Coccinelle News - aprile 2012
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Coccinelle News - aprile 2012
E PENSARE CHE ERAVAMO PREMATURE! Sono passati diciassette anni da quando mi dissero credo che le foto di queste pagine dimostrino meglio che stavano per nascere tre gemelle premature. di tante parole…… Un secolo o cinque giorni fa? Quello che allora mi sembrò un evento, è oggi routine Prof. Franco Bagnoli o quasi. Infatti ogni anno abbiamo di media tre o quattro parti trigemini ed in genere di età gestazionale molto bassa e di peso inferiore al Kg. Sono passati tanti anni? Pochi rispetto ai prodigiosi risultati raggiunti dalla Terapia Intensiva Neonatale e che nel 1995 sembravano ancora impossibili. Le possibilità di sopravvivenza erano notevolmente inferiori e i rischi di patologie senz’altro maggiori. Madre, padre e noi medici eravamo tutti in ansia…… ed ora siamo in ansia per i risultati sportivi delle nostre 3 ragazze!! Chi l’avrebbe mai detto che una sarebbe diventata una stella della ginnastica Senese e Nazionale? Nascere prematuri non vuole dire, come purtroppo pensa ancora tanta gente, avere poi dei problemi, ma Cosa dicono i genitori? Ricordo ancora la prima ecografia. Ginecologia, Ostetricia e Terapia Intensiva Neonatale erano sempre alla “SALUS”, vicino Porta Laterina. Il Dottor Severi ci apostrofò così: ”Qua ce ne stanno tre, mo so cavoli vostri.”, con il suo inguaribile accento laziale. Al termine della visita io e mia moglie Alessia ci sedemmo su una panchina, increduli, in silenzio per venti minuti. Gravidanze plurime in quegli anni non erano poi così frequenti ed eravamo pieni di dubbi e timori su tutti i rischi connessi. In pochi minuti la nostra vita si era trasformata e non sapevamo quello che ci avrebbe aspettato. La gravidanza decorse però in modo regolare, se si esclude un po’ di anemia di Alessia nelle ultime settimane di gestazione. Intorno alla 32° settimana, le ecografie mostrarono che una delle tre bimbe non cresceva più e fu pertanto programmato il parto cesareo. Alla 34° settimana, il 4 maggio 1995, nascevano quindi Alice (1,680 Kg), Giulia (1,520 Kg) e Margherita (1,340 Kg), che furono immediatamente poste sotto le cure del Prof. Franco Bagnoli. Conservo ancora i braccialetti identificativi che vengono messi al polso dei neonati e vi assicuro che non sono più larghi degli anelli che portate al dito. Qualche settimana all'Ospedale Pediatrico per acquistare un po’ di peso e le gemelle finalmente giunsero a casa. Continua a pag. 2 2 Continua da pag.1 Da allora sono passati 17 anni. Adesso abbiamo tre splendide ragazze, una diversa dall'altra e sarebbe impossibile per chiunque dire che sono nate premature, sottopeso e perfino che siano gemelle. Margherita ha praticato tennis e equitazione. Ha tirato fuori un caratterino niente male e provate a darle torto per credere (del resto vuole fare l'avvocato). Alice si dedica anima e corpo alla pallavolo e oggi gioca in B2 nel CUS Siena. Giulia, invece, continua con passione la sua “carriera” di ginnasta, è nella Nazionale e sogna di andare alle Olimpiadi. Chi l'avrebbe mai detto in quel 1995? Qualcuno dice che la vita è una roulette. Noi abbiamo puntato sul 3 e pensiamo di aver vinto. Anzi, ne siamo certi. Mi chiamo Giulia e ho condiviso otto mesi di convivenza forzata con le mie sorelle, nella pancia della mamma. Fin dalla nascita crescevo poco sia di peso che di altezza e, in effetti, nemmeno oggi sono una stanga. Devo dire però che le mie caratteristiche fisiche mi hanno favorito nello sport. Sin da piccola ho praticato la ginnastica artistica e mi sono trovata così Famiglia Leni bene che oggi sono nella Nazionale. Ho partecipato a gare nazionali, vincendo lo scudetto, e internazionali, arrivando terza agli