforzi per
raggiungere l’obiettivo prefissato
dell’UE di ridurre del 50% il numero
dei decessi per incidenti stradali entro il 2020.
È una delle mie priorità e dovrebbe
essere una priorità di tutti i Governi
in tutti gli Stati membri”.
Come fare a raggiungere l’obiettivo?
Prima di tutto, definire un programma d’azione nel breve periodo, ultimando la relazione sulla politica
dell’UE in materia di sicurezza stradale, successivamente proseguire il
lavoro sulle lesioni gravi causate da
incidenti stradali.
A tal proposito, la Commissione europea fa sapere che nell’autunno di
quest’anno sarà avviato uno studio
per valutare eventuali interventi volti
a ridurre tali lesioni.
Anche coloro che viaggiano per professione non sono stati dimenticati.
Entro la fine del 2016 la Commissione riesaminerà la normativa in materia di formazione e qualificazione dei
conducenti professionali.
Strade ed infrastrutture infine rientrano nel piano UE con una proposta
di aggiornare la rete infrastrutturale
europea secondo nuovi standard di
sicurezza.
La sicurezza è un tema
importante per te e per
chi ti è intorno.
Hai un argomento che
ti sta a cuore?
Scrivici a:
[email protected]
34
GENTE IN MOVIMENTO
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
MOTORI
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Un duo ad alta velocità
Mercedes-AMG
acquisisce il 25%
di MV Agusta,
una cooperazione
strategica.
a cura di Roberto Gianusso
I
l marchio Mercedes-AMG della
Daimler AG e la casa motociclistica MV Agusta hanno firmato
un accordo di cooperazione, una
sorta di partnership a lungo termine.
La cooperazione tra i due marchi di
fascia alta, accomunati da una lunga
ed importante tradizione sportiva,
includerà l’area del marketing e delle
vendite.
Allo stesso tempo, Mercedes-AMG
GmbH acquisirà una partecipazione
del 25% in MV Agusta Motor SpA.
Tobias Moers, Chief Executive di Mercedes-AMG GmbH, ha commentato
positivamente la definizione dell’accordo: “Con MV Agusta, abbiamo trovato il partner a due ruote perfetto
per Mercedes-AMG, siamo accomunati non solo dalla tradizione sportiva, ma anche da valori ed obiettivi
condivisibili”. Prosegue Moers: “La
collaborazione con MV Agusta sottolinea anche l’importanza della AMG
come auto sportiva e del marchio
ad alte prestazioni di Mercedes-Benz
Cars”.
È chiaro che l’accordo consoliderà
il posizionamento di Mercedes-AMG
come marchio performance di Mercedes-Benz.
La collaborazione strategica con MV
Agusta offrirà agli appassionati della
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
velocità sia automobili che motociclette.
Mercedes-AMG GmbH è il marchio
sportivo-macchina e le prestazioni di
Mercedes-Benz Cars.
L’azienda fondata nel 1967 da Hans
Werner Aufrecht ed Erhard Melcher
si è costruita una reputazione sulla
base dei successi ottenuti nel motor
sport.
Attualmente, la sede di Affalterbach
impiega circa 1.200 persone, di cui
700 sono attive nel settore dell’ingegneria sviluppo. Ciò riflette elevati
standard tecnologici e di auto-immagine della società, nella fabbrica di
motori AMG, la meccanica del motore è realizzata a mano secondo i più
elevati standard di qualità.
Il principio “un uomo, un motore”
è testimoniato dalla targa motore
AMG, che porta la firma del meccanico responsabile. Questo artigianato esclusivo si adatta perfettamente
con la filosofia MV Agusta di aumentare lo sviluppo e la produzione dei
motocicli ad un altro livello: “motorcycle art”.
MV Agusta Motor SpA, è stata fondata
nel 1945 da Domenico Agusta.
Il produttore italiano ha raggiunto
fama internazionale per la sua tecnologia avanzata e ad alte prestazioni,
che ha contribuito a renderlo uno dei
marchi di maggior successo nel mondo del motociclismo.
Moto MV Agusta rappresentano dedizione al perfetto equilibrio tra alte
prestazioni e design mozzafiato italiano. La società impiega attualmente una forza lavoro di circa 260 dipendenti nella sua sede centrale sulle
rive del Lago di Varese, di cui 90 di
lavoro nel campo della ricerca e dello sviluppo. Il portafoglio prodotti di
MV Agusta si basa su due piattaforme
principali, che comprendono modelli a tre e quattro cilindri vanno 6751100 cilindrata centimetri cubici e
che occupano i segmenti supersport,
superbike, sport-naked e di crossover.
MV Agusta Motor SpA - che controlla
anche Cagiva, altro rinomato marchio
motociclistico italiano - attraverso la
partnership di vendita e-marketing
con Mercedes-AMG intende favorire
ulteriormente la propria crescita.
Grazie alla sinergia commerciale con
AMG, MV Augusta vuole rivolgersi
a nuove fasce di mercato in tutto il
mondo.
L’ampliamento della propria gamma
di moto sarà presentata in occasione
dell’EICMA, il Salone internazionale
del motociclo a Milano.
GENTE IN MOVIMENTO
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MOTORI
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Toyota Avensis, le novità
Nuovo il design,
nuovi i motori
per la rinnovata
Toyota Avensis 2015.
a cura di Roberto Gianusso
A
l salone Internazionale
dell’Automobile di Ginevra, la Toyota ha presentato la rinnovata Avensis,
sia in versione berlina che station
wagon.
Arrivata alla quarta generazione, l’Avensis è disponibile in quattro livelli di allestimento, è più lunga di 40
millimetri e presenta il logo Toyota
in posizione pronunciata, inserito in
una griglia più piccola dal design aggressivo.
Le dimensioni della griglia inferiore
sono aumentate in maniera significativa, dando la percezione di una vettura più larga.
I Led sono utilizzati sia nei gruppi
ottici anteriori, per le luci di marcia
diurna, che in quelli posteriori, mentre i cerchi in lega da 17” e 18” sono
stati ridisegnati.
La casa giapponese ha studiato nuove finiture, ma le novità riguardano
soprattutto la strumentazione e il sistema infotainment.
Al centro del quadro strumenti c’è
un nuovo display da 4,2”, mentre il
sistema multimediale Toyota Touch2
36
GENTE IN MOVIMENTO
dispone di uno schermo da 8”. Rivisti anche i tessuti, ora disponibili in
nuove combinazioni di colori, e i sedili, studiati per garantire un comfort
migliore duranti i lunghi viaggi.
Infine, l’utilizzo di materiali fonoassorbenti, dotati di uno spessore maggiore, riduce la rumorosità nell’abitacolo.
Tutti gli allestimenti prevedono la
presenza del Toyota Safety Sense,
messo a punto per raggiungere le 5
stelle Euro NCAP.
Il nuovo sistema di sicurezza attiva è
sviluppato per ridurre i rischi di collisione: tra le funzioni, fondamentale è
il Pre-Collision System (PCS), basato
su un radar laser e una telecamera
usata per rilevare la presenza di oggetti davanti al veicolo.
Completano il Lane Departure Alert
(avviso di cambio corsia involontario), il sistema di frenata automatico
Autonomous Emergency Braking e
l’Adaptive High Beam, in cui una telecamera rileva i fari degli altri veicoli,
selezionando automaticamente la
modalità più corretta tra abbaglianti
e anabbaglianti.
Parliamo delle motorizzazioni.
Per quanto riguarda la meccanica,
Toyota è intervenuta su sospensioni
e sterzo con l’obiettivo di migliorare
maneggevolezza e guida.
Sotto il cofano invece, l’Avensis propone cinque alternative, con due novità diesel: la prima, condivisa con
l’Auris, è il propulsore 1.6 D-4D da
112 CV, pronto a rimpiazzare il 2.0
turbodiesel; il motore è in grado di
spingere l’Avensis fino a 180 km/h,
accelerando da 0 a 100 km/h in 11,4
secondi.
Toyota dichiara inoltre consumi da
4,1 l/100 km nel ciclo combinato ed
emissioni pari a 108 g/km di CO2.
L’altra novità è il 2.0 D-4D da 143 CV,
con accelerazione 0-100 in 9,5 secondi, velocità massima di 200 km/h,
consumi da 4,5 g/100 km ed emissioni di CO2 pari a 119 g/km.
Per quanto riguarda le alimentazioni a benzina, l’Avensis equipaggia gli
esistenti 1.6 da 132 CV, l’1.8 da 147
CV e il 2.0 da 152 CV, su cui Toyota è
intervenuta per contenere i consumi:
il miglioramento, secondo la casa, è
nell’ordine del 4%.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
MOTORI
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
La Mille Miglia 2015
I
l programma prevede l’arrivo di
438 vetture in gara provenienti
da Brescia nella Capitale per effettuare un controllo orario allo
Stadio Olimpico, luogo simbolo dello
sport italiano.
Da lì, gli equipaggi si dirigono verso il
centro di Roma, percorrendo il Lungotevere Prati, Piazza dei Tribunali,
Via Triboniano, Piazza Adriana, Lungotevere Castello fino ad immettersi
sulla passerella di Castel Sant’Angelo
per vivere il tradizionale bagno di folla che Roma è capace di regalare.
Il passaggio della più celebre rievocazione automobilistica a Roma non
rappresenta semplicemente un momento dedicato agli appassionati di
auto d’epoca, quanto un evento che
garantisce un tangibile ritorno d’immagine internazionale.
In cambio della spettacolare acNUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
coglienza, che da più di trent’anni
Roma offre ai partecipanti, la Mille
Miglia porta con sé la condivisione
della notorietà mediatica che la Freccia Rossa offre alle località attraversate: ogni anno, migliaia di fotografie
e filmati sono diffusi in tutto il mondo
da giornali, televisioni e siti Internet.
Da sempre, esiste una fortissima
correlazione d’immagine tra la Mille
Miglia e il paesaggio italiano che le
fa da cornice, le bellezze artistiche,
architettoniche e naturali del nostro
Paese.
Quest’anno, ad ammirare Roma e
tutte le altre magnifiche località sui
circa 1.700 km di percorso, oltre a circa 1.500 operatori dei media saranno
i 438 equipaggi delle vetture storiche,
con accompagnatori e appassionati
al seguito.
Migliaia le persone provenienti da
Tra spettacolo
ed emozioni,
più di 400 auto d’epoca
sul mitico percorso A/R
Brescia - Roma.
a cura di Roberto Gianusso
GENTE IN MOVIMENTO
37
MOTORI
tutti i continenti, a conferma dell’internazionalità della Freccia Rossa.
Se le edizioni originali di velocità
hanno avuto il merito di contribuire
al progresso tecnologico automobilistico, il maggior pregio delle odierne
rievocazioni è di diffondere in tutto il
mondo l’immagine delle peculiarità
italiane più positive, in un clima di
sportività e amicizia internazionale.
La promozione del territorio attraversato dalla Freccia Rossa, delle sue
bellezze, delle tradizioni e dei suoi
prodotti ha sempre rappresentato
uno dei primi obiettivi della Mille Miglia.
Grazie alle centinaia di media al seguito, ancora una volta, insieme a
Brescia, anche Roma, si confermerà
Città della Mille Miglia.
Nella scorsa edizione, il percorso aveva subito delle modifiche allo scopo
di tornare a far transitare la manifestazione in località dove era assente
da anni.
Quest’anno, proseguendo con la
medesima filosofia, sono apportate
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
alcune variazioni al percorso; in particolare la tappa del 17 maggio, che
prevede due novità per il percorso
della Mille Miglia.
La Freccia Rossa, allo scopo di portare il proprio contributo ad un evento straordinario qual’è Expo Milano, rende un tributo effettuando un
controllo di passaggio a Villa Reale
di Monza, che dell’esposizione universale è la Sede di Rappresentanza.
Dopo un giro di pista nell’Autodromo
di Monza, passando per Bergamo e la
Franciacorta, le vetture in gara rientrano a Brescia, dopo oltre 1.760 chilometri percorsi.
Coppa dei fiori
S
i è conclusa a Sanremo lo scorso 11 aprile l’edizione 2015
della Coppa dei Fiori, la tradizionale gara del ponente ligure
che ogni anno raggruppa centinaia di
auto d’epoca.
La gara si affianca al Rally Storico di
Sanremo, validi per il Trofeo Europeo
FIA Regolarità e per il Campionato Italiano della Regolarità.
Tra gli appassionati che hanno fatto
sfrecciare per l’entroterra sanremese
autovetture storiche della seconda
metà del XX secolo anche due consulenti del lavoro.
Roberto Bracco e Francesco Cerqueti,
veri e propri “consulenti in movimento”, sono saliti a bordo di una Fiat 500L
e sono stati i primi a tagliare il traguardo nella loro categoria.
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GENTE IN MOVIMENTO
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
DESIGN
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Fuorisalone,
essenzialità e contrasti
M
atericità, essenzialità e
giochi di luce.
Tre parole che descrivono
il concept dell’edizione
2015 del Fuorisalone, la mostra-evento
che ha invaso le strade milanesi tra il
14 e il 19 aprile scorso. L’evento si inserisce nel contesto della Milano Design
Week, con centinaia di appuntamenti
che culminano con il Salone del Mobile.
Ma cos’è Fuorisalone?
Una forma d’arte innovativa, show ed
esposizione allo stesso tempo che esce
dalle quattro mura per essere accessibile a tutti nelle vie della città della madonnina, con Via Tortona e Brera come
fulcro.
In questi quattro giorni Milano cambia
volto e apre le porte a tutti coloro che
desiderano scoprire tutte le novità del
design e dell’architettura, il tutto applicato a 360 gradi a tutti i campi (automotive, tecnologia, telecomunicazioni,
arte, moda e food).
Elemento che più di altri ha contraddistinto questa Design Week è il focus
sulle emozioni sensoriali: non solo arte
bella da vedere, ma anche da sentire,
odorare e gustare.
Questa caratteristica assume connotati importanti, perché oggi più che mai
si è continuamente bombardati da immagini e, di conseguenza, il senso che
utilizziamo maggiormente è la vista.
