Programma di crioconservazione degli ovociti in donne affette da

Transcript

Programma di crioconservazione degli ovociti in donne affette da
AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI CAREGGI – FIRENZE
Servizio di Fisiopatologia della Riproduzione Umana (Resp. Prof. I. Noci)
U.O. Ginecologia Oncologica Medica (Dir. Prof. G. Amunni)
U.O. Oncologia Medica (Dir. Prof. F. Di Costanzo)
*Referente per gli aspetti medico-legali: Prof. G. Marello (U.O. Medicina Legale)
Programma di crioconservazione degli ovociti in donne
affette da neoplasie maligne
SINOSSI DEL PROTOCOLLO
TITOLO
CRITERI D’INCLUSIONE
Protocollo di crioconservazione degli ovociti in donne
affette da neoplasie maligne
Ø Donna in età fertile con età ≥ 18 aa, e ≤ 38
Per le donne con età inferiore a 18 aa le procedure
devono prevedere il consenso scritto dei genitori o
del tutore legalmente riconosciuto.
Ø Diagnosi di neoplasia maligna da sottoporre a terapia
antitumorale potenzialmente tossica a livello
gonadico
Ø Piena informazione e consapevolezza dello stato di
malattia, della prognosi e del programma terapeutico.
Ø Consapevolezza dei rischi legati alle procedure per il
prelievo degli ovociti.
Ø Assenza di controindicazioni cliniche
fisiologico svolgimento della gravidanza.
ad
un
Ø Prognosi della malattia neoplastica compatibile con
un tempo minimo superiore al periodo necessario
alla
conclusione
dell’iter
di
prelievo
e
crioconservazione degli ovociti ed alla gravidanza,
incluso il tempo necessario per i trattamenti
radio/chemioterapici.
CRITERI D’ESCLUSIONE
PROCEDURA TECNICA DI
ESECUZIONE DELLA
METODICA
Ø Età >38aa.
Ø Pazienti affette da carcinoma della mammella con
Recettori Estrogenici (RE) positivi.
Ø Malattie collaterali che possono interferire con la
futura gravidanza
Ø Malattie benigne/collaterali che possono interferire
con le procedure collegate al prelievo degli ovociti
(in particolare positività per HCV, HBV, HIV).
Ø stimolazione farmacologia (gonadotropine) per
l’induzione dell’ovulazione multipla; nel caso di
pazienti affette da carcinoma della mammella con
Recettori Estrogenici (RE) negativi, sarà utilizzato
un protocollo di stimolazione specifico, differente
da quello impiegato per le altre pazienti
Ø prelievo ovocitario (pick up) con una procedura di
chirurgia ambulatoriale, per via transvaginale,
ecoguidata, con anestesia locale;
Ø immediato congelamento e crioconservazione a
bassissima temperatura in azoto liquido.
2
ESAMI DI STAGING
Al basale:
Ø Accurata stadiazione clinica e strumentale della
malattia;
Ø Anamnesi clinica, PS, EOCG, esame fisico;
Ø Esame emocromocitometrico, conta piastrine,
elettroforesi proteine;
Ø biochimica (transaminasi, fosfatasi alcalina, γGT,
bilirubina totale, Na, K, proteine totali, albumina,
esame delle urine);
Ø HBsAg, HCV, HIV, VDRL; TORCH;
Ø Markers tumorali indicati;
Ø Consenso informato scritto ( Appendice VI ).
Durante il trattamento:
Ø Anamnesi clinica, ECOG, esame fisico, PS
Ø Esame emocromocitometrico e conta piastrine.
Ø Biochmica (transaminasi, fosfatasi alcalina, γGT,
bilirubina totale, es urine, Na, K, proteine totali,
albumina )
3
1 BACKGROUND
Circa il 50% delle donne sottoposte a trattamento chemioterapico sviluppano amenorrea
(Meirow, 2000) e, in relazione all’età, uno stato menopausale da esaurimento funzionale dell’ovaio
(Stillman et al., 1981; Teinturier et al., 1998; Byrne, 1999). Il rischio di sterilità nelle donne
sottoposte a trattamenti chemioterapici oscilla tra il 10 e 100% ed è dipendente dal tipo di
trattamento utilizzato. I farmaci che maggiormente inducono sterilità sono gli alchilanti. I farmaci
citotossici possono indurre una amenorrea temporanea che può oscillare da pochi mesi ad anni
(Revel et al., 2002). Danni simili alle gonadi sono provocati anche dal trattamento radioterapico, in
modo strettamente dipendente dall’età della donna, dalla dose impiegata e dalle modalità/ sede di
applicazione (Muller, 2003). Pertanto, i trattamenti chemio/radioterapici possono indurre un danno
quantitativo e/o qualitativo al patrimonio follicolare della donna stessa.