Europei a squadre. Il mio sogno è di andare alle Olimpiadi e poi nel futuro di diventare Medico Sportivo. Intanto frequento la terza liceo scientifico a Brescia, dove mi alleno. Gli allenamenti e la scuola sono duri ma devo tenere duro fino a luglio, nella speranza che il primo dei miei sogni si realizzi. Giulia DONA IL TUO 5 X 1000 ALL’ASSOCIAZIONE COCCINELLE! Donaci il tuo 5 x 1000 e segnalaci ad amici e parenti, te ne saremo molto grati. Il tuo aiuto è importantissimo per far crescere l’associazione e per aiutare i nostri piccoli! Basta la tua firma nel modello di dichiarazione dei redditi nel riquadro a “sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale” indicando il nostro Codice Fiscale 92035850525 PER IL PAGAMENTO DELLE QUOTE SOCIALI O PER LE VOSTRE DONAZIONI - tramite Bollettino Postale Conto Corrente Postale Numero 25171869 - tramite Bonifico Bancario IBAN IT43J0760114200000025171869 Conto Corrente Postale 25171869 Banca Posteitaliane – Siena intestato a Associazione Coccinelle – Amici del Neonato (ONLUS) di Siena Le donazioni sono fiscalmente detraibili, conservando la ricevuta del versamento. 3 LE COCCINELLE IN CAMPO PER LA SALUTE GLOBALE Già al momento della nascita le disuguaglianze sono presenti e non solo perché siamo a termine-pretermine-grassi-magri-bianchi-neri, ma perché è molto diversa la possibilità che abbiamo di sopravvivere a seconda del parallelo geografico/economico dove veniamo alla luce. Saremmo portati a pensare che il momento della nascita sia per tutti uguale, che il momento in cui alziamo il nostro grido al mondo per farci sentire sia dovunque lo stesso, avvenga nello stesso modo ed invece sin dall’inizio della Vita le disuguaglianze in salute sono presenti, è per questo che le Coccinelle sono entrate in gioco, per far conoscere e combattere queste disuguaglianze. La salute materno infantile, come sappiamo, presenta delle enormi differenze tra Paesi in via di sviluppo e Paesi economicamente avanzati. I dati parlano di enormi differenze nella mortalità sia materna che infantile (bambini sotto i 5 anni di vita), con la prima che oscilla tra 800/1000 morti materne per 100.000 nati vivi nei paesi poveri contro 4-8 morti materne nei paesi ricchi e quella infantile che oscilla dal 4/6 per mille nati vivi dei paesi sviluppati al 123 – 175 (nelle baraccopoli) per mille nati vivi in paesi a risorse limitate. Numeri che colpiscono il nostro Cuore e le nostre Coscienze! Ci sono novità buone, in quanto la mortalità infantile nel mondo è passata da 10 milioni circa di morti per anno nel mondo a 7,5 milioni per anno nel mondo, questo sappiamo da stime dell’OMS. Ma, mentre registriamo questo bel risultato, sappiamo anche che il momento della nascita e della prima settimana di vita rappresenta ancora il 40% della mortalità infantile, vale a dire che in un anno muoiono circa 3 milioni di bambini nel periodo neonatale e circa 2,5 milioni di neonati muoiono presso il termine della nascita nell’utero materno, rappresentando un grande problema di salute pubblica, come è stato da poco pubblicato da autorevoli riviste mediche. Nel mondo perdiamo in questo modo un gran potenziale umano. I dati, anche se sembrano già molto grandi, non sono dati tuttavia certi, perché c’è una sottostima delle morti sia materne che neonatali che oscilla dal 10 al 30% in più. Molti sono i neonati e le loro mamme che nascono e muoiono senza essere nemmeno conosciuti e censiti. Sono i bambini non contati e mai nati, che alle periferie delle città o nelle remote zone rurali vedono la luce in una maniera estremamente povera, senza voce se non quella di operatori sanitari che nelle più difficili circostanze cercano di dare loro voce e nome. Sappiamo che nei paesi poveri per ridurre la mortalità