Sintesi tematica delle indicazioni dei cittadini

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Sintesi tematica delle indicazioni dei cittadini
Sintesi
tematica
delle
indicazioni dei cittadini
INDICE
I LABORATORI DI DISCUSSIONE
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LA SINTESI TEMATICA
3
IL NUOVO ASILO
4
Opportunità
4
Criticità
4
Proposte
5
SPAZI PUBBLICI E LUOGHI DI AGGREGAZIONE 6
Opportunità
7
Criticità
7
Proposte
8
COLLEGAMENTI, CONNESSIONI E VIABILITÀ 10
Criticità
10
Proposte
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1
I LABORATORI DI DISCUSSIONE
L’ex Manifattura Tabacchi di Firenze è attualmente oggetto di un’ipotesi di recupero e l’Amministrazione
comunale ha avviato il procedimento di variante urbanistica al Piano Regolatore Generale e di Valutazione
Integrata.
All’interno del processo di valutazione nel mese di novembre la società proprietaria del complesso
(Manifattura Tabacchi s.p.a) ha finanziato l’organizzazione di un percorso di informazione e coinvolgimento
aperto a tutti i cittadini.
Il percorso, progettato e gestito da Sociolab, è stato strutturato in tre laboratori di discussione. Il primo
incontro, che si è tenuto mercoledì 9 novembre, è stato dedicato al tema del nuovo asilo nido; il secondo,
tenutosi il mercoledì successivo, al tema degli spazi pubblici e dei luoghi di aggregazione; Nel terzo e ultimo
incontro, che ha avuto luogo mercoledì 23 novembre, è stato affrontato il tema delle connessioni, dei
collegamenti e della viabilità.
Per far sì che i partecipanti avessero gli elementi di conoscenza necessari per partecipare al processo di
Valutazione Integrata è stata predisposta una “guida del partecipante”, che è stata resa disponibile on line
sul sito del Piano Strutturale del Comune di Firenze e consegnata in forma cartacea a tutti i partecipanti.
Gli incontri, che si sono tenuti all’interno dei locali dell’Ex Manifattura appositamente aperti per
l’occasione, si sono svolti in orario 18.00-22.00 con una formula che ha proposto momenti di discussione in
plenaria e momenti di approfondimento in piccoli tavoli di discussione facilitati.
All’inizio dell’incontro i consulenti tecnici della società proprietaria hanno presentato in plenaria dati,
previsioni e ipotesi progettuali rispetto al tema della serata e i cittadini sono intervenuti chiedendo
chiarimenti e approfondimenti. Dopo questo momento assembleare, i partecipanti sono stati invitati a
dividersi in piccoli tavoli di discussione moderati da facilitatrici esperte dove, confrontandosi tra loro, hanno
analizzato opportunità e criticità, elaborano proposte e suggerimenti. Tutte le indicazioni sono state
raccolte e sintetizzate in un rapporto che, nei giorni successivi al laboratorio, è stato inviato ai partecipanti
per dar loro la possibilità di integrare quanto riportato e correggere eventuali fraintendimenti.
L’iniziativa è stata promossa attraverso una campagna di comunicazione in cui sono stati integrati mezzi di
informazione differenti:
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•
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Distribuzione door to door di 4.500 cartoline presso le abitazioni della zona.
Affissione di locandine presso gli esercizi commerciali e i luoghi di aggregazione della zona.
Pubblicazione news e card sul sito del Piano Strutturale del Comune e sul sito del Quartiere
1.
Comunicati stampa che sono stati pubblicati sugli organi di stampa locali (Nazione e
Corriere Fiorentino) e su diversi portali web (libero.it; nove.firenze.it; lanazione.it;
informazione.it; tu condividi.com).
Campagna radio su una radio locale (ControRadio).
Invio dell’invito elettronico attraverso la mailing list dei cittadini che hanno partecipato
all’iniziativa “100 luoghi” dell’Amministrazione nello scorso settembre ed altre mailing list
cittadine appositamente individuate.
Recall telefonico, mail e via sms degli iscritti nei giorni precedenti ogni laboratorio.
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Ai laboratori hanno partecipato complessivamente
oltre 80 cittadini eterogenei rispetto al genere (49
uomini e 33 donne) e alla fascia di età.
