manuale - Zanardi Fonderie

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INFORMAZIONI AZIENDA A RISCHIO D’NCIDENTE RILEVANTE
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SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORI
(allegato V al D.Lgs. 238/2005)
Sezione 1
Nome della società
ZANARDI FONDERIE S.p.A.
(ragione sociale)
Stabilimento/deposito di
Minerbe
(comune)
VR
(provincia)
Via Nazionale 3
(indirizzo)
Portavoce della Società
(se diverso dal Responsabile)
Duska
(nome)
Gallio
(cognome)
0442 647388
(telefono)
0442 640589
(fax)
La Società ha presentato la notifica
SI
02
01
Aggiornamento da RDS; modificato il template
Febbraio 2011
HI (SGA)
HI (GDU)
G (ZFE)
Ed.
Rev.
Descrizione modifica
Data
Emessa
Verificata
Approvata
Simbolo modifica
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prescritta dall'art. 6 del D.Lgs
La Società ha presentato il Rapporto di
Sicurezza prescritto dall'art. 8 del D.Lgs
Responsabile dello Stabilimento
NO
FEDERICO
(nome)
ZANARDI
(cognome)
Direttore Generale dello Stabilimento
(qualifica)
Sezione 2
INDICAZIONI E RECAPITI DI AMMINISTRAZIONI, ENTI, ISTITUTI, UFFICI O ALTRI PUBBLICI, A LIVELLO NAZIONALE E LOCALE A CUI SI È COMUNICATA L’ASSOGGETTABILITÀ ALLA PRESENTE NORMATIVA, O A CUI È
POSSIBILE RICHIEDERE INFORMAZIONI IN MERITO – DA REDIGERE A CURA DEL GESTORE.
•
CTR c/o Ispettorato Interregionale dei VVF, via Dante, 55 – 35139 Padova
•
Regione Veneto, Dip. Ecologia e tutela dell’Ambiente, Palazzo Linetti - Calle Priuli – Cannaregio, 99 – 30121 Venezia.
•
Prefettura di Verona, via S. Maria Antica, 1 - 37121 Verona
•
Comando provinciale VVF di Verona, via Polveriera Vecchia, 2 – 37134 Verona
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Provincia di Verona, via S. Maria Antica, 1 - 37121 Verona
•
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Servizio IAR, via Cristoforo Colombo, 44 - 00147 Roma
•
Comune di Minerbe, via G. Marconi 41, - 37046 Minerbe (VR)
Sezione 3
DESCRIZIONE DELLA/DELLE ATTIVITÀ SVOLTA/SVOLTE NELLO STABILIMENTO/DEPOSITO
L’attività prevalente dello Stabilimento Zanardi fonderie S.p.A.. consiste nella fusione della ghisa, nella sua sferoidizzazione mediante introduzione automatica di una lega
FeSiMg per migliorarne la resistenza, nella colata in forme appositamente predisposte e nel successivo raffreddamento in condizioni controllate.
Tutte le lavorazioni avvengono in orario giornaliero, tranne quelle dei reparti Trattamenti Termici (TT) e Metallo Liquido (ML) che vengono effettuate in tre turni giornalieri per
7 giorni la settimana.
Lo Stabilimento occupa una superficie totale di 67120 m2, dei quali 31386 coperti, mentre il numero totale di persone impiegate è di 206 unità.
La movimentazione dei prodotti, eseguita all’interno dello Stabilimento, avviene in conformità alle norme di sicurezza e di igiene previste dalla legislazione vigente in materia.
In particolare, il sale di tempra (SALE AS 140/HT) che costituisce il prodotto per cui lo Stabilimento rientra nel campo di applicazione degli artt. 6 e 7 del decreto legislativo
334/99 e s.m.i. è un prodotto solido, che viene utilizzato fuso in apposite vasche destinate al raffreddamento controllato di pezzi particolari e che, in minima parte, viene
stoccato, solido, in sacchi, in un’area coperta e lontana da sostanze infiammabili o combustibili.