Con l’edizione 2015 di Fuorisalone si
ritorna alle origini grazie ad elementi
più naturali e sentimentali quali il tatto, l’udito e l’olfatto: il design del futuro
dovrebbe puntare su queste sensazioni, è quello di cui la gente ha bisogno.
Un ritorno dunque a materiali “puri”,
poco artificiali, quasi lasciati come
sono in natura.
Una matericità vera, non intaccata da
un mondo diventato troppo digital e
poco reale.
Un’arte che si percepisce, come quella
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
presentata da Viabuzzino con “Solis
Silos, nutrirsi di luce” e progettata da
Mario Nanni, un’installazione che porta il visitatore in un percorso che ha
come protagonista la luce.
La composizione è costituita da sette
silos alti 10 m e ciascuna torre richiama un elemento naturale: terra, aria,
sole, lampadine (nella foto in basso la
creazione di David Chipperfield), luna,
acqua e fuoco.
L’esperienza di questi cilindri artistici è
palpabile: caldo e freddo, luce e buio,
profumi e odori e così via. Contrasti
che nel loro insieme creano un’armonia perfetta nella quale il visitatore
può perdersi completamente.
Una forma d’arte
innovativa che invade
le strade milanesi.
Il design del futuro
ritorna alle origini.
a cura di Monica Montanaro
GENTE IN MOVIMENTO
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DESIGN
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Costruire
in terra cruda
La terra
è il primo materiale da
costruzione conosciuto.
Ancora oggi il 40%
della popolazione vive
in case di terra cruda.
a cura di Francesca Landriani
40
GENTE IN MOVIMENTO
A
ttorno al termine Terra ci
sono tanti significati più o
meno evidenti: è il nostro
pianeta che ci ospita, ma
indica anche il suolo, ed è stata per
millenni materiale da costruzione.
È lo strato che ci dà la possibilità di
vivere coltivando fiori, ortaggi e alberi, e per molti è una vera e propria
divinità dotata di tangibili virtù taumaturgiche.
Quale altro materiale da costruzione
è una divinità? Il polistirolo, forse? O
la fibra di roccia o di vetro?
Tra i materiali edili la comunissima
“terra” rivela doti sconosciute (o dimenticate): è in grado di essere duratura nel tempo se posata e mante-
nuta a regola d’arte. Al tempo stesso
riesce a dissolversi velocemente in
natura e con facilità.
Promuovere un’architettura della
dissolvenza e/o biodegradabile significa trasformare la pesantezza della
nostra impronta ecologica in un passo felpato felino (come quello dell’architetto giapponese Kengo Kuma).
La terra è il primo materiale da costruzione conosciuto e utilizzato, ed
ancora oggi il 40% della popolazione
mondiale vive in case di terra cruda.
Grazie all’utilizzo di questo materiale
si riesce a stabilire un nesso, un legame stretto con il territorio, creando
una sintonia tra il paesaggio, l’ecosistema circostante e il microclima
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
Viaggi
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
interno, limitando al massimo gli impatti irreversibili. Con la terra cruda
si possono fare sia muri portanti sia
di tamponamento, cupole o volte,
pavimenti o solai, intonaci o pitture.
La parte argillosa funge da legante,
mentre quella sabbiosa e pietrosa da
inerte.
Non esiste una casa in terra cruda
uguale all’altra e, a seconda della località geografica, cambia il colore e la
tessitura del manufatto edile.
Anche strutturalmente la terra si
adatta: se è ghiaiosa e magra di argilla si usa per il pisè; se è grassa e sabbiosa è perfetta per i mattoni crudi,
mentre per la tecnica del torchis (con
telaio ligneo) è più opportuno avvalersi di un humus più ricco e limoso.
L’uso della terra cruda non è limitato
esclusivamente all’edilizia rurale: un
esempio di qualche anno fa, che ha
superato abbondantemente la prova
di durabilità nel tempo, è rappresentato dal quartiere urbano “Domaine
de la Terre”, a Villefontaine vicino a
Lione, realizzato nel 1985: un intervento pilota moderno fra i più significativi sul fronte del rinnovamento
della tecnologia costruttiva di questo
materiale.
E non si tratta dell’anacronistica casetta di qualche anarco-ambientalista rivoluzionario, ma di un vero e
proprio quartiere di buona edilizia
popolare, rappresentato da 12 gruppi di edifici.
In questa realizzazione, sostenibile
in tempi non sospetti, è stata data la
giusta attenzione agli aspetti energetico-ambientali, adottando tecniche
costruttive e materiali a basso contenuto di energia, riciclabili, dotati di
un’alta inerzia termica ed esenti da
sostanze nocive.
La struttura d’insieme risultante ha
mantenuto la sua coerenza nel tempo, aggiornandosi tramite le logiche
aggiunte posteriori, ma sempre integrandosi nel verde circostante, grazie
agli interventi spontanei ma consapevoli che si sono susseguiti nel tempo ad opera dei fruitori.
Il bello di questo quartiere è rappresentato, oltre che dai materiali
e dalle tecnologie salubri adottate,
anche dal fatto che, nell’attuazione
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
di un programma di habitat sociale,
i dodici gruppi di edifici sono stati
progettati da diversi architetti, promuovendo una piacevole, stimolante
e positiva sfida del confronto.
Si tratta di una chiara dimostrazione
di come i materiali aiutano il coinvolgimento emotivo e l’integrazione con
il contesto: a distanza di anni il luogo
nell’insieme non si presenta degradato, come normalmente ci si aspetta per un quartiere popolare.
Qui il grigio e l’assenza di armonia
formale ha lasciato il posto ad un
ambiente vivo e animato, “preso in
carica” dalla gente che ci abita e, proprio per questo, umanizzato.
L’Europa e l’Italia sono piene di case
in terra cruda, sia nei centri cittadini
sia nelle campagne, ma l’abbandono
di questa tecnica costruttiva è iniziato dal secondo dopoguerra.
Si è trattato di un distacco mentale
volontario, di una rimozione da ricordi di sofferenza, povertà, guerra,
paura, malattie. Allora si cercava un
modo di abitare apparentemente
più pratico e facilmente gestibile. A
quest’allontanamento hanno sicura-
mente contribuito i numerosi, tecnici
e moderni materiali edili.
Tale affrancamento è stato determinante per cancellare la manualità
collegata a questa tradizione edile e
al suo disciplinare di manutenzione,
andando a perdere dei frammenti
importantissimi della nostra storia
costruttiva.
Dalla quotidianità domestica, la terra
cruda è passata al laboratorio per essere studiata, iniziando così un processo d’innovazione delle tecniche
collegate a questo materiale, con rapide evoluzioni su tutti i livelli, dall’estetico al funzionale.
Tanto che l’utilizzo della terra cruda
oggi, alla luce dei rinnovamenti tecnologici odierni, può rappresentare
un diverso ed innovativo modo di
costruire, dotato di performance prestazionali in campo energetico e di
salubrità non indifferenti.
In definitiva: costruire in terra significa utilizzare materiali veramente a
km zero e con un consumo di energia
primaria ridotto, dal costo contenuto e dalla totale riciclabilità in fase di
decostruzione dell’edificio.
GENTE IN MOVIMENTO
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VIAGGI
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Riflessi d’acqua dolce
Alla scoperta degli
angoli incantati del
lago Maggiore. Isole,
ville, fiori e monasteri a
strapiombo sul lago.
a cura di Francesca Vinai
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GENTE IN MOVIMENTO
È
primavera. Tempo di gite fuori porta per assaporare i primi, caldi raggi di sole nel blu
frizzante di una limpida giornata. Periodo perfetto per passeggiare
sui lidi di uno dei laghi di casa nostra,
appena prima che i turisti - perlopiù
stranieri - li prendano d’assalto in estate.
Tra quei placidi bacini di languida malinconia, il lago Maggiore offre alcuni
tra gli scorci più suggestivi. Ottimo
punto di partenza per gustarne le bellezze, incuneate fra Piemonte, Lombardia e Canton Ticino, è Stresa, sulla
sponda piemontese.
La città, nota come la “perla” del lago,
è un centro molto animato e gremito
di botteghe di souvenir. Un groviglio di
edifici alti e stretti.
Un tuffo nel lusso liberty dei suoi alberghi, a cominciare dallo storico Grand
Hotel des Iles Borromées, tripudio di
specchi, porpora e oro. Un lungolago
di ville, giardini ed eleganza, da cui è
impareggiabile la panoramica sul Golfo Borromeo, insenatura lacustre che
custodisce le isole Bella, Superiore e
Madre. Tre scrigni di fiori e voci.
Raggiungiamo gli isolotti in traghetto,
imbarcandoci dal molo di Carciano a
Stresa, alle falde del Monte Mottarone,
dove si acquistano i biglietti sia per la
navigazione che per l’ingresso ai monumenti isolani.
Approdiamo dapprima sull’isola Bella. Visitarla significa addentrarsi nelle
stanze del palazzo seicentesco dei Borromeo e perdersi nei suoi giardini, che
fanno interamente loro l’isola.
Il palazzo è un archetipo di barocco
asfissiante, fra ricchi scaloni, stucchi,
decori, arredi raffinati e grandi opere
d’arte. È un susseguirsi di cupe salette
interne e di ampie sale ariose, affacciate sul lago. Nelle prime, massicce cornici dorate affollano pareti bordeaux e
tabacco. Nelle altre, lampadari in vetro
di Murano o cristallo di Boemia scendono in picchiata da volte altissime e
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
VIAGGI
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
lunghe finestre si rincorrono fra pareti
tinte di pastello.
Al piano terra, passando per le stanze
decorate a grotta e l’atrio di Diana, ci
ritroviamo immersi nel verde esuberante dei giardini isolani. Ad accoglierci, un’attenta scenografia di giochi
d’acqua, ordinate terrazze e scalinate
in pietra locale. Simmetrie di statue,
colori e profumi, fra aiuole e stagni.
Curatissimi labirinti di siepi smeraldo,
piante esotiche e nostrane, qua e là
candidi pavoni.
Molto diversa è la vicina isola Superiore, conosciuta come isola dei Pescatori, percorribile a piedi in una manciata
di minuti.
Libero dalle rigide geometrie dell’isola
Bella, questo isolotto è l’unico stabilmente abitato dell’arcipelago borromeo. Disordinato, vivo e vissuto, nel
susseguirsi convulso di ristoranti, osterie e wine bar.
Così piccolo che in alcuni degli stretti vicoli, oltre i panni stesi e le vecchie
barche riconvertite a fioriere, basta
volgere lo sguardo da un lato all’altro
per ritrovare, vicinissime, le acque del
lago.
Scampiamo la frenesia dell’isola rifugiandoci nella penombra dell’isola
Madre, interamente occupata da villa e
giardini annessi. Una vera oasi di pace.
Su una panchina del lungolago origliamo il pacato sciabordio delle ondicciole, tra alberi e fiori di ogni specie e faraone che, indifferenti ai visitatori, fanno
sfoggio dei loro brillii d’oro e rubino.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
Scalinate in pietra fanno breccia nella
fitta vegetazione, incuneandosi ripide
verso la villa cinquecentesca che domina dall’alto l’isola. Altra opera dei
Borromeo, ma lontana dai fasti del palazzo d’isola Bella.
Preferiamo questa villa per gli arredi
più sobri e i colori delicati, per i bei teatrini di marionette, per i caldi pavimenti scricchiolanti e i rassicuranti soffitti
a cassettoni, entrambi in legno. Rivive
la tenuta di campagna di un qualche
signorotto, algida e confortevole, misteriosa e accomodante.
Lo scalone d’ingresso - semplice rigore
di pietra e chiarore diffuso, rabbuiato ogni due passi da ritratti alle pareti
d’inquietante respiro - rievoca le mura
di Thornfield Hall, così come la descrive Jane Eyre. Meraviglioso il parco che
cinta la villa, fra dolci riflessi lacustri di
carta da zucchero.
Uno scenario affascinante, soprattutto
quando sale una nebbia leggera a renderlo impalpabile, sospeso dietro un
velo azzurrognolo che sfoca i contorni
e annacqua i colori brillanti di Stresa e
delle sue isole.
È così che le ammiriamo dall’eremo
di Santa Caterina del Sasso, sulle rive
lombarde del lago Maggiore. L’eremo
è un monastero duecentesco, abbarbicato sulla balza collinare che affonda
scoscesa nel lago. Lo raggiungiamo in
traghetto e, non appena sbarcati, ci accoglie una scalinata in pietra immersa
nel verde. Poi un portico arioso a picco
sul lago, i ciottoli a terra, l’erba, gli affreschi, la piccola chiesa.
Un campanile in equilibrio instabile
sulle rocce, a strapiombo sul lago.
Spiritualità e quiete.
GENTE IN MOVIMENTO
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VIAGGI
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Un viaggio Down Under
Dedicato a tutti coloro
che almeno una volta
nella vita hanno pensato
“Mollo tutto e vado a
vivere dall’altra parte
del mondo”.
a cura di Erika Romano
44
GENTE IN MOVIMENTO
M
i chiamo Erika e sono nata
a Torino 29 anni fa. Nel
2013 ho deciso di intraprendere un viaggio che
mi ha portato a Sydney, in Australia,
con un biglietto di sola andata.
Mi ricordo perfettamente la sensazione di quando sono atterrata in questa
terra di canguri, dopo 28 ore di viaggio
aereo, e ho pensato: “Brava Erika. Ma
ora cosa fai qui da sola?”.
Ho iniziato a vivere in Australia e ho cominciato a capire perchè questo Paese
risulta così affascinante nell’immaginario collettivo mondiale. Ho trovato
lavoro dopo una settimana in una gelateria vicino al mare.
Mi svegliavo al mattino presto e andavo a correre lungo la spiaggia prima di
iniziare il turno e le persone che incontravo con lo sguardo mi salutavano tutte sorridenti. Mi sembrava irreale.
