appello per limitare l`esposizione nelle scuole

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appello per limitare l`esposizione nelle scuole
Associazione di Promozione Sociale per l'approfondimento della tematica ambientale riguardante i campi elettromagnetici artificiali
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Introduzione di dispositivi wireless nelle scuole italiane
ALL’ATTENZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI, AMMINISTRATORI E AUTORITA’ LOCALI
Già da tempo assistiamo a politiche governative nazionali volte a promuovere l’introduzione
di dispositivi wireless nelle scuole italiane. Queste politiche non tengono conto delle evidenze
scientifiche già esistenti su effetti avversi sulla salute di chi è esposto a radiazioni
elettromagnetiche in radiofrequenza e del principio di precauzione, sancito anche dal trattato
costitutivo dell’Unione Europea. Non è moralmente corretto trattare i bambini e i ragazzi
come cavie da laboratorio e correre il rischio di infliggere effetti negativi sulla loro salute, sia
a breve che a lungo termine. Oltretutto, la soluzione alternativa per non rinunciare all’utilizzo
di computer è semplice e consiste nell’utilizzo di reti cablate.
Riportiamo di seguito una sintetica quanto efficace nota redatta da SSITA (Safe Schools
Information technology Alliance), che risponde ai punti chiave delle dichiarazioni
espresse da Public Health England, sulla sicurezza della tecnologia Wi-Fi per l’uso nelle
scuole.
Riportiamo anche il testo in italiano della Risoluzione n. 1815 del 2011 redatta
dall’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, che esprime agli stati membri
del Consiglio, tra cui il nostro paese, una serie di raccomandazioni, direttamente applicabili
alla questione dell’introduzione di tecnologia Wi-Fi nelle scuole.
Siamo a disposizione per fornire informazioni ulteriori sulle possibili soluzioni alternative
all’utilizzo di tecnologie wireless nelle nostre scuole e per fornire informazioni divulgative per
un uso consapevole della tecnologia digitale.
Copia elettronica della presente nota:
http://www.elettrosmogsicilia.org/pdf/scuole-wifi.pdf
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Marzo 2014
Cari Dirigenti scolastici, Governatori e Autorità locali,
Qui di seguito troverete le risposte da SSITA alle dichiarazioni rese in pubblico da Public Health England
(PHE), sulla sicurezza della tecnologia Wi-Fi per l’uso nelle scuole. Come datori di lavoro, voi siete
responsabili nel rendere l’ambiente scolastico sicuro; le risposte elencate di seguito possono essere
considerate, unitamente ai consigli che avete ricevuto da PHE. Siamo anche consapevoli che tutte le
scuole hanno il dovere legale di salvaguardare i bambini evitando qualsiasi pregiudizio alla loro salute e al
loro sviluppo. Riteniamo che le informazioni riportate sotto vi possano essere utili per soddisfare tali
requisiti legali.
Commenti SSITA sui cinque punti chiave sollevati da PHE (riassunto nel testo di seguito
sottolineato in rosso)
•
Fino ad oggi non ci sono prove coerenti che l’esposizione a segnali a radiofrequenza da Wi-Fi e
WLAN influisca negativamente sulla salute della popolazione generale.
Per trovare evidenza scientifica “coerente”, o meno, gli studi a confronto necessitano di investigare
esattamente le stesse condizioni, specie/ceppo, sesso, precedenti esposizioni e metodologie. La
dichiarazione di cui sopra è fuorviante in quanto implica che il lettore possa allontanare le preoccupazioni
di danni perchè studi identici non sono riusciti a dare gli stessi risultati. In realtà, molti studi hanno rilevato
danni o effetti negativi negli esseri umani / cellule umane o altri animali causati da segnali wireless Wi-Fi a
2.4 GHz. Tredici studi elencati nel link qui: http://wifiinschools.org.uk/30.html hanno trovato un aumento
dello stress ossidativo nelle cellule animali o umane da segnali Wi-Fi a 2.4 GHz. L’aumento di stress
ossidativo è una nota causa di danni a proteine, lipidi delle membrane e acidi nucleici e aumenta il rischio
di cancro. Otto studi nel link riportato sopra hanno trovato effetti negativi del Wi-Fi a 2.4 GHz sulla fertilità
o sul successo riproduttivo. Questi studi e altri, supportati da molti ulteriori studi eseguiti su telefoni
cellulari e altri segnali a radiofrequenza (RF), sono sufficienti a sollevare serie preoccupazioni circa la
sicurezza delle reti Wi-Fi per l’utilizzo nelle scuole. Anche i due report scientifici Bio-Initiative pubblicati
forniscono una grande quantità di evidenza (http://www.bioinitiative.org/). L’Agenzia Internazionale per la
Ricerca sul Cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato la radiazione a
radiofrequenza nel Gruppo 2B “possibile cancerogeno per l’uomo” nel 2011.