La Dimetilpropilammina (DMPA), che rappresenta l’unico prodotto infiammabile (di categoria A) presente in Stabilimento in quantità significativa, viene stoccata in parte in
fusti da 135 kg e in parte in un serbatoio da 500 litri munito di bacino di contenimento situato all’interno di un ambiente chiuso munito di muri REI 120. All’interno dello stesso
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locale sono installati anche due serbatoi da circa 8 mc contenenti due materie prime non classificate (resina epossidica e resina fenolica). Il serbatoio è riscaldato mediante
tracciatura elettrica in modo che la concentrazione di vapori all’interno del serbatoio sia sempre superiore al UEL ed ha gli sfiati convogliati ad un abbattimento ad acido
fosforico, prodotto in grado di salificare la DMPA.
La movimentazione di liquidi avviene a mezzo di linee fisse, per caduta o mediante pompe di trasferimento.
Il ricevimento dei fusti di DMPA avviene su automezzi autorizzati per il trasporto di merci pericolose (normative ADR).
Le emissioni in atmosfera derivanti dalle lavorazioni (vapori emessi dalle miscelazioni) sono convogliate in appositi camini come da Autorizzazione alle emissioni della
Provincia di Verona.
Non esistono reflui liquidi provenienti direttamente dalle attività in essere nello Stabilimento.
AMBIENTE IMMEDIATAMENTE CIRCOSTANTE (ELEMENTI DI INTERESSE)
Elementi corografici abitativi
Nel raggio di 3,5 km dallo Stabilimento ZANARDI FONDERIE S.p.A. sono presenti gli abitati di Minerbe, S. Zenone, Boschi S. Anna e Bevilacqua.
Elementi corografici industriali/artigianali
Nelle immediate vicinanze dello Stabilimento, sono presenti un supermercato, la società Riello Sistemi, il mobilificio Sama, un’officina di autoriparazioni, un’officina
meccanica, una fabbrica di materiale plastico, un allevamento di bovini ed un mobilificio. Nell’area sono presenti due aziende rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs.
334/99, l’industria chimica Scarmagnan e la società Gas Adige Legnago S.r.l.
•
Elementi corografici strutturali
Nelle vicinanze dello Stabilimento sono presenti:
in direzione N/O, a circa 1500 m, il centro abitato di Minerbe;
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in direzione N/E, a circa 1500 m, il centro abitato di S. Zenone;
in direzione S, a circa 1500 m, il centro abitato di Boschi S. Anna;
in direzione E a circa 3500 m il centro abitato di Bevilacqua
in direzione N/O, a circa 40 km, l’aeroporto di Verona Villafranca;
in direzione N, a circa 20 km dallo Stabilimento, l’autostrada A4 e a circa 35 km, rispettivamente in direzione E ed O, le autostrade A13 e A22;
in direzione SO a circa 1500 m dal confine dello Stabilimento, la ferrovia Monselice – Legnago – Mantova;
in direzione O, a distanza di circa 20 km, la ferrovia Bologna – Verona.
aeroclub sono presenti nelle limitrofe cittadine di Montagnana e Legnago.
Allegato: Cartografia formato A3 con indicazione dei confini dello Stabilimento e delle principali aree produttive, logistiche e amministrative.
SEZIONE 4
SOSTANZE E PREPARATI SOGGETTI AL D.LGS. 334/99
Lo Stabilimento risulta soggetto agli obblighi di cui all’art. 6 del D.Lgs 334/1999, come modificato dal D.Lgs 238/2005, poiché è prevista la presenza di sostanze pericolose in
quantità superiore a quelle indicate nell’Allegato I parte 2, colonna 2, per le sostanze di cui ai punti 2 (R25: tossiche per ingestione), 3 ( R8: comburenti) e 9i (R50: Sostanze
pericolose per l’ambiente - molto tossiche per gli organismi acquatici).
Le quantità massime complessive di sostanze pericolose sono indicate nella tabella seguente:
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Riferimenti al
SOSTANZE E/O PREPARATI
2 Tossiche
3 Comburenti
7.b Liquidi facilmente infiammabili
9.i Sostanze pericolose per l’ambiente in combinazione con le seguenti frasi che descrivono il rischio:R50
D. Lgs. 334/99
All. I parte 2
All. I parte 2
All. I parte 2
All. I parte 2
Soglia ai fini
dell’applicazione
art. 6
art. 8
50
200
50
200
5000
50000
100
200
Quantità massima
attuale. (t)
170
173
1
170
Oltre alle sostanze in tabella, nell’ambito dello Stabilimento sono presenti e utilizzate ai fini produttivi o per operazioni di manutenzione, altre sostanze in quantitativi
pressoché trascurabili e ben inferiori al limite del 2% indicato nel comma 4 dell’allegato I al D.Lgs. 334/99 per l’esclusione dal computo delle sostanze ai fini
dell’assoggettamento agli obblighi di cui all’art. 2.