Se la paziente oncologica ha una giovane età e se la prognosi della malattia da cui è affetta è
relativamente buona - casi fortunatamente sempre più frequenti grazie al progresso delle
conoscenze e delle tecnologie diagnostiche e terapeutiche in oncologia – l’oncologo dovrebbe
valutare con la paziente l’opportunità della preservazione della sua fertilità, in previsione di un
futuro desiderio di gravidanza, offrendole al tempo stesso anche una maggiore tranquillità
nell’affrontare la malattia e le relative cure.
Una metodica che permette oggi di conservare la potenziale fertilità di una paziente oncologica
prima che questa sia sottoposta a trattamenti chemio/radioterapici è rappresentata dalla
crioconservazione degli ovociti che ha consentito di ottenere risultati clinici in termini di
gravidanze, come riportato in letteratura (Fabbri et al., 2001; Coticchio et al., 2001; Chen et al.,
2003).
Negli ultimissimi anni, le procedure di prelievo e di congelamento degli ovociti sono state
offerte anche a pazienti affette da carcinoma mammario: situazione clinica, questa, in cui il rialzo
degli estrogeni indotto dalle gonadotropine non è desiderato a causa della estrogeno-sensibilità del
tumore. Il protocollo di stimolazione dell’ovulazione, in questo particolare caso, è costituito dalla
associazione tra gonadotropine e un anti-estrogeno inibitore delle aromatasi, il Letrozolo: per cui i
livelli periferici di estrogeni che si raggiungono con la stimolazione della ovulazione multipla sono
dell’ordine di grandezza di quelli che si ritrovano in un ciclo ovarico normale (vedi il lavoro di
OKTAY & SONMEZER allegato). Inoltre, come noto, il Letrozolo è un farmaco validato per la
ormonoterapia del carcinoma mammario con RE positivi, al pari del Tamoxifene.
Anche se Oktay ha proposto il protocollo di stimolazione di cui si è appena detto, per tutte le
pazienti affette da carcinoma mammario, indipendentemente dalla situazione recettoriale
4
estrogenica (per cui vengono incluse sia pazienti RE + che pazienti RE -); nel protocollo da noi
proposto si ritiene di dover includere -per motivi di buona prudenza clinica- sole le pazienti RE - .
Alle pazienti RE + che desiderano poter conservare la fertilità futura, sarà proposto di accedere
al Programma di crioconservazione del tessuto ovarico: programma approvato dal CEL di Careggi
in data febbraio 2008.
5
2 PROTOCOLLO
TECNICO
DI
ESECUZIONE
DELLA
METODICA DI CRIOCONSERVAZIONE DEGLI OVOCITI
Le pazienti che rispondono ai CRITERI DI INCLUSIONE precedentemente descritti, e che non
presentino CRITERI DI ESCLUSIONE,
vengono inserite inizialmente in un protocollo di
stimolazione farmacologica per l’induzione di una ovulazione multipla.
Quanto ai farmaci utilizzati, si configurano due situazioni differenti:
1.
pazienti oncologiche non affette da carcinoma mammario: in questi casi verrà impiegato
un protocollo “lungo” con analogo del GnRH (deposito o daily a seconda del caso) e
gonadotropine esogene (a dosaggi variabili da 150 a 375 UI/day a seconda dell’età della
donna e della ecostruttura ovarica);
2.
pazienti affette da carcinoma mammario con RE negativi: sarà impiegato il protocollo
proposto da Oktay (vedi allegato):
-
Femara 5 mg/die dal 2°-3° giorno mestruale, fino al giorno precedente a quello
dell’hCG
-
gonadotropine esogene [ recFSH (150-225 UI/die) + hMG (75 UI/die) ] , dal
3°
giorno di stimolazione con Femara
-
un antagonista del GnRH daily (Cetrotide 0,25 mg/die) verrà aggiunto in
presenza di follicoli di Ø 12-13 mm, per prevenire un picco precoce di LH
L’induzione della ovulazione multipla
viene attentamente monitorata con valutazioni
ecografiche e ormonali.