Invece, anche se si utilizza una definizione scientificamente accurata della parola “coerente”, SSITA
ritiene che non è nè necessario, nè si deve attendere una evidenza del tutto “coerente”. Non c’è alcuna
probabilità di ottenere tale evidenza “coerente” poichè le persone, le tecnologie e il loro utilizzo sono
estremamente variegate.
Non è necessario una completa coerenza per intraprendere azioni:
Comunicazione della Commissione Europea sul Principio di Precauzione 2 Febbraio 2000
http://ec.europa.eu/dgs/health_consumer/library/pub/pub07_it.pdf
SSITA ritiene che la mancanza di misure precauzionali condurrà a danni a lungo termine al
benessere fisico e mentale dei bambini esposti quotidianamente a emissioni di Wi-Fi, tablet e
similari.
•
I segnali Wi-Fi sono a potenza molto bassa, tipicamente 0,1 watt (100 milliwatt), sia nel computer che
nella stazione (router) e le esposizioni risultanti dovrebbero poter ben trovarsi all'interno delle linee
guida internazionalmente accettate.
I segnali sono all’interno delle linee guida ICNIRP – ma SSITA e molti altri contestano la rilevanza della
guida, basata sugli effetti di riscaldamento (Specific Absorption Rate o SAR) su 6 minuti quando ci sono
molti studi di buona qualità condotti in peer-review che mostrano evidenze di danni, specialmente al
benessere, a livelli migliaia di volte inferiori ai valori delle linee guida ICNIRP.
Inoltre, non importa se i segnali sono a bassa potenza, se sono sufficienti a causare danni biologici ed
effetti negativi,come sono stati trovati (http://wifiinschools.org.uk/30.html).
•
Le frequenze usate sono sostanzialmente le stesse di quelle usate per altre applicazioni RF.
Questo è vero, ma la maggior parte degli esseri umani non sono stati generalmente esposti a queste
frequenze prima degli ultimi 30 anni. I livelli di potenza in questa parte dello spettro a radio-frequenza
sono aumentati di almeno 1.000.000.000.000.000 volte negli ultimi 100 anni e di circa 1.000.000 di volte
solo negli ultimi 30 anni. Molti studi sono stati effettuati su insetti, uccelli, altri animali, e piante che
mostrano effetti negativi. Questi effetti non sono psicosomatici.
•
Sulla base delle conoscenze attuali, le esposizioni a radiofrequenza provenienti da Wi-Fi sono
probabilmente inferiori a quelle da telefoni cellulari.
Questa è una dichiarazione ridicolmente superficiale da parte di PHE che non ha nemmeno formalmente
valutato e pubblicato l’esposizione da iPad e altri computer tablet. Per la loro valutazione di esposizione
Peyman et al, hanno misurato solo i PC laptop e gli Access Point Wi-Fi/WLAN – e hanno mostrato che i
livelli tipici nell’aula sono significativamente più alti di quelli rilevati a distanza di 100 metri da un’antenna
telefonica mentre ci si trova dentro il fascio principale. Hanno misurato i livelli a 0.5 e 1 metro di distanza
dai PC laptop. La maggior parte dei bambini/ragazzi usa il laptop a una distanza inferiore a 0.5 metri
(circa 0.3 m o 30 cm è più comune). I tablet sono spesso tenuti in mano (o sul grembo) con le mani che
toccano il dispositivo vicino alle antenne interne. Anche quando è sul tavolo, il bambino è generalmente
molto vicino allo schermo – qualcosa come 20 cm. Poichè la potenza aumenta all’incirca con il
quadrato dalla distanza della sorgente, questo significherebbe un aumento pari a circa 4 volte nei
livelli misurati da Peyman, et al, a 50 cm dai PC laptop.
