dc_00004_2012_N00 - Comune di Santa Maria di Sala

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Deliberazione N. 4
in data 26/01/2012
COMUNE DI SANTA MARIA DI SALA
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- PROVINCIA DI VENEZIA -
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Verbale di Deliberazione del Consiglio comunale
Adunanza ordinaria di prima convocazione – seduta pubblica
Oggetto:
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Assenti: 2
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Presenti: 19
PRESIDENTE
SINDACO
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE ANZIANO
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
CONSIGLIERE
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VECCHIATO MICHELE
BERTOLDO PAOLO
MERLO ENRICO
BERTOLDO PRIMO
SAMBATI GIUSEPPE
ARPI ALESSANDRO
TESTOLINA TINO
MASETTO GIUSEPPE
RAGAZZO BRUNO
VANZETTO GIOVANNI
SCATTO FRANCESCA
GRANZIERO MICHELE
PEGORARO ANGELO
DAL CORSO FIDENZIO
ZAMENGO UGO
FRAGOMENI NICOLA
MINTO GIORGIO
RAGAZZO GABRIELE
DAMIN BEATRICE
STEVANATO VALTER
MASIERO PIER LUIGI
Presente
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GENNAIO alle ore 09.30 nella Residenza
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L’anno DUEMILADODICI, addì VENTISEI del mese di
Municipale si è riunito il Consiglio Comunale.
Per la trattazione del presente argomento sono presenti:
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ACCORDO DI PROGRAMMA DEFINITIVO "VIA CALTANA".
Partecipa alla seduta il SEGRETARIO GENERALE F.F. del Comune Dott. BOZZA FRANCESCO.
Il Sig. VECCHIATO MICHELE in qualità di PRESIDENTE, constatato legale il numero degli intervenuti,
dichiara aperta la seduta e, previa designazione a Scrutatori dei Consiglieri:
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FRAGOMENI NICOLA, PEGORARO ANGELO, SAMBATI GIUSEPPE
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invita il Consiglio a discutere e deliberare sull’oggetto sopraindicato, compreso nell’odierna adunanza.
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ACCORDO DI PROGRAMMA DEFINITIVO "VIA CALTANA".
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OGGETTO
Il Presidente VECCHIATO introduce l’argomento e da la parola all’Ass. TESTOLINA.
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Il Vicesindaco e Assessore all’urbanistica TESTOLINA illustra l’accordo di programma definitivo
denominato “Via Caltana” e precisa che è relativo a quell’area che si trova in Via Caltana fra Via
Filzi e il Cimitero di Caltana. Riferisce che è stato un accordo sottoscritto determinato da diverse
componenti, non ultima quella della realizzazione del piano “Norma 1” già approvato da Consiglio
comunale nella scorsa legislatura e che aveva provocato non pochi malumori, sia per quanto
riguarda la realizzazione dell’area residenziale, sia per quanto attiene alla realizzazione del verde e,
comunque, di quell’area a servizi che non era propriamente idonea a ospitare il nuovo campo da
calcio, anche se si trovasse attigua alle strutture sportive esistenti. Questo accordo dà una soluzione
diversa utilizzando le previsioni della L.R. 11, l’art. 6, e cercare di dare una soluzione, ci auguriamo
definitiva, a quella problematica. Un altro stimolo che ha portato a questo tipo di soluzione è stata la
chiusura di attività commerciali proprio nel centro di Caltana. Ci auguriamo che sia una soluzione
definitiva perché una volta fatte le scelte bisogna vedere se queste effettivamente sono rispondenti
al 100% a quello che si è voluto raggiungere oppure si rivelano delle scelte parziali e che
necessitano di correttivi o altro. Ricorda che la politica fa sempre delle scommesse con il futuro e,
mano a mano che il tempo passa, si vede se queste scelte sono state lungimiranti o meno; le analisi a
monte dovrebbero essere sempre più precise, specialmente con i mezzi che vi sono a disposizione,
però resta sempre un fattore di incertezza dato che gli elementi a disposizione sono estremamente
numerosi ed estremamente vari e variabili. Ricorda che, durante l’Amministrazione Zamengo, si è
discusso anche di questi problemi, della “città diffusa, perché era un argomento di cui già allora si
parlava ampiamente. Richiama, poi, la “sorpresa” che hanno avuto tutti quando il Veneto, da povero
che era è diventato il “ricco Nord.Est”, che nessuno aveva previsto e che è stato evidenziato
solamente dai dati economici successivi che hanno certificato questa evoluzione. Tale evoluzione
non è avvenuta certamente grazie agli aiuti statali, che in quegli anni avevano preso altre direzioni,
specie nel “Nord-Ovest” (uno per tutti la Fiat). CI siamo trovati questo sviluppo, che è nato da tutta
una serie di dinamiche della popolazione e di momenti storici particolari in cui ci si è trovati.
Fa riferimento a quelle discussioni relative al “Piano casa” che, nel Veneto più che in qualsiasi altra
Regione, ha avuto successo e, paragonarlo sportivamente ad una corsa in bicicletta, colloca il
Veneto “in fuga” rispetto a tutte le altre Regioni che sostanzialmente l’hanno snobbato. Questo
attesta la vivacità che c’è in questa Regione a questo riguardo. Rileva che col “Piano Casa” si
continua a costruire fuori dai centri e, nel territorio comunale, con qualche eccezione, le costruzioni
sono in periferia, con la conseguenza che la maggior parte degli abitanti di questi paesi si trovano
fuori dal centro abitato. Le richieste che noi abbiamo analizzato per la redazione del P.A.T., partono
dal 2003 e quindi sono passati quasi 10 anni da quelle richieste di cittadini di mettere a posto la
propria abitazione, fare la casa per il figlio, o per il fratello, o per ampliare. Non intende incolpare
assolutamente nessuno, ma rileva che sia a livello di Regione che di Provincia ci siano tempi
estremamente lunghi, che rispettano la legge però, invece di dare delle risposte veloci le ritardano e
questo comporta un ulteriore dilatare dei tempi. Poi la complessità della legge 11 e tutte le
modifiche che sono intervenute successivamente, alle quali abbiamo dovuto adattare tutti gli
elaborati e le relazioni, comportano dei tempi di elaborazione molto più lunghi di quello che era un
piano regolatore classico rispetto al PAT. Sottolinea che quando si è parlato di Veneto City il
Consigliere Masiero ha sostenuto che a noi tale intervento non ci può e non ci deve interessare più
di tanto e lo ritiene sintomatico di un’evoluzione che sta avvenendo nella nostra Regione,
indipendentemente dalle nostre scelte e che ci dice che le scelte comunque vanno avanti
Il rapporto statistico regionale rileva come nel Camposampierese, che più o meno assomiglia alla
nostra zona, l’evoluzione, l’espansione, la residenzialità e la produttività, è più alta che nel miranese
o nella zona centrale della Provincia di Venezia. Questo significa che hanno saputo cogliere
l’aumento di ricchezza nel padovano e, in una zona paragonabile alla nostra come graticolato, la
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produttività, la produzione è aumentata più che da noi. Questo è sostanzialmente il cappello ai punti
che si stanno presentando. La necessità di realizzare non solamente il P.A.T. ma anche un piano
degli interventi che possa essere adeguato alla situazione che stiamo vivendo, deve tener conto
anche di tutte queste cose a cui ho solamente accennato, ma che sarebbero da approfondire
attraverso dei convegni, degli incontri fatti ad hoc.
Evidenzia il discorso fatto realtivo alla sistemazione e alla programmazione attraverso il P.A.T.
delle aree che possono essere trasformate e come possono essere trasformate, e adesso si stanno
elaborando tutta una serie di norme per quanto riguarda il P.I., la seconda parte del P.A.T.. Il punto
in discussione fa parte di quello che sarà il P.I. per i prossimi anni e le previsioni sia per Caltana sia
per la zona Gaffarello fanno parte integrante di quello che sarà il Piano degli interventi nei prossimi
anni.
Si sta procedendo secondo quanto indicato nella relazione che il Sindaco ha fatto il 28 aprile e cioè
procedendo su due binari separati in modo che uno non interferisca con l’altro nel senso che se ci
sono delle problematiche che bloccano un intervento, almeno l’altro può andare avanti senza avere
delle ripercussioni sensibili. Così il Piano degli interventi nel suo insieme potrà continuare il suo
iter senza che un binario che si riferisce a questi accordi di pianificazione, vada ad interferire su
quelle che sono le risposte che l’Amministrazione comunale vuole e deve dare in ordine a quelle
che sono le aspettative dei cittadini circa la residenza fuori zona, la residenza nei centri, le attività
produttive, la trasformazione degli annessi e non più funzionali alle attività agricole. Ecco allora
che, in ragione della richiesta fatta anche dalle opposizioni, si presentano tutti i documenti che sono
a disposizione, con le procure e con tutto quello che era stato chiesto, e potranno essere visionati e
analizzati per poter giungere alla loro approvazione.
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Il Capogruppo ZAMENGO interviene dicendo: <<Abbiamo sentito l’intervento dell’Assessore
all’Urbanistica Testolina. Non vorrei partire dalla conclusione e dire che l’Assessore ha allungato il
brodo o si è attaccato sugli specchi, però un cenno sulla sua conclusione non lo posso evitare in
quanto è il caso di andare ad analizzare cosa sta succedendo. Noi abbiamo incalzato
l’Amministrazione chiedendo la convocazione di questo Consiglio per parlare del tema… come
dire… per parlare di questa “commedia” (diversamente non posso definirla e credo anche di usare
un termine molto elegante) che si sta rappresentando da 5 anni a Santa Maria di Sala. Allora il
“peccato originale” di questa commedia sono quegli accordi di pianificazione. Gli accordi di
pianificazione che ritengo non abbiano nessun senso, non abbiano nessun presupposto logico, tant’è
vero che la Provincia li ha tagliati d’amblè: via gli accordi dal PAT, che sono compromettenti e, a
mio giudizio, sono illogici e anche scorretti. Perché quando si fa urbanistica e pianificazione in un
Comune od in un Ente Locale, prima si pianifica con le regole, con le norme, con i criteri
dell’urbanistica, e all’interno di quella pianificazione si fanno gli accordi, non si fa il processo al
contrario come è stato fatto qui a Santa Maria di Sala. “Mi metto d’accordo che ti trasformo il
terreno in edificabile e tu mi fai la scuola”. No! All’interno di un quadro pianificato mi vado a
mettere d’accordo, faccio un programma, ma non in un’area agricola. La posso fare eventualmente,
tanto per chiudere l’argomento, in una situazione di area degradata, e allora poi lo recepisco nel
PAT, al cospetto di una situazione degradata, in una zona industriale o qualcosa, un sito inquinato,
faccio un accordo, lo recepisco nel PAT, ma non per un’area agricola: “te la trasformo in edificabile
e mi fai la scuola”. Questo è un processo di pianificazione al contrario, illogico, su cui il
copianificatore Provincia si è ben tirato da parte e ha detto: “queste cose non le voglio neanche
vedere, via!”. Ecco, questo è il primo punto. Secondo punto: l’Amministrazione ha adottato ed
approvato il PAT attraverso una serie di passaggi che non sto qui a ripetere, non vorrei girare il
coltello nella ferita, ma che tutti sappiamo: sette Consiglieri, alcuni incompatibili il giorno dispari e
compatibili il giorno pari e solo sette Consiglieri, eccetera. Poi, quando guardiamo le carte, le tante
carte che purtroppo il PAT ha prodotto, vediamo che, ad esempio in tema di valutazione ambientale
strategica, il PAT ha preso una scorciatoia in quanto non è andato ad approfondire la sostenibilità
ambientale, e questa è stata una scelta scellerata da parte dell’Amministratore,
dell’Amministrazione e, Signor Assessore, io di questo devo fare una reprimenda: non è possibile
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che ogni area, come dice qua il parere della VAS, della commissione VAS regionale, ogni area
passibile di espansione cioè di trasformazione debba essere sottoposta a VAS ma allora scusi ma
perché abbiamo fatto un PAT? Il PAT serviva proprio a quello. Immaginiamo che su 10 aree
trasformabili, una volta che andiamo a verificare la VAS, per assurdo, 9 o peggio tutte e 10 non
rispondano alla sostenibilità ambientale. Il PAT è di per se da cestinare. Allora che cosa abbiamo
fatto? Abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo, tanto per accelerare, chissà per quale scopo, poi, ma
alla fine abbiamo un PAT che vale poco o niente, vale poco o niente il nostro PAT, perché ogni
intervento deve essere ad esempio valutato in commissione VAS quando si poteva fare la VAS per
tutto il piano, si “doveva”, non si “poteva”, si doveva! Non a caso adesso l’Amministrazione si
trova in grossa difficoltà. Perché oggi, diciamocelo chiaro, l’intenzione dell’Amministrazione era di
venire con i bei accordi ed approvarceli e dire “guardate siamo stati bravi, capaci, e qui abbiamo le
carte che ci dicono di andare avanti con il nostro programma per realizzare il Centro commerciale”.
