PROG_CRESCERE IN FAMIGLIA - ex Azienda per l`Assistenza
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PROG_CRESCERE IN FAMIGLIA - ex Azienda per l`Assistenza
(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.1 Triestina 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ02678 Regione Friuli Venezia Giulia III CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: CRESCERE IN FAMIGLIA E NEL CONTESTO DI VITA 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A 02 - Assistenza Minori 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: A) CONTESTO TERRITORIALE DATI SINTETICI RILEVANTI - Popolazione complessiva della provincia: 231.677 (6 Comuni di cui il maggiore - Trieste ha l’86.7% di residenti della Provincia) Popolazione straniera Comune di Trieste (dato 2011): 9,2% (19.196 unità) Popolazione fascia 0-19 anni Comune di Trieste: 31.103 (di cui circa 25% nella fascia 15- 19 anni) Il territorio della provincia di Trieste è caratterizzato dalla riduzione progressiva della popolazione e da un forte trend di invecchiamento della popolazione stessa. Muta in modo rilevante la composizione dei nuclei famliari: più di tre quarti dei nuclei hanno solo uno o due componenti; in particolare i nuclei composti da una sola persona (quasi 50.000 nel 2011), costituivano il 43,4% di tutti i nuclei nel 2002 e sono saliti al 46,6% nel 2011. 1 Un altro elemento di forte impatto è l’aumento dell’instabilità delle strutture familiari, confermato in particolare dall’aumento costante delle famiglie monogenitoriali, fenomeno che cresce sensibilmente: nel 2011 interessa 4.015 famiglie e 5.361 figli minori. Nella città di Trieste, 1 minore su 5 vive con un solo genitore; in più di 9 casi su 10 si tratta di madri sole. BISOGNI EMERGENTI DEL TERRITORIO Si tratta quindi di un territorio in cui le reti primarie sono scarse e frammentate, in un “habitat” prevalentemente di tipo metropolitano, nonostante le ridotte dimensioni quantitative di popolazione e di territorio, che vede, al contempo, una forte presenza di servizi istituzionali, come più avanti descritto. Altri bisogni emergenti sono correlati - all’indebolirsi della coesione sociale e all’insorgere di situazioni di nuove povertà dovute al senso di inadeguatezza della famiglia nella crescita dei figli, all’uscita dal mercato del lavoro per motivi sanitari, per dipendenza da sostanze stupefacenti, per motivi legati alla sfera della salute mentale, per mancanza di professionalità lavorativa, ecc.; - all’emarginazione causata da conflitti familiari, da perdita del lavoro, da abuso di sostanze stupefacenti; - alla sofferenza psicologica degli adolescenti nella loro vita di relazione con gli altri adolescenti; la rete relazionale di molti minori è limitata e cresce un’esigenza sociale di protezione da relazioni negative e stili di vita non salutari - alla difficoltà di inserimento nuclei familiari immigrati ed il conflitto spesso presente al loro interno tra matrici culturali di origine e le esigenze dell’inserimento sociale in una nuova realtà. I minori stranieri costituiscono il 12,4% della popolazione minorile cittadina. In particolare, la fascia di bambini di 0-5 anni nati da genitori stranieri rappresenta nel 2011 il 14,5% del totale dei bambini 0-5 (erano il 4,13% nel 2000 e il 6,2% nel 2004). Questo dato conferma un progressivo radicamento delle nuove famiglie, che comporta una costante attenzione alle esigenze di integrazione socio-culturale, in particole nei servizi rivolti alle fasce più giovani della popolazione. Tali dati trovano riscontro nella domanda che afferisce ai servizi sociali, sanitari e sociosanitari. Si assiste infatti ad un progressivo aumento - delle situazioni di disagio che coinvolgono i minori nelle varie fasce di età e le loro famiglie, che accedono ai servizi socio-sanitari - degli interventi del Tribunale per i Minorenni per azioni di tutela a fronte di vari problematiche: conflittualità familiare, trascuratezza, maltrattamento e abuso, violenza domestica, difficoltà rilevanti a svolgere la funzione genitoriale nella fase adolescenziale dei figli. PRESENZA DEI SERVIZI: L’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.1 Triestina (AAS1) opera come parte integrante del Servizio Sanitario Regionale con circa 50 sedi diverse nella provincia e 1285 dipendenti (al 31/12/2013). Compito istituzionale dell’AAS n.1 è occuparsi dell’assistenza sanitaria dei cittadini della provincia di Trieste e di gestire tutti i servizi sanitari pubblici extra-ospedalieri. In particolare, come enunciato nel proprio Atto Aziendale (2012), l’AAS1 “riconosce come propria mission la promozione della salute delle persone e della comunità dell’area di riferimento territoriale cui è preposta. Per fare ciò si impegna a garantire l’erogazione di prestazioni sanitarie appropriate e di alta qualità e a concorrere alla realizzazione di un sistema integrato di sicurezza sociale. Si impegna inoltre per lo sviluppo di un welfare locale e partecipato, al fine di realizzare programmi atti a sostenere i fattori di promozione e protezione della salute e per individuare, valutare e contrastare i principali fattori di rischio individuali e collettivi”. Nel territorio della provincia sono presenti 4 Distretti sanitari, cui fanno riferimento circa 60.000 abitanti ciascuno, su cui insistono i 3 Ambiti socio assistenziali del Servizio sociale dei 6 Comuni 2 della provincia (Ambito 1.1. Comuni di Duino Aurisina, Sgonico e Monrupino; Ambito 1.2. Comune di Trieste; Ambito 1.3 Comuni di Muggia e Dolina). I servizi sanitari, socio-sanitari e sociali dedicati a minori e famiglie sono: - 5 Strutture “Tutela Salute Bambini Adolescenti”, rivolti alla fascia età 0-17 anni, presenti nei Distretti, di cui 1 per i minori di lingua slovena - 4 Consultori Familiari presenti nei Distretti - 2 Unità Territoriali dei Servizi Sociali dell’Ambito del Comune di Trieste - 2 Unità territoriali dei servizi Sociali degli Ambiti degli altri Comuni della provincia. Detti servizi sono integrati a livello operativo sia tra loro, sia con altri servizi presenti nel territorio, tra cui in particolare: i Servizi per le Dipendenze patologiche, i Centri di Salute Mentale, i Centri per la giustizia minorile, l’Ospedale IRCCS Burlo Garofalo. Gli interventi sono finalizzati alla promozione ed alla tutela della salute e del benessere dei minori e delle loro famiglie secondo le vigenti normative. B) AREA DI INTERVENTO Il progetto sarà realizzato nel territorio della Provincia di Trieste, in particolare negli ambiti territoriali di seguito riepilogati: - Distretto Sanitario n. 1 che insiste su parte del comune di Trieste sui Comuni di DuinoAurisina, Monrupino e Sgonico; - Distretto sanitario n. 2 che insiste su parte del Comune di Trieste; - Distretto sanitario n. 3 che insiste su parte del comune di Trieste e dei comuni di Muggia e Dolina; - Distretto sanitario n. 4 che insiste sulla restante parte del comune di Trieste. In questi territori operano le Strutture Complesse Bambini Adolescenti Donne e Famiglia (SC BADOF), le cui articolazioni organizzative sono: - i Consultori Familiari; - i servizi Tutela della salute dei Bambini e degli Adolescenti; - il servizio Tutela della salute dei Bambini e degli Adolescenti di lingua slovena. N.B. - - Si precisa che le sedi accreditate in cui si svolgerà il presente progetto, come indicate al successivo punto 16), riportano la denominazione “Unità Operativa Bambini Adolescenti”, attualmente superata (da aggiornare in sede di richiesta di adeguamento). Per la realizzazione del progetto nell’ambito del Distretto 3 ci si avvarrà della sede accreditata “Microarea Valmaura”, che si trova nel medesimo complesso residenziale in cui hanno sede tutti i Servizi dell’Area Minori e Famiglie del Distretto (Via Valmaura 59) e che è quotidiana sede di lavoro integrato per gli operatori del Distretto L’AAS1 ha sviluppato nel corso degli ultimi anni un’attenzione specifica delle SC BADOF rivolta agli adolescenti/giovani e alle famiglie fragili con minori, in particolare attraverso le seguenti strategie: - bassa soglia di accesso ai propri servizi; - tempestività della presa in carico della persona e della sua famiglia; - multi-disciplinarietà dell’intervento - interventi per prevenire l’allontanamento dei minori dalle famiglie; - collaborazione e integrazione con i servizi presenti territorio perseguendo la continuità 3 assistenziale; - interventi di promozione della salute e di sviluppo di comunità; Gli interventi si svolgono sia presso le sedi dei servizi, a domicilio e nei contesti di vita delle persone e attengono alle seguenti aree principali: - educazione e promozione della salute (prevenzione); - cura, con progetti di presa in carico personalizzata ad elevata integrazione sia professionale che tra i servizi; - sostegno individuale, di coppia, familiare e in gruppo nel ciclo di vita; - attività e trattamenti abilitativi e riabilitativi sia nelle sedi dei servizi che nel contesto di vita; - Sviluppo di comunità. I servizi socio sanitari, oltre