i mercati emergenti “avanzati” prospettive per il made in

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i mercati emergenti “avanzati” prospettive per il made in
Intertrade
LA TUA IMPRESA
NEL MONDO
AZIENDA SPECIALE
Camera di Commercio Salerno
Notiziario per l’impresa orientata ai mercati esteri
Tassa pagata P.D.I.
Aut. S/SA0187/2008
Valida dal 01.07.2008
In questo numero
Pag.
4
Servizi promozionali.
Nuovo regime IVA
Pag.
5
Incontri d’affari
con operatori serbi
Australia: CeBit 2011
Pag.
Vitivinicolo: opportunità in Brasile
I mercati emergenti “avanzati”
B
rasile, Russia, India e Cina,
nel gergo della finanza di Wall
Street è una realtà internazionale che tocca tre continenti, sintetizzati in
una sigla, acronimo B.R.I.C., inventata da
un analista economico nel 2001, quando
un quartetto di economie si era messo
a correre così tanto da rendere obsoleta
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Progetto SPOCS
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8
Opportunità commerciali
con l’Unione Europea
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9
Egitto: investire con cautela
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10-11
Investire in Bosnia-Erzegovina
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12
Posizionarsi all’estero
l’etichetta di “mercati in via di sviluppo”,
con cui venivano definiti nei decenni precedenti, e datata anche quella di “paesi
emergenti”.
Oggi i paesi B.R.I.C. comprendono una popolazione di un miliardo e cento milioni di
abitanti, coprono un immenso territorio,
hanno risorse naturali strategiche e sono
caratterizzati da una forte crescita del PIL
e della quota del commercio mondiale.
Per le produzioni tipiche locali l’area
B.R.I.C. rappresenta senza dubbio un
mercato mondiale nel quale operare e/o
Servizi on-line: Marcatura CE
Pag.
www.globus.camcom.it
Anno IX N. 83 Lunedì 7 Febbraio 2011
é segue a pag. 2
Segnali positivi per l’export
Prospettive per il Made in Italy
D
opo il calo del 20,9% registrato nel 2009, l’export italiano di
beni torna a crescere a un tasso annuo medio dell’8,4% nel periodo 20102012, con un picco del 10,3% quest’anno e
un tasso medio del 7,4% nel prossimo biennio (+8,1% nel 2011 e +6,7% nel 2012).
Il pieno recupero rispetto ai valori pre-crisi
è tuttavia atteso solo nel 2013, quando le
nostre esportazioni potranno raggiungere il
valore di € 395 miliardi.
Sono queste le principali previsioni del Rapporto Export 2010-2014 di SACE, che evidenzia come la crisi abbia rivoluzionato la
geografia dei rischi e delle opportunità per
le imprese.
In questi anni, il Made in Italy ha dimostrato una buona capacità di reazione alla crisi,
ma non in modo generalizzato: hanno subìto
minori riduzioni di domanda e redditività le
imprese che sono state in grado di attuare
processi virtuosi di ristrutturazione prima
del 2008, per poi far fronte alle difficoltà dei
mercati tradizionali riposizionando le proprie
azioni commerciali ed investimenti verso
mercati a maggiore crescita.
Nello scenario competitivo internazionale, i
tassi di crescita dell’export italiano risultano
é segue a pag. 3
Anno IX numero 83
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MERCATI EMERGENTI “AVANZATI”
ag.1
da p
Vitivinicolo: opportunità in Brasile
da un Consolato brasiliano del paese di
origine della merce.
Imballaggi
Si sconsiglia l’uso di imballaggi contenenti paglia. I materiali di imballaggio in
legno o paglia devono essere sottoposti
a fumigazione secondo la norma ISPM 15
della FAO e accompagnati da certificato
fitosanitario emesso nel paese di esportazione non prima di 15 giorni dell’arrivo
delle merci in Brasile.
migliorare la propria presenza. In particolare, per esportare il vino, anche qualora
si trattasse solamente di campionatura,
è necessario che l’azienda produttrice sia
registrata presso il Ministero dell’Agricoltura del Brasile. L’azienda produttrice può
effettuare la registrazione solo attraverso
il proprio Importatore o doganalista entrambi registrati in Brasile. Quest’ultimo
(Despachante Aduaneiro) è una persona
debitamente accreditata a procedere alla
registrazione delle aziende, a controllare
l’andamento della procedura, collaborare
nello sdoganamento della merce, senza
nessun vincolo contrattuale con l’esportatore.
Accreditamento dello stabilimento del
produttore
• Certificato Ufficiale dell’esistenza dello stabilimento e della sua attività nel
paese d’origine (certificato d’iscrizione della ditta emesso dalla Camera di
Commercio);
• Relazione descrittiva del vino prodotto, con la rispettiva scheda tecnica di
ciascun vino, contenente le seguenti
informazioni:
- marchio;
- varietà di uva;
- tenore alcolico;
- tenore di zucchero totale;
- ingredienti e additivi impiegati.
• Identificazione del rappresentante
legale dello stabilimento nel Brasile.
Questo documento deve essere su
carta intestata della ditta in originale
timbrato e firmato (che può essere o
l’importatore o un doganalista autorizzato).
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Anno IX numero 83
Documenti export
Fattura commerciale, in due o tre esemplari (non imponibile ex Art. 8 DPR 633
72 comma a, b o c a seconda del tipo di
consegna), redatta preferibilmente in portoghese (in mancanza, in francese o in
inglese o spagnolo). Deve riportare la descrizione dettagliata della merce, il paese
di acquisizione, di origine e di provenienza, il prezzo unitario e totale di ciascun
prodotto, gli sconti, i ribassi e le commissioni, così come l`ammontare delle spese
di spedizione.
Dichiarazione doganale: DAU EX1 dichiarazione di esportazione definitiva
dall’Unione Europea, emesso da dogana
Comunitaria. La copia 3 del DAU vistata
dalla dogana di uscita dall’UE deve essere
restituita all’esportatore per documentare
la non imponibilità IVA dell’operazione.
Documenti di trasporto:
- AIR WAY BILL per via area;
- BILL OF LADING polizza di carico per
trasporto marittimo.
Packing List
Certificato di analisi che deve contenere
le seguenti informazioni: origine delle
merci, data delle analisi, nome e indirizzo del laboratorio che ha compiuto le
analisi, descrizione dei campioni e delle
loro caratteristiche, risultati dei test fisici
e chimici, risultati dei test microbiologici,
contenuto di solfati , alcol metilico e altre
indicazioni obbligatorie come da disposizioni del MiPA.
