GRUPPO DI LAVORO OBIETTIVO BONIFICHE Bonifica dei siti
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GRUPPO DI LAVORO OBIETTIVO BONIFICHE Bonifica dei siti
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Rete Nazionale delle Autorità Ambientali e delle Autorità della Programmazione dei fondi strutturali comunitari 2000 –2006 GRUPPO DI LAVORO OBIETTIVO BONIFICHE Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Roma, Novembre 2004 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Coordinatori della Rete Dr. Giovanni Brunelli –Direttore della Divisione III della Direzione per la Ricerca Ambientale e lo Sviluppo del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio Dr. Silvano Buffa – Dirigente Generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze Componenti del gruppo Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Giorgia Scopece Liliana Cori Antonella Damian Giuseppe D’Urso Marco Giangrasso Irma Paris Andrea Primavera Emilio Tassoni Giuseppe Tulumello Ministero dell’Economia e delle Finanze Carla Cosentino Ministero della Salute Manuela Cocchi Hanno elaborato il documento: Giorgia Scopece, Liliana Cori, Antonella Damian, Irma Paris, Andrea Primavera Hanno partecipato alle attività: Manuela Cocchi, Carla Cosentino, Mara Cossu, Marco Giangrasso, Giuseppe D’Urso, Emilio Tassoni i Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Premessa...............................................................................................................................................3 1. Il Gruppo di Lavoro “Bonifiche”: il Mandato della Rete e le attività programmate ...................3 1.1 Il mandato della Rete delle Autorità Ambientali .......................................................................3 1.2 La metodologia di lavoro ...........................................................................................................4 1.3 Campo di indagine .....................................................................................................................5 1.4 Composizione del Gruppo di Lavoro.........................................................................................5 2. Normativa di riferimento .........................................................................................................6 3. Gestione degli interventi di bonifica e Fondi Strutturali per le Regioni dell’Obiettivo 1 .....13 3.1 Pianificazione nelle Regioni Ob. 1 .........................................................................................13 3.2. Siti inquinati nelle Regioni dell’Obiettivo 1 ..........................................................................17 3.3 Programmazione e attuazione degli interventi nei Fondi Strutturali .......................................35 4. Gestione degli interventi di bonifica e Fondi Strutturali per le Regioni dell’Obiettivo 2 .....40 4.1 Pianificazione nelle Regioni Obiettivo 2. ................................................................................40 4.2 siti inquinati nelle Regioni dell’Obiettivo 2.............................................................................45 4.3 Programmazione e attuazione degli interventi nei Fondi Strutturali .......................................60 5. Proposte per l’attività di Assistenza Tecnica .................................................................................65 5.1 La rilevazione delle criticità.....................................................................................................65 5.2 Proposte di intervento di Assistenza Tecnica ..........................................................................69 Tabella 1 Legislazione .......................................................................................................................12 Tabella 2 Sintesi sullo stato di aggiornamento dei Piani di bonifica delle regioni Ob. 1 ..................14 Tabella 3 Conformità Piani regionali Ob. 1.......................................................................................15 Tabella 4 Numero dei siti potenzialmente inquinati riportati nei Piani regioni Ob. 1.......................17 Tabella 5 Siti nazionali di bonifica regioni Ob. 1 ..............................................................................25 Tabella 6 Sintesi sullo stato di aggiornamento dei Piani di bonifica delle regioni Ob. 2 ..................40 Tabella 7 Conformità Piani regionali Ob. 2.......................................................................................42 Tabella 8 Numero dei siti potenzialmente inquinati riportati nei Piani regioni Ob. 2.......................44 Tabella 9 Siti nazionali di bonifica regioni Ob. 2 ..............................................................................46 Figura 1 Numero Siti potenzialmente inquinati.................................................................................16 Figura 2 Numero Siti potenzialmente inquinati.................................................................................43 Allegato 1: schede regionali Obiettivo 1 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti PREMESSA 1. IL GRUPPO DI LAVORO “BONIFICHE”: IL MANDATO DELLA RETE E LE ATTIVITÀ PROGRAMMATE 1.1 IL MANDATO DELLA RETE DELLE AUTORITÀ AMBIENTALI Il Gruppo di lavoro “Bonifiche” ha il compito di definire un quadro di riferimento conoscitivo circa lo stato di attuazione e le problematiche istituzionali, tecniche e procedurali legate al tema della bonifica dei siti, nonché di effettuare una ricognizione sullo stato di attuazione della normativa di riferimento (DM 471/99) e sugli eventuali fabbisogni di assistenza tecnica mirata a supporto delle autorità responsabili dell’attuazione delle specifiche misure dei POR. L’attività si focalizza, quindi, sull’analisi dell’attuazione delle azioni di bonifica dei siti definiti inquinati, attivate a valere sui POR e DOCUP, con una verifica contestuale riguardo alla definizione/integrazione dei Piani regionali di bonifica incluse tutte le azioni propedeutiche e funzionali alla definizione degli stessi, individuate dalla normativa di settore. Compito del GLO e anche garantire una sinergia tra le diverse attività di assistenza tecnica messe in campo, a diverso titolo, sullo stesso tema. In particolare il Gruppo ha l’obiettivo di assistere le regioni, anche in collaborazione con il Progetto Operativo Salute (PON ATAS – rafforzamento degli Osservatori Epidemiologici Regionali - OER) nella diffusione di metodologie, buone pratiche e supporto alle competenze delle strutture regionali (ARPA e OER) nel campo della epidemiologia ambientale, con particolare riferimento ai siti di interesse nazionale. Il Progetto Operativo Salute ha l’obiettivo di rafforzare la funzione epidemiologica nelle regioni Ob. 1, come supporto alle politiche di sviluppo nelle fasi di programmazione e valutazione. L’Istituto Superiore di Sanità è supervisore scientifico del Progetto operativo salute del Ministero della Salute. L’Istituto svolge inoltre costantemente indagini epidemiologiche, tra l’altro per conto del Ministero dell’Ambiente in aree ad alto rischio e in siti di bonifica. Il terreno di lavoro comune che le tre istituzioni hanno identificato riguarda il settore dell’epidemiologia ambientale, di grande interesse per lo sviluppo del lavoro in corso presso gli OER, che potrebbe beneficiare in modo particolare di un lavoro congiunto tra esperti del settore sanitario e ambientale. La fase attuale di progettazione e messa a regime di reti di monitoraggio ambientale nelle regioni Ob. 1 potrebbe consentire una interazione stabile tra OER ed ARPA, attraverso raccolte mirate e sistematiche di dati utilizzabili per le ricerche epidemiologiche. Nell’ambito dell’epidemiologia ambientale il settore delle aree oggetto di bonifica è stato individuato come particolarmente interessante per le sue ricadute operative; la scelta dei siti 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 3 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti compresi nel “Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale” è dovuta alla maggiore attenzione che attorno a tali località si è sviluppata, e a specifici studi portati avanti in queste aree. Infine, poiché Fondi strutturali finanziano la bonifica di siti inquinati, le ricerche epidemiologiche possono contribuire alla valutazione della efficacia nell’uso dei Fondi; in due casi, Puglia e Sicilia, le misure dedicate alla bonifica di siti inquinati includono il finanziamento di analisi di epidemiologia ambientale nei siti di interesse. Il mandato del Gruppo di lavoro “Bonifiche” è rafforzato da quanto previsto dal testo del QCS derivato dalla revisione di metà percorso. Esso contiene infatti alcune decisioni cruciali per il settore, che comporteranno per le regioni potenziali aree di criticità. Nella “Strategia di asse” si prevede che: “La prevenzione dei rischi per la salute rende necessarie, altresì, specifiche azioni volte a sviluppare la cultura di tale prevenzione e del diritto alla salute, e il potenziamento e lo sviluppo di reti informative integrate (mappatura delle aree contaminate e delle azioni di relativo risanamento, correlata con le banche dati territoriali relative alla prevalenza e all’incidenza delle patologie, al fine di renderle disponibili a nuovi utilizzi economici, residenziali o naturalistici).” Nei “Criteri e indirizzi per l’attuazione” per le aree contaminate si prevede che: “restano ammissibili solo interventi ricadenti nei siti di bonifica definiti di interesse nazionale ai sensi della vigente normativa (DM 468/2001), nonché gli interventi previsti dai “Piani regionali per la bonifica delle aree inquinate” e per il miglioramento e diffusione delle competenze, che “Gli interventi (dei fondi strutturali) ivi previsti non saranno comunque ammissibili al cofinanziamento se saranno oggetto di impegni giuridicamente vincolanti assunti successivamente al 31.12.2004”. In sintesi quindi un supporto forte al lavoro di integrazione con il Ministero della Salute, e l’indicazione da una parte della fine dei commissariamenti in materia, dall’altra l’invito a finanziare gli interventi nei siti di interesse nazionale, in mancanza di piani che rispondano a tutti i requisiti necessari alla corretta programmazione. 1.2 LA METODOLOGIA DI LAVORO Al fine di orientare efficacemente le azioni di assistenza tecnica sopra rappresentate, il Gruppo di Lavoro ha affrontato l’attività a diversi livelli, in particolare: • Sono stati definiti nel dettaglio gli elementi chiave della normativa di settore nonché le connessioni con l’attuazione dei fondi strutturali; 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 4 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti • È stato rilevato lo stato di attuazione della normativa di riferimento per ciascuna Regione Obiettivo 1 (Ob. 1) e dell’Obiettivo 2 (Ob. 2) con modalità diverse di seguito illustrate. In particolare è stato affrontato: lo stato di attuazione/aggiornamento dei Piani regionali di bonifica e il livello di attuazione delle misure di competenza incluse nei rispettivi documenti programmatici (POR e Docup) • Rispetto allo stato di attuazione delle misure/azioni sono state rilevate, in prima ipotesi, le criticità tecnico/procedurali legate all’attuazione degli interventi/attività ivi previste; • Sono state rilevate le possibili attività di assistenza tecnica sulle quali orientare l’attenzione individuando anche buone pratiche trasferibili. 1.3 CAMPO DI INDAGINE Rispetto al mandato della Rete, il Gruppo ha avviato parallelamente la disamina dello stato di attuazione delle misure di competenza nelle regioni Ob. 1 e 2. Tuttavia le modalità di rilevazione sono state diverse. Mentre per le regioni dell’Ob. 2 l’acquisizione delle informazioni si è basata sulle risultanze di specifici incontri tecnici con i responsabili di misura che si sono tenuti nel corso di tre mesi (il dettaglio delle date in allegato); per le regioni dell’Ob. 1 ci si è basati su una prima rilevazione su base cartacea, disponendo delle Relazioni Annuali di Esecuzione degli ultimi CdS e attraverso la collaborazione con le TF operanti presso l’AA regionali. Rispetto al quadro di riferimento dei siti di interesse nazionale ed allo stato di adeguamento dei Piani Regionali di bonifica le informazioni sono state acquisite dei servizi competenti della Direzione Generale Qualità della Vita. 1.4 COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO La composizione del Gruppo di lavoro è la seguente: Esperti e funzionari della Direzione Generale Qualità della Vita del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio; Esperti del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Servizio per le Politiche dei Fondi Strutturali Comunitari; Esperti del Ministero della Salute, operanti nell’ambito del PO Salute (PON ATAS); Esperti della Task Force Centrale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Esperti delle Task Force regionali Ob. 1 . 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 5 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti La struttura del gruppo di lavoro prevedeva anche la presenza di rappresentanti delle regioni Ob. 1 e 2. A tal fine con una nota congiunta del MEF e del MATT è stata richiesta, in occasione dell’inoltro ai componenti della rete del piano di attività 2004, la designazione dei rappresentanti nei diversi gruppi di lavoro. Non avendo ricevuto alcuna designazione al riguardo il presente documento non ha potuto disporre, in particolare per le regioni Ob. 1, del prezioso contributo dei soggetti direttamente coinvolti nell’attuazione delle misure in esame. 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Il problema delle bonifiche è stato affrontato nel nostro Paese dal 1987 attraverso una produzione legislativa molto intensa, di seguito illustrata (schematicamente rappresentata nella Tabella 1). Nel 1997, con il D.Lgs. del 5.02.97, n. 22, sono stati fissati gli obblighi dei soggetti titolari dei siti inquinati, le competenze in materia di approvazione e controllo degli interventi nonché le responsabilità patrimoniali, penali e amministrative per la bonifica del sito. La novità principale introdotta dal nuovo quadro normativo è riconducibile al principio comunitario "chi inquina paga", per la prima volta enunciato sul tema delle bonifiche. In tal senso il principio del "chi inquina paga" significa che chiunque causa, anche in maniera accidentale, il superamento dei limiti tabellari previsti dalla normativa o il pericolo concreto di superamento degli stessi, deve provvedere direttamente alla bonifica dell'area contaminata. Lo stesso D.Lgs individua all’articolo 18, comma 1, una serie di parametri sulla base dei quali la bonifica di un sito inquinato viene dichiarato come un intervento di interesse nazionale. In merito all’individuazione dei siti da bonificare si è registrato un vuoto legislativo fino al D.M. del 25 ottobre 1999, n. 471 (Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica ed il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell’articolo 17 del D.Lgs. del 5.02.97, n. 22), in quanto sia la prima normativa di riferimento (D.P.R. del 16 maggio 1989), che il Decreto Legislativo n. 22/97 non stabilivano il criterio in base al quale un sito poteva essere considerato univocamente inquinato, e permaneva quindi solo l’indicazione di potenziali attività, industriali e non, che potevano essere causa di una situazione di degrado. Il D.M. 471/99, diversamente, ha stabilito i limiti di accettabilità della contaminazione dei suoli, delle acque superficiali e delle acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione d’uso dei siti. In questo modo un sito è definito inquinato anche quando uno solo dei valori di concentrazione delle sostanze inquinanti nel suolo o nel sottosuolo o nelle acque sotterranee o nelle acque superficiali risulta superiore ai valori di concentrazione limite accettabili stabiliti dal Decreto Ministeriale. 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 6 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Con l’emanazione del D.M. 471/99 vengono disciplinati gli aspetti tecnici delle attività di bonifica, in particolare: - i limiti di accettabilità della contaminazione dei suoli, delle acque superficiali e sotterranee in relazione alla specifica destinazione d’uso dei siti; - le procedure di riferimento per il prelievo e l’analisi dei campioni; - i criteri generali per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, nonché la redazione dei relativi progetti; - i criteri per le operazioni di bonifica dei suoli che facciano ricorso a batteri, a ceppi batterici mutanti, a stimolanti di batteri naturalmente presenti nel suolo; - il censimento dei siti potenzialmente inquinati, l’anagrafe dei siti da bonificare e gli interventi di bonifica e ripristino ambientale effettuati dalla Pubblica Amministrazione; - i criteri per l’individuazione dei siti inquinati di interesse nazionale. Nel caso in cui le aree di bonifica siano ancora interessate da un’attività produttiva in esercizio, il D.M. - all’art. 10, comma 11 - stabilisce che gli interventi di bonifica dovranno essere articolati in modo da garantire la compatibilità con la prosecuzione dell’attività, oltre che la tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Qualora per il sito non possano essere raggiunti, neppure con l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili a costi sopportabili, i valori di concentrazione limite accettabili, stabiliti per la destinazione d’uso prevista dagli strumenti urbanistici, la bonifica può prevedere delle concentrazioni di inquinanti residuali maggiori dei suddetti valori limite, la cui accettabilità deve essere dimostrata mediante idonee analisi di rischio e con la limitazione del suo utilizzo, l'adozione di misure di sicurezza e piani di monitoraggio. Tale vincolo dovrà risultare dal certificato di destinazione urbanistica, dalle norme di attuazione e dalla cartografia dello strumento urbanistico vigente e dovrà essere comunicato all’Ufficio erariale competente. Un’area bonificata e sottoposta a ripristino ambientale è, dunque, pronta ad accogliere le attività che per essa sono state previste (residenziale, scuole, parcheggi e verde; agricola; industriale; impianti e attrezzature di interesse pubblico). La normativa dispone che la bonifica di un sito contaminato dovrebbe concludersi procedendo al suo ripristino ambientale, intendendo per esso l’insieme degli interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica che consentono di recuperare il sito alla effettiva e definitiva fruibilità, per la destinazione d'uso conforme allo strumento urbanistico vigente. 