PROG_CRESCERE IN FAMIGLIA - ex Azienda per l`Assistenza

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PROG_CRESCERE IN FAMIGLIA - ex Azienda per l`Assistenza
(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.1 Triestina
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ02678
Regione Friuli Venezia Giulia
III
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
CRESCERE IN FAMIGLIA E NEL CONTESTO DI VITA
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
A 02 - Assistenza Minori
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
A) CONTESTO TERRITORIALE
DATI SINTETICI RILEVANTI
-
Popolazione complessiva della provincia: 231.677 (6 Comuni di cui il maggiore - Trieste
ha l’86.7% di residenti della Provincia)
Popolazione straniera Comune di Trieste (dato 2011): 9,2% (19.196 unità)
Popolazione fascia 0-19 anni Comune di Trieste: 31.103 (di cui circa 25% nella fascia
15- 19 anni)
Il territorio della provincia di Trieste è caratterizzato dalla riduzione progressiva della popolazione e
da un forte trend di invecchiamento della popolazione stessa.
Muta in modo rilevante la composizione dei nuclei famliari: più di tre quarti dei nuclei hanno solo
uno o due componenti; in particolare i nuclei composti da una sola persona (quasi 50.000 nel 2011),
costituivano il 43,4% di tutti i nuclei nel 2002 e sono saliti al 46,6% nel 2011.
1
Un altro elemento di forte impatto è l’aumento dell’instabilità delle strutture familiari, confermato
in particolare dall’aumento costante delle famiglie monogenitoriali, fenomeno che cresce
sensibilmente: nel 2011 interessa 4.015 famiglie e 5.361 figli minori. Nella città di Trieste, 1 minore
su 5 vive con un solo genitore; in più di 9 casi su 10 si tratta di madri sole.
BISOGNI EMERGENTI DEL TERRITORIO
Si tratta quindi di un territorio in cui le reti primarie sono scarse e frammentate, in un “habitat”
prevalentemente di tipo metropolitano, nonostante le ridotte dimensioni quantitative di popolazione e
di territorio, che vede, al contempo, una forte presenza di servizi istituzionali, come più avanti
descritto.
Altri bisogni emergenti sono correlati
-
all’indebolirsi della coesione sociale e all’insorgere di situazioni di nuove povertà dovute
al senso di inadeguatezza della famiglia nella crescita dei figli, all’uscita dal mercato del
lavoro per motivi sanitari, per dipendenza da sostanze stupefacenti, per motivi legati alla
sfera della salute mentale, per mancanza di professionalità lavorativa, ecc.;
-
all’emarginazione causata da conflitti familiari, da perdita del lavoro, da abuso di sostanze
stupefacenti;
-
alla sofferenza psicologica degli adolescenti nella loro vita di relazione con gli altri
adolescenti; la rete relazionale di molti minori è limitata e cresce un’esigenza sociale di
protezione da relazioni negative e stili di vita non salutari
-
alla difficoltà di inserimento nuclei familiari immigrati ed il conflitto spesso presente al
loro interno tra matrici culturali di origine e le esigenze dell’inserimento sociale in una nuova
realtà. I minori stranieri costituiscono il 12,4% della popolazione minorile cittadina. In
particolare, la fascia di bambini di 0-5 anni nati da genitori stranieri rappresenta nel 2011 il
14,5% del totale dei bambini 0-5 (erano il 4,13% nel 2000 e il 6,2% nel 2004). Questo dato
conferma un progressivo radicamento delle nuove famiglie, che comporta una costante
attenzione alle esigenze di integrazione socio-culturale, in particole nei servizi rivolti alle
fasce più giovani della popolazione.
Tali dati trovano riscontro nella domanda che afferisce ai servizi sociali, sanitari e sociosanitari. Si
assiste infatti ad un progressivo aumento
-
delle situazioni di disagio che coinvolgono i minori nelle varie fasce di età e le loro
famiglie, che accedono ai servizi socio-sanitari
-
degli interventi del Tribunale per i Minorenni per azioni di tutela a fronte di vari
problematiche: conflittualità familiare, trascuratezza, maltrattamento e abuso, violenza
domestica, difficoltà rilevanti a svolgere la funzione genitoriale nella fase adolescenziale dei
figli.
PRESENZA DEI SERVIZI:
L’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.1 Triestina (AAS1) opera come parte integrante del Servizio
Sanitario Regionale con circa 50 sedi diverse nella provincia e 1285 dipendenti (al 31/12/2013).
Compito istituzionale dell’AAS n.1 è occuparsi dell’assistenza sanitaria dei cittadini della provincia
di Trieste e di gestire tutti i servizi sanitari pubblici extra-ospedalieri. In particolare, come enunciato
nel proprio Atto Aziendale (2012), l’AAS1 “riconosce come propria mission la promozione della
salute delle persone e della comunità dell’area di riferimento territoriale cui è preposta. Per
fare ciò si impegna a garantire l’erogazione di prestazioni sanitarie appropriate e di alta qualità
e a concorrere alla realizzazione di un sistema integrato di sicurezza sociale. Si impegna inoltre
per lo sviluppo di un welfare locale e partecipato, al fine di realizzare programmi atti a
sostenere i fattori di promozione e protezione della salute e per individuare, valutare e
contrastare i principali fattori di rischio individuali e collettivi”.
Nel territorio della provincia sono presenti 4 Distretti sanitari, cui fanno riferimento circa 60.000
abitanti ciascuno, su cui insistono i 3 Ambiti socio assistenziali del Servizio sociale dei 6 Comuni
2
della provincia (Ambito 1.1. Comuni di Duino Aurisina, Sgonico e Monrupino; Ambito 1.2. Comune
di Trieste; Ambito 1.3 Comuni di Muggia e Dolina).
I servizi sanitari, socio-sanitari e sociali dedicati a minori e famiglie sono:
-
5 Strutture “Tutela Salute Bambini Adolescenti”, rivolti alla fascia età 0-17 anni, presenti
nei Distretti, di cui 1 per i minori di lingua slovena
-
4 Consultori Familiari presenti nei Distretti
-
2 Unità Territoriali dei Servizi Sociali dell’Ambito del Comune di Trieste
-
2 Unità territoriali dei servizi Sociali degli Ambiti degli altri Comuni della provincia.
Detti servizi sono integrati a livello operativo sia tra loro, sia con altri servizi presenti nel territorio,
tra cui in particolare: i Servizi per le Dipendenze patologiche, i Centri di Salute Mentale, i Centri per
la giustizia minorile, l’Ospedale IRCCS Burlo Garofalo.
Gli interventi sono finalizzati alla promozione ed alla tutela della salute e del benessere dei minori e
delle loro famiglie secondo le vigenti normative.
B) AREA DI INTERVENTO
Il progetto sarà realizzato nel territorio della Provincia di Trieste, in particolare negli ambiti
territoriali di seguito riepilogati:
-
Distretto Sanitario n. 1 che insiste su parte del comune di Trieste sui Comuni di DuinoAurisina, Monrupino e Sgonico;
-
Distretto sanitario n. 2 che insiste su parte del Comune di Trieste;
-
Distretto sanitario n. 3 che insiste su parte del comune di Trieste e dei comuni di Muggia e
Dolina;
-
Distretto sanitario n. 4 che insiste sulla restante parte del comune di Trieste.
In questi territori operano le Strutture Complesse Bambini Adolescenti Donne e Famiglia (SC
BADOF), le cui articolazioni organizzative sono:
-
i Consultori Familiari;
-
i servizi Tutela della salute dei Bambini e degli Adolescenti;
-
il servizio Tutela della salute dei Bambini e degli Adolescenti di lingua slovena.
N.B.
-
-
Si precisa che le sedi accreditate in cui si svolgerà il presente progetto, come indicate al
successivo punto 16), riportano la denominazione “Unità Operativa Bambini
Adolescenti”, attualmente superata (da aggiornare in sede di richiesta di adeguamento).
Per la realizzazione del progetto nell’ambito del Distretto 3 ci si avvarrà della sede
accreditata “Microarea Valmaura”, che si trova nel medesimo complesso residenziale in
cui hanno sede tutti i Servizi dell’Area Minori e Famiglie del Distretto (Via Valmaura
59) e che è quotidiana sede di lavoro integrato per gli operatori del Distretto
L’AAS1 ha sviluppato nel corso degli ultimi anni un’attenzione specifica delle SC BADOF rivolta
agli adolescenti/giovani e alle famiglie fragili con minori, in particolare attraverso le seguenti
strategie:
-
bassa soglia di accesso ai propri servizi;
-
tempestività della presa in carico della persona e della sua famiglia;
-
multi-disciplinarietà dell’intervento
-
interventi per prevenire l’allontanamento dei minori dalle famiglie;
-
collaborazione e integrazione con i servizi presenti territorio perseguendo la continuità
3
assistenziale;
-
interventi di promozione della salute e di sviluppo di comunità;
Gli interventi si svolgono sia presso le sedi dei servizi, a domicilio e nei contesti di vita delle persone
e attengono alle seguenti aree principali:
-
educazione e promozione della salute (prevenzione);
-
cura, con progetti di presa in carico personalizzata ad elevata integrazione sia professionale
che tra i servizi;
-
sostegno individuale, di coppia, familiare e in gruppo nel ciclo di vita;
-
attività e trattamenti abilitativi e riabilitativi sia nelle sedi dei servizi che nel contesto di vita;
-
Sviluppo di comunità.