Vivendo qui mi sono resa conto che in
Italia passavo buona parte della settimana nell’attesa del week-end per po-
ter avere del tempo libero. Ora ho più
tempo da dedicare a me stessa ed è
più facile sentirsi felici quando si ha più
tempo a disposizione.
Dopo Sydney mi sono trasferita a Melbourne e poi ho deciso di prendere un
van e partire per un viaggio on the road
lungo la costa. Ho percorso la Great
Ocean Road fino ad Adelaide, poi a sud
ovest nella direzione di Perth e poi la
costa est fino a Sydney. A parte un primo momento di confusione causato
dalla guida a destra, per il resto è stato
un viaggio indimenticabile.
Penso che viaggiare con un camper
sia il modo migliore per scoprire l’Australia e vivere a pieno la sua natura
selvaggia. Svegliarsi al mattino all’alba
direttamente sul mare e vedere il sole
sorgere tra le onde, su queste immense spiagge disabitate australiane è uno
degli spettacoli più belli a cui abbia
mai assistito nella mia vita. Vedere i
delfini, pinguini, koala, canguri, coccodrilli e tutti gli animali nel loro habitat
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
VIAGGI
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
naturale è decisamente un’esperienza
memorabile.
Successivamente mi sono diretta verso
l’Outback australiano, nel mezzo del
Queensland. Ho iniziato a lavorare in
una farm di agrumi in un minuscolo e
sperduto paese chiamato Gayndah.
Mi ricordo che il primo giorno di lavoro
nella piantagione è stato massacrante:
sveglia alle 4.30, ho iniziato la raccolta
alle 6.00 del mattino e finito alle 6 di
sera. 12 ore di lavoro per riempire 1 barile di lime. Ho lavorato nella farm per
88 giorni, i giorni necessari per poter
applicare per il secondo visto working
holiday e restare un altro anno in Australia.
Mentre lavoravo nella piantagione mi
sono spesso chiesta: “Erika perché lo
stai facendo? Perché non torni a casa?”.
Ma vedere la terra piatta e l’immenso
cielo stellato la notte, senza assolutamente nulla nel mezzo è un’emozione
indescrivibile.
E questa esperienza mi è servita per
sperimentare un altro modo di vivere,
nel mezzo della natura, lavorando per
soddisfare esclusivamente solo i bisogni primari. Il tempo non si occupa, si
vive. Ed è più facile farlo nel mezzo nel
nulla, dove non si hanno distrazioni a
disposizione, nessun centro commerciale, nessuna discoteca. Quando si
vive in una grande città non serve ingegnare la mente, è tutto pronto all’uso.
Invece nella farm ho iniziato a fare una
marea di cose apparentemente inutili.
Alcune volte mi sono svegliata di notte,
senza l’ansia di dover dormire per forza
solo perché è notte e mi sono goduta
l’immenso cielo stellato senza essere
disturbata da nessuna luce, perdendomi in mezzo a quei mille puntini irregolari.
Ho letto e sono pienamente d’accordo
con l’idea che il vero viaggiatore non è
colui che si affanna per arrivare ad una
meta, ma chi riesce ad assaporare il
percorso che si compie per raggiungerla: il luogo dove vorremmo già essere,
il posto che ci attende. Ma nel mezzo,
tra ciò che si lascia e ciò che si va a cercare, ci sono le emozioni del passaggio,
gli occhi che osservano attenti e il cuore che batte. E ringrazio l’esperienza di
Gayndah per avermelo fatto capire.
Dopo aver finito i mesi di isolamento e
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
lavoro nella piantagione, mi sono trasferita a Brisbane.
Tutt’ora vivo qui e devo ammettere che
Brisbane non ha nulla da invidiare alle
due altri grandi sorelle: Sydney e Melbourne.
Prima di tutto adoro il clima, ci sono 10
mesi di caldo e sole. E poi la gente con
l’aria rilassata e felice.
Quando sono arrivata ho iniziato la ricerca di un lavoro, e ammetto che ho
avuto fortuna. Mi sono iscritta in una
palestra vicino a casa e mentre seguivo una lezione, ho conosciuto il direttore di un’agenzia pubblicitaria che,
interessato alla mia laurea e alle mie
precedenti esperienze lavorative, mi
ha proposto di passare in sede da loro
per un colloquio. Così è iniziata la mia
collaborazione con l’agenzia.
Sono entusiasta del metodo di lavoro che hanno. Il primo giorno mi sono
stupita quando ho visto il Direttore
creativo e l’Art Director sfidarsi a freccette durante la pausa pranzo per poi
riprendere a lavorare duramente. Ho la
percezione che gli australiani abbiano
un modo diverso di gestire il bilanciamento tra tempo libero e lavoro rispetto alla mia esperienza italiana.
Sono stata inserita nel team dei creativi e sto imparando molto, ma soprattutto sto avendo la conferma che
sapere l’inglese è fondamentale se si
vuole lavorare in un contesto globale.
E purtroppo a volte noi italiani siamo
svantaggiati.
L’altro giorno ho letto un articolo onli-
ne che descriveva le cose che cambiano quando vivi all’estero e, nella sua
semplicità, ho trovato questa frase che
riassume perfettamente cosa mi ha insegnato l’esperienza australiana: “In
realtà non è cambiato molto, sei libero
proprio quanto lo eri prima, ma la sensazione che ti avvolge è tutt’altra cosa.
Dopo aver superato momenti difficili
da sola in un posto a migliaia di chilometri da casa, senti che riusciresti a
fare qualsiasi altra cosa.”
Penso che questo senso di “possibilità”
è la sensazione più bella che provo a vivere qui ed è il motivo che mi spinge a
non tornare in Italia ancora per un pò.
GENTE IN MOVIMENTO
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SPORT
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Il Trofeo Mezzalama
Un’avvincente gara
di sci alpinismo,
maratona ricca di
emozioni.
a cura di Eleonora Barone
U
na traversata faticosa ma
appassionante, immersi nel
bianco delle nevi e nel blu
del cielo, questo è il Trofeo
Mezzalama, una delle gare di sci alpinismo più note della Valle d’Aosta.
Giunta alla sua XXa edizione, la competizione del 2015 è stata completamente rinnovata, pur ricalcando lo stesso
affascinante percorso.
A stravolgere i piani e le tattiche dei
quasi 800 atleti iscritti è stata la decisione di invertire il percorso.
Per festeggiare i 150 anni dalla conquista del Cervino, montagna simbolo della competizione, Gressoney La Trinité e
Cervinia si sono invertiti, diventando
rispettivamente la partenza e l’arrivo,
discese ardite che diventano salite.
Non è stato solo il percorso a tenere
sulle spine i partecipanti, ma anche il
tempo. A pochi giorni dalla gara, svoltasi il 25 aprile, le previsioni meteo non
erano le migliori.
Il direttore tecnico Adriano Favre, in
collaborazione con Luca Mercalli e il
suo team, ha quindi deciso di posticipare il Mezzalama al 2 maggio, data
per la quale era previsto uno spiraglio
di bel tempo.
Dopo una notte di neve e tempesta,
all’alba del giorno della partenza è arrivata la finestra meteo che Mercalli
aveva previsto. Sulla linea erano schierate 260 cordate, di cui 15 femminili,
provenienti da 22 nazioni, atleti pronti
46
GENTE IN MOVIMENTO
ad affrontare una maratona totalmente nuova.
I 45 chilometri della Maratona dei
Ghiacciai (con 3.145 metri di dislivello
positivo e 2.863 metri di dislivello in discesa) hanno dato subito filo da torcere ai partecipanti. Lo sperone del Naso
del Lyskamm, il ghiacciaio a 4.100 metri di quota, era sferzato da raffiche di
vento gelido e micidiale, una cittadella di neve e ghiaccio da espugnare. Le
quattro cordate di testa si sono contese il podio fino oltre la vetta del Castore, il punto più alto della gara, a 4.226
metri.
Infine, una trionfale discesa di 12 chilometri dal colle del Breithorn, altezza
3.826 metri, fino al traguardo di Breuil-Cervinia, 2.020 metri, sotto un sole
sfavillante, di fronte a un magnifico
Cervino imbiancato.
Crediamo sia giusto, però, ricordare
che la vittoria è stata anche di Adriano
Favre e del suo staff, le guide alpine che
hanno preparato il percorso sul filo dei
quattromila.
“Non potrei mai non essere soddisfatto - commenta Favre - l’organizzazione
è talmente complicata che quando il
trofeo giunge al termine è soddisfazione allo stato puro”.
La cordata vincente è stata quella
del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur, composta dal valsusino Matteo Eydallin, al suo terzo successo al
Mezzalama, il giovane valtellinese Mi-
chele Boscacci e l’ossolano Damiano
Lenzi, che hanno concluso la prova con
il tempo di 5h10’49’’.
I vincitori, durante la salita al Castore,
hanno guadagnato cinque minuti di
vantaggio che hanno mantenuto fino
al traguardo. Il team di Italia 2, formato
da Robert Antonioli, Manfred Reichegger e Lorenzo Holzknecht ha combattuto a lungo con la squadra del tedesco
Anton Palzer, lo svizzero Martin Anthamatten e il bergamasco Pietro Lanfranchi, terzi a 17’’, superati durante la lunga discesa finale.
Tra le partecipanti, vince a sorpresa il
team esordiente di Emelie Forsberg
(Svezia), Axelle Mollaret (Francia) e
Jennifer Fiechter (Svizzera) dopo una
battaglia agguerrita contro le favorite Laetitia Roux (Francia), Mireia Mirò
Varela (Spagna) e Severine Pont Combe (Svizzera) superate sul Naso del
Lyskamm e battute per 2’51’’.
“Quest’anno - commenta Adriano Favre - la partecipazione femminile ha
registrato un calo a causa del ribaltamento del percorso che era estremamente tecnico e faticoso”.
“Negli ultimi 10 anni, però, la partecipazione delle atlete è sempre andata
in crescendo”.
Alle 15:00 di sabato due maggio il Mezzalama era finito, e per fortuna, perché
la finestra meteo che aveva permesso
questa emozionante gara si stava già
richiudendo.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
SPORT
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Playoff NBA
Il momento
più spettacolare
dell’anno per tutti
gli amanti del basket.
a cura di Federico Rosa
L
’Nba è quella magica lega che
riesce a far appassionare ad
uno sport anche senza averlo
mai praticato e senza conoscere tutte le regole.
Questo sport negli Stati Uniti è visto
come uno spettacolo e come tale è
studiato per offrire storie ed emozioni di livello assoluto. Al momento di
scrivere siamo in pieno svolgimento
dei playoff, per l’esattezza si stanno
disputando le semifinali di Conference.
Le grandi favorite della stagione
stanno faticando (e non poco) per
colpa di infortuni (i Cleveland Cavaliers hanno perso Kevin Love per
infortunio) o per merito di avversari
che mettono l’anima in campo (come
ad esempio Mike Conley di Memphis
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
che gioca con un’importante frattura
facciale).
Alcune superstar sono state estromesse ancora prima dell’inizio (Kobe
Bryant o Kevin Durant) mentre altri
hanno già dovuto lasciare il ballo
come Tim Duncan e Dirk Nowitzki.
In campo stanno ancora lottando
l’mvp (ovvero il miglior giocatore della stagione) Stephen Curry, il
most improve player (il giocatore le
cui performance sono migliorate più
di tutti) Jimmy Butler e le superstar
Lebron James, Derrick Rose, James
Harden e Chris Paul.
Attualmente sono playoff molto
spettacolari, con serie combattute e
decise spesso e volentieri con tiri sulla sirena all’ultimo secondo (il famoso buzzer beater).
Spettacolari in questo senso i finali di Cavaliers-Bulls, con le ultime
due partite decise con l’ultimo tiro
da parte delle due superstar di casa
Rose e James.
Chi vincerà quest’anno? Difficile pronosticarlo, i Cavs sono falcidiati dagli
infortuni, i Bulls non paiono avere le
capacità di arrivare in fondo e anche
gli Hawks, dopo aver dominato la
East Conference, stanno faticando e
non poco.
Probabilmente il vincitore, a meno di
miracoli, arriverà dalla costa Ovest,
con Clippers e Warriors favoriti su
tutti.
Il motto della lega è “I Love this game”,
e non si può fare a meno di dirlo guardando lo spettacolo dei playoff.
Che vinca il migliore!
GENTE IN MOVIMENTO
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FOOD & WINE
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Food, scienza
dai semi al piatto
Una visione del
cibo differente nella
mostra milanese, dove
trionfano i sapori e
i colori della nostra
tradizione culinaria.
a cura della redazione
48
GENTE IN MOVIMENTO
I
l cibo rappresenta una componente intrinseca del DNA italiano,
è tradizione, passione, cultura ed
innovazione.
Un differente punto di vista lo propone la mostra “Food, la scienza dai
semi al piatto” con una visione puramente scientifica che svela tutti
i segreti degli ingredienti che compongono ogni singolo nostro piatto,
il tutto senza nulla togliere alla componente gastronomica e “sensoriale”
dell’alimento.
La mostra, aperta al pubblico fino al
28 giugno presso il Museo di Storia
Naturale di Milano, è promossa e prodotta dal Comune di Milano - Cultura,
Museo di Storia Naturale Milano, Co-
dice. Idee per la cultura, 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE e ha ottenuto il
patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. È
lo stesso Ministro Martina a ricordare
come sia “fondamentale sapere cosa
mangiamo e l’origine dei cibi che
abbiamo nel piatto. Questa mostra
ci accompagnerà verso Expo Milano
2015, un momento di confronto internazionale nel corso del quale oltre
140 Paesi sono chiamati proprio ad
affrontare i grandi temi legati alla nutrizione”.
Food, la scienza dai semi al piatto è
un’esposizione interattiva e dinamica, grazie ad immagini che mostrano
un prodotto sezionato al microscoNUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
pio, elementi e video multimediali e
giochi per i più piccoli.
La mostra si sviluppa in 4 sezioni, che
accompagnano il visitatore in un approfondimento sugli ingredienti che
costituiscono la nostra alimentazione quotidiana.
