15 Un Natale sostenibile passa anche dagli... auguri

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15 Un Natale sostenibile passa anche dagli... auguri
CRONACA
P A G I N A
15
Como
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 25 DICEMBRE 2010
OLTRE LE ABITUDINI
Un Natale
sostenibile
passa anche
dagli... auguri
C
hissà, forse arriviamo tardi.
Questo giornale
entrerà nelle nostre case a ridosso, ormai, delle festività
natalizie, quando la maggior parte dei giochi, probabilmente, saranno fatti. I regali già incartati, i
biglietti d’auguri già inviati.
L’auspicio è che il nostro invito, raggiunga, almeno, i ritardatari o,
quanto meno, accenda
una lampadina in chi,
quest’anno, ha giocato
d’anticipo sui tempi, gettando un seme sul Natale 2011.
Lo spunto di queste righe sono gli auguri. Li rivolgiamo con gioia a tutti
i nostri lettori
Ma i bigliettini no.
Quelli, se possibile, vorremmo cercare, non di eliminarli tutti ma, se non
altro, di limitarne un po’
la diffusione...
In questi giorni ne sono
arrivati tanti, di biglietti,
in ufficio. Colorati, in cartoncino, in busta affrancata. Uno sguardo al mittente, una veloce apertura della busta, pochi istanti per leggere, e via nel
cestino della carta.
Ci siamo mai chiesti
quanto sia breve la vita di
In questo periodo non si contano
i biglietti in circolazione. Perchè non
privilegiare qualche altro sistema,
senza perdere il calore del messaggio?
di MARCO GATTI
un biglietto d’auguri? Il
tempo di un caffè per poi
trovarlo sommerso da altri, ed altri ancora. E
quando il numero cresce
anche i più buoni propositi di conservazione lasciano spazio alle necessità di sopravvivenza… E
la via del cestino (della
carta, ci raccomandiamo)
corre d’obbligo.
Difficile quantificare il
business che alimenta,
anche solo per il Comasco,
il mercato dei biglietti
augurali. Ma facile immaginare come questo tassello, in certi periodi dell’anno, il Natale su tutti,
alimenti con forza l’industria dello spreco.
Perché, allora, un Natale solidale, sostenibile,
non può passare anche da
un uso diverso, nuovo, degli auguri?
Poco più di un anno fa,
con l’avvicinarsi delle festività natalizie, dal ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione arrivò un invito preciso a tutte le Ammini-
strazioni dello Stato: risparmiare carta e francobolli nell’invio degli auguri di Natale. Come? Accantonato l’ovvio del prediligere, laddove possibile, gli auguri di persona o
via telefono a quelli su
carta, il consiglio di Brunetta si concentrò sulla
posta elettronica, raccomandando l’invio degli
auguri aziendali via mail.
Impossibile scoprire
quanti, dentro la Pubblica amministrazione abbiano scelto la via “Brunetta” per il Natale 2010.
Un appello, in verità, che
avrebbe meritato attenzione anche da parte delle migliaia di aziende, distribuite sul territorio,
che hanno nel bigliettino
cartaceo d’auguri una
prassi ormai consolidata.
Tra gli enti lariani che
hanno preferito, in qualche misura, intraprendere una via più sostenibile
c’è la Provincia di Como.
In queste festività natalizie il presidente Carioni
ha inviato gli auguri
cartacei soltanto alle
principali rappresentanze istituzionali, o in risposta a biglietti destinati
alla sua attenzione. Agli
enti, invece, l’augurio è
stato recapitato via mail.
Strumento, quest’ultimo, preferito anche dal
Centro di Riferimento per
l’Educazione Ambientale
di Como. «Per quanto riguarda il C.R.E.A., - ci
spiega Anna Danielon, la
sua responsabile - da
sempre mandiamo auguri solo via e-mail, aggiungendo la formula: rispetta l’ambiente: non stampare questa e-mail se non
ti è veramente necessario».
E proprio dal C.R.E.A. gli
auguri di buone feste
sono accompagnati da
una cartolina - ispirata
all’Anno Internazionale
delle Foreste 2011, - cui è
anche abbinato un “regalo”, ovviamente virtuale.
Con il rimando anche a
qualche buon consiglio
per un Natale sostenibile…
Salomonica la decisione
del Comune di Como, per
la quale, in autonomia, gli
assessori, hanno deciso
l’invio cartaceo o elettronico degli auguri, suddividendosi, più o meno, in
egual misura.
Per quanto riguarda la
Diocesi, da tempo lo
scambio delle comunicazioni tra gli uffici privilegia l’uso della mail e della messaggistica sms.
Non fa eccezione il Natale.
Per chi può, dunque,
largo alla fantasia, purché sia via mail. Oggi la
posta elettronica risulta
infatti, più che mai, uno
strumento di comunicazione diffuso e apprezzato, per la sua tempestività ed economicità. Perché
non approfittarne, allora,
visto anche il praticamen-
te irrisorio impatto ambientale che ne deriverebbe?
