Santa Pasqua 2012 Una realtà parrocchiale, ma non solo

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Santa Pasqua 2012 Una realtà parrocchiale, ma non solo
Fogli S.G.E
N. 131
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Parrocchia S. Giovanni Evangelista
Santa Pasqua 2012
Una realtà parrocchiale, ma non solo
Infatti non avevano ancora
compreso la Scrittura, che cioè
egli doveva risorgere dai morti.
Gv 20,9
Quando il “paese dei balocchi” diventa
un impegno cristiano
Con questa frase termina il vangelo che
ascolteremo il giorno di Pasqua. Mi piace
perché secondo me tocca ciascuno di noi:
“non avevano ancora compreso la scrittura”. Poche semplici parole che descrivono
gli apostoli come uomini in cammino, alla
scoperta (quasi) della loro fede. Nulla era
ovvio, lampante e scontato.
Anche loro erano dubbiosi, non capivano,
rimasero smarriti. Ma i successivi incontri
col Risorto li ha portati ad annunciare ai
quattro venti che Gesù è vivo, un messaggio che risuona ancora oggi dopo quasi
duemila anni.
Ma tra le molte domande che mi si sono
affacciate alla mente, una mi pare la più
significativa: ma noi ci crediamo che Gesù
è risorto e che dopo la morte c’è la Vita?
Talvolta ho l’impressione che davanti alla
morte più che la certezza dell’ingresso nella vita eterna ci sia la disperazione di un
“tutto è finito”, oppure un voltare pagina e
andare avanti come se nulla fosse stato.
Ma la Resurrezione è qualcosa di diverso,
di più: dopo la vita terrena, ci attende una
vita nuova, diversa, ma sempre vita. Questo mistero di comunione beata con Dio e
con tutti coloro che sono in Cristo supera
ogni possibilità di comprensione e di descrizione. La Scrittura ce ne parla con immagini: vita, luce, pace, banchetto di nozze, vino del Regno, casa del Padre, Gerusalemme celeste, paradiso(Catechismo
della Chiesa Cattolica, numero 1027).
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Da sempre la Scuola cattolica dell’Infanzia di San Giovanni Evangelista si caratterizza all’interno della F.I.S.M. (Federazione Italiana
Scuole Materne ) per il suo progetto educativo, sempre aggiornato
alla realtà del territorio. Da sempre si rinnova ed è sempre più incentrato sulla globalità della crescita del bambino, sotto tutti gli aspetti,
fisica e spirituale. Anzi, secondo don Agostino, parroco di San Giovanni Evangelista, la scuola cattolica adempie ad un dovere inderogabile, quello di riconoscere i diritti anche dei più piccoli: “Se a un bambino non si dà l’educazione religiosa, lo si priva di un suo diritto”.
In questa direzione vanno gli sforzi del team della scuola, composto
dalle maestre, dalle educatrici e dal personale ausiliario. Ma Patrizia,
la Direttrice, a nome di tutti quelli che lavorano con lei, dice semplicemente: “Noi ci impegniamo molto perché i bambini siano felici a
scuola!”. -Qual è la formula?
-Flessibilità di orari e di calendari scolastici. – Come siete riuscite a
tenere aperta la scuola nei tre giorni di Carnevale? – Abbiamo pensato
di spostare le date di vacanza per non mettere le famiglie in difficoltà spiega la Coordinatrice, la maestra Nicoletta - Allungheremo le vacanze di Pasqua e il ponte del 1° Maggio.
La Direttrice è qui dal 2005 e conosce bene le necessità delle famiglie
in cui lavorano entrambi i genitori.
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Segue Santa
Pasqua 2012 da pag. 1
Questo mistero di comunione beata con Dio e con
tutti coloro che sono in Cristo supera ogni possibilità di comprensione e di descrizione. La Scrittura ce
ne parla con immagini: vita, luce, pace, banchetto
di nozze, vino del Regno, casa del Padre, Gerusalemme celeste, paradiso(Catechismo della Chiesa
Cattolica, numero 1027).
Se a fatica possiamo capire cosa ci aspetta
nell’eternità, questo non vuol dire che non esiste
niente o “si vedrà”. Cristo Risorto è apparso ai suoi
discepoli e loro ci hanno raccontato e tramandato
che la vita eterna è reale, vera.
