fantasia - Comune di Empoli
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fantasia - Comune di Empoli
F a n t aÕ s i a (Enanitos Verdes) (Enanitos Verdes) Pueden robarte el corazón Cagarte a tiros en el muro Pueden lavarte la cabeza Por nada. La escuela nunca me enzeño Que el mundo lo han partido En dos Mientras los sueños se Desangran, por nada Pero el Amor es más fuerte Pero el amor es más fuerte Pero el amor es más fuerte ¡Más fuerte! Cuantos podran disimular La guerra en tiempos de paz Y que los muertos siguen vivos Pueden jurar que no es verdad El viejo sueño de volar Pueden guardarte en una jaula Por nada Pero el amor es más fuerte Pero el amor es más fuerte Pero el amor es más grande Pedrito escribe sin pararse Que el mundo está por estallar Y los demas en la oficina Por nada Pueden robarte el corazón Cagarte a tiros en el muro Pero el amor es más fuerte Pero el amor es más fuerte Pero el amor es más Fuerte y grande. Más... Grande. Possono rubarti il cuore Ammazzarti contro un muro Possono sciacquarti la testa Per niente. La scuola non mi ha mai insegnato Che il mondo è diviso In due Mentre i sogni si Dissanguano, per niente Però l’amore è più forte Però l’amore è più forte Però l’amore è più forte Più forte! Quanti potranno far finta di nulla mentre c’è guerra in tempo di pace e che i morti continuano vivi Possono giurare che non è vero Il vecchio sogno di volar e Possono chiuderti in una gabbia Per niente Però l’amore è più forte Però l’amore è più forte Però l’amore è più grande Pedrito scrive senza fermarsi Che il mondo sta per scoppiare E gli altri nei loro uffici Per niente Possono rubarti il cuore Ammazzarti contro un muro Però l’amore è più forte Però l’amore è più forte Però l’amore è più Forte e grande. Più… Grande. di A molti di noi capita di arrivare al punto di non credere a nulla per il contesto in cui ci troviamo. Io, a volte sono entusiasta…come a volte no! Sono periodi che devono essere superati, magari pensando alla semplicità di un fiore… Adesso lavoro nell’azienda agricola, e mi sono resa conto di quanto siano importanti le piante, e l’allegria che si sente (interiormente) a vedere come crescono i fiori. Purtroppo io non ho mai avuto l’opportunità di fare la mamma come quelle che di solito si immaginano, ma sono convinta che il mio amore per i miei figli è immenso, e che loro lo sentano. Per me la parola Amore si chiama grande ed è piena di sogni, illusioni. Credo in tutto ciò che desidero con tutta me stessa e la mia anima. Perciò ti voglio invitare a pensare alla parola amore come la penso io. Grande e unico. Tutto • possibile, basta pensare che lÕamore • forte e grande La Millennium Entertainment, gruppo cineasta empolese aderente al progetto “Muoviamoci Insieme” di Renzo Fanfani, parroco di Avane, ha girato da aprile a giugno 2003 a Empoli e in altre città toscane un lungometraggio dal titolo "E' difficile secondo me". Il lavoro nasce da un gruppo di giovani dai 19 ai 28 anni con precedenti esperienze di cinema a livello amatoriale che si è impegnato in un prodotto di qualità nonostante il budget ristrettissimo. Dopo “Vivere o sopravvivere” e “L'alba”, film realizzati come gruppo Cineperiferia, la troupe attuale, in cui confluiscono molti ex Cineperiferia, ha realizzato un film divertente ma molto focalizzato sui pensieri e il linguaggio dei giovani. Il lungometraggio racconta di un incontro casuale tra due coppie di ragazzi in una circostanza molto strana. Una coppia si separerà, e da qui nascerà una storia con molti intrecci e un finale a sorpresa. Oltre ad alcuni ragazzi del gruppo (Paolo Fontanelli, Gabriele Bini, Meri e Luana Nicoletti), recitano anche personaggi molto noti: ANDREA AGRESTI, don RENZO FANFANI e l'attore teatrale ALESSANDRO FORNACIARI. Il film, dopo un'anteprima che si è svolta a Limite sull’Arno nel contesto del Settembre limitese, è stato modificato per renderne più agevole la visione. Ecco i nomi dei ragazzi che hanno lavorato dietro le quinte: Mirko Sparacino (regista), Valentina Leoncini (segretaria di edizione), Marco Viviani (tecnico luci e fotografia), Gianni Paci (tecnico del suono), Valentina Orlando (ciackista), Monica Muttini (truccatrice), Daniele Dei (addetto alle relazioni esterne) e Fabio Gazzarrini (cameraman). 