I servizi socio sanitari, oltre a migliorare sempre di più l’integrazione e le modalità di presa in carico
dei singoli casi, lavorano anche nei contesti di vita delle persone: caseggiati, rioni, quartieri,
circoscrizioni, per promuovere interventi di comunità con l’obiettivo di promuovere e sostenere reti e
legami tra le persone in grado di poter sia prevenire che affrontare in modo adeguato disagi e
difficoltà, sviluppando l’aggregazione tra le famiglie, l’auto aiuto e il sostegno reciproco.
Parallelamente sono stati messi in atto una serie di interventi per migliorare i collegamenti e le
collaborazioni tra i vari servizi e agenzie pubbliche e il terzo settore. Si interviene inoltre in modo
integrato tra A.A.S.1, Comune di Trieste e Ater per migliorare la vivibilità dei quartieri attraverso la
partecipazione attiva dei cittadini (in particolare: Progetto Microaree).
Il presente progetto di servizio civile rappresenta quindi l’opportunità di sviluppare e
apportare un ulteriore valore aggiunto agli interventi territoriali e nel contesto di vita dedicati
al target di utenza dei servizi rivolti a minori e famiglie, con la finalità di realizzare modalità di
intervento realmente “globali” che, partendo dal bisogno di sostegno e di cura delle singole
situazioni, si estenda ai contesti ed alle comunità di vita, affinché questi possano essere abilitanti
ed inclusivi, piuttosto che espulsivi e stigmatizzanti.
C) DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI E RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL
CONTESTO DI RIFERIMENTO
I bisogni emergenti rappresentati al precedente punto A) generano una forte domanda di servizi,
sinteticamente riepilogata come segue:
-
i nuclei familiari seguiti dai Consultori familiari dei Distretti (anno 2014) per problematiche
relative a conflittualità familiare, fragilità genitoriale e violenza domestica sono stati 756;
-
i minori seguiti dal Servizio Sociale del Comune di Trieste rappresentano il 4% della
popolazione minorile;
-
i minori seguiti dalle Strutture per i Bambini e gli Adolescenti dei Distretti nel 2014 sono
stati circa 2.000 (6% popolazione minorile);
-
minori portatori di handicap 0- 17 anni (art.12- 13 L.104/90) - anno 2013: 523;
-
nel 2014, gli adolescenti/giovani che hanno avuto accesso ai Consultori familiari nella fascia
di età 15-25 anni sono stati 2.282 e 424 sono quelli nella fascia 13-17 anni. Gli accessi fanno
riferimento alla tutela della salute riproduttiva, alla sessualità, a disagi di varia natura e grado,
riconducibili alle relazioni familiari/sociali nonché a disagio psicologico.importante.
Per sviluppare i propri interventi le SC BADOF collaborano e si integrano con i Servizi Sociali e i
Servizi Educativi degli Ambiti, che nel territori di pertinenza dell’Azienda Sanitaria sono tre: Ambito
1.1. Comuni di Duino Aurisina, Sgonico e Monrupino; Ambito 1.2. Comune di Trieste; Ambito 1.3
Comuni di Muggia e Dolina.
Tale integrazione è formalizzata nei Piani di Zona sia a livello istituzionale che operativo in
particolare sui seguenti obiettivi relativi alla popolazione target del progetto: obiettivo n. 5.1:
4
“promuovere la permanenza dei minori in famiglia” che prevede una serie di azioni integrate
finalizzate a prevenire/ridurre l’allontanamento dei minori dalla famiglia.
Gli altri principali partner istituzionali sono l’IRCCS Burlo Garofalo, le scuole di ogni ordine e
grado, il Tribunale per i Minorenni e il Tribunale Ordinario (quest’ultimo per tematiche relative a
separazioni e divorzi conflittuali in presenza di figli minori).
È stato siglato un Accordo di Intesa con gli Ambiti della provincia per la presa in carico integrata dei
nuclei famigliari con minori in situazioni a rischio di tutela, nell’ambito della Pianificazione
partecipata dei Piani di Zona (triennio 2013-2015) che vede anche la collaborazione fattiva del Terzo
Settore.
Negli anni inoltre si sono moltiplicate e consolidate relazioni di collaborazione e partnership con
diverse associazioni di volontariato presenti nel territorio.
Si richiamano alcuni tra i principali progetti promossi/partecipati dall’A.A.S.1 e rivolti alla fascia
adolescenziale/giovanile e alle famiglie fragili e/o multiproblematiche:
-
Progetto interistituzionale (Comune-A.A.S.1) “P.I.P.P.I” (Programma di Intervento per la
Prevenzione dell’Istituzionalizzazione) promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali e coordinato dall’Università di Padova, rivolto a famiglie fragili, vulnerabili con figli
minori, per promuovere e sostenere le funzioni genitoriali.
-
“Progetto Giovani” in collaborazione con area educativa del Comune di Trieste presso il
Polo di Aggregazione Giovanile “Enrico Toti”
-
Piattaforma Web “Con/tatto”
-
“Meglio sapere tutto - Afrodite” (con interventi di “peer education” nelle scuole secondarie)
-
Progetto “Rete scuole che promuovono la salute”
-
Progetto “Qualcosa è cambiato?”
-
Polo giovani “Androna Giovani”
-
Gruppi:
- Gruppo per genitori di adolescenti
- Gruppo Giovani “Assertività”
- Gruppo Mamme con figli in età scolare
- Gruppi per famiglie fragili e/o multiproblematiche con figli minori
D) DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO
Il progetto “Crescere in famiglia e nel contesto di vita” si propone di arricchire e migliorare le
risposte garantite dalle Strutture Bambini Adolescenti Donne Famiglie dei 4 Distretti dell’AAS n.
1 Triestina (SC BADOF) e dai suoi partners, rispetto ai seguenti destinatari individuati tra le
situazioni prese in carico dalle singole articolazioni organizzative :
-
famiglie fragili e/o multiproblematiche con figli minori e con difficoltà di esercitare in modo
adeguato le funzioni genitoriali
-
adolescenti/giovani con problematiche di disagio psichico/relazionale/comportamentale
-
adolescenti/giovani.
Si ribadisce che i destinatari del presente progetto sono, contemporaneamente, sia i singoli casi, sia
più complessivamente il contesto di vita, la comunità, in quanto le azioni si svilupperanno con
modalità multidimensionali a livello individuale/familiare, di gruppo e con gruppi nel territorio
e si intrecceranno utenza target e popolazione generale, intreccio possibile solo in attività e
contesti territoriali, di prossimità.
5
7) Obiettivi del progetto:
Per rispondere ai bisogni emergenti ed alle criticità descritte nel precedente paragrafo, il
progetto si colloca in una cornice istituzionale che vede come principali finalità generali:
-
la promozione della permanenza dei bambini e degli adolescenti in famiglia;
-
il contrasto all’istituzionalizzazione dei bambini e degli adolescenti;
-
la promozione dell’autotutela della salute nei contesti territoriali.
Per il perseguimento di tali finalità generali, il presente progetto si prefigge gli obiettivi
specifici di seguito declinati:
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO
N.
1
AREA DI
INTERVENTO
Educazione e
promozione della
salute
OBIETTIVO SPECIFICO
Attivare interventi per
adolescenti/giovani con
modalità peer education
INDICATORE DI
RISULTATO
n. attività attivate
di peer education
RISULTATO
ATTESO
Almeno 2
attività realizzate
2
Cura, con progetti di
presa in carico
personalizzata ad
elevata integrazione sia
professionale che tra i
servizi
Elaborare progetti
personalizzati sui casi
complessi
n. progetti
personalizzati
integrati
Almeno 40
progetti
personalizzati
3
Sostegno nelle
difficoltà del ciclo di
vita
Sostegno individuale, di
coppia, familiare e di
gruppo
n. casi sostenuti
4
Attività e trattamenti
abilitativi e riabilitativi
sia nelle sedi dei
servizi che nel contesto
di vita
Implementare interventi
abilitativi e riabilitativi di
gruppo e nella comunità
n. interventi di
gruppo, familiari e
di comunità attivati
Almeno 25 casi
sostenuti per
difficoltà nel
ciclo di vita
Almeno 10
attività
5
Sviluppo di comunità
6
Promuovere ed
n. di interventi di
Almeno 10
comunità in
interventi
implementare il raccordo
raccordo con altri
con iniziative di inclusione
sociale offerte dalla rete dei soggetti del
servizi e dalla comunità;
territorio
Obiettivo trasversale/strumentale: Monitoraggio, raccolta dati, report per la gestione delle
attività e la valutazione delle attività.
6
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Il progetto si propone di migliorare e potenziare il sistema delle risposte all’utenza target del
progetto, dalla prevenzione e promozione della salute, alla cura e al sostegno,
all’abilitazione/riabilitazione, allo sviluppo di comunità, al fine di migliorare l’adesione
dell’utenza ai percorsi di cura e sostegno e implementare l’inserimento e l’inclusione sociale
nel territorio.
Le attività previste dal progetto sono attinenti agli obiettivi enunciati al precedente punto 7):
N.