Forse per noi celebrare questa Pasqua 2012 può
essere l’occasione di perseverare nel nostro cammino di fede, di comprendere sempre meglio le scritture, di sperimentare il paradiso qui sulla terra,
nell’incontrare e servire Cristo nella preghiera, nei
sacramenti e nei fratelli. Come scriveva alcuni anni
fa Chiara Lubich, la fondatrice del movimento dei
focolari – Opera di Maria
“Il Cielo s'è rovesciato
sulla terra. Il cielo stellato
è piccolo. La terra è grande, perché essa è trapunta
dovunque dall'Eucaristia:
Dio con noi, Dio fra noi,
Dio per noi.” Allora il
cielo che ci aspetta
nell’eternità lo possiamo
toccare e vivere anche in
questa vita. L’incontrare il
Signore nell’eucarestia
(un modo un po’ strano, forse…), il nostro comprendere
e vivere sempre più in profondità e fede la messa, sia per
ognuno di noi occasione di sperimentare pienamente la
vita divina che il Signore ci offre. Allora sarà una buona
Pasqua. Allora di cuore, tanti auguri di buona Pasqua.
don Andrea, don Agostino, don Luigi, suor Antonella
Che bello! Davvero bello!
Anche quest’anno siamo riusciti, grazie all’iniziativa
del Circolo Noi e dei sacerdoti, a portare con il Canto
della Stella gli auguri di Natale a tutto il quartiere.
Portare un messaggio di pace in giro per le case attraverso la musica il canto è una tradizione popolare, molto sentita nel Veneto, richiamo alla stella che guidò i
Magi alla grotta di Betlemme.
I bambini, i giovani della parrocchia e qualche genitore, si sono
dati appuntamento sul sagrato della
chiesa nelle sere di attesa della
grande festa facendo da corona alla
stella illuminata e portata a turno
lungo le vie.
Emozionati e felici di questa iniziativa, sfidando le rigide temperature
del periodo, i bambini si sono molto impegnati nell’eseguire i canti
natalizi (ma che fatica suonare la
chitarra con quel freddo!).
Le note di “Tu scendi dalle stelle”
e “Astro del ciel” hanno riscaldato i cuori delle persone
che hanno aperto la propria porta di casa. E’ stato molto bello, quasi commovente, vedere i loro occhi riempirsi di felicità, nel condividere questo momento importante della vita di noi cristiani come la nascita di Gesù.
Ogni tanto qualche porta rimaneva chiusa rattristando i
bambini, che subito, però riprendevano l’entusiasmo
vedendo una nuova casa da visitare. Si ricominciava
così a correre, suonare i campanelli e salire velocemen-
te le scale per consegnare un biglietto d’auguri e portare
un po’ di felicità. Le mani si riempivano spesso di cioccolatini e caramelle, subito assaggiate tanto da impedire,
qualche volta, il canto a causa della bocca piena.
La freschezza e la genuinità con la quale i bambini portavano il messaggio di serenità mi ha entusiasmato e mi ha
anche fatto pensare: Chissà se noi adulti siamo in grado di
dimostrare la stesa semplicità e bontà
d’animo?
Al termine d’ogni appuntamento, nei
locali del circolo Noi, ci si riscaldava
con una buona tazza di cioccolata accuratamente preparata dalla signora Paola,
ci si riposava mangiando una fetta di
pandoro divorata in un battibaleno.
L’ultima sera poi, abbiamo cenato insieme anche ai genitori dei ragazzi ai quali
va il mio personale ringraziamento per
aver favorito, magari con qualche difficoltà la presenza dei loro figli e quindi il
felice risultato dell’iniziativa. Ai bambini
è stato consegnato anche un piccolo regalo.
Come da convinta abitudine i fondi raccolti sono stati destinati alla parrocchia e ad alcune iniziative a carattere di
carattere umanitario.
Nell’omelia di inizio pontificato, il beato Giovanni Paolo
II disse: “Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo”. Noi,
anche in questo modo, pensiamo di aver raccolto il suo
paterno invito!
A.M.
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Segue Una
realtà parrocchiale da pag. 1
-Massima la trasparenza nella programmazione didattica. La maestra Nicoletta mostra con orgoglio la bacheca dei
progetti e del P.O.F (il Piano dell’Offerta Formativa che viene consegnato alle famiglie a settembre, all’inizio
dell’anno scolastico). – Di quali attività svolte in passato siete più fiere, Patrizia?- Al Maggio Scuola di tre anni fa
abbiamo vinto il II premio. – Cos’è il Maggio Scuola?- E’ un concorso organizzato dal Comune a cui partecipano
senza obbligo le scuola paritarie, comunali e statali del Comune. Si espongono in una mostra alla Gran Guardia
tutti lavori dell’anno scolastico in conclusione. La maestra Nicoletta elenca cartelloni, materiale fotografico,
disegni realizzati dai bambini con le loro maestre per il
progetto sull’Educazione stradale. E aggiunge: - Abbiamo partecipato anche al concorso dell’AMIA per il
riciclo con il nostro presepe. E stacca una foto dalla
parete. -Ci siamo alla Festa degli Alberi, il 1° marzo,
con la “piantumazione”- E per il futuro , c’è qualche
cosa nell’aria, Patrizia? – La Circoscrizione ci ha chiesto di partecipare ad un incontro al Centro Anziani di
Via Velino. Ci andremo con i “grandi”, i bambini tra i
5 e i 6 anni. - Cosa farete? - Ci stiamo lavorando. Una
canzoncina, un po’ di animazione, qualche disegno, la
Tutto a misura di bimbo
merenda insieme. Vedremo.