La maturazione finale dei follicoli/ovociti sarà ottenuta mediante la somministrazione di
hCG (hCG-ricombinante, 6.000 UI) in presenza di follicoli di Ø 18-19 mm.
36 ore dopo la somministrazione di hCG verrà eseguito il prelievo ovocitario (procedura di
chirurgia ambulatoriale in sedoanalgesia, per via transvaginale ecoguidata)
Una volta recuperati gli ovociti, si effettua inizialmente una loro valutazione qualitativa e si
mantengono in coltura per un breve periodo fino al momento del congelamento. Questo viene
effettuato per mezzo di un apparecchio che consente di eseguire la procedura di congelamento in
modo controllato e lento fino alla temperatura di –196°C che sarà quella della crioconservazione
6
in azoto liquido. Al momento del loro utilizzo, che può avvenire anche dopo molti anni, gli ovociti
sopravvissuti allo scongelamento potranno essere inseminati mediante la tecnica di iniezione dello
spermatozoo nel citoplasma dell’ovocita (ICSI - Intra-Cytoplasmic Sperm Injection). Il recupero
funzionale degli ovociti dopo scongelamento è attualmente circa il 70% (Fabbri et al., 2001).
In relazione al numero di ovociti ottenuti al momento del prelievo e sottoposti al
congelamento/scongelamento, la paziente potrà quindi sottoporsi a uno o più cicli di ICSI.
3 OBIETTIVO DEL PROGRAMMA
Lo scopo di questo programma consiste nell’offrire a donne in giovane età affette da neoplasia
maligna la possibilità di preservare almeno in parte il proprio potenziale riproduttivo, pur dovendo
sottoporsi a trattamenti radio-chemioterapici potenzialmente gonadotossici.
4 ACCESSO ALLE PROCEDURE
Le pazienti potranno aderire al programma attraverso i vari CORD della Regione Toscana.
5 CRITERI DI SELEZIONE DELLE PAZIENTI
5.1 Criteri d’inclusione
-
Donna in età fertile con età ≥18 e ≤ 38.
Per le donne con età<18 aa le procedure devono prevedere il consenso scritto dei genitori o
del tutore legalmente riconosciuto.
-
Diagnosi di neoplasia maligna da sottoporre a terapia antitumorale potenzialmente tossica a
livello gonadico
-
Piena informazione e consapevolezza dello stato di malattia, della prognosi e del programma
terapeutico.
-
Consapevolezza dei rischi legati alle procedure per i prelievo degli ovociti.
-
Assenza di controindicazioni cliniche ad un fisiologico svolgimento della gravidanza.
-
Prognosi della malattia neoplastica compatibile con un tempo minimo superiore al periodo
necessario alla conclusione dell’iter di crioconservazione ed alla gravidanza, incluso il tempo
necessario per i trattamenti oncologici.
7
5.2 Criteri di esclusione
-
Età >38 aa.
-
Donne con carcinoma della mammella con recettori estrogenaci (RE) positivi
-
Malattie collaterali che possono interferire con la futura gravidanza
-
Malattie benigne/collaterali che possono interferire con le procedure collegate al prelievo
degli ovociti (in particolare positività per HCV, HBV, HIV).
6 CRITERI DI VALUTAZIONE
Per ogni paziente verranno valutati i seguenti parametri:
1. numero e qualità degli ovociti recuperati
2. percentuale di sopravvivenza degli ovociti allo scongelamento
3. percentuale di fertilizzazione degli ovociti scongelati
4. percentuale di cleavage degli ovociti fertilizzati
5. ottenimento della gravidanza
6. effetti collaterali legati all’intera procedura
7 PROCEDURA ORGANIZZATIVA E PERCORSO
La procedura organizzativa viene attivata dal medico di Medicina Generale e/o dalla struttura
oncologica che ha in cura il paziente che richiede al CORD dell’AO- Careggi un appuntamento.
