generazione hamburger - Università degli studi di Pavia
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GENERAZIONE HAMBURGER UNA SFIDA… CRESCERE TRA BRODO DI RANE, SUSHI E CASSOEULA, HAMBURGER E KEBAP: UNA SFIDA CRESCERE La crescita del bambino è condizionata da: • Fattori genetici • Fattori nutrizionali • Fattori metabolici • Fattori neuroormonali • Fattori ambientali/stili di vita (G.R.BURGIO, G. PERINOTTO: Pediatria essenziale) LA GENETICA • Ha un peso sempre più importante mano a mano che le nostre conoscenze migliorano GENITORI FIGLI • NORMOPESO SOVRAPPESO NORMOPESO 65% 35% SOVRAPPESO 22% 78% Ma i fattori peristatici condizionano comunque la possibilità dell’espressione dei geni I FABBISOGNI » • • • • • • Energia (kcal) Glucidi % Grassi % Proteine% Calcio mg Ferro mg (valori approssimati dai LARN 1996) 5,5ANNI 9-10 ANNI 1500 2000 57 30 13 800 9 (Faldella e coll:La nutrizione del bambino sano 2004) 1000 9 GLI STILI DI VITA • allattamento materno sì/no • (il 30-50% delle mamme non riesce ad allattare al seno) • sedentarietà e obesità (1.115.000 bb sovrappeso/obesi in Italia) • i “palestrati” (Circa 800.000 in Italia, di cui il 20% circa in età adolescenziale) • I “disturbati” sino all’anoressia/bulimia (dal 3 fino al 30% di disturbi del comportamento alimentare) • lo stress ( ce n’è per tutti….) Declino dell’attivita’ fisica durante l’adolescenza 40 Attiv/sett 30 20 10 Fem b Fem n 0 9 11 13 15 17 Età (anni) Kimm SYS, et al. N Engl J Med 2002 Disturbi del comportamento alimentare • • Nel 1988 sono stati, in Italia, circa 55.000 i casi di anoressia, mentre i casi di bulimia (una variante dell'anoressia) sono stati circa 70.000. Oggi l'anoressia colpisce circa lo 0,5% dei giovani tra i 14 e i 20 anni (il 90% dei quali sono ragazze). • L'inizio della malattia avviene, in genere, tra i 12 e i 18 anni. • La bulimia invece può svilupparsi tra i 12 e i 35 anni (1-2% della popolazione giovanile). • Benché la maggior parte delle adolescenti possa attraversare degli "episodi anoressici", la malattia vera e propria colpisce ragazze che hanno un'età tra i 18 e i 25 anni. • Mortalità delle anoressiche: 15% (per insufficienza cardiaca o renale o per le infezioni). Obesità, resiste di più chi è aggressivo Da test su topi gli scienziati hanno rilevato che a parità di cibo ingerito diventavano obesi gli animali subordinati. Un fenomeno da collegare ad una maggiore attivazione del sistema nervoso autonomo e del tessuto adiposo nei soggetti aggressivi. “Anche se mangiano tanto - conclude il ricercatore - bruciano più energie e sono più attivi dal punto di vista comportamentale. I topi sottomessi invece mangiano di più e si muovono poco, accumulando così massa grassa e presentando la sintomatologia della depressione”. Il legame tra depressione, obesità e stress è stato oggetto di uno studio di ricercatori dell’università di Parma pubblicata sulla rivista ‘Plos One’.”Abbiamo voluto studiare - spiega Alessandro Bartolomucci, uno degli autori dello studio - come l’esposizione allo stress sociale e psicologico influisca sull’insorgenza di depressione, obesità e altri disturbi neurologici collegabili alla depressione”. Anche la veglia e il sonno… • Un sonno adeguato tra adolescenti è associato positivamente a condizioni di benessere e comportamenti salutari: • • • • -Responsabilità Responsabilit verso la propria salute -Capacità Capacit di affrontare lo stress -Corretta alimentazione -Attività Attivit fisica • -Forma fisica (normopeso (normopeso vs obesità) obesit ) FATTORI NUTRIZIONALI: L’ALIMENTAZIONE • Corretta • studio dei fabbisogni: RDA o LARN • Importanza dell’allattamento materno • ricerca in continua evoluzione 2008, indagine “Okkio alla salute http://www.epicentro.iss.it/ http://www.ministerosalute.it Cattive abitudini alimentari: • • l’11% dei bambini non fa colazione il 28% la fa in maniera non adeguata • l’82% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante • il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura ….Situazione analoga in provincia di Pavia: • 38,91% sovrappeso/obesi sc.elem. • 