Certificato di origine
Tutti i certificati devono essere vidimati
Etichettatura
L’etichetta può anche essere in lingua di
origine ma con tradotta retro-etichetta
aggiuntiva in portoghese, dovrà essere
proporzionale alla bottiglia e dovrà contenere tutte le informazioni di una etichetta
normale. Si riporta di seguito un esempio
con le rispettive traduzioni:
Etichetta Aggiuntiva in Portoghese
Nome do Produto: (Nome del Prodotto)
Representante Importador: (Rappresentante Importatore)
End: (Indirizzo)
C.N.P.J. (Registro che il Rappresentante Vi
deve fornire)
Produtor: (Produttore (la Vostra Vinicola)
End.: (Vostro Indirizzo)
Ingredientes : Uvas Viníferas (Ingredienti:
Uve vififere)
Conservantes: Anidrido Sulforoso – INS
220 (Conservanti)
Origem: (Origine delle Uve)
Capacidade: (Capacità della bottiglia
700ml, 1 litro ecc.)
Grad. Alcoólica: (Graduazione alcolica)
Cadastro do Produtor no MAPA sob n.º
(Vostro registro presso il Min.Agr.)
LOTE N.º _____ (Lotto)
SAFRA _________ (Annata)
Contem o Não contem Gluten (Contiene o
non Contiene GLUTEN)
Validade.: indeterminada desde que conservado em local seco, fresco e ao abrigo
da luz. (Validità: indeterminata…..)
Evite Os Riscos Do Consumo Excessivo
Do Álcool (Evitare il rischio del consumo
eccessivo dell’alcol).
INFORMAZIONI
Raffaele De Sio
Tel. 089 3068429
[email protected]
SEGNALI POSITIVI PER L’EXPORT
ag.1
da p
Prospettive per il Made in Italy
La crescita dell’export dei beni di investimento sarà intensa: +10,4% nel 2010,
+7,9% nel biennio 2011-12. Più contenuto
l’incremento per i prodotti agricoli, con tassi di crescita di poco inferiori a quelli storici
(+5,5% in media) e per i beni di consumo,
che difficilmente registreranno tassi superiori
al 5%.
Sono i paesi emergenti con sistemi economici più avanzati, basi industriali consistenti e
classi medie in crescita a trainare la ripresa
del nostro export.
In America Latina, la crescita complessiva
delle esportazioni italiane segnerà un +14%
medio annuo nel periodo 2010-2012, trainata da Brasile (+16,9%) e Cile (+11,1%).
In Asia l’incremento sarà del 10%, con Cina
e India in pole position (rispettivamente
+13,1% e +12%), e Indonesia (+12,6%) e
Malesia (+12,3%) a seguire.
Turchia e Russia si confermano i mercati di
punta dell’Europa emergente, con una crescita nel triennio, rispettivamente, del 15,8%
e dell’8,2%. Si prospetta un ruolo crescente
per la Polonia (+7,1%) e la Repubblica Ceca
(+8,3%).
simili a quelli della Francia e di paesi exportled come Canada e Giappone. Sono invece
inferiori a quelli della Germania, che beneficia
del forte aumento della produttività dell’industria manifatturiera (avvenuto tra il 2002 ed
il 2006), e degli Stati Uniti, che allo scoppio
della crisi hanno puntato sull’export per ridurre il deficit della bilancia commerciale.
Dalle previsioni emerge, inoltre, una crescita sostenuta dell’export italiano verso i maggiori mercati emergenti, in primis Brasile,
Turchia e Cina, e una maggiore propensione
a orientarsi verso destinazioni meno vicine,
sia geograficamente che culturalmente, ai
nostri imprenditori.
L’incidenza dell’export verso i paesi avanzati rispetto al totale, seppure rilevante, continuerà infatti a diminuire, passando dal 68%
del 2005 al 58% del 2014.
La crescita dell’export verso le economie
emergenti “avanzate”, dopo il balzo atteso
per il 2010 (+13,6%), sarà mediamente superiore al 9% annuo, tre punti percentuali in
più della performance attesa verso i mercati
di destinazione più tradizionali. La dinamica
del fatturato estero verso gli emergenti “in
senso stretto” sarà, invece, più vicina a quella complessiva (+7,3%).
Le previsioni indicano un incremento del
peso dei beni intermedi (dal 27,3% del
2009 al 29,9% del 2014) e d’investimento
(dal 40,7% al 41,5%) rispetto all’export italiano totale, a fronte di una graduale riduzione
dell’incidenza dei beni di consumo. Anche le
dinamiche di crescita saranno differenziate
per settore industriale, con i beni intermedi
– che guidano l’attuale ripresa (+16,4% nel
2010) – a registrare la crescita più veloce,
seppure con un rallentamento nel prossimo
biennio (+8,8%).
In Nord Africa l’export italiano registrerà un
+7,6%, trainato soprattutto dalla domanda
tunisina di beni intermedi; in Africa Sub-sahariana si segnalano invece le performance
di Nigeria (+10%) e Sudafrica (+8,9%).
Il Medio Oriente sconta gli effetti della bolla
immobiliare. È l’unica area in cui l’export italiano ha registrato una crescita negativa nel
2010 (-2%) per poi riprendersi nel biennio
successivo (+5,8%). Si confermano i mercati più dinamici l’Arabia Saudita (+4,6% nel
triennio) e il Qatar (+4,9%).
Nei mercati avanzati, il ritorno a livelli precrisi richiederà tempo, dovendo scontare il
profondo calo della domanda. Vi sono però
singoli mercati come Germania e Stati Uniti
dove il nostro export continuerà a crescere
a tassi favorevoli (rispettivamente dell’8,3%
e del 7,7%).
www.sace.it
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MINISTERO DELLE FINANZE
Novità 2011
Regime Iva per le prestazioni di servizi promozionali
D
al 1° gennaio è cambiato il
criterio di localizzazione delle
prestazioni di servizi relative
ad attività culturali, artistiche, sportive,
scientifiche, educative, ricreative e simili,
nelle quali rientrano anche servizi di grande interesse per le imprese, quali le fiere
ed esposizioni.