infantile (in costante calo negli anni) dobbiamo agire sulla mortalità neonatale (restata quasi invariata negli ultimi 10 anni), dobbiamo unire gli sforzi per permettere a questi bimbi di superare indenni il periodo neonatale, i primi 28 giorni di vita, per raggiungere la fanciullezza nel miglior modo possibile. Non è solo la mortalità che preoccupa nei paesi con limitate risorse, ma sono anche gli esiti che si instaurano, le disabilità che possono restare per tutta la vita per parti non assistiti da personale preparato all’assistenza del parto. Dal lato materno, per una donna che muore ed è una Tragedia, ci sono 20-25 donne che restano disabili (fistole, complicazioni al parto) ed escluse dalla Comunità. La morbilità alla nascita è molto alta e le paralisi cerebrali infantili hanno come momento di causa, per il 60% dei casi, un parto difficile laborioso e non assistito. Le barriere che impediscono l’accesso a 4 strutture sanitarie atte ad assistere un parto per renderlo maggiormente sicuro sono barriere culturali (tabù, credenze, tradizioni), geografiche (lontananza dai villaggi delle strutture sanitarie, difficoltà nei trasporti, etc) ma anche economiche, tutta la sanità è a pagamento e anche i poveri più poveri non possono accedere ai servizi sanitari se sprovvisti di denaro, e non ultima la barriera della scarsa qualità dei servizi erogati (personale demotivato, scarsità di risorse umane, il fenomeno del brain drain – fuga di cervelli dai paesi poveri verso i paesi ricchi). Tutto questo rende molto difficile per una mamma partorire in una struttura che possa salvare lei e il suo bambino da morte o da disabilità e ci spiega anche la ragione per la quale solo il 40-50% dei parti avviene in struttura sanitaria con personale qualificato nei Paesi poveri ed invece vicino al 100% nei Paesi ricchi. Un altro grosso problema è la scarsità di personale sanitario preparato all’assistenza del parto, e non parlo solo di ostetriche, infermiere o medici, ma anche di personale volontario che, una volta istruito, sia in grado di riconoscere un parto a rischio e riferire la donna in una struttura idonea per un parto complicato o sia in grado di praticare quelle basilari e fondamentali manovre per assistere nel miglior modo il neonato nella fase di transizione dalla vita fetale intrauterina alla vita extrauterina e la madre contemporaneamente. I corsi di Rianimazione Neonatali base sono diventati fondamentali da quando l’OMS ha pubblicato i dati incredibili sulla mortalità feto-neonatale e sulla disabilità. È necessario pertanto con estrema preparazione e conoscenza fare corsi di Formazione sulla Rianimazione Neonatali al maggior numero di operatori, principalmente sanitari, dei paesi con risorse limitate per educarli e renderli abili nell’assistenza dei primissimi momenti di vita, che in maniera così drammatica condizionano la nostra futura vita adulta. Per tenere tali corsi è necessario avere a disposizione alcuni ausili, come il manichino neonatale sul quale fare le lezioni teorico pratiche del personale sanitario. Ed è in questo modo che le Coccinelle, con la sensibilità che le contraddistingue derivata da vissuti indimenticabili, sono scese in campo per aiutare a combattere la disequità al parto. Hanno offerto per il periodo di missione di formazione il manichino neonatale di loro proprietà, consapevoli del FONDAMENTALE ruolo che questo avrebbe potuto fornire nella formazione specifica. In tre anni di collaborazione la formazione specifica in Rianimazione Neonatale è stata offerta e effettuata ad oltre 150 sanitari degli Ospedali in Kenya, con il manichino delle generose Coccinelle. Gli ospedali coinvolti in tale formazione sono il Catholic Hospital di North Kinangop, in zona rurale a 180 chilometri