In generale i cittadini hanno percepito positivamente la
presenza e la disponibilità dei rappresentanti della
società proprietaria presenti agli incontri, mentre
hanno lamentato l’assenza
di rappresentanti
dell’Amministrazione comunale, la cui presenza sarebbe
invece stata necessaria al confronto e utile per fornire
chiarimenti su alcune specifiche indicazioni.
I partecipanti hanno chiesto ulteriori chiarimenti
sull’oggetto del percorso di informazione e
partecipazione in corso e sulle sue conseguenze,
sottolineando che molti residenti del quartiere non
avevano preso parte ai laboratori nella convinzione che
l’avvio del procedimento per il recupero dall’Ex
Manifattura fosse ancora lontano.
I cittadini hanno espresso inoltre l’esigenza di poter
prendere visione dell’ipotesi di recupero attraverso un
plastico tridimensionale che consentirebbe
di
comprendere meglio le proporzioni tra funzioni
pubbliche e private e percepire l’esposizione alla luce
degli spazi e l’impatto sulla visuale. Alcuni hanno
chiesto la possibilità che il plastico sia esposto per un
periodo di tempo prolungato e in un luogo accessibile a
tutti (ad esempio nel foyer del Teatro Puccini). Altri
hanno proposto di affiancare a questo la sezione di
questa zona della città presente nel plastico del
Comune che è stato esposto nella Sala D’Arme.
Se per alcuni la possibilità di prendere visione di un plastico potrebbe facilitare la visualizzazione dell’ipotesi
di intervento per i non addetti ai lavori, altri sottolineano invece il rischio che un plastico sia fuorviante in
questa fase dove si sta lavorando sulle scelte urbanistiche e in cui gli elementi progettuali sono ancora solo
degli spunti. È condivisa però la necessità di mostrare il plastico ai cittadini nel momento in cui verrà
predisposto il progetto definitivo.
LA SINTESI TEMATICA
Questo documento è stata elaborato sintetizzando i report prodotti per i laboratori di discussione con
l’obiettivo di fornire elementi di riflessione utili alla società proprietaria, ai progettisti e
all’Amministrazione.
L’approccio utilizzato è quello dell’analisi SWOT (Strenghts Weaknesses Opportunities Threats), uno
strumento analitico utilizzato per valutare punti di forza e rischi di un progetto.
Per ogni tema (e sottotema) discusso – il nuovo asilo, gli spazi pubblici e i gli spazi di aggregazione, i
collegamenti, le connessioni e la viabilità – vengono descritte le indicazioni emerse in termini di
opportunità, criticità e proposte. Per restituire la ricchezza del confronto e della discussione sono riportate
sia le posizioni maggiormente condivise (che vengono sottolineate anche nel paragrafo introduttivo di ogni
capitolo) sia riflessioni minoritarie e proposte di singoli partecipanti.
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IL NUOVO ASILO
La struttura comprende al suo interno due diverse “soluzioni”: l’asilo nido Brucaliffo di diretta gestione
comunale che ospita 58 bambini ed è aperto dalle 7.30 alle 17.30; il Centro Gioco Bianconiglio, gestito
invece da una cooperativa, che accoglie 35 bambini ed è aperto dalle ore 7.30 alle ore 14.30.
Usufruendo della mensa interna dell’asilo nido anche i bambini del Centro Gioco possono rimanere
nell’orario dei pasti: di fatto, salvo l’orario, le due soluzioni hanno la stessa funzione di accoglienza. L’unica
differenza è che il Centro Gioco accoglie bambini anche di zone della città più lontane. La soluzione del
Centro Gioco è stata allestita anche per aumentare la capienza della struttura e venire così incontro alle
molte richieste (la superficie “pro capite” per i bambini di un asilo nido, per normativa regionale, è
maggiore di quella richiesta per un Centro Gioco).
Opportunità
•
Un nuovo asilo è necessario perché la struttura attuale non è adatta né adattabile
alle esigenze strutturali e funzionali di un asilo.
Localizzazione
•
Vicinanza alle infrastrutture viarie (si fa qui riferimento alla localizzazione presentata
nella guida informativa).
