1) Gomorra - Roberto Saviano 2) Meno male che ci sei

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1) Gomorra - Roberto Saviano 2) Meno male che ci sei
cOSA STAI LEGGENDO?
Di Simona Mastrangelo
I più letti da Giovani.it
46
Di Enrico Mainero
Un thriller così bello non lo leggevo da un po’. E se anche Carlo
Lucarelli ne ha parlato in termini
estremamente positivi, evidentemente non sono la sola a pensarla in questo modo. Patrick Fogli,
al suo esordio
letterario, ha
costruito una
storia avvincente,
ricca di suspence e colpi di
scena. La trama
è complicata, si
snoda tra Bologna e la Sicilia
e vede agire
una moltitudine
di personaggi,
tra principali e
secondari, le cui
vite, in qualche
modo, si rivelano
legate da fili sottili. Sottili d’accordo, ma taglienti. Fili che a volte possono girare
intorno alla gola e stringersi fino a
diventare un cappio mortale. Per
fermare la scia di sangue e morte
che lo circonda, il commissario
Gabriele Riccardi deve pensare velocemente, penetrare nella
mente perversa del suo avversario e prevedere le sue mosse
in tempo utile per bloccarne gli
effetti esiziali. Come in una partita
a scacchi. Solo che il commissario gioca su due piani paralleli: da una parte c’è il suo ruolo
sociale di poliziotto sulle tracce
di un killer spietato; dall’altra c’è
il suo lato umano che lo spinge a
lottare disperatamente contro il
tempo per salvare Alice, la donna
che ama. Quest’ultima è in coma
da diversi giorni per aver mangiato un cioccolatino in cui qualcuno
aveva inoculato un batterio altamente tossico. Tutto ciò avviene
mentre Gaspare Nunia, un mafioso detenuto in un carcere di mas-
sima sicurezza, riesce ad evadere simulando una colica renale.
La sua fuga innesca una catena
di eventi che si susseguono a
un ritmo incalzante, tinteggiando
la narrazione del colore del sangue. Gaspare Nunia è fuggito
dal carcere per soddisfare il suo
desiderio di vendetta e chiudere
i conti col passato. Il suo obiettivo numero uno è colpire l’uomo
che gli ha sterminato la famiglia.
Storie di mafia.
Ma poi ci sarebbe da sistemare
il poliziotto che
lo ha incastrato
e che, per errore, ha ucciso
la sua ragazza,
Teresa, vittima
innocente di un
pericoloso gioco
t r a g u a rd i e e
ladri. Se il nome
di quel poliziotto è Gabriele
Riccardi, allora i
conti sembrano
tornare. Alice è il
prezzo da pagare per aver stroncato la vita di Teresa. Occhio per
occhio e dente per dente. Ma la
realtà è molto più complicata e lo
stesso Gaspare Nunia, assassino
spietato, non è che una pedina manovrata da un giocatore
molto più abile e insidioso. Una
sorta di scienziato, un killer freddo e meticoloso che gioca a fare
il piccolo chimico e sintetizza nel
suo laboratorio virus letali e sconosciuti. Inseguendo ancora una
volta una vendetta da consumare lentamente. Delle storie a
incastro, come le scatole cinesi,
congegnate per catturare l’attenzione del lettore e tenerla viva,
in un crescendo di tensione, per
tutte le quattrocento e oltre pagine del romanzo. La prosa alterna
momenti di rapida essenzialità
a momenti in cui la narrazione
sembra procedere per immagini
e avvolgersi attorno ad esse per
trasmettere delle sensazioni. Da
leggere quanto prima!
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1) Giorgia
2) Anastacia
3) Elisa
4) Whitney Houston
5) Nelly Furtado
1) Gomorra - Roberto Saviano
2) Meno male che ci sei - Maria Daniela Ranieri
3) Il cacciatore di aquiloni - Khaled Hosseini
4) Tu più di chiunque altro - Miranda July
5) La scomparsa dei fatti - Marco Travaglio
LENTAMENTE PRIMA
DI MORIRE
Patrick Fogli
Edizioni Piemme
“UGOLE ROSA”
La voce femminile più bella
CIAO AMORE, CIAO AMORE, CIAO!
Cécile Slanka
Kowalski
Cento modi per dirgli ti lascio. Una raccolta
di frasi e pensieri per mollare il vostro uomo
con stile. Più o meno, nel senso che alcune di queste uscite di scena sono proprio
di pessimo gusto, insomma, cadute di stile,
per la verità. Ma almeno fanno ridere, o quanto meno sorridere. C’è la tipa delusa “ quando ci siamo conosciuti non volevo
esserti amica perché ti desideravo come amante. Ma da quando
sono diventata la tua amante mi chiedo se invece tu non avessi
ragione fin dall’inizio: non sarebbe meglio se fossimo solo amici?
Senza offesa…”. E c’è quella sadica “caro Ettore, so per esperienza che la cosa più dolorosa, quando si viene lasciati, è non
comprenderne le ragioni. Quindi non ti spiegherò le mie”. Anche
se, per dirla proprio tutta, a leggerne un po’ di queste frasi si finisce per pensare a delle donnine più o meno frustrate che, dopo
essere state mollate, si mettono lì e scrivono quello che nella loro
testa, a parti invertite, avrebbero voluto dire ai rispettivi ex. Se
ne avessero avuto il coraggio. O magari la possibilità. Uno sfogo
post rottura? Chissà. Comunque, senza starci tanto a pensare
su, è un libro che può essere piacevole da sfogliare, magari sull’autobus!
MARK 2.0
Chris Farnell
Fazi Editore
A volte ritornano. Leggendo questo romanzo
viene subito in mente il titolo della raccolta di
Stephen King. Sì, perché Mark 2.0 significa che
Mark è tornato, dopo la morte, con un corpo
tutto nuovo e soprattutto sano. Il vecchio Mark,
quello morto, per intenderci, era un ragazzino
malato. Dopo la sua scomparsa i genitori si sono
rivolti ad una compagnia specializzata nella clonazione di esseri
umani e in capo a qualche mese hanno ricevuto a casa questa
versione di Mark, nuova di zecca e senza difetti di fabbricazione.
Il clone, grazie alla tecnica dell’Apprendimento Veloce, ha incamerato tutti i ricordi di Mark e ha imparato a usare il suo stesso
linguaggio. I genitori, storditi dal dolore, si godono il clone come
se fosse veramente loro figlio. Ma Phil, il suo migliore amico e
Lauren, la sorellina più piccola, arricciano il naso perché sentono
puzza di bruciato. Mark 2.0 è geneticamente identico all’altro,
anzi migliore, dal momento che è in salute, ma per il resto? Il
carattere, i pensieri, le sensazioni del vecchio Mark, dove sono
finite? Si può voler bene al clone e fingere che nulla sia cambiato? Molte di queste domande rimangono in sospeso ed altre
trovano una risposta solamente quando vengono alla luce verità
angosciose. Il libro di Chris Farnell ha dei limiti: la caratterizzazione dei personaggi è a tratti superficiale e la narrazione procede
per blocchi scarsamente armonizzati.
HAPPY MONDAYS
Uncle Dysfunktional
KULA SHAKER
Strangefolk
WILCO
Sky blue sky
Una band che potrebbe porsi come
esempio storico per un movimento epocale che cambiò per sempre la musica
inglese. Stiamo parlando di “Madchester”
a fine anni ‘80: l’inghilterra è in ginocchio
e cresce l’alienazione giovanile. I ragazzi
annegano le proprie frustrazioni in una
musica allucinata e allucinante, dalle
fosche inclinazioni e dalle dubbie certezze. La musica di cui si fanno portavoce
gruppi come gli Happy Mondays, è una
musica ibrida che discioglie elementi
elettronici in movimenti chitarristici anche
abbastanza energici. Passano quasi
quindici anni di anonimato e Shaun Ryder
decide oggi di riesumare il vecchio nome
per tornare sulle scene. La band parte
subito in quarta e sembra stupire. Jellybean (prima traccia del lotto) fa gridare al
miracolo; un lento incedere di bassi pulsanti si intersecano a lamenti elettronici
che rendono l’atmosfera acre e fascinosa
allo stesso tempo. Il cantato e l’accompagnamento chitarristico ricorda da vicino le
vittorie raggiunte dai Primal Scream con
Screamadelica all’inizio degli anni ’90. Un
approccio Dance negli arrangiamenti si
fonde in maniera perfetta alle inclinazioni
Pop-rock delle melodie. L’album non si
fa imbrigliare però sotto un solo schema
percettivo e finisce che l’ascoltatore si
trovi piutosto spiazzato, viaggiando tra
buoni momenti di Garage Rock (In The
Blood è forse in questo senso la traccia
che più si affida al modello classico di
forma canzone) ed episodi di dubbia utilità (Weather rappresenta in effetti tutto
quello che non va in questo disco, districandosi tra una batteria sintetica che alla
lunga stanca e un cantato debole e prevedibile). Un disco che difficilmente verrà
amato al rimo ascolto.
I più li ricorderanno come gli ultimi pionieri di un Brit Pop che non c’è più,
come gli ultimi esponenti di una scena
che cambiò l’Inghilterra intorno alla metà
degli anni ’90. A undici anni dal debutto e a otto da “Peasants, Pigs & Astronauts” la band londinese capitanata da
Crispian Mills torna ora con un disco
che non cambierà certo la storia della
musica, ma che si mostra senza paura
per quello che è: puro intrattenimento
Pop. La formazione inglese ripropone i
costrutti che tanto portarono fortuna nei
’90 e non sbaglia il colpo; il lavoro fonda
la sua forza tra l’equilibrio che intercorre
tra le soluzioni Pop-Rock di stampo Indie
(Out on the Highway viaggia tra melodie
accattivanti, condite efficacemente da
chitarre vigorose) e i fraseggi più psichedelici (la traccia che dà il titolo al disco
si mostra come uno sfogo parlato che
si distende su un sottofondo di arpeggi
orientaleggianti). I bassi pulsanti di Song
Of Love si intrecciano piacevolente con
il lento incedere della voce (che pare
anch’essa essere indecisa se calcare
le orme di un Liam Gallagher ancor più
isterico oppure di accontentarsi di una
timbrica più tenera e rilassata). Le continue scorribande di un Hammond davvero ben incastonato nei pezzi, l’energia
che scaturisce dalle sei corde (subito
sedata da puntuali inframezzi strumentali dal sapore d’oriente) e una certa
voglia di riscatto che pervade l’intero
lotto di pezzi, consegna alla critica un
lavoro onesto e ben riuscito. Non certo
originale e coraggioso ma molto fruibile.
Crediamo del resto che nel 2007 essere
originale faccia ormai rima con il seguire
le proprie inclinazioni artistiche, ignorando le mode e le tendenze.
