Sfoglia gli articoli del 3 Ottobre 2012
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Rassegna del 03/10/2012 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 03/10/2012 UNIVERSITÀ DI FIRENZE Nazione Firenze 03/10/12 P. 11 Cinquecento a caccia di un posto «Ma nessuno vuole sacrificarsi» Elettra Gullè 1 Corriere Fiorentino 03/10/12 P. 6 La generazione a caccia di stage Gaetano Cervone 3 MONDO UNIVERSITARIO Tirreno 03/10/12 P. 8 Erasmus rischia il crac La Ue ha finito i soldi Lorenzo Robustelli 4 Tirreno Pisa 03/10/12 P. I L'internet del futuro si progetta al Sant'Anna Gianluca Campanella 5 Avvenire 03/10/12 P. 2 È palestra della ragione l'università che apre al mondo Roberto Colombo 7 Mf 03/10/12 P. 11 Un rottamatore dall'università di Chicago Michele Arnese, Fabrizia Argano 8 Repubblica 03/10/12 P. 1 Così gli scienziati truccano le ricerche Elena Dusi 9 Sole 24 Ore 03/10/12 P. 11 «Investire sui giovani favorisce le imprese» Claudio Tucci Sole 24 Ore 03/10/12 P. 31 Dall'Università di Cambridge bond da 350 milioni di sterline Sole 24 Ore 03/10/12 P. 44 Alleanza Italia-Canada Marzio Bartoloni 13 Stampa - Tutto Scienze 03/10/12 P. IV "Ora c'è la retina artificiale" Marco Pivato 14 Stampa - Tutto Scienze 03/10/12 P. V «Vi spiego la rivoluzione» Stampa - Tutto Scienze 03/10/12 P. V Test iperveloci e terapie mirate con le particelle magnetiche Qn 03/10/12 P. 23 Erasmus e fondi sociali Ue, buco di 10 miliardi «Non c' e più un euro per pagare le fatture» 03/10/12 P. 18 Pisa 2014, l'anno della rivoluzione nei computer 11 12 16 Fabio Di Todaro 17 18 SEGNALAZIONI Tirreno Indice Rassegna Stampa Gianluca Campanella 19 Pagina I PA LAZZO VECCHIO, LE AZIENDE INCONTRANO 1 GIOVANI Cinquecento a caccia di un posto e f%* «Ma nessuno vuole sacrificarsi» TAILLEUR per lei. Giacca e cravatta per lui. Per un colloquio di lavoro un bell'aspetto non guasta. Così, la stragrande maggioranza dei giovani che ieri hanno affollato Palazzo Vecchio s'è presentata vestita di tutto punto al CareerDay, iniziativa dell'Ateneo fiorentino nata per far incontrare domanda e offerta di lavoro. ragazzo capace ha buone probabilità di ottenere poi un contratto? Purtroppo non è sempre così. «Lo era in passato. Adesso è più difficile», si stringono nelle spalle da Giunti Os. Anche Arval per il momento offre solo stage retribuiti. 600 euro al mese per sei mesi. Poi si vedrà. Qualche opportunità inve- L'evento, organizzato per il secondo anno consecutivo, stavolta ha avuto come palcoscenico privilegiato il Salone dei Cinquecento, che ha ospitato altrettanti neolaureati che hanno potuto farsi conoscere da un centinaio di aziende. «Questo Salone è sempre stato il luogo delle sfide. Vi auguro di poter realizzare qui i vostri sogni più belli», le parole che il sindaco Matteo Renzi ha rivolto ai giovani. Sulla stessa scia il rettore Alberto Tesi: «Un modo per dare una risposta concreta ai nostri laureati, che s'affacciano adesso nel non facile mondo del lavoro». Presi d'assalto, e non poteva essere diversamente, i ce da Abercrombie & Fitch, dove si cercano «neolaureati interessati a posizioni manageriali». Alleanza Toro è invece alla caccia di venditori e consulenti. Ben rappresentati gli studi professionali. E qui arriva una sorpresa. «Non riusciamo a trovare un giovane disposto al sacrificio - si sfoga l'avvocato Annalisa Parenti -. Non ci si può presentare in uno studio legale con una mentalità da impiegato. La libera professione non conosce orari. E invece troppi ragazzi mettono dei paletti in questo senso dimostrando poca inclinazione al sacrificio». E partono così subito col piede sbagliato. Elettra Gullè `big' come Menarini, Gucci, Ferragamo ed Apple. Lunghe code per cercare di lasciare almeno il curriculum. E incrociare le dita. Per un impiego nell'azienda di Cupertino Roberto, 29 anni, farebbe le valigie all'istante. «Per la Apple andrei ovunque. Di sicuro non fallirà 9 mai», sorride il giovane, laureato in Informatica umanistica. Anche CRISI Le aziende offrono soprattutto stage e tirocini Francesco, neo-dottore in Farmacia, si dice pronto, se necessario, ad abbandonare l'Italia. Un'idea che accomuna la maggior parte dei giovani con cui ieri abbiamo parlato. SFIDUCIA nel Bel Paese? «Eh, qui siamo nella fase del `Cercasi apprendista con esperienza' - sospi- rano Silvia, laureata in Architettura, e Giovanna, dottoressa in Scienze biologiche -. Nessuno pare disposto ad investire sulla nostra formazione. Una visione miope che ci costringe ad allargare gli orizzonti». Da parte loro, le imprese offrono soprattutto stage e `tirocini di qualità'. Ma che significa? Che un Università di Firenze SF P-A Una «candidata» durante un colloquio di selezïone Pagina 1 1 SI ' A destra il rettore dell'Ateneo Alberto Tesi. Nelle altre foto il Salone dei Cinquecento con i 500 giovani neolaureati impegnati nei colloqui con il personale delle aziende. Fra i grandi nomi erano presenti Apple, Ferragamo e Menarinì Università di Firenze Pagina 2 L a generazione a caccia d-le i stage S. en .' e aziende si incontrano. Lavoro? «IVoi s eri° mo, ma nel tirocinio» Più che «disperata», preferi scono essere definiti «generazione della speranza ». Dispo sti a cominciare con stage e tirocini la propria esperienza lavorativa. Anche se è ormai di ventato già il passaggio succes sivo. Prima c'è da conquistarsi un colloquio. E così i neolaure ati non si sono fatti scappare l'occasione e in cinquecento hanno partecipato alla seconda edizione del «Career Day» organizzato dall'Università di Firenze, che ieri nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio ha permesso ai ragazzi di incontrare un centinaio di aziende, alla presenza del retto re Alberto Tesi e del sindaco Matteo Renzi . Tutte aziende scelte in base a criteri rigidi (e di qualità): posizioni aperte e tirocini retri buiti. Perché ormai il percorso che porta ad un lavoro è segna to: «Lo stage è il modo in cui i neolaureati entrano in Pireüi, in genere di durata semestra le» conferma la responsabile delle risorse umane del grup po, Emanuela Banfi. Chi si è presentato con curriculum alamano, questo lo sa bene. An zï se lo augura: «Ormai ottene re anche un incontro conosciti vo è diventato un'impresa : al l'invio di curriculum poche volte si ottiene risposta» con fessa Elisa C., 3o anni, laureata in Farmacia. Attende il suo turno in fila al tavolo dell 'azienda Menarini : «Non si sai mai, occorre sfruttare ogni occasione . Chiaro che subentra spesso lo scoramento , ma non abbiamo alternative: continuiamo a sperare». Nessuno si sogni però Università di Firenze di mettere in dub bio l'utilità del per corso universita rio: «Ti offre delle basi solide che da solo non puoi certamente costruirti» rìflette Veronica V., 24 anni, laureata