Tali sostanze sono detenute in luoghi e condizioni tali da non poter innescare un incidente rilevante in nessuna parte del sito
Le quantità massime di sostanze pericolose presenti e i relativi quantitativi massimi presenti sono riportati nella successiva tabella.
n° CAS
926-63-6
7782-44-7
7632-00-0
7757-79-1
sostanze/preparati
DIMETILPROPILAMMINA (DMPA)
OSSIGENO
Sale AS140/HT
etichett
F Xn Xi
O
OTN
classificazione (frasi R)
R11 20/22 38 41 52/53
R8
R8 25 50
stato
liquido
solido
(*) Riportare la classificazione di pericolo e le frasi di rischio di cui al D.Lgs 52/97 e DM della Sanità 28.04.1997 e successive modifiche e norme di attuazione.
quantità max (t)
1
2,65
170
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Sezione 5
NATURA DEI RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI
Informazioni generali
Incidente (*)
Sostanza coinvolta
Incendio/flash-fire/Jet fire
Dimetilpropilammina, Endogas, Metano
Dispersione gas
Endogas
Rilascio nel terreno/in acqua
Scoppio
(*) Incendio, esplosione, rilascio di sostanze pericolose.
Sezione 6
TIPO DI EFFETTO PER LA POPOLAZIONE E PER L'AMBIENTE
•
Per la popolazione:
Possibilità di disagio per presenza di fumo in caso di incendio.
(Es. intossicazione; malessere irraggiamento; onde d'urto (rottura vetri), ecc.)
MISURE DI PREVENZIONE E SICUREZZA ADOTTATE
Dal punto di vista impiantistico:
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tutta l’area dello Stabilimento è pavimentata;
il serbatoio di DMPA dispone di bacino di contenimento ed è installato all’interno di un locale chiuso;
è presente una rete di drenaggio delle acque meteoriche che colletta le acque verso i sistemi di raccolta (spill containment);
è presente un sistema antincendio con rete idrica e dotazione di estintori manuali e carrellati (con manutenzione periodica di legge);
gli impianti e i magazzini sono ampiamente ventilati mediante ventilazione naturale e/o forzata (normalmente non inferiore a 8-10 ricambi/ora);
sono presenti sistemi di rilevazione di incendio con allarme acustico negli uffici, nel centro elaborazione dati, nelle cabine elettriche di media tensione e nella principale
centrale oleodinamica;
è presente un impianto di spegnimento automatico a schiuma nella centrale oleodinamica dell’impianto di formatura;
nel Centro elaborazione dati è presente un sistema automatico di estinzione a gas inerte;
gli impianti elettrici sono a norma CEI ed in esecuzione antideflagrante ove richiesto;
allarmi automatici e arresti di emergenza sono installati nei forni del reparto TT.
Dal punto di vista operativo:
adozione del Sistema di Gestione della Sicurezza in accordo alla normativa vigente;
adozione di un piano di emergenza di Stabilimento;
adozione di un programma di formazione per la lotta all’incendio e per il primo soccorso;
addestramento del personale sia all’attività operativa che all’emergenza;
addestramento del personale sulle caratteristiche delle sostanze, con particolare riguardo alla loro pericolosità;
esercitazioni all’emergenza effettuate con cadenza semestrale;
verifica periodica dello stato delle installazioni sia di esercizio che per l’emergenza.
(Es. sistemi di allarme automatico e di arresto di sicurezza; serbatoi di contenimento; barriere antincendio; ecc.)
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Sezione 7
Tipo di effetto per la popolazione e per l'ambiente
Il PEE è stato redatto dall’Autorità competente?
NO
Le informazioni debbono fare esplicito riferimento al PEI e al PEE (qualora il PEE non sia stato redatto il fabbricante dovrà riportare le informazioni desunte dal Rapporto di Sicurezza)
Mezzi di segnalazione di incidenti
•
•
•
•
All’esterno del deposito:
Telefoni collegati alla rete nazionale
Telefoni cellulari in dotazione a figure chiave.