30,29% sovrappeso/obesi sc medie • …piccola osservazione sul comportamento: • Bb scuole elementari:Giochi di movimento:8% obesi » Tv,play-station ecc:17% obesi » (Marisa Arpesella Dipartimento di Medicina Preventiva Occupazionale e di Comunità Sezione di Igiene) Ieri, in Lomellina e dintorni… • • • • • • • • • Si coltivavano il riso(da vendere), l’orzo, i fagioli, il grano e la vite (10% della superficie, in prevalenza nei dintorni del paese da cui i vari toponimi (vigna grande, vignetta, vignale), il gelso (muron) x il baco da seta e il foraggio x il bestiame dalle marcite. In paese stalle con i bovini in casa, il maiale nel serraglio in fondo al cortile, anatre, oche e galline, le acque nere lungo le strade Il problema dell’acqua. 300 l di vino per gli studenti del liceo di Novara?Le uniche fonti sicure erano quelle sulfuree (provenienti dalla fascia gessoso-solfifera come la Pitta-nen). I pozzi pescavano a 6 metri (nitrati, infezioni…) La mortalità infantile elevata specie gastroenteriti… Il problema del latte… Olevano patria di balie Si raccoglievano erbe e radici nei campi: gallinetta(=soncino), papaveri, lander(barlande), i virasui (tarasacco) Si mangiavano cibi preparati al momento : rari i conservati poco (e male…) nei vari giasciarin, nelle conserve, con l’eccezione dei salumi (nelle olle=duie), …ma d’estate… la panada e la put, la pasta e fagioli, il brodo di rane, di ghiandaia, di coniglio, riso e barlande; Scarso uso di pesce, per lo più di fiume, con l’eccezione delle aringhe (salacc) e del merluzzo (merlucc) provenienti dal Baltico. Una realtà alimentare ferma da secoli, improvvisamente si muove a ritmo serrato… • L’industrializzazione • Il lavoro femminile • La ricchezza e l’aumento degli scambi favoriscono la varietà negli acquisti e sulle tavole di casa nostra • Cibi raffinati al posto dei cibi integrali • Abuso degli esaltatori di sapidità (sale e zucchero in primis) prima centellinati • La tecnologia permette una migliore conservazione dei cibi ma questi prodotti entrano nella logica industriale ->uso e abuso di cibi conservati • La pubblicità mette in tavola mode nuove che rispondono alla logica del consumo e non alla salute • Il latte artificiale ( e che latti, 30 anni fa!) “spodesta” il latte materno …oggi, sorprendentemente (?)… • • • • • • • • …. la realtà è peggiorata: Forte uso di cibi preconfezionati, non freschi. Numerosi bambini non assumono frutta fresca o verdura… ma i succhi di frutta dolcificati… Più del 30% dei bambini (con punte del 40% nellla fascia 4-9 anni) è sovrappeso, più del 10% è da considerare obeso Il target di McDonalds e similari si sta spostando sui giovanissimi (festicciole,clowns, giochi, accoglienza ecc.) secondo un efficacissimo meccanismo di promozione (.. E negli USA qualcuno cerca ancora la dieta mediterranea…!)->v. siti ufficiali e “nemici” Il 70%degli spot alimentari trasmessi durante programmi televisivi per bambini è dominato da cibi ricchi di grassi, zuccheri e sodio, contro il 2% di frutta e ortaggi C’è stata una vera esplosione di integratori di sali e vitamine che, a partire dalle palestre, si è portata sin nelle nostre case, quasi a scotomizzare la responsabilità di una preparazione di pasti corretta. Resiste, da parte di molti genitori, il concetto di “bel bambino” =grassottello Si estende invece, a partire dall’età della scuola media, il numero di ragazze/i con problemi più o meno gravi di alimentazione e di immagine corporea. Sembra di rileggere un vecchio (1970) libro profetico :The impact of television. In 3 piccole città del Canada la tele dà un rapido cambiamento del sistema sociale e, di conseguenza, anche delle abitudini alimentari …MA…quello dell’eccesso di peso nel bambino non è un “normale” argomento di aggiornamento …con l’aumento della prevalenza e della gravità dell’obesità nei bambini … per la prima volta nella storia moderna i giovani potranno avere una aspettativa di vita e di salute minore di quella dei loro genitori … (Daniel SR. Future Child. 