Lo stadio nazionale di Varsavia. Un`arena per una città e
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Lo stadio nazionale di Varsavia. Un`arena per una città e
Lo stadio nazionale di Varsavia. Un’arena per una città e una nazione The National Stadium of Warsaw, which was recently completed to host the 2012 European Football Championships, is a symbol of the rebirth of the city of Warsaw and the entire Polish nation. It's an example of a modern, multipurpose stadium, the result of cooperation between the experienced design team and the company which produced the metal structures, which leave their mark on the design and construction of new stadia in Europe and throughout the world. The National Stadium in Warsaw. An arena for a city and a nation REALIZZAZIONI Lo stadio Nazionale di Varsavia, recentemente completato per ospitare gli europei di calcio EURO 2012, è simbolo della rinascita della città di Varsavia e di tutta la nazione polacca. Un esempio di moderna arena multifunzionale nato dalla cooperazione e dall’esperienza degli studi di progettazione e della ditta realizzatrice della carpenteria metallica, una struttura che lascia il segno nella progettazione e nella realizzazione dei nuovi stadi europei e mondiali. Andrea Garbuio Fig. 1 – Vista notturna dello stadio nazionale di Varsavia 6 COSTRUZIONI METALLICHE nov dic 12 33 Il nuovo stadio nazionale, simbolo della rinascita di Varsavia In occasione dei campionati europei di calcio Euro 2012 è stato inaugurato il nuovo stadio nazionale nel cuore e centro nevralgico della Polonia, Varsavia. La struttura, simbolo della rinascita della città, sorge lungo le rive del fiume Vistula, a pochi passi dal centro cittadino, nel sito occupato dal precedente stadio. Questo, eretto nel luglio del 1955, cessò di ospitare eventi sportivi nel 1989 quando diventò un mercato cittadino, composto da più di 5.000 bancarelle commerciali, e venne poi dismesso nel maggio del 2008. Nell’ottobre di quell’anno furono iniziate le prime attività per la costruzione del nuovo stadio, con l’installazione di una fitta serie di pali di fondazione, volta a contenere i cedimenti differenziali del terreno. Nel 2009 fu posta la prima pietra del nuovo stadio nazionale di Varsavia la cui inaugurazione avvenne tre anni dopo, il 30 novembre 2011. Il concetto sulla base del quale si sviluppa la progettazione dello stadio è quello di una struttura multifunzionale, destinata ad ospitare non solo eventi sportivi, ma anche adatta ad accogliere concerti e manifestazioni in genere, candidandosi così a divenire l’arena principe della nazione polacca. La moderna struttura è in grado di ospitare 58.500 posti a sedere, ed è destinata a lasciare un segno nella costruzione di installazioni di questo genere, per il livello di confort e tecnologia messi a disposizione Fig. 2 – Pianta della copertura 34 6 COSTRUZIONI METALLICHE nov dic 12 Fig. 3 – Sezione di progetto della copertura metallica degli ospiti, con più di 4000 m2 di sale conferenze, 9800 m2 di uffici e 2500 m2 di aree fitness. Ciò che per primo colpisce lo sguardo dell’osservatore esterno è la facciata: essa abbraccia l’intera struttura dello stadio nel suo sviluppo circolare, seguendo l’andamento altimetrico della struttura principale di copertura. Questa sorregge i pannelli di alluminio rossi e bianchi, colori della bandiera nazionale polacca, conferendo all’imponente costruzione un senso di leggerezza ed al contempo di dinamicità. Suggestivo è lo scenario notturno offerto dall’opera, fatto di luci e colori che danno vita allo stadio ed incantano gli spettatori in arrivo (figura 1). Descrizione generale della struttura. La struttura metallica principale La concezione della struttura di copertura dello stadio nazionale di Varsavia si basa sul principio della ruota della bicicletta: una tensostruttura, composta da travi di funi pretese disposte con simmetria radiale, trasmette sforzi di compressione ad un anello circonferenziale in acciaio che la sorregge, il compression ring, il cui andamento circolare, con valori di quota dal suolo variabili da 28 a 38 m, è realiz6 COSTRUZIONI METALLICHE nov dic 12 zato tramite la connessione bullonata di elementi tubolari, di diametro pari a 1.820 mm e spessore 80 mm, suddivisi in conci di lunghezza di circa 12 m e del peso