AREA DI
INTERVENTO
Educazione e
promozione della
salute
OBIETTIVO
SPECIFICO
Attivare interventi
per
adolescenti/giovani
con modalità peer
education
2
Cura, con progetti di
presa in carico
personalizzata ad
elevata integrazione
sia professionale che
tra i servizi
Elaborare progetti
personalizzati sui
casi complessi
3
Sostegno nelle
difficoltà del ciclo di
vita
Sostegno
individuale, di
coppia, familiare e
di gruppo
4
Attività e trattamenti
abilitativi e
riabilitativi sia nelle
sedi dei servizi che
nel contesto di vita
Implementare
interventi abilitativi
e riabilitativi di
gruppo e nella
comunità
5
Sviluppo di comunità
Promuovere ed
implementare il
raccordo con
iniziative di
inclusione sociale
offerte dalla rete
dei servizi e dalla
comunità;
1
ATTIVITA’ PREVISTE
Realizzare interventi
attraverso un lavoro
territoriale in raccordo tra i
Distretti, con il Dipartimento
delle Dipendenze, il
Dipartimento di Salute
Mentale, le Scuole, soggetti
del territorio (associazioni,
cooperative, ecc.).
Realizzare i progetti di presa
in carico personalizzata ad
elevata integrazione sia
professionale che tra i
servizi, attraverso il lavoro in
équipe multidisciplinare e in
rete tra i servizi del territorio
lavorando per progetti
personalizzati.
Sviluppare attività che
aiutino ad affrontare le fasi
evolutive acquisendo
competenze di cura,
supportanto a livello
individuale, di coppia,
familiare e in gruppo nelle
difficoltà incontrate nel ciclo
di vita
Realizzare interventi sia nelle
sedi dei servizi che nel
contesto di vita, finalizzati a
recuperare il massimo grado
possibile di competenze
relazionali e sociali.
attività di promozione e
sostegno della dimensione
gruppale e il raccordo
costante tra le iniziative nei
contesti di vita delle persone
e i progetti presenti nel
territorio.
RISULTATO
ATTESO
Almeno 2 attività
di peer education
realizzate
Almeno 40
progetti
personalizzati
integrati
Almeno 25 casi
sostenuti per
difficoltà nel ciclo
di vita
Almeno 10
attività (interventi
di gruppo,
familiari e di
comunità) attivate
Almeno 10
interventi di
comunità in
raccordo con altri
soggetti del
territorio
7
6
Obiettivo trasversale/strumentale: Monitoraggio, raccolta dati, report per la gestione delle attività
e la valutazione delle attività.
Le attività indispensabili nel progetto in cui i volontari svolgeranno un ruolo specifico
sono, in particolare:
-
sostegno e accompagnamento nelle attività quotidiane dei minori/giovani/famiglie sia a
livello individuale che di gruppo sia a domicilio che nel contesto di vita
-
attività di animazione e socializzazione rivolte ai minori/giovani e alle famiglie nei
loro contesti di vita (domicilio, rione, agenzie educative e altre sedi del territorio,
compresa la sede del servizio)
-
sostegno e accompagnamento alle famiglie vulnerabili attraverso anche attraverso
l’attivazione di una rete solidale (amici, vicinato, altri volontari, etc.)
-
sostegno alle famiglie nella relazione con i figli e nel promuovere e favorire la maggiore
inclusione possibile nel contesto territoriale
-
partecipazione ai progetti di promozione della salute rivolte ad adolescenti/giovani
-
ascolto attivo e informazioni adeguate sulle offerte dei servizi e della comunità e
accompagnamento per favorire e sostenere l’accesso
-
partecipazione alle iniziative formative promosse dalle SC BADOF dei Distretti o altri
soggetti e ritenute utili
-
documentazione delle attività in corso e raccolta dati
Il percorso temporale prevede un’articolazione delle fasi coerente con gli obiettivi del
progetto.
In particolare si ritiene di dover coinvolgere il personale formato dei Distretti per il
monitoraggio, la valutazione e la verifica dell’avanzamento delle attività, anche con l’utilizzo di
strumenti ad hoc (es. qualità percepita, competenze acquisite, raggiungimento obiettivi).
Il diagramma di Gantt esplica l’articolazione temporale delle diverse azioni previste nel
progetto:
AZIONI
Avvio ed accoglienza volontari
Formazione generale
Formazione specifica
Obiettivo 1
Obiettivo 2
Obiettivo 3
Obiettivo 4
Obiettivo 5
Obiettivo 6
Valutazione qualità percepita
Valutazione competenze acquisite
Valutazione raggiungimento obt
1
x
x
x
2
3
4
5
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
MESI
6
7
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
8
9
10
11
12
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Per il raggiungimento degli obiettivi risulta fondamentale la costituzione di un gruppo di
progetto che condivida filosofia, finalità ed obiettivi specifici, azioni e modalità di intervento,
nonché momenti di confronto e verifica dell’andamento generale.
8
Il gruppo di lavoro sarà composta dalle seguenti figure:
n.
n .1
n. 4
ruolo
Facilitatore di
Progetto
Operatori
Locale di
Progetto
n. 40
Operatori delle
Strutture
complesse
BADOF
vari
Operatori di
cooperativa
sociale
vari
Soci di
associazioni di
volontariato
Professionalità
specifica/ore settimanali
Assistente sociale dirigente
Coordinatori e
professionisti di profilo
sanitario
Équipes del Consultorio
Familiare, delle strutture
Salute bambini e
adolescenti e della analoga
struttura per i minori di
lingua slovena: medici,
psicologi, infermieri,
fisioterapisti, logopedisti,
assistenti sociali, assistenti
sanitarie
Educatori professionali
Volontari
attività
supervisione e
coordinamento generale
affiancamento e
coordinamento
qualificato all’interno
del progetto durante
tutto il percorso
temporale
Analisi dei bisogni,
definizione dei progetti
personalizzati,
continuità degli
interventi sull’utenza
target del progetto
che collaborano con la
struttura sia su singoli
casi che su progetti
condivisi
h/settimana
5
40h complessive
40h complessive
Variabile a
seconda
dell’impegno
previsto per i casi
in carico
Variabile a
seconda
dell’impegno
previsto per i casi
in carico
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Il ruolo e le attività dei volontari e delle volontarie si articolano funzionalmente agli obiettivi di
cui al paragrafo 7) della presente scheda di progetto.
In particolare ne è prevista la partecipazione attiva a molte delle azioni/attività descritte in
dettaglio al paragrafo 8.1., portando uno specifico valore aggiunto all’intervento istituzionale,
rappresentando essi stessi il contesto vitale e attivo del nostro territorio.
Le attività dei volontari trascendono le competenze istituzionali dell’Azienda sanitaria
(comprese nei livelli essenziali d’assistenza – LEA, che certamente non sono garantiti dal
volontariato) ma rendono l’istituzione sanitaria maggiormente accogliente e friendly nei
confronti del cittadino.
Il contributo dei volontari e delle volontarie è tanto più prezioso quanto più i loro referenti
(OLP) e tutto il personale dei servizi a contatto con loro, riescono a valorizzarne inclinazioni,
competenze, aiutando a dare spazio anche ad iniziative autonome proposte direttamente
da loro.
Si costituisce così un terreno di azione e apprendimento che valorizza appieno lo spirito del
servizio civile: concepiamo il servizio civile presso i servizi dell’A.A.S n. 1 Triestina come un
investimento volto a far crescere nei volontari e nelle volontarie il senso civico, la
consapevolezza dei doveri del servizio pubblico nei confronti della cittadinanza e dei diritti
della stessa ad avere risposte di qualità.
Le attività previste per i volontari del servizio civile in questo progetto sono pertanto integrative
e di supporto a quelle già assicurate dai servizi della Struttura.
9
Le fasi metodologiche che si intendono seguire sono:
1. Inserimento dei volontari nelle équipes dei servizi della Struttura
2. Definizione delle competenze dei volontari, degli obiettivi e dell’articolazione oraria di
impegno
3. Definizione di incontri periodici con i volontari di monitoraggio, verifica delle azioni
messe in campo nel progetto, individuando eventuali criticità da affrontare e risolverle
man mano che si presentano
4. Predisposizione di strumenti per la raccolta dati che consentano la stesura di report
periodici sulle attività svolte
Le attività specifiche che svolgeranno i volontari si inseriscono nell’ambito degli obiettivi prima
declinati come dis seguito specificato:
N.
AREA DI
INTERVENTO
Educazione e
promozione
della salute
OBIETTIVO
SPECIFICO
Attivare interventi
per
adolescenti/giovani
con modalità peer
education
2
Cura, con
progetti di presa
in carico
personalizzata ad
elevata
integrazione sia
professionale
che tra i servizi
Elaborare progetti
personalizzati sui
casi complessi
3
Sostegno nelle
difficoltà del
ciclo di vita
Sostegno
individuale, di
coppia, familiare e
di gruppo
Sviluppare attività che
aiutino ad affrontare le fasi
evolutive acquisendo
competenze di cura,
supportanto a livello
individuale, di coppia,
familiare e in gruppo nelle
difficoltà incontrate nel
ciclo di vita
4
Attività e
trattamenti
abilitativi e
riabilitativi sia
nelle sedi dei
servizi che nel
contesto di vita
Implementare
interventi
abilitativi e
riabilitativi di
gruppo e nella
comunità
Realizzare interventi sia
nelle sedi dei servizi che
nel contesto di vita,
finalizzati a recuperare il
massimo grado possibile di
competenze relazionali e
sociali.
1
ATTIVITA’ PREVISTE
Realizzare interventi
attraverso un lavoro
territoriale in raccordo tra i
Distretti, con il
Dipartimento delle
Dipendenze, il
Dipartimento di Salute
Mentale, le Scuole, soggetti
del territorio (associazioni,
cooperative, ecc.).
Realizzare i progetti di
presa in carico
personalizzata ad elevata
integrazione sia
professionale che tra i
servizi, attraverso il lavoro
in équipe multidisciplinare
e in rete tra i servizi del
territorio lavorando per
progetti personalizzati.