Caratteristiche progettuali
•
Gli elementi positivi dello schema progettuale sono: le finestre molto ampie; la
struttura di protezione del tetto verso le abitazioni circostanti e la recinzione-filtro
del giardino a tutela della privacy di bambini ed educatori; l’area di accesso per
l’accoglienza dei genitori.
Criticità
• La zona ha un elevato rischio idraulico a causa del fenomeno dell’innalzamento
rapido del livello dell’acqua.
Localizzazione
• La nuova collocazione (versante via Tartini) pone l’asilo, e in particolare lo spazio
verde circostante, in ombra sia rispetto alle torri che rispetto all’edificio a corte.
• Via Tartini è una strada a senso unico molto stretta, ad oggi gli automobilisti
parcheggiano su ambo i lati riducendo ancora di più la carreggiata e inoltre la strada
è percorsa anche dall’autobus. L’accesso al nuovo asilo da questa strada potrebbe
creare problemi in termini di accesso e raggiungibilità.
• La localizzazione alternativa (proposta a seguito delle indicazioni emerse nel primo
laboratorio) che vedrebbe l’asilo nello spazio retrostante il teatro ha un’esposizione
fredda e umida; inoltre ci potrebbero essere delle incompatibilità tra la funzione di
asilo e l’attività teatrale.
Dimensionamento
• Con il dimensionamento previsto (100 posti), il nuovo asilo risponderebbe solo alla
richiesta attuale mentre bisogna tenere di conto che la richiesta aumenterà
conseguentemente all’inserimento della funzione residenziale e che la zona è
interessata anche da recenti interventi residenziali (San Donato e Lepolda).
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Caratteristiche progettuali
•
Gli spazi ampi e aperti possono determinate situazioni di confusione e di mancanza
di punti di riferimento per i bambini che invece hanno bisogno di un’organizzazione
dello spazio fatta di “angoli” e zone a misura di bambino.
•
La stanza del medico non esiste più nelle strutture moderne.
Proposte
Dimensionamento
•
Realizzare studi di previsione per stimare l’entità di richiesta che potrebbe
pervenire dalla nuove abitazioni anche alla luce del fatto che il quartiere oggi è
abitato prevalentemente da popolazione anziana ma con la costruzione di nuovi
appartamenti si può presupporre l’arrivo di popolazione più giovane.
•
Il dimensionamento non deve essere stabilito a priori dalla proprietà ma essere il
frutto di un approccio alla progettazione concertato e partecipato tra questa,
l’Amministrazione e i cittadini per far sì che, oltre al rispetto degli standard
obbligatori legati alle nuove costruzioni, sia individuata la soluzione migliore.
•
Realizzare due asili, ciascuno di cento posti: una verso via Boito e una verso piazza
Puccini.
Caratteristiche progettuali
•
Un asilo nido “di moderna concezione” deve prevedere per ognuna delle tre sezioni
di bambini (grandi, medi e piccoli): un bagno, una stanza notte per il riposo e due
stanze polivalenti per le attività, un laboratorio e una stanza per la motricità comuni
e potrebbe anche essere dotato di una vasca per le attività con l’acqua, secondo le
best practices degli asili di Reggio Emilia. La struttura deve inoltre essere dotata di
aree a disposizione del personale: un bagno e uno spogliatoio sia per gli educatori
che per il cuoco, una sala riunioni per la programmazione didattica.
•
Per evitare momenti di confusione nell’alternarsi delle attività prevedere accessi
agli spazi diversificati e locali separabili, anche attraverso soluzioni d’arredamento,
per offrire situazioni “rassicuranti”.
•
Prevedere una possibile suddivisione dell’area verde in spazi autonomi, per evitare
la dispersione e creare una sorta di “contenitore che si può aprire all’esterno”.
•
Prendere ispirazione da alcuni modelli virtuosi di strutture rivolte all’infanzia
presenti in città, come quella dell’ospedale pediatrico fiorentino Meyer, specie per
l’uso di materiali naturali.
•
Se da un lato è necessario garantire ai bambini spazi riservati, dall'altro è
auspicabile che ci sia la possibilità di comunicare in modo “protetto” con l’ambiente
circostante. A partire dall’esperienza dei “giardini aperti” (iniziativa comunale di
apertura dei giardini degli asili nido alla città), strutturare percorsi di fruibilità
(reciproca ma regolamentata) tra l’area verde dell’asilo e il nuovo parco previsto
all’interno della corte.