di circa 50 tonnellate (figure 2 e 3). Gli elementi flessibili radiali tesi sono realizzati mediante un sistema piano di funi pretese. Si tratta di funi spiroidali chiuse che dipartono a due livelli dalla circonferenza esterna della struttura, denominati upper e lower radial cables, con funzione rispettivamente di cavo portante, quello inferiore, e di cavo stabilizzante, quello superiore (figure 4 e 5). I due livelli di cavi radiali, che sono connessi per mezzo di una serie di funi spiroidali verticali, denominate hanger cables, vanno ad incrociarsi successivamente nel corpo centrale teso, composto da due anelli di funi disposti su due differenti livelli, i ring cables, mantenuti ad una distanza costante fra loro grazie all’inserimento di una serie di elementi metallici, i flying masts, che seguono allo stesso tempo l’ondulazione dell’intera copertura. La connessione fra ring cables e cavi radiali è realizzata tramite elementi ottenuti per fusione denominati casting, che incorporano le connessioni bullonate per l’attacco dei flying masts. Di particolare rilevanza sono i 4 casting inferiori d’angolo: fusioni del peso di circa 14 tonnellate, che raccolgono da un lato la connessione di 4 cavi radiali inferiori, funi spiroidali chiuse del diametro di 110 mm, e dall’altra di 3 funi del diametro di 145 mm, i main stay cables, che stabilizzano il central needle, corpo centrale sospeso della struttura, connesso nella sua parte superiore al ring cable attraverso 60 cavi radiali del diametro di 55 e 60 mm (figura 6). La tensostruttura sopporta il carico verticale accidentale riducendo la pretensione nei cavi inferiori e aumentando lo sforzo di trazione in quelli superiori e nei ring cables. Questo aumento di tensione nei cavi superiori viene trasformato attraverso un puntone, lo strut, in uno sforzo di compressione radiale sul compression ring, e in uno di trazione che va ad interessare gli elementi denominati facade ties (figura 3). Gli strut sono elementi compressi costituiti da tubi del diametro di 1.200 mm e spessore pari a 45 mm, con lunghezza variabile da 22 a 28 m; fra di essi sono predisposti in ogni campitura dei cavi di controvento che riprendono le componenti di sforzo orizzontali. I facade ties sono elementi tubolari snelli di lunghezza variabile dai 48 ai 58 m, di diametro pari 508 mm e spessore fino a 70 mm. Essi collegano la base della colonna con l’estremità superiore dello strut, dove vanno a connettersi i cavi radiali superiori. La maggior parte del carico viene trasferita, come appena detto, dallo strut al compression ring attraverso una forza radiale, mentre la componente verticale del carico stesso viene trasferita direttamente alla colonna sottostante. Ciò avviene grazie alla connessione fra i due elementi metallici, realizzata tramite un piatto in acciaio posizionato fra le flange del compression ring (figura 7), che ospita non solo i perni di connessione dello strut con il compression ring, ma anche quelli delle colonne sottostanti e dei cavi radiali inferiori. Le forze orizzontali agenti sulla costruzione sono riprese principalmente dalla facciata esterna. Circa il 50% di tali forze è trasfe- 35 rito direttamente in fondazione, attraverso la struttura esterna di supporto della stessa pannellatura. La parte rimanente del carico orizzontale è trasferita alla copertura metallica principale ed ai sistemi di controventatura denominati main bracings, situati ai quattro angoli della struttura. Questi sono costituiti da funi spiroidali chiuse, del diametro di 100 mm, che collegano, con andamento a croce, il compression ring con la base delle colonne e sono soggetti ad uno sforzo di pretensione pari a 5.040 kN. Le 72 colonne, con lunghezza variabile da 28 a 33 m, sopportano i carichi e le deformazioni del compression ring e sono realizzate con elementi tubolari del diametro di 1.016 mm e spessore pari a 70 mm. Le strutture sono realizzate in acciaio S355 a grana fine normalizzato secondo EN 10025-3 ed in acciaio S460 a grana fine ot- tenuto mediante laminazione termo meccanica secondo EN 10025-4. Per quest’ultimo acciaio è stato richiesto che il valore della tensione di snervamento sia garantito non minore di 460 Mpa anche per spessori superiori a 40 mm. Per alcuni elementi strutturali è stato poi impiegato acciaio con