da due mesi in Chimi ca. Anche lei più che alla ricerca di un lavo ro, è a caccia di stage: «Credo che il principio sia giusto, perché permette alle azien de di testare le capacità senza spese eccessive . II punto, pe rò , è che poche aziende oggi hanno indicato quali specifi che figure ricercano». In effetti ci saranno anche r "fo -5 - %' y'- «Dinamico , flessibile, disposto a trasferirsi e piuttosto creativo» spiegano dalla Arval • o Y - Ieri nel Salone dei Cinquecento, circa 500 laureati hanno potuto avere un primo colloquio coni responsabili di un centinaio di aziende: è il «Career Day» organizzato per il secondo anno dall'Università di Firenze. In alto il sindaco mentre fotografa il Salone pieno di ragazzi e accanto la fotografia scattata da lui - cento aziende, ma c'è un candidato perfetto per tutte : «Dinamico, flessibile, disposto atrasferirsi e piuttosto creativo» spiegano dalla Arval Service Lease Italia, azienda impegnata nel noleggio auto . Per fortuna l'esperienza - almeno uffi cialmente -non sembra esse re il requisito chiave, trattandosi di colloqui con neolaurea ti non oltre i due anni. E importante , però, essere motivati e fiduciosi. In questo periodo forse più difficile dell'esperienza? «Non sono d'accordo con il pessimismo cosmico che ha coinvolto la nostra generazione - ribatte Elena, 27 anni, laurea in Lingue e Letterature straniere - Sono invece convinta che per le persone capaci e brillanti ci sia sempre un posto di lavoro , a prescindere dal momento che viviamo». A casa Orazi, nel frattem po, il lavoro l'hanno offerto al fratello minore di Riccardo, 24 anni e laureato in Ingegneria civile: « i mette un po' in alTarme il fatto che lui - appe na diplomato nel settore elettrotecnico - abbia ricevuto più proposte di me». E in allar me sono anche gli studi legali le cui postazioni sono andate deserte: «L a pro fess i one legale ha ormai perso il suo appeal, ft suo fascino è venuto meno evidenzia l'avvocato MassimiIiano Annetta - Urge ripensare alla figura di un avvocato adeguata ai temp i». Lasciando però la retribuzione iniziale. Che è l'unica richiesta della «generazione rimborso spesa». Gaetano Cervone C RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 3 A SECCO ANCHE LA RICERCA Erasmus r ischia il crac La Ue ha finito i soldi di Lorenzo Robustelli 1 BRUXELLES Dall'Unione europea niente più soldi per la ricerca, per l'istruzione all'estero o per la formazione permanente. Per quest'anno sono finiti, e chi deve essere pagato aspetterà. La denuncia viene da Alain Lamassoure, presidente della commissione Bilancio del Parlamento europeo, che ieri ha chiamato un po' di giornalisti per lanciare il suo allarme. «Il fondo sociale europeo non ha più un euro - ha spiegato il francese del Ppe - dunque il programma per gli studenti Erasmus finirà i soldi dalla prossima settimana, i fondi Ricerca e Innovazione resteranno senza risorse a fine ottobre». Alla stessa data si bloccheranno anche i pagamenti per la formazione permanente, uno dei pochi "ammortizzatori " comunitari per chi resta senza lavoro. La questione è drammatica, tra qualche giorno le fatture non saranno onorate e qualche ricercatore che aveva avuto un finanziamento non se lo vedrà erogare, qualche studente che ha già le valigie fatte non potrà partire. Per chi poi è in lista d'attesa si tratta di uno stop, chissà fino a quando. «Non si può più firmare nessun contratto - spiega Ron Korver, portavoce del Parlamento per il Bilancio - semplicemente perché non ci sono più soldi». Erano 10 miliardi, che sono finiti, dicono in Parlamento, «per colpa del studenti dei programma Erasmus comportamento scriteriato dei governi» . Le colpe delle Capitali sono due: una è quella che ogni progetto è cofinanziato dall'Ue, dunque vuol dire che anche gli Stati non versano più soldi, l'altra è che i governi non hanno voluto aumentare i finanziamenti al bilancio dell' Unione, come chiedono Commissione e Parlamento. Lamas- soure usa dunque questo caso come carico in un braccio di ferro che va avanti da tempo e che giovedì si concluderà in Aula con il voto sul bilancio 2013 dell'Unione. La Commissione, e il Parlamento concorda, ha chiesto un aumento di spesa del 6,8%, i governi non ne vogliono nemmeno parlare. Inoltre il Parlamento, dice qualcuno, potrebbe proporre un aumento rispetto alla proposta della Commissione, tanto per complicare la vita vai governi, come vendetta per il fatto che gli Stati lo hanno tagliato fuori dalla gestione di Schengen. E' una lotta dura, ed a fame le spese, per ora, sono quelli sui quali tutti dicono si debba investire: giovani e ricercatori. CR I PROD LIZI ONE RISERVATA [rigioniefinellaolelio • •.. A Milan -alnri e can.c Mondo Universitario -• • Pagina 4 L'internet del futuro si progetta al Sant' Nasce un nuovo laboratorio per sfidare Intel e i colossi dell'informatica E intanto domani parte il festival, quattro giorni con oltre cento appuntamenti di Gianluca Campanella 1 PISA Domani parte l'Internet festival e al già ricco curriculum che la città vanta in campo informatico, proprio ieri si è aggiunto l'ultimo successo (in ordine di tempo): l'istituto Tecip della Scuola Superiore Sant'Anna ha presentato il nuovo laboratorio in costruzione a San Cataldo, che svilupperà e realizzare la fotonica integrata, la tecnologia del futuro. All'interno dell'area del Cnr, infatti, sono in allestimento padiglioni per una superficie complessiva di 800 metri quadri, che non hanno eguali in Italia: con la loro ricerca si propongono di diventare un polo nazionale che attiri aziende di telecomunicazioni, capitali e forze lavoro capaci di far crescere una tecnologia che consentirà di creare computer e reti di trasmissione dati più veloci della attuali, meno dispendiose da un punto di vista energetico e più compatte nelle dimensioni. L'investimento è di oltre 8 milioni, coperti quasi per la metà dalla Regione. Tutto questo in collaborazione con il Cnit, consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni: il connubio Cnit e Sant'Anna qualche mese fa ha prodotto il record di velocità nelle comunicazioni con il supercanale da un Terabit al secondo (1.024 Gigabit). Adesso si occuperanno dall'altro lato della medaglia la consumer electronics - per fonderli in un'unica concezione della tecnologia. In pratica, finora la trasmissione dei segnali si stava sviluppando grazie alle fibre ottiche, ma computer e telefonini sono quasi arrivati al limite delle loro pre- Mondo Universitario Da sinistra, Marco Romagnoli e Giancarlo Prati stazioni. Al Tecip si sono detti: e se facessimo passare i fotoni luminosi anche dentro gli oggetti elettronici di uso comune? L questa la fotonica integrata: e a svilupparla ci penserà Il Silicon Photonics Design Center, il