2006 Spring, 16(1):46-67) … l’obesità, gravando sul sistema sanitario, consumerà risorse economiche tali da portare nel futuro gravi conseguenze sociali … (Wellman NS, Friedberg B. Asia Pac J clin Nutr. 2002 Dec; 11 Suppl 8: S 705-9) Società Italiana di Pediatria Consensus Conference on Childhood Obesity, 2005 American Academy of Pediatrics Expert Committeee Recommendations on Prevention, Assessment, and Treatment of Overweight and Obesity of Children and Adolescents, 2007: allattamento al seno ridurre l’apporto calorico diminuire l’apporto di CI semplici aumentare l’apporto di frutta e verdura ridurre le bevande zuccherate ridurre il tempo dedicato alla televisione aumentare la spesa calorica aumentare l’attività fisica quotidiana Ma … per programmare interventi di prevenzione e di promozione della salute il dato epidemiologico è essenziale ma non basta. Il contesto va osservato e “modificato” rispetto alla complessità dei determinanti di salute. Tra questi, quelli ambientali sono essenziali per rendere fattibili (“abilitare”) e duraturi (”rinforzare”) i comportamenti sani … (Marisa Arpesella Dipartimento di Medicina Preventiva Occupazionale e di Comunità Sezione di Igiene) … e occorre superare il modello impositivo/prescrittivo: …UN QUADRO IN CONTINUA EVOLUZIONE… AALIMENTAZIONE: • • • • • • Influenze esterne: le mode (cibi biologici o no?) L’immigrazione la pubblicità industriale sale e zucchero: droghe? Il mistero degli additivi/ aromi. Gli OGM • Gli integratori dietetici: solo uno sciocco business? • I farmaci STILI DI VITA • Le mode ( … ma i giovani non cambiano, le loro paure, i loro impulsi…) • Il naturista,il vegetariano, il vegano • Il cicchetto del sabato sera… • Il mondo dello sballo • Il mondo della palestra • Il “televisionato”… • Fumo di sigaretta e…..altro… Il “panino” di McDonald’s (Big Mac=495 Kcal,10g di grassi saturi,2,3 g di sale) • Nel 1985 McDonald’s arriva in Italia con il suo primo punto vendita a Bolzano. Da allora c’è una crescita vertiginosa come dimostrano i dati del 2008: 380 punti vendita (Burger King, il suo concorrente più grande, ne ha solo 41; L’altra catena concorrente, la Burghy, è stata acquisita dalla McDonald’s), 12.000 dipendenti, 180 milioni di clienti serviti all’anno - circa 600.000 al giorno -, 678 milioni di euro di fatturato nel 2007 (+9,1% rispetto al 2005). La crescita esponenziale denota un fenomeno che ha fatto tendenza nel mondo del fast food, pur sollevando polemiche riguardo alla genuinità del cibo, le norme igieniche, le politiche di direzione del personale. LE PATATINE CONFEZIONATE: (un sacchetto, da 100 a 500 g: da 550 a 2750 kcal- da 1,2 a 6 g di sale!) Il sale: droga o antidepressivo? Il sale a tavola è irresistibile Consumiamo in media 10 grammi di sale al giorno: una dose eccessiva, se si tiene conto che, secondo la Food and Drug Administration, massima autorità americana nel campo della salute, l’assunzione giornaliera del più comune condimento da tavola non dovrebbe invece superare i 4 grammi. Il motivo di tanta sapidità? Secondo Kim Johnson un ricercatore dell’Università di Iowa, il cloruro di sodio sarebbe in grado di migliorare il tono dell’umore, funzionando quindi da naturale antidepressivo. Lo studio - Riducendo la quantità di sale nella dieta dei topi, i ricercatori hanno osservato infatti come i piccoli roditori smettessero immediatamente di svolgere altre attività ritenute normalmente piacevoli, come bere bevande zuccherine o mangiare cibi in grado di stimolare sensazioni positive nel loro cervello. “Le attività comunemente piacevoli per i ratti – spiega Kim Johnson, coordinatore degli esperimenti – non sono in grado di apportare lo stesso livello di soddisfazione generato dall’assunzione di sale. Il che ci porta a credere che un deficit di sale e la mancanza di piacere a esso associata possano provocare la comparsa di veri e propri sintomi depressivi”. Nonostante la diagnosi di depressione necessiti della presenza congiunta di almeno cinque sintomi (come la diminuzione della capacità di concentrazione, l’insonnia o la perdita di peso), i ricercatori sottolineano però come la marcata diminuzione di interesse per le attività normalmente