dicembre 2015 - Montagna 360 - Editoriale
Transcript
dicembre 2015 - Montagna 360 - Editoriale
Montagne360 La rivista del Club alpino italiano Marguareis Montagne360. Dicembre 2015, € 3,90. Rivista mensile del Club alpino italiano n. 39/2015. Poste Italiane Spa, sped. in abb. Post. - 45% art. 2 comma 20/b - legge 662/96 Filiale di Milano Salite fra ghiaccio e roccia ai confini delle Alpi Ninì e Gabriele Un film ripropone una bella storia d’amore e di alpinismo L’altra Val d’Aosta Con le ciaspole alla scoperta dei percorsi meno battuti della Vallée dicembre 2015 € 3,90 Editoriale orizzonti e orientamenti 100° Congresso La partecipazione traccia il nostro futuro Dopo la conclusione del 100° Congresso di Firenze alcune considerazioni diventano d’obbligo prima di dare il via all’elaborazione di quanto prodotto dai partecipanti per giungere al cambiamento da tanti auspicato. I contributi portati in apertura dell’evento dai rappresentanti delle istituzioni e dagli ospiti sono stati importanti e stimolanti per la nostra discussione. Potrete leggerli, insieme ai saluti delle autorità presenti, negli atti del Congresso. Molto apprezzato il videomessaggio che il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, on. Dario Franceschini ha inviato ai congressisti. Un messaggio che è andato ben oltre ai saluti e ha proposto una riflessione sul tema della rete sentieristica e dei cammini. Ricordo con grande emozione l’intervento di don Ciotti che con efficace chiarezza ha toccato gli aspetti essenziali del significato del donare nella società di oggi, che è in buona parte ostile e dove prevale l’apparire, l’arricchirsi sopraffacendo gli altri e in cui la “furbizia” sembra primeggiare. Il senso di un congresso è dato anche dalla partecipazione: 425 iscritti (senza contare relatori, ospiti e addetti ai lavori), 133 sezioni presenti, 30 interventi dei partecipanti dopo le relazioni dei portavoce dei tre seminari. Questi numeri ci fanno dire che possiamo considerarlo un Congresso di successo. Certamente oltre alla partecipazione, anche il clima percepito durante tutti i lavori ci aiuta a definirlo una buona esperienza di crescita e confronto. Mi piace ricordare che nel confronto i partecipanti non si sono limitati a sottolineare le criticità del sodalizio ma hanno anche evidenziato quanto di positivo si fa ed è stato fatto. Questo è segno dello sforzo comune dei partecipanti da un lato di evidenziare costruttivamente le criticità e dall’altro di riconoscere e valorizzare i punti di forza del CAI. Se tutto si fermasse a domenica 1° novembre il congresso resterebbe soltanto una bella kermesse aiutata nella sua riuscita da due splendide giornate di sole che hanno consentito agli accompagnatori dei partecipanti di godersi Firenze nel migliore dei modi. Ora inizia il lavoro più delicato, serve fare sintesi di tante idee. Coinvolgere i convenuti con una relazione ben presentata può essere soltanto un esempio di buona comunicazione che per alcuni è normale esercizio, mentre per raggiungere gli obiettivi che il Congresso si è posto è necessario riprendere le proposte emerse e, dopo i necessari approfondimenti, trasformarle in progetti concreti dar vita a percorsi operativi. Le prossime Assemblee dei Delegati saranno le sedi dove i Delegati valuteranno le variazioni proposte che, se ritenute positive, verranno approvate. Da diversi interventi è emerso il timore che ad una non meglio definita “struttura parallela” potessero essere affidati compiti dell’espletamento di attività che attualmente e meritoriamente vengono organizzate e svolte con l’impegno volontario di Soci secondo le diverse titolazioni. Nulla di tutto ciò, si tratta di verificare, e lo stiamo già facendo, di poter provvedere a contribuire alle attività non istituzionali attraverso collaborazioni professionali. Nella ricerca di nuove disponibilità economiche per potenziare e sostenere le attività del Club è opportuno vengano intraprese iniziative di marchandising, prodotti editoriali e altro da offrire anche all’esterno del nostro Sodalizio per dare anche valore commerciale al nostro marchio. Consci della necessità di usare prudenza nella realizzazione di tali progetti, siamo altrettanto consapevoli che non dobbiamo rimanere ostaggi di nostalgie romantiche che poco aiutano la gestione e la crescita. Augurandomi di avere fatto giusta chiarezza ritengo utile soffermarmi sulle tante richieste di semplificazione dei percorsi formativi e sulla burocrazia del CAI. Per le attività di formazione tecnica lascio doverosamente il campo agli addetti che già stanno operando in quella direzione, con particolare riguardo all’alpinismo giovanile e all’ambiente. Per le pastoie burocratiche interne al Club soprattutto per i tanti (troppi) regolamenti va ricordato che nessuno ce li ha imposti. Siamo stati noi – nel tempo e nel nostro operare per perseguire l’obiettivo di una migliore gestione delle nostre attività – che ci siamo dotati di strumenti poi dimostratisi ridondanti e poco efficaci. Servono il giusto coraggio e la volontà di fare sintesi per una più snella operatività, per un minor carico di adempimenti e per una logica coerenza: si va in montagna anche per una ricerca di libertà. Nel tempo che resta della mia presidenza, da subito, si darà avvio al lavoro chiedendo la collaborazione di quanti maggiormente si sono impegnati per la preparazione del Congresso. Colgo l’occasione per ringraziare tutte le Socie e tutti Soci che si sono impegnati nella preparazione dei materiali e durante lavori congressuali. Un grazie anche alla Sezione di Firenze per averci ospitato. Non illudiamoci, i tempi richiesti non potranno essere brevissimi, ma già alla prossima Assemblea di maggio 2016, i Delegati saranno chiamati a decidere. L’importante è partire perché, come recita il proverbio orientale: «anche la più lunga marcia comincia con il primo passo». Il risultato del nostro impegno dirà se la centesima edizione di questo importante evento sarà stata utile. Excelsior! Umberto Martini dicembre 2015 / Montagne360 / 1