La prima sezione “Tutto nasce dai
semi” narra la storia delle materie
prime che compongono i nostri piatti.
Successivamente si è trasportati in
quello che viene definito “Viaggio ed
evoluzioni degli alimenti”.
Qui, tre attori interpretano personaggi di epoca romana, medievale e
moderna e mostrano come la formulazione di una stessa ricetta sia differente a seconda dell’epoca storica.
Terza sezione è riservata alla scienza
e all’arte di mangiar bene, di cui noi
italiani siamo custodi di un modello
esportato in tutto il mondo.
Il viaggio alla scoperta del cibo si
conclude con l’ultima tappa dedicata ai sensi, nella quale il visitatore è
messo alla prova in prima persona:
formazione ed informazione per riconoscere, attraverso la vista e l’olfatto,
tutte le sostanze contenute negli alimenti, anche quelle dannose da cui
stare alla larga.
Un alimento non si riesce - quasi
sempre - a preparare senza gli strumenti adatti. All’interno della mostra
viene infatti dedicata una vasta area
agli elettrodomestici e ai macchinari per la lavorazione degli alimenti,
come la risatrice, il tostino per caffè,
la temperatrice per la produzione del
cacao.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
Questa sensazionale mostra - è il
caso di dirlo, in tutti i sensi - è curata
dal chimico Dario Bressanini, con il
coordinamento scientifico di Beatrice Mautino.
Una rassegna assolutamente da non
perdere, che si inserisce perfettamente nel clima internazionale food
oriented di Expo 2015, nella quale
riuscirete a perdervi tra profumi, immagini meravigliose ed esperienze
assolutamente da provare.
FOOD & WINE
In questa pagina:
Orzo - FOOD | La scienza dai semi al piatto.
Courtesy Modernist Cuisine LLC;
Farina di mais © Barbara Torresan;
Roastbeef cottura 180° © Barbara Torresan.
Nella pagina accanto:
Frullatore - FOOD | La scienza dai semi al
piatto. Courtesy Modernist Cuisine LLC
GENTE IN MOVIMENTO
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FOOD & WINE
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Dolciaria Orsobianco
Una “dolce” novità
per le nostre colazioni.
Scopriamo la qualità
e l’innovazione di
Dolciaria Orsobianco.
a cura della redazione
50
GENTE IN MOVIMENTO
I
l Croissant Cotto Surgelato, questa
è la sfida che la Dolciaria Orsobianco, azienda di Borgo San Dalmazzo
(CN), specializzata nella produzione di croissant dal 1988, ha lanciato al
mercato mondiale della croissanterie.
“Nel 2012 abbiamo brevettato a livello
mondiale, un processo per la produzione di prodotti dolciari da forno” ci
spiega Ivano Bonelli, direttore di produzione e fondatore con il fratello Luca
dell’azienda “che consente di surgelare il croissant a fine cottura e lo rende
facilmente e velocemente preparabile
dai nostri clienti, siano essi utenti domestici che utenti professionali.
Fino ad oggi i croissant presenti sul
mercato erano freschi o surgelati crudi.
I prodotti freschi per essere conservati
necessitano di aggiunta di conservanti
o hanno il problema di una vita utile
troppo breve, in ogni caso non hanno
caratteristiche organolettiche pari a
quelle del prodotto venduto nei bar.
I prodotti surgelati crudi richiedono
lunghi tempi di preparazione (circa
40 minuti) prima di essere consumati
e l’utilizzo di attivanti chimici per farli
lievitare e cuocere.
Il nostro prodotto permette di ottenere un croissant con le qualità di quello
appena sfornato con un tempo di preparazione di 3 minuti in un semplicissimo fornetto elettrico di uso domestico.
Inoltre i nostri prodotti non hanno nè
conservanti o additivi chimici”.
Nel 2013 il prodotto è stato premiato
come prodotto innovativo dell’anno
da parte del Il Sole 24 Ore per il canale
HoReCa e alla fiera TuttoFood.
“Il nuovo processo” racconta Luca Bonelli, direttore commerciale dell’azienda “ci ha consentito l’ingresso con un
prodotto innovativo sul mercato dei
bar e dei ristoranti, che ora serviamo
in modo continuativo con più di 700
clienti su tutto il territorio italiano.
Inoltre la tipologia di prodotto, data
l’alta qualità e la facilità d’uso, ha riscontrato l’interesse del mercato retail.
Per questo, alla fine dello scorso anno
abbiamo stretto una partnership con
la Findus Italia per il lancio sul mercato dei surgelati di una nuova linea per
la prima colazione a marchio Findus.
Oggi i nostri prodotti sono presenti
presso tutte le maggiori catene italiane
della Grande Distribuzione.
Al lancio è stata affiancata un’importante campagna pubblicitaria sulle
principali reti televisive nazionali. Nel
corso del 2015 abbiamo intenzione
di espandere la commercializzazione
all’estero in particolare in Europa”.
Oggi la Dolciaria Orsobianco ha più di
50 dipendenti che lavorano nello stabilimento di Borgo San Dalmazzo e nei
due negozi, uno adiacente allo stabilimento e uno in piazza Galimberti, a
Cuneo.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
Food & Wine
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Capunsei di Solferino
Un piatto tipico delle
colline solferinesi.
Tradizione e sapore si
incontrano in una ricetta
della famiglia Tomasi.
a cura della redazione
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
350 gr di pane grattugiato
150 gr di grana padano grattugiato
50 gr di burro
Prezzemolo tritato
2 uova
Brodo di carne
1 spicchio intero d’aglio
Sale e pepe q.b.
COME SI PREPARA
Scaldate in un tegamino il burro con lo spicchio d’aglio, facendo attenzione a
non abbrustolirlo. In una ciotola mettete il pane, il grana, le uova, sale e pepe
ed unite il burro fuso (lasciandone una piccola parte per condimento finale),
togliendo l’aglio.
Mescolate amalgamando gli ingredienti, aggiungendo il brodo caldo fino ad ottenere un impasto morbido, a questo punto fate dei piccoli gnocchetti allungati
a due punte.
Versateli nel brodo (operazione consigliata anziché nell’acqua) fino a quando
riemergeranno a galla, scolateli e posateli nel piatto, coprendoli con una generosa grattata di grana padano. Versate il burro fuso e, per dare colore ma anche
profumo, guarnite con una presina di prezzemolo tritato fresco.
Buon appetito!
ECCELLENZA DEL GUSTO
L’edizione del decimo compleanno
di Taste, il salone-evento dedicato
alle eccellenze del gusto, dell’Italian
lifestyle e del design della tavola, si è
concluso lo scorso 9 marzo a Firenze
con numeri più che positivi.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
Taste si conferma sempre più come
appuntamento di riferimento per i
professionisti dell’eccellenza gastronomica: oltre 14.000 visitatori si sono
riuniti alla Stazione Leopolda di Firenze per apprezzare a fondo lo stile italiano dell’arte culinaria.
In occasione di Expo 2015, non è dunque solo Milano a consacrare l’Italia
come patria mondiale del cibo. Il capoluogo toscano ha accolto un pubblico di professionisti dell’enogastronomia arrivati da tutto il mondo, di
personaggi legati alla cultura del cibo,
oltre che di appassionati di cucina. Il
salone - organizzato da Pitti Immagine
e nato da un’idea del gastronauta Davide Paolini - ha registrato un’affluenza complessiva di oltre 4.500 buyer ed
operatori del settore, confermando
gli alti livelli di presenze raggiunti alla
passata edizione.
Alimenti da scoprire, ma anche da acquistare. Il Taste Shop, supermercato
del gusto, ha registrato un record di
vendite con 23.300 prodotti venduti su
una vasta gamma di oltre 1.900 tipologie differenti.
GENTE IN MOVIMENTO
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BENESSERE E BELLEZZA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Cosmoprof
svela i propri trucchi
Il meglio
della cosmesi mondiale
ha fatto scalo a Bologna.
Definite le tendenze
beauty per il 2015.
a cura di Elisa Galvagno
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GENTE IN MOVIMENTO
C
ase cosmetiche, buyer,
blogger e semplici appassionati riuniti tutti insieme
nel più importante evento
internazionale leader della cosmesi.
È questo il Cosmoprof Worldwide,
svoltosi lo scorso 20-23 marzo a Bologna, che ha sbaragliato ogni più
rosea aspettativa registrando cifre da
record: 20% in più di visitatori rispetto al 2014, per un totale di 248.000
partecipanti e 2.493 espositori, dei
quali il 70% provenienti dall’estero.
Un’opportunità di business irripetibile per aziende e operatori del settore.
Con questa manifestazione il nostro
Paese, che produce il 60% dei cosmetici di tutto il mondo, ha saputo esal-
tare tutto il know-how italiano, l’innovazione, la ricerca e l’eccellenza in
fatto di prodotti per la cura del corpo,
make-up e profumi.
Oltre alla ricca offerta espositiva,
molti gli eventi e le iniziative che
hanno arricchito il Cosmoprof.
Tra le aree più visitate è spiccata l’originalità del “The Mascara Factory”,
con la riproduzione dal vivo del processo di produzione del mascara. Per
l’occasione è stato creato, in edizione
limitata, il “Mascara Cosmopack”, un
prodotto incurvante con una formula senza parabeni, nel completo rispetto della natura grazie alle ridotte
emissioni di CO2.
Non solo occhi, ma spazio anche
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
all’universo dei capelli.
“On Hair” è stato un vero e proprio
show nel quale i migliori parrucchieri, a colpi di spazzola e forbici, hanno
fatto sfilare in passerella vere e proprie opere d’arte.
Spazio anche alle giovani promesse grazie a “Hair Ring” e al mondo
wedding con “Io sposa”, dove sono
state raccontate tutte le novità hair e
make-up per chi si appresta a salire
sull’altare.
Quanto si pensa alla cura di sé stessi
la parola d’ordine è Spa.
Lo spazio di riferimento per gli operatori e i titolari di centri estetici è
stato senza ombra di dubbio l’Eshetiforum, con sessioni live di esperti e
focus sulle nuove tecnologie.
Le amanti della manicure hanno trovato il paradiso nel padiglione 36, rinominato “Nails World”.
In un tripudio di colori, centinaia di
migliaia di boccette di smalto hanno animato gli stand delle principali
case cosmetiche specializzate nel
comparto nails.
Dalla ricostruzione unghie ai semipermanenti, spazio anche a prodotti
professionali, utilizzati da estetiste e
centri specializzati.
Il tutto condito da dimostrazioni ed
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
applicazioni gratuite, musica e nail
art strepitose, veri dipinti “in miniatura”.
Dulcis in fundo, come non citare il
BENESSERE E BELLEZZA
comparto make-up. Nuovi brand si
sono affacciati al mercato italiano,
altri hanno confermato la loro leadership.
I visitatori si sono immersi in polveri
colorate, fondotinta performanti di
ultima generazione, ombretti e mascara.
Si conferma l’attenzione verso il
mondo biologico, con prodotti a base
di ingredienti naturali, basti pensare
che questo mercato è l’unico con una
crescita a due cifre.
Passione ma anche impegno sociale.
Tra le varie iniziative citiamo la campagna per la sicurezza stradale del
noto brand americano Sinful Color.
Attraverso l’hashtag #notextred
hanno voluto sensibilizzare l’opinione pubblica contro la pericolosa
pratica del mandare sms mentre si
guida: con uno smalto rosso, creato
per l’occasione, hanno invitato tutte
le donne a dipingersi il pollice della
mano, in modo da ricordarsi di non
messaggiare quando si è alla guida
di un veicolo.
Il prossimo appuntamento con il Cosmoprof sarà dal 17 al 20 marzo 2016,
nel frattempo, non ci resta che sfoggiare i trend esibiti durante la manifestazione per quest’anno.
GENTE IN MOVIMENTO
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BENESSERE E BELLEZZA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
La vera essenza
dello Yoga
Molte persone
praticano lo yoga come
fonte di guadagno,
dimenticando
la vera essenza
della disciplina.
a cura di Aurelio Prisco
U
n saggio indiano non molto
tempo fa scrisse che era in
corrispondenza con alcune
società dalla lontana America, i cui membri si interessavano allo
yoga.
“Stanno riscoprendo l’India, con un
migliore senso di orientamento di
quello che ebbe Colombo! Sono lieto
di aiutarli.
La conoscenza dello yoga è liberamente avvicinabile a tutti coloro che sono
disposti ad accogliere, come la pura
luce del giorno”.
Il suo messaggio racchiudeva una grande verità: non occorre svigorire per noi
occidentali ciò che gli antichi saggi indiani consideravano fondamentale per
la salvezza dell’uomo.
Molte persone in Italia praticano lo
yoga come una fonte di guadagno o
contro il logorio della vita moderna o,
al massimo, per migliorare lo stato di
forma fisica, dimenticando la vera es-
54
GENTE IN MOVIMENTO
senza dello yoga.
La filosofia dello yoga inizia invece
proprio dallo spirito ed il suo scopo
principale è di entrare in contatto con
se stessi.
Il viaggio più affascinante che possa
esistere è quello interiore per arrivare
alla vera saggezza.
Noi occidentali, cercando di dominare la natura, ci siamo svincolati dalla
nostra origine naturale privandoci di
un’importante sorgente di energia.
Per accedere alla fonte del vero sapere è essenziale placare la mente dalle
tante distrazioni ed un ruolo fondamentale lo ricopre la meditazione, scopo ultimo dello yoga.
Per vivere sereni, sicuri e pieni di amore è bene vedere noi stessi come uno
spirito libero senza limiti.
Ma come per la costruzione di una
casa le fondamenta sono essenziali:
le posizioni yoga (Asana) e il controllo
del respiro e dell’energia (Pranayama)
permettono di iniziare il percorso di
consapevolezza.
Coscienti del proprio corpo, della nostra energia, della nostra natura e dei
nostri movimenti.
Con queste solide basi possiamo iniziare il percorso per comprendere quali sono le forze, anche celate, che ci fanno muovere nella vita di tutti i giorni.
