Gestione di un limite fra accanimento ed eutanasia
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Gestione di un limite fra accanimento ed eutanasia
Società Medico-Chirurgica Vicentina. Prendersi cura di chi cura. Vicenza, 27.10.2007 Gestione di un limite fra accanimento ed eutanasia Nereo Zamperetti Dipartimento di Anestesia e Rianimazione Ospedale San Bortolo - Vicenza Per millenni, la medicina è stata attività essenzialmente descrittiva (e palliativa). Il morire, processo intoccabile. La morte, evento olistico. All’improvviso, la medicina intensiva. la medicina intensiva supporti vitali la medicina intensiva modificazione radicale (manipolazione) del processo di morire Idealmente, in caso di arresto cardiaco … • • • • • BLS ALS … Circolazione extracorporea Trapianto cardiaco [Fumagalli R., Int J Artif Organs 2004; 27(5): 410-413] Nella realtà operativa … 180 pazienti in arresto cardiaco 17 eligibili per ECLS 14 in ECLS efficace 7 sopravvissuti a 24 ore 3 dimessi senza deficit neurologici [Megarbane B, Intensive Care Med, 2007] La realtà quotidiana: One third to one half of Americans spend time in an ICU during their final year of life … [Dartmouth atlas of health care. American Hospital Publishing, 1999] [Barnato AE, et al. Health Serv Res 2004; 39:363–375] … and one fifth die there. [http://www. cdc.gov/nchs/data/dvs/mortfinal2002_work309.pdf] [Angus DC, et al. Crit Care Med 2004; 32:638–643] Beyond death rates, suffering is common among ICU patients. [The SUPPORT Principal Investigators. JAMA 1995;274:1591-98] [Puntillo KA. Heart Lung 1990; 19:526–533] [Bergbom-Engbert I, et al. Crit Care Med 1989; 17:1068–1072] Substantial dissatisfaction among relatives and friends of ICU patients indicates that suffering is not limited to the patients. [Azoulay E, et al. Am J Respir Crit Care Med 2001; 163:135–139] [Abbott KA, et al. Crit Care Med 2001; 29:197–201] “… a critical reflection on what we are doing in the ICU is mandatory.” [Druml W. Long term prognosis of patients with acute renal failure. Is intensive care worth it? Intensive Care Med. 2005; 31(9):1145-1147.] I supporti intensivi: a) istituiti spesso in emergenza; b) si (auto)giustificano; c) tendono all’espansione ... d) … ed alla cronicizzazione; e) correlazione temporale fra sospensione e decesso. la malattia critica è l’oggetto della cura in TI. ? la malattia critica è l’oggetto della cura in TI ? … il malato diventa un accidente della malattia, il substrato biologico che permette alla malattia di manifestarsi ed attraverso cui la malattia può e deve essere combattuta con ogni mezzo. la malattia critica è l’oggetto della cura in TI ? … diventa impossibile gestire un limite, anche nelle situazioni più disperate. Il malato critico è il soggetto della cura in TI. Il malato è il soggetto della cura. la medicina è un mezzo opportuno e lecito finché è espressione del prendersi cura del malato, nel suo esclusivo interesse. il clinico non gestisce la vita e la morte, ma dati clinici, capacità tecnica, esperienza, farmaci ed attrezzature per assicurare la miglior qualità di vita (residua), ogniqualvolta abbia un senso. Nel momento in cui un approccio non possa più ragionevolmente essere di qualche utilità al malato, perché non più in grado di offrirgli una sopravvivenza con una qualità di vita che egli stesso consideri accettabile, essa va limitato. Va invece massimizzata la palliatività. “Non è ingiustificato il timore che la assistenza terapeutica, applicata indiscriminatamente, possa superare il limite del reale beneficio per il paziente e produrre una esistenza puramente biologica, nella quale la qualità della vita è estremamente bassa, aggiungendosi anzi alle sofferenze insite nella malattia quelle connesse agli stessi trattamenti”. “L'accanimento terapeutico è il segno di una medicina che ha perso il vero obiettivo della cura: una medicina che non si rivolge più alla persona ma alla malattia, e che avverte la morte non come evento naturale ed inevitabile, ma come una sconfitta”. (CNB, Questioni bioetiche relative alla fine della vita umana, 1995) Il medico, anche tenendo conto delle volontà del paziente laddove espresse, deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente attendere un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità della vita. CDM, art. 16, Accanimento diagnostico-terapeutico Il malato è il soggetto della cura. Il malato va coinvolto nelle decisioni che riguardano la gestione della sua salute. “Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnosticoterapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate. …” (Codice di deontologia medica, art. 33) “Il medico non deve intraprendere attività diagnostica e/o terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito ed informato del paziente.” (Codice di deontologia medica, art. 35) “In ogni caso, in presenza di documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere dai conseguenti atti diagnostici e/o curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona.” (Codice di deontologia medica, art. 35) “Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato.” (Codice di deontologia medica, art. 38) "I desideri relativi ad un intervento medico espressi in precedenza da un paziente che non è, al momento dell'intervento, in grado di poter esprimere i suoi desideri devono essere presi in considerazione." Convenzione di Oviedo (Art. 9), 1997 Ratificata con L. 145/2001 (G.U. 24/4/2001). Comitato Nazionale per la Bioetica. Dichiarazioni anticipate di trattamento. (18 dicembre 2003) http://www.governo.it/bioetica/testi/ Dichiarazioni_anticipate_trattamento.pdf Le dichiarazioni anticipate (DA) … a favorire una socializzazione dei momenti più drammatici dell’esistenza e ad evitare che l’eventuale incapacità del malato possa indurre i medici a considerarlo non più come una persona con la quale concordare il programma terapeutico ottimale, ma soltanto come un corpo, da sottoporre ad anonimo trattamento. (CNB, punto 3) … in una prospettiva di corretta politica legislativa, una catalogazione legale delle DA dovrebbe essere preceduta da una adeguata serie di norme in grado di sciogliere il nodo generalissimo e fondamentale della rilevanza da riconoscere giuridicamente alla volontà del paziente rispetto alla potestà medica di curare, stabilendo i limiti, le facoltà e gli obblighi a questa inerenti ... (CNB - punto 9) … una disciplina più generale circa la rilevanza della volontà del paziente nell’attività medico-chirurgica, da tempo attesa e reclamata da dottrina, classe medica e giurisprudenza, al fine di porre rimedio a una situazione, come quella attuale, che è fonte di importanti spazi di “incertezza del diritto”. Dichiarazioni anticipate di trattamento, CNB, 2003 predisporre dei percorsi di cura riconosciuti dall’Azienda che salvaguardino la dignità dei malati e possano tutelare gli operatori Comitato di Etica per la Pratica Clinica