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•
Rivedere l’ipotesi progettuale inserendo elementi di apertura tra lo spazio verde
circostante l’asilo e lo spazio verde del parco in grado di offrire
contemporaneamente maggiore esposizione in termini di illuminazione e areazione
per l’asilo e le condizioni per una maggiore fruibilità del parco.
Altro
•
Dal momento che i locali che ospitano bambini così piccoli devono rispondere ad
una serie di criteri strutturali e funzionali, pensare ad una soluzione temporanea per
ospitare i bambini durante il periodo di intervento appare difficoltoso e inadeguato.
È necessario
lavorare fin da subito alla soluzione definitiva, quindi la
ristrutturazione dei locali che ospitano l’attuale asilo con l’inserimento delle nuove
funzioni previste deve essere contestuale alla realizzazione del nuovo asilo.
SPAZI PUBBLICI E LUOGHI DI AGGREGAZIONE
Tra i cittadini è diffusa la speranza che l’apertura della MT possa essere un’importante occasione di rilancio
per il quartiere e rappresenti “qualcosa di finalmente diverso” in città. In questo senso sono in molti a
sostenere che le funzioni previste nell’ipotesi di recupero (residenziale, commerciale, direzionale) rischiano
di introdurre elementi di banalizzazione rispetto alla qualità architettonica e al valore storico del
complesso.
L’ipotesi presentata, notano alcuni, “non rappresenta niente di nuovo” rispetto all’intervento realizzato a
Novoli con il polo universitario e, più di recente, alla Leopolda. I cittadini ritengono invece che la MT
dovrebbe ospitare una “funzione attrattiva forte” e richiedono un impegno da parte dell’amministrazione
comunale e regionale nel continuare a cercare (e trovare) una “funzione culturale superiore” (attrattiva per
l’intera città ma anche per il territorio metropolitano e regionale) che possa funzionare da volano,
valorizzando anche le realtà già attive (in primis il Teatro Puccini).
In particolare il ragionamento si concentra sul frontone monumentale: i partecipanti si chiedono perché sia
stata pensata una struttura ricettiva così grande (la superficie del frontone monumentale è di circa 12.000
mq), perché questa debba essere collocata proprio nella parte monumentale e esprimono dubbi sulla
possibilità che la funzione ricettiva possa realmente aprire la Manifattura alla città e ai cittadini.
La quota destinata al residenziale desta preoccupazione in un contesto descritto come altamente
residenziale e carente di infrastrutture viarie adeguate. I cittadini si chiedono inoltre se esista una domanda
di nuove abitazioni e quali possano essere le ricadute in questa zona della città dove il comparto
residenziale si è molto sviluppato negli ultimi anni (prima con l’intervento di Novoli, poi con quello della
Leopolda) e continuerà a farlo (con l’intervento della Manifattura e con le nuove residenze previste dietro il
“nuovo Maggio” da poco annunciate dall’amministrazione).
Rispetto all’apertura di spazi pubblici quali piazze e aree verdi è apprezzata dai cittadini che, tuttavia,
sottolineano come la fruizione di un luogo non è di fatto garantita dalla natura pubblica di uno spazio
quanto piuttosto dalle funzioni circostanti che sono determinanti nel creare situazioni di aggregazione (a
Novoli, ad esempio, molti degli spazi commerciali sono rimasti vuoti e la sera, quando gli studenti se ne
vanno, la zona rimane deserta).
Questo – secondo quanti sono intervenuti ai laboratori - sarebbe ancora più vero per la Manifattura
Tabacchi, connotata da una struttura “a fortino”.
La domanda che i cittadini si sono posti durante i momenti di discussione e alla quale hanno cercato di
trovare soluzioni da proporre è “come può essere pubblico uno spazio tra edifici privati?” .
