La bella ELISABETTA ESPOSITO

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La bella ELISABETTA ESPOSITO
VIBO VALENTIA E PROV.
VIBO VALENTIA E PROV.
F. M. 1061 - 100.5
REP. PUBBLICITA’ &
MARKETING
TEL. 0963-45733
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MARKETING
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e-mail: [email protected]
MENSILE INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE-ATTUALITA’-CULTURA
ANNO IX n.3 - Marzo 2007
IN EDICOLA OGNI MESE
1,00 EURO
INTERVISTA all’on.
Guglielmo Lento
PREMIO CITTA’ di TROPEA
Selezione dei finalisti
La bella ELISABETTA ESPOSITO
protagonista del film girato a Tropea
LARIA parla del piano
Strutturale comunale
ALL’INTERNO:
TROPEA
Pag. 7 - Continuano le adesioni al Tropea film festival
Pag.8- Maria Teresa Grimaldi incontra il patriarca di Bielorussia
Pag.11-Presentato il nuovo film di Enzo Godano
BIT DI MILANO
Pag. 14 - I tre eventi dell’estate 2007
ARTE
Pag.15-Ecco le opere di Antonio De Vita
GENTE DI MARE
Continuano le riprese
Pag. 2 -marzo 2007
- Attualità -
LA PIAZZA
“La nostalgia di Tropea è forte. Non servono ad affievolirla i cimeli che tengo nel mio
studio: la foto dell'isola, l'icona della Madonna di Romania e la foto di padre Mottola”
Parla Federico Guglielmo Lento
“Ogni volta che vengo a Tropea amo girare, di notte, per le “vinee” e fermarmi
davanti al fatiscente Palazzo Giffone”
di Lino Daniele
Federico Guglielmo Lento
Nasce a Filadelfia il 4-8-1942.
In tenerissima età si trasferisce
a Tropea. Frequenta il liceo
Classico P. Galluppi e nel 1961
consegue la maturità Classica.
Si iscrive alla Facoltà di
medicina e chirurgia
dell'Università Cattolica del S.
Cuore in Roma nell'anno
accademico 1961-62. Nella
seconda sessione dell'anno
accademico 1966-67 consegue
a pieni voti la laurea in
Medicina e Chirurgia.
Si specializza in Clinica
Dermosifilopatica
all'Università Cattolica con il
massimo dei voti. Si specializza
in Clinica delle malattie
infettive presso l'Università
degli studi di Messina, con il
massimo dei voti. Consegue
l'idoneità ad Aiuto di medicina
generale, vice direttore
sanitario, Primario di malattie
infettive Direttore Sanitario.
Dal 1968 al 1974 svolge
l'attività di Medico condotto ed
Ufficiale sanitario in vari
comuni del Lazio e Alto Adige.
Dal 1974 al 1999 (anno del
pensionamento) ha lavorato
presso l'Ospedale Vittorio
Emanuele III di Gela come
Primario della Divisione di
malattie infettive e Direttore
sanitario.
Ha svolto attività di professore
a contratto presso l'Università
di Messina, scuola di
specializzazione in
Parassitologia medica. Ha
pubblicato oltre cento lavori su
riviste italiane e straniere.
Ha partecipato, quale relatore
a numerosi congressi in Italia
ed all'estero. E' sposato e padre
di 5 figli.
Dal 1974iscritto al PCI, vi
rimane fino al 1989, quando
aderisce, da indipendente a
Rifondazione comunista.
Consigliere comunale a Gela
per una Consiliatura e
Consigliere provinciale a
Caltanissetta per 2
consiliature. Deputato XI e XIII
Legislatura.
M e m b ro d e l c o n s i g l i o
d'Europa dal 1997 al 2001.
Onorevole, lei è un tropeano che vive in Sicilia, a
Gela, da quanti anni ?
Dal 1974 trentatre anni, ormai.
Come si è trovato nei primi tempi? Si è
ambientato subito o vi sono state delle difficoltà?
Personalmente sono molto duttile ed adattabile
alle situazioni e circostanze le più varie. Inoltre a
Gela avevo varie amicizie e parentele acquisite, la
mia frequentazione della città risaliva a molti anni
precedenti. Questo assieme alla frequenza del
Partito (allora così si chiamava il partito, senza
aggettivi) sicuramente favorirono
l'acclimatamento. Tanto che, due anni dopo,
nonostante il partito (sempre senza aggettivi)
dimezzasse il numero dei consiglieri, fui eletto al
consiglio comunale, tra i maggiori suffragati.
L'essere medico l'ha aiutata nella sua attività di
parlamentare?
Penso di si, anche perché ho svolto sempre la mia
professione, in mezzo alla gente, rendendomi, o
credendo di rendermi conto, dei reali bisogni.
Lei ha scritto un libro ancora inedito “Onorevole
per caso”, ma è stato un caso la sua entrata in
politica o la conseguenza di una lunga militanza?
Assolutamente no, non fu un caso la mia fede
politica che ho sempre pensato non contrastasse
con la mia formazione Cattolica (Famiglia di
provenienza, frequenza alle scuole delle suore
della Carità, prima, dell'università Cattolica poi).
Anzi pensai proprio che un cattolico sensibile al
sociale dovesse impegnarsi in politica e nelle fila
comuniste. L'espressione “per caso” del titolo del
mio inedito, si riferisce ad un episodio verificatosi
nel 1992. In quell'anno, rivoluzionario per alcuni
versi, era stato stabilito che ad essere eletta in
Sicilia dovesse essere Luciana Castellina, icona
della Sinistra. Poi, se lei avesse voluto, ma avrebbe
voluto, se fossi arrivato secondo, dopo un pò si
sarebbe dimessa, anche perché era pure deputato
europeo e senatore, e le sarei subentrato. Le cose
non andarono così, espressero la preferenza per me
molti più elettori di quanti lo fecero per l'”icona”,
fui eletto e risultai tra i primi 7 siciliani
considerando la percentuale di voti conseguiti
rispetto alle preferenze espresse nella lista. Quindi
per caso, ovverosia per volontà popolare, fui
Onorevole
Perchè ha scelto il P.C. I.?
Credo di avere risposto prima, perché credevo che
solo nel PCI un cattolico potesse trovare lo
strumento adeguato per conseguire, non si sa
quando,il Paradiso anche in terra, o quantomeno
un mondo con più giustizia e più eguaglianza .
E' stato deputato per due legislature. La sua
andata a Roma ha cambiato la sua vita?
Molto, perché non mi ha permesso di avere quei
continui bagni di folla, che oltre a gratificare
chicchessia, consente di avere sempre sotto
controllo il polso delle situazioni.
E' riuscito a mantenere il suo rapporto con la
città che lo ha eletto? E' stato in questo periodo
che ha scritto il libro: “Storie di ordinaria
emarginazione”?
Si senz'altro, anche perché credo che la mia vita sia
stata e sia un continuum, senza punti di crasi.
Materialmente ho scritto le storie in un periodo a
cavallo tra il pria ed il poi, il medico e il
deputato. Prima il medico che agiva da politico,
poi il deputato che agiva da medico. In quel
periodo successero tante cose, pure. Morì una
determinata medicina, che era quella che avevo
scelto e ne era nata un'altra più tecnologica e
meno umana. Che non mi apparteneva e non mi
appartiene. Per esemplificare mi piaceva fare il
medico che era anche filosofo, psicologo,
assistente sociale e confessore, Non appartiene
alla mia cultura, al mio sentire, al mio essere un
medico contemporaneamente ingegnere,
manager economico e forse anche burocratico.
Il 1989 fu l'anno della svolta, della Bolognina.
Vi partecipò? La condivise pienamente? A
diciotto anni di distanza, come la vede?
Risposta secca. Non la condivisi, la criticai,
andai via dal partito (che non era più quello
senza aggettivi) aderii a Rifondazione. Oggi
penso che avevo torto io e ragione Occhetto.
Oggi si parla di una nuova svolta: la fondazione
del partito democratico. E' proprio necessaria?
Penso che la risposta, tenuto conto di quanto da
me detto prima, si intuisca. L'unica via d'uscita è
questa, l'incontro e la contaminazione di tante
culture per dare risposte ad una società come la
nostra complessa e complicata. Appunto per
questo c'è necessità di risposte semplici chiare e
ferme, senza balbettii ed esitazione.
Sente la nostalgia di Tropea?
La nostalgia di Tropea è forte, costante e
struggente. Non servono ad affievolirla i cimeli
che tengo nel mio studio: la foto dell'isola,
l'icona della Madonna di Romania e la foto di
padre Mottola.
Ogni volta che vengo a Tropea amo girare, di
notte, per le vinee, fermarmi davanti al
fatiscente Palazzo Giffone, già sede de Liceo e
visitare tanti altri luoghi, che sanno parlare solo
a me.
Se la invitassimo a presentare i suoi due libri a
Tropea, verrebbe?
Sarei ben felice, ed in quell'occasione potrei
anticipare le linee di un altro romanzo “Ombre
cinesi” a cui cerco di mettere mano e tratta molto
di Tropea.
L'on.le Lento, nel corso della sua attività,
si è interessato anche alle vicende
tropeane
X I l e g i s l a t u r a . N e l 1 9 9 3 p re s e n t a
interrogazione parlamentare per conoscere
quali iniziative intendesse prendere il Ministro
del turismo in merito alla minaccia di frana
della rocca di Tropea . La notizia venne
riportata, con una certa enfasi, dai giornali
nazionali (La Repubblica, Il Corriere della sera,
fu data alla televisione nelle cronache
parlamentari) venne svolta indagine
conoscitiva del Ministero. Inviò copia
LA PIAZZA
dell'interrogazione e ritagli degli articoli al
sindaco dell'epoca, dichiarando anche la propria
disponibilità ad interessarsi dei problemi della
nostra Città (allora Tropea non aveva nessun
rappresentante al Parlamento).
XIII legislatura. La riforma delle circoscrizioni
giudiziarie prevedeva la chiusura della ex Pretura
di Tropea. Ci recammo, allora, in delegazione
guidata dal Sindaco Vallone e composta dagli
avvocati del comprensorio, dal senatore Luigi
Lombardi-Satriani, dall' on.le Domenico RomanoCarratelli e dallo scrivente al Ministero di
giustizia. “Ricordo che in quell'occasione
intervenendo feci presente che quando io ero
studente liceale fu istituita la Tenenza dei
carabinieri, con al comando un maresciallo
maggiore e c'era la Pretura. Ritenevo assurdo che
a seguito della recrudescenza della delinquenza
organizzata che aveva spinto il Comando
dell'arma a prevedere un presidio dei carabinieri
con a comando un colonnello, si volesse
smantellare il presidio giudiziario.
Contatti politici successivi, avuti dai predetti
parlamentari singolarmente ed in gruppo, anche
nei confronti del ministro Flick presso il quale
intervennero anche l'on.Folena e l'on. Massimo
D'Alema, fecero raggiungere il risultato che tutti
sappiamo. Nella stessa occasione un incontro al
Ministero dei beni culturali, fece ottenere
riconoscimento e sovvenzione per il Museo
diocesano”.
Pag. 3 - marzo 2007
- Tropea -
Tropea in questi giorni...
Pulitura della strada che porta al mare,
potatura degli alberi, manifestazione di un
cittadino per un paese più pulito, Fiera
dell’Annunziata, riprese di “Gente di mare”
Per iniziativa di un comitato cittadino, Febbraio 2007: alcuni dei
presieduto da Sandro Cortese, dopo danni causati dalle violente
c i r c a q u a r a n t ’ a n n i r i t o r n a l a mareggiate al lungomare
Da oltre un mese sono iniziate le riprese della tradizionale festa.
GENTE DI MARE n. 2
fiction tv “Gente di mare 2”, ambientato a Tropea,
Vibo Marina e Pizzo. La lavorazione continuerà
fino al prossimo mese di luglio.