caratteristiche di deformazione migliorata in direzione perpendicolare alla superficie (Z25 e Z35), prodotto in accordo alla norma EN 10164. I perni che realizzano la connessione a cerniera, di diametro variabile dai 200 ai 250 mm, sono realizzati in acciaio legato 34CrNiMo6V, in accordo alla normativa EN 10083. I casting sono realizzati per fusione in lega di acciaio NiMoCr36 secondo la normativa EN 10340. Le connessioni bullonate ad attrito sono realizzate con l’impiego di Fig. 4 – Sezione tipica della struttura Fig.5 - Dettagli di connessione degli elementi come evidenziati nella Fig.4 Fig. 6 - Vista del casting d’angolo durante le operazioni di sollevamento della tensostruttura 36 Fig. 7 - Dettaglio tipico della connessione fra compression ring, colonna, strut e facade tie 6 COSTRUZIONI METALLICHE nov dic 12 bulloni di classe 10.9, prodotti secondo EN 14399, e serrati con valori di precarico in conformità alle indicazioni delle normative europee EN 1993 ed EN 1090-2. La copertura delle tribune e del campo di gioco La copertura principale dello stadio sovrasta gli spalti per tutta la loro superficie mentre la parte interna, corrispondente al campo di gioco, può essere lasciata coperta o scoperta grazie all’installazione di un tetto retrattile, il cui movimento di apertura e chiusura è garantito da un sofisticato sistema automatico di movimentazione della membrana interna. Questa viene letteralmente parcheggiata all’interno di una struttura sospesa sopra il centro del campo, il garage, che si colloca a tre diverse altezze lungo lo sviluppo verticale di quello che viene chiamato central needle, visibile dall’esterno dello stadio grazie ai suoi 90 m di quota dal livello delle basi delle colonne (figure 8 e 9). La traslazione è realizzata attraverso 4 argani di sollevamento ed un sistema di perni che consentono il trasferimento del carico, una volta raggiunto il corretto posizionamento della struttura. Un sistema di movimentazione è implementato anche per la struttura di supporto dei 4 schermi video, allocati nella parte inferiore del central needle, che con- sente loro l’abbassamento fino a livello del campo di gioco. I flying mast di cui si è detto prima sorreggono poi nella parte inferiore un sistema di passerelle metalliche che si sviluppano lungo la circonferenza del campo di gioco e nella parte superiore una copertura in vetro, denominata glass roof, per la raccolta ed il drenaggio dell’acqua piovana proveniente dalla parte interna della membrana (figura 10). La parte esterna della copertura, posta al di sopra delle tribune, è realizzata attraverso l’utilizzo di una membrana in PTFE (figura 11). La distribuzione dei valori di prestress sulla membrana è stato calcolato e verificato al fine di evitare il crearsi di sacche di ristagno di pioggia o neve, con conseguenti possibili picchi di tensione e sovraccarichi all’interno della struttura principale. Il drenaggio della parte interna e mobile della copertura verso il perimetro esterno è garantito dall’inclinazione di circa 12° dei cavi interni radiali. Grazie alla geometria triangolare dei singoli elementi di membrana interna, gli sforzi di presollecitazione sono introdotti nella membrana retrattile attraverso l’impiego di un sistema idraulico, situato a livello del ring cable superiore. La membrana retrattile interna è realizzata in PVC, materiale più flessibile e che Fig. 8 - Vista del sistema di movimentazione della membrana interna di copertura 6 COSTRUZIONI METALLICHE nov dic 12 garantisce una “traslucentezza” maggiore rispetto a quello utilizzato per la copertura esterna. Il materiale è stato scelto al fine di garantire un ciclo di vita duraturo, evitando danneggiamenti che potrebbero insorgere come conseguenza dei processi di piegatura e distensione, legati all’apertura e chiusura del tetto mobile. Criteri di analisi strutturale e di progettazione esecutiva Il progetto dello stadio nazionale di Varsavia è nato dalla consolidata collaborazione fra lo studio di ingegneria tedesco Schlaich Bergermann and Partners (SBP), leader mondiale nel settore delle tensostrutture, e gli architetti del gruppo Gerkan Marg and Partners (GMP), con il supporto esterno dello studio di architettura polacco JSK Architekci Sp. z o.o. per quanto concerne la successiva fase esecutiva. Sulla base