L’art.3 del decreto legislativo n. 18/2010,
recependo le disposizioni di cui all’art.3
della direttiva 2008/8/CE, chiarisce che le
prestazioni di servizi:
• relative ad attività culturali, artistiche,
sportive, scientifiche, educative, ricreative e simili;
• relative a fiere ed esposizioni;
• degli organizzatori delle suddette attività;
• accessorie alle precedenti;
• per l’accesso alle manifestazioni culturali, artistiche, sportive, scientifiche,
educative, ricreative esimili, nonché
alle relative prestazioni accessorie
rese a soggetti non passivi IVA, continuano a rilevare nel territorio dello Stato se
l’attività è svolta materialmente nel territorio dello stesso.
Lo stesso criterio di tassazione si applica
anche alle prestazioni di sevizi rese a soggetti passivi se concernenti:
• l’accesso alle manifestazioni culturali,
artistiche, sportive, scientifiche, educative, ricreative e simili ivi comprese
fiere ed esposizioni;
• accessorie a tali prestazioni.
Invece, le prestazioni di servizi:
• relative ad attività culturali, artistiche,
sportive, scientifiche, educative, ricreative e simili;
• relative a fiere ed esposizioni;
• degli organizzatori delle suddette attività;
• accessorie alle precedenti;
se rese a committenti soggetti passivi
IVA nazionali saranno tassate secondo il
criterio generale, cioè nel territorio dello
Stato a prescindere dal luogo in cui le
stesse sono svolte. Tali prestazioni, rese
a soggetti passivi IVA di altri Paesi, sono
considerate escluse da IVA anche se rese
in Italia.
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Anno IX numero 83
ESEMPIO
Un’impresa italiana partecipa ad una manifestazione fieristica in Francia nel 2011.
Riceve dal fornitore francese una fattura
senza l’addebito della TVA (IVA) ma deve
procedere all’applicazione dell’imposta
nazionale, necessariamente con il meccanismo dell’inversione contabile (integrazione della fattura del fornitore oppure
autofattura) alla presentazione dell’elenco
riepilogativo (modello Intrastat) delle prestazioni di sevizi ricevute.
La nuova disciplina, dunque, non solo
agevola notevolmente l’applicazione e il
recupero dell’imposta; inoltre semplifica
il sistema nella misura in cui, riconducendo i predetti servizi alla regola generale,
elimina radicalmente la problematica
dell’inquadramento della fattispecie che
si poneva in relazione alla previsione del
criterio speciale. Viene meno, tra l’altro,
anche l’accennata questione della qualificazione dei servizi oggettivamente accessori a quelli fieristici.
Si pensi ad esempio ai servizi di noleggio
e allestimento di stand fieristici: ipotizzando che il committente sia l’espositore, è
dubbio se i medesimi siano da intendere
come “accessori” alla fiera ovvero come
“generici”, in quanto la prestazione che si
considera oggettivamente accessoria alla
manifestazione è resa all’organizzatore.
Dunque, fino a tutto il 2010, nel caso in cui
i predetti servizi, anziché all’organizzatore,
siano stati resi direttamente all’espositore, si sarebbe potuto sostenere che il luogo impositivo si identificasse con quello
di stabilimento del committente, soggetto
passivo, evitando così al fornitore degli
stand di identificarsi ai fini IVA in tutti i
Paesi membri in cui esso opera, se non
altro quando il committente non è stabilito nel Paese che ospita l’evento (nel qual
caso, l’imposta sarebbe stata assolta da
quest’ultimo con il meccanismo del reverse charge). Diversamente, secondo un’accezione più lata del concetto di accessorietà, si dovrebbe prescindere dalla figura
del committente; in tale ipotesi, pertanto, i
servizi di noleggio e allestimento di stand
fieristici sarebbero stati tassati nel Paese
dell’esposizione, con l’eventuale obbligo
di identificazione.
Dal 2011 il dubbio descritto viene meno: il
noleggio e l’allestimento degli stand, infatti, è in ogni caso delocalizzato nel Paese del committente, soggetto passivo, alla
stregua delle altre prestazioni “innominate”, cioè non contemplate dalle deroghe
territoriali.
INFORMAZIONI
Antonio Gallifoco
Tel. 089 2786111
[email protected]
European Biomass Conference and Exhibition: From Research to Industry
La 19° edizione della conferenza sulle biomasse, coordinata dalla Commissione Europea, si terrà quest’anno a Berlino dal 6 al 10 giugno 2011.
La conferenza sarà accompagnata da una mostra sulla più recente produzione industriale nel settore delle biomasse e di altri prodotti altamente innovativi.
Numerosi saranno i gruppi industriali, europei e non, che vi parteciperanno. L’evento, supportato da organizzazioni europee ed internazionali quali l’UNESCO,
WCRE (Consiglio mondiale per le energie rinnovabili), ed EUBIA (European Biomass Industry Association), ha l’obiettivo di creare un proficuo contatto fra centri di
ricerca ed industrie che operano nel settore in oggetto.
Il Termine di registrazione per la partecipazione alla conferenza: 15 aprile 2011.
www.conference-biomass.com
www.intertrade.camcom.it
Campania: 25-26 febbraio
Incontri d’affari con partner serbi
N
strutturato il tessuto socio economico
locale, attraverso il potenziamento del
sistema di piccole e medie imprese e
del tessuto produttivo rurale, favorendo l’apertura internazionale dei loro
territori e la capacità di creazione di
partenariati internazionali.
ell’ambito delle attività del
Progetto PRICES, nei giorni
25 e 26 febbraio Intertrade
organizzerà in Campania incontri d’affari
con operatori economici serbi.
PRICES sviluppa le sue azioni in tre Paesi
dell’area balcanica (Albania, Bosnia Erzegovina e Serbia), mettendo a fattor comune le esperienze maturate, dai vari partner
di progetto con l’area del sud est europeo
nel corso degli ultimi anni.
L’obiettivo del Programma è quello di:
· aumentare la cooperazione economica
tra i sistemi locali ed i settori produttivi
italiani e del sud est Europa, in un’ottica di integrazione delle filiere produttive, mediante la fornitura di beni
e servizi tra le imprese e il supporto a
possibili joint venture;
· rendere maggiormente dinamico e
Gli incontri organizzati per febbraio vedranno protagoniste, sul fronte italiano,
le aziende che in precedenza hanno già
manifestato interesse per le attività progettuali e, eventualmente, anche ulteriori
aziende aderenti alla specifica iniziativa.