Prima o poi tutte le band di successo incappano
nelle crepe d’approvazione che il tempo insinua
nella loro carriera. È quanto è successo ai Wilco
di Jeff Tweedy (fondati nel 1994 sulle ceneri degli
Uncle Tupelo). Il gruppo propone oggi, dopo
tre anni d’attesa, “Sky blue sky”, un disco piuttosto maturo e raffinato che mal si sposa con il
passato da rivoluzionari (in ambito musicale) dei
giovani musicisti in questione. Come da copione
il disco divide dunque i fan della prima ora. C’è
chi per esempio non vede di buon occhio la pulizia e la bontà (intesa come pacatezza d’intenti)
di certi passaggi e chi dunque rimpiange l’elettricità di un fulgido passato che non esiste più.
Noi invece ci schieriamo con la dolce genialità di
pezzi come You are my face, costruiti attorno a
semplici giri d’accordi di piano e chitarra (conditi efficacemente dall’approccio vocale di Jeff
Tweedy, sempre delicatamente delizioso). Pop,
Folk, e leggere inclinazioni all’elettronica rendono il disco un’opera da ascoltare con attenzione
e da gustare con estrema cura. Nulla è lasciato
al caso. Il lavoro risulta ben suonato e ben arrangiato; sebbene non manchino stralci di infuocata
dedizione chitarristica, il meglio della band viene
fuori in pezzi sussurrati come Sky blue sky. Il
pezzo che da’ il nome al disco si pone a metà
strada tra i Coldplay più ispirati e i Radiohead più
intimisti. Arpeggi spettrali reggono il filo di una
melodia che prende allo stomaco tanto è diretta
e ben strutturata. Hate it here richiama poi alla
mente le soluzioni adottate qua e la dai Beatles
nel corso della loro carriera. Chitarra e voce si
rincorrono piacevolmente tra corde pizzicate con
rigore e vocalizzi che sembrano più un deliro che
una performance vocale. L’atmosfera del disco
dunque non si discosta mai da quella che sembra una dolce passeggiata in compagnia in riva
ad un bel lago. A voi giudicare se ciò rappresenti
un bene o un male; noi nel frattempo promuoveremo sempre dischi così raffinati e coinvolgeni
come questo.
Di Valentina Guiducci
“CHE FIGOOOOO!!!”
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Di Fulvio Rossetti
L’attore italiano più sexy
1) Raoul Bova
2) Gabriel Garko
3) Luca Argentero
4) Kim Rossi Stuart
5) Alessandro Gassman
FUNERAL PARTY
dal 21 settembre
ESPIAZIONE
dal 21 settembre
Espiazione è, prima che un
bel film, un bellissimo libro
(e io sono di parte, perché
ne sono stata innamorata).
L’autore è Ian McEwan,
uno scrittore inglese ormai
famoso, originale e cupo,
sensibile e dal tratto intelligente e fresco, che ha
scritto un romanzo meraviglioso e mai noioso.
Romanzo che, per l’appunto, mi ha rapito per
circa una settimana: non
appena avevo del tempo libero mi isolavo per immergermi nella vita di Bryoni,
la protagonista della storia. E man mano
che le pagine nella mia mano destra
diminuivano, io diventavo Bryoni. E se
una parte di me diventava vorace nella
lettura, curiosa di sapere come sarebbe
andata a finire, l’altra non voleva affrettarsi troppo (poteva non esserci il lieto
fine. La vita è così...).
Ma ora andiamo al cinema. Il film è bello
innanzitutto perché la storia è molto bella
(mi ripeto). Non perché sia propriamente
originale l’idea di fondo (il tema dell’errore, anche involontario, è stato raccontato tante volte) ma per come gli effetti di
questo sbaglio nella successiva esistenza di colei che l’ha commesso e di quelli
che l’hanno subito vengono raccontati.
Ci si immedesima, anche se estranei.
Siamo nel 1935, e fuori il caldo è
opprimente. Bryoni ha 13 anni, un’immaginazione sfrenata, una passione per
la letteratura, la scrittura, e una scarsa
esperienza della vita. Vede dalla finestra
una scena tra sua sorella e Robbie, il
figlio della cameriera che è cresciuto con
loro, legge furtivamente una lettera di
Robbie che non è destinata a lei, coglie
di sorpresa Robbie e la sorella appartati
in biblioteca, e quando nel buio
del giardino vede una
figura maschile che si
allontana dalla cugina
Lola, lei ha già deciso
il nome del molestatore. Ma sbaglierà. E la
pesante accusa distruggerà la vita di due persone innocenti. Comincia così l’espiazione di
Bryoni, che culminerà
nella stesura di un libro,
da pubblicare dopo la sua morte perché lì ci sono i nomi dei colpevoli del
silenzio. E finisce anche la vita di Bryoni,
a sessantacinque anni, svanisce la sua
memoria per una malattia crudele che
le è appena stata diagnosticata, e che
in fin dei conti pare essere anche la fine
della sua espiazione, perché le cancella
la memoria, e il ricordo quindi anche di
quel giorno. E il lettore capisce alla fine di
avere in mano proprio quel libro: insomma, un libro del libro.
Bryoni è interpretata tredicenne da Saoirse Ronan, brava per la sua capacità di
catturare l’attenzione dello spettatore
e di manifestare tutti gli sconvolgimenti della sua tenera età. Il suo battere sui
tasti della macchina da scrivere scandisce la storia, la memoria. Da adulta ha il
volto di Keira Knightle, che a volte oscura il suo partner James McAvoy (a parte
lo sguardo languido che spezzerebbe
il cuore a qualsiasi ragazza). La regia
basata su sguardi e gesti più che sui dialoghi, dimostra di tenere al particolare e
alla precisione, e spesso Wright si ferma
su primi piani di oggetti che diventano
quindi più importanti degli attori nell’esprimere un sentimento. Da vedere. E
assolutamente da leggere.
Avvertenze: si consiglia la
visione solo ad un pubblico con spiccato umorismo
inglese. Come anche i meno
arguti potranno capire, si
scherza sulla morte, sugli
errori, sulla rottura di schemi
che dovrebbero governare
momenti come un funerale,
vincolato a ferree regole cerimoniali. E invece no, non qui (anche perché – direte voi – altrimenti sarebbe stato difficile far ridere).
“Mio nonno era un uomo inutile. Al suo funerale il
carro funebre seguiva le altre auto” sarebbe stata
una battuta perfetta per Funeral Party (se non
fosse stata usata da Woody Allen). Gli ingredienti non sono nuovi, un funerale e una serie di elementi e personaggi destabilizzanti come in Quattro matrimoni e un funerale. Conscia del fatto che
ormai esista una buona dose di rischio quando si
entra al cinema per vedere un film comico, stavolta ho tirato un sospiro di sollievo. Filmetto piacevole, divertente e soldi non buttati. Combinazione
vincente.
HAIRSPRAY
Dal 28 settembre
Questo film forse vi farà ridere, o forse vi farà solamente
sorridere, ma su di me non
ha avuto nessun effetto. Ma
possibile che John Travolta
travestito da donna grassa
debba far ridere a prescindere? Io non riesco a sbellicarmi – questo dovrebbe essere l’effetto voluto no? – solo
perché a fine carriera un noto attore si ricicla in ruoli
che non avrebbe mai ricoperto da giovane. D’accordo che cambiare ruolo è naturale e fisiologico
(e cronologico, aggiungerei) ma adesso il Vincent
Vega di Pulp Fiction me lo devo ritrovare anche nei
panni di Edna, la casalinga di Hairspray? Gli attori sono ovviamente bravi, e il film è colorato e si
lascia guardare, ma a parte il fatto di non essere
amalgamato al meglio (regia più concentrata sulle
coreografie spesso non lega bene le musiche alle
scene) è l’umorismo di fondo a non convincermi.
E’ come vedere gente che ride perché qualcuno
ha raccontato una barzelletta divertente. Ma io, la
barzelletta, non l’ho neanche sentita.
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KOMITIVA
“Parti dal Web e finisci in TV”
(www.komitiva.it)
Ad ottobre è partita KOMITIVA (www.komitiva.
it), la nuova vlog community di GXT dedicata
a tutti i ragazzi che hanno voglia di raccontarsi
senza vincoli e in totale libertà.
KOMITIVA è un po’ Web e un po’ TV. Anzi è
meglio, è tutte e due le cose insieme. E’ uno
spazio aperto a cui puoi dare qualsiasi forma e
contenuto, in cui puoi dire e uploadare quello che
vuoi: foto, immagini, commenti, link….
Realizza un video con i tuoi amici. Usa il telefonino, la webcam, la digitale o la videocamera, qualsiasi formato andrà bene, e racconta tutto
quello che vi passa per la testa.
Vai su www.komitiva.it e fai l’upload. Commenta e vota i video degli altri e fatti votare perchè le
comitive più votate andranno in TV su GXT, solo su
SKY canale 702.
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Anteprima
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HALO 3
A cura di Pietro Quattrone
Nel pomeriggio di giorno 21 settembre abbiamo avuto modo di incontrare
Jonty Barnes uno dei produttori responsabili di Halo 3. Con relativa calma,
in una stanza riservata in uno degli hotel che circondano il padiglione
fieristico di Tokyo, ci sono stati mostrati uno spezzone del single player e la
modalità Forge, dedicata invece al multiplayer.
Single+Forge
Sullo showfloor del TGS 2007 Halo era presente solo sotto forma di
multiplayer tra otto postazioni collegate fra loro e vi possiamo garantire
che l’afflusso è stato continuo per giocare al titolo più importante presente
nello stand Microsoft. Noi abbiamo colto l’occasione e grazie a Bungie
abbiamo potuto vedere anche una piccolissima parte della campagna.
Quello che in realtà ci è stato mostrato riguardo al single player è un filmato
preso tramite la eccezionale funzione del gioco Bungie che permette di
registrare ogni nostra partita. Nello specifico la sfida memorizzata era
ambientata nel livello chiamato Judgement e si è svolta in multiplayer in
modalità cooperativa. Mr. Barnes ha insistito molto sul fatto che giocare
ad Halo 3 deve essere una cosa di gruppo, improntata alla socializzazione,
pur essendosi comunque dichiarato un grande amante della modalità in
singolo. Per il produttore è fondamentale che giocando si possano mandare
continui feedback agli amici collegati via Xbox live, ecco che per rispondere
a questa necessità ad esempio è nata la modalità “movie” che permette di
registrare le nostre partite, ma non solo visto che poi è possibile inviarle
agli amici, oppure ottenere delle foto dal filmato e mandarle “in giro” a
tutti i contatti della friend list. Con Halo 3 tutto questo è diventato realtà e
ci immaginiamo solo quante amichevoli prese in giro nasceranno via Xbox
Live. I video possono inoltre essere guardati insieme sempre tramite il
servizio internet di Microsoft oppure semplicemente salvati e archiviati. I
due giocatori, un Master Chief ed un Arbiter si sono subito dati da fare nel
mezzo della grande battaglia in corso all’aperto, all’esterno di una base.
