Nell`ambito della conferenza relativa alla celebrazione del primo
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Nell`ambito della conferenza relativa alla celebrazione del primo
Nell'ambito della conferenza relativa alla celebrazione del primo volo a Passignano s/T, dopo l' esposizione delle produzioni diverse da quelle aeronautiche effettuate presso gli stabilimenti della S.A.I., curata dal concittadino Massimo Gagliano, abbiamo voluto approfondire l'argomento con la richiesta al relatore di specifiche integrazioni : C'è relazione tra produzioni aeronautiche e nautiche della SAI ? Assolutamente si, anche se dobbiamo far presente che la produzione aeronautica della Sai fu prevalentemente lignea mentre quella nautica tutta in lega leggera. E’ la metodologia di lavoro ereditata dalla esperienza aeronautica che viene riversata in quella nautica a dare a Sai Ambrosini un valore aggiunto. In quale misura lo studio relativo alla lavorazione delle leghe leggere ha influito sulle produzioni SAI diverse da quelle aeronautiche? La lega leggera consente di costruire praticamente di tutto, in questo è molto simile al legno, solo che poi risulta più solida, rigida e praticamente eterna. Per questo è usata in contesti dove è richiesta soprattutto affidabilità e leggerezza, come in campo militare, nautico e della competizioni motoristiche. Oggi la lega è in parte stata sostituita dalle fibre composite, campo nel quale Sai stava buttandosi con successo come dimostra la costruzione del prestigioso maxi Longobarda, in kevlar/carbonio, ma purtroppo la sua ora era già tristemente scoccata. Negli anni '80 quali sono state le produzioni più caratterizzanti della SAI ? Indubbiamente la parte del leone l’ha fatta la produzione nautica, nella quale Sai in quegli anni era al top mondiale: vogliamo ricordare Azzurra III e IV, Emeraude, Il Moro di Venezia III, Yena e la collaborazione con i migliori progettisti a livello planetario, quali Doug Peterson, German Frers, Bruce Farr, nonché gli ottimi nostri Vallicelli, Sciomachen. Harrauer, Non va comunque dimenticata anche la produzione in campo militare, con le Antenne Radar, shelters e barchini. Nella produzione motoristica quali sono stati i fiori all'occhiello della SAI ? Indubbiamente la produzione dei telai dell’Alfa TZ e TZ2 è la più prestigiosa e rilevante, poi i serbatoi per la Ferrari 250 Le Mans e le collaborazioni con Parilla e Garelli Come ci è stato illustrato, nello stabilimento venne realizzato anche un avveniristico pullman AT 1007 FAST Bus, progettato dall' ing. Ricciotti Tonon. Perchè poi non venne prodotto ? Il pullman, nato dall’esperienza e l’intuito dell’Ing. Tonon, era stato progettato per gli spostamenti veloci, era quindi motorizzato con un propulsore a benzina molto potente particolarmente assetato di benzina; di li a poco esplose la crisi energetica dei primi anni ’70 che mise una pietra tombale su tanti progetti e automezzi poco attenti al risparmio energetico, compreso lo sfortunato Fast Bus. Quali sono a grandi linee le caratteristiche qualificanti lo scooter "Freccia azzurra" ? La Freccia Azzurra era uno scooter di grande prestigio, bello, avveniristico e costruito con grande cura; comodo, sicuro e dotato di un prestigioso motore Sachs tedesco pagò commercialmente un prezzo di vendita troppo elevato (il 75% in più della Vespa) e una scarsa affezione al progetto dell’Ing. Ambrosini, ancora concentrato in pieno nel “sogno” aeronautico. Quali sono le ragioni principali per cui sono state chieste alla SAI produzioni di scafi da competizione d'altura ? Indubbiamente l’abilità nel realizzare in concreto quanto i progettisti di allora “elaboravano” sul loro tecnigrafo, la capacità di “collegare” le lavorazioni in legno a quelle in lega leggera e l’esperienza aeronautica furono fondamentali: non mi risulta che siano esistite in Italia, e dubito nel mondo, aziende aeronautiche che hanno tradotto il proprio “know how” in campo nautico.