Ma, sottolineo il centro commerciale, non il centro scolastico. Ma purtroppo vi siete, se mi passate
il termine sbrigativo, “incartati” perché siete, come dire, impantanati sulla valutazione VAS o no?
Si. Perché il parere VAS doveva arrivare a novembre, doveva arrivare prima di Natale, siamo a fine
gennaio e non c’è ancora il parere VAS e allora? Perché non arriva questo? Per il motivo che ho
detto. Perché prima si son prese le scorciatoie e adesso i nodi vengono al pettine. Poi. ciò detto della
VAS, torniamo agli accordi di pianificazione. Allora, io ho avuto modo di verificare lo studio per
l’assoggettabilità da parte della commissione VAS da parte del tecnico incaricato alla redazione del
PAT, ed emerge una cosa sconcertante, ad esempio il progetto dei centomila metri quadrati in
trasformazione per realizzare due edifici da quarantamila metri quadrati commerciali porta una
miglioria ambientale. È una cosa che uno dice mannaggia, qua il mondo si sta girando. Poi con
l’occhio un po’ critico uno si legge quel papiro di carte e dice “E certo che c’è la miglioria” c’è la
miglioria ma perché? Ma perche, contemporaneamente alla realizzazione di quella lottizzazione I
Cardini, si prevede, secondo quello studio, la realizzazione di 50 ettari a bosco. Lo sa Lei,
Assessore Testolina che sono previsti 50 ettari a bosco? E Lei, se lo sa, come pensa di autorizzare
una simile lottizzazione senza inglobare nella convenzione la realizzazione di quei 50 ettari? Sa che
è un abuso edilizio a quel punto? Ecco. Questi sono i temi. Dallo specifico andando al generale, il
nostro PAT prevede, sta scritto, basta aprire la tavola delle trasformabilità e l’articolo metta 57, ma
può non essere quello, delle norme tecniche di attuazione, noi dobbiamo realizzare 200 ettari, sono
quattro centurie, 200 ettari, quattro centurie da 700 per 700 metri quadrati di verde boscato, di
bosco. Andiamo a dirlo ai nostri contadini, ai nostri agricoltori che dovremmo realizzare 200 ettari a
bosco, cioè i seminativi si trasformano a bosco, ma perché è stato previsto questo? Non lo so. Posso
darmi una spiegazione, la spiegazione è che di fronte al problema di riportare in equilibrio
ambientale il nostro territorio, questa Amministrazione ha messo la testa sotto la sabbia e ha fatto la
scelta quella più immediata, quella più spicciola, quella di dire, anzichè entrare nei temi ambientali,
trasporti, qualità dell’aria, della vita, e quant’altro, ha detto “va ben, servono 100 o 300 purchè si
metta in equilibrio, 200 ettari boscati. È questa la situazione, il nostro PAT è da cestinare, il nostro
PAT è da ristudiare, da rifare in toto. Ecco. E adesso arrivano i nodi al pettine. Allora, torniamo al
discorso, questo per definire il quadro, altro che il camposampierese, Assessore Testolina; questo è
il quadro assolutamente deficitario e fallimentare di una politica urbanistica di questa
amministrazione. Allora andiamo sullo specifico di questi accordi di programma. Io ho chiesto di
acquisire, io ho consultato qualche atto. C’è scritto, in una procura, ecco qua “procura generica”?
Ma scusi, ma com’è possibile che un’Amministrazione si accontenti di una procura generica? Ci
vuole una procura irrevocabile. Procura irrevocabile e allora io parlo, se sono un Amministratore
serio, io instauro un tavolo. Prima cosa. Seconda cosa: in questa procura si dice che con contratto
preliminare a mio rogito, dice il notaio, del 31/10… è stato promesso in vendita alla società i
Cardini il terreno dove sarà fatto il centro commerciale. Io ho chiesto copia di questo preliminare, è
un atto pubblico, l’ho chiesto 40 giorni fa, non mi è stato fornito, ma io dico Signor Sindaco, ma lei
non è interessato a sapere che accordi hanno questi signori? Cioè i signori proprietari Brugnolo del
terreno hanno venduto alla società i Cardini, sta scritto qua. Ecco io che sono investito, non ho…,
voglio dire, il minimo di buonsenso di sapere come si sono messi d’accordo i signori? O forse lo so
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già. O forse lo so già Signor Sindaco? Sta di fatto che io non sono messo nella condizione, a
distanza di 40 giorni, di esercitare il mio lavoro, il mio mandato di consigliere. Io voglio sapere cosa
sta scritto qua. Io debbo sapere. Prima cosa. Seconda cosa: vorrei sapere, è interessante sapere i
contenuti di questo contratto, perché da un parte abbiamo delle contraenti che sono Signore una di
97 anni, l’altra di 82. Oh bella, ma permettetemi, ma queste Signore, che io non conosco ma
presuppongo siano all’altezza di qualsiasi affare, assolutamente autonome, mi chiedo se a queste
signore e a questi venditori c’è stata, Signor Sindaco, un’azione di cuscinetto tra le posizioni di chi
vende e chi acquista, una posizione intermedia, una posizione che ha mediato, una posizione che ha
messo insieme le parti, è fondamentale saperlo questo. È fondamentale sapere questo. Perché io non
posso immaginare Signor Sindaco che Lei con un bando, mette un avviso, e una signora di 97 anni
si mette d’accordo con un amministratore dei Cardini eccetera. Allora non ci siamo. Noi dobbiamo,
signor Sindaco, la totale trasparenza di questi atti amministrativi. E io chiedo al Signor Segretario
che copia di questo atto, quando verrà acquisito, io spero presto, venga trasmesso alla Guardia di
Finanza per opportuna conoscenza, affinchè abbia a verificare tutte le posizioni, se esistenti, di
eventuali soggetti che sono intervenuti in quell’accordo, in questo citato contratto di compravendita.
Ma solo per dare trasparenza a quello che stiamo facendo come Amministratori. Altra cosa. Perché
dico questo, signor Segretario? Allora: si vuole costruire il centro commerciale; Il centro
commerciale necessita di licenze. Incidentalmente mi è capitato di veder a proposito delle
disposizioni in materia di orari di aperture dei negozi, che la Legge Regionale del 27 dicembre
scorso, la numero 30, dice, al di la di fissare o di non fissare, meglio, gli orari di apertura dei negozi,
dice all’art. 4 “sono sospesi i procedimenti amministrativi per il rilascio di autorizzazioni
commerciali relative a grandi strutture di vendita e parchi commerciali, ivi comprese quelle in
essere.” Cioè stiamo facendo un centro commerciale e non sappiamo, anzi non ci sono le licenze,
cosa stiamo facendo? Allora io ho chiesto, oltre alla copia di quell’atto preliminare, ho chiesto un
business plan, un piano economico dell’operazione. Io credo che noi tutti come consiglieri abbiamo
il dovere di vedere un documento tecnico-economico che ci assicuri la sostenibilità di
quell’intervento. È fondamentale che l’Amministrazione acquisisca un business plan che dica se
l’operazione sta in piedi economicamente. Perché diversamente noi potremmo trovarci invischiati in
una situazione dove abbiamo un territorio compromesso, delle opere non realizzate e insomma
cacciare la testa dentro un vespaio. Quindi ribadisco questa richiesta di un piano economico
dell’operazione, che ho già formulato e purtroppo non c’è ancora, pensavo di trovarlo. Torno al
discorso dell’acquisizione del contratto per la compravendita di terreni. Dicevo che per fare un
centro commerciale servono licenze. Allora Signor Sindaco, io non so se Lei sappia che io
frequento, purtroppo anche poco, i bar e le piazze, ma quel poco mi è stato sufficiente per cogliere
insistite voci che parlano di gente che si reca presso esercizi commerciali per acquistarne la licenza.
Acquistare la licenza per trasferirla nel nuovo centro commerciale. Allora, se così fosse, la prima
cosa che Lei Signor Sindaco, ha da fare, è quella di proporre a questo Consiglio che in caso di
trasferimento di licenza, nel caso di diritto, chi trasferisce la licenza non può aprire una nuova
attività se non trascorsi 3, 4 o 5 anni, perché noi diversamente ci renderemmo complici di un’azione
che cagionerebbe un indebito vantaggio a qualcuno. Questo sia chiaro fin da adesso. Poi ho visto un
po’ di documentazione che era agli atti del consiglio. È meglio che stia zitto, cito un documento per
tutti, Assessore Testolina: la bozza della fidejussione. Guardi che la bozza di fidejussione è
veramente…(quella la mandiamo a Striscia la Notizia), ma come si fa a produrre una bozza di
fidejussione se sopra non c’è scritto o banca tal dei tali o consorzio di banche? Cioè non c’è chi
rilascia la fidejussione. Ma ci stiamo prendendo in giro? Lascio stare tutto il resto, ecco, anche per
rispetto. Ultima cosa signor Segretario: noi abbiamo patrocinato, organizzato, la raccolta di 1000
firme contro la realizzazione del centro commerciale. Le abbiamo consegnate a questo Comune e
sono indirizzate anche al Presidente della Regione, all’Assessore all’Urbanistica della Regione,
all’Assessore al Commercio della Regione, al Presidente della Provincia ed all’Assessore che poi è
anche competente in materia di commercio. Chiedo, signor Segretario, abbiamo già chiesto, ma
abbiamo una situazione di incertazza con il Segretario che oggi non c’è e forse non ci siamo chiariti.
In buona sostanza, abbiamo chiesto che quella fosse trasmessa tramite gli uffici del Comune a
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indirizzi che abbiamo già specificato, che ho testè detto, chiedo a nome anche di tutti gli altri
colleghi che hanno sottoscritto, in questa sede, come consiglieri, che quella documentazione, quelle
mille firme eccetera, siano trasmesse al Presidente della Regione, all’Assessore all’Urbanistica e al
Commercio, al Presidente della Provincia ed all’Assessore all’Urbanistica, come sta scritto nella
richiesta.
Io mi sono sfinito, nel senso che son cose francamente molto fastidiose anche da appuntare ed
effettivamente fa parte di un modo di fare di questa Amministrazione, di cui io posso capire anche
la necessità, la volontà di buttare, come dicevo, il cuore oltre l’ostacolo, però c’è un limite Signor
Sindaco, che noi dobbiamo non valicare. Diversamente la nostra azione potrebbe anche, come dire,
diventare abbastanza risibile, forse scendere nel ridicolo. Quindi io invito, Signor Sindaco, a fare
Sua, a fare propria della Sua Amministrazione quella richiesta di soprassedere a quel Centro
commerciale, che non porta da nessuna parte, quelle venti aule le facciamo lo stesso; col territorio
dobbiamo avere un approccio totalmente diverso, non predatorio, non speculativo. Centomila metri
per fare un centro commerciale è una sciagura e poi i procedimenti messi in essere, da quanto si
intravvede, per realizzarlo francamente sono a dir poco scellerati, quindi faccia Sua questa mia
richiesta, questa nostra richiesta, del mio gruppo e credo anche degli altri gruppi di minoranza, e
soprassieda, finalmente dia il respiro che merita a questo Comune.>>
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Il Presidente VECCHIATO ringrazia il Capogruppo Zamengo e dà la parola al Capogruppo
Masiero.
