generazione hamburger - Università degli studi di Pavia

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generazione hamburger - Università degli studi di Pavia
GENERAZIONE
HAMBURGER
UNA SFIDA…
CRESCERE
TRA
BRODO DI RANE,
SUSHI E CASSOEULA,
HAMBURGER E KEBAP:
UNA SFIDA
CRESCERE
La crescita del bambino è condizionata
da:
• Fattori genetici
• Fattori nutrizionali
• Fattori metabolici
• Fattori neuroormonali
• Fattori ambientali/stili di vita
(G.R.BURGIO, G. PERINOTTO: Pediatria essenziale)
LA GENETICA
• Ha un peso sempre più importante mano a
mano che le nostre conoscenze migliorano
GENITORI
FIGLI
•
NORMOPESO
SOVRAPPESO
NORMOPESO
65%
35%
SOVRAPPESO
22%
78%
Ma i fattori peristatici condizionano comunque la possibilità
dell’espressione dei geni
I FABBISOGNI
»
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•
•
•
•
•
Energia (kcal)
Glucidi %
Grassi %
Proteine%
Calcio mg
Ferro mg
(valori approssimati dai LARN 1996)
5,5ANNI
9-10 ANNI
1500
2000
57
30
13
800
9
(Faldella e coll:La nutrizione del bambino sano 2004)
1000
9
GLI STILI DI VITA
• allattamento materno sì/no
•
(il 30-50% delle mamme non riesce ad allattare al seno)
• sedentarietà e obesità
(1.115.000 bb sovrappeso/obesi in Italia)
•
i “palestrati”
(Circa 800.000 in Italia, di cui il 20% circa in età adolescenziale)
• I “disturbati” sino all’anoressia/bulimia
(dal 3 fino al 30% di disturbi del comportamento alimentare)
• lo stress
( ce n’è per tutti….)
Declino dell’attivita’ fisica durante l’adolescenza
40
Attiv/sett
30
20
10
Fem b
Fem n
0
9
11
13
15
17
Età (anni)
Kimm SYS, et al. N Engl J Med 2002
Disturbi del comportamento
alimentare
•
•
Nel 1988 sono stati, in Italia, circa 55.000 i casi di anoressia, mentre i
casi di bulimia (una variante dell'anoressia) sono stati circa 70.000.
Oggi l'anoressia colpisce circa lo 0,5% dei giovani tra i 14 e i 20 anni (il
90% dei quali sono ragazze).
•
L'inizio della malattia avviene, in genere, tra i 12 e i 18 anni.
• La bulimia invece può svilupparsi tra i 12 e i 35 anni (1-2% della
popolazione giovanile).
•
Benché la maggior parte delle adolescenti possa attraversare degli
"episodi anoressici", la malattia vera e propria colpisce ragazze che
hanno un'età tra i 18 e i 25 anni.
•
Mortalità delle anoressiche: 15% (per insufficienza cardiaca o renale o
per le infezioni).
Obesità, resiste di più chi è aggressivo
Da test su topi gli scienziati hanno rilevato che a
parità di cibo ingerito diventavano obesi gli animali
subordinati. Un fenomeno da collegare ad una
maggiore attivazione del sistema nervoso autonomo e
del tessuto adiposo nei soggetti aggressivi.
“Anche se mangiano tanto - conclude il
ricercatore - bruciano più energie e sono più attivi
dal punto di vista comportamentale. I topi
sottomessi invece mangiano di più e si muovono
poco, accumulando così massa grassa e presentando
la sintomatologia della depressione”.
Il legame tra depressione, obesità e stress è stato
oggetto di uno studio di ricercatori dell’università di
Parma pubblicata sulla rivista ‘Plos One’.”Abbiamo
voluto studiare - spiega Alessandro Bartolomucci,
uno degli autori dello studio - come l’esposizione
allo stress sociale e psicologico influisca
sull’insorgenza di depressione, obesità e altri
disturbi neurologici collegabili alla depressione”.
