I PARDI DI DOMANI - Festival del film Locarno

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I PARDI DI DOMANI - Festival del film Locarno
Pardi di Domani
I PARDI DI DOMANI
I "Pardi di domani" nascono nel 1991 come sezione competitiva di corti e
medio-metraggi dedicata a giovani registi indipendenti o studenti delle scuole
di cinema che non abbiano ancora realizzato dei lungometraggi. La sezione è
sempre stata strutturata in due competizioni distinte: la prima, riservata alle
recenti produzioni elvetiche; la seconda, monografica, dedicata di anno in
anno a differenti regioni geografiche o culturali, sempre accompagnata da un
programma retrospettivo, fuori concorso.
La Giuria dei Pardi di Domani
Michel Coulombe, critico cinematografico, Canada, Quebec
Julie Durand, attrice, Francia
Ursula Meier, regista, Francia/Svizzera
Domenico Lucchini, direttore del Centro Culturale svizzero di Milano, Svizzera
Mohammed Soudani, regista, Algeria/Svizzera
I PARDI DI DOMANI - Nuovi talenti svizzeri
Il Concorso “Nuovi Talenti Svizzeri” propone una selezione dei cortometraggi
elvetici della produzione 2003 e 2004. 21 i film selezionati, per la prima volta
in pellicola e video, presentati in tre diversi programmi, tra cui alcuni film di
diploma delle scuole di cinema di Zurigo, Losanna, Ginevra; e i nuovi lavori di
autori già noti al fedele pubblico della sezione: Pierre Monnard, autore di
Swapped, Pardino d’oro 2002 e Premio del cinema svizzero 2003 per il
miglior cortometraggio; Yves Pouliquen, La baie des trépassés (2000) ;
Petra Volpe, Crevetten, Prix Action Light 2001 ; Anthony Vouardoux, Les
Tartines (2003). Da notare infine la forte presenza ticinese, con ben 4 film in
programma.
Film in concorso
Erik Bernasconi, FENÊTRE
Nicole Borgeat, DEMAIN J’ARRÊTE
Mauro Boscarato, SOLUS AD SOLAM
Stéphanie Chuat, Véronique Reymond, BERLIN BACKSTAGE
Tanoa Despland, Pauline Karli Gygax, PROMIS JURÉ
Ralph Etter, WACKELKONTAKT
Moritz Gerber, TIGER ERDOLCHEN
Pardi di Domani
Olivier Girard, 3ÈME SOUS-SOL
Francesco Jost, IL RE È NUDO
Claudia Lorenz, HOI MAYA
Grégoire Mayor, PAUL MAILLARD: FACTEUR DE LANGUES DE BOIS
Alexander Meier, CHYENNE
Pierre Monnard, COME CLOSER
Thierry Moro, COMPLOTTO
Yves Pouliquen, MARÉE NOIRE
Britta Rindelaub, LE BORD DE LA TABLE
Christian Rösch, BAD NEWS
Nicolas Veuthey, MURPHY
Petra Volpe, LA FIDANZATA
Anthony Vouardoux, BLACK LIGHTS
Bernhard Zitz, LA TAUPE
LE LÉOPARD NE SE DEPLACE JAMAIS SANS SES TACHES* :
Una retrospettiva, un concorso… un dizionario del cortometraggio francofono
*dal titolo del film di Héléna
Klotz, in concorso
Il cinema si colloca ben al di là di lingue e culture. Ha il suo linguaggio, le sue
convenzioni, i suoi circuiti. Tuttavia, anche se i registi non si occupano di
politica, i loro film contribuiscono non solo a definire le diverse identità
nazionali, ma anche a creare territori che esulano da qualsiasi frontiera. La
francofonia è uno di questi. Ecco un aspetto che accomuna lunghi e
cortometraggi.
Sebbene i corti abbiano una diffusione internazionale ancora troppo scarsa, in
mancanza soprattutto di versioni sottotitolate, la comunanza linguistica
rafforza alcuni legami. Di conseguenza, la produzione francofona si distingue
da quella anglosassone, o dal cinema di cultura tedesca. Non è né un bene
né un male, è un semplice dato di fatto. La Francia, naturalmente, occupa una
posizione particolare, tanto per l’importanza della sua produzione che per la
peculiarità della sua situazione, trattandosi dell’unico paese produttore in cui il
francese è, ufficialmente, la sola lingua in uso. Diverso il caso della Svizzera,
del Belgio e del Canada, per non parlare dei paesi africani, dove il francese
costituisce un’eredità coloniale rifiutata dagli uni e rivendicata dagli altri.