22 F a n t aÕ s i a di Di solito scrivo una favola per ogni numero di “Ragazze Fuori”. In questo invece vor rei raccontare la storia di Tommy, il mio cane. Ha quasi sei anni, è un minuscolo Snauzer arrivato nella mia vita l’indomani di un grande dolore. Sette anni fa avevo tutto quello che di materiale una donna può desiderare. Mi sono sempre molto piaciuti i cani di razza, e molto di più quelli che hanno un aspetto particolare. Così un mio vecchio amico di Londra mi spedì una cucciola di razza Sharpei, bellissima, di colore grigio e con un pedigree migliore di qualunque famiglia reale. La chiamai Thelma, era una cagna che purtroppo era sempre malata. Era necessario farle un intervento agli occhi ogni tre mesi, altrimenti non riusciva a vedere. Era piena di rughe, perciò aveva un bisogno quotidiano di pulizia con un pezzo di cotone imbevuto nell’olio per bambini. Non abbaiava mai, era muta, non le piaceva giocare e dormiva sempre. Nonostante i controlli medici settimanali, si ammalò di broncopolmonite; fu costretta a stare quindici giorni nell’ospedale veterinario. Mia figlia Laura era depressa a causa della cagnetta; Valentina, che è la più piccola, non ne sentiva invece per niente la mancanza, proprio perché era piccola. Purtroppo, le spese per quella cucciola erano insostenibili, tantopiù che mangiava come un bue. Andai in un negozio e comprai due pelouche per le bambine e regalai Thelma a mia madre, che dopo la portò nella casa di campagna. Passarono i mesi, le bambine non sentivano la sua mancanza, io invece la sentivo, profondamente, perché anche se era un po’ addormentata era l’unica che veniva a salutarmi quando tornavo dall’università. Che ero triste si vedeva, ma non lo dicevo mai. Laura, con la sua sorellina e il loro babbo mi comprarono Tommy. Fu una sorpresa: lo trovai in una scatola, nella mia macchina, con un bigliettino dove era scritto “Ti prenderesti cura di me?”. Da quel giorno io e il mio cane siamo stati inseparabili. Si dormiva insieme, si giocava insieme, si fumava insieme, insomma si andava fuori di testa sempre insieme. Adesso che sto per uscire, quando telefono a casa lui mi abbaia come per dirmi “ti aspetto, mi manchi tanto”. E io gli dico sempre per ripetergli “mi manchi”. Questa non è una favola a lieto fine. Thelma è morta circa sei mesi fa, e salendo le scale per tornare in camera piangevo e mi dicevo che se non fosse stato per quell’handicap che aveva sarebbe stata lei a sballarsi insieme a me. Tommy aspettami, sto arrivando. Buon Natale anche a te. Mi auguro che la comunità con la nonna ti abbia fatto lo stesso effetto che ha fatto Empoli a me. di di Sono ebrea, fiera della mia razza e del mio Abramo. Siamo tutti figli suoi, musulmani, cattolici, ortodossi… insomma tutti, tutti vorremmo vivere in armonia e pace, ma per motivi politici e anche economici non è così. Io amo il teatro come amo la mia religione e ogni volta che studio una parte di teatro, qualsiasi ruolo, dentro di me sento una voce che mi dice è questa la tua religione e tuo padre Abramo ti guiderà sempre su questo bel cammino… Se il teatro fosse una religione, sarebbe di sicuro la migliore sul palcoscenico. Il mondo preferisce pensare alla guerra, al petrolio e a tante altre cose che vanno contro i nostri principi. Le persone invece vogliono ideali, vogliono avere la sensazione di fare quello che amano, non per i soldi per essere felici. E questo mi fa pensare che il mondo è solo una messinscena. Vorrei invitarvi a riflettere su quello che vi piace e quanta voglia avete di provare. Questo sarà il mio ultimo Natale come detenuta. Ho sofferto, come penso soffra ognuna di noi, per le condizioni in cui viviamo, per i figli, la famiglia, il partner; ognuna ha dentro la sua sofferenza! In questo periodo ho trovato una parte di me che non sapevo di avere. Ho conosciuto molte persone e ho conosciuto anche la parola “amore”. Ringrazio Dio per questa esperienza, perché in mezzo a tutta la sofferenza… c’è lui. Il mio amore che con ogni parola mi dice tutto. La sua foto è vicina al mio letto e la sua maglietta è il mio pigiama. Ogni notte guardo la luna, mi convinco che è mia perché lui mi ha scritto che la ruberebbe per me, lui mi manca ed è sempre nel mio cuore, semplicemente perché per me è l’unico e speciale e non solo: anche il migliore in tutto quello che fa. Ho scoperto che anche attraverso le sbarre possiamo sognare, piangere, illuderci, creare legami forti d’amicizia ma soprattutto trovare l’amore. Buon Natale Amore, ancora ricordo la prima volta che ti ho detto ti voglio tanto, tanto, tanto bene! 23