Nella profonda calma dobbiamo comprendere quali sono le forze che ci portano “verso il basso” e quali ci spingono in avanti e in alto.
Ciò che è vero è ciò che una semplice
illusione.
E in questo risveglio nella dualità innata della vita, possiamo rifiutare o accettare solo ciò che ci rende veramente
felici.
Dobbiamo conquistare un’autonomia personale e un’indipendenza dal
mondo esterno ma sviluppando, parallelamente, i nostri potenziali fisici e
relazionali.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
BENESSERE E BELLEZZA
Oli essenziali,
cosa sono?
G
li oli essenziali sono l’anima del fiore, del frutto, del
legno, del seme, della bacca, sono il cuore di essi.
Sono la parte odorosa estratta dai vegetali, il profumo concreto della pianta. Esso può essere ricavato dalle differenti parti di un vegetale: foglie (per
esempio eucalipto), fiori (camomilla),
corteccia (cannella), legno (cedro),
scorza (limone), oltre che da semi, bacche, frutti, bulbi.
Sicuramente siete già entrati in contatto con alcuni oli essenziali, ad esempio, l’odore forte che pizzica gli occhi
quando sbucciate un’arancia o una
clementina.
Gli oli essenziali sono oleosi ma, conNUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
trariamente a quelli vegetali, non sono
grassi poiché evaporano. Sono più
leggeri dell’acqua e non si possono
mescolare ad essa ma, in compenso,
si mescolano al sale, miele, zucchero e
panna.
Nel diffusore, l’olio viene evaporato
grazie agli ultrasuoni che agitano le
molecole e permette ad esso di evaporare.
Esistono vari metodi di estrazione, più
o meno costosi.
Il metodo di estrazione più sicuro, ma
anche il più oneroso, si chiama estrazione in corrente di vapore.
Gli agrumi vengono invece estratti per
spremitura a freddo.
Un olio estratto in corrente di vapore
L’aromaterapia è
l’insieme delle azioni
sulla salute psichica,
fisica e emozionale,
prodotta dagli oli
essenziali.
a cura di Irene Campisi
GENTE IN MOVIMENTO
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benessere e bellezza
mantiene tutte le proprietà e le vibrazioni.
Gli oli che costano poco possono essere puri, ma c’è la possibilità che siano estratti con solventi.
Quest’ultima tecnica è più semplice
e rapida, ma l’olio non manterrà le
stesse vibrazioni.
Se si vuole lavorare con gli oli essenziali, bisogna farlo con quelli vivi.
Esistono oli morti, perché tagliati con
il sintetico, riprodotti in laboratorio o
estratti con metodi poco consoni.
Un metodo per capire se un olio è
puro è il prezzo.
Gli oli essenziali non sono a buon
mercato, basti pensare che per “esistere” hanno bisogno di una serie di
condizioni: dalla nascita stessa della
pianta, fiore o petalo, al sapere calcolare il giusto tempo di crescita e di
raccolta, estraendo l’olio nel modo
corretto.
Stesso discorso vale per le fasi successive di confezionamento e distribuzione.
Anche la collocazione della pianta
stessa è fondamentale affinchè vengano mantenute tutte le proprietà e
vibrazioni.
Quando si compra un olio è importante guardare l’etichetta, dove deve
essere indicato l’equivalente in latino, in quanto specifica la vera pianta
da cui si ricava l’estratto.
Esistono talmente tante varietà di alcune piante (es: lavanda, legno di cedro, rosmarino, timo), con proprietà
differenti l’una dall’altra, che solo
con la dicitura latina si ha la certezza
di star comprando l’olio giusto.
La lavanda vera, ad esempio, non
ha controindicazioni, ma la lavanda
spica, a causa dei suoi chetoni, deve
essere utilizzata, in caso di punture di
insetti o bruciature, esclusivamente
a livello locale per i bambini e le donne in gravidanza.
Sull’etichetta inoltre deve essere segnalato il metodo di estrazione (corrente in vapore oppure spremitura a
freddo), nonché il paese di produzione. Infine, diffidate dagli oli che sanno troppo di “saponetta” o che hanno un troppo buon odore in quanto a
volte gli oli essenziali puri non sono
gradevoli all’olfatto.
56
GENTE IN MOVIMENTO
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
AROMATERAPIA SOTTILE,
ECCO COME AGISCE
Gli oli essenziali agiscono su tre livelli: fisico, emozionale e vibrazionale.
Fisico: Tutti gli oli essenziali hanno una funzione fisica (agiscono sul mal di
gola, raffreddore, mal di testa). Questi oli hanno un peso molecolare molto
basso, penetrano facilmente nel sangue.
Ad esempio, per disintossicare il fegato si può usare il limone o il rosmarino
verbenone, che agiscono fisicamente sul fegato ma lavorano anche sulla
rabbia, essendo il fegato il suo “custode”.
Quindi, nello stesso momento, se si vuole lavorare sul fegato bisogna essere
ben consapevole che si smuoverà tutta la rabbia accumulata.
Emozionale: è il livello più potente, in quanto andiamo a lavorare direttamente con l’olfatto, che è il senso più diretto che noi abbiamo. A differenza
degli altri sensi, le stimolazioni olfattive sono le sole a passare direttamente
nella corteccia celebrale, senza essere filtrate dal centro recettore «talamo»
per un’analisi preliminare.
Quando sentiamo odore di gas o bruciato, immediatamente siamo in allerta, quando sentiamo il profumo di una rosa o dell’erba appena tagliata
avvertiamo una sensazione di pace.
Tutto questo spiega come mai un odore o un profumo possa evocare istantaneamente ricordi vivi, vissuti anche molto tempo addietro.
Quando vediamo le cose, quando le udiamo, passano dalla razionalità, le
ragioniamo. Il nostro cervello non ragione con gli odori. L’olio essenziale arriva a dare dei comandi al cervello quasi involontariamente.
Quando un odore non piace vuol dire che se ne ha bisogno. Questo significa
che l’olio essenziale è in grado di farci appacificare con i nostri problemi più
reconditi. L’olio agisce facendo riaffiorare emozioni, stadi che noi avevamo
rimosso.
Vibrazionale o Energetico: Ogni cellula del nostro corpo ha una vibrazione: più è alta e più il corpo è nel benessere. Quando le vibrazioni si abbassano arriva il malessere che, se non curato, si trasforma in malattia.
I corpi si misurano in Megahertz (come le onde della radio): in un corpo sano
la vibrazione va dai 62 ai 72 Mhz.
Ad oggi non esiste nulla in natura che abbia le vibrazioni più alte di un olio
essenziale, è il mezzo più potente che esista.
La vibrazione di un olio va infatti dai 52 ai 320 MHz ed è 70 volte più forte
della pianta stessa.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
MODA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Next Generation
I
concorsi, si sa, sono da sempre
un trampolino di lancio per appassionati che vogliono fare della loro passione una professione.
Dai cuochi ai pasticceri passando per
il fatato mondo dello show business,
che ha permesso - a pochi fortunati - di diventare cantanti ed attori di
fama mondiale.
Anche la moda non è da meno, rendendosi ogni anno protagonista in
questo settore con un concorso per
giovani stilisti neodiplomanti under
30, provenienti dalle più prestigiose scuole italiane di moda e design.
Next Generation, giunto oramai alla
9° edizione, è promosso ed organizzato dalla Camera Nazionale della
Moda Italiana, l’associazione che disciplina e coordina lo sviluppo della
moda in Italia.
Una giuria di esperti, formata da
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
Jane Reeve, AD della CNMI, Danda
Santini, direttore Elle Italia, Mario
Dell’Oglio, Presidente della Camera Italiana Buyer Moda e Carla Biffi,
punto di riferimento del settore, ha
elettro 4 vincitori dopo aver visionato più di 200 candidati.
La prima fase ha visto trionfare Alessandro Canti e Gianluca Visconti
(AFOL Moda), Deyse Cottini (NABA),
Claudio Cotugno (IED) e Luca Lin
(Haute Future Fashion Academy), i
quali hanno potuto realizzare il sogno che ogni aspirante stilista desidera: presentare una propria collezione durante la settimana della
moda milanese.
Queste giovani promesse sono state
sostenute interamente dalla Camera
Nazionale della Moda nel percorso
che ha portato alla sfilata, fornendo
tutto il supporto necessario dall’or-
200 candidati, 20
finalisti e 4 vincitori.
Il contest per trovare
gli stilisti emergenti
del 2015.
a cura della redazione
GENTE IN MOVIMENTO
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MODA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
ganizzazione alla promozione della
collezione.
Un mondo immenso si è aperto per
questi quattro aspiranti stilisti, i quali hanno dovuto da subito imparare
un mestiere dominato dai grandi della moda italiana, punta di diamante
che tutto il mondo ci invidia.
La scelta dei tessuti, il casting con
le modelle, il tema della sfilata sono
solo alcuni passaggi della fase di preparazione dello show, che è culminato con la realizzazione del sogno di
tanti: veder sfilare i propri capi nella
città capitale internazionale della
moda.
Ma le novità non finiscono qui.
Il contest per quest’edizione ha subito una vera evoluzione, diventando
un Web Talent.
Il nuovo format 2015 ha trasformato
questo concorso in un reality online,
utilizzando una forma di comunicazione evoluta legata al web ed ai social, più mirata al target cui si rivolge.
Ambasciatrice ufficiale Chiara Fer-
58
GENTE IN MOVIMENTO
ragni, founder del blog “The Blonde
Salad” nonché italiana under 30 più
influente al mondo secondo Forbes,
con un impero da 8 milioni di dollari
guadagnato solo nel 2014.
La Ferragni, già presente nella giuria
nella fase iniziale della gara, ha accompagnato i 4 finalisti durante la
preparazione della sfilata e ha indossato i capi del vincitore del premio
speciale assegnato alla sfilata in un
servizio fotografico per Elle Italia.
Sul suo blog “The Blonde Salad” e
sul sito ufficiale del contest sono stati pubblicati 14 episodi che hanno ripercorso tutte le fasi del Web Talent,
da quella preparatoria al fitting con
le modelle, per poi concludersi con il
vincitore delle sfilate.
Ma chi si è aggiudicato la vittoria?
A salire sul gradino più alto del podio il ventunenne siciliano Claudio
Cotugno, che ha sbaragliato la concorrenza presentando una collezione
che ha convinto all’unanimità tutti i
giudici, nella prestigiosa cornice del
Teatro Piazza Vetra a Milano.
A spiccare è stato il suo estro creativo, che si è concretizzato con una
collezione monocromatica composta
da 12 outfit sui toni del nero intitolata “Günaikès”.
Gli outfit sono stati infatti presentanti in una veste dark con piume e
trasparenze, il tutto abbinato ad un
make-up insolito con splendide modelle dal viso completamente dipinto
di nero.
Sei una blogger,
una stilista o
un’esperta di moda?
Vorresti comparire
sulle pagine del
prossimo numero?
Scrivici a:
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NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
FOTOGRAFIA
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Stelle,
luci da fotografare
Ammirare un cielo
splendente di luci,
circondati dalle vette
più alte d’Europa.
a cura di Eleonora Barone
M
olti conoscono la Valle
d’Aosta per i meravigliosi
paesaggi, le eccellenze
agroalimentari e gli sport
invernali, ma la più piccola regione
d’Italia offre altri tesori da scoprire,
come l’Osservatorio Astronomico di
Saint-Barthélemy.
La struttura è attiva da metà 2003 ed è
considerata unica nel suo genere per
caratteristiche e strumentazione, tra le
più importanti in Italia e in Europa.
La costruzione inizia negli anni ’90
quando il Comitato Promotore, sulla
base dei dati raccolti da Clément Fillietroz, conduttore della stazione termopluviometrica, propose al Presidente
della Giunta e ai Consiglieri Regionali
di costruire un Osservatorio Astronomico e un Planetario nel paese valdostano.
Saint-Barthélemy, situato a trenta chilometri da Aosta, venne considerato
particolarmente favorevole a ospitare
un Osservatorio, poiché ogni anno vi
si contano oltre 250 nottate serene, vi
sono inoltre un bassissimo inquinamento luminoso ed una bassa turbolenza atmosferica.
Dopo 12 anni di attività, l’Osservatorio
Astronomico della Regione Autonoma
Valle d’Aosta (OAVdA) vanta numerose
pubblicazioni scientifiche e importanti
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
progetti.
Tra questi, quello cui vengono dedicate più energie è il Progetto Pianeti Extrasolari, sviluppato in collaborazione
con l’Osservatorio Astrofisico di Torino,
che si occupa di cercare altri pianeti di
tipo terrestre.
Uno strumento importantissimo per
la ricerca e utilissimo ad avvicinare il
grande pubblico all’astronomia è la fotografia astronomica.
L’astrofotografia è il metodo che, forse
più di tutti, unisce senso estetico e metodo scientifico.
Al di là della sua bellezza, infatti, questo tipo di fotografia permette di catturare dettagli e colori troppo deboli
che l’occhio umano, per la sua scarsa
sensibilità, non è in grado di catturare.
Nonostante l’innegabile bellezza di
questo tipo di immagini che possiamo reperire ovunque, è innegabile che
l’osservazione diretta delle stelle all’oculare di un telescopio, seppur meno
precisa, possa regalare emozioni difficilmente eguagliabili da qualsiasi fotografia.
È per permettere al pubblico di vivere
queste emozioni che all’Osservatorio
vengono organizzate sia visite guidate
al percorso didattico sia osservazioni
del cielo notturno.
Siamo sicuri che trovarsi all’aperto,
circondati dai monti, davanti a uno
spettacolo di stelle, sia davvero un’esperienza da non perdere.