Abbiamo potuto gustare ogni frangente della sfida mettendo in pausa il
filmato, ruotando la telecamera, spostandola liberamente e stringendola
sui dettagli. Nella lotta contro gli invasori alieni i due del team Bungie si
sono trovati di fronte uno Scarab, una sorta di grandissimo carro armato
alieno su quattro zampe. Abbiamo visto due diversi modi per abbatterlo,
puntando con armi pesanti (come le torrette al plasma o le mitragliatrici)
contro le giunture delle gambe meccaniche, oppure saltando sulla schiena
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Lost Odissey
dello Scarab distruggere la sala comandi, azzerando quindi la potenza
distruttiva del mezzo dei Covenant. Una volta messo ko lo Scarab questi
esploderà in centinaia di pezzi, e frame dopo frame abbiamo potuto
ammirare la bontà degli effetti particellari e la polverizzazione estrema
della grossa creatura meccanica aliena.
Multiplayer creativo
Una sfida ulteriore è senza dubbio data dai teschi e soprattutto dall’Iron
Skull che una volta preso legherà a doppio filo la nostra energia alla vita
dell’alleato, se lui verrà ferito noi di conseguenza, e pensate a cosa potrebbe
succedere in caso di morte… La seconda parte della presentazione si è
basata sulla modalità Forge, per chi non lo sapesse un’invenzione di Bungie
che consente di modificare in tempo reale i dettagli dell’area di gioco,
in pratica è possibile alterare ogni cosa, tranne i dati fisici della mappa.
Entrambi i contendenti dell’uno contro uno messo in piedi per l’occasione,
ci hanno fatto vedere con che facilità ed immediatezza è possibile entrare
nel menu di Forge, scegliere l’elemento da posizionare e modificare così
in un attimo le strategie e l’equilibrio del gioco. State perdendo di molto?
Ok la soluzione è un bel carro armato Scorpion, detto fatto è questione di
secondi. Ovviamente non si possono inserire oggetti all’infinito, ma tutto è
sottoposto ad un accurato sistema di bilanciamento della sfida, tenendo
sempre presente il contesto in cui si gioca. Una mappa piccola non potrà
certamente essere riempita di veicoli. E’ possibile modificare anche gli
spawn point, si potrà ad esempio far rinascere l’avversario faccia alla
parete in modo da confonderlo per i secondi necessari a piazzare un’altra
kill. Ci è stato mostrato anche una pazza variante nata grazie a Forge e cioè
il baseball, i due giocatori armati rispettivamente con un lanciarazzi e con
un martello gravitazionale si tiravano e ribattevano un razzo come fosse
una palla. In Bungie sono scatenati e sanno proprio come divertire, questo
è certo. Questo dal TGS è sicuramente uno degli ultimi articoli dedicati ad
Halo 3 prima dell’imminente recensione, non possiamo che ribadire che
la voglia di buttarsi sulla campagna in single player e sul vasto mondo
multiplayer è tanta, ma proprio tanta. Manca poco al 26 settembre 2007,
una data che ricorderete a lungo.
A cura di Pietro Quattrone
Se c’è un titolo Xbox 360 molto atteso in Giappone questo è di sicuro Lost
Odissey, il secondo progetto, il primo è stato Blue Dragon, nato dalla mente
di Hironobu Sakaguchi, il mai abbastanza osannato padre di Final Fantasy.
Sullo showfloor del Tokyo Game Show, a parte una rapida presentazione
completamente in giapponese in una sorta di teatro all’interno dello stand
Microsoft, non c’era traccia del nuovo titolo dei Mistwalker, ma noi non ci
siamo arresi. Siamo riusciti ad avere accesso ad una visione a porte chiuse e
ve la proponiamo in esclusiva sulle pagine di Multiplayer.it.
RPG epico
L’incontro è stato condotto da Hees Kyung, Global Product Manager di Lost
Odissey, che ci ha mostrato alcuni spezzoni tratti da momenti diversi della
lunga storia ideata da Sakaguchi-san. Lost Odissey, per chi si fosse distratto,
è un RPG di stampo classico ambientato in un mondo fantastico in cui il
protagonista di nome Kaim dopo una vita da immortale lunga 1000 anni perde
la memoria, e qui inizia la nostra storia. Tutto il gioco, infatti, ruota attorno al
concetto di recuperare le informazioni sul personaggio, i suoi ricordi collegati
a luoghi e a persone che incontreremo. Queste tracce faranno affiorare i
primi elementi, colpendo Kaim con la forza opprimente che solo un dolore
intenso può causare. Nel corso dell’avventura, che durerà tra le 40 e le 50 ore,
Kaim cadrà sarà spesso preda di flashback che sono serviti a Sakaguchi per
raccontare il passato dell’immortale, e che a noi servono per comprendere
a pieno lo sviluppo della storia. Nel primo spezzone che ci è stato mostrato,
Kaim si trovava su una catena montuosa, le Ipsilon Mountains, in un ambiente
particolarmente ostile, selvaggio e brullo, ed in più con una forte pioggia
battente che ne rallenta l’avanzata. Durante la salita è stato attaccato più
volte, senza preavviso e da un nemico in pratica invisibile. Un bagliore e
l’improvviso cambio dell’immagine ci hanno fatto ricordare che Sakaguchi ha
impostato Lost Odissey con combattimenti generati in maniera casuale, senza
la possibilità di vedere e quindi schivare i nemici. Durante gli scontri, il più
emozionante dei quali contro un grifone che ha attaccato dall’alto, il party si è
“scomposto” mostrando i tre componenti: Kaim, Sarah e un mago misterioso.
Nel corso dell’intero gioco, che si sviluppa attraverso 4 dvd, incontreremo altri
9 personaggi principali i quali potranno tutti entrare a far parte del nostro
gruppo e, di volta in volta, sarà possibile scegliere chi inserire nel team da
5 che affronta le battaglie. I combattimenti sono rigorosamente a turni e ci
è stato mostrato il “precision aiming system”, un sorta di temporizzatore
dell’attacco in corpo a corpo. Sul nemico compare un mirino circolare e per
ottenere i migliori effetti possibili dalla nostra mossa dovremo tenere premuto
il grilletto per poi rilasciarlo al momento giusto. Ci è inoltre stato spiegato
come funziona il sistema difensivo dei personaggi presenti su schermo
durante le battaglie. La formazione di base è costituita da due linee e tra queste
sarà possibile cambiare la disposizione dei soggetti, ovviamente sarà meglio
mettere i guerrieri più robusti davanti in modo da proteggere i più deboli situati
nelle retrovie. Un indicatore in alto sulla destra dello schermo indica il livello
ottenuto dai giocatori che compongono il primo fronte difensivo, e questo altro
non è se non la somma dei loro valori proprio in questa caratteristica. Una
volta raggiunta la sommità della montagna un flashback molto intenso ci fa
vedere Kaim sotto varie angolazioni, come se fosse emerso dall’acqua o da un
lungo sonno, ma di più non è dato sapere.
Non solo filmati
Il party si separerà più volte nel corso della storia, creando sotto gruppi che si
muoveranno autonomamente. Nel corso della dimostrazione è stato mostrata
proprio una di queste occasioni, quello che sembra un assalto ad una fortezza
con un macchinario emerge dal sottosuolo e dal quale partono all’assalto
decine di guerrieri armati di tutto punto. A questo assalto partecipano anche
Sarah ed un altro personaggio, Torpen, un cavaliere biondo ed insicuro, che
sappiamo essere l’erede al trono del mondo in cui è ambientato Lost Odissey.
Nella città sono in corso moltissimi combattimenti ed il gruppo, ridotto a sole
due unità, si trova ad affrontare diversi incontri fino a quando trova e libera un
uomo anziano che sembra avere un rapporto di parentela proprio con Sarah
(nel dettaglio sembra che Sarah sia la madre di questo “vecchietto”, come
questo sia possibile lo sapremo solo giocando Lost Odissea). Gli intermezzi
che raccontano questi eventi sono talvolta realizzati con la computer grafica,
come nel caso dell’assalto, oppure con il motore del gioco come nella
liberazione del nuovo componente del party. In entrambi i casi il risultato
ottenuto è ottimo ed il coinvolgimento massimo, ci è inoltre stato assicurato
che il bilanciamento tra parti giocate e parti “raccontate” è stato valutato con
molta attenzione proprio per evitare di opprimere il giocatore con pezzi non
giocabili troppo lunghi.
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52
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Lo aspettiamo!
Un filmato molto interessante riguarda Torpen, l’erede al trono, che in una
parentesi realizzata con il motore del gioco, in cui è possibile ammirare ogni
più piccolo dettaglio dei modelli poligonali dei personaggi e soprattutto la loro
eccezionale mimica facciale, si vede recapitare per cena una zuppa avvelenata.
Solo grazie all’intervento di un nobile di nome Gongora l’assassinio viene
evitato, è evidente che qualcuno vuole il trono, e proprio alla fine si capisce che
è proprio lo stesso Gongora ad aver ordito tutta la diabolica trama. L’ultima
scena che ci è stata mostrata è ambientata in un luogo oscuro, fumoso, una
sorta di vecchia centrale della città di Grand Staff. Prima l’incontro con dei
temibili maghi, poi un’esplosione, e tutti e dieci i personaggi del nostro gruppo
si trovano in estremo pericolo salvandosi solo per miracolo. Subito dopo i maghi
oscuri si rifanno sotto e sarà battaglia. Durante questo scontro, abbastanza
lungo in realtà, vengono messe in evidenza tutte le ottime doti del motore
grafico creato da Mistwalker, con ottimi effetti di luce, con fulmini e meteoriti
che piovono dal cielo per effetto delle magie e colpi molto spettacolari, senza
tralasciare poi la cura con la quale sono stati realizzati i modelli poligonali e i
A cura di Antonio ‘Tanzen’ Fucito
loro abiti, ricercati e molto appariscenti. Di sicuro è stata sfruttata pienamente
l’abilità di Takehiko Inoue nel caratterizzazione degli interpreti, come anche
sono evidenti gli omaggi fatti al grande Moebius. Tecnicamente il gioco ideato
da Sakaguchi dà certamente il meglio di sé nelle fasi di combattimento e negli
intermezzi video, siano essi in computer grafica o realizzati con il motore del
gioco. Nelle scene esplorative molti aspetti, come ad esempio l’architettura
della città o i dettagli dei membri del party sono molto curati, altri invece
sembrano essere stati realizzati con minor attenzione, vedi alcune texture
non molto definite animazioni certamente da rivedere. Tutti gli spezzoni da
noi visionati avevano già il parlato in inglese, complice anche il fatto che
tale lingua è stata scelta per sincronizzare il labiale dei personaggi. In Italia
il gioco uscirà a febbraio completamente tradotto, per la gioia dei numerosi
fan amanti degli RPG. L’impressione che abbiamo ricevuto da questo rapido
sguardo a Lost Odissey è quella di essere in presenza di un RPG epico, con
un buon motore grafico che riesce a realizzare scene molto coinvolgenti in
puro stile cinematografico, se anche la trama si rivelerà all’altezza saremo in
presenza di un ottimo gioco, probabilmente un capolavoro.
Play !