Anche la veglia e
il sonno…
• Un sonno adeguato tra
adolescenti è associato
positivamente a condizioni
di benessere e
comportamenti salutari:
•
•
•
•
-Responsabilità
Responsabilit verso la propria
salute
-Capacità
Capacit di affrontare lo stress
-Corretta alimentazione
-Attività
Attivit fisica
• -Forma fisica (normopeso
(normopeso
vs obesità)
obesit )
FATTORI NUTRIZIONALI:
L’ALIMENTAZIONE
• Corretta
• studio dei fabbisogni:
RDA o LARN
• Importanza
dell’allattamento
materno
• ricerca in continua
evoluzione
2008, indagine “Okkio alla salute
http://www.epicentro.iss.it/
http://www.ministerosalute.it
Cattive abitudini alimentari:
•
•
l’11% dei bambini non fa colazione
il 28% la fa in maniera non adeguata
• l’82% fa una merenda di metà mattina
troppo abbondante
• il 23% dei genitori dichiara che i propri
figli non consumano quotidianamente
frutta e verdura
….Situazione analoga in
provincia di Pavia:
• 38,91% sovrappeso/obesi sc.elem.
• 30,29% sovrappeso/obesi sc medie
• …piccola osservazione sul comportamento:
• Bb scuole elementari:Giochi di movimento:8% obesi
» Tv,play-station ecc:17% obesi
» (Marisa Arpesella Dipartimento di Medicina Preventiva Occupazionale
e di Comunità Sezione di Igiene)
Ieri, in Lomellina e dintorni…
•
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Si coltivavano il riso(da vendere), l’orzo, i fagioli, il grano e la vite (10% della
superficie, in prevalenza nei dintorni del paese da cui i vari toponimi (vigna grande,
vignetta, vignale), il gelso (muron) x il baco da seta e il foraggio x il bestiame dalle
marcite.
In paese stalle con i bovini in casa, il maiale nel serraglio in fondo al cortile, anatre,
oche e galline, le acque nere lungo le strade
Il problema dell’acqua. 300 l di vino per gli studenti del liceo di Novara?Le uniche
fonti sicure erano quelle sulfuree (provenienti dalla fascia gessoso-solfifera come la
Pitta-nen). I pozzi pescavano a 6 metri (nitrati, infezioni…)
La mortalità infantile elevata specie gastroenteriti…
Il problema del latte… Olevano patria di balie
Si raccoglievano erbe e radici nei campi: gallinetta(=soncino), papaveri,
lander(barlande), i virasui (tarasacco)
Si mangiavano cibi preparati al momento : rari i conservati poco (e male…) nei vari
giasciarin, nelle conserve, con l’eccezione dei salumi (nelle olle=duie), …ma
d’estate…
la panada e la put, la pasta e fagioli, il brodo di rane, di ghiandaia, di coniglio, riso e
barlande;
Scarso uso di pesce, per lo più di fiume, con l’eccezione delle aringhe (salacc) e del
merluzzo (merlucc) provenienti dal Baltico.
Una realtà alimentare ferma da secoli,
improvvisamente si muove a ritmo serrato…
• L’industrializzazione
• Il lavoro femminile
• La ricchezza e l’aumento degli scambi favoriscono la
varietà negli acquisti e sulle tavole di casa nostra
• Cibi raffinati al posto dei cibi integrali
• Abuso degli esaltatori di sapidità (sale e zucchero in
primis) prima centellinati
• La tecnologia permette una migliore conservazione dei
cibi ma questi prodotti entrano nella logica industriale
->uso e abuso di cibi conservati
• La pubblicità mette in tavola mode nuove che rispondono
alla logica del consumo e non alla salute
• Il latte artificiale ( e che latti, 30 anni fa!) “spodesta” il
latte materno
…oggi, sorprendentemente (?)…
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•
…. la realtà è peggiorata:
Forte uso di cibi preconfezionati, non freschi. Numerosi bambini non
assumono frutta fresca o verdura… ma i succhi di frutta dolcificati…
Più del 30% dei bambini (con punte del 40% nellla fascia 4-9 anni) è
sovrappeso, più del 10% è da considerare obeso
Il target di McDonalds e similari si sta spostando sui giovanissimi
(festicciole,clowns, giochi, accoglienza ecc.) secondo un efficacissimo
meccanismo di promozione (.. E negli USA qualcuno cerca ancora la
dieta mediterranea…!)->v. siti ufficiali e “nemici”
Il 70%degli spot alimentari trasmessi durante programmi televisivi per
bambini è dominato da cibi ricchi di grassi, zuccheri e sodio, contro il 2%
di frutta e ortaggi
C’è stata una vera esplosione di integratori di sali e vitamine che, a
partire dalle palestre, si è portata sin nelle nostre case, quasi a
scotomizzare la responsabilità di una preparazione di pasti corretta.