GENTE IN MOVIMENTO
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EVENTI E SPETTACOLI
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Illuminata da scoprire
Dieci giorni di
“Illuminata” nel
capoluogo cuneese
per inaugurare
il restyling della
storica via Roma.
a cura di Massimiliano Cavallo
60
GENTE IN MOVIMENTO
D
a oltre quattro secoli la
Carminela, la Festa della
Madonna del Carmine, è la
festa nel cuore della città
storica di Cuneo. E quest’anno avrà un
significato particolare, perché il cuore
della “vecchia” Cuneo apparirà fra due
mesi rinnovato in tutto la sua scenografica immagine, con via Roma lastricata
a nuovo e i palazzi intorno ritornati agli
antichi splendori. Per questo il Comitato della Festa Madonna del Carmine ha
avuto l’idea di festeggiare la Madonna
del Carmine e l’inaugurazione della
“nuova” via Roma con un evento speciale diluito in due settimane.
La via maestra sarà illuminata con
migliaia di lampioni e lampade con la
grande porta di apertura della strada
su piazza Galimberti, una galleria di
luci coperta con volta a botte di dodici
metri di lunghezza, seguita da 140 metri di archi sistemati lungo la strada per
concludersi con 24 candelabri, posizionati ai lati dopo la galleria. 50.000 led a
tende luminose, 1.200 lampade strobo
effetto flash, 150 tubi in plexiglass illuminato con effetto pioggia di luci: il
tutto in movimento a suon di musica.
Un allestimento scenico di straordinario impatto, curato dalla Marianolight,
una società di Lecce che è leader nel
settore (installazioni dalla Polonia alla
Spagna), e che è un’assoluta novità per
tutto il Nord Italia e le regioni francesi
confinanti.
Il progetto de “L’illuminata” sta coinvolgendo un pò tutti: Diocesi, Comune,
Comitato per il futuro del Centro Storico, Atl, Comnitours, Comitato commercianti del centro storico della Confcommercio, La Guida che ha recentemente
stabilito la sua sede proprio nel centro
storico e nel 2015 compie 70 anni, la
Fondazione San Michele e il Museo
diocesano, la Promocuneo, la Cegat,
l’Associazione nazionale e Protezione
Civile Alpini e la Misericordia di Cuneo,
la società Marco Polo con una iniziativa
di ecosostenibilità.
Un’iniziativa che mette insieme due
avvenimenti: la novità di via Roma e
la festa antica della tradizione come
quella della Madonna del Carmine,
già documentata nella grande processione fin dalla fine del ‘500, con i suoi
simboli carichi di ritualità e di spiritualità, con l’emozione di usare gli stessi
oggetti devozionali, gli stessi percorsi,
addirittura le stesse divise da più di
quattrocento anni.
E ovviamente il corteo con la statua
della Madonna del Carmine, che parte
dalla confraternita di San Sebastiano
in Contrada Mondovì, con le oltre 50
confraternite nei loro costumi tradizionali (i grandi Cristi della Liguria, gli
incappucciati del Piemonte, le sobrie
divise francesi e monegasche, i profumi degli incensi spagnoli, fino alla
rappresentanza della Contrada senese
della Selva, i cavalli delle compagnie di
Sant’Eligio, i costumi storici locali) passerà proprio sotto l’Illuminata.
Le iniziative partiranno da sabato 4 luglio con la rievocazione storica del 1515
e il corteo storico e allo stesso tempo il
Festival internazionale dei giovani artisti circensi in piazza Virginio con “Fuma
che n’duma” e il Ruggito delle pulci, e
su via Roma “strada d’Europa” un’apericena a cura di Apice per ricordare che
i denari per la nuova via Roma (e tutti
gli interventi di recupero nel entro storico) sono arrivati proprio dall’Europa,
e poi la cena con Mangiarti, una mongolfiera in piazza Galimberti e alle 22 la
prima accensione dell’illuminata con
musica (replica alle 23).
Le iniziative proseguiranno fino a lunedì 13 con la grande processione della
Madonna del Carmine alle 20,30 e la
“Grande Illuminata finale” alle 23.
E in tutti quei giorni di luglio si alterneranno due differenti spettacoli di luci
alle 22 ed alle 23 e tutte le sere “Aperiluci” nei bar, chiese e museo diocesano aperti e tante iniziative dalle visite
guidate a mostre temporanee, dai concerti alle cene, dai negozi aperti a Pastà, dal grande flash mob davanti alla
Torre civica alla notte bianca fino alla
partenza di un altro grande classico del
cuneese, la Fausto Coppi.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
eventi e spettacoli
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Van Gogh Alive,
The Experience
Un’esperienza
multimediale per vivere
in modo nuovo l’arte
in scena a Firenze.
a cura di Roberto Gianusso
F
irenze, una chiesa sconsacrata, un innovativo sistema
di proiezioni ad alta definizione, sinfonie di suoni e luci
che animano l’opera di un genio incompreso, rivalutato solo dopo la
sua morte.
L’arte di un pittore che ispirò le correnti future ed influenzò gli stili avvenire: tutto questo è Van Gogh Alive,
un’esperienza multimediale immersiva che prospetta un nuovo modo di
vedere e vivere l’arte.
Oltre 3.000 immagini proiettate su
schermi e architettura per mezzo di
quaranta proiettori, danno vita ad
uno spettacolare evento fatto di luci
e suoni, tra Handel, Tiersen, Lalo,
Delibes, Viseur, Barber, Schubert,
Kusturica, Godard, Part, Chabrier,
Nielsen, Sakura, Satie, Zorn, SaintSaëns, Liszt, Delibes e Godard.
“Questa è un’esperienza visiva e divulgativa inedita per avvicinare al
mondo di Van Gogh, al suo immaginario e alle sue opere, anche per il
pubblico meno abituato a frequentare le sale di mostre e musei – ha
dichiarato il curatore italiano della
mostra Fabio Di Gioia – e per la prima
volta Van Gogh Alive sarà integrata
in un’architettura particolarissima
come quella di una chiesa. La sensaNUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
zione offerta dalla visione della mostra multimediale nel contesto di S.
Stefano è un’emozione, ancora mai
provata nel mondo”.
Un immergersi all’interno del segno
di Vincent, quel segno così espressivo
e deciso di un animo tormentato che
già risulta essere vivo, dando l’impressione di poter prendere vita da
un momento all’altro, poiché il movimento che genera con le sue pennellate appare come un frammento
di esistenza mutevole che scalpita
cercando la sua espressione e ragion
d’ essere.
A proposito del suo gesto, si sono affrontati molti studi su questa sua necessità di esprimersi, a volte arrivando quasi alla violenza (intesa sempre
come segno), spesso condotti col
fine di associarlo alla sua condizione
mentale.
Ebbene, io mi chiedo, che bisogno c’è
di approfondire con sì tanta meticolosità il lavoro di un Artista, riducendolo ad uno sterile studio su forma e
colore associati ad un più o meno centrato equilibrio mentale?
Ora che non c’è più e che il suo patrimonio, generosamente regalatoci, fa
incantare l’anima di noi comuni mortali e regala ad essa un contatto profondo con la nostra esistenza che va oltre
le cose tangibili e analizzabili, che bisogno c’è di impoverire così la sua Opera?
Ora nulla ha senso, se non la sua Arte.
E noi dovremmo essere onorati di questo dono, e semplicemente onorarlo. Il
suo gesto pittorico rispettato dal nostro gesto di ringraziamento.
E condividere la sua Opera in varie
forme è un grande gesto di riconoscimento.
Ecco che l’intervento di queste nuove tecnologie non fa altro che avvicinarci a quel gesto, farne apprezzare i
dettagli e dare vita a questo così già
chiaro intento permettendoci di godere, per esempio, di un “reale” volo
dei corvi sui suoi amati campi di grano.
Ma, caro Vincent, tutto ciò era già presente nel tuo dipinto e, seppur immobili, quei corvi già sembravano volteggiare in quello spazio aperto.
Essi parevano già venirci incontro e già
ci angosciavano portandoci alla scelta
di quale strada percorrere, quale sentiero imboccare, sapendo che comunque saremmo andati incontro alla notte più buia, verso quel cielo blu scuro,
a tratti nero, che ci chiama e cerca il
nostro sguardo mostrandoci pur sempre una luce, anche’essa ipnotica e attraente come una speranza.
Come le luminose, vibranti e rassicuranti stelle delle tue notti.
GENTE IN MOVIMENTO
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eventi e spettacoli
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Camion d’Europa
insieme a Verona
Il Salone dei Trasporti
e della Logistica
conferma un rinnovato
ottimismo per il settore
dell’autotrasporto.
a cura della redazione
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GENTE IN MOVIMENTO
S
ono stati 24.107 i visitatori che
nelle giornate dal 16 al 19 aprile hanno popolato l’area fieristica di Verona, in occasione
del Transpotec Logitec, il salone dedicato al trasporto merci su strada e alla
logistica.
Il Salone biennale, organizzato da
Fiera Milano, ha registrato una crescita del 16% rispetto all’edizione 2013,
oltre 50.000 i metri quadrati occupati,
in aumento del 30% rispetto all’ultima
edizione, e 260 gli espositori, per un incremento di offerta rispetto al 2013 del
33%.
Aziende, case costruttrici, associazioni di categoria e stampa specializzata
hanno offerto ai visitatori - dagli auto-
trasportatori agli operatori della filiera,
ma anche semplici appassionati di camion - una gamma di prodotti e servizi
di alta qualità.
Fra le presenze di primo piano, nove
costruttori di mezzi pesanti e leggeri Citroën, Daf, Isuzu, Iveco, Man, Mercedes-Benz, Peugeot, Scania e Volkswagen - che hanno presentato numerose
anteprime e nuove proposte “ecologiche” come i motori a gas o a doppia
alimentazione, in grado di ridurre i
consumi e offrire concrete occasioni di
risparmio nel rispetto dell’ambiente.
Accanto ai veicoli, grande spazio alle
tecnologie: soluzioni all’avanguardia
per migliorare la qualità del lavoro e
di vita dell’autotrasportatore. NumeNUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
rose anche le proposte di componenti,
ricambi, pneumatici, oli, allestimenti,
carburanti e anche un mercato dell’usato per veicoli garantiti e affidabili.
Non solo. Grandi emozioni al volante
grazie ai test drive nelle aree esterne
ai padiglioni, che hanno dato la possibilità ai visitatori di testare, su uno
speciale circuito, i truck di ultima generazione.
Nel weekend, al business si è aggiunta
la passione di trasportatori e camionisti, con molte iniziative ludiche e l’arrivo dei camion decorati e personalizzati
che hanno ricreato in fiera l’atmosfera
unica dei grandi raduni. Un modo per
stare insieme, ammirare truck modificati e aerografati, ma anche sensibilizzare l’opinione pubblica sulla professionalità, l’etica e la serietà della figura
del “camionista”, il cui mezzo, a volte,
diventa anche strumento per veicolare
sorrisi a chi soffre. È il caso di Highway
Truck Team, associazione ispirata dalla consapevolezza e dalla voglia di
raccontare una professione ricca di
umanità e solidarietà, che ha portato
in fiera anche la mascotte, il “camion
che balla”, esibitosi a ritmo di musica e
che gira l’Italia raccogliendo fondi per i
bambini malati di leucemia.
Spettacoli ma anche formazione.
Nello stand di Gente in Movimento è
stato svolto un approfondimento sulla
sicurezza stradale, tema cardine della
manifestazione internazionale, di cui
ricordiamo GM è media-partner. Il tutto grazie all’”aula virtuale” con focus
su sicurezza, controlli su strada e molto
altro ancora. Un’aula che è diventata
reale con il simulatore di guida e grazie
agli esperti istruttori dell’associazione
“A.S.D. IPA Insieme per amicizia”, ora
A.P.I.
Una formazione di vitale importanza,
che ha permesso ai visitatori di testare
le loro abilità nel condurre un veicolo
in condizioni critiche.
Infine, insieme all’associazione Assotrasporti e alla testata specializzata
Trasportonotizie sono stati organizzati convegni e workshop patrocinati
dal CIRT, il Centro Ricerche e Trasporti
dell’Università di Genova.
I temi sono i più discussi del trasporto
merci su strada.
In primis si è parlato di Sistri, il sistema
di tracciabilità dei rifiuti che fa discutere per le sue inefficienze. Hanno partecipato esperti ed esponenti politici,
eventi e spettacoli
lo stesso Ministro dell’Ambiente Gian
Luca Galletti, pur non potendo partecipare per impegni istituzionali, ha
voluto in ogni caso lasciare il suo contributo al workshop con un intervento
dedicato.
Da sempre attenta a ridurre i costi per
l’azienda, in un secondo convegno
sono state presentate soluzioni efficaci
per le imprese di trasporti quali il retrofit elettrico ed i sistemi bi-fuel, tematiche portate avanti dal Vicepresidente
della VIII Commissione Trasporti alla
Camera On. Ivan Catalano.
È stato inoltre illustrato l’innovativo
progetto Os.car, grazie all’intervento
del Direttore del Centro di Ricerca sulla Logistica dell’Università Luic, il Prof.
Fabrizio Dallari.
Di concorrenza estera sleale si è discusso durante il convegno di punta del
sabato, dal quale si è da subito instaurata una costruttiva discussione tra i
relatori e gli autotrasportatori presenti
in sala.
Il ciclo dei convegni si è chiuso domenica con un focus sulla sicurezza
stradale, nel quale hanno partecipato
case costruttrici, europarlamentari ed
esperti in materia. Il tema della sicurezza stradale è molto sentito, e per
questo serve fare prevenzione. Allo
scopo, Gente in Movimento sarà presente all’Imola International Motorfest
(box sottostante), evento che ospiterà
la maratona televisiva Guidopervivere
a favore della sicurezza stradale.
Il prossimo appuntamento con Transpotec Logitec? A Verona nel 2017.
#GUIDOPERVIVERE
Dal 22 al 24 maggio l’autodromo internazionale di Imola (BO)
ospiterà l’International Motorfest,
una grande festa dei motori con
ingresso gratuito. Un vero e proprio motorshow estivo a sostegno
dell’11esima maratona 24 ore tv
Guidopervivere, la onlus che da
15 anni sostiene progetti legati
alla sicurezza stradale. Noi di Gente in Movimento vi aspettiamo al
nostro stand, in collaborazione
con IM Incognita e Motorizzazione.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
GENTE IN MOVIMENTO
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eventi e spettacoli
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Milano al
centro del mondo
Expo 2015 è pronto
a nutrire il pianeta.