laboratorio presentato ieri, che sarà diretto da Marco Romagnoli, ricercatore rientrato dal Mit di Boston per seguire questa avventura. Il direttore del Tecip, Giancarlo Prati, non nasconde di puntare in alto: «Faremo un servizio per le aziende, perché saremo in grado in un paio d'anni di realizzare circuiti di interesse industriale»; i più efficaci sul mercato e quindi appetibili per le società interessate. Già c'è una partnership con Ericsson che ha prodotto 130 brevetti: l'obiettivo è fare una rete che scalfisca il monopolio mondiale di Intel. Domani, a una tavola rotonda prevista all'interno dell'internet festival, Prati descriverà il progetto Spd Center. Il festival comincia domani e dura quattro giorni. Sono previsti 104 eventi, 200 relatori, 4 concerti e ben 12 location sparse in tutta la città. Nel programma del primo giorno c'è, per esempio, Piergiorgio Odifreddi che per "Le Interviste impossibili" porrà domande ad Alessandro Benvenuti, nei panni di "Googleo" Galilei, uno dei quattro personaggi mascotte del festival. ALTRI SERVIZI A PAGINA 18 ürtrn;et dcl firtra u :í :,l ORIPROOLZIONE RISERVATA Pagina 5 ILA Le icro i mprese crescono sul web Le micro - imprese ricavano grandi benefici dalla loro presenza su internet. È quanto emerge dalla ricerca dell ' istituto Prisma sulle impresedala9addetti commissionata dal Registro.it in occasione dei 25 anni dalla sua nascita a Pisa. Registro.it è l'anagrafe dei domini italiani che opera all ' interno dell ' istituto di informatica e telematica del Cnr. Gran parte delle ditte interpellate hanno detto di aver aumentato la visibilità e anche il fatturato. Mondo Universitario Pagina 6 L'INIZIO DELLE LEZIONI DELL'ANNO ACCADEMICO IN MOLTI ATENEI . l' palestra della ragione 'versità che apre mondo ROBERTO COLOMBO n diversi atenei italiani questa settimana segna l'inizio delle lezioni del nuovo anno accademico. Al di là dei problemi strutturali, finanziari, amministrativi, organizzativi e valutativi che gravano sulla ricerca, la didattica e i rapporti con la società dei nostri atenei, impegnati nell'attuazione della riforma prevista dalla legge 240, la ripresa dei corsi di studio è un'occasione per tutti professori, ricercatori e studenti - di riflettere sul significato e sul valore dell'università. E un luogo comune della retorica politica sull'università affermare che il suo compito sia quello di preparare i giovani a un lavoro qualificato, spalancare delle nuove opportunità professionali e far crescere la competitività culturale, scientifica, tecnologica, economica e commerciale del nostro Paese. Con uno slogan usurato: più università, più lavoro e maggior benessere. Ma è proprio così? Il sistema universitario e i suoi strumenti attrezzano gli allievi e i loro docenti ad affrontare il nuovo e l'imprevisto con cui le persone, le imprese e le istituzioni si dovranno confrontare in questo momento della nostra storia nazionale e mondiale, tanto arduo quanto decisivo per il futuro di tutti? Nel 1996, quasi anticipando l'attuale crisi finanziaria, culturale e sociale, il Rettore di una delle più prestigiose università americane, quella di Harvard, scriveva in una lettera aperta agli studenti: «Se pensate di venire in questa università ad acquisire specializzazioni in cambio di un futuro migliore state perdendo il vostro tempo. Noi non siamo capaci di prepararvi per quel lavoro che quasi certamente non esisterà più intorno a voi. Ormai il lavoro, a causa dei cambiamenti strutturali, organizzativi e tecnologici è soggetto a variazioni rapide e radicali. Noi possiamo solo insegnarvi a diventare capaci di imparare, perché dovrete reimparare continuamente». La sfida non è più solo e tanto quella di innestare su una solida formazione di base, che connota la tradizione accademica italiana e la fa apprezzare all'estero, percorsi didattici e di ricerca innovativi e diversificati, capaci di introdurre i laureati Mondo Universitario e gli specializzati ai mutati e molteplici contesti lavorativi. Si tratta, piuttosto, di recuperare e approfondire la ricca tradizione di educazione critica, di accompagnamento in un percorso personalizzato di trasmissione, ricezione e appropriazione dei "fondamentali" del metodo della conoscenza della realtà, in ogni regione del sapere, del saper dire e del poter fare. Un metodo che parte dalla coltivazione negli studenti di una domanda curiosa, aperta, libera su tutto ciò che è oggetto del loro studio, e nei docenti di una capacità di provocazione e di ascolto di questa domanda, in un confronto pubblico, a tutto campo, con ogni fattore costitutivo della realtà. Nel "villaggio globale" dei saperi e della loro comunicazione, dove tutti possono vendere e acquisire nozioni su tutto, se l'università ha ancora un senso e un valore insostituibile, è quello di una palestra della ragione, che allenala mente ad affrontare le questioni che la vita inesorabilmente pone e le competizioni che il lavoro non risparmia, in modo particolare ai giovani. Appaiono più che mai attuali le osservazioni di Romano Guardini: «Il sapere che l'università trasmette dovrebbe poggiare su quella forza dell'interrogarsi e su quella serietà della responsabilità culturale che distingue la scienza dal dilettantismo. (...) Si tratta perciò di creare un tutto che si possa dominare con lo sguardo e da cui sia possibile ricavarne poi un lavoro pratico. Colui che studia in vista della professione deve conservare in se stesso almeno una piccola scintilla della volontà di ricerca, altrimenti egli diventa, intellettualmente parlando, un manovale». Raccogliendo questa sfida, studenti e docenti ricondurranno l'università nuovamente a quel luogo originalissimo della società in cui l'esercizio della razionalità umana gode di tutta l'ampiezza e il respiro di cui ha bisogno per compiere scelte che non si fermano a rammendare gli squarci prodotti dalla crisi dell'economia e del lavoro, ma vanno alla sua radice per sanarla e dare tenace consistenza alla ripresa. Un compito e una responsabilità grande cui solo una università aperta alla realtà totale e appassionata educatrice della ragione può preparare la libertà dei giovani. © RPRODIV_I.