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contesto in cui si trova Snake: in prossimità di un cadavere serve per
spostarlo, vicino ad un muro per avvicinarsi di spalle e muoversi in maniera
furtiva, magari per sporgersi da un’estremità ed attaccare. La mappa con i
propri compagni di squadra è situata infine in alto a destra dello schermo,
Il ritmo di gioco tende al lento e al ragionato, l’ideale è muoversi almeno
in coppia e in maniera furtiva, oppure appostarsi col fucile da cecchino per
colpire il nemico in lontananza. L’incontro si è quindi svolto con meccaniche
più simili ad uno sparatutto tattico (pur mancando di alcune componenti
proprie di questo genere) che ad un fps frenetico e, grazie alla possibilità di
muovere liberamente la telecamera, basta davvero poco per impratichirsi
col sistema di controllo. Dopo sette minuti la partita è terminata con
la vittoria della nostra squadra, e si è così conclusa la nostra prova.
Al momento non sono ancora disponibili informazioni su quali e quante
saranno le modalità di gioco, in quali aspetti sarà possibile personalizzare
la partita e quante mappe ci saranno a disposizione, per adesso ci ha
colpito sicuramente l’immediatezza degli scontri e il giusto tempismo
dell’azione, rimandiamo ad una prova più approfondita ulteriori giudizi su
Metal Gear Online.
Metal Gear Online
Anche se a prima vista può essere
scambiato
per
una
semplice
appendice della saga principale, Metal
Gear Online è un titolo completo a tutti
gli effetti, e rappresenta la visione di
Kojima della componente multiplayer
e online di Metal Gear Solid. Al TGS era
possibile partecipare ad una sessione
di gioco sei contro sei, e ci siamo subito
messi in fila per prenderne parte.
Prima di cominciare la partita, siamo
stati accompagnati in una saletta,
assieme agli altri elementi della nostra
squadra, per una sorta di briefing
nel quale un’avvenente signorina
Giapponese, dotata di frustino e tenuta militare, ci ha illustrato i comandi
del gioco, le strategie di gara e la mappa, con tutte le nostre posizioni (non
stiamo scherzando, abbiamo solo enfatizzato un po’ il tutto).
Una volta seduti nella nostra postazione, ci si è presentata una schermata
Soul Calibur Legends
con alcune informazioni, a partire dal nome della mappa, la tipologia di
partita (in questo caso il deatmatch a squadre) e alcune opzioni, come
quella per visualizzare la mappa stessa, lo stato dei propri compagni e le
abilità correlate con il grado di confidenza relativo ad ogni tipo di arma.
Una seconda schermata ci ha permesso di selezionare l’arma primaria,
quella secondaria (e in questo caso si possono scegliere mitra, fucili da
cecchino, pistole con silenziatore e così via) ed infine il tipo di bomba, se
fumogena, esplosiva o altro. Giunti finalmente in partita, il motore grafico
ci è parso lo stesso del quarto capitolo della saga, debitamente modificato
per permettere a tutti i giocatori (il numero massimo sarà sedici nella
versione finale) di godere di un’esperienza fluida e non penalizzante.
Anche il sistema di controllo è lo stesso identico di Metal Gear Solid 4.
Innanzitutto la telecamera è completamente configurabile con l’analogico
destro del pad, sia in altezza che lateralmente; premendo il tasto R3 viene
invece posizionata alle spalle di Snake. Il tasto X serve per abbassarsi e
camminare quindi in maniera silenziosa, per eseguire un salto in avanti
in corsa e per abbassarsi completamente e strisciare se premuto per
qualche istante. La selezione degli armi e oggetti avviene come in passato,
rispettivamente mediante la pressione dei dorsali L2 e R2, mentre l’uso
delle armi è demandato ai dorsali superiori, L1 per mirare, R1 per sparare.
Assoluta novità del quarto capitolo è l’uso del tasto triangolo, relativo al
A cura di Andrea Palmisano
Per l’esordio su Nintendo Wii, Namco
ha deciso di cambiare le carte in tavola
della serie Soul Calibur realizzando
uno spin-off esclusivo. Niente
combattimenti uno contro uno quindi;
al contrario, Soul Calibur Legends
è un action/adventure che conserva
alcuni dei personaggi del franchise
cambiando però un po’ tutto il resto.
La breve demo provata sullo showfloor
ci ha permesso di affrontare un livello
con due personaggi; giocando in
singolo questi potevano essere scambiati istantaneamente con la pressione
di un tasto, mentre con la modalità cooperativa vengono controllati da
due giocatori tramite split screen verticale. Come già detto, il prodotto
di basa su una componente esplorativa che ha pari valore con quella di
combattimento all’interno dell’economia complessiva.
La demo ci ha permesso di attraversare un paio di ambientazioni montane,
sia all’aperto che all’interno di una caverna, per poi raggiungere un enorme
drago ovviamente tutt’altro che pacifico. La volontà dei programmatori è
evidentemente quella di creare un prodotto accessibile a tutti, ed infatti
Soul Calibur Legends appare come un gioco semplice tanto nella struttura
quanto nel sistema di controllo. Il progresso nella demo si è svolto infatti
in maniera molto lineare, senza nessun rischio di perdersi all’interno
delle ridotte ambientazioni ne di venire sconfitti durante le battaglie; gli
incontri con branchi di lupi e golem di roccia hanno permesso di prendere
confidenza con le meccaniche di combattimento, che utilizzano i movimenti
del wiimote per i colpi di spada, mentre quelli del nunchuk per effettuare
spostamenti rapidi (dash) e semplici combo di attacco. Purtroppo la scarsa
intelligenza artificiale degli avversari porta a mortificare gli scontri coi
nemici, che spesso si risolvono così in un furioso e poco ragionato mulinare
dei controller per avere facilmente la meglio delle creature. Anche la
componente grafica, pur potendo contare sui 60 fps, lascia abbastanza
a desiderare per quanto riguarda la complessità delle ambientazioni e
dei modelli poligonali. Non possiamo quindi ritenerci particolarmente
soddisfatti dalla prova di questa demo; pur non peccando clamorosamente
in nessun particolare aspetto, la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad
un action game banale ed un po’ approssimativo, privo di quel qualcosa in
grado elevarlo dalla massa. Lungi da noi però voler dare giudizi definitivi
prima di avere tra le mani la versione finale, attesa per gli ultimi mesi di
quest’anno.
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kose
da
fare
Concerti
MICHAEL BUBLÈ
MAX PEZZALI
INSOMNIA
Periodo d’oro per l’ex 883
che con il suo nuovo album
“Time out” ha venduto oltre
300.000 copie ricevendo per
ben quattro volte il disco di
platino ed è stato per dieci
settimane in testa alle classifiche di vendita. Il 29 maggio
ha presentato all’Alcatraz di
Milano, per la prima volta dal
vivo, il suo nuovo album e
dopo diversi mesi di tour arriva a Roma con il suo ultimo
spettacolo. Curiosità: l’album
è in vendita anche su i-tunes.
3 novembre – Palasport di Parma
5 novembre – Stadium di Rimini
7 novembre – Palalottomatica di Roma
16 novembre – Palasport di ferrara
17 novembre – Palaprtenope di Napoli
Personale di Alberto di
Fabio. Sono trascorsi
due anni dalla sua prima
personale alla Galleria
milanese e oggi l’artista
espone le opere in relazione all’articolazione della
galleria per cui vi troverete
di fronte a tre progetti per
tre stanze. Si inizia con ‘un
mare di atomi’ nella prima sala per arrivare a un’installazione
con 15 carte intelate in posizione aerea, fino alla terza: tele
di contatti neuronali.
Fino al 10 novembre - Galleria d’arte Pack di Milano
ZUCCHERO
Michael Bublè è cresciuto a ritmo di swing e ormai è giunto alla vetta delle star della canzone internazionale. Lui, che
è stato definito il vero erede di Frank Sinatra si gode il suo
successo e gira il mondo con il suo ultimo tour. Ora torna a
Milano con un concerto che non si può perdere.
24 ottobre – Palalottomatica di Roma
26 ottobre - DatchForum di Assago
27 ottobre – Mandela Forum di Firenza
I TOKIO HOTEL TORNANO IN ITALIA
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Al Cinema Teatro Miela verranno presentati oltre 160 tra film e
documentari sulla realtà culturale, artistica, storica e sociale dell’America Latina. Il Festival, arrivato alla ventiduesima edizione,
si propone annualmente come
la rassegna più ampia in Europa
sulla produzione cinematografica,
video e televisiva del continente
latino. È già annunciato un omaggio allo scrittore Gabriel García
Márquez e una sezione intitolata a
Salvador Allende.
Dal 3 all’11 novembre – Trieste
JACOB PHILIPP HACKERT
Nell’incomparabile cornice della
reggia di Caserta
sarà allestita, fino a
dicembre, la mostra
“ Jacob Philipp Hackert – La linea analitica della pittura del
passaggio in Europa” che valorizza questo straordinario artista su un territorio
che attraverso le sue opere testimonia la potenza, la magnificenza del regno borbonico. L’esposizione propone l’intera
opera del pittore, dagli esordi berlinesi al soggiorno a Parigi
e in Francia fino all’arrivo in Italia.
ottobre- dicembre - Reggia di Caserta
DELIRIUM
Eventi
Zucchero registra il tutto esaurito a ogni data dei suoi concerti
e, dopo il grande successo al Paleo Festival di Nyon in Svizzera, arriverà in provincia di Caserta al Palamaggiò esibendosi nello spettacolo del suo nuovo tour “World fly 2007”. Il tour
riscuote un grandissimo successo e porta il cantautore in Italia
e all’estero. Sarà possibile acquistare sia biglietti per il parterre
numerato sia per il posto unico, decisamente più economico.
13, 14 novembre – Palalottomatica di Roma
16 novembre - Castel Morrone
Arriva il nuovo attesissimo spettacolo del Cinque du Soleil! Delirium
propone un mix di musica e acrobazie arricchite da magnifiche e
impressionanti visioni multimedia. Per la prima volta sono inserite
parole vere e non inventate tratte da diverse lingue. I cantanti e i
ballerini in scena trasportano gli spettatori in un mondo fatato e
gioioso in cui il corpo si mischia con la musica creando un nuovo
equilibrio tra l’uomo e una realtà ricreata
11 novembre - Adriatic Arena di Pesaro
dal 18 al 21 novembre - DatchForum di Assago di Milano
Mostre
JAPONICA NATURALIA
La giovanissima band tedesca, il più “vecchio” ha venti anni,
torna in Italia con’esibizione all’Alcatraz di Milano. I quattro
giovani del rock, grazie anche alll’enorme successo del loro
ultimo singolo “Monsun” sono ormai conosciuti in tutta Europa e le loro esibizioni live sono già richiestissime
30 ottobre - Alcatraz di Milano
FESTIVAL DEL CINEMA LATINO AMERICANO
Arriva una mostra speciale dedicata al Giappone. Nella tradizione figurativa, letteraria e poetica
di questo paese le piante, i fiori
e gli animali sono portatori di
significati profondi che toccano la
conoscenza e l’utilizzo delle risorse ambientali da parte dell’uomo.
Attingendo al vasto patrimonio
artistico del museo, la rassegna
mostrerà molte meravigliose
immagini di creature immaginarie e spirituali, animali viventi e
oggetti naturali.