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 7 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Interventi di interesse nazionale Gli interventi di interesse nazionale sono individuabili secondo i principi e criteri direttivi, ai sensi dell’art. 18, com. 1, del D.Lgs. del 5 febbraio 1997, n. 22. L’individuazione si basa sulle caratteristiche del sito inquinato, sulla quantità e pericolosità degli inquinanti presenti nel sito medesimo, nel rilievo dell’impatto sull’ambiente circostante al sito inquinato, in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per i beni culturali e ambientali. Un sito contaminato può essere definito di interesse nazionale quando sussistono le seguenti condizioni: - la bonifica riguarda aree e territori, compresi i corpi idrici, di particolare pregio ambientale; - la bonifica riguarda aree e territori tutelati ai sensi del D.L. del 27 giugno 1985, n. 312 (convertito con modificazioni nella Legge del 8 agosto 1985, n. 431); - il rischio sanitario e ambientale che deriva dall’inquinamento risulta particolarmente elevato, in ragione della densità della popolazione o dell’estensione dell’area interessata; - l’impatto socio-economico causato dall’inquinamento dell’area è rilevante; - l’inquinamento costituisce un rischio per i beni di interesse storico e culturale di rilevanza nazionale; - la bonifica riguarda siti compresi nel territorio di più regioni. La perimetrazione ufficiale di un Sito d’Interesse Nazionale avviene, su indicazione della Regione e degli Enti locali coinvolti dal perimetro, con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Con tale decreto la competenza delle procedure in corso viene trasferita dai comuni/regioni al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Le condizioni indicate dal D.Lgs. 22/97, hanno portato nel corso degli anni all’’individuazione di numerosi siti di interesse nazionale, la cui disamina viene affrontata di seguito. L’individuazione è avvenuta con tre provvedimenti normativi, quali: la legge del 9 dicembre 1998, n. 426, la Legge del 23 dicembre 2000, n. 388 ed il D.M. del 18 settembre 2001, n. 468, arrivando ad un totale di 41 siti di interesse nazionale. In particolare il D.M. del 18 settembre 2001, n. 468, (Regolamento recante: “Programma Nazionale di bonifica e ripristino ambientale”) provvede alla: ¾ individuazione degli interventi di interesse nazionale relativi a ulteriori 23 siti rispetto a quelli individuati dalla Legge del 9 dicembre 1998, n. 426 e dalla Legge del 23 dicembre 2000, n. 388; 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 8 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti ¾ definizione degli interventi prioritari; ¾ determinazione dei criteri per l’individuazione dei soggetti beneficiari; ¾ determinazione dei criteri di finanziamento; ¾ disciplina delle modalità per il monitoraggio e controllo sull’attuazione degli interventi; ¾ individuazione delle fonti di finanziamento; ¾ ripartizione degli oltre 1.000 miliardi di vecchie lire tra gli allora 41 siti, da destinare in via prioritaria agli interventi di messa in sicurezza d’emergenza e caratterizzazione, delle aree pubbliche e/o di competenza pubblica. La Legge 31 luglio 2002, n. 179, collegato ambientale alla legge finanziaria 2002, oltre a individuare ulteriori 9 siti di interesse nazionale (Broni, Brescia Caffaro, Falconara Marittima, Serravalle Scrivia, Laghi di Mantova e Polo Chimico, Orbetello – Area ex SITOCO, Aree del Litorale Vesuviano, Aree industriali di Porto Torres, Aree industriali della Val Basento), introduce nuove norme riguardanti “l’attuazione degli interventi nelle aree da bonificare” (art. 18). Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, previa attuazione del sopraccitato articolo, individua, alternativamente alla procedura ordinaria, il soggetto al quale affidare le attività di bonifica e di riqualificazione delle aree industriali interessate, sulla base di progetti integrati di bonifica e di sviluppo presentati dai soggetti concorrenti, con procedura di evidenza pubblica e nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale. Il soggetto affidatario, per recuperare i costi di esproprio, bonifica e riqualificazione, può disporre delle aree bonificate utilizzandole in proprio, in concessione o cedendole a terzi secondo le direttive fissate nel piano urbanistico. Questa strategia è finalizzata allo sviluppo di una nuova imprenditoria nel settore del risanamento ambientale, quale occasione per innescare una forte accelerazione nella messa in atto di interventi per la bonifica e il recupero di aree a rischio sia per la popolazione residente che per l’ambiente circostante. Da un’analisi anche superficiale delle situazioni di maggiore degrado e inquinamento ambientale, in corrispondenza delle aree a forte concentrazione industriale risulta una stretta coincidenza tra siti inquinati e zone ad alto potenziale turistico. A conferma di quanto detto, circa il 50% dei Siti di Interesse Nazionale, infatti, è localizzato in aree costiere, dove si riscontra una netta predominanza di inquinamento derivante da attività di lavorazione chimica, petrolchimica, metallurgica, elettrometallurgica, meccanica, cantieristica navale, produzione di energia elettrica, ecc. 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 9 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Una tipologia di contaminazione ricorrente nei siti di interesse nazionale è rappresentata dall’amianto1. La necessità di individuare le aree contaminate da tale fibra ha portato il Legislatore a disciplinare, mediante un apposito regolamento, le modalità per la realizzazione di una completa mappatura della presenza di amianto sul territorio nazionale e degli interventi di bonifica urgenti. L’articolo 20 della Legge del 23 marzo 2001, n. 93, ha stanziato dei fondi per la realizzazione della sopramenzionata mappatura. In attuazione di tale articolo è stato recentemente emanato il D.M. del 18 marzo 2003, n. 101, recante il “Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto” e contenente: - i criteri per l’attribuzione del carattere di urgenza agli interventi di bonifica; - i soggetti e gli strumenti che realizzano la mappatura; - le fasi e la realizzazione della mappatura. Dettaglio sulla normativa relativa ai Piani Regionali di Bonifica Il primo strumento pianificatorio rivolto all’individuazione delle aree potenzialmente inquinate è stato normato con la Legge n. 441 del 29 ottobre 1987 attraverso la redazione dei “Piani di bonifica delle aree inquinate”. La Legge demandava alle singole regioni l’obbligo di predisporre dei piani regionali all’interno dei quali dovevano essere individuate le aree di maggior criticità ambientale, stabilendo un ordine di priorità di intervento suddiviso in medio, breve e lungo termine. Questo primo approccio legislativo è andato poi perfezionandosi nel tempo: prima con il Decreto del 16 maggio 1989, che ha integrato la precedente normativa con la definizione di specifici criteri e linee guida per la redazione dei piani stessi; poi con l’emanazione del già citato D.Lgs 22/97, che viene considerato il documento cardine sia, come sopra delineato, in ambito pianificatorio delle bonifiche dei siti inquinati, sia rispetto alla gestione e regolamentazione dei rifiuti nel territorio nazionale. Nello specifico il Decreto Legislativo n. 22/97 norma non solo i contenuti dei Piani ma anche le competenze delle pubbliche amministrazioni. 1 In alcuni siti di interesse nazionale l’amianto costituisce la fonte principale di inquinamento (Balangero, Casale Monferrato, Priolo - Siracusa, Bagnoli, Bari-Fibronit, Emarese, Broni, ecc.), in altri è una componente determinante tra i fattori di rischio (Venezia, Napoli Orientale, Gela, Taranto, Piombino, Trieste, Livorno, Falconara Marittima, ecc.), in altri ancora, infine, è solo una componente accidentale e limitata (Serravalle Scrivia, Litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano, ecc.). 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 10 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Per quanto riguarda i contenuti dei Piani di bonifica delle aree inquinate, è specificato che questi facciano parte integrante dei Piani regionali di gestione dei rifiuti, e devono contenere (art. 22, comma 5 del D Lgs. 22/97): a) ordine di priorità degli interventi, basato su un criterio di valutazione elaborato da APAT b) individuazione di siti da bonificare e delle caratteristiche generali dell’inquinamento presente c) modalità degli interventi di bonifica e di risanamento ambientale, che privilegiano prioritariamente l’impiego dei materiali provenienti dalle attività di recupero dei rifiuti urbani d) stima degli oneri finanziari e) modalità di smaltimento dei materiali da asportare Per quanto riguarda l’attivazione degli interventi di bonifica è espressamente chiarito ( art. 14, comma 2 del D.M. 471/99) che essi sono realizzati dal Comune territorialmente competente e, ove questo non provveda o si tratti di siti che interessano il territorio di più comuni, dalla Regione, nei seguenti casi: a) il responsabile dell'inquinamento non sia individuabile e il proprietario del sito non provveda; b) il responsabile dell'inquinamento sia individuabile ma non provveda, né provveda il proprietario del sito da bonificare o altro soggetto interessato; c) il sito da bonificare sia di proprietà pubblica e il responsabile dell'inquinamento non sia individuabile o non provveda. Il ruolo attivo è demandato alla pubblica amministrazione, Regioni, che predispongono l’Anagrafe dei siti da bonificare e intervengono con un ordine di priorità, stabilito secondo criteri di valutazione comparata del rischio, definiti dall'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (APAT). Nello specifico il pubblico interesse in via sostitutiva e in danno del soggetto responsabile dell’inquinamento inadempiente, previa diffida. L’Anagrafe dei siti da bonificare, identificato dapprima nel Decreto Legislativo n. 22/97 (art.17 ) e poi nel DM 471/99 (art.17 ) deve contenere, sulla base dei criteri definiti dall'APAT, sia l’elenco dei siti da bonificare sia l'elenco dei siti sottoposti ad intervento di bonifica, di bonifica e ripristino ambientale con misure di sicurezza, di messa in sicurezza permanente nonché degli interventi realizzati nei siti medesimi. 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 11 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti E’ importante sottolineare che, diversamente dal Piano Regionale dei Rifiuti, che soggiace all’approvazione della Commissione Europea, lo strumento pianificatore in esame non deve ottenere una approvazione specifica dagli uffici della commissione europea, che ne registrano semplicemente l’esistenza all’interno del Piano Regionale Rifiuti. Diversamente dal Piano Regionale dei Rifiuti, la normativa non indica un soggetto istituzionale a cui compete l’approvazione del Piano Regionale di Bonifica, tuttavia il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, in qualità di Amministrazione competente della materia, è tenuto a verificare la conformità del Piano rispetto alle disposizioni dettate in materia dalla normativa nazionale di riferimento, in quanto funzionale ad una sua corretta attuazione. Sulla base della competenza sopra delineata, di seguito (paragrafi 3.1 e 4.1) si riporta l’esito della disamina dei Piani Regionali di Bonifica delle regioni obiettivo 1 e 2, curato dalla Direzione competente del Ministero dell’Ambiente. Tabella 1 Legislazione Legge n. 349/86 (art. 18 - Istituzione del Ministero dell’Ambiente) Legge n. 441/87 (art. 5 – Ministero dell’Ambiente) Legge n. 475/88 (art. 9 – Piani di Bonifica) D.M. 16/05/89 (Criteri e linee guida per la redazione dei Piani Regionali di Bonifica) D.Lgs. n. 22/97 Legge n. 426/98 (Nuovi Interventi in campo ambientale) D.M. n. 471/99 (Regolamento attuativo del Decreto Legislativo n. 22/97 sugli interventi di Bonifica) Legge n. 388/00 (Finanziaria 2001 – art. 14) D.M. n. 468/01 (Programma Nazionale delle Bonifiche) Legge n. 179/02 (Disposizioni in materia ambientale) D.M. n. 101/03 (Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto) D. Lgs n. 36/2003 (Attuazione della direttiva 199/31/CE relativa alle discariche di rifiuti) D.M. n. 13/03 (Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica) D. M. n. 367/2003 (Regolamento concernente la fissazione di standard di qualità nell’ambiente acquatico per le sostanze pericolose, ai sensi dell’art. 3 comma 4 del D. Lgs. N. 152/1999) D. M. 23.07.2003 del Ministero della Salute (Recepimento della direttiva 2002/69/CE della Commissione del 30.07.2002 relativa ai metodi di campionamento e analisi per il controllo ufficiale di diossine e la determinazione di PCB, diossine-simili nei prodotti alimentari) 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 12 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 3.1 PIANIFICAZIONE NELLE REGIONI OB. 1 Come specificato nel capitolo precedente il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio tra i compiti istituzionali ad esso attribuiti ha anche quello di monitorare lo stato di attuazione degli interventi previsti nei Piani Regionali di Bonifica e di fissare i criteri per la loro formazione, aggiornamento ed attuazione, in conformità con la normativa vigente. A tal fine l’attività di analisi che l’Amministrazione ha svolto nell’ambito di uno studio delle problematiche su scala nazionale degli interventi di bonifica non ha potuto escludere anche una valutazione puntuale delle informazioni contenute nei Piani regionali di bonifica. I Piani analizzati sono quelli pervenuti all’Amministrazione ed, ove possibile, reperiti attraverso contatti con la Regione. La scelta della Direzione Qualità della Vita di suddividere i Piani Regionali in categorie di riferimento, non è stata fatta sulla base di una “classificazione” normata, bensì con la finalità di una maggior chiarezza di identificazione. La totalità dei piani pertanto è stata suddivisa in tre categorie: ¾ formalmente conformi: appartengono a questa categoria tutti i piani trasmessi dopo l’approvazione del D.Lgs 22/97 e che contengono i requisiti previsti dall’art. 22 del medesimo Decreto; ¾ da aggiornare: appartengono a questa categoria tutti i piani basati su informazioni ritenute datate dalla stessa Amministrazione regionale relative ai siti censiti precedentemente al 2000, o che presentano, per alcuni punti, delle carenze tecniche ai sensi dall’art. 22 del D.Lgs 22/97; ¾ non presenti: si considerano appartenenti a questa categoria tutti i piani che non sono stati redatti in tutte le loro parti in base a quanto richiesto dalla normativa vigente, o che la stessa Amministrazione regionale ha comunicato di avere ancora in corso di stesura o approvazione. E’ necessario evidenziare la difficoltà di inserimento di alcuni piani all’interno di un’unica categoria, data l’estrema variabilità delle informazioni presenti all’interno di ogni piano presentato, rispetto a quanto previsto dall’art. 22 del D.Lgs 22/97 (dettagliato nella sezione della normativa). Nella Tabella 2 è stata fatta una sintesi che individua, all’interno delle regioni Ob. 1, i riferimenti relativi all’anno di approvazione del documento e la categoria corrispondente. Come si può notare, solamente il Molise non dispone di un piano di bonifica, mentre le altre regioni hanno provveduto, in modo più o meno esaustivo, alla sua predisposizione. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 13 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Ciò premesso attraverso la verifica fra i contenuti presenti in ogni piano presentato con quanto esplicitamente richiesto dal D.Lgs 22/97, è stato possibile rilevare le principali carenze di contenuto che accomunano i piani di più regioni. Tabella 2 Sintesi sullo stato di aggiornamento dei Piani di bonifica delle regioni Ob. 1 REGIONE Data di riferimento* Macroclasse Basilicata L.R. n.6 del 23/02/2001 Form. conforme Calabria Ord.commissariale n.1171 del 26/2/2002 Form. conforme Sardegna Del C.Reg. 5/12/2003 Form. conforme Campania Ord.commissariale n417 del 31/12/2002 da aggiornare Sicilia Ord.comm.n.1166 del 18/12/2002 da aggiornare Puglia D.Commiss.Emerg.Rif. N.41 del 6/3/2001 da aggiornare Molise Cons. Reg. n. 280 del 22/07/2003 non presente *la data di riferimento corrisponde sia all’approvazione dei singoli piani di bonifica, sia a quelli della gestione dei rifiuti, ove i piani di bonifica ne fanno parte integrante. Si può rilevare una generale carenza di informazioni in merito alla caratterizzazione dei siti; questo aspetto si ripercuote sia sulla corretta individuazione della stima degli oneri finanziari, sia sull’identificazione delle attività di bonifica adottate. Appare evidente, infatti, che la possibilità di ottenere dati economici e tecnici relativi ad un’area è subordinata ad un’attività di caratterizzazione approfondita e ad uno stato di avanzamento dell’iter procedurale tale da poter pianificare la tipologia degli interventi . In questo contesto è necessario puntualizzare che i soggetti che giocano un ruolo attivo in questa fase sono molteplici: sono infatti coinvolte sia le strutture pubbliche (amministrazioni comunali, amministrazioni regionali, ARPA locali, ASL locali ecc.), che i soggetti privati (soggetti responsabili o proprietari dell’area potenzialmente inquinata). A tal proposito è difficile attribuire detta carenza ad un unico soggetto, atteso che tali informazioni scaturiscono dalla cooperazione di tutti i soggetti presenti in un’area determinata. Al fine di ottenere una valutazione qualitativa generale dei contenuti presenti nei piani di bonifica regionali, è stata predisposta una scheda di valutazione basata sulla corrispondenza o meno delle informazioni riportate nei piani con quanto prescritto dall’art. 22 del D.Lgs 22/97. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 14 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Tabella 3 Conformità Piani regionali Ob. 1 Regione Basilicata Calabria Campania* Puglia Sicilia Sardegna Contenuti di cui al D. L. n. 22/97 ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento SI NO X X X X X x x x x x X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X * Solo rifiuti. Come si evince dalla medesima, le regioni che hanno redatto in modo completo il piano sono la Basilicata e la Sardegna. In merito all’identificazione del numero di siti potenzialmente inquinati rilevati all’interno dei Piani, è necessario evidenziare non solo la difficoltà incontrata nell’individuazione di un dato univoco e chiaro, ma anche l’incertezza del risultato ottenuto data l’eterogeneità dei piani presentati sia dal punto di vista tecnico che temporale. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 15 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Come esposto nella sezione normativa fino all’emanazione del D.M. 471/99, le norme non indicavano il criterio in base al quale un sito poteva essere considerato univocamente inquinato, e permaneva quindi solo l’indicazione di potenziali attività, industriali e non, che potevano essere causa di una situazione di degrado. In questo contesto l’inserimento di un sito nel censimento veniva quindi fatto in seguito alle segnalazioni esistenti presso le diverse fonti consultate (Amministrazione pubblica, Protezione Civile, Corpo Forestale dello Stato, enti Locali, Unità Sanitarie locali, privati, Associazioni ambientaliste, ecc..) che non avevano dei riferimenti chiari ed univoci, e che, pertanto, fornivano una mole notevole di siti, sovrastimando la reale situazione di degrado presente. Accanto a tale aspetto spesso, invece, la sottostima del numero dei siti inquinati nel territorio è dipeso dalla disomogeneità delle attività potenzialmente inquinanti inserite. Ad esempio vi sono regioni, come la Campania e la Calabria, che hanno inserito principalmente discariche non autorizzate o abbandoni di rifiuti. Solo alcune, come la Sardegna, sono state scrupolose nella suddivisione inserendo anche le attività industriali, le attive e dismesse, le attività minerarie, i depositi, ecc. Il numero di siti riportati nella seguente Figura, quindi, è puramente indicativo, tuttavia sebbene questa valutazione, non fornisca un dato significativo, permette sicuramente di porre in evidenza una criticità importante: la necessità di fornire alle singole regioni indicazioni di indirizzo tecnico, chiare ed univoche, per la futura stesura dell’aggiornamento dei piani di bonifica regionali. Figura 1 Numero Siti potenzialmente inquinati Puglia Campania Sardegna Calabria Basilicata 1200 1000 800 N°Siti 600 400 200 0 Sicilia N° SITI POTENZIALMENTE INQUINATI Regioni 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 16 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Tabella 4 Numero dei siti potenzialmente inquinati riportati nei Piani regioni Ob. 1 REGIONE Piano di Anno N° SITI TOTALI Basilicata 2001 890 Sardegna 2003 477 Calabria 2002 696 Campania 2002 292 Sicilia 2002 1009 Puglia 2001 269 3.2. SITI INQUINATI NELLE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 I siti dichiarati di interesse nazionale, sulla base delle norme sopra illustrate sono 17 nelle regioni Ob. 1. Per poter dare conto in modo sintetico della mole di informazioni a disposizione su ciascuno dei siti, è stata approntata la Tabella 5, che elenca: i siti; le leggi che li individuano e i decreti di perimetrazione; i finanziamenti messi a disposizione delle Regioni da parte dello Stato. Di seguito è riportato un quadro sulla tipologia dell’inquinamento e sullo stato di attuazione procedurale dei siti di interesse nazionale all’interno delle regioni dell’Ob. 1. Per quanto riguarda le informazioni relative allo status delle procedure in corso, al fine di rilevare l’effettiva criticità dello stato di inquinamento regionale è stata riservata particolare attenzione agli interventi di Messa in sicurezza d’emergenza (MISE): essi rispondono infatti alla necessità di far fronte a situazioni di rischio particolarmente grave. I dati sono stati tratti dal “D.M. Ambiente 18 settembre 2001, n. 468 Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati”, aggiornati ed integrati con informazioni acquisite direttamente dagli uffici amministrativi del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Indicazioni più dettagliate sui comuni interessati, la tipologia dell’inquinamento e degli interventi, la perimetrazione, le caratteristiche ambientali, l’importo assegnato e lo stato di attuazione procedurale di ciascuno dei siti di interesse nazionale sono reperibili nelle Schede regionali in allegato. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 17 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Basilicata I siti di interesse nazionale all’interno della regione Basilicata sono Tito e Area Industriale della Val Basento. Questi interessano il comune di Tito (Potenza) e i Comuni di Ferrandina, Pisticci, Grottole, Miglionico, Pomarico e Salandra. Il sito di Tito è inquinato da rifiuti di diversa origine, in quantità pari a circa 210.000 m3, tra cui fosfogessi; materie prime, prodotti e residui di lavorazione di concimi; acque reflue di depurazione; scorie e polveri derivanti da attività siderurgica (SIDERPOTENZA); materiali contenenti amianto o fibre pericolose sotto forma di cumuli o di elementi di copertura di capannoni contenenti amianto (eternit); capannoni abbandonati e serbatoi fatiscenti. Per quanto riguarda lo stato di attuazione procedurale, il sito si trova in una fase iniziale: al momento sono stati approvati in sede di conferenza di servizi il piano di caratterizzazione dell’area pubblica ex-liquichimica. Il sito di Val Basento occupa una superficie di circa 34 km2, parte di proprietà di soggetti privati, con svariate attività produttive di tipo chimico, nonché aree dismesse che furono in passato sede di produzione e manufatti in cemento-amianto, e altre di produzione di metanolo. A seguito dei risultati delle attività di caratterizzazione, sono stati attivati interventi di MISE nell’area interessata dall’ex centrale gas di Ferrandina nel comune di Salandra (Eni SpA). Calabria Il sito di Crotone-Cassano-Cerchiara è l’unico sito di interesse nazionale all’interno della regione Calabria. Le aree sono comprese nei comuni di Crotone, Cassano allo Jonio e Cerchiara e gli interventi di bonifica interessano principalmente aree industriali dismesse, discariche esaurite, la fascia costiera contaminata da smaltimento abusivo di rifiuti industriali e lo specchio di mare antistante le aree a terra contaminate. Nello stabilimento ex Pertusola Sud (ora Syndial), dismesso, è presente una contaminazione da metalli pesanti: zinco, cadmio, piombo, rame e arsenico. L'arenile ubicato di fronte all'area industriale della ex Pertusola e della ex Montedison è interessato da smaltimento di rifiuti: industriali speciali e pericolosi (ferriti di zinco e cromo, etc.). Sull’area, che ha una dimensione complessiva di circa 87.000 m2, sono stati smaltiti circa 300.000 m3 di rifiuti. Per quanto riguarda lo status delle procedure in corso, sono stati approvati a settembre 2004 n. 35 Piani di caratterizzazione predisposti dai soggetti privati titolari delle rispettive aree. A seguito dei poteri attribuiti dalle Ordinanze per l’emergenza ambientale nella Regione Calabria, è stato richiesto al Commissario di attivare le procedure per l’intervento in danno a carico della 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 18 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Syndial S.p.A. (area ex Pertusola Sud) e di predisporre le misure di MISE della falda, di cui si è preso atto nella Conferenza di servizi decisoria del 16/09/04. Nell’area Ex-Agricoltura SpA (in liquidazione, oggi Syndial SpA) sono in corso di adozione misure di MISE della falda contaminata da metalli, solfati, nitriti e fluoruri. Campania I siti di interesse nazionale all’interno della regione Campania sono i siti di Napoli Orientale, Napoli Bagnoli-Coroglio, Litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano e Aree del Litorale Vesuviano che comprendono il comune di Napoli ed altri 61 Comuni appartenenti alle Province di Napoli e Caserta. I primi tre siti di interesse nazionale sono stati perimetrali con Decreto del Ministro dell’Ambiente, mentre l’area del Litorale Vesuviano, identificata dalla legge 179/2002, è in corso di perimetrazione. Gli interventi di bonifica interessano aree industriali sia attive che dismesse, le relative aree marine antistanti comprensive delle aree portuali, e vaste aree di discariche incontrollate, dismesse e abusive. Lo smaltimento abusivo dei rifiuti ha comportato l'inquinamento diffuso del suolo, mentre la mancata tutela delle acque ha causato la contaminazione dei sedimenti e delle acque dei bacini lacustri. Anche le falde superficiali, a causa della presenza di discariche di rifiuti senza impermeabilizzazione di fondo, hanno subito gravi fenomeni di compromissione della qualità delle acque. Per quanto riguarda il sito di Napoli Orientale sono stati adottati interventi di MISE della falda nelle aree: Agip Petroli (ora ENI Divisione Refining & Marketing) di Via delle Brecce - S. Erasmo; Stabilimento Magnaghi Aeronautica S.p.A; Deposito di prodotti petroliferi ATRIPLEX; ESSO S.p.A.; KRC; Mediterranea ICIOM; Q8 Quaser; Whirpool. Per quanto riguarda il sito di Litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano sono in corso di adozione misure MISE per le seguenti aree: ex discarica SO.GE.RI. nel comune di Castelvolturno; ex Montefibre e in altre aree localizzate all’interno del perimetro. Molise Il sito di interesse nazionale Campobasso-Guglionesi II comprende i comuni di Guglionesi e Macchie; interessa un’area inizialmente autorizzata per la realizzazione di un impianto di selezione di RSU per il successivo compostaggio. L’impianto è stato gestito impropriamente, e sono stati stoccati rifiuti di provenienza civile ed industriale, provocando l'inquinamento del sito da metalli pesanti. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 19 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Per quanto riguarda lo stato di attuazione procedurale, il sito si trova in una fase iniziale: al momento sono stati approvati in sede di conferenza di servizi il piano di caratterizzazione e la messa in sicurezza d’emergenza. Puglia I siti di interesse nazionale all’interno della regione Puglia sono i siti di Taranto, Brindisi, BariFibronit e Manfredonia. Il porto di Taranto, che movimenta da 30 a 40 milioni di tonnellate di merci, ed i cantieri militari e civili presenti nell'area, costituisce un'attività industriale primaria a rilevante impatto ambientale. La superficie interessata dagli interventi di bonifica e ripristino ambientale è pari a circa 22 km2 (aree private), 10 km2 (aree pubbliche), 22 km2 (Mar Piccolo), 51,1 km2 (Mar Grande), 9,8 km2 (Salina Grande). Lo sviluppo costiero è di circa 17 km. Le interferenze con l'ambiente prodotte dalle attività industriali sono di cospicua entità, ed interessano tutti i comparti; le principali fonti di inquinamento sono rappresentate dalle industrie siderurgiche, petrolifere e cementiere. Per quanto attiene lo stato dei suoli, pur mancando un quadro organico di informazioni, sono state già evidenziate zone interessate da cave, siti di discarica di rifiuti urbani e numerosi siti di smaltimento abusivo di rifiuti di varia provenienza. I corsi d'acqua superficiali a carattere esclusivamente torrentizio sono recapito di reflui diversi scarsamente o per nulla depurati. La situazione del mare presenta, dal punto di vista della qualità delle acque notevoli criticità dovute prevalentemente al carico dei bacini portuali. Sono stati evidenziati un graduale depauperamento della flora acquatica tipica ed un peggioramento della qualità delle acque. A seguito dei risultati delle attività di caratterizzazione, sono stati attivati interventi di MISE: nell’area della Società ENI S.p.A. che ha presentato un progetto di MISE della falda in corrispondenza dell’area di Raffineria, delle aree esterne alla Raffineria, dei depositi, ex Praoil di Punta Rondinella e dell’area all’interno del punto vendita 5579 di Taranto SS 106 Jonica. Il Commissario Delegato per l’emergenza ambientale in Puglia ha presentato il progetto di messa in sicurezza d’emergenza dei suoli e della falda dell’area ex Yard Belleli. Nel sito di Brindisi sono presenti zone interessate da attività estrattive (cave attive e/o esaurite) e non, che presentano fenomeni di degrado e dissesto localizzato. Discariche di rifiuti industriali, coperture in eternit, rifiuti speciali e pericolosi, situazioni locali anche molto gravi sono presenti nell’area. I Suoli e le acque di falda superficiali risultano di conseguenza gravemente compromesse. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 20 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Per quanto riguarda gli interventi di MISE è stato predisposto da parte delle società Basell, Polimeri Europa, ENI S.p.A., Dow Italia, EniPower e Chemgas, coinsediate nel Petrolchimico (eccetto Celtica Ambiente) un progetto “consortile” di MISE della falda nell’area del petrolchimico medesimo. La società Aventis Bulk ha in corso un intervento di MISE della falda tramite emungimento di acqua contaminata da sostanze organiche e per una porzione di area dello stabilimento ex EVC la Società Powerco (soggetto interessato alla bonifica) ha elaborato un progetto di MISE. La Provincia di Brindisi inoltre ha aggiudicato la gara d’appalto concorso per l’affidamento dei lavori di MISE del Seno di ponente del Porto di Brindisi. Misure di MISE sono state adottate anche nelle seguenti aree all’interno della perimetrazione: Area a mare in zona Capo Bianco di Brindisi (Società Brindisi LNG); Area marina di Costa Morena Est (Autorità portuale di Brindisi). Gli interventi di bonifica e ripristino ambientale del sito di Bari – Fibronit interessano l’area industriale dismessa dello stabilimento di cemento - amianto Fibronit di Bari, che si estende per circa 100.000 mq nel cuore della città di Bari ed ha svolto la propria attività per circa 50 anni. Gli interventi di MISE nel sito ex Fibronit-Bari riguardano sia le attività gestite dal Comune di Bari che quelle gestite dal Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale in Puglia. In particolare, le prime sono finalizzate all’allontanamento di tutti i rifiuti, le coperture, gli impianti e tutti i materiali contenenti amianto da tutti i capannoni presenti nel sito. E’ stato presentato il progetto definitivo di messa in sicurezza, discusso nella Conferenza dei Servizi del 3/3/2004 ed approvato con alcune prescrizioni. Le attività di MISE previste dal Commissario Delegato comprendono: bonifica da manufatti contenenti amianto (m.c.a.) dai capannoni D7 e D11; rimozione della pensilina antistante i capannoni D9 e D10; raccolta dei residui di combustione e m.c.a. dal Capannone D10. Sardegna I siti di interesse nazionale all’interno della regione Sardegna sono: il sito di Sulcis-IglesienteGuspinese, ubicato nella parte sud-occidentale della Sardegna e che comprende 40 Comuni ed il sito Aree industriali di Porto Torres. Nelle aree minerarie dismesse del Sulcis – Iglesiente – Guspinese le fonti di inquinamento ambientale, di dimensioni molto diffuse sono: scavi di grandi dimensione, discariche di materiali fini di processo, bacini di decantazione fanghi di processo e cumuli di scarti di lavorazione delle aree di cave dismesse. Gravi gli inquinamenti dei suoli, delle acque superficiali e sotterranee; in tutte le aree in questione è presente una polverosità diffusa nell'aria, a causa del trasporto eolico dei materiali fini dalle vaste superfici di discariche e accumuli. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 21 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Le indagini di caratterizzazione hanno interessato solo una minima percentuale delle aree all’interno del sito di Sulcis-Iglesiente-Guspinese. Le misure di MISE sono state adottate nelle seguenti aree all’interno della perimetrazione: il Punto Vendita Tamoil nel Comune di Portoscuso; il bacino di decantazione fanghi “Levante”; l’area consortile in località Su Stangioni; le acque di Casargiu che fuoriescono dalla Galleria Fais; Impianti Stabilimento Syndial Assemini; ex Fonderia Piombo di San Gavino Monreale; ex area mineraria Su Zurfuru; Stabilimento Polimeri Europa. Nell’area perimetrata delle “Aree industriali di Porto Torres” sono presenti: stabilimenti che producono DCE/CVM, PVC e altri prodotti chimici, depositi di prodotti petroliferi, discariche, aree con presenza di coperture in eternit, aree industriali dismesse, una centrale di produzione termoelettrica, l’area marina antistante il polo industriale. Nel perimetro del sito è compresa la vasta area dello Stabilimento Syndial (ex Enichem). Le misure di MISE sono state adottate nelle seguenti aree all’interno della perimetrazione: Settori perimetrali Nord, Est, Ovest, Nord-Ovest (area Minciaredda) e l’area attigua al nodo stradale 25 dello stabilimento Syndial di Porto Torres; area interessata dalla condotta di scarico dei condensatori dei gruppi 1 e 2 della centrale del Fiume Santo (Endesa Italia); aree interessate dai depositi costieri Agip ed Esso Italiana. Sicilia I siti di interesse nazionale all’interno della regione Sicilia sono i siti di Gela, Priolo e Biancavilla. Sono interessati il comune di Gela, i comuni di Priolo, Melilli, Augusta e Siracusa per il sito di Priolo e il comune di Biancavilla (Catania). Nei siti di Gela e Priolo sono state riscontrate situazioni estese di inquinamento, dovute principalmente alle attività industriali, come poli chimici, raffinerie, centri di stoccaggio oli, pipeline, produzione di cemento – amianto, attuali e pregresse. Ci sono inoltre abbandoni incontrollati di rifiuti di varia natura e aree adibite all'estrazione non regolamentata di inerti. Le acque sotterranee, quelle superficiali e le aree marine antistanti le aree industriali sono inquinate oltre che dalle attività industriali anche dall’agricoltura, dalla zootecnia e dalla mancata depurazione dei reflui civili. Si può rilevare che la quasi totalità delle aree incluse nei perimetri dei siti di Priolo e Gela è stata sottoposta ad indagini di caratterizzazione. E’ stato approvato il piano di caratterizzazione delle aree marine - costiere predisposto da ICRAM. In base ai risultati delle indagini di caratterizzazione svolte e, comunque, attesi i dati pregressi già conosciuti sulla quasi totalità del sito di Gela, ovunque è stata rilevata la necessità di mettere in atto le misure di MISE. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 22 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti E’ in corso di completamento un intervento di MISE lungo la fascia costiera del sito, consistente in una barriera fisica, costituita da muretto in cemento – bentonite con interposta guaina in HDPE - in parte sospesa e in parte immorsata in una strato impermeabile di argilla. Nel sito di Priolo, a seguito dei risultati delle attività di caratterizzazione, sono stati attivati interventi di MISE su locali criticità; questi interventi si sono estrinsecati nella realizzazione di una serie di pozzi di immergimento della falda superficiale e di trincee drenanti. Ad integrazione dei sistemi di messa in sicurezza d’emergenza, si è proceduto, attraverso una valutazione della qualità della falda superficiale fronte mare, alla elaborazione di un progetto per il barrieramento del sito di Priolo al confine costiero, per uno sviluppo lineare di oltre 3.000 m per ciascun sito. Il sito di Biancavilla è costituito da una cava ubicata a Monte Calvario, in prossimità del centro abitato di Biancavilla, dalla quale si estraeva del pietrisco lavico contaminato da materiali fibrosi della famiglia dell'amianto (anfiboli, tremolite, actinolite, fluoroedenite) e da molti edifici del centro storico di Biancavilla costruiti con lo stesso materiale. La pericolosità del sito deriva dalla presenza delle fibre suddette, diffuse in forma disperdibile sia nel sito di estrazione che nel centro abitato, ed è confermata dalle preoccupanti evidenze di incremento della mortalità per patologie riconducibili all'amianto. Il Piano di caratterizzazione delle tre aree all’interno del sito di Biancavilla è stato presentato, discusso ed approvato nella Conferenza di servizi decisoria del 12/11/2003. Le attività di MISE nel sito riguardano interventi su tre diverse aree: l’area di cava; gli edifici pubblici e privati nel Comune di Biancavilla; e la galleria della ferrovia Circumetnea. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 23 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti I siti di interesse nazionale delle regioni Ob. 1. La Tabella 5 elenca i 17 siti di interesse nazionale nelle sette regioni Ob. 1,le leggi che li individuano, i decreti di delimitazione, la dotazione finanziaria erogata dallo Stato, le caratteristiche dell’inquinamento della zona. Per comprendere inoltre lo status delle procedure in corso sono state fornite notizie su: le procedure formali, riunioni tecniche, conferenze di servizi istruttorie, conferenze di servizi decisorie, aggiornate al settembre 2004; le procedure di messa in sicurezza realizzate; i piani di bonifica definitivi che sono stati approntati e dove sono stati confermati da apposito decreto. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 24 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Tabella 5 Siti nazionali di bonifica regioni Ob. 1 REGIONE Sito Decreto legge e decreto di perimetrazione Tito D.M. 468/2001 Finanziamento assentito euro 4.028.363 D.M. 08/07/2002 G.U. n. 231 del 2/10/2002 Attività potenzialmente inquinanti Area industriale siderurgica, concimi, presenza di amianto e serbatoi di prodotti chimici. Superficie circa 6 ettari. Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 0 conf. di servizi istruttorie: 5 conf. di servizi decisorie: 5 iniziate: aprile 2003 Messa in sicurezza d’emergenza: Non sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. Basilicata Area industriale della Val Basento L. 179/2002 * D.M. 26/02/2003 G.U. n. 121 del 27/05/2003 Area industriale polo chimico, manifatturiera, centrale gas. Superficie circa 3400 ettari. Riunioni tecniche: 5 conf. di servizi istruttorie: 5 conf. di servizi decisorie: 3 iniziate: aprile 2003 Messa in sicurezza d’emergenza: Area ex centrale gas di Ferrandina nel comune di Salandra (Eni SpA). Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. CrotoneCassano e Cerchiara Calabria D.M.468/2001 D.M. 26/11/2002 G.U. n. 17 del 22/01/2003 9.709.389 Area industriale polo chimico, industria dello zinco, 2 discariche, arenile e specchio di mare prospiciente. Superficie: 1 discarica 7 ha; tratto di mare circa 87.000 mq. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 Riunioni tecniche: 9 conf. di servizi istruttorie: 7 conf. di servizi decisorie: 9 iniziate: luglio 2002 Messa in sicurezza d’emergenza: • Area ex Pertusola Sud - Syndial S.p.A. • Ex-Agricoltura SpA - Syndial SpA. • Interventi di demolizione all’interno dell’area industriale ex Pertusola sud. Progetti definitivi di bonifica: Il Commissario delegato, esercitando il potere sostitutivo in danno dell'Azienda Syndial S.p.A., ha affidato, tramite gara d'appalto, la realizzazione del progetto definitivo di bonifica dell’area ex Pertusola Sud. Dopo numerosi incontri tecnici, si è deciso di procedere alla bonifica dell’area per stralci successivi. È stato approvato il progetto definitivo di bonifica tramite la tecnica di fitorimediazione, dell’area Archeologica (circa 100 ha) a monte della zona industriale ex Pertusola Sud. 25 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti REGIONE Sito Napoli Orientale Decreto legge e decreto di perimetrazione L 426/98 Ord. Comm. 20/12/99 G.U. del8/03/2000 Finanziamento assentito euro 27.682.089 Attività potenzialmente inquinanti Area industriale polo chimico, industria metallurgica e metalmeccanica, manifatturiera. Area costiera e marina antistante nel limite di 3000 metri dalla linea di costa entro la batimetrica dei 50 m. Superficie: aree industriali 820 ha; fascia costiera 100 ha. Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 31 conf. di servizi istruttorie: 7 conf. di servizi decisorie: 5 iniziate: agosto 2001 Messa in sicurezza d’emergenza: • Agip Petroli (ora ENI Divisione Refining & Marketing) di Via delle Brecce - S. Erasmo; • Stabilimento Magnaghi Aeronautica S.p.A; • Deposito di prodotti petroliferi ATRIPLEX; • ESSO S.p.A.; • KRC; • Mediterranea ICIOM; • Q8 Quaser; • Whirpool. Progetti definitivi di bonifica: • Progetto definitivo di bonifica dell’area ex Deposito AGIP petroli di via Brecce a S. Erasmo. (Decreto del 29.04.04 registrato alla Corte dei Conti in data 25.05.04 Reg. n. 4 Fog. 61 notificato ai soggetti interessati in data 03.06.04). Campania 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 26 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti REGIONE Sito Litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano Decreto legge e decreto di perimetrazione L. 426/98 D.M. 10/01/2000 G.U. n. 48 del 28/02/2000 D.M. 08/03/2001 G.U. n. 123 del 29/05/2001 Finanziamento assentito euro 17.662.825 Attività potenzialmente inquinanti Presenza diffusa di numerose discariche di rifiuti urbani e industriali. Superifice: circa 14.000 ha; fascia costiera lunga circa 75 km. 61 comuni inclusi. Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 15 conf. di servizi istruttorie: 5 conf. di servizi decisorie: 6 iniziate: marzo 2001 Messa in sicurezza d’emergenza: sono in corso d’adozione le misure di messa in sicurezza d’emergenza per l’ex discarica SO.GE.RI. nel comune di Castelvolturno. Sono, inoltre, in atto altri interventi di MISE in altre aree localizzate all’interno del perimetro : • Punto vendita Total Fina Elf Spa, sito nel comune di Capua. Punto vendita Kuwait Petrolium S.p.A. sito nel comune di Grazzanise, località Brezza. • Punto vendita 1138 di Total Italia Comune di Castello di Cisterna; • Stabilimento TRW Steering Wheel Systems; • Falda di Acerra,; ex Montefibre. Campania Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 27 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti REGIONE Sito Napoli BagnoliCoroglio Decreto legge e decreto di perimetrazione L. 388/2000 D.M. 31/08/2001 G.U. n. 250 del 26/10/2001 Finanziamento assentito euro 9.812.681 Campania Area del Litorale Vesuviano Campobasso Guglionesi II Attività potenzialmente inquinanti Area industriale: ex stabilimenti siderurgici e di produzione di cemento e cemento amianto, produzione di fertilizzanti. Superficie totale circa 961 ha. Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 7 conf. di servizi istruttorie: 7 conf. di servizi decisorie: 4 iniziate: marzo 2001 Messa in sicurezza d’emergenza: Non sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza. Progetti definitivi di bonifica: Progetto definitivo di bonifica delle aree ILVA ed ex ETERNIT (Decreto del 28.7.03 registrato alla Corte dei Conti in data 16.09.03 Reg.n.3 Fog.376 notificato ai soggetti interessati in data 18.09.03.). L. 179/2002 In corso di perimetrazione D.M.468/2001 D.M. 16/10/2002 G.U. n. 285 del 05/12/2002 1.446.079 Impianto di selezione RSU per compostaggio usato impropriamente: stoccaggio rifiuti urbani e industriali con inquinamento da metalli. Superficie 8 ha. Riunioni tecniche: 1 conf. di servizi istruttorie: 2 conf. di servizi decisorie: 1 iniziate: febbraio 2004 Messa in sicurezza d’emergenza: Sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza di strutture, suoli e stoccaggio rifiuti. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. Molise 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 28 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti REGIONE Sito Brindisi Decreto legge e decreto di perimetrazione L 426/98 D.M. 10/01/2000 G.U. n. 43 del 22/02/2000 Finanziamento assentito euro 20.038.527 Attività potenzialmente inquinanti Area industriale polo chimico, industria metallurgica e farmaceutiche, cantieristica. Discariche. Tratto di mare prospiciente. Superficie: aree private circa 21 km2, pubbliche circa 93 km2; tratto di mare lungo circa 30 km. Puglia 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 33 conf. di servizi istruttorie: 16 conf. di servizi decisorie: 13 iniziate: aprile 2001 Messa in sicurezza d’emergenza: • È stato predisposto da parte delle società Basell, Polimeri Europa, ENI S.p.A., Dow Italia, EniPower e Chemgas, coinsediate nel Petrolchimico un progetto “consortile” di messa in sicurezza di emergenza della falda dell’area del petrolchimico medesimo. • La società Aventis Bulk ha in corso un intervento di messa in sicurezza di emergenza della falda tramite emungimento di acqua contaminata da sostanze organiche. • Per una porzione di area dello stabilimento ex EVC, la Società Powerco (soggetto interessato alla bonifica) ha elaborato un progetto di messa in sicurezza d’emergenza della falda. • La Provincia di Brindisi ha aggiudicato la gara d’appalto concorso per l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza d’emergenza del Seno di ponente del Porto di Brindisi. • Società Brindisi LNG - Area a mare in zona Capo Bianco di Brindisi; Autorità portuale di Brindisi - Area marina di Costa Morena Est; Progetti definitivi di bonifica: • Progetto definitivo di bonifica dei terreni delle aree di proprietà ENIPOWER (Decreto del 4.6.03 registrato alla CdC in data 9.7.03 reg. n. 3 fog. n. 187 e notificato ai soggetti interessati in data 14.7.03). • Progetto definitivo di bonifica dei suoli interessati dagli scavi per la posa di un metanodotto - Potenziamento derivazione del Polo industriale di Brindisi. SNAM (Decreto del 05.07.04 registrato alla Corte dei Conti in data 12.08.04 Reg. n. 7 Fog. 298 e notificato ai soggetti interessati in data 26.08.04). 29 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti REGIONE Sito Taranto Decreto legge e decreto di perimetrazione L 426/98 D.M. 10/01/2000 G.U. n. 45 del 24/02/2000 Finanziamento assentito euro 20.038.527 Attività potenzialmente inquinanti Area industriale polo chimico, industria siderurgica e cementiera, cantieristica. Tratto di mare antistante. Superficie: aree private circa 22 kmq; aree pubbliche 10 kmq; Mar Piccolo 22 kmq; Mar Grande 51,1 kmq; Salina Grande 9,8 kmq; tratto costiero lungo circa 17 km. Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 25 conf. di servizi istruttorie: 16 conf. di servizi decisorie: 13 iniziate: aprile 2001. Messa in sicurezza d’emergenza: • La Società ENI S.p.A. ha presentato un progetto di messa in sicurezza di emergenza della falda in corrispondenza dell’area di Raffineria, aree esterne alla Raffineria e depositi ex Praoil di Punta Rondinella. • Il Commissario Delegato per l’emergenza ambientale in Puglia ha presentato il progetto di messa in sicurezza d’emergenza dei suoli e della falda dell’area ex Yard Belleli. • La Società ENI S.p.A. ha effettuato interventi di messa in sicurezza d’emergenza nelle seguenti aree: a) punto vendita 5579 di Taranto SS106 Jonica: b) area esterna alla Raffineria, interessata da uno sversamento di gasolio. Progetti definitivi di bonifica: Progetto definitivo di bonifica della falda acquifera sottostante la raffineria ex AgipPetroli di Taranto, oggi ENI S.p.A. DIVISIONE REFINING & MARKETING Puglia 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 30 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti REGIONE Sito Manfredonia Decreto legge e decreto di perimetrazione Finanziamento assentito euro L 426/98 19.522.070 D.M. 10/01/2000 G.U. n. 47 del 26/02/2000 Attività potenzialmente inquinanti Area industriale polo chimico, industria di fertilizzanti, fibre artificiali e tecnopolimeri. Incidente con fuga di arsenico. Superficie circa 201 ha; area a mare circa 8,6 kmq. Puglia 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 Status delle procedure in corso riunioni tecniche: 6 conf. di servizi istruttorie: 15 conf. di servizi decisorie: 13 iniziate il: 01-00 Messa in sicurezza d’Emergenza: La Conferenza di Servizi decisoria ha preso atto con prescrizioni dei seguenti progetti: • sperimentazione della barriera idraulica di messa in sicurezza della falda; • messa in sicurezza della falda: progetto preliminare di estrazione e trattamento delle acque di falda inquinate; • messa in sicurezza discariche interne allo stabilimento mediante smaltimento dei rifiuti in esse stoccati; • messa in sicurezza d'emergenza degli hot spots mediante rimozione. Progetti definitivi di bonifica: • Progetto definitivo di bonifica della falda sottostante l'area dello stabilimento ex Agricoltura in liquidazione oggi SYNDIAL SpA (Decreto del 28.10.03 registrato alla Corte dei Conti in data 22.12.03 Reg.n.4 Fog.101 notificato ai soggetti interessati in data 23.12.03) • Progetto definitivo di bonifica area stralcio ex Agricoltura oggi SYNDIAL SpA (Decreto del 21.11.03 registrato alla Corte dei Conti in data 28.01.04 Reg. n. 1 Fog. 30 notificato ai soggetti interessati in data 05.02.04.) • Progetto definitivo di bonifica area stralcio ex Agricoltura oggi SYNDIAL SpA (Decreto di rettifica notificato ai soggetti interessati in data 06.08.04). • Progetto definitivo di bonifica delle discariche interne alle isole 12, 14 e 17 del sito SYNDIAL S.p.A. di Macchia S. Angelo ( FG ). (In data 06.10.04 trasmesso alla firma del Sig Ministro del Ministero delle Attività Produttive) 31 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti REGIONE Sito Bari-Fibronit Decreto legge e decreto di perimetrazione Finanziamento assentito euro D.M. 468/2001 EURO 2.272.410 D.M. 08/07/2002 G.U. n. 230 del 01/10/2002 Attività potenzialmente inquinanti Area industriale stabilimento di cemento – amianto. Superficie 100.000 mq. Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 2 conf. di servizi istruttorie: 7 conf. di servizi decisorie: 5 iniziate: febbraio 2002 Messa in sicurezza d’emergenza: Sono in corso interventi di MISE nel sito ex Fibronit-Bari che riguardano sia le attività gestite dal Comune di Bari che quelle gestite dal Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale in Puglia. In particolare, le prime sono finalizzate all’allontanamento di tutti i rifiuti, le coperture, gli impianti e tutti i materiali contenenti amianto da tutti i capannoni presenti nel sito. Le attività di messa in sicurezza previste dal Commissario Delegato comprendono: a. Bonifica da manufatti contenenti amianto (m.c.a.) dai capannoni D7 e D11; b. Rimozione della pensilina antistante i capannoni D9 e D10; c. Raccolta dei residui di combustione e m.c.a. dal Capannone D10. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. Puglia SulcisIglesienteGuspinese D.M. 468/2001 D.M. 12/03/2003 G.U. n. 121 del 27/05/2003 32.846.658 Aree minerarie dismesse. Aree industriali, polo chimico. 40 comuni inclusi Sardegna Riunioni tecniche: 8 conf. di servizi istruttorie: 4 conf. di servizi decisorie: 2 iniziate: giugno 2003 Messa in sicurezza d’emergenza: • E’attualmente in atto la Messa in Sicurezza d’emergenza (MISE) del Punto Vendita Tamoil, nel Comune di Portoscuso. • Il progetto definitivo degli interventi di MISE del bacino di decantazione fanghi “Levante” (Prot. RIBO 8168 del 12/8/03) è stato discusso in Conferenza dei Servizi il 22/10/2003 ed approvato con prescrizioni. • E’ stato presentato un progetto di MISE dell’ex area mineraria Su Zurfuru, che sarà discusso nella prossima Conferenza dei Servizi. • Sono in corso interventi di m.i.s.e. in alcuni punti vendita Agip. Progetti definitivi di bonifica: Progetto definitivo di Bonifica dell’area Su Stangioni Sa Foxi. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 32 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti REGIONE Sito Aree industriali di Porto Torres Decreto legge e decreto di perimetrazione L. 179/2002 Finanziamento assentito euro * D.M. 07/02/2003 G.U. n. 94 del 23/04/2003 Sardegna Gela L. 426/98 D.M. 10/01/2000 G.U. n. 44 del 23/02/2000 19.935.236 Attività potenzialmente inquinanti Area industriale, polo chimico, depositi petroliferi presenza amianto, discariche. Centrale termoelettrica. Area marina antistante. Area industriale, polo chimico, raffinerie, centri di stoccaggio oli, pipeline, produzione di cemento – amianto. Area marina antistante. Superficie area privata circa 470 ha. Sicilia 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 3 conf. di servizi istruttorie: 4 conf. di servizi decisorie: 2 iniziate: giugno 2003 Messa in sicurezza d’emergenza: Le misure di MISE sono state adottate nelle seguenti aree all’interno della perimetrazione: Settori perimetrali Nord, Est, Ovest, Nord-Ovest (area Minciaredda) e l’area al nodo stradale 25 dello stabilimento Syndial di Porto Torres; area interessata dalla condotta di scarico dei condensatori dei gruppi 1 e 2 della centrale del Fiume Santo (Endesa Italia); aree interessate dai depositi costieri Agip ed Esso Italiana Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. Riunioni tecniche: 22 conf. di servizi istruttorie: 15 conf. di servizi decisorie: 8 iniziate: aprile 2000 Messa in sicurezza d’emergenza: In base ai risultati delle indagini di caratterizzazione e, comunque, attesi i dati pregressi già conosciuti sulla quasi totalità del sito, ovunque è stata rilevata la necessità di mettere in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza che consistono essenzialmente nel recupero di prodotto petrolifero disperso e galleggiante sulla falda e nella creazione di barriere plastiche in cemento al fine di contrastare il deflusso della falda inquinata verso il mare. Tali barriere si estendono per tutto l’affaccio dell’area industriale del petrolchimico verso il mare (circa 3000 metri). Progetti definitivi di bonifica: • "Progetto definitivo di bonifica con misure di sicurezza della Vasca A zona 2 della Raffineria di Gela. .ENI S.p.A. DIVISIONE REFINING & MARKETING (In data 30.06.04 trasmessa alla Reg. Siciliana nota del Sig Ministro del M.A.T.T. a fini richiesta intesa). • "Progetto definitivo di bonifica delle acque di falda dello Stabilimento Multisocietario di Gela. RAFFINERIA DI GELA S.p.A., POLIMERI EUROPA S.p.A., SYNDIAL S.p.A. e ISAF S.p.A. (In data 12.08.04 trasmessa alla Reg. Siciliana nota del Sig Ministro del M.A.T.T. a fini richiesta intesa). • Progetto definitivo di bonifica costituito dal seguente elaborato "Impianto TAF - Relazione tecnica descrittiva delle attività di caratterizzazione condotte e progetto preliminare e definitivo di bonifica. RAFFINERIA DI GELA (In data 05.10.04 trasmessa alla Reg. Siciliana nota del Sig Ministro del M.A.T.T. a fini richiesta intesa). 33 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti REGIONE Sito Decreto legge e decreto di perimetrazione Priolo L. 426/98 Finanziamento assentito euro 23.653.725 D.M. 10/01/2000 G.U. n. 44 del 23/02/2000 Attività potenzialmente inquinanti Area industriale polo chimico, raffinerie, centri di stoccaggio oli, pipeline, produzione di cemento – amianto, cantieristica, discariche. Area marina antistante, area umida. Riunioni tecniche: 41 conf. di servizi istruttorie: 21 conf. di servizi decisorie: 9 iniziate: aprile 2000 Messa in sicurezza d’emergenza: Nel sito di Priolo, a seguito dei risultati delle attività di caratterizzazione, sono stati attivati interventi di MISE su locali criticità; questi interventi si sono estrinsecati nella realizzazione di una serie di pozzi di aggottamento della falda superficiale e di trincee drenanti. Progetti definitivi di bonifica: • "Progetto definitivo di bonifica dell'area destinata al nuovo impianto ad idrogeno".ERG RAFFINERIE MEDITERRANEE S.r.l. - RAFFUNERIA ISAB IMPIANTI NORD (In data 12.08.04 trasmessa alla Reg. Siciliana nota del Sig Ministro del M.A.T.T. a fini richiesta intesa). • "Progetto definitivo di bonifica dell'area destinata al nuovo impianto CR-40"..ERG RAFFINERIE MEDITERRANEE S.p.A. - RAFFUNERIA ISAB IMPIANTI NORD (In data 03.08.04 trasmessa al Sig Ministro del M.A.T.T. a fini richiesta intesa). • "Progetto definitivo di bonifica dell'area interessata dalla realizzazione dell'impianto di trattamento delle acque di falda. SYNDIAL S.p.A. (In data 27.07.04 trasmessa alla Reg. Siciliana nota del Sig Ministro del M.A.T.T. a fini richiesta intesa). • "Progetto definitivo di bonifica delle acque di falda dello stabilimento Multisocietario di Priolo. ENI S.p.A. DIVISIONE REFINING & MARKETING- POLIMERI EUROPASYNDYAL--DOW POLIURETANI ITALIA (In data 15.06.04 trasmessa alla Reg. Siciliana nota del Sig Ministro del M.A.T.T: a fini richiesta intesa). Sicilia Biancavilla D.M. 468/2001 D.M. 08/07/2002 G.U. n. 231 del 02/10/2002 Sicilia Status delle procedure in corso 4.028.363 Cava di pietrisco lavico contaminato da materiali fibrosi della famiglia dell'amianto (anfiboli, tremolite, actinolite, fluoroedenite). Città di Biancavilla e zona circostante. Riunioni tecniche: 5 conf. di servizi istruttorie: 10 conf. di servizi decisorie: 2 iniziate: aprile 2000 Messa in sicurezza d’emergenza: Sono in corso attività di messa in sicurezza d’emergenza che riguardano interventi su tre diverse aree: • area di cava. Il progetto è stato discusso in Conferenza istruttoria il 16/02/2004; • edifici pubblici e privati nel Comune di Biancavilla; • galleria della ferrovia Circumetnea. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. * I nove siti identificati dalla legge 179/2002 saranno finanziati con i fondi che l'uff. di Gabinetto destinerà alla direzione Qualità della Vita del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio in occasione della ripartizione del fondo unico degli Investimenti anno 2004, provvedimento tuttora in corso di definizione. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 34 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti 3.3 PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI NEI FONDI STRUTTURALI I POR trattano in maniera differenziata la problematica delle bonifiche di siti inquinati, inserendole o meno nelle misure che finanziano la gestione dei rifiuti. Puglia, Sardegna e Basilicata hanno una misura unica; Sicilia, Campania e Calabria hanno una misura a parte; il Molise infine finanzia esclusivamente l’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti. In generale l’attuazione delle misure segna un ritardo, con differenze rilevanti tra le regioni. Le difficoltà segnalate dalla documentazione agli atti dei Comitati di sorveglianza fanno riferimento principalmente a difficoltà procedurali, e alla difficoltà degli enti locali responsabili di mobilitare le competenze necessarie. Nelle misure del POR solo in alcuni casi sono esplicitamente citati e finanziabili gli interventi di bonifica nei siti di interesse nazionale: il QCS dopo la fase di riprogrammazione contiene l’indicazione di orientare la spesa ai siti di interesse nazionale, (oltre che sugli interventi previsti dai Pini di bonifica) ed in questo senso verranno apportate modifiche agli strumenti di programmazione degli interventi. Con la riprogrammazione, inoltre, è stato stabilito che gli interventi finanziabili a partire dall’1 gennaio 2005 dovranno essere realizzati in regime ordinario, cioè non saranno più finanziate strutture commissariali. Ciò dovrebbe coincidere con il termine del commissariamento nelle regioni interessate. Al momento sono in regime di commissariamento per la gestione dell'emergenza rifiuti e bonifiche le regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. L'istituto del Commissariamento rappresenta un modello di azione amministrativa straordinaria: il decreto del Presidente del Consiglio che nomina il Commissario, oltre alle condizioni eccezionali che determinano la decisione, deve specificare i limiti temporali dell’azione, i campi di azione e le norme che vengono derogate. Per avviare le gestioni commissariali in tema di emergenza rifiuti in Campania e Puglia nel 1994 il Governo ha individuato nel Prefetto l'organo preposto a gestire i poteri commissariali straordinari. Successivamente, alla gestione commissariale del Prefetto è stata affiancata quella effettuata dal Presidente della Giunta della regione «commissariata». In Campania dal 1996 è stato delegato il Presidente della Giunta regionale con lo specifico compito di redazione del piano regionale e per gli interventi urgenti in tema di smaltimento, restando invece il servizio di raccolta attribuito in via straordinaria al commissario prefettizio; attualmente il Presidente della Giunta regionale è commissario per le bonifiche e per le acque, mentre la competenza per i rifiuti è passata ad un Commissario Governativo, a partire dalla metà del 2004. In Puglia dal 2000 si è avuto un effettivo passaggio di consegne al Presidente della Giunta regionale, con il mantenimento in capo al Prefetto 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 35 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti delle sole competenze per il completamento degli interventi in corso o aggiudicati. Per le regioni commissariate in epoca più recente, Calabria nel 1997, Sicilia e Lazio nel 1999, la delega dei poteri commissariali, come individuati a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza rifiuti, è stata conferita direttamente al Presidente della Giunta regionale. Situazione regionale e stato di attuazione Sicilia La misura 1.15 “Riduzione della compromissione ambientale da rifiuti” del POR è dedicata alla bonifica dei siti inquinati e prevede come primo punto la “costruzione di un sistema di rilevamento e monitoraggio dei siti inquinati, di valutazione dello stato degli ambienti e delle relative correlazioni epidemiologiche”. Sono previsti inoltre: censimento dei siti potenzialmente inquinati; anagrafe siti da bonificare e delle aree degradate dalla presenza di discariche abusive; interventi di bonifica e di ripristino con tecnologie a basso impatto; individuazione criteri generali per interventi di messa in sicurezza per bonifica e ripristino ambientale siti inquinati. Parte della misura si attuata attraverso 4 Progetti Integrati Territoriali (di seguito PIT): PIT n. 8 Valle del Torto e dei Feudi; 10 Sinergie per competere; 12 Eolo, Scilla e Cariddi; 19 Alto Belice Corleonese. La valutazione dei dati epidemiologici è quindi esplicitamente citata nella misura, ma non è citata nel dettaglio degli interventi fino ad oggi attivati. L’attuazione della misura è in forte ritardo rispetto alle previsioni, e l’attuale priorità è quella di realizzare gli interventi a carico dei Comuni, individuati dalla Regione nel Piano regionale. Per quanto riguarda i siti di interesse nazionale sono stati effettuati interventi nell’area di Biancavilla. Il complesso della misura segna un impegno di spesa di circa il 3,5%. Puglia La misura del POR che comprende gli interventi di bonifica è la 1.8 “Miglioramento del sistema di gestione dei rifiuti”. Per le bonifiche, ai sensi del D.Lgs. n. 22/97, la misura può finanziare gli interventi che sono a carico della Regione e dei Comuni,; può riguardare quindi i siti del programma nazionale, per la parte pubblica, e quelli identificati nel piano regionale per le bonifiche. Tra gli altri interventi previsti dalla misura troviamo gli interventi di bonifica, con caratterizzazione, progettazione e realizzazione degli interventi che sono a carico della Regione (area di azione 5), ma 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 36 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti anche (area di azione 4) il monitoraggio dei siti inquinati che prevede “la progettazione e realizzazione di un sistema di monitoraggio di siti inquinati in incrocio con i dati epidemiologici territoriali, con livello di applicazione su base provinciale, con l'aggiornamento del censimento dei siti inquinati in adempimento dell'art. 16 del D.M.A. n. 471/99”. Tale azione, che è a titolarità regionale, si svolge con la collaborazione dell’ARPA, ed ha a disposizione il 13% delle risorse finanziarie a disposizione dell’intera misura (c.a. 19, 5 milioni di Euro). Parte della misura si attua tramite il PIT 10 “Sub-Appennino Dauno”. I dati sull’attuazione della misura riportano una spesa limitata sulle azioni di bonifica, ma un impegno di spesa pari a circa il 63%, mentre ancora nessuna spesa è stata realizzata per le azioni di monitoraggio. Il 4 agosto 2004 la misura relativa a bonifiche e rifiuti è stata inserita in un “Accordo di programma quadro Tutela e Risanamento Ambientale del territorio della Regione Puglia”, siglato tra Regione, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministero dell’Ambiente. Nell’APQ vengono individuati 44 interventi per le “aree contaminate” , di cui tre fanno riferimento ad aree di interesse nazionale per le bonifiche, ma nessuno di questi interventi utilizzerà risorse del POR. Calabria Nel Piano Operativo Regionale la misura 1.8, “Siti inquinati ed aree ad elevato rischio ambientale” riguarda la bonifica di siti inquinati che fanno parte del Piano Regionale di Bonifica, con criteri di urgenza per le aree a rischio. Tra questi siti è compreso il sito di Crotone. Gli interventi si articolano nelle fasi di identificazione e monitoraggio, compreso il telerilevamento, e di caratterizzazione e bonifica, per le zone di proprietà pubblica. L’attuazione finanziaria non registra alcun avanzamento, nonostante si siano realizzate attività quali la predisposizione del Piano e interventi di emergenza. Molise Nel Piano Operativo Regionale della Regione Molise non ci sono misure destinate alla bonifica di siti inquinati. La misura 1.5 “Aggiornamento del piano regionale dei rifiuti con azioni d'accompagnamento” non è stata attuata. Non c’è inoltre il Piano regionale per le bonifiche. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 37 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Basilicata La misura 1.3, “Rifiuti ed inquinamento”, si occupa della problematica rifiuti nel suo complesso e, con l’azione D, della bonifica dei siti inquinati, che comprendono i siti di interesse nazionale. Gli impegni di spesa al settembre 2004 registrano l’attivazione di circa il 40% dei finanziamenti previsti, ma non si conosce il dettagli relativo alle bonifiche, che fino alla fine del 2004 era pari a circa il 32% del totale impegnato per il settore delle bonifiche. Alla fine del 2002 erano stati finanziati 65 interventi di bonifica relativi all’azione “D” bonifica e ripristino delle aree contaminate, 50 in provincia di Potenza e 15 in provincia di Matera. Parte della misura si attua tramite il Progetto Integrato Sviluppo Urbano (PISU): Città di Potenza. Campania La regione Campania ha dedicato la misura 1.8. “Programmi di risanamento delle aree contaminate” del Piano Operativo Regionale alla individuazione delle aree inquinate e al recupero delle aree contaminate, compreso l’inquinamento da amianto e le discariche. Nella misura sono previsti: azione a) Assistenza tecnica per la rilevazione, analisi e studio delle aree contaminate e per la redazione di un programma di intervento per la bonifica ed il recupero, attuata in modo parziale perché il piano è incompleto; azione b) Realizzazione di interventi di messa in sicurezza, risanamento e recupero delle aree contaminate, ivi comprese le aree inquinate da amianto e le discariche comunali, che risulta attuata in modo molto limitato; azione c) Recupero dei detrattori ambientali nelle aree protette, su cui non risultano effettuati interventi. Parte della misura si attua tramite n. 8 PIT, quali: Piana del Sele; Monti Picentini; Terminio Corvialto; PI Regionale filiera enogastronomia; “Area Nolana - Clanio”; “Protofiliere provinciali”; “Valle dell’Irno”; “Portualità turistica”. L’attuazione al settembre 2004 era del 2,48% impegnato sul totale di circa 155 milioni di Euro. Alcuni interventi sono stati fatti nell’area di Bagnoli, e di recente la Giunta regionale ha previsto lo stanziamento di 5 milioni di Euro per il Comune di Acerra. Sardegna Le misure del POR di interesse per il settore sono la misura 1.4, specifica per le bonifiche, e la misura 1.7, dedicata al monitoraggio ambientale. La misura 1.4 “Gestione integrata dei rifiuti, bonifica dei siti inquinati e tutela dall’inquinamento” riguarda la gestione dei rifiuti nel suo insieme, e tra gli altri interventi sono 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 38 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti previste le bonifiche, a partire dai siti individuati del Piano di bonifica del 1993 viene inserito tra le priorità il sito di interesse nazionale del Sulcis Iglesiente Guspinese. La misura si articola in due parti distinte: la prima riguarda il miglioramento del sistema di gestione integrato dei rifiuti; la seconda gli interventi di bonifica, messa in sicurezza e recupero di siti inquinati. Parte della misura si attua tramite n. 4 PIT: “Sassari 1 Il capoluogo nella città ambientale nel Golfo dell’Asinara”; “Storia, ambiente e produttività locale, unite per nuove forme di turismo - Arburese – Guspinese e Medio Campidano”; Sulcis – Iglesiente; “Area vasta di Cagliari Sud-Est”. Sono state impegnate più della metà delle risorse assegnate alla misura, anche attraverso l’attivazione di alcuni bandi per il sistema di gestione integrata dei rifiuti ed interventi per la bonifica, messa in sicurezza e recupero di siti inquinati, riguardanti un’area interessata dallo smaltimento incontrollato di amianto nel territorio di Arborea (OR) e di bonifica della discarica comunale di rifiuti urbani dismessa in località “Calancoi” a Sassari. Nella 1.7 “Monitoraggio” la linea di intervento C, Siti contaminati, ed F, Siti inquinati da amianto, sono destinate all’aggiornamento delle conoscenze nei due settori. Per la linea di intervento C sono previsti: aggiornamento e completamento del censimento dei siti potenzialmente contaminati, la realizzazione dell’anagrafe dei siti da bonificare e la caratterizzazione dei suoli e dei corpi idrici. Per la linea F per le aree inquinate da amianto sono previsti: censimento dei siti potenzialmente contaminati e anagrafe dei siti da bonificare o mettere in sicurezza. Per queste due linee di intervento sono stati pubblicati i bandi. L’impegno di spesa della misura è comunque fermo a circa il 7%. 3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1 39 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 4.1 PIANIFICAZIONE NELLE REGIONI OBIETTIVO 2. Analogamente all’approccio metodologico utilizzato per le regioni Ob 1, l’attività di valutazione degli strumenti di pianificazione ha interessato anche le regioni dell’Ob. 2. Sulla base della classificazione per macroclassi, specificata relativamente ai piani regionali di bonifica per le regioni Ob. 12, nella Tabella 6 si riporta una sintesi che individua, all’interno delle regioni Ob. 2, i riferimenti relativi all’anno di approvazione del documento e la macroclasse corrispondente. Come si può notare, Emilia Romagna, Bolzano, Marche e Friuli Venezia Giulia non dispongono ancora di un adeguato piano di bonifica, mentre le altre regioni hanno provveduto, chi in modo esaustivo e chi non, alla loro predisposizione3. Tabella 6 Sintesi sullo stato di aggiornamento dei Piani di bonifica delle regioni Ob. 2 REGIONE Data di riferimento* Macroclasse Lazio Del C. Reg. 18/07/2002 Form. conforme Piemonte GU del 12/04/2000 Form. conforme Trento Del. n. 2631 del 17/10/2003 Form. conforme Lombardia Del. Cons. n. 258 del 17/02/2004 Form. conforme Veneto Del. G. Reg del 25/01/2000 Form. conforme Toscana Del. Reg. 21/12/1999 Form. conforme Valle d'Aosta Del Cons. Reg. n. 3188/11 del 15/04/2003 da aggiornare Liguria Del. n. 39 del 01/06/1999 da aggiornare Umbria Approv. Giunta 12/1/2000 da aggiornare Abruzzo L.R.28/04/2000 da aggiornare Emilia Romagna G.Reg. 31/07/2001 non presente Marche Del. C. Reg. n. 284 del 15/12/1999 non presente Bolzano Del.G.P. n.285 del 1/2/99 non presente Friuli Venezia Giulia Del. G. Reg. n. 1976 del 28/04/1995 non presente 2 La classificazione è: • Formalmente Conformi: Appartengono a questa categoria tutti i piani trasmessi dopo l’approvazione del D.Lgs 22/97 e che contengono i requisiti previsti dall’art. 22 del medesimo Decreto; • Da aggiornare: Appartengono a questa categoria tutti i piani basati su informazioni ritenute datate dalla stessa Amministrazione regionale relative ai siti censiti precedentemente al 2000, o che presentano, per alcuni punti, delle carenze tecniche ai sensi dall’art. 22 del D.Lgs 22/97; • Non presenti: si considerano appartenenti a questa categoria tutti i piani che non sono stati redatti in tutte le loro parti in base a quanto richiesto dalla normativa vigente, o che la stessa Amministrazione regionale ha comunicato di avere ancora in corso di stesura o approvazione; si fa notare che le schede di valutazioni specifiche di queste regioni, in seguito riportate, non sono presenti. 3 Anche in questo caso, come per l’Ob. 1, è emersa una oggettiva difficoltà di inserimento di alcuni piani all’interno di un’unica categoria data l’estrema variabilità delle informazioni presenti all’interno di ogni piano presentato. 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 40 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti *la data di riferimento corrisponde sia all’approvazione dei singoli piani di bonifica, sia a quelli della gestione dei rifiuti, ove i piani di bonifica ne fanno parte integrante. In seguito al confronto fra i contenuti presenti in ogni piano presentato con quanto esplicitamente richiesto dall’art. 22 del D.Lgs 22/97 emerge una generale carenza di informazioni in merito alla caratterizzazione dei siti; questo aspetto si ripercuote sia sulla corretta individuazione della stima degli oneri finanziari, sia sull’identificazione delle attività di bonifica adottate. Al fine di ottenere una valutazione qualitativa generale dei contenuti presenti nei piani di bonifica regionali, è stata predisposta una scheda di valutazione basata sulla corrispondenza o meno delle informazioni riportate negli stessi con quanto prescritto dall’art. 22 del D.Lgs 22/97, dalla quale emerge che le regioni che hanno redatto in modo più esaustivo e completo il Piano sono la Lombardia, il Piemonte, e il Veneto (anche se quest’ultima necessita di un aggiornamento nei contenuti). 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 41 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Tabella 7 Conformità Piani regionali Ob. 2 Regione Abruzzo Lazio Liguria Lombardia Piemonte Toscana Trento Valle d'Aosta Umbria Veneto Contenuti di cui al D. L. n. 22/97 ordine di priorità Individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento Stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento ordine di priorità individuazione siti e caratteristiche generali modalità di intervento stima degli oneri finanziari modalità di smaltimento 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 SI NO X X X X X x x x x x x x x x x x x x x x X X X X X x x x x x X X X X X X X X X X X X X X X x x x x x 42 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti In merito all’identificazione del numero di siti potenzialmente inquinati delle regioni Ob. 2 e rilevati all’interno dei Piani, sono state incontrate le stesse difficoltà evidenziate per l’Ob. 1. Anche nella realtà del centro-nord vi sono regioni che hanno inserito principalmente discariche non autorizzate o abbandoni di rifiuti come il Lazio; e solo alcune sono state scrupolose nella suddivisione ed hanno inserito anche le attività industriali, attive e dismesse, le attività minerarie, i depositi, ecc.. come ad esempio la Lombardia, il Piemonte e il Veneto. Il numero di siti riportati nella seguente Figura ancorché indicativo permette di registrare l’elevato numero di siti potenzialmente inquinati, oltre a quelli di interesse nazionale, che insistono sui territori regionali. Figura 2 Numero Siti potenzialmente inquinati N° SITI POTENZIALMENTE INQUINATI 500 N°Siti 400 300 200 Valle d'Aosta Liguria Trento Lombardia Piemonte Abruzzo Veneto Lazio Umbria 0 Toscana 100 Regioni 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 43 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Tabella 8 Numero dei siti potenzialmente inquinati riportati nei Piani regioni Ob. 2 REGIONE Anno di Approvaz. N° SITI TOTALI Lazio 2002 308 Piemonte 2000 89 Trento 2003 53 Lombardia 2004 77 Toscana** 1999 402 Veneto 2000 137 Valle d'Aosta 2003 2 Liguria 1999 17 Abruzzo 2000 120 Umbria 2000 377 ** I dati sono desunti dallo “Stato di attuazione del piano di bonifica” aggiornato in data settembre 2004 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 44 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti 4.2 SITI INQUINATI NELLE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 I siti di interesse nazionale delle regioni Ob. 2. La Tabella 9 elenca i 33 siti di interesse nazionale nelle regioni Ob. 2, le leggi che li individuano, i decreti di perimetrazione, la dotazione finanziaria erogata dallo Stato, le caratteristiche dell’inquinamento della zona. Per comprendere lo status delle procedure in corso sono state, inoltre, fornite notizie su: le procedure formali, riunioni tecniche, conferenze di servizi istruttorie, conferenze di servizi decisorie, aggiornate al settembre 2004; le procedure di messa in sicurezza realizzate e i progetti definitivi di bonifica che sono stati approvati da apposito decreto interministeriale. 