Resiste, da parte di molti genitori, il concetto di “bel bambino”
=grassottello
Si estende invece, a partire dall’età della scuola media, il numero di
ragazze/i con problemi più o meno gravi di alimentazione e di immagine
corporea.
Sembra di rileggere un vecchio (1970) libro profetico
:The impact of television. In 3 piccole città del
Canada la tele dà un rapido cambiamento del sistema sociale
e, di conseguenza, anche delle abitudini alimentari
…MA…quello dell’eccesso di
peso nel bambino non è un
“normale” argomento di
aggiornamento
…con l’aumento della prevalenza e della
gravità dell’obesità nei bambini … per la
prima volta nella storia moderna i giovani
potranno avere una aspettativa di vita e di
salute minore di quella dei loro genitori …
(Daniel SR. Future Child. 2006 Spring, 16(1):46-67)
… l’obesità, gravando sul sistema
sanitario, consumerà risorse economiche
tali da portare nel futuro gravi
conseguenze sociali …
(Wellman NS, Friedberg B. Asia Pac J clin Nutr.
2002 Dec; 11 Suppl 8: S 705-9)
Società Italiana di Pediatria
Consensus Conference on Childhood Obesity, 2005
American Academy of Pediatrics
Expert Committeee Recommendations on Prevention, Assessment,
and Treatment of Overweight and Obesity of Children and
Adolescents, 2007:
allattamento al seno
ridurre l’apporto calorico
diminuire l’apporto di CI semplici
aumentare l’apporto di frutta e verdura
ridurre le bevande zuccherate
ridurre il tempo dedicato alla televisione
aumentare la spesa calorica
aumentare l’attività fisica quotidiana
Ma …
per programmare interventi di prevenzione e di promozione della salute il dato epidemiologico è
essenziale ma non basta.
Il contesto va osservato e “modificato” rispetto alla complessità dei determinanti di salute.
Tra questi, quelli ambientali sono essenziali per rendere fattibili (“abilitare”) e duraturi (”rinforzare”)
i comportamenti sani …
(Marisa Arpesella Dipartimento di Medicina Preventiva Occupazionale e di Comunità Sezione di Igiene)
… e occorre superare il modello impositivo/prescrittivo:
…UN QUADRO IN
CONTINUA EVOLUZIONE…
AALIMENTAZIONE:
•
•
•
•
•
•
Influenze esterne:
le mode (cibi biologici o no?)
L’immigrazione
la pubblicità industriale
sale e zucchero: droghe?
Il mistero degli additivi/
aromi. Gli OGM
• Gli integratori dietetici: solo
uno sciocco business?