-E il Nido? – “La new entry.”Rispondono insieme le
maestre. “E’ stato inaugurato a settembre del 2010. Aperto con due bambini di poco più di due anni, oggi funziona
a pieno regime. Siamo molto orgogliose di come si è avviato e di come crescono i bambini che lo frequentano. Accoglie 16 bambini dai 12 mesi ai 36. Non vogliamo aumentare il numero dei bambini, perché vogliamo conservare
il rapporto di 1 a 8. Le educatrici sono 3”. Aggiungono poco altro, giustamente. Ma don Agostino apre un po’ le
tende su questa realtà da poco entrata nella scuola materna San Giovanni Evangelista. “Un mondo fatato”. “Non ci
sono problemi”. Le educatrici sono molto giovani e ci sanno fare.
- Chi sono i “volontari” che collaborano con voi? Patrizia ne approfitta e lancia un appello: “I volontari sono tutti
quelli che ci aiutano a mantenere il giardino e a fare qualche altro lavoretto di manutenzione. Ora siamo senza il
giardiniere. Se qualcuno volesse, basterebbe presentarsi qui da noi”.
Un’altra domanda, giusto perché il vocio dei bambini oltre la porta dello studio dove stiamo facendo l’intervista
richiama alla realtà in cui ci troviamo:- Qual è l’angolo più significativo della scuola, secondo voi?
Patrizia indica la “casetta di polistirolo" che ben visualizza l’organico della scuola. È un cartellone di polistirolo,
colorato e corredato di foto e nomi e mansioni. Bello!
La maestra Nicoletta guida invece alle sezioni. C’è un bel via vai di mamme e bambini. È la fine della giornata. Il
salone delle sezioni e la mensa si svuotano a poco a poco. Tutte le pareti ma anche i vetri sono pieni di colore, cartelloni, collages, creazioni varie. Resta una vita palpabile nell’atmosfera magica creata da questo spazio per i bambini.
Don Agostino ricorda la prima impressione che ebbe quando entrò per la I volta nella scuola e nel nido integrato, il
“Paese dei balocchi”: “ Tutto grande, vario, bello. Pieno di stimoli e sollecitazioni per i piccoli che crescono”.
Ora don Agostino va una volta al mese e incontra i bambini della Scuola Materna. C’è anche un calendario di Messe a cui sono invitati i bambini. C’è un progetto IRC (Insegnamento Religione Cattolica). “Certo, i bambini qui
imparano a vivere bene in comunità anche sotto il profilo religioso, e i genitori non dovrebbero tradire …”- Che
cosa? Mi parla di “scambio” maggiore, di “complementarità tra scuola e famiglia”. Le famiglie possono supportare
di più il lavoro che si fa a scuola e capire che non è solo una questione di più continuità tra scuola e casa. Si tratta
di coerenza cristiana. Per sé e per ogni formazione sociale in cui si realizzerà ciascuno dei bambini a cui, sempre
d’accordo con le famiglie, Patrizia, Nicoletta e le altre insegnanti nelle loro aule didattiche piene di giochi stanno
insegnando sul serio come si cammina nel mondo dei grandi.
C.C.
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Un Cammino di crescita per famiglie
Da qualche anno, un sabato pomeriggio al mese,
una ventina circa di coppie si ritrova con don Andrea per intraprendere un cammino di confronto e
ascolto su diversi temi di fede e attualità.
Quest’anno, dopo il pellegrinaggio d’apertura alla
Madonna della Corona, abbiamo scelto di riflettere
sul documento dei vescovi italiani “Educare alla
vita buona del vangelo”. Le coppie a turno preparano con il parroco l’incontro, sempre con stili di
conduzione diversi ( come ad esempio discussione
in piccoli gruppi o circolazione spontanea di idee).
Mentre gli adulti dialogano, i bambini giocano assistiti da alcune babysitter. A questi incontri, sempre aperti a nuovi arrivati, perciò, anche le famiglie
che hanno figli piccoli possono partecipare con
sollievo.
Con l’andare del tempo oltre all’amicizia e confidenza che si è creata fra gli adulti, anche i bambini
hanno instaurato rapporti saldi di amicizia tra loro .
La cena comunitaria conclude ogni appuntamento.