Sebbene SSITA ritenga che il SAR non sia la migliore metrica (il livello del segnale in Volt su Metro è più
indicato per segnali pulsanti quali il Wi-Fi), esaminiamo i valori di SAR dei telefoni cellulari e degli
iPads pubblicati:
Prendendo tutti i 432 telefoni cellulari elencati sul sito web www.sarvalues.com , troviamo un’intervallo di
valori massimi tra 0.12 e 1.59 W/Kg, con una media di 0.8 W/Kg (in 10 g di tessuto).
Prendendo 11 moderni smart phone sul sito web www.sarvalues.com , otteniamo un intervallo (in 10 g di
tessuto) tra 0.35 e 0.8 W/Kg, con una media massima di SAR di 0.42 W/Kg.
Il SAR ufficiale Apple/FCC del Wi-Fi relativo a un iPad3 è 0.39-0.51 W/Kg in 10 g di tessuto. Così, i
massimi SAR da Wi-Fi dell’iPad sono molto simili a quelli dei moderni telefoni cellulari.
Il Dipartimento della Salute e i funzionari medici leader britannici attualmente raccomandano a tutti i
bambini e i giovani sotto 16 anni di età di utilizzare i telefoni cellulari solo per motivi di stretta necessità. I
valori di SAR sopra riportati suggeriscono che questo consiglio debba valere anche per i computer tablet.
Ma questa è solo una piccola parte del problema. Tutti i telefoni moderni impiegano il Controllo
Adattativo di Potenza (APC-Adaptative Power Control). Questo meccanismo fa diminuire la loro potenza
quando essi hanno una buona connessione alla stazione radio base. I terminali GSM hanno un intervallo
di controllo 1000:1 e operano tipicamente a livelli da 10 a 100 volte inferiori al massimo. I più moderni
terminali 3G/UMTS hanno un intervallo di controllo della potenza 50.000.000:1 e operano tipicamente a
un millesimo della loro potenza massima. Quindi la loro esposizione media di SAR è una minuscola
frazione del loro valore di SAR massimo.
INVECE, gli iPad, altri tablet e la maggior parte di laptop non possiedono nessuna
implementazione dell’APC sul Wi-Fi – sicchè essi funzionano alla massima potenza per tutto il
tempo in cui il Wi-Fi è attivo. Ci sono intervalli silenti tra le raffiche di dati, specialmente quando non si
scaricano grandi quantità di dati, ma le microonde corrispondenti alle raffiche di dati sono sempre alla
massima potenza. C’è un sensore di prossimità nel retro degli iPad che la Apple sostiene serva a rivelare
quando l’iPad è usato sul grembo e diminuisca la potenza trasmessa per evitare il superamento del limite
massimo di SAR. Tuttavia, questo sensore non si attiva quando l’iPad è usato su di un tavolo e la faccia
del bambino è vicina allo schermo.
•
Sulla base delle attuali informazioni scientifiche, l’esposizione da dispositivi Wi-Fi soddisfa le linee
guida internazionali. Non ci sono prove coerenti di effetti sulla salute dalle esposizioni a
radiofrequenza al di sotto dei livelli della linea guida e nessuna ragione per cui le scuole e altri enti
non debbano usare i dispositivi Wi-Fi.
SSITA respinge con forza le opinioni espresse in questa informativa.
Ci sono buone ragion per cui le scuole non devono utilizzare dispositivi Wi-Fi. Le scuole non dovrebbero
utilizzare il Wi-Fi perchè esse hanno un dovere legale di tutelare i bambini, impedendo la compromissione
della salute e lo sviluppo dei bambini. Gli studi scientifici hanno trovato che i segnali wireless Wi-Fi a 2.4
GHz possono aumentare lo stress ossidativo (che danneggia le cellule), danneggiare il DNA (che può
portare a mutazioni, morte cellulare o tumori), aumentare la proliferazione delle cellule leucemiche
umane, alterare l’attività cerebrale umana (e quindi suscettibile di influenzare lo sviluppo del cervello) e
danneggiare la fertilità maschile e femminile.
Una ovvia risposta all’evidenza di danno derivante da segnali a radiofrequenza pubblicata nella letteratura
scientifica sarebbe quella di investigare ulteriormente con test biologici la misura con cui i segnali Wi-Fi
stanno causando danni biologici e in quali condizioni si verificano questi effetti. Anche se PHE/HPA
comunica alle scuole di tutto il Regno Unito con sicurezza che non c’è nessuna ragione perchè il Wi-Fi
non dovrebbe essere usato nelle scuole, devono ancora pubblicare uno dei loro studi biologici e sulla
salute dei possibili effetti del Wi-Fi.