dalla capitale Keniana e il Ruaraka Uhai Neema Hospital di Nairobi, ospedale che serve una delle baraccopoli più grande di Nairobi, che è Kariobangi. In questi ospedali si cerca di rendere accessibile e sicuro il parto ed è per questo che è indispensabile fare formazione specifica sulle cure al neonato, per migliorare la conoscenza di questo importante momento della vita fondamentale per le basi di qualsiasi società. E le Coccinelle questo lo sanno bene. I primi istanti di Vita possono cambiare radicalmente la Qualità di Vita e possono rendere il Neonato o un fardello pesantissimo per la Società o un Elemento Fondamentale per lo Sviluppo della Comunità come nuova Vita e nuova Energia! Grazie piccole Coccinelle capaci di grandi azioni. Barbara Tomasini 5 IL BAMBINO IMPARA A GIOCARE L'augurio di una nascita si concretizza con un giocattolo … il carillon, il pupazzo, il sonaglio, ecc. E il giocattolo e il giuoco accompagnerà il bambino fin dai primi giorni di vita ed avrà un ruolo importante per la crescita psicomotoria, per l'indipendenza e le abilità sociali. “Mediante il giuoco il bambino sperimenta il rapporto con persone, arricchisce la memoria, allena la concentrazione, studia cause ed effetti, riflette sui problemi, impara a controllare le emozioni e costruisce un utile vocabolario.” Sheridan Come bene descrive la Sheridan nel suo libro "Il giuoco del bambino" i vari tipi di giuochi si integrano tra di loro e si susseguono secondo le varie fasi di sviluppo. Per i neonati ogni nuovo giorno è qualcosa di meraviglioso; dal momento in cui nascono crescono in modo esponenziale e cresce anche la loro capacità di esplorare e rimanere incantati da tutto ciò che li circonda. Pensiamo un po’, quando il bambino ha una settimana è già sette volte più adulto dal giorno in cui è nato; alla fine del primo mese è cresciuto in modo strepitoso (sotto tutti gli aspetti) rispetto al suo primo giorno di vita. E possiamo vedere questi cambiamenti per lo più quando il piccolo svolge delle attività, intendendo con questo termine tutto ciò che fa nelle ore di veglia: stare sdraiato sul fasciatoio quando viene cambiato, fare il bagnetto, viene massaggiato, fissare un oggetto che si muove o afferrare un pupazzo di gomma non possono sembrare delle attività, ma è proprio attraverso queste cose che i neonati non solo affinano i loro sensi, ma cominciano anche ad apprendere chi sono e come è il mondo che li circonda. La possibilità e la capacità di giocare non dipendono solo dal rapido progresso dello sviluppo motorio, ma da un certo grado di libertà di movimento e di sicurezza di sé. Un lattante, durante i primi mesi, può manipolare un oggetto bene solo se viene posto di fianco, perché si sentirà in una posizione sicura, solo così raggiungerà la libertà di giocare e sperimentare. Se un bimbo viene messo passivamente seduto, ma ancora non si sente sicuro, siede completamente insicuro, riesce appena ad entrare in relazione con il giuoco, poiché adopera tutta la sua attenzione per mantenersi in equilibrio. Quanto più il bambino si muove con sicurezza e mantiene stabilità e equilibrio, tanto più riesce ad esplorare attentamente se stesso e il suo ambiente attraverso il giuoco e la sensorialità: riesce cioè ad apprendere dalle proprie esperienze. Un bimbo che ha intorno a sé materiale di giuoco adeguati al suo livello di sviluppo, può giocare autonomamente per lungo tempo. Questa occupazione autonoma ed indisturbata ha un alto valore per lo sviluppo della sua personalità. Purtroppo prevale l'opinione che un lattante sia felice solamente in braccio ed il valore del giuoco in autonomia non è sufficientemente compreso. Un bimbo tranquillo in posizione supina, già a pochi mesi, scoprirà le sue manine e si soffermerà su