Curso de: “OPERADOR DEL SISTEMA PRODUCTIVO
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Curso de: “OPERADOR DEL SISTEMA PRODUCTIVO
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Curso de: “OPERADOR DEL SISTEMA PRODUCTIVO AGROALIMENTARIO CON MÉTODO BIOLÓGICO” _________________________________________________ MÓDULO 3: TÉCNICAS DE GESTIÓN AGRARIA ECOCOMPATIBLE HORTICULTURA Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina – ANNO 2003 _________________________________________________ Se agradece por la colaboración: CÓRDOBA : COM. IT. ES. VILLA MARÍA : Obispado – Municipalidad - Club Argentino de Servicios - CAS – RÍO IV: Obispado - Soc. Italiana de Socorro Mutuo “Porta Pia”– Granja SIQUEM – SAN FRANCISCO: Municipalidad -- Asos. Italo-Argentina Mutualista XX de Septiembre – - Restaurante Terra Nostra -COLONIA CAROYA: Centro Friulano -ARROYO CABRAL: Coop. Agrícola Ganadera Arroyo Cabral – - Instituto Secundario Priv. Orientación Agro-Alimentar “San José” _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 1 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ -File: lucidi gestione infestanti orticole bio orizzontali L’azione diretta delle lavorazioni si esplica sulla vegetazione infestante mediante: • • • estirpamento interramento esposizione al sole Il successo competitivo della specie coltivata è direttamente correlato con • il ritardo nell’emergenza delle infestanti • la limitazione nella crescita della vegetazione spontanea rispetto alla coltura. Occorre operare con le seguenti tecniche: • • • valutare il momento più idoneo per la semina o il trapianto della coltura desiderata lavorazioni ripetute falsa semina associata a lavorazioni superficiali o al pirodiserbo Altri metodi che utilizzano lo stesso principio del pirodiserbo sono: • raggi termici, • vapore acqueo (che di solito si utilizza nella geosterilizzazione delle serre), • microonde , • scariche elettriche. Vantaggi della pacciamatura: • diminuzione delle perdite d’acqua per evaporazione, • effetti benefici sulla microflora e sulla struttura del terreno, • pulizia del prodotto, • anticipazione della raccolta. Gestione della tempistica degli interventi Saranno: • le infestanti presenti, • le condizioni del terreno • le condizioni delle colture, • le attrezzature disponibili, • la redditività delle colture • le condizioni climatiche a consigliare la più opportuna combinazione dei mezzi da impiegare. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 2 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ POSSIBILE STRATEGIA PER IL CONTENIMENTO DELLE INFESTANTI IN ORTAGGI SU TERRENO ARGILLOSO IN PIANURA ROMAGNOLA: INTERVENTO Lavorazioni invernali Prima lavorazione SCOPO ridurre il numero delle possibili infestanti fare nascere le infestanti Seconda lavorazione distruggere le infestanti Irrigazione Pirodiserbo favorire la nascita delle infestanti distruggere le infestanti fino a 2 foglie vere Distruggere le infestanti fino alle prime due foglie cotiledonari Seconda strigliatura leggera MODALITA’ ripetuti passaggi su terreni gelati con erpice a molle strigliatura medio/pesante, con denti da 7/8 mm, o semplice erpicatura; profondità 4/8 cm strigliatura leggera, con denti da 6/7 mm; profondità 1/4 cm solo su alcune colture di alto pregio alternativa al pirodiserbo FAGIOLO E FAGIOLINO La sperimentazione in campo allargato ha fornito buoni risultati con il seguente schema di intervento: • una accurata preparazione del letto di semina; • una successiva irrigazione di 15-20 mm; • una strigliatura a pieno campo sulle infestanti nate e scarsamente sviluppate (massimo 1-2 cotiledonari); • una semina tempestiva; • 1-2 sarchiature successive. Se si sostituisce l’intervento di strigliatura con 1 pirodiserbo quest’ultimo dovrà essere leggermente posticipato. CIPOLLA, AGLIO E PORRO In assenza di irrigazione e di pioggie in presemina è vantaggioso utilizzare una “falsa semina” . A questo punto sperimentalmente sono state individuate 2 linee di intervento ancora in fase di verifica • si striglia ripetutamente in presemina per distruggere le malerbe in fase di emergenza (alle cotiledonari) e poi si semina; • si semina e poi e si applica il pirodiserbo in preemergenza prestando attenzione all’evoluzione delle condizioni meteo. In post emergenza si presentano nuovamente 2 possibilità: • intervenire con 2-3 strigliature leggere con piantine dagli 8-10 cm in poi e successivamente 2-3 sarchiature negli intrafilari; • in alternativa 1-2 applicazioni di pirodiserbo, localizzato a lato fila, con cipolle di 12-15 cm di altezza e 4-5 foglie vere. OMBRELLIFERE Per la carota è specie in cui il controllo delle malerbe risulta di elevata difficoltà, è in fase di messa a punto questa tecnica: • accurata gestione invernale dei letti di semina, • poi a primavera, su letti di semina particolarmente infestati e con emergenze ritardate può essere opportuno applicare 2 interventi di pirodiserbo in pre-emergenza (nelle ultime semine ci si limiterà ad una applicazione in pre-semina) _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 3 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ • in post emergenza si potrà intervenire con a sarchiatori a lame o, in alternativa, con frese. PATATA Il controllo può essere attuato attraverso • una leggera sarchiatura, • una rincalzatura di preemergenza, leggermente anticipata, • un intervento di pirodiserbo di pre-emergenza ritardato il più possibile fino al limite delle primissime (1-2 %) emergenze della patata. POMODORO Su pomodoro trapiantato, uno schema di intervento collaudato prevede : • una accurata preparazione del letto di semina • trapianto e successiva irrigazione. • una fresatura o sarchiatura localizzata • una leggera rincalzatura su malerbe nelle prime fasi di sviluppo. Successivamente saranno applicate diverse sarchiature a lame (2-3) nell’intrafila. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 4 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ - File: lucidi gestione infestanti orticole bio verticale PRATICHE AGRONOMICHE CON CUI OPERARE PER CONTENERE LE INFESTANTI “Falsa semina” Trapianto Solarizzazione Pirodiserbo e simili Sarchiatura Pacciamatura Durata del ciclo colturale Strigliatura e rincalzatura Gestione strumentale degli interventi irrigui Gestione della tempistica degli interventi _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 5 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ - File: aggiornamenti 2002 difesa biologica orticole – DIFESA IN ORTICOLTURA BIOLOGICA (Dicembre 2001) a cura di:Carlo Mazzocchi, Andrea Asinelli, Stefano Tellarini STUDIO ASSOCIATO BIOLOGICO- CESENA INDICE Introduzione alla agricoltura biologica Allegati II A e II B del Regolamento CEE 2092/91 Alcune indicazioni per una azienda che vuole iniziare a praticare l’agricoltura biologica Alcuni aspetti tecnici fondamentali Alcune note su alcuni prodotti per la difesa NOTE SULLE STRATEGIE DI LOTTA AI PRINCIPALI GRUPPI DI AVVERSITÀ: • • • • • • • • • • • • Erisifacee Botriti e moniliosi Altri funghi della parte aerea Funghi tellurici Virus Batteriosi Acari Afidi Lepidotteri carpofagi e nottuidi Ditteri Metcalfa Animali a sangue caldo • • • • • Solanacee Cucurbitacee Composite Brassicacee Fragola INTRODUZIONE ALL’ AGRICOLTURA BIOLOGICA L’agricoltura biologica è l’agricoltura come dovrebbe essere: • sostenibile, cioè che non consuma più energia di quanta ne produca ; • non inquina; • normalmente redditizia, dopo i primi anni di conversione la redditività di una azienda agricola biologica, condotta da un agricoltore ben preparato sembra assestarsi sui livelli delle aziende leader della zona del settore convenzionale; _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 6 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ • culturalmente impegnativa, non si basa su semplici “ricette” e rapporti sintomo-medicina ma sulla conoscenza dei meccanismi dell’agroecosistema; • giovane, l’età media in agricoltura biologica si assesta sui 39-43 anni mentre in agricoltura convenzionale siamo oltre i 53 anni; • in ascesa, da circa 10 anni l’aumento medio di aziende e superfici nel settore del biologico varia tra il 25 ed il 50% ogni anno L’ agricoltura biologica è regolata dal Reg. CEE 2092/91, ai sensi del quale le aziende che si vogliono definire biologiche e perciò commercializzare i loro prodotti su questo specifico mercato, ed ottenere i particolari contributi garantiti al settore dal Reg. CEE 2078/92, debbono: 1) essere sottoposte al controllo degli Organismi di Controllo del biologico autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole; 2) utilizzare, per la difesa dalle malattie e per la fertilizzazione delle piante, solo i prodotti indicati dagli allegati. Tali prodotti non consentono una resa così elevata come in agricoltura intensiva convenzionale, cioè chimica, ne garantiscono l’efficacia della difesa da tutte le avversità: insetti, acari, nematodi, malattie fungine, malattie virali, malattie batteriche, erbe infestanti (anche solo l’assenza di ogni prodotto erbicida e diserbante modifica profondamente la tecnica colturale applicabile in maniera efficace): gli insetticidi sono solo per contatto e per ingestione e gli anticrittogamici sono solo di copertura. Inoltre l’agricoltura biologica non è solo la sostituzione di prodotti di sintesi chimica industriale con prodotti naturali od a basso impatto ambientale ma anche e soprattutto la modificazione delle pratiche agronomiche nel senso di massimizzare la prevenzione delle avversità. Esaminiamo questa “conversione” alla agricoltura biologica. Innanzitutto questa parola non ha una valenza univoca: nel passato è stata intesa soprattutto come disintossicazione del terreno della azienda agricola che iniziava a praticare l’ agricoltura biologica, cioè un periodo in cui i prodotti chimici usati nel passato scomparivano, si distruggevano, si frantumavano , venivano asportati dalle acque piovane. Ciò si credeva sino a qualche anno fa ma oggi è quasi impossibile sostenerlo alla luce delle recenti ricerche in agroecotossicologia, per cui infatti ci sono prodotti chimici che divengono irrilevabili alle attuali analisi chimiche nel giro di poco tempo, mentre altri prodotti come i clororganici ed i metalli pesanti ad esempio hanno una rintracciabilità nel suolo agricolo a distanza di anni; nella legislazione CEE, il già citato Reg. CEE 2092/91, la conversione è il periodo di tempo che intercorre tra l’entrata nel sistema di controllo ed il momento in cui un prodotto ottenuto in quella unità produttiva può essere commercializzato a pieno titolo come prodotto da agricoltura biologica, generalmente 2 anni per le produzioni erbacee e tre per quelle arboree; prima dell’entrata in vigore del regolamento della CEE in questo periodo era concesso un uso limitato di alcuni prodotti chimici, allora ritenuti di più bassa tossicità; successivamente alla sua entrata in vigore venivano ammessi all’uso anche in questo periodo solo gli stessi principi attivi ammessi in agricoltura biologica e nient’altro; di fatto attualmente è semplicemente un periodo di osservazione reciproca: l’agricoltore osserva la nuova situazione di mercato, i nuovi attacchi parassitari, i nuovi problemi e cerca nuove soluzioni con nuovo atteggiamento, mentre i clienti consumatori ed Organismo di Controllo osservano lui cercando di valutarne l’affidabilità; in questo periodo dopo dodici mesi dal momento dell’entrata nel sistema di Controllo ancora per un periodo da uno a tre anni il prodotto della azienda agricola può venire commercializzato nel mercato specializzato del biologico, sempre accompagnato dalla dicitura “agricoltura biologica - fase di conversione”; in prospettiva secondo l’orientamento corrente dei tecnici e delle associazioni di agricoltori biologici, c’è un accorciamento del periodo di conversione biologica ad un anno circa, con l’annullamento però della possibilità di commercializzazione del prodotto ottenuto in questo periodo, sul mercato specializzato della agricoltura biologica. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 7 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ In questo periodo l’agricoltore si trova ad affrontare i problemi di difesa dalle malattie e di fertilizzazione del terreno con un arsenale estremamente ridotto: senza i “cannoni” della chimica non si tratta più di fare la guerra alle malattie ma la guerriglia e questa guerriglia si chiama prevenzione. ALLEGATO II A (fertilizzazione) PRODOTTI PER LA FERTILIZZAZIONE letame letame essiccato e deiezioni avicole disidratate deiezioni animali compostate, incluse la pollina ed il letame escrementi liquidi di animali (liquame, urina, ecc.) rifiuti domestici trasformati in compost torba argille residui di fungaie deiezioni di vermi (Vermicompost) ed insetti guano miscela compostata di materiali vegetali prodotti o sottoprodotti di origine animale di seguito citati: - farina di sangue, polvere di zoccoli, polvere di corna, polvere di ossa, carbone animale, farina di pesce, farina di carne, pennone, lana, pelli e crini, prodotti lattiero caseari; pellami prodotti e sottoprodotti organici di origine vegetale (es.: farina di panelli di semi oleosi) alghe e prodotti a base di alghe segatura e trucioli di legno NOTE solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo proveniente unicamente da allevamenti estensivi solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo proveniente unicamente da allevamenti estensivi solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo proveniente unicamente da allevamenti estensivi solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo proveniente unicamente da allevamenti estensivi solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo solo rifiuti vegetali ed animali provenienti da un sistema di raccolta selezionata all’origine con limiti di presenza di metalli pesanti solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo nessuna presenza rilevabile d cromo esavalente solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo ottenuti con metodi fisici e biologici ma non chimici legname non trattato chimicamente dopo l’abbattimento _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 8 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ cortecce compostate legname non trattato chimicamente dopo l’abbattimento legname non trattato chimicamente dopo l’abbattimento cenere di legno fosfato naturale tenero fosfato allumino - calcico scorie di defosforazione livelli di cadmio limitati solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo sale grezzo di potassio (es.: kainite, silvinite) solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo solfato di potassio, che può contenente sale di magnesio Prodotto otttenuto da sle grezzo di potassio mediante un processo di estrazione fisica s che può contenere anche sali di magnesio. solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo carbonato di calcio di origine naturale (es.: creta, marna, calcare macinato, litotamnio, knaerl, creta fosfatica) carbonato di calcio e magnesio di origine naturale (es.: creta magnesiaca, calcare magnesiaco macinato) solfato di magnesio (es.:kieserite) solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo unicamente di origine naturale solfato di calcio (gesso) unicamente di origine naturale zolfo elementare oligoelementi solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo cloruro di sodio solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo unicamente salgemma farina di roccia ALLEGATO II B (difesa) PRODOTTI PER LA DIFESA Azadiractina estratta da Azadirachta indica cera d’api gelatina proteine idrolizzate lecitina oli vegetali piretrine estratte da Chrysantemum cinerariefolium quassia estratta da Quassia amara NOTE protezione potatura solo per necessità riconosciuta dall’organismo di _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 9 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ rotenone estratto da Derris spp. , Longocarpus spp. , Thephrosia spp. microrganismi (batteri, virus e funghi): es. Bacillus thuringensis e Virus della Granulosi fosfato di diammonio metaldeide feromoni piretroidi (solo Deltametrina e Lambdacialotrina) rame, nella forma di idrossido, ossicloruro, solfato di rame (tribasico), ossido rameoso etilene sale di potassio di acidi grassi (sapone molle) allume di potassio zolfo calcico (polisolfuro di calcio) olio di paraffina oli minerali sabbia di quarzo zolfo Ortofosfato di ferro controllo solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo solo prodotti non geneticamente modificati solo in trappole solo in trappole contenenti un repellente per speci animali superiori; solo fino al 31/03/2006 in trappole o distributori solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo; solo contro mosca dell’olivo o mosca mediterranea della frutta; solo in trappole con attrattivo specifico; solo per necessità riconosciuta dall’organismo di controllo* prevenzione della maturazione delle banane solo in frutticoltura; solo fino al 31/03/2002; necessità riconosciuta dell’Organismo di Controllo molluschicida CONSIDERAZIONI SU MODIFICHE MASSIMALI RAME REG. CEE 473/2002 Nell’allegato del reg. CE succitato, viene stabilito il limite fino al 31 dicembre 2005 del limite massimo di 8 kg/ha/anno fino al 31/12/2005 e dei 6 kg/ha/anno a partire dal 1/1/2006. E’ ipotizzabile la attivazione in varie zone europee (tra cui anche alcune regioni italiane) , in deroga al paragrafo iniziale, dell’applicazione dei massimali in maniera pluriennale fino ai 38 kg/rame/ha dal 23/03/2002 al 31/12/2006 Dal 1/1 2003 2004 2005 2006 al 31/12 2007 2008 2009 2010 l’impiego di rame non dovrà superare i 36 34 32 30 Kg/ha Tale deroga, come sovresposto, porterà comunque ad un calo effettivo e rilevante delle quantità di rame attualmente utilizzate. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 10 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ ALCUNE INDICAZIONI PER UNA AZIENDA CHE VUOLE INIZIARE A PRATICARE L’AGRICOLTURA BIOLOGICA LA COMMERCIALIZZAZIONE Se l’agricoltore si vuole affacciare sul mercato del prodotto biologico deve: 1. scegliere un Organismo a cui affidare il controllo delle pratiche che svolge nella propria azienda (tale scelta è opportuno farla in base ai costi, cioè è opportuno richiedere dei preventivi agli Organismi di Controllo che sono semplicemente aziende sul mercato; 2. decidere se vendere direttamente interamente i propri prodotti ai consumatori, cosa che richiede disponibilità, tempo, organizzazione e predisposizione 3. nel caso di aziende che per vari motivi pensino di non potere o non volere commercializzare tutto da sole è opportuno che esse contattino cooperative di agricoltori biologici o comunque strutture commerciali attive nella propria zona e specializzate sul biologico per avere: • assistenza tecnica adeguata • garanzia di collocamento del prodotto La garanzia di collocamento del prodotto si ottiene solo dopo avere programmato le colture da fare in quantità e periodi , elaborando queste notizie in base alle richieste di mercato. ALCUNI ASPETTI TECNICI FONDAMENTALI L’AMMENDAMENTO: COMPOST E SOVESCI I due tipi di ammendamento più frequentemente praticato in agricoltura biologica sono: • la somministrazione di compost: per letame compostato intendiamo una mescolanza di deiezioni animali e paglia maturato in presenza di aria per un lasso di tempo sufficiente a dare, in seguito all’attacco microbico, dei composti a catena sufficientemente lunga da formare lo scheletro di una struttura del suolo glomerulare, composta di microcamere in cui le radici possono reperire facilmente nutrimento ed acqua; • il sovescio: consiste nella semina di colture, soprattutto leguminose, destinate poi ad essere interrate per migliorare il terreno; il Reg. CEE 2092/91 dice espressamente che “..la fertilità e l’attività biologica del suolo devono essere mantenute od aumentate, nei casi appropriati , mediante .. la coltivazione di leguminose, di concimi verdi o di vegetali aventi un apparato radicale profondo nell’ambito di un adeguato programma di rotazione pluriennali..” VOCAZIONE: AD OGNI SITUAZIONE LA COLTURA APPROPRIATA E AD OGNI COLTURA LA SITUAZIONE OPPORTUNA Ogni vegetale predilige determinate condizioni ed ogni territorio vede determinati colture privilegiati da quelle particolari condizioni ambientali: più viene rispettata la vocazione del territorio e delle colture che si sceglie di coltivare e più dette colture crescono in maniera sana e vigorosa con meno problemi di carattere patologico. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 11 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ CONTROLLO DELLE MALERBE Le infestanti sono un grosso problema in agricoltura biologica e la lotta a loro assorbe la maggior parte delle energie mentali dei tecnici e degli agricoltori biologici, dato che il Reg. CEE 2092 non prevede l’utilizzo di alcun diserbante. Le tecniche di contenimento su cui si può più contare, in biologico, sono le seguenti: • meccanica: utilizzando attrezzature sarchiatrici meccaniche per lo spazio fra le varie file di ortaggi • manuale: lungo le file degli ortaggi utilizzando sarchiatori manuali di vario tipo • pacciamature: utilizzo di materiali di vario tipo sia degradabili (carte, cartoni, ecc.) che non (plastiche come PE, PVC, ecc.) che stesi al suolo sotto la pianta coltivata intercettano la luce impedendo la crescita delle erbe infestanti; • false semine: preparazione del letto di semina e successiva eliminazione delle plantule delle infestanti emergenti tramite lavorazioni o pirodiserbo;; • sovesci: sovesci brevi con essenze fortemente competitive nei confronti delle infestanti (es.: senape) che soffocano le plantule di infestanti appena nate, togliendo loro la luce; • pirodiserbo: bruciatura od allessamento delle plantule di infestanti mediante apposite attrezzature, in pre emergenza a tutta superficie , e in post - emergenza (solo Liliacee come cipolla). BIODIVERSITÀ E LOTTA NATURALE La scarsissima disponibilità di mezzi di difesa efficaci come i prodotti della moderna chimica di sintesi che sono giustamente esclusi dall’allegato II B del Reg. CEE 2092/91, spinge alla prevenzione alla messa in atto di tutti i “piccoli trucchi” della pratica agronomica antica e moderna, integrando solo alla fine con una difesa diretta. Tra i vari mezzi quello più “moderno” è quello dell’incremento della “biodiversità” dell’ ambiente agricolo: • siepi, boschetti e alberature • zone incolte • rive inerbite di fossi e canali • zone soggette a lunghi sovesci. Queste strutture agricole: • ospitano la maggior parte delle specie più importanti di insetti ed acari predatori e parassiti (coleotteri, ditteri, imenotteri, neurotteri, ecc.) • permettono il mantenimento delle popolazioni di vertebrati selvatici • devono essere composti di specie diverse indigene, adattate all’ambiente, rustiche Tali strutture consentono di attuare la cosiddetta “lotta naturale”, cioè quella lotta agli insetti dannosi al campo coltivato che si basa sulla ampliamento e sullo sfruttamento della pressione degli insetti utili. ALCUNE NOTE SU ALCUNI PRODOTTI PER LA DIFESA PRODOTTI NON AMMESSI DAL REGOLAMENTO ¾ ¾ ¾ ¾ BENTONITE PROPOLI, SILICATO DI SODIO, BICARBONATO DI SODIO, _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 12 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ ¾ POLVERE DI PIETRA ¾ TERRA DIATOMACEA Alcuni prodotti per la fertilizzazione, citati negli allegati, come le alghe, non trovano corrispondenza nazionale nella L.748/84 e quindi sussiste un dubbio fondato sulla loro utilizzabilità. PIRETRO La Direzione generale delle politiche agricole nazionali (il ministero) con circolare datata il 17 giugno ha fatto presente che nelle piretrine estratte da Chrisanthemum cineariaefolium è ri-consentito l’aggiunta del peperonilbutossido come coadiuvante. NOTE SULLE SPECIFICHE DI UTILIZZO Si ricorda di tenere distanziati di almeno 5/7 gg i trattamenti (soprattutto con dosaggi elevati) che contengono Olio minerale ad alto dosaggio , polisolfuro di calcio ad alto dosaggio, poltiglia bordolese, per evitare il manifestarsi di fitotossicità. Olio minerale e prodotti a base di rame in realtà possono essere miscelati, ma solo per fare una poltiglia da spennellare sulle ferite del legno che va ad incidere efficacemente in profondità su cancri e su gommosi. Come eventuale alternativa più economica al sapone vegetale liquido, più pratico da utilizzare, c’è il Sapone di Marsiglia in scaglie (300 gr/qle), che naturalmente verrà disciolto in acqua diverse ore prima di effettuare il trattamento. I preparati a base di Bacillus thuringensis vengono comunemente miscelati con vari altri preparati: zucchero, sapone, bentonite, zolfo ma non con preparati rameici. L’acidificazione dell’acqua migliora l’attività del prodotto. Si consiglia l’utilizzo serale. Il Rotenone svolge la propria azione, solo sugli animali a sangue freddo, sia per inalazione che per ingestione, anche se la maggior tossicità si ha per inalazione. L’attività dei preparati di Rotenone può essere compromessa dall’uso di acqua alcalina o di miscele con prodotti alcalini (per acidificare l’acqua può essere impiegato l’aceto o l’acido citrico, ammessi negli allegati per la trasformazione). Si decompone rapidamente con l’esposizione alla luce ed all’aria, per cui l’attività può essere prolungata trattando la sera. La copertura è da un massimo di 5-7 gg ad un minimo di 2-3 gg nel periodo estivo o in giorni di forte intensità luminosa. Per aumentarne l’efficacia si può addizionare olio o sapone. In sostituzione dell’ Olio bianco in certi periodi si può sperimentare l’olio estivo a dosi anche di 1 lt/qle, che sembra avere un’azione di asfissia sulle uova di carpocapsa. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 13 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Si preferiscono le Alghe concentrate disidratate piuttosto che quelle già in formulati liquidi per una miglior tenuta del prodotto ed inoltre si preferisce intervenire in maniera frequente piuttosto che aumentare la concentrazione della soluzione. Alle alghe vengono riconosciute proprietà stimolanti della vegetazione e della radicazione e di un aumento qualitativo dei raccolti attraverso l’aumento degli zuccheri e delle proteine. Viene segnalata anche una miglior tenuta di conservazione dei frutti ed un’azione repellente nei confronti delle cicaline, ragnetti rossi e afidi in quanto rende amaro il sapore della linfa. Aiuta, inoltre, la pianta a sopportare meglio i danni da freddo, purché sia stato eseguito un trattamento almeno 48 ore prima della gelata. Il pH ottimale della soluzione è compreso tra 5,5 e 6 e comunque non deve essere alcalino. Il Propoli contiene un complesso di oli essenziali, ormoni, cere vitamine, oligoelementi ed aumenta il metabolismo della pianta e migliora le capacità di autodifesa della pianta da funghi e batteri. E’ importante fare più applicazioni a dosi basse. Si applica con trattamenti fogliari su tutte le colture. E’ possibile prepararselo da soli partendo dai blocchi di propoli grezzo. NOTE SULLE STRATEGIE DI LOTTA AI PRINCIPALI GRUPPI DI AVVERSITA’ (CONSIDERATI COME GRUPPI) Nota: i numeri fra parentesi sono le dosi considerate in kg/q.le di acqua per una bagnatura di 10 q.li/ha) ERISIFACEE (OIDIO O MAL BIANCO) Gli oidi sono: • • • • favoriti da alte umidità ambientali sfavoriti da bagnature prolungate propensi ad attaccare le parti in pieno accrescimento particolarmente attivi durante i periodi caldi I trattamenti in acqua con zolfo sembrano avere efficacia solo quando si lavora in copertura senza avere un attacco in corso e comunque con cadenza stretta (5-7 gg), ma sono assolutamente senza alcuna efficacia curativa su attacchi già avviati. L’utilizzo dello zolfo in trattenenti pulverulenti sembra più comodo per la frequenza meno stretta (8-12 gg), la capacità di penetrare anche nelle chiome più fitte e la capacità, se ripetuto più frequentemente (5 gg) di bloccare gli attacchi L’utilizzo di bicarbonato di sodio (0,5-1) è ammesso e usato soprattutto in prevenzione magari a dosi più basse con trattamenti ripetuti. Tra le pratiche agronomiche utilizzate per la prevenzioni degli attacchi ci sono • potature verdi • contenimento delle concimazioni azotate • bagnatura dell’apparato fogliare MARCIUMI DEL FRUTTO (BOTRITI, MONILIOSI, ECC.) Alcune patologie fungine dei frutti come botriti e monilie sono: _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 14 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ • • • • • favoriti da lunghi tempi (oltre le 5-6 ore) di bagnatura dei frutti contenuto in acqua dei frutti spessore ridotto delle epidermidi di alcune varietà presenza di lesioni caratteristiche varietali (come acidità e contenuto in sostanze polifenoliche) dei frutti I blandi effetti degli anticrittogamici (zolfo e rame) usati in agricoltura biologica, addizionati spesso di propoli (0,05-0,1) o bentonite (0,5-1) possono essere completamente annullati da piovosità prolungate in fase di pre raccolta. Tra le pratiche agronomiche utilizzate per la prevenzione degli attacchi ci sono • potature verdi • contenimento delle concimazioni azotate a pronto effetto (soprattutto sangue) • favorire l’asciugatura del frutto ALTRI FUNGHI DELLA PARTE AEREA (TICCHIOLATURE, PERONOSPORE, ANTRACNOSI, ECC.) Favoriti come i precedenti da lunghe bagnature, tuttavia questi trovano nel rame , se ben utilizzato, un nemico efficiente. Tuttavia occorre tenere ben presente che il rame è un prodotto di copertura e non curativo e quindi è importante: • l’epoca dei primi interventi • le cadenze di ribattuta che devono tenere ben presente l’accrescimento fogliare (in periodi di forte rischio e forte crescita, i 6-7 giorni sono il minimo) • i coadiuvanti come propoli (0,05), sapone (0,2) Meno importanti sono le dosi dei trattamenti successivi al primo, tanto che molte linee di ricerca esplorano le microdosi. Anche altri prodotti come il polisolfuro di calcio sono interessanti come alternativa quando ne verrà ammesso l’utilizzo fuori dal periodo invernale. FUNGHI TELLURICI (SCLEROTINIE, VERTICILLIUM, FUSARIUM, PITHIUM, ECC.) Occorre evitare ristagni idrici prolungati all’ altezza dell’ apparato radicale alto, soprattutto se seguiti da periodi di stress. Curare quindi : • sistemazioni idriche ottimali • microstruttura ottimale del suolo Sembrano avere un certo credito anche le linee di prevenzione basate sulla teoria dei “suoli repressivi” utilizzando imponenti ammendamenti organici con compost o letame. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 15 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ VIRUS I virus sono comunque presenti in ogni essere vivente, la virus esenza è solo uno stato temporaneo dei nuovi individui e tale presenza è contenuta ad un livello non patologico dal sistema immunitario efficiente. Non è un caso infatti che in agricoltura biologica in presenza di corrette pratiche agronomiche i danni da virosi siano più contenuti che in una agricoltura convenzionale agronomicamente non corretta: • stress ambientali • stress idrici • stress di performance Le varietà resistenti vedono aggirate le loro difese genetiche da nuovi ceppi in un periodo variabile ma relativamente breve (3-4 anni) per cui i biologici le utilizzano ben consci che comunque le pratiche agronomiche sono da salvaguardare: • pratiche di estirpazione e quarantena • pratiche di abbassamento degli stress BATTERIOSI Il frequente utilizzo del rame e le altre pratiche agronomiche (basse concimazioni azotate, potature verdi, bassi infogliamenti, varietà rustiche, ecc.) tipiche in agricoltura biologica, rendono le batteriosi un problema meno drammatico che in convenzionale. ACARI Stesso discorso di minori problemi in biologico che in convenzionale vale anche per quella grande categoria di parassiti secondari che sono gli acari. C’è una enorme varietà di predatori che chiedono solo di non essere uccisi e lasciati in pace a svolgere quello che è il loro lavoro, la loro missione, la loro passione: mangiare acari. Rimane il fatto che talvolta (ma molto raramente: 1 anno su 10, 1 azienda su 10) in seguito a particolarità ambientali, climatiche, stagionali oppure ad errori nella strategia di difesa o nelle pratiche agronomiche (spesso un eccesso di concimazioni azotate od un errore nelle gestione di temperatura ed umidità in serra) facciano scattare l’attacco i acari. Estremamente importante a questo punto è la tempestività della diagnosi dato che la visibilità della manifestazione è tardiva e spesso indica un danno già avvenuto. A quel punto si interviene secondo la teoria della “lotta naturale” : • rallentamento dell’attacco dei fitofagi attraverso trattamenti con oli estivi (0,5-1) o invernali (0,1-0,3) • implementazione degli insetti utili mediante lanci diretti (soprattutto contro Tetranichidi in serra) o tecniche di “volano biologico” mobile (cioè spostamenti di parti di pianta contenenti insetti utili già in azione su attacco di acari. In coltura protetta, la gestione di temperature,umidità e bagnature possono ostacolare efficacemente gli attacchi. AFIDI In biologico il problema degli afidi prevede soluzioni complesse. La prima cosa a cui pensare in una azienda biologica che può avere problemi di afidi, è la costituzione di un “volano biologico”: - fasce inerbite, siepi; - sovesci con crucifere e leguminose (es. favino); _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 16 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ - nidi per coccinelle, per uccelli insettivori, per forficule, per imenotteri; Il tutto per anticipare l’entrata in azione del maggior numero possibile di ausiliari, in modo che agiscano già efficacemente su colonie non troppo diffuse e sviluppate. Si fanno trattamenti diretti con prodotti come il rotenone (0,2), o il piretro (0,1) che vanno indirizzati alle primissime infestazioni di fondatrici e quando gli ausiliari sono presenti in numero limitato. Parola d’ordine: intervenire molto precocemente e salvare gli utili Nel caso in cui vi sia in atto un’infestazione afidica e vi sia la presenza anche ridotta di insetti utili in azione (fra l’altro è importante cominciare a riconoscerli) occorre agire con trattamenti di disturbo. In questo modo si frena la diffusione dell’infestazione e si dà una mano agli utili ad avvantaggiarsi ed ad eliminarli. Ricordatevi che solo gli utili possono far piazza pulita degli afidi quando c’è un’infestazione grave e le foglie sono accartocciate. Prodotti da utilizzare per trattamenti di disturbo e da ripetere frequentemente, anche ogni 3 gg, fino a quando l’infestazione si frena: sapone con elevati volumi di acqua, acqua fredda, silicato di sodio, bentonite, farina di roccia. E’ dimostrato che un eccessivo vigore vegetativo favorisce l’esplosione delle colonie afidiche. e quindi è importante riequilibrare le piante con: • abbassamento delle concimazioni azotate, • regolazione potature invernali, • adeguate potature verdi. LEPIDOTTERI (CARPOFAGI, NOTTUIDI, ECC.) L’utilizzo di preparati a base di Bacillus thuringensis è di solito sufficiente a contenere il problema se ben mirato ai picchi di popolazione, grazie ad un monitoraggio (sia da osservazione diretta che basato su trappolaggio spesso con feromoni). Questo se la etologia della larva del lepidottero lo consente, cioè se rimane a nutrirsi all’esterno di foglie e frutti per un lasso di tempo sufficiente prima di riparasi (dentro al frutto o tra le foglie o nel terreno). Secondo questa ipotesi segnaliamo scarsa efficacia su carpocapsa delle pomacee e funebrana delle susine, e sui nottuidi su Crucifere, ed anche dubbi sul livello di efficacia rimangono su attacchi di piralide su frutta. DITTERI (MOSCA MEDITERRANEA, MOSCA DELL’ULIVO, MOSCA DEL CILIEGIO, ECC) I ditteri non si nutrono allo stadio larvale sulla superficie della vegetazione spesso sono presenti sulla coltura per un brevissimo lasso di tempo per ovideporre e spesso basta un livello di danno molto basso per compromettere il valore economico della intera produzione, vista l’impossibilità di selezionare. Sicuramente un buon monitoraggio della situazione è importante prima di decidere di mettere in conversione un impianto o decidere di piantare una varietà particolarmente tardiva in zona molto calda. Il regolamento consiglia l’uso di trappole ma le esperienze nazionali ci sembrano ancora insoddisfacenti nel complesso su colture a rischio elevato. MACROVERTEBRATI Istrici Si ha notizia che in alcune aziende ha avuto efficacia: - predisporre delle strisce rosse – bianche (tipo stradale) _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 17 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ - predisporre carta luccicante (tipo carta da uovo di Pasqua) Capriolo, cinghiale, lepre Occorre provare dei prodotti con odore repellente tipo: Quassio, Sangue secco, aglio, zolfo Meglio se si riesce ad aggiungere dei prodotti adesivanti quali la bentonite, il silicato di sodio, il sapone per fare dei pastoni da spennellare o una soluzione da spruzzare. Le recinzioni per essere veramente efficaci devono essere molto ben preparate e mantenute: • alte almeno 2,50 mt per i caprioli, • interrate almeno 0,50 mt per i cinghiali • singole , alte almeno 0,50 mt per le lepri. Storni, gazze, corvi, passeri - utilizzo di gridi di allarme specifici - utilizzo all’ultimo momento di strisce luccicanti o di spaventapasseri che si muovono e scricchiolano con un po’ di vento - utilizzo di gabbie a cattura. Topi, arvicole - esche di gesso in polvere e formaggio pecorino da disporre in ambienti coperti - lavorazioni di disturbo delle gallerie con motocoltivatore - trappole a caduta da costruire con semplici bottiglie in PET tagliate al collo e parzialmente interrate. LINEE GUIDA PER COLTURA Si ricorda che tra parentesi sono indicate le dosi in kg per quintale di acqua, per una media di 10 q.li/ha di acqua, le dosi si possono intendere come 1/10 delle dosi in kg/ha. Date, periodi e soglie di intervento fanno riferimento alla situazione della pianura padana. PRINCIPALI GRUPPI DI COLTURE ORTICOLE SOLANACEE Patata Verticillium dahaliae La rotazione delle colture è sicuramente la miglior prevenzione su questo tipo di fungo tellurico. La sanità e soprattutto integrità del materiale di propagazione riducono i danni che questo patogeno può provocare alla patata. L’umidità e soprattutto terreni poco drenanti favoriscono l’insorgere della malattia. Buone speranze sembra dare l’utilizzo di letame o compost in quantità elevate, circa 1.000 ql/ha, secondo la teoria dei “Suppresive soil - terreni repressivi” che è alla base delle sperimentazioni recenti per i funghi del suolo della fragola. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 18 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Esistono in commercio miscele di microrganismi antagonisti dei funghi patogeni tellurici (Gliocladium virens, Trichoderma hamatum, Streptomyces sp, Pseudomonas putrida) in grado di fornire risultati incoraggianti, tali prodotti non sono autorizzati all’impiego in Italia. Phytophthora infestans La prevenzione imperniata sull’utilizzo di materiale di propagazione sano ed il successivo impianto su terreni che non sono stati coltivati negli anni precedenti con altre solanacee, è buona pratica agronomica. L’infestazione primaria, poco appariscente prende avvio dagli elementi di conservazione del fungo presenti sia nei tuberi-seme sia sui residui della vegetazione precedente. Ovviamente piante troppo vigorose, molte volte a causa delle concimazioni troppo ricche di azoto, predispongono la coltura all’attacco di questo patogeno. Questa patologia è sensibile per quanto riguarda i prodotti dell’allegato 2-B soprattutto al rame, e pertanto risulta essere il prodotto più utilizzato in agricoltura biologica, inoltre possono essere utilizzati più come coformulanti che come antiparassitari veri e propri: la propoli, la bentonite ed i sali di potassio. Data la difformità e la non titolazione dei prodotti commerciali è impossibile fornire dosaggi precisi. Alcune indicazioni potrebbero essere le seguenti (per 100 litri di acqua): - prodotti a base di propoli 50-100 ml. di sol. idro-alcoolica al 20%; - bentonite 200-400 gr.; - sali di potassio (sapone) 200-400 gr.. L’azione del rame, qualsiasi formulato commerciale e alle dosi in etichetta, è preventiva. Dopo ogni pioggia o rugiada o elevata umidità è necessario intervenire con un trattamento, tanto che nelle zone particolarmente umide o piovose si eseguono trattamenti a calendario a distanza di 7-10 giorni l’uno dall’altro. I prodotti a base di rame hanno dimostrato maggiore efficacia utilizzati prima dell’evento piovoso piuttosto che dopo, purché non venga superata la soglia di 35-40 ml. di pioggia. Afidi in genere Myzus persicae (Sulzer), Macrosiphum euphorbiae (Thomas), Aphis nasturtii (Kalt).,Aulacorthum solani (Kalt.), Aphis fabae Scop. L’afide è raramente un problema per la coltivazione della patata, infatti lo sviluppo di questi insetti avviene quando sono presenti nell’ambiente coccinellidi o altri predatori o parassiti in grado di controllarli. In caso forte attacco ed in assenza di insetti utili, si può ricorrere a trattamenti con piretro alla dose di 0,1 kg per un prodotto al 2% di p.a. con eventualmente aggiunta di olio minerale estivo: da 0,5 a 1 kg, sono preferibili i trattamenti nelle ore successive al tramonto. Se l’infestazione non è molto alta od estesa, lavaggi con sali di potassio, saponi alle dosi consigliate dall’etichetta, possono contenere la popolazione. Tali lavaggi, che rispettano maggiormente l’entomofauna utile, è consigliabile effettuarli la mattina presto; eventualmente ripetuti dopo pochi giorni. Elateridi Agriotes lineatus L., A. Litigiosus Rossi, A. Obscurus L., A. Sputator L. Non fare seguire la patata ad un prato o ad una coltura poliennale o ad altra coltura che abbia subito evidenti danni da elateridi. Evitare terreni in cui l’umidità sia permanente anche in estate, ovviamente i terreni mal irrigati sono maggiormente predisposti all’attacco di questo insetto; sono da evitare forti e ristagnati bagnature. In caso di attacco precoce ridurre le irrigazioni può spingere l’insetto verso zone più profonde ed umide. Gli attacchi nei terreni non irrigati si verificano prevalentemente in primavera od in autunno in quanto questi insetti nelle altre stagioni, migrano negli strati più profondi del terreno per ripararsi dal freddo e dalla siccità. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 19 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Per ridurre eventuali danni è consigliata, in primavera, la raccolta anticipata per quelle patate di tipo “novelle o primaticce”. Non esistono mezzi tecnici efficaci di alcun tipo per contenere gli attacchi di questo parassita. Dorifora Leptinotarsa decemlineata (Say) Aspirazione mediante macchina trainata o portata che aspira gli insetti dalla coltura senza danneggiarla. Litotamnio o altra polvere che può disturbare la masticazione della dorifora Alla raccolta un danno sulla pianta del 25% di apparato fogliare mancante a causa della dorifora non riduce la produzione, per cui non è necessario trattare l’insetto. L’imenottero parassitoide utilizzato nel nuovo continente non è efficace nei nostri climi. La lotta microbiologica è imperniata sull’utilizzo del Bacillus thuringiensis, sottospecie tenebrionis alla dose di 3 kg/Ha e sottospecie san diego alla dose di 1,5 kg/Ha. Tali prodotti esplicano la loro efficacia specialmente sulle larve giovanili di 1 e 2 età, riducendosi drasticamente sulle larve mature e sugli adulti. Per queste caratteristiche dei precedenti Bacillus è consigliato intervenire alla schiusura delle uova o sulle larve agli stadi giovanili e ripetere il trattamento a distanza di 4-6 giorni. Il rame utilizzato per il controllo della peronospora pare renda meno appetibile la pianta alla dorifora. La migliore efficacia è data dal Rotenone dose 0,2 + olio 0,2 Il piretro pur rimanendo un prodotto efficace esplica la sua azione per in periodo limitato, 1-2 giorni; sono necessari perciò tanti trattamenti ripetuti da renderlo sconsigliabile nel periodo estivo. I prodotti a base di Neem contenti 4-5000 ppm di azadiractina alla dose di 3 litri/ettaro hanno dimostrato efficacia nel contenimento di tale insetto per cui alla registrazione , a seconda dei prezzi potrebbe costituire una valida alternativa. Peperone Verticillium dahaliae Vedi patate In caso di propagazione della coltura a mezzo semi è consigliato immergerli in acqua fra i 50-55° C per 20-40 minuti. E’ utilizzato in alcuni casi l’innesto di varietà coltivate su piede o portinnesto resistente a questo patogeno. Phytophthora capsici Vedi patata. Il peperone risulta essere particolarmente sensibile e la malattia particolarmente dannosa durante lo sviluppo della pianta, è pertanto necessario non predisporre il terreno e la pianta agli attacchi di questo patogeno. Il sito di coltivazione, pertanto non deve essere umido ed il terreno pesante. Leveillula taurica Questa specie di mal bianco si può sviluppare anche a basse temperature ed all’interno dei tessuti. Per cui una lotta con prodotti a base di zolfo, può se non ben impostata, dare risultati negativi. Questo patogeno richiede per il suo sviluppo alta umidità. Nel caso di questo fungo è assolutamente sconsigliato l’utilizzo di bagnature abbondanti per il suo contenimento, come in alcuni casi viene effettuato per le Erisifacee. Il fungo Ampelomyces quisqualis è in fase di registrazione. L’utilizzo dello zolfo , anche polverulento alla dose di 20-30 kg/ha, ha efficacia solo in forma preventiva e date le basse temperature di sviluppo della malattia è consigliato l’utilizzo di quelli a particelle più fini e attivati con nerofumo; quelli bagnabili sono consigliati sotto forma colloidale. Eventualmente può migliorare l’attività dei prodotti a base di zolfo l’aggiunta di propoli 0,1 o bentonite (10 kg/ha in aggiunta allo zolfo) per quelli polverulenti. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 20 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ E’ consigliato in coltura protetta l’utilizzo dei fornelli che bruciano zolfo. Sempre con azione preventiva anche il bicarbonato di sodio, alla dose dello 0,5-1%, eventualmente miscelato ad olio minerale estivo alla dose dell’0,5-1% pare possa espletare una buona attività di contenimento. Il permanganato di potassio, 0,2-0,4, non è più autorizzato in Italia. Botrytis cinerea Questo fungo si presenta sulle colture sempre collegato a fenomeni di elevata umidità e si sviluppa su lesioni in quanto non possiede organi di penetrazione nei tessuti delle colture. Non esistono mezzi tecnici propri per il contenimento di questo patogeno, si può ridurre l’eventuale danno alla colture in maniera preventiva con trattamenti a base di rame e/o zolfo. Interessanti sono i trattamenti polverulenti a base di bentoniti (20-30 kg./ha) utilizzate come veicolante dei p.a. prima menzionati. Sempre in forma preventiva sull’eventuale attacco del patogeno, in alcuni casi ha dato risultati sufficienti l’utilizzo di propoli 0,2-0,3 + silicato di sodio 0,7 - 0,8. Afidi - Myzus persicae Sulzer, Macrosiphum euphorbiae (Thomas), Aphis fabae Scop. La lotta contro gli afidi è sempre legata allo stato di stress della pianta ed alle condizioni dell’agroecosistema. Le concimazioni soprattutto azotate possono influire sullo sviluppo di questo parassita. La presenza di insetti utili può essere un valido mezzo di lotta naturale, un ambiente con possibilità di sfruttare la biodiversità favorisce notevolmente il contenimento di questi insetti, inoltre diventa fondamentale per sfruttare queste condizioni, l’utilizzo di mezzi tecnici selettivi. La rete antiafide è diventata per le colture in serra o in tunnel un elemento fondamentale per la difesa da questi insetti. La lotta biologica si avvale di una serie di insetti utili. Aphidius colemani, iniziare i lanci 1-2 ind./mq e ripetere per 4 volte, alla comparsa dei primi afidi. Harmonia axyridis, si utilizza sui focolai di infestazione alla dose di 30-50 ind. di II età/focolaio. Chrysoperla carnea, 12-20 larve di II età/mq. Aphidoletes Aphidimiza 1-2 pupe/mq per 3-4 lanci a cadenza settimanale. Spesso vengono consigliati lanci non di un insetto utile, ma in combinazione con gli altri ausiliari. Per la lotta contro questo insetto i prodotti autorizzati in agricoltura biologica sono il piretro e gli oli minerali, in quanto se il Reg. CEE prevede altri prodotti, essi purtroppo non sono autorizzati dalle leggi italiane. La lotta contro questi insetti dovrà essere perciò basata sulle pratiche agronomiche (ottimizzazione degli apporti azotati) e sul potenziamento della lotta naturale. Il piretro 0,1 (p.a. 4%), + olio minerale alle dosi non fitotossiche per le singole colture. Nottuidi in genere (Scotia ipsilon, Mamestra brassicae, Spodoptera littoralis)Le trappole luminose possono coadiuvare la lotta con prodotti biologici o con altri mezzi tecnici, ma purtroppo in Italia sono , questo tipo di trattole, di difficile reperimento. La lotta con Bacillus Thuringiensis sottospecie kurstaki da risultati soddisfacenti solo su larve di giovane età e ricordando che è un prodotto di copertura che agisce per ingestione è necessario pertanto che l’insetto venga a contatto, ingerisca, il prodotto per risultare efficace. Per prodotti a 16.000 U.I. (Unità Internazionali) la dose è di 0,2 , per quello a 24.000 U.I. la dose è 0,15, per quei prodotti a 32.000 U.I. la dose è 0,1. Esistono in commercio miscele di microorganismi antagonisti entomopatogeni quali Beauveria bassiana, Bauveria broniartii e Metarhizium anisopliae in grado di contenere questi insetti, però tali prodotti non sono autorizzati all’impiego in Italia. Il piretro, data la bassa persistenza del prodotto, difficilmente risulta molto efficace, mentre il rotenone ha una azione migliore. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 21 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Contro alcuni nottuidi quali la Spodoptera littoralis agli stadi avanzati di sviluppo delle larve possono essere applicate esce avvelenate a base di crusca inumidita dolcificata con melassa o zucchero ed avvelenata eventualmente con rotenone. Melanzana Verticillium dahaliae Vedi peperone Pyrenochaeta lycopersici Non esistono prodotti o mezzi sia fisici che microbiologici di cura. Le misure di lotta consistono in ampie rotazioni, questo fungillo è normalmente presente nel suolo, ma la virulenza del patogeno è legata al ripetersi di colture sensibili quali: pomodoro, peperone, melanzana e lattuga. Altra soluzione e l’innesto di cultivar suscettibili su ibridi resistenti. In caso di attacchi può essere consigliabile effettuare ripetute irrigazioni e rincalzature al fine di favorire l’emissione di radici avventizie. Leveillula taurica Vedi peperone Botrytis cinerea Vedi peperone Afidi (Myzus persicae Sulzer, Macrosiphum euphorbiae (Thomas), Aphis fabae Scop. Vedi peperone Dorifora (Leptinotarsa decemlineata (Say) vedi patata CUCURBITACEE Zucchino Erysiphe cichoracearum e Sphaeroteca fuligina In serra seppure è frequente la presenza di condizioni di umidità relativa superiore al 70%, tuttavia si toccano frequentemente condizioni di temperatura superiori ai 35°C che tendono a bloccare almeno temporaneamente l’infezione. L’utilizzo di irrigazioni dall’alto per bloccare l’infezione, con un velo di acqua, ha già dato risultati positivi su altre colture protette a rischio di Erisifacee. Risulta poi alto il rischio relativo a tutte le altre patologie fungine. L’orientamento attuale è verso l’utilizzo di zolfo polverulento (50 kg/Ha) per impolverizzazioni a cadenza di 10 giorni. Integrata magari con la linea francese di utilizzo del permanganato di potassio (non riportato nell’ultimo aggiornamento degli allegati. su attacchi in atto a dosi di 0,2-0,4 prima di riprendere la linea tecnica a base di zolfo. Il proteinato di zolfo (45% S) oltre a dare buoni risultati sull’oidio ne riduce la fitotossicità. Il bicarbonato di sodio al 2% eventualmente in miscela con olio minerale, narrow range, allo 0,5-1% ha efficacia esclusivamente in forma preventiva. Non è consigliato l’utilizzo del silicato di sodio (p.a. 33%) in quanto alle dosi di efficacia 1-1,5% è fitotossico. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 22 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Phitophthora Questa patologia è legata alle esigenze di umidità e temperature medio elevate, condizioni queste che si verificano frequentemente in coltura protetta, più raramente in pieno campo, saltuariamente in cicli autunnali e precoci primaverili. Come si è detto è sufficiente una oculata gestione dell’umidità, magari cambiando modalità di irrigazione per evitare il problema e favorendo l’arieggiamento della coltura. Anche le temperature medio elevate in serra (tra i 22°C ed i 35°C), generalmente sono fattori favorenti per cui evitandoli in concomitanza con situazioni di umidità elevata si possono evitare eventi infettanti. In presenza di situazioni con pericolo potenziale elevato, l’utilizzo di preparati a base di rame è la strategia più utilizzata e conosciuta. Per quanto riguarda le dosi e le cadenze, nelle rare situazioni in cui si è fatto ricorso a questo prodotto si sono praticate, per la poltiglia bordolese, dosi di 0,2-0,4 ( a seconda del titolo in rame della poltiglia utilizzata) in miscela con sinergizzanti quali propoli (0,05-0,08 di soluzione idroalcoolica al 20%) o la bentonite (0,2-0,4). Si potrebbe utilizzare anche la miscela commerciale Cuprobenton, già utilizzata sulla vite, anche se è un poco costosa rispetto alla miscelazione artigianale. La cadenza è settimanale da emergenza a fioritura. Afidi (Aphis gossypii Glov., Mizus persicae, Macrosyphus spp.) Gli afidi sono i responsabili in natura della diffusione delle virosi ed in particolare del CMV. Il virus agente della malattia si presenta sotto diversi ceppi distinguibile in base alle caratteristiche di virulenza ed alla suscettibilità genetica e fenotipi della pianta. L’intensità delle manifestazioni patologiche dipende molto dalla temperatura, temperature anche non molto elevate durante l’estate la favoriscono. Il CMV si diffonde in natura a mezzo di afidi o piante i cui semi sono infetti. L’epidemiologia è piuttosto complessa a causa dell’elevato numero di piante ospiti del virus e di afidi vettori: a) Flora ospite del virus. Il virus è ubiquitario, cioè largamente presente negli ambienti colturali, sia su numerose piante di interesse agrario (oltre al pomodoro, peperone, lattuga e tutte le altre Cucurbitacee coltivate), sia su erbe infestanti (portulaca, chenopodio, convolvolo, amaranto, erba morella, stellaria e altre ancora). b) Dinamica delle popolazioni afidiche. Moltissime sono le specie di afidi in grado di diffondere il CMV tra cui in particolare Aphys gossypii, Mizus persicae, Macrosyphus spp. ecc. La modalità di trasmissione è di tipo non persistente: l’afide, prima di iniziare tale attività, ne verifica l’appetibilità con alcune “punture di assaggio”. In questo modo il suo apparato boccale (stiletto) può, nel caso di piante infette, “sporcarsi” del virus e successivamente potrà, con altre punture, essere iniettato su piante sane. Ciò significa che anche pochi individui isolati o di passaggio possono trasmettere l’infezione rendendo molto facile e rapida la possibilità di veicolare l’infezione dalle piante infette, sia spontanee che coltivate, alle piante sane presenti nei dintorni. c) Avvicendamenti e pratiche colturali. In ambienti colturali nei quali il succedersi delle colture sensibili, melone, anguria, peperone ecc., è continuo e occupa l’arco completo dell’anno, le piante a dimora funzioneranno da ponte per il mantenimento della carica ad alti livelli. Sono disponibili varietà con tolleranza al virus, Afrodite, Roberta, Sofia ecc. Tuttavia l’esperienza degli ultimi venti anni ha indicato che questo tipo di resistenze, spesso a pochi ceppi, sono superate nel giro di pochi anni (2-4) dall’entrata in commercio dell’ibrido resistente e quindi non rappresenta una reale alternativa ad una strategia di lotta più articolata, ma solo una integrazione. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 23 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Oggi per la difesa contro gli afidi, che vuol dire soprattutto difendere la coltura dal CMV, si utilizza il cosiddetto “tessuto non tessuto” (Agrinet e simili), che viene steso sulla coltura fin dai primi stadi vegetativi, impedendo meccanicamente l’ingresso dei vettori, fino alla fioritura e così concedendo dai 15 ai 20 giorni di raccolta prima che l’avanzare della manifestazione della virosi renda al prodotto incommerciabile. I problemi collegati a questo tipo di difesa sono eminentemente di carattere pratico: 1) le ore perse per spostare i teli, anche per effettuare eventuali sarchiature; 2) le precauzioni da osservare per evitare l’asportazione del telo in zone ventose. La lotta biologica si avvale di una serie di insetti utili. Aphidius colemani, iniziare i lanci 8-10 ind./mq e ripetere per 4 volte, alla comparsa dei primi afidi. Harmonia axyridis, si utilizza sui focolai di infestazione alla dose di 30-60 ind. di II età/focolaio. Aphidoletes Aphidimiza 1-2 pupe/mq per 3-4 lanci a cadenza settimanale. E’ importante iniziare i lanci alla comparsa dei primi afidi durante la fase di post trapianto e all’accrescimento vegetativo. Qualora vi sia un’alta popolazione di afidi è consigliato un trattamento con piretro a cui seguiranno i lanci di insetti utili. Tuttavia quando il rischio non è l’attacco afidico ma il CMV ecco che la lotta biologica che necessita di un livello elevato di attacco, diventa inadeguata. Non esistono fitofarmaci ad azione curativa provata e confermata. La lotta con mezzi tecnici è affidata al controllo delle popolazioni afidiche. La prevenzione è l’arma principale . La lotta conto gli afidi è limitata al periodo pre-fiorale, giusto per ritardare ancor più la piena diffusione della malattia, trattamenti sulle primissime forme alate giusto per ritardare ancor di più la piena diffusione della malattia. Si possono utilizzare prodotti di contatto quali piretro (p.a. 2% dose 0,15) e rotenone (p.a. 8% sempre 0,15). E’ consigliata la miscelazione, per l’attività sinergizzante, con olio (minerale normale, minerale a bassa viscosità o vegetale) alle dosi non fitotossiche per la coltura. I lavaggi con sapone di potassio possono aiutare nel contenimento di questi parassiti. Melone Fusarium oxysporum E’ sicuramente la malattia più importante e pericolosa del melone. Il contenimento è esclusivamente di tipo preventivo. E’ importante ricorrere a varietà resistenti o all’innesto su specie resistenti. Altra tecnica è utilizzare piantine allevate in vasetto di torba per evitare che si producano lesioni all’apparato radicale. Buone speranze sembra dare l’utilizzo di letame o compost in quantità elevate, circa 1.000 ql/ha, secondo la teoria dei “Suppresive soil - terreni repressivi” che è alla base delle sperimentazioni recenti per i funghi del suolo della fragola. Esistono in commercio miscele di microrganismi antagonisti dei funghi patogeni tellurici (Gliocladium virens, Trichoderma hamatum, Streptomyces sp, Pseudomonas putrida) in grado di fornire risultati incoraggianti, tali prodotti non sono autorizzati all’impiego in Italia. Afidi (Aphis gossypii Glov.) Anche se meno pericoloso per la minor virulenza del CMV vedere sempre quanto consigliato per lo zucchino. Ci sono anche alcune varietà tolleranti (come ad esempio il Mambo) Elateridi Agriotes lineatus L., A. Litigiosus Rossi, A. Obscurus L., A. Sputator L. Non fare seguire il melone ad un prato o ad una coltura poliennale o ad altra coltura che abbia subito evidenti danni da elateridi. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 24 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Evitare terreni in cui l’umidità sia permanente anche in estate, ovviamente i terreni mal irrigati sono maggiormente predisposti all’attacco di questo insetto; sono da evitare forti e ristagnati bagnature. In caso di attacco precoce ridurre le irrigazioni può spingere l’insetto verso zone più profonde ed umide. Gli attacchi nei terreni non irrigati si verificano prevalentemente in primavera od in autunno in quanto questi insetti nelle altre stagioni, migrano negli strati più profondi del terreno per ripararsi dal freddo e dalla siccità. Per ridurre eventuali danni è consigliata, in primavera, la raccolta anticipata per quelle patate di tipo “novelle o primaticce”. Non esistono mezzi tecnici efficaci di alcun tipo per contenere gli attacchi di questo parassita. Acari (Tetranycus urticae) Raramente sono un problema nelle coltivazioni biologiche in pieno campo, in quanto se non vengono utilizzati prodotti antiparassitari non selettivi nei confronti degli ausiliari, è credibile ritenere efficace la lotta naturale. Il lancio di acari predatori (P. Persimilis), ha dato contro questi parassiti risultati soddisfacenti. Le tecniche di lancio perfezionate negli ultimi anni consigliano lanci preventivi ripetuti, con pochi individui 3-5 ind/mq. ripetuti tre volte a cadenza settimanale. Oppure lanci localizzati nelle aree di partenza dell’infestazione 15 ind./mq. La scarsa umidità e le elevate temperature possono essere la causa di inefficacia dei lanci, per cui con una irrigazione soprachioma è possibile attivare questi predatori. I sali di potassio di acidi grassi (sapone molle) alle dosi in etichetta potrà essere utilizzato in caso di attacchi di questo parassita delle coltura; importante è che il trattamento venga effettuato nelle prime ore della mattina, eventualmente ripetuto dopo qualche giorno anche se potrebbe sembrare riuscito il primo. Per i prodotti commerciali (non registrati come pesticidi, ma come concimi) le dosi sono quelle consigliate in etichetta. Può essere utile anche l’olio minerale estivo (narrow range o oli a bassa viscosità), alla dose di 1-1,5 kg . I trattamenti eseguiti per il controllo dell’oidio, con lo zolfo, per le caratteristiche acaro-frenanti di quest’ultimo aiutano nel controllo di questo parassita, tanto che può essere utilizzato ad inizio infestazione con funzione acaricida. E’ importante ricordare che l’attività acaro-frenante dello zolfo si esplica anche sugli ausiliari. COMPOSITE Carciofo Verticillium dahaliae Vedi patata. Nel caso di coltura ripetuta, comunque non autorizzata in biologico, buoni risultati sono stati dati dalla solarizzazione del terreno, soprattutto se l’impianto segue altre composite o colture sensibili a questi funghi tellurici. Leveillula taurica f. sp. Cynarae Jaczewski Vedi peperone. Afidi (Brachycaudus cardui L., Aphis fabae-solanella Theob.) La lotta contro gli afidi del carciofo deve essere realizzata in autunno e in primavera quando le condizioni ambientali sono maggiormente favorevoli allo sviluppo delle colonie. Per le produzioni precoci sono necessarie trattamenti nel periodo autunnale, mentre per le produzioni a raccolta tardiva gli afidi si manifestano soprattutto in primavera. In questa coltura possono essere consigliati a scopo preventivo trattamenti alle sole piante perimetrali. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 25 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Dato il tipo di coltura non è conveniente una lotta né biologica né l’utilizzo di teli, reti o tessuti antiafide; pertanto valgono le linee dei mezzi tecnici già riportati per il peperone. Nottuidi Vedi peperone. Topi I topi o arvicole provocano danni ingenti a questa coltura prevalentemente nel periodo invernale. La presenza di terreni incolti e di inerbimenti folti favorisce questi roditori. Lavorare il terreno con sufficiente anticipo prima dell’impianto della carciofaia, se la lavorazione è superficiale intervenire con un ripuntatore o aratro talpa in senso sia longitudinale che trasversale. E’ consigliato inoltre l’interramento di semi di lupino amaro macinato alla dose di 80-100 kg/ha. A carciofaia impiantata è assai difficile contenere i topi, la soluzione più efficace è la lavorazione longitudinale e trasversale (fra le interfile) del terreno con i mezzi propri. Esistono in commercio piccole apparecchiature a batteria che emettono delle microonde sonore, sono efficaci per coprire circa 1000 mq di coltura cadauno. Trappole più semplici possono essere fatte con bottiglie di plastica interrate contenenti semplicemente acqua. Data la grossa diffidenza di questi roditori nei confronti dell’uomo è consigliato maneggiare queste trappole o esche con guanti al fine di non lasciare nessun odore. Riguardo a notizie di piante repellenti ai topi, non esistono dati confortanti circa il loro successo. Limacce Utilizzo di esche avvelenate a base di metaldeide alle dosi in etichetta. Attività di repellenza può essere data da strisce larghe 15 cm di bentonite o cenere. Tale striscia dovrà essere posta perimetralmente alla coltura. Lattuga Bremia Utilizzo di rame 2-3 volte (idrossido 0,05-0,1; ossicloruro 0,1-0,2 + sapone 0,2 ogni 20 gg rispettando le carenze). Utilizzo di varietà resistenti. Afidi La lotta contro gli afidi può essere assai problematica su queste colture, in quanto l’insetto si trova all’interno delle foglie della pianta; tanto ché in alcune zone conviene sfalsare il ciclo di coltivazione in funzione del ciclo dell’afide. Non esistono in agricoltura biologica prodotti o mezzi che abbiano attività sistemica e pertanto che possono controllarlo. Sicuramente e maggiormente per queste colture, la lotta preventiva è indispensabile, ma non sempre efficace. La pacciamatura con film argentati. Rete antiafide in coltura protetta. Trattamenti ripetuti con piretro alla comparsa dei primi afidi ogni 7-10 giorni, comunque non dopo la chiusura del caspo.. Al fine di migliorare l’attività di questo insetticida addizionarlo ad amminoacidi. o propoli. Nottuidi Vedi peperone BRASSICACEE _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 26 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Cavolo broccolo, cappuccio, verza, cavolfiore, cima di rapa. Peronospora brassicae Il fungo si sviluppa durante i periodi freddi 10-15° C ed umidi. La lotta contro questa malattia deve cominciare già nei semenzai e durante le prime fasi di crescita delle piante. Le misure di profilassi quali l’arieggiamento, l’allontanamento e la distruzione delle piantine o delle prime foglie colpite sono pratiche indispensabili. Il contenimento, con i mezzi tecnici in agricoltura biologica, è legato all’utilizzo del rame e l’ossicloruro (alle dosi di etichetta) eventualmente addizionato a “propoli” 100 ml/hl di acqua o di bentonite 200-400 gr/hl di acqua ha dato risultati soddisfacenti. Plasmodiophora brassicae La prevenzione intesa come impianto in terreni sani di piante sane è l’unica forma di lotta possibile contro questa malattia. E qualora dovesse presentarsi una infestazione sospendere la coltura per non meno di 7-8 anni. Lo sviluppo della malattia è favorita in presenza di terreni acidi e potassici, mentre viene ostacolata in terreni ricchi di calcio. La malattia si diffonde con le operazioni di trapianto e con acque provenienti dai terreni contaminati. Esistono varietà resistenti. Phoma lingam La prevenzione parte dall’utilizzo di semi sani o l’eventuale loro concia in acqua calda a 50°C per 30 minuti. Le piantine possono essere colpite fin dalle prime fasi di crescita delle piantine. La rotazione con un ritorno non prima di 3-4 anni della coltura sullo stesso terreno, favorisce non poco il successo di questa coltura e comunque buona pratica distruggere i residui vegetali. Alternaria brassicae e A. brassicicola Questa malattia interessa principalmente cavoli e cavolfiori ed interessa sia le foglie che le infiorescenze, possono essere colpite sia in campo che in fase di conservazione in magazzino. La conservazione della malattia avviene sia in campo nel terreno, sia sui semi sia sui residui colturali. Tanto che è diventata buona pratica agronomica combattere la malattia dalla pianta porta seme. Non esistono prodotti efficaci al contenimento di questo fungo, l’elevata umidità e le temperature fra i 20-28°C ne favoriscono lo sviluppo. Tignola Plutella xylostella L. Raramente questo insetto provoca danni sulle colture di crucifere nei nostri climi. La lotta naturale , qualora vengono rispettate le regole dell’agricoltura biologica, controlla efficacemente questo insetto. L’utilizzo del Bacillus thuringiensis (alle dosi di etichetta) risulta efficace nel contenimento degli eventuali attacchi di questo insetto. Eventualmente in periodo primaverile ripetere il trattamento a distanza di una settimana, in quanto la schiusa dell’uovo può richiedere anche 15 giorni. Il piretro 0,1 kg, ha dato risultati soddisfacenti soprattutto se viene bagnata bene la pagina inferiore della pianta, dove vive la larva. Il Neem non è ancora autorizzato dagli allegati. Afidi Brevicoryne brassicae L. L’afide ceroso è diffuso su tutte le brassicacee. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 27 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Data la sua resistenza alle basse temperature può infettare durante l’intera annata di coltivazione. Un buon mezzo agronomico di difesa consiste nell’eliminazione dei residui della coltura ed in particolare i fusti rimasti, in quanto possono essere presenti uova durevoli. Sono consigliati trattamenti all’inizio dell’infestazione eventualmente localizzati sulle piante colpite. Numerosi antagonisti naturali possono controllare questo insetto soprattutto durante le stagioni più calde. Cavolaia Pieris brassicae L. Sulle larve la migliore soluzione rimane l’utilizzo di Bacillus thuringiensis sp. Kurstaki, alle dosi riportate in etichetta, sulle giovani larve. E’ consigliata la ripetizione del trattamento dopo 6-7 giorni. Qualora le larve sono cresciute e l’attività del batterio diminuisce si può ricorrere all’utilizzo di preparati a base di piretro o rotenone. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 28 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ - File: pomodoro da mensa bio – IL POMODORO DA MENSA IN COLTIVAZIONE BIOLOGICA Di Carlo Bazzocchi, Andrea Asirelli e Stefano Tellarini Studio Associato Biologico di Cesena (FC) “Tutti mi vogliono, tutti mi cercano “ parafrasando la famosa aria del “Barbiere di Siviglia” possiamo sintetizzare la diffusione del consumo di questo ortaggio che dalla America meridionale, si è imposto in tutte le cucine del mondo. È un ortaggio, infatti, apprezzato dal consumatore per: • odore, • sapore, • dolcezza, • acidità, • nonché l’attuale aspetto (perché non è sempre stato così: una volta era giallo, oppure anche rosa). La sua duttilità in cucina ne fa un protagonista capace di interpretare molti ruoli diversi. Le sue caratteristiche nutrizionali sono inoltre: • proprietà rinfrescanti, • medio valore energetico, • elevato contenuto in sostanze antiossidanti, • discreto contenuto di vitamine, provitamine, di zuccheri e di sali minerali, • modesto apporta di proteine e grassi. Insomma un vero asso pigliatutto, anche se particolari “stili di alimentazione” lo sconsigliano (assieme alle altre Solanacee) IL MERCATO AL CONSUMO Il mercato gradisce perlopiù: • all’estero: bacche tonde o tondo – allungate lisce, di media pezzatura e di colore rosso uniforme con calice attaccato al frutto; • in Italia: bacche tonde leggermente appiattite, leggermente costolute, di medio-grossa pezzatura e con spalla marcata. Sono presenti sul mercato (convenzionale e biologico) le seguenti tipologie: • singolo a frutto voluminoso il peso può raggiungere 500/600 g. • invaiato (da raccogliere all’invaiatura), pezzatura dai 180 ai 200 g. • per raccolta a rosso (a grappolo o singolo), pezzatura dai 120 ai 150 g. • cherry (ciliegia) e datterino, pezzatura dai 10 ai 30 g. • allungato a duplice attitudine (insalataro e da salsa). IL MERCATO ALLA PRODUZIONE E’ uno degli ortaggi maggiormente coltivati nel mondo. Per rimanere all’area commerciale europea, infatti tutti fanno pomodoro ovunque dall’Egitto alla Germania, ed _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 29 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ anche in Italia è così. Tuttavia togliendo quelle zone che producono principalmente per il mercato locale possiamo focalizzare 1. nella zona del Ragusano la prima produzione invernale che incontriamo nel corso della annata, 2. poi ci spostiamo tra Puglia, Basilicata e Campania per il periodo aprile – giugno, 3. successivamente per luglio – agosto il mercato si allarga alle zone del centro -nord al pieno campo, 4. da settembre a novembre andiamo sulle colture ritardate del Centro –Nord con un a discreta produzione in Romagna e Veneto. Esprimere corrette valutazioni di superfici e quantità è particolarmente difficile visto che si tratta di una coltura annuale che può seguire contrazioni ed esplosioni improvvise seguendo l’andamento dei prezzi di mercato, tuttavia, per dare una dimensione del fenomeno, non pensiamo di andare molto lontano dal vero pensando a 150 ai 180 ha circa, coltivati attualmente in Italia, considerando anche le superfici in conversione. Questa coltura però ha ancora notevoli margini di espansione rispetto al convenzionali, con una differenza di prezzi al consumo ed alla produzione, tra biologico e convenzionale (naturalmente a vantaggio del biologico !), ancora notevolmente alto . Pensiamo che comunque questo tipo di contingenza positiva sarà riassorbita in un paio di stagioni, visto che non è una coltura particolarmente difficile da fare e che anche all’estero, sia in Nord Africa sia all’Est europeo, vi sono diverse realtà che possono iniziare a farlo, soprattutto visto che parte non indifferente dei fattori di costo è legato alla manodopera. TAB.1-PREZZI DI LIQUIDAZIONE AGLI AGRICOLTORI DEL POMODORO A GRAPPOLO DA PARTE DI COOPERATIVE ORTOFRUTTICOLE DELL’AREA ROMAGNOLE (PERIODO 1997-2001; PREZZI ESPRESSI IN LIRE) ANNO COOP A COOP B MEDIA BIOLOGICO MEDIA DIFFERENZA (%) CONVENZIONALE 1150 / 1150 1000 + 15 1997 1200 1300 1250 850 + 47 1998 1500 1550 1525 700 + 118 1999 1500 1500 1500 500 + 200 2000 900 1800 1300 500 + 160 2001 CONFRONTO DI REDDITIVITÀ DEL POMODORO DA MENSA SOTTO TUNNEL MULTIPLO IN COLTURA CONVENZIONALE E BIOLOGICA Per dare qualche dato sulla redditività della coltura, relativamente anche a costi di produzione e rese produttive, esponiamo qui di seguito i dati presentati in una tesi di laurea discussa dal dr. Marco Giovannelli all’Università di Bologna nel 2001, relativamente a dati rilevati nell’anno 2000. Dati interessanti sono risultati i seguenti: • il costo di produzione per ettaro è superiore (anche se non di molto) nel convenzionale; • il costo per chilogrammo prodotto risulta inferiore (740 lire/kg necessarie contro le 1.080 del biologico), con una differenza di 340 lire per chilogrammo, data la maggior resa del convenzionale (175.000 chilogrammi/ettaro); • l’utile in convenzionale di 10,4 milioni è inferiore a quello ottenuto con la tecnica biologica, dove é di 76,4 milioni di lire; _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 30 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ • il motivo di tale divario è un prezzo di mercato di 1000 lire inferiore nel convenzionale rispetto al prodotto biologico. ANDAMENTO DEI PREZZI AL CONSUMO I grafici seguenti illustrano l’andamento dei prezzi di pomodori cherry e a grappolo biologici rilevati da un osservatorio dei prezzi on line nazionale attivo fino a qualche tempo fa (quello del Comune di Torino). Manca il dato del mese di agosto in cui l’osservatorio non ha pubblicato. I prezzi, espressi in euro, sono stati rilevati per il 2000-2001. Grafico 13: confronto redditività di pomodoro da mensa sotto tunnel multiplo in agricoltura convenzionale e biologica 189.800.000 200.000.000 140.000.000 150.000.000 129.573.702 113.414.700 76.385.300 100.000.000 plv costo utile 50.000.000 10.426.298 0 convenzionale biologico Si nota l’andamento decisamente buono sino a maggio , finché le produzioni sono solo quelle di serra in ambienti meridionali, mentre quando alle produzioni di serra cominciano ad aggiungersi produzioni di pieno campo meridionali ed i mercati del nord cominciano anche a trovare prodotto locale c’è un deciso abbassamento dei prezzi che ricominciano ad essere elevati solo dopo novembre. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 31 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Tale andamento, pure su cifre decisamente inferiori, perché depurate degli elevati ricarichi della distribuzione, può essere prevedibile anche per la remunerazione alla produzione. E quindi è meglio, per chi volesse entrare ora sul mercato alla produzione cercare di evitare, se possibile, questi periodi produttivi in cui i prezzi presentano picchi negativi. TECNICHE COLTURALI Il pomodoro è adattabile a diverse condizioni climatiche e pedologiche, essendo infatti una specie mesoterma che va dai climi temperato-freddi a quelli subtropicali. Il pomodoro è una pianta da rinnovo il cui apparato radicale, molto sviluppato, prepara buone condizioni fisiche per la coltura che segue ed esige rotazioni almeno quadriennali. La consociazione è poco praticata, tuttavia è possibile con fagioli, finocchi, cavoli, veccia (pacciamatura vivente). TAB.2 - CARATTERISTICHE CONSIGLIATE: TERRENO tessitura Di larga adattabilità :franco, franco-sabbiosi, franco-sabbioso-argilloso; siliceo o calcareo argilloso ma non compatto ; risultati qualitativi superiori si hanno in terreni tendenzialmente argillosi. drenaggio buono (acqua rimossa prontamente dal suolo) falda a non meno di 100 cm dal piano di campagna pH compreso tra 6 e 6,5 calcare attivo < 10% TAB.3 - CARATTERISTICHE CONSIGLIATE: CLIMA T0 minima letale T0 minima biologica T0 ottimale di accrescimento T0 minima per vitalità polline T0 ottimale di allegagione T0 ottimale nascita semi T0 massima biologica Clima Illuminazione 2 0C 100C 18-22 0C 13-15 0C 16-20 0C 25 0C 35 0C. predilige quello temperato caldo a fotoperiodo lungo almeno 5.000-6.000 lux per l’attività fotosintetica, almeno 10.000 lux per l’induzione fioraIe Esposizione soleggiata e calda, al riparo dai venti _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 32 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ TAB.4 - TIPO DI COLTIVAZIONE trapianto raccolta serra riscaldata per produzioni forzate fuori stagione da dicembre in poi da gennaio ad aprile serra fredda o tunnel per produzioni anticipate pieno campo per produzioni estive verso la fine del mese di marzo; tuttavia il periodo preciso è in relazione a macro e microclima (ovvero temperature esterne ed interne) si raccoglie a partire da fine maggio e si può continuare fino in ottobre. si attua in aprile/maggio, quando non c’è più pericolo di ritorno del freddo l’entrata in produzione avviene circa 50 giorni dopo e si raccoglie da luglio fino in settembre - ottobre pieno campo o serra fredda per produzioni autunnali posticipate in zone a clima mite inizio giugno la raccolta comincia ad inizio agosto e prosegue fino a inizio novembre. TAB. 5 – ROTAZIONE Successione favorevole melone Precedente favorevole Precedente sfavorevole cavolo, grano, sovescio, composite (cicorie, lattughe), leguminose (eccetto la medica) cucurbitacee, chenopodiacee, solanacee,asparagi, prato TRAPIANTO Anche le piantine di pomodoro, come tutte le altre ortive risentono dello stress del trapianto. Per ridurlo al minimo le piantine devono avere le seguenti caratteristiche: • avere almeno due foglie vere; • diametro dell’ipocotile non inferiore a 3 mm; • essere sane e robuste, alte 15-20 cm; • avere almeno 45-50 giorni di età; • l’ipocotile deve essere violetto: (indice che la pianta non è filata); • avere i primi palchi fiorali già abbozzati, • il contenimento dell’eziolatura. Il problema si può contenere con: • il controllo della fittezza; • la riduzione della temperatura da metà a fine ciclo colturale con ampie escursioni diurne; • l’applicazione di moderati stress idrici; _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 33 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ • la fitoregolazione meccanica mediante “spazzolatura”: dall’emissione della prima foglia vera con 1 o 2 trattamenti giornalieri, effettuando da 20 a 40 passaggi con dei film plastici e velocità tali da non danneggiare l’apparato aereo, si ottiene così una riduzione dell’altezza dal 30 al 50% senza alcun danno alla pianta. SESTI D’IMPIANTO In biologico si preferisce scegliere distanze più elevate di quanto non venga consigliato in convenzionale, per una maggiore insolazione e ventilazione. TAB.6 – SESTI D’IMPIANTO Tipo d’impianto a sviluppo indeterminato (più palchi fiorali che fioriscono, allegano e maturano in successione consentendo una raccolta molto prolungata) a sviluppo determinato (un solo gruppo di fiori che si sviluppano più o meno contemporaneamente e vengono raccolti in un breve lasso di tempo) a terra o a piatto Distanza (cm) tra le file 100-120 Distanza (cm) sulla fila 40-45 n0 piante/ha 80-100 35-40 25.00035.700 100-120 60-100 8.300-16.600 18.50025.000 LAVORAZIONI Alcuni punti da tenere presenti: • ha bisogno di lavorazione profonda (oltre i 40 – 50 cm) considerando la radice fittonante dato che tanto più grande è la massa di terreno esplorata dalle radici, tanto minore è la sensibilità a stress ambientali (nutrizionali ed idrici) che possono comportare, fra l’altro, aborti fiorali, marciumi del frutto, scarsa produzione, ecc., in questo senso in agricoltura biologica, la lavorazione a due strati (aratura superficiale/erpicatuta + rippatura) è l’ideale per permettere lo sviluppo del suo abbondante apparato radicale; • tutte le operazioni che possano rendere il terreno permeabile (lavorazioni, sistemazioni idrauliche come fossi e baulature.) sono le benvenute in quanto diminuiscono i rischi di tutti quelle avversità legate alla umidità del suolo (come funghi ipogei e nematodi) cui il pomodoro va soggetto; • si consiglia di preparare il terreno con un certo anticipo (1-2 mesi) rispetto alla messa a dimora delle piante; • il terreno dovrebbe essere leggermente baulato in corrispondenza delle file della coltura per favorire lo sgrondo dell’acqua . Ecco un elenco delle lavorazioni usualmente eseguite in agricoltura biologica: • lavorazione di preparazione del terreno su terre forti (in biologico si preferisce l’utilizzo ripetuto di erpici alle arature); • una vangatura, o ripetute frangizollature per interrare la sostanza organica; _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 34 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ • • • una fresatura (o in alternativa preferite in biologico, ripetute erpicature con estirpatore ove il terreno lo consente) per affinare il terreno, per completare il quadro delle lavorazioni, (nel caso di pomodoro non pacciamato,) va effettuata una rincalzatura due/tre settimane dopo il trapianto quando la pianta è a 25 cm di altezza, interrando inoltre una frazione della concimazione azotata, naturalmente (sempre su pomodoro non pacciamato) sarchiature successive rasenti la fila sono possibili nel caso di scarsa disponibilità idrica e di andamento climatico avverso che oltre ad eliminare le erbe infestanti, hanno il compito di rompere la crosta ed aerare il terreno. Il pomodoro a crescita indeterminata in verticale si può non pacciamare (tradizionale incannato) oppure pacciamare (arrampicato su filo), dipende dal rapporto vantaggi e svantaggi. TAB.7 – VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA PACCIAMATURA Vantaggi Anticipo della cultura Pulizia Contenimento infestanti Svantaggi Impossibilità di lavorare per interrare concimi Impossibilità di lavorare per rincalzare Impossibilità di lavorare per rompere la crosta Elenchiamo qui di seguito vari tipi di pacciamatura: • pacciamatura con polietilene nero spessore 0,05 mm; per trapianti ritardati l’ideale è il film a doppio colore bianco e nero con il bianco rivolto verso l’alto: non scotta la piantina e offre più luce a settembre; • pacciamatura con film a base di amido di mais: ha le stesse caratteristiche di effetto termico del film plastico ma una durata spesso inferiore, soprattutto nei climi caldi; • pacciamatura in materiale cellulosico: dura di meno (1-2 mesi) rispetto ai precedenti e non ha lo stesso effetto termico; • pacciamatura in materiale perfettamente biodegradabile come la carta di tipo Hortopaper, ma questa non va bene per i cicli primaverili in cui l’anticipazione è importante. CURE COLTURALI Le cure colturali più importanti specifiche per le cultivar indeterminate di pomodoro sono le seguenti: • • • • • occorre predisporre tutori (pali, canne o fili) ai quali verranno assicurate le piante che altrimenti non starebbero erette; quando la pianta ha raggiunto un’altezza di 35-40 cm si procede alla prima legatura del fusto al sostegno; le successive legature avverranno gradualmente negli internodi, che la pianta avrà emesso crescendo in altezza: occorre fare attenzione a non praticare una legatura troppo stretta per non causare una strozzatura nel fusto; sfoltire la vegetazione della pianta togliendo i getti ascellari (scacchiatura), che la stessa emette in continuazione, per consentire una crescita lungo un solo asse; sopprimere il primo fiore del grappolo (fiorone) nelle varietà del tipo costoluto, scuotitura: scuotere quotidianamente nel periodo fiorale attraverso vibratura meccanica per aumentare l’allegagione in coltura protetta; sempre per lo stesso motivo si consiglia l’impiego di insetti pronubi quale Bombus terrestris che va impiegato utilizzando, a partire dal mese di aprile, 10 arnie a ettaro ; _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. 