• I farmaci
STILI DI VITA
• Le mode ( … ma i giovani
non cambiano, le loro paure, i
loro impulsi…)
• Il naturista,il vegetariano, il
vegano
• Il cicchetto del sabato sera…
• Il mondo dello sballo
• Il mondo della palestra
• Il “televisionato”…
• Fumo di sigaretta e…..altro…
Il “panino” di McDonald’s
(Big Mac=495 Kcal,10g di grassi saturi,2,3 g di sale)
• Nel 1985 McDonald’s arriva in Italia con il
suo primo punto vendita a Bolzano. Da allora
c’è una crescita vertiginosa come
dimostrano i dati del 2008: 380 punti vendita
(Burger King, il suo concorrente più grande,
ne ha solo 41; L’altra catena concorrente, la
Burghy, è stata acquisita dalla McDonald’s),
12.000 dipendenti, 180 milioni di clienti
serviti all’anno - circa 600.000 al giorno -, 678
milioni di euro di fatturato nel 2007 (+9,1%
rispetto al 2005). La crescita esponenziale
denota un fenomeno che ha fatto
tendenza nel mondo del fast food, pur
sollevando polemiche riguardo alla genuinità
del cibo, le norme igieniche, le politiche di
direzione del personale.
LE PATATINE
CONFEZIONATE:
(un sacchetto, da 100 a 500 g: da 550 a 2750 kcal- da 1,2 a 6 g di sale!)
Il sale: droga o antidepressivo?
Il sale a tavola è irresistibile
Consumiamo in media 10 grammi di sale al giorno: una dose eccessiva, se si tiene conto che, secondo la Food and Drug Administration, massima autorità americana
nel campo della salute, l’assunzione giornaliera del più comune condimento da tavola non dovrebbe invece superare i 4 grammi. Il motivo di tanta sapidità?
Secondo Kim Johnson un ricercatore dell’Università di Iowa, il cloruro di sodio
sarebbe in grado di migliorare il tono dell’umore, funzionando quindi da
naturale antidepressivo.
Lo studio - Riducendo la quantità di sale nella dieta dei topi, i ricercatori hanno osservato infatti come i piccoli roditori smettessero immediatamente di svolgere altre attività ritenute
normalmente piacevoli, come bere bevande zuccherine o mangiare cibi in grado di stimolare sensazioni positive nel loro cervello. “Le attività comunemente piacevoli per i ratti – spiega
Kim Johnson, coordinatore degli esperimenti – non sono in grado di apportare lo stesso livello di soddisfazione generato dall’assunzione di sale. Il che ci porta a credere che un deficit di
sale e la mancanza di piacere a esso associata possano provocare la comparsa di veri e propri sintomi depressivi”.
Nonostante la diagnosi di depressione necessiti della presenza congiunta di almeno cinque sintomi (come la diminuzione della capacità di
concentrazione, l’insonnia o la perdita di peso), i ricercatori sottolineano però come la marcata diminuzione di interesse per le attività
normalmente piacevoli rappresenti una delle caratteristiche principali della depressione psicologica. E la capacità del comune sale da tavola
di agire come sostanza antidepressiva potrebbe aiutare quindi a spiegare, aggiungono gli scienziati, perché molte persone tendano a condire
tanto i cibi, nonostante i noti rischi cardiovascolari connessi a una dieta eccessivamente salata.
Il sale - “La maggior parte dei nostri sistemi biologici necessita del sale per funzionare – spiega Johnson – ma nel corso dell’evoluzione, non
avendo più facilmente accesso a esso, il nostro corpo ha imparato a trovarlo e a conservarlo”. Oggi, però, a parere degli scienziati, si
registrerebbe un vero e proprio abuso di sodio, dovuto soprattutto alle “frenetiche” abitudini alimentari: il 77% del sale ingerito proverrebbe
infatti dagli alimenti cosiddetti “moderni”, come i cibi pronti, i surgelati o i prodotti da fast food.
Dipendenza - L’abuso di sale, secondo i ricercatori di Iowa, avrebbe a che fare con la dipendenza dalla sostanza. Molte persone affette da
disturbi cardiovascolari, che quindi necessitano di una dieta a basso contenuto di sodio, ammetterebbero infatti di avere difficoltà a farlo
poiché il consumo di cibi poco salati non provocherebbe lo stesso piacere generato dai cibi molto saporiti.