L’equipe, costituita da:
-
ginecologo/ fisiopatologo della riproduzione umana
-
oncologo medico
-
biologo
valuta la fattibilità della prestazione in base alla documentazione clinica rilasciata dalla struttura
oncologica di appartenenza e provvede ad informare la paziente sulla possibilità di esecuzione della
crioconservazione dell’ovocita.
Una volta informata la paziente sulle caratteristiche della metodica e dopo firma del consenso
informato, la stessa viene inviata al Centro di Fisiopatologia della Riproduzione Umana, previo
contatto con l’Oncologia di appartenenza al fine di concordare i tempi d’inizio del programma
terapeutico.
8
8 PARAMETRI DI VALUTAZIONE
Al basale:
-
Accurata stadiazione clinica e strumentale della malattia;
-
Anamnesi clinica, PS, EOCG, esame fisico;
-
Esame emocromocitometrico, conta piastrine, elettroforesi proteine;
-
biochimica (transaminasi, fosfatasi alcalina, γGT, bilirubina totale, Na, K, proteine totali,
albumina, esame delle urine);
-
HBsAg, HCV, HIV, VDRL; TORCH;
-
Markers tumorali indicati;
-
Consenso informato scritto ( Appendice VI ).
Durante il trattamento:
-
Anamnesi clinica, ECOG, esame fisico
-
Esame emocromocitometrico e conta piastrine.
-
Biochmica (transaminasi, fosfatasi alcalina, γGT, bilirubina totale, es urine, Na, K, proteine
totali, albumina )
9
BIBLIOGRAFIA
§
Byrne J (1999). Infertility and premature menopause in childhood cancer survivors. Med.
Pediatr. Oncol., 33, 24-28.
§
Chen SU, Lien YR, Chao KN, Ho HN, Yang YS, Lee TY. (2003) Effects of
cryopreservation on meiotic spindles of oocytes and its dynamics after thawing: clinical
implications in oocyte freezing – a review article. Mol Cell Endocrinol. 202: 101-107.
§
Coticchio G, Garetti S, Bonu MA, Borini A. (2001) Cryopreservation of human oocytes.
Hum Fertil (Camb).; 4(3):152-7.
§
Fabbri R, Porcu E, Marsella T, Rocchetta G, Venturoli S and Flamigni C (2001). Human
oocyte cryopreservation: new perspectives regarding oocyte survival. Hum. Reprod., 16(3),
411- 6.
§
Meirow D (2000). Reproduction post-chemoterapy in young cancer patients. Mol Cell.
Endocrinol., 169, 123-31.
§
Muller
J
(2003).
Impact
of
cancer
therapy
on
the
reproductive
axis.
Horm. Res., 59 (Suppl 1), 12-20.
§
Revel A, Laufer N (2002). Protecting female fertility from cancer therapy. Mol. Cell.
Endocrinol., 187, 83-91.
§
Stillman RJ, Schinfeld IS, Shiff I, Gelber RD, Greenberger J, Larson M, Jaffe N and Li FP
(1981). Ovarian failure in long term survivors of childhood malignancy. Am. J. Obstet.
Gynecol., 139, 62-66.
§
Teinturier C, Hartmann O, Valteau-Couanet D, Benhamou E and Bougnerer PF (1998).
Ovarian function after autologous bone marrow transplantatio in childhood: high-dose
busulfan is a major cause of ovarian failure. Bone Marr. Transpl., 22, 989-994.
10
Appendice VI
CONSENSO INFORMATO
AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI CAREGGI – FIRENZE
Servizio di Fisiopatologia della Riproduzione Umana (Resp. Prof. I. Noci)
U.O. Ginecologia Oncologica Medica (Dir. Prof. G. Amunni)
U.O. Oncologia Medica (Dir. Prof. F. Di Costanzo)
DICHIARAZIONE DI CONSENSO PER LA CRIOCONSERVAZIONE DI OVOCITI IN
PAZIENTI ONCOLOGICHE
Io sottoscritta, ………………………..……………..……. nata il …….… a …………..…………..
Residente a ………………………………………….…………..………………………………..……
………………………………………………………… Tel. …………………………………..……..
Codice Fiscale ………………………………………
Documento d’ Identità n°………………………. rilasciato il ..............................................................
Regione / A.S.L. ……………………………………. Codice Regionale …………………………….
dichiaro di essermi rivolta spontaneamente al Servizio di Fisiopatologia della Riproduzione
Umana per il programma di crioconservazione dei miei ovociti.