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Il Capogruppo MASIERO interviene: << Allora: rispondo un attimo a Testolina a riguardo a
Veneto City, dato che, forse, l’altra volta era distratto. Le ricordo che la banca... adesso è distratto,
sarà in linea non so con chi: è sempre in teleconferenza. Avevo detto che il Sindaco Gottardo si
oppone a Veneto City, che era stato fatto il PRG dalla precedente Giunta di Dolo e quindi ha ridotto
anche la copertura, non sto a ripetere quello che ho detto l’altra volta, però Lei non può mettermi a
confronto Veneto City, che è su una zona ampia e diversa, con Caltana o con qua, anzi, è strano che
Lei abbia votato contro a Veneto City e voglia realizzare, in piccolo qua a Santa Maria di Sala, la
stessa cosa. Comunque, alla fine si tratta di questo: vado sullo specifico di Caltana. Allora volete
dare la possibilità di fare un capannone, chiamatelo come volete, di mille metri più mille metri a
ridosso del cimitero. Lei ha fatto un’analisi, penso abbia studiato tutti questi 4 anni per trovare la
zona più idonea, sicuramente Lei ha sentito la cittadinanza di Caltana, ma io Le dico che in tre
giorni ho raccolto 450, firme che poi andremo a protocollare, che sono contro quell’intervento e
quindi vedremo quanta popolazione di Caltana è a favore. Dopo, la documentazione come ha detto,
non c’era, tutte quelle cartelline là che parlavano delle procure non le abbiamo viste, non c’erano
ieri. Su Caltana ho trovato la documentazione, allora mi son guardato un attimo la perequazione e
tutte le cose che erano già note e vedo che stranamente su questo progettino il capannone risulta
posizionato al limite della zona di rispetto, la fascia, ma manca il by-pass che è una cosa che avete
votato col Piano delle Acque, manca il progetto che sull’altro disegno presentato avete evidenziato
in linea a metà terreno che verrà ceduto all’Amministrazione e c’è scritto “limite nuovo fossato da
realizzarsi a cura di Acque Risorgive - ipotesi Piano delle Acque. Approvato con decreto Consiglio
comunale 29.06.2011. Praticamente è proprio sul terreno che questa società cede alla popolazione di
Caltana, che trarrà grandissimi benefici con questa operazione. Trarrà un beneficio primo perche è
un terreno di 17.000 metri quadri, una zona di rispetto, dove non si può costruire nulla dato che è la
zona di rispetto cimiteriale; poi a metà del terreno passa un bel by-pass da progetto; poi per la
realizzazione di un progetto per far gli impianti sportivi, però si dovrà fare un campo pensile dato
che sotto passa il tunnel del canale, ma comunque tutte ipotesi che dopo vedremo. Però la cosa che
mi ha colpito su questa perequazione è il valore che è stato dato a questo terreno. E’ stato dato un
valore di 28 euro al metro, al terreno viene ceduto. (Però mi piacerebbe che il Capogruppo della
Maggioranza, visto che aveva fatto delle ipotesi di queste tabelle che erano state date in PDF,
magari ascoltasse perchè Lei Assessore sicuramente sa benissimo tutto questo, magari il
Capogruppo non lo sa). Allora io mi chiedo come mai in lotti dove si andrà a costruire, uno e due,
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sono stati quotati con valore di 7 euro al metro. Poi con la perequazione naturalmente va a un valore
di 70-110. Nel lotto tre però non si può costruire nulla e nessun privato può comprare un terreno del
genere perchè sopra c’è un vincolo e non costruisce nulla. Voi come Amministrazione, secondo me
questo lotto vale 7 euro, se vogliamo fare l’accordo di programma, non può valere 28 euro. Vale
come gli altri terreni perchè è un terreno agricolo. Il vantaggio chi ce l’ha? La popolazione o chi fa
l’operazione su questa cosa? Chi fa l’operazione si priva di un terreno che avrebbe dovuto
mantenere a verde e non poteva farci nulla, ok? E il Comune cosa si trova? Un terreno su cui non si
può fare nulla, si farà questo campo sportivo a ridosso del cimitero, però dovrà mantenere il verde,
quindi avremo ulteriori costi sopra. Beh i problemi a Caltana sono tanti. Abbiamo il problema
idraulico, che andremo sicuramente ad aumentare facendo questa colata di cemento. Quindi io dico:
volete farlo? perchè l’Assessore all’Urbanistica ha studiato 5 anni per questo progetto, lo volete
fare? Contro il volere della popolazione? Fatelo! Però almeno il terreno lasciamolo ai privati e quei
478 mila euro ce li facciamo dare in opere idrauliche a Caltana. Io dico questo. Voi volete tenervi il
terreno? il terreno lo valutiamo allora 7 euro, quindi viene fuori 120 mila euro e i 350 restanti li
teniamo per le opere idrauliche, perchè Caltana ne ha bisogno per risolvere gli allagamenti, con un
progetto dove l’impresa che andrà a costruire qua si impegnerà su un progetto che presenteremo.
Voi lo portate avanti in questa maniera e vi assumerete le responsabilità perchè io tutto questo lo
manderò sicuramente alla Corte dei Conti se fate questo accordo. Vedremo se a loro parere questo
terreno ha valore di 28 euro, quindi, se voi siete sicuri, andate pure avanti, questo è quello che io
sicuramente farò.>>
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Il Presidente VECCHIATO:dà la parola al Capogruppo Damin.
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Il Capogruppo DAMIN interviene: <<Mi permetto di fare un’osservazione che avrei voluto fare già
in sede di comunicazioni, e cioè che sarebbe stato opportuno oggi (però poi mi pare che le cose
siano un po’ cambiate e entrerò nel merito fra poco) ci fosse a disposizione uno schermo per la
proiezione della cartografia e del materiale, anche perchè si possa capire talvolta le osservazioni che
vengono fatte in ambito tecnico proprio sfogliando il materiale e potendolo visionare, perchè io mi
sono apprestata a fare un lavoro di gruppo, di approfondimento di alcune cose e probabilmente
quello che riferirò è un pò difficile da comprendere se non si hanno sottomano i materiali. Questo
come appunto diciamo procedurale. Però mi pare di capire che in realtà ci sia ben altro oggi perchè
da quanto ho colto nell’intervento dell’Assessore Testolina oggi non voteremo questi accordi, dato
che Lei ha affermato poco fa che la documentazione ora disponibile potremmo visionarla quando si
voterà. Mi pare di capire che voi abbiate l’intenzione di ritirare questi punti all’ordine del giorno, di
rinviarne la discussione. Quindi c’è stata proposta una presentazione degli accordi nel modo in cui
l’avete fatto. Allora, io trovo che questa sia, scusi Sindaco, un’autentica presa in giro, perchè Lei
non può venire in un Consiglio comunale, oggi, con i documenti che nessuno di noi ha potuto
vedere in forma completa per darceli così; lo trovo molto poco serio, lo trovo molto poco serio, così
come è stata molto poco seria la Commissione che è stata effettuata qualche giorno fa, alla quale per
conoscenza sono stata invitata anch’io in qualità di Capogruppo, dove prima abbiamo dovuto
aspettare che presenziassero i Consiglieri di Maggioranza, i quali si sono anche risentiti del sollecito
ad essere presenti, come se fosse un piacere personale quello che ci facevano! Dopodichè la
Commissione ha visto un andamento un pò “ondivago” con persone che entravano ed uscivano, è
uscito il verbalizzante della seduta perchè aveva un altro impegno, è uscito il Consigliere di
Maggioranza che era arrivato in ritardo e quindi noi abbiamo guardato delle carte che, tra l’altro, a
detta del geom. Pajaro che ce le illustrava, ma ho la conferma oggi l’Assessore Testolina, non erano
neanche la stesura definitiva degli accordi, e che quindi ci trovavamo a discutere del nulla, del
nulla. E l’insistenza di inserire questi punti all’ordine del giorno, Signor Presidente del Consiglio,
prima del punto che avevamo richiesto per la convocazione di un Consiglio straordinario è un’altra
scelta, dove si vuole semplicemente fare degli atti d’imperio, perchè sarebbe stato corretto, visto
che comunque è una presentazione, discutere prima l’ordine del giorno che era stato proposto dai
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Consiglieri e poi quelli che la Maggioranza aveva aggiunto, per cui già dal punto di vista
procedurale ce n’è che basta. Ma entriamo nel merito dell’accordo. Infatti io stamattina ho chiesto
al Presidente se potevo prendere visione delle cartelline e nelle cartelline avevo bisogno di
confrontare con il materiale che avevo io a disposizione per capire se c’erano stati degli
aggiornamenti,ma non c’era niente. C’era una parte per l’accordo di Caltana, per gli altri accordi,
che mi risulta in tutto siano due, e se qualcuno mi spiega, perchè in realtà per Gaffarello, c’è
l’accordo di Gaffarello, ma doveva essere presentato anche l’accordo di Via Rio che è contestuale a
un accordo di Stigliano, che non si sa bene se sia ancora presente oppure no. Qualcuno ce lo
spiegherà, perchè vorrei capire di quanti accordi stiamo parlando oggi. Per venire al merito, allora. è
stato già detto da altri che, in base alle normative vigenti e alle disposizioni anche della legislazione
europea, quando si procede all’approvazione di interventi urbanistici ci devono essere le opportune
compensazioni ambientali che non lasciano molto margine a chi le deve attuare, perchè sono
matematicamente determinate dalla quantità degli interventi. Quindi, secondo il parere della
Commissione VAS al punto 2 in sede di attuazione del piano “il piano degli interventi”, cioè quello
di cui stiamo parzialmente parlando oggi, “dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti
dal PAT in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale.” Quindi si
fanno delle affermazioni ben precise su cosa si deve poi prevedere a livello pratico quando si vanno
poi ad approvare questi documenti. E in realtà questo non avviene. Io, ripeto, non voglio pensare
che ci sia assolutamente una volontà di presentare delle cose che non sono corrette. Però avevo
bisogno di una spiegazione tecnica, perchè guardando attentamente i grafici del rapporto ambientale
preliminare, le integrazioni che sono state presentate, almeno quelle che io ho in mano, che non so
se nel frattempo siano state aggiornate, ma dovrebbero essere state anche queste nuovamente
presentate all’organismo che le deve poi valutare, trovo che ci sono delle incongruenze di tipo
matematico per cui sarebbe stato interessante poter vedere tutti assieme i documenti. A cosa mi
riferisco? A parte il fatto che in questo documento si motiva l’intervento sia a Caltana, che al
Gaffarello, che in Via Rio, “per esigenze residenziali, commerciali, che non avrebbero trovato
risposta nel nostro Comune” e come già qualcun’altro ha evidenziato, beh per quanto riguarda le
esigenze residenziali penso che ci sia un invenduto che potrebbe soddisfare esigenze abitative di
molti nuclei familiari senza dover far prevedere negli stessi accordi ancora interventi rivolti alla
residenzialità. Per quanto riguarda il commerciale dire ad esempio al Gaffarello che “non trovava
posto nel Capoluogo salese la giusta necessità espressa dagli operatori economici” mi sembra anche
questa abbastanza opinabile, dato che poi visto quanto è stato già affermato da altri Consiglieri, in
realtà disponibilità regionale per centri commerciali ulteriori non ce ne sono e ci si troverebbe
costretti a trasferire circa 25 mila metri quadri di licenze commerciali del territorio negli interventi
di Gaffarello per poter realizzare quello che si deve realizzare. Vorremo anche conoscere chi sono
gli operatori economici che si riferiscono a questi 25 mila metri quadri che hanno fatto richiesta di
poter esercitare la loro attività all’interno di questo progetto. Quindi mi pare che si vogliano
motivare gli accordi per interventi con delle esigenze che nel territorio non ci sono. Ma andiamo a
vedere il problema matematico. Allora, abbiamo appena detto che per potere realizzare gli
interventi in termini di perequazione e di compensazione ambientale ci deve essere un’adeguata
risposta negli interventi previsti. Allora, a Caltana noi vediamo un conto di perequazione
ambientale di 17.100 mq.; perequazione ambientale è una definizione sinceramente molto generica
perché poi, in realtà, la reale compensazione ambientale, cioè terreno boscato, è 800 mq., quindi poi
il calcolo va effettuato per vedere se è congrua questa compensazione, tenendo conto di questo
numero e non dei 17.100 mq. di perequazione ambientale. Non riusciamo poi anche a vedere
corrispondenza nei disegni per quanto riguarda le aree a ciò rivolte. Noi troviamo che grazie a
questo intervento di 800 mq. i parametri finali dell’accordo dimostrano una positività, cioè abbiamo
uno di quei casi che avvengono probabilmente solo nel Comune di S. Maria di Sala dove di fronte a
degli interventi costruttivi, alla fine con 800 mq. di terreno boscato i parametri finali del progetto in
accordo sono migliorativi rispetto ai dati attuali. E come si ottengono dei miglioramenti?