Dal 30 ottobre
Museo Chiassone di Genova
GIORGIO PANARIELLO
Panariello apre ufficialmente la stagione del Teatro Colosseo
di Torino e ritorna, dopo il successo clamoroso dello scorso anno, con lo spettacolo ‘Faccio del mio meglio…ancora’, che esplora il tema dell’incomunicabilità al tempo delle
moderne tecnologie.
Dopo un periodo dedicato a cinema e tv ecco un ritorno
al teatro vero, fatto di affabulazioni, immaginazione, tanto
umorismo e sogni. Il divertimento è assicurato.
Dal 22 al 24 ottobre - Teatro Colosseo di Torino
kose
da
fare
dalle
città
kose
da
fare
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Milano
26 ottobre
AMY WINEHOUSE
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della compagnia e risconosciuto
tra i migliori registi di musical
Teatro della Luna
Fino all’11 novembre
NEW PAINTINGS
25 e 26 ottobre
LUCIO DALLA A TEATRO
inglese. Quella italiana rappresenta la più importante tappa di un
tour che negli ultimi quattro anni
ha toccato Canberra, Shangai,
Taipei, Tokyo, Dusseldorf, Bangkok e San Francisco.
Palazzo Reale
Roma
Dopo aver scalato le classifiche
di tutto il mondo la cantante jazzpop arriva anche in Italia. Dopo
“Frank”, il suo album d’esordio
del 2003, Amy Winehouse ha
pubblicato un nuovo lavoro dal
titolo “Back to black” che contiene
uno dei tormentoni radiofonici
di questa estate: il singolo “You
know I’m no good”. La sua ultima
produzione abbandona un po’ le
sonorità jazz e hip hop per lasciare
spazio a sonorità anni ’50 e ’60
Rolling Stones
dal 30 ottobre al 25
novembre
JESUS CHRIST
SUPERSTAR
Il cantautore bolognese torna a
teatro esibendosi con il suo nuovo
album “Il contrario di me”. Lucio
Dalla porta la sua musica nei teatri
presentando le sue nuove canzoni
con una performance dal vivo che
promette un grande spettacolo.
Oltre ai nuovi pezzi il cantautore
proporrà ai suoi spettatori anche
una selezione delle sue canzoni
più famose e indimenticabili.
Teatro Ventaglio Smeraldo
11 novembre
APERITIVO IN CONCERTO
Flavia Mantovan, giovane artista
romana porta le sue opere nelle
sale Stragapede & Perini Art
Gallery. I suoi dipinti e disegni
puntano alla ricerca della purezza
e dell’essenza nella raffigurazione
della figura umana. Al centro dei
suoi dipinti e dei lavori su carta,
Flavia Mantovan pone corpi in
dialogo con lo spazio, in una sorta
di universo senza centro di gravità
permanente. Ancora una volta il
suo stile si caratterizza per la pulizia formale, frutto della ricerca di
purezza ed essenza della pittrice. I
venti dipinti e gli altrettanti disegni
esposti sono il risultato delle esperienze vissute dalla Mantovan tra
Maui, New York e Roma, tra eden
incontaminati e il caos delle città.
Spazio Fitzcarraldo
Fino a gennaio
VIVIENNE WESTWOOD
dal 18 al 27 ottobre
FOCUS SULL’INDIA
Due artisti apparentemente lontani
presentano un’inedito mix tra jazz
europeo e jazz afro-americano,
i protagonisti di questo legame
musicale sono Jack De Connette, africano- americano, e John
Surman, inglese. Il primo dei due
artisti vanta un curriculum eccezionale come strumentista di stelle
del jazz quali ‘Bitches Brew’ e
Miles Davis. John Surman non è
da meno, musicista eccellente e
fortemente espressivo, sperimenta anche l’elettronica
Teatro Manzoni
Omaggio alla carriera dell’eccentrica stilista inglese. La mostra,
nata nel 2004 al Victoria & Albert
Museum di Londra, è il più grande
omaggio che sia mai stato dedicato a un designer, esponendo
outfit selezionati direttamente
dalla collezione privata del V&A e
dall’archivio personale della stilista
è disperata e la sua reazione è
improvvisa quanto maldestra:
irrompe sul posto di lavoro e prende in ostaggio la responsabile del
suo licenziamento. Una vicenda
vissuta tutta in una notte, in cui
si incrociano i destini persone
distanti tra loro: una fredda dirigente d’azienda piegata alle leggi
di mercato, una ingenua poliziotta
di provincia, un transessuale sarcastico e disillusoe un bambino
che sta per nascere…
Ambra Jovinelli
Fino al 4 novembre
EPIDEMIA
che e un aperto campo di indagine all’interno del complesso panorama artistico internazionale scaturito dal secondo dopoguerra. Gli
artisti italiani della generazione che
esce dal conflitto mondiale hanno
voglia di stravolgere i canoni estetici figurativi ed espressionisti che
ancora residuavano nei movimenti
antinovecentisti degli anni quaranta, hanno voglia di recuperare
la sperimentazione futurista dei
materiali, di sovvertire il meccanismo di fruizione passiva dell’immagine e di esprimere concetti e
situazioni che aprano spiragli di
interpretazione plurimi.
Galleria Nazionale d’Arte moderna
Dal 17 al 26 novembre
LIGABUE
Si intrecceranno i vari percorsi
dedicati alla musica, con i concerti
“Bhangra”, jam session di jazzisti
indiani e italiani, all’arte contemporanea con una grande mostra,
cui prenderanno parte grandi
artisti indiani e al cinema una serie
di incontri con sceneggiatori e
autori della più recente cinematografia indiana, con le attrici della
“nuova generazione” ei produttori
di Bollywood e del nuovo cinema
indipendente.
Casa del Jazz e Auditorium - Parco
della Musica
dal 24 ottobre
al 5 novembre
GLI ULTIMI SARANNO
ULTIMI
Riapre la stagione del Teatro della
Luna con lo storico musical di
Andrei Loyd Webber. Sarà possibile assistere alla rappresentazione, per la prima volta tradotta in
italiano. Lo spettacolo è prodotto
dalla Compagnia della Rancia,
che ormai da anni propone in tutta
la penisola i più importanti musical
internazionali in italiano. La regia è
di Fabrizio Angelici, già coreografo
dalle
città
Arriva in scena Paola Cortellesi
che porta sul palco un operaia
incinta che si ritrova disoccupata
alla vigilia del parto. La donna
Spettacolo di Claudio Beccaccini:
Epidemia, che prende spunto da
“Il gioco dell’epidemia” di Eugene
Ionesco e racconta dell’improvviso insorgere e diffondersi di uno
morbo che produce una morte
istantanea. In una città non chiaramente identificata e in un’epoca
altrettanto indefinita un bel giorno
le persone iniziano a morire come
mosche. 26 attori, con le musiche
originali di Massimiliano Pace,
portano in scena una nuova commedia dell’arte.
TeatroSala1
Fino al 4 Novembre
’50 ’60 SCULTURA IN
ITALIA
La scultura italiana tra gli anni
cinquanta e gli anni sessanta rappresenta un momento di profonda
riflessione sulle avanguardie stori-
fino a dicembre
MACRO HALL
dal 24 al 27 ottobre
PROFONDO ROSSO… A
TEATRO
È il momento dell’Atelier Van Lieshout con Technocrat, un’installazione site specific: una grande
macchina che ricicla materiale
organico.
Atelier Van Lieshout, gruppo multidisciplinare fondato nel 1995 da
Joep van Lieshout, opera a livello
internazionale nel campo dell’arte
contemporanea, del design e dell’architettura.
Il loro intento è quello di oltrepassare le barriere che hanno caratterizzato e spesso forzato le arti
visive. Atelier Van Lieshout
Macro
19 novembre
OMAGGIO ALLA MUSICA
POPOLARE BRASILIANA
Dopo 10 mesi di silenzio dall’ultimo concerto Luciano Ligabue
tornerà a novembre sulle scene
musicali con una serie di concerti
e il primo “Best of” della sua ventennale carriera. Terrà ben 7 concerti al palalottomatica, I biglietti
costano 35,00 euro (posto unico)
e 50,00 euro (posto numerato),
oltre al diritto di prevendita.
Palalottomatica
Bologna
La musica è senz’altro il segno
caratteristico del Brasile, quasi
una “stigmate” per il suo popolo.
Come dire che ogni brasiliano,
oltre al suo patrimonio genetico,
possiede un patrimonio fatto di
note e ritmi musicali. La Musica
Popolare Brasiliana e un genere
che ha tutte le caratteristiche della
musica prettamente popolare poiché ha tre anime: quella (europea
e portoghese), quella nera e quella
indio.
Teatro Sistina
L’ormai mitico film horror degli
anni ’70, per molti il capolavoro di
Dario Argento, sbarca a teatro.
La pellicola ebbe da subito un
ottimo successo e col passare
degli anni divenne una pellicola di
culto e ora la Lorenzo Vitali Enterteiment lo porta in scena con un
allestimento che sarà un musical a
tutti gli effetti con cori, balletti e un
impianto scenico spettacolare . Lo
spettacolo sarà ricco di effetti speciali affidati a Sergio Stivaletti
Teatro Celebrazioni
fino al 30 ottobre
CHAPLINIANA
Appassionati di cinema sbrigatevi! Sta per volgere al termine
la splendida mostra ‘Chaplin e
l’immagine’ dedicata a una delle
figure più importanti della storia
del cinema. Dalla sua apertura
presso la sala del Jeu de Paume a
Parigi nel 2005 oltre 300.000 per-
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da
fare
dalle
città
kose
da
fare
dalle
città
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sone hanno visitato la mostra tra
Amburgo, Bruxelles e Rotterdam.
Si è registrato un successo di
pubblico senza precedenti grazie
allo spettacolare allestimento tra
multimedialità e passato
Biblioteca Sala Borsa
dall’8 al 10 novembre
JACOPO FO
‘La vita potrebbe essere meravigliosa se non ci fossero disastri
sentimentali. Non ci sarebbero
neanche le guerre’, così incalza
Jacopo Fo quando parla del suo
nuovo spettacolo ‘Calzini sul
comò. Ti amo ma proprio non
riesco a trovarli’. Torna in scena
il figlio d’arte che propone uno
spettacolo sui rapporti di coppia,
sull’amore offrendo analisi di problemi, paradossi e soluzioni sulla
vita in due il tutto condito dalla
sua ironia
Teatro celebrazioni
Musicale Angelo Mariani. L’orchestra è nata agli inizi del secolo e fin
dalla sua fondazione ha mostrato
caratteristiche peculiari e ora si
prodiga nel lancio dei nuovi talenti
Sala Corelli, Teatro Alighieri
dal 30 ottobre
al 3 novembre
RAVENNA NIGHTMARE
FILM FESTIVAL
La quinta edizione del film dell’orrore si sposta ad halloween!