^.NE RISERVATA Pagina 7 Un rotta atore all'università diChicago Potremmo definirlo il rottamatore del potere economico. Luigi Zingales, docente all'università di Chicago, gira in lungo e in largo il Paese d'origine per presentare il suo nuovo libro, Manifesto capitalista (Rizzoli, 2012) e la sua ricetta liberista per ripartire. Concedendo interviste a giornali e quotidiani online, e stoccate ai colpevoli, secondo lui, dei mali dell'Italia. «Tutta l'oligarchia del capitalismo, vecchia, inadeguata e incapace di riformarsi va rottamata, insieme al clientelismo da essa generato». In pratica quasi tutto l'azionariato di Rcs, che gli pubblica il libro, direbbe qualche malalingua. L'economista non ha paura e fa nomi e cognomi. La scorsa settimana in un seminario organizzato dalla Banca d'Italia ha osato addirittura criticare esplicitamente il patriarca dei banchieri italiani, Giovanni Bazoli («Professore, lei ha detto che la banca deve perseguire interessi generali piuttosto che massimizzare il profitto. Mondo Universitario DI MICHELE ARNESE E FABRIZIA ARGANO* Può citare un caso in cui Intesa Sanpaolo ha seguito questa linea?». E visto che il presidente di Intesa ha glissato, ha detto: «L'esempio lo faccio io: nella vicendaAlitalia, Intesa Sanpaolo è stata consulente del governo per il salvataggio, compratore dell'Alitalia e creditore di Air One, che Alitalia, salvata da Intesa, ha comprato»). Nella lista dei cattivi, Zingales inette anche i Benetton. Presentando il libro a Padova, li accusa di essere l'«esempio peggiore» di come il capitalismo veneto dovrebbe comportarsi perché spostati verso business dove contano i contatti politici, anche se quella dei Benetton è la storia di un grande successo prima nel settore dell'abbigliamento e poi negli aeroporti, autostrade e ristorazione nei luoghi di mobilità. Ora, nella sua battaglia per un liberismo meritocratico ed etico, bi- sogna ricordare che Zingales è il promotore, insieme con altri intellettuali ed economisti, del progetto Fermare il Declino e quindi ha come naturali alleati quegli esponenti del sistema che tanto avversa. Qualche nome? Di sicuro Luca Cordero di Montezemolo: la sua Italia Futura è in simbiosi politica con Fermare il Declino. Di certo Montezemolo, per le sue capacità e per il suo passato, può essere considerato un autorevole perno del capitalismo di relazione italiano. Certo, ha anche fondato Ntv (Nuovo Trasporto Viaggiatori) che fa concorrenza alle Fs grazie a quel socio tanto criticato da Zingales. Intesa infatti, attraverso Banca Imi, è azionista di Ntv. Ma anche Corrado Passera, già consigliere delegato di Intesa, e ora ministro dello Sviluppo Economico, potrebbe presto essere un alleato di assoluto rilievo del rassemblement cui sta lavorando Zingales. Ma Zingales lo sa? * da wwwformiche.net Pagina 8 Così gli scienziati truccano le ricerche ELENADUSI Nbianco ON sempre camice è sinonimo di mani pulite . Un censimento delle pubblicazioni scientifiche in medicina e biologia ha rivelato l'aumento di esperimenti macchiati da frode, falsificazione dei dati, visite apazientiimmaginari, ritocco delle immagini di laboratorio.Ilfenomeno ènelcomplesso modesto. SEGUE A PAG I NA 45 Mondo Universitario Pagina 9 Un censimento delle pubblicazioni mostra una crescita allarmante di frodi, truffe e piraterie nelle ricerche Quasi cento su un milione vengono ritrattate. La concorrenza impone di arrivare sempre primi. E c'è chi bara (segue dalla prima pagina) ELENA DUSI ei 25 milioni di articoli pubblicati su riviste mediche dal 1940 al maggio 2012, quelli ritrattati (cioè ritirati per errori gravi o frodi) sono 2.047. In percentuale però il numero di studi depennati è quasi decuplicato tra 1976 e 2007.Alloralo stigma della ritrattazione colpiva 10 articoli su un milione. Oggi si è arrivati a 96. E quel che è più grave, secondo il censimento di Proceedings of the National Academy ofSciences, è che solo uno studio su tre viene ritirato per uno sbaglio commesso in buonafede. In due terzi dei casi è con l'intento di ingannare che i dati scientifici vengono manipolati. L'obiettivo, come nello sport, è arrivareprimiper aggiudicarsi credito in un mondo della scienza sempre più competitivo e a corto di fondi. Le note pubblicate dalle riviste per annunciare una ritrattazione sono spesso generiche, scritte in modo confuso per non far trasparire l'inganno. Cosìitrericercatori dell'AlbertEinstein diNewYorke dell'Università di Washington autori del censimento hanno deciso di scavare a fondo in ogni singolo caso. E si sono trovati di fronte a molta meno buona fede di quanto si aspettassero. Nel 67,4% di ritrattazioni dovute a cattiva condotta, il 43,4% è stato causato da frode La scienza con il trucco così i test di laboratorio si ritoccanoal photoshop vera e propria (casi concentrati in superpotenze della scienza come Usa, Giappone, Germania). Il 14,2% è un articolo che riproduce dati prodotti dalla stessa équipe, ma già pubblicati su un'altra rivista. Il 9,8% è un copia e incolla di risultati di altri scienziati (soprattutto in paesi emergenti come India e Cina). Tra i colpevoli, molti sono i truffatori seriali. L'anestesista giapponese YoshitakaFujii si è visto ritrattare la cifra record di 193 studi su 23 riviste diverse. L'ultima moda è il ritocco delle immagini al microscopio. Ma non mancano le tecniche più sofisticate, come quella del sudcoreano Hyung-In Moon. Poiché ogni articolo scientifico, prima di essere pubblicato, deve essere sottoposto al giudizio di un pan el di altri esperti, Moon è riuscito a "piratare" gli indirizzi mail dei suoi revisori, inviando allarivistagiudizi lusinghieri. Scoperto il trucco, 35 suoi articoli sono stati depennati dall'archivio mondiale della scienza. In quella poi che il direttore della rivista The Lancet nel 2006 definì "la più grande truffa condotta da un singolo scienziato", l'oncologo norvegese Jon Sudbo inventò i dati di ben 900 pazienti. Anche se la maggior parte delle truffe riguarda casi isolati e settori specialistici, non mancano le frodi che causano danni graviaipazientio allareputazione della scienza. Il "mago" delle staminali Hwang Woo-suk, autore nel 2004 dell'annuncio shock della clorazione di un uomo, fu cacciato dall'università di Seul nel 2006 per aver falsificato i risultati. Un metodo rivoluzionario messo apunto dallaDuke University sempre nel 2006 per scegliere la cura contro il tumore al polmone fu usato 4 anni negli Usa, prima di scoprire che era basato su dati falsi. I Paesi Stati Uniti, Germania, Giappone e Cina sono responsabili di 3 quarti delle ritrattazioni I giornali con più articoli ritrattati dal 1975 al 2007 Science 70 69 Pnas The Journal of Biological Chemistry Nature mesi 54 44 Quanto tempo passa tra la pubblicazione e la scoperta dell'errore Gli articoli scientifici falsi per milione di articoli pubblicati: ................................................................................................... 10 96 Nel 1976 Nel 2007 . . ..Le . .. . . .. . .cause .. . .. . . .. . . .. . .. . . della .. . . .. . . .. . .. . . ..ritrattazione . . .. . .. . . .. . . .. . . .. . .. . . .. . . .. . .. . . .. . . .. . . .. . .. . . .. . . .. . .. . . .. . . .. . . .. . .. . . .. . . .. . .. . . .. . . .. . . .. . .. . . .. . . .. . .. . . .. . . Errore in Colpa buona fede o dolo tra cui: frode ............................... ......................................... 