Tutto sul sito espositivo,
curiosità e gli eventi
collegati.
a cura della redazione
64
GENTE IN MOVIMENTO
L
o scorso 1° maggio, l’esposizione universale di Milano
ha aperto le porte ai cittadini di tutto il mondo.
Condito da numerosi scandali all’italiana, retroscena e molta aspettativa, il palcoscenico di Expo farà
parlare di sé sino al prossimo 31
ottobre.
“Nutrire il Pianeta, Energia per la
Vita” è il tema centrale della manifestazione, cui ogni Paese partecipante è invitato a darne una sua
personale interpretazione.
Un’occasione per riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni
del nostro mondo: se da una parte
c’è ancora chi soffre la fame (circa
870 milioni di persone denutrite nel
biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi
muore per disturbi di salute legati a
un’alimentazione scorretta e troppo
cibo (circa 2,8 milioni di decessi per
malattie legate a obesità o sovrappeso).
Da non dimenticare la spaventosa cifra di 1,3 miliardi di tonnellate
di cibo che vengono sprecate ogni
anno.
Con un’area totale di 1,1 milioni di
metri quadrati, pari a 140 campi di
calcio, la manifestazione si concentrerà sulle due grandi vie principali,
il Cardo e il Decumano, su cui si affacceranno i padiglioni dei 145 PaeNUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
eventi e spettacoli
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
si partecipanti.
I padiglioni - costruiti seguono criteri di efficienza energetica e sostenibilità, smontabili e riutilizzabili
alla fine dell’evento - sono vere e
proprie opere d’arte create dai più
grandi architetti e designer mondiali.
Ma quale sarà il lascito di Expo?
La risposta è la Carta di Milano, un
documento che racchiuderà tutti i
risultati dei dibattiti scientifici della
società civile e delle istituzioni sul
tema della nutrizione del pianeta.
Il documento si articola su 4 domande cardine:
• i modelli economici e produttivi
che possono garantire uno sviluppo sostenibile in ambito economico e sociale;
• quali, tra i diversi tipi di agricoltura esistenti, riusciranno a produrre una quantità sufficiente di cibo
sano senza danneggiare le risorse
idriche e la biodiversità;
• le migliori pratiche e tecnologie per ridurre le disuguaglianze
all’interno delle città, dove si sta
concentrando la maggior parte
della popolazione umana;
• come riuscire a considerare il cibo
non solo come mera fonte di nutrizione, ma anche come identità
socio-culturale.
Un atto condiviso che richiama ogni
cittadino ad assumersi le proprie responsabilità per la nutrizione delle
generazioni future.
Il primo a firmare la Carta di Milano
è stato il Premier italiano Matteo
Renzi, al termine della cerimonia
inaugurale.
Piè_Pagina_Chambre_Valdotaine_v_004.psd.pdf
10 CURIOSITÀ
SU EXPO 2015 MILANO
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In deroga alle normative europee, ad Expo si potranno assaggiare carne
di coccodrillo, di serpente e perfino il Fugu, il pericoloso pesce palla
nipponico che solo pochi chef al mondo sanno cucinare.
Foody è la mascotte di Expo 2015. Insieme con i suoi amici, rappresentano i temi fondanti della manifestazione in una chiave positiva,
originale, empatica.
Tra tutti gli spettacolari padiglioni presenti, quello che è più costato di
più è costruito, manco a dirlo, dagli Emirati Arabi.
Il tutto alla modica cifra di 60 milioni di euro.
Sono quasi 10.000 i volontari che lavoreranno alla manifestazione. Questi
tuttavia, sono stati conteggiati nei più di 20.000 nuovi posti di lavoro promessi: in molti sono insorti con l’hashtag #iononlavorogratisxExpo.
Su Facebook sono nati gruppi che ironizzano sugli scandali dei ritardi di
costruzione; tra i più divertenti citiamo “Soffiare sul cemento dell’Expo per
asciugarlo in tempo” e “Vestirsi da muratore per entrare gratis all’Expo”.
Un milione di euro. È questa la cifra stanziata dal bando creato appositamente per coprire con dei teli le opere incompiute, anche successivamente all’inaugurazione del sito.
Uno sguardo ai cugini d’oltralpe: la Tour Eiffel, simbolo parigino d’eccellenza, era stata costruita in occasione dell’esposizione universale
del 1889.
In Italia si pensa già a cosa “recuperare”: l’ipotesi è di trasferire l’albero
della vita in Piazzale Loreto a Milano, ricordato come luogo dove fu
esposto il corpo di Mussolini.
Una vera e propria città è stata costruita intorno al sito espositivo: supermercati, ambulatori, banche e palestre saranno a disposizione deì
160.000 visitatori previsti al giorno.
La manifestazione non è ancora iniziata che già si pensa ad Expo
2020. L’appuntamento sarà a Dubai con il tema “Connecting Minds,
Creating the Future”.
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5/18/15
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GENTE IN MOVIMENTO
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eventi e spettacoli
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Maison&Loisir,
la casa in esposizione
Al salone dell’abitare
dell’Expo VdA, tutto
su casa, benessere
ed enogastronomia
valdostana.
a cura di Eleonora Barone
M
aison&loisir, il salone
dell’abitare di Aosta, si
è concluso domenica 3
maggio dopo cinque giorni di appuntamenti, conferenze e spettacoli.
Un bilancio estremamente positivo:
“Abbiamo avuto - dichiara l’organizzatore, Diego Peraga - 30 mila visitatori,
in crescita del 20% rispetto al 2014, e
un vero boom di pubblico dalla Svizzera, anche grazie alla convenzione con il
Traforo del Gran San Bernardo che prevedeva il ritorno gratuito.
Ai 56 appuntamenti in programma
hanno partecipato circa 1.200 persone
ed è un risultato davvero significativo”.
La quarta edizione dell’evento, 7 mila
metri quadrati di esposizione e 238
stand, era suddivisa in quattro aree tematiche: costruire, decorare, arredare,
vivere.
Una vetrina completa delle novità del
“settore casa”: bioedilizia, pannelli solari, sistemi di sicurezza, arredamento di interni ed esterni, piscine, fiori e
molto altro ancora.
Molto interessante “The Sign”, lo spazio creativo dedicato al design in cui
66
GENTE IN MOVIMENTO
artisti e artigiani di settori diversi aprono la mente e cercano soluzioni che
sposino artigianato e innovazione.
Degno di nota anche lo stand del Forte
di Bard, che ha presentato le iniziative
culturali promosse insieme a Expo VdA.
La Regione Valle d’Aosta, invece, ha
proposto un percorso, tanto interessante quanto esteticamente bello, dedicato agli antichi “saper fare”, antichi
mestieri e prodotti tipici agroalimentari nella ricerca di un legame fra tradizione e innovazione.
Oltre all’esposizione, un ampio ventaglio di appuntamenti. Numerose conferenze tecniche dedicate all’energia,
all’ecosostenibilità e alla sicurezza.
Hanno riscosso notevole successo i
convegni sul benessere organizzate da
Andrea Nicola.
In particolare, l’intervento di Attilio
Speciani su cibo e benessere sintetizzabile nella frase “non esiste il cibo
contro” ha richiamato un pubblico numeroso.
I temi trattati sono stati fotoprotezione, oli essenziali, ayurveda, alimentazione naturale, omeopatia, floriterapia
e gravidanza.
La Regione Valle d’Aosta ha organizzato una serie di conferenze dedicate alla
valorizzazione del territorio, dei suoi
prodotti e dei suoi materiali.
Tre serate di musica alla manifestazione: mercoledì 29 aprile il concerto dei
Tamtando, band nata nel 1999 che propone una vivace musica afro pop.
Le serate del 30 aprile e del 2 maggio
sono state dedicate, rispettivamente, alla musica rock dei RE-VISIONE e
al jazz di Patrick Mittiga & The Swing
Crew.
Ultima, ma non meno importante,
la gastronomia, cui è stato dedicato
un doppio spazio: un corridoio con le
bancarelle dello street food con zuppe,
panini, birre, vini dell’Associazione Viticoltori Valle d’Aosta, salumi, formaggi,
miele e tante altre golosità, e un ristorante da 200 posti dove gustare le specialità della cucina valdostana servite
direttamente al tavolo.
Una manifestazione a 360 gradi, che ha
saputo coinvolgere esperti del settore
e turisti.
Un appuntamento che, speriamo, conoscerà ulteriore crescita nelle edizioni future.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
CINEMA E LIBRI
Mineralogia, tre
documentari da vedere
N
el numero scorso abbiamo
viaggiato nel paese di Tavagnasco, un borgo di 800
anime del basso Canavese, in provincia di Torino.
Qui, stretta tra la Dora Baltea e la
montagna, un’intera comunità ha
ritrovato un’identità mineraria perduta, nascosta da nonni e bisnonni,
cancellata, per dimenticare il dolore
del ricordo di una vita dura e immolata al lavoro.
Nel 2014, l’anno Internazionale della
Cristallografia, il comune si è attivato
per portare avanti una serie di iniziative volte a esaltare il legame del
paese con le sue miniere, che si sono
concretizzate in una manifestazione
internazionale, svoltasi nel mese di
giugno: le GMT, Giornate Mineralogiche di Tavagnasco.
Durante tre giorni, si sono tenuti seminari sulla mineralogia regionale
italiana e sulla cristallografia mineralogica piemontese inframmezzati
da momenti dedicati allo scambio di
minerali e all’Enocristallogia, in cui si
è imparato ad abbinare i cristalli e i
vini pregiati.
A questo si sono uniti un’apericena
nel bosco e la visita delle stesse miniere.
La risposta di popolazione, esperti
del settore e semplici curiosi è andata
ampiamente al di là di ogni aspettativa del sindaco, Giovanni Franchino,
dell’Associazione Micromineralogica
Italiana e del comitato organizzatore.
È stato un evento che ha fatto riscoprire a un paese intero un’identità
dimenticata da tempo e cementare nuove amicizie, come quella con
Luca Bindi, professore Associato di
Mineralogia e Cristallografia dell’università di Firenze.
Un cervello che non è fuggito e che
ama l’Italia tanto da rifiutare una
cattedra a Princeton, definito “una
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
persona che ha fatto una scoperta”
da Roger Penrose, premio Wolf per la
fisica nel 1988.
E, quando le amicizie funzionano, è
giusto coltivarle.
Per questo motivo, la Palestra del
comune è stata il primo teatro ad
ospitare quasi mille persone, studenti delle scuole del Canavese e della
bassa Valle d’Aosta, ad assistere alla
conferenza sui quasi-cristalli che il
professor Luca Bindi tiene da anni di
fronte a platee, generalmente, di soli
addetti ai lavori.
A seguire questo nuovo successo ci
sarà la serata del 12 Giugno prossimo, cui è stata dato un nome che rievoca la tradizione del luogo “Tesori
nascosti”.
Infatti, del tutto inaspettatamente,
un gruppo di amanti della mineralogia della zona ha scoperto, proprio a
Tavagnasco, un nuovo minerale che
ha ottenuto la certificazione internazionale grazie al prof. Luca Bindi.
Durante la serata, verranno proiettati 3 cortometraggi: uno sulla nuova
scoperta mineralogica, uno sulla Valle del Cervo, territorio montano della
provincia di Biella che si estende fra
i territori aostani della valle del Lys
(o valle di Gressoney) e la Valsesia (a
nord-ovest) e, il terzo, sulla magia di
Torino.
Terminati i documentari, il sindaco
firmerà una convenzione con l’università di Torino per il finanziamento
di una borsa di studio per una tesi
in ambito mineralogico, da prodursi
nel comune.
È bello vedere che è possibile, anche per una piccola realtà, fare cose
grandi, inaspettate e premiate dal
pubblico che ancora ama e cerca
la genuinità che si incontra in momenti, dove chi sale sul palco ha la
voce che trema per il coinvolgimento
emotivo.
Il connubio tra il
comune di Tavagnasco
e la sua tradizione
raccontati in tre
cortometraggi che
vi stupiranno.
a cura di Monica Chivino
GENTE IN MOVIMENTO
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Cinema e libri
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Sangue e neve,
il noir di Jo Nesbø
Un leggero cambio
di stile per il re
norvegese dei gialli.
Un libro da scoprire.
a cura di Federico Rosa
68
GENTE IN MOVIMENTO
S
e avete imparato ad amare
questo scrittore per la serie di
Harry Hole, preparatevi a rimanere leggermente spiazzati.
Non è un giallo classico a cui ci ha abituato lo scrittore norvegese, bensì è un
noir, con una piccola evoluzione anche
nello stile.
Il protagonista è Olav, un criminale sui
generis, dislessico e dal cuore tenero:
è negato come rapinatore di banche,
come pusher e come protettore di prostitute perché ci si affeziona.
Scopre anche di essere negato come
killer (l’unica sua dote riconosciuta)
quando gli propongono un omicidio di
una donna; non solo, peggiora la situazione innamorandosi della sua potenziale vittima.
In un vortice di situazioni si trova a
dover scappare dal mandante dell’omicidio (un grosso boss della droga), il
marito della vittima, che adesso vuole
fare uccidere anche Olav.
Il protagonista sarà in grado di uccidere chi li sta braccando?
A differenza del solito, Nesbø propone
un libro corto (170 pagine in totale) privo delle consuete trame articolate ricche di colpi di scena.
È un noir tragicomico ed intimista, in-
centrato sulla figura di Olav e sulle sue
scelte.
Come detto anche lo stile è diverso,
meno scene cupe ma una scrittura
asciutta, sincopata, molto più veloce
di prima con battute fulminanti, ironia
a go-go, atmosfere da film di qualche
decennio fa, con gangster e donne fatali, passioni travolgenti e situazioni
paradossali.
Non si leggesse il nome in copertina si
potrebbe quasi pensare ad un lavoro
di Tarantino.
