l`unione sarda l`unione sarda - Direzione regionale per i beni
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna Rassegna stampa Beni culturali della Sardegna Segni di una grande civiltà a cura del Servizio Promozione Testata L’UNIONE SARDA Data 29 dicembre 2011 Sezione Cagliari La società ha fatto causa al Cagliari, bloccando i fondi per il nuovo stadio CellinoCellino-Sogaer, sfida legale Una guerra a colpi di richieste di danni milionarie di Michele Ruffi La Sogaer blocca il finanziamento del Credito sportivo al Cagliari Calcio per la realizzazione della Karalis Arena: secondo la società che gestisce l'aeroporto di Elmas i contratti di compravendita dei terreni di Santa Caterina sarebbero «simulati». Una battaglia iniziata a fine ottobre, quando gli avvocati della società chiesero la trascrizione all'Agenzia del Territorio dell'azione legale: una mossa che impedisce al Cagliari di ottenere il mutuo agevolato per la costruzione dello stadio sull'area a ridosso dello scalo cagliaritano. LA RISPOSTA Ma la società di viale La Plaia martedì scorso è passata al contrattacco: i legali di fiducia Giorgio Altieri e Giuseppe Accardi hanno depositato un documento di 31 pagine nel quale smontano le teorie della Sogaer e rilanciano: sarebbe stata la stessa società presieduta da Vincenzo Mareddu ad aver simulato l'atto di compravendita con cui si obbligava a acquistare dalla Santa Caterina spa i 15 ettari di cui ora tutti parlano. Un contratto che non venne trascritto immediatamente, lasciando così la possibilità, sette mesi dopo, alla società Sgs di comprare la stessa area poi ceduta al Cagliari calcio. E gli avvocati sostengono questo per vari motivi. Secondo Altieri e Accardi la Sogaer in realtà voleva arrivare alla proprietà di quei terreni grazie a un altro disegno, perché proprio nel periodo in cui venne firmato il preliminare di vendita «deliberava l'avvio di un progetto di esproprio dell'area, a conferma che proseguiva per una strada autonoma, del tutto indipendente e antitetica ad un contratto preliminare» che la Sogaer «del resto sapeva non reale». Ma a detta dei legali di Cellino la volontà di espropriare le aree, e dunque della simulazione del contratto, è ancora più evidente quando la società di gestione dell'aeroporto rifiuta per due volte di comprare i terreni. Una volta di fronte al notaio, quando si presenta «priva della somma necessaria per pagare il prezzo dell'acquisto». La seconda volta « tra la fine settembre e l'inizio di ottobre 2010, quando in via di estrema correttezza la General service, prima di procedere alla compravendita in favore della Cagliari calcio, offrì alla Sogaer l'area di effettivo possibile interesse per l'ampliamento dell'aeroporto». DANNI Così davanti al giudice civile Doriana Meloni, il prossimo 17 gennaio andrà avanti una battaglia con richieste incrociate di risarcimento danni: se la Sogaer aveva chiesto 12 milioni di euro, la società di viale La Plaia vuole 16 milioni di euro per il finanziamento che «rischia concretamente di non essere confermato» per via della «causa temeraria» della società che gestisce lo scalo. Il Cagliari avrà tempo fino al 5 gennaio del 2012 per avere il mutuo già deliberato dal Credito sportivo: se entro quella data le trascrizioni fatte dalla Sogaer non saranno cancellate, dovrà ricominciare tutto daccapo. L'opinione L'opinione Per i tifosi la condanna delle partite al Sant'Elia di Enrico Pilia Senza via d'uscita. Era facile prevedere che sullo stadio del futuro, e sull'area dove dovrebbe sorgere, si sarebbe scatenata una battaglia senza più regole. Le puntate di questa saga dei veleni (e dei sospetti) non sono notissime a tutti. In estrema sintesi, sarebbe andata così: la società che gestisce l'aeroporto di Elmas vuole acquistare un terreno vicino per ampliare i servizi da offrire (un nuovo parcheggio per aerei privati); quell'area invece finisce alla società del Cagliari Calcio e insieme al sindaco di Elmas, si progetta un nuovo stadio. Troppo vicino all'aeroporto, secondo l'Enac, potente braccio operativo del ministero dei Trasporti. Massimo Cellino va avanti, in sintonia con la Regione e il comune di Elmas, nel suo progetto della Karalis Arena. In parallelo, la Sogaer denuncia presunte irregolarità sull'acquisto del terreno conteso. Un colpo durissimo sugli ingranaggi messi in moto dal Cagliari Calcio, perché l'atto dei legali di Sogaer rischia seriamente di far perdere i soldi che Cellino aveva quasi ottenuto per i lavori del nuovo stadio. La nuova mossa degli avvocati del presidente del Cagliari è in linea con quella dei rivali, una “controcitazione” per danni con i milioni di euro che scorrono come in una slot machine. È finita malissimo, come tutti prevedevano. Gli appassionati di calcio, quelli per cui la domenica si celebra lo spettacolo della serie A, continuano a seguire il Cagliari in un impianto indecente, il Sant'Elia, a rischio chiusura per motivi di sicurezza. Il nuovo stadio, oggi, è ancora un progetto, un'idea. È ancora impossibile arrivare a un accordo? Se lo chiede la città, i tifosi lo pretendono.