Gli ovociti prelevati verranno crioconservati poiché il programma terapeutico previsto
(……..…………………….) per la malattia (………………………………..) da cui sono affetta
potrebbe determinare, a giudizio dell’Oncologo del Centro di riferimento Prof./Dott.
……………………….…., un danno alla funzione riproduttiva.
Tali ovociti potranno essere utilizzati, nel momento in cui, in futuro, deciderò di tentare di
ottenere una gravidanza tramite procedure di fecondazione assistita.
Io sottoscritta sono a conoscenza che:
A.
1.
2.
3.
PRELIEVO OVOCITARIO:
Verrò sottoposta a stimolazione ovarica mediante gonadotropine in conseguenza della quale
si avrà lo sviluppo di più follicoli ovarici con conseguente aumento dei valori di estradiolo
plasmatico fino a livelli di 1500-2500 pg/ml; sono stata informata dall’Oncologo dei possibili
rischi oncologici aggiuntivi.
La suddetta terapia espone, nonostante il monitoraggio ecografico ed ormonale, al rischio di
iperstimolazione ovarica.Tale patologia, nella forma più severa (0,3% nell’esperienza del
Centro), può richiedere il ricovero ospedaliero, per poter fornire le cure del caso in quanto
questa sindrome può comportare un aumento di volume delle ovaie, versamento ascitico in
cavità addominale e varie alterazioni dei parametri ematici.
Il ciclo può essere sospeso a discrezione dei Medici del Centro se la risposta ovarica
individuale non fosse adeguata.
Il prelievo ovocitario verrà effettuato per via transvaginale sotto controllo ecografico con un
rischio di lesione agli organi interni in percentuali inferiori allo 0,1%.
11
4.
5.
B.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Nonostante che i parametri del monitoraggio dell’ovulazione si dimostrino normali, è
possibile non ottenere ovociti al momento del prelievo ovocitario.
Tale procedura comporta i seguenti rischi e complicanze:
•
formazione di cisti ovariche, con loro possibile torsione o rottura e successiva
emorragia interna;
•
aumento delle dimensioni ovariche con talvolta la necessità di ricovero in ospedale
per le cure del caso;
•
possibile insorgenza di infezioni pelviche.
CRIOCONSERVAZIONE DEGLI OVOCITI:
Il Servizio è tenuto esclusivamente alla corretta modalità di conservazione criobiologica
degli ovociti, ciò significa che esonero espressamente il Servizio stesso ed i suoi Operatori da
ogni responsabilità derivata dal mancato concepimento in caso di utilizzo degli ovociti per
una fecondazione assistita, inoltre esonero il Servizio ed i suoi Operatori da ogni
responsabilità in caso di patologie che si dovessero verificare a seguito dell’utilizzo degli
ovociti (aborti, parti prematuri, malformazioni fetali) e trasmissioni di agenti infettivi presenti
nel campione prelevato;
Dichiaro espressamente che, ove questi casi dovessero verificarsi, rinuncerò a qualsiasi
azione legale nei confronti del Servizio e dei suoi Operatori, dal momento che, come sopra
scritto, la loro sola obbligazione è quella della corretta conservazione dei miei ovociti;
Il Servizio non garantisce l’integrità degli ovociti allo scongelamento. Attualmente la
sopravvivenza ovocitaria dopo scongelamento non supera il 70%, (Hum Reprod, 2001, vol.
16(3): 411) e i risultati clinici in termini di gravidanze sono riportati, in letteratura (Fabbri et
al., 2001; Coticchio et al., 2001; Chen et al., 2003).
La tecnica di fecondazione assistita (I.C.S.I.), che verrà utilizzata per il trattamento degli
ovociti sopravvissuti al congelamento, non garantisce l’ottenimento di embrioni da trasferire
in utero nè l’instaurarsi della gravidanza;
Il Servizio provvede alla crioconservazione degli ovociti per il periodo di un anno, tale
periodo potrà essere rinnovato solo ed esclusivamente con autorizzazione della sottoscritta.
Trascorso tale periodo in caso di mancata richiesta di rinnovo, il servizio non sarà più tenuto
alla conservazione degli ovociti che saranno quindi eliminati.