Semplicemente, ed è questa è la spiegazione che voglio dato che la la ritrovo poi anche negli
accordi di Gaffarello, vengono riportati nel riepilogo del punteggio dell’accordo di programma le
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singole voci che vengono calcolate, aria, clima, acqua, suolo e sottosuolo, flora e fauna, biodiversità
e zone protette, paesaggio e territorio, patrimonio culturale, popolazione e salute umana, beni
materiali e risorse, in molti di questi grafici, ma nei grafici finali vengono riportati, invece che i
parametri reali riportati nei grafici precedenti, quelli dello stato attuale, che sono migliori di quelli,
in molti casi, che si realizzerebbero con il progetto realizzato. Io volevo capire se questo è un errore
materiale di chi ha redatto il piano, dato che ciò avviene per l’accordo di programma di Caltana e
per gli accordi di Gaffarello, ma non avviene per gli accordi di Via Rio, dove invece di sono altri
tipi di errore che poi diremo, se è un errore materiale, può capitare, nel riportare i grafici, ecc., può
esserci un errore, ma io chiedo che questo venga verificato, e le chiedo Assessore Testolina se lei si
era accorto di questo problema. Anche perché questo lavoro è stato svolto dallo studio Benincà, che
ha svolto anche il lavoro di VAS per il P.A.T. complessivamente che ha ricevuto, in base a quanto
si documenta negli incarichi di consulenza, 4.896 euro una volta, 2.203 un’altra volta, e altri 5.000
circa da un’altra parte, cioè cifre notevoli. Quindi credo che quando ci si affida a degli studi di
professionisti ci debba essere da parte del Comune almeno la certezza che gli errori, se ci sono,
vengano anche poi rimediati con una stesura adeguata, perché a mio giudizio, di fronte a quello.. io
glielo posso dimostrare, ho qui tutti i dati, tutti i calcoli, se avessi avuto una lavagna avrei potuto
illustrarle anche tutti i parametri che sono citati come vanno calcolati rispetto alla superficie totale
degli ATO e così via, potremmo passare un’oretta interessante anche per spiegare ai cittadini come
vengono calcolate queste cose. Io chiedo che lei ritiri questi atti, controlli se quello che io ho detto è
vero, e cioè che nei riepiloghi, nella valutazione dei punteggi degli accordi di programma ci sono
degli errori perché vengono inseriti i dati che si riferiscono invece alla situazione attuale, quindi vi
chiedo di ritirare questi atti e di dimostrarmi che è un errore materiale, un errore fatto
involontariamente, alla quale voi dovete porre rimedio, perché se cambiate i conteggi non siete in
grado di sostenere la sostenibilità ambientale dei vostri interventi, per cui i vostri piani di intervento
li dovete ritirare, perché si basano su dati matematici errati. Per quanto riguarda l’accordo di Via
Rio, invece, siccome non abbiamo ancora capito se sono due, perché sono due strettamente
correlati, abbiamo bisogno di capire se l’intervento di Via Rio viene ancora realizzato in
abbinamento all’intervento di Stigliano oppure no, perché i dati matematici che si riferiscono
all’accordo di Via Rio, anche qui, arrivano ad un totale di compatibilità ambientale solamente se
vengono applicati contemporaneamente. Se è stato ritirato l’intervento di Via Noalese è chiaro che
va ridefinito il calcolo della compensazione ambientale anche per Via Rio, perché con 510 mq di
verde non credo che si possano compensare gli interventi che vengono realizzati in quell’accordo di
programma, a meno che lei non sia in grado di dimostrarmelo a livello matematico. Per cui le
chiedo, intanto, Assessore, di dirmi quanti accordi sono in discussione o vengono presentati, se la
documentazione che voi avete messo oggi in cartellina è aggiornata anche a livello matematico
perché vi siete accorti degli errori dei punteggi, in caso contrario vi invito a ritirare questi
documenti, a rivederli dal punto di vista matematico e di sospendere, se ancora possibile, il
pagamento allo studio di professionisti fintanto che non venga chiarito, appunto, la natura
dell’errore. Grazie. Sono a disposizione per spiegarle tutto.>>
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Consigliere. MASIERO chiede che venga trascritto integralmente il proprio intervento sul verbale
della presente seduta del Consiglio comunale.
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Il Consigliere MASETTO interviene: <<Si, allora, da quello che ho capito alcuni punti all’ordine
del giorno erano solo delle presentazioni delle problematiche, dei temi. Però son temi importanti.
L’Assessore ha fatto un’illustrazione molto ampia, non si è capito bene di cosa perchè non ho capito
nulla, per cui, scusate la mia ignoranza, non ho capito cosa voleva dire, qual era l’obiettivo di un
programmatore, di un assessore all’urbanistica che propone le tematiche di sviluppo del paese, di un
territorio. E’ vero che le minoranze hanno l’obbligo di verificare le situazioni, di controllare
l’andamento degli atti amministrativi della maggioranza, però ho avuto l’impressione che i colleghi
che sono intervenuti in maniera molto precisamente e puntualmente tanto da svolgere il compito che
spetta alla maggioranza. Se uno viene in Consiglio comunale viene a proporre delle cose chiare,
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precise, obiettive, ma non a parlare del nulla. Qua io ho sentito i vari capigruppo, che sono
intervenuti in maniera precisa, tecnica. Hanno dato delle indicazioni, ma l’Amministrazione dov’è?
Io mi domando se questo intervento, questo Consiglio comunale fosse aperto a tutti i cittadini alla
fine cosa avrebbero capito e che valutazione danno di questa Amministrazione. Io mi sono
permesso di dirlo forse in qualche altro Consiglio che ritenevo questa Amministrazione la peggiore
che si è insediata e sviluppata in questi ultimi 20 anni, si, dopo la mia, articoli che scriveva sui
mutui ce li ricordiamo tutti, forse se li è rimangiati un po’; voglio dire. che un’Amministrazione di
cui facevo parte, di questa maggioranza, ma da cui sono uscito e ben volentieri perché non ha idee
di cosa vuol fare, vuol fare solo della speculazione, perché se lei mi vuole parlare di urbanistica,
come diceva probabilmente il Capogruppo, prima fa un’analisi del territorio, pone degli obiettivi, e
poi va a sviluppare le tematiche. La scuola la volevamo tutti, parliamo di scuola da decenni. Dove
farla e come farla non ne abbiamo mai discusso. Lei, con me, aveva firmato un documento di
mandato per questa maggioranza, dove si faceva una proposta alternativa anziché il massacrare il
territorio in via Gaffarello. Facevo una proposta alternativa, qualcuno mi aveva detto, forse la
maggioranza, che non c’erano investitori. Oggi ci sono gli investitori, guarda caso, li abbiamo
trovati per strada, c’è gente che vuole investire: Benissimo, se vogliono investire noi cosa
prendiamo, prendiamo dei terreni, abbiamo dei terreni a titolo gratuito che sono tutte quelle aree del
centro del Capoluogo. Lei che non ha pensato come sviluppare il centro del paese, i centri dei paesi
ed è la prima cosa a cui dobbiamo pensare e non decentrare urbanisticamente per un interesse
commerciale, perché vuol dire spostare l’asse urbanistico in quel luogo vuol dire spostare l’interesse
urbanistico di servizi e di socialità fuori dai centri del paese. Ma non per S. Maria di Sala, per tutti i
paesi limitrofi, perché nessuno interverrà, vedi Veternigo vedi in altre parti, con attività, possono
aprire delle attività a servizio dei paesi singoli, perché? Perchè non c’è motivo perché a 700 metri ci
saranno delle realtà molto più consistenti. Chi investe nel centro del paese? Il buon amico
commerciante che ne sa qualcosa: gli anziani come vanno da Veternigo a Tre Ponti a far la spesa?
Prendiamo i pulmini dell’Amministrazione, e li portiamo a fare la spesa? Questo è la mancanza di
capacità di programmare, di fare Amministrazione e di fare urbanistica, Assessore, di fare
urbanistica. Fare urbanistica significa fare, creare servizi, dare supporto al cittadino, dare le
comodità e non significa fare speculazione, dare spazio alla speculazione. L’altro giorno le parlavo
di un intervento che si deve svolgere sempre in ambito Veternigo, dove abbiamo il problema degli
odori, ancora oggi, anche ieri sera, come dicevo al Consigliere delegato. Purtroppo c’è un progetto
già approvato dove si va ad insediare un’altra attività che è quella di un centro ippico o come lo si
vuole definire, che è alle porte, è adiacente alle abitazioni, lei non sapeva neanche dov’era. Ma
allora come si fa? L’ho portata io a far vedere dove. Ci sono due motivazioni logiche per cui non
può essere inserito lì: uno perché lo sviluppo futuro del paese si svolgerà, come nella logica
complessiva, dai paesi verso il Capoluogo, e lì sarà il primo intervento che servirà nel futuro. Allora
come possiamo pensare di fare programmazione quando andiamo a mettere problemi sui problemi
già esistenti, alle porte del paese e su un’area dove si può solo sviluppare una futura residenza.
Allora qua mi pare che manca proprio il minimo buon senso. Non dico che lei non abbia
competenza, perché molto spesso sappiamo che i politici son messi nel posto sbagliato per le
capacità o le conoscenze che hanno, però lei deve svolgere questa funzione e probabilmente le è
anche pesante, perché non so se lei stesso è convinto di quello che dice e quello che fa, non lo so se
è convinto. I dati che sono emersi, mi pare, dicono che probabilmente non ha seguito bene le cose o
è supportato in malo modo. Per cui io ritengo che il problema del centro commerciale si può
superare senza massacrare il territorio, non siamo condizionati ad impegnare 4 centurie, 4 centurie!,
perché noi abbiamo dei terreni a costo zero, lo ribadisco, anche se qualcuno ha tirato il naso o gira
la testa perché probabilmente vuol dire che anziché guardare in avanti guarda dietro e non vuol
capire. Noi abbiamo un sacco di metri quadrati in centro del paese, a costo zero. Quando li abbiamo
trasformati noi creiamo il centro del paese, creiamo i negozi che vanno a supporto del paese,
creiamo la piazza fuori dalla strada. Non dobbiamo creare viabilità, non dobbiamo massacrare nulla.
Ma è possibile che nessuno riesca a capire questo? No, vedo di no, perché è preferibile fare la
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speculazione piuttosto che ragionare, non si vuole ragionare. Facciamo la speculazione, fate la
speculazione. Grazie.>>
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Il Consigliere MINTO informa di aver analizzato la raccolta del migliaio di firme presentate e di
aver rilevato che mancano addirittura gli indirizzi e il codice fiscale, per cui non sa se, dal punto di
vista formale sia una raccolta corretta. Inoltre dichiara di aver chiesto ad alcuni suoi elettori perché
avessero firmato e di aver riscontrato che nessuno sapeva che stava firmando anche contro la scuola
media e che avevano intenzione di firmare solo contro il centro commerciali. Comunica che
qualcuno dei firmatari è intenzionato a ritirare la propra adesione alla petizione perché, ritiene, che
gran parte della popolazione sia favorevole a realizzare la scuola media, come tutti i genitori e come
anche la commissione consiliare appositamente costituita era favorevole alla realizzazione di
quest’opera. Sottolinea, inoltre che gran parte di queste firme sono di persone residenti nei Comuni
di Bogoricco, Scorzè, Camponogara, Mirano, Noale, Massanzago, Spinea, Zelarino, Campolongo
Maggiore, Tezze sul Brenta, Cadoneghe, mentre quelli di S. Maria di Sala che hanno firmato, se
avessero saputo che firmavano contro la scuola, avrebbero firmavano in pochissimi. Ritiene che
sarebbero da ritirare, comunque saranno i cittadini a giudicare.