Alcuni momenti della lavorazione del film
Il 15 marzo scade il termine per il Premio di poesia
“Tropea onde mediterranee” IV edizioneInformazioni sul sito:
www.tropeamaresolestoria.it
LA PIAZZA
-Premio letterario Tropea -
Pag. 4 -marzo 2007
Un evento letterario visto favorevolmente dal Presidente della Isabella Bossi Fedrigotti
Confindustria-Turismo di Vibo V., Pino Macrì e
dall'imprenditoria cittadina
(Presidente del Comitato
Il Comitato scientifico, presieduto da Isabella
Bossi Fedrigotti, giornalista de “Il Corriere
della sera” il 18 marzo sarà nella nostra città
In una affollata conferenza stampa, tenutasi nello splendido scenario
del museo diocesano della città, da poco restaurato, il presidente
dell'Accademia degli affaticati, Pasqualino Pandullo, giornalista Rai, ha illustrato alla
presenza di numerose testate radio-televisive e della carta stampata, la prima edizione
del Premio letterario nazionale “Città di Tropea- Una regione per leggere”, che
selezionerà il 18 marzo prossimo, sempre a Tropea, la terna dei libri finalisti, fra quelli
già indicati da un apposito Comitato tecnico-scientifico, presieduto dalla giornalista e
scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti .
Lo scopo del premio è quello di stimolare la lettura, in una delle regioni d'Italia dove è
meno diffusa, ma anche di creare un momento di aggregazione culturale che richiami
l'illustre passato della città, dove già un'antica istituzione letteraria tenne vivo il
dibattito culturale per oltre quattro secoli.
Erano presenti fra gli altri, il Sindaco di Tropea, Antonio Euticchio, l'assessore al
turismo del Comune di Tropea Michele Accorinti, Francesco Pinto, responsabile
nazionale del Consorzio di servizio agli enti locali “Asmez”, Maria Faragò, general
manager dell'agenzia di comunicazioni Full Agency, il presidente dell'associazione
commercianti di Tropea (Ascot), Deborah Valente, i soci fondatori ed i soci onorari della
stessa Accademia ed il presidente della confindustria di Vibo V. sez. turismo Pino Macrì.
Sull'importanza della manifestazione, Pasqualino Pandullo ha dichiarato che “Con
questo premio si vuole aggiungere alle immagini del mare e del sole, di Tropea, anche un
profilo culturale, colmando uno spazio che ci è sembrato desolatamente vuoto in questo
settore; proprio per questo abbiamo formato una giuria di alto profilo tecnicoscientifico”.
Dal canto suo l'assessore comunale al turismo Michele Accorinti, ha annunciato in
anteprima che :”L'amministrazione comunale di Tropea ha attivato un apposito
capitolo di bilancio per l'anno in corso, perché si tratta di un'occasione importante; noi
ci crediamo molto, ed abbiamo voluto fare ciò proprio per sottolineare l'attenzione del
comune di Tropea verso ogni iniziativa che coinvolge la cultura”
Francesco Pinto , responsabile della Asmez ha dichiarato di aver sin da subito aderito
all'iniziativa che coinvolge i 409 sindaci dei comuni calabresi, fra i quali ha già trovato
un'entusiastica adesione.
Di “sintonia” con i programmi portati avanti dall'Ascot ha parlato la neo presidente
dell'associazione dei commercianti, Deborah Valente, la quale ha ricordato che anche
mostrando un'immagine culturale della città si fa promozione turistica.
Il successivo appuntamento, per la selezione della terna dei finalisti, è stato fissato al 18
marzo prossimo, quando si riunirà il Comitato scientifico.
Individuata la terna, sarà proprio il Consorzio di servizi ai comuni, Asmez, a curare il
rapporto con i 409sindaci della Calabria. Ai primi cittadini è chiesto di individuare
all'interno del proprio comune, un giurato che avrà il compito di leggere i tre libri e di
sceglierne uno.
Il “Premio città di Tropea Una regione per leggere” si annuncia dunque, non solo come
“catalizzatore culturale”, ma anche come una campagna per la promozione della lettura
nella nostra regione.
Felice Costabile (Reggio Calabria 1952) è Ordinario di Diritto
Romano, Direttore del Dipartimento di Scienze Storiche e Giuridiche
e della Scuola Archeologica nell'Università Mediterranea di Reggio
Calabria. E' Socio dell'Istituto Archeologico Germanico e Membro
Onorario della Società Archeologica di Atene. Ha scritto una decina di
monografie e circa 250 articoli specialistici sulla civiltà greca e
romana. Dirige le riviste "Polis. Studi interdisciplinari sul mondo
antico" e "Minima Epigraphica et Papyrologica", edite in Roma da
"L'Erma di Bretschneider".
Mario Caligiuri è nato a Soveria Mannelli il 28 settembre 1960. E'
docente all'Università della Calabria, giornalista pubblicista e
portavoce del Presidente del Consiglio Regionale della Calabria. In
politica da giovanissimo, è stato segretario regionale dei giovani
democristiani e dal 1993 frequenta Forza Italia. E' forse il Sindaco più
giovane d'Italia quando nel 1985 è diventato primo cittadino di
Soveria Mannelli, che ha contribuito a fare diventare uno dei comuni
calabresi più noti in Italia. Infatti, a Soveria Mannelli nel corso degli
anni sono arrivati esponenti del mondo culturale tra i più importanti
d'Italia: da Vittorio Sgarbi ad Altan, da Giordano Bruno Guerri ad Aldo
Busi, da Marcello Veneziani ad Antonio Baldassarre. Le provocazioni
di Soveria Mannelli (dal convegno sulle onoranze funebri, coordinato
da Peppino Chiaravalloti, alla segreteria telefonica di Chiambretti, dal
busto di Garibaldi che piange all'ospitalità a Saddam Hussein, che è diventato un caso
mondiale) sono note dovunque ed anche questo ha contribuito a fare diventare Soveria
Mannelli il comune più informatizzato d'Italia. Soveria Mannelli adesso punta alla totale
occupazione giovanile tendenzialmente entro il 2005, grazie alle sue attività industriali che,
a cominciare dalla casa editrice Rubbettino, sono attive nel proprio territorio. Per realizzare
questo ambizioso obiettivo, è stata realizzata anche una banca dati su cui domanda ed
offerta di lavoro locale si incrociano direttamente su internet. Insegna comunicazione
pubblica all'Università della Calabria ed in tale veste ha pubblicato decine di saggi ed
articoli sulle più importanti riviste italiane del settore. Infine, ha pubblicato una serie di libri
storici che hanno venduto finora oltre 100 mila copie: dalla “Breve storia della Calabria”
alla “Guida insolita della Calabria”. Di lui ha scritto Pietrangelo Buttafuoco: “Solo i
visionari possono fare i sindaci. Perché solo i visionari hanno al massimo grado il senso
della realtà. E' realista su tutti è Mario Caligiuri che ha fatto diventare il Comune di Soveria
Mannelli un luogo incantato, come la bottega di Ragueneau, il pasticciere amico delle muse
e protetto da Cyrano di Bergerac”.
tecnico scientifico)
Giornalista e scrittrice, nata a
Rovereto di Trento ma vive e
lavora a Milano. Collabora al
Corriere della sera, con articoli
culturali e di costume, e cura
rubriche di corrispondenza con i lettori,
attualmente per il supplemento “Sette”. Ha
vissuto a Madrid dal 1993 al 1997, di questa
città ama dire che "ci ritorna di tanto in tanto ma
non troppo spesso, altrimenti è troppo difficile
venirne via". Esordisce nella narrativa con il
romanzo Amore mio, uccidi Garibaldi
(1980).Tra gli altri suoi romanzi: Casa di guerra
(1983), Di buona famiglia (1991), con cui ha
vinto il Premio Campiello, Magazzino vita
(1996), Diario di una Dama di Corte (1996),
Domani anch'io. Storie di ordinario successo, Il
catalogo delle amiche (Rizzoli 1998), Cari
Saluti (Rizzoli, 2001) ed infine La valigia del
Signor Budischowsky (2003). Ha inoltre
partecipato al volume collettivo sull'handicap
infantile dal titolo "Mi riguarda" (Roma,
Edizioni Sandra Ozzola E/O 1994).Tutti i suoi
libri sono stati tradotti in varie lingue.
E'presente con un suo forum in rete sul sito del
Corriere della sera.
Corrado Calabrò (Reggio
Calabria, 1935), magistrato,
è il Presidente dell'Autorità
per le Garanzie nelle
Comunicazioni. Ma è
soprattutto poeta e scrittore.
Dal 1960 al 2006 ha
pubblicato diciotto libri di
poesia (con Guanda,
Mondadori, Crocetti e altri
editori, tra cui dieci stranieri). Le ultime sue
raccolte sono Una vita per il suo verso, Oscar
Mondadori, 2002; Poesie d'amore, Newton &
Compton, 2004; Alba en la noche, El Tucàn,
2006. E' anche autore di un romanzo di
successo: Ricorda di dimenticarla, Newton &
Compton, 1999, (ripubblicato da IlissoRubbettino nella collana Scrittori di Calabria),
finalista al Premio Strega, ha ispirato il film Il
mercante di pietre, regista Renzo Martinelli.Le
sue poesie sono state tradotte in sedici lingue.
Delle poesie di Corrado Calabrò sono stati fatti
vari CD, con le voci di alcuni dei più apprezzati
interpreti: Achille Millo, Riccardo Cucciolla,
Walter Maestosi, Paola Pitagora, Alberto
Rossetti, Daniele Barra. Il suo poemetto Il
vento di Myconos (tradotto in greco) è stato
trasposto in musica classica: la prima
rappresentazione è avvenuta a Roma,
nell'Auditorium Santa Cecilia, il 6 dicembre
2005.Per la sua opera letteraria l'Università
Mechnikov di Odessa, nel 1997, e l'Università
Vest Din di Timisoara, nel 2000, gli hanno
conferito la laurea honoris causa. Ha vinto
numerosi e prestigiosi premi. Vive a Roma
Giuliano Vigini (Milano,
1946) è uno dei nomi più noti
del mondo editoriale, sia
come editore ed esperto di
produzione e mercato del
libro, sia come critico
letterario e saggista. Autore
di oltre 150 pubblicazioni in
volume, collabora con
numerose case editrici e
riviste, tra cui il "Corriere della Sera",
"Avvenire" e "Famiglia cristiana". E' membro
di vari premi e commissioni; dal 2005, è
direttore editoriale di "Libri e riviste d'Italia"
e, dal 2006, anche di "Accademie &
biblioteche d'Italia".
LA PIAZZA
Pierfranco
Bruni. Vive tra
Roma e la Puglia.
Ha scritto saggi
s u l l e
problematiche
relative alla
cultura della
Magna Grecia e sul patrimonio storico dei
territori del Mediterraneo. E' rappresentante
del Ministero per i beni e le attività culturali
nella Commissione nazione Unisco. E'
membro di diverse commissioni ministeriali
per la diffusione della cultura italiana
all'estero. Sempre per lo stesso ministero
coordina un progetto sulla tutela delle
minoranze etnico linguistiche in Italia ed è
Presidente del Comitato Nazionale per le
Celebrazioni su Sandro Penna. E' presidente
del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”.
Ha pubblicato romanzi, racconti e libri di
poesia oltre a importanti saggi su Pavese,
Pirandello, D'Annunzio, Alvaro, Carlo Levi.
Carlo Belli, Grisi e la linea narrativa e poetica
novecentesca che tratteggia le eredità
omeriche e le dimensioni del sacro. Numerosi
sono anche i suoi scritti sui Beni culturali,
sulla valorizzazione della tradizione
mediterranea nei vari territorio e sui percorsi
archeologici, storici, artistici della Basilicata,
della Calabria e della Campania. Ha scritto, tra
l'altro, un libro su Fabrizio De Andrè e il
Mediterraneo (giunto alla terza edizione) nel
quale campeggia un percorso sulle matrici
letterarie dei cantautori italiani. I due segmenti
fondamentali che caratterizzano il suo viaggio
letterario sono la memoria e la nostalgia. I suoi
scritti sono stati tradotti in tedesco, inglese,
polacco, francese, greco, spagnolo, albanese.
E' vice presidente nazionale del Sindacato
libero scrittori italiani.