Le imprese serbe che finora hanno chiesto di partecipare provengono principalmente dalle zone della Serbia Centrale e
della Vojvodina, in rappresentanza di diversi settori (agroalimentare, meccanica
e componentistica, edilizia, legno-arredo,
tessile, chimica e gomma).
Oltre all’azione di incoming della delegazione, il progetto PRICES ha destinato una
parte delle risorse alla presenza, con uno
stand istituzionale, all’interno della manifestazione fieristica “Agrosud”, biennale
delle tecnologie ed innovazioni applicate
al settore agricolo, che si tiene a Napoli,
presso la Mostra d’Oltremare, dal 25 al 27
febbraio 2011.
INFORMAZIONI
Marco Meloro
Tel. 089 2786757
[email protected]
Sydney, 31 Maggio-2 Giugno
CeBIT Australia
I
l settore dell’ICT in Australia
genera un volume di affari
complessivo di circa123 miliardi di dollari australiani (dati ABS 2008)
e contribuisce al PIL con un valore del
4,9%.
CeBIT Australia è la principale manifestazione legata all’ICT in Asia-Pacifico.
Con una durata di tre giorni, l’evento vede
infatti la partecipazione delle aziende leader e i soggetti chiave, pubblici e privati, operanti nel mercato e rappresenta
un’importante vetrina internazionale per
le novità tecnologiche. E i dati 2010 lo
confermano:
• 30.426 visitatori provenienti da 42 nazioni;
• 13 delegazioni internazionali;
• 594 espositori da 16 nazioni;
• oltre 250 accreditati stampa;
• 1.800 delegati partecipanti a 7 conferenze;
• oltre 270 rappresentati delle istituzioni ed agenzie governative federali e
statali.
CeBIT avrà luogo dal 31 maggio al 2 giugno 2011 a Sydney, presso il SydneyConvention & Exhibition Centre a Darling
Harbour.
CeBIT Australia è l’occasione ideale per
le aziende italiane ai fini di un’azione di
“scouting” o per consolidare la propria
posizione sul mercato australiano, aumentando la propria visibilità ed entrando in contatto con le principali aziende
ICT locali nelle categorie di riferimento.
Il mercato australiano dell’ICT sta evidenziando un andamento in forte crescita e ne
è prova la conferma da parte del Governo
australiano di investire di 43 miliardi di
dollari per la creazione di una rete broadband nazionale. Inoltre, il Governo ha annunciato la costituzione di una task-force
con l’obiettivo di analizzare le proposte
internazionali in specifici campi dell’ICT,
tra cui ad esempio e-Governmented eHealth, sfruttando appunto il CeBIT quale
piattaforma espositiva.
L’attenzione internazionale verso l’Australia è testimoniata anche dalle avviate collaborazioni tra CeBIT e le principali
società di R&D locali (NICTA, CSIRO e
DSTO, quest’ultima con un ruolo chiave
nel settore della difesa nazionale) per la
costruzione di un programma di ricerca e
commercializzazione di prodotti.
INFORMAZIONI
Gerardo Milito
Tel. 089 3068156
[email protected]
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NOVITà DA BRUXELLES
Sicurezza dei consumatori
Marcatura CE: novità in un click
D
a alcuni mesi la Commissione
Europea ha lanciato un nuovo portale dedicato alla normativa sulla marcatura CE, indicatore di
sicurezza e marchio obbligatorio per specifiche categorie di prodotti immessi nel
mercato europeo.
Il marchio CE non sta a indicare che un
prodotto è stato fabbricato in Europa,
bensì indica che il prodotto è stato verificato prima di essere immesso sul mercato UE e soddisfa quindi le disposizioni di
legge (ad esempio, un livello armonizzato
di sicurezza).
Esso implica che il fabbricante ha verificato che il prodotto sia conforme a tutti
i pertinenti requisiti di base (ad esempio,
in materia di salute e sicurezza) delle direttive applicabili ovvero che lo ha fatto
esaminare da un organismo notificato di
valutazione della conformità. Per gli articoli prodotti nell’Ue spetta al fabbricante
applicare il marchio Ce su un prodotto.
Il sito, oltre a spiegare i principi fondamentali in merito alla marcatura e a for-
nire un utile elenco delle domande più
frequentemente poste – sezione FAQ -, è
suddiviso in sotto-siti dedicati ai consumatori e professionisti.
Nella sezione CE marking del sito è possibile approfondire e visionare i principi
fondamentali in merito alla marcatura CE,
gli eventi/seminari tecnici organizzati in
Europa e le principali news in materia.
Nel sotto-sito consumatori (CE marking
for consumers) è possibile sia approfondire, in un linguaggio semplice e chiaro,
anche attraverso l’utilizzo di video ed immagini, cos’è il marchio CE e a cosa serve,
sia reperire ulteriori fonti di informazioni
alle quali attingere per richiedere assistenza tecnica: associazioni di categoria,
enti di certificazione, aziende, distributori,
importatori, ministeri, reti di informazione
comunitaria etc.).
Il sotto-sito dedicato ai professionisti (CE
marking for professionals) è suddiviso
in sezioni per i fabbricanti, importatori e
distributori. Non tutti i prodotti venduti
nell’Ue devono recare il marchio CE. Esso
I supermercati Loblaw
alla ricerca di nuovi prodotti alimentari italiani
La Camera di Commercio italiana dell’Ontario è lieta di informare che la catena di
supermercati canadesi Loblaws è interessata a selezionare nuovi prodotti alimentari da introdurre nelle sue private label “President’s Chioce” e “President’s Choice
Splendido”, due linee che offrono una selezione di prodotti alimentari esclusivi e di
qualità superiore.
I supermercati Loblaws fanno parte del gruppo Loblaw Companies Limited, il più
grande distributore canadese di prodotti alimentari e di largo consumo. La sua rete
di vendita, che comprende magazzini e supermercati quali NoFrills, Superstore e
Fortinos, conta oltre 138mila dipendenti su tutto il territorio canadese.
Attraverso gli uffici camerali il management di Loblaw desidera contattare le aziende italiane medie e grandi disposte a distribuire i propri prodotti sotto private label
(prevalentemente prodotti da scaffale, confezionati e a lunga conservazione. I prodotti deperibili, frutta e verdura fresca così come vini ed alcolici non rientrano nelle
categorie incluse nel progetto, mentre latticini, formaggi, carni lavorate e insaccati
rientrano nelle categorie di interesse minore).