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Opportunità
Il sistema delle piazze
• L’apertura delle piazze, dei piazzali e dei percorsi interni al complesso può “dare
aria” ad un quartiere altamente residenziale carente di luoghi aperti che gli abitanti
possono frequentare e percorrere rimanendo protetti dalla confusione e dal
traffico
Il nuovo parco
• La realizzazione di un’area verde è giudicato un elemento importante sia per la
qualità del progetto di recupero che per la vivibilità del quartiere
Il teatro Puccini
• L’ipotesi di recupero potrebbe trarre beneficio dalla valorizzazione del Teatro che
rappresenta un elemento di forte attrattività del complesso (quest’anno ha
registrato 47.000 presenze e si attesta, per questo, come secondo teatro della
Regione).
Il Mugnone
• Per quanto riguarda invece il corso d’acqua e il suo sistema naturale, i partecipanti
hanno sottolineato che, benché adesso sia una zona completamente degradata, il
fiume ha delle potenzialità e potrebbe essere riqualificato con un beneficio
collettivo.
Criticità
• A partire dalle criticità della zona relative alla mancanza di spazi di aggregazione e
di servizi rivolti alla socialità di giovani e anziani (ludoteca, sala prove, sala studio,
centro anziani, biblioteca), i cittadini ritengono che la Pubblica Amministrazione
debba ripensare le destinazioni d’uso degli spazi previsti nel progetto a funzione
pubblica.
• In mancanza di una reale apertura del complesso al quartiere e all’intera città c’è il
rischio che creare degli spazi pubblici non sia un valore aggiunto ma che piuttosto si
crei lo spazio per l’espansione della situazione di abbandono e degrado che connota
l’area limitrofa delle Cascine.
Il sistema delle piazze
• Sulla base della valutazione dell’esperienza di aree analoghe in altre zone della città
(come il nuovo polo universitario di Novoli), i cittadini hanno dei dubbi sulla
possibilità che l’ampia destinazione commerciale possa esercitare una funzione di
magnete rispetto all’esterno. La perplessità è rafforzata dal sistema di piazze
previsto che rischia di essere funzionale solo al commerciale e alla struttura
ricettiva previsti, qualificandosi quindi in termini di “allargamenti e non di piazze
vere e proprie”.
• Le piazze che verrebbero recuperate nell’area est sono strutturalmente chiuse e
non potrebbero essere altrimenti; a queste però si viene ad affiancare un parco
(nell’area ovest) che viene percepito come un “chiostro” e quindi non dà l’idea di
apertura.
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Il nuovo parco
• Lo spazio verde collocato nell’ipotesi di recupero all’interno dell’edificio a corte non
può essere definito “parco” ma, per caratteristiche strutturali che ha, può essere
interpretato come un “giardino condominiale allargato” o come una “copertura
verde del parcheggio interrato” e questo genera un rischio di autoreferenzialità.
• Le grandi dimensioni dell’area verde potrebbero rappresentare un elemento critico
piuttosto che un elemento di valore: l’area potrebbe cioè risultare dispersiva
rispetto ad una funzione solo, o comunque principalmente, residenziale.
• Alla luce dei numerosi atti di vandalismo che hanno riguardato il vicino Parco di San
Donato, presupponendo che l’Amministrazione non abbia le risorse per gestire la
manutenzione e la sicurezza c’è il rischio che il parco diventi “terra di nessuno”.
• la progettazione di un parcheggio interrato sotto l’area verde determina il rischio
che non si possano piantare arbusti e che quindi il parco sia solo un manto verde
senza punti di ombra ed elementi verdi caratterizzanti.
Il teatro Puccini
• Il Teatro necessita di interventi di ammodernamento degli spazi che, a causa dello
sfratto ricevuto dalla società proprietaria della Manifattura, i gestori non possono
progettare.
Il Mugnone
• Per creare una reale connessione tra l’area di Novoli e le Cascine, passando dall’ex
Manifattura, la piazza sospesa sul Mugnone non è sufficiente ma devono essere
previsti ulteriori interventi come il collegamento con l’altro versante che permetta il
superamento della ferrovia e la riqualificazione del sottopasso che porta al Parco
delle Cascine, nonché del Vialone.
• Il fiume è già da alcuni anni oggetto di intervento da parte delle Ferrovie di Stato
all’interno del programma delle opere di messa in sicurezza contestuali al passaggio
dell’alta Velocità. In particolare proprio nelle vicinanze della piazza sospesa c’è un
cantiere aperto da tre anni per la riqualificazione di un ponte pedonale che verrà
reso accessibile anche ai disabili. Il nuovo intervento previsto annulla l’intervento
attualmente in atto e il relativo investimento?