RUOLO SPEC. DEL
VOLONTARIO
Tali attività sono mirate
alla tutela delle salute di
adolescenti/giovani con
modalità che si
riferiscono alla peer
education , che trovano
nei volontari di servizio
civile i partner ideali
L’inserimento dei
volontari nelle équipe
rappresenta un valore
aggiunto per la
realizzazione di attività
di accompagnamento,
supporto, ascolto, anche
rendendo possibile una
maggiore
personalizzazione degli
interventi
Gli interventi in questa
area prevedono attività
che si svolgono anche
nei contesti di vita della
persona/nucleo
familiare, attività in cui i
volontari svolgono un
ruolo di supporto
all’intervento dei servizi,
anche rendendo
possibile una maggiore
personalizzazione
I volontari svolgono
attività di affiancamento,
supporto, stimolo e
partecipazione a varie
iniziative nel territorio
10
5
Sviluppo di
comunità
Promuovere ed
implementare il
raccordo con
iniziative di
inclusione sociale
offerte dalla rete
dei servizi e dalla
comunità;
attività di promozione e
sostegno della dimensione
gruppale e il raccordo
costante tra le iniziative nei
contesti di vita delle
persone e i progetti presenti
nel territorio.
I volontari svolgono
attività di affiancamento,
supporto, stimolo e
partecipazione a varie
iniziative nel territorio
Le attività specifiche che svolgeranno i volontari saranno, in particolare:
a) sostegno e accompagnamento nelle attività quotidiane dei minori/giovani/famiglie sia a
livello individuale che di gruppo sia a domicilio che nel contesto di vita
b) attività di animazione e socializzazione rivolte ai minori/giovani e alle famiglie nei
loro contesti di vita (domicilio, rione, agenzie educative e altre sedi del territorio,
compresa la sede del servizio)
c) sostegno e accompagnamento alle famiglie vulnerabili attraverso anche attraverso
l’attivazione di una rete solidale (amici, vicinato, altri volontari, etc.)
d) sostegno alle famiglie nella relazione con i figli e nel promuovere e favorire la maggiore
inclusione possibile nel contesto territoriale
e) partecipazione ai progetti di promozione della salute rivolte ad adolescenti/giovani
f) ascolto attivo e informazioni adeguate sulle offerte dei servizi e della comunità e
accompagnamento per favorire e sostenere l’accesso
g) partecipazione alle iniziative formative promosse dalle SC BADOF dei Distretti
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
14
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
14
12) Numero posti con solo vitto:
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
1400
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
-
-
Rispetto delle disposizioni legislative in materia di tutela della privacy, raccolta e
gestione di dati sensibili.
Flessibilità e disponibilità a lavorare in diversi contesti (intra ed extraistituzionali,
formali ed informali).
Disponibilità a svolgere, al bisogno, il servizio in giorni prefestivi e festivi ed in
orari flessibili, coerenti con le attività in corso e per partecipare ad iniziative e
progettualità specifiche.
Disponibilità ad eventuali trasferimenti temporanei di sede in caso di uscite, gite,
soggiorni, vacanze e attività fuori sede coerenti con il progetto in corso.
11
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
1
2
3
4
Sede di attuazione
del progetto
S.C. BADOF D1
presso Distretto
n.1/U.O.B.A
S.C. BADOF D2
presso Distretto
n.2/U.O.B.A
S.C. BADOF
Distretto n.3
presso Microarea
Valmaura
S.C. BADOF D4
presso Distretto
n.4/U.O.B.A
Comune
Indirizzo
Cod.
identif.
sede
N. vol.
per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Cognome e
nome
Data di
nascita
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
C.F.
Cognome e
nome
Data di
nascita
CSNDRO82
D46C352E
Massiotta
Sari
14.04.1976 MSSSRA76D54F205L
C.F.
Trieste
Via Lionello Stock 2
56388
4
Cosentini
Dora
Trieste
Via Vespucci 7/1
56393
4
Natale
Ernesto
09/03/1965
NTLRST65
C09B872N
Massiotta
Sari
14.04.1976 MSSSRA76D54F205L
Trieste
Via Valmaura 69
56398
4
Accardo
Roberta
22/04/1967
CCRRRT67
DL424A
Massiotta
Sari
14.04.1976 MSSSRA76D54F205L
Trieste
Via Giovanni Sai 7
56403
2
Bortoluzzi
Claudia
16/06/1958
BRTCLD58
H56D674C
Massiotta
Sari
14.04.1976 MSSSRA76D54F205L
06/04/1982
12
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Sulla home page del sito internet dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 1 Triestina
www.ass1.sanita.fvg.it è indicato il link alla sezione dedicata al Servizio Civile
Nazionale ove sono pubblicate tutte le notizie utili, i progetti, le informazioni sui bandi, i
recapiti.
L’Ufficio Servizio Civile presso l’Azienda, con casella mail, numero di telefono e numero
di cellulare dedicato, garantisce risposta a tutte le richieste di informazione durante l’intero
arco dell’anno (15 ore)
Attraverso la sezione “news” del sito, la pagina facebook (AAS1Triestina) e il profilo
twitter aziendale, viene data la massima diffusione ed evidenza al Servizio Civile
particolarmente in prossimità di bandi o altre news di rilevanza.
Sono rese note attraverso la doppia pagina “Sanità”, che esce ogni primo giovedì del mese
con “IL PICCOLO”, tutte le iniziative rilevanti promosse nell’ambito dei servizi aziendali,
con particolare rilievo al contributo dei volontari per la loro realizzazione. Notizie inerenti il
SCN saranno diffuse su quotidiani, radio e tv locali.
In prossimità dei bandi di selezione è data diffusione capillare negli specifici ambiti
territoriali di attuazione dei progetti, tenendo conto in particolare degli ambienti giovanili
(organizzati e non).
Distinta delle attività da parte dell’ufficio stampa dell’AAS (livello centrale): 25 ore
- conferenza
stampa
per
presentazione
bandi,
quindi
preparazione
materiali/organizzazione conferenza stampa/comunicato finale/sensibilizzazione
delle testate locali e regionali che non hanno preso parte alla conferenza stampa
- inserimento dei richiami nella sezione news del portale aziendale e dei profili
facebook e twitter
- invio di richiami sull’argomento (sotto forma di comunicati stampa/telefonate di
sensibilizzazione) entro la scadenza del bando ai media locali e regionali
- pubblicazione di almeno 2 articoli sul servizio civile sulla pagina mensile della
sanità de IL PICCOLO: box speciali in prossimità dei bandi, bilancio del bando.
Partecipazione della RLEA alle manifestazioni di promozione del SCN organizzate da
“infoserviziocivile” e alle attività della Consulta regionale per il Servizio Ciivle - ore di
lavoro: 10
In tutte le comunicazioni che vengono inviate dall’ufficio stampa aziendale ai media locali,
in merito a manifestazioni pubbliche organizzate dai servizi aziendali che vedono l’ipiego
di volontari, viene dato risalto al contributo dei volontari e delle volontarie di SCN.
Nel periodo di apertura del Bando nazionale per i volontari, si provvede al volantinaggio e
dell’affissione di manifesti nelle microaree, nelle università, nelle scuole, e negli altri
luoghi della città frequentati da giovani (es. iniziativa OVERNIGHT),
con
distribuzione di ca. 2000 volantini e 200 manifesti, stampati a cura dell’AAS: 50 ore
Totale ore: 100
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri autonomi di selezione - si allega la Scheda di valutazione per l’ammissione
al SCN (Allegato 1)
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
13
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Il monitoraggio rappresenta per il progetto una dimensione dall’alto contenuto strategico su
due livelli: quello correlato ai singoli volontari e quello correlato ai risultati per
l’organizzazione e dunque relativo al servizio offerto all’utenza.
L’obiettivo è quello di poter essere in grado di dimostrare di aver raggiunto risultati positivi
in entrambi i piani.
Per tali motivi si prevede di implementare e condurre un’attività di monitoraggio rigorosa,
costante e completa a più livelli.
1. Il primo livello di monitoraggio è relativo alle reazioni dei volontari rispetto alle
esperienze proposte dal progetto. Questo rappresenta uno strumento prezioso per
monitorare e mantenere alta la motivazione durante il percorso esperenziale dei
giovani e per fornire informazioni all’organizzazione, nel senso di sapere se
l’iniziativa fatta in favore dei ragazzi è stata vissuta come motivante, gradevole e
utile. Dopo sei mesi dall’inizio è prevista la compilazione di questionario di
gradimento (vedi allegato n. 2), utile per proporre eventuale interventi correttivi
alla gestione e riproposto alla fine per valutare così la qualità percepita del progetto
nel suo complesso.
2. Il secondo livello di monitoraggio è relativo ai risultati dell’esperienza a livello
oggettivo, si vuole valutare l’efficacia dell’azione di affiancamento e di tutoraggio
esercitata dall’ OLP e dagli operatori coinvolti nel progetto. Si vuole riflettere
assieme al volontario, a scadenze prefissate, sul livello di nuove conoscenze, abilità
operative e comportamenti maturati grazie alle attività proposte, concordando
eventualmente percorsi personalizzati nelle aree di possibile miglioramento.
3. Il terzo livello del monitoraggio è relativo ai risultati raggiunti nel contesto
organizzativo ed operativo e prevede il monitoraggio quadrimestrale degli indicatori
identificati per ogni singola area di intervento. A tal fine il Il DDD dispone di un
sistema di raccolta dei dati di attività in grado di monitorare anche gli indicatori di
questo specifico progetto e di produrre reports periodici.