Alle aziende che desiderano valutare questa opportunità chiediamo gentilmente
di compilare la scheda scaricabile dal sito. I nostri uffici raccoglieranno i profili e
collaboreranno con Loblaw alla selezione dei prodotti e delle aziende. La collaborazione prevederà nel corso del 2011 anche il coordinamento di almeno una visita
in Italia da parte di una delegazione commerciale di rappresentanti di Loblaw e una
serie di visite e presentazioni a Toronto da parte delle aziende italiane che verranno
selezionate.
www.italchambers.ca
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Anno IX numero 83
si applica a circa 23 categorie diverse di
prodotti, come i giocattoli, gli apparecchi
elettrici, le macchine, i dispositivi di protezione personale e gli ascensori.
Nel caso di un produttore, ad esempio, il
sito guida l’interessato in un percorso che
va dai requisiti legali richiesti per il prodotto specifico a tutto il percorso necessario per apporre la marcatura CE. Dopo
aver selezionato il gruppo di prodotti, ad
esempio giocattoli, è possibile visualizzare la normativa applicabile, verificare i requisiti, verificare se è necessario ricorrere
ad un ente autorizzato, verificare la conformità del proprio prodotto, il progetto di
documentazione tecnica e, infine, trovare
il modo di apporre la marcatura CE. INFORMAZIONI
Filomena Turlione
Tel. 089 2786859
[email protected]
extender
SPORTELLO UNICO
L’innovazione al servizio delle imprese
Semplificafare i servizi transfrontalieri
delle amministrazioni pubbliche
I
l progetto pilota SPOCS (Simple Procedures Online for
Cross-border Services , semplificare i servizi transfrontalieri online) è
un progetto su vasta scala che promuove
l’innovazione e la competitività attraverso
una vasta diffusione e un miglior ricorso
alle tecnologie delle comunicazioni da
parte di cittadini, imprese e governi. Il
progetto mira a dare concreta attuazione
alla direttiva UE “Servizi” (2006/123/CE)
che si propone quattro obiettivi principali in vista della piena realizzazione di un
mercato interno dei servizi:
• facilitare la libertà di stabilimento
e la libertà di prestazione di servizi
nell’UE;
• rafforzare i diritti dei destinatari dei
servizi in quanto utenti di tali servizi;
• promuovere la qualità dei servizi;
• stabilire una cooperazione amministrativa effettiva tra gli Stati membri.
La direttiva interessa molteplici attività come i servizi alle imprese (quali, ad
esempio, servizi di pubblicità, certificazione e collaudo, manutenzione degli uffici),
i servizi collegati al settore immobiliare
(come le agenzie immobiliari, l’edilizia,
la distribuzione, l’organizzazione di fiere,
agenzie di viaggio) e i servizi ai consumatori (servizi ricreativi, guide turistiche, servizi nel settore del turismo).
Secondo questa direttiva, gli Stati membri esaminano ed eventualmente semplificano le procedure e formalità applicabili
per accedere ad un’attività di servizi ed
esercitarla.
In particolare, la direttiva prevede:
• l’istituzione di sportelli unici presso i
quali il prestatore possa espletare tutte
le formalità necessarie per esercitare
la propria attività;
• l’obbligo di rendere possibile l’espletamento di tali procedure per via elettronica;
• l’eliminazione degli ostacoli giuridici e
amministrativi allo sviluppo del settore dei servizi
ottenere informazioni sulle regole applicabili ai prestatori qualunque sia il
loro luogo di stabilimento e sui servizi
offerti da un prestatore di servizi.
• l’obbligo di valutare la compatibilità
dei regimi di autorizzazione alla luce
dei principi di non discriminazione e
di proporzionalità e di rispettare taluni
principi quanto alle condizioni e procedure di autorizzazione applicabili al
settore dei servizi;
• il divieto di taluni requisiti giuridici che
esistono nelle legislazioni di determinati Stati membri e non possono essere giustificati, ad esempio i requisiti di
nazionalità;
• l’obbligo di valutare la compatibilità di
un certo numero di altri requisiti giuridici alla luce dei principi di non discriminazione e di proporzionalità.
Per rafforzare la libera prestazione di
servizi, la direttiva prevede che gli Stati
membri devono garantire il libero accesso a un’attività di servizi nonché il suo libero esercizio sul loro territorio. Lo Stato
membro nel quale il prestatore di servizi
si reca potrà imporre il rispetto dei propri
requisiti solo a condizione che siano non
discriminatori, proporzionati e giustificati
per ragioni relative all’ordine pubblico,
alla pubblica sicurezza, alla salute pubblica o alla tutela dell’ambiente.
La direttiva prevede altresì un certo numero di deroghe importanti a questo principio, ad esempio in materia di qualifiche
professionali, di distacco dei lavoratori e
per i servizi di interesse economico generale.
Nel quadro della tutela dei diritti dei destinatari dei servizi, la direttiva:
• precisa il diritto dei destinatari ad utilizzare servizi in altri Stati membri;
• stabilisce il diritto dei destinatari ad
Nel quadro della qualità dei servizi, la direttiva mira a:
• rafforzare la qualità dei servizi incoraggiando ad esempio la certificazione
volontaria delle attività o l’elaborazione di carte di qualità;
• incoraggiare l’elaborazione di codici
di condotta europei, in particolare da
parte di organismi o associazioni professionali.
Per facilitare lo stabilimento e la libera circolazione dei servizi nell’Unione europea,
la direttiva:
• stabilisce un obbligo legale vincolante per gli Stati membri di collaborare
con le autorità di altri Stati membri per
garantire un controllo efficace delle
attività di servizi nell’Unione, evitando
una moltiplicazione dei controlli. È altresì creato un meccanismo di allerta
tra Stati membri;
• costituisce la base per lo sviluppo di
un sistema elettronico di scambio di
informazioni tra Stati membri, indispensabile alla realizzazione di una cooperazione amministrativa effettiva tra
Stati membri.