dei disegni e delle specifiche progettuali, sviluppati da SBP in accordo alle normative EN 1993 e DIN 18800, il progettista strutturale (SBP) ha definito la geometria della struttura principale portante in acciaio, nella sua configurazione iniziale ed in quella in contromonta, fornendo spessori, geometrie e caratteristiche meccaniche degli elementi incorporati nel progetto. L’analisi strutturale è stata eseguita da SBP utilizzando il programma per l’ana- Fig. 9 - Vista della struttura interna dello stadio 37 lisi geometrica lineare e non lineare agli elementi finiti SOFISTIK. Il progetto della struttura metallica principale è stato eseguito con l’approccio agli stati limite ultimi secondo l’Eurocodice 3 EN 1993. Tutte le combinazioni di carico sono state definite considerando gli emendamenti della normativa polacca. I carichi da vento rappresentano una delle azioni più gravose agenti sulla copertura. I calcoli preliminari sono stati eseguiti in accordo con la normativa EN 1991-1-4, ma per la determinazione dei valori finali è stata eseguita una simulazione in galleria del vento che ha tenuto conto della forma della copertura esterna e della facciata, ed i valori sperimentali così ottenuti sono stati criticamente confrontati con i valori da normativa. Un’analisi approfondita è stata eseguita per la determinazione delle oscillazioni del central needle indotte dall’azione del vento. L’elemento, isolato dal modello di calcolo, è stato analizzato come supportato da una serie di molle, la cui rigidezza è stato definita attraverso l’analisi del comportamento del sistema globale come risposta ad una forza di test. Una nota interessante è rappresentata dalla strategia di progetto adottata per l’introduzione delle imperfezioni, in accordo alle prescrizioni dell’Eurocodice 3. Le imperfezioni locali sono state considerate nel progetto del singolo elemento, per esempio l’inclinazione delle colonne in acciaio o l’inclinazione degli strut dovuta ad una possibile non corretta lunghezza di una fune di controvento. Le imperfezioni globali sono state invece valutate nell’analisi dell’intera struttura, come per esempio la tolleranza nel posizionamento sul piano verticale o orizzontale del compression ring, come conseguenza di una angolazione non corretta delle flange di connessione. Il modello strutturale è stato poi aggiornato e la struttura è stata interamente riverificata introducendo i valori reali di modulo elastico e di creep, ottenuti mediante test di laboratorio sui singoli diametri e tipolo- gie di funi spiroidali. A valle della fase progettuale sopra descritta, lo studio di progettazione della Cimolai spa ha eseguito con il proprio studio tecnico analisi locali utilizzando la modellazione agli elementi finiti, al fine di apportare migliorie tecniche e costruttive nella disegnazione e realizzazione di alcuni nodi fondamentali della struttura, come la connessione fra le colonne ed i facade ties, o le verifiche statiche delle giunzioni saldate. E’ stato poi realizzato un modello tridimensionale della struttura, dal quale estrapolare i dati necessari alla redazione di disegni e particolari costruttivi, utilizzando i software Bocad e Tekla. Quest’ultimo programma in particolare ha consentito di rendere facile e snello il processo di approvazione dei dettagli esecutivi da parte del progettista e dell’architetto. E’ stata infine definita e dettagliata nello spazio tridimensionale la struttura metallica principale, completa di tutti gli elementi accessori, necessari per la connessione di luci, cavi Fig. 10 - Dettaglio tipologico della struttura di: Flying mast, glass roof e passerelle di manutenzione. 38 6 COSTRUZIONI METALLICHE nov dic 12 elettrici ed impiantistica, oltre alla modellazione delle connessioni della membrana di copertura. Attraverso la stretta collaborazione con il progettista e con la Cimolai Technology, specializzata nella realizzazione di strutture speciali di sollevamento e movimentazione, lo studio di progettazione della Cimolai spa ha eseguito la progettazione della struttura principale del central needle e dei relativi sistemi di movimentazione degli elementi di garage, video cube e del sistema retrattile della membrana interna di copertura. In particolare il progetto del central needle ha rappresentato una vera e propria