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L’Assessore ai Lavori Pubblici GRANZIERO intervine: <<Egregi colleghi, il procedimento per
l'attuazione del punto programmatico di Lista Salese relativo alla costruzione del nuovo centro
scolastico, ha preso avvio immediatamente dopo l'insediamento di questa amministrazione circa 4
anni fa mediante dapprima la valutazione dell'opportunità di procedere con ampliamenti e
ristrutturazione dell'attuale plesso scolastico, dopo con la verifica di un precedente progetto redatto
dall'ufficio tecnico e fatte le opportune e approfondite valutazioni di merito avviando una pubblica
gara secondo la normativa europea per l'assegnazione dell'incarico di progettazione preliminare e
definitiva di un nuovo e moderno centro scolastico che , credo opportunamente, abbia in giusta
considerazione una visione complessiva e proiettata al futuro , di un complessivo intervento che
prevedesse una scuola media, una scuola elementare, una mensa scolastica, gli uffici per la
direzione didattica, nonchè in via preliminare la possibilità di ulteriori integrazioni con una scuola
materna e/o asilo nido, e una palestra.
Dopo 4anni, pur con un tortuoso e controverso percorso , mi sembra che indipendentemente dalla
strada intrapresa da questa amministrazione per poter attuare questo ambizioso progetto, ormai i più
condividano la necessità e l'importanza di un nuovo plesso scolastico. Non mi dilungherò su quanto
nel frattempo fatto in ambito di edilizia scolastica anche nel capoluogo.
Certo, il progetto generale è un progetto ambizioso , e con le attuali risorse economiche di improba
realizzazione. Ma rispetto al passato , la normativa urbanistica regionale ci ha dato una nuova
opportunità , quella della perequazione urbanistica. Essendo di fatto l'unica strada percorribile
almeno per cominciare a risolvere anche per fasi successive la problematica, si è dato avvio a questa
procedura, credo sicuramente tra i primi in Veneto se non oltre, mediante la pubblicazione di due
avvisi pubblici per verificare se nel territorio vi fossero soggetti interessati a tale procedimento.
Personalmente , ho condiviso questa procedura ritenendola per la prima volta, in viso a tutti i bei
discorsi in materia di federalismo fiscale, di finanziamenti statali. Permettetemi colleghi ma , per la
prima volta rispetto al passato, l'incremento di valore dovuto a trasformazione urbanistica, non và
più ad esclusivo interesse del privato ma questo deve dividerlo con la collettività, e nel caso in
specie la perequazione ammonta a ben 4.400.000 € di fondi in opere che partendo dal territorio
rimangono nel territorio e vengono immediatamente restituite alla cittadinanza Salese sotto forma di
scuola, per me questo è l'unico federalismo in cui credo.
Si certo, come abbiamo più volte potuto dibattere in questa sede, ogni beneficio ha un costo. E qui il
costo è una trasformazione urbanistica che permetta ai soggetti privati di crearsi la possibilità di
finanziare le opere, e questo, dipendendo anche dal momento economico difficile che si stà
vivendo, può generare un peso per le scelte urbanistiche e ambientali da attuarsi. Quindi , come
però ogni altra e diversa trasformazione urbanistica costa una cambiale in termini ambientali. E qui
io mi sono posto il problema se il gioco ne valeva la candela. Io questa cambiale mi son sentito di
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firmarla. I miei approfondimenti e l'esperienza da assessore mi ha portato a questa conclusione in
quanto:
1 . In questo momento la tassa di scopo prevista dal federalismo fiscale e anche da leggi già vigenti,
che questo comune avrebbe come alternativa risulterebbe troppo onerosa e insopportabile per i
cittadini Salesi; 2. Comunque una trasformazione urbanistica il PAT la deve prevedere, e allora
meglio un area puntuale che un continuo disperdersi di trasformazioni frammentate come si è sin
qui assistito in passato sul territorio Salese;3. L'intervento pur interessando circa il 50% della
trasformabilità data dal PAT per i prossimi dieci anni, va ad incidere solo sullo 0,9% dell'intero
territorio comunale; 4. La possibilità di investimento per i prossimi anni che dalle notizie in merito
al patto di stabilità viene stimata ad oggi in circa 5-600.000€ annui che depurati dalle spese a titolo
primo fisse annuali per ordinarie manutenzioni residua in circa 300.000€ a disposizione per
investimenti e quindi per la sola scuola media un impegno più che decennale. La vetustà dell'attuale
plesso non lo permetterebbe; 5. Ad oggi sul territorio Salese non vi sono spazi commerciali a
disposizione per nuove attività al contrario di quelli industriali e artigianali. Non a caso gli affitti
sull'esistente sono quasi diventati insostenibili per le attività insediate che si vedono costrette a fare
salti mortali per stare in piedi. Parliamo di Farmacia a Veternigo, ma dove la mettiamo.....in zona
industriale?
E allora dov'è lo scandalo nell'accettare il crearsi un contenitore per attività commerciali di circa
20.000 mq. Naturalmente non solo commerciali che si stima possano dare una ventina spazi da lordi
1000 mq. Circa. Ricordo che parallelamente all'aspetto urbanistico ambientale , nella ns. Area
viviamo un periodo poco florido in termini di occupazione giovanile. Non penso che il futuro
dell'occupazione passi ancora per le storiche Speedline, Safilo, ecc..
Certo che questo "incremento" di spazi commerciali non può far piacere agli attuali storici
commercianti, sempre legittimamente impegnati a difendere i propri interessi , ma come stiamo
assistendo oggi in Italia , sembra che tutte le caste siano intoccabili , tassisti, farmacisti, notai,
avvocati, ecc..... Ma che ci piaccia o no, nell'Europa cui noi facciamo parte attiva la pensano
diversamente.
È vero che siamo ormai in piena campagna elettorale e che gran parte dei presenti ne saranno parte
attiva, ma permettetemi un invito esclusivamente personale, che ancorchè ne ho certezza cadrà nel
vuoto, non strumentalizziamo ulteriormente la scuola, perchè il problema è di notevole importanza
e di non facile risoluzione n'è per questa n'è per le future compagini che andranno ad amministrare
questo Comune. Ringrazio per l' attenzione.>>
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Il Consigliere STEVANATO interviene: <<Ho ascoltato un po’ tutta la discussione e volevo fare
delle considerazioni. La prima la faccio all’Assessore Granziero, visto che ha fatto tutto il
“comizietto”. Io gli rispondo che le cambiali io le firmo solo a casa mia, non con i soldi pubblici.
Quindi gli suggerisco di stare molto attento quando si amministra la cosa pubblica e quando si
usano i soldi pubblici. Non è detto, come ho detto prima, che liberalizzando si favoriscono i
cittadini, è chiaro che se lei ha intenzione di fare 40 mila metri quadrati di centro commerciale è una
sua idea, un suo pallino, della sua amministrazione per fare la scuola, ma le ricordo che proprio lei,
con la sua maggioranza, è stato ostaggio quattro mesi dei consiglieri della sua maggioranza, quattro
mesi, anche di più forse, quindi il problema è a livello vostro, non delle minoranze, non era dei
commercianti o degli artigiani di S. Maria di Sala, è un problema vostro. E se siete andati a lungo
termine è un problema vostro, quindi per quanto riguarda le firme, per rispondere al Consigliere
Minto, che ha anche la lente di ingrandimento per guardare le firme di chi si oppone a questo
intervento, che è devastante sul piano ambientale nel Comune di S. Maria di Sala perché noi già
abbiamo fatto molti altri capannoni in questi anni, ricordo che quelle firme di Camponogara e di
altri Comuni sono degli ambulanti che vengono a fare il mercato e dovrebbe dispiacere al
Consigliere Pergoraro, che si è dato da fare per portare al mercato quei signori che hanno firmato:
quelle firme sono dei signori che gestiscono i banchi del mercato, capisce, Consigliere Minto?
Perché se lei e altri, come ha fatto il Consigliere Pegoraro, e l’Amministrazione sponsorizzano il
mercato di Caltana e di Veternigo, e poi schiaffano un centro commerciale a due chilometri questi
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non vendono più il formaggio, né vestiti, né arance, niente! Ha capito? Sono costretti a chiudere.
Chiuderemo il mercato di Veternigo, come quello di Caltana. Allora cosa serve fare i mercati se
apriamo un centro commerciale a un chilometro e mezzo-due. Quindi, terminando perché la
capogruppo Damin ha detto già molte cose, io auspico che prossimamente ci sia uno schermo per
spiegare tutti i parametri che sono previsti dal P.A.T. perché per quanto riguarda questo centro
commerciale ci sono dei parametri che non ci sono molto chiari, e spiegarlo con il cartaceo non è
facile e non si capisce bene. Noi ci siamo cimentati, anche se non siamo tecnici, e abbiamo visto
che ci sono delle “piccole”, diciamo, incongruenze o diciamo “sbadataggini” che vogliamo si
possano rivedere, visto che il Sindaco ha detto che oggi è solo una presentazione ci sarà tempo
anche per la prossima volta in cui porteranno gli accordi e si potrà verificare con il tecnico Carlo
Pajaro. Quindi se si può fare, io auspico questo e si vedranno le cose che abbiamo sottolineato nei
nostri punti. Grazie.>>
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Cons. FRAGOMENI interviene: <<: Volevo sincerare il Consigliere Minto che le firme che sono
state raccolte, per quel che ci riguarda, che mi riguarda, per tutte le persone che hanno lavorato su
quelle firme, che hanno spiegato alle persone come stanno le cose. Se lei invece ha qualche persona
che non ha capito bene la prego, la prego, di farcelo sapere almeno sappiamo a chi non abbiamo
spiegato bene, ma le posso garantire che la gente non è stupida, ha capito, e non è stato raggirato
nessuno. Le dirò di più: abbiamo in serbo altre 400 firme che il capogruppo Masiero ha in
cartellina. Capogruppo Masiero, alla luce di quanto ha detto il Consigliere Minto, la prego di
verificarle. Volevo anche sapere, Consiglieri, perché mai avremmo dovuto portare in Consiglio
delle firme non veritiere, non ha senso. Se era un giorno dispari o un giorno pari quello in cui lei è
andato lì non lo so però noi abbiamo fatto le cose per bene. Per quanto riguarda invece il punto
importante, io vi auguro veramente che la scuola possa venir fatta, io vi auguro che le cose vadano
nella maniera più giusta, più corretta che ci sia, ma la prossima volta che veniamo in Consiglio, vi
prego, La prego Sindaco vivamente, ci faccia trovare le carte necessarie per poter valutar bene le
cose, sia perché credo sia una cosa che dovrebbe far piacere all’opposizione ma sicuramente
dovrebbe far piacere ancor di più alla maggioranza in quanto va nel senso della trasparenza. La
invito, invito il Segretario, il Presidente del Consiglio, a far proprio questo mio consiglio in modo
tale che tutti quanti possiamo avere certa la situazione che sembra si voglia o non si voglia far
vedere. Assessore all’Urbanistica la invito ad essere più preciso, a rispondere alle domande perché
la prossima volta quando andremo esplicitamente a deliberare qualcosa su questi punti ci siano tutti
i documenti necessari per poter esprimere un giudizio. Sono convinto che è un passaggio importante
per questa Amministrazione, sono convinto che si sta facendo l’impossibile per poterci riuscire, ma
a volte, a volte far le cose in fretta, così in fretta, magari si rischia di sbagliare. Vale la pena di
arrivare a un compromesso più saggio e dire forse dobbiamo aspettare un momento in più.
Valutatelo voi, è un consiglio, dopo fate come volete, ma per cortesia fateci valutare le cose con
obiettività e con trasparenza. Grazie. >>
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Il Capogruppo DAMIN, a completamento del proprio intervento: <<Volevo solo precisare che non
ho parlato per niente prima, volevo solo citare un esempio in modo che poi il Sindaco e l’Assessore
Testolina, quando mi risponderanno, prenderanno atto che non ho accampato argomenti fittizi, ma
che effettivamente chiedo questo tipo di verifica, dato che poi volevo anche una risposta in merito.