una guardandola, aprendola, chiudendola, ruotandola. Prima casualmente, poi coscientemente, porta una delle sue mani nel campo visivo, inizialmente con il braccio esteso lateralmente, accanto al capo, poi inizierà a sostene- re una o l'altra mano davanti al viso osservandola. Cerca di muovere singolarmente le dita, le “conta”. Dopo un po’ di tempo scopre la sua seconda mano e la porta verso l'altra, le mani si incontrano. È accaduta una cosa importante: le esperienze visive e sensoriali si collegano (ciò servirà a tenere gli oggetti con due mani). Con l'esplorazione delle mani il lattante può essere impegnato per mesi scoprendo sempre qualcosa di nuovo. Quando viene messo direttamente in mano di un bambino di tre mesi un sonaglio, non c’è la capacità di rilasciare l'oggetto, non può aprire volontariamente il pugno, perché lo stimolo troppo forte dell'impugnatura nel palmo della mano evoca il riflesso di grasping (prensione riflessa) ancora presente, che impedisce al piccolo di esplorare l'oggetto e di lasciarlo andare volontariamente. Il bambino probabilmente si sbatterà il giocattolo sulla testa e, a causa dello spavento, lo rilascerà improvvisamente e ne conseguirà una esperienza negativa, poiché ancora non è capace di manipolare autonomamente un oggetto. L’afferramento mirato avviene verso il 4° mese. Il lenzuolino morbido, che è a portata di mano, è osservato, toccato, palpato, il bimbo lo porta alla bocca, lo scuote, lo gira. A circa 6/7 mesi è capace di trasferire un oggetto da una mano all'altra, di esprimersi a gesti; inizia a giocare con due oggetti e capisce che in mano tiene qualcosa e che le mani possono agire separatamente o insieme. A circa otto mesi il piccolo può giocare con oggetti più grandi, scodelle, colini, cucchiai di plastica, macchinine, palla; li batte, li rigira, li getta: tutti gli oggetti casalinghi stimolano la sua motricità e rendono possibili nuove esperienze. Al contrario, giocattoli meccanici che si illuminano e che funzionano da soli o che dopo un breve tocco emettono suoni e si muovono, inibiscono l'iniziativa propria: non consentono al bambino di imporre il suo interesse o disinteresse, gli impediscono di decidere autonomamente. A questa età il bimbo sta seduto da solo e in tale posizione comincia a sviluppare il senso della profondità e il mondo circostante ha un aspetto ben diverso da seduti! La curiosità lo spingerà a muoversi verso le cose; può succedere che si pieghi in avanti per raggiungere l'oggetto desiderato, finendo a pancia in giù, e i genitori spesso si precipitano appena viene accennato un po’ di nervosismo ed invece di aspettare ed osservare viene porto il giocattolo desiderato. Non offritegli subito ciò che vuole, "lasciatelo esplorare per conto suo", incoraggiatelo, gli darete sicurezza e solo dopo vari tentativi porgete il giocattolo. Dagli otto mesi in poi il bimbo sa strisciare e gattonare; se gli è stata data la possibilità di sperimentare la posizione prona stando su un tappeto o sul pavimento, potrà dare sfogo alla sua sempre più crescente motilità e scoperta dell'ambiente che lo circonda: a tal proposito è bene sottolineare che libertà per terra vuol dire muoversi con "sicurezza" in un ambiente creato per lui, in una casa a prova di bambino, in modo da offrirgli l'opportunità' di esplorare senza pericoli. Continua a pag. 6 6 Continua da pag. 5 Il piccolo è arrivato al suo primo anno di vita, ormai cammina da solo, si può spostare liberamente. Giuoca con tutto quello che trova, esplora, tocca, tasta le superfici con la punta delle dita, all'occorrenza non afferra più con tutta la mano ma con indice pollice. Nel primo anno di vita si pone poca attenzione all'attività manipolatoria, ma proprio questo esplorare se stessi in modo