sfida ingegneristica: si è trattato infatti di ridurre al minimo il peso proprio della struttura, al fine di non alte- rare il comportamento statico e dinamico considerato nello studio iniziale del progettista. L’elemento centrale sospeso della copertura è stato progettato e verificato con analisi statica e dinamica non lineare, in accordo con la normativa EN 1993-1-6. Sono state inoltre condotte le verifiche a fatica delle connessioni saldate e bullonate secondo le norme europee EN1991-1-4 ed EN1993-3-2. La Cimolai in collaborazione con Redaelli ed il laboratorio L.A.T.I.F. (Laboratorio Tecnologico Impianti a Fune) della Provincia Autonoma di Trento, ha infine eseguito una campagna di test sulle funi, eseguendo delle prove di scorrimento con il fine di verificare i reali coefficienti di attrito presenti fra le superfici dei casting e dei cavi pretesi. In particolare, per applicare sulle funi i valori di pretensione richiesti, è stata utilizzata una macchina servo-idraulica Instron da 10 MN, adottata anche per eseguire la successiva prova di rottura sulla fune spiroidale chiusa del diametro di 95 mm. La protezione dalla corrosione Struttura principale in acciaio La protezione dalla corrosione delle strutture principali in acciaio è stata attuata applicando un ciclo di verniciatura opportunamente scelto al fine di garantirne una durata di almeno 15 anni, considerando le condizioni ambientali dell’opera caratterizzate dalla classe di corrosività C4, la più severa secondo la normativa EN ISO 12944-2. Fig. 11 - Vista interna dello stadio, al termine delle operazioni di installazione della membrana in PTFE. 6 COSTRUZIONI METALLICHE nov dic 12 39 Per le parti interne e non accessibili delle strutture invece, si è provveduto ad una idonea sigillatura che è stata verificata attraverso delle prove di tenuta. La preparazione dell’acciaio, per l’applicazione della prima mano, ha richiesto un profilo Sa 2 ½ secondo la EN ISO 12944-4, ottenuto attraverso il processo di sabbiatura con graniglia metallica in accordo alla normativa ISO 8503-1. Il ciclo di pitturazione, applicato in officina, raggiunge lo spessore finale di 250 µm, dried film thickness (d.f.t), composto come indicato nella tabella 1. Tutte le mani sono state applicate principalmente con equipaggiamento air-less spray, al fine di garantire la stesura uniforme degli strati di vernice ed un eccellente risultato estetico finale, in particolare per l’ultima mano. Le aree di connessione ad attrito sono state trattate con un primer inorganico a base di zinco, certificato e testato al fine di garantire un coefficiente di attrito minimo pari a 0,5 come richiesto dalle specifiche di progetto. Lo spessore applicato nelle aree di contatto varia dai 50 ai 75 μm d.f.t. Durante le applicazioni, al fine di garantire il rispetto delle specifiche di applicazione date dal produttore, sono stati monitorati e registrati i valori di: - temperatura dell’aria; - umidità dell’aria; - temperatura dell’acciaio; - punto di rugiada dell’acciaio. Bulloneria, minuteria e passerelle di accesso Bulloni, perni, passerelle di manutenzione e strutture di accesso sono state invece trattati con processo di zincatura a caldo secondo la norma ISO 1461 con spessore dello strato di zinco pari a 85 μm. Castings e connettori fusi delle funi spiroidali Per questi elementi è stato adottato il ciclo di protezione dalla corrosione come indicato nella tabella 2. 40 Per i connettori fusi dei ring cable, le aree all’interno delle cave, nelle quali sono alloggiati i cavi circonferenziali, sono state trattate con processo di metallizzazione successivo alla zincatura a caldo. La superficie è stata preparata con sabbiatura in grado Sa3 secondo EN ISO 129444, per garantire la corretta adesione dello strato di 1.000 μm di zinco spray applicato. Questo spesso strato di zinco ha lo scopo di creare un cuscinetto morbido sul quale i cavi appoggiano, garantendo i valori di attrito fuso-cavo richiesti dalle specifiche progettuali ed evitando possibili danneggiamenti alle superfici esterne del cavo stesso. La realizzazione dell’opera Requisito fondamentale nella realizzazione dello stadio nazionale di Varsavia è stata l’accurata precisione, da parte della Cimolai, nella fabbricazione degli elementi di carpenteria metallica che compongono