Pasqualino Pandullo.E'
nato a Tropea nel 1958.
Giornalista professionista
dall'86, ha lavorato per tre
anni al quotidiano
“Oggisud”.
Risiede a Cosenza dove,
dal gennaio 1988, lavora
presso la redazione
calabrese della RAI: da
qui, contribuisce spesso
alle edizioni dei radio e telegiornali delle
testate nazionali dell'emittente pubblica.
Conduttore dei TG e dei GR regionali,
ricopre la qualifica di caposervizio.
Ha insegnato “Tecnica degli audiovisivi” in
un Corso di perfezionamento post lauream in
“Metodologie dell'informazione e della
comunicazione”, istituito dall'Università
della Calabria.
E' stato il presidente calabrese dell'UCSI
(Unione Cattolica Stampa Italiana) dal 1996
al 1998, assumendo numerose iniziative
dirette a qualificare il profilo deontologico
dell'attività giornalistica.
E' il presidente dell'Associazione culturale
“Accademia degli affaticati Tropea”.
A chi gli chiede cosa rappresenti per lui
essere giornalista radiotelevisivo, risponde:
“Un valore aggiunto, ad una professione
scelta per l' amore verso la parola scritta”.
Fare il giornalista è sempre meglio che
lavorare? “No, è una cosa seria. Ma almeno,
è il mestiere più bello del mondo”.
-Premio letterario Tropea Giovanni
L a t o r r e
(Ginosa, 1945)
dal 1999 è
R e t t o r e
dell'Università
degli Studi della
Calabria.
Laureato in
S c i e n z e
Statistiche e Demografiche presso
l'Università degli Studi “La Sapienza” di
Roma nel 1969, dal 1993 è professore
ordinario di Statistica presso la Facoltà di
Economia dell'Università della Calabria.
Della stessa Facoltà, ha ricoperto la carica di
Preside dal 1993 al 1998.
E' membro di: Società Italiana di Statistica,
Royal Statistical Society, American
Statistical Association, International
St a t i s t i c a l I n s t i t u t e , I n t e r n a t i o n a l
Association for Statistical Computing,
Bernoulli Society for Mathematical
Statistics and Probabilità.
Autore di numerose pubblicazioni
scientifiche, nel 1993 ha curato lo studio I
servizi socio-assistenziali in Calabria, edito
da Rubbettino.
Saverio Ciccarelli
(1962-Tropea),
coniugato, due figlie.
L a u r e a
i n
Giurisprudenza nel
1987 (tesi su:
“Informatica
parlamentare e
legislativa” Università “La
Sapienza “ di Roma.)
Di professione
avvocato .
E' stato Pretore Onorario dal 1992 al 1997
presso le Preture di Vibo Valentia, Tropea e
Serra S. Bruno e presso il Tribunale di Vibo
Valentia, difensore di fiducia della Regione
Calabria, Provincia di Catanzaro, Provincia
di Vibo Valentia, Consorzio intercomunale
per la promozione e lo sviluppo della Costa
tirrenica, Comune di Tropea, Comune di
Drapia, Asl n. 8 di Vibo Valentia. Membro
della Commissione edilizia del Comune di
Drapia per cinque anni. Giornalistapubblicista (corrispondente del quotidiano
“Oggisud”, de “La Gazzetta del Sud” e di
altre testate locali, direttore e fondatore sin
dal 1994,del mensile locale “La Piazza “,
dirige altresì diverse testate radiofoniche).
Ha anche all'attivo una breve esperienza
come segretario politico. Si occupa da oltre
dieci anni di turismo. Docente in un corso
sulla valorizzazione dei beni culturali in
Italia. E' autore di un libro dal titolo
“Tropea-storia, arte e gastronomia”, sulla
sua città Da sempre presente nel mondo del
volontariato cittadino, in cui ha fatto parte di
diverse associazioni. Attualmente è
componente del direttivo della Ascot
(associazione commercianti di Tropea) e
anche segretario dell'Accademia degli
affaticati.
Pag.5 - marzo 2007
Salvatore Venuta. Dal
1998 è Rettore
Università degli Studi
di Catanzaro, “Magna
Graecia”, Direttore
della Scuola di
Specializzazione in
Radioterapia, Facoltà
di Medicina e
Chirurgia Catanzaro,
Coordinatore
Dottorato di Ricerca Internazionale in
“Oncologia molecolare e Sviluppo di
approcci terapeutici innovativi” in
collaborazione con Istituti universitari di
Freiburg (Germania), Buffalo (Usa) e Parigi
ed inoltre Componente Commissione
Medicina CRUI. E' stato, fra l'altro, Preside
della Facoltà di Medicina e Chirurgia,
Direttore del Dipartimento di Medicina
Sperimentale e Clinica , Direttore dell'Istituto
di oncologia sperimentale e clinica Università
di Reggio Calabria, sede di Catanzaro,
Professore ordinario di oncologia presso la
Facoltà di Medicina e Chirurgia, Catanzaro,
Professore incaricato di Biologia Generale, II
Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università
degli Studi Federico II, Napoli, nel 1968 ha
ottenuto la Laurea in Medicina e
Chirurgia,"magna cum laude",Università di
Napoli. Ha inoltre ottenuto diversi incarichi e
riconoscimenti presso importanti istituti di
ricerca nel relativo settore di
appartenenza.Numerose le pubblicazioni
diffuse in tutto il mondo.
Michele Daniele.
Laureato in storia e
filosofia all'Università
di Messina. Professore
di lettere nella Scuola
media. Collaboratore di
“Calabria oggi”. E'
autore de “Il figlio
ribelle”, un romanzo
sulla televisione degli
anni cinquanta e sul
ruolo positivo che essa ha avuto nella
società italiana All'età di diciassette anni ha
partecipato a “Lascia raddoppia” su “I
promessi sposi” di A. Manzoni., restando
campione in carica per cinque settimane;
per raccontare questa esperienza, nel
novembre del 2005 è stato ospite della
trasmissione televisiva “Porta a Porta”
condotta da Bruno Vespa. E' redattore del
m e n s i l e “ L a p i a z z a ” d i Tr o p e a e
vicepresidente dell'Associazione culturale
Accademia degli affaticati di Tropea.
Tu t t e l e i n f o r m a z i o n i
sul Premio le troverete sul sito
W w w. p r e m i o l e t t e r a r i o t r o p e a . o rg
- Ricadi-
LA PIAZZA
I COMUNI DI RICADI SPILINGA
E JOPPOLO VERSO LA REDAZIONE DI
UN “PIANO STRUTTURALE
COMUNALE”
NOSTRA INTERVISTA AL SINDACO DI RICADI
di Antonio Ferrara
Con la Delibera Comunale n° 2 del 30 Gennaio scorso, il Comune di
Ricadi ha deciso di dotarsi di un “Piano Strutturale Comunale” (PSC)
assieme ai Comuni di Joppolo e di Spilinga.
La notizia è stata data dai quotidiani locali senza molti particolari, per
cui abbiamo ritenuto di dover approfondire meglio l'argomento,poichè
dal Progetto sarebbero rimasti fuori molti altri Comuni tra cui Tropea,
il che, francamente, ci è sembrato molto strano. Per saperne di più
abbiamo avvicinato il Sindaco di Ricadi, Domenico Laria che ci ha
rilasciato delle importanti precisazioni in merito.
D) Signor Sindaco, ci può chiarire meglio cosa è questo “Piano
Strutturale Comunale” e cosa ha portato i Comuni di Ricadi,
Spilinga ed Joppolo ad associarsi per la sua realizzazione?
R) Intanto ringrazio il giornale che mi dà la possibilità di fare chiarezza
su quello che era ed è mia intenzione e dei miei colleghi di Spilinga e
Joppolo su quello che si può fare e che cosa si deve intendere per “Piano
Strutturale Comunale”, con il quale
intendiamo raggiungere quattro
importanti obiettivi: 1) l'adeguamento
degli strumenti urbanistici in vigore
alle realtà sociali, economiche,
turistiche e commerciali; 2) lo
sviluppo urbanistico armonico di
tutto il territorio; 3) l'adeguamento
alle attuali norme urbanistiche ed alle
linee guida regionali in esecuzione
della L.R. n° 19/2002; 4) infine (è
questo, forse, l'obiettivo più
ambizioso) l'armonico sviluppo del
territorio correlato con i Comuni
limitrofi. Uno progetto che dovrebbe
dare grande impulso agli interessi di
Il sindaco Domenico Laria
tutto il comprensorio, in una sinergia
mare-monti davvero avveniristica, ma certamente realistica, che ci
avvicinerebbe molto al resto dell'Italia e dell'Europa.
D) Come mai non hanno aderito i Comuni di Tropea, Drapia,
Parghelia, Zambrone e Zaccanapoli? Cosa li ha spinti a rimanere
fuori dal Progetto?
R) Tutti i Comuni citati, compreso Tropea, avevano dato la loro
adesione di massima ed avevano partecipato a quasi tutte le riunioni; il
Sindaco di Tropea è stato presente soltanto alla penultima riunione;
occorreva formulare un Progetto organico per lo sviluppo territoriale
per dare vita a quel sistema monti-campagna-mare che avrebbe potuto
dare una concreta risposta alle numerose e sempre più esigenti richieste
degli ospiti del nostro territorio. Con nostra e mia grande sorpresa, il
Comune di Tropea, si è defilato (inspiegabilmente) unitamente agli
altri Comuni, non partecipando alla riunione conclusiva, dopo aver
posto sul tappeto delle “trattative” una pregiudiziale. L'adesione di
Tropea ci sarebbe stata ad una condizione: che Tropea venisse
nominata Comune capofila. Tale pregiudiziale ha, di fatto,
condizionato tutto il cammino intrapreso. Senza quella pregiudiziale
Tropea poteva ben essere nominata capofila, non vi sarebbe stato alcun
problema da parte nostra, se ne poteva discutere. Forse il Sindaco di
Tropea (che comunque si era impegnato a richiedere il previo consenso
del Consiglio Comunale) ha avuto timore che i giochi…fossero stati
già fatti? Non lo so e spero che non sia così! Ufficialmente ci ha fatto
sapere che non riteneva ancora maturi i tempi per tale decisione. Quello
che mi ha sorpreso è che anche gli altri Comuni viciniori, che pure
hanno molti interessi in comune con Ricadi, abbiano seguito Tropea
sulla strada della non adesione al Progetto, lasciandoci, con Spilinga ed
Joppolo, a sostenere da soli una non facile impresa. Spero vivamente
che quei Comuni, Tropea compresa, possano ritornate sui loro passi
aderendo al PSC già varato.
D) Dal punto di vista finanziario quali saranno gli oneri per la
realizzazione del Progetto?
R) Il Piano strutturale è certamente ambizioso è non costerà poco, anche
se, ovviamente, non siamo ancora in grado di quantificarne l'ammontare.
E' certo che senza la collaborazione degli altri Comuni costerà molto di
Pag. 6 - marzo 2007
più di quanto si poteva preventivare. Con la delibera del 31 Gennaio ho
avuto mandato (così come per i Comuni di Spilinga ed Joppolo) di
richiedere alla regione Calabria un contributo finanziario nella misura
prevista dall'apposito bando regionale in materia di elaborazione dei
P.S.C.. (N.d.r.: Trattasi della recente Delibera Regionale n° 456/2006,
pubblicata sul BURC il1.9.006)
D) Sui vantaggi del Progetto abbiamo già detto; ci potrebbero
essere degli svantaggi nella fase della realizzazione o
successivamente ad essa?
R) Credo fermamente che dalla realizzazione del P.S.C. avremo solo
vantaggi: il raggiungimento degli obiettivi consentirà uno sviluppo
equilibrato ed in perfetta sinergia tra i Comuni che se ne
assumeranno l'onere. Si potrà dimostrare che l'unione fra Comuni,
anche diversi dal punto di vista economico, sociale o territoriale,
porterà sviluppo proprio per le diversità esistenti.
E' l'unica strada percorribile e noi non dobbiamo abbandonarla.