Sono a conoscenza che posso, in qualsiasi momento, chiedere al Servizio di Fisiopatologia
della Riproduzione Umana l’autorizzazione a trasferire, motivandone la necessità, gli ovociti
crioconservati in altra sede a mio carico e sotto la mia responsabilità in caso di
danneggiamento dei campioni.
Mi impegno a comunicare al Servizio di Fisiopatologia della Riproduzione Umana eventuali
variazioni sul mio desiderio di mantenere crioconservati gli ovociti. Preso atto che in questo
caso gli ovociti non possono essere resi disponibili per donazione, dispongo che essi vengano
lasciati estinguere. Nel caso che essi possano essere utilizzati a scopo di ricerca, mi ritiene fin
d’ora disponibile ad esprimere la mia opinione, che dovrà essere vincolante per i richiedenti la
medesima.
In caso di morte o nel caso in cui risultassi non rintracciabile per un periodo di tempo
superiore ai due mesi dalla scadenza del periodo di conservazione dispongo che gli ovociti
vengano lasciati estinguere.
Mi impegno a rimanere in contatto con il Servizio di Fisiopatologia della Riproduzione
Umana provvedendo a comunicare a quest'ultimo ogni variazione del domicilio sopra
indicato.
Dichiaro di aver preso visione del prospetto informativo consegnatomi in copia.
12
Domande e dubbi sono stati chiariti in un colloquio preliminare con il dott.
___________________
Concedo pertanto il mio consenso a che vengano effettuati gli atti medici e di laboratorio
necessari per eseguire il ciclo di Crioconservazione ovocitaria.
Allega:
fotocopia documento di identità valido
Firenze, ___________________
Firma paziente ___________________________
Il Medico Ginecologo ______________________
Il Medico Oncologo _______________________
Il Biologo _______________________________
NOTA
NOTA :
Per quanto attiene al consenso informato relativo allo scongelamento ovocitario e al trasferimento embrionario, se
eseguiti presso il Centro della Fisiopatologia della Riproduzione Umana di Firenze, verrà utilizzata la modulistica già
esistente (vedi allegato).
13
Appendice V
PROSPETTO INFORMATIVO PER LA PAZIENTE
Gentile Signora,
desideriamo fornirLe ulteriormente le informazioni sulla procedura che si appresta ad eseguire
con lo scopo di cercare di preservare la Sua fertilità.
Come certo saprà, il trattamento chemio/radioterapico che sta per iniziare può indurre, secondo
quanto valutato dall’Oncologo danni importanti al patrimonio follicolare delle sue ovaie,
compromettendo con ciò la possibilità di una futura gravidanza.
Una delle tecniche che permette oggi di poter conservare la fertilità di una paziente oncologica
che dovrà sottoporsi a trattamenti chemio/radioterapici è rappresentata dalla crioconservazione degli
ovociti.
La procedura consiste nel prelevare il maggior numero possibile di ovociti prima dell’inizio del
trattamento chemio/radioterapico.
Per fare ciò, Lei dovrà sottoporsi all’induzione di una ovulazione multipla mediante l’impiego di
farmaci stimolanti detti ‘gonadotropine’.
La procedura di stimolazione della superovulazione inizierà qualche giorno prima di una
mestruazione, e si protrarrà per circa due settimane; sarà accuratamente monitorata mediante
ecografie e dosaggi ormonali (prelievi del sangue).
Successivamente verrà eseguito il prelievo
degli ovociti, mediante procedura ecoguidata di chirurgia ambulatoriale, e la crioconservazione di
quelli ritenuti idonei.
L’attuazione ed il
completamento dell’intera procedura di crioconservazione ovocitaria
comportano per Lei quanto segue:
1. un ritardo nell’inizio della chemio-radioterapia. Pur esistendo una variabilità legata
al momento della fase del ciclo in cui Lei si è presentata al Centro, il completamento del
programma di crioconservazione ovocitaria richiede un tempo variabile da un minimo di
20/25 giorni fino ad un massimo anche di 40/45 giorni. Ovviamente, in tutto questo
periodo (20 – 45 giorni) non potrà iniziare il trattamento chemio-radioterapico che il suo
Oncologo ha programmato per Lei;
2. un aumento dei valori di estrogeni nel sangue fino a 10 volte , anche se per pochi
giorni, per effetto della risposta ovarica alle gonadotropine. Anche se, a detta del Suo
Oncologo, il tumore da cui Lei è affetta non è estrogeno-sensibile, questo rialzo degli
14
estrogeni potrebbe comportare rischi oncologici aggiuntivi poiché gli estrogeni sono
comunque degli stimolatori cellulari;
3. la possibilità dei seguenti rischi e complicanze: formazione di cisti ovariche, con loro
possibile torsione o rottura e successiva emorragia interna; aumento delle dimensioni
ovariche con talvolta la necessità di ricovero in ospedale per le cure del caso (cosidetta
Sindrome da Iperstimolazione Ovarica); possibile insorgenza di infezioni pelviche.