Comunque, a prescindere dalle diverse situazioni, i registi di lingua francese,
siano essi d’Algeri o di Montréal, si frequentano principalmente nel circuito dei
festival – Namur, Clermont-Ferrand, Saguenay, Ouagadougou, Locarno,
Tétouan – dove le loro opere, talvolta lontane cugine, talvolta di più stretta
parentela, hanno modo d’incrociarsi.
Per mettere in luce tali parentele, per rafforzare i legami e stimolare la
conoscenza e la diffusione dei film d’area francofona, è stato lanciato un
progetto per un dizionario del cortometraggio francofono. L’opera, che verrà
pubblicata tra meno di due anni, si presenterà come un compendio, ma al
tempo stesso come una testa di ponte, un punto di partenza. Tra i 500 titoli
selezionati, tutti degli ultimi 25 anni, figureranno opere di fiction e
documentari, film sperimentali e film d’animazione.
Pardi di Domani
Il Festival internazionale del film di Locarno, nell’ambito dei “Pardi di domani”,
dà ufficialmente l’avvio a questo progetto ambizioso e federativo. Il Festival
propone una retrospettiva e contemporaneamente un concorso aperti al
complesso della produzione in lingua francese. Tra i film delle diverse
selezioni nazionali troviamo anche i corti di registi che in seguito si sono
affermati con il lungometraggio, per esempio il regista del Burkina Idrissa
Ouedraogo e il belga Jaco Van Dormael. La retrospettiva include poi alcuni
classici immancabili, da Crac! di Frédéric Brack a Omnibus di Sam Karman,
entrambi vincitori di un Oscar, da Le cheval de fer di Gérald Frydman, Palma
d’oro al Festival di Cannes, all’indimenticabile Le P’tit bal di Philippe
Découflé, a Tous à table di Ursula Meier – emblematica coproduzione belgoelvetico-francese. Il legame tra le differenti culture, del resto, non si riflette
soltanto nel sistema di finanziamento di alcuni corti, ma è l’anima stessa di
film come Le mariage en papier di Stéphanie Duvivier e Jean-Farès di Lyès
Salem.
La retrospettiva, aperta a qualsiasi genere cinematografico, include inoltre
numerosi film a sfondo sociale come Mi-temps di Mathias Gokalp, una
riflessione sul lavoro, e Point de fuite di Olivier Smolders, sul corpo
insegnante. Largo spazio è poi dedicato alla commedia – da notare le prime
elucubrazioni del tandem delirante Vincent Patar e Stéphane Aubier, Pic Pic
André Shoow the First e Kuproquo di Jean-François Rivard, singolare
pranzo di famiglia.
Il ventaglio di cortometraggi riuniti in questa retrospettiva francofona senza
precedenti ben rispecchia il profilo del dizionario in questione, di cui peraltro
riassume l’ambizione: far conoscere la produzione di cortometraggi francofoni
e testimoniarne la formidabile ricchezza.
Concorso monografico Pardi di domani 2004
Nassim Amaouche, DE L’AUTRE CÔTÉ, Francia
Jean-François Asselin, DÉFORMATION PERSONNELLE, Canada, Quebec
Alexandre Aster, DIES IRAE, Francia
Myriam Aziza, L'AGE DE RAISON, Francia
Karim Bensalah, LE SECRET DE FATIMA, Francia/Algeria
Camille Bialetowski, EN ROUTE MAUVAISE TROUPE, Francia
Miryam Bouchard, LA CÉRÉMONIE, Canada, Quebec
Cheik Fantamady Camarà, BE KUNKO, Francia/Guinea
Güldem Durmaz, KORO, Belgio
Stéphane Duvivier, HYMNE À LA GAZELLE, Francia
Guillaume Fortin, INFINI, Canada, Quebec
Raso Ganemtore, SAFI, LA PETITE MERE, Francia/Italia/Burkina Faso
Jean-Luc Gason, LA SÉQUENCE SILVERSTEIN, Belgio