Per di più, dagli esperimenti condotti sui topi, sarebbe emerso come un deficit
di sale attivi i medesimi meccanismi cerebrali che si “accendono” nei
tossicodipendenti in mancanza di droga. “Questo suggerisce – conclude Johnson – che
la tendenza a usare molto sale sia connessa a una vera propria dipendenza cerebrale da questa
sostanza, che è quindi in grado di provocare piacere e mettere il buon umore”.
Data: 13-03-2009
+ LE BEVANDE A BASE DI
COLA…
• Circa 100g di zucchero per litro= 400 kcal!
• Diminuiscono l’assorbimento di Calcio ( già scarso per la
perdita dell’abitudine al latte)
• Aumentano la sete, alterano fortemente l’equilibrio
glicemico… ecc…
E SE NON BASTA
LA GOLA…
• Ci sono gli aromi, veri o
fasulli
• ci sono i piccoli
mostriciattoli
• ci sono etichette invitanti
• Ci sono i banchetti per le
festicciole
• C’è il clown che allieta la
festa
Food Marketing to Children in the Context of a Marketing Maelstrom
Author: Linn, Susan E
Source: Journal of Public Health Policy, Volume 25, Numbers 3-4, 2004 , pp. 367-378(12)
Publisher: Palgrave Macmillan
Abstract:Childhood obesity is a major public health problem in the United States,
I bambini sono bersagliati come mai prima dalla promozione
commerciale di cibi ricchi di sale, zucchero, grassi e calorie.
La commercializzazione di alimenti per i bambini è altamente
sofisticata, sempre più ben organizzata e prende forma in un
contesto di un fuoco di sbarramento di altri generi di prodotti
dedicati ai bambini. La proliferazione e la sofisticatezza dei media
elettronici, l’escalation del mercato nelle scuole, i cambiamenti nelle
famiglie e la deregulation politica hanno permesso al mercato un
accesso senza precedenti ai bambini, compresi lattanti e neonati.. The
notion – promulgated by the food industry – that parents can “just say no” to requests for highly marketed snacks and
junk food is simplistic at best and cynical at worst.
Instead of being viewed as a familial problem, the current marketing maelstrom should be viewed as a societal issue and
addressed as such.
Restriction of advertising to children is common in industrial democracies other than the United States – and is just one of
Journal of Public Health Policy
many corrective actions that could be taken by our governments.
(2004) 25, 367–378. doi:10.1057/palgrave.jphp.3190036
… alcune provocazioni…
• Ferran Adrià (cuoco): la cucina è un fenomeno
ludico che dà felicità attraverso esperienze estetico
contemplative…
• (…e Vumilia:…)
• Nel 2000 il numero di obesi al mondo ha superato
il numero dei denutriti (Statistiche OMS, 2000)
• “The sweeting of the world’s diet” 1978 –1994
adolescents :
soft drinks: + 70%
milk: -65% (Popkin &Nielsen Obes Res 2004)
Ma sono meno grassi i bambini che bevono latte!
I bambini che consumano poco latte hanno un indice di massa corporea (stima dell’adiposità
totale) significativamente maggiore rispetto ai bambini che lo consumano più frequentemente. E’
quanto emerge da uno studio epidemiologico sulle relazioni tra frequenza di consumo di latte e
adiposità, realizzato su un campione di circa 1000 bambini delle scuole elementari in provincia di
Avellino. La ricerca è stata condotta nell’ambito di uno screening delle abitudini alimentari e dei
determinanti del peso corporeo in età pediatrica, reso possibile dai ricercatori dell’Istituto di
scienze dell’alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino, e finanziato dalla Regione Campania,
Assessorato all’Agricoltura. I risultati sono stati pubblicati sull’ultimo numero del British Journal
of Nutrition.
“Lo studio ha dimostrato un’associazione inversa tra consumo di latte e adiposità”, spiega
Gianvincenzo Barba, ricercatore dell’Isa-Cnr. “La relazione osservata è dose-dipendente.
Rispetto a chi non consuma latte o lo consuma raramente, il peso corporeo è più basso in chi lo
assume una volta al giorno, e ancora più basso nei bambini che lo consumano più volte nel corso
della giornata”.