Sono ancora convinto che si riuscirà a trovare una linea comune sia
sotto l'aspetto urbanistico che sul piano economico, onde consentire
ai nostri Comuni ed a tutto il territorio uno sviluppo armonico.
LA CONGREGA “MARIA SS DELLE GRAZIE E
DELLE ANIME SANTE DEL PURGATORIO”
DI SANTA DOMENICA HA ELETTO LA
NUOVA “CATTEDRA”
Elezioni storiche, è il caso di dirlo, per i Congregati della
Confraternita “Maria SS delle Grazie e delle anime sante del
Purgatorio “ di Santa Domenica - una delle più antiche Congreghe
della zona - poiché risale alla prima metà del '700, chiamati ad
eleggerne, il 4 e l'11 febbraio scorso, la nuova “Cattedra”.
Il primo documento storico di data certa, risale al 29 giugno del
1776 ed il primo cecreto ufficiale è datato 9 Agosto 1777 e si riferisce
al “Regio assenso” rilasciato da S.M. il Re delle due Sicilie,
Ferdinando II; da quel dì e sino al 1905-1910 non si sa molto, tranne
che la Congrega ha vissuto momenti di alterna fortuna sotto la guida
spirituale dei parroci o dei padri spirituali dell'epoca. La prima
documentazione storica risale al 1910, anno di cui sono stati
rinvenuti ben due verbali di data certa (14 e 19 luglio 1910)
concernenti la vita della Congrega e la nomina del Priore e dei suoi
assistenti; è di quell'anno la visita pastorale del Vescovo monsignor
Un momento dell'Assemblea presieduta da Tripodi Antonio rappresentante
della Curia Vescovile.
Leo, cui seguì una seconda visita pastorale due anni dopo.
La data più importante, per la Congrega, è però quella del 19
aprile 937, infatti, con il decreto n° 1133, pubblicato sulla Gazzetta
ufficiale delle leggi del Regno d'Italia il 21 Luglio 1937, alla
Confraternita “Maria SS delle Grazie e delle anime sante del
Purgatorio” veniva riconosciuto lo scopo esclusivo e prevalente di
culto nonché la personalità giuridica civile, sulla base delle norme
concordatarie del 1929. (N.d.r. Di tale fatto di rilevanza storica e
giuridica, si era persa conoscenza e traccia sino a qualche anno fa,
quando si riprese a considerare la possibilità di dare un nuovo assetto
statutario e regolamentare alla Congrega).
Purtroppo non si è rinvenuta traccia di documentazione per gli
anni successivi e sino al 1953, anche per via delle vicende belliche
che hanno sconvolto anche il paese di Santa Domenica che,
malgrado le avversità e le obiettive difficoltà e grazie all'opera
instancabile del Sacerdote don Giuseppe Petracca, ha conosciuto
Pag. 7 -marzo 2007
una discreta attività della Congrega.
Negli anni successivi e grazie
all'interessamento del priore Schiariti
Giulio (nominato per la prima volta nel
1969, essendo parroco don Antonio
Bagnato) e di alcuni Confratelli, tra cui
Iannello Franceso, il primo segretario è
Michele Furchì ( la cui lunghissima attività
di cassiere non sarà dimenticata) e del
sindaco di Ricadi, Laversa Francesco,
sono stati acquisiti nuovi spazi cimiteriali e
realizzati nuovi progetti per migliorare i
servizi offerti ai confratelli Non si può certo
dire che la vita della Congrega fosse stata
molto dinamica e democratica; c'è stato un
certo disinteressamento dei congregati nei
confronti delle fasi amministrative ed
elettorali, tant'è che è sempre stato difficile
trovare candidati per il rinnovo delle
cariche.
Le elezioni del 4 e dell'11 febbraio
hanno segnato una notevole svolta nella
vita parrocchiale e sociale di santa
Domenica; per la prima volta, da quando
esiste la Congrega, si è ricorso a regolari
votazioni sulla base di uno statuto (quello
diocesano) e di un regolamento, alla
presenza di un delegato del Vescovo di
Mileto-Tropea-Nicotera.
Deserta la prima adunanza
assembleare del 4 febbraio per mancanza
del numero legale, in quella dell'11 si è
regolarmente votato alla presenza
d e l d i a c o n o , Tr i p o d i A n t o n i o ,
rappresentante della Curia vescovile.
Pochissimi i votanti, appena 208 su oltre
900 congregati, ma, anche se scarsamente
rappresentativi, sufficienti ad eleggere la
nuova Cattedra composta dal Priore (è
stato riconfermato Schiariti Giulio con
pochi voti di scarto su Dell'Ascensione
Paolo), dal 1° assistente Locane Pasquale e
dal 2° assistente Tina Scordia (la prima
donna ad essere coinvolta nella
Confraternita dalla sua nascita!), e da due
Consiglieri Laria Vincenzo e Pontoriero
Antonio; Tripodi Caterina, Loiacono
Giovanna e Martuccio Francesco sono
stati eletti revisori dei conti, mentre
componente la commissione di verifica e di
disciplina è stato nominato Di Costa
Francesco.
Da rilevare che il segretario ed il
Tesoriere, che sono due importanti figure
nella vita amministrativa di qualunque
organismo sociale o associativo, pur
avendo responsabilità di tutto rilievo ed
importanza, partecipano alle riunioni
della cattedra ma senza diritto di voto.
(A nostro sommesso parere, ciò è una
anomalia, di cui, però non conosciamo il
motivo).
Anche il sistema di votazione, che non
trova riscontro il nessun altro organismo
similare, è macchinoso, sicuramente
arcaico.
Una prima importante verifica potrà
essere fatta fra tre anni; per intanto la
nuova Cattedra, presieduta dal neo eletto
priore Schiariti Giulio e con la guida
spirituale di don Carmelo Furchì, si è
legittimamente insediata e ad essa va,
comunque, il nostro augurio di buon
lavoro. (A. F.)
Ringraziamo don Carmelo Furchì, per
averci fornito i dati storici,
- Festival del Cinema a Tropea-
Tropea Film Festival
Premio Raf Vallone
Il grande evento dell'estate 2007
L a m a n i f e s ta z i o n e , p r o m o s s a
dall'Associazione Culturale Tropeana,
sta raccogliendo numerosi consensi ed
adesioni sia in termini di iscrizioni di
film che di speciali iniziative da inserire
nel programma. In questo articolo
anticipiamo alcune interessanti novità.
Di Bruna Fiorentino(*)
Roma - Proseguono senza un attimo di
pausa i lavori per la preparazione del Tropea
Film Festival Premio Raf Vallone, promosso
ed organizzato dall'Associazione Culturale
Tropeana, in programma per la prossima
estate. E non poteva essere diversamente
anche perché di novità, sia per quanto
concerne i film in concorso che le attività
connesse alla manifestazione, ce ne sono ogni
giorno. I film iscritti, ad oggi, sono circa
sessanta e continuando di questo passo, alla
deadline fissata per il 15 maggio, ce ne
saranno almeno il doppio.
Non possiamo rivelare molto sui film
attualmente al vaglio per le selezioni (i titoli
ed i registi si possono leggere nel sito
www.tropeafilmfestival.it), ma possiamo
anticipare che a firmare la maggior parte di
questi lavori sono persone provenienti da
altissime scuole cinematografiche, con
curricula ricchi di esperienze. Inoltre, alcuni
film si avvalgono della partecipazione di
artisti famosi tra i quali Alessandro Haber,
Marco Masini, Raffaele Pisu e Lucio Dalla.
La giuria avrà dunque una gran bella
responsabilità, e questo è un motivo in più per
aumentare la eco di questo evento.
Che si trattasse di un successo annunciato
lo si poteva prevedere facilmente già appena
varato il programma, ma non si poteva
immaginare, per esempio, che sei mesi prima
dell'inaugurazione sarebbe sorta la necessità
di prolungare, almeno di un giorno, le date del
festival che ora sono
diventate cinque, dal 21 al 25
agosto. Non si poteva agire
diversamente visto che molti
dei film già visionati sono
risultati di alta qualità nei
contenuti e nella produzione.
Ed ecco, dunque, anche la
scelta di inserire due nuovi
riconoscimenti, il Premio
della critica e quello del
pubblico.
Siamo sicuri che gli
spettatori presenti al Teatro
del Porto assisteranno ad una
bella festa del cinema
italiano. I corti, i
d o c u m e n t a r i , i
lungometraggi e i
mediometraggi finalisti al
LA PIAZZA
Tropea Film Festival Premio Raf Vallone
saranno applauditi perché espressioni di una
cultura di casa nostra che va difesa e
promossa. Sono testimonianze di vita
quotidiana, storie che fanno riflettere
perché esempi di
vicende che ci
accomunano, anche se alcune trasposizioni
sono idee che rispecchiano un' esistenza
solo immaginata, ma non realmente vissuta.
Alcuni filmati a volte sembrano un tantino
ermetici, affidati alle intuizioni personali
che scaturiscono da ottime colonne sonore e
da interpretazioni pregevoli. Ovunque,
tuttavia, affiorano desideri inconsci, vittorie
e sconfitte.
Il premio più bello, al di là dei
riconoscimenti ufficiali, per registi, attori
ecc. sarebbe quello di condividere la visione
di tutti i film in concorso, uno per uno, con
tutta la platea dei cineasti presenti a Tropea
in quei giorni del festival, e non solo.
Peccato davvero non poterli premiare tutti.
(*)Resp. Ufficio Stampa-Tropea Film Festival
Premio - Raf Vallone
-La piazza giovani-
LA PIAZZA
INTERVISTA A
MARIA TERESA GRIMALDI
“Aveva degli occhi molto profondi, era come
circondato da un aurea di pace”
Il presidente ci racconta della sua associazione e
dell'incontro con il Patriarca
di Chiara Condò
D: Può spiegarci meglio di cosa consiste l'associazione di cui lei è
presidente?
R: Certamente! Dunque la nostra associazione è nata perché, in
principio, sono andata in Bielorussia ad adottare, sono stata lì 20
giorni e mi sono resa conto di quanto noi fossimo fortunati. Lì ci si
rende conto che quello che per noi è superfluo, per loro è necessario.
Basta pensare che dopo esser riuscita ad ottenere un cappotto usato,
averlo portato in lavanderia e sistemato, sono riuscita a regalarlo ad
un ministro, penso di averti detto tutto. I regali che noi portiamo
sono infatti tè, caffè, calze, e soprattutto limoni, molta frutta.
Sempre troppo, troppo poco. Mi rendo conto che vorrei sempre fare
di più, non sono mai soddisfatta di quel poco che riesco a fare.
Questa esperienza, stare a contatto con queste persone mi ha
cambiato la vita. Prima mi ritrovavo a fare spese inutili, compravo
anche cose che non mi servivano. Invece lì ti trovi a contatto con una
povertà dignitosa, dove ti ringraziano per quello che ricevono senza
prendere il gesto “della carità” come un'offesa personale. Vorrei
anche tanto cercare di sfatare il mito del “rubare”. Si pensa
comunemente infatti che fare beneficenza, sia un atto che non porti a
nulla mentre invece tutto viene recapitato ai destinatari. E c'è chi,
come me, ben sa l'importanza della “carità”. Dunque ci siamo detti:
perché non darci da fare per aiutare queste persone? E così è iniziato
tutto. Era il 1986: facevamo pratiche di adozione, per far venire da
noi questi bambini. Nel 1990 li abbiamo adottati.
D: Ci vuole molto tempo per adottare un bambino?
R: Purtroppo si. Le pratiche richiedono molto tempo.
D: Come mai?
R: Prima era soprattutto la Russia: vi era il così detto “fai da te”. Si
giravano tutti gli istituti e con qualche regalino andavi avanti.
Adesso purtroppo, avere un bambino costa, fra spese varie, da
€9000 a €10.000, e quello che non tutti sanno è che questi soldi
rimangono tutti in Italia perché per adottare bisogna essere
accreditati. Appena si ottiene il decreto di adozione dal Tribunale di
Catanzaro, ci si deve accreditare ad un ente autorizzato per le
adozioni. Ricordo che io prendevo i bambini con un altro Ente, poi è
successo una cosa incresciosa. Una bambina non è venuta e ci siamo
accorti che questi signori ci avevano detto un sacco di bugie allora,
abbiamo deciso di prendere in mano le redini della situazione e
sbrigarci le cose in prima persona, visto che eravamo accreditati.