a migliorare sempre di più l’integrazione e le modalità di presa in carico dei singoli casi, lavorano anche nei contesti di vita delle persone: caseggiati, rioni, quartieri, circoscrizioni, per promuovere interventi di comunità con l’obiettivo di promuovere e sostenere reti e legami tra le persone in grado di poter sia prevenire che affrontare in modo adeguato disagi e difficoltà, sviluppando l’aggregazione tra le famiglie, l’auto aiuto e il sostegno reciproco. Parallelamente sono stati messi in atto una serie di interventi per migliorare i collegamenti e le collaborazioni tra i vari servizi e agenzie pubbliche e il terzo settore. Si interviene inoltre in modo integrato tra A.A.S.1, Comune di Trieste e Ater per migliorare la vivibilità dei quartieri attraverso la partecipazione attiva dei cittadini (in particolare: Progetto Microaree). Il presente progetto di servizio civile rappresenta quindi l’opportunità di sviluppare e apportare un ulteriore valore aggiunto agli interventi territoriali e nel contesto di vita dedicati al target di utenza dei servizi rivolti a minori e famiglie, con la finalità di realizzare modalità di intervento realmente “globali” che, partendo dal bisogno di sostegno e di cura delle singole situazioni, si estenda ai contesti ed alle comunità di vita, affinché questi possano essere abilitanti ed inclusivi, piuttosto che espulsivi e stigmatizzanti. C) DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI E RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO I bisogni emergenti rappresentati al precedente punto A) generano una forte domanda di servizi, sinteticamente riepilogata come segue: - i nuclei familiari seguiti dai Consultori familiari dei Distretti (anno 2014) per problematiche relative a conflittualità familiare, fragilità genitoriale e violenza domestica sono stati 756; - i minori seguiti dal Servizio Sociale del Comune di Trieste rappresentano il 4% della popolazione minorile; - i minori seguiti dalle Strutture per i Bambini e gli Adolescenti dei Distretti nel 2014 sono stati circa 2.000 (6% popolazione minorile); - minori portatori di handicap 0- 17 anni (art.12- 13 L.104/90) - anno 2013: 523; - nel 2014, gli adolescenti/giovani che hanno avuto accesso ai Consultori familiari nella fascia di età 15-25 anni sono stati 2.282 e 424 sono quelli nella fascia 13-17 anni. Gli accessi fanno riferimento alla tutela della salute riproduttiva, alla sessualità, a disagi di varia natura e grado, riconducibili alle relazioni familiari/sociali nonché a disagio psicologico.importante. Per sviluppare i propri interventi le SC BADOF collaborano e si integrano con i Servizi Sociali e i Servizi Educativi degli Ambiti, che nel territori di pertinenza dell’Azienda Sanitaria sono tre: Ambito 1.1. Comuni di Duino Aurisina, Sgonico e Monrupino; Ambito 1.2. Comune di Trieste; Ambito 1.3 Comuni di Muggia e Dolina. Tale integrazione è formalizzata nei Piani di Zona sia a livello istituzionale che operativo in particolare sui seguenti obiettivi relativi alla popolazione target del progetto: obiettivo n. 5.1: 4 “promuovere la permanenza dei minori in famiglia” che prevede una serie di azioni integrate finalizzate a prevenire/ridurre l’allontanamento dei minori dalla famiglia. Gli altri principali partner istituzionali sono l’IRCCS Burlo Garofalo, le scuole di ogni ordine e grado, il Tribunale per i Minorenni e il Tribunale Ordinario (quest’ultimo per tematiche relative a separazioni e divorzi conflittuali in presenza di figli minori). È stato siglato un Accordo di Intesa con gli Ambiti della provincia per la presa in carico integrata dei nuclei famigliari con minori in situazioni a rischio di tutela, nell’ambito della Pianificazione partecipata dei Piani di Zona (triennio 2013-2015) che vede anche la collaborazione fattiva del Terzo Settore. Negli anni inoltre si sono moltiplicate e consolidate relazioni di collaborazione e partnership con diverse associazioni di volontariato presenti nel territorio. Si richiamano alcuni tra i principali progetti promossi/partecipati dall’A.A.S.1 e rivolti alla fascia adolescenziale/giovanile e alle famiglie fragili e/o multiproblematiche: - Progetto interistituzionale (Comune-A.A.S.1) “P.I.P.P.I” (Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione) promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e coordinato dall’Università di Padova, rivolto a famiglie fragili, vulnerabili con figli minori, per promuovere e sostenere le funzioni genitoriali. - “Progetto Giovani” in collaborazione con area educativa del Comune di Trieste presso il Polo di Aggregazione Giovanile “Enrico Toti” - Piattaforma Web “Con/tatto” - “Meglio sapere tutto - Afrodite” (con interventi di “peer education” nelle scuole secondarie) - Progetto “Rete scuole che promuovono la salute” - Progetto “Qualcosa è cambiato?” - Polo giovani “Androna Giovani” - Gruppi: - Gruppo per genitori di adolescenti - Gruppo Giovani “Assertività” - Gruppo Mamme con figli in età scolare - Gruppi per famiglie fragili e/o multiproblematiche con figli minori D) DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO Il progetto “Crescere in famiglia e nel contesto di vita” si propone di arricchire e migliorare le risposte garantite dalle Strutture Bambini Adolescenti Donne Famiglie dei 4 Distretti dell’AAS n. 1 Triestina (SC BADOF) e dai suoi partners, rispetto ai seguenti destinatari individuati tra le situazioni prese in carico dalle singole articolazioni organizzative : - famiglie fragili e/o multiproblematiche con figli minori e con difficoltà di esercitare in modo adeguato le funzioni genitoriali - adolescenti/giovani con problematiche di disagio psichico/relazionale/comportamentale - adolescenti/giovani. Si ribadisce che i destinatari del presente progetto sono, contemporaneamente, sia i singoli casi, sia più complessivamente il contesto di vita, la comunità, in quanto le azioni si svilupperanno con modalità multidimensionali a livello individuale/familiare, di gruppo e con gruppi nel territorio e si intrecceranno utenza target e popolazione generale, intreccio possibile solo in attività e contesti territoriali, di prossimità. 5 7) Obiettivi del progetto: Per rispondere ai bisogni emergenti ed alle criticità descritte nel precedente paragrafo, il progetto si colloca in una cornice istituzionale che vede come principali finalità generali: - la promozione della permanenza dei bambini e degli adolescenti in famiglia; - il contrasto all’istituzionalizzazione dei bambini e degli adolescenti; - la promozione dell’autotutela della salute nei contesti territoriali. Per il perseguimento di tali finalità generali, il presente progetto si prefigge gli obiettivi specifici di seguito declinati: OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO N. 1 AREA DI INTERVENTO Educazione e promozione della salute OBIETTIVO SPECIFICO Attivare interventi per adolescenti/giovani con modalità peer education INDICATORE DI RISULTATO n. attività attivate di peer education RISULTATO ATTESO Almeno 2 attività realizzate 2 Cura, con progetti di presa in carico personalizzata ad elevata integrazione sia professionale che tra i servizi Elaborare progetti personalizzati sui casi complessi n. progetti personalizzati integrati Almeno 40 progetti personalizzati 3 Sostegno nelle difficoltà del ciclo di vita Sostegno individuale, di coppia, familiare e di gruppo n. casi sostenuti 4 Attività e trattamenti abilitativi e riabilitativi sia nelle sedi dei servizi che nel contesto di vita Implementare interventi abilitativi e riabilitativi di gruppo e nella comunità n. interventi di gruppo, familiari e di comunità attivati Almeno 25 casi sostenuti per difficoltà nel ciclo di vita Almeno 10 attività 5 Sviluppo di comunità 6 Promuovere ed n. di interventi di Almeno 10 comunità in interventi implementare il raccordo raccordo con altri con iniziative di inclusione sociale offerte dalla rete dei soggetti del servizi e dalla comunità; territorio Obiettivo trasversale/strumentale: Monitoraggio, raccolta dati, report per la gestione delle attività e la valutazione delle attività. 