tranquillo, il guardare le proprie mani, portarle vicine, GRAZIE prendersele, unire due oggetti, aumentano nel piccolo le sue competenze e l'indipendenza dall'adulto. I genitori devono sempre ricordare che il loro bambino è un INDIVIDUO: le regole prescritte non possono tener conto delle peculiarità e delle differenze che esistono tra bimbo e bimbo. In altre parole, invece di pretendere ciò che dovrebbe fare a quell'età secondo questo o quel manuale, OSSERVATELO E GODETE DELLA SUA CRESCITA. Gabriella Barucci GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIEEE!! Ringraziamo tutti coloro che, con la loro generosità, le numerose donazioni ed anche con le loro idee, hanno contribuito a far crescere la nostra Associazione: MASSIMO e ELENA per aver scelto di pensare a noi nella felice occasione del loro Matrimonio; RICCARDO per Martina, NICO per Edoardo, AMICI e ZII per Agata, in occasione del Battesimo del loro piccoli; VADI e KATIA che in occasione del Battesimo della loro piccola Giulia si sono ricordati di noi con una generosa donazione e ci hanno inviato la pergamena di accompagnamento ai confetti consegnati agli amici ed ai parenti che hanno vissuto con loro una esperienza che, loro stessi, hanno definito “straordinaria”; ANGIOLO di Torrita di Siena per le sue ripetute donazioni; SABRINA di Ponsacco, MARCELLO e MELISSA di Follonica, MARIA SIMONA di Siena, MARCO di Cortona, FILIPPO di Empoli, per le loro offerte, sostentamenti, oblazioni, erogazioni liberali; TUTTI COLORO che in occasione della “Festa di Fine Estate delle Coccinelle” hanno fornito il loro fondamentale contributo; in particolare il SIENA RIDING CLUB che ha messo a disposizione i pony della Scuola, che hanno suscitato tanta gioia e entusiasmo nei bambini e altrettanta ammirazione nei loro genitori, sicuri della premurosa attenzione di LAURA; COLORO CHE (e sono stati tanti) il 3 Dicembre si sono soffermati al nostro banchino di rappresentanza, posto nel corso di Siena, per chiedere informazioni e fare offerte che abbiamo ricambiato con deliziose pansé e allegri palloncini colorati, personalizzati con i nomi dei bambini; ALE(ssandro) che rende il nostro sito web sempre più interessante; MAURIZIO per il suo continuo impegno per migliorare il soggiorno delle mamme!!! In modo particolare, ci è gradito ringraziare per la loro attenzione e considerazione verso la nostra Associazione: -MELLIN S.p.A., che con una generosissima donazione che verrà destinata alla ricerca e all’acquisizione di I bavaglini che Romina e le sue amiche hanno ricamato per le Coccinelle e per i piccoli ricoverati La Festa di Fine Estate delle Coccinelle, con la nostra cantante Valentina Il banchino delle Coccinelle del 3 dicembre 2011 7 Siena, 18.12.2011 Avremmo voluto consegnarvi un ricordo del Battesimo di Giulia. Per questa occasione, invece, abbiamo creduto che un piccolo aiuto per il sostegno psico-fisico dei “piccoli” nati e delle loro famiglie, principale motivo di impegno dell’A Associazione Coccinelle, potesse essere considerato più costruttivo e gratificante che qualsiasi dono. Oggi, quindi, non riceverete un oggetto ricordo, ma la certezza di aver contribuito al sorriso di un bambino. Katia & Vadi Associazione Coccinelle - Amici del neonato (onlus) c/o Sezione di Pediatria Preventiva e Neonatologia Policlinico Le Scotte (4° lotto) - Viale Bracci 16 - 53100 Siena E-mail: info-AT-associazione-coccinelle.it - Web: www.associazione-coccinelle.it Per il pagamento delle quote sociali o per le Vostre donazioni (fiscalmente detraibili): intestato a: Associazione Coccinelle - Amici del neonato (onlus) di Siena Conto Corrente Postale numero: 25171869 Codice IBAN: IT43J0760114200000025171869 (ABI: 07601 CAB: 14200) attrezzature elettro medicali, ha contribuito