43% 21% 67% articoli copiati da altri già pubblicati dalla stessa équipe 14% articoli copiati da altri scienziati 10% Mondo Universitario Pagina 10 INTERVISTA Antonella Mansi «Investire sui giovani favorisce le imprese» Claudio Tucci ROMA Nt ?: Cinquanta giovani laureati. Che saranno selezionati a livello nazionale e avranno l'opportunità di svolgere uno stage retribuito di sei mesi. Ma anche di formarsi attraverso lezioni d'aula e in modalità e-learning (con la possibilità pure di frequentare un master in «Gestione e strategia d'impresa»). Entro laprossimasettimanausciràilbando della terza edizione del progetto «Confindustria per i giovani», che ha l'obiettivo «di accompagnare in un percorso di crescita «A giorni ff bando .per la terza edizione del progetto Confindustria aperto a 50 Laureati» ........................................................................ la classe dirigente del futuro», ha sottolineato Antonella Mansi, vice presidente per l'Organizzazione di Confindustria. «La crisi ha colpito duramente i ragazzi. Ma investire su di loro, e sulle persone di talento, oggi può rappresentare più che mai la chiave delvantaggio competitivo delle imprese nel mediolungoperiodo». Dottoressa, come nasce questo progetto? È una prosecuzione dell'iniziativa «ioo giovani per ioo anni» lanciato da Confindustria in occasione delle celebrazioni per il centenario. Sono stati investiti, complessivamente, 3 milioni di euro provenienti dall'avanzo digestione delbilancio 2009. Un segno concreto dell'attenzione del mondo delle imprese a facilitare il passaggio dei giovani dall'università al mondo del lavoro e accrescere così il capitale umano. Tutti temi su cui è impegnato il Governo e su cui insiste il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Quali sono le caratteristiche dell'iniziativa? Il progetto parte da un'accurata analisi dei fabbisogni a livel- Mondo Universitario lo nazionale sui profili dainserire nelle nostre Associazioni e aziende associate. Oltre allo stage, che non necessariamente si deve svolgere presso la stessa Associazione, chi passerà la selezione riceverà anche 9 giornate di formazione d'aula e la possibilità di frequentare un master. Abbiamo deciso, assieme a Unimpiego, Luiss, Liuc e Sistemi formativi Confindustria, di puntare molto sull'azione formativa "on the job" a favore dell'innovazione e della cultura di impresa tra i giovani come un utile strumento per la selezione di risorse da formare ed eventualmente inserire. Eche risultatihanno ottenuto le passate edizioni del progetto? Alla prima edizione «ioo giovani per ioo anni», inaugurata nel2oio alla presenza di Giorgio Napolitano, abbiamo ricevuto 6.8oo candidature a fronte di ioo stage offerti e con il coinvolgimento di 78 Associazioni e numerose imprese; 84 di questi giovani lavorano ancora con noi. L'edizione 2ou del progetto «Confindustria per i giovani» ha visto selezionare 5o giovani su oltre 4.400 candidature pervenute (sono state èoinvolte 68 Associazioni).t stato confermato oltre il 50% di stagisti, ma qui il tirocinio è durato sei mesi (al posto dei 12 mesi originariamente previsti) per ragioni normativeintrodottenel corso del 2011. Qual è il candidato ideale per questa selezione? Il concorso è aperto a tutti i laureati e gli stage partiranno a febbraio 2013. Si guarderà anche all'età (l'età media nelle passate edizioni oscilla tra i 22 e i 26 anni) e al curriculum scolastico. Ma anche alla motivazione e alle esperienze divita fatte dai candidati. Confindustria crede molto nei giovani, e li invita a mettersi in gioco e a mantenere sempre viva la voglia di fare. Perché è dai giovani che deve partire la sfida per il cambiamento. Antonella Mansi , vice presidente per l'Organizzazione di Confindustria 0 RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 11 È la prima emissione nella storia del prestigioso ateneo Dall'Università di Cambridge bond da 350 milioni di sterline MILANO Quanto vale il rating di un'università come Cambridge? Ovviamente tripla A. Nell'euforia generale delle emissioni corporate, scende in campo uno degli ateneipiùprestigiosi al mondo, in procinto di incontrare nei pros simi giorni non gli studenti, ma gli investitori interessati a collocare la prima obbligazione in 8oo anni dalla fondazione. Sarà un bond ovviamente in sterline per un ammontare di 350 milioni, fondi che l'istituzione intende utilizzare per finanziare le strutture dedicate alla ricerca e gli alloggi per gli studenti. Il primo report dedicato agli investitori è stato redatto da Moody's che ha evidenziato «laposizione straordinaria di cui gode l'università» dove hanno Mondo Universitario studiato Isaac Newton e Charles Darwin non solo dal punto di vista didattico, ma anche finanziario. La scelta di intraprendere la strada del mercato del debito non è usuale per le università europee a differenza di quanto succede più di frequente dall'altra parte dell'Atlantico dove nomi di prestigio come Stanford e Columbia utilizzano regolarmente le emissioni obbligazionarie come fonte aggiuntiva di finanziamento a quelle istituzionali. In Europa, quest'anno soltanto un altro college britannico ha emesso bond, De Montfort University di Leicester, secondo quanto riportato da Bloomberg. Di normale università del Regno Unito benché prestigiose, hanno a disposizione meno fondi degli atenei americani, potendo contare sulle risorse raccolte dalle iscrizioni, dai fondi governativi e privati, dalle pubblicazioni. Per gli analisti questo è un buonmomento perché gli investitori sono alla ricerca di bond corporate con rating elevato e in grado di offrire un premio rispetto ai bond governativi. Il Regno Unito ha un ratingAAA ma con un outlook negativo, un avvertimento di Moody's che non esclude di abbassarlo. Al contrario, Cambridge ha un outlook stabile. A collocare il prestigioso bond sono state chiamate Hsbc, Morgan Stanley e Royal Bank of Scotland chehanno organizzatoil5ottobre il road showper incontrare gli investitori. Ma.Mo. C RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 12 Iniw Iniziativa dell 'Ambasciata italiana a Ottawa Alleanza Italia-Canada Marzio Bartoloni Ioni. Il Canada è diventato neC'è una nuova rotta che gli ultimi anni una delle zone può unire Italia e Canada: è più calde dell'innovazione, quella dell'innovazione dove grazie all'apertura internaziofar navigare alleanze scientifi- nale ai capitali di rischio e a che e far fiorire tante start up. una vera e propria politica di Lo ha capito l'ambasciata ita- caccia ai talenti internazionaliana in Canada che ieri ha or- li. Un fronte, questo, su cui il ganizzato a Ottawa insieme Governo canadese sta scomall'università di