la copertura. Per tali elementi, al fine di garantire valori alti di pretensione ai sistemi di funi, è stato stabilito di fabbricarli con tolleranze costruttive molto ristrette, se confrontate con quelle usualmente adottate per le strutture in acciaio di questa tipologia. Garantire le strette tolleranze prescritte dalle specifiche progettuali ha rappresentato una vera sfida, in particolare per quanto riguarda la costruzione del compression ring. Tra le altre prescrizioni è stato infatti richiesto: - massima deviazione angolare fra i conci di 0,5 mm su 1.000 mm ed una tolleranza sulla lunghezza dei singoli elementi di ±1 mm; - tolleranza sul posizionamento in altezza dei punti di connessione del compression ring e delle basi delle colonne di ±2 mm. Al fine di ottenere le precisioni richieste è stato utilizzato un accurato sistema di rilevamento dei singoli elementi fabbricati, attraverso l’impiego di un sofisticato strumento di rilevazione, usualmente adottato nell’industria aeronautica, il Leica Laser tracker. Questo ha consentito di ottenere precisioni eccellenti nelle lavorazioni meccaniche e nel rilievo geometrico dei singoli elementi. L’intera struttura del compression ring è stata soggetta a un premontaggio fisico in officina, a gruppi di cinque conci ed anche ad un premontaggio di tipo virtuale, realizzando un modello 3D dell’intera struttura sulla base dei dati geometrici rilevati. Durante il premontaggio in officina (figura 13) gli elementi sono stati sollevati per mezzo di un sistema di martinetti idraulici e ne è stata rilevata la geometria complessiva, eliminando in tal modo ogni possibile forzatura introdotta nelle operazioni di connessione e posizionamento dei conci. Questa operazione ha consentito di verificare la corrispondenza fra i valori delle reazioni vincolari ottenuti dal calcolo e quelli reali misurati durante il premontaggio. Il premontaggio virtuale ha poi consentito di verificare ed apprezzare la precisione nella costruzione e nelle lavorazioni meccaniche degli elementi e di effettuare una Tabella 1 - Ciclo di protezione dalla corrosione Zincatura a caldo con spessore dello strato di zinco pari a 85 μm Seconda mano 80 μm d.f.t. Intermedio epossidico in ferro micaceo Mano finale 60 μm d.f.t. Acrilico polisilossanico metallizzato Tabella 2 - Ciclo di pitturazione Prima mano 60 μm d.f.t. Zincante epossidico Seconda mano 130 μm d.f.t. Intermedio epossidico in ferro micaceo Mano finale 60 μm d.f.t. Acrilico polisilossanico metallizzato 6 COSTRUZIONI METALLICHE nov dic 12 valutazione accurata dell’intera geometria tridimensionale della struttura. I dati geometrici così ottenuti sono stati successivamente condivisi con il progettista il quale, integrandoli nel modello di calcolo, ha valutato il reale comportamento della tensostruttura alla luce della geometria reale del compression ring. Durante lo svolgimento del montaggio in cantiere, il monitoraggio costante delle deformazioni del compression ring durante le fasi di sollevamento ha confermato il rispetto delle tolleranze di lavorazione ed ha validato il processo di controllo di esse attuato. Il montaggio dell’opera Il montaggio della struttura può essere suddiviso in tre fasi principali: - montaggio della struttura metallica esterna; - assiemaggio e posizionamento a terra della parte centrale della struttura: central needle, flying masts, funi e castings; sollevamento finale denominato big lift; - montaggio in quota delle strutture accessorie: video cube, garage, glass roof e sistema per la movimentazione del tetto retrattile; montaggio e tensionamento della membrana di copertura. Montaggio della struttura metallica principale Il montaggio della copertura dello stadio nazionale di Varsavia ha avuto inizio nel gennaio 2010 con la posa e l’inghisaggio delle basi per il supporto della struttura metallica. Durante il loro posizionamento in opera, un continuo monitoraggio dei cedimenti differenziali ha consentito di verificare il corretto posizionamento dei punti di connessione inferiori della struttura metallica, con lo scopo di garantire le strette tolleranze richieste dalle specifiche progettuali. Nell’aprile 2010 il sollevamento della prima colonna ha dato il via al montaggio della parte principale della struttura metallica. Le colonne ed il compression