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 45 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Tabella 9 Siti nazionali di bonifica regioni Ob. 2 Regione Abruzzo Emilia Romagna Sito Legge – decreto ministeriale Finanziamenti assentiti Euro Fiumi Saline D.M. n.468/01 e Alento D.M. 03/03/2003 G.U. n. 121 del 27/05/2003 2.892.158 Sassuolo e Scandiano D.M. n.468/01 D.M. 26/02/2003 G.U. n. 121 del 27/05/2003 13.221.296 Fidenza D.M. n.468/01 D.M. 16/10/2002 G.U. n. 286 del 06/12/2002 7.230.396 Attività potenzialmente inquinanti abbandoni incontrollati di fanghi di depurazione e rifiuti da produzione di solventi e vernici aree industriali dismesse del comprensorio della ceramica produzione di fertilizzanti e industria petrolifera Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 1 conf. di servizi istruttorie: 2 conf. di servizi decisorie: 0 iniziate: febbraio 2004 Messa in sicurezza d’emergenza: Non sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. Riunioni tecniche: 1 conf. di servizi istruttorie: 1 conf. di servizi decisorie: 1 iniziate: marzo 2003 Messa in sicurezza d’emergenza: E’ stato presentato un progetto di interventi di messa in sicurezza d’emergenza per l’area ITS ex San Biagio. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. Riunioni tecniche: 4 conf. di servizi istruttorie: 1 conf. di servizi decisorie: 2 iniziate: marzo 2003 Messa in sicurezza d’emergenza: E’ stato presentato per l’area ex CIP un progetto di interventi di messa in sicurezza d’emergenza dell’area costituito da: • Rimozione di fanghi contaminati da piombo tetraetile presenti nelle piscine e nelle vasche; • Rimozione di cisterne interrate; • Realizzazione di una barriera idraulica e/o pozzi drenanti; Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 46 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito Venezia (Porto Marghera) Legge – decreto ministeriale Legge n.426/98 D.M. 23/02/2000 G.U. n. 52 del 3/03/2000 Finanziamenti assentiti Euro Attività potenzialmente inquinanti 72.923.714 aziende chimiche, petrolchimiche, metallurgiche, meccaniche, cantieristica navale. Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 9 conf. di servizi istruttorie: 12 conf. di servizi decisorie: 8 iniziate: febbraio 2000 Messa in sicurezza d’emergenza: • Isola Vecchio Petrolchimico: Syndial e aziende coinsediate. • Isola Nuovo Petrolchimico: Dow Poliuretani Italia; Edison Spa; Montefibre Spa; Syndial e aziende coinsediate; Solvay Solexis; • Isola Raffinerie e Serbatoi: Eni Spa-Div.R&M; Petroven Srl. • Isola Portual: Edison Spa. • Isola Fusina: Decal; Edison Spa. • Isola Prima Zona Industriale: Pilkington; Simar Spa. • Isola Nord: Italgas. • Isola Malcontenta: S. Marco Petroli Spa. • Isola S. Giuliano: Vesta Spa. Veneto Progetti definitivi di bonifica: • Progetto definitivo per l’area interessata dalla costruzione del nuovo impianto di ossido di carbonio ed idrogeno Rep. TD12 ENICHEM SpA (Decreto n. 13086 del 04.08.00. Estratto pubblicato su Gazzetta Ufficiale. • Progetto definitivo "Corti femminili nel Villaggio San Marco" COMUNE VENEZIA (Decreto n. 13087 del 07.08.00 Estratto pubblicato su Gazzetta Ufficiale). • Progetto definitivo dell'area del Parco di San Giuliano Lotti A1 (parte) - A2 D.I. n.133/RIBO/M/DI/B del 21/05/02 -COMUNE VENEZIA (Decreto n. 133 del 21.5.02 registrato alla CdC in data 2.7.02 reg. n. 3 fog. n. 369 e notificato ai soggetti interessati) • Progetto di variante "Stabilimento di Porto Marghera. Messa in sicurezza delle zone 45 e 48 - Progetto di variante per l'ampliamento dell'area cinturata" D.I. n.635/RIBO/M/D/DI/B/ del 24/02/03 ENICHEM SpA (Decreto n. 635/Ribo/M/Di/B del 24.2.03 notificato ai soggetti interessati in data 16.5.2003 (non registrato dalla Cdc in quanto Progetto di variante). • Progetto definitivo "Piano di bonifica del terreno contaminato delle Corti Femminili del Villaggio San Marco, Mestre. Estensione della bonifica alle aree del parcheggio prospiciente V. Lamberti e delle stradine di collegamento V.le Vespucci /Corte Corallina" D.I. del 24/03/03 COMUNE VENEZIA (Decreto del 24.3.03 registrato alla Cdc in data 7.5.03 reg.n.1 fog.n.281e notificato ai soggetti interessati in data 16.5.03) • Progetto definitivo costituito dal seguente elaborato "Relazione Tecnica descrittiva delle attività di caratterizzazione condotte e progetto preliminare e definitivo di bonifica dell'area interessata dal progetto dell'impianto Dp3 - Area Vacum presso la Raffineria ENI S.p.A. di Venezia" ENI S.p.A. DIVISIONE REFINING & MARKETING 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 47 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito Legge – decreto ministeriale Mardimago D.M. n.468/01 e Ceregnano D.M. 08/07/2002 – Rovigo G.U. n. 228 del 30/09/2002 Finanziamenti assentiti Euro Attività potenzialmente inquinanti 1.652.662 Smaltimento abusivo di rifiuti industriali - fluff Veneto Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 0 conf. di servizi istruttorie: 1 conf. di servizi decisorie: 0 iniziate: ottobre 2002 Messa in sicurezza d’emergenza: Non sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. Liguria Cogoleto Stoppani D.M. n.468/01 D.M. 08/07/2002 G.U. n.230 del 01/10/2002 6.920.522 Stabilimento chimico con inquinamento da cromo Pitelli Legge n.426/98 D.M. 27/02/2001 G.U. n.118 del 23/05/2001 9.296.224 discariche di rifiuti urbani, industriali e pericolosi, carbonili, produzione di piombo, cantieristica navale Riunioni tecniche: 3 conf. di servizi istruttorie: 9 conf. di servizi decisorie: 5 iniziate: febbraio 2002 Messa in sicurezza d’emergenza: • Stoppani - Interventi di M.I.S.E.-Relazione su esecuzione pozzi e prove di • Stoppani - Interventi di M.I.S.E. (falda e rifiuti). Progetti Definitivi di Bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. Riunioni tecniche: 4 conf. di servizi istruttorie: 18 conf. di servizi decisorie: 7 iniziate: marzo 2000 Messa in sicurezza d’emergenza: • ARPAL - Intervento di M:I:S:E: area “EX PERTUSOLA COMUNE DI LERICI presso CANTIERE NAVALMARE. • AUTORITA’ PORTUALE DELLA SPEZIA - Progetto di M:I:S:E: canale di accesso al porto della Spezia (integrazione) MOLO GARIBALDI. • COMUNE DELLA SPEZIA - Progetto MISE: DISCARICA RUFFINO-PITELLI(in danno soggetti inadempienti). • ENEL produzione - Proposta di intervento per la M:I:S:E: e la bonifica dell’area SERBATOIO di OLIO COMBUSTIBILE DENSO n.3. • NAVALMARE - Progetto preliminare per l’intervento di MISE. della ciminiera dello stabilimento “EX PERTUSOLA” LOCALITA’ MUGGIANO, Comune di LERICI(SP). Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 48 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito Sesto San Giovanni Pioltello Rodano Lombardia Legge – decreto ministeriale Legge n.388/00 D.M. 31/08/2001 G.U. n. 250 del 26/10/2001 Legge n.388/2000 D.M. 31/08/2001 G.U. n.252 del 29/10/2001 Finanziamenti assentiti Euro Attività potenzialmente inquinanti 5.164.568 area siderurgica Falck, falda inquinata da solventi. 6.404.065 industrie chimiche per la produzione di solventi e acetati, industrie farmaceutiche, discariche. Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 11 conf. di servizi istruttorie: 11 conf. di servizi decisorie: 10 iniziate: ottobre 2001 Messa in sicurezza d’emergenza: Sono stati richiesti interventi di messa in sicurezza della falda. Progetti Definitivi di Bonifica: • Progetto definitivo di bonifica dei suoli dell'area D.I. 4/06/03 EDISON SpA (Decreto del 4.6.03 registrato alla CdC in data 9.7.03 reg. n. 3 fog. n. 188 notificato ai soggetti interessati in data 14.7.03). • Progetto definitivo di bonifica - 1° stralcio collegamento viario tra Viale Italia e Viale Gramsci - area ex Vulcano. SOC. DUCA SrL, TARAS SrL, QUARZO 1990 SrL, EDILCOSTRUZIONI CAPRI SrL e CONSORZIO VULCANO (Decreto del 29.04.04 registrato alla Corte dei Conti in data 25.05.04 Reg. n. 4 Fog. 60 notificato ai soggetti interessati in data 03.06.04). Riunioni tecniche: 8 conf. di servizi istruttorie: 8 conf. di servizi decisorie: 7 iniziate: febbraio 2002 Messa in sicurezza d’emergenza: • All'interno dello stabilimento ex SISAS, risulta essere stato realizzato ed attivato un sistema di messa in sicurezza della falda sottostante la discarica C . • E’ stato realizzato il potenziamento della rete di monitoraggio della falda sottostante la discarica A e B. Progetti definitivi di bonifica: Progetto definitivo di bonifica dell'area ITALFERR collegamento viario tra Viale Italia e Viale Gramsci – (In data 04.10.04 trasmesso all'Ufficio Centrale di Bilancio per la registrazione alla Corte dei Conti). 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 49 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito MilanoBovisa Cerro al Lambro Lombardia Legge – decreto ministeriale D.M. n.468/01 D.M. 08/07/2002 G.U. n. 232 del 03/10/2002 D.M. n.468/01 D.M. 08/07/2002 G.U. n. 234 del 05/10/2002 Finanziamenti assentiti Euro Attività potenzialmente inquinanti 5.164.568 inquinamento da distillazione del carbone 19.625.362 Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 1 conf. di servizi istruttorie: 6 conf. di servizi decisorie: 2 iniziate: maggio 2002 Messa in sicurezza d’emergenza: È stato sollecitato più volte la presentazione di un progetto preliminare di bonifica di tutta l’area. • METROP0LITANA MILANESE - Interventi di messa in sicurezza d’emergenza delle ACQUE DI FALDA alla luce dei risultati della campagna analitica del gennaio 2003. Progetti Definitivi di Bonifica: E’ Stato approvato il progetto di bonifica stralcio dell’area “Museo del Presente”. inquinamento da Riunioni tecniche: 1 raffinazione di oli conf. di servizi istruttorie: 6 usati e terre conf. di servizi decisorie: 2 decoloranti iniziate: novembre 2002 esauste nel corso Messa in sicurezza d’emergenza: del fiume Lambro • E’ stata disposta un Ordinanza sindacale n. 9 del 06.10.03 nei confronti di alcuni soggetti proprietari delle aree e della società ICEP ad adottare le necessarie misure di messa in sicurezza d’emergenza, di bonifica e ripristino ambientale del sito inquinato. • Sono in corso le attività di rimozione delle melme acide. Progetti definitivi di bonifica: Il progetto definitivo, assimilabile all'esecutivo, degli interventi di messa in sicurezza e bonifica in località Cascina Gazzera è stato approvato con Delibera del Comune n. 135 del 21/07/00. E’ stata inoltre approvata una perizia suppletiva e di variante alle succitate attività di bonifica che sono state completate nell’area Nord e sono in fase di avvio nell’area Sud. 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 50 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito Brescia Caffaro Lombardia Broni Legge – decreto ministeriale Legge n.179/2002 D.M. 24/02/2003 G.U. n. 121 del 27/05/2003 Legge n.179/2002 D.M. 26/11/2002 G.U. n. 23 del 29/01/2003 Finanziamenti assentiti Euro Attività potenzialmente inquinanti * produzioni chimiche: PCB; contaminazione da metalli, PCB, PCDD, PCDF * Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 11 conf. di servizi istruttorie: 6 conf. di servizi decisorie: 6 iniziate: novembre 2001 Messa in sicurezza d’emergenza: ARPA Lombardia - Attività di messa in sicurezza di emergenza della falda, adottati o in corso di adozione, da parte della Società Caffaro. Progetti definitivi di bonifica: • Progetto definitivo di bonifica area "Comparto Milano". Consorzio Comparto Milano(Decreto del 29.04.04 registrato alla Corte dei Conti in data 25.05.04 Reg. n. 4 Fog. 62 notificato ai soggetti interessati in data 03.06.04). In seguito ad un passaggio di proprietà è stato approvato come variante il Progetto definitivo di bonifica area "società Basileus" (Decreto del 17.08.04 registrato alla Corte dei Conti in data 27.09.04 Reg. n. 7 Fog. 354 notificato ai soggetti interessati in data 06.10.04). • Progetto definitivo di bonifica dell'area ex Pietra trasmesso dalla societa' AVENTIS IMMOBILIARE S.r.l. (In data 04.10.04 trasmesso all'Ufficio Centrale di Bilancio per la registrazione alla Corte dei Conti). produzione di riunioni tecniche: 2 cemento amianto, conf. di servizi istruttorie: 3 inquinamento da conf. di servizi decisorie: 1 amianto iniziate il: 11-02 Messa in sicurezza d’emergenza: • Sono in corso le attività di messa in sicurezza d’emergenza e caratterizzazione condotte sull’area EX FIBRONIT Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 51 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito Legge – decreto ministeriale Finanziamenti assentiti Euro Attività potenzialmente inquinanti petrolchimico, industria metallurgica; raffineria; aree lacustri e fluviali; inquinamento da Hg in aree lacustri e fluviali e presenza di idrocarburi nelle aree industriali Laghi di Mantova e Polo Chimico Legge n.179/2002 D.M. 07/02/2003 G.U. n. 86 del 12/04/2003 * Basso Bacino del Fiume Chienti D.M. n.468/01 D.M. 23/02/2003 G.U. n. 121 del 27/05/2003 1.446.079 Falconara Marittima Legge n.179/2002 D.M. 26/02/2003 G.U. n. 121 del 27/05/2003 * Lombardia Marche Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 9 conf. di servizi istruttorie: 5 conf. di servizi decisorie: 2 iniziate il: novembre 2002 Messa in sicurezza d’emergenza: • Cinturazione area collina (Syndial SpA) mediante utilizzo di palancole. • Sogefi, Itas, Monfardini e Colori freddi, hanno presentato il progetto di MISE di cui si è preso atto con prescrizioni. • Nel corso della CdS decisoria del 31 maggio 2004 si è preso atto con prescrizioni della barriera idraulica posta in essere da IES raffineria di Mantova. Progetti definitivi di bonifica: Nel corso della CdS decisoria del 31 maggio 2004 è stato approvato con prescrizioni il progetto preliminare di bonifica dell’area Collina (Syndial SpA)ed è stato richiesto di presentare il relativo progetto definitivo. Riunioni tecniche: 0 inquinamento da conf. di servizi istruttorie: 2 solventi della conf. di servizi decisorie: 0 falda proveniente iniziate: febbraio 2004 dall’industria Messa in sicurezza d’emergenza: calzaturiera lungo Non sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza. il fiume Chienti Progetti Definitivi di Bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. raffineria e Riunioni tecniche: 1 industria chimica; conf. di servizi istruttorie: 1 contaminazione conf. di servizi decisorie: 0 da idrocarburi e iniziate: giugno 2003 metalli pesanti Messa in sicurezza d’emergenza: nei suoli, Nel corso della Conferenza di servizi del 10.06.03 sono stati illustrati i primi interventi posti presenza di in essere in tema di messa in sicurezza di emergenza adottati all’interno dell’area surnatante nelle perimetrata. In particolare: acque di falda • area Via di Monte Tognetti (1 ha) • area a Aerdorica S.p.A. (4.500 mq) • area punto vendita API • area ASPIO – Ex Liquigas – in località Castellaraccia • area ex Montedison - area Arenile e area Stabilimento (20 ha) • Raffineria API Ancona S.p.A. (70 ha) Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 52 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito Legge – decreto ministeriale Finanziamenti assentiti Euro Attività potenzialmente inquinanti Legge n.426/98 D.M. 10/01/2000 G.U. n. 43 del 22/02/2000 11.671.925 Basse di Stura D.M. n.468/01 D.M. 08/07/2002 G.U. n. 234 del 05/10/2002 6.300.774 smaltimento abusivo di rifiuti industriali Balangero Legge n.426/98 D.M. 10/01/2000 G.U. n. 41 del 19/02/2000 11.775.217 area di cava, estrazione, lavorazione e discariche di amianto, vasche di decantazione fanghi Casale Monferrato Produzione di manufatti di cemento amianto, presenza diffusa di coperture di edifici in cemento - amianto e di “polverino” di amianto Piemonte Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 2 conf. di servizi istruttorie: 4 conf. di servizi decisorie: 3 iniziate: maggio 2000 Messa in sicurezza d’emergenza: Sono in fase di rimozione le coperture e pannellature in cemento amianto del capannone Eternit per una superficie totale di circa 60.000 mq, avendo attualmente già rimosso quelle a maggior rischio (circa 15.000 mq). La fine dei lavori è prevista entro il 2004 Progetti definitivi di bonifica: "Progetto definitivo di bonifica di strutture ed aree interessate dalla presenza di amianto all'interno del sito di interesse nazionale di Casale Monferrato" (In data 06.10.04 trasmesso alla firma del Sig Ministro del Ministero delle Attività Produttive). Riunioni tecniche: 5 conf. di servizi istruttorie: 3 conf. di servizi decisorie: 3 iniziate: gennaio 2003 Messa in sicurezza d’emergenza: E’ in corso un intervento di messa in sicurezza d’emergenza per l’area spondale oggetto di erosione da parte del torrente Stura nell’area ITALGAS. E’ stata anche richiesta la messa in sicurezza d’emergenza delle acque di falda della stessa area. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica Riunioni tecniche: 0 conf. di servizi istruttorie: 4 conf. di servizi decisorie: 2 iniziate: maggio 2000 Messa in sicurezza d’emergenza: • Progetto di messa in sicurezza e risanamento ambientale delle vasche di decantazione “Rio Pramollo” • Progetto del Canale scolmatore dell’invaso naturale dell’ex miniera di amianto di Balangero e Corio. • Progetto definitivo per la sistemazione statica, idrogeologica ed idraulica del versante Fandaglia lato Corio, inteso come progetto di messa in sicurezza d’emergenza Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 53 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito Pieve Vergonte Piemonte Legge – decreto ministeriale Legge n.426/98 D.M. 10/01/2000 G.U. n. 46 del 25/02/2000 Finanziamenti assentiti Euro 16.010.163 Attività potenzialmente inquinanti azienda chimica dove è stato prodotto, tra l’altro, DDT Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 1 conf. di servizi istruttorie: 5 conf. di servizi decisorie: 2 iniziate: maggio 2000 Messa in sicurezza d’emergenza: Tra gli interventi di MISE già realizzati nell’area Syndial SpA (ex Enichem) figurano: • Lo sbarramento idraulico della falda e il trattamento delle acque emunte; • l’impermeabilizzazione superficiale dei suoli dell’area industriale AI (Area Impianti) • La demolizione delle parti metalliche dell’ex impianto DDT, cloralio e serbatoi ex centrale termiche; • La messa in sicurezza del bunker mediante asportazione dei rifiuti e riempimento con cemento; • L’impianto di recupero, per invio a trattamento, delle acque di prima pioggia ricadenti sull’ex impianto DDT. • Tra gli interventi che devono essere ancora realizzati o in atto: • La rimozione dei sedimenti contaminati del torrente Marmazza sia nel tratto tombinato che nel tratto a valle (in atto). • La demolizione dei fabbricati e la rimozione dei terreni contaminati sottostanti l’ex impianto DDT e la sala Krebbs e lo smaltimento in discarica dei rifiuti derivanti. La conf. di servizi del 4-08-04 richiede a Syndial SpA di pronunciarsi rispetto alla propria volontà di procedere o meno a proprie spese alla deviazione del torrente Marmazza. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 54 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito Serravalle Scrivia Legge – decreto ministeriale Legge n.179/2002 D.M. 07/02/2003 G.U. n. 86 del 12/04/2003 Finanziamenti assentiti Euro * Piemonte Attività potenzialmente inquinanti Rigenerazione di oli minerali lubrificanti esausti; stoccaggio abusivo di rifiuti melme acide e presenza di surnatante sulle acque di falda, oli esausti Cengio Saliceto Legge n.426/98 D.M. 20/10/1999 G.U. n. 303 del 28/12/1999 41.316.551 Stabilimento per la produzione di intermedi organici Massa e Carrara Legge n.426/98 D.M. 21/12/1999 G.U. n. 25 del 01/02/2000 14.564.084 Aziende petrolchimiche, siderurgiche, farmaceutiche Liguria / Piemonte Toscana 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 1 conf. di servizi istruttorie: 2 conf. di servizi decisorie: 1 iniziate: gennaio 2003 Messa in sicurezza d’emergenza: Sono in corso attività di m.i.s.e. delle strutture. N.B. Con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30.07.03 nr. 3304 il sito di Serravalle Scrivia è stato Commissariato ed è stato nominato quale Commissario delegato il Sindaco di Serravalle Scrivia. La medesima Ordinanza ha conferito il potere di approvazione dei progetti di bonifica al Sindaco di Serravalle Scrivia – Commissario Delegat Riunioni tecniche: 2 conf. di servizi istruttorie: 10 conf. di servizi decisorie: 8 iniziate: marzo 2000 N.B. A seguito della pubblicazione dell’ordinanza n. 2986 del 31 maggio 1999 la competenza in materia di approvazione dei progetti dei Piani di Caratterizzazione e di Bonifica e Ripristino ambientale è stata trasferita dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio al commissario ad acta. Riunioni tecniche: 8 conf. di servizi istruttorie: 8 conf. di servizi decisorie: 7 iniziate: gennaio 2001 Messa in sicurezza d’emergenza: • It Group Italia srl – area ex PV carburanti ERG Petroli SpA, Avenza (MS) • P.V. Q8 sito in Marina di Carrara (messa in sicurezza d’emergenza della falda). • Syndial SpA (messa in sicurezza d’emergenza della falda) Progetti definitivi di bonifica: • Progetto definitivo di bonifica del III° lotto CERMEC SpA (Decreto del 5.11.03 registrato alla Corte dei Conti in data 22.12.03 Reg.n.4 Fog.100 notificato ai soggetti interessati in data 23.12.03). • Progetto definitivo per la bonifica dell'area ex UNIMIN S.p.A. 55 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito Legge – decreto ministeriale Piombino Legge n.426/98 D.M. 10/01/2000 G.U. n. 46 del 25/02/2000 Livorno D.M. n.468/01 D.M. 24/02/2003 G.U. n. 121 del 27/05/2003 Finanziamenti assentiti Euro 14.564.084 Attività potenzialmente inquinanti Aziende siderurgiche, produzione di laminati e tubazioni zincati 2.892.158 inquinamento da attività portuale e industriale Toscana Toscana 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 2 conf. di servizi istruttorie: 13 conf. di servizi decisorie: 5 iniziate: marzo 2000 Messa in sicurezza d’emergenza: Sono in corso alcuni interventi di M.I.S.E. Progetti definitivi di bonifica: • "Bonifica dell'Area LI53BIS del Comune di Piombino" D.I.n.302 /RIBO/M/DI/B del 19/08/02 TAP Srl (Decreto n. 302 del 19.8.02 registrato alla Cdc in data 10.10.02 reg. n. 4 fog n. 161 e notificato ai soggetti interessati in data 5.12.2002). • Progetto definitivo per la bonifica dei fondali dello specchio acqueo antistante la banchina Marinai d'Italia del Porto di Piombino. AUTORITA' PORTUALE PIOMBINO (Decreto del 06.08.04 registrato alla Corte dei Conti in data 15.09.04 Reg. n. 7 Fog. 334 e notificato ai soggetti interessati in data 28.09.04). Riunioni tecniche: 7 conf. di servizi istruttorie: 6 conf. di servizi decisorie: 5 iniziate: novembre 2002 Messa in sicurezza d’emergenza: Sono in corso di realizzazione interventi di messa in sicurezza d’emergenza da parte dei seguenti Soggetti: • Italoil s.r.l. (Interventi di messa in sicurezza della falda; Demolizione attrezzature all'interno del deposito); • ENI S.p.A. R.&M. (Messa in sicurezza d’emergenza a seguito di perdita dal serbatoio n..149) • Fiat partecipazioni S.p.A. (Stabilimento ex –fiat, area ex torneria automatica zona Hydromation); • Autorità Portuale Livorno (Progetto di messa in sicurezza d’emergenza del Canale Industriale del porto di Livorno); • Doc Livorno SpA (Deposito Costiero – Area Portuale). Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. 56 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito Orbetello (Area ex Sitoco) Toscana Bolzano Finanziamenti assentiti Euro * Attività potenzialmente inquinanti area industriale dismessa con produzione di fertilizzanti chimici D.M. n.468/01 D.M. 08/07/2002 G.U. n. 233 del 04/10/2002 4.028.363 ex produzione di magnesio e alluminio da bauxite D.M. n.468/01 D.M. 08/07/2002 G.U. n. 232 del 03/10/2002 15.287.124 ex produzioni del comparto chimico e della distillazione del catrame D.M. n.468/01 D.M. 08/07/2002 G.U. n. 234 del 05/10/2002 8.056.727 attività del comparto siderurgico Legge – decreto ministeriale Legge n.179/2002 D.M. 02/12/2002 G.U. n. 72 del 27/03/2003 Prov.Aut.Bolzano Trento Nord Prov.Aut.Trento Terni Umbria 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 4 conf. di servizi istruttorie: 6 conf. di servizi decisorie: 0 iniziate: dicembre 2002 Messa in sicurezza d’emergenza: È in corso di adozione la m.i.s.e. dell’area ex Sitoco. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. Riunioni tecniche: 0 conf. di servizi istruttorie: 2 conf. di servizi decisorie: 0 iniziate: febbraio 2004 Messa in sicurezza d’emergenza: Non sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza. Progetti definitivi di bonifica: In alcune aree sono stati approvati in sede locale dei progetti definitivi di bonifica che sono ad oggi in attesa di certificazione. Riunioni tecniche: 1 conf. di servizi istruttorie: 1 conf. di servizi decisorie: 1 iniziate: agosto 2002 Messa in sicurezza d’emergenza: Per evitare la diffusione degli inquinanti in falda nelle zone esterne all’area Carbochimica, nel giugno 2000 è stato autorizzato in via definitiva dal Comune di Trento il progetto esecutivo di predisposizione della barriera idraulica per l’isolamento idraulico dell’acquifero nell’area ex Carbochimica. L’impianto ad isolamento e protezione dell'acquifero è a tutt’oggi in funzione. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. Riunioni tecniche: 0 conf. di servizi istruttorie: 1 conf. di servizi decisorie: 1 iniziate: febbraio 2004 Messa in sicurezza d’emergenza: I partecipanti alla CdS decisoria 06/05/2004 hanno preso atto della messa in sicurezza d’emergenza dopo aver discusso il “Progetto Preliminare degli interventi di messa in sicurezza di emergenza del sito di Papignano”. I partecipanti hanno deliberato inoltre che ARPAU, di concerto con APAT, produca apposita relazione che, alla luce della situazione attuale del sito e della presenza della discarica posta in fregio al fiume Nera e subordinatamente ad una campagna speditiva di analisi sulle acque di falda e del fiume Nera, attesti la non necessità di ulteriori opere di messa in sicurezza di emergenza. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. 57 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito Emarese Val D’Aosta Laguna di Grado e Marano Legge – decreto ministeriale D.M. n.468/01 D.M. 26/11/2002 G.U. n. 20 del 25/01/2003 D.M. n.468/01 D.M. 24/02/2003 G.U. n. 121 del 27/05/2003 Finanziamenti assentiti Euro 4.028.363 Attività potenzialmente inquinanti miniera di estrazione amianto con inquinamento da amianto 10.122.555 inquinamento da mercurio da produzione cellulosa Friuli Venezia Giulia Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 0 conf. di servizi istruttorie: 2 conf. di servizi decisorie: 0 iniziate: febbraio 2004 Messa in sicurezza d’emergenza: Sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza relative alle gallerie ed aree di cava. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. Riunioni tecniche: 10 conf. di servizi istruttorie: 7 conf. di servizi decisorie: 8 iniziate: agosto 2002 Messa in sicurezza d’emergenza: Sono in corso di realizzazione interventi di messa in sicurezza d’emergenza da parte dei seguenti Soggetti: • Stabilimento Caffaro (m.i.s.e. falda, suoli, discariche, etc.) • Edison (rimozione “Hot Spot” suoli per la realizzazione del nuovo termovalorizzatore) Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. Trieste D.M. n.468/01 D.M. 24/02/2003 G.U. n. 121 del 27/05/2003 11.981.800 area portuale interessata da raffinerie e depositi di idrocarburi Friuli Venezia Giulia 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 Riunioni tecniche: 4 conf. di servizi istruttorie: 6 conf. di servizi decisorie: 7 iniziate: marzo 2003 Messa in sicurezza d’emergenza: E in corso di esecuzione una barriera idraulica in corrispondenza della raffineria ex Aquila. Il completamento è previsto per il febbraio 2004. In tale aree esistono due barriere di argilla pregresse ed è stata presentata la proposta di prolungarne una delle due ubicata in area Seastock. L’autorità Portuale di Trieste ha allo studio la realizzazione di una barriera fisica mediante palancole per la messa in sicurezza del tratto di costa antistante l’area della ex raffineria Esso. Nello stabilimento Servola, in seguito allo sversamento a mare di catrame di cokeria è stato richiesto nella Conferenza dei Servizi del 18 marzo 2004 di elaborare un progetto di messa in sicurezza di emergenza. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. 58 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Sito Frosinone Lazio Legge – decreto ministeriale D.M. n.468/01 D.M. 2/12/2002 G.U. n. 55 del 07/03/2003 Finanziamenti assentiti Euro 4.028.363 Attività potenzialmente inquinanti abbandoni incontrollati di rifiuti anche speciali e pericolosi 4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2 Status delle procedure in corso Riunioni tecniche: 1 conf. di servizi istruttorie: 2 conf. di servizi decisorie: 1 iniziate: febbraio 2004 Messa in sicurezza d’emergenza: E’ in corso un intervento di messa in sicurezza d’emergenza della discarica Le Lame. Progetti definitivi di bonifica: Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica. 59 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti 4.3 PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI NEI FONDI STRUTTURALI In dieci Complementi di Programmazione (rispetto ai 14 complessivi)4 sono state previste misure/azioni dedicate al settore del disinquinamento dei siti inquinati. Nella maggior parte dei casi gli interventi nel settore in esame vengono previsti a livello di sottomisura/azione, ciò comporta che non è sempre possibile individuare la dotazione finanziaria nel dettaglio, atteso che l’ammontare finanziario solitamente viene indicato a livello di misura. La finalità di tali risorse risulta sostanzialmente uniforme tra le regioni dell’Ob. 2, ed è raggruppabile in tre macroaree: • azioni volte alla predisposizione/aggiornamento del Piano regionale di Bonifica; • azioni volte alle fasi propedeutiche alla realizzazione dell’intervento di bonifica, quale la predisposizione del Piano di caratterizzazione; • azioni volte all’intervento di disinquinamento specifico su: recupero siti produttivi inquinati; bonifica aree contaminate da amianto; bonifica discariche dimesse; bonifica di cave dimesse e aree minerarie. In linea generale nonostante le Regioni abbiano, all’origine della programmazione, individuato gli interventi nel settore delle bonifiche quali interventi “prioritari” e quindi meritevoli di risorse dedicate, le riunioni tecniche che si sono tenute sul tema con le AdG ed i responsabili di misura hanno, in generale, rilevato un’elevata difficoltà ad attuare gli interventi per motivi sia di carattere tecnico che amministrativo/gestionale tanto da portare, in alcuni casi, alla riprogrammazione della sottomisura/azione. Di seguito si riporta lo stato dell’arte per ciascuna regione oggetto di rilevamento. Tale approccio comporta l’esclusione dall’analisi delle Regioni prive, nei rispettivi Docup, di misure/azioni dedicate al tema oggetto di esame5. Regione Veneto La regione prevede, all’interno della Misura 4.2, l’azione a) “recupero ad uso economico- produttivo di aree inquinate”, l’azione che prevede interventi di bonifica e ripristino ambientale di siti inquinati o oggetto di discarica di materiali pericolosi, registra al 30/06/2004 un buon livello di spesa. La Misura che dispone complessivamente di 32,89 Meuro, ha assegnato all’azione in esame il 24% del contributo pubblico ed interamente certificato a giugno 2004 tanto da prevedere, in sede di riprogrammazione, l’integrazione finanziaria della stessa con 6 Meuro rinvenienti dalla premialità. Su tali risorse aggiuntive la Regione prevede di realizzare altri interventi di bonifica. A 4 Dall’Analisi dei Programmi risulta che Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento e Provincia Autonoma di Bolzano non hanno previsto interventi su tema delle bonifiche. 5 Unica eccezione è per la Regione Lazio. Il Docup regionale prevede infatti una specifica azione 3.1.2 “Recupero e valorizzazione delle aree marginali degradate” dedicata ad interventi di bonifica di diversa natura. Purtroppo, per impegni dei Responsabili regionali, non è stato possibile organizzare un incontro sul tema. 5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA 60 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti giugno 2004 sono stati finanziati 4 interventi di bonifica: tre su ex discariche per rifiuti urbani ed uno relativo alla bonifica di un ex area industriale. Relativamente al Piano regionale di bonifica la sua approvazione (avvenuta con Delibera di Giunta Regionale del 25 gennaio 2000, in quanto parte integrante al Piano dei Rifiuti) è antecedente ai principali riferimenti normativi in materia previsti dal DM 471/99. Al fine di garantirne l’adeguamento rispetto alla citata normativa, è in corso l’attività di aggiornamento del Piano, che prevede il coinvolgimento dell’ARPA la quale curerà in particolare: l’individuazione delle priorità di intervento (attraverso un’analisi di rischio comparata) la definizione degli oneri finanziari l’individuazione dei siti prioritari La Regione sta provvedendo alla predisposizione dell’Anagrafe dei siti inquinati su base informatica, secondo lo schema dell’APAT. Regione Marche Nel Docup troviamo, all’interno della Misura 2.1, l’azione 2.1.3 “bonifica e recupero dei siti inquinati e delle cave dimesse”, con una dotazione finanziaria delle Misura paria a 70,93 Meuro. L’azione di competenza al 30/06/2004 non risulta avviata, nonostante sia stato attivato un bando rispetto al quale sono stati ritenuti non ammissibili tutti i cinque interventi presentati per carenza di informazioni di natura tecnico/procedurale (richiesta nel bando). Tali difficoltà hanno portato alla riprogrammazione dell’azione favorendo gli interventi nel settore dell’energia, dei rifiuti e acque. Relativamente al Piano Regionale di bonifica (approvato con delibera del Consiglio Regionale n. 284 del 15/12/1999), non essendo conforme ai principali riferimenti normativi in materia (art. 22 del D.Lgs. 22/97 e DM 471/99) è attualmente in corso di aggiornamento da parte della Regione, in collaborazione con l’ARPA Marche. Come attività funzionale all’adeguamento del Piano, a gennaio 2003 la Regione ha approvato lo schema dell’Anagrafe dei Siti da bonificare e del Censimento dei Siti potenzialmente inquinati, predisposto dall’ARPA Marche ed ha pubblicato l’elenco dei siti inseriti nell’Anagrafe stessa. In particolare l’Anagrafe riporta 79 siti di cui 9 sono discariche dismesse, 25 sono attività industriali attive, 8 sono attività industriali dismesse, 30 corrispondono a distributori di carburanti e 7 sono connessi ad eventi incidentali. Come previsto nel citato decreto dirigenziale è in corso l’aggiornamento annuale dell’Anagrafe. E’ stato altresì redatto dall’ARPA il “Censimento dei siti potenzialmente contaminati”, che individua 1.574 siti potenzialmente inquinati. 5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA 61 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Rispetto ai siti di interesse nazionale (tabella 9), la Regione ha comunicato che sul sito “Falconara Marittima”, sono stati svolti interessanti studi epidemiologici 6. Regione Liguria Con la Misura 3.1 “Aree industriali ed aree ecologicamente attrezzate”, il Docup assegnava agli interventi di recupero di siti parzialmente o totalmente dimessi 19,75 Meuro. Tali risorse destinati in base al CdP anche a tale fattispecie di interventi, non sono state orientate in tal senso, bensì destinate ad interventi per la realizzazione di aree industriali e aree ecologicamente attrezzate. Ne consegue che, nonostante la programmazione lo prevedesse, non sono stati e non verranno realizzati interventi sul tema delle bonifiche a valere sul DOCUP. Rispetto allo strumento di pianificazione la Regione il Piano, adottato nel 1999, è in corso di revisione attraverso la raccolta dei dati dell’ultimo censimento del 2000, aggiornato al 2003. In merito allo stato del monitoraggio delle discariche la Regione dichiara che dispone: − dell’elenco abbandoni rifiuti − del Censimento delle discariche fatto dal corpo forestale del 27.12.2002 − del Censimento delle discariche presenti prima del decret5o 915/82 6 - In particolare: “La salute della popolazione nella Provincia di Ancona”, commissionato dalla Provincia di Ancona e redatto dall’ENEA Dipartimento Ambiente (M. Di Paola, M. Mastrantonio) e dall’ISS (P. Comba) - “Mortallity study of oil refinery workers”. International Symposium Epidemiology in Occupational Health . Paris 10-12 September, 1991 e succ. aggiornamento al 1996, redatto da S. Lagorio, C. Maffei, P. Comba, F. Filippetti, M. Giambartolomei, M. De Santis, E. Ravaglia, I. Annino - “Relazione della commissione preposta all’indagine sulle malattie tumorali nel territorio di Falconara”, redatto da Governa M., Buonsignori M. e Pannelli F. (1998); - “Analisi epidemiologica geografica di mortalità e di ricovero ospedaliero per causa. Centroide di Falconara Marittima (AN) e Comuni entro 30 km”, uno studio epidemiologico sullo stato di salute della popolazione residente a Falconara Marittima e nei Comuni limitrofi, redatto dall’ARPA Marche (M. Mariottini) e dall’ARPA Piemonte (E, Cadum) nel 2002; - “Studio di fattibilità per un’indagine epidemiologica presso la Raffineria API di Falconara”, commissionato dall’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) delle Marche e redatto dall’Unità Epidemiologica dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori (marzo 2004). 