Carleton un in- mettendo molto anche grazie contro per accendere i rifletto- a un programma («Visá Start ri su quanto sta facendo il no- up») che concede visti speciastro Paese - a partire dal pac- li agli stranieri che immigrachetto di incentivi per le start no nel Paese per creare attiviup e l'agenda digitale che sarà varato a giorni dal Governo con il decreto sviluppo-bis- e LA CLLA O AZIONI favorire l'avvio di nuove part- L'obiettivo è favorire l'avvio nership scientifiche. di nuove partnership All'incontro erano presenti scientifiche: focus i rappresentanti del Governo e delle istituzioni scientifiche su pacchetto incentivi per canadesi e italiane e un parter- [e start up e agenda digitale re fatto di investitori e ventu- ......................................................................... re capitai. Oltre a Unicredit che ha presentato il suo pro- tà imprenditoriali innovative. getto «II talento delle idee». Da qui l'iniziativa dell'amba«E stata un'occasione impor- sciata italiana che già da due tante per dare visibilità al no- anni organizza incontri temastro Paese qui in Canada dove tici sull'innovazione (nel 2010 c'è forte attenzione per la no- sull'aerospazio e l'anno scorstra capacità innovativa e le so sullo scambio tra universinostre Pini che vengono viste tà) per incentivare alleanze e come un modello», ha spiega- partnership. Come dimostrato l'ambasciatore Andrea Me- no un accordo sull'automoti- Mondo Universitario ve tra il nostro Cnr e l'agenzia che fmanzia la ricerca canadese e quello tra il Politecnico di Torino e l'Università di Toronto sulla ricerca e la formazione nell'ingegneria. A Ottawa era presente anche UniCredit che ha messo in vetrina una delle start up selezionate dal progetto «Il talento delle idee», organizzato insieme ai Giovani imprenditori di Confindustria: si tratta della «D-Orbit» che ha brevettato un dispositivo da installare sui satelliti prima di mandarli in orbita per ripulire lo spazio dai "rottami spaziali". «Siamo molto orgogliosi di essere l'unica banca italiana selezionata per partecipare a questa importante iniziativa canadese, è la conferma - ha spiegato Alessandro La Porta, responsabile territorial relations di UniCredit - che h nostro progetto sta diventando un esempio virtuoso per le imprese e per gli investitori che credono nel made in italy». Nei giorni scorsi Unicredit ha lanciato anche una linea di servizi per favorire l'internazionalizzazione delle nostre imprese. ® RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 13 "Ora c'è la retina artificiale" Creata all'IIT di Genova con polimeri e neuroni: "Servirà anche per i robot" MARCO PIVATO ono passati 10 anni dallo «scandalo Schön», l'ex fisico tedesco assurto alla gloria dopo aver collezionato un'imponente letteratura, in tema di nanotecnologie, sulle riviste scientifiche più famose. Un ascesa, però, sulla quale è inciampato, dopo che i colleghi scoprirono che aveva sistematicamente falsificato i dati dei suoi esperimenti. Ma un decennio dopo si fa sul serio, fa intendere Roberto Cingolani, direttore scientifico dell' Istituto italiano di tecnologia di Genova. Con 30 brevetti, coautore di 700 articoli su riviste internazionali, ha lanciato tre aziende spin-off che stanno dando lustro al Paese, sempre più autorevole concorrente, a livello mondiale, nel campo delle nanotecnologie. Una delle «nanomeraviglie» appena uscita dalla sua fucina, sviluppata in 18 mesi, e presentata all'ultima «Conferenza sul futuro della scienza» di Venezia, è una retina artificiale, costruita su un supporto nanoingegnerizzato. Professore, da dove si parte per costruire una retina artificiale? «Dapprima è stato realizzato un dispositivo per via nanotecnologica, rendendolo sensibile alla luce. Si parte da un bagno composto da monomeri polimerizzati, vale a dire plastica, e nanosfere sensibili alla luce, della grandezza di qualche centinaio di atomi. Alla fine del processo le nanosfere rimangono intrappolate nelle fibre costituite dai polimeri. Così otteniamo un supporto plastico che si comporta come una cella fotovoltaica. Questi dispositivi sono trasparenti, Mondo Universitario flessibili e di spessore infiniteno in neuroni della retina grasimale». zie a segnali biochimici. La scelta dipende anche dalla senCome fa un essere umano a sibilità che si intende ottenere vedere con questo sistema? «Sul dispositivo fotosensibile e anche dai costi». abbiamo depositato un film di La retina artificiale è già staneuroni umani vivi. Quando la ta impiantata nell'uomo? cella è colpita dalla luce, come «Saremo in grado di farlo, in in tutti i sistemi fotovoltaici, futuro, ma per ora è stata aptrasforma l'impulso luminoso plicata all'occhio di un ratto». in un impulso di corrente e Che tempi prevede affinché questo impulso, la clinica si approcome un impulpri di questa tecso di natura nernologia? vosa, attiva i neu« Il materiale usato «È necessario roni a fare il loro è totalmente essere cauti sulmestiere...». le previsioni. Il biocompatibile» brevetto, firmaQuindi si tratto dal dipartita di neuroni mento di neuroscienze in colladel sistema visivo? «Si possono utilizzare neuroni borazione con il nostro centro del sistema visivo, dunque già di nanoscienze al Politecnico "educati" a svolgere la funziodi Milano, è giovane ed è una ne di tradurre la luce in immanovità assoluta. Ma che procegini per il cervello. Ma si posde molto velocemente. Abbiasono usare anche neuroni allo mo ottenuto informazioni molstadio staminale, o comunque to positive dall'esperienza sulcellule primarie deputate alla le cavie: con l'esperimento ci visione, che poi si differenziasiamo sincerati che la retina funziona anche dal punto di vista biologico, oltre che tecnologico». Una retina artificiale risolve il problema della reperibilità dai donatori , ma questo supporto è ben tollerato dall'organismo oppure potrebbe dare luogo a fenomeni di rigetto? «Questo problema non si è presentato nelle cavie. Non servono immunosopressori. Il materiale, infatti, è completamente biocompatibile». A proposito di biocompatibilità, come può essere tollerabile dall'organismo un dispositivo nanostrutturato? «E' tollerabile, perché molto spesso le nanotecnologie utilizzano, come materiale di partenza da essere funzionalizzato, una serie di molecole biologiche. Per esempio frammenti di geni oppure di amminoacidi. A differenza dei sistemi di visione basati sul silicio, l'utilizzo di materiali molecolari che hanno struttura a base di carbonio permette una maggiore biocompatibilità, proprio perché la stragrande maggioranza delle molecole biologiche sono lunghe catene di carbonio ramificate». La retina artificiale può essere utilizzata anche su robot o su automi destinati alla produzione di microchip o