piacevoli rappresenti una delle caratteristiche principali della depressione psicologica. E la capacità del comune sale da tavola di agire come sostanza antidepressiva potrebbe aiutare quindi a spiegare, aggiungono gli scienziati, perché molte persone tendano a condire tanto i cibi, nonostante i noti rischi cardiovascolari connessi a una dieta eccessivamente salata. Il sale - “La maggior parte dei nostri sistemi biologici necessita del sale per funzionare – spiega Johnson – ma nel corso dell’evoluzione, non avendo più facilmente accesso a esso, il nostro corpo ha imparato a trovarlo e a conservarlo”. Oggi, però, a parere degli scienziati, si registrerebbe un vero e proprio abuso di sodio, dovuto soprattutto alle “frenetiche” abitudini alimentari: il 77% del sale ingerito proverrebbe infatti dagli alimenti cosiddetti “moderni”, come i cibi pronti, i surgelati o i prodotti da fast food. Dipendenza - L’abuso di sale, secondo i ricercatori di Iowa, avrebbe a che fare con la dipendenza dalla sostanza. Molte persone affette da disturbi cardiovascolari, che quindi necessitano di una dieta a basso contenuto di sodio, ammetterebbero infatti di avere difficoltà a farlo poiché il consumo di cibi poco salati non provocherebbe lo stesso piacere generato dai cibi molto saporiti. Per di più, dagli esperimenti condotti sui topi, sarebbe emerso come un deficit di sale attivi i medesimi meccanismi cerebrali che si “accendono” nei tossicodipendenti in mancanza di droga. “Questo suggerisce – conclude Johnson – che la tendenza a usare molto sale sia connessa a una vera propria dipendenza cerebrale da questa sostanza, che è quindi in grado di provocare piacere e mettere il buon umore”. Data: 13-03-2009 + LE BEVANDE A BASE DI COLA… • Circa 100g di zucchero per litro= 400 kcal! • Diminuiscono l’assorbimento di Calcio ( già scarso per la perdita dell’abitudine al latte) • Aumentano la sete, alterano fortemente l’equilibrio glicemico… ecc… E SE NON BASTA LA GOLA… • Ci sono gli aromi, veri o fasulli • ci sono i piccoli mostriciattoli • ci sono etichette invitanti • Ci sono i banchetti per le festicciole • C’è il clown che allieta la festa Food Marketing to Children in the Context of a Marketing Maelstrom Author: Linn, Susan E Source: Journal of Public Health Policy, Volume 25, Numbers 3-4, 2004 , pp. 367-378(12) Publisher: Palgrave Macmillan Abstract:Childhood obesity is a major public health problem in the United States, I bambini sono bersagliati come mai prima dalla promozione commerciale di cibi ricchi di sale, zucchero, grassi e calorie. La commercializzazione di alimenti per i bambini è altamente sofisticata, sempre più ben organizzata e prende forma in un contesto di un fuoco di sbarramento di altri generi di prodotti dedicati ai bambini. La proliferazione e la sofisticatezza dei media elettronici, l’escalation del mercato nelle scuole, i cambiamenti nelle famiglie e la deregulation politica hanno permesso al mercato un accesso senza precedenti ai bambini, compresi lattanti e neonati.. The notion – promulgated by the food industry – that parents can “just say no” to requests for highly marketed snacks and junk food is simplistic at best and cynical at worst. Instead of being viewed as a familial problem, the current marketing maelstrom should be viewed as a societal issue and addressed as such. Restriction of advertising to children is common in industrial democracies other than the United States – and is just one of Journal of Public Health Policy many corrective actions that could be taken by our governments. (2004) 25, 367–378. doi:10.1057/palgrave.jphp.3190036 … alcune provocazioni… • Ferran Adrià (cuoco): la cucina è un fenomeno ludico che dà felicità attraverso esperienze estetico contemplative… • (…e Vumilia:…) • Nel 2000 il numero di obesi al mondo ha superato il numero dei denutriti (Statistiche OMS, 2000) • “The sweeting of the world’s diet” 1978 –1994 adolescents : soft drinks: + 70% milk: -65% (Popkin &Nielsen Obes Res 2004) Ma sono meno grassi i bambini che bevono latte! I bambini che consumano poco latte hanno un indice