6 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Il progetto si propone di migliorare e potenziare il sistema delle risposte all’utenza target del progetto, dalla prevenzione e promozione della salute, alla cura e al sostegno, all’abilitazione/riabilitazione, allo sviluppo di comunità, al fine di migliorare l’adesione dell’utenza ai percorsi di cura e sostegno e implementare l’inserimento e l’inclusione sociale nel territorio. Le attività previste dal progetto sono attinenti agli obiettivi enunciati al precedente punto 7): N. AREA DI INTERVENTO Educazione e promozione della salute OBIETTIVO SPECIFICO Attivare interventi per adolescenti/giovani con modalità peer education 2 Cura, con progetti di presa in carico personalizzata ad elevata integrazione sia professionale che tra i servizi Elaborare progetti personalizzati sui casi complessi 3 Sostegno nelle difficoltà del ciclo di vita Sostegno individuale, di coppia, familiare e di gruppo 4 Attività e trattamenti abilitativi e riabilitativi sia nelle sedi dei servizi che nel contesto di vita Implementare interventi abilitativi e riabilitativi di gruppo e nella comunità 5 Sviluppo di comunità Promuovere ed implementare il raccordo con iniziative di inclusione sociale offerte dalla rete dei servizi e dalla comunità; 1 ATTIVITA’ PREVISTE Realizzare interventi attraverso un lavoro territoriale in raccordo tra i Distretti, con il Dipartimento delle Dipendenze, il Dipartimento di Salute Mentale, le Scuole, soggetti del territorio (associazioni, cooperative, ecc.). Realizzare i progetti di presa in carico personalizzata ad elevata integrazione sia professionale che tra i servizi, attraverso il lavoro in équipe multidisciplinare e in rete tra i servizi del territorio lavorando per progetti personalizzati. Sviluppare attività che aiutino ad affrontare le fasi evolutive acquisendo competenze di cura, supportanto a livello individuale, di coppia, familiare e in gruppo nelle difficoltà incontrate nel ciclo di vita Realizzare interventi sia nelle sedi dei servizi che nel contesto di vita, finalizzati a recuperare il massimo grado possibile di competenze relazionali e sociali. attività di promozione e sostegno della dimensione gruppale e il raccordo costante tra le iniziative nei contesti di vita delle persone e i progetti presenti nel territorio. RISULTATO ATTESO Almeno 2 attività di peer education realizzate Almeno 40 progetti personalizzati integrati Almeno 25 casi sostenuti per difficoltà nel ciclo di vita Almeno 10 attività (interventi di gruppo, familiari e di comunità) attivate Almeno 10 interventi di comunità in raccordo con altri soggetti del territorio 7 6 Obiettivo trasversale/strumentale: Monitoraggio, raccolta dati, report per la gestione delle attività e la valutazione delle attività. Le attività indispensabili nel progetto in cui i volontari svolgeranno un ruolo specifico sono, in particolare: - sostegno e accompagnamento nelle attività quotidiane dei minori/giovani/famiglie sia a livello individuale che di gruppo sia a domicilio che nel contesto di vita - attività di animazione e socializzazione rivolte ai minori/giovani e alle famiglie nei loro contesti di vita (domicilio, rione, agenzie educative e altre sedi del territorio, compresa la sede del servizio) - sostegno e accompagnamento alle famiglie vulnerabili attraverso anche attraverso l’attivazione di una rete solidale (amici, vicinato, altri volontari, etc.) - sostegno alle famiglie nella relazione con i figli e nel promuovere e favorire la maggiore inclusione possibile nel contesto territoriale - partecipazione ai progetti di promozione della salute rivolte ad adolescenti/giovani - ascolto attivo e informazioni adeguate sulle offerte dei servizi e della comunità e accompagnamento per favorire e sostenere l’accesso - partecipazione alle iniziative formative promosse dalle SC BADOF dei Distretti o altri soggetti e ritenute utili - documentazione delle attività in corso e raccolta dati Il percorso temporale prevede un’articolazione delle fasi coerente con gli obiettivi del progetto. In particolare si ritiene di dover coinvolgere il personale formato dei Distretti per il monitoraggio, la valutazione e la verifica dell’avanzamento delle attività, anche con l’utilizzo di strumenti ad hoc (es. qualità percepita, competenze acquisite, raggiungimento obiettivi). Il diagramma di Gantt esplica l’articolazione temporale delle diverse azioni previste nel progetto: AZIONI Avvio ed accoglienza volontari Formazione generale Formazione specifica Obiettivo 1 Obiettivo 2 Obiettivo 3 Obiettivo 4 Obiettivo 5 Obiettivo 6 Valutazione qualità percepita Valutazione competenze acquisite Valutazione raggiungimento obt 1 x x x 2 3 4 5 x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x MESI 6 7 x x x x x x x x x x x x x x x x x 8 9 10 11 12 x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Per il raggiungimento degli obiettivi risulta fondamentale la costituzione di un gruppo di progetto che condivida filosofia, finalità ed obiettivi specifici, azioni e modalità di intervento, nonché momenti di confronto e verifica dell’andamento generale. 8 Il gruppo di lavoro sarà composta dalle seguenti figure: n. n .1 n. 4 ruolo Facilitatore di Progetto Operatori Locale di Progetto n. 40 Operatori delle Strutture complesse BADOF vari Operatori di cooperativa sociale vari Soci di associazioni di volontariato Professionalità specifica/ore settimanali Assistente sociale dirigente Coordinatori e professionisti di profilo sanitario Équipes del Consultorio Familiare, delle strutture Salute bambini e adolescenti e della analoga struttura per i minori di lingua slovena: medici, psicologi, infermieri, fisioterapisti, logopedisti, assistenti sociali, assistenti sanitarie Educatori professionali Volontari attività supervisione e coordinamento generale affiancamento e coordinamento qualificato all’interno del progetto durante tutto il percorso temporale Analisi dei bisogni, definizione dei progetti personalizzati, continuità degli interventi sull’utenza target del progetto che collaborano con la struttura sia su singoli casi che su progetti condivisi h/settimana 5 40h complessive 40h complessive Variabile a seconda dell’impegno previsto per i casi in carico Variabile a seconda dell’impegno previsto per i casi in carico 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Il ruolo e le attività dei volontari e delle volontarie si articolano funzionalmente agli obiettivi di cui al paragrafo 7) della presente scheda di progetto. In particolare ne è prevista la partecipazione attiva a molte delle azioni/attività descritte in dettaglio al paragrafo 8.1., portando uno specifico valore aggiunto all’intervento istituzionale, rappresentando essi stessi il contesto vitale e attivo del nostro territorio. Le attività dei volontari trascendono le competenze istituzionali dell’Azienda sanitaria (comprese nei livelli essenziali d’assistenza – LEA, che certamente non sono garantiti dal volontariato) ma rendono l’istituzione sanitaria maggiormente accogliente e friendly nei confronti del cittadino. Il contributo dei volontari e delle volontarie è tanto più prezioso quanto più i loro referenti (OLP) e tutto il personale dei servizi a contatto con loro, riescono a valorizzarne inclinazioni, competenze, aiutando a dare spazio anche ad iniziative autonome proposte direttamente da loro. Si costituisce così un terreno di azione e apprendimento che valorizza appieno lo spirito del servizio civile: concepiamo il servizio civile presso i servizi dell’A.A.S n. 1 Triestina come un investimento volto a far crescere nei volontari e nelle volontarie il senso civico, la consapevolezza dei doveri del servizio pubblico nei confronti della cittadinanza e dei diritti della stessa ad avere risposte di qualità. Le attività previste per i volontari del servizio civile in questo progetto sono pertanto integrative e di supporto a quelle già assicurate dai servizi della Struttura. 9 Le fasi metodologiche che si intendono seguire sono: 1. Inserimento dei volontari nelle équipes dei servizi della Struttura 2. Definizione delle competenze dei volontari, degli obiettivi e dell’articolazione oraria di impegno 3. Definizione di incontri periodici con i volontari di monitoraggio, verifica delle azioni messe in campo nel progetto, individuando eventuali criticità da affrontare e risolverle man mano che si presentano 4. Predisposizione di strumenti per la raccolta dati che consentano la stesura di report periodici sulle attività svolte Le attività specifiche che svolgeranno i volontari si inseriscono nell’ambito degli obiettivi prima declinati come dis seguito specificato: N. AREA DI INTERVENTO Educazione e promozione della salute OBIETTIVO SPECIFICO Attivare interventi per adolescenti/giovani con modalità peer education 2 Cura, con progetti di presa in carico personalizzata ad elevata integrazione sia professionale che tra i servizi Elaborare progetti personalizzati sui casi complessi 3 Sostegno nelle difficoltà del ciclo di vita Sostegno individuale, di coppia, familiare e di gruppo Sviluppare attività che aiutino ad affrontare le fasi evolutive acquisendo competenze di cura, supportanto a livello individuale, di coppia, familiare e in gruppo nelle difficoltà incontrate nel ciclo di vita 4 Attività e trattamenti abilitativi e riabilitativi sia nelle sedi dei servizi che nel contesto di vita Implementare interventi abilitativi e riabilitativi di gruppo e nella comunità Realizzare interventi sia nelle sedi dei servizi che nel contesto di vita, finalizzati a recuperare il massimo grado possibile di competenze relazionali e sociali. 