Certo, qualche nostalgico delle vecchie tradizioni potrebbe storcere la
bocca. Al bando il biglietto d’auguri? Addio al calore di una firma amica?
Non sia mai!
Eppure, anche per i nostalgici, una via “sostenibile” potrebbe essere percorsa. Basterebbe un po’
di fantasia, forbici, colla
naturale, carta riciclata o
che comunque avremmo
buttato via e, per decorare il tutto, bottoni, fili di
lana, stoffa, carta da regalo degli anni passati,
foglie e semi.
E chissà che non diventi, con una tecnica affinata, anche l’occasione per
un po’ di svago in famiglia, lasciando fuori dalla
porta lo stress del biglietto dimenticato da acquistare in zona… Cesarini.
Il consigli del Crea di Como
nel segno dell’ambiente
IMBALLAGGI
Nella scelta dei regali dovremmo cercare di evitare
l’acquisto di prodotti contenuti in confezioni inutili. Gli
imballaggi inutili rappresentano uno spreco di risorse ambientali, oltre che una quantità in più di rifiuti da smaltire. E purtroppo, le confezioni servono spesso solo ad attirare l’attenzione del consumatore orientando la scelta
su prodotti di qualità inferiore. Senza contare che all’imballaggio si aggiungerà la
carta regalo! Chi di noi infatti è disposto a rinunciare al
pacchetto sorpresa?
Ecco quindi alcuni suggerimenti alternativi per la confezione dei vostri regali.
Anzitutto potete usare la
carta riciclata, che ormai si
trova in quasi tutti i negozi.
Meglio ancora, per una confezione “originale”, la carta
dei giornali.
In alternativa vi proponiamo di imballare il vostro regalo con materiali a lunga
durata, come ad esempio
foulard, sciarpe, strofinacci,
tovaglioli, borse di tessuto,
cesti di paglia etc., che passata la festa saranno ancora
utili.
Un’idea simpatica per la
calza della befana può essere
quella di ritagliare vecchie
lenzuola o tovaglie, che diventeranno poi stracci per la polvere, ravvivandoli, ad esempio, con un fiocco colorato,
oppure con nastri e decorazioni in fibre naturali, come rafia, paglia, corde, pigne e bacche.
REGALI
Fate dono del vostro tempo,
che è il regalo più prezioso,
soprattutto per le persone
anziane, e dimostrate loro il
vostro affetto, magari con una
poesia. Potete star certi che
sarete apprezzati. E per finire, non tirate a indovinare. Se
non sapete cosa regalare,
chiedete direttamente alle
persone care di cosa hanno
bisogno. È sempre meglio che
ricevere un altro oggetto inutile.
Potete rivolgervi alle botteghe del commercio equo e solidale, dove sono in vendita
prodotti che contribuiscono
allo sviluppo delle economie
nei paesi più poveri.
Per quanto riguarda invece i beni alimentari che finiranno sulle nostre tavole durante le festività, il suggerimento è, come sempre, di
orientarvi verso i prodotti del
territorio, che sono abbondanti anche in questa stagione e
che possono essere acquistati direttamente dai produttori locali nei mercatini e nelle
fiere di paese.
Vi consigliamo infine di curiosare tra i mercatini dell’ar-
tigianato e dell’antiquariato,
dove è possibile trovare pezzi
unici e fatti a mano da produttori locali.
ALBERO DI NATALE
Nell’eterna questione tra
cosa sia più ecologico tra l’albero sintetico e l’albero vero,
se siete tra chi ha scelto di
acquistare una pianta vera
per questo Natale, vi raccomandiamo di verificare che
sia provvista dell’etichetta col
nome del produttore. Pensate che fino a pochi anni fa,
quando la sensibilità non era
così diffusa, in occasione delle feste natalizie si verificava una vera e propria strage
con un danno altissimo per il
patrimonio forestale.
Non era difficile trovare in
vendita le punte degli abeti
depredate da boscaioli improvvisati e senza scrupoli.
Ecco perché è importante controllare sempre la certifica-
zione del vivaio di provenienza. Le piante provenienti da
vivaio sono riprodotte per
seme e coltivate dai tre a sei
anni prima di essere messe in
vendita. Se poi, passato il Natale volete piantare il vostro
abete, ricordatevi che questa
pianta ha bisogno di un clima particolare, umido e mai
troppo caldo. Deve essere
messa a dimora in luoghi opportuni e con le giuste distanze, dove possa svilupparsi
fino alla maturità, in tutta la
sua imponenza, senza diventare un pericolo per le persone. Non si tratta di una raccomandazione banale, perché
ogni anno sono moltissimi gli
incidenti causati dagli errori
nella piantumazione degli
abeti.
Ricordate comunque che
esistono anche gli alberi sintetici che hanno il vantaggio
di poter essere riutilizzati per
molti e molti anni.