Cinque giorni per il festival più
importante dell’ambiente horror e
fantastico. I due eventi principali
sono: il concorso internazionale
per lungometraggi e il concorso
europeo per cortometraggi che
presentano quanto di meglio a
livello internazionale sia stato prodotto dal cinema di genere. Inoltre
ci saranno anteprime, eventi speciali e feste e tema Halloween
Cinemacity Ravenna
dal 9 al 12 novembre
GIOVINBACCO IN FESTA
festa per tutti. Addetti al settore e
amanti di Bacco
Per la città
11 novembre
MARATONA
INTERNAZIONALE
RAVENNA CITTÀ D’ARTE
espositori infatti, sono privati cittadini che vendono i contenuti delle
loro cantine e soffitte generando
una vera e propria caccia al tesoro
Mostra D’oltremare di Napoli
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20 novembre
BIAGIO ANTONACCI
Torino
19 ottobre
MIKA
Fino al 30 ottobre
PERCORSI DI LUCE 2007
Firenze
Ottobre novembre
CONTROMODA
Sportivi correte, a Ravenna si
replica con la nona edizione della
maratona all’interno della città.
Il percorso si snoda attraverso i
tesori ravennati ricchi di cultura,
storia e arte che costeggiano il
perimetro della corsa. La partenza
è prevista alle 9.15 e successivamente ci sarà la premiazione dei
partecipanti. Sport e cultura si
uniscono in una splendida manifestazione che esalta il benessere e
il piacere dell’arte e della storia
Ravenna
Napoli
Lo splendido parco della Reggia
ospita ancora lo spettacolo “Percorsi di luce”. Il percorso si snoda
tra i sontuosi viali e si insinua nei
sentieri del giardino inglese. Si
passeggia al chiarore delle fiaccole accompagnati da musiche del
‘700, guidati da esperti storici dell’arte. Alla luce delle lanterne verranno narrati i segreti massonici
che sottostanno alla creazione del
giardino, immergendosi in un’atmosfera magica in cui la natura
sembra prendere vita.
Reggia di Caserta
dal 31 ottobre
al 1 novembre
TERRITORI SOTTERRANEI
27 e 28 ottobre
FIERA DEL BARATTO E
DELL’USATO
La provincia casertana, in particolare Castel Morrone, è ancora
il fulcro dei concerti campani. Si
esibisce in questa data “Biagio
Antonacci in tour”. Il suo ultimo
album svela il senso di una ricerca
di naturalezza, di essenzialità e di
spontaneità che da sempre caratterizzano l’opera di questo artista.
“Wickylove” è composto da undici
canzoni ognuna delle quali va
all’essenza nuda della storia rispecchiando l’umore e lo stile del
cantautore.
Palamaggiòdi Castel Morrone
Con ‘Grace Kelly’ e ‘Realx-take it
easy’ il giovane artista di origine
libanese si conferma protagonista
assoluto delle classifiche. MIKA
è il nuovo volto della musica
pop internazionale. In Italia il suo
album ‘ Life in Cartoon Motion’ è
già da tempo disco d’oro mentre
in Inghilterra l’album è disco di
platino.
Mazda Palace
Dal 9 all’11 novembre
SCOOBY DOO LIVE ON
STAGE
Ottobre, novembre
LA CITTÀ CHE SALE - LES
FLEURS DU MAL
200 abiti dei più importanti designer che hanno cambiato la moda
negli ultimi anni, provenienti dalla
collezione permanente del County
Museum of Art di Los Angeles
(LACMA), saranno esposti a Firenze nelle sale di Palazzo Strozzi,
nella mostra: ControModa. La
moda contemporanea della collezione permanente del Los Angeles
County Museum of Art. sarà organizzata in 4 sezioni :costruzione,
forma, materiali, concetto.
Palazzo Strozzi di Firenze
Bari
9 novembre
W.T.T.P. – BackJumper &
Stonecutters
GiovinBacco torna in festa a
Ravenna con l’inizio della nuova
stagione enologica e la città fa
festa con il nuovo Sangiovese di
Romagna. L’appuntamento unisce intenditori ed estimatori del
vino di qualità ed è una festa per
tutti, con ottanta espositori – più di
quaranta cantine, trenta aziende
agricole e otto presidi Slow Food
– e migliaia di espositori. Una
gono lì generando un incessante
headbanging! Ma ancora non è
finita perché con i BackJumper
ci saranno i leccesi Stonecutters:
irruenti, schizzati, potenti e tremendamente adrenalinici. Il tutto
promette un grande show a un
prezzo bassissimo
Target Club – Bari
DAL 25 AL 28 OTTOBRE
FESTIVAL DELLA
CREATIVITA’
Fino al 30 ottobre
GIOVANI IN MUSICA
Dopo il successo delle prime due
edizioni a Ravenna si replica con
‘Giovani in musica’, rassegna di
concerti e conferenze dedicati alla
visibilità di giovani talenti musicali
ravennati. La manifestazione è
organizzata dall’Associazione
risolvere un intrigante mistero in
puro stile Scooby-Doo.
Mazda Palace
Una fiera curiosa è organizzata
a Napoli e prevede un enorme
afflusso. È un evento aperto
chiunque voglia vendere o barattare i propri oggetti usati. Non c’è
distinzione di settore, collezionismo, modernità, artigianato creativo, antiquariato, tutto è utile per la
vendita o per uno scambio. Molti
Sta per volgere al termine il
progetto “Voglia di teatro” che,
articolato in tre grandi eventi, (due
già rappresentati). Si esibiscono i
maggiori esponenti della scena
teatrale che da queste terre traggono ispirazione artistica, affiancati da nuovi talenti emergenti. Gli
eventi saranno dislocati scenari
diversi: Castel dell’Ovo, la Mostra
D’Oltremare e il Litorale Flegreo.
L’ultimo spettacolo a cui si può
assistere è “Territori sotterranei”
Litorale Flegreo
Il museo ARCOS presenta fino a
dicembre due mostre interessanti.
“La città che sale”: prevede la
partecipazione di alcuni architetti
insieme ad artisti contemporanei.
La seconda mostra “Les fleurs
du mal” si sofferma invece sulla
forza delle passioni che guidano
la ricerca artistica, uno sguardo
ironico sulle passioni dell’arte, sui
legami, la sensualità interpretati
con il linguaggio fotografico, in
punta di pennello, con il ricamo e
la video arte.
Museo Arcos di Benevento
Show di Jim Millan, adattamento e regia di salvatore vivinetto.
Dopo il grande successo ottenuto
in Inghilterra e negli Stati Uniti,
dove lo spettacolo ha registrato
il tutto esaurito, debutta in Italia il
musical tratto dal celebre cartoon
di Hanna e Barbera. Dal vivo,
Scooby, Shaggy, Velma, Daphne
e Fred si destreggeranno in una
nuova e avvincente avventura per
Questi ragazzi sono incredibili,
bravi e scatenati. Esplosivi e
magnetici sul palco danno vita
a un sound stupefacente e violentissimo. Le loro canzoni si
insinuano nella mente e riman-
Appuntamento per la seconda
edizione del Festival della Creatività. 40.000 mq di superficie
espositiva, 400 eventi, oltre 1600
tra artisti e relatori provenienti da
42 paesi del mondo, un palinsesto ricco di incontri e dibattiti con
grandi esponenti della cultura contemporanea, del mondo dell’arte e
del design e della scena musicale
italiana e internazionale. Energia
creativa allo stato puro è quella
che circolerà negli incontri Carta
Bianca, un’ora a disposizione di
grandi maestri della creatività contemporanea: Derrick De Kerckhove, guru indiscusso dei massa
media, Joshua Davis, il designer
newyorkese che ha rivoluzionato
la grafica pubblicitaria degli ultimi
anni e il grande Dario Fo, che ha
preannunciato una conversazione
spettacolo su Leonardo Da Vinci.
Fortezza da Basso di Firenze
60
evento
delmese
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Venezia 2007:
the show must go on
Venezia Lido, 29 agosto-8 settembre 2007.
Si è da poco conclusa la 64° Mostra d’Arte Cinematografica, che
ha visto la storica coppia organizzativa Marco Muller - Davide
Croff pronta a sfoderare i suoi assi nella manica per l’ultima
volta. Un addio ‘col botto’, verrebbe da esclamare, scorrendo
rapidamente l’interminabile lista di vip e gueststar che hanno
preso parte ad uno dei festival cinematografici più famosi e, va
pur detto, più mondani di Europa.
Di Claudia Catalli
HOLLYWOOD IS HERE
Dalla magrissima ma fascinosa Keira Knightley alla solare Charlize Theron,
le dive hanno sfilato tutte con i loro abiti rigorosamente sexy e very glamour,
ammaliando puntualmente fotografi e festivalieri del Lido, pronti a dare
numerosi il benvenuto a stelle di Hollywood sempre acclamate, come la storica coppia di amici George Clooney e Brad Pitt (quest’ultimo con tanto di
compagna e bimbi al seguito). Non sono mancati talenti universalmente riconosciuti tali, dal geniale Woody Allen al fantasioso Tim Burton, passando per
Ken Loach, Brian De Palma, Paul Haggis, Ridley Scott e molti altri ancora.
Neanche le ragazze, accorse come ogni anno in massa con la speranza di
avvistare i beniamini di turno, sono rimaste scontente, grazie alle fascinose
presenze di attori del calibro di Johnny Depp, Jude Law, James Mc Avoy,
Heath Ledger, e persino Richard Gere, già visto mesi prima presso la Festa
del Cinema di Roma con “the Hoax”.
GRANDI NOMI, PICCOLE SORPRESE
Più di venti pellicole in concorso quest’anno, tutte in anteprima mondiale.
Una selezione faticosa, avvenuta fra 4585 lavori pervenuti, ha proposto
una serie di film il cui fil rouge è stato talvolta, con le dovute variazione
sul tema, il binomio (artisticamente abusato, ma spesso coinvolgente) di
amore e pericolo.
Un primo sentore si ebbe già il 29 agosto, con l’attesa apertura affidata ad
Espiazione, melò d’autore incentrato sul tema della colpa e sul dramma di
un amore impossibile, ispirato al best-seller di Ian Mc Evan. La certezza si
è avuto con il vincitore, un entusiasta Ang Lee al suo ambo dorato dopo il
Leone del 2005 (per Brokeback mountain), che in Lust, caution racconta una
(dis)avventura piena di souspance fra una sensuale spia e un austero (ma
non troppo) despota sanguinario.
Anche in Suyaki Western Django, voluta parodia del genere western riproposto in salsa nuova, con un esilarante Quentin Tarantino in una parte secondaria ma efficace, si assiste a continue lotte e vendette personali, intrecciati
ad arte con ricordi mai assopiti di sentimenti impossibili da seppellire.
Tensione (omo)erotica sospesa sul filo del rischio è anche una costante di
Sleuth, black comedy firmata Branagh che schiera in un duello all’ultimo
colpo l’irriverente Jude Law (l’amante) contro l’arguto Michael Caine (il marito), in un cineteatro dell’assurdo che porta il marchio inconfondibile di Harold
Pinter.
Se Nightwatching traccia il profilo goliardico e complesso dell’artista Rembrandt, focalizzandosi su tutte le sue relazioni più o meno serie, eros e politica governano l’egiziano Chaos, tutto incentrato sulle tragiche conseguenze
di una passione morbosa che s’insinua nelle viscere di un ometto meschino
e corrotto, pronto a usare il suo potere pur di accaparrarsi l’oggetto del desiderio.