SPOCS è un progetto co-finanziato
dall’Unione Europea CIP-ICT PSP-2008-2
n. 238935
Informazioni
Marianne André
Tel. 089 2786862
[email protected]
Per facilitare la libertà di stabilimento, la
direttiva prevede:
Anno IX numero 83
.7
pag
UNIONE EUROPEA
Appalti e Gare
Rapporti commerciali con le istituzioni comunitarie
L
imprese degli Stati membri dell’Unione
europea e a tutti i cittadini dell’Unione.
Sono inoltre ammessi a partecipare gli
operatori economici di Stati che, pur non
facendo parte dell’Unione Europea, abbiano concluso con l’UE un accordo per
l’apertura delle gare di pubblico appalto.
a Commissione Europea, quale organo esecutivo dell’Unione europea (UE), gestisce il
bilancio dell’UE e sovrintende all’attuazione delle politiche comunitarie.
Per svolgere le sue attività, la Commissione ha bisogno di una vasta gamma di
merci e di servizi: per esempio, consulenza sulle politiche e la legislazione, servizi
di corriere, forniture da ufficio, manutenzione dei locali. Ogni anno vengono aggiudicati circa 9.000 contratti mediante
gare pubbliche d’appalto. È una possibilità concreta per la vostra impresa!
INFORMAZIONI
Contattando Intertrade è possibile ricevere informazioni (e una prima assistenza)
sulle maggiori gare d’appalto indette dalla Commissione europea e da altre pubbliche autorità nell’UE.
Di norma gli appalti di valore modesto
non sono inseriti nella banca dati Tenders
Electronic Daily (TED), la fonte principale
di informazioni in temi di appalti e gare
comunitari.
Gli appalti di valore compreso tra 25 000
e 60 000 euro sono annunciati sulle pagine web dei servizi della Commissione
che intendono organizzare una procedura d’appalto.Gli appalti di valore inferiore a 25 000 euro vengono aggiudicati
mediante una procedura negoziata, senza pubblicazione. Queste possibilità non
sono annunciate, ma le imprese operanti
sul mercato possono ricevere l’invito a
presentare un’offerta. Le offerte possono essere redatte in una delle lingue ufficiali dell’Unione. In qualche caso può
essere richiesto di presentare l’offerta in
una determinata lingua (ad esempio, per
gare d’appalto nel settore di tecnologie di
punta in cui in tutto il mondo predomina
l’uso di una determinata lingua, oppure
quando la conoscenza di una determinata
lingua è necessaria per l’esecuzione del
contratto).
PROCEDURE D’APPALTO
Procedura aperta. Ogni operatore economico interessato può presentare un’offerta. La procedura comprende un’unica
fase ed è di gran lunga la più frequente:
è utilizzata per oltre la metà degli appalti
che vengono aggiudicati.
.8
pag
Anno IX numero 83
Procedura ristretta. Prevede due fasi: nella prima, alla quale possono partecipare
tutti gli operatori economici interessati,
viene valutata la capacità di ogni partecipante in funzione dei criteri di esclusione
e di selezione, mentre nella seconda fase
sono invitati a presentare un’offerta solo
gli operatori che hanno superato la prima
fase.
Procedura negoziata
Viene utilizzata, ad esempio, quando il valore dell’appalto è inferiore a 60 000 euro.
La Commissione europea invita direttamente gli operatori economici a presentare un’offerta e, se ritiene che le offerte
possano essere migliorate, può condurre
negoziati a condizioni paritarie con tutti
gli offerenti.
Anche per appalti di valore superiore a
60.000 euro, ma solo in circostanze eccezionali, la Commissione europea può
negoziare le condizioni contrattuali con
uno o più operatori economici. La Commissione può pubblicare in precedenza il
bando di gara, oppure può semplicemente consultare operatori economici a sua
scelta.
La procedura negoziata per gli appalti di
valore modesto è di norma più semplice e
rapida delle altre procedure: i documenti
richiesti possono essere meno numerosi,
le condizioni imposte ai candidati meno
restrittive, la documentazione dell’off erta
e, in certi casi, l’offerta stessa possono essere inviate per posta elettronica.
REQUISITI DI PARTECIPAZIONE
La partecipazione è aperta a tutti gli operatori economici iscritti nel registro delle
Sono ammessi a presentare un’offerta gli
operatori economici:
• che non siano in stato di fallimento;
• che non siano stati condannati per violazione di regole professionali e deontologiche;
• che non abbiano commesso un grave
errore nell’esercizio dell’attività professionale;
• che abbiano assolto agli obblighi relativi al pagamento dei contributi di
previdenza sociale e agli oneri i scali
e tributari;
• che non siano stati condannati per
frode, corruzione, partecipazione a
un’organizzazione criminale o ogni altra attività illecita che leda gli interessi
finanziari dell’Unione europea;
• che non siano stati esclusi dalla partecipazione per problemi sorti nell’ambito di gare o appalti precedenti.
CRITERI DI SELEZIONE
I criteri di selezione determinano se i potenziali contraenti abbiano la capacità
finanziaria, economica, tecnica e professionale necessaria per l’esecuzione del
contratto. Gli interessati devono dimostrare la propria solidità finanziaria, ad
esempio presentando un attestato del
fatturato complessivo o della liquidità totale dell’impresa. La capacità tecnica può
essere comprovata, ad esempio, in base
a progetti o studi realizzati in precedenza
nel settore pertinente.
INFORMAZIONI
Simone Sparano
Tel. +32 2 2891253
[email protected]
MEDITERRANEO: SFIDE O OPPORTUNITà
Farnesina, “La priorità è fermare le violenze”
Egitto: investire con cautela
A
lla luce di analisi on the field
condotte da Confindustria
Salerno nel corso dell’ultimo
triennio, anche grazie alla sinergia istituzionale posta in essere con la Camera di
Commercio I.A.A. di Salerno e, in particolare, con il coinvolgimento operativo
dell’Azienda Speciale Intertrade, sono
state individuate alcune aree geo-economiche favorevoli alla penetrazione commerciale e produttiva delle imprese del
territorio.
In pratica, sono state esaminate alcune
aree mercato target della Romania, della
Serbia e della Bulgaria per quanto attiene
il settore agroindustriale e il mercato edile, l’Egitto per quanto concerne l’agroindustria e il multisettoriale.
Nei prossimi mesi Intertrade intende dare
attuazione alle seguenti azioni progettuali
soprattutto verso l’Area MED- Egitto attraverso un:
• focus mercato agroalimentare e multisettoriale;
• missione istituzionale /esplorativa;
• informazione/formazione alle imprese;
• missione imprenditoriale.