Allora faccio un esempio: Per quanto riguarda il paragrafo “flora e fauna” nell’intervento di
Caltana, nel grafico degli accordi di programma risulta comunque un dato positivo che è 22.99, nel
riepilogo del progetto questo dato si trasforma e diventa 62,99, quindi ci sono proprio delle diversità
materiali tra quello che viene riportato, assessore Testolina, nei singoli grafici e i totali vengono
riportati in maniera errata i numeri che vengono rappresentati con i grafici, volevo proprio
mostrarvelo perché altrimenti sembra che parliamo d’altro. Mi permetto anche di dire anche
all’Assessore all’urbanistica, no scusi, ai Lavori Pubblici, io ho colto lo spirito del suo intervento,
però è un invito a prendere in considerazione il problema della costruzione della scuola che si
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potrebbe accogliere se le cose venissero fatte, almeno dal punto di vista tecnico, in maniera
appropriata. Lei non può chiedere un atto di fede accettando anche i conti che non tornano>>.
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Il Capogruppo della maggioranza, Assessore SCATTO: <<Sarò breve, brevissima, almeno spero.
Abbiamo potuto notare ancora una volta, mi riferisco, in primis, all’intervento del Capogruppo
Zamengo: e questi accordi di pianificazione; e il P.A.T.; e l’iter di approvazione del P.A.T; e, e, e
…; io ho la memoria corta, ma per le cose che mi colpiscono diventa ferrea. Nel sentire,
nell’ascoltare il suo discorso mi è venuto, così, in mente un episodio che riguarda una missiva
ricevuta nella casa comunale da un certo signor Dino Citta, e siccome ho praticamente ritrovato ( mi
dispiace di non averla portata con me oggi) ho ritrovato, paro paro, nei punti oggi enunciati dal
Consigliere Zamengo, esattamente quello che è stato riportato in quella missiva, pocanzi citata, di
questo signor Dino Citta, peraltro domiciliato in municipio, peraltro usufruente di numeri di
telefono. Ma la cosa che più, scusatemi l’ilarità ma a volte cerchiamo anche di sdrammatizzare le
cose, quello che più mi fa non sorridere, ma sbellicare dalle risa è che oramai, va bè c’è chi è in
campagna elettorale da cinque anni, chi da quattro, chi da tre, chi da due, ma il flash, la cosa che
proprio non riesco a togliermi dalla mente è la visione del film “Qualunquemente“ e ‘sto Dino Citta
lo vedo come Cetto La Qualunque, e mi sembra, per dirla brevemente a questo Dino Citta,
qualunque esso sia: l’Amministrazione apprezzerebbe quantomeno il coraggio di mettere la propria,
se non faccia, firma! Giusto perché si usa così tra le persone normali. Il Consigliere Zamengo
diceva poi di conoscere il contenuto degli accordi, di non conoscere il contenuto degli accordi, o
forse, ha detto, conosco il contenuto degli accordi, allora: delle due l’una Consigliere Zamengo, o lo
conosce, il contenuto degli accordi, o non lo conosce, oppure il suo fare riferimento al contenuto
degli accordi, nel senso di saperlo, afferisce a qualche cosa che ha a che fare con una
considerazione da valutarsi in un’altra sede? Non mi è stato chiaro dal tenore del suo intervento. In
buona sostanza: questo centro scolastico che vede l’opposizione contro, però a favore del centro
scolastico nel senso che abbiamo toccato mettendolo nella nostra lista, nel programma elettorale
della Lista Salese, un punto così importante che nella (diciamoci le cose come stanno perché a me
piace così) nella consapevolezza e nella coscienza di tutti i cittadini, io leggo questo, c’è il fatto di
sapere che la costruzione di questo centro scolastico è diventata non importante, indispensabile.
Però, e mi riaggancio al discorso fatto nell’ultimo Consiglio comunale, i soldi per fare un centro
scolastico degno di una popolazione di quasi 2 mila studenti costa, certo c’è un prezzo da pagare. Io
potrei anche essere d’accordo nel dire che sono stati usati spazi verdi, che si è dato luogo ad una
ulteriore cementificazione, ma se qualcuno dei presenti avesse in questo momento a presentarmi
una soluzione migliore che non preveda, attenzione, la messa a nuovo di un edificio che ormai sta
crollando, ok, noi siamo qua. Diversamente io sono ancora qui, e ribadisco il concetto, sono ancora
qui seduta e, purtroppo, anche a fare la capogruppo, proprio perché credo ancora in questo progetto,
altrimenti, l’ho già detto diverse volte, non sarei più seduta qua, non sarei più seduta probabilmente
nemmeno in quest’aula, quasi sicuramente. E questo l’ho sempre detto, l’ho sempre sostenuto e
sempre lo sosterrò. Quindi, per concludere, voglio dire questo: perché non ci mettiamo tutti una
mano sulla coscienza e dire veramente se, magari questo P.A.T. ha deluso qualcuno più di altri, ma
capire quelle che sono o che potrebbero essere le vere motivazioni, non nascondiamoci dietro la
costruzione di un qualche cosa che per la prima volta lo strumento urbanistico permette di usare a
favore della cittadinanza. Perché i soldi della perequazione non vanno nelle tasche dei privati,
vanno ad uso e consumo dei cittadini. Allora abbiate il coraggio di dire alla cittadinanza noi il
centro scolastico, la scuola, non la vogliamo fare. Allora è un altro discorso, ma non nascondersi
dietro al P.A.T., perché nascondersi dietro il P.A.T. mi sa tanto da nascondersi dietro a un dito.
Ancora un’altra considerazione, relativamente al discorso della raccolta firme della petizione.
Allora, la pubblica amministrazione, una pubblica amministrazione, qualsiasi pubblica
amministrazione non può farsi carico di un inoltro di qualcosa che proviene da un privato cittadino.
Cioè, c’è stata la raccolta firme? E so che anche il Segretario in questo è stato molto chiaro, ci
saranno anche i mezzi per inoltrarle a chi di dovere, questa raccolta firme, ma l’Amministrazione
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comunale non può farsi carico, ribadisco il concetto, di un qualche cosa che non appartiene ai propri
carichi di lavoro. Poi, mi piace essere precisa nelle cose, volevo dire alla Capogruppo Damin (che
forse però, mi viene in mente, non era presente quando c’è stato questo passaggio in Conferenza
Capigruppo) perché probabilmente non lo sapeva, però a rigor di logica mi piace dirlo, quando lei
giustamente ha fatto presente che il punto all’ordine del giorno proposto dall’opposizione averebbe
dovuto quantomeno essere anticipato, io, e risulta dal verbale della Conferenza Capigruppo per chi
volesse vederlo, feci al Consigliere Ragazzo che in quel momento sostituiva il Capogruppo
Zamengo, una precisa proposta e cioè quella di anticipare quel punto all’odg mettendolo prima di
tutti i nostri, anche precisando che, comunque, ci sembrava che per contenuto quell’ordine del
giorno proposto dall’opposizione fosse propedeutico a tutti gli altri, cioè, siccome si parlava di
analisi della situazione degli accordi di pianificazione, ma accordi che poi noi avremmo comunque
presentato, ci pareva assurdo discutere di una cosa della quale l’opposizione non aveva contezza in
quel momento, ed ecco perché è stato messo all’ultimo punto. Comunque voglio essere ancora
chiara e dire che io avevo proposto al Consigliere Ragazzo l’anticipo di questo punto. Per
concludere proprio il discorso mi aggancio all’affermazione detta dal Consigliere Fragomeni che sa
di un augurio fatto a noi, cioè il Consigliere Fragomeni ha detto: “vi auguro che la scuola venga
fatta” e per l’ennesima volta sono a confermare quello che penso e che penso da cinque anni, cioè
che il “vi auguro” è inteso a noi maggioranza perché così portiamo a compimento il nostro
programma elettorale. Credo che il centro scolastico sia qualche cosa da augurare a tutta la
cittadinanza perché noi lo abbiamo messo a prescindere, comunque, della certezza che sia una cosa
che serve veramente a tutti.>>
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Il Consigliere STEVANATO riprende brevemente: <<Al di là della Commissione che abbiamo
fatto istituire anche noi come gruppo per capire i costi e i tempi per la realizzazione del centro
scolastico c’è da precisare un’altra cosa, alla Capogruppo Scatto. Cioè, io capisco che lei ha a cuore
questo centro scolastico con la partenza, la costruzione ecc., probabilmente noi avevamo idee
diverse di come finanziarlo, magari invece di spendere i 400 mila euro sulla protezione civile, e i
campetti da calcetto a Caselle, senza dilungarmi su tutte queste cose che abbiamo detto e ridetto.
C’è un altro aspetto su cui mi sono soffermato anch’io molte volte in commissione e lo ribadisco
fino alla fine legislatura, che noi stiamo assistendo all’approvazione di questi accordi per la
realizzazione della sola scuola media, non del centro scolastico, voglio precisare, della “scuola
media”. Noi questo intervento lo vediamo fare solamente ed esclusivamente per la scuola media,
Poi per la direzione didattica e la scuola elementare ci dovranno essere altre soluzioni di
perequazione. Chiedo alla maggioranza: ci dovranno essere altre situazioni di perequazione? Prima
questione. Seconda questione non meno importante, è la palestra. La palestra nella nuova scuola
media, come è stato detto, non c’è. La palestra sarà quella esistente, è quella del Capoluogo dove
sono stati spesi 400 mila euro nel 2005 per la ristrutturazione. Noi ci accingiamo a spendere 10
milioni di euro in un progetto di centro scolastico dove è previsto che la scuola media resti là dov’è
adesso, quella vecchia, non il centro, la scola che abbiamo adesso, la palestra vecchia resterà là e i
ragazzi dovranno fare l’ora di ginnastica quotidianamente dal centro scolastico nuovo alla palestra
attuale. Cioè noi spendiamo 10 milioni di euro con la palestra distante 500-600 metri. Questa è la
spesa incongrua che viene fatta. La spesa incongrua perché poi non sapremo come fare a portare i
ragazzi a scuola e sapere che andranno a fare l’ora di ginnastica sotto la pioggia, sotto la neve, col
maltempo, d’inverno. Questa è la vera preoccupazione che io ho e che ho sempre espresso.>>
Co
Il Capogruppo MASIERO, rispondendo alla Capogruppo Scatto: <<Com’è, che il centro scolastico
(penso che se lo ricordi bene il capogruppo Scatto perché ha fatto il cenno quella sera in Consiglio
“tu”, “tu”, “tu siete quelli che non volete il centro scolastico”) non si è già iniziato a fare il primo
stralcio? Perché bastava, come era stato proposto dal bravo Assessore Vanzetto, la vendita della
famosa vecchia scuola media, se si voleva fare. Purtroppo i problemi voi li avete avuti all’interno
della vostra maggioranza, se la memoria non m’inganna, perché avevate, con la vendita della
vecchia scuola, più finanziamenti dalla Regione e potevate partire. Comunque va bene,
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soprassediamo, anche se è bene ricordare i vecchi tempi. La mia posizione la sapete, non è un
problema, siete voi che avete la maggioranza. Se al vostro interno non ce l’avete non è mica un
problema dell’opposizione, da quando mondo è mondo anche se avete perso qualche pezzetto per
strada. All’assessore Granziero, quando parlava giustamente che “bisogna fare questo centro
commerciale, questo centro direzionale dove ci saranno 20 nuovi negozi che andranno ad insediarsi
all’interno, ci saranno dei negozi che si sposteranno dall’esistente e andranno là”, l’ha detto lei
prima, all’incirca 20 attività ha detto che andranno all’interno>>
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L’assessore GRANZIERO precisa di aver solo analizzato, i famosi 20 mila metri quadri previsti che
sono, secondo lui, per circa 20 attività da 1000 metri, un involucro che conterrà ulteriori spazi, non
ha parlato né di centro commerciale né di altro: ha parlato di “spazi commerciali.”
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Il Capogruppo MASIERO: <<Bene, spazi commerciali no, ma 20 attività commerciali, non sono
nuove licenze?>>
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Cons. GRANZIERO ribadisce di non aver parlato di spostamenti e di non entrare in quel merito.
Afferma che ci saranno maggiori spazi per dare opportunità con quell’entità.