1 ATTIVITA’ PREVISTE Realizzare interventi attraverso un lavoro territoriale in raccordo tra i Distretti, con il Dipartimento delle Dipendenze, il Dipartimento di Salute Mentale, le Scuole, soggetti del territorio (associazioni, cooperative, ecc.). Realizzare i progetti di presa in carico personalizzata ad elevata integrazione sia professionale che tra i servizi, attraverso il lavoro in équipe multidisciplinare e in rete tra i servizi del territorio lavorando per progetti personalizzati. RUOLO SPEC. DEL VOLONTARIO Tali attività sono mirate alla tutela delle salute di adolescenti/giovani con modalità che si riferiscono alla peer education , che trovano nei volontari di servizio civile i partner ideali L’inserimento dei volontari nelle équipe rappresenta un valore aggiunto per la realizzazione di attività di accompagnamento, supporto, ascolto, anche rendendo possibile una maggiore personalizzazione degli interventi Gli interventi in questa area prevedono attività che si svolgono anche nei contesti di vita della persona/nucleo familiare, attività in cui i volontari svolgono un ruolo di supporto all’intervento dei servizi, anche rendendo possibile una maggiore personalizzazione I volontari svolgono attività di affiancamento, supporto, stimolo e partecipazione a varie iniziative nel territorio 10 5 Sviluppo di comunità Promuovere ed implementare il raccordo con iniziative di inclusione sociale offerte dalla rete dei servizi e dalla comunità; attività di promozione e sostegno della dimensione gruppale e il raccordo costante tra le iniziative nei contesti di vita delle persone e i progetti presenti nel territorio. I volontari svolgono attività di affiancamento, supporto, stimolo e partecipazione a varie iniziative nel territorio Le attività specifiche che svolgeranno i volontari saranno, in particolare: a) sostegno e accompagnamento nelle attività quotidiane dei minori/giovani/famiglie sia a livello individuale che di gruppo sia a domicilio che nel contesto di vita b) attività di animazione e socializzazione rivolte ai minori/giovani e alle famiglie nei loro contesti di vita (domicilio, rione, agenzie educative e altre sedi del territorio, compresa la sede del servizio) c) sostegno e accompagnamento alle famiglie vulnerabili attraverso anche attraverso l’attivazione di una rete solidale (amici, vicinato, altri volontari, etc.) d) sostegno alle famiglie nella relazione con i figli e nel promuovere e favorire la maggiore inclusione possibile nel contesto territoriale e) partecipazione ai progetti di promozione della salute rivolte ad adolescenti/giovani f) ascolto attivo e informazioni adeguate sulle offerte dei servizi e della comunità e accompagnamento per favorire e sostenere l’accesso g) partecipazione alle iniziative formative promosse dalle SC BADOF dei Distretti 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 14 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 14 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 1400 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: - - Rispetto delle disposizioni legislative in materia di tutela della privacy, raccolta e gestione di dati sensibili. Flessibilità e disponibilità a lavorare in diversi contesti (intra ed extraistituzionali, formali ed informali). Disponibilità a svolgere, al bisogno, il servizio in giorni prefestivi e festivi ed in orari flessibili, coerenti con le attività in corso e per partecipare ad iniziative e progettualità specifiche. Disponibilità ad eventuali trasferimenti temporanei di sede in caso di uscite, gite, soggiorni, vacanze e attività fuori sede coerenti con il progetto in corso. 11 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. 1 2 3 4 Sede di attuazione del progetto S.C. BADOF D1 presso Distretto n.1/U.O.B.A S.C. BADOF D2 presso Distretto n.2/U.O.B.A S.C. BADOF Distretto n.3 presso Microarea Valmaura S.C. BADOF D4 presso Distretto n.4/U.O.B.A Comune Indirizzo Cod. identif. sede N. vol. per sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato C.F. Cognome e nome Data di nascita CSNDRO82 D46C352E Massiotta Sari 14.04.1976 MSSSRA76D54F205L C.F. Trieste Via Lionello Stock 2 56388 4 Cosentini Dora Trieste Via Vespucci 7/1 56393 4 Natale Ernesto 09/03/1965 NTLRST65 C09B872N Massiotta Sari 14.04.1976 MSSSRA76D54F205L Trieste Via Valmaura 69 56398 4 Accardo Roberta 22/04/1967 CCRRRT67 DL424A Massiotta Sari 14.04.1976 MSSSRA76D54F205L Trieste Via Giovanni Sai 7 56403 2 Bortoluzzi Claudia 16/06/1958 BRTCLD58 H56D674C Massiotta Sari 14.04.1976 MSSSRA76D54F205L 06/04/1982 12 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Sulla home page del sito internet dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 1 Triestina www.ass1.sanita.fvg.it è indicato il link alla sezione dedicata al Servizio Civile Nazionale ove sono pubblicate tutte le notizie utili, i progetti, le informazioni sui bandi, i recapiti. L’Ufficio Servizio Civile presso l’Azienda, con casella mail, numero di telefono e numero di cellulare dedicato, garantisce risposta a tutte le richieste di informazione durante l’intero arco dell’anno (15 ore) Attraverso la sezione “news” del sito, la pagina facebook (AAS1Triestina) e il profilo twitter aziendale, viene data la massima diffusione ed evidenza al Servizio Civile particolarmente in prossimità di bandi o altre news di rilevanza. Sono rese note attraverso la doppia pagina “Sanità”, che esce ogni primo giovedì del mese con “IL PICCOLO”, tutte le iniziative rilevanti promosse nell’ambito dei servizi aziendali, con particolare rilievo al contributo dei volontari per la loro realizzazione. Notizie inerenti il SCN saranno diffuse su quotidiani, radio e tv locali. In prossimità dei bandi di selezione è data diffusione capillare negli specifici ambiti territoriali di attuazione dei progetti, tenendo conto in particolare degli ambienti giovanili (organizzati e non). Distinta delle attività da parte dell’ufficio stampa dell’AAS (livello centrale): 25 ore - conferenza stampa per presentazione bandi, quindi preparazione materiali/organizzazione conferenza stampa/comunicato finale/sensibilizzazione delle testate locali e regionali che non hanno preso parte alla conferenza stampa - inserimento dei richiami nella sezione news del portale aziendale e dei profili facebook e twitter - invio di richiami sull’argomento (sotto forma di comunicati stampa/telefonate di sensibilizzazione) entro la scadenza del bando ai media locali e regionali - pubblicazione di almeno 2 articoli sul servizio civile sulla pagina mensile della sanità de IL PICCOLO: box speciali in prossimità dei bandi, bilancio del bando. Partecipazione della RLEA alle manifestazioni di promozione del SCN organizzate da “infoserviziocivile” e alle attività della Consulta regionale per il Servizio Ciivle - ore di lavoro: 10 In tutte le comunicazioni che vengono inviate dall’ufficio stampa aziendale ai media locali, in merito a manifestazioni pubbliche organizzate dai servizi aziendali che vedono l’ipiego di volontari, viene dato risalto al contributo dei volontari e delle volontarie di SCN. Nel periodo di apertura del Bando nazionale per i volontari, si provvede al volantinaggio e dell’affissione di manifesti nelle microaree, nelle università, nelle scuole, e negli altri luoghi della città frequentati da giovani (es. iniziativa OVERNIGHT), con distribuzione di ca. 2000 volantini e 200 manifesti, stampati a cura dell’AAS: 50 ore Totale ore: 100 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Criteri autonomi di selezione - si allega la Scheda di valutazione per l’ammissione al SCN (Allegato 1) 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 13 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Il monitoraggio rappresenta per il progetto una dimensione dall’alto contenuto strategico su due livelli: quello correlato ai singoli volontari e quello correlato ai risultati per l’organizzazione e dunque relativo al servizio offerto all’utenza. L’obiettivo è quello di poter essere in grado di dimostrare di aver raggiunto risultati positivi in entrambi i piani. Per tali motivi si prevede di implementare e condurre un’attività di monitoraggio rigorosa, costante e completa a più livelli. 1. Il primo livello di monitoraggio è relativo alle reazioni dei volontari rispetto alle esperienze proposte dal progetto. Questo rappresenta uno strumento prezioso per monitorare e mantenere alta la motivazione durante il percorso esperenziale dei giovani e per fornire informazioni all’organizzazione, nel senso di sapere se l’iniziativa fatta in favore dei ragazzi è stata vissuta come motivante, gradevole e utile. Dopo sei mesi dall’inizio è prevista la compilazione di questionario di gradimento (vedi allegato n. 2), utile per proporre eventuale interventi correttivi alla gestione e riproposto alla fine per valutare così la qualità percepita del progetto nel suo complesso. 2. Il secondo livello di monitoraggio è relativo ai risultati dell’esperienza a livello oggettivo, si vuole valutare l’efficacia dell’azione di affiancamento e di tutoraggio esercitata dall’ OLP e dagli operatori coinvolti nel progetto. Si vuole riflettere assieme al volontario, a scadenze prefissate, sul livello di nuove conoscenze, abilità operative e comportamenti maturati grazie alle attività proposte, concordando eventualmente percorsi personalizzati nelle aree di possibile miglioramento. 