Il gruppo, che si definisce Gruppo Famiglie SGE,
visibile anche su Facebook, ha cercato, inoltre, di
promuovere, rivitalizzare e sostenere altre esperienze parrocchiali. Alcune mamme sono catechiste, altri partecipano ai due cori, altri ancora
s’incontrano la prima domenica del mese per
l’adorazione eucaristica dalle 18 alle 19. Tutti i
componenti, inoltre, si stanno impegnando, per aprire più spesso il circolo NOI, come straordinaria
possibilità di sana aggregazione per i ragazzi. Anche il carnevale benefico con la maschera del quartiere e il canto natalizio della stella ci ha visti coinvolti.
Molte famiglie si ritrovano insieme il giorno di
pasquetta presso la casa dei salesiani di Albarè.
La conclusione eccezionale del cammino di
quest’anno sarà il 3 giugno a Milano per l’incontro
mondiale delle famiglie con il Papa.
G.S.
Una targa in ricordo di don Luciano Scattolini
Domenica 8 gennaio sul piazzale della chiesa è stata inaugurata e benedetta una targa in ricordo di don Luciano Scattolini, fondatore e primo parroco della Parrocchia di S. Giovanni Evangelista.
La cerimonia ha visto la presenza di moltissimi parrocchiani e delle autorità politiche locali che hanno voluto ricordare, la figura del sacerdote ad un anno dalla sua scomparsa avvenuta il 9 gennaio 2011.
Nella foto don Agostino benedice la targa
R.S.
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Messa dello Sportivo
con lo stesso entusiasmo
con lo stesso impegno
con la stessa voglia di vincere
e di diventare grande.
sii tu la mia guida
e il mio maestro.
Insegnami a giocare la mia partita,
indicami il mio ruolo in campo,
incoraggiami a lottare
e dare sempre il meglio di me stesso.
E quando sarò tentato di arrendermi
e di non combattere più,
ti prego abbandona la panchina
ed entra in campo con me !
Con te vicino
ricomincio a giocare.
Preghiera dello Sportivo
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Signore !
E’ bello per me
correre con i miei amici,
nella gioia e nella fatica,
nella vittoria e nella sconfitta.
Là, sul campo,
ci metto tutto me stesso
perché per me
giocare è un po’ come vivere
e vivere è un po’ come giocare.
E se penso alla mia vita
come a quel campo di gara
allora, Signore,
aiutami a viverla
Con questa preghiera si e’ conclusa la Messa dello Sportivo del 18.12.2011. La società di calcio ‘Noi La
Sorgente’ nata nel 2006 all’interno delle attività del Circolo Parrocchiale ha voluto condividere con la propria parrocchia un anno di attività sportiva nel corso della messa domenicale delle ore 11. Importanti i numeri del movimento che coinvolgono 170 ragazzi e ragazze nate tra il 1997 e il 2007 e 28 tra allenatori e
dirigenti accompagnatori capitanati da Claudio Tomelleri e Umberto Biggi.
La squadra di calcio non è più oggi solo una “risposta” ad una esigenza ma deve diventare sempre più una
“proposta”, l’offerta di una possibilità per crescere. Il calcio diventa educativo non perché non si è costretti
a vincere ma perché attraverso i suoi gesti, le sue regole, la sua disciplina, la sua lealtà insegna a vivere.
Significativo il momento dell’Offertorio con alcuni ragazzi che hanno portato all’Altare un pallone
e una tenuta di giuoco. Come diceva tanti anni fa un insigne educatore come Don Bosco: “Buttate un pallone in campo e subito avrete tanti bambini a rincorrerlo”. Si, perché per loro un pallone rappresenta lo scrigno dei loro sogni, la speranza di un mondo fatto di amici e non solo di avversari.
Vorrei finire con una frase dell’allenatore argentino Hector Cuper. “La cosa peggiore di una finale è non
poterla giocare e vederla in televisione”. Nel gioco della vita a volte vinciamo e a volte perdiamo e, se
dall’insuccesso sappiamo trarre un insegnamento, in qualche momento progrediremo. C’è solo una cosa
peggiore di una sconfitta: non averci provato. Per perdere una finale la devi giocare.
Una delle tante squadre del Circolo Noi La Sorgente
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Celebrazioni della Settimana Santa 2012
Lunedì Santo 2 aprile
Alle ore 17.30 penitenziale 1 e 2 cammino
Alle ore 20.30 penitenziale Adolescenti e Giovani di tutto il vicariato di Verona Sud a Santa
Maria Assunta - Golosine
Giovedì Santo 5 aprile
Alle ore 9.30 in Cattedrale il Vescovo presiede la Messa Crismale.
Alle ore 16.00 prove per chierichetti.
Dalle ore 16.00 alle ore 18.00 disponibilità per le confessioni.
Alle ore 20.30 MESSA IN COENA DOMINI. Saranno presenti i bambini del quarto itinerario
che si stanno preparando alla Prima Comunione. Adorazione Eucaristica fino alle 22.30.