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N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ • • • qualora in prossimità della serra vi siano colture in fiore appetite ai bombi, si consiglia di applicare reti alle aperture onde evitare che i pronubi escano dalle serre. eseguire la cimatura della pianta al quarto/sesto palco nelle varietà indeterminate quando si vuole interrompere la vegetazione in altezza per favorire l’ingrossamento dei frutti e di anticipare e facilitare la raccolta; oppure al 2°- 3° palco fiorale e per anticipare la produzione e migliorare la qualità delle singole bacche; in questa coso le distanze fra le piante andranno ridotte e di conseguenza Io densità unitaria risulterà maggiore; tale operazione deve essere eseguita avendo cura di lasciare una o due foglie al di sopra dell’ultimo palco fiorale; sulle piante in via di esaurimento può essere praticata la capitozzatura (potatura di ringiovanimento) a cui farà seguito una forte concimazione ed una abbondante irrigazione; per le proprietà di ricaccio insite nel pomodoro, le piante riprenderanno a vegetare ed a svilupparsi andando nuovamente in produzione, se la temperatura e le condizioni climatiche rimarranno favorevoli; accorciamento grappoli: soprattutto nelle raccolte tardive nel centro-nord sulle varietà a grappolo e cherry vanno accorciati i grappoli (tanto più corti quanto più basse sono le temperature) se si vuole garantire una perfetta maturazione dei grappoli che vanno raccolti a frutto rosso. FERTILIZZAZIONE Il pomodoro è una pianta depauperante a ciclo vegetativo lungo, con elevate esigenze nutritive; è pertanto necessario verificare la dotazione del terreno di elementi, che dovranno essere disponibili durante tutte le fasi vegetative a seconda delle esigenze del momento. Una buona fertilizzazione è in relazione allo sviluppo della varietà, al tipo di coltivazione e soprattutto alla natura del terreno. Prima di fare il piano di concimazione è quindi indispensabile conoscere, mediante un’analisi, la disponibilità di sostanze nutritive presenti nel terreno in qualità e quantità. La coltura ha elevate esigenze di boro, calcio e magnesio e necessito di bromo, ferro, iodio, manganese, rame, zinco, zolfo ed inoltre richiede notevoli quantitativi di fosforo (che stimola l’accrescimento dell’apparato radicale, favorisce 1 ‘attività’ vegetativa, aumenta la precocità e migliora la qualità del prodotto) e di potassio (che agisce favorevolmente sul residuo zuccherino, sulla colorazione delle bacche e sulla consistenza della polpa). Tuttavia bisogna tenere presente che ogni p.p.m. di fosforo o potassio in un terreno medio corrisponde a circa 1 unità/ettaro di quegli elementi disponibile per la coltura e quindi raramente, soprattutto nei terreni argillosi su rotazioni equilibrate si presenta l’esigenza di specifiche concimazioni con questi elementi. E’ più opportuno concentrare le risorse dell’agricoltore sull’ammendamento organico che (tra i mille altri vantaggi): • rende anche le disponibilità per mineralizzazione dei nutrienti meglio distribuite nell’arco dell’intero ciclo produttivo; • minimizza gli svantaggi dell’’eccesso vegetativo; • migliora la dinamica dell’acqua nel suolo, • chela gli ioni liberi ed abbassa quindi i rischi di salinità sulla pianta e di microcarenze, • svolge una azione repressiva su fusarium e nematodi. Una lauta concimazione con stallatico non interrato a fondo è sempre stata tradizionalmente consigliata in dosi di 300 - 400 qli/ha per delle produzioni medie. Va tuttavia posta attenzione ai limiti della Direttiva Nitrati a cui fa riferimento il nostro Regolamento , con un limite annuo per ettaro di 170 unità di azoto. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 36 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ L’apporto di sostanza organica può avvenire anche tramite sovesci, soprattutto interessanti sono quelli di crucifere che possono avere azione nematocida e fungistatica. La concimazione azotato in pre-trapianto va invece notevolmente limitata in quantità, perché induce Io pianta ad un eccessiva rigoglio, • allungando il ciclo vegetativo, • ritardando la fioritura e di conseguenza la fruttificazione e la maturazione. Tuttavia non va completamente annullata, si consiglia solamente la distribuzione in dosi limitate e scaglionate. Si può intervenire con prodotti a base di pollina compostata oppure borlande o altri concimi organici azotati a effetto almeno medio-rapido, per poche unità necessarie ad accompagnare meglio lo stress post trapianto (in generale dalle 15 alle 25 unità/ettaro). E’ opportuno utilizzare i prodotti che costano meno per unità di azoto. Tali dosi ridotte possono successivamente essere integrate, ove possibile, da piccole dosi di azoto in forma di fertirrigazione all’allegagione dei primi palchi, magari utilizzando prodotti liquidi in microdosi (da 0,5 a max 2 unità di azoto per ettaro a seconda del numero di interventi e della disponibilità per mineralizzazione naturale), a base di sangue, proteine idrolizzate o altri prodotti a base di amminoacidi. Naturalmente solo ed esclusivamente matrici e prodotti commerciali in regola con i dettati del Reg. CE 2092/91 Allegato IIA. IRRIGAZIONE La carenza idrica nel pomodoro agisce negativamente sulla produzione ritardando la maturazione e rendendo i frutti di scadente qualità. L’irrigazione ha grosse implicazioni nel contenimento di varie patologie: • squilibrio idrico provoca il marciume apicale, il cosiddetto “culo nero” • botrite, peronpspora , antracnosi e batteriosi ed un certo altro numero di malattie fungine sono favorite invece da eccessi di umidità ed inoltre alcuni famosi colleghi avanzano l’ipotesi che fra i fattori favorenti le virosi vi siano anche le modalità di irrigazione (troppo intense, a turni troppo lunghi). Certo la concimazione con stallatico e le sarchiature fanno risparmiare acqua ma comunque l’irrigazione su pomodoro da mensa per produzioni a livello professionale è sempre necessaria in area mediterranea. Ove si usa la pacciamatura, naturalmente si parla oggi di microirrigazione a manichetta forata ma dove non si usa inizialmente si può anche fare localizzata a goccia od in altro modo e poi con la espansione delle radici, a tutta superficie (anche se poi vanno tenute sotto controllo le varie avversità favorite dalle bagnature prolungate di parte aerea e colletto).. L’umidità del terreno dovrà essere sempre sotto controllo, evitare assolutamente gli squilibri idrici, che sono causa di fisiopatie e compromettono l’uniformità di pezzatura La prima erogazione va fatta subito dopo il trapianto. All’inizio le piante si avvantaggiano di modesta disponibilità idriche per l’affondamento delle radici In seguito la pianta sviluppando richiede quantità sempre maggiori di acqua, raggiungendo la massima esigenza quando è carica di frutti. L’irrigazione cala in quantità, anche se non in frequenza, durante la fioritura per evitare la cascola dei fiori e nell’imminenza della raccolta, perché i frutti potrebbero crepare e perdere in conservabilità. Segnaliamo, per attenuare (ma non risolvere !) i problemi di marciume apicale, fertirrigazioni notturne con preparati a base di calcio. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 37 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ AVVERSITÀ TAB.8 - DANNI NON PARASSITARI Avversità Colpo di sole Marciume apicale Cat face Deformazioni Scatolatura: Carenza di magnesio Spaccature Caratteristiche del danno Misure preventive scegliere varietà con fogliame coprente e non eccedere con l’azoto che aumenta la sensibilità dovuto a squilibri nutrizionali (soprattutto calcio) e idrici dovuto a piogge fredde, e conseguenti ristagni, in fase di ingrossamento cattivo sviluppo delle logge seminali dovute a difetti di fecondazione i frutti, soprattutto gli allungati, sono vuoti al evitare gli eccessi di azoto centro; si nota sulle foglie basali spesso è dovuta ad un eccesso di potassio. Eccessi idrici, dopo un periodo di secco. TAB.9 - CONTROLLO MALATTIE Avversità Batteriosi Peronospora Botrite Misure preventive usare seme sano immersione del seme per un certo lasso di tempo (20 - 40 minuti) in acqua calda (50 55 °c), ampie rotazioni colturali, adeguata areazione delle serre, adeguate densità d’impianto, impiego di varietà tolleranti, nutrizione azotata equilibrata, irrigazioni localizzate, accurato drenaggio. sesti d’impianto non troppo fitti, arieggiare le colture in ambiente protetto Lotta diretta i sali di rame hanno un effetto di contenimento e i trattamenti sono consigliabili dopo operazioni manuali o meccaniche che possono causare ingenti ferite sulle piante trattamenti al verificarsi di condizioni infettanti: • temperature intorno ai 15 – 20 C°, • tempi di bagnatura sulle foglie superiori alle 4 - 6 ore; la coltura è poco sensibile negli stadi iniziali, quando si potrebbe trattare con rame diventa più sensibile quando, di fatto, non si può trattare a causa del periodo di carenza (20 giorni) parte dai residui stilari, abbassare l’umidità con adeguata areazione delle serre, ampie rotazioni colturali, accurato drenaggio, adeguate densità d’impianto, irrigazioni localizzate, _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 38 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ nutrizione azotata equilibrata. Verticillium, usare varietà resistenti, utilizzare piante innestate su “piede” Fusarium, Cladosporium resistente, utilizzo di imponenti quantità di compost secondo la teoria dei “suppressive soils” , adeguata areazione delle serre, adeguate densità d’impianto, impiego di seme sano, accurato drenaggio, usare varietà resistenti, Virosi impiegare reti antiinsetti in serra seppure è frequente la presenza di Oidio condizioni di umidità relativa superiore al 70 % tuttavia si toccano frequentemente condizioni di temperatura superiori ai 35 ° c che tendono a bloccare almeno temporaneamente l’infezione. in alternativa l’utilizzo di irrigazioni dall’alto per bloccare l’infezione con un velo di acqua ha già dato risultati positivi su altre colture protette a rischio erisifacee , ma poi riporta alto il rischio relativo a tutte quelle avversità sopra elencate. L’orientamento attuale è verso l’utilizzo di zolfo pulverulento (50 kg/ha) per impolverazioni a cadenza di 10 giorni, integrata magari con l’utilizzo di permanganato di potassio su attacchi in atto (1-2 kg/ha) prima di riprendere la linea a base di zolfo. Sicuramente insoddisfacente la linea basata su prodotti bagnabili a base di zolfo. Addirittura qualche agricoltore fa persino i trattamenti liquidi con zolfo per trattamenti in polvere. Altre esperienze positive sono state fatte con bicarbonato di sodio (4-5 kg/ha). Segnaliamo anche la possibilità dell’utilizzo di un preparato microbiologico a base di Ampelomyces quisqualis. Le muffe ed i marciumi, diverse per il tipo di agenti infettivi, sono accomunate dalle esigenze di umidità e temperature medio elevate , condizioni queste che si verificano frequentemente in cicli autunnali o molto precoci in primavera. Generalmente in serra una corretta gestione delle aperture contiene tali patologie, evitando alte temperature in concomitanza con situazioni di elevata umidità. La lotta alle virosi non è coronata facilmente dal successo neppure nella pratica della agricoltura chimica; come per tutte le virosi sono importanti alcune pratiche agronomiche come le rotazioni sufficientemente ampie, l’estirpazione delle prime piante infette e l’evitare, se possibile, quelle situazioni di stress, soprattutto idrici che sono favorenti la piena espressione della patologia virotica. Sono disponibili varietà con tolleranza ai virus tuttavia l’esperienza degli ultimi venti anni ha indicato che questo tipo di resistenze, spesso a pochi ceppi, sono superate nel giro di pochi (da 2 a 4) anni dall’entrata in commercio dell’ibrido resistente e quindi non rappresenta una reale alternativa ad una strategia di lotta più articolata, ma solo una integrazione. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 39 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ TAB. 10 - CONTROLLO DEI FITOFAGI Avversità Nematodi Afidi Misure preventive varietà resistenti, anche se la resistenza si riduce di molto con temperature del suolo superiori ai 27-28 °C, innesto su piede resistente, sovesci con piante biocide, rotazioni nutrizione azotata equilibrata, la presenza di aree marginali ricche di vegetazione spontanea aumenta la popolazione di predatori e parassitoidi. Nezara viridula sverna da adulto , ha due generazioni all’anno con una terza parziale Aleurodidi impiego di piantine di pomodoro non infestate. impiego di reti antinsetto. impiego di trappole cromotropiche gialle per il monitoraggio Acariosi nutrizione azotata equilibrata Nottue Lotta diretta Azadiractina, miscela di microorganismi In presenza di elevata infestazione, e in assenza di ausiliari spontanei o introdotti, intervenire con trattamenti con insetticidi ammessi (Azadiractina alla comparsa dei primi afidi, piretro, in trattamenti localizzati sui focolai). il piretro funziona solo sui primi stadi giovanili, sugli adulti ha tutt’al più un effetto repellente; provare ad eliminare i giovani di luglio; però a fine agosto ci sono i nuovi adulti che girano parecchio (cioè possono arrivare da appezzamenti vicini) prima di svernare Interventi preventivi con azadiractina. Lavaggi con saponi. Utilizzo di piretro in assenza completa di ausiliari. Impiego dell’ausiliare Encarsia formosa, eseguire 46 lanci di 4-6 pupari/mq a cadenza quindicinale nel periodo primaverile e settimanale nel periodo estivo. Impiego dell’ausiliare Macrolophus caliginosus, introdurre con 2-3 lanci, 1-3 individui. Alla comparsa dei primi acari intervenire con Azadiractina. impiego di acari predatori (Phytoseiolus persimilis) risulta scarsamente efficace a causa della tomentosità delle foglie. In presenza di una elevata infestazione intervenire con olio paraffinico estivo. Interessanti risultati sono segnalati con prodotti microbiologici a base di Beauveria bassiana. trattamenti serali utilizzando Bacillus thuringensis Ripetiamo per l’ennesima volta le pratiche agronomiche indispensabili da osservare in agricoltura biologica per la prevenzione, che rimane la strada principale, e di cui i trattamenti sono solo un completamento, come tanto bene sottolinea l’Allegato I del Re.CE 2092/91: 1) scegliere per le coltivazioni terreni profondi, sciolti ed asciutti, escludendo i terreni bassi ed esposti a nebbie; 2) effettuare una buona sistemazione della rete scolante per evitare ristagni idrici; 3) porre molta attenzione alle irrigazioni sempre per lo stesso motivo; _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 40 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ 4) 5) 6) 7) 8) limitare molto le concimazioni azotate eccessive; non ripetere la coltivazione del medesimo terreno se non dopo almeno 3 anni (meglio se 4 – 5); effettuare periodicamente sovesci rinettanti; adoperare varietà poco sensibili alle malattie; allontanare e bruciare immediatamente appena compare la malattia le foglie o le piante colpite e diradare i seminati e le piantagioni; 9) nelle lavorazioni e pratiche agronomiche evitare di passare dalle zone ove sono presenti piante ammalate a quelle ove sono presenti piante sane; 10) evitare piantagioni troppo fitte, adottando sesti d’impianto più radi; 11) effettuare una buona areazione delle serre. SCELTA VARIETALE La specie presenta un polimorfismo molto accentuato; esistono numerose varietà, che si differenziano tra loro per: - il ciclo vegetativo (precoce, tardivo) - lo sviluppo vegetativo o taglia della pianta (determinata, indeterminata) con internodi lunghi o corti - la copertura fogliare (scarsa, buona) - la forma della foglia (tipica del pomodoro oppure simile alla patata) - la disposizione dei frutti (a grappolo semplice o multiplo - la dimensione del frutto (piccolo, grosso) con o privo di cicatrice stilare - la superficie della bacca (liscia, costoluta) - il colore delle bacche (rosso, carminio, giallo-bianco) uniforme con collettatura più o meno evidente - la consistenza della bacca e l’idoneità ai lunghi trasporti - la resistenza o la predisposizione allo spacco nell’attaccatura colletto - la resistenza o la tolleranza ad alcune malattie - l’idoneità alla coltura forzata o da pieno campo. Oltre a caratteristiche agronomiche e merceologiche quali resa elevata e stabile, buona qualità intrinseca dei frutti ecc., un’attenzione particolare va data a rusticità, tolleranza o resistenza alle fitopatie. Particolarmente importante è la rusticità, ovvero la capacità di dare produzioni stabili nelle varie annate con una bassissima perdita di prodotto per scarto non commerciabile. Interessante è comunque una certa vigoria , che in convenzionale può costituire un problema , ma che nelle condizioni spesso poco “spinte” della coltura biologica, può rappresentare una qualità positiva. Naturalmente anche per il pomodoro come per tutte le produzioni biologiche occorre materiale riproduttivo, semi e piantine, certificate da agricoltura biologica. E’ già presente una certa quantità di questo materiale ma sempre troppo poche per costituire una gamma completa. Qui di seguito ripresentiamo alcune vecchie varietà diffusesi ed affermatisi in passato per la loro bontà o rusticità. Non tutte sono ancora valide in tutti gli ambienti ed in tutte le condizioni di mercato. Tuttavia credo che almeno all’inizio , quando si intraprende la coltivazione del pomodoro in coltura biologica , sia necessario provarle nelle varie condizioni prima di scartarle del tutto. Ed in ogni caso, su patologie del suolo , c’è sempre la possibilità di provare l’innesto di queste varietà più “tradizionali” su piede resistente. Qui di seguito vengono presentate alcune varietà più o meno “antiche” nelle disponibilità di alcune ditte che da tempo hanno investito nel settore delle sementi biologiche. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 41 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ TAB.11 - ALCUNE VARIETA’ TRADIZIONALI DI CUI E’ DISPONIBILE SEME BIOLOGICO PRESSO ALCUNE AZIENDE ITALIANE Varietà Caratteristiche Early Pak 7 Frutto mediogrosso, semi piatto costoluto da raccolta invaiata Medio grosso un poco costoluto, spalla verde Tipo S.Marzano da raccolta al suolo, determinato, precoce Ciliegino di grosse dimensioni, indeterminato Frutto molto grosso, cuoriforme , rosso, molta polpa, poca tenuta Pezzatura piccola Pantano romanesco S.Marzano nano p4 Principe Borghese Cuor di Bue A pera indeterminato Marmande Dotto TecnocoopMortegliano (Ud) Piombino (Li) * * * * * * * * Un poco appiattiti costoluti, di buona qualità organolettica Precoce e molto serbevole Adatto alla conservazione a grappolo intero Piccolo frutto periforme, molto serbevole Ciliegino Da appendere nano Corbarino Sativa – Cesena (Fc) * * * * Altra varietà estremamente interessante, purtroppo poco disponibile sul mercato, è il Canestrino toscano , si dice, simile al periforme abruzzese, per la quale occorre chiedere informazioni all’ARSIA Toscana. Ove le richieste commerciali o le condizioni agronomiche di campo, per presenza di virosi, funghi del suolo o nematodi, rendessero necessarie varietà più moderne elenchiamo qui di seguito alcune varietà e alcune caratteristiche e resistenze che potrebbero tornare utili in un contesto di agricoltura biologica. Riteniamo particolarmente importanti le resistenze ai nematodi e al TMV. TAB.12 - ALCUNE VARIETA’ “MODERNE” DOTATE DI RESISTENZE INTERESSANTI PER IL SETTORE DEL BIOLOGICO Varietà Tipo di Raccolta Cencara Vilmor rossa in Cherry Asgro rossa Wonder w Gabriel Cois rossa/invai a ‘94 ata Monika Petula Ditta Syngen rossa ta Rijk rossa Zwaan Caratteristich Caratteristiche Nemato Fusariu Verticilli e frutto bacca di m um Mezzolungo/ov * F1 * ale cherry F2 a grappolo/sing olo a grappolo Tonda liscia a grappolo Cladospori Tm um v C3 * C5 * * F1,F2 * * * * * * F2 * * _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 42 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Rezano S&G Fedra Cois ‘94 Risoca De Ruiter Cherubi De no Ruiter rossa/invai ata rossa/invai singolo ata rossa a grappolo rossa cherry tipo s.marzano * * * Globosa semicostoluta Tondo/leggerm ente piatto F1, F2 * * * F1,F2 * ABCDE * * F1,F2 * ABCDE * Da provare sono anche i seguenti: PS 1869659 (Peto) da raccolta a rosso, (80-120 g), resistente a TSWV e TYLCV, RS 6871 (R. Sluis) tondo insalataro (180-200 g) resistente a ToMV, TSWV V, F2, N, Rovente (De Ruiter) tondo, da grappolo raccolto a completa maturazione (100-130 g). Resistente a TMV, TSWV, V, F 1 e 2, F. radicis, Avenue (Peotec), rossa/invaiata, tipo S. Marzano, molto resistente al marciume apicale. Per problemi commerciali e tecnici, è probabile che almeno alcune tra quelle menzionate saranno considerate “superate” nel giro di pochi anni. Tutte le varietà allungate sono tendenzialmente più sensibili al marciume apicale rispetto ai tondi, per cui si consigliano solo ed esclusivamente in quelle condizioni ove per piovosità, irrigazione, terreno e copertura , si è assolutamente certi di poter annullare le situazioni di squilibrio idrico. Tutte le varietà presentate sono solo ed esclusivamente un assaggio: molto c’è di interessante che può essere adatto al biologico e che non conosciamo. Inoltre la maggior parte dei dati vengono da rilievi eseguiti nel Nord est della nostra penisola e quindi per il meridione possono non essere le ideali. Di questo ci scusiamo con i lettori, auspicando al contempo un aumento delle prove di confronto varietale finalizzate alla agricoltura biologica. RACCOLTA La raccolta è manuale, scalare; si effettua ogni 3/5 giorni e può protrarsi per 2/3 mesi. A seconda dal tipo di cultivar e di destinazione commerciale i frutti vengono raccolti: • rossi quando oltre il 90% della superficie è rossa; • invaiati, cioè quando iniziano il viraggio nella parte bassa, quando meno del 30% della superficie appare rosa . Le bacche vanno manipolate con cura perché si ammaccano facilmente. Nei climi settentrionali i pomodorini “ciliegia” difficilmente riescono a maturare contemporaneamente sul grappolo: verranno spesso raccolti, soprattutto nei cicli autunnali, a frutto singolo e venduti in vaschette da ½ kg. CONSERVAZIONE la temperatura ottimale per la conservazione dei frutti varia col grado di maturazione degli stessi: • quelli verdi si conservano per 3 settimane a 9/100C, • quelli rossi per due settimane a 2/30C. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 43 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ BIBLIOGRAFIA Il pomodoro da mensa in coltura protetta in coltivazione biologica Osservatorio Agroambientale – Centro Documentazione Agricoltura sostenibile, via Calcinaro, 1920 – 47023 Cesena – anno 1999 Tel. 0547. 380754 – Fax 0547. 639252 – E-mail: [email protected] Sito: http://www.agraria.it/osservatorio Il pomodoro in coltura biologica, L’Informatore agrario, 24, 2000. Il pomodoro da mensa in coltura protetta in coltivazione biologica Veneto Agricoltura Settore Divulgazione Tecnica e Formazione ProfessionaleCorte Benedettina – via Roma,34 – 35020 Legnaro (Pd) – anno 2001 Tel. 049/8293920 – Fax 049/8293909 - E.mail: [email protected] Sito: http://www.venetoagricoltura.org Tesi Di Laurea discussa da Marco Giovanelli presso la Facoltà Di Agraria della Università Degli Studi Di Bologna “Costi e redditività in orticoltura biologica” - Relatore: Prof. Claudio Malagoli - Anno Accademico 1999-2000 RINGRAZIAMENTI Si ringraziano vivamente i bravissimi colleghi: dr. Costantino Cattivello, dr. Leonardo Piervitali, p.a. Romano Grilli, p.a. Romano Ronchi, dr. Pier Paolo Pasotti _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 44 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ - File: lucido pomodoro da mensa bio - IL MERCATO AL CONSUMO Il mercato gradisce perlopiù: • all’estero: bacche tonde o tondo – allungate liscie, di media pezzatura e di colore rosso uniforme con calice attaccato al frutto; • in Italia: meglio frutti medio-grossi. rotondo-appiattiti leggermente costoluti e con spalla marcata. Sono presenti sul mercato (convenzionale e biologico) le seguenti tipologie: • a frutto voluminoso il peso può raggiungere 500/600 g. • invaiato (da raccogliere all’invaiatura), pezzatura dai 180 ai 200 g. • per raccolta a rosso (a grappolo), pezzatura dai 120 ai 150 g. • cherry (ciliegia), pezzatura dai 10 ai 30 g. • allungato insalataro, tutte le varietà sono tendenzialmente più sensibili al marciume apicale rispetto ai tondi, pezzatura dai 100 ai 120 g. • allungato a duplice attitudine (insalataro e da salsa). PREZZI DI LIQUIDAZIONE DEL POMODORO A GRAPPOLO DI COOPERATIVE DELLA AREA ROMAGNOLA (ANNI 1997-2001) COOP 1 COOP 2 MEDIA BIOLOGI CO MEDIA CONVENZIO NALE DIFFERE NZA (%) 1150 1000 15 1997 1150 1998 1200 1300 1250 850 47 1999 1500 1550 1525 700 118 2000 1500 1500 1500 500 200 2001 900 1800 1300 500 160 _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 45 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Grafico 13: confronto redditività di pomodoro da mensa sotto tunnel multiplo in agricoltura convenzionale e biologica 189.800.000 200.000.000 140.000.000 150.000.000 129.573.702 113.414.700 76.385.300 100.000.000 plv costo utile 50.000.000 10.426.298 0 convenzionale biologico _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 46 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ VOCAZIONALITA’ PEDOCLIMATICA Caratteristiche consigliate: Terreno tessitura Di larga adattabilità :franco, franco-sabbiosi, franco-sabbioso-argilloso; siliceo o calcareo argilloso ma non compatto ; risultati qualitativi superiori si hanno in terreni tendenzialmente argillosi. drenaggio buono (acqua rimossa prontamente dal suolo) falda a non meno di 100 cm dal piano di campagna pH compreso tra 6 e 6,5 calcare attivo < 10% Caratteristiche consigliate: Clima T0 minima letale T0 minima biologica T0 ottimale di accrescimento notturna prefioritura T0 minima per vitalità polline T0 ottimale di allegagione T0 ottimale nascita semi T0 massima biologica Clima Illuminazione Esposizione 2 0C 100C 18-22 0C 11-13 0C 13-15 0C 16-20 0C 25 0C 35 0C. predilige quello temperato caldo a fotoperiodo lungo almeno 5 000-6000 lux per l’attività fotosintetica, almeno 10000 lux per l’induzione fioraIe soleggiata e calda, al riparo dai venti TIPO DI COLTIVAZIONE SERRA RISCALDATA PER PRODUZIONI FORZATE FUORI STAGIONE SEMINA da ottobre a dicembre a seconda del momento in cui si vuole ottenere il prodotto TRAPIANTO da dicembre in poi SERRA FREDDA O TUNNEL PER PRODUZIONI ANTICIPATE PIENO CAMPO PER PRODUZIONI ESTIVE PIENO CAMPO O SERRA FREDDA PER PRODUZIONI AUTUNNALI POSTICIPATE IN ZONE A CLIMA MITE da dicembre a da febbraio a febbraio in letto caldo marzo in ambiente o serra calda riscaldato verso la fine del mese di marzo; il periodo è in relazione a: zona di coltivazione, ampiezza del tunnel tipo di plastica per la copertura inizio giugno si attua in aprile/maggio, quando non c’è più pericolo di ritorno del freddo _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 47 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ RACCOLTA da gennaio ad aprile • • • • si raccoglie a partire da fine maggio e si continua fino in ottobre. la raccolta comincia ad l’entrata in produzione avviene inizio agosto e prosegue fino a novembre. circa 50 giorni dopo e si raccoglie da luglio fino in settembre - ottobre (circa sei mesi). le piantine a radice nuda si estraggono dal vivaio previo annaffiamento dello stesso ; vanno trapiantate con celerità, facendo attenzione che le estremità delle radici non siano piegate verso l’alto; dopo la piantagione si preme la terra attorno alle piantine e si bagna leggermente; qualche giorno dopo si procede ad un controllo e si rimpiazzano le piantine che non hanno attecchito. Le piantine devono avere le seguenti caratteristiche: • avere almeno due foglie vere, • diametro dell’ipocotile non inferiore a 3 mm • essere sane e robuste, alte 15-20 cm, • avere almeno 50 giorni di età, • l’ipocotile deve essere violetto: questo è indice che la pianta non è filata, • avere i primi palchi fiorali già abbozzati. Tipo d’impianto Distanza (cm) tra le file Distanza (cm) sulla fila n0 piante/ha a sviluppo indet. 100-120 40-45 18.500-25.000 a sviluppo determinato 80-100 35-40 25.000-35.700 a terra o a piatto 100-120 60-100 8.300-16.600 In biologico si preferisce scegliere le distanze maggiori per una maggiore insolazione e ventilazione. Lavorazioni Alcuni punti da consigliare: • ha bisogno di lavorazione profonda considerando la radice fittonante dato che tanto più grande è la massa di terreno esplorata dalle radici, tanto minore è la sensibilità a stress ambientali (nutrizionali ed idrici) che possono comportare, fra l’altro, aborti fiorali, marciumi del frutto, scarsa produzione, ecc.: la lavorazione a due strati (superficiale + rippatura) è l’ideale per permettere lo sviluppo del suo abbondante apparato radicale; • tutte le operazioni che possano renderlo il terreno permeabile ( lavorazioni, sistemazioni idrauliche come fossi e baulature.) sono le benvenute in quanto diminuiscono i rischi di tutti quelle avversità legate alla umidità del suolo (come funghi ipogei e nematodi) a cui il pomodoro va soggetto; • si consiglia di preparare il terreno con un certo anticipo (1-2 mesi) rispetto alla messa a dimora delle piante; • il terreno dovrebbe essere leggermente baulato in corrispondenza delle file della coltura per favorire lo sgrondo dell’acqua . Ecco un elenco delle lavorazioni usualmente eseguite in agricoltura biologica: _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 48 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ • • • • • lavorazione estiva di preparazione del terreno sulle terre forti, una vangatura, o ripetute frangizollature per interrare la sostanza organica, in febbraio - marzo una fresatura (o in alternativa più erpicature con estirpatore ove il terreno lo consente) per affinare il terreno, per completare il quadro delle lavorazioni, (nel caso di pomodoro non pacciamato,) va effettuata una rincalzatura due/tre settimane dopo il trapianto quando la pianta è a 25 cm di altezza, interrando inoltre una frazione della concimazione azotata, naturalmente (sempre su pomodoro non pacciamato) sarchiature successive rasenti la fila sono possibili nel caso di scarsa disponibilità idrica e di andamento climatico avverso che oltre ad eliminare le erbe infestanti, hanno il compito di rompere la crosta ed aerare il terreno. Vantaggi pacciamatura Anticipo della cultura Pulizia Nessuna necessità di contenimento infestanti Svantaggi pacciamatura Impossibilità di lavorare per interrare concimi, rincalzare; rompere la crosta Elenchiamo qui di seguito vari tipi di pacciamatura: • pacciamatura con polietilene nero spessore 0,05 mm; per trapianti ritardati l’ideale è il film a doppio colore bianco e nero con il bianco rivolto verso l’alto: non scotta la piantina e offre più luce a settembre; • pacciamatura con film a base di amido di mais: ha le stesse caratteristiche di effetto termico del film plastico ma una durata spesso inferiore, soprattutto nei climi caldi; • pacciamatura in materiale cellulosico: dura di meno (1-2 mesi) rispetto ai precedenti e non ha lo stesso effetto termico; • pacciamatura in materiale perfettamente biodegradabile come la carta di tipo Hortopaper, ma questa non va sicuramente per i cicli primaverili in cui l’anticipazione è importante. CURE COLTURALI Le cure colturali più importanti per le cultivar indeterminate di pomodoro eccedenti dalle normali tecniche utilizzate per altri ortaggi sono le seguenti: • • • • • occorre predisporre tutori (pali, canne, fili) ai quali verranno assicurate le piante che altrimenti non starebbero erette; quando la pianta ha raggiunto un’altezza di 35/40 cm si procede alla prima legatura del fusto al sostegno; le successive legature avverranno gradualmente negli internodi, che la pianta avrà emesso crescendo in altezza: occorre inoltre fare attenzione a non praticare una legatura troppo stretta poiché potrebbe causare una strozzatura nel fusto; sfoltire la vegetazione della pianta togliendo i getti ascellari, che la stessa emette in continuazione, per consentire una crescita lungo un solo asse; sopprimere il primo fiore del grappolo (fiorone) nelle varietà del tipo marmande, scuotitura: scuotere quotidianamente nel periodo fiorale attraverso vibratura meccanica per aumentare l’allegagione in coltura protetta; sempre per lo stesso motivo si consiglia l’impiego di insetti pronubi quale Bombus terrestris che va impiegato utilizzando, a partire dal mese di aprile, 10 arnie a ettaro ; _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 49 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ • • • qualora in prossimità della serra vi siano colture in fiore appetite ai bombi, si consiglia di applicare reti alle aperture onde evitare che i pronubi escano dalle serre. eseguire la cimatura della pianta al quarto/sesto palco nelle varietà indeterminate quando si vuole interrompere la vegetazione in altezza per favorire l’ingrossamento dei frutti e di anticipare e facilitare la raccolta; oppureal 2° - 3° palco fiorale e per anticipare la produzione e migliorare la qualità delle singole bacche; in questa coso le distanze fra le piante andranno ridotte e di conseguenza Io densità unitaria risulterà maggiore sulle piante in via di esaurimento può essere praticata la capitozzatura (potatura di ringiovanimento) a cui farà seguito una forte concimazione ed una abbondante irrigazione; per le proprietà di ricaccio insite nel pomodoro, le piante riprenderanno a vegetare ed a svilupparsi andando nuovamente in produzione, se la temperatura e le condizioni climatiche rimarranno favorevoli; accorciamento grappoli: soprattutto nelle raccolte tardive in ambiente non perfettamente mediterraneo sulle varieta a grappolo e cherry vanno accorciati i grappoli (tanto più corti quanto più basse sono le temperature) se si vuole garantire una perfetta maturazione dei grappoli che vanno raccolti a frutto rosso. Rotazione Successione favorevole melone Precedente favorevole Precedente sfavorevole cavolo, grano, sovescio, composite Cucurbitacee, chenopodiacee, solanacee (cicorie, lattughe), leguminose (eccetto per almeno 4/5 anni asparagi, prato la medica) Il pomodoro è una pianta da rinnovo il cui apparato radicale, molto sviluppato, prepara buone condizioni fisiche per la coltura che segue, e che esige rotazioni almeno quadriennali: CONSOCIAZIONE Poco praticata. Tuttavia è possibile con fagioli, finocchi, cavoli. Danni non parassitari Avversità Colpo di sole Marciume apicale Cat face Deformazioni Scatolatura: Carenza di magnesio Spaccature Caratteristiche Misure preventive scegliere varietà con fogliame coprente e non eccedere con l’azoto che aumenta la sensibilità dovuto a squilibri nutrizionali (Ca) e idrici dovuto a piogge fredde, e conseguenti ristagni, in fase di ingrossamento cattivo sviluppo delle logge seminali dovute a difetti di fecondazione i frutti, soprattutto gli allungati, sono vuoti al evitare gli eccessi di azoto centro; si nota sulle foglie basali spesso è dovuta ad un eccesso di potassio. Eccessi idrici, dopo un periodo di secco. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 50 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Controllo malattie Avversità Batteriosi Peronospora Botrite Verticillium, Fusarium, Cladosporium Virus Misure preventive usare seme sano (bacterial free) praticare la rotazione immersione del seme per un certo lasso di tempo (20 - 40 minuti) in acqua calda (50 - 55 °C) Ampie rotazioni colturali Adeguata areazione delle serre. Adeguate densità d’impianto. Impiego di varietà tolleranti. Nutrizione azotata equilibrata. Irrigazioni localizzate. Accurato drenaggio.. sesti d’impianto non troppo fitti arieggiare le colture in ambiente protetto Lotta diretta i sali di rame hanno un effetto di contenimento I trattamenti sono consigliabili dopo operazioni manuali o meccaniche che possono causare ingenti ferite sulle piante trattamenti al verificarsi di condizioni infettanti delle malattie più importanti per la coltura in esame: temperature intorno ai 15 – 20 C°, tempi di bagnatura sulle foglie superiori alle 4 - 6 ore; la coltura è poco sensibile negli stadi iniziali, quando si potrebbe trattare con rame (periodo di carenza 20 giorni), diventa più sensibile quando, di fatto, non si può trattare parte dai residui stilari abbassare l’umidità con adeguata areazione delle serre. Ampie rotazioni colturali. Accurato drenaggio. Adeguate densità d’impianto. Irrigazioni localizzate Nutrizione azotata equilibrata. usare varietà resistenti utilizzo di imponenti quantità (fino a 1000 q.li/ha) di compost ( come per la lotta contro il Fusarium e le altre micosi telluriche ) secondo la teoria dei “suppressive soils” Adeguata areazione delle serre. Adeguate densità d’impianto. Impiego di seme sano. Accurato drenaggio. usare varietà resistenti _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 51 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Controllo dei fitofagi Avversità Nematodi Misure preventive varietà resistenti rotazioni Nutrizione azotata equilibrata. Afidi Nezara viridula Aleurodidi Acariosi Nottue Lotta diretta In presenza di elevata infestazione, e in assenza di ausiliari spontanei o introdotti, La presenza di aree marginali ricche di intervenire con trattamenti con insetticidi vegetazione spontanea aumenta la ammessi (neem alla comparsa dei primi popolazione di predatori e parassitoidi. pidocchi, piretro, in trattamenti localizzati sui focolai). Alla comparsa dei primi afidi effettuare interventi con Azadiractina. il piretro funziona solo su stadi giovanili Sverna da adulto molto piccoli, sugli adulti ha tutt’al più un ha due generazioni all’anno con una effetto repellente; provare ad eliminare i terza parziale giovani di luglio; però a fine agosto ci sono i nuovi adulti che girano parecchio (cioè possono arrivare da appezzamenti vicini) prima di svernare Impiego di piantine di pomodoro non Interventi preventivi con Azadiractina. infestate. Impiego dell’ausiliare Encarsia formosa, Impiego di reti antinsetto. eseguire 4-6 lanci di 4-6 pupari/mq a Impiego di trappole cromotropiche gialle cadenza quindicinale nel periodo priper il monitoraggio maverile e settimanale nel periodo estivo. Impiego dell’ausiliare Macrolophus caliginosus, introdurre con 2-3 lanci, 1-3 individui. Nutrizione azotata equilibrata Alla comparsa dei primi acari intervenire con Azadiractina. impiego di acari predatori (Phytoseiulas persimilis) risulta scarsamente efficace a causa della tomentosità delle foglie. In presenza di una elevata infestazione intervenire con olio