a compiti di microchirurgia? «Di certo è una scommessa più semplice che non lavorare su un occhio umano, dove integrare retina e fasci nervosi richiede un approccio molto complicato, ma è comunque una scommessa non meno ambiziosa. I nostri sistemi fotosensibili stanno riscuotendo grande interesse da parte dell'industria, perché sono meno costosi e dalla resa energetica maggiore rispetto alle tradizionali celle fotovoltaiche. Proprio perché sono di plastica e non di silicio hanno, inoltre, un impatto estetico decisamente migliore. Sono duttili e possono essere anche esteticamente attraenti. O, ancora, dato che, singolarmente, le celle occupano poco spazio, potrebbero essere inserite sul retro di un cellulare per ricaricarlo velocemente». Pagina 14 RUOLO : È DIRETTORE SCIENTIFICO D E LL I IT (L'ISTITUTO ITALIANO DITECNOLOGIA DI GENOVA) RICERCHE : NANOTECNOLOGIE NANOCHIMICA E MATERIALI INTELLIGENTI ILSITO: HTTP://VW WV. I IT. IT/IT/H O M E. HTM L Mondo Universitario Pagina 15 Molecole intelligenti che scovano le cellule malate e le curano: è la nuova rivoluzione della diagnosi e della terapia in medicina. Tutto merito delle nanotecnologie, che stanno mettendo a punto nuovi strumenti ultrapiccoli e ultrasensibili. A spiegare le nuove frontiere è stato Fabio Beltram, direttore della Scuola normale Mondo Universitario superiore di Pisa, alla recente conferenza internazionale di Venezia «The future of science»: «I nanosistemi, composti da molecole, possono essere iniettati, inalati o introdotti nel corpo anche attraverso un collirio». Un esempio? La lotta ai tumori con molecole che si comportano come gli anticorpi contro virus e batteri. Pagina 16 Test iperveloci e terapie mirate con le particelle magnetiche Le meraviglie dell'elettronica stanno per sbarcare in laboratorio e in ospedale FABIO DI TODARO agnetismo e nanotecnologie a disposizione della biologia e della medicina. Al centro della scena ci sono chip variabili nelle dimensioni, da pochi nanometri (alcuni milionesimi di millimetro) fino a qualche micron (vale a dire millesimi di millimetro), messi a punto dai fisici per diversi impieghi sanitari: mezzi di contrasto in tecniche di «imaging» (come la risonanza magnetica), attacco alle cellule tumorali riscaldate con campi magnetici alternati (l'ipertermia), marcatori molecolari da utilizzare in laboratori miniaturizzati e anche vettori per il trasporto di entità biologiche guidate da un campo magnetico. Sono queste le ultime scoperte del magnetismo e alcune tra le applicazioni biomediche. Alcune sono vicine alla validazione clinica, cioè l'ok definitivo, mentre altre sono in fase di sperimentazione. Ma il percorso è tracciato. «C'è grande attenzione nei confronti delle possibilità che la fisica offre alla medicina - spiega Riccardo Bertacco, coordinatore del gruppo di ricerca sulla spintronica del centro «Lness» del Politecnico di Milano -. Diagnosi e terapia: ci si muove in entrambe le direzioni. E' anche così che si potrà ridurre anche la spesa sanitaria». Gli studi presentati a Parma durante il «Joint European Magnetic Symposia» - l'annuale convegno sbarcato per la prima volta in Italia - hanno avuto come cardine proprio gli aspetti applicativi del magnetismo. Ciò che è già realtà nell'elettronica - l'uso di tra- Mondo Universitario sduttori per leggere le informazioni immagazzinate negli hard disk dei computer - potrebbe presto rappresentare una soluzione anche per la medicina. In termini di diagnostica, innanzitutto. I biosensori spintronici «lab-on-a-chip», per esempio, sono stati testati con successo per rilevare e trasportare anticorpi, cellule e sequenze di Dna. Il tutto legato a nanoparticelle magnetiche. Sono dispositivi grandi quanto uno smartphone che, in futuro, potrebbero sostituire le classiche indagini di laboratorio. In gergo si parla di medicina «point-of-care»: analisi e assistenza a portata del paziente. Ma ci sono anche altre applicazioni emergenti. La possibilità di guidare cellule e proteine marcate con nanoparticelle lungo specifici «binari magnetici». Così i micro-dispositivi «etichettano» la molecolabersaglio e l'interazione viene utilizzata per separare, muovere o anche soltanto rilevare la presenza di enzimi, virus, marcatori tumorali, allergeni e cellule staminali. «Ora occorre sviluppare i protocolli biolo- RUOLO : È PROFESSORE DI FISICA AL POLITECNICO DI MILANO ECOORDINATORE DELGRUPPO DI RICERCA SULLA SPINTRONICA ILSITO : HTTP://LNESS.COMO.POLIMI.IT/ INDEX.PHP gici e ottimizzare le tecniche con cui analizzare direttamente campioni di sangue, saliva o lacrime, dopodiché indagini che oggi richiedono tempi lunghi e costi sostenuti saranno all'ordine del giorno - sottolinea Marco Donolato, ricercatore al centro "Nanogune" di San Sebastian, nei Paesi Baschi -. Crescerà anche la precisione, al punto da poter rilevare, nel liquido biologico in esame, semplici tracce di una molecola di interesse». Ma gli scenari sono molteplici. Migrazione cellulare, arresto dello sviluppo di masse cancerose e ricostruzione di tessuti sono stati altri argomenti di discussione. Su questo ultimo aspetto si è concentrata Claire Wilhelm, alla guida del gruppo di ricerca del dipartimento di materiali e sistemi complessi dell'università «Diderot» di Parigi: «Cellule marcate con nanoparticelle di ossido di ferro - ha spiegato - possono essere guidate verso un'unica sede per ricucire la lesione di un tessuto». Esperimenti in questa direzione sono stati condotti su cuore e fegato di ratto, al punto da mostrare una perfetta efficacia rigenerativa, anche se - aggiunge «non è ancora chiara la risposta delle cellule staminali». E nuovi orizzonti si aprono per le neuroscienze. Una serie di studi ha evidenziato la possibilità di rilevare l'attività dei neuroni attraverso la variazione di un campo magnetico. Finora ci si è concentrati sui topolini. Ma presto toccherà al cervello umano. Pagina 17 LA DENUNCIA DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE BILANCIO LAMASSOURE Erasmus e fondi sociali Ue, buco di 10 miliardi «Non c' e più un euro per pagare le fatture» CULTURA Androulla Vassiliou, commissaria Ue (Afp) Mondo Universitario BRUXELLES È SENZA giri di parole la denuncia dal presidente della Commissione bilancio del Parlamento europeo, Alain Iamassoure: il fondo sociale europeo «non ha più un euro», il programma Erasmus finirà i soldi «dalla prossima settimana» e i fondi Ue per ricerca e innovazione resteranno senza risorse «a fine ottobre». Non solo: le fatture presentate per i progetti già eseguiti resteranno insolute perché «solo per il 2012 c'è un buco di 10 miliardi» a causa del «comportamento assurdo» dei overni. Tra oggi e domani la Com- missione bilancio dovrà votare il progetto di budget Ue 2013, per