Amori e intrecci di destini vari anche in Les Amours d’Astrée et Céladon di
Eric Rohmer e Help me Eros, mentre a metà Mostra spunta dal mazzo, silenzioso e modesto, ma folgorante in tutta la sua delirante visionarietà, The sun
also rises, piccolo gioiello orientale figlio di un esplosivo tripudio di colori e
di un sapiente utilizzo della tecnica narrativa del flash-back. Anche lì, storie
d’amore intenso e capace di superare qualunque ostacolo tracciano reti di
amanti e complici, fra desideri, fantasie e piccoli gesti quotidiani.
PELLICOLE IMPEGNATE E PREMI IMPEGNATIVI
Applausi per le pellicole impegnate di Ken Loach (It’s a free world, titolo ironico per denunciare una realtà di precariato e dis-integrazione sociale che
della libertà non conserva più nulla) e Paul Haggis (con l’avvincente The
Valley of Elah, detective movie ad ampio respiro sull’attualità della guerra),
mentre Brian De Palma conquista il Leone d’Argento per la miglior regia con
Redacted, docu-fiction sulle misfatte dei soldati in Iraq.
Il Leone d’Oro alla carriera va invece, rullo di tamburi, al genio creativo di Tim
Burton, padre impareggiabile di opere destinate a rimanere impresse negli
annuari della storia del cinema, dal commovente Edward mani di forbice al
tenero Bigfish, fino al divertente La sposa cadavere, che richiama talvolta alla
memoria il famoso Nightmare before Christmas, proiettato in 3d come evento speciale.
Se il Leone del 75° va a Bernardo Bertolucci, la giuria ha scelto di assegnare
due premi a ex-aequo a La Graine et le mulet di Kechiche, saga familiare sull’utopia di un ristorante di cous cous mai aperto, e a I’m not There di Haynes,
opera dai molteplici aspetti tutta dedicata alla figura di Bob Dylan. Coppe
Volpi finite nelle mani di due attori di calibro internazionale che lavorarono in
coppia nel meraviglioso Babel di Iñárritu (lì regista, qui membro della giuria):
Brad Pitt e Cate Blanchett, quest’ultima pronta a volare a Roma per l’apertura della Festa del Cinema di quest’anno.
NO VIP, NO PARTY
Puntuali ogni sera le cene lussuose e i party esclusivi appositamente realizzati in onore dei divi di Hollywood e delle stelline nostrane di turno, una vasta
gamma di eventi blindati organizzati da uffici stampa e promotori vari, dal
party d’apertura per Espiazione, agli show pirotecnici organizzati in onore di
Ennio Morricone, fino alle scatenate feste al noto locale “Pachucka” aperte
ai più. Dalla “spaghetti-western” night in cui si ballava al gusto di spaghetti
continuamente sfornati e fagioli messicani fino alle 5 di mattina, al party per
non pensarci, dove il cast si scatenava a ritmi discotecari spinti (vedi Paolo
Briguglia) o si adagiava su comodi divanetti (Giulio Battiston). Elio Germano,
premiato con il Biraghi dai giornalisti cinematografici italiani per la sua professionalità, se ne andava invece in giro con una birra in mano, mentre Valerio
Mastandrea distribuiva saluti qui e là vicino al Palazzo del Cinema. Insomma, forse l’unico aspetto apprezzabile della sfrenata mondanità del festival
veneziano è che ogni anno regala ai suoi curiosi avventori l’emozione di poter
guardare, rincorrere, conoscere a volte (benché rare) i suoi personaggi più
amati. Un intero squadrone figlio dello star system messo a disposizione di
tutti coloro che fanno file interminabili pur di accaparrarsi un autografo, un
saluto, una stretta di mano.
Però poi, nel bel mezzo di un sogno ad occhi aperti, capita un Pitt che rifiuti
di togliersi gli occhiali davanti ai fotografi e un Clooney che risponde acido
ad una legittima domanda sulle multinazionali, suscitata dalla visione del suo
Michael Clayton, testuali parole: “devo pur guadagnarmi da vivere”. E’ allora
che il sogno si spezza, Hollywood ridiventa, per fortuna, lontana e gli spettatori
tornano ad essere semplici cinefili, fieri di essere degli onesti signori nessuno.
62
artista
delmese
63
L’artista
(non)
in vendita
Saul sa bene che non basta essere solo
bravi nell’arte oggi bisogna imparare a
promuovere e vendere bene il proprio
lavoro. Con l’umiltà di chi per già anni
orsono promosse un arte ad uso comune
Zanolari ci racconta sogni e incubi
dell’artista contemporaneo
Di Giulia Serventi Longhi
E’ oggi una delle più giovani promesse dell’arte mondiale. Vive in svizzera,
ha 26 anni e sembra già aver vissuto mille e una vita. E’ stato colui che si
è inventato uno stile, una filosofia, una scienza e quasi un filone sociologico. Un’idea che lo manda direttamente nei manuali di Storia dell’Arte
perché ha messo in pratica il principio che l’arte deve finirla di tirarsela e devi
scendere a patti con noi comuni mortali. Basta a galleristi succhiasoldi
e ad artisti con la puzza sotto il naso. Il lavoro si Saul Zanolari dimostra che
si può diventare conosciuti e apprezzati mettendo al servizio degli altri la
propria creatività.
L’idea di Saul è stata portare l’oggetto d’arte ad abbattere quel muro
che divide lo spettatore dall’opera. L’opera d’arte classica, un quadro
ad esempio, arriva a contenere un oggetto di uso comune come può essere una borsa. La quale ad un certo punto ritorna nel suo habitat abituale,
la strada dello shopping ad esempio, portando con sè quell’arte che l’ha
generata.
Sembra difficile ma in realtà è semplicissimo. Si tratta di borse prodotte
come se fossero elementi di un quadro, che poi vengono rimossi e
lasciati andare per la loro strada. “La borsa viene installata sulla tela come
parte di un’opera più complessa che se ne sta lì, magari appesa a un muro,
mentre lei (la borsa) è... in giro a fare shopping!”, raccontava all’epoca (era
il 2000!) lo stesso Saul. Non solo borse però ma anche jeans, magliette,
accessori: tutti legati dal comune denominatore artistico di nascere come
parte di oggetti d’arte come dipinti, fotografie o sculture.
L’idea di Saul è che: “non è necessario che un oggetto d’arte stia in una galleria o in un museo per essere oggetto d’arte. Può (e secondo noi dovrebbe) scendere per le strade e vivere insieme a chi può comprenderlo pur
essendo rivestito di quell’aura che lo distingue da un oggetto di uso comune”, ci dice.
Un Rousseau dell’arte, Saul ha le idee precise contro chi ne fa qualcosa per pochi: “È sempre stupefacente pensare che l’arte sia un’espressione umana riservata a pochissimi appartenenti a questa categoria. Non perché chi non ne fruisce non sia in grado di comprendere o
apprezzare ma perché il mercato e quel retroterra intellettuale ergono muri inesistenti anche se ritenuti validi (per pigrizia o convenzione)”.
Dopo il successo dell’ Arte-à-porter la carriera di Saul è andata avanti
alla grande anche se è ancora agli inizi: “Ho iniziato per ‘caso’ due anni
fa entrando in una galleria milanese e mostrando i miei lavori al gallerista.
Dopo la prima mostra collettiva a Milano ho cominciato con la rielaborazione di DJ e Drag Queen. Questo lavoro mi ha portato ad entrare in contatto con le case discografiche e a lavorare con alcune di queste”.
Una casa discografica di New York che gli ha commissionato addirittura
Duran Duran e Fischerspooner.
“Da lì ho presto trovato le gallerie che mi rappresentano stabilmente e in
modo continuativo a Londra, Parigi e Milano”.
Oggi dopo tanti riconoscimenti può permettersi di definirsi artista anche se
questa attività dice di avercela nel sangue: “Da che ne ho memoria mi
sono sempre occupato d’arte, in vari modi e forme; però è sempre stata
una di quelle cose che mi hanno profondamente attratto”.
Nonostante la fisionomia da artista puro non stupisce che Saul abbia sfiorato il sociologico con la sua personale concezione di arte. Nella sua formazione sono state infatti, irrimediabilmente escluse le scuole d’arte: “prima
di dedicarmi all’arte a tempo pieno mi sono laureato in Filosofia tre anni
fa. L’ho trovata una “buona base” per fare quello che in realtà faccio oggi.
Migliore di una scuola d’arte”, afferma convinto.
Saul è anche procuratore di se stesso e senza false vanità si dedica
anche a quelle attività meno nobili che compongono comunque
il lavoro del creativo: “Il mio essere artista si compone soprattutto di quell’attività più propriamente creativa che è l’elaborazione di nuovi “oggetti o immagini d’arte” ma anche di tutto quel
retroterra burocratico, promozionale, redazionale, che sono
imprescindibili considerando il mondo dell’arte (e soprattutto il
mercato dell’arte) contemporaneo. Essere artista oggi sembra
proprio che significhi avere una professione indipendente
che comprende gli aspetti più classici dell’arte (la “creazione”)
ma anche quelli più “moderni” della vendita, della promozione,
della critica sulla “creazione”.
Il successo di Saul oggi dipende dai suoi quadri appassionanti
e appassionati che raffigurano vari charachers: dai dj alle drag
queen, dalle bambole a personaggi religiosi. Sono dei ritratti che
qualcuno scambia per qualcosa di superficiale: “Una gallerista,
un paio di anni fa parlando dei miei lavori li ha definiti caricature”. Per il futuro Saul ci sta dando dentro: “Ora sto lavorando ad una nuova serie di ritratti “il crepuscolo delle dee”. Inoltre
sto preparando e organizzando le mostre di Milano, Londra e
Roma. Dopodiché mi trasferirò per sei mesi in Cina dove ho in
programma (fino a febbraio 2008) mostre personali a Pechino,
Shanghai e Hong Kong”.
Dagli incontri col pubblico Saul trae le maggiori soddisfazioni:
“Non amo partecipare alle inaugurazioni delle mie mostre. Ho
partecipato solo a quella di Parigi a settembre dell’anno scorso.
Mi ha stupito vedere quanti ragazzi sotto i vent’anni si sono
spostati solo per vedere il mio lavoro. E mi ha ancor più
impressionato il fatto che conoscessero ogni mio pezzo, che
fossero già stati alla mostra personale di Londra due mesi prima
… Se non è un complimento questo…”
club.giovani.it/tribu
di Simone Zaccaria
illustrazioni di Ilaria vescovo
Ottobre
2007
o
l
e
t
e
d
e
i
h
C e stelle
(non a me)
all
Appena iscritta (su club.giovani.it/tribu)
Ciao, mi sono appena iscritta vi va di conoscermi? ascolto molto il
rap,l’hip hop e il punk,e a voi?
punk
Mai più in gita
salve a tutti ... :) (per piacere non
mi condannate ... ma non sapevo
a chi rivolgermi) sono uno studente
di terza media , e oggi è successa
una cosa a dir poco Atroce.