Alle attività preliminari di informazione,
formazione ed assistenza seguirà una
missione istituzionali/esplorativa, anche
in web conference, finalizzata alla sensibilizzazione degli operatori economici interessati a sviluppare opportunità di affari,
sia missioni imprenditoriali intersettoriali
e di filiera.
Nonostante il clima imprenditoriale risenta ancora di difficoltà operative legate a
carenze e ritardi amministrativi, la fase
congiunturale positiva, la vicinanza geografica e la consuetudine dei rapporti
culturali – oltre a bassi costi delle materie prime e discreta qualificazione del lavoro – rendono l’Egitto un Paese sempre
più attraente per l’investitore italiano, nel
quadro delle possibilità di espansione del
Made in Italy sui mercati emergenti. Per
accelerare tale processo si intende innanzitutto sensibilizzare le Istituzioni e stakeholders italiani presenti in Egitto al fine di
promuovere la filiera dell’agroindustria
e del comparto multisettoriale della pro-
Mondo?
Cosa succede nel
rchia ed Egitto, a
o ad attentati in Tu
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uno scoppio delle
In soli 2 mes
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Ben Ali.
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soli 50 minuti d’aer
a
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dall’altra parte,
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Occhio: l’Italia
l’area.
oriale diffusa su tutta
presenza imprendit
vincia di Salerno, mettendo in evidenza
l’esistenza dei numerosi marchi di origine e di qualità che interessano le nostre
produzioni.
Nello specifico si prevedono le seguenti
azioni comuni ad ogni evento promozionale programmato:
1. Azioni di informazione e sensibilizzazione stakeholders, operatori economici ed imprese locali;
2. Consolidamento dei rapporti istituzionali con la Rappresentanza diplomatica italiana in particolare Ambasciate
e/o Consolati in Italia e/o in Egitto;
3. Contatti ICE locali quale supporto ed
assistenza alla realizzazione del programma promozionale;
4. Conferenze di supporto agli eventi
con presentazione aspetti legali, fisca-
li, tributari e vari programmi UE - Mediterraneo;
5. Contatti con vari organismi in loco in
particolare le Camere di Commercio
italiane all’estero, i Ministeri, Associazione degli Industriali;
6. Organizzazione logistica.
A sostegno di tali azioni promozionali,
infine, sarà realizzato anche un piano di
comunicazione mirato “Egitto” attraverso
iniziative di informazione e divulgazione
sul territorio provinciale, regionale e nazionale.
Per maggiori informazioni compilare e inviare ad INTERTRADE – fax 089 2786811
– il seguente coupon
Azienda:
Referente:
Telefono:
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INFORMAZIONI
PromoExport
Tel. 089 2786757
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Anno IX numero 83
.9
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BALCANI
Bosnia-Erzegovina
Investire nel futuro
L
a Republika Srpska (RS) offre
agli investitori stranieri numerose possibilità di investimenti diretti o di investimenti attraverso concessioni a condizioni molto favorevoli:
• enorme potenziale di sviluppo nel
settore agrario – un terzo dell’intera
superficie coltivabile è ancora disponibile;
• condizioni eccezionalmente favorevoli per lo sviluppo del settore termo e
idro-energetico – attualmente solo il
30% di tutte le risorse viene sfruttato
per la produzione di energia elettrica;
• concreta possibilità di rifornimento
di energia tramite le fonti rinno vabili
(energia eolica e solare; bio-diesel e
bio-gas);
• ricchezza del settore boschivo – superficie delle foreste e di terreno boschivo occupa il 40% di tutto il territorio
della RS;
• risorse minerarie e minerali (carbone,
boksite, lignite, ferro, rame, alluminio,
zinco, manganese, rgento);
Pubblichiamo informazioni riguardanti opportunità commerciali selezionate dalla Camera
di commercio della Repubblica
Serba di Bosnia – Erzegovina e
dall’Associazione delle foreste
e dell’industria del legno nel
settore legno/arredo/edilizia.
Intertrade/CCIAA Salerno non
ha funzioni di intermediazione. Gli interessati devono
contattare direttamente gli
Uffici di riferimento e/o le imprese interessate.
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Kozarska Dubica, Vrioci b.b.
Mob: + 387 65 722 733
Tel: +387 52 449 120 / 449 121
Fax: + 387 448 218
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Direktor Božana Arsenic
Produzione pallet in legno
0
.1
pag
Anno IX numero 83
• enormi potenzialità turistiche nel settore termale, storico-culturale, agrituristico, sportivo, ecologico.
Secondo la lista dei mercati mondiali che
cambiano più velocemente, la Bosnia ed
Erzegovina è al primo posto con il punteggio di 100. L’analisi in questione ha
tenuto conto dei cambiamenti urbanistici,
educativi, delle libertà civiche, del PIL e di
altri fattori come l’accessibilità ai servizi
telefonici, telematici e televisivi negli ultimi 10 – 15 anni.
Queste favorevoli caratteristiche del mercato della RS contribuiscono a una stabile situazione economica, a un enorme
potenziale di mercato, a bassi costi di gestione, ad un ambiente vantaggioso per
gli investimenti stranieri e a un potenziale
di risorse umane di qualità.
Non dimentichiamo la strategica posizione geografica, la rete stradale e uno sviluppato sistema di telecomunicazioni che
facilita gli investitori grazie ad un accesso
diretto sui mercati dell’Unione Europea e
dell’Europa Centrale e Orientale.
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BALCANI
Bosnia-Erzegovina
Per quanto riguarda le potenzialità offerte dal mercato si evidenzia che l’Unione Europea tramite i cosidetti «Accordi
commerciali preferenziali» ha introdotto
delle facilitazioni commerciali ai prodotti esportati dalla Bosnia ed Erzegovina,
prodotti che corrispondono agli standard
tecnico-tecnologici dell’UE, senza limitazioni di quantità (eccetto per le quote per
un numero esiguo di prodotti) né tasse
doganali.
Inoltre l’Accordo di Stabilizzazione e di
Associazione con l’UE firmato il 16 giugno
2008 sancisce che la Bosnia ed Erzegovina escluderà dal pagamento delle tasse
doganali nei prossimi sei anni determinati gruppi di prodotti (altri prodotti non saranno detassati) fino all’entrata in vigore
della zona di libero scambio commerciale
con il mercato dell’UE.