4. il quarto livello di monitoraggio prevede un’attività di supervisione costante delle
attività attraverso momenti di confronto e discussione programmati, aperti e
costanti. Ogni 15 giorni il facilitatore del progetto incontra tutti i volontari e l’ OLP
per:
verificare con regolarità l’andamento delle attività ed affrontare le eventuali
criticità presentatisi nel corso del breve periodo;
promuovere il confronto ed il dialogo fra i volontari;
facilitare l’inserimento nell’équipe dipartimentali
promuovere la comprensione delle pratiche e delle problematiche
nell’ambito delle dipendenze
risolvere problematiche emergenti
commentare i risultare ottenuti
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
14
La partecipazione al progetto, anche in veste di volontario/a di servizio civile, oltre ad un
impegno serio per contribuire a ottimizzare interventi socio-sanitari a favore di cittadini e
cittadine in stato di fragilità, richiede elevate capacità sotto vari profili, in particolare:
- essere disponibili ad acquisire strumenti culturali ed analitici per comprendere processi
sociali (micro e macro), relazionali, psicologici;
- essere in grado di relazionarsi con tutti gli enti (pubblici e privati) investiti dall’azione
di progetto;
- imparare a partecipare al lavoro di registrazione, valutazione, e monitoraggio delle
attività, anche con mezzi informatici;
- essere in grado di rappresentare il proprio lavoro e dare conto degli esiti, positivi e
critici, dell’azione.
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
L’AAS1 dedica al progetto “CRESCERE IN FAMIGLIA E NEL CONTESTO DI
VITA” le seguenti risorse finanziarie aggiuntive:
-
-
-
Supporto amministrativo alla gestione dei volontari e dell’attuazione progettuale
(full-time in appalto a Cooperativa Sociale): importo su base annua 48.000€, di cui
a carico del progetto (10%) = € 4.800
Valorizzazione del percorso di Formazione specifica (n. 15 formatori dirigenti,
coordinatori e professionisti di profilo sanitario. Costo orario forfetario valorizzato:
€45*72h = € 3.240
Aule attrezzate e materiali. Costo unitario forfetario = €150*6 = € 900
Rimborsi per spese vitto, trasporto e altri costi/rimborsi ai volontari in occasione di
attività ricreative, di socializzazione, gite ecc. = € 1400
Risorse per coprire i costi dei mezzi, attrezzi e materiali d’uso (es. benzina mezzi
aziendali impiegati nelle attività di trasporto, costi vivi per organizzazione attività di
socializzazione, materiali d’uso, ecc.) forfetariamente stimati su base annua
complessivamente in € 8000
Totale: Euro 18.340,00
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
La rete a sostegno del progetto è composta dai seguenti partner del progetto come da lettere
allegate:
n.
1
2
DENOMINAZIONE
Associazione Nazionale
Famiglie Adottive
Affidatare A.N.F.A.A. sez. di Trieste
Via del Donatello 3
341128 Trieste
TELEVITA Spa
Piazza San Giovanni 6
34122 Trieste
TIPOLOGIA
Associazione di
Volontariato
(convenzionata con
AAS1)
Società profit
ATTIVITA’ CONGIUNTA
Attività integrative a sostegno di
nuclei familiari fragili e/o
mutiproblematici con minori, in
particolare per attività di
aggregazione,auto-mutuo aiuto,
formazione e informazione
Attività rivolte al singolo ed alla
comunità mirate alla prevenzione e
riduzione dei rischi; attività
informative e comunicative per
facilitare l’accesso ai servizi alle
situazioni di disagio sommerso
Partner pubblici non valorizzabili in quanto a loro volta Enti accreditati di servizio civile ma
indispensabili attori della rete territoriale per la realizzazione e valutazione degli interventi
15
integrati
3
4
DENOMINAZIONE
Ambito 1.2. Trieste
TIPOLOGIA
Ente pubblic oServizio Sociale del
comune di Trieste
Dipartimento di scienze
della Vita
Ente pubblico Università degli studi
di Trieste
ATTIVITA’ CONGIUNTA
Progetti personalizzati per bambini,
adolescenti, famiglie. Attività
integrate di intervento (progetto
P.I.P.P.I)
Partner per attività di ricerca e di
monitoraggio e valutazione del
raggiungimento degli obiettivi,
collaborazione su progettualità
integrate specifiche
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Per la realizzazione del progetto verranno messe a disposizione le seguenti risorse:
- autovetture aziendali
- utilizzo di cellulari aziendali con schede prepagate
- postazioni PC con accesso a Internet per attività di monitoraggio, raccolta dati e
ricerca
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Presenti - si veda allegato Protocollo d’intesa e lettera del Dipartimento di Scienze della
Vita dell’Università degli Studi di Trieste
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
Presenti - si veda allegato Protocollo d’intesa e lettera del Dipartimento di Scienze della
Vita dell’Università degli Studi di Trieste
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Presenti Le competenze e le professionalità acquisite durante il Servizio Civile saranno certificate
da ENAIP Friuli Venezia Giulia (ente terzo rispetto all’AAS1) in base all’accordo di cui si
allega copia (si veda allegato).
ENAIP si avvarrà della metodologia della “Mappatura delle competenze professionali”
utilizzando lo strumento informatico MapCom (di cui all’allegato schema), che permette
di applicare un modello di analisi che mira a evidenziare i passaggi chiave del processo di
trasformazione preso in analisi (secondo il “modello progettuale per competenze” adottato
dalla Regione Friuli Venezia Giulia per l’analisi dei fabbisogni, la progettazione formativa e
l’assessment delle competenze).
Nel suo complesso, l’esperienza di servizio civile proposta mira allo sviluppo delle
potenzialità del volontario, rafforzando ed orientando le caratteristiche personali che
concorrono all’efficace presidio delle attività proposte ed alla capacità di orientarsi nelle
diverse situazioni. Le competenze acquisibili durante il percorso possono essere così
sintetizzate:
- capacità di lavorare in équipe multidisciplinari e di relazionarsi con operatori e
operatrici di enti pubblici diversi, nonché con quelli del terzo settore. Esperienza
16
-
pratica in un progetto di integrazione socio-sanitaria;
capacità di leggere un territorio/una comunità/un quartiere per le sue criticità ma anche
per le sue risorse;
capacità di attivazione delle risorse anche in contesti difficili e disgregati;
attraverso un percorso pratico acquisizione di una approfondita conoscenza del sistema
socio-sanitario italiano e locale; le sue leggi e regolamenti, i punti di forza e le criticità;
partecipazione ad un progetto di innovazione del sistema di welfare italiano a livello
locale che, nella crisi finanziaria dello Stato, sta per riorganizzare il proprio sistema per
garantire il diritto alla salute dei cittadini.
A distanza di 8 anni dall’avvio di progetti di Servizio Civile da parte della scrivente
Azienda, possiamo affermare che l’aver svolto il servizio civile è servito ad alcune decine di
ragazze e ragazzi, che precedentemente non avevano assolutamente idee chiare sul loro
futuro, non erano inseriti in alcun percorso formativo post-scolastico (in maggioranza in
possesso di titolo di scuola media inferiore), di acquisire elementi per decidere sul loro
futuro lavorativo. Diversi di loro hanno fatto un percorso teorico-pratico con lo strumento
della work experience, alcuni si sono qualificati frequentando corsi regionali nel campo
dell’assistenza alla persona. Molti continuano a frequentare i ns. servizi, qualcuno fa il
volontario anche oltre il periodo dell’anno di SCN. Oltre una decina di ragazze e ragazzi,
già laureate/i oppure iscritte/e a facoltà attinenti al lavoro socio-sanitario, dichiarano che il
servizio civile svolto è stato determinante per aver trovato lavoro attinente alla loro
qualifica: in cooperative sociali di assistenza, nella stessa AAS, in altri Enti.
L’AAS1 è inoltre convenzionata con tutte le facoltà di Scienze sociali e sanitarie
dell’Università di Trieste, e possiede le professionalità interne (psicologi, assistenti sociali,
infermieri, terapisti della riabilitazione, medici) accreditate a fungere da tutor dei tirocini.
Conseguentemente, inoltre, le certificazioni rilasciate ai volontari saranno valide ai fini del
CV anche nei confronti di Enti terzi.
Si precisa che è in vigore il PROTOCOLLO D’INTESA (firmato in data 07/09/2005) tra
l’Università degli studi di Trieste e l’Azienda per i Servizi Sanitari N° 1 Triestina per il
riconoscimento del servizio civile “….quale parte integrante del percorso formativo dello
studente…” (di cui si allega copia).
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Centro di Formazione Aziendale Parco di San Giovanni:
- Direzione Generale – Villa Renner
- Spazio Villas
- Direzione del Dipartimento di Salute Mentale
- Sedi delle SC BADOF
30) Modalità di attuazione:
In Proprio:
Corso organizzato dal Centro di Formazione Aziendale AAS, che si avvarrà di formazione
esperta e del coordinamento del formatore generale accreditato presso l’UNSC, con il
contributo di esperti nelle differenti discipline ed aree tematiche.