di massa corporea (stima dell’adiposità totale) significativamente maggiore rispetto ai bambini che lo consumano più frequentemente. E’ quanto emerge da uno studio epidemiologico sulle relazioni tra frequenza di consumo di latte e adiposità, realizzato su un campione di circa 1000 bambini delle scuole elementari in provincia di Avellino. La ricerca è stata condotta nell’ambito di uno screening delle abitudini alimentari e dei determinanti del peso corporeo in età pediatrica, reso possibile dai ricercatori dell’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino, e finanziato dalla Regione Campania, Assessorato all’Agricoltura. I risultati sono stati pubblicati sull’ultimo numero del British Journal of Nutrition. “Lo studio ha dimostrato un’associazione inversa tra consumo di latte e adiposità”, spiega Gianvincenzo Barba, ricercatore dell’Isa-Cnr. “La relazione osservata è dose-dipendente. Rispetto a chi non consuma latte o lo consuma raramente, il peso corporeo è più basso in chi lo assume una volta al giorno, e ancora più basso nei bambini che lo consumano più volte nel corso della giornata”. “Recenti studi”, prosegue Barba, “avevano già dimostrato che, negli adulti, un’alimentazione ricca di calcio, quindi ricca di latte e derivati, può svolgere un ruolo importante nel controllo del peso corporeo, grazie alla proprietà del calcio di ‘bruciare’ il grasso nelle cellule e di rallentarne la produzione”. Un dato, questo che smentisce un diffuso luogo comune. A dirlo uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isa-Cnr) di Avellino, pubblicato sul British Journal of Nutrition. UNO STUDIO SOCIOLOGICO sui valori trasmessi da una generazione all’altra (Lazzarini, 2000) • 50 ANNI OR SONO : 80/100 • OGGI:20/100 • … E DUE PICCOLI CONTI: • IN 2 GENERAZIONI: IERI 80/100X80/100= 64/100 OGGI 20/100X20/100= 4/100 !!! …E’ IN CORSO DA TEMPO UNA SFIDA EDUCATIVA… • Utilita’, tecniche e limiti dell’educazione da B.Spock ai giorni nostri • Modelli nell’educazione al controllo delle pulsioni (fame, sesso, ira, pigrizia…)dell’adolescente • I maestri dell’audience al servizio della pubblicità industriale • L’industria all’inseguimento del profitto attraverso la promozione dell’inutile e/o addirittura dannoso • ->Nuova consapevolezza nella collaborazione educativa tra famiglia e scuola a fronte dell’invasività disordinata dei mass media UN MELTING POT … …SENZA RETE Integrazione di culture differenti L’ingiustizia di chi soffre la fame Attenzione e sensibilità all’aspetto nutrizionale da parte delle aziende Il benessere del mondo occidentale peggiora la fame del terzo mondo? Nuove e più sicure tecniche industriali di preparazione e controllo qualità Il rischio che nuovi costumi alimentari siano forieri di danni imprevedibili e grandemente estesi Migliore conoscenza nutrizionale da parte del consumatore Raffinato condizionamento pubblicitario televisivo al servizio esclusivo della legge del profitto Libertà di scelta e varietà La legge del profitto e l’improvvisazione sono nemiche della qualità Associazioni di consumatori ( … e lo Stato…)a difesa del cittadino I controlli costano LARN La qualità costa OGM La madre degli imbecilli è sempre incinta …E’ IN CORSO UN ESPERIMENTO… • • • • …bellissimo, affascinante, forse… …ma senza rete, senza regole …dove deragliare e’ piu’ facile …dove tutti gridano e pochi ascoltano e ancor meno si danno da fare… • …dove accorgersi degli errori piu’ difficile …e a volte ci sorprende l’ imprevedibile …e…e allora, domani domani ? ? Sarà Così… Così… …o così? Grazie! Maxima debetur puero reverentia Un mese di McDonald’s Un film/documentario divertente ed interessante che narrà le vicissitudini di un cittadino americano che vuole verificare su se stesso l'effetto che ha sul suo corpo affidare completamente per un mese la propria alimentazione nelle mani di Mc Donald's. 10 kg in più e delle analisi cliniche che lasciano sconcertati i medici che seguivano il protagonista dall'inizio del mese di Mc alimentazione. Nello stesso film ci sono molte info sulla situazione dell'alimentazione industriale e