All’interno del deposito:
Rete telefonica interna
Sistema di allertamento a mezzo sirena
Es. sirene, altoparlanti, campane, ecc.
Comportamento da seguire
•
Nel Piano di Emergenza Interno e nelle Procedure Operative sono definiti compiti e responsabilità. In caso di emergenza è previsto un Coordinatore per l’Emergenza cui
spettano le decisioni operative di carattere generale e l’indicazione del comportamento da seguire caso per caso.
Gli effetti incidentali di tutti gli eventi sono limitati all'interno dello Stabilimento, il cui personale è adeguatamente formato sul comportamento da seguire.
Nel caso in cui persone estranee siano occasionalmente presenti all’interno dello Stabilimento, al verificarsi di un evento incidentale, queste devono:
Allontanarsi immediatamente;
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Seguire le indicazioni dei responsabili dello Stabilimento o dell’Autorità competente sopraggiunta.
(specificare i diversi comportamenti; in generale é opportuno: non lasciare l'abitazione, fermare la ventilazione, chiudere le finestre, seguire le indicazioni date dalle autorità
competenti.)
Mezzi di comunicazione previsti
Non essendo stato redatto il PEE non sono disponibili informazioni.
(specificare quali: es. radio locale, Tv locale, altoparlanti, ecc.)
Presidi di pronto soccorso
Interventi di VV.F (Legnago), ARPA, Protezione civile, Emergenza Sanitaria (ospedale di Legnago), Forze dell'ordine
(es. interventi VV.FF., Protezione civile e forze dell'ordine; allerta di autoambulanze ed ospedali; blocco e incanalamento del traffico, ecc.)
INFORMAZIONI PER LE AUTORITA' COMPETENTI SULLE SOSTANZE ELENCATE NELLA SEZIONE 4
Sezione 8
Allegato: Schede di sicurezza delle sostanze e prodotti elencate nella sezione 4
Utilizzazione:
N.CAS
926-63-6
Nome comune o generico
DIMETILPROPILAMMINA (DMPA)
Utilizzazione
Materia prima
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7782-44-7
OSSIGENO
7632-00-0
7757-79-1
SALE AS140/HT
Saldatura / pulizia siviere
Raffreddamento pezzi
INFORMAZIONI PER LE AUTORITA’ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL’ESTERNO DELLO STABILIMENTO
Sezione 9
coordinate del baricentro in formato UTM:
Evento
iniziale
Incendio
si7
Condizioni
in fase liquida o solida
localizzato in
aria
no
in fase gas/vapore ad alta velocità
in fase gas/vapore
Esplosione
si
no7
Rilascio
(tossico)
X=
confinata
non confinata
transizione rapida di fase
in fase liquida
in acqua
684682
5011409
Modello sorgente
Y=
Incendio da recipiente (Tank fire)
Incendio da pozza (Pool fire)
Getto di fuoco (Jet fire)
Incendio di nube (Flash fire)
Sfera di fuoco (Fireball)
Reazione sfuggente (run-away reaction)
Miscela gas/vapori infiammabili
Polveri infiammabili
Miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.)
Esplosione fisica
Dispersioni liquido/liquido (fluidi solubili)
Emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili)
Fuso
7
7
32
I zona
II zona
(m)
(m)
III zona
(m) [1]
Interno allo Stabilimento
Interno allo Stabilimento
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si7
no
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sul suolo
in fase
gas/vapore
ad alta o bassa velocità di rilascio
Evaporazione da liquido (fluidi insolubili)
Dispersione da liquido (fluidi insolubili)
Dispersione
Evaporazione da pozza
Dispersione per turbolenza (densità della nube
inf. a quella dell’aria)
Dispersione per gravità (densità della nube
superiore a quella dell’aria)
7
Interno allo Stabilimento
Distanze dai confini del deposito, nella direzione di massima estensione all’esterno degli effetti (dispersione in condizione meteorologia D5 o F2).
[1] Si precisa che la terza zona, da definire sulla base di valutazioni delle Autorità Locali, è stata qui indicata per completezza in corrispondenza della soglia inferiore considerata e corrispondente ad irraggiamento stazionario 3 kW/m2 e LOC