Nominativi e competenze degli esperti:
- Nicola Delli Quadri, Commissario Straordinario AAS N. 1 Triestina
- Adele Maggiore, Direttore Sanitario ASS N. 1 Triestina
- Maria Antonietta Vanto, sostituta del Coordinatore sociosanitario AAS N. 1 Triestina
- Ofelia Altomare, Dirigente infermieristica, AAS N. 1 Triestina
17
Formatrici Generali A.A.S.1:
- Sari Massiotta (accreditata UNSC)
- Michela Degrassi
- Monica Ghiretti
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
NO
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Per raggiungere gli obiettivi formativi previsti dalla Formazione Generale dei Volontari del
Servizio Civile, sarà necessaria l’acquisizione di informazioni e di conoscenze di base
propedeutiche che dovranno poi intrecciarsi allo sviluppo di abilità operative e
metodologiche. Tali conoscenze di base verranno sviluppate attraverso:
- lezioni teoriche frontali, con una trattazione chiara degli argomenti e dei contenuti
da parte dei formatori esperti previsti.
- lavori di gruppo, coordinati dai tutors, dove elaborare ed approfondire le tematiche
in questione e dove creare uno spazio ed un ruolo significativo di espressione e
discussione:
- visite sul campo (es. alla centrale operativa della Protezione Civile)
Per le lezioni i formatori e le formatrici si avverranno di vari strumenti didattici: lavagna
luminosa, video, strumenti informatici (power point).
Per l’erogazione dell’intervento formativo si utilizzeranno come materiale didattico:
dispense di sintesi delle varie lezioni saranno distribuite ai/alle partecipanti allievi, materiale
audio-visivo (CD + DVD), indicazione di eventuali siti internet pertinenti, bibliografie di
riferimento consigliate.
33) Contenuti della formazione:
La Formazione Generale dei Volontari in Servizio Civile, accogliendo i contenuti delle
“Linee guida per la formazione generale” approvate con Decreto n. 160/2013 del
Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, intende sviluppare, attraverso
i contenuti sottoindicati, competenze caratteristiche cui fa riferimento l’ordinamento del
Servizio Civile Nazionale, fondamentali per le diverse forme di partecipazione attiva alla
vita della società civile.
Specificatamente il percorso di formazione generale vuole:
- sviluppare la conoscenza delle norme nazionali e costituzionali, nonché dei valori alla
base del SCN;
- comprendere gli elementi e le reti che sviluppano condivisione e solidarietà per una
cittadinanza attiva;
- sviluppare le capacità di lettura delle dinamiche e delle interazioni sociali
(inclusione/esclusione, centralità/marginalizzazione);
- moltiplicare gli strumenti per leggere le modalità di partecipazione responsabile del
ruolo del Volontario in Servizio Civile;
- comprendere l’articolazione della rete e dei diversi soggetti dei diversi Servizi,
sviluppare la conoscenza delle modalità organizzative e delle caratteristiche gestionali
esistenti nel campo sanitario ed assistenziale;
- fornire elementi di base per sviluppare la capacità di leggere i contesti sociali, sia come
intreccio di territori e di comunità con in servizi e le istituzioni presenti, sia come
intreccio di bisogni e problematiche con potenzialità e risorse.
18
Contenuti della Formazione Generale, come articolati nelle giornate formative previste:
1^ giornata: Valori e identità del Servizio Civile Nazionale
- identità del gruppo in formazione e patto formativo
- carta di impegno etico, diritti e doveri del volontario nella normativa vigente
- dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica e
normative di riferimento;
- il dovere di difesa della Patria - difesa civile non armata e nonviolenta, i principi
costituzionali di solidarietà civile
2^ giornata: Il/la volontario/a nel sistema Servizio Civile presso l’A.S.S.1
- presentazione dell’A.S.S.1 (mission e organizzazione)
- significato e ruolo del volontario di SCN all’interno dell’Ente
- il diritto alla salute ed il sistema sanitario italiano, regionale, locale
- il lavoro per progetti, l’integrazione nel team
- organizzazione del servizio civile e le sue figure, disciplina dei rapporti tra enti e
volontari del servizio civile
3^ giornata: La cittadinanza attiva
- la formazione civica
- forme di partecipazione e cittadinanza attiva (associazionismo ecc.)
- la rappresentanza dei volontari nel servizio civile
4^ giornata: La protezione civile, tutela dell’ambiente e del territorio;
- protezione civile, difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni;
5^ giornata: La “cassetta degli attrezzi”
- comunicazione interpersonale, gestione e trasformazione dei conflitti;
- elementi di orientamento al lavoro, redazione curriculum vitae, contrattualistica;
6^ giornata (tra il 210° e il 270° giorno): Ricapitoliamo
- rielaborazione e approfondimento dei contenuti del percorso di formazione Generale in
funzione delle esperienze di volontariato civile in corso.
34) Durata:
36 ore articolate come segue:
1. entro il 180° giorno dall’avvio del progetto (80%):
5 giornate di formazione per un totale di 30 ore
2. tra il 210° e il 270° giorno (20%):
1 giornata di formazione di 6 ore
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
-
-
Direzione Generale – Villa Renner
Sedi delle SC BADOF
19
36) Modalità di attuazione:
La formazione specifica sarà curata direttamente dallle SC BADOF dei Distretti con un
referente espressamente dedicato.
Il percorso progettato si avvarrà di formatori esperti nelle differenti tematiche e discipline.
L’obiettivo generale è quello di fornire ai volontari gli strumenti e le competenze necessarie
per inserirsi proficuamente all’interno delle équipe per raggiungere le finalità declinate nel
presente progetto.
Le competenze specifiche che devono essere maturate attengono ad aree diverse , di seguito
elencate:
-
Riconoscimento delle proprie aree di intervento all’interno del progetto.
Gestione della relazione interpersonale con l’équipe di riferimento e con l’utenza.
Conoscenza degli obblighi specifici: anonimato, privacy, riservatezza.
Conoscenza, utilizzo e gestione della documentazione in uso presso il servizio
Conoscenza degli strumenti di lavoro (cartacei, informatici e tecnologici).
Conoscenza del sapere specifico:
• l’accompagnamento e l’orientamento ai servizi
• l’accompagnamento e lo promozione delle attività di socializzazione
• l’accompagnamento per l’accesso ai diritti (advocacy)
• partecipare negli interventi di presa in carico individuale/familiare
• partecipare negli interventi di gruppo di promozione della salute, di
sviluppo di comunità, di auto e mutuo aiuto
- Conoscenza attinenti al progetto:
• i Servizi per bambini, adolescenti, donne e famiglie dei Distretti e la rete
degli altri servizi territoriali
• Ciclo di vita della famiglia: fattori di rischio e di protezione
• Caratteristiche dello sviluppo in adolescenza: identità, rischio/trasgressione,
proiezione nel futuro, autonomia
• Tutela dei minori: cenni normativi e mandati e compiti dei servizi
sociosanitari.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
COGNOME
NOME
LUOGO DI NASCITA
1
2
3
ACCARDO
AIZZA
CARRARO
TRIESTE
TRIESTE
BOLOGNA
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
CELEA
COSENTINI
DIONIS
KARAVALAKI
MILOS
NATALE
RAVALICO
RAVELLI
RUBERTI
SOLA
VANTO
ROBERTA
FABIO
MARIA
ALESSANDRA
MARIA ANTONELLA
DORA
OSCAR
IRINI
NADIA
ERNESTO
FRANCESCA
RENATA
SABRINA
MARIA VITTORIA
MARIA
ANTONIETTA
DATA DI
NASCITA
22.04.1967
27.02.1967
07.06.1963
TRIESTE
CATANZARO
TRIESTE
GRECIA
MUGGIA (TS)
CASAL DI PRINCIPE (CE)
TRIESTE
MONZA (MI)
NAPOLI
TORINO
SCILLA (RC)
15.02.1974
06.04.1982
09.06.1957
06.05.1966
02.07.1977
09.03.1965
28.05.1972
02.08.1959
31.03.1975
17/12/1956
28.10.1956
20
15
ZANCOLA
LAURA
TRIESTE
11.11.1976
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
FORMATORE
TITOLO DI
STUDIO
Diploma di
infermiere
professionale
Master I livello per
le funzioni di
coordinamento
Master I livello
“Salute mentale e
servizi comunitari”
Laurea
Magistrale in
Scienze della
Prevenzione
COMPETENZE
ESPERIENZE
Organizzazione delle attività del
Consultorio Familiare
Attività e progetti di educazione
e promozione della salute per gli
adolescenti
Attività e progetti con terzo
settore
Dal 2011
coordinatore presso il
Consultorio familiare
del Distretto n.3
- tecniche della prevenzione
ambiente e luoghi di lavoro
- sistemi di gestione della
sicurezza, prevenzione infortuni,
tutela salute e ambiente
Carraro Maria
Alessandra
Laurea in
psicologia con
specializzazione in
psicoterapia
Celea Maria
Antonella
Laurea in
psicologia con
specializzazione in
psicoterapia
Gestione del Consultorio
Familiare
Gestione percorsi di valutazione
e presa in carico nelle aree di
competenza CF
Coordinamento e partecipazione
a progettualità trasversali
(adozione, famiglie
mutiproblematiche, conflittualità
familiari, ecc)
Referente dell’A.A.S per i PDZ
Gestione di percorsi di
valutazione, presa in carico,
trattamento di minori e famiglie
Dal 2010
Responsabile del
Servizio di
Prevenzione e
Protezione
dell'AAS1 (ex art.31
D. Lgs.81/2008)
Responsabile del
Consultorio familiare
del Distretto n. 4,
Dirigente psicologa
dal 1998.