“Recenti studi”, prosegue Barba, “avevano già dimostrato che, negli adulti, un’alimentazione
ricca di calcio, quindi ricca di latte e derivati, può svolgere un ruolo importante nel controllo del
peso corporeo, grazie alla proprietà del calcio di ‘bruciare’ il grasso nelle cellule e di rallentarne
la produzione”. Un dato, questo che smentisce un diffuso luogo comune.
A dirlo uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isa-Cnr) di Avellino,
pubblicato sul British Journal of Nutrition.
UNO STUDIO SOCIOLOGICO
sui valori trasmessi da una generazione all’altra
(Lazzarini, 2000)
• 50 ANNI OR SONO : 80/100
• OGGI:20/100
• … E DUE PICCOLI CONTI:
• IN 2 GENERAZIONI:
IERI 80/100X80/100= 64/100
OGGI 20/100X20/100= 4/100 !!!
…E’ IN CORSO DA TEMPO
UNA SFIDA EDUCATIVA…
• Utilita’, tecniche e limiti dell’educazione da B.Spock ai
giorni nostri
• Modelli nell’educazione al controllo delle pulsioni (fame,
sesso, ira, pigrizia…)dell’adolescente
• I maestri dell’audience al servizio della pubblicità
industriale
• L’industria all’inseguimento del profitto attraverso la
promozione dell’inutile e/o addirittura dannoso
• ->Nuova consapevolezza nella collaborazione educativa
tra famiglia e scuola a fronte dell’invasività disordinata
dei mass media
UN MELTING POT …
…SENZA RETE
Integrazione di culture
differenti
L’ingiustizia di chi soffre la
fame
Attenzione e
sensibilità all’aspetto
nutrizionale da parte
delle aziende
Il benessere del mondo
occidentale peggiora la fame
del terzo mondo?
Nuove e più sicure
tecniche industriali di
preparazione e
controllo qualità
Il rischio che nuovi costumi
alimentari siano forieri di
danni imprevedibili e
grandemente estesi
Migliore conoscenza
nutrizionale da parte
del consumatore
Raffinato condizionamento
pubblicitario televisivo al
servizio esclusivo della legge
del profitto
Libertà di scelta e
varietà
La legge del profitto e
l’improvvisazione sono
nemiche della qualità
Associazioni di
consumatori ( … e lo
Stato…)a difesa del
cittadino
I controlli costano
LARN
La qualità costa
OGM La madre degli imbecilli è
sempre incinta
…E’ IN CORSO UN
ESPERIMENTO…
•
•
•
•
…bellissimo, affascinante, forse…
…ma senza rete, senza regole
…dove deragliare e’ piu’ facile
…dove tutti gridano e pochi ascoltano e
ancor meno si danno da fare…
• …dove accorgersi degli errori piu’ difficile
…e a volte ci sorprende l’ imprevedibile
…e…e
allora,
domani
domani
? ?
Sarà
Così…
Così…
…o così?
Grazie!
Maxima debetur
puero reverentia
Un mese di McDonald’s
Un film/documentario divertente ed interessante che narrà le vicissitudini di un cittadino americano che vuole verificare su se stesso
l'effetto che ha sul suo corpo affidare completamente per un mese la propria alimentazione nelle mani di Mc Donald's.
10 kg in più e delle analisi cliniche che lasciano sconcertati i medici che seguivano il protagonista dall'inizio del mese di Mc alimentazione.
Nello stesso film ci sono molte info sulla situazione dell'alimentazione industriale e dell'"epidemia" di obesità negli USA. Immagini
sconcertanti, ma vere.
Nella logica del profitto e nella cecità del capitalismo la logica del "arricchirmi tutto e subito" è quella che sottende, come poteva essere il
contrario, anche l'industria alimentare. Quindi per loro riempirci con mega porzioni per qualche centesimo in più diventa l'agognato profitto
mentre per il consumatore diventa un grave problema di salute.