Notiamo anche che il finanziamento governativo dello studio di Peyman et al ha specificamente escluso
ogni investigazione sui possibili effetti negativi sulla salute (anche per quanto riguarda il benessere).
Sicuramente le scuole dovrebbero interrogarsi sul perchè PHE/HPA non abbiano effettuato nessuno
studio biologico e sulla salute sugli effetti del Wi-Fi dal momento che nel 2007 hanno annunciato che
avrebbero indagato minuziosamente sulla sicurezza dell’uso del Wi-Fi nelle scuole. Tutto quello che
hanno fatto è stato misurare i livelli di potenza del segnale e dichiarare che questi erano al di sotto delle
linee guida ICNIRP.
SSITA ritiene che le tecnologie informatiche siano importanti nella scuola moderna. Per la maggior parte
di applicazioni SSITA supporta l’utilizzo di computer desktop fissi e cablati con una buona tastiera
ergonomica, con un display a schermo piatto e con una connessione di rete cablata (Ethernet o fibra
ottica). Questi sono collegati a terra e non fanno uso di dispositivi wireless ed espongono l’utente a campi
elettromagnetici minimi (ma di fatto non non-esistenti). Vi è posto per un uso occasionale di computer
portatili non wireless, ma le esposizioni a campi elettromagnetici (dal touchpad, etc.) sono più alte e la
tastiera è molto meno ergonomica e con maggiore probabilità porta a problemi fisici da sforzo ripetitivo
negli anni successivi (piccoli movimenti delle dita e movimenti del polso). I Tablets e gli Smart Phones non
dovrebbero essere usati poichè da entrambi deriva una esposizione a campi elettromagnetici RF per i
bambini. SSITA ritiene che questo approccio sarebbe sia proporzionato che protettivo con una differenza
di costo molto modesta.
SSITA
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Assemblea Parlamentare
Consiglio d’Europa
Risoluzione 1815 (2011)
I potenziali pericoli dei campi elettromagnetici e i loro effetti sull’ambiente
1. L’Assemblea Parlamentare ha più volte sottolineato l’importanza dell’impegno degli Stati nel preservare l’ambiente e la
salute ambientale, come stabilito da molti comitati, convenzioni, dichiarazioni e protocolli a partire dalla Conferenza delle
Nazioni Unite sull’Ambiente Umano e la Dichiarazione di Stoccolma (Stoccolma, 1972). L’Assemblea si basa sul suo lavoro
passato in questo settore, vale a dire la Raccomandazione 1863 (2009) sull’ambiente e la salute: una migliore prevenzione dei
pericoli alla salute connessi con l’ambiente, la Raccomandazione 1947 (2010) sul rumore e l’inquinamento luminoso, e più in
generale, la raccomandazione 1885 (2009) per la stesura di un protocollo addizionale alla Convenzione Europea sui Diritti
Umani concernenti il diritto a un ambiente sano e la raccomandazione 1430 (1999) sull’accesso alle informazioni, la
partecipazione del pubblico al processo decisionale e l’accesso alla giustizia – attuazione della convenzione Ǻrhus.
2. I potenziali effetti sulla salute dei campi elettromagnetici a bassa frequenza circostanti linee elettriche e dispositivi elettrici
sono oggetto di continua ricerca e di un significativo dibattito pubblico. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i
campi elettromagnetici a tutte le frequenze rappresentano una delle influenze ambientali più diffuse e in più rapida
crescita, su cui l’ansia e le ipotesi si stanno diffondendo. Tutte le popolazioni sono ora esposte in vari gradi a campi
elettromagnetici, i livelli dei quali continueranno ad aumentare man mano che la tecnologia avanza.
3. La telefonia mobile è diventata comune in tutto il mondo. Questa tecnologia wireless si fonda su una estesa rete di antenne, o
stazioni base, che trasmettono informazioni tramite segnali a radiofrequenza. Esistono in tutto il mondo oltre 1.4 milioni di
stazioni base e il numero sta aumentando in modo significativo con l’introduzione della tecnologia di terza generazione. Altre
reti wireless che consentono l’accesso ad alta velocità a Internet, come le reti locali wireless, sono sempre più comuni nelle case,
uffici e molte aree pubbliche (aeroporti, scuole, aree residenziali e urbane). Man mano che il numero di stazioni base e di reti
locali wireless aumenta, aumenta anche l’esposizione a radiofrequenza della popolazione.