Sfruttando i vantaggi dell’apertura ai mercati, la RS realizza una crescita costante
dell’export e dell’import pari a un tasso
medioannuale del 29 %, mentre l’export
cresce più lentamente con un tasso medio annuale del 10% (secondo gli indicatori del periodo dal 2004 al 2007). È lo
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stesso governo della RS a contribuire alla
crescita dell’export stimolando le imprese
esportatrici con appositi programmi.
Tra questi segnaliamo il:
• Fondo per il sostegno degli investitori esteri che elargisce un sostegno
finanziario agli investitori esteri per i
progetti nei campi della produzione,
della ricerca e dello sviluppo. Il sostegno finanziario viene concesso in
base alla grandezza dell’investimento,
del numero dei nuovi posti di lavoro,
dell’investimento in settori sottosviluppati, delle prerogative ecologiche
e della partecipazione all’export nella
vendita complessiva.
• Assicurazione degli investimenti stranieri. Gi investimenti stranieri in Bosnia ed Erzegovina non sono soggetti
alle restrizioni sui trasferimenti, alle
espropriazioni, ai rischi di guerra o di
rivolte, alle violazioni degli accordi.
L’assicurazione è garantita dal Fondo
dell’UE per la garanzia degli investimenti gestito dall’Agenzia Multilaterale per la Garanzia degli Investimenti
(MIGA), membro della Banca Mondiale.
Fax: +38755 321 766
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dell’Overseas Private Investment Corporation (OPIC) per assicurare gli investitori
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Anno IX numero 83
1
.1
pag
OPERARE CON SUCCESSO
Per la crescita degli scambi
Orientare le imprese
a posizionarsi all’estero
I
l Ministero dello Sviluppo
Economico ha recentemente
istituito una Task Force on
Trade Facilitation (TFTF) il cui obiettivo è
sia quello di individuare e presentare le
best practice finalizzate alla facilitazione
degli scambi per sostenere il commercio
estero, la crescita e l’internazionalizzazione delle PMI italiane, sia seguire la strada
della implementazione di dette pratiche.
Recenti studi hanno dimostrato che la
messa in opera anche di poche pratiche
virtuose, in grado di facilitare efficacemente gli scambi, può avere un impatto
positivo moltiplicato in termini di incremento delle esportazioni, crescita e internazionalizzazione delle imprese.
L’aumento in termini di volumi e complessità degli scambi commerciali ha
profondamente modificato il contesto in
cui operano i protagonisti del commercio
internazionale.
La liberalizzazione degli scambi ha comportato una notevole riduzione di barriere
naturali o legali alla circolazione di beni,
servizi e persone, anche di tipo non tariffario, e ha progressivamente spostato
l’attenzione su quella che da molti è considerata l’ultima frontiera: la facilitazione
degli scambi (Trade Facilitation). In sostanza, come precisa il MiSE “… su tutto
quel complesso di azioni che mirano a
contenere l’impatto negativo di procedure
inefficaci e penalizzanti per l’interscambio
di un dato Paese: procedure che si ripercuotono negativamente sul governo, sulle
imprese, e, in ultima analisi sui consumatori e l’economia nel suo complesso”.
Quotidianamente, operando in diversi
paesi del mondo (oltre settanta), verifichiamo sul campo che i diversi governi
spesso devono fronteggiare problemi di
contrabbando, di sicurezza nazionale, di
frodi e uso improprio o improduttivo di
pubbliche risorse che impoveriscono le
casse dello Stato. Ciò li spinge così ad
emanare regole e procedure stringenti.
Ciò facendo, però, le imprese nazionali
possono vedersi penalizzate da tempi di
consegna delle merci lunghi e imprevedi-
2
.1
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Anno IX numero 83
Comitato di Redazione
Raffaele De Sio
Gerardo Milito
Filomena Turlione
Innocenzo Orlando
Direttore Responsabile
Segreteria di Redazione
Rossella Durso
hanno collaborato
Marianne André
Antonio Gallifoco
Marco Meloro
Special Thanx:
bili, da procedure amministrative e doganali costose e da opportunità commerciali
perse.
Questi costi “nascosti” delle transazioni
commerciali internazionali, sottolinea il
MiSE, sono composti, in parte, da costi diretti (p.es. le spese legate alla fornitura di
informazioni e documentazione a determinate autorità competenti), in parte, da
costi indiretti (p.es. quelli che originano
dalla lentezza delle procedure). Essi, in alcuni casi, possono pesare fino ad un 15%
del valore dei prodotti scambiati!
Claudia Barbiero - per il Canada
Tiziana Carlino - per l’Europa dell’est
Chiara Davide - per i progetti di Sistema
Monica De Carluccio - per Area Med
Vittoria Marino - per l’Europrogettazione
Paolo Piciocchi - per Impresacard
Intertrade / C.C.I.A.A. Salerno
Via Roma, 29 - 84121 Salerno
Tel. 089.2786111 - Fax 089.2786811
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Rivista ufficiale di Intertrade
Autorizzazione del Tribunale di Salerno
n. 13 del 18/03/2010
Chiuso in tipografia: venerdì 4 febbraio 2011
Intertrade non assume alcuna responsabilità circa l’originalità ed il contenuto
dei singoli articoli firmati ivi pubblicati, nè per le conseguenze derivanti
dall’utilizzo delle informazioni da essi desunte. Gli articoli possono essere
utilizzati parzialmente o integralmente con la riserva dell’obbligatoria
citazione della fonte.
In un’economia in continua trasformazione come quella italiana, la cui ossatura, è
composta soprattutto micro-piccole e medie imprese, l’eliminazione dei c.d. costi
“nascosti” delle transazioni commerciali
internazionali renderebbe meno care le
merci importate e darebbe slancio alla
competitività del Made in Italy.
Facilitare e velocizzare l’intero processo
che guida il nostro operatore dal momento in cui matura l’idea di operare con e sui
mercati esteri a quello in cui detta idea
trova concretizzazione è fondamentale
per il progresso economico nazionale,
regionale e locale e oggi è realtà anche
grazie alla Task Force on Trade Facilitation
ministeriale.
INFORMAZIONI
Innocenzo Orlando
Tel. 089 2786111
[email protected]
www.regione.campania.it
provinciadisalerno
Camera di Commercio
Salerno
www.sa.camcom.it