all’acquisto di una apparecchiatura per analisi della densitometria ossea; -I GIOVANI ROTARIANI, in particolare il Dott. Luigi Infantino, Presidente di Round Table, e tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione della serata di beneficenza del 19 novembre u.s. in favore delle nostre Coccinelle con il “Ballo in Accademia” presso l’Accademia dei Rozzi; -ROMINA e le sue AMICHE, che con la loro sensi- Il 19 novembre 2011, come da tradizione, si è svolto presso l’Accademia dei Rozzi il “Gran Ballo in Accademia”, organizzato dalla Round Table 41 Siena. Nella splendida cornice della “Sala degli specchi”, hanno ballato e si sono intrattenute fino a tarda ora più di 200 persone; si sono avvicendati momenti divertenti come la lotteria con ricchi premi, tra i quali anche un viaggio a New York, e momenti più seri dove si è parlato di volontariato e beneficenza. Ogni anno il ricavato della festa viene devoluto in beneficenza ad associazioni o realtà che svolgono la loro attività nel territorio senese. Per l’anno 2011 la RT 41 Siena ha deciso di destinare il ricavato all’associazione “le Coccinelle”, la com- La pergamena del Battesimo della piccola Giulia bilità, fantasia e generosità hanno ricamato tanti deliziosi bavaglini per le nostre piccole Coccinelle che si sono trovate a dover trascorrere il giorno di Natale in ospedale. Infine, grazie a chi ogni anno ci sostiene con il cinque per mille, a chi ha confermato la propria iscrizione, e ai nuovi soci ai quali porgiamo un cordiale BENVENUTO! Ed anche a tutti quelli che presto lo vorranno diventare!!! binazione è risultata vincente, tante persone che conoscono questa associazione si sono mobilitate per far arrivare quanta più gente possibile alla festa. Il risultato è stato il pienone, tutti felici e tutti consapevoli che anche divertendosi si può contribuire al bene di chi sta peggio di noi. In occasione della conviviale del mese di Febbraio, il Presidente della RT 41 Siena, Luigi Infantino, ha consegnato nelle mani del prof. Bagnoli l’assegno simbolico che presto verrà convertito in 3500 Euro che tutti sperano possano tornare utili alle Coccinelle per assistere i piccoli pazienti e i loro familiari. Il Gran Ballo in Accademia del 19 novembre 2011, nella splendida cornice della Sala degli specchi dell'Accademia dei Rozzi 8 10 ANNI DI ASSOCIAZIONE... 10 ANNI !!! Sono passati già 10 anni da quando è nata mia figlia. È proprio vero, solo guardando loro, vediamo quanto in fretta il tempo scorre. Mi ricordo che Benedetta aveva pochi giorni e mio marito andava su internet a cercare notizie sui prematuri e sui bambini SGA. Nel suo navigare aveva trovato dei forum dove i genitori dei prematuri si scambiavano opinioni e consigli. E molti forum erano legati ad Associazioni di volontariato. Mentre ero in Ospedale insieme alle altre mamme, mi resi conto che valeva di più una parola vissuta da un genitore che dieci parole dette dai medici. Fu solo dopo averne parlato con la Dott. Tomasini, che realizzai che forse potevo fare qualcosa di concreto. Sì, una Associazione per aiutare soprattutto i genitori. In quel periodo la camera delle mamme era piena, ed eravamo davvero un gruppo molto affiatato. Altre due mamme avevano avuto la stessa idea prima di me, pienamente appoggiata dal Prof. Bagnoli e da alcuni Medici. Così, l'11 di marzo del 2002 andammo tutti insieme dal Notaio a firmare per far nascere questa nostra piccola ma grande Associazione. Eravamo tanti ma del gruppo iniziale siamo rimasti pochi. Da allora io mi ci sono dedicata anima e corpo e con il passare dei mesi sono riuscita a coinvolgere altri genitori. Durante questo percorso ho conosciuto i Medici più grandi del mondo senza i quali non sarei mai riuscita a portarmi a casa il mio