Abbiamo iniziato con 6 bambini, poi con 10, con venti…e adesso
siamo arrivati a 50. E portiamo questi bambini per i risanamenti sia
invernali che estivi. Inoltre è già la terza volta che portiamo bambini
affetti da leucemia. Tutto è iniziato perché Sergej, un bimbo
bielorusso effetto da leucemia mi ha scritto una lettera tre anni fa, in
cui chiedeva aiuto per cercare di venire in Italia e proprio da me,
visto che aveva molto sentito parlare della nostra associazione. Ma
siccome non ci si può mai fidare totalmente, io ho chiesto maggiori
informazioni ed è uscito fuori che, tra le tutte associazioni a cui il
bambino con la sua famiglia si era rivolto presso l'ambasciata
eravamo stati l'unica a rispondere. Sono andata a visitarlo insieme a
Cesare Saragò, per accertarmi delle sue condizioni e devo dire che
l'ho trovato in una condizione pietosa. Abitavano in una casetta di
legno, quasi invasa da insetti e piccoli animaletti: per di più una casa
che si trovava nella zona contaminata attraverso cui nessuno voleva
portarci. In quella miseria, quel bambino sembrava guardarci e dire
ai suoi genitori “ecco, lei è venuta”, come se fosse stata una sua
rivincita. E io, gli ho promesso che in Italia ci sarebbe venuto.
Torniamo a Minsk, per farci decontaminare e andiamo al Ministero
per chiedere il permesso per far venire da noi il bambino. Un
permesso che sarebbe stato concesso soltanto sei fosse stato
presente almeno un gruppo di 5, 6 bambini insieme ai medici.
Accettai senza nemmeno pensarci due volte, prenotando il tutto per
un gruppo di otto bambini e sei medici, senza nemmeno pensare alle
conseguenze. Infatti poi cominciò il dramma: non sapevo proprio
come fare! Ne ho parlato allora con Vittoria Saccà, che era
Pag.8 - marzo 2007
presidente dell'Inner
Wheel e che ha
o f f e r t o
immediatamentela
propria disponibilità.
Ho fatto anche una
riffa e con questo
aiuto e questi soldi,
siamo riusciti a
mettere su questo
progetto. Il viaggio è
andato benissimo, i
bambini erano molto
contenti. Abbiamo
fatto ancora un altro viaggio, sempre con l'aiuto dell'Inner Wheel:
ricordiamo che era qui presente anche l'ambasciatore che poi è
dovuto improvvisamente partire per i fatti di Genova, ma è
rimasta con noi la moglie. Quest'anno l'associazione ha deciso di
non aiutarci, ma noi ce la stiamo facendo da soli. Avremo un
banchetto nella festa di San Giuseppe e uno nella fiera dell’
Annunziata del 23 marzo.
D: Ma oltre l'Inner Wheel, non c'è stato nessuno che vi ha offerto il
proprio aiuto?
R: Assolutamente no, tranne un privato. Un signore di Napoli. E
la situazione diventa veramente difficile: basti pensare che per far
venire qui questi bambini, ho bisogno di un appartamento visto
che per ogni 15 bambini ci vuole un accompagnatore fisso e per
quelli malati, i medici. Quest'anno i ragazzini dovrebbero
arrivare il 16 aprile, e dovrebbero stare tre giorni a Roma con
delle famiglie, le quali mi hanno promesso che ognuna di esse si
prenderà un bambino, poi da Roma passeremo a Napoli e infine a
Tropea. E quello che mi auguro è che i tropeani quest'anno siano
un po' più generosi, visto che il loro precedente arrivo, avvenuto
in estate è passato decisamente in sordina. Fortunatamente la
Provvidenza è grande, quella Provvidenza che da piccola avevo
sempre odiato credendo che si trattasse di una persona. Ma con gli
anni ho capito e adesso dico che proprio grazie a questa
Provvidenza io ho potuto fare quello che ho fatto. Quest'anno i
bambini però non sono venuti per quel fatto di Genova:
probabilmente in Bielorussia, se così possiamo dire,si cercava
una scusa e quando questa gli si è presentata non se la son fatta
sfuggire.
D: Perché dice così?
R: Non posso pensare altrimenti! Perché non si può penalizzare
tantissimi bambini per un solo episodio. Ci troviamo davanti alla
grande Russia costretta quasi a chiedere aiuto. E chi paga alla
fine, se non i bambini? Noi abbiamo trascorso il Natale senza di
loro, ma loro chissà come stavano. Basta immaginare, e
fortunatamente non hanno avuto un inverno rigido. Quest'anno
per di più, ho avuto un'ennesima delusione: persino alcune
persone interne all'associazione non hanno dato la giusta
collaborazione, quasi come un gesto di ripicca alla mancata
venuta dei bambini! Ma alla fine, grazie ad un pranzo organizzato
e all'aiuto di persone come Mariarosa Meligrana e Paola del
Mondo di Pluto, sono riuscita a raccogliere i soldi necessari per il
viaggio.
D: Che ambiente ha trovato lì, in seguito al sequestro di Genova?
R: Un ambiente molto freddo, in quanto si era diffusa la voce che
noi rapissimo i bambini. Loro volevano che io andassi in ogni
istituto per portare i bambini. Cosa impossibile! Allora ho deciso
che era bene portare tutti, o nessuno.
D: Secondo lei a cosa è dovuto questa sorta di disinteresse
generale?
R: Essenzialmente ognuno pensa al proprio bambino: non si può
essere così egoisti. Il cuore di una mamma deve essere aperto a
tutti. In sostanza, con i soldi raccolti abbiamo pensato di andare a
visitare negli ospedali quei bimbi che di norma vengono qui.
Siamo andati nell'ospedale oncologico di Minsk, e il 13 gennaio,
giorno di festa per loro, abbiamo comprato per 280 bambini un
chilo di arance, di banane e poi giocattoli e caramelle. Ci siamo
vestiti da Babbo Natale e siamo andati in tutte le camere
dell'ospedale: è stata un'esperienza bellissima ma “tostissima”.
La psicologa ci ha detto: “mi raccomando, non piangete, perché
Babbo Natale non piange mai”. Ma è stato estremamente difficile
non farlo, di fronte a quei bambini che ti chiedevano di non dover
più fare la chemio. Abbiamo visto immagini capaci di mozzarti il
Pag. 9- marzo 2007
-La piazza giovani-
LA PIAZZA
Le strutture sportive
Parla Angelo Stumpo: “ Non si sono presi
provvedimenti quando si doveva”
di Francesco Marino e Francesco Apriceno
fiato e non è stato facile. Ad un tratto, abbiamo visitato un
ragazzo con un tumore alle ossa…ho pensato di prendere la
chitarra che era nella sua camera e ho cominciato a suonare
una calabrisella con grande sorpresa di tutti. Alla fine del
“viaggio” all'interno dell'ospedale la psicologa mi ha
regalato un alberello, “l'albero della Vita” fatto dai ragazzi,
ringraziandomi.
Mentre eravamo in giro durante la mattina, mi è arrivata una
telefonata che mi ha comunicato che il Patriarca ci aveva
concesso un colloquio immediato nella sua casa. Cosa
estremamente rara ed insolita in quanto non riceve di
domenica. Fatto sta che ci siamo ritrovati una bella icona
della Madonna di Romania nella macchina, abbiamo
comprato un bel mazzo di fiori e ci siamo presentati a casa
sua.
D: Com'è andato l'incontro?
R: Lui aveva degli occhi molto profondi, era come circondato
da un aurea di pace. In quella stanza poi aveva icone d'oro e
d'argento, cose bellissime eppure ha accettato come un dono
dei più preziosi la nostra umile icona, baciandola più e più
volte. Ci ha accolti con una grande familiarità, come se noi
fossimo di casa. Alla fine, gli abbiamo chiesto se poteva
aiutarci nel far venire i bambini da noi, ma lui ci ha detto che
purtroppo non avrebbe potuto entrare negli affari dello Stato
ma che in compenso avrebbe pregato a lungo per noi. E
persino mentre parlava con noi, pregava continuamente con
il suo rosario.
È curata da:
Ines Barritta,Carlo Candido, Chiara Condò, Valeria
Frezza, Francesco Marino, Maria Romana Pedazzo,
Chiara Petracca, Giuseppe Privitera, Alberto Tassone
E-mail: [email protected]
D: Ci parli della sua passione sportiva. Come è nata?
R: Nato ad Acri, paesino di montagna, il campo sportivo era vicino a casa
mia e quindi tutti i pomeriggi, quando uscivo da scuola, andavo al campo.
Era l'unico sport che si poteva fare in quel paese di montagna; così è nata la
passione per il calcio.
D: Quali difficoltà ha dovuto affrontare finora?
R: Come carriera personale, nessuna, perché ad Acri ho giocato finchè ho
compiuto sedici anni. Avevo iniziato a giocare con la squadra del mio paese
e poi man mano sono andato avanti; ho giocato col Nicastro, con il
Vibonese, con il Tropea, il Morrone di Cosenza, il Capo Vaticano; tutti
luoghi dove ho trovato ambienti sereni e tranquilli dove mi sono potuto
esprimere al meglio.
D: Per raggiungere quali obiettivi ha realizzato il C.A.S ?
R:Sin dal 1976, quando sono venuto a Tropea, ho iniziato con la precedente
società a fare l'allenatore del settore giovanile; agli inizi formavamo i
gruppi degli allievi e dei giovanissimi, poi , terminata questa esperienza, ho
lavorato per loro con il Parma, per Salvatore del Parma per tutta la Calabria
e la Sicilia e quindi a quel punto, visto che a Tropea non c'era un settore
giovanile, ho deciso di realizzarlo io. Successivamente siamo diventati
anche CAS, e, dal 1994 esiste questa scuola di calcio.
D: In che cosa consiste praticamente il Centro?
R: Ci occupiamo principalmente del settore calcistico. Anche se noi, come
C.A.S., possiamo praticare tutti gli sport, dal nuoto all'atletica, alla
pallacanestro, alla pallavolo... Siccome la mia più vera passione è il calcio,
ci siamo dedicati principalmente ad esso, anche perchè i bambini sono
maggiormente attratti. Anche per quanto concerne i mezzi, giocare a calcio
è più facile e meno costoso rispetto, ad esempio, alla pallavolo. Comunque a
Tropea vengono praticati anche la pallavolo ed il karate grazie alle apposite
scuole presenti nella nostra cittadina.
D: Quali sono le prospettive di crescita e miglioramento di questo centro?
R: Ormai è da dodici anni ci dedichiamo a questa attività.. Abbiamo
raggiunto importanti risultati, sia a livello agonistico che sociale.
Cerchiamo di aiutare tutti i ragazzi ad inserirsi bene nella società, a coltivare
il rapporto con gli altri compagni, a comprendere i valori fondamentali della
vita, l'educazione, il rispetto reciproco, l'aggregazione di gruppo. E' questo
l'obiettivoprincipale che ci siamo prefissi e, anno dopo anno, lo stiamo
raggiungendo, ottenendo anche deii risultati in campo agonistico, vincendo
i campionati, raggiungendo importanti traguardi con tutte le categorie. La
scuola è infatti divisa in quattro categorie: allievi, giovanissimi, esordienti
pulcini, e, di tanto in tanto, anche i piccoli amici.
D: Come ci spiega la mancanza di una struttura adeguata ai fini del
centro?
R: Purtroppo la mancanza delle strutture è un problema che non si riscontra
solo a Tropea, ma in tutta la Calabria. Non si sono presi provvedimenti
quando si doveva. Adesso purtroppo la situazione peggiora di giorno in
giorno perchè i comuni dispongono di fondi in quantità sempre minore,
investendo, logicamente, in ambiti di maggiore priorità. Purtroppo il
problema delle strutture, diffuso in Calabria, si avverte maggiormente a
Tropea a causa della mancanza di un campo sportivo efficiente che
sostituisca quello ormai fatiscente, sito in località Marina. Speriamo che si
riesca ad ultimare i lavori del nuovo campo sportivo, così anche noi
potremo disporre di una struttura come quella di Parghelia. Il Sindaco ha
detto di aver sbloccatola situazione relativa al nuovo campo e ci auguriamo
che si riesca ad utilizzare entro l'anno prossimo.