Cosentini Dora
Laurea in medicina
e specializzazione
in neuropsichiatria
infantile
Master in
psicologia e
psicoterapia
dell’infanzia
Laurea in
psicologia con
specializzazione in
psicoterapia
Accardo
Roberta
Aizza Fabio
Dionis Oscar
Gestione di percorsi di
valutazione, presa in carico,
trattamento di minori e famiglie
Gestione della struttura Bambini
e Adolescenti
Gestione di percorsi di
valutazione, presa in carico,
trattamento di minori e famiglie
Referente per i disturbi
generalizzati dello sviluppo
psicologico
Attività di docenza pluriennale
Referente dell’A.A.S per i PDZ
Dal 1995 al 2011 nel
Dipartimento di
Salute Mentale
Dal 2011 psicologa e
psicoterapeuta presso
la struttura Bambini e
adolescenti di lingua
slovena
Dall’aprile 2015
neuropsichiatra
infantile presso la
struttura Bambini e
Adolescenti del
Distretto n.1
Dal 2008
responsabile della
struttura Bambini e
Adolescenti del
distretto n.2 dove
lavora come
psicologo e
psicoterapeuta dal
2003
Dal 1992 al 2003
esperienza lavorativa
come psicologo nella
21
Cooperativa sociale
Duemilauno Ag.Soc.
Karavalaki
Irini
Laurea in scienze
infermieristiche
Laurea in lettere
indirizzo storico
culturale
Master I livello per
le funzioni di
coordinamento
Coordinamento infermieristico
della struttura Bambini e
Adolescenti del Distretto n. 3
Natale Ernesto
Diploma di
infermiere
professionale
Master I livello per
le funzioni di
coordinamento
Coordinamento infermieristico
della struttura Bambini e
Adolescenti del Distretto n. 2
Ravalico
Francesca
Laurea in
psicologia con
specializzazione in
psicoterapia
Ravelli Renata
Laurea in
psicologia
Gestione percorsi di valutazione
e presa in carico nelle aree di
competenza del CF
Attività integrata nella SC
BADOF per le famiglie
multiproblematiche
Gestione del Consultorio
Familiare
Gestione percorsi di valutazione
e presa in carico nelle aree di
competenza CF
Attività integrata nella SC
BADOF per le famiglie
multiproblematiche
Ruberti
Sabrina
Laurea in
psicologia con
specializzazione in
psicoterapia
Sola Maria
Vittoria
Laurea in Medicina
e Chirurgia con
specializzazione in
Pediatria
Vanto Maria
Antonietta
Laurea
quadriennale
(vecchio
ordinamento) in
servizio sociale
Gestione di percorsi di
valutazione, presa in carico,
trattamento di minori e famiglie
Attività integrata nella SC
BADOF per le famiglie
multiproblematiche
Referente progetto P.I.P.P.I.
Gestione della Struttura
Complessa Bambini Adolescenti
Donne e Famiglie del Distretto 3
e referente d’area per i 4 distretti
e per la Direzione Strategica
AAS1
Gestione del Consultorio
Familiare
Gestione percorsi di valutazione
e presa in carico nelle aree di
competenza del CF
Dal 2014
coordinatore della
struttura Bambini e
Adolescenti del
Distretto n.3
Dal 1993 infermiera
presso il
Dipartimento di
Salute Mentale e con
incarichi relativi ad
attività di ricerca e
progetti speciali
Dal 2011 infermiere
e dal 2014
coordinatore della
struttura Bambini e
Adolescenti del
Distretto n.2
Dal 2006 al 2011
infermiere presso il
Dipartimento di
Salute Mentale
Dal 2009 psicologa e
psicoterapeuta presso
il Consultorio
familiare del
Distretto n.2
Dal 2000
responsabile del
Consultorio
Familiare del
Distretto n.2
Al 1993 al 2008
Psicologa dirigente
presso il Dip. delle
Dipendenze. Dal
1985 psicologa
presso l’AAS1
Dal 2009 psicologa e
psicoterapeuta presso
la struttura Bambini e
Adolescenti del
Distretto n.2
Dal 2009
Responsabile SC
Tutela Salute
Bambini Adolescenti
Donne e Famiglie del
Distretto 3 e referente
d’area AAS1
Dal 2000
Responsabile del
Consultorio
Familiare del
Distretto n.2
22
Coordinamento e partecipazione
a progettualità trasversali
(adozione, famiglie
mutiproblematiche, conflittualità
familiari, ecc)
Referente dell’A.A.S per i PDZ
Zancola Laura
Laurea in
psicologia con
specializzazione in
psicoterapia
Gestione percorsi di valutazione
e presa in carico nelle aree di
competenza CF
Attività integrata nella SC
BADOF per le famiglie
multiproblematiche
Dal 2009 svolge
funzioni nell’Ufficio
del Coordinatore
Socio Sanitario nelle
aree di alta
integrazione
sociosanitaria e come
referente
professiionale degli
assistenti sociali di
AAS n.1. OLP nel
2006 e nel 2007
Dal 2014 psicologa e
psicoterapeuta presso
il Consultorio
familiare del
Distretto n.2
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione specifica è caratterizzata da:
1. tipologia dei contenuti formativi, identificati in quanto funzionali
all’acquisizione di quelle competenze che si ritengono indispensabili per
l’orientamento nelle diverse situazioni operative e per sviluppare le
caratteristiche individuali che concorrono all’efficace presidio delle attività;
1. scelta della metodologia più idonea per trasferire le conoscenze: lezioni
frontali, lavori di gruppo, esperienze sul campo, simulazioni, etc..;
2. selezione dei contenuti , funzionali e calibrati agli obiettivi di
apprendimento;
3. materiale didattico di supporto: dispense, CD, bibliografia selezionata.
4. articolazione temporale sufficiente all’apprendimento
Inoltre è stato previsto un monitoraggio dell’attività formativa:
- test a risposte multiple e chiuse per ogni modulo formativo predisposto dal
docente;
- questionario di gradimento del percorso formativo
- questionario di valutazione dei docenti
40) Contenuti della formazione:
MODULI
P Contenuti
propedeutici
CONTENUTO
- I Servizi per bambini, adolescenti, donne
e famiglie dei Distretti e la rete degli altri
servizi territoriali
- I percorsi di cura e sostegno: accoglienza,
presa in carico, lavoro di equipe
- Promozione della salute
- Sviluppo di comunità
- Cenni sulla normativa specifica di settore
FORMATORE/I
Accardo, Carraio,
Celea, Casentini,
Dionis, Karavalaki,
Milos, Natale,
Ravalico, Ravelli,
Ruberti, Sola,
Vanto, Zancola
ORE
25 ore
23
P
Propedeutico
informazione
sui rischi
A
Sostegno
individuale, di
coppia,
familiare e in
gruppo
B
Progetti di cura,
abilitazione e
riabilitazione
- D.Lgs.81/2008: concetti di rischio,
danno,
prevenzione e protezione, ruolo dell'organo
di vigilanza.
- L’informativa sui principali rischi
presenti in AAS1
- Organizzazione della prevenzione,
segnaletica di sicurezza, organizzazione
dell’emergenza in AAS1;
- Rischi infortunistici, incidenti ed
infortuni mancati
Ciclo di vita della famiglia: fattori di
rischio e di protezione
Famiglie fragili e/o multiproblematiche
Cura con progetti di presa in carico
personalizzata ad elevata integrazione
Abitare e riabilitare bambini, adolescenti e
famiglie
Moduli di approfondimento
1 Caratteristiche dello sviluppo in adolescenza: identità,
rischio/trasgressione, proiezione nel futuro, autonomia
2 Tutela dei minori: cenni normativi e mandati e compiti dei
servizi sociosanitari
3 Interventi di promozione della salute per adolescenti/giovani
(peer education)
4 Sviluppo di comunità nell’area Bambini, Adolescenti, Donne
e Famiglie
Fabio Aizza
5 ore
Carraro Maria Al.
Ravalico Francesca
Sabrina Ruberti
Vanto Maria A.
Cosentini Dora
Zangola Laura
Celea Antonella
Oscar Dionis
Natale Ernesto
Ruberti Sabrina
Karavalaki Irini
10 ore
Dionis Oscar
Milos Nadia
Vanto Maria A.
Carraro Maria Al.
Accardo Roberta
Ravelli Renata
Vanto Maria A.
Natale Ernesto
Sola Vittoria
5 ore
12 ore
5 ore
5 ore
5 ore
41) Durata:
72 ore articolate come segue:
- entro il 90° giorno: 52 ore articolate in
- 30 ore per i 2 moduli propedeutici
- 22 ore per i moduli di approfondimento A e B
- entro il 270° giorno: 20 ore (moduli di approfondimento)
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Piano di monitoraggio autonomo:
Come già enunciato ed ampiamente descritto alla voce 20), il monitoraggio rappresenta per
il progetto una dimensione dall’alto contenuto strategico su un duplice piano: quello legato
ai singoli volontari e quello correlato ai risultati per l’organizzazione complessiva delle
attività dei Distretti e la qualità dei servizi offerti soprattutto alle persone giovani che si
rivolgono a essi.
Per il monitoraggio relativo al piano di formazione si utilizzeranno in particolare:
24
-
la scheda di valutazione della qualità percepita dell’attività formativa generale
e specifica (allegato n. 3)
la scheda di valutazione dei docenti (allegato n. 4)
Sono inoltre previste le seguenti modalità di monitoraggio:
1) modalità di monitoraggio del piano di formazione generale:
per verificare il raggiungimento degli obiettivi indicati nel punto 33) relativo ai contenuti,
alla fine delle 42 ore di formazione generale, i volontari saranno sottoposti ad un
questionario scritto di valutazione, che darà la possibilità di valutare il grado di
apprendimento individuale dei contenuti della formazione in questione.