Gli ovociti verranno conservati in locali appositi situati all’interno del Servizio di Fsiopatologia
della Riproduzione Umana dell’AOU Careggi.
Al momento che deciderà di affrontare una gravidanza, si procederà allo scongelamento degli
ovociti congelati (tutti o in parte) e alla successiva inseminazione di quelli sopravvissuti allo
scongelamento mediante la tecnica di iniezione dello spermatozoo nel citoplasma dell’ovocita
(ICSI - Intra-Cytoplasmic Sperm Injection). Questa metodica ha consentito di ottenere risultai
clinici in termini di gravidanze, come riportato in letteratura (Fabbri et al., 2001; Coticchio et al.,
2001; Chen et al., 2003).
Le ricordiamo inoltre che:
§
il Servizio provvede alla crioconservazione degli ovociti per il periodo di un anno dalla data
del prelievo e che tale periodo potrà essere rinnovato solo ed esclusivamente con la Sua
personale autorizzazione. In caso di mancata richiesta di rinnovo il Servizio non sarà più
tenuto alla conservazione degli ovociti che saranno quindi eliminati.
§
in qualsiasi momento Lei potrà chiedere al Servizio l’autorizzazione a poter trasferire i suoi
ovociti crioconservati in altra sede, a Suo carico e sotto la Sua responsabilità in caso di
danneggiamento dei campioni.
§
in qualsiasi momento può comunicare al Servizio variazioni sulla volontà di mantenere
crioconservati gli ovociti e disporre, non essendo possibile la donazione di gameti, che essi
vengano lasciati estinguere o utilizzati a scopo di ricerca.
§
è necessario che Lei comunichi tempestivamente al Servizio ogni variazione del domicilio
indicatoci per permetterci di poterLa contattare.
Infine, il presente Programma è conforme, per il trattamento dei dati genetici, a quanto
stabilito dall’Autorizzazione del Garante del 22 febbraio 2007. In particolare:
1. il prelievo e l’utilizzo dei campioni biologici avviene secondo modalità volte a
prevenire la violazione dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità degli
interessati
15
2. per la custodia e la sicurezza dei campioni biologici sono adottate cautele sia per
l’accesso ai locali in cui sono conservati; che per la conservazione degli stessi; che
per la identificazione, per la quale sono adottati speciali codici identificativi
3. i campioni biologici saranno utilizzati soltanto per gli scopi indicati nel presente
Consenso
4. il presente Consenso resta valido solo se l’interessato è libero da ogni
condizionamento o coercizione e resta revocabile liberamente in ogni momento
5. i campioni biologici possono essere conservati per il periodo di tempo non superiore
a quello strettamente necessario per adempiere ai compiti previsti dal presente
programma
Il Servizio resta a Sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento
Distinti Saluti
I Responsabili del Programma
16
PROTOCOLLO NUMERO ID:
Firma del paziente: ________________________________________
Firma del parente o tutore legale (quando previsto): ___________________________
(Nome e grado di parentela o qualifica del tutore _____________________________)
Data _____________
17
Modulo per il consenso della paziente al trattamento dei dati personali
Protocollo di crioconservazione degli ovociti in donne affette da
neoplasie maligne
Io sottoscritto/a (nome e cognome in stampatello)
…………………………………………………….…………………………………………………
………………………………………………………
dispongo che i miei dati sensibili siano segretati, ai sensi del dL 196/2003.