Proposte
Fruibilità e permeabilità
• Prevedere aperture “visive” che invoglino i passanti ad entrare in particolare
attraverso il frontone monumentale e da via Tartini verso il nuovo Parco,
interrompendo il corrispondente lato dell’edificio a corte.
• Separare le funzioni dei piani terreni da quelle dei piani superiori in tutta l’area del
complesso: affinché gli spazi pubblici siano realmente fruibili sarebbe infatti
necessario che “la piazza continui anche negli spazi coperti”. A tal proposito i
partecipanti hanno portato l’esempio del complesso delle Murate di Firenze,
ritenuto da questo punto di vista un intervento architettonico di successo.
• Collocare un mercato rionale all’interno del complesso potrebbe essere importante
per portare il quartiere all’interno della Manifattura.
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• Progettare soluzioni “facili” per raggiungere la Manifattura anche attraverso
l’utilizzo di mezzi pubblici - ad esempio realizzando fermate “dedicate” della nuova
linea della Tramvia prevista – e percorsi che facilitino gli spostamenti all’interno del
complesso.
• Realizzare passaggi interni, gallerie pedonali e ciclabili all’interno del complesso tra
le due diverse aree (l’area est e l’area ovest) sul modello del passaggio in palazzo
Medici Riccardi che connette via Cavour a via Ginori.
Spazi di aggregazione e socialità
• Rispondere in maniera diversificata alle esigenze dei residenti della zona di tutte le
età progettando punti di interesse per tutti, ad esempio un’area gioco per bambini,
attrezzature sportive che possano assolvere anche alla funzione di luogo di incontro
per adolescenti (pista di pattinaggio), spazi aperti per ospitare eventi culturali
(anfiteatro) da modulare in relazione alla destinazione del Teatro Puccini.
• Prevedere locali destinati ad accogliere attività che rispondano ai bisogni del
quartiere, come luoghi per le associazioni, una sala prove e spazi per attività
musicali e per la danza, una biblioteca civica.
• Progettare uno spazio dedicato alla conservazione della memoria dell’ex
manifattura, ad esempio l’allestimento di un museo del complesso produttivo che,
per la sua storia, potrebbe essere dedicato al tema del lavoro al femminile
• Utilizzare come spazio pubblico lo spazio libero retrostante il teatro.
• Realizzare un padiglione per la produzione teatrale, attività che necessita di una
struttura con caratteristiche strutturali adeguate ma che potrebbe creare un forte
valore aggiunto.
Il nuovo parco
• Attribuire al verde delle funzioni specifiche per rispondere meglio ai bisogni reali di
una zona in cui il verde in quanto tale non manca ma non è dotata di aree verdi
attrezzate che ne permettano una fruizione differenziata.
• Creare un’area verde esteticamente attraente con “punti verde di interesse” (es.
Particolari piante o arbusti).
• Creare ulteriori aperture tra il parco e le aree circostanti distribuendo diversamente
i volumi, se necessario sfruttando ancor più l’altezza per ridurre la superficie
edificata.
• Per la manutenzione individuare una formula “proprietà privata di uso pubblico”, in
modo che le spese di manutenzione siano prese in carico dai condomini e/o dalle
attività commerciali presenti.
• Progettare funzioni commerciali che garantiscano anche una frequentazione serale
che sia da presidio degli spazi aperti, pur con attenzione alla compatibilità tra luoghi
di intrattenimento e funzione residenziale.
Il Mugnone
• Valorizzare nell’ipotesi di recupero “l’elemento acqua” come elemento chiave della
connessione e della qualità dell’intervento, ad esempio connettendo il Mugnone e il
torrente Macinante.
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COLLEGAMENTI, CONNESSIONI E VIABILITÀ
In generale i cittadini hanno sottolineato la scala eccessivamente ridotta delle soluzioni relative alla
mobilità proposte dalla proprietà rispetto ad un’ipotesi di recupero che ha ripercussioni anche sui quartieri
limitrofi (specie sul quartiere 5 che rischierebbe di diventare un ingorgo permanente) e indirettamente
sull’intera città e avrebbe quindi bisogno di un’analisi di impatto di dimensione più ampia.