Oggi la nostra professore coordinatrice di classe, ci ha fatto sapere
che al consiglio di istituto ieri hanno
parlato delle visite di istruzione (gite
di 3 o 5 giorni) e la preside con
l’appoggio di alcuni prof hanno
deciso di non PERMETTERE
NESSUNA VISITA DI ISTRUZIONE
SUPERIORE AD UN GIORNO
ALLE CLASSI TERZE MEDIE.
Credo che questo non sia per
niente giusto sia per noi che per
alcuni professori .
La nostra prof. ci ha fatto notare il
suo disappunto in merito a questa faccenda dell’abolizione delle
gite scolastiche di 3 o 5 giorni alle
classi terze. In poche parole, vorrei
sapere se qualcuno sa se esiste
qualche legge, o qualche diritto di
noi studenti delle terze medie , che
ci consenta di organizzare la gita
scolastica di fine anno (5 giorni),
senza organizzare scioperi e agire
pacificamente.
PER FAVORE AIUTATE ME e altri
circa 600 alunni (fra seconda e
terza media) grazie mille e come
ben vedete .. non solo le scuole
superiori hanno dei problemi, ma
anche noi ... comunque grazie
1000 in anticipo e aspetto il vostro
aiuto ! :)
grazie di nuovo
Inviato da Dionisio
Ma voi???
ma voi non riuscite a parlare di THE LAST GOODNIGHT??
sono fantastici!!!!!!!!!!!!!
Inviato da [email protected]
io leggo un libro! oppure guardo la
tv fino ad addormentarmi stremato
Inviato da pinko
64
ARIETE
TORO
Il vostro umore oscilla come i
titoli quotati in borsa!le Non
è colpa del tempo che cambia, del global warming, del
vicino di casa che non vi ha
fatto dormire, e di nessun altro. Provate almeno
per questo mese, ad essere più gentili e tolleranti
con tutti. Spiazzerete i vostri amici che non riconoscendovi penseranno ad un’invasione aliena.
Questo se non altro appagherà la sensazione di
noia che vi ha attanagliato per tutto il mese di settembre.
Siete sempre andati controcorrente, quando era il tempo delle
creste voi sfoggiavate capelli
cotonati, quando andavano
pantaloni oversize voi indossavate jeans ascellari, quando catene d’argento
spiccavano sui polsi di tutti sui vostro imperava
no orologio e bracciali della prima comunione.
Vi siete mai chiesti perché durante l’ora di educazione fisica nessuno vi passa la palla. Fossi in
voi opterei per un acconciatura in pieno stile Tokio
Hotel.
CANCRO
LEONE
È sempre la solita storia!
Smettetela per una volta di
pretendere troppo da voi stessi. Staccate la spina e concedetevi delle sane e stravaganti
trasgressioni come leccare il dorso di una rana
albina. Assaporate la fantastica sensazione di
non avere necessariamente tutto sotto controllo e urlate al mondo che siete liberi. Okkey
adesso smettetela e tornate sui libri… saltandoci sopra però!
La crisi isterica è in rapida
ascesa, le interrogazioni a
sorpresa si nascondono negli
angoli più bui delle vostre paure
primordiali, i voti sono pari
alla vostra voglia di studiare. Zero. Per uscirne vivi
dovrete smetterla di sognare le prossime vacanze... soprattutto, dovrete smettere di farlo dormendo sul banco. Pensate piuttosto all’arrivo del primo
freddo… una fantastica occasione per darvi allo
shopping sfrenato senza cedere un secondo dopo
ai vostri incontenibili sensi di colpa.
BILANCIA
Prima o poi, è solo una questione di tempo, il vostro diario esploderà. Smettetela di
trascrivere tutti gli sms che la
memoria del vostro cellulare
non riesce a contenere, le frasi più belle dei film,
i testi delle canzoni, le poesie dei grandi scrittori
e tutto quello che vi passa in mente. È tempo di
azione! Dovete solo chiedere e vi sarà dato. Non
proprio tutto… [ovviamente!].
CAPRICORNO
Un incontro casuale sconvolgerà la vostra routine. Le
vostre certezze inizieranno
a vacillare, e mai come questa volta sarà così piacevole.
Sentirete farfalle nello stomaco, camminerete
tre metri sopra il cielo e scriverete “TI AMO”
su tutti i muri. Siete scettici? Non credete agli
oroscopi? Allora spiegatemi a cosa serve la
bomboletta spray che nascondete dietro alla
schiena!
SCORPIONE
Saturno contro non è solo un
film, ma anche il riassunto del
vostro ultimo anno. Finalmente il muro delle delusioni crolla,
e potrete lanciarvi a capofitto
in decisioni estreme e definitive. Viaggi all’estero,
soldi, studio... tutto sembra andare per il meglio.
Un solo, ultimo consiglio: LIMONATE - LIMONATE – LIMONATE!!!
Con chiunque vi capiti sotto tiro.
ACQUARIO
È tempo di cambiamento. E
non è assolutamente il caso
di aspettare il nuovo anno.
Gli astri sono dalla vostra
parte e sapranno consigliarvi
al meglio. Plutone ad esempio vi suggerisce di
rinnovare il look facendo molta attenzione ai piccoli dettagli [sono sempre quelli che fanno la differenza!]. Aggiungete delle spille alternative alle
vostre T-shirt e comprate accessori vintage nei
mercatini agli angoli della vostra città. Il successo è assicurato.
GEMELLI
Ottobre si prospetta un mese
all’insegna dell’ambiguità.
Argomento del tutto sconosciuto a voi gemelli!!! Il numero
degli “amici” con i quali flirtate
è aumentato vertiginosamente nel giro dell’ultimo
mese. Da abili incantatori di serpenti e cantastorie
quali siete vi divertite a corteggiare ogni possibile
preda, gli astri vi consigliano di controllare scrupolosamente il destinatario di tutti i vostri sms.
Pericoli e fraintendimenti sono in agguato. Ne vale
della vostra reputazione.
Alle prime armi
ciao, sono un dj alle
prime armi, alle primissime armi, anzi disarmato....perchè ditemi
come faccio a permettermi tutti i cd originali
se le uniche serate che
faccio sono a feste di
amici, gratis, solo per
farmi conoscere?? ho
appena speso poco meno di 1000euro(solo 180 di cuffie)solo per
la consolle e vivo di paghetta settimanale xchè devo finire la scuola.... non penso essere l\’unico, anzi altri migliaia di giovani come
me direbbero la stessa cosa!!! grande chi è con me!!!! bravissimo
l\’autore del sito.... adatto per sfogarmi!!!! ciao ciao
Inviato da dipa dj
VERGINE
Siete fantastici. Impeccabili nel
look. Smaglianti nella forma.
Ottobre per voi è il mese delle
grandi conquiste, nessuno
potrà resistere al vostro fascino magnetico e alle vostre brillanti argomentazioni. Siete a un passo dalla perfezione. Però smettetela di stare col cellulare in mano ad aspettare
che qualcuno si accorga di tutto ciò. Prima o poi
squillerà una suoneria familiare… per ricordarvi
che sono le dieci di sera e che la cena è in tavola
da più di due ore.
SAGITTARIO
Ottobre sarà un mese di transizione. Non aspettatevi troppo, affidatevi piuttosto al fato.
Vi chiedo un piccolo sforzo,
rinunciate al bisogno di dover
spiegare scientificamente tutto quello che vi succede. Date libero sfogo alla vostra fantasia…
iniziate a preoccuparvi solo nel momento in cui
vedrete un elfo travestito da postino suonare due
volte alla vostra porta.
PESCI
Siete nervosi e intrattabili, questo mese in particolar modo. È
colpa degli influssi negativi del
terzo anello di Giove. Allentate lo stress partecipando a un
corso di Yoga o molto più semplicemente coltivando un nuovo entusiasmante hobby! Che ne
dite di costruire una nave all’interno di una bottiglia? Troppo impegnativo? Lasciate perdere…
piuttosto comprate un cannocchiale e iniziate a
prendervela con quel maledetto terzo anello planetario che vi sta complicando la vita!
Si vive…
si vive una volta sola nella vita ed a ogni sbaglio non cercare l’errore MA IL RIMEDIO! ! !
Inviato da babydavil, [email protected]
Prima di dormire…
Conti le pecore, leggi un libro,
guardi la tv, fai le coccole al tuo
lui/la tua lei, ti dai 100 colpi di spazzola come Melissa P., conti i tuoi
sbadigli o...?
Qual è il tuo rito per cadere nelle
braccia di Morfeo
Inviato da redazione
guardo un po di tv o cado stremata
Inviato da leyra
Dopo essere stato per lungo
tempo al computer per frequentare
gli altri forum che frequento, prendo uno dei miei manuali di D&D
e mi metto a leggere finché non
sono stanco. Quando succede, lo
prendo e lo metto per terra o sopra
il comodino, a seconda di quanto
sono stanco. :D
Inviato da Tokis
Io guardo la tv.. mi fa venire sonno..
l’unica cosa.. mi piacerebbe leggere un libro, ma non mi fa dormire!
perchè mi piacciono, mi coinvolge e allora anche dopo che l’ho
chiuso ci sto a pensare sopra.. e a
pensare.. e non dormo! la tv invece.. dopo un po’ mi fa sbadigliare ;)
Inviato da Cristina96
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Sale il livello di emergenza per le alluvioni che hanno colpito oltre 300.000 persone in Uganda negli scorsi
giorni, proprio alla vigilia dei raccolti,distruggendo case, scuole, edifici pubblici, strade e latrine. E il peggio
deve ancora arrivare: il governo ugandese calcola che 1,7 milioni dipersone nei prossimi mesi soffriranno
la fame per la distruzione dei raccolti. A ciò si aggiunge l’emergenza sanitaria: si temono soprattutto
epidemie di colera e di malaria. L’acqua stagnante del Nilo che ha rotto gli argini in prossimità del lago
Kyoga, ad esempio, sarà terreno fertile per milioni di zanzare che diffonderanno la malaria tra le fasce più
vulnerabili di popolazione.
“La vita di migliaia di bambini e di donne incinte è a rischio – ha dichiarato Joshua Kyallo, Direttore di
AMREF Uganda
– Chiediamo un intervento immediato della comunità internazionale per arginare le conseguenze devastanti
di questa tragedia”.
AMREF Italia lancia un appello di raccolta fondi per sostenere gli interventi a sostegno
della popolazione colpita:
progetti contro la malaria, il colera e altre terribili malattie che hanno già iniziato a svilupparsi.
“L’Uganda ha bisogno di aiuto – dichiara Francesco Aureli, Direttore di AMREF Italia
– Non commettiamo ancora una volta l’errore di abbandonare l’Africa. Con il vostro sostegno possiamo
ancora fare qualcosa per impedire che l’Uganda nei prossimi
mesi sia messo in ginocchio”.
AMREF è già sul posto e si sta mobilitando. Abbiamo bisogno d’aiuto per distribuire urgentemente
zanzariere antimalaria eattivarci per la prevenzione del colera.
L’Uganda ha bisogno di aiuto non commettiamo ancora una volta l’errore di abbandonare l’Africa.
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nei prossimi mesi sia messa in ginocchio.
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