ring 6 COSTRUZIONI METALLICHE nov dic 12 sono stati posizionati con l’utilizzo di gru cingolate Demag CC2800 della portata di 700 tonnellate. Gli elementi sono stati stabilizzati attraverso l’utilizzo di collegamenti provvisori ancorati alla struttura in calcestruzzo (figure 13 e 14). Contemporaneamente, lungo il perimetro esterno dello stadio, sono state predisposte delle strutture temporanee per l’assiematura e la saldatura degli elementi strut e facade ties. Il loro posizionamento e l’inserimento dei perni di connessione fra compression ring e strut e la realizzazione della saldatura di collegamento fra gli elementi facade tie e le colonne, ha consentito di ultimare la prima importante fase del processo di montaggio della struttura (figura 15). L’inserimento del concio di chiave del compression ring che è stato possibile effettuare senza forzature e la verifica della geometria dei punti di connessione delle funi radiali, ha validato il processo produttivo ed i rilievi fisici e virtuali eseguiti durante tutte le fasi di costruzione e premontaggio della carpenteria metallica. Assiemaggio della struttura metallica interna e posizionamento delle funi e dei castings: il big lift Una volta completato il montaggio della struttura esterna principale, l’attenzione si è spostata verso l’interno dello stadio, sulle tribune e sul solaio in calcestruzzo armato, basamento per il terreno del campo di gioco. Il progettista strutturale SBP ha ricavato dal modello tridimensionale la configurazione geometrica di partenza per le operazioni di tesatura dei cavi radiali e del successivo sollevamento dell’intera struttura di copertura. La definizione delle geometrie di progetto è stata messa in opera con la massima attenzione al fine di garantire la corretta stesura, sulle tribune e sul campo di gioco, dei cavi radiali e circonferenziali (figura 16). Questi ultimi, costituiti da funi di diametro 125 e 70 mm, sono stati posizionati all’interno dei castings per le successive operazioni di serraggio e tensionamento dei bulloni. I castings sono stati disposti sul campo di Fig. 12 - Premontaggio in officina del compression ring 41 42 Fig. 13 - Montaggio di colonne, compression ring e installazione delle funi di controvento principali Fig. 14 - Vista del compression ring durante le fasi di costruzione Fig. 15 - Vista esterna dello stadio in fase di montaggio della struttura metallica di copertura gioco con quote in altezza variabili fra 1 e 8 m, grazie all’utilizzo di rilevamenti topografici, con lo scopo di garantirne il corretto posizionamento ed orientamento nello spazio, requisito fondamentale per il controllo della geometria della struttura durante le fasi di sollevamento. Successivamente sono stati inseriti i flying mast fra i due livelli di ring cables e connessi alle estremità superiori ed inferiori ai castings, attraverso connessioni bullonate. In particolare nella connessione degli elementi d’angolo sono stati incorporati degli appoggi sferici, al fine di riprendere le deformazioni della tensostruttura. Il central needle è stato assiemato all’interno dello stadio e calato in posizione vertica- le in un apposito vano, realizzato al centro del campo di gioco attraverso un foro eseguito sui tre solai inferiori, realizzati per ospitare i parcheggi interrati, fino a raggiungere un livello di -18 m rispetto alla quota base delle colonne esterne (figura 17). Contemporaneamente alle operazioni di tesatura dei cavi radiali, è avvenuto il sollevamento del central needle, grazie all’utilizzo di strand jacks (figura 18). Sono state poi posizionate le strutture temporanee in carpenteria metallica progettate e costruite appositamente per la tesatura dei cavi radiali superiori ed inferiori. Esse sono state connesse da un lato sui cavi stessi e dall’altro sulla struttura metallica esterna di copertura. A questi sono stati collegati gli strand jacks, per valori di tiro che hanno raggiunto i 6.500 kN per i cavi radiali inferiori d’angolo. Posizionate le strutture nella configurazione di partenza, i 92 strand jacks sono stati attivati per le operazioni di tesatura dei cavi radiali superiori. Raggiunti i corretti valori di tensione nelle funi, l’intera struttura di copertura ha iniziato a sollevarsi, nel rispetto delle fasi definite dal progettista per assicurare