Disturbi del comportamento
alimentare
•
•
I disturbi del comportamento alimentare (anoressia nervosa, bulimia, altri disturbi del comportamento
alimentare) mostrano, a partire dagli anni ’70, un significativo incremento di incidenza e prevalenza,
e rappresentano un problema sociosanitario molto importante per tutti i Paesi sviluppati, e quindi
anche per l'Italia. L'incidenza dell'anoressia nervosa negli ultimi anni risulta stabilizzata su valori di
4-8 nuovi casi annui per 100.000 abitanti, mentre quella della bulimia nervosa risulta in aumento, ed
è valutata in 9-12 nuovi casi/anno. La maggior parte degli studi è stata effettuata in paesi
anglosassoni e in Italia sono stati rilevati dati sovrapponibili.
Al centro del disordine alimentare c’è da parte del paziente una ossessiva sopravvalutazione
dell’importanza della forma fisica, del proprio peso e la necessità di stabilire un controllo su di esso.
Secondo il DSM-IV, manuale diagnostico e statistico dell’American Psychiatric Association, quarta
edizione, una persona diventa anoressica quando, interrompendo la propria consueta alimentazione,
scende sotto l’85% del peso normale per la propria età, sesso e altezza. Per le donne, un sintomo
tipico è costituito dall’interruzione del ciclo mestruale per almeno tre mesi consecutivi. L’anoressia è
conseguente al rifiuto ad assumere cibo, determinato da una intensa paura di acquistare peso o
diventare grassi, anche quando si è sottopeso. Una persona bulimica, invece, può essere di peso
normale, sottopeso o sovrappeso, diversamente da una anoressica che è sempre sotto peso.
La persona bulimica reagisce agli stress emotivi ingerendo una quantità eccessiva di cibo in breve
tempo e di solito di nascosto dagli altri, con la sensazione di non poter smettere di mangiare.
Dopodichè tende a punirsi vomitando, prendendo pillole diuretiche e lassativi con l’intento di
dimagrire. Se questo comportamento diventa ripetitivo, ad esempio si manifesta due volte alla
settimana per tre mesi, si è di fronte a un chiaro segnale di disordine alimentare
Disturbi del comportamento
alimentare
• Intera Popolazione - Italia (Rewiew di Di Pietro e
Sorge – 2000) - 7 studi
• Anoressia 0.5 - 1.0 %
• Bulimia 1.0 - 3.0 %
• Subclinici 5 - 15 %
• Sesso F = 95.9% - M = 4 .1%
• Età media del campione: 26,3 anni
• Range 10 - 61 anni
• Età media di insorgenza: 17,2 anni
McDonald’s
•
•
Il primo ristorante italiano fu aperto il 4 novembre 1985 a Bolzano nella
centrale piazza Walther, mentre l'anno successivo fu la volta di Roma[5], a
Piazza di Spagna. Ciò nonostante, nel ristorante romano una targa annuncia
che si tratta del primo ristorante: effettivamente già negli anni settanta la
catena voleva entrare in Italia e aveva trovato come locale proprio quello qui
citato. Il 1996 segnò una svolta per McDonald's Italia, con l'acquisizione della
principale società concorrente avente 80 ristoranti nella penisola, l'italiana
Burghy, di proprietà della Cremonini S.p.A.. In virtù del passaggio di
proprietà, la ditta modenese si aggiudicò la fornitura di carne bovina per la
zona italiana.
I clienti serviti in Italia sono, secondo le cifre fornite dall'azienda, oltre 180
milioni all'anno, circa 600.000 al giorno, con 340 ristoranti[6] in 19 regioni.
Anche in Italia, come altrove nel mondo, i ristoranti McDonald's sono al
centro di numerose polemiche riguardo la qualità dei pasti distribuiti, il
trattamento dei dipendenti ed anche l'impatto architettonico causato dalla
presenza della loro vistosa insegna. La società ha perso diverse cause contro i
dipendenti per irregolarità nella gestione del rapporto di lavoro e per il
mancato rispetto del riposo settimanale.