D: Tra i ragazzi dell'associazione junior Tropea, qualcuno ha proseguito
nella carriera sportiva?
R: La maggior parte dei ragazzi che sono usciti da questa scuola calcio sono
arrivati in Eccellenza. Ricordo a proposito Giuditta e Dell'Ordine. Proprio
in questi giorni ne abbiamo ceduti alcuni alla Vibonese, e disputano nel
campionato regionale Allievi.
D: Ci parli delle manifestazioni future alle quali parteciperanno i suoi
ragazzi.
R: Innanzitutto parteciperemo, come ogni anno, ai campionati provinciali.
E poi ci sono alcuni tornei a cui partecipiamo ogni anno. Un torneo lo
stiamo organizzando noi, da due anni, il 25 Aprile.
Abbiamo invitato due squadre di Napoli, due di Cosenza ed una squadra
del Vibonese. Due anni fa è stato organizzato il torneo tra Tropea, Parghelia
e Capo Vaticano. Abbiamo partecipato negli anni precedenti a Vibo Marina,
a Licata e a Modena dove siamo stati presenti per quattro anni consecutivi in
alcuni tornei. Ogni anno partecipiamo a due o tre tornei e andiamo anche
fuori regione. Quest'anno ancora non abbiamo deciso dove andare.
D: Attualmente qual'è la sede in cui svolge la sua attività?
R: Noi la sede dove riunirci ce l'abbiamo e si trova in via Francesco Barone.
-La piazza giovani-
LA PIAZZA
Pag. 10 marzo 2007
BRILLANTE INIZIO
PER IL
TEATRO LA PACE
Con una stagione che vanta
autori e attori illustri, il Teatro La
Pace è stato protagonista
indiscusso del Febbraio tropeano
di Chiara Condò
Febbraio, mese breve per
eccellenza, eppure mai il febbraio
tropeano è stato così intenso. Tutto
merito dell'apertura della stagione teatrale del Teatro La Pace che
con cinque incontri dal tutto esaurito ha reso questo mese
frizzante, interessante epiacevolmente diverso, quasi per cercare
di distogliere l'attenzione dalla miseria del carnevale, che da anni
si è ormai ridotto a qualche sporadica maschera.
La stagione è cominciata con uno spettacolo molto
particolareed esotico. Giovedì 1 febbraio la compagnia Vientos
del Sur si è fermata nel nostro teatro per compiere la prova
generale dello spettacolo “Pasiones”, un connubio tra il musical e
la performance di tango, un esperimento che ha coinvolto oltre
ogni aspettativa il pubblico presente in sala trasportandolo in una
terra viva e misteriosa come lo è l'Argentina, presentandola agli
occhi degli spettatori nel suo abito più bello: seduzione, ballo,
musica, notte, serenate e…calcio. Pasiones, per l'appunto.
Protagonisti indiscussi della serata sono stati i due ballerini
principali Erica Boaglio e Adrian Aragon, artisti di fama
internazionale impegnati al momento in una serie di spettacoli in
tutta Europa. Lo spettacolo, sviluppato in quattro scene ha
mostrato uno scenario dell'Argentina che spesso i nostri occhi e i
nostri cuori dimenticano: un'Argentina che è sì, terra di miseria,
ma anche di speranza e soprattutto, di un profondo amore per la
vita. L'atmosfera creatasi all'interno del teatro è stata unica,
quanto il rapimento del pubblico che si è lasciato trasportare dalla
perfetta simmetria dei corpi in movimento, dalle molteplici
coppie che ballavano contemporaneamente sulla scena, da balli a
tre che quasi sembravano alludere ad un'apertura dell'amore e
dalle guerra a cui può condurre lo sguardo o la carezza di una
donna. Infine, un finale che non ha smentito l'intensità di tutto lo
spettacolo e che ha emozionato anche i meno interessati se mai è
possibile una cosa del genere al tango. Un ragazzo di strada, con
il sogno del pallone nella testa, dopo aver lottato contro
l'indifferenza della gente, riuscirà a diventare una stella del calcio
e a portare a complimento il suo obiettivo più grande segnando uno
spettacolare goal a ritmo di Libertango.
Ma il vero inizio della stagione è stato senza ombra di dubbio lo
spettacolo del celeberrimo comico toscano Giorgio Panariello,
“Faccio del mio meglio”, un titolo che già di per sé ha fatto
sorridere, essendo promessa di una irripetibile performance. Lo
spettacolo, che ha toccato tutte le regioni d'Italia, è andato in sold
out settimane prima della data fissata. Il teatro, colmo fino
all'inverosimile e supportato da un'efficiente organizzazione, ha
accolto Giorgio Panariello con un boato di applausi. Presenti in
sala tutte le autorità locali; Domenico Pantano, direttore artistico
del teatro ha accolto il pubblico, porgendo i propri saluti e
ricordando che “un teatro è una luce che si accende in questo
territorio” e ringraziando i proprietari della struttura. Giorgio
Panariello è così entrato in sala, accolto da un applauso che si è
protratto a lungo e salutando i presenti con un inaspettato ma
quanto mai gradito “bellezza vostra, comu iamu?”, che ha gettato
il pubblico in un eccesso d'ilarità.
Panariello ha presentato dunque un'antologia del suo
repertorio, il “suo meglio” per l'appunto: dalla pettegola signora
Italia all'eccentrico e prolisso Renato Zero, dal miliardario
Naomo all'ubriacone Morigo, tutto intramezzato da brani
registrati, sapientemente cuciti con lo spettacolo dal vivo.
Panariello, nel suo spettacolo è andato a criticare soprattutto la
società di oggi, una società fredda, tecnologica, dove i rapporti tra
uomini e donne si sfaldano con una velocità che ha
dell'inverosimile, ha citato Dante e Shakespeare e ha concluso con
un finale toccante, personificando un vecchietto, tutto solo su una
panchina, che si lasciava andare ai ricordi della sua giovinezza. Lo
spettacolo è stato accompagnato da un pianista decisamente sui
generis ma quanto mai eccellente, che con i suoi giochi al
pianoforte ha saputo coinvolgere e divertire il pubblico. Alcune
curiosità da aggiungere sono sicuramente l'accenno del comico al
bar Madison, ai nostri squisiti prodotti tipici, al meraviglioso
quanto difficilmente raggiungibile teatro che abbiamo, e una
splendida performance di un Renato Zero calabrese: Panariello si è
lanciato infatti in un “Lui chi è? ” in dialetto.
Assolutamente una serata perfetta, dove il tempo è volato via
anche troppo velocemente, una serata d'apertura memorabile.
Giovedì 8 febbraio invece è stata la volta di un altro evento
molto atteso: Claudia Cardinale, con lo Zoo di Vetro del celebre
Tennessee Williams, autore di opere come il famoso “Tram che si
chiama desiderio”. The Glass Menagerie, una delle prime opere del
dopoguerra è stato messo in scena nel nostro teatro da una regista
emergente ed eclettica, Andrea Liberovici, di cui ho
particolarmente apprezzato la regia e il saper unire brani registrati
come vecchi microfilm, dai sapori amari e scenografie così
oniriche da mettere i brividi, grazie soprattutto all'utilizzo
dell'espediente dell'acqua come pioggia, come contenitore di
anime.
Claudia Cardinale ha interpretato Amanda, una madre
assillante e morbosamente protettiva verso i suoi figli Tom e Laura,
un donna abbandonata dal proprio uomo e chiusa nei ricordi del suo
passato, con un'interpretazione della Cardinale non teatrale, ma
estremamente vicina alla realtà, se non assolutamente veritiera.
Un'interpretazione vicina a noi. Emblema della ricerca della
libertà è stato il personaggio di Tom, il figlio continuamente alla
ricerca di una fuga dall'ambiente soffocante che lo circonda e che è
stato il narratore, presentandosi con il suo “il dramma è memoria, e
quindi non è realistico”, ma la vera protagonista dell'opera è stata
sicuramente Laura, la figlia zoppa di Amanda, terrorizzata
dall'idea di affrontare la vita esterna con le sue gioie e i suoi dolori
troppo forti per il suo carattere così fragile, abituata a dilettarsi
della compagnia degli animaletti di vetro che vanno a comporre il
suo zoo. Il dramma termina dunque con la fuga di Tom, con
l'infrangersi dei teneri sogni di Laura ed infine con una tacita
sconfitta di Amanda. Perché “il vetro si rompe per quante
precauzione si possano prendere”.
Un lunghissimo applauso ha salutato gli attori, l'applauso di un
pubblico ancora scosso per l'intensità lirica di una tale
rappresentazione. Cosa dire infine se non un ottimo inizio di
stagione per il nostro teatro?
“La famiglia Petracca rappresenta un
punto di riferimento nella storia di Ricadi”
In un convegno è stata illustrata la vita culturale
durante l'Ottocento e il Novecento
di Chiara Petracca
Il 25 febbraio scorso, presso la Sala Consiliare del Comune di
Ricadi, si è tenuto un convegno sulla vita culturale a Ricadi tra
Ottocento e Novecento, con lo scopo di far conoscere elementi
importanti della famiglia Petracca: Pasquale (etnologo), Agostino
(pittore), Nicola letterato e poeta) e Gianbattista (storico). A
differenza degli altri, il pittore Agostino è stato per molto tempo
sconosciuto, ma una lunga ricerca ha portato alla ricostruzione
della sua vita, rendendo note le sue opere, alcune delle quali però
sono ancora disperse. Proprio questo incontro ha permesso di
conoscere la sua vita e le sue opere, grazie anche alla lettura storicocritica del prof. Antonello Bavaglio dell'Università di Messina e
l'architetto Antonio Preiti che ha presentato una lettura figurativa
delle sue opere. Ad organizzare l'evento è stato il parroco di Ricadi,
don Pasquale Russo, che da anni indaga tra gli archivi raccogliendo
notizie sulla storia di Ricadi, Filippo Mobrici, Giuseppe Schiariti e
Pasquale Mobrici. Questa iniziativa, accolta dall'amministrazione
comunale, rappresentata dal sindaco Domenico Laria, si è
articolata in due momenti, alle ore 11, presso la chiesa di san
Zaccaria, è stata celebrata la santa messa, onorata dal vescovo
Continua alla pag. Seguente
Pag. 11 - marzo 2007
- Cinema a Tropea-
LA PIAZZA
C’era una volta...
Presentato al pubblico il film diretto da Enzo Godano
Sono tutti attori dilettanti e di Tropea
quelli che daranno vita al film di Enzo
Godano, dal titolo “C’era una volta”. Dopo il
successo riscosso lo scorso anno al Teatro La
pace, come regista teatrale, questa volta il
poliedrico produttore tropeano, si cimenta
nella regia cinematografica.
La trama, per non compromettere
quell’aria di attesa che circonda l’evento, non
è stata riferita per intero, durante la recente
conferenza stampa tenutasi nella biblioteca
dell’Istituto comprensivo della città.
Per sommi capi: il protagonista è un uomo
sulla cinquantina che ritorna a Tropea dopo
diversi anni di assenza e, in compagnia di
Turi, il proprio figlio, attraverso dei “flash
back” rivive i momenti più significativi della
propria infanzia: “u ricunzulu”, il rito del
Carnevale, la serenata, la fujitina, le
“chiangiuline pizzitane”, ciò le donne che
avevano come compito quello di piangere.
Il film è ambientato nel 1959 e si svolge in
una sola giornata. Il prof. Vito Ceravolo che
ha redatto il soggetto e la sceneggiatura,
presentando il lavoro ha detto che: “Sono
stati toccati diversi ambiti disciplinari, tanto
da creare un equilibrio fra aspetti mitologici,
leggendari, storici, antropologici, anche con
accenti filosofici”. Il tutto per mettere in
risalto non solo il passato, ma anche il
presente ed il futuro di Tropea.