3. Il terzo livello del monitoraggio è relativo ai risultati raggiunti nel contesto organizzativo ed operativo e prevede il monitoraggio quadrimestrale degli indicatori identificati per ogni singola area di intervento. A tal fine il Il DDD dispone di un sistema di raccolta dei dati di attività in grado di monitorare anche gli indicatori di questo specifico progetto e di produrre reports periodici. 4. il quarto livello di monitoraggio prevede un’attività di supervisione costante delle attività attraverso momenti di confronto e discussione programmati, aperti e costanti. Ogni 15 giorni il facilitatore del progetto incontra tutti i volontari e l’ OLP per: verificare con regolarità l’andamento delle attività ed affrontare le eventuali criticità presentatisi nel corso del breve periodo; promuovere il confronto ed il dialogo fra i volontari; facilitare l’inserimento nell’équipe dipartimentali promuovere la comprensione delle pratiche e delle problematiche nell’ambito delle dipendenze risolvere problematiche emergenti commentare i risultare ottenuti 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: 14 La partecipazione al progetto, anche in veste di volontario/a di servizio civile, oltre ad un impegno serio per contribuire a ottimizzare interventi socio-sanitari a favore di cittadini e cittadine in stato di fragilità, richiede elevate capacità sotto vari profili, in particolare: - essere disponibili ad acquisire strumenti culturali ed analitici per comprendere processi sociali (micro e macro), relazionali, psicologici; - essere in grado di relazionarsi con tutti gli enti (pubblici e privati) investiti dall’azione di progetto; - imparare a partecipare al lavoro di registrazione, valutazione, e monitoraggio delle attività, anche con mezzi informatici; - essere in grado di rappresentare il proprio lavoro e dare conto degli esiti, positivi e critici, dell’azione. 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: L’AAS1 dedica al progetto “CRESCERE IN FAMIGLIA E NEL CONTESTO DI VITA” le seguenti risorse finanziarie aggiuntive: - - - Supporto amministrativo alla gestione dei volontari e dell’attuazione progettuale (full-time in appalto a Cooperativa Sociale): importo su base annua 48.000€, di cui a carico del progetto (10%) = € 4.800 Valorizzazione del percorso di Formazione specifica (n. 15 formatori dirigenti, coordinatori e professionisti di profilo sanitario. Costo orario forfetario valorizzato: €45*72h = € 3.240 Aule attrezzate e materiali. Costo unitario forfetario = €150*6 = € 900 Rimborsi per spese vitto, trasporto e altri costi/rimborsi ai volontari in occasione di attività ricreative, di socializzazione, gite ecc. = € 1400 Risorse per coprire i costi dei mezzi, attrezzi e materiali d’uso (es. benzina mezzi aziendali impiegati nelle attività di trasporto, costi vivi per organizzazione attività di socializzazione, materiali d’uso, ecc.) forfetariamente stimati su base annua complessivamente in € 8000 Totale: Euro 18.340,00 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): La rete a sostegno del progetto è composta dai seguenti partner del progetto come da lettere allegate: n. 1 2 DENOMINAZIONE Associazione Nazionale Famiglie Adottive Affidatare A.N.F.A.A. sez. di Trieste Via del Donatello 3 341128 Trieste TELEVITA Spa Piazza San Giovanni 6 34122 Trieste TIPOLOGIA Associazione di Volontariato (convenzionata con AAS1) Società profit ATTIVITA’ CONGIUNTA Attività integrative a sostegno di nuclei familiari fragili e/o mutiproblematici con minori, in particolare per attività di aggregazione,auto-mutuo aiuto, formazione e informazione Attività rivolte al singolo ed alla comunità mirate alla prevenzione e riduzione dei rischi; attività informative e comunicative per facilitare l’accesso ai servizi alle situazioni di disagio sommerso Partner pubblici non valorizzabili in quanto a loro volta Enti accreditati di servizio civile ma indispensabili attori della rete territoriale per la realizzazione e valutazione degli interventi 15 integrati 3 4 DENOMINAZIONE Ambito 1.2. Trieste TIPOLOGIA Ente pubblic oServizio Sociale del comune di Trieste Dipartimento di scienze della Vita Ente pubblico Università degli studi di Trieste ATTIVITA’ CONGIUNTA Progetti personalizzati per bambini, adolescenti, famiglie. Attività integrate di intervento (progetto P.I.P.P.I) Partner per attività di ricerca e di monitoraggio e valutazione del raggiungimento degli obiettivi, collaborazione su progettualità integrate specifiche 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Per la realizzazione del progetto verranno messe a disposizione le seguenti risorse: - autovetture aziendali - utilizzo di cellulari aziendali con schede prepagate - postazioni PC con accesso a Internet per attività di monitoraggio, raccolta dati e ricerca CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Presenti - si veda allegato Protocollo d’intesa e lettera del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Trieste 27) Eventuali tirocini riconosciuti : Presenti - si veda allegato Protocollo d’intesa e lettera del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Trieste 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Presenti Le competenze e le professionalità acquisite durante il Servizio Civile saranno certificate da ENAIP Friuli Venezia Giulia (ente terzo rispetto all’AAS1) in base all’accordo di cui si allega copia (si veda allegato). ENAIP si avvarrà della metodologia della “Mappatura delle competenze professionali” utilizzando lo strumento informatico MapCom (di cui all’allegato schema), che permette di applicare un modello di analisi che mira a evidenziare i passaggi chiave del processo di trasformazione preso in analisi (secondo il “modello progettuale per competenze” adottato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per l’analisi dei fabbisogni, la progettazione formativa e l’assessment delle competenze). Nel suo complesso, l’esperienza di servizio civile proposta mira allo sviluppo delle potenzialità del volontario, rafforzando ed orientando le caratteristiche personali che concorrono all’efficace presidio delle attività proposte ed alla capacità di orientarsi nelle diverse situazioni. Le competenze acquisibili durante il percorso possono essere così sintetizzate: - capacità di lavorare in équipe multidisciplinari e di relazionarsi con operatori e operatrici di enti pubblici diversi, nonché con quelli del terzo settore. Esperienza 16 - pratica in un progetto di integrazione socio-sanitaria; capacità di leggere un territorio/una comunità/un quartiere per le sue criticità ma anche per le sue risorse; capacità di attivazione delle risorse anche in contesti difficili e disgregati; attraverso un percorso pratico acquisizione di una approfondita conoscenza del sistema socio-sanitario italiano e locale; le sue leggi e regolamenti, i punti di forza e le criticità; partecipazione ad un progetto di innovazione del sistema di welfare italiano a livello locale che, nella crisi finanziaria dello Stato, sta per riorganizzare il proprio sistema per garantire il diritto alla salute dei cittadini. A distanza di 8 anni dall’avvio di progetti di Servizio Civile da parte della scrivente Azienda, possiamo affermare che l’aver svolto il servizio civile è servito ad alcune decine di ragazze e ragazzi, che precedentemente non avevano assolutamente idee chiare sul loro futuro, non erano inseriti in alcun percorso formativo post-scolastico (in maggioranza in possesso di titolo di scuola media inferiore), di acquisire elementi per decidere sul loro futuro lavorativo. Diversi di loro hanno fatto un percorso teorico-pratico con lo strumento della work experience, alcuni si sono qualificati frequentando corsi regionali nel campo dell’assistenza alla persona. Molti continuano a frequentare i ns. servizi, qualcuno fa il volontario anche oltre il periodo dell’anno di SCN. Oltre una decina di ragazze e ragazzi, già laureate/i oppure iscritte/e a facoltà attinenti al lavoro socio-sanitario, dichiarano che il servizio civile svolto è stato determinante per aver trovato lavoro attinente alla loro qualifica: in cooperative sociali di assistenza, nella stessa AAS, in altri Enti. L’AAS1 è inoltre convenzionata con tutte le facoltà di Scienze sociali e sanitarie dell’Università di Trieste, e possiede le professionalità interne (psicologi, assistenti sociali, infermieri, terapisti della riabilitazione, medici) accreditate a fungere da tutor dei tirocini. Conseguentemente, inoltre, le certificazioni rilasciate ai volontari saranno valide ai fini del CV anche nei confronti di Enti terzi. Si precisa che è in vigore il PROTOCOLLO D’INTESA (firmato in data 07/09/2005) tra l’Università degli studi di Trieste e l’Azienda per i Servizi Sanitari N° 1 Triestina per il riconoscimento del servizio civile “….quale parte integrante del percorso formativo dello studente…” (di cui si allega copia). Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Centro di Formazione Aziendale Parco di San Giovanni: - Direzione Generale – Villa Renner - Spazio Villas - Direzione del Dipartimento di Salute Mentale - Sedi delle SC BADOF 30) Modalità di attuazione: In Proprio: Corso organizzato dal Centro di Formazione Aziendale AAS, che si avvarrà di formazione esperta e del coordinamento del formatore generale accreditato presso l’UNSC, con il contributo di esperti nelle differenti discipline ed aree tematiche. Nominativi e competenze degli esperti: - Nicola Delli Quadri, Commissario Straordinario AAS N. 1 Triestina - Adele Maggiore, Direttore Sanitario ASS N. 1 Triestina - Maria Antonietta Vanto, sostituta del Coordinatore sociosanitario AAS N. 1 Triestina - Ofelia Altomare, Dirigente infermieristica, AAS N. 1 Triestina 17 Formatrici Generali A.A.S.1: - Sari Massiotta (accreditata UNSC) - Michela Degrassi - Monica Ghiretti 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: NO 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Per raggiungere gli obiettivi formativi previsti dalla Formazione Generale dei Volontari del Servizio Civile, sarà necessaria l’acquisizione di informazioni e di conoscenze di base propedeutiche che dovranno poi intrecciarsi allo sviluppo di abilità operative e metodologiche. Tali conoscenze di base verranno sviluppate attraverso: - lezioni teoriche frontali, con una trattazione chiara degli argomenti e dei contenuti da parte dei formatori esperti previsti. - lavori di gruppo, coordinati dai tutors, dove elaborare ed approfondire le tematiche in questione e dove creare uno spazio ed un ruolo significativo di espressione e discussione: - visite sul campo (es. alla centrale operativa della Protezione Civile) Per le lezioni i formatori e le formatrici si avverranno di vari strumenti didattici: lavagna luminosa, video, strumenti informatici (power point). Per l’erogazione dell’intervento formativo si utilizzeranno come materiale didattico: dispense di sintesi delle varie lezioni saranno distribuite ai/alle partecipanti allievi, materiale audio-visivo (CD + DVD), indicazione di eventuali siti internet pertinenti, bibliografie di riferimento consigliate. 33) Contenuti della formazione: La Formazione Generale dei Volontari in Servizio Civile, accogliendo i contenuti delle “Linee guida per la formazione generale” approvate con Decreto n. 160/2013 del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, intende sviluppare, attraverso i contenuti sottoindicati, competenze caratteristiche cui fa riferimento l’ordinamento del Servizio Civile Nazionale, fondamentali per le diverse forme di partecipazione attiva alla vita della società civile. Specificatamente il percorso di formazione generale vuole: - sviluppare la conoscenza delle norme nazionali e costituzionali, nonché dei valori alla base del SCN; - comprendere gli elementi e le reti che sviluppano condivisione e solidarietà per una cittadinanza attiva; - sviluppare le capacità di lettura delle dinamiche e delle interazioni sociali (inclusione/esclusione, centralità/marginalizzazione); - moltiplicare gli strumenti per leggere le modalità di partecipazione responsabile del ruolo del Volontario in Servizio Civile; - comprendere l’articolazione della rete e dei diversi soggetti dei diversi Servizi, sviluppare la conoscenza delle modalità organizzative e delle caratteristiche gestionali esistenti nel campo sanitario ed assistenziale; - fornire elementi di base per sviluppare la capacità di leggere i contesti sociali, sia come intreccio di territori e di comunità con in servizi e le istituzioni presenti, sia come intreccio di bisogni e problematiche con potenzialità e risorse. 18 Contenuti della Formazione Generale, come articolati nelle giornate formative previste: 1^ giornata: Valori e identità del Servizio Civile Nazionale - identità del gruppo in formazione e patto formativo - carta di impegno etico, diritti e doveri del volontario nella normativa vigente - dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica e normative di riferimento; - il dovere di difesa della Patria - difesa civile non armata e nonviolenta, i principi costituzionali di solidarietà civile 2^ giornata: Il/la volontario/a nel sistema Servizio Civile presso l’A.S.S.1 - presentazione dell’A.S.S.1 (mission e organizzazione) - significato e ruolo del volontario di SCN all’interno dell’Ente - il diritto alla salute ed il sistema sanitario italiano, regionale, locale - il lavoro per progetti, l’integrazione nel team - organizzazione del servizio civile e le sue figure, disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile 3^ giornata: La cittadinanza attiva - la formazione civica - forme di partecipazione e cittadinanza attiva (associazionismo ecc.) - la rappresentanza dei volontari nel servizio civile 4^ giornata: La protezione civile, tutela dell’ambiente e del territorio; - protezione civile, difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni; 5^ giornata: La “cassetta degli attrezzi” - comunicazione interpersonale, gestione e trasformazione dei conflitti; - elementi di orientamento al lavoro, redazione curriculum vitae, contrattualistica; 6^ giornata (tra il 210° e il 270° giorno): Ricapitoliamo - rielaborazione e approfondimento dei contenuti del percorso di formazione Generale in funzione delle esperienze di volontariato civile in corso. 34) Durata: 36 ore articolate come segue: 1. entro il 180° giorno dall’avvio del progetto (80%): 5 giornate di formazione per un totale di 30 ore 2. tra il 210° e il 270° giorno (20%): 1 giornata di formazione di 6 ore Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: - - Direzione Generale – Villa Renner Sedi delle SC BADOF 19 36) Modalità di attuazione: La formazione specifica sarà curata direttamente dallle SC BADOF dei Distretti con un referente espressamente dedicato. Il percorso progettato si avvarrà di formatori esperti nelle differenti tematiche e discipline. L’obiettivo generale è quello di fornire ai volontari gli strumenti e le competenze necessarie per inserirsi proficuamente all’interno delle équipe per raggiungere le finalità declinate nel presente progetto. Le competenze specifiche che devono essere maturate attengono ad aree diverse , di seguito elencate: - Riconoscimento delle proprie aree di intervento all’interno del progetto. Gestione della relazione interpersonale con l’équipe di riferimento e con l’utenza. Conoscenza degli obblighi specifici: anonimato, privacy, riservatezza. Conoscenza, utilizzo e gestione della documentazione in uso presso il servizio Conoscenza degli strumenti di lavoro (cartacei, informatici e tecnologici). Conoscenza del sapere specifico: • l’accompagnamento e l’orientamento ai servizi • l’accompagnamento e lo promozione delle attività di socializzazione • l’accompagnamento per l’accesso ai diritti (advocacy) • partecipare negli interventi di presa in carico individuale/familiare • partecipare negli interventi di gruppo di promozione della salute, di sviluppo di comunità, di auto e mutuo aiuto - Conoscenza attinenti al progetto: • i Servizi per bambini, adolescenti, donne e famiglie dei Distretti e la rete degli altri servizi territoriali • Ciclo di vita della famiglia: fattori di rischio e di protezione • Caratteristiche dello sviluppo in adolescenza: identità, rischio/trasgressione, proiezione nel futuro, autonomia • Tutela dei minori: cenni normativi e mandati e compiti dei servizi sociosanitari. 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: COGNOME NOME LUOGO DI NASCITA 1 2 3 ACCARDO AIZZA CARRARO TRIESTE TRIESTE BOLOGNA 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 CELEA COSENTINI DIONIS KARAVALAKI MILOS NATALE RAVALICO RAVELLI RUBERTI SOLA VANTO ROBERTA FABIO MARIA ALESSANDRA MARIA ANTONELLA DORA OSCAR IRINI NADIA ERNESTO FRANCESCA RENATA SABRINA MARIA VITTORIA MARIA ANTONIETTA DATA DI NASCITA 22.04.1967 27.02.1967 07.06.1963 TRIESTE CATANZARO TRIESTE GRECIA MUGGIA (TS) CASAL DI PRINCIPE (CE) TRIESTE MONZA (MI) NAPOLI TORINO SCILLA (RC) 15.02.1974 06.04.1982 09.06.1957 06.05.1966 02.07.1977 09.03.1965 28.05.1972 02.08.1959 31.03.1975 17/12/1956 28.10.1956 20 15 ZANCOLA LAURA TRIESTE 11.11.1976 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: FORMATORE TITOLO DI STUDIO Diploma di infermiere professionale Master I livello per le funzioni di coordinamento Master I livello “Salute mentale e servizi comunitari” Laurea Magistrale in Scienze della Prevenzione COMPETENZE ESPERIENZE Organizzazione delle attività del Consultorio Familiare Attività e progetti di educazione e promozione della salute per gli adolescenti Attività e progetti con terzo settore Dal 2011 coordinatore presso il Consultorio familiare del Distretto n.3 - tecniche della prevenzione ambiente e luoghi di lavoro - sistemi di gestione della sicurezza, prevenzione infortuni, tutela salute e ambiente Carraro Maria Alessandra Laurea in psicologia con specializzazione in psicoterapia Celea Maria Antonella Laurea in psicologia con specializzazione in psicoterapia Gestione del Consultorio Familiare Gestione percorsi di valutazione e presa in carico nelle aree di competenza CF