fagottino e a placare le mie ansie infinite. E ho conosciuto quelle che anche oggi sono tra le mie migliori amiche, e con le quali condivido sempre gioie e dolori. Il vissuto che abbiamo in comune è così forte che solo noi lo possiamo condividere. E comunque con loro ho percorso tanta strada, ho fatto le mie vacanze e ho condiviso i miei sogni e talvolta la mia fragilità che non può essere capita da chi non è stata davanti a quella porta chiusa ad aspettare per ore che si affacci qualche viso umano a darti notizie. E i nostri bimbi? Benedetta sa tutta la sua storia, ed è consapevole in pieno di ciò che il Signore le ha donato. È cresciuta nell'amore e crede fortemente nell'amicizia. Le sue amiche sono Serena, Benedetta, Gabriele, Giulia, Alice, tutti amici di incubatrice. Con qualcuno si assomigliano così tanto da sembrare fratelli. Addirittura il suo fidanzato Marco è un prematuro! Insomma dieci anni intensi, sotto tutti i punti di vista, straordinari per quello che mi hanno lasciato, per l'avermi insegnato un modo diverso di vivere la vita, per i legami di amicizia che hanno fatto nascere e crescere con gli anni. Francesca Coe ...10 ANNI DI AMICIZIA Dice Benedetta Coe: “Mamma mi ha raccontato tutto di quando ero piccina e mi vestiva con i vestiti delle bambole comprati da Toys. “Coccinelle News 2012” pubblicazione celebrativa stampata presso Quando ero nella scatolina Ind. Grafica Pistolesi – N° 3.000 ho conosciuto i miei amici: esemplari, diffusione gratuita. Benedetta, Gabriele, Serena, Testi ed immagini sono scelti e proposti da: il mio fidanzato, Giulia e poi Associazione Coccinelle tanti altri che li vedo solo Amici del neonato (ONLUS) alle feste delle Coccinelle. c/o Sezione di Pediatria Preventiva e Neonatologia E non ci siamo mai lasciaPoliclinico Le Scotte ti. Con Benedetta andiamo Viale Bracci 16 - 53100 Siena ~~~~~ a cavallo da Laura insieme, E-mail [email protected] con Serena prima andavamo Web a cavallo poi ora no perché www.associazione-coccinelle.it ~~~~~ va con la sua cugina, ma siaHanno collaborato alla realizzazione: mo state a Disney insieme e F. Bagnoli ci siamo divertite un mondo. G. Barucci P. Ciacci Con Gabriele che è una peF. Giuggioli ste, però mi difende sempre, L. Infantino ci vediamo a cena a manF. Leoncini B.Tomasini giare la pizza tutti i sabati e e le coccinelle al mare a Castiglione e poi Benedetta Coe alle medie andiamo in classe e Benedetta Matteuzzi insieme. Il mio fidanzato lo vedo sempre a scuola ma lui non lo sa che è il mio fidanzato e io non ho il coraggio. Insomma con i miei amici ci divertiamo un sacco. Viva i prematuri!!” Dice Benedetta Matteuzzi: “Mi chiamo Benedetta Matteuzzi, ho dieci anni, frequento la IV elementare di S. Martino a Monteriggioni, ho molti amici di scuola, di giochi e d'infanzia. Sono nata molto piccola e sono rimasta in Ospedale per diverso tempo. Nel reparto insieme a me c’erano molti bambini nelle casette di cristallo (incubatrici). Vicino alla mia incubatrice c’era Benedetta Coe, anche lei era piccola come me e ora che siamo cresciute siamo rimaste ottime amiche, anche se frequentiamo scuole diverse. Tutte e due abbiamo la passione per i cavalli e tutti i venerdì andiamo insieme a lezione al maneggio. Ci piace molto la Nannini e con le nostre mamme siamo andate al concerto a Firenze. Anche le nostre mamme sono amiche e insieme ad altri fanno parte dell’Associazione delle Coccinelle, che aiuta i genitori dei bambini ricoverati nel Reparto di Neonatologia Infantile. Voglio ringraziare tutti i medici che mi hanno aiutato a crescere e in particolar modo il Prof. Franco Bagnoli, la Dott. Sara Perrone, la Dott. Barbara Tomasini e il Dott. Stefano Zani. Spero che la nostra amicizia duri per molto tempo. Un caro saluto a tutti.”