Annick Ghijzlings, MATIN CALME, Belgio
Mathias Gokal, LE DROIT CHEMIN, Francia
Mike Guermyet, Samuel Hercule, LE PRINCIPE DU CANAPÉ, Francia
Eric Jameaux, PACOTILLE, Francia
Richard Jutras, HIT & RUN, Canada, Quebec
Pardi di Domani
Héléna Klotz, LE LÉOPARD NE SE DÉPLACE JAMAIS SANS SES TACHES,
Francia
Jean Baptiste Leonetti, LE PAYS DES OURS, Francia
Iao Lethem, MAMAMAN, Belgio
Rodrigo Litorriaga, C'EST L'HISTOIRE D'UN BELGE, Belgio
Olivier Masset-Depasse, DANS L’OMBRE, Belgio
Emmanuel Ortner, L’AUTRE COMBAT, Francia
Jean-François Rivard, NOËL BLANK, Canada, Quebec
Nicolas Roy, LÉO, Canada, Quebec
Lyes Salem, COUSINES, Algeria/Francia
Vincent Solignac, Martial Vallanchon, POULET COCOTTE, Francia
Micha Wald, ALICE ET MOI, Belgio
Retrospettiva Pardi di domani 2004
Maki J. Algen, Radha-Rajen Jaganathen, A LUCY, Isole Mauritius, 1993
Gisèle Ansorge, Ernest Ansorge, LE PETIT GARCON QUI VOLA LA LUNE,
Svizzera, 1988
Danielle Arbid, RADDEM, Francia/Libano, 1998
Louise Archambault, ATOMIC SAKE’, Canada, Quebec, 1999
Frédéric Back, CRAC, Canada, Quebec, 1981
Martin Barry, JUKE-BAR, Canada, Quebec, 1989
Faouzi Bensaïdi, LA FALAISE, Francia/Marocco, 1998
Patrick Bokanowski LA PLAGE, Francia, 1992
Claude Champion, LA NEF, Svizzera, 1988
Kamel Cherif, PREMIER NOEL, Francia/Tunisia, 1999
Issa Serge Coelo, UN TAXI POUR AOUZOU, Ciad, 1994
Dominique de Rivaz, AELIA, Svizzera, 1985
Philippe Decouflé LE P’TIT BAL, Francia, 1993
Fejria Deliba, LE PETIT CHAT EST MORT, Francia/Algeria, 1991
Ahmadou Diallo, LE SYMBOLE, Sénégal, 1994
Stéphanie Duvivier, LE MARIAGE EN PAPIER, Francia, 2000
Gérald Frydman, LE CHEVAL DE FER, Belgio, 1984
Alexandre Gavra TUEUR DE PETITS POISSONS, Francia, 1997
Xavier Giannoli L’INTERVIEW, Francia, 1997
Mathias Gokalp MI-TEMPS, Francia, 2001
Florence Henrard, SORTIE DE BAIN, Belgio, 1996
Eric Jameaux FAUX CONTACT, Francia, 2000
Irène Jouanet L’AUTRE CÉLIA, Francia, 1991
Sam Karman OMNIBUS, Francia, 1992
Elie Khalifé, Alexandre Monnier, TAXI SERVICE, Svizzera, 1996
Thierry Knauff, ANTON WEBERN, Belgio, 1991
Richard Lacombe, LE GOUTER DE BEBE’, Canada, Quebec, 2002
Vincent Lannoo, J’ADORE LE CINEMA, Belgio, 1998
José Laplaine, LE CLANDESTIN, Congo, 1996
Stéphane Lapointe, FOIS DE CANARD ET CŒUR DE FEMME, Canada,
Quebec, 2001
Laïla Marrakchi, L'HORIZON PERDU, Francia/Marocco, 2000
Pardi di Domani
Luis Marques, Claude Gnakouri, TROIS FABLES A L’USAGE DES BLANCS
EN AFRIQUE, Francia, 1998
Ursula Meier, TOUS A TABLE, Svizzera, 2000
Frédéric Mermoud, SON JOUR A ELLE, Svizzera, 1998
Florence Miailhe HAMMAM, Francia, 1991
Luc Moullet, ESSAI D’OUVERTURE, Francia, 1988
Fanta Regina Nacro, UN CERTAIN MATIN, Burkina Faso, 1992
Idrissa Ouedraogo, POURQUOI, Burkina Faso, 1981
Vincent Patar, Stéphane Aubier, PIC PIC ANDRE SHOOW THE FIRST,
Belgio, 1995
Inès Rabadan, SURVEILLER LES TORTUES, Belgio, 1998
Denis Rabaglia, MICHU, Svizzera, 1993
Jean-François Rivard, KUPROQUO, Canada, Quebec, 1999
Lyès Salem, JEAN-FARÈS, Francia/Algeria, 2001
Olivier Smolders, POINT DE FUITE, Belgio, 1987
Okacha Touita, RUE TARTARIN, Algeria, 1980
Jacques Trabi, BOUZIE’, Costa d’Avorio, 1996
Jean-Marc Vallée, LES MOTS MAGIQUES, Canada, Quebec, 1998
Jaco Van Dormael, E PERICOLOSO SPORGERSI, Belgio, 1985
Jean-Marc Vervoort, LE PENDULE DE MADAME FOUCAULT, Belgio, 1994
Georges Schwizgebel, LA JEUNE FILLE ET LES NUAGES, Svizzera, 2000