dell'"epidemia" di obesità negli USA. Immagini sconcertanti, ma vere. Nella logica del profitto e nella cecità del capitalismo la logica del "arricchirmi tutto e subito" è quella che sottende, come poteva essere il contrario, anche l'industria alimentare. Quindi per loro riempirci con mega porzioni per qualche centesimo in più diventa l'agognato profitto mentre per il consumatore diventa un grave problema di salute. Disturbi del comportamento alimentare • • I disturbi del comportamento alimentare (anoressia nervosa, bulimia, altri disturbi del comportamento alimentare) mostrano, a partire dagli anni ’70, un significativo incremento di incidenza e prevalenza, e rappresentano un problema sociosanitario molto importante per tutti i Paesi sviluppati, e quindi anche per l'Italia. L'incidenza dell'anoressia nervosa negli ultimi anni risulta stabilizzata su valori di 4-8 nuovi casi annui per 100.000 abitanti, mentre quella della bulimia nervosa risulta in aumento, ed è valutata in 9-12 nuovi casi/anno. La maggior parte degli studi è stata effettuata in paesi anglosassoni e in Italia sono stati rilevati dati sovrapponibili. Al centro del disordine alimentare c’è da parte del paziente una ossessiva sopravvalutazione dell’importanza della forma fisica, del proprio peso e la necessità di stabilire un controllo su di esso. Secondo il DSM-IV, manuale diagnostico e statistico dell’American Psychiatric Association, quarta edizione, una persona diventa anoressica quando, interrompendo la propria consueta alimentazione, scende sotto l’85% del peso normale per la propria età, sesso e altezza. Per le donne, un sintomo tipico è costituito dall’interruzione del ciclo mestruale per almeno tre mesi consecutivi. L’anoressia è conseguente al rifiuto ad assumere cibo, determinato da una intensa paura di acquistare peso o diventare grassi, anche quando si è sottopeso. Una persona bulimica, invece, può essere di peso normale, sottopeso o sovrappeso, diversamente da una anoressica che è sempre sotto peso. La persona bulimica reagisce agli stress emotivi ingerendo una quantità eccessiva di cibo in breve tempo e di solito di nascosto dagli altri, con la sensazione di non poter smettere di mangiare. Dopodichè tende a punirsi vomitando, prendendo pillole diuretiche e lassativi con l’intento di dimagrire. Se questo comportamento diventa ripetitivo, ad esempio si manifesta due volte alla settimana per tre mesi, si è di fronte a un chiaro segnale di disordine alimentare Disturbi del comportamento alimentare • Intera Popolazione - Italia (Rewiew di Di Pietro e Sorge – 2000) - 7 studi • Anoressia 0.5 - 1.0 % • Bulimia 1.0 - 3.0 % • Subclinici 5 - 15 % • Sesso F = 95.9% - M = 4 .1% • Età media del campione: 26,3 anni • Range 10 - 61 anni • Età media di insorgenza: 17,2 anni McDonald’s • • Il primo ristorante italiano fu aperto il 4 novembre 1985 a Bolzano nella centrale piazza Walther, mentre l'anno successivo fu la volta di Roma[5], a Piazza di Spagna. Ciò nonostante, nel ristorante romano una targa annuncia che si tratta del primo ristorante: effettivamente già negli anni settanta la catena voleva entrare in Italia e aveva trovato come locale proprio quello qui citato. Il 1996 segnò una svolta per McDonald's Italia, con l'acquisizione della principale società concorrente avente 80 ristoranti nella penisola, l'italiana Burghy, di proprietà della Cremonini S.p.A.. In virtù del passaggio di proprietà, la ditta modenese si aggiudicò la fornitura di carne bovina per la zona italiana. I clienti serviti in Italia sono, secondo le cifre fornite dall'azienda, oltre 180 milioni all'anno, circa 600.000 al giorno, con 340 ristoranti[6] in 19 regioni. Anche in Italia, come altrove nel mondo, i ristoranti McDonald's sono al centro di numerose polemiche riguardo la qualità dei pasti distribuiti, il trattamento dei dipendenti ed anche l'impatto architettonico causato dalla presenza della loro vistosa insegna. La società ha perso diverse cause contro i dipendenti per irregolarità nella gestione del rapporto di lavoro e per il mancato rispetto del riposo settimanale.