Venerdì Santo 6 Aprile
Alle ore 8.00 preghiera delle Lodi.
Dalle 9 alle 12 disponibilità per le confessioni.
Alle ore 11.00 prove per i chierichetti.
Alle ore 15.00 LITURGIA DELLA PASSIONE E MORTE DI GESÙ.
Dalle 16,30 alle 19 disponibilità per le confessioni.
Alle ore 20.30 VIA CRUCIS. Ritrovo al campo giochi di via Scrivia. Proseguiremo per via Oglio, via Scrivia, ingresso in ciclabile, via Novara, piazza dei martiri d’Istria e Dalmazia, via
Montanara, piazza dei Caduti, via Villafranca, via Colombara, via del Quadrato, chiesa parrocchiale.
Sabato Santo 7 Aprile
Alle ore 8.00 preghiera delle Lodi.
Dalle ore 9,00 alle ore 12.00 disponibilità per le confessioni.
Alle ore 11.00 prove per i chierichetti.
Dalle ore 16.00 alle ore 19.00 disponibilità per le confessioni.
Alle ore 21.30 VEGLIA PASQUALE. Battesimo, cresima e prima comunione di Keshi Eghareva e Theresa Arikhan.
Pasqua di Risurrezione – domenica 8 aprile
Sante Messe alle ore 7.30, 9.30, 11.00 e 19.00.
Lunedì dell’Angelo 9 aprile
Santa Messa alle ore 9.30.
NB: il giovedì, venerdì e sabato santo NON ci saranno le messe feriali.
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Entrando in chiesa… non da sprovveduti
Tre nuovi oggetti liturgici sono stati predisposti nella nostra chiesa dal dicembre scorso non solo per abbellire il
tempio, ma per ricordare a tutti coloro che entrano, il loro
Battesimo. I contenitori in marmo rosso dell’acqua santa,
infatti, due alla porta principale e uno alla laterale, sono
chiamati “pile”, quasi un piccolo battistero al quale rinnovare con l’acqua benedetta le promesse di credere in Cristo. Quando si varca fisicamente la porta della chiesa, facciamo memoria spirituale del nostro ingresso nella Chiesa Cattolica. Allora ricevemmo il sacramento del
Battesimo, ora ricordiamo quella tappa fondamentale segnandoci con il segno della croce, con l’acqua benedetta che dà vita alla nostra vita interiore. E’ bello vedere i fedeli compiere questo segno di fede con sincera devozione, gesto semplice e profondo per dire a Gesù che la sua Grazia continua ad operare in noi
don Agostino
La fede è questione di adulti
Nuovi cristiani nella notte di Pasqua
Nella solenne veglia pasquale, la celebrazione più importante di tutto l’anno liturgico, quest’anno nella nostra parrocchia saranno amministrati i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia a due adulti, provenienti dalla Nigeria, che hanno scelto, dopo aver battezzato i loro 4 figli, di diventare cristiani e di
entrare a far parte della Chiesa Cattolica.
Keshi Eghareva e Theresa Arikhan hanno iniziato il loro percorso catechistico nell’ottobre scorso, il 31
gennaio sono stati ammessi al catecumenato e domenica 25 marzo sono stati scelti per la tappa finale del
loro cammino di iniziazione cristiana. La loro scelta è un dolce e sincero richiamo a rinnovare nella notte
santa il nostro impegno a seguire Cristo.
don Agostino
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E il consiglio pastorale parrocchiale cosa fa?
Nell’ultimo incontro, su invito del Vescovo, mons. Zenti, ci si è soffermati sul tema: prendere coscienza.
In particolare ci si è interrogati sui seguenti punti:
1) Di fronte ai fratelli e sorelle che condividono nella loro esistenza la croce del Signore mi interrogo:
mi sono accorto della sofferenza del mio vicino (in famiglia e fuori, in gruppo e fuori, in parrocchia
e fuori)? Mi fa problema? Magari non so rispondere e non so come aiutare, ma mi interessa?
2) La nostra parrocchia ha facilitato l’incontro mettendo in atto segni, iniziative, forme di accoglienza
e di avvicinamento?
3) Ci sembra di essere sufficientemente “deboli e stolti” (1Cor 1,17-2,7) rispetto alle logiche mondane?
4) La nostra parrocchia ha pensato o pensa di porre segni, insieme ad altre parrocchie e realtà, di servizio ai poveri, ai malati, agli immigrati, alle famiglie in difficoltà, ai più deboli? Non si tratta anzitutto di fare, ma di prendere coscienza, di avvertire il disagio, di non assopire la sensibilità di fronte ai
poveri.