Coordinamento e partecipazione a progettualità trasversali (adozione, famiglie mutiproblematiche, conflittualità familiari, ecc) Referente dell’A.A.S per i PDZ Gestione di percorsi di valutazione, presa in carico, trattamento di minori e famiglie Dal 2010 Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell'AAS1 (ex art.31 D. Lgs.81/2008) Responsabile del Consultorio familiare del Distretto n. 4, Dirigente psicologa dal 1998. Cosentini Dora Laurea in medicina e specializzazione in neuropsichiatria infantile Master in psicologia e psicoterapia dell’infanzia Laurea in psicologia con specializzazione in psicoterapia Accardo Roberta Aizza Fabio Dionis Oscar Gestione di percorsi di valutazione, presa in carico, trattamento di minori e famiglie Gestione della struttura Bambini e Adolescenti Gestione di percorsi di valutazione, presa in carico, trattamento di minori e famiglie Referente per i disturbi generalizzati dello sviluppo psicologico Attività di docenza pluriennale Referente dell’A.A.S per i PDZ Dal 1995 al 2011 nel Dipartimento di Salute Mentale Dal 2011 psicologa e psicoterapeuta presso la struttura Bambini e adolescenti di lingua slovena Dall’aprile 2015 neuropsichiatra infantile presso la struttura Bambini e Adolescenti del Distretto n.1 Dal 2008 responsabile della struttura Bambini e Adolescenti del distretto n.2 dove lavora come psicologo e psicoterapeuta dal 2003 Dal 1992 al 2003 esperienza lavorativa come psicologo nella 21 Cooperativa sociale Duemilauno Ag.Soc. Karavalaki Irini Laurea in scienze infermieristiche Laurea in lettere indirizzo storico culturale Master I livello per le funzioni di coordinamento Coordinamento infermieristico della struttura Bambini e Adolescenti del Distretto n. 3 Natale Ernesto Diploma di infermiere professionale Master I livello per le funzioni di coordinamento Coordinamento infermieristico della struttura Bambini e Adolescenti del Distretto n. 2 Ravalico Francesca Laurea in psicologia con specializzazione in psicoterapia Ravelli Renata Laurea in psicologia Gestione percorsi di valutazione e presa in carico nelle aree di competenza del CF Attività integrata nella SC BADOF per le famiglie multiproblematiche Gestione del Consultorio Familiare Gestione percorsi di valutazione e presa in carico nelle aree di competenza CF Attività integrata nella SC BADOF per le famiglie multiproblematiche Ruberti Sabrina Laurea in psicologia con specializzazione in psicoterapia Sola Maria Vittoria Laurea in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Pediatria Vanto Maria Antonietta Laurea quadriennale (vecchio ordinamento) in servizio sociale Gestione di percorsi di valutazione, presa in carico, trattamento di minori e famiglie Attività integrata nella SC BADOF per le famiglie multiproblematiche Referente progetto P.I.P.P.I. Gestione della Struttura Complessa Bambini Adolescenti Donne e Famiglie del Distretto 3 e referente d’area per i 4 distretti e per la Direzione Strategica AAS1 Gestione del Consultorio Familiare Gestione percorsi di valutazione e presa in carico nelle aree di competenza del CF Dal 2014 coordinatore della struttura Bambini e Adolescenti del Distretto n.3 Dal 1993 infermiera presso il Dipartimento di Salute Mentale e con incarichi relativi ad attività di ricerca e progetti speciali Dal 2011 infermiere e dal 2014 coordinatore della struttura Bambini e Adolescenti del Distretto n.2 Dal 2006 al 2011 infermiere presso il Dipartimento di Salute Mentale Dal 2009 psicologa e psicoterapeuta presso il Consultorio familiare del Distretto n.2 Dal 2000 responsabile del Consultorio Familiare del Distretto n.2 Al 1993 al 2008 Psicologa dirigente presso il Dip. delle Dipendenze. Dal 1985 psicologa presso l’AAS1 Dal 2009 psicologa e psicoterapeuta presso la struttura Bambini e Adolescenti del Distretto n.2 Dal 2009 Responsabile SC Tutela Salute Bambini Adolescenti Donne e Famiglie del Distretto 3 e referente d’area AAS1 Dal 2000 Responsabile del Consultorio Familiare del Distretto n.2 22 Coordinamento e partecipazione a progettualità trasversali (adozione, famiglie mutiproblematiche, conflittualità familiari, ecc) Referente dell’A.A.S per i PDZ Zancola Laura Laurea in psicologia con specializzazione in psicoterapia Gestione percorsi di valutazione e presa in carico nelle aree di competenza CF Attività integrata nella SC BADOF per le famiglie multiproblematiche Dal 2009 svolge funzioni nell’Ufficio del Coordinatore Socio Sanitario nelle aree di alta integrazione sociosanitaria e come referente professiionale degli assistenti sociali di AAS n.1. OLP nel 2006 e nel 2007 Dal 2014 psicologa e psicoterapeuta presso il Consultorio familiare del Distretto n.2 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione specifica è caratterizzata da: 1. tipologia dei contenuti formativi, identificati in quanto funzionali all’acquisizione di quelle competenze che si ritengono indispensabili per l’orientamento nelle diverse situazioni operative e per sviluppare le caratteristiche individuali che concorrono all’efficace presidio delle attività; 1. scelta della metodologia più idonea per trasferire le conoscenze: lezioni frontali, lavori di gruppo, esperienze sul campo, simulazioni, etc..; 2. selezione dei contenuti , funzionali e calibrati agli obiettivi di apprendimento; 3. materiale didattico di supporto: dispense, CD, bibliografia selezionata. 4. articolazione temporale sufficiente all’apprendimento Inoltre è stato previsto un monitoraggio dell’attività formativa: - test a risposte multiple e chiuse per ogni modulo formativo predisposto dal docente; - questionario di gradimento del percorso formativo - questionario di valutazione dei docenti 40) Contenuti della formazione: MODULI P Contenuti propedeutici CONTENUTO - I Servizi per bambini, adolescenti, donne e famiglie dei Distretti e la rete degli altri servizi territoriali - I percorsi di cura e sostegno: accoglienza, presa in carico, lavoro di equipe - Promozione della salute - Sviluppo di comunità - Cenni sulla normativa specifica di settore FORMATORE/I Accardo, Carraio, Celea, Casentini, Dionis, Karavalaki, Milos, Natale, Ravalico, Ravelli, Ruberti, Sola, Vanto, Zancola ORE 25 ore 23 P Propedeutico informazione sui rischi A Sostegno individuale, di coppia, familiare e in gruppo B Progetti di cura, abilitazione e riabilitazione - D.Lgs.81/2008: concetti di rischio, danno, prevenzione e protezione, ruolo dell'organo di vigilanza. - L’informativa sui principali rischi presenti in AAS1 - Organizzazione della prevenzione, segnaletica di sicurezza, organizzazione dell’emergenza in AAS1; - Rischi infortunistici, incidenti ed infortuni mancati Ciclo di vita della famiglia: fattori di rischio e di protezione Famiglie fragili e/o multiproblematiche Cura con progetti di presa in carico personalizzata ad elevata integrazione Abitare e riabilitare bambini, adolescenti e famiglie Moduli di approfondimento 1 Caratteristiche dello sviluppo in adolescenza: identità, rischio/trasgressione, proiezione nel futuro, autonomia 2 Tutela dei minori: cenni normativi e mandati e compiti dei servizi sociosanitari 3 Interventi di promozione della salute per adolescenti/giovani (peer education) 4 Sviluppo di comunità nell’area Bambini, Adolescenti, Donne e Famiglie Fabio Aizza 5 ore Carraro Maria Al. Ravalico Francesca Sabrina Ruberti Vanto Maria A. Cosentini Dora Zangola Laura Celea Antonella Oscar Dionis Natale Ernesto Ruberti Sabrina Karavalaki Irini 10 ore Dionis Oscar Milos Nadia Vanto Maria A. Carraro Maria Al. Accardo Roberta Ravelli Renata Vanto Maria A. Natale Ernesto Sola Vittoria 5 ore 12 ore 5 ore 5 ore 5 ore 41) Durata: 72 ore articolate come segue: - entro il 90° giorno: 52 ore articolate in - 30 ore per i 2 moduli propedeutici - 22 ore per i moduli di approfondimento A e B - entro il 270° giorno: 20 ore (moduli di approfondimento) Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Piano di monitoraggio autonomo: Come già enunciato ed ampiamente descritto alla voce 20), il monitoraggio rappresenta per il progetto una dimensione dall’alto contenuto strategico su un duplice piano: quello legato ai singoli volontari e quello correlato ai risultati per l’organizzazione complessiva delle attività dei Distretti e la qualità dei servizi offerti soprattutto alle persone giovani che si rivolgono a essi. Per il monitoraggio relativo al piano di formazione si utilizzeranno in particolare: 24 - la scheda di valutazione della qualità percepita dell’attività formativa generale e specifica (allegato n. 3) la scheda di valutazione dei docenti (allegato n. 4) Sono inoltre previste le seguenti modalità di monitoraggio: 1) modalità di monitoraggio del piano di formazione generale: per verificare il raggiungimento degli obiettivi indicati nel punto 33) relativo ai contenuti, alla fine delle 42 ore di formazione generale, i volontari saranno sottoposti ad un questionario scritto di valutazione, che darà la possibilità di valutare il grado di apprendimento individuale dei contenuti della formazione in questione. 