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Il Capogruppo MASIERO continua:<<Va bene, mettiamola come dice lei. Non essendoci licenze,
non ci sono licenze, sicuramente qualcuno si sposterà da dov’è su un posto e si sposterà da
quest’altra parte. Quindi in un momento di crisi avremo degli spazi vuoti dove adesso c’erano, che
pagavano un affitto a dei cittadini di Sant Maria di Sala che avevano lo stabile, che non pagheranno
più a 20 soggetti di S. Maria di Sala ma andranno a pagare ad un unico soggetto che è là. Quindi
riempiremo uno spazio che andremo a costruire nuovo, e si svuoteranno altri spazi, è inevitabile
perché la logica è questa, che siano 10, uno o tre non c’entra il numero, non ci fermiamo sul
numero. Però la logica è questa, è inevitabile. Quindi, voglio dire, e abbiamo vari insediamenti
vuoti, perché abbiamo fatto, col P.A.T. se non ricordo male c’è la “via commerciale” si chiama,
tutta la Noalese la chiamiamo strada commerciale, giusto? Strada del commercio. A me risulta che
dopo Tre Ponti c’è l’Altino che non so da quanto è chiuso, poi arriviamo all’ex Maglificio Veneto,
Prevedello, abbiamo diversi edifici, la Frabel, ecc. Ma perché non andiamo prima a riempire quei
capannoni, quegli insediamenti se c’è l’esigenza di nuovi spazi, di qualche attività che richiede
maggior spazio? >>
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Il Consigliere MASETTO: <<Io volevo parlare con il Capogruppo Scatto ma è uscita, per cui
mancando l’interlocutore lascerei la parola. Siccome ha fatto delle considerazioni che io posso
condividere,come quella che noi ci auguriamo di poter costruire la scuola, e quindi volevo anche
fare una proposta costruttiva, perché altrimenti sembra che noi parliamo di cose diverse, quindi dico
ci parliamo, se ci parliamo è possibile costruire qualcosa insieme, siccome c’è la disponibilità.
Anche prima ho fatto un intervento, forse non c’era, ho dato anche un percorso per il quale si poteva
costruire la scuola, è un tema che io dibatto forse dall’’85, giusto assessore Testolina? E dicevo
prima che 6 Consiglieri della maggioranza, compresi due assessori, hanno firmato un documento
allegando ad esso anche un progetto di fattibilità, dove si riusciva a ricavare dal centro,
dall’impianto scolastico attuale si ricavavano quasi 10 milioni di euro e la scuola, con quelli, senza
fare un P.A.T. e senza fare tutti questi casini e fare tante cose ; per quello volevo dire all’assessore,
che si è propositivi, non si parla a vanvera come qualcuno normalmente fa.. Si è costruttivi per fare
qualcosa, ma sono scelte politiche, quelle di fare o creare il centro del paese, un interesse sociale
all’interno del capoluogo, o di fare la speculazione. Sto ribadendo che si sta facendo la
speculazione, perché la possibilità di fare il paese, il centro del paese attorno alla chiesa, attorno alla
scuola attuale, ma nel contesto del centro vitale della residenza, c’è e c’è lo spazio e ci possiamo
ricavare i soldi, senza inguaiare nessuno.>>
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L’assessore VANZETTO risponde al Consigliere Masetto:<< Prima faccio una considerazione con
il signor Masetto: sono trent’anni che sentiamo questo disco, ormai l’ho imparato a memoria. Io
sono 62 anni che sono a S. Maria di Sala, però sono 30 anni che mi interesso alla vita politica e in
questi abbiamo avuto anche la disavventura di avere avuto per 5 anni Sindaco questo signore qua, e
il disco è questo. Allora, la sua visione è legittima come tutte. Quello che a me fa specie è come mai
che riempire il centro, polmone verde del paese, di villette, condominietti, non è speculazione, non è
cementificazione, mentre se sta roba qua la facciamo spostata lo diventa. Io sono da sempre
favorevole allo spostamento degli impianti sportivi fuori dal centro del paese, non delle scuole,
perché le scuole elementari e medie devono restare al centro del paese perché i ragazzi devono
andare in bicicletta o a piedi, possibilmente, mentre lei le vorrebbe fuori, così portiamo tutti col
pulman fuori. Però non per costruire casette, villette, condominietti, ma per fare un bel parco verde
in centro del paese. E’ questo che qualifica il paese, è questo che, secondo me, nella prospettiva da
qua ai prossimi cinque, dieci anni va fatta. Va salvaguardato quello che c’è; abbiamo la fortuna di
avere un polmone verde all’interno del paese e lei su questo vorrebbe costruire le villette, i
condominietti: questa è lungimiranza mentre la mia è speculazione. Va bene, ognuno ha la sua idea
e dopo i cittadini vedranno. Seconda cosa. Voi forse vi siete dimenticati che ci sono stati i decreti
Bassanini, una schifezza, una delle peggiori cose fatte da Prodi però questi sono. Bene, i decreti
Bassanini hanno come prima cosa suddiviso il ruolo del politico, dell’amministratore che da gli
indirizzi, e il ruolo dei dirigenti e della struttura organizzativa del Comune. Io sono assessore al
bilancio, vengo qua, alzo la mano o dico fesserie come spesso succede, però quando mi arriva un
documento in Consiglio comunale do per assodato che gli uffici tecnici, i dirigenti che io stimo,
abbiano fatto le cose per bene, perché nessuno ha dato loro l’imput di fare delle porcherie o dei
sotterfugi. Io sono allibito nel sentire tutte le accuse sull’aspetto tecnico che vengono fatte puntuali.
Allora io dico che se ci sono degli errori, e quattro occhi vedono più di due, anzi vi ringrazio. Però
comincio a dire: ma, vado in galera perché l’ufficio tecnico ha fatto le cose alla carlona? O c’è
qualcosa che mi sfugge? Dico io da amministratore: mi va bene o non mi va bene la scelta politica
ma il percorso tecnico, su quello io non entro in merito. Mi viene anche da dire: è Dino Citta che vi
ha suggerito le cose o siete voi che avete suggerito le cose a Dino Citta? Io sono qua in Consiglio
comunale dove arrivano documenti presentati dalla struttura tecnica di questo Comune e io su quelli
la ci metto la mano che sono corretti; per carità, errori ne facciamo tutti perché chi lavora sbaglia,
ma sono errori in buona fede e si correggono, per carità di Dio, però io devo dare per certo che quei
documenti siano corretti dal punto di vista quantomeno formale. Sennò non andiamo più da nessuna
parte. Perché allora se io comincio a dubitare sul lavoro che fa il mio dirigente vado a rifare io con
la calcolatrice i conti del bilancio? Vado a fare la somma delle fatture? Vado a guardare se le fatture
sono a posto? Ma, ragazzi, abbiamo 60 dipendenti che ci costano un milione e mezzo a far cosa?
Sto parlando dei documenti che noi andremo ad approvare, io non so di quelle cose, io dico perché..
devo cominciare a dubitare della struttura tecnica del Comune? Il geom. Pajaro è improvvisamente
impazzito? No, dovete dirmelo se è così, perché io non metto lingua sull’aspetto tecnico, mi fido..
voi siete i tecnici, io ho competenze su altre cose.. Però, però dico, a me, mi ripeto, se emergono
tutte queste irregolarità, io dico denunciatele voi perché per me non c’erano. Se ci sono errori, chi
lavora sbaglia e possono succedere; sto parlando che da questa parte tutta oggi, io sono stato anche
poco attento perché ormai sono 4 anni che parliamo di queste cose, è venuta una raffica di accuse:
qua si parla di Guardia di finanza, di Carabinieri, devo cominciare a prepararmi per andare in
galera? Questo sto dicendo. Io male non fare paura proprio non avere. Ma male non fare perché
comincio a dire, ma siamo in mano ad un ufficio tecnico incompetente o connivente o non so cosa?
Oppure presentatemi il signor Dino Citta che mi confronto con lui, perché non lo conosco, visto che
è così preparato e competente. Quindi, quando si danno anche giudizi sull’operato tecnico fra l’altro
di un dirigente assente, purtroppo ammalato che non ha potuto esserci, io andrei un po’ con i piedi
di piombo. Perché dico, noi abbiamo un ruolo e non è nostro compito andare a fare le somme con la
calcolatrice. Poi se ci sono errori formali in buona fede sono qua. Ripeto tutti possono sbagliare.>>
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Il Capogruppo ZAMENGO replica: << Caro assessore Vanzetto, se lei stesse più attento. Quanto si
è sollevato da questi banchi non sono questioni tecniche, sono questioni che riguardano le scelte che
ha fatto lei, che ha fatto l’Amministrazione e quindi anche lei. Sono scelte contro logica. Quando io
prima ho sottolineato il taglio degli accordi di programma da parte della Provincia, ho detto una
cosa molto precisa, la Provincia ha tagliato dal P.A.T. gli accordi di programma, quindi ha tagliato
una precisa scelta politica, perché a mio giudizio era una precisa pianificazione urbanistica al
contrario. Anziché in base, ripeto, alle regole dell’urbanistica, fare un piano, pianificare, si è fatto il
contrario, prima si è chiesto a qualcheduno: “sei disponibile a mettere a disposizione il terreno per
fare la scuola, facciamo questo e quell’altro?” e poi lo si è inserito nel P.A.T.. A me questa cosa mi
sembra illogica, comunque vedremo. Vorrei rispondere al Capogruppo Scatto, perché a volte
quando si è angustiati, si sorride. Non so se l’assessore sorrideva, se l’assessore, il capogruppo
Scatto sorrideva, o rideva ecco, perché divertita o perché angustiata. Sta di fatto che per tranquillità
sua e di altri componenti della maggioranza che hanno sollevato il dubbio o si stanno chiedendo di
quella denuncia anonima che a tutti ci è pervenuta a nome di Citta Dino o Dino Citta; bisogna
avere, assessore Scatto, il coraggio di andare fino in fondo, perché l’allusione che è stata trasmessa
dal suo discorso è pesante, è molto pesante. Allora, non so lei da quanto tempo mi conosca, da
quanto tempo abita a S. Maria di Sala, ma io appartengo ad una famiglia stimatissima nel paese, da
mio nonno a mio padre a me. E io, in nome della mia famiglia, le dico che con quella cosa non
c’entro un fico secco. Lo dico qui, solennemente, senza problema di smentita. E se c’è una logica in
quello che si fa, io le produco una segnalazione che assieme al capogruppo Masiero, ho fatto alla
Procura della Repubblica, con nome e cognome, chiaramente, un paio di mesi fa, il 27.06.2011 è
stata consegnata presso i Carabinieri di Mirano, trasmessa tramite i Carabinieri di Mirano, quindi se
c’è una logica veda, perché se poi sa … . Dopodichè, assessore Scatto, qui dobbiamo metterci
d’accordo: guardi che la scuola è una cosa seria. Come io riconosco la sua convinzione di andare a
realizzare la scuola, lei deve riconoscere anche la mia, la nostra perplessità sul fatto che la strada
intrapresa dall’Amministrazione non porta da nessuna parte, sta naufragando. E poi, intendiamoci,
quello di cui si sta parlando è la realizzazione del 40% circa di un progetto di circa 10 milioni di
euro, del centro scolastico, per realizzare, credo, adesso andrò a vedere il progetto, c’è una ventina
di aule per le scuole medie, e 20 aule di per sé non sono già sufficienti. Quindi noi consumiamo,
deprediamo 100 mila metri di territorio per fare una piccola scuola media. Di questo stiamo
parlando. Se questo è saggio? Ognuno ha le sue opinioni, andate avanti, avete la maggioranza, ecco,
nessun problema. Poi, se mi permette un appunto, questa Amministrazione si è impegnata, l’ha
scritto sulla stampa, a che il centro scolastico sarebbe stato pronto e inaugurato a settembre 2010.