Conseguentemente i cittadini hanno sottolineato una carenza di nuove soluzioni infrastrutturali soprattutto
in relazione alla quota di funzione residenziale prevista dall’ipotesi di recupero, considerato che l’area
circostante l’ex Manifattura è interessata anche dalle ripercussioni in termini di viabilità della variante del
nuovo polo musicale del Maggio fiorentino.
A prescindere dalle premesse generali, anche rispetto all’area considerata dalla proprietà, i cittadini
ritengono che la soluzione proposta si attesti su una visione parziale in quanto si limita all’area di Piazza
Puccini senza prendere in considerazione gli effetti sulla parte sud della zona e delle strade adiacenti (via
Paisiello, via Mercadante, via Petrella).
I partecipanti hanno inoltre chiesto una valutazione ambientale e sanitaria relativa a un’operazione che
porterà a un considerevole aumento del traffico, specie in considerazione della presenza nell’area di un
asilo nido.
Criticità
Viabilità
• Via Tartini, che nell’ipotesi di recupero diventa un’uscita fondamentale per il nuovo
complesso, non può sostenere i nuovi flussi di traffico e le esigenze di parcheggio
derivanti da un polo di attrazione come quello immaginato.
• Via Ponte alle Mosse, che nella soluzione proposta è interessata da gran parte dei
nuovi flussi di traffico generati dall’ipotesi di recupero, attualmente rimane
bloccata dal traffico eccessivo in molte fasce orarie della giornata.
• Le due intersezioni previste in piazza Puccini che potrebbero diventare due isole
verdi ma di fatto risulterebbero inaccessibili ai pedoni.
Parcheggi
• Il recupero dell’ex Manifattura Tabacchi e la conseguente modifica della viabilità
rischiano di aggravare ulteriormente la già critica situazione dei parcheggi della
zona. In particolare, l’istituzione della circolazione a doppio senso su via Ponte alle
Mosse e su via Toselli può determinare una riduzione dei posti auto a bordo strada,
abitualmente usati dai residenti.
• L’offerta di parcheggi pertinenziali previsti per i nuovi insediamenti residenziali,
commerciali e direzionali non sembra sufficiente quindi viene sottolineato il rischio
che i nuovi fruitori possano occupare i posti auto degli attuali residenti.
Cantierizzazione
• Via Tartini, in fase di cantiere, rischia di diventare l’unica strada di passaggio per i
mezzi di lavoro.
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Proposte
Viabilità
• Esaminare la possibilità di aprire il fondo di Via Tartini realizzando una nuova
infrastruttura di collegamento con il resto della città a nord-ovest.
• Aprire una strada opposta a Piazza Puccini per alleggerire i flussi di traffico su Via
Ponte alle Mosse.
• Il cosiddetto viale Biagi, che dovrebbe collegare via Pistoiese con Porta al Prato,
ricalcando il percorso dell' attuale via Vespucci per poi proseguire sulla striscia di
terreno compresa tra la ferrovia e il Fosso Macinante, potrebbe essere
un’opportunità per realizzare una viabilità alternativa che riduca il traffico dell’area
e che crei un collegamento tra le due parti della città senza entrarvi all’interno
(sono richiesti chiarimenti rispetto all’effettiva realizzazione della strada e la
presenza o meno di questo intervento nel Piano Strutturale).
• Valutare la possibilità di ampliare ulteriormente l’isola alberata prevista al centro di
Piazza Puccini (in modo da includere anche l’area su cui attualmente insistono il
deposito dismesso di auto e le pompe di benzina), per migliorarne l’aspetto e
creare un’area maggiormente utilizzabile dalla cittadinanza o come mercato o con
altri funzioni aggregative.
Parcheggi
• Considerato che l’ipotesi di recupero propone un intervento molto rilevante a scala
urbana, prevedere l’interrato non solo per le nuove residenze ma anche come
soluzione per riorganizzare la sosta in conseguenza dei cambiamenti della viabilità
(l’Amministrazione in carica si è più volte impegnata) a creare parcheggi interrati o
recuperando edifici dismessi per i residenti della zona.
Cantierizzazione
• Usare la ferrovia come temporaneo sostegno e smistamento della viabilità.
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