il quale il Consiglio (fornato dai governi) ha deciso, per il terzo anno consecutivo, di tagliare di oltre la metà la richiesta della Commissione europea di aumentare del 6,58% i fondi per i pagamenti delle fatture già emesse dai destinatari dei finanziamenti europei. Se sussiste il sospetto sulla regolarità delle cifre che vengono richieste dalle singole capitali, spiega Lamassoure, l'unica soluzione è rendere pubbliche le cifre e chiedere alla Commissione Ue di pagare solo le fatture certificate. Pagina 18 Pisa L014,1 v della rivoluzione nei computer La tecnica a fotonica integrata cambierà tutto Nascerà al S. Anna grazie al prof. Romagnoli di Glanluca Campanella 1 PISA Prendete il computer o il telefonino con cui avete mandato l'ultimo messaggio email e buttateli: non subito, ma dal 2014 non serviranno più a niente. «Bella forza!», direte: la tecnologia nasce già con l'obsolescenza programmata - cioè con la "scadenza" volutamente incorporata - e dopo un po' di tempo è superata. Ma quella che sta sviluppando (unica in Italia) la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, in collaborazione con un cervello rientrato dopo una fuga al Mit di Boston, è qualcosa in più di una rivoluzione: è la fotonica integrata, una delle tecnologie identificate dall'Unione Europea come strategica per la nascita e l'affermazione dell'internet del futuro. Per capire di cosa parliamo, basta un esempio. Ë pochissima la differenza tra il computer o il telefonino citati e il Commodore 64, su cui un'intera generazione ha masticato i primi bocconi di informatica: quest'ultimo era "solo" più lento e con meno memori a, ma alla fine il suo cuore era un ammasso di silicio e pochi altri materiali, proprio come i moderni processori, all'interno dei quali passa la corrente elettrica della presa di casa. Nei processori a fotonica integrata, il silicio resta (perché viene dalla sabbia, comune ed economica), ma dentro i suoi circuiti passa la luce. I vantaggi? Vanno più veloci, consumano di meno e occupano meno spazio. Sembra banale, ma ci stanno lavorando in Giappone da dieci anni, dove hanno stanziato centinaia di milioni di dollari. E nella città della Torre l'istituto Tecip della Scuola Sant'Anna ha un suo laboratorio da un anno e mezzo: un pa- Segnalazioni diglione all'interno della cittadella del Cnr, in cui si stanno mettendo a punto delle sofisticate "cleanrooms" (alla lettera: camere pulite), ambienti quasi privi di polvere in cui è possibile costruire questo tipo di circuiti integrati che si lasciano attraversare dalla luce. Però mancava qualcosa: è un po' come aver inventato la ferrovia, ma non avere a disposizione le locomotive. E qui entra in gioco Marco Romagnoli, considerato uno dei migliori ricercatori a livello mondiale nel campo della fotonica, che da poco più di due anni lavorava al prestigioso Massachusetts Institute of Technology, il Mit di Boston: questi, per far proseguire una ricerca commissionata dalla Difesa americana, ha dovuto inventare il laser al germanio. Ai non esperti basti sapere che il germanio è un seiniconduttore intrinseco, come il silicio; quello che ci interessa è che il laser al germanio è proprio la "locomotiva" che il Sant'Anna stava cercando: la sorgente di luce da sparare nei circuiti a fotonica integrata. La comunità è piccola, «solo 12mila studiosi al mondo», quantifica Giancarlo Prati, direttore del Tecip: pertanto è stato facile incontrarsi e combinare un matrimonio di interesse. In realtà è vero amore, perché Romagnoli ha brevettato il laser al germanio «senza fini di lucro»: in pratica, per non farlo brevettare e sfruttare da altri. Così, accanto alla cleanroom pisana sorgerà un altro padiglione, gestito con il Cnit consorzio nazionale interuniversitario telecomunicazioni) e diretto da Romagnoli: detto in modo un po' rude, il primo produce e il secondo progetta. A stupire sono i numeri: in 800 metriquadri e con soli 8 milioni di euro (3,6 dalla Regione, parte dei macchinari donati da Pirelli, il resto fondi di ricerca Tecip e Sant'Anna) si "rischia" di essere i primi al mondo a realizzare computer a fotonica integrata, che potrebbero essere pronti nel 2014. Due sono gli ostacoli verso questo traguardo. In primo luogo il recente accordo tra Telecom Italia e Fastweb: le società hanno deciso di portare in tutta la Penisola la fibra ottica per la banda ultra larga di internet, ma usano la tecnologia FttCab, che dalla cabina telefonica alle case affida il viaggio del segnale al vecchio cavo di rame. Per restare alla metafora ferroviaria, è come se il computer del futuro e la rete nazionale fossero due modernissimi Freccia Rossa, nia per portare i passeggeri da un convoglio all'altro ci fosse bisogno della littorina a carbone. Altro problema: Cnit e Sant'Anna non avranno mai la forza di Intel, il primo produttore al mondo di processori; ma su questo versante si stanno tessendo alleanze con tutte le aziende di telecomunicazioni interessate. CORI PRODI IZIONE RISERVATA. -,`i,,] 1 -l o L ;, ,,Am,„,IW Pagina 19 G/ ,.,. 9/////N n H u i a% i/,1g i y% ;;%/ü/4 ,. kae 4 E Computer e telefonini , già nel 2014 i modelli attuair pudo eò i : >> essere superati dai modeiii az t>> t>>;rca integrata li rendering del padiglione dove nascerà il computer a fotonica integrata . A destra l 'istituto del Sant'Anna Segnalazioni Pagina 20 D L'uomo che inventò il laser al germanio Marco Romagnoli , romano, classe 1957, ha dato la sua vita alla Pirelli che fino al 2000 è stata anche un'azienda d i telecomunicazioni e in seguito solo "proprietaria" di Telecom Italia. il ricercatore lavorava a Milano fin quando il gruppo ha privilegiato il business degli pneumatici e ha ceduto la divisione fotonica al l'americana Cy Optics. Questa ha chiuso nel 2009 e «ci siamo trovati tutti senza lavoro: per fortuna sono stato chiamato dal Mit di Boston a sviluppare un progetto militare, la cui applicazione è segreta . Volevano realizzare il processore più veloce del mondo, un 1.024-core». Ha un'idea un po' "eretica" della ricerca: «Di solito l'università genera cultura, nel senso che prima scopre una cosa e poi si chiede a cosa serve. Mi criticano , perché non mi interessa solo la ricerca speculativa, ma anche mettere in pratica i miei studi)). Quindi capovolge il punto di vista : «La ricerca serve a risolvere i problemi)). Proprio così è nato il suo laser al germanio: «Mi sono posto una domanda)). Romagnoli torna in Italia per «passione», visto che negli Usa guadagnava di più. Ma crede che lo stimolo più efficace siano gli incentivi fiscali alle aziende. Inoltre, far rientrare un giovane crea un posto di lavoro, far rientrare «una persona che ha una visione)), come il laboratorio che dirigerà a Pisa , ne generi tanti. Segnalazioni Pagina 21