Lei ha dichiarato in questo Consiglio comunale che si sarebbe dimessa se, a settembre 2011 il
progetto non fosse stato realizzato. Guardi, assessore, lei sa, quando poi certi passaggi avvengono
da certi pulpiti (.. io rispetto tutti, e continuo a rispettare), però bisogna qualche mattina, quando ci
si alza, anche guardarsi allo specchio e domandarsi se la propria ambizione è pari alla propria
statura. Perché diversamente, diversamente, quando entriamo in società, dobbiamo un attimino
sapere dove entriamo, perché la società è fatta di persone serie, di persone rispettabili, di persone
coerenti, di persone che ci mettono la faccia, e io sono tra queste. Quando si prendono certe strade
con certi discorsi bisogna chiedersi a chi li si fa, e perché li si fa. Ripeto, perché io ho una famiglia,
ho una professione, ho una discreta età, sono conosciuto, ho avuto anche incarichi importanti, mi
sono impegnato per cui in certi passaggi, o si va fino in fondo, e allora io mi difendo, o altrimenti il
venticello sibillino non giova alla vita civile di questa comunità.>>
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La Capogruppo Assessore. SCATTO replica:<<Allora, io ho detto che ho ritrovato, nel suo discorso
sul P.A.T., dei punti che mi hanno fatto venire immediatamente alla mente quella famosa lettera
firmata Dino Citta, chiaro? Poi, sarà lei a sapere che cosa ha fatto. Io non ho fatto delle illazioni, io
ho solo sostenuto che nelle sue parole ho ritrovato alcuni punti, paro paro. Fatalità, sarà stata una
pura fatalità, consigliere Zamengo, sarà stata una pura fatalità. Io sono abituata a dire e a
comportarmi nella stessa maniera in cui agisco. Allora, ricordo perfettamente di aver dichiarato in
questo consesso che avrei dato le dimissioni se non fosse stato quantomeno iniziato il centro
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scolastico. Allora, (.. sì, però, Beatrice, la campana non è ancora suonata) e ripeto, allo stato, non ho
motivo di non credere a quello che nello stesso Consiglio comunale a cui lei fa riferimento ha
sostenuto il Sindaco, e cioè che il centro scolastico sarà realizzato. Che poi, obtorto collo, e mi
richiamo ai rospi di vicina memoria che ho dovuto mandar giù non per colpa mia, non per colpa di
alcuni miei colleghi assessori, adesso stiamo parlando di scuola media e non di centro scolastico,
questo la cittadinanza lo chiederà, nei tempi opportuni, a chi di dovere. Non a me. Perché per
quanto mi riguarda non si tratterà di una piccola scuola media, come se dovessimo raffazzonare
qualcosa. Si tratterà di un progetto ambizioso, si, perché io sono ambiziosa e sono abituata a
guardarmi allo specchio. Ma quando mi guardo allo specchio i miei genitori mi hanno insegnato a
guardare me stessa, prima, e poi, casomai, se mi fosse avanzato del tempo, a guardare gli altri,
casomai. Quindi è con ulteriore cognizione di causa che non le permetto di usare con la sottoscritta
questi toni. Io guardo me, allo specchio, e non mi avanza, fatalità, mai il tempo di guardare gli altri.
Veda lei.>>
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Il SINDACO interviene per concludere la discussione. Rispondendo, dal punto di vista procedurale,
per spiegare su che cosa si sta discutendo, precisa che si intende presentare al Consiglio la
documentazione finale relativa a tre accordi di programma. Due accordi di programma riguardano
la realizzazione della scuola media, con un accordo relativo a via Gaffarello, e un altro è relativo a
via Rio. Questi due accordi fanno parte dell’accordo generale per la realizzazione della scuola
media. Il terzo accordo riguarda Caltana: questi sono gli accordi che andranno ad approvazione in
una prossima seduta. Informa che da questa mattina è stata depositata la documentazione integrale,
con tutti i nomi, cognomi e tutti gli atti che riguardano gli accordi definitivi, con la precisazione di
chi andrà a costruire, chi andrà a realizzare, i proprietari, la società e quant’altro. Ribadisce che il
tutto è a disposizione dato che stamattina sono stati integrati gli ultimi documenti, che precisano
definitivamente gli accordi di programma. Saranno a disposizione dei Consiglieri e di tutti coloro
che vogliono prenderne visione. Informa che non è stato possibile presentare anche il parere della
VAS, che non dipende dal Comune, che sarà l’atto definitivo dopo il quale il Consiglio comunale
potrà approvare gli accordi. Spiega come funziona la commissione VAS, che è una commissione
regionale composta dall’ufficio preposto e da tecnici esterni. Questa commissione non ha cadenze
prestabilite, ma opera a seconda delle richieste che pervengono alla commissione stessa. Per
esaminare i progetti stabilisce un calendario e, in base all’istruttoria degli uffici preposti, stabilisce
una data per la riunione della commissione. L’Amministrazione ha presentato alla commissione
VAS questi preventivi accordi già agli inizi di settembre, subito dopo l’approvazione della Giunta
provinciale.(erano stati presentati ancora a luglio, veramente, ma la commissione VAS ha ritenuto
di prenderli in carico nel momento in cui ci fosse l’approvazione definitiva del P.A.T. da parte della
Provincia e non dall’approvazione della commissione provinciale, ma addirittura dalla
pubblicazione sul BUR che rende efficace il P.A.T. , quindi 15 giorni dopo la pubblicazione). Da
settembre, ufficialmente è iniziata l’istruttoria. Informa che, in commissione VAS, sono stati
presentati in questi ultimi mesi ben 25 P.A.T. , compreso quello di Venezia, per cui c’è molto
lavoro da smaltire. Lla commissione VAS si avvale anche di consulenti esterni per l’istruttoria e per
la provincia di Venezia c’era un famoso architetto, l’architetto Pisani a cui però è scaduto il
contratto a termine con la Regione e ora c’è un altro architetto per cui l’esame per questa parte del
P.I è slittata alla prima commissione del nuovo anno che dovrebbe essere fatta entro la prima
settimana di febbraio. Questi accordi sono stati proposti oggi in Consiglio per rispondere alla
richiesta da parte dei Consiglieri, ma anche perché sono argomenti importanti e il Consiglio potesse
essere messo a conoscenza della documentazione che è stata presentata. E’ stata fatta una prima
commissione consiliare dove si è esaminata una parte della documentazione; con questa mattina c’è
tutta la documentazione che farà in modo che pervenga ai Consiglieri in modo che si possa
convocare un’altra commissione per valutare la documentazione complessiva, magari anche con
l’Arch. Marangon o col Dott. De Franceschi che ha seguito la parte ambientale, cosicchè, se ci sono
dei problemi di carattere tecnico, siano chiariti da coloro che sono stati incaricati della parte tecnica.
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ESCE IL CONSIGLIERE MERLO (18)
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Entrando nel merito della commissione VAS - spiega il SINDACO . il P.A.T. è stato approvato e ha
fatto tutto il suo percorso, poi ha passato alla Provincia e quindi la Provincia lo ha approvato, con
tutti i pareri, compreso quello favorevole della commissione VAS. La commissione VAS fatto già
un esame complessivo del P.A.T. e ha espresso il suo parere, dando tra l’altro delle prescrizioni che
sono state recepite dalla Provincia. E’ stato stabilito dalla commissione che per le aree preferenziali,
o come si dice, di sviluppo, dovrà essere presentato un progetto specifico e la commissione si
esprimerà su tale progetto specifico. Questo non riguarderà solamente gli accordi di programma ma
anche i futuri piani di lottizzazione. Il Sindaco, tuttavia, si augura che in un prossimo futuro si
intervenga per sburocratizzare l’iter e rendere meno difficoltoso intervenire sul piano urbanistico
eliminando difficoltà interpretative e di gestione del territorio e in questo senso la sta lavorando.
Precisa, poi, che gli accordi rispettano, per quanto riguarda l’Amministrazione comunale, tutte le
norme che riguardano l’urbanistica regionale, provinciale e quant’altro e quello che verrà proposto
per l’approvazione al Consiglio sarà del tutto trasparente. Come ha già avuto modo di dire in
Consiglio, il Piano degli Interventi non è piano unico, ma saranno più “piani di intervento”, quindi
ci sarà un primo piano che riguarda gli accordi di programma, poi ci sarà un secondo piano con altri
interventi che riguarderanno aree diffuse e quant’altro. Quindi per quanto riguarda anche altri
interventi del tipo aree boscate ecc, riguarderanno progetti specifici di intervento che possono essere
anch’essi soggetti a perequazione, per cui non esclude che gli interventi successivi possano essere
fatti anche con la perequazione. Come sottolineato dalla Capogruppo, l’obiettivo della maggioranza,
quello che prevedeva il programma amministrativo presentato alle elezioni, prevedeva una risposta
per quanto riguarda la scuola e Caltana. Questo, con la maggioranza, si sta perseguendo. Certo che
la crisi economica e soprattutto la burocrazia regionale, poi passata alla Provincia, ha creato anche
dei ritardi dal punto di vista procedurale. Dichiara di assumersi le proprie responsabilità, tuttavia
sottolinea che la scuola media attuale funziona e gli alunni non sono per strada: la scuola media
funziona, ma occorre una scuola nuova, potenziata e questo è l’obiettivo, se non di questa
Amministrazione, della prossima. Ribadisce che oggi, potenzialmente. il Comune di Santa Maria di
Sala, la sua comunità, può avere circa 5 milioni di euro a disposizione, che non vengono dalle
tasche dei cittadini, ma vengono da privati che sono disposti ad intervenire sul territorio; 5 milioni
di euro, i quali avvieranno anche un processo di interventi che, ritiene, vanno a portare dei servizi
nuovi, soprattutto nel capoluogo ma anche su qualche altra frazione, come Caltana, avviando servizi
nuovi di tipo commerciale e non, per cui ritiene sia opportuno, con tutte le garanzie necessarie, dare
la possibilità di intervenire, perché questo sarà il futuro, ma non solo qui a S. Maria di Sala, anche
per gli altri comuni. Sostiene che non ci saranno più risorse per il futuro, o perlomeno quello che
arriverà dallo Stato sarà solo quello essenziale, almeno finchè non si attenuerà la crisi economica,
quindi interventi di una certa importanza, di una certa caratura, dovranno essere finanziati dai
privati in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Evidenzia come la necessità della scuola
media emergesse già da un progetto del 1999/2000, progetto poi abbandonato perché probabilmente
non piaceva e ripresentato nel 2005 e nel 2007 si proponeva un ampliamento della scuola media.
Ritiene che oggi vi sia la possibilità di avviare la realizzazione di questa scuola, perché ci sono le
risorse, ci sono privati che si sono impegnati a farlo. Per quanto riguarda la polizza fideiussoria
informa che sarà di una compagnia di prima qualità a livello nazionale e che le clausole sono state
già positivamente esaminate dal broker dell’Amministrazione comunale. Rispondendo al
Capogruppo Masiero, per quanto riguarda la valutazione dell’area a Caltana, che è stata valutata 28
euro, la valutazione è stata fatta dall’Agenzia del territorio, preposta a fare le valutazioni, e
l’Amministrazione l’ha solo applicata. Riguardo alle “voci” che si sentono in bar o in piazza,
risponde che, come pubblica amministrazione, come pubblica istituzione, c’è il dovere di garantire
il rispetto delle norme urbanistiche, tecniche e commerciali, poi le valutazioni dei privati, se
acquistano o non acquisto o cose del genere, lo determina il libero mercato. L’importante è che
l’Amministrazione comunale rispetti quelle che sono le norme previste per legge sull’approvazione
dei piani urbanistici, dei piani commerciali e cose del genere. Facendo un riferimento alla raccolta
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firme, rileva come faccia parte della campagna elettorale cercare di coinvolgere la gente, ma
suggerisce di informare magari in modo un po’ più preciso su quello che si propone e porta
l’esempio del Sig. Paolo Bolzonella di Veternigo, che qualcuno ha fatto firmare pur essendo parte
dell’accordo di programma; è evidente che non era stato bene informato dato che ha firmato
qualcosa di contrario all’accordo di programma a cui partecipa.
Il presente verbale viene sottoscritto come segue.
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IL PRESIDENTE
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VECCHIATO MICHELE
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IL SEGRETARIO GENERALE F.F.
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BOZZA FRANCESCO
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N° 145 registro atti pubblicati
REFERTO DI PUBBLICAZIONE
(art. 134, D.Lgs 18.08.2000, n° 267)
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Certifico io messo comunale che copia del presente verbale viene pubblicata all’Albo Pretorio comunale dal
07 FEB 2012 per un periodo di 15 giorni consecutivi.
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Addì 07 FEB 2012
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Il messo
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Francesca Bolgan
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CERTIFICATO DI ESECUTIVITA’
(art. 134, D.Lgs 18.08.2000, n° 267)
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Si certifica che la presente deliberazione, pubblicata all’Albo pretorio del Comune per
ai sensi dell’art. 134 D.Lgs. n. 267/2000.
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è divenuta esecutiva il
giorni dal
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DOTT. FRANCESCO BOZZA
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IL VICE SEGRETARIO GENERALE VICARIO
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