paraffinico estivo. Utilizzo di Bacillus thuringensis in trattamenti serali Per le pratiche agronomiche da osservare per la prevenzione, che rimane la strada principale, e di cui i trattamenti sono solo un corollario,rimandiamo al seguente elenco: 1) scegliere per le coltivazioni terreni profondi, sciolti ed asciutti, escludendo i terreni bassi ed esposti a nebbie; 2) effettuare se necessario una buona affossatura per evitare ristagni idrici; 3) porre molta attenzione alle irrigazioni sempre per lo stesso motivo; 4)concimare soprattutto con concimi fosfatici e potassici limitando molto quelli azotati; _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 52 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ 5)e’ necessaria una concimazione generosa per ottenere un rapido sviluppo delle piante nella prima età dopo l’emergenza o dopo i trapianti, nel periodo di massima vulnerabilità; 6)non ripetere la stessa coltivazione del medesimo terreno se non dopo almeno tre anni; 7)effettuare periodicamente sovesci rinettanti; 8)usare molta attenzione nella scelta dei semi destinati per la riproduzione, come si è detto per le malattie batteriche; 9)adoperare varietà resistenti; 10) non trapiantare nei semenzali le piantine con traccia di malattia; 11)allontanare e bruciare immediatamente appena compare la malattia le foglie o le piante colpite e diradare i seminati e le piantagioni; 12) nelle lavorazioni e pratiche agronomiche evitare di passare dalle zone ove sono presenti piante ammalate a quelle ove sono presenti piante sane; 13) evitare piantagioni troppo fitte, adottando sesti d’impianto più radi; 14) effettuare una buona areazione delle serre; 15)evitare di lesionare i frutti in raccolta. Varietà Carartteristiche early pak 7 Frutto grosso, semi piatto costoluto da raccolta invaiata Grosso un poco costoluto pantano romanesco s.marzano nano p4 Principe Borghese Cuor di Bue A pera indeterminato Marmande Ciliegino Da appendere nano ALAMBR A rosso babilon rnvaiata bonny rossa calida invaiata cencara rossa Sativa – Cesena (Fc) * Tipo S.Marzano da raccolta al suolo, determinato ciliegino * Frutto molto grosso, , cuoriforme , rosso, molta polpa, poca tenuta Pezzatura piccola * Un poco appiattiti costoluti ciliegino ciliegino Varietà Bacca Dotto TecnocoopMortegliano (Ud) Piombino (Li) * * * * * * * * Agrappolo o Forma Nematod Fusariu Singolo i m a Tondo/leggermen * * grappolo/singol te piatto o * * * F1,F2 bacca singola Tondo/leggermen * F1, F2 te piatto Mezzolungo/ovale * F1 Vertilliu m * Cladosporiu m C5 * * * * Tm v * * * * C3 * _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 53 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Cherry rossa cherry Wonder gabriela rossa/invaiat a a grappolo/singol o giulia invaiata italdor invaiata allungato kastalia invaiata bacca singola Tondo/leggermen te piatto lori bel rossa/invaiat grappolo Tondo/leggermen a te piatto MIRO’ rosso a grappolo monika rossa a grappolo Tonda liscia petula rossa a grappolo rezano rossa/invaiat tipo s.marzano a F2 C5 * * F1,F2 * * * * F1, F2 F1, F2 F1, F2 * * * C5 * * * F2 * * * F2 * F2 * * * * * * * * * * * RACCOLTA La produzione media di una pianta è di kg 2,5/3,5; nelle colture in serra si possono ottenere piante con 6/7 kg di frutti. La raccolta è manuale, scalare; si effettua ogni 3/5 giorni e può protrarsi per 2/3 mesi. A seconda dal tipo di cultivar e di destinazione commerciale i frutti vengono raccolti: • rossi raccolti quando oltre il 90% della superficie è rossa • invaiati, cioè quando iniziano il viraggio nella parte bassa. raccolte quando meno del 30% della superficie appare rosa , usualmente nelle solite cassette a due strati. Le bacche vanno manipolate con cura perché si ammaccano facilmente. Nei climi settentrionali i pomodorini Cherry difficilmente riescono a maturare contemporaneamente sul grappolo: verranno spesso raccolti, soprattutto nei cicli autunnali, a frutto singolo e venduti in vaschette da ½ kg. CONSERVAZIONE la temperatura ottimale per la conservazione dei frutti varia col grado di maturazione degli stessi: • quelli verdi si conservano per 3 settimane a 9/100C, • quelli rossi per due settimane a 2/30C. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 54 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ -File: Articolo patata - La coltivazione biologica della patata Di Carlo Bazzocchi, Andrea Asirelli e Stefano Tellarini Studio Associato Biologico di Cesena (FC) Introduzione Come tutte le colture rincalzate, la patata è considerata una di quelle colture in cui il passaggio alla gestione biologica è ritenuto più facile, anche in virtù del possibile controllo parassitario con i prodotti fitosanitari a disposizione, ma l’agricoltura biologica è un’agricoltura di prevenzione che opera soprattutto nel miglioramento della fertilità del terreno, al fine di contenere, ridurre o eliminare i problemi di coltivazione. La “ri-“sistemazione” del terreno, finalizzata alla riduzione dei ristagni idrici; le rotazioni, per il contenimento delle malerbe e dei parassiti ed il miglioramento del contenuto della sostanza organica, sono pratiche agronomiche essenziali per una corretta e più facile produzione. La coltivazione della patata Rotazione La patata è una cultura estremamente importante, insieme al pomodoro da industria per le aziende biologiche negli areali della pianura padana. Diventa un cardine nelle rotazioni estensive con cereali, medica e proto-oleaginose ed anche su rotazioni più intensive incentrate su cucurbitacee (soprattutto melone ma anche zucchino e zucca) fagiolino, cipolla e con sovesci, fino ad essere presenti nelle rotazioni ultraintensive di piccole aziende orticole. Se la patata è importante per le rotazioni anche le rotazioni sono importanti per la patata in funzione dell’ottenimento di un letto di semina pulito, di una bassa pressione di elateridi e di una ritardata infestazione della prima generazione di dorifora. In determinate condizioni può essere assolutamente opportuno, per l’ottimizzazione della coltura della patata, un inserimento nella rotazione di colture da sovescio, se autunno-primaverile con leguminose, crucifere e cerealicole, se estivo con grano saraceno, sudanese o miglio. . Principali fattori limitanti la produzione Nella coltivazione della patata i principali fattori limitanti la coltura sono: • le malerbe • gli elateridi. • La dorifora Il contenimento delle malerbe e degli elateridi può essere efficace, ovviamente, operando una corretta gestione agronomica, quali rotazioni, lavorazioni del terreno, sovesci, irrigazioni, etc. La dorifora richiede l’utilizzo di prodotti antiparassitari che solo negli ultimi anni sono stati autorizzati in agricoltura biologica in Italia. Preparazione del letto di semina e semina In agricoltura biologica si preferiscono, quando possibile, lavorazioni superficiali, che possano rispettare la fertilità del terreno. Per tanto sono consigliate lavorazioni che non superano i 25-30 cm di profondità. E’ ovvio che se il _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 55 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ terreno soffre di ristagno è consigliata una ripuntatura a profondità superiori, tale da permettere un buon drenaggio dell’acqua. E’ buona pratica ricorrere alla “falsa semina”, eventualmente anche ripetuta, per avere un miglior controllo delle malerbe soprattutto nella fase iniziale di germogliamento della patata. Tale pratica consiste nella preparazione del letto di semina, fare germogliare le piante infestanti e ripassare superficialmente con attrezzatura meccanica per distruggere quanto nato sul campo e poi procedere alla normale semina dei tuberi. Il sesto di semina è ovviamente determinato dalla macchina rincalzatrice reperibile dall’azienda, utilizzata anche per il controllo delle malerbe. La distanza da fila a fila varia normalmente fra 70-80 cm ed i tuberi sono posti sulla fila a 20-30 cm. La densità pertanto prevede 5-6 tuberi interi o 6-7 porzioni di tubero a metro quadrato. E’ tradizione e consigliato il trapianto dei tuberi in luna calante (luna nuova) o secondo il ritmo siderale, seguito dai biodinamici, in luna discendente. Sulla fila fin tanto che la pianta non ha coperto l’intera superficie, è possibile utilizzare l’erpice strigliatore, attrezzatura meccanica di recente introduzione, in grado di contrastare le malerbe pur rispettando la coltura. Concimazione La valutazione della dotazione di elementi nutritivi nel terreno di coltivazione ci permette di individuare gli apporti di concimanti necessari per la coltura della patata. In agricoltura biologica si prediligono gli ammendanti, per migliorare il contenuto di sostanza organica e la fertilità. Non è ovviamente escluso un eventuale utilizzo di concimi previsti dal Regolamento dell’agricoltura biologica, normalmente interrati alla lavorazione del terreno in pre-semina. L’azoto è l’elemento che maggiormente influenza, oltre che le rese, la qualità della produzione. Esso favorisce infatti lo sviluppo di tuberi grossi, influisce sulla concentrazione degli zuccheri riduttori e sulla presenza di sostanza secca all’interno del tubero e modifica, inoltre, il colore di alcuni prodotti trasformati (chips). Facilita lo sviluppo della coltura soprattutto quando la pianta è giovane, aumentando la superficie fogliare e ritardando, insieme al potassio, la senescenza delle foglie. Somministrazioni eccessive e tardive provocano un allungamento del ciclo vegetativo, con gravi ritardi nell’epoca di raccolta, inoltre incidono negativamente sul contenuto di sostanza secca nei tuberi; inoltre inducono nelle piante una maggiore suscettibilità nei confronti delle malattie crittogamiche e favoriscono la produzione di tuberi deformati. E’ però vero che se il terreno è ben dotato di sostanza organica, le lavorazioni meccaniche effettuate per il contenimento delle malerbe, sono in grado di poter mineralizzare, e pertanto rendere disponibile alla coltura, sufficienti quantità di quest’elemento nutritivo. Il potassio è l’elemento maggiormente assorbito e interviene direttamente nei processi metabolici della pianta, influenzando la formazione e la traslocazione dei prodotti di riserva. Insieme al fosforo concorre al rafforzamento dei tessuti meccanici della pianta. Diserbo Il controllo delle malerbe può essere fatto solo con mezzi meccanici o fisici (pirodiserbo), non è possibile in agricoltura biologica ricorrere ad alcun altro mezzo. Per tanto il controllo delle malerbe è affidato, come espresso precedentemente, dall’azione di macchine quali: erpici-strigliatori e rincalzatori oltre ad una corretta gestione dell’azienda nel contenimento generale delle malerbe. Ultimamente si stanno diffondendo pratiche di controllo mediante l’utilizzo di pacciamatura, soprattutto biodegradabile di origine cellulosica o amidacea. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 56 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Difesa fitosanitaria Tracheomocosi (Verticillium dahaliae, V. albo-atrum e Fusarium oxysporum) La rotazione delle colture è sicuramente la miglior prevenzione su questo tipo di fungo tellurico. La sanità e soprattutto integrità del materiale di propagazione riducono i danni che questo patogeno può provocare alla patata. L’umidità e terreni poco drenanti favoriscono l’insorgere della malattia. Esistono in commercio miscele di microrganismi antagonisti dei funghi patogeni tellurici (Gliocladium virens, Trichoderma hamatum, Streptomyces sp, Pseudomonas putrida) in grado di fornire risultati incoraggianti. Peronospora (Phytophthora infestans) La prevenzione imperniata sull’utilizzo di materiale di propagazione sano ed il successivo impianto su terreni che non sono stati coltivati negli anni precedenti con altre solanacee, è buona pratica agronomica. L’infestazione primaria, poco appariscente prende avvio dagli elementi di conservazione del fungo presenti sia nei tuberi-seme sia sui residui della vegetazione precedente. Ovviamente piante troppo vigorose, molte volte derivanti da concimazioni troppo ricche di azoto, predispongono la coltura all’attacco di questo patogeno. Questa patologia è sensibile per quanto riguarda i prodotti dell’allegato 2-B soprattutto al rame, e pertanto è il prodotto più utilizzato in agricoltura biologica, inoltre possono essere utilizzati più come coformulanti che come antiparassitari veri e propri: la propoli ed i sali di potassio. Data la difformità e la non titolazione dei prodotti commerciali è impossibile fornire dosaggi precisi. Alcune indicazioni potrebbero essere le seguenti (per 100 litri di acqua): - prodotti a base di propoli 0,8-1 l/ha. di sol. idro-alcoolica al 20%; - sali di potassio (sapone) 2 l o kg/ha. L’azione del rame è preventiva. Dopo ogni pioggia o rugiada o elevata umidità è necessario intervenire con un trattamento, tanto che nelle zone particolarmente umide o piovose si eseguono trattamenti a calendario a distanza di 7-10 giorni l’uno dall’altro. I prodotti a base di rame hanno dimostrato maggiore efficacia utilizzati prima dell’evento piovoso piuttosto che dopo, purché non sia superata la soglia di 35-40 ml. di pioggia. Afidi in genere (Myzus persicae, Macrosiphum euphorbiae, Aphis nasturtii, Aulacorthum solani, Aphis fabae) L’afide è raramente un problema per la coltivazione della patata, infatti lo sviluppo di questi insetti avviene quando sono presenti nell’ambiente coccinellidi o altri predatori o parassiti in grado di controllarli. In caso forte attacco ed in assenza di insetti utili, si può ricorrere a trattamenti con piretro alla dose di 800 g/ha per un prodotto al 4% di p.a. con eventualmente aggiunta di olio minerale estivo: da 4 kg/ha; sono preferibili i trattamenti nelle ore successive al tramonto. Tale trattamento è in grado di aiutare il controllo della dorifora. Se l’infestazione non è molto alta od estesa, lavaggi con sali di potassio, saponi molli, alle dosi consigliate dall’etichetta, possono contenere la popolazione. Tali lavaggi, che rispettano maggiormente l’entomofauna utile, è consigliabile effettuarli la mattina presto; eventualmente ripetuti dopo pochi giorni. Elateridi (Agriotes lineatus, A. Litigiosus Rossi, A. Obscurus, A. Sputator) Non fare seguire la patata ad un prato o ad una coltura poliennale o ad altra coltura che abbia subito evidenti danni da elateridi. Evitare terreni in cui l’umidità sia permanente anche in estate, soprattutto a livello dei tuberi, ovviamente i terreni mal irrigati sono maggiormente predisposti all’attacco di quest’insetto: sono da evitare forti e ristagnati bagnature. In caso di attacco precoce ridurre le irrigazioni può spingere l’insetto verso zone più profonde ed umide, pertanto evitare irrigazioni vicino alla raccolta, che possono favorirne la risalita. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 57 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Gli attacchi nei terreni non irrigati si verificano prevalentemente in primavera od in autunno perché questi insetti nelle altre stagioni, migrano negli strati più profondi del terreno per ripararsi dal freddo e dalla siccità. Per ridurre eventuali danni è consigliata, in primavera, la raccolta anticipata per quelle patate di tipo “novelle o primaticce”. Efficacia nel contenimento di quest’insetto è attribuita al panello di ricino. Di recente sperimentazione è l’utilizzo di Beauveria bassiana, un fungo entomo-patogeno, di cui sono in commercio prodotti fitosanitari. Dorifora (Leptinotarsa decemlineata) Alla raccolta un danno sulla pianta del 20-25% di apparato fogliare mancante a causa della dorifora non riduce la produzione, perciò non è necessario trattare l’insetto. L’imenottero parassitoide utilizzato nel nuovo continente in lotta biologica non è efficace nei nostri climi. La lotta microbiologica è imperniata sull’utilizzo del Bacillus thuringiensis, sottospecie tenebrionis alla dose di 3 kg/ha e sottospecie Kurstaki ceppo EG 224-24 alla dose di 1,5-2 l/ha. Tali prodotti esplicano la loro efficacia specialmente sulle larve giovanili di 1 e 2 età, riducendosi drasticamente sulle larve mature e sugli adulti. Per queste caratteristiche dei precedenti Bacillus è consigliato intervenire alla schiusura delle uova o sulle larve agli stadi giovanili e ripetere il trattamento a distanza di 4-6 giorni. Il rame utilizzato per il controllo della peronospora pare renda meno appetibile la pianta alla dorifora. La migliore efficacia è data dal Rotenone (p.a. 6%) dose circa 2 kg o l/ha addizionato all’olio estivo 1 l/ha. Il piretro pur rimanendo un prodotto efficace esplica la sua azione per in periodo limitato, 1-2 giorni; sono necessari perciò tanti trattamenti ripetuti da renderlo sconsigliabile nel periodo estivo. I prodotti a base di Neem, p.a.. azadiractina, alla dose di etichetta dei vari prodotti commerciali hanno dimostrato efficacia nel contenimento di tale insetto e pertanto possono costituire un’alternativa. Vale la pena ricordare alcune macchine macchina trainate o portate che aspirano gli insetti dalla coltura senza danneggiarla. La scelta varietale La scelta ricade, soprattutto visti i principali fattori limitanti della coltura, su varietà di veloce copertura del suolo, di adattamento ad una fertilizzazione organica e di precoce raccolta, al fine di anticipare gli attacchi degli elateridi oltre ad una maggior tolleranza alle avversità. Per gli areali della pianura padana hanno trovato diffusione nelle realtà biologiche le varietà: Agata, Ambra, Primura. In terreni dove la presenza di elateridi può ritenersi limitata è possibile coltivare varietà medio-tardive anche a buccia rossa, fra le altre riportiamo alcune caratteristiche varietali: KENNEBEC Patata a pasta bianca. Varietà semi-precoce di origine canadese con tuberi grossi e tondeggianti. Adatta per trasformazione industriale. Negli ambienti montani, in assenza di acqua è consigliabile l’impianto di questa vecchia e rustica cultivar. AGATA Patata a pasta gialla. Varietà precoce, produttiva ed a buccia liscia. Presenta resistenza alla raccolta meccanica. Adatta per terreni di medio impasto ed argillosi. Poca sostanza secca. Sensibile alla peronospora. La conservabilità senza antigermoglianti chimici è scarsa. La polpa dal punto di vista culinario è abbastanza soda. AMBRA Patata a pasta gialla. Varietà che si sta dimostrando interessante per la coltivazione in biologico, è medio-precoce. Liscia. Produttiva. La conservabilità senza antigermoglianti chimici è ottima: caratteristica molto interessante per il biologico. La polpa dal punto di vista culinario è abbastanza soda. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 58 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ MONALISA Patata a pasta gialla. Varietà medio-precoce adatta per raccolta meccanica e con buona conservabilità. Sensibile alla virosi PVY-NTN. LISETA Patata a pasta gialla. Varietà a maturazione media; buona regolarità, adatta per terreni di medio-impasto; media attitudine alla conservabilità. Sensibile alla peronospora sul cespo, ma non sui tuberi. KURODA Tra quelle a buccia rossa è una delle migliori, presenta tuberi uniformi. E’ una varietà tardiva adatta alla trasformazione industriale, ha molta sostanza secca. Sensibile alla scabbia, tollera la peronospora (foglia: media, tuberi: buona). Commercializzazione Il prodotto patata “biologica”, quello che ha trascorso il periodo opportuno per potersi fregiare di tale indicazione commerciale, è molto richiesto dal mercato sia del fresco sia per l’industria di trasformazione, mentre difficilmente trova sbocchi commerciali nella filiera del biologico il prodotto in “conversione”. I prezzi alla produzione negli ultimi anni non sono mai scesi sotto ¼ di €/kg circa 25-30 cent.€/kg. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 59 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ -File: Lucidi patata – PRATICHE AGRONOMICHE ESSENZIALI PER UNA CORRETTA E PIÙ FACILE PRODUZIONE DELLA PATATA • • • la “ri-“sistemazione” del terreno, finalizzata alla riduzione dei ristagni idrici; le rotazioni, per il contenimento delle malerbe e dei parassiti ; il miglioramento del contenuto della sostanza organica. fattori limitanti malerbe Pratiche consigliate corretta gestione agronomica, quali rotazioni, lavorazioni del terreno, sovesci elateridi. Rotazioni, contenute, irrigazioni dorifora utilizzo di prodotti antiparassitari Diserbo Il controllo delle malerbe può essere fatto solo con mezzi meccanici o fisici (pirodiserbo), non è possibile in agricoltura biologica ricorrere ad alcun altro mezzo. Per tanto il controllo delle malerbe è affidato, come espresso precedentemente, dall’azione di macchine quali: erpici-strigliatori e rincalzatori oltre ad una corretta gestione dell’azienda nel contenimento generale delle malerbe. Ultimamente si stanno diffondendo pratiche di controllo mediante l’utilizzo di pacciamatura, soprattutto biodegradabile di origine cellulosica o amidacea. KENNEBEC Patata a pasta bianca. Varietà semi-precoce di origine canadese con tuberi grossi e tondeggianti. Adatta per trasformazione industriale. Negli ambienti montani, in assenza di acqua è consigliabile l’impianto di questa vecchia e rustica cultivar. AGATA Patata a pasta gialla. Varietà precoce, produttiva ed a buccia liscia. Presenta resistenza alla raccolta meccanica. Adatta per terreni di medio impasto ed argillosi. Poca sostanza secca. Sensibile alla peronospora. La conservabilità senza antigermoglianti chimici è scarsa. La polpa dal punto di vista culinario è abbastanza soda. AMBRA Patata a pasta gialla. Varietà che si sta dimostrando interessante per la coltivazione in biologico, è medio-precoce. Liscia. Produttiva. La conservabilità senza antigermoglianti chimici è ottima: caratteristica molto interessante per il biologico. La polpa dal punto di vista culinario è abbastanza soda. MONALISA Patata a pasta gialla. Varietà medio-precoce adatta per raccolta meccanica e con buona conservabilità. Sensibile alla virosi PVY-NTN. LISETA Patata a pasta gialla. Varietà a maturazione media; buona regolarità, adatta per terreni di medio-impasto; media _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 60 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ attitudine alla conservabilità. Sensibile alla peronospora sul cespo, ma non sui tuberi. KURODA Tra quelle a buccia rossa è una delle migliori, presenta tuberi uniformi. E’ una varietà tardiva adatta alla trasformazione industriale, ha molta sostanza secca. Sensibile alla scabbia, tollera la peronospora (foglia: media, tuberi: buona). _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 61 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ - File: fagiolo – FAGIOLO NANO DA GRANELLA A cura di Enos Costantini e Costantino Cattivello Famiglia: Leguminose Genere: Phaseolus Specie: è uno dei pochi ortaggi che con un nome comprende tre specie, e cioè Phaseolus vulgaris (fagiolo comune), Phaseolus coccineus (fagiolo di Spagna), Phaseolus lunatus (fagiolo di Lima o del Papa). Il più coltivato è di gran lunga il primo. Altri ortaggi appartenenti alla stessa famiglia: pisello, fava, cece. Clima e terreno 3.1 Clima Specie macroterma, la temperatura minima di germinazione è 10-11 °C. Pur essendo macroterma in fioritura è molto sensibile alle alte temperatura: sopra i 35 °C si hanno estesi aborti fiorali. 3.2 Terreno Evitare i ristagni idrici. E’ molto sensibile alla salinità: attenzione ai terreni salini e all’irrigazione con acque salmastre. Rotazione 4.1 Precedente favorevole Composite, graminacee. 4.2 Precedente sfavorevole Leguminose; talvolta dopo prato può essere colpito da rizoctonia. Fertilizzazione In caso di primavere fredde può rivelarsi utile un piccolo starter di azoto (10 kg/ha). 5.1 Asportazioni Per 30 q.li di granella secca possono ammontare a 30 kg/ha di azoto, 6 kg/ha di P2O5, 18 kg/ha di K2O. Preparazione del terreno Vangatura + erpicatura. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 62 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Durata della coltura 80 giorni Tecniche colturali 8.1 Semina Con seminatrice pneumatica per mais sostituendo i dischi, 8.1.1 Distanze nano: 75 cm tra le file, 3-5 cm sulla fila (33 piante/mq) 8.1.2 Qualità del seme col seme possono arrivare Antracnosi e Batteriosi. Il seme deve provenire da appezzamenti senza focolai di batteriosi; se gli attacchi di batteriosi sono molto precoci (1-2 foglie vere) l’attacco è dovuto al seme infetto; le cultivar tolleranti alla batteriosi sono a screziatura violetta (non gradite dal mercato). 8.1.3 Quantità di seme nano: 100-120 kg/ha 8.2 Scelta varietale nano da prodotto secco: GIPSY (anche per il fresco), VOLCANO, ETNA 8.3 Controllo malerbe Sarchiature; sul nano si rivela utile la rincalzatura. 8.4 Apporti idrici Il momento critico è all’ingrossamento del baccello. 8.5 Controllo malattie Virus: BCMV, CMV (le principali varietà sono resistenti al BCMV). Batteri: Xanthomonas (maculatura comune), Pseudomonas (maculatura ad alone). Il rame può giovare (ridurre le dosi in fase di fioritura): 3-4 trattamenti per il fresco, più numerosi per il secco. Funghi: Antracnosi. Trattamenti a base di rame. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 63 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ 8.6 Controllo fitofagi Afidi: trattamenti con piretro, azadiractina. Nezara viridula:Il piretro ha qualche effetto solo sui primi stadi giovanili. Raccolta 9.1 Momento di raccolta nano secco: a macchina. Scegliere cultivar non deiscenti. Raccogliere nelle ore più secche. Produzioni nano da prodotto secco: 30 q.li/ha Conservazione Per eliminare le larve di tonchio mettere il seme, ben secco, per almeno 48 ore, in congelatore (non perde la geminabilità). _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 64 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ - File: cipolla e aglio - LILIACEE IN COLTURA BIOLOGICA: AGLIO E CIPOLLA Carlo Bazzocchi, Andrea Asirelli, Stefano Tellarini - Studio Associato BIOLOGICO - Cesena MERCATO I principali produttori sono Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Puglia e Sicilia. La cipolla viene consumata cruda, quale aromatizzante di insalate, cotta, per la preparazione di frittate, soffritti, zuppe, minestre. Presente anche un elevata richiesta in salamoia e come sottaceti. L’aglio mantiene sempre costante la propria fetta di mercato, favorito anche dal supporto dalle sue caratteristiche medicinali. I bulbi per l’esportazione vengono commercializzati allo stato fresco, semisecco e secco e vengono classificati in tre categorie, extra, I e II. Dasll’aglio si può estrarre l’olio, 60 g da 100 kg di bulbi. Qui di seguito presentiamo alcuni dati relativi al mercato italiano nella stagione 2002. 3 2,5 2 1,5 0,5 O tto br e N ov em br e Ag os to Lu gl io iu gn o G o ag gi Cipolla dorata Se tte m br e Cipolla bianca M ril e Ap ar zo 0 M C C Cip ip ip C ol ol olla ip lo la ol r tto la do os s bi r a a an t ca a Fe bb ra io 1 Cipolla rossa Cipollotto I dati sono relativi a prodotto lavorato e venduto al dettaglio. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 65 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ CULTIVAR Le cultivar si suddividono in base a: CIPOLLA • precoce, • medio, • tardivo. Colore delle tuniche esterne • bianco, • paglierino, • giallo-dorato, • ramato, • rosato, • rosso, • brunastro. Forma del bulbo • piatto, • sferico, • allungato. Fotoperiodo • breve, • lungo. colorazione del bulbo AGLIO Ciclo vegetativo • • a bulbo bianco, a bulbo nero. Le cipolle si suddividono in 4 categorie o gruppi, a seconda della destinazione d’uso: • Cipolle invernali, • Cipolle primaverili per il consumo fresco, • Cipolle novelle o cipollotti, • Cipolline da sott’aceto. Le varietà di cipolla presenti in maggior parte sul mercato italiano sono: • Dorata di Parma, • Rossa di Tropea, • Ramata di Milano, • Bianca di Barletta, • Bianca di Pompei, • Bianca di Chioggia, • Gialla di Mondragone. Mentre per la cipolla da sottaceti abbiamo : • cultivar precoci, bianche, piatte o rotonde, scarsamente serbevoli (Aviv, Pompei, Barletta), • cultivar a ciclo medio tardivo con bulbi di colore paglierino e giallo rosato, di forma piatta, con discreta conservabilità (Borettana e Piatta di Como). Per l’aglio le varietà a bulbo bianco sono quelle desiderate dal mercato, in particolar modo: • Bianco Piacentino, Serena (clone), • Bianco Piemontese, _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 66 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ • • • • Bianco Veneto, Bianco del Fucino, Rosso di Sulmona, Genova. Per la miglior valutazione dell’aglio i bulbi devono essere interi, puliti, esenti da qualsiasi danno, con i bulbilli ben serrati, radici tagliate rasenti al bulbo, senza germogli appariscenti, con diametro minimo di 45 mm, per la commercializzazione nelle altre categorie la dimensione del bulbo deve essere almeno di 30 mm. La disponibililità di sementi controllate e certificate l’agricoltura biologica in Italia è incentrata sulle seguenti varietà: • Bianca di giugno • Density • Dorata di Parma • Gialla di Stoccarda • ESIGENZE PEDOCLIMATICHE PARAMETRI VALORI CONSIGLIATI CIPOLLA Tessitura Franco, franco-sabbioso, argilloso Drenaggio Buono, pronta rimozione dell’acqua con mancanza di ristagno Profondità utile, intesa come 50-60 cm profondità non limitante gli apparati radicali Calcare totale e attivo < 10° Ph 6-7 Salinità Evitare terreni con valori > 4 mS/cm Sostanza organica Buona dotazione Temperatura minima e massima Buona tollerabilità a basse temperature; i ritorni di freddo determinano prefioritura. 30°C nella fase di maturazione Temperatura ottimale di germinazione 26°C Temperatura ottimale di 20-25°C accrescimento Fotoperiodo necessario per 12 ore luce: semina estivoformazione dei bulbi autunnale 14 ore luce: semina primaverile precoci 16 ore luce: semina primaverile medio tardiva VALORI CONSIGLIATI AGLIO Franco, franco-sabbioso Buono, pronta rimozione dell’acqua con mancanza di ristagno 40 cm 6.5-7.5 da -10° C a + 35° 26°C 15-25°C _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 67 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Dalla tabella emerge che le liliacee • sono molto sensibili a ristagno di acqua e quindi rifuggono dai terreni con problemi di sgrondo e dalle zone eccessivamente piovose, • prediligono terreni tendenzialmente sciolti, profondi, ben strutturati per lo sviluppo dei bulbi, ma soprattutto per la tempestività degli interventi contro le infestanti, con un pH intorno a 6,5 in climi temperato-caldi, ma basse temperature non rappresentano un grave problema. 5. ROTAZIONE o AVVICENDAMENTO Normalmente possono seguire pomodoro, fava, leguminose, mentre successioni sfavorevoli sono costituite dalle liliacee, cavoli, bietole, mais. L’intervallo minimo prima di essere sullo stesso terreno è di due anni, anche se in terreni con problemi di fusariosi si consigliano rotazioni più ampie, fino a quattro anni. 6. PREPARAZIONE DEL TERRENO Il terreno richiede un’attenta preparazione, fino a 25-30 cm di profondità, con un successivo affinamento. Infatti è estremamente importante che il terreno sia friabile ma non disgregato, inoltre un terreno ben livellato dà migliori risultati. Il momento migliore per la lavorazione dipende dallle caratteristiche del terreno e dalle condizioni climatiche. 7. SEMINA La semina è in larga parte l’operazione responsabile della dimensione dei bulbi e può pregiudicare la commercializzazione del prodotto Se l’interramento del bulbo è eseguito a mano, ponendo il materiale a circa 3 cm di profondità, è utile porli con l’apice verso l’alto. Una caratteristica peculiare è la possibilità di utilizzo della tecnica del trapianto per avere in campo piantine in grado di esercitare una maggiore competizione nei confronti delle infestanti. Consci che l’operazione della semina è in larga parte responsabile della dimensione dei bulbi, quindi essendo un’operazione pregiudizievole nei confronti della successiva commercializzazione del prodotto, si può approntare uno schema come il seguente: Gruppo di varietà Precocissime Precoci Medie a bulbo grosso Tardive a bulbo grosso cm sulle file 4-5 4-5 4-5 5-6 Medio-tardive Cipolline da industria Aglio 3-4 2-3 5-6 _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 68 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ 8. FERTILIZZAZIONI Premettiamo come la fertilizzazione debba nel caso di ogni coltura biologica seguire attentamente i dettami della legislazione in materia sia a livello europeo che nazionale. La somministrazione di letame fresco è sconsigliabile poiché i bulbi risulterebbero poco conservabili, sarebbe opportuno interrato nell’aratura dell’estate precedente. Apporti di N sono sconsigliati per la ritardata formazione del bulbo che comportano, si può dare con efficacia fino alla differenziazione della quarta foglia. La concimazione azotata: si ammette come valore massimo 170 kg/ha, frazionato dalla semina alla fase di ingrossamento dei bulbi.. Per la concimazione fosfo-potassica dobbiamo riferirci alla dotazione del terreno: Dotazione del terreno Bassa Normale Media Elemento fertilizzante P2O5 K2O P2O5 K2O P2O5 K2O Apporti massimi kg/ha cipolla 250 300 100 150 50 150 Apporti massimi kg/ha aglio 250 300 70 100 80 70 Epoca di distribuzione PRE-SEMINA PRE-SEMINA PRE-SEMINA PRE-SEMINA PRE-SEMINA PRE-SEMINA 9. IRRIGAZIONE L’irrigazione viene consentita in alcune fasi fenologiche, in particolare dal momento delle prime due foglie vere fino agli inizi della bulbificazione. Questo perché in alcuni casi è consentita la sola irrigazione di soccorso, cioè quella irrigazione che tende a prevenire gli stress, senza modificazione nella pezzatura del prodotto. La prevenzione dello stress si individua come pratica per assicurare un sano metabolismo. L’irrigazione inoltre favorisce lo sviluppo di vari agenti patogeni, per cui si utilizzano altre pratiche per la conservazione del terreno fresco. Bisogna ricordare in particolar modo come una irrigazione dei bulbi destinati alla conservazione in prossimità della fase di raccolta comporti dei problemi di scarsa serbevolezza. La maggior richiesta corrisponde comunque in corrispondenza dell’ingrossamento del bulbo, in questo periodo, metà maggio-metà giugno, poi, avvicinandosi il periodo di maturazione, con le foglie che cominciano a dissecarsi, bisogna interrompere la pratica irrigua. 10. CURE COLTURALI Cipolla e aglio sono specie in cui il controllo delle malerbe risulta decisamente difficile, soprattutto in dipendenza dell’andamento climatico, che rende la coltivazione a rischio. La coltura può inerbirsi prima di arrivare allo stadio di 1-2 foglie per la lenta crescita che la contraddistingue. Il terreno per cui deve essere sgombro fin quando la concorrenza delle infestanti non comporti evidenti influenze dannose. In particolar modo le caratteristiche della famiglia delle Liliaceae, consente lo sfruttamento della tecnica del pirodiserbo, con la cipolla in stadio vegetativo che non risenta di tale tecnica.. Un particolare interesse potrebbe essere dato dall’utilizzo delle file binate, che coprirebbe più velocemente la zona dell’interfila minore, o l’utilizzo di varietà vigorose e coprenti rapidamente il terreno con il proprio corredo _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 69 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ fogliare, soluzione che potrebbe determinare un vistoso calo nella crescita delle infestanti, sperimentalmente si parla del 50%. Si può suggerire una tecnica sperimentale, legate a due alternative d’intervento, sebbene ancora in fase di verifica: • si striglia ripetutamente in presemina , magari ricorrendo a “false semine” per distruggere le malerbe in fase di emergenza (alle cotiledonari); • si semina e poi e si applica il pirodiserbo in preemergenza. In post emergenza si presentano 2 possibilità: • intervenire con 2-3 strigliature leggere con piantine agli 8-10 cm in poi e successivamente 2-3 sarchiature negli intrafilari; • in alternativa 1-2 applicazioni di pirodiserbo, localizzato a lato fila, con cipolle di 12-15 cm di altezza e 4-5 foglie vere. In ogni caso le operazioni devono essere tempestive, in quanto le piante infestanti devono essere tolte nella fase di plantula, o quantomeno con un ancoraggio minimo al terreno, per evitare di dover intervenire nuovamente, causando danni al corredo fogliare della pianta coltivata. 11. RACCOLTA Si effettua secondo modalità differenti. Nel caso di cipolle invernali si effettua in luglio–agosto, quando le foglie sono appassite, estraendo il bulbo dal suolo, pulendolo dalla terra e lasciandolo asciugare. A foglie completamente essiccate si provvede a tagliarle. Per le cipolle da consumo fresco e per i cosiddetti cipollotti si effettua, rispettivamente, in maniera scalare in aprilemaggio, e contemporaneamente in giugno-agosto, per l’ottenimento di bulbi completamente maturi. La raccolta avviene manualmente oppure meccanicamente nel periodo di luglio, quando le foglie sono appassite, estraendo il bulbo dal suolo, pulendolo dalla terra e lasciandolo asciugare per circa una settimana, mentre il per l’aglio da consumo fresco si raccoglie da metà giugno. A foglie completamente essiccate si provvede a tagliarle. 12. PRODUZIONE Cipolle invernali: 350-400 q/ha Cipolle fresche: 380-420 q/ha Cipollotti: 100-130kg/ha Bulbi secchi: 90 q/ha, con punte di 140 q/ha 13. AVVERSITA’ A livello generale si deve chiarire che nel caso degli attacchi da parte di crittogame del suolo patogeni e della microflora batterica si deve cercare di evitare l’instaurarsi di condizioni ottimali, quali: • eccesso di umidità, • rotazioni troppo strette. Nel caso delle crittogame fogliari possono essere consigliabili, in zone ed annate particolarmente umide, un paio di trattamenti di rame a dosaggi di 200 –300 gr/rame metallico/ha. I tripidi solo in caso di forti infestazioni, molto rare nei nostri climi, controllabili con piretro, rotenone ed azadiractina. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 70 di 71 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Progetto Formativo per Italiani residenti all’Estero CORSO PER OPERATORE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI CON METODO BIOLOGICO (Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 art. 142 lett. h / D.D. N° 129/V/2002 del 15.07.2002) Circoscrizione Consolare di Cordoba – Argentina. _________________________________________________ Nel caso di insetti quali mosche e tignole, non ci sono esperienze di successo di uso dei prodotti ammessi dagli allegati. E’ meglio quindi cercare di sviluppare le coltivazioni in zone e periodi non a rischio, adottando rotazioni lunghe. Nel caso delle virosi, poichè non esiste una lotta efficace si deve cercare di evitare il susseguirsi della stessa coltura, in modo tale che le possibilità di attacco diminuiscano. In generale inoltre si deve avere la certezza di lavorare con materiale sano già in partenza. 14. CONSERVAZIONE La sanità ed il giusto rapporto fra i componenti chimici e il contenuto d’acqua, del prodotto orto-frutticolo sono influenzati dalle tecniche di coltivazione e ne permettono la miglior conservabilità. Sono da evitare conservazioni in luoghi poco ventilati che favoriscano la germogliazione. La raccolta deve essere tempestiva e attenta, in modo tale da non lasciare i bulbi sul terreno per un periodo eccessivo, e riporli poi in cassette. Per una buona conservazione si deve essiccare il prodotto raccolto rapidamente, per quantitativi elevati si può ricorrere alla ventilazione forzata, per arrivare al massimo a 25°C, 27°-28°C in caso di attacco di botrite. L’umidità relativa deve aggirarsi sul valore del 65% per le cipolle, e fino al 70 % per l’aglio.. Questa pratica dura al massimo per cinque giorni, poi avviene lo stoccaggio, dopo un graduale raffreddamento, in sacchi o casse, a 0°- 4° C. In particolare per il prodotto da consumo fresco la conservazione non supera i 3-4 mesi a temperatura ambiente, infatti lo stoccaggio in realtà avviene a 3°- 8°C, mentre per il prodotto da consumo invernale si può giungere a 6 mesi di conservazione. Il materiale ripreso dalle celle di stoccaggio deve essere consumato nelle due successive settimane. I prodotti per il consumo invernale sono sistemati in cassette o sacchetti di rete o confezionati in trecce da conservare in luogo asciutto. La pulizia degli imballaggi (casse, bins, etc.) soprattutto in campagna è importante per impedire la contaminazione da alcuni microrganismi del prodotto vegetale: terra, residui organici sono una dannosa fonte di inoculo di funghi e batteri. La pulizia e la sanificazione con hipoclorito di sodio è importante in tutti i luoghi dove il prodotto sosta, molto spesso è proprio da questi siti poco puliti che le malattie infestano le produzioni. L’acqua di lavaggio o di prerefrigerazione dovrebbe, se non corrente, essere sanificata. Il rispetto della catena del freddo, sia in fase di conservazione in ambienti predisposti (celle frigorifere) sia in fase di trasporto, permettono una vita più lunga del prodotto. Sbalzi di temperatura di pochi gradi vanificano il lavoro di migliorare ed allungare la vita del prodotto vegetale. _______________________________________________________________________________________________ AGROS ARGENTINA ENTE DE CONTROL Y CERTIFICACION DE PRODUCTOS ORGANICOS S.R.L. Av. Corrientes 1250 – 3B – Ciudad Autónoma de Buenos Aires – Argentina Tel. / Fax + 11 49413949 – E-mail : [email protected] Módulo 3_ S. Tellarini_ Horticultura - Pág. 71 di 71