Certamente sarà un modo per far rivivere
ai giovani d’oggi il clima e gli usi della
fine degli anni cinquanta.
“Francesco, il protagonista del film,
incontra il suo vecchio maestro che si
finge volutamente cieco rifiutando il
“modernismo ed il progresso”.
Intanto dopo centinaia di “casting” e
diversi sopralluoghi per verificare le
“locations”, stanno per iniziare le riprese
che si svolgeranno sicuramente in un
clima di rigore professionale, ma anche
di amicizia e spensieratezza, lo stesso che
si è vissuto durante la serata di
presentazione. Oltre questo di più non è
stato possibile sapere, anche per non
anticipare troppo di un lavoro che già
tante aspettative sta creando
nell’ambiente tropeano.
Certamente è un’inizitiva
encomiabile che darà l’occasione a molti
tropeani di età diverse di mettere alla
prova le proprie capacità di recitazione,
con l’augurio che esso possa essere... il
primo di una lunga serie.
Alcuni personaggi ed interpreti
Marea- Romina De Benedetto
Le tre”legnanesi”- Elisa Ogliari,
Federica Simonelli e Deborah Certo
Le “chiangiuline pizzitane”- Silvia Sergi,
Geraldine Caracciolo e Silvia Laria
Il sindaco - Rodolfo Mamone
Cassandra- Marianna Rombolà
Rusario- Francesco Rossi
Cutirde- Virginia Saturno
Rumanea-Francesca Contartese
Il banditore Gaetano- Fabio Sposaro
Donna Rosa- Eleonora Fazzari
Donna Cecia- Mimma Jannello
“U sanpavularu”- Filippo Il Grande
Francesco- Giuseppe Godano
Turi, il figlio- Francesco Natale
Il maestro- Pasquale Negro
L’autista- Schiariti Pino
Don Vincenzo- Pasquale De Luca
Il medico Guglielmo- Renato Albanese
Tina- Tiziana Monteleone
Giovanni- Francesco De Vincentis
Il notaio Gerardo Barone Adesi
Il segretario- Roberto Caracciolo
Il sagrestano- Franco Lorenzo
Il seminarista Aldo- Francesco Barone
Continua dalla pag. precedente
Domenico Tarcisio Cortese, in seguito, è stata presentata un'epigrafe
commemorativa, dedicata ai quattro esponenti della famiglia
Petracca. Nel pomeriggio, sono seguiti gli interventi di Antonio
Preiti, Antonello Bavaglio, Filippo Mobrici, che ha rievocato la
scuola di musica di Pasqualino Petracca, il presidente della
provincia Bruni, l'assessore provinciale Gregorio Ciccone e i
sindaci del comprensorio.
La famiglia Petracca rappresenta un punto di riferimento nella
storia umana, religiosa e sociale del popolo di Ricadi e la sua
presenza nelle istituzioni locali tocca circa un secolo e mezzo di
storia. Giuseppe Antonio Petracca è stato diverse volte sindaco nella
prima metà dell'Ottocento, il figlio Pasquale fu parroco a Ricadi dal
1841 al 1888, si dedicò alla cura pastorale, estese la devozione alla
Vergine di Romania, pubblicò “Il Regno delle Due Sicilie - 1859”
che illustrava tradizioni, usi e costumi di Ricadi. Il fratello,
Agostino, importante pittore, dopo essere stato ordinato sacerdote,
si recò a Napoli, dove realizzò diverse opere come la Santa Cecilia ,
La Trasfigurazione (che oggi si trova a Caria nella chiesa
parrocchiale) e una Madonna (situata al momento nella Chiesa
parrocchiale di san Zaccaria). In seguito, si recò a Roma dove rimase
fino alla morte, avvenuta nel 1886. Rimase per molto tempo
sconosciuto, ignorato dai critici d'arte a tal punto da non apparire
neanche tra i pittori calabresi dell' 800. Lo scopo del convegno è
Roccu- Rossi Giuseppe
Angiuleu- Conò Daniele
‘Nzinareu- Andrea Di Costa
Peppareu- Daniele Ciccarelli
Matalena- Vittoria Saccà
Capobanda - Biagio Famà
Arciprete- Franco Buttafuoco
Fonico- Alessandro Leone
Musiche- Mario Muscia
Riprese di Vincenzo Carone
Trucco - Mimmo Rossi
Soggetto e sceneggiatura Vito Ceravolo
Regia Enzo Godano
stato proprio quello di diffondere la sua conoscenza: noto a livello
locale è solo Gianbattista Petracca che fu uno storico, autore di
diverse monografie locali, direttore della rivista “Il gazzettino di
Tropea”, ed è proprio grazie a questa figura che sono stati
conservati importanti documenti. Morì a soli 33 anni, durante il
terremoto del 1908 di Messina, la sua prematura scomparsa fu
oggetto di ricerche da parte del fratello Nicola, sacerdote, uomo di
cultura, conoscitore della letteratura inglese e francese. Un altro
importante esponente di questa famiglia è Pasqualino, vissuto
fino al 1966, maestro di musica, che ha conservato tutta la
documentazione prodotta nel suo casato, costituita da ritagli di
giornale, documenti, fotografie ecc..
La storia di questa famiglia si concluse quando i figli Ines e
Fulvio andarono via da Ricadi e l'antica dimora passò ad altri
proprietari che la demolirono.
Questo convegno, è stato molto importante, perché ha
permesso agli abitanti di Ricadi e dei paesi vicini, di conoscere
una parte della storia del luogo dove vivono, ricco di personalità
importanti a livello culturale.
Inoltre, credo che sia stata un'iniziativa positiva anche per i
giovani, che spesso vanno via dalla Calabria per studiare o in
cerca di lavoro, che ha dato loro un motivo in più per andar fieri
della cultura della loro terra.
- Cinema a Tropea-
LA PIAZZA
Pag. 12 -marzo 2007
Anche un film girato a Tropea da attori locali parteciperà al Tropea film festival
Il regista Vincenzo Carone
Presenta il suo lavoro in anteprima
In occasione della manifestazione " Tropea Film Festival Premio Raf Vallone" che si
svolgerà a Tropea ad agosto 2007 è in fase finale di preparazione un cortometraggio
ambientato a Tropea. Infatti, sono da poco terminate le riprese dirette dal regista Vincenzo
Carone affiancato dall'aiuto regista Alessandro Leone, dal fonico di scena Francesco La
Gamba (studente di sceneggiatura a Roma) e dalla segretaria di produzione e fotografa di
scena Maria Vittorioso.
Il "corto" dal titolo Il coraggio di Amare è ambientato nei giorni odierni e narra di una Durante le riprese. Da sinistra Francesco La
storia d'amore resa difficile dal padre di lei, potente personaggio a capo di una cosca Gamba, Vincenzo Carone e Alessandro Leone
locale, divenuto tale a causa di una serie di vicende che hanno cambiato radicalmente la
sua vita e lo hanno trasformato in un uomo privo di scrupoli e di sentimenti...
Sulla trama se ne saprà di più durante una conferenza stampa dove verrà presentata
l'opera e che si terrà non appena il cortometraggio sarà montato. Il regista, Vincenzo
Carone si è servito di circa 50 personaggi per realizzare il cortometraggio rivolgendosi,
per le figure principali, ad attori già noti nel mondo televisivo e teatrale: Silvano Murmura
e Francesco Chiarelli, principali componenti della compagnia teatrale "I Pizzitani" che
con i loro spettacoli hanno riscosso e riscuotono tutt'ora gran successo e premi in tutta
Italia; attori già impegnati nei film: Artemisia Sancez, Gente di mare 1 e 2, Un mondo
d'amore con la regia di Aurelio Grimaldi. Orlando Schiavone il quale, diplomatosi
all'accademia di Palmi, ha esordito in teatro con Mariano Regirlo e Maria Teresa Rossini
nell'opera "Trachinie di Sofocle", tra le altre opere interpretate dal personaggio figura in
"L'elettra" con Olivia Magnani, Vanessa Gravina ed Eduardo Sirago, Gente di mare 1 e 2.
Altri personaggi: Elisabetta Esposito che ha partecipato in varie sfilate di moda, al
concorso di Miss Italia e in varie comparse cinematografiche. Hanno preso parte, fra gli L'attrice protagonista Elisabetta Esposito sul set
altri: Carmen Orfanò, Umberto Falcomatà e Nicola Leone.
Le riprese hanno interessato la fascia di territorio da Briatico fino a Monte Poro. Non
mancano immagini girate nel centro storico di Tropea (anche piazza Ercole è diventata
teatro di una sparatoria) ed al mercatino della frutta e del pesce. A Torre Galli, invece, sono
state girate scene di una festa di uomini d'onore animata da tarantelle e balli della nostra
terra, per queste scene i personaggi utilizzati sono tutti provenienti dal conosciuto gruppo
folcloristico di Mileto.
Le musiche, che faranno da colonna sonora, verranno composte da Carlo Ferro ed
eseguite da Vittoria Elisa Furuli, il trucco dei personaggi è stato curato da Patrizia Petilino,
mentre la mansione di arredatore degli interni è stata affidata a Roberto Caracciolo.
“Tropea Film Festival, mi ha dato lo stimolo di lavorare su qualcosa di totalmente
nuovo per me: la cinematografia - spiega il regista Vincenzo Carone. Faccio il
cineoperatore da tantissimo tempo, si può dire da quando sono nato e vi spiego il perchè:
per immortalare i primi momenti della mia vita, mio padre comprò una cinepresa super 8,
Un momento delle riprese a Tropea
che tutt'ora conservo gelosamente, con la quale fin da piccolissimo giocavo a fare film a
differenza dei miei compagnetti che giocavano più "normalmente" con le automobiline.
Otto anni fa cominciavo a lavorare anche per la televisione, infatti diversi emittenti
televisive mi chiamano per le news dei TG. Sono molto soddisfatto, ribadisce il regista,
per l'impegno dimostrato da tutti durante le riprese del cortometraggio, una nota di elogio
va sicuramente attribuita ad Alessandro Leone e Francesco La Gamba, grazie alla cui
passione per il cinema e alla loro voglia di fare, siamo riusciti a formare un vero e proprio
staff e iniziare a produrre qualcosa di veramente interessante.”
Carnevale 2007
La scuola elementare mette in piazza le maschere più belle
Carnevale è la festa dei colori e dei suoni,
sicuramente una tra le più allegre e sentite
del mondo: la festa dei bambini per
eccellenza. Da diversi anni purtroppo a
Tropea ci si è dimenticati del Carnevale e del
fatto che i bambini vogliono divertirsi,
ridere, specialmente oggi in una società
dove spesso l'infanzia viene violata. Le
insegnanti del Circolo didattico “Giovanni
Paolo II”, hanno cercato di far dimenticare
questo aspetto negativo dell'attuale realtà
creando un momento di gradita gioia e di
spensieratezza agli alunni. Hanno cercato di
coinvolgere i genitori invitandoli a
mascherare i loro figli per riaffermare così
un poco di quella tradizione carnevalesca
che un tempo animava il nostro paese.
Hanno tentato di sensibilizzare anche le
autorità comunali, ma inutilmente, per cui la
manifestazione si è svolta grazie alla buona
volontà delle insegnanti e delle famiglie.
Alcuni temi trattati, concordavano con i
progetti avviati all'inizio dell'anno
scolastico 2006/2007, nelle varie classi.
Alle 9,00 i bambini hanno sfilato per la
via principale di Tropea, esibendosi poi
in p.zza Vittorio Veneto, con danze e
canti. Con l'augurio che il prossimo anno
il carnevale tropeano possa riacquistare
la sua importanza civile e sociale, le
insegnanti ringraziano in anteprima
quanti vorranno collaborare alla
realizzazione futura di tale festa.
Una scena del film
Pag. 13-marzo 2007
- Tropea futura-
LA PIAZZA
Ecco i titoli che vorremmo leggere...