Dichiaro che mi sono state preventivamente rese, al momento iniziale della raccolta dati, le
prescritte informazioni circa le caratteristiche, le finalità e le modalità del trattamento dei dati
personali per iscritto nel documento (nota informativa al paziente in tutela della riservatezza dei
propri dati personali) che si considera parte integrante ed essenziale della presente, di cui attesto di
avere acquisito copia e nella quale viene espressa la garanzia della assoluta riservatezza,
confidenzialità e sicurezza dei dati personali che mi riguardano.
In fede
Firma………………………………………………………………………………………………….
Data………………………………………………………………………………………………
18
Protocollo di crioconservazione degli ovociti in donne affette da
neoplasie maligne
Nota informativa al paziente in tutela dalla riservatezza dei propri dati personali
Protezione dei dati personali
Ogni informazione, dato personale che La riguardi ed il cui trattamento risulti connesso ed
indispensabile alla Sua partecipazione al presente studio clinico, sarà trattato dallo sperimentatore
con modalità idonee a garantire l’assoluta riservatezza, confidenzialità e sicurezza degli stessi, in
conformità alle norme di buona pratica clinica (decreto del Ministero della Sanità 15 luglio 1997)
nonché a quelle per la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento di dati personali
(Legge 31 dicembre 1996, n. 675 e successive modifiche ed integrazioni).
In particolare, ai sensi e per gli effetti dell’art. 10, 1° comma, della L. n. 67/1996, Le chiediamo
di tener conto di quanto nel seguito esplicitato.
a) Finalità e modalità dei trattamenti
I Suoi dati personali, oggetto di trattamento da parte del CENTRO saranno costituiti, quanto alle
generalità - proprio in connessione alle esigenze di assoluta riservatezza, confidenzialità e sicurezza
sopra menzionate- unicamente alle iniziali del nome e del cognome, oltre a informazioni
anagrafiche, dati clinici e altrimenti sensibili, in quanto idonei a rivelare il Suo stato di salute. Detti
dati raccolti presso di Lei o per Suo tramite dallo sperimentatore, saranno da quest’ultimo registrati,
elaborati, gestiti ed archiviati –in forma cartacea, automatizzata e/o informatizzata- per le esclusive
finalità connesse all’espletamento del presente studio clinico e, in particolare, al fine di verificare lo
stato di avanzamento dello stesso.
b) Natura obbligatoria o facoltativa dei dati e conseguenze di un eventuale rifiuto di fornire i dati
Il consenso al trattamento dei suoi dati personali ha natura facoltativa.
c) Ambito di comunicazione e di diffusione
I dati personali non saranno resi accessibili e disponibili a terzi, fatta eccezione della
comunicazione alle Autorità sanitarie, richiesta ai sensi della legge; dette Autorità potranno, altresì,
richiedere di verificare la Sua cartella clinica, con lo scopo di valutare la correttezza dei dati raccolti
e con modalità tali da garantire la riservatezza e la confidenzialità dei dati.
La eventuale diffusione dei dati, per il tramite di pubblicazioni scientifiche e/o di presentazione in
congressi, convegni e seminari, avverrà esclusivamente a seguito di una elaborazione meramente
statistica degli stessi e, quindi, in forma assolutamente anonima.
19
d) Diritti dell’interessato ai sensi dell’art. 13, L. n. 675/1996
In qualità di interessato al trattamento dei dati personali (come definito ex. art. 1, comma 2, lettera
f) Lei potrà in qualunque momento avvalersi della facoltà e dei diritti a Lei attribuiti ai sensi
dell’art. 13, Legge n. 675/1996 e più precisamente:
•
potrà accedere al Registro generale dei trattamenti gestito dal Garante per la protezione dei dati
personali;
•
potrà essere informato con riferimento al Titolare, al Responsabile, alle modalità e alle finalità
del trattamento;
•
potrà ottenere a, a cura del Titolare o del Responsabile del trattamento, senza ritardo:
1. la conferma dell’esistenza e la comunicazione in forma comprensibile di dati personali che
La riguardano;
2. la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in
violazione della legge;
3. l’aggiornamento, la rettifica e l’integrazione dei dati;
4. l’attestazione che le operazioni di cui ai numeri 2 e 3 sono state portate a conoscenza di
coloro ai quali sono stati comunicati o diffusi
•
di opporsi, per motivi legittimi, al trattamento dei propri dati;
•
di opporsi al trattamento dei dati personali per finalità commerciali.
20