2) modalità di monitoraggio del piano di formazione specifica: rispetto allo sviluppo di abilità operative e metodologiche per un ruolo attivo negli interventi previsti e all’apprendimento di stili relazionali, con un approfondimento delle capacità di confronto con gli operatori del progetto (OLP + altri operatori pubblici coinvolti), con gli utenti dei servizi interessati e con i cittadini del territorio inerenti il progetto stesso si prevede un piano di rilevazione più complesso, con una valutazione periodica dell’apprendimento individuale e della crescita dei volontari. Specificatamente: - - - - verrà previsto un questionario dopo i maggiori momenti formativi con gli esperti (lezioni frontali), per verificare il grado di apprendimento delle problematiche affrontate nei lavori di gruppo e nelle rielaborazioni collettive, attraverso domande individuali, sarà possibile verificare lo sviluppo di competenze nell’affrontare le situazioni incontrate durante i percorsi pratici del progetto nel processo di analisi dell’agire pratico si potrà verificare il livello di integrazione di ogni volontario e monitorare le sue capacità di costruire relazioni e perseguire gli obiettivi individuati si prevede anche un lavoro di gruppo finale che, attraverso una elaborazione collettiva, partendo da spunti ed osservazioni individuali, possa rilanciare indicazioni per il lavoro pratico del progetto. Una specie di “raccomandazioni a noi stessi” che possa avere il significato di una “valutazione collettiva” dell’intero percorso di formazione. Trieste, 25 giugno 2015 Il Responsabile legale dell’ente/ Commissario Straordinario dell’A.A.S. n 1 “Triestina” Dott. Nicola Delli Quadri (firmato digitalmente) 25 ALLEGATO 1 SCHEDA DI VALUTAZIONE PER L'AMMISSIONE AL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE L’Ente si avvale di criteri autonomi di selezione, di cui alla presente scheda di valutazione. Detti criteri saranno resi noti agli aspiranti volontari e volontarie al momento della presentazione della domanda di partecipazione al progetto di servizio civile. Al momento della domanda sarà altresì consegnato un estratto del paragrafo 8.3 “Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto”, informandoli per iscritto del peso che la conoscenza del loro ruolo riveste nella valutazione della loro idoneità.. La commissione di selezione sarà composta da 3 professionisti coinvolti nella realizzazione del progetto, più il segretario verbalizzante. Per la formazione della graduatoria fa fede il punteggio ottenuto (massimo 1000 punti). I candidati che abbiano ottenuto un punteggio inferiore a 600/1000 saranno dichiarati non idonei a svolgere il servizio civile. Selettore Cognome ……..………………………………………… Nome ………………………………….. Data di nascita…………………Luogo di nascita………………………………………………….. Indirizzo..…………………………………………………………………………………………… Luogo di residenza…………………………….……………………………………………………. Rapporto con l’ente che realizza il progetto……..………………………………………………… Denominazione Ente: Azienda per i Servizi Sanitari n.1 Triestina Progetto Denominazione progetto… ………………………………………………………………………… Sede di realizzazione………….…………………………………………………………………….. Soggetto titolare del progetto..…...…………………………………………………………………. Numero posti previsti dal progetto nella sede di realizzazione..……………………………………. Candidato/a Cognome ……..…………………………………………… Nome ………………………………….. nato/a ………………………………………… il ………………………….Prov……………………. Data di presentazione della domanda di partecipazione al concorso cui si riferisce la selezione................................... 26 Fattori di valutazione approfonditi durante il colloquio e loro intensità 1. Frequenza scuola superiore/Diploma giudizio (max 50 punti): …………… 2. Frequenza corsi di laurea/Laurea giudizio (max 50 punti): …………… 3. Pregressa esperienza presso l'Ente o in ambiti attinenti (es. tirocini, servizio civile solidale, esperienza lavorativa e/o di volontariato presso cooperative o associazioni, esperienze di cittadinanza attiva, ecc.) giudizio (max 100 punti): …………… 4. Doti di equilibrio personale per confrontarsi con le caratteristiche peculiari dell'utenza che il/la volontario/a dovrà affrontare nel servizio giudizio (max 100 punti): …………… 5. Conoscenza e condivisione degli obiettivi, del ruolo e delle attività richieste dal progetto giudizio (max 100 punti): …………… 6. Motivazioni generali del/della candidato/a per la prestazione del servizio civile volontario giudizio (max 100 punti): …………… 7. Interesse del/della candidato/a per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità previste dal progetto giudizio (max 100 punti): …………… 8. Disponibilità del/della candidato/a nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento del servizio (es: flessibilità oraria, festivi...) (specificare il tipo di condizione) ………….………….………….………….…………. giudizio (max 100 punti): …………… 9. Valutazione della commissione in merito alle attitudini globali del/della candidato/a rispetto 27 alle attività previste dal progetto ed al potenziale valore dell’esperienza di servizio civile per il futuro del/della giovane in termini di orientamento esistenziale e professionale, di crescita e maturazione personale giudizio (max 200 punti):…………… 10. Altri elementi di valutazione: ………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………. giudizio (max 100 punti):…………. Valutazione finale (somma punteggi precedenti):………………….. Luogo e data …………………………………………………………… Firma Responsabile della selezione …………………………… 28 ALLEGATO N. 2 PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE A.A.S.1 Triestina “Crescere in famiglia e nel contesto di vita” SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ PERCEPITA DELL’ATTIVITA' DI VOLONTARIATO PRESSO L’A.A.S.1 Dopo 6 mesi Dopo 12 mesi Come valuta la rilevanza delle esperienze proposte rispetto alle sue aspettative? Abbastanza Non rilevante Poco rilevante Rilevante Molto rilevante rilevante Come valuta la qualità di turaggio fornita dal suo OLP? Scarsa Mediocre Soddisfacente Buona Come valuta l'attività di formazione specifica proposta? Parzialmente Abbastanza efficace efficace Efficace Inefficace (mi ha confermato (mi ha stimolato a (mi ha stimolato a (non ho imparato alcunché) che non ho necessità di modificare la mia attività) modificare alcuni aspetti dopo avere acquisito ulteriori informazioni) cambiare alcuni elementi della mia attività) Eccellente Molto efficace (mi ha stimolato a cambiare in modo rilevante alcuni aspetti della mia attività) Suggerimenti, commenti e proposte _____________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________ 29 ALLEGATO N. 3 CORSO DI FORMAZIONE: GENERALE SPECIFICA PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE A.A.S.1 Triestina “Crescere in famiglia e nel contesto di vita” SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ PERCEPITA DELL’ATTIVITA' FORMATIVA DI DATA __________ TITOLO DELL’ATTIVITA’ FORMATIVA________________________________ Barrare con una croce la voce di interesse Come valuta la rilevanza degli argomenti trattati rispetto alla sua necessità di formazione? Abbastanza Non rilevante Poco rilevante Rilevante Molto rilevante rilevante Come valuta la qualità educativa fornita da questa attività formativa? Scarsa Mediocre Soddisfacente Come valuta l' efficacia dell'attività per la sua formazione? Abbastanza Parzialmente efficace efficace Inefficace (mi ha stimolato a (non ho imparato alcunché) (mi ha confermato che non ho necessità di modificare la mia attività) modificare alcuni aspetti dopo avere acquisito ulteriori informazioni) Buona Eccellente Efficace Molto efficace (mi ha stimolato a cambiare alcuni elementi della mia attività) (mi ha stimolato a cambiare in modo rilevante alcuni aspetti della mia attività) Suggerimenti, commenti e proposte ___________________________________________________________________________ _____ 30 ALLEGATO N. 4 SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI DOCENTI A CURA DEI PARTECIPANTI Valutazione sintetica Per ogni docente Le chiediamo di esprimere una valutazione di soddisfazione rispetto alla scala proposta da 1 a 5, barrando con una croce il numero prescelto e considerando: 1 come valutazione di non accettabilità, 2 appena accettabile/sufficiente, 3 discreto, 4 buono, 5 ottimo. Si raccomanda di usufruire dell’opportunità di esprimere il proprio parere, in particolare, per descrivere in modo preciso valutazioni insufficienti (1) o appena sufficienti (2), perché tali valutazioni potranno essere prese in considerazione solo se motivate. NOMINATIVO DOCENTE Soddisfazione Competenza e rispetto dei contenuti concordati Chiarezza espositiva Interazione con i partecipanti Bassa-MediaAlta Puntualità e rispetto dei tempi concordati Bassa-MediaAlta Qualità del materiale didattico Bassa-MediaAlta Bassa-Media-Alta Bassa-MediaAlta 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 Commenti Nello spazio di seguito proposto i partecipanti possono esprimere ulteriori pareri o considerazioni, sempre in riferimento ai docenti e/o al livello di integrazione tra gli stessi. 31