Piccola nota a margine: parrebbe che
Leonardo di Caprio sia rimasto talmente colpito dalla figura di Olav da
far pressioni per l’acquisizione dei
diritti del libro per poter interpretare
questo personaggio.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
Cinema e libri
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Riscoprire le
meraviglie d’Italia
La città di Torino
riscopre le bellezze
di tutta l’Italia grazie al
Salone Internazionale
del Libro.
a cura della redazione
P
er la ventottesima volta Torino ospita il Salone Internazionale del Libro, una vastissima esposizione dove ogni
amante dalla carta stampata può
immergersi nella lettura delle ultime
novità letterarie.
Tema conduttore del Salone 2015,
che si tiene a Lingotto Fiere dal 14 al
18 maggio, è “Le Meraviglie d’Italia”.
Eredità inestimabile, l’Italia offre
vere e proprie opere d’arte nei suoi
paesaggio, monumenti e tesori Unesco, il tutto condito dall’innovazione e dall’eccellenza italiana in tanti
campi: quale modo migliore di rappresentarle se non il libro?
La riflessione che il Salone propone
vuol essere un invito a ripensare la
nostra storia e le ragioni che l’hanno
modellata, nel bene e nel male.
A guidare in questo percorso ci penseranno illustri divulgatori come Philippe Daverio e Flavio Caroli, storici
d’arte di fama mondiale quali Salvatore Settis e Tomaso Montanari e
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
molti altri ancora.
Ad inaugurare la 28° edizione del
Salone Internazionale del Libro il
Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella, cui seguirà l’intervento di
esponenti del mondo politico, editoriale e culturale italiano.
Gli stand da non perdere sono molteplici. Il mondo del Food&Wine è in
primo piano grazie a Casa Cookbook, con i suoi 29 provenienti da tutto
il mondo mentre, per gli under 20,
l’appuntamento è al Bookstock Village. In quest’area i genitori potranno
partecipare alle oltre 250 ore di laboratorio insieme ai loro figli, oppure
potranno affidarli alla Nursery Lette-
raria, il servizio di Babysitting Letterario a cura dell’Arca di Noè.
Spazio anche alle start-up con la
nona edizione dell’Incubatore, l’area
del Salone dedicata alle case editrici
con meno di 24 mesi di vita e non legate a grandi gruppi editoriali.
Qui, gli editori esordienti avranno la
possibilità di dialogare direttamente
con i professionisti del settore, al fine
di individuare le strategie migliori per
farsi strada nel mercato editoriale.
Cultura, intrattenimento e riscoperta
di valori.
Sono queste le tre parole chiave che
racchiudono al meglio il Salone del
Libro torinese.
GENTE IN MOVIMENTO
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COMICS & GAMES
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
The Unemployed
L
e storie di “The Unemployed
Comic Strip” ruotano intorno
a Sam e al suo coinquilino, lo
scarabeo Yoko.
Alla perenne ricerca di un impiego
come i suoi amici, Sam vive nel limbo
a cui sono condannati i trentenni di
oggi, troppo “vecchi” per fare ancora
parte del mercato del mondo del lavoro e per vivere con i genitori e troppo “giovani” per farsi una famiglia,
guadagnare l’indipendenza, avere
prospettive chiare per il futuro.
Surreale, volutamente sopra le righe
e con riferimenti al mondo del fumetto americano.
The Unemployed parla di tutto e
niente allo stesso tempo.
Il progetto è nato a novembre 2013
ma ha già ottenuto consensi e riconoscimenti ed è seguito da un numero di lettori in costante crescita.
Attualmente è in corso di realizzazione una serie animata ispirata alla
strip.
a cura di Samuele De Marchi
Project Cars
G
li appassionati di racing
game sono sempre stati
frustrati dalle ultime uscite, da una parte c’erano
giochi contraddistinti da un’ottima
grafica ma da una pessima giocabilità, dall’altra giochi divertenti da usare
(per qualche ora) ma con grafiche scadenti. Project Cars dovrebbe diventare
il nuovo punto di riferimento per i giochi di guida.
Sviluppato dal talentuoso Slightly Mad
Studios, l’idea alla base del gioco era
quella di avere una simulazione il più
realistica possibile, e va detto che hanno fatto un lavoro eccezionale.
Quindi, gli appassionati potranno ge-
70
GENTE IN MOVIMENTO
stire ogni singolo dettaglio dell’assetto, con l’esatta percezione in pista delle modifiche effettuate.
Indubbiamente un gioco “frustrante”,
che richiede concentrazione e attenzione massima ma, una volta imparato
a controllare, diventa oltremodo divertente e soddisfacente.
I casual gamers non devono spaventarsi, si può anche scegliere di dedicarsi ad uno stile di guida più arcade,
lasciando decidere alla CPU la parte
di rifinitura e dedicarsi solo a spingere
sul pedale dell’acceleratore. La modalità carriera è vasta e garantisce una
lunga longevità, potendo scegliere se
partire da zero e conquistare il mondo
dei motori, partire già da campione e
difendere la corona, oppure dimostrare la propria versatilità confrontandosi
con discipline differenti. Se a questo si
aggiunge un’intelligenza artificiale finalmente stimolante e un ottimo comparto multiplayer, diventa un gioco
imprescindibile per gli amanti del settore. Ah, dimenticavo, la grafica è dir
poco strabiliante, sia le macchine che
i paesaggi sono stati resi per lasciare il
giocatore a bocca aperta. Per completare l’opera giocate con le cuffie ad alto
volume: sentire il rombo dei 450 cavalli
di un V8, è da pelle d’oca.
a cura di Federico Rosa
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
Musica
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
Alta fedeltà, cd da ascoltare
BLUR
Le migliori uscite
“The Magic Whip”. Damon Albarn
torna in studio con la band originale
e sforna l’ottavo disco, ben dodici
anni da “Think Tank”. L’album è sintesi
della maturità che i vari membri del
gruppo hanno raggiunto nelle loro
carriere da solisti, con qualche pizzico
di psichedelia qua e là che non fa
mai male. 12 tracce, livello altissimo.
DANZERECCIO CON STILE
del mese e gli show
di artisti italiani ed
internazionali da
vedere dal vivo.
a cura di Federico Rosa
FABRI FIBRA
“Squallor”. Lanciata quasi a sorpresa,
l’ottava fatica del rapper di Senigallia
è schizzata in vetta alle classifiche. Un
ritorno alle origini, lontano dalla vena
pop che avrà portato soldi e vendite
ma un certo disamore da parte dei fan
storici. 21 tracce di livello (con tanto di
dissing a Fedex). Il vero maestro della
scena rap italiana è tornato.
RAP DI LIVELLO
Concerti da non perdere
BLUVERTIGO
DAVID GUETTA
LIMP BIZKIT
Morgan, abbandonati (per sempre?)
i panni del giudice più amato di X
Factor, torna alle origini e sarà di
scena con i Bluvertigo.
Tutti presenti venerdì 12 giugno
all’autodromo di Monza, dove
saranno tra i protagonisti del Brianza
Rock Festival.
Appassionati di musica dance
segnatevi questa data: sabato 6
giugno. Quel giorno sarà di scena alla
Summer Arena di Assago il popolare
dj francese.
Criticato dai puristi, eppure amato
dalla folla, i suoi show sono sempre
molto adrenalinici e spettacolari.
Spariti nel dimenticatoio per qualche
anno, anche i Limp Bizkit tornano
sulle scene.
I paladini del movimento nu-metal
sono pronti a far “pogare” e saltare il
loro pubblico venerdì 11 giugno alla
Summer Arena di Assago.
Esserci è d’obbligo.
NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
GENTE IN MOVIMENTO
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COLLABORATORI
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
HANNO COLLABORATO ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTO NUMERO
RAFFAELLO
Vignali
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ROSARIO
De Luca
MARIAPAOLA
Cherchi
MARINA
Calderone
Consulente del lavoro,
avvocato e giornalista.
Ricopre la carica di Presidente della Fondazione Studi dei Consulenti
del lavoro.
Avvocato presso lo studio legale “Cherchi &
Partners, European Law
Firm », con sede a Bruxelles, assiste le imprese e le amministrazioni
interessate a cogliere
le opportunità offerte
dall’Unione europea.
Presidente del Comitato Unitario Permanente
degli Ordini e Collegi
Professionali (C.U.P.) e
Presidente del Consiglio
Nazionale dell’Ordine
dei Consulenti del Lavoro.
GIOVANNI
Firera
MATTEO
Salvini
MAURIZIO
Riverditi
Responsabile
Area
Comunicazione
Sede
Regionale INPS del Piemonte, già Presidente
dei Giornalisti Uffici
Stampa del Piemonte, già Vicesegretario
dell’Associazione Stampa Subalpina.
Classe 1973, è un politico ed europarlamentare
italiano.
Dal dicembre 2013 è Segretario federale della
Lega Nord.
Docente di diritto penale presso l’Università di
Torino, Dipartimento di
Culture, politiche e società, esercita la professione di avvocato penalista a Torino.
È autore di diverse pubblicazioni di natura penale, fiscale e civile.
IVAN
Catalano
LUIGI
Bobba
ROBERTO
Gianusso
È Vicepresidente dell’XI
Commissione ai Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera dei deputati.
Iscritto al gruppo parlamentare Scelta Civica.
Sottosegretario di Stato
del Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali,
nominato dal Governo
Renzi nel febbraio 2014.
È giornalista e direttore
del sito web Heavy Motors Magazine. È conduttore del format televisivo
“A pieno carico”, prodotto da Alpina Edizioni
e trasmesso a cura del
network ReteBiella.
LEONARDO
Peruffo
FRANCESCA
Landriani
GAETANO
La Legname
BRUNO
Bravi
SAMUELE
De Marchi
Consulente del Lavoro, esperto in materia
di diritto del lavoro ed
amministrazione del personale, collabora con le
principali società di formazione in materia.
Laurea in Musica al Dams
di Bologna, lavora nel
campo della Computer
Animation e della produzione e post-produzione audio e video. The
Unemployed è la sua
prima comic strip.
Segretario dell’Ufficio di
Presidenza della Camera dei Deputati, è altresì
membro dell’X Commissione alle attività
produttive, commercio e
turismo.
Dal 2003 è Presidente
nazionale di A.E.C.I. l’Associazione Europea dei
Consumatori Indipendenti.
Architetto in un prestigioso studio di Cuneo,
applica i dettami della
progettazione naturale dal 1990, come cifra
esclusiva del suo fare
architettura.
Collaboratore parlamentare, imprenditore nel
settore del trasporto di
merci, logistico ed esperto in reti d’impresa è uno
dei soci fondatori e l’attuale segretario nazionale di Arcipelago ŠCEC.
LUIGI
Rea
FERRUCCIO
Marello
Dipendente pubblico,
appassionata di storia,
letteratura, fotografia,
cinema, arte e spettacolo.
Ama raccontare scorci
di vita e il suono di una
tastiera che compone
storie.
AURELIO
Prisco
Laureato in economia,
è consulente organizzativo presso prestigiose
aziende. Da molti anni
sviluppa l’integrazione
dei princìpi del Coaching
aziendale Ericksoniano e
quelli dell’Ananda Yoga
per la crescita delle risorse umane.
ERIKA
Romano
MASSIMILIANO
Cavallo
Psicologo esperto in
mediazione dei conflitti e responsabile
Media-Conciliare s.r.l.,
organismo di mediazione civile e commerciale
iscritto al num° 1031 del
registro tenuto dal Ministero di Giustizia.
Esperto in servizi di consulenza HACCP, certificazioni ISO 9001, servizi di
consulenza per attività
formative, servizi di consulenza per laboratori di
prova con metodiche accreditate ISO 17025.
MONICA
Chivino
FEDERICO
Rosa
MONICA
Montanaro
ELEONORA
Barone
FRANCESCA
Vinai
IRENE
Campisi
Appassionato di libri,
musica, cinema, serie
tv e gastronomia. Ha
collaborato con Slow
Food, RockIt ed alcune
testate locali del torinese
e del cuneese. In gioventù
fonda il gruppo musicale
Adelinquere, band poprock.
Laureata in Design. È libera professionista nella
progettazione e ristrutturazione di abitazioni e
locali commerciali. Collabora con aziende operanti nel settore del design
industriale, artigianale e
della comunicazione grafica.
ELISA
Galvagno
GENTE IN MOVIMENTO
Laureata in Beni Culturali Storico Artistici, è
appassionata di arte,
lingue straniere, letteratura e make-up.
Attualmente è iscritta alla Making Beauty
Academy per diventare
truccatrice
professionista.
Laureata in Economia,
nel 2007 fonda il beauty
blog “Elisavsmakeup”,
che da sette anni dispensa consigli sul mondo
della bellezza.
Grazie alla sua attività
collabora attivamente
con le principali case cosmetiche.
Viaggiatrice e appassionata di scrittura.
Italiana di nascita ma
cittadina del mondo per
scelta.
Attualmente risiede e lavore in Australia
Viaggiatrice entusiasta
dai tempi dei suoi soggiorni di studio all’estero,
collabora con il portale
web Latitudes Life, con
il blog NonSoloTuristi e
con la community di viaggiatori Turisti per caso. È
redattrice di TN Trasportonotizie.
Giornalista professionista, è caposervizio del
settimanale La Guida di
Cuneo.
Segue in particolare i
temi della cultura, della
politica e del territorio.
Diplomata in grafica
pubblicitaria, da qualche anno, attraverso un
profondo percorso personale, ha rivolto la sua
attenzione alla disciplina
dello Yoga e allo studio
degli Oli Essenziali.
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Musica
SERVIZI PER IL TRASPORTO
E LA CIRCOLAZIONE STRADALE
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
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Email: [email protected] • Web: www.imprenditorieprofessionisti.it
Azienda con Sistema Qualità conforme secondo la norma Uni En Iso 9001:2008
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Via degli Artigiani, 17 • 12100 Cuneo
Tel. 0171.60.36.33 (4 linee r.a.) • Fax 0171.68.14.15
www.tipolitoeuropa.com
e-mail: [email protected]
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