Prestata attenzione anche alle nuove generazioni
TROPEA AVRA’ UN PARCO GIOCHI PER BAMBINI ED UNA DISCOTECA
“Si avranno così due luoghi di ritrovo importanti per i giovani”
Il Comune conferisce una targa al
MENSILE LA PIAZZA
“Per la prima volta viene riconosciuta l’importanza svolta
dalla vostra testata”
Strepitoso successo del
PRIMO CARNEVALE TROPEANO
Oltre 15000 persone, alberghi e ristoranti tutti esauriti
Vogliamo una
TROPEA PULITA
Cento cittadini e politici con guanti e ramazza per ripulire il paese
Gli assessori comunali incontrano i cittadini per redigere assieme il
BILANCIO COMUNALE 2007
“Vuole essere un esperimento pilota, verso la democrazia partecipata”
Palazzo S. Anna diventa
IL PALAZZO DI VETRO
Per un giorno i cittadini hanno potuto incontrare la burocrazia cittadina e
capire come funziona il proprio Comune
Il Sindaco annuncia con soddisfazione
“Finalmente dopo oltre quarant’anni Tropea avrà il suo museo
archeologico”
Si è realizzato un sogno che la città aspettava da tempo
Solo per quest’anno un
AUMENTO DELLE TASSE LOCALI
“Stiamo lavorando per ridurre le tasse e premiare i più meritevoli”
Posta la prima pietra per la realizzazione di un
ORTO BOTANICO E DI UN ACQUARIO
“Le strutture serviranno ad attrarre turisti anche in primavera”
Quattro esemplari di tartaruga marina hanno deposto le uova sulle spiagge di Tropea
“E’la riprova che il nostro mare è perfettamente pulito”
Tre nuovi monumenti saranno realizzati per ricordare la illustre
STORIA CITTADINA
Con l’aiuto dei cittadini è stato scelto il sito ed i soggetti
Primo esperimento in Italia
CREATO UN FORUM CON AMMINISTRATORI, SCUOLA, CHIESA,
GIOVANI, ASSOCIAZIONI, IMPRENDITORI E PROFESSIONISTI
“Vogliamo dimostrare al resto della nazione che qui non siamo arretrati”
-Tropea attualità-
LA PIAZZA
Pag. 14 -marzo 2007
BIT di Milano: Parla
Michele Accorinti
Di Ugo Manco
Domenico Cortese
Sopravvissuto in un campo di concentramento nazista,
racconta la sua drammatica esperienza
di Lino Daniele
La storia nella società contemporanea
caratterizzata dai mezzi di comunicazione di
massa e soprattutto dalla televisione è
soprattutto attualità o è vista come tale dai
telespettatori. Essa, la televisione ci ha
abituato a pensare per immagini ad
attualizzare ogni evento, ovvero a renderlo
presente quasi sia accaduto lo stesso giorno in
cui ne veniamo a conoscenza; il che vuol dire
che per capire il passato bisogna usare
strategie didattiche nuove rispondenti alle
esigenze di alunni che trascorrono ore e ore
davanti al video. Conscia del cambiamento
delle nuove generazioni, la professoressa
Caterina La Rocca ha intrapreso la strada
giusta per rendere interessante una disciplina
lontana nello spazio e nel tempo.
L'operazione didattica è riuscita pienamente
ed ha coinvolto la classe in cui opera, le altre
classi della scuola media, insieme ai
professori ed il pubblico presente alla
manifestazione. Sono state due ore di
religioso silenzio e di massima attenzione.
Durante la proiezione del documentario sul
campo di concentramento di Ferramonti di
Tarsia non si sentiva volare una mosca. La
stessa cosa è accaduta quando Domenico
Cortese, novantaduenne, ha raccontato la sua
deportazione in un carro bestiame in
Germania; un viaggio infernale da non
augurare a nessuno. La stessa cosa è accaduta
quando l'avv. Michele Accorinti, assessore
comunale al turismo, dopo aver portato i
saluti dell'Amministrazione comunale, ha
raccontato l'uccisione di un suo zio, fratello
del padre avvenuta nel Campo di
concentramento di Mauthasen nel 1944. La
tragica morte di un commissario di polizia
accusato da una spia di attività antifasciste
presso la Questura di Udienza, dove prestava
servizio. Il dibattito culturale, che ne è seguito
dopo la commovente testimonianza del
deportato Cortese, costretto a fare il minatore
a 980 metri sotto terra, pure avendo la febbre,
se si fosse dichiarato ammalato l'avrebbero
fatto sparire nel nulla come è accaduto a tanti
prigionieri che lavoravano con lui, è stato
ricco ed è servito per far capire a tutti i
presenti che la violenza da qualunque
ideologia venga predicata e praticata è
sempre portatrice di distruzione e di morte
non soltanto dei soldati, ma pure della
popolazione civile, di donne, di bambini e di
anziani. Il preside Antonio Pugliese, nel suo
intervento, ha ricordato don Carmine
Cortese, zio del prigioniero Cortese ed autore
di “Diario di prigionia”, un drammatico
racconto sulla sua amara esperienza nel
campo di concentramento di Mauthasen,
svoltasi dopo la disfatta di Caporetto, sino
alla fine della Prima guerra mondiale. Una
terribile esperienza che l'ha segnato
profondamente e gli ha arrecato danni alla
vista. Il preside Pasquale d'Agostino ha
invece messo in evidenza gli aspetti
negativi della connessione tra ideologia
nazista e razzismo. Connessione che
porterà poi allo sterminio di sei milioni di
ebrei, colpevoli soltanto di essere ebrei. La
demonizzazione dell'avversario, portata
alle estreme conseguenze: l'eliminazione
fisica. Il professore Antonio Rizzo, docente
di storia e filosofia al Liceo classico
cittadino, ha sviluppato la tematica della
“disobbedienza” in rapporto allo sterminio
degli ebrei da parte dei nazisti, nei vari
campi di concentramento in cui sono stati
internati. E' lecito disobbedire quando si
tratta di uccidere un essere umano non
appartenente al proprio popolo o alla
propria ideologia ?
La risposta è si! Non bisogna sporcarsi le
mani di sangue mai. Di fronte all'omicidio
ci dobbiamo fermare tutti, non si può
uccidere in nome della politica o della
razza. La condanna della storia è
implacabile e non lascia spazio a nessun
dubbio o giustificazione. La
manifestazione, che potrebbe anche
definirsi un evento, per il successo che ha
avuto, si è conclusa con una poesia di Primo
Levi, recitata da un'alunna della seconda B.
E' stata brava, come lo sono state quelle che
hanno raccontato la storia del Campo di
concentramento di Ferramonti di Tarsia,
unico in Calabria che ha ospitato centinaia
di prigionieri politici dal 1940 al 1943.
Quasi sino all'arrivo degli americani nella
nostra regione. Un documentario che tutti
gli alunni delle scuole italiane dovrebbero
conoscere: è un pezzo della nostra storia
che molti ignorano. Ancora una volta la
Scuola media, guidata dal preside Franco
Laganà, si rivela all'altezza dei tempi e
capace di dare voce alle vittime della follia
di una guerra destinata in partenza ad avere
un cattivo esito. Un plauso va alla
professoressa Caterina La Rocca, autrice
del progetto che ha saputo coinvolgere gli
alunni, le famiglie e gli insegnanti in
un'operazione culturale di ampio respiro
storico e sociale. L'iniziativa non deve
morire qui, deve continuare e bisogna dare
la possibilità al sopravvissuto Domenico
Cortese di raccontare la sua drammatica
esperienza in altre scuole e a tutta la società
civile.
“E' la prima volta che sono qui alla Borsa
Internazionale del turismo sicuramente è
un'esperienza esaltante, e cercherò di
contribuire a promuovere l'immagine di
Tropea e della Calabria”
E' da stamattina che giro fra gli stands della
regione, della provincia di Vibo e delle “Città
del sole”, quest'ultima è un'altra iniziativa
sicuramente positiva, che vede riunite alcune
tra le città turisticamente più apprezzate della
nostra Regione:Tropea, Isola di Capo Rizzuto,
Diamante e Gerace.
Si parla tanto di turismo ma, spesso senza una
“cultura del turismo” appropriata, io credo che
dobbiamo far crescere in tutti noi, soprattutto
in noi amministratori, maggiormente questa
cultura.
In Calabria credo che ancora dobbiamo
lavorare molto per questo.
Credo che questa sia la scommessa per me più
importante, io come assessore al turismo del
comune di Tropea c'è la sto mettendo tutta;
certo parto da una base privilegiata perché
Tropea è un marchio prezioso non solo per la
stessa città, non solo per la provincia di Vibo,
ma per tutta la Calabria.
Questo è sostanzialmente il motivo e il senso
della mia presenza alla BIT quest'anno da
parte mia e da parte dell'amministrazione
comunale di Tropea.
D: Adesso dovresti dirmi gentilmente cosa
hai portato di Tropea a Milano?
Qui a Milano ho portato i progetti su cui sto
lavorando e ai quali mi sto dedicando in
maniera particolare.
Io ed il mio assessorato stiamo lavorando su
alcuni appuntamenti molto importanti che vi
accenno brevemente: il primo di rilievo
I “totem” dell’Associazione Commercianti
e del Premio Letterario alla Bit di Milano
nazionale e forse internazionale è la prima
edizione del Premio letterario “ Città di
Tropea” che si terrà nella cittadina il 21 22 23
giugno del 2007. Non è il solito premio
letterario ma coinvolgerà come giurati tutti i
409 comuni della Calabria.
La Calabria purtroppo è l'ultima regione
d'Italia per quanto riguarda numeri di cittadini
dediti alla lettura.
Noi con questo premio vogliamo vincere una
scommessa: quella di contribuire a diffondere
la lettura e quindi la cultura in tutta la regione
Calabria.
LA PIAZZA
Sarà un premio molto importante ed avrà,
quale presidente della giuria, Isabella Bossi
Fedigrotti, un'opinionista molto qualificata
del “Corriere della Sera” la quale, appena ha
visto il nostro progetto ha accettato di
presenziare la Giuria.
Il premio è stato organizzato “dall'Accademia
degli affaticati” di cui io faccio, tra l'altro,
parte ed è presieduto da Pasqualino Pandullo,
Vi è un secondo appuntamento importante:la
prima edizione del Tropea Film Festival in
onore di Raf Vallone, il famosissimo attore,
cittadino tropeano.
Il terzo appuntamento su cui stiamo
lavorando, giunto ormai alla quarta edizione:
è il “Tropea Blues Festival” che si terrà nella
m e t à d i s e t t e m b r e , ( o rg a n i z z a t o
dall'associazione Tropeablues-nd.r). E' una
manifestazione molto importante perchè
Tropea, in quella settimana, sarà il centro
delle più importanti Band di blues esistenti al
mondo.
Già abbiamo avuto una partecipazione, negli
anni scorsi, davvero straordinaria quindi
anche quest'anno ci sarà la quarta edizione.
-Tropea arte-
Pag. 15 -marzo 2007
Antonio
De Vita
Ne avevamo già parlato nel
giugno scorso.
E’ un figlio di Tropea, fumettista
che vive a Parigi ed è famoso in
Francia con il nome di Devi.
E’ nato nel 1923, abitava in via
Glorizio.
Il suo nome sarà inserito nel
“Dizionario mondiale del
fumetto Larousse”.
Ecco alcuni esempi della sua
eccezionale bravura...
LA PIAZZA
Mensile indipendente
Registrazione Tribunale di V. Valentia
n. 82 del 25.02.1994
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Chiuso in redazione il 4 marzo 2007
Si ringraziano Angelo De Vita e M. Teresa Grimaldi per la collaborazione
prestata
La collaborazione è aperta a tutti. I manoscritti dovranno essere
lunghi al massimo una cartella. La redazione si riserva la facoltà di
selezionare gli articoli da pubblicare. Le opinioni espresse negli
articoli appartengono ai singoli autori dei quali si intende rispettare
la libertà di giudizio. I collaboratori per quel che scrivono si
assumono in prima persona ogni responsabilità di natura civile e
penale. Il materiale anche se non pubblicato, non sarà restituito.
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