2) modalità di monitoraggio del piano di formazione specifica:
rispetto allo sviluppo di abilità operative e metodologiche per un ruolo attivo negli
interventi previsti e all’apprendimento di stili relazionali, con un approfondimento delle
capacità di confronto con gli operatori del progetto (OLP + altri operatori pubblici
coinvolti), con gli utenti dei servizi interessati e con i cittadini del territorio inerenti il
progetto stesso si prevede un piano di rilevazione più complesso, con una valutazione
periodica dell’apprendimento individuale e della crescita dei volontari. Specificatamente:
-
-
-
-
verrà previsto un questionario dopo i maggiori momenti formativi con gli esperti
(lezioni frontali), per verificare il grado di apprendimento delle problematiche
affrontate
nei lavori di gruppo e nelle rielaborazioni collettive, attraverso domande individuali,
sarà possibile verificare lo sviluppo di competenze nell’affrontare le situazioni
incontrate durante i percorsi pratici del progetto
nel processo di analisi dell’agire pratico si potrà verificare il livello di integrazione di
ogni volontario e monitorare le sue capacità di costruire relazioni e perseguire gli
obiettivi individuati
si prevede anche un lavoro di gruppo finale che, attraverso una elaborazione collettiva,
partendo da spunti ed osservazioni individuali, possa rilanciare indicazioni per il lavoro
pratico del progetto. Una specie di “raccomandazioni a noi stessi” che possa avere il
significato di una “valutazione collettiva” dell’intero percorso di formazione.
Trieste, 25 giugno 2015
Il Responsabile legale dell’ente/
Commissario Straordinario dell’A.A.S. n 1 “Triestina”
Dott. Nicola Delli Quadri
(firmato digitalmente)
25
ALLEGATO 1
SCHEDA DI VALUTAZIONE PER L'AMMISSIONE
AL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
L’Ente si avvale di criteri autonomi di selezione, di cui alla presente scheda di valutazione. Detti
criteri saranno resi noti agli aspiranti volontari e volontarie al momento della presentazione della
domanda di partecipazione al progetto di servizio civile. Al momento della domanda sarà altresì
consegnato un estratto del paragrafo 8.3 “Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del
progetto”, informandoli per iscritto del peso che la conoscenza del loro ruolo riveste nella
valutazione della loro idoneità.. La commissione di selezione sarà composta da 3 professionisti
coinvolti nella realizzazione del progetto, più il segretario verbalizzante.
Per la formazione della graduatoria fa fede il punteggio ottenuto (massimo 1000 punti). I
candidati che abbiano ottenuto un punteggio inferiore a 600/1000 saranno dichiarati non
idonei a svolgere il servizio civile.
Selettore
Cognome ……..………………………………………… Nome …………………………………..
Data di nascita…………………Luogo di nascita…………………………………………………..
Indirizzo..……………………………………………………………………………………………
Luogo di residenza…………………………….…………………………………………………….
Rapporto con l’ente che realizza il progetto……..…………………………………………………
Denominazione Ente: Azienda per i Servizi Sanitari n.1 Triestina
Progetto
Denominazione progetto… …………………………………………………………………………
Sede di realizzazione………….……………………………………………………………………..
Soggetto titolare del progetto..…...………………………………………………………………….
Numero posti previsti dal progetto nella sede di realizzazione..…………………………………….
Candidato/a
Cognome ……..…………………………………………… Nome …………………………………..
nato/a ………………………………………… il ………………………….Prov…………………….
Data di presentazione della domanda di partecipazione al concorso cui si riferisce la
selezione...................................
26
Fattori di valutazione approfonditi durante il colloquio e loro intensità
1. Frequenza scuola superiore/Diploma
giudizio (max 50 punti): ……………
2. Frequenza corsi di laurea/Laurea
giudizio (max 50 punti): ……………
3. Pregressa esperienza presso l'Ente o in ambiti attinenti (es. tirocini, servizio civile solidale,
esperienza lavorativa e/o di volontariato presso cooperative o associazioni, esperienze di
cittadinanza attiva, ecc.)
giudizio (max 100 punti): ……………
4. Doti di equilibrio personale per confrontarsi con le caratteristiche peculiari dell'utenza che
il/la volontario/a dovrà affrontare nel servizio
giudizio (max 100 punti): ……………
5. Conoscenza e condivisione degli obiettivi, del ruolo e delle attività richieste dal progetto
giudizio (max 100 punti): ……………
6. Motivazioni generali del/della candidato/a per la prestazione del servizio civile volontario
giudizio (max 100 punti): ……………
7. Interesse del/della candidato/a per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità
previste dal progetto
giudizio (max 100 punti): ……………
8. Disponibilità del/della candidato/a nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento
del servizio (es: flessibilità oraria, festivi...)
(specificare il tipo di condizione) ………….………….………….………….………….
giudizio (max 100 punti): ……………
9. Valutazione della commissione in merito alle attitudini globali del/della candidato/a rispetto
27
alle attività previste dal progetto ed al potenziale valore dell’esperienza di servizio civile
per il futuro del/della giovane in termini di orientamento esistenziale e professionale, di
crescita e maturazione personale
giudizio (max 200 punti):……………
10. Altri elementi di valutazione: ……………………………………………………………….
……………………………………………………………………………………………….
……………………………………………………………………………………………….
giudizio (max 100 punti):………….
Valutazione finale (somma punteggi precedenti):…………………..
Luogo e data ……………………………………………………………
Firma Responsabile della selezione
……………………………
28
ALLEGATO N. 2
PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE A.A.S.1 Triestina
“Crescere in famiglia e nel contesto di vita”
SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ PERCEPITA DELL’ATTIVITA'
DI VOLONTARIATO PRESSO L’A.A.S.1
Dopo 6 mesi
Dopo 12 mesi
Come valuta la rilevanza delle esperienze proposte rispetto alle sue aspettative?
Abbastanza
Non rilevante
Poco rilevante
Rilevante
Molto rilevante
rilevante
Come valuta la qualità di turaggio fornita dal suo OLP?
Scarsa
Mediocre
Soddisfacente
Buona
Come valuta l'attività di formazione specifica proposta?
Parzialmente
Abbastanza
efficace
efficace
Efficace
Inefficace
(mi ha confermato
(mi ha stimolato a
(mi ha stimolato a
(non ho imparato
alcunché)
che non ho
necessità di
modificare la mia
attività)
modificare alcuni
aspetti dopo avere
acquisito ulteriori
informazioni)
cambiare alcuni
elementi della mia
attività)
Eccellente
Molto efficace
(mi ha stimolato a cambiare in
modo rilevante alcuni aspetti
della mia attività)
Suggerimenti, commenti e proposte
_____________________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________________
29
ALLEGATO N. 3
CORSO DI FORMAZIONE: GENERALE
SPECIFICA
PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE A.A.S.1 Triestina
“Crescere in famiglia e nel contesto di vita”
SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ PERCEPITA
DELL’ATTIVITA' FORMATIVA DI DATA __________
TITOLO DELL’ATTIVITA’ FORMATIVA________________________________
Barrare con una croce la voce di interesse
Come valuta la rilevanza degli argomenti trattati rispetto alla sua necessità di formazione?
Abbastanza
Non rilevante
Poco rilevante
Rilevante
Molto rilevante
rilevante
Come valuta la qualità educativa fornita da questa attività formativa?
Scarsa
Mediocre
Soddisfacente
Come valuta l' efficacia dell'attività per la sua formazione?
Abbastanza
Parzialmente
efficace
efficace
Inefficace
(mi ha stimolato a
(non ho imparato
alcunché)
(mi ha confermato che
non ho necessità di
modificare la mia
attività)
modificare alcuni
aspetti dopo avere
acquisito ulteriori
informazioni)
Buona
Eccellente
Efficace
Molto efficace
(mi ha stimolato a
cambiare alcuni
elementi della mia
attività)
(mi ha stimolato a
cambiare in modo
rilevante alcuni aspetti
della mia attività)
Suggerimenti, commenti e proposte
___________________________________________________________________________
_____
30
ALLEGATO N. 4
SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI DOCENTI A CURA DEI PARTECIPANTI
Valutazione sintetica
Per ogni docente Le chiediamo di esprimere una valutazione di soddisfazione rispetto alla
scala proposta da 1 a 5, barrando con una croce il numero prescelto e considerando: 1 come
valutazione di non accettabilità, 2 appena accettabile/sufficiente, 3 discreto, 4 buono, 5
ottimo.
Si raccomanda di usufruire dell’opportunità di esprimere il proprio parere, in particolare, per descrivere in modo
preciso valutazioni insufficienti (1) o appena sufficienti (2), perché tali valutazioni potranno essere prese in
considerazione solo se motivate.
NOMINATIVO
DOCENTE
Soddisfazione
Competenza e
rispetto dei contenuti
concordati
Chiarezza
espositiva
Interazione con
i partecipanti
Bassa-MediaAlta
Puntualità e
rispetto dei
tempi concordati
Bassa-MediaAlta
Qualità del
materiale
didattico
Bassa-MediaAlta
Bassa-Media-Alta
Bassa-MediaAlta
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
Commenti
Nello spazio di seguito proposto i partecipanti possono esprimere ulteriori pareri o considerazioni, sempre in riferimento
ai docenti e/o al livello di integrazione tra gli stessi.
31