L’attenzione viene focalizzata sui punti 2 e 4, per interrogarci sulla nostra realtà parrocchiale. I rappresentanti dei vari gruppi intervengono per spiegare come ci si sta muovendo per venire incontro alle varie necessità, sia materiali, che soprattutto spirituali: incontri di preghiera, di evangelizzazione e di catechesi, aiuto ai poveri, sollievo ai malati e alle persone sole, momenti di festa e di condivisione per creare .
G.T.
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SUBITO E SEMPRE
“La San Vincenzo” è a Verona dal 1857, in Duomo. -Qui a San Giovanni Evangelista?-I primi passi deve averli
compiuti prima degli anni Settanta- mi risponde a memoria la signora Giuliana Merigo, che entrò nel gruppo dei
volontari nel gennaio del 1974 (per gli appassionati:la Confederazione della San Vincenzo è stata fondata a San
Giovanni Evangelista nel 1960, secondo i registri della Curia). – Come ci entrò?- Fu un caso. Mi segnalarono una
famiglia in difficoltà. Era una ragazza madre. Io ero stata assistita da bambina e ricordavo quanto bene avevo ricevuto. Solo non mi piacevano i “buoni marrone” con cui andavamo a fare la spesa con la mamma. Tutti sapevano
che ero povera. -Ma oggi non è più così. - No! Oggi c’è il più stretto riserbo sull’identità degli assistiti. – So che lei
è la Presidente del “Gruppo del filo”- Sono la fondatrice. – Come le è venuta l’idea?-Era il 1980. Una mia amica
mi suggerì l’idea. In un anno ricavai molto bene e fondai il “Gruppo del filo”. Andavo in giro e chiedevo alle donne se sapevano lavorare… presine, centrini, strofinacci, grembiulini, scarpine per neonati, pizzi.- Oggi quante siete?- Una cinquantina. Ma qui in parrocchia ci troviamo in 5 o 6, ogni mercoledì dalle 14.30 alle 16.30. Molte abitano lontano e hanno anche più di 80 anni. Si portano il lavoro a casa. Ma siamo un gruppo affiatato da più di 40 anni. Consideri che la prossima mostra dei lavori per la vendita di beneficenza è la 64°- Quando allestite le mostre?Due volte all’anno. A dicembre, prima di Santa Lucia, e prima della festa della Mamma.- Il ricavato? – Parte
dell’importo lo tengo per acquistare il materiale dei lavori, e il resto alla cassa della San Vincenzo. Per esempio,
siamo noi della San Vincenzo che facciamo i mazzetti delle palme e li offriamo con la possibilità di una libera offerta. Abbiamo tanto bisogno di finanziamenti. Abbiamo anche avuto però tanti riconoscimenti che ci gratificano,
in particolare nel 2007 il Comune ci ha assegnato “L’ape d’oro”.
Che entusiasmo! Ma non è da meno quello del signor Mario Fregata,il “magazziniere”. In realtà lui è il Segretario
della Conferenza. La Presidente in carica è la signora Rosanna Peretti. Il magazziniere mi apre la porta della sala
sotto la canonica, dove la San Vincenzo immagazzina i generi alimentari per i bisognosi. Qui i 10 volontari di
questa Conferenza si riuniscono, accolgono le richieste dei poveri e provvedono alla distribuzione di cibo e vestiti.
Il magazziniere, il signor Mario Fregata spiega che, anche se ora non tengono più il magazzino degli abiti, ma solo
dei generi alimentari, in occasione della distribuzione delle borse di alimentari, “due signore del centro portano
abiti salvati dagli scarti dei magazzini, e li danno ai bisognosi”.- Quando avviene la distribuzione?- Due volte al
mese. Ogni 15 giorni, il martedì dalle 15 alle 16.30 orientativamente.-Chi vi aiuta?- Un grosso aiuto, quasi il 70%
degli alimenti, viene dalla ONLUS della Fondazione Banco Alimentare. Molto compriamo anche noi.- Chi sono i
vostri assistiti?- Le famiglie della parrocchia. Circa una settantina. In totale sono intorno alle 200 persone.- Però!
Un bel numero- Certo!e il 70% di loro sono extracomunitari e non parlano la nostra lingua.-Che significa in termini di aiuti?- Che possiamo dare un sostegno solo materiale. Tanto più che oltre il 40% di loro non sono cattoliche.Come li aiutate?- Con i vestiti, anche per i bambini. Ci sono bambini fino ai 12 anni. E con il cibo. Valutiamo anche se sono single o no, e ci regoliamo nella distribuzione.- Ma la San Vincenzo ha la forza di fare assistenza?No! Noi interveniamo subito nella necessità. A volte aiutiamo anche con le bollette. Paghiamo una parte delle spese. Le rette scolastiche. L’asilo. Le medicine. Però per periodi non troppo lunghi, anche per dare degli stimoli a
fare da soli.-Chi sono i single?- Anziani, soprattutto. Vecchi, soli e abbandonati anche dai figli. E magari la madre
è nel bisogno da una parte, con un affitto da pagare e la spesa da fare, e il figlio dall’altra… Ma le questioni di famiglia sono molto delicate, sa? Non possiamo noi dire “perché non vi mettete a vivere insieme?” Capisce? - Certo!