4. Sebbene i campi elettrici ed elettromagnetici in determinate bande di frequenza abbiano effetti benefici che vengono applicati
in medicina, altre frequenze non ionizzanti, provenienti sia da linee elettriche di distribuzione a bassissima frequenza o da onde
ad alta frequenza usate negli ambiti dei radar, telecomunicazioni e telefonia mobile, appaiono avere effetti biologici nontermici, più o meno potenzialmente dannosi, su piante, insetti e animali, così come sull’organismo umano, anche quando
le esposizioni sono a livelli inferiori ai valori di soglia ufficiali.
5. Per quanto riguarda le norme o i valori di soglia per le emissioni di campi elettromagnetici di tutti i tipi e di tutte le frequenze,
l’Assemblea raccomanda vivamente che si applichi il principio ALARA (As Low As Reasonably Achievable – Livello Più
Basso Ragionevolmente Ottenibile), sia per i cosiddetti effetti termici che per quelli atermici ovvero biologici delle emissioni
di radiazioni. Inoltre, dovrebbe essere applicato il principio di precauzione quando la valutazione scientifica non consenta di
determinare il rischio con sufficiente certezza. Dato il clima di crescente esposizione della popolazione, in particolare quella
dei gruppi vulnerabili come giovani e bambini, ci potrebbero essere costi umani ed economici elevati se le prime avvisaglie
vengono trascurate.
6. L’Assemblea deplora che, nonostante gli appelli per il rispetto del principio di precauzione e nonostante tutte le
raccomandazioni, dichiarazioni e una serie di avanzamenti statutari e legislativi, c’è ancora una mancanza di reazione ai rischi
ambientali e sanitari conosciuti o emergenti e ritardi pressoché sistematici nell’adozione e l’attuazione di misure preventive
efficaci. L’attendere alti livelli di prova scientifica e clinica prima di intraprendere azioni per prevenire rischi ben noti può
condurre a costi economici e di salute molto elevati, come è avvenuto con l’amianto, la benzina con piombo e il tabacco.
7. Inoltre, l’Assemblea osserva che il problema dei campi o onde elettromagnetiche e le loro potenziali conseguenze per
l’ambiente e la salute ha parallelismi con altri temi di attualità, come la concessione di licenze per farmaci, prodotti chimici,
pesticidi, metalli pesanti o organismi geneticamente modificati. Si evidenzia quindi che la questione dell’indipendenza e della
credibilità delle competenze scientifiche è fondamentale per realizzare una valutazione trasparente ed equilibrata dei
potenziali impatti negativi sull’ambiente e sulla salute umana.
8. Alla luce delle considerazioni di cui sopra, l’Assemblea raccomanda che gli Stati membri del Consiglio d’Europa:
8.1 in termini generali:
8.1.1 adottino tutte le ragionevoli misure per ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici, specialmente alle frequenze radio
dei cellulari, e in particolare l’esposizione dei bambini e dei giovani che sembrano essere più a rischio di tumori alla testa;
8.1.2 riconsiderino le basi scientifiche delle attuali norme in materia di esposizione ai campi elettromagnetici fissate
dall’ICNIRP (International Commission on Non-Ionising Radiation Protection), che hanno gravi limitazioni, e si applichino i
principi ALARA (As Low As Reasonably Achievable – Livello Più Basso Ragionevolmente Ottenibile), includendo sia gli
effetti termici che quelli non termici o biologici delle emissioni elettromagnetiche o radiazioni;
8.1.3 siano messe in atto delle campagne di sensibilizzazione sui rischi provenienti da effetti biologici a lungo termine
potenzialmente nocivi sull’ambiente e sulla salute umana, in particolare destinate ai bambini, adolescenti e giovani in età
riproduttiva;
8.1.4 si presti particolare attenzione alle persone “elettrosensibili” che soffrono di una sindrome di intolleranza ai campi
elettromagnetici e si introducano misure speciali per proteggerli, compresa la creazione di aree libere dalle onde non coperte da
reti wireless;
8.1.5 al fine di ridurre i costi, risparmiare energia e proteggere l’ambiente e la salute umana, si intensifichi la ricerca su nuovi
tipi di antenna, telefoni cellulari e dispositivi DECT e si incoraggi la ricerca sullo sviluppo di telecomunicazioni basate su