la stabilità strutturale, fino alla realizzazione delle connessione fra cavi radiali superiori e struts, con l’inserimento dei perni di collegamento (figure 19a, b, c). Una volta terminata questa operazione, la tesatura dei cavi radiali inferiori, attraverso 72 coppie di strand jacks, e la loro connessione Fig. 16 - Operazioni di posizionamento sul campo di gioco e sulle tribune della struttura interna di copertura Fig. 17 - Central needle posizionato nella configurazione iniziale 6 COSTRUZIONI METALLICHE nov dic 12 a) Fig. 18 -Strand jack assiemato a terra con la relativa attrezzatura di sollevamento con il compression ring ha consentito di completare la fase di sollevamento della struttura, denominata big lift. Montaggio della struttura di completamento Al termine del big lift il montaggio della struttura è proseguito con l’installazione sul central needle delle strutture di garage, video cube e dei loro relativi sistemi di movimentazione. Le attività di costruzione hanno poi interessato il resto della copertura interna dello stadio, con il montaggio degli archi in acciaio per l’installazione e la tesatura della membrana di copertura, del glass roof, delle passerelle di manutenzione connesse ai flying masts e del sistema di movimentazione della membrana retrattile interna (figura 20). Il completamento dell’opera è avvenuto con l’installazione dei pannelli di alluminio (figura 21), supportati dalla struttura esterna della facciata, che conferiscono allo stadio di Varsavia il suo inconfondibile aspetto nella trasparenza e leggerezza dei colori bianco e rosso della bandiera polacca. dr. ing. Andrea Garbuio Direzione tecnica CIMOLAI Spa, Pordenone 6 COSTRUZIONI METALLICHE nov dic 12 b) c) Fig. 19a, b, c - Vista interna dello stadio durante la sequenza di sollevamento finale, big lift 43 Fig. 20 -Vista della copertura nelle fasi di montaggio della membrana in PTFE Fig. 21 - Fase di montaggio della pannellatura esterna dello stadio Dati generali dell’opera Capacità dello stadio Nazionale di Varsavia: Posti a sedere 58.500 Area coperta totale 50.000 m² Totale superficie di copertura 64.800 m² Inizio posa pali di fondazione 15/05/2008 Montaggio della 1a colonna 29/04/2010 Completamento del big lift 04/01/2011 Inaugurazione del nuovo stadio 30/11/2011 Peso totale struttura in acciaio 12.970 t Peso totale funi spiroidali 1480 t Peso totale elementi fusi (castings) 300 t Massima altezza della copertura 90 m Qualità acciaio Bulloni S355N, S460M secondo EN10025, caratteristiche aggiuntive Z25 e Z35 secondo EN 10164 CL.10.9, CL. 8.8 secondo EN14399 – EN 1090 CREDITS Cliente – Gestore: NCS - Narodowe Centrum Sportu Sp. z o.o Varsavia - Polonia Architetto: GMP - Gerkan, Marg and Partners GMP - Berlino - Germania Progettista: SBP - Schlaich Bergermann and Partners - Stoccarda - Germania Impresa generale: Alpine Bau Deutschland AG, Alpine Bau GmbH and Alpine Construction Poland Ltd., Hydrobudowa Poland SA and PBG Sviluppo disegni costruttivi della struttura metallica principale di copertura: Cimolai Spa – Pordenone - Italia Progettazione e sviluppo dei disegni costruttivi della struttura metallica interna di copertura: Cimolai Spa – Pordenone - Italia 44 Carpenteria per la struttura principale di copertura: Cimolai Spa – Pordenone - Italia Carpenteria per la parte interna della struttura: Mostostal Zabrze Holding S.A. - Zabrze Polonia Fornitura funi spiroidali: Redaelli Tecna S.p.A. – Cologno Monzese Italia Fornitura elementi fusi (castings): Fonderie Cividale – Cividale del Friuli - Italia Montaggio della copertura: Mostostal Zabrze Holding S.A. - Zabrze Polonia Supervisione e coordinamento delle operazioni di montaggio della copertura e big lift: Cimolai Spa – Pordenone - Italia Progettazione e realizzazione della membrana di copertura: Hightex GmbH – Rimsting - Germania Progettazione e costruzione del sistema di movimentazione della membrana interna: Cimolai Technology – Carmignano di Brenta - Italia Progettazione e fabbricazione delle attrezzature di sollevamento finale della copertura, big lift: Cimolai Spa – Pordenone - Italia Coordinamento delle attività di sollevamento finale della copertura, big lift: Cimolai Spa – Pordenone - Italia Sollevamento finale della copertura: VSL ltd – Subingen - Svizzera 6 COSTRUZIONI METALLICHE nov dic 12