Come fate a valutare il bisogno?- In parte vengono da soli, in parte ci sono segnalati dai Servizi Sociali.- So che la
prerogativa della San Vincenzo è l’assoluto riserbo sugli assistiti. – E’ così!- Ma voi conservate delle tracce?- Sì!
Abbiamo le nostre schede.- Come riempite la cassa della San Vincenzo?- Alla fine di ogni nostra riunione, diamo
ciascuno qualcosa. E poi, anche le offerte in chiesa.-Nessuno sa quanto dà un altro?- No! L’offerta è libera e segreta.- In che consiste il suo compito?- Io vado per i supermercati. Vedo dove conviene, anche per le offerte. Compro
e immagazzino qui- e mi mostra la sala dove stiamo facendo l’intervista-. Smisto anche i generi alimentari della
ONLUS: verifico la qualità e le scadenze. – Le borse di alimentari le consegnate anche a domicilio?- Io no, perché
sono l’ “uomo dell’ombra”. Ma da qualche tempo andiamo anche nelle famiglie. Facciamo una visita e valutiamo
anche da vicino le reali necessità. – Riuscite ad aiutare chi è in cerca di lavoro?- Magari per lavori domestici. Le
pulizie. Ma siamo tutti pensionati. Io sono tra i più giovani (classe ‘52).- Eppure, i giovani si gettano volentieri nel
volontariato. Come si potrebbe fare per avvicinare i giovani alla San Vincenzo?- Ci vorrebbe più visibilità! Un cartellone…- Anche una pagina più ricca sul sito della parrocchia?- Certo! Ma il signor Mario, l’ “uomo dell’ombra”,
sembra quasi scontento di questa prospettiva.- In realtà, ce la caviamo bene anche tra noi!- Però i giovani darebbero una mano,no?- Qualche anno fa, don Andrea affiancava ai volontari della San Vincenzo qualche giovane scout
desideroso di imparare- Si potrebbe ripetere l’esperienza?- Sì! Ma vede noi lo facciamo solo per sollevare la gente.
–
Ma la San Vincenzo non rischia di finire?-No! Ma i giovani? Magari la struttura della San Vincenzo richiede una
disponibilità di tempo che a loro manca.- Alla San Vincenzo bisogna solo offrirsi. E poi, anche tra noi c’è chi è più
impegnato, e chi viene a dare una mano solo nei giorni della distribuzione.- …- La San Vincenzo è come un faro!
Sono sicuro che, se si bussasse alla porta della gente, la gente verrebbe subito! Strano, anche il signor Mario usa
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questo avverbio alla fine del suo discorso. Come don Agostino:- La San Vincenzo è vicina a chi ha bisogno subito!
Mi fa pensare al passo evangelico in cui a Betania, nella casa di Simone, una donna rompe il vasetto di alabastro e
versa l’olio profumato sul capo di Gesù. C’è chi si infuria con lei, che ha sprecato così
l’ unguento prezioso, anziché venderlo e dare il ricavato ai poveri. Gesù : “Lasciatela stare! Ella ha compiuto verso di me un’opera buona; i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non
mi avete sempre. Essa ha fatto ciò ch’era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura”(Mc 14, 6
-8)
Insomma, il subito della san Vincenzo e il sempre della carità. È l’incontro cristiano. È lo spirito della San Vincenzo. Così come lo incarna il signor Mario e tutti i volontari di san Giovanni Evangelista e come lo esprime la
preghiera dei Vincenziani - che mi ha suggerito con grande sapienza don Agostino:
Signore fammi buon amico di tutti, fa che la mia persona ispiri fiducia: a chi soffre e si lamenta, a
chi cerca luce lontano da Te, a chi vorrebbe cominciare e non sa come, a chi vorrebbe confidarsi e
non se ne sente capace. Signore aiutami, perché non passi accanto a nessuno con il volto indifferente, con il cuore chiuso, con il passo affrettato. Signore, aiutami ad accorgermi subito: di quelli
che mi stanno accanto, di quelli che sono preoccupati e disorientati, di quelli che soffrono senza
mostrarlo, di quelli che si sentono isolati senza volerlo. Signore, dammi una sensibilità che sappia
andare incontro ai cuori. Signore, liberami dall'egoismo, perché Ti possa servire, perché Ti possa
amare, perché Ti possa ascoltare in ogni fratello che mi fai incontrare.