tecnologie alternative che siano altrettanto efficienti ma i cui effetti siano molto meno negativi sull’ambiente e sulla salute;
8.2 per quanto riguarda l’utilizzo privato dei telefoni cellulari, telefoni cordless DECT, WLAN, WiMAX e altri
dispositivi wireless come i baby monitor:
8.2.1 si stabiliscano soglie preventive per i livelli di esposizione a lungo termine alle microonde in tutte le aree interne, in
conformità al principio di precauzione, non superiori a 0.6 Volt su metro, e nel medio termine si riducano a 0.2 Volt su metro;
8.2.2 si intraprendano adeguate procedure di valutazione del rischio per tutti i nuovi tipi di dispositivo prima della concessione
di licenza;
8.2.3 si introduca una chiara etichettatura che indichi la presenza di microonde o campi elettromagnetici, la potenza trasmittente
o il tasso di assorbimento specifico (SAR – specific absorption rate) del dispositivo e gli eventuali rischi per la salute connessi al
suo utilizzo;
8.2.4 si sensibilizzi l’opinione pubblica sui potenziali rischi per la salute di telefoni cordless DECT, baby monitor e altri
elettrodomestici che emettono continuamente onde pulsate, anche se l’apparecchiatura rimane in stand-by, e si raccomandi l’uso
di telefoni fissi e cablati a casa o, in mancanza, modelli che non emettano onde impulsive in modo permanente;
8.3 riguardo la protezione dei bambini:
8.3.1 si sviluppino in diversi ministeri (istruzione, ambiente e salute) campagne di informazione mirate agli insegnanti, ai
genitori e ai figli al fine di sensibilizzarli ai rischi dell’utilizzo precoce, sconsiderato e prolungato dei telefoni cellulari e di altri
dispositivi che emettono microonde;
8.3.2 per i bambini in generale, e in particolare nelle scuole e nelle classi, si dia la preferenza alle connessioni internet via cavo,
e si regolamenti strettamente l’uso di telefoni cellulari da parte degli scolari nei locali scolastici;
8.4 per quanto riguarda la progettazione di linee elettriche e stazioni radio base:
8.4.1 si introducano misure urbanistiche per mantenere le linee elettriche ad alta tensione e altri impianti elettrici a distanza di
sicurezza dalle abitazioni;
8.4.2 si applichino gli standard di sicurezza più rigorosi per l’impatto sulla salute di impianti elettrici in nuove abitazioni;
8.4.3 si riducano i valori limite per stazioni radio base secondo il principio ALARA e si installino sistemi di monitoraggio
completo e continuo di tutte le antenne;
8.4.4 si determinino i siti di ogni nuovo impianto GSM, UMTS, Wi-Fi o WIMAX non solo in base agli interessi degli operatori,
ma in consultazione con le autorità governative locali e regionali, i residenti locali e le associazioni di cittadini interessati;
8.5 per quanto riguarda la valutazione dei rischi e le precauzioni:
8.5.1 si effettui la valutazione del rischio in modo più orientato alla prevenzione;
8.5.2 si migliorino gli standard di valutazione dei rischi e di qualità attraverso la creazione di una scala di rischio medio,
rendendo l’indicazione del livello di rischio obbligatoria, effettuando lo studio di varie ipotesi di rischio e considerando la
compatibilità con condizioni di vita reale;
8.5.3 si presti attenzione e si proteggano gli scienziati che forniscono allarmi precoci;
8.5.4 si formuli una definizione dei principi di precauzione e ALARA orientata ai diritti umani;
8.5.5 si aumenti il finanziamento pubblico nella ricerca indipendente, in particolare attraverso sovvenzioni provenienti
dall’industria e tassazione dei prodotti che sono oggetto di studi di ricerca pubblici per valutare rischi alla salute;
8.5.6 si creino commissioni indipendenti per l’assegnazione dei fondi pubblici;
8.5.7 si renda obbligatoria la trasparenza dei gruppi di lobby;
8.5.8 si promuovano dibattiti pluralistici e con contraddittorio tra tutte le parti interessate, compresa la società civile
(convenzione Ǻrhus).
(1)
testo adottato dal Comitato permanente, che agisce a nome dell’Assemblea, il 27 Maggio 2011 (vedere Doc. 12608, relazione della
commissione per l’ambiente, l’agricoltura e gli Affari Locali e Regionali, relatore: Sig. Huss).
Fonte originale: http://assembly.coe.int/mainf.asp?link=/documents/adoptedtext/ta11/eres1815.htm
Tradotto liberamente da Associazione Elettrosmog Sicilia (http://www.elettrosmogsicilia.org)