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PROGETTO: “MIGLIORAMENTO GENETICO DELLA FRAGOLA PER IL
VERONESE”
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Introduzione
La fragolicoltura nel Veneto occupa una superficie pari a 700 ettari (20% del totale in Italia)
di cui 500 nel veronese, dove è concentrata soprattutto in pianura, in aziende a conduzione
prevalentemente familiare. La tecnica di coltivazione tipica del veronese è quella autunnale
primaverile in coltura protetta, che consente di ottenere dallo stesso impianto, due
produzioni nell’arco di 10 mesi: una in autunno, subito dopo l’impianto e un’altra nella
primavera successiva.
LA FR AGOLA NEL VER ONES E

TE C NIC A D I C OLTIVAZIONE
“AUTUNNALE - PR IM AVE R ILE ” 
di cui in fuori s uolo 



450 ha
40 ha
TEC NIC A D I C OLTIVAZIONE
PR IM AVE R ILE  45 ha
TEC NIC A D I C OLTIVAZIONE
IN C AMPO APE R TO  10 ha
TEC NIC A D I C OLTIVAZIONE
E S TIVA D I MONTAG NA  2 ha
Servizio agricoltura
La mancanza di varietà pienamente adatte alla coltivazione autunno-primaverile e una
precisa richieste dei fragolicoltori veronesi ha spinto l’Istituto Sperimentale di Frutticoltura
della Provincia di Verona ad avviare nel 1995, un progetto di miglioramento genetico
finalizzato alla costituzione di nuove cultivar.
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Soggetti coinvolti nel Progetto
Si è costituito un gruppo di lavoro formato dall’Istituto Sperimentale di Frutticoltura della
Provincia di Verona, dal Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura
(CRA) - Unità di Ricerca per la Frutticoltura - Forlì (Ente coordinatore), e dalle
Associazioni di produttori locali APO Scaligera e Consorzio Ortofrutticolo Zeviano.
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Obiettivo
Il Progetto prevede di ricercare piante con le seguenti caratteristiche:
-
produttive sia in autunno sia in primavera e a maturazione precoce;
-
vigorose, ma non folte, dotate di una precoce ed elevata capacità rizogena, resistenti
o poco suscettibili alle principali malattie dell’apparato radicale e fogliare;
-
con frutti di elevata pezzatura, di forma conica o conico-allungata, regolare, di
elevata consistenza e con superficie resistente, di bel aspetto, in grado di colorare
sufficientemente nei periodi autunnali caratterizzati da scarsa luminosità e basse
temperature.
-
con frutti di elevate caratteristiche organolettiche (elevato contenuto zuccherino,
equilibrato rapporto zuccheri/acidi, gusto dolce e aromatico, consistenti), estetiche e
di ottima conservabilità.
Oltre alle caratteristiche sopra esposte bisogna tener conto che la grande distribuzione
organizzata richiede un prodotto di elevata qualità ma anche:
-
omogeneo, di forma perfetta, conica, di colore rosso non troppo scuro, brillante, di
elevata consistenza della polpa, buono al gusto e che mantenga tali caratteristiche per
un lungo periodo di conservazione (shelf-life), fino al consumo;
-
“sano”, preferibilmente ottenuto con tecniche di difesa integrata e biologica.
C AR ATTER IS TIC HE QUALITATIVE
PIÚ R IC HIES TE

PE
ZZATUR A DEI
NE A
PEZZATUR
DE I FR UTTI G R OS S A ED
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C OLOR E B R ILLANTE DELL’
DE LL’EPIDE R MIDE
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E TR AS PORTI (LONG S ELF LIFE
LIFE))
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AS S ENZA
E NZA DI FR UTTI DE FOR MI
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C OLOR AZIONE OMOGENEA
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B UONE C AR ATTER IS TIC HE OR G ANOLETTIC HE
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S ALUB R ITA ’
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Materiale e metodo
Le procedure atte al raggiungimento degli obbiettivi sono le più tradizionali; comprendono
la realizzazione di semenzali (piante ottenute da seme quindi con patrimonio genetico
diverso tra loro) da genitori noti e una successiva valutazione massale in campo del
materiale così ottenuto.
Si è seguito uno schema di selezione che ha previsto l’impiego come parentali delle varietà
che meglio si adattano all’ambiente veronese; successivamente si sono incrociati i migliori
semenzali ottenuti fra di loro o con le cultivar di riferimento.
Annualmente i semenzali ottenuti (circa 5.000) sono sottoposti ad una prima selezione
massale da cui si promuovono a valutazioni successive circa il 5-6 per cento di essi (250300 semenzali)
Questi semenzali, detti “selezioni”, sono posti in moltiplicazione in vivaio, per ottenere un
numero di piante (circa 50) sufficiente per proseguire la valutazione in campi parcellari
secondo le tecniche di coltivazione standard del veronese. Ogni selezione viene valutata da
un
minimo di un anno
(se manifesta chiaramente caratteri negativi e viene quindi
abbandonata) ad un massimo di otto dopo i quali sono chiare le reali potenzialità.
Le selezioni migliori (1 o 2 per anno) vengono poi coltivate su larga scala per valutare se le
ottime performance verificate in condizioni parcellari si confermano anche nelle condizioni
di campo.
La selezione che supera anche questa fase diventa una nuova varietà, a cui si assegna un
nome; in seguito si procede
nella richiesta di brevetto europeo e
nella
diffusione
commerciale.
Con l’anno 2008 si sono valutati dopo tredici anni di progetto circa 64.000 semenzali
ottenuti da 833 combinazioni d’incrocio da cui sono state scelte 3465 selezioni. Dalla
successiva valutazione di quest’ultime sono state licenziate 3 nuove varietà.
Attualmente le selezioni ancora in corso di valutazione sono 832, tra queste 26 sono ritenute
molto interessanti.
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Risultati raggiunti
Nel 2004 è stata brevettata la selezione “VR 95.42.03” con il nome di “IRMA” (richiesta
brevetto comunitario n° 2003/1828; licenza concessa il 30 gennaio 2006 n° 16762 valida
fino al 31 dicembre 2031); nel 2005 sono state brevettate altre due selezioni:
- “VR 96.58.2” con il nome di “DORA” (richiesta brevetto comunitario n° 2004/2175)
- “VR 97.64.5” con il nome di “EVA” (richiesta brevetto comunitario n° 2004/2176).
DORA
PUNTI FORTI
• Elevate caratteristiche qualitative dei frutti
• Notevole consistenza dei frutti.
PUNTI DEBOLI
• Difficoltà di colorare in autunno
• Se troppo carica sensibile calo di pezzatura
• Frutto di forma poco regolare
• Sensibile a batteriosi
PUNTI FORTI
• Bell’aspetto del frutto
• Buona autunnale (colorazione)
• Buona consistenza dei frutti.
• Buone caratteristiche organolettiche
PUNTI DEBOLI
• Pianta esigente
• Possibile deforme
EVA
PUNTI FORTI
IRMA
• Elevata produttività
• Bell’aspetto e buona pezzatura dei frutti
• Rifiorente
• Facile coltivazione
PUNTI DEBOLI
• In primavera scarse caratteristiche organolettiche
• In primavera scarsa tenuta dl frutto (caldo)
• Sensibilità ad antracnosi (vivaio)