C.C
www.sge.verona.it
PRESEPE VIVENTE 2011
Il nostro coro che anima la Messa delle 9.30 della domenica, composto di adulti, ragazzi/e, bambini/e,
quando ad ottobre ha ripreso l’“attività”, dopo la pausa estiva, ha pensato di proporre a tutta la parrocchia,
per il Santo Natale, la rappresentazione dell’Avvenimento della nascita di Gesù. Negli ultimi due anni ne
avevamo già recitato alcune scene prima della Messa del Natale, ma quest’anno l’intento era quello di proporla a tutti i parrocchiani nella forma di un recital.
Quindi con l’aiuto dei nostri sacerdoti ci siamo messi al lavoro. Però, come si dice, un conto è la teoria, un
altro la pratica e sin dalla prima prova ci siamo resi conto che c’erano diverse difficoltà da superare: servivano costumi, scenografie, attrezzi, luci, microfoni strumentazioni per la musica, ed intanto ci assalivano i
dubbi ….
Ma poi, grazie alla Provvidenza, da una soffitta sono emersi tessuti perfetti che
la nostra nonna sarta ha iniziato a cucire, ogni ripostiglio è “ispezionato” da
Luciano che recupera un trono, le anfore, la culla, la capanna. Andrea ci costruisce il pozzo, Anna ed Elisa disegnano gli scenari, Paolo & Paolo sono alle
luci, il nostro ex curato che ci presta microfoni ed amplificatori…
E poi tanti genitori si danno da fare (nominarli tutti è difficile, ma gli interessati
sanno che ci riferiamo a loro!), le mamme preparano le cioccolate calde per le
merende delle prove delle domeniche pomeriggio, i papà ad ogni prova allestiscono e poi sgomberano la pista e tutti coloro che sono venuti a vedere che, con
il loro generoso contributo, ci hanno permesso di realizzare quest’anno e in futuro il nostro progetto.
Abbiamo vissuto momenti di aggregazione, di comunità, con qualche occasione di sconforto quando sembrava che i nostri “attori” non riuscissero ad entrare nella parte e l’agitazione l’avesse da padrona nei giorni
delle rappresentazioni.
I ragazzi e i bambini sono stati bravissimi e crediamo che tutti abbiano provato le nostre emozioni e il nostro coinvolgimento al Mistero dell’Incarnazione soprattutto quando, nel finale, eravamo davanti alla capanna ad adorare il Bambino Gesù (Andrea neonato) con le candeline accese ad illuminare il buio.
Il nostro intento era che adulti e bambini, attori e spettatori vivessero un’esperienza di fede.
Il nostro augurio è che a questa rappresentazione ne seguano altre che coinvolgano sempre più persone, per
poter accogliere e capire sempre di più il grande Dono d’amore che Dio Padre, attraverso Maria, ha fatto a
tutti noi.
Il coro della Messa delle 9.30
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Conclusione anno catechistico
Domenica 29 Maggio 2011 abbiamo concluso l’anno catechistico con la celebrazione eucaristica che poi è
proseguita presso la struttura del Circolo Noi con dei bellissimi giochi per i ragazzi di tutti i gruppi di catechismo.
Ci siamo sfidati a gare di corsa ad ostacoli, mosca-cieca, giochi con la palla. Ciascuno ha contribuito alla
buona riuscita della mattinata con il proprio sorriso e la voglia di mettersi in gioco. L’esito ci ha riempito
così tanto di entusiasmo che anche quest’anno ripeteremo l’esperienza insieme a tutti voi. Così cari ragazzi,
vi aspettiamo, con le vostre famiglie, Domenica 27 Maggio 2012 alle ore 9.30 per celebrare assieme la
Messa di conclusione dell’anno catechistico per poi proseguire con dei momenti di comunione e aggregazione nei giochi. A questo proposito, le vostre idee e proposte su possibili giochi e sulla vostra collaborazione saranno ben accolte dalle vostre catechiste. E per finire la mattinata insieme sarebbe bello fermarsi
anche per il pranzo, che ne dite dell’idea?
Vi aspettiamo a braccia aperte.
don Andrea, don Agostino e le vostre catechiste.
Anagrafe parrocchiale - da Natale 2011
Hanno ricevuto il Santo Battesimo
Melchiori Elvis - Pozzan Marco
Sono tornati alla casa del Padre
Stanzial Pietro Luigi, di anni 86 - Stanzial Elvia, di anni 88 - Biggi Sara, di anni 29
Toffali Silvino, di anni 90 - Pacini Giovanni, di anni 88
Girelli Luigia ved. Gozzo, di anni 98 - Bonetti Gina ved. Bedendo, di anni 87
Fabbrica Renato, di anni 89 - Ugolini Giuseppe, di anni 87 - Daffrè Secondo, di anni 86
Bissoli Adriano, di anni 73 - De Stradi Alberto, di anni 88 - Mancini Mirella, di anni 67
Signoretti Bruno, di anni 98
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