5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA 62 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Regione Abruzzo Il Docup prevede nell’ambito della Misura 3.1 (con una dotazione complessiva di 53,00 Meuro), l’azione 3.1.2 “Gestione dei Rifiuti” che tra le tipologie di intervento individua anche la bonifica di siti contaminati e di aree inquinate, anche da amianto. Rispetto alle previsioni l’azione al 30/06/2004 non registra alcun intervento sul tema in quanto non disponendo del Piano Regionale (che prevedono di concludere entro la fine del 2004) non sono in grado di poter spendere le risorse comunitarie a tal fine programmate. Tuttavia l’orientamento della Regione è quello di utilizzare le risorse sugli interventi di bonifica da amianto, atteso che è in corso di ultimazione il relativo Piano. Regione Umbria Nell’ambito della Misura 3.3 “Infrastrutture ambientali” (con una dotazione finanziaria pari a 32,76 meuro), il Docup della Regione prevede l’azione 3.3.3 “bonifica dei siti inquinati”, suddivisa in due fasi: nella fase 1, in assenza di piano regionale di bonifica, prevede il finanziamenti degli interventi urgenti ricompresi negli otto siti individuati dal Programma straordinario di bonifica; nella fase 2 (2004/2006) dispone il finanziamento degli interventi individuati nel Piano Regionale di bonifica. Al 30/06/2004 non è stata avviata alcuna iniziativa sulla prima fase, in quanto gli otto siti inquinati oggetto di intervento individuati dal Programma straordinario di bonifica, appartengono a soggetti privati, rendendo quindi complesso il ricorso all’utilizzo dei fondi strutturali. Per tale regione le risorse afferenti la prima fase sono state orientate sugli interventi del settore idrico. La seconda fase è sospesa in attesa dall’aggiornamento del Piano di Bonifica, rispetto al quale la Regione ha avviato le attività propedeutiche all’aggiornamento e adeguamento alla normativa (D.Lgs 22/97), del Piano approvato dalla Giunta Regionale con Delibera del gennaio 2000. Regione Lombardia Il Docup prevede la Misura 3.3 “bonifica e recupero dei siti degradati e inquinati” con una dotazione complessiva pari a 4,72 Meuro. La misura, che assorbe circa il 7% dell’Asse 3, al 30/06/02004 registra un avanzamento finanziario con un buon livello di impegni (71%) ma con alcuna spesa certificata, giustificata da un avvio della misura complesso. Gli interventi finanziati a valere su tali risorse sono infatti solo quattro, selezionati con un iter complesso e strutturato che ha portato all’esclusione di ben 7 progetti per carenza di informazioni tecnico/amministrative. Rispetto alle difficoltà attuative si evidenzia la complessità dell’iter istruttorio legato alle bonifiche (circa 230gg, nonché la limitazione del finanziamento ai soggetti pubblici e loro consorzi che hanno problema dell’anticipazione della copertura finanziaria. 5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA 63 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Il Piano regionale stralcio di bonifica delle aree inquinate della Regione Lombardia, è stato approvato con Delibera del Consiglio Regionale del 17 febbraio 2004. L’aggiornamento dei dati riportati nel piano è del 2002. Regione Piemonte Il documento programmatico della regione dedica al tema la Misura 3.3 “Interventi di riqualificazione locale effettuati da soggetti privati”, che con l’azione b) prevede interventi di bonifica dei siti inquinati dimessi. Rispetto alla dotazione complessiva della misura, pari a 14 meuro (con impegni al 30/06/2004 pari a 2,3% e nessuna certificazione), le risorse impegnate sull’azione sono 2,8 meuro, con 7 progetti finanziati. L’elemento di interesse rispetto alla misura è che la regione Piemonte (assieme alla Toscana che affrontiamo di seguito) ha attivato un regime di aiuto dedicato ai sensi della Disciplina degli aiuti di stato per la tutela dell’ambiente, ottenendo ben il 100% della copertura dei costi ammissibili. L’attenzione è stata rivolta quindi non ai siti di interesse nazionale o ai siti pubblici ma alla risoluzione dei problemi legati al disinquinamento dei siti privati, fermo restando la verifica del rispetto del principio “chi inquina paga”. Il Piano Regionale di Bonifica è stato approvato con Legge Regionale del 7 aprile 2000 n. 42. L’aggiornamento dei dati del Piano viene curato dalla Regione annualmente sulla base del Programma Regionale di Bonifica e del Programma annuale di finanziamento. Inoltre con D.G.R. n. 22 – 12378 del 26 aprile 2004 è stata istituita l’anagrafe regionale dei siti da bonificare e adottata a livello provinciale. Regione Toscana L’ultima regione oggetto di analisi è stata la Toscana, la quale ha previsto nel proprio Docup ben due misure dedicate al tema: la Misura 3.6 “bonifica e recupero dei siti degradati. Soggetti pubblici” (con una dotazione complessiva di 6,53 meuro) e la Misura 3.7 “bonifica e recupero dei siti degradati. Soggetti privati” (con 5,55 meuro). Entrambe le misure sono state attivate, con un buon livello di tiraggio della spesa per quanto attiene la misura 3.6 con due progetti di bonifica finanziati con la garanzia di una copertura di spesa fino all’annualità 2005. Entrambe le misure finanziano interventi di bonifica di discariche dimesse e di aree minerarie variando i soggetti beneficiari dell’intervento. Anche nel caso della Toscana (come per il Piemonte) si rileva la scelta interessante fatta dalla Regione rispetto all’attivazione della misura 3.7, che attraverso una notifica ai sensi della disciplina degli aiuti di stato per la tutela dell’ambiente ha rivolto l’attenzione ai siti appartenenti a soggetti privati che non risultano responsabili dell’inquinamento presente sul sito produttivo. Diversamente dalla regione Piemonte, la Toscana pur disponendo dell’autorizzazione, 5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA 64 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti da notifica, a finanziare il 50% delle spese ammissibili ha ridimensionato, l’intensità del contributo al 30% delle spese ammissibili. Il Piano di Bonifica, approvato con delibera di giunta regionale n. 384 del 21 dicembre 1999, non risulta in corso di aggiornamento. 5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA 5.1 LA RILEVAZIONE DELLE CRITICITÀ L’analisi sopra rappresentata mette in luce una serie di problematiche la cui mancata risoluzione rischia di compromettere l’attuazione degli obiettivi programmatici sul disinquinamento dei siti inquinati di interesse presenti, come si è visto, sia a livello di POR (in recepimento degli indirizzi del QCS) che di DOCUP. L’elemento rilevante è che le problematiche che proveremo di seguito ad indicare accomunano i due “poli” della programmazione (Ob. 1 e Ob. 2) con l’unica sostanziale differenza che nelle regioni dell’Ob. 1 ai soggetti coinvolti nell’attuazione degli interventi in esame, si aggiunge la figura commissariale. Questa figura istituzionale, nell’espletamento del proprio incarico emergenziale, dispone di deroghe specifiche che consentono l’accelerazione delle procedure ordinarie per la realizzazione degli interventi; deroghe però non consentite, in base ai Regolamenti comunitari, nel caso di ricorso alle risorse comunitarie. La possibilità di ricorrere ai finanziamenti comunitari per la realizzazione di interventi in capo al Commissario straordinario richiede quindi uno stretto coordinamento tra gli uffici commissariali e gli uffici regionali della programmazione (responsabile della corretta attuazione degli interventi) al fine di assicurare esclusivamente la rendicontazione degli interventi attivati nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale in materia di appalti di opere e servizi. Piani Regionali di Bonifica Procedendo per ordine il primo elemento di criticità è riconducibile allo strumento di pianificazione regionale. Dalla affrontata nei paragrafi 3.1 e 4.1 è emerso infatti che i Piani Regionali di Bonifica risultano spesso non conformi ovvero da aggiornare rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente. L’aggiornamento interessa, in particolare: 1) il censimento e l’anagrafe dei siti da bonificare. Vi sono ancora Piani Regionali che non hanno aggiornato il numero dei siti inquinati sulla base dei criteri fissati dal DM 471/99. Come abbiamo visto la mancanza di univocità dei siti inquinati indicati nei Piani Regionali è da attribuire ai circa due anni di “vuoto” legislativo (dal 1997 al 1999), durante i quali l’attribuzione della classificazione del sito come inquinato o meno si basava sulle segnalazioni provenienti dal territorio privi di riferimenti chiari ed univoci. Analogamente l’anagrafe dei siti segue modalità di 5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA 65 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti classificazione ed identificazione dei siti inquinati che deve avvenire seguendo specifiche procedure tecniche di rilevazione. Per entrambe le fasi (censimento e anagrafe) servono professionalità e strumentazione adeguata in capo agli organi tecnici regionali di controllo quali le ARPA (spesso prive di entrambe le risorse) nonché le Province. 2) caratterizzazione dei siti, modalità di intervento e stima degli oneri finanziari. Anche in questo caso, come sopra, sono state affiancate tre distinte fasi previste dalla normativa, in quanto considerate interdipendenti tra loro. In particolare a valle del censimento e dell’anagrafe dei siti i Piani Regionali risultano spesso carenti nella sezione dedicata alla necessità di attuare misure di messa in sicurezza d’emergenza e alla caratterizzazione del sito, fasi che richiedono competenze tecniche e strumentazioni adeguate spesso carenti a livello regionale. La mancanza di una puntuale caratterizzazione del sito rende difficile l’individuazione delle corrette modalità di intervento per la messa in sicurezza d’emergenza ed il disinquinamento dello stesso e conseguentemente una difficoltà oggettiva nell’individuazione degli oneri finanziari. Attuazione degli interventi Le carenze del Piano Regionale si ripercuotono quindi, inevitabilmente, sull’attuazione degli interventi di messa in sicurezza d’emergenza e/o bonifica che si intendono avviare, in quanto tutte le informazioni che il Piano non è in grado di fornire sul sito inquinato oggetto di intervento devono essere necessariamente acquisite e sviluppate a monte della progettazione. Ciò determina un rallentamento delle procedure di attuazione dell’intervento (a discapito della programmazione), rallentate ulteriormente delle difficoltà di natura tecnico-strumentale sopra rilevate. Ecco quindi profilarsi il primo problema attuativo legato principalmente alla tempistica per la definizione del progetto definitivo. Accanto alle difficoltà progettuali le Amministrazioni competenti dell’intervento di bonifica, nelle aree pubbliche o dove il pubblico interviene in via sostitutiva in danno del soggetto obbligato inadempiente, si trovano spesso a dover affrontare problemi di natura giuridica legati alle iniziative di occupazione ed esproprio del sito inquinato, o parte di esso, qualora appartenga ad un soggetto privato che non risulta essere il responsabile dell’inquinamento del sito. In questo caso le procedure di esproprio rappresentano spesso un ulteriore vincolo alla celere attuazione dell’intervento programmato. Il caso di specie dell’esproprio, in realtà, è uno dei problemi legati ad un intervento di bonifica attivato da un soggetto pubblico, atteso che lo stesso è tenuto ad interagire con i diversi soggetti interessati a diverso titolo dall’intervento di bonifica. Sempre legato alla tempistica, dagli incontri con i responsabili della programmazione ed i responsabili di misure è emerso che l’istruttoria di un progetto di bonifica richiede mediamente circa 230 giorni lavorativi. Anche questo elemento non va sottovalutato come limite rispetto ai 5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA 66 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti vincoli di rendicontazione della programmazione. Ultimo elemento di rilievo evidenziato nel corso degli incontri è l’aspetto finanziario legato al vincolo di anticipare le somme da parte degli Enti locali, spesso individuato come deterrente alla presentazione di progetti di bonifica, nelle aree pubbliche o dove il pubblico interviene in via sostitutiva in danno, da parte degli stessi. Quanto sopra rappresentato è riconducibile principalmente agli interventi di bonifica su siti di interesse regionale. Diversamente gli interventi sui siti definiti di interesse nazionale molti dei limiti sopra prefigurati vengono superati da una gestione centralizzata da parte del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio, che segue direttamente tutte le fasi sopra schematizzate, con una propria struttura tecnica. Le problematiche sopra descritte assumono aspetti diversi nelle realtà delle regioni Ob. 1: le criticità che andremo di seguito a delineare sono emerse, in mancanza degli incontri diretti con i responsabili di misura, dagli incontri svolti nei mesi di settembre e ottobre tra le regioni Ob. 1 e l’Autorità di gestione del QCS, nell’ambito della riprogrammazione, della discussione sulla destinazione delle risorse a disposizione per perseguire gli obiettivi di Lisbona e Goteborg, e infine nel corso della definizione dei programmi di assistenza tecnica nell’ambito delle risorse FSE, presso il Dipartimento Funzione Pubblica. Ulteriori elementi di analisi delle criticità sono tratti dai documenti presentati ai Comitati di Sorveglianza dei POR. Con l’eccezione della Basilicata, tutte le regioni segnano un consistente ritardo nella spesa destinata al settore bonifiche, sia essa accorpata al settore rifiuti, come succede in Puglia e Sardegna, sia trattata con una misura specifica. E sulle misure destinate alle bonifiche è stata chiesta un’attenzione specifica per le attività di assistenza tecnica da sviluppare nel prossimo periodo di programmazione a causa delle criticità delineate di seguito. Bisogna in questo senso tenere conto di due importanti novità per il periodo che inizia con l’anno 2005: le strutture commissariali non riceveranno più i finanziamenti della Unione Europea, le regioni possono spendere i loro finanziamenti nei siti regionali definiti in piani regionali conformi o sui siti di bonifica di interesse nazionale. Sviluppo delle competenze locali Nel primo periodo della programmazione una delle criticità messe in rilievo, per realizzare bonifiche nelle aree di interesse regionale, è quella della mancanza di competenze locali (in particolare dei comuni) che, una volta messi a disposizione i fondi, possano gestirli nei modi previsti dalla normativa. Tale criticità è stata messa in rilievo in particolare dalla Regione Sicilia. 5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA 67 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Strutture commissariali Il passaggio dalla gestione commissariale al regime ordinario, nell’ambito degli Assessorati all’Ambiente delle regioni Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, per quanto riguarda i Fondi strutturali, rappresenta una criticità, che si potrà manifestare nei prossimi mesi e che ha necessità di essere monitorata. Interventi sui siti di interesse nazionale Il vincolo posto dal QCS per le regioni dell’obiettivo 1 di orientare la spesa (in assenza e/o non conformità del Piano Regionale do Bonifica) sui siti di interesse nazionale, potrebbe rappresentare un’opportunità se venisse prevista una sinergia/sintonia tra le Regioni interessate ed il Ministero dell’Ambiente che segue gli interventi su tali aree inquinate. Nonostante tutti i soggetti locali siano coinvolti nelle conferenze di servizi relative a ciascuno dei siti di interesse nazionale, non è scontato che i soggetti della programmazione regionale, responsabile dell’attuazione del relativo POR, conoscano le procedure in corso. In tal senso, una modalità funzionale alla messa in rete di risorse finanziarie e procedure, potrebbe essere il ricorso all’Accordo di Programma Quadro (APQ), quale strumento per garantire una sinergia: sia tra le modalità di intervento messe in campo per gli interventi di disinquinamento (tecnico/amministrative), che tra le risorse, nazionali e comunitarie, a ciò dedicate sullo stesso territorio regionale. Un ricorso all’APQ in tal senso lo ha fatto la Regione Puglia, che ha così programmato tutte le risorse assegnate, su scala regionale, agli interventi di bonifica ivi incluse quelle previste nel rispettivo POR, con la Misura 1.8. Ambiente e salute Le attività in corso su ambiente e salute nell’ambito dell’assistenza tecnica di Ministero della Salute e Ministero dell’Ambiente nelle regioni Ob. 1 stanno stimolando attività in collaborazione tra Osservatori Epidemiologici Regionali, ARPA e Autorità Ambientali sull’epidemiologia ambientale, con particolare riferimento ai siti di interesse nazionale per le bonifiche. Sono state proposte e realizzate inoltre attività di formazione, affiancamento e ricerca. Le regioni hanno espresso apprezzamento sulle attività svolte, sottolineandone la valenza strategica. Una criticità attuale è rappresentata dalla effettiva realizzazione delle attività in collaborazione previste, utilizzando i fondi POR disponibili. 5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA 68 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti 5.2 PROPOSTE DI INTERVENTO DI ASSISTENZA TECNICA Le riunioni tecniche con i responsabili di misura e le AdG dei DOCUP, oltre a fornire un quadro delle criticità principali legate all’attuazione degli interventi di bonifica, hanno permesso di individuare, insieme, le possibili azioni/iniziative da intraprendere funzionali alla risoluzione di alcuni punti deboli del processo di attuazione degli obiettivi posti dalla programmazione in materia di disinquinamento dei siti. Tali azioni possono essere riassunte in tre parole chiave: condivisione, aggiornamento e affiancamento. Condivisione La diffusione e condivisione (attraverso workshop e seminari) delle diverse esperienze nel settore sia della pianificazione che dell’attuazione è sicuramente un’azione di sistema da porre in essere nel breve periodo. In particolare è necessario trasferire e mettere a confronto le modalità con le quali alcune regioni (ad esempio Piemonte e Lombardia) hanno affrontato e risolto l’aggiornamento/adeguamento del proprio Piano Regionale, affrontando nello specifico i problemi legati agli step più critici sopra evidenziati, nonché affrontare in modo strutturato temi specifici sollevati dalle Regioni come ambiti problematici, relativi ad esempio: • • • • alle problematiche giuridiche di occupazione ed esproprio dei siti inquinati; alle metodiche di perimetrazione in fase di inserimento dei siti nell’Anagrafe alla possibilità di standardizzare l’iter dei procedimenti amministrativi e operativi; alla definizione dell’ambito di applicazione dell’onere reale. Tali sedi potrebbero essere utili al trasferimento di buone pratiche funzionali anche all’utilizzo delle risorse messe a disposizione dai fondi strutturali per la realizzazione, ad esempio, di interventi di bonifica posti in essere da soggetti privati (non responsabili dell’inquinamento del sito dove operano), attraverso la definizione di uno specifico aiuto di stato a finalità ambientale (caso Toscana e Piemonte). Aggiornamento e affiancamento Analogamente è emersa la necessità, in particolare nelle regioni dell’Ob. 1, di avviare una verifica sia del livello di aggiornamento del personale delle ARPA e delle Province sia della dotazione strumentale in dotazione presso le strutture regionali, funzionale all’espletamento delle attività tecniche richieste. L’attività di aggiornamento, compreso il potenziamento della dotazione strumentale necessaria qualora mancante, potrebbe avvenire sul posto attraverso un affiancamento del personale ARPA e provinciale con esperti di settore che aggiornano e formano sul campo, oltre a prevedere fasi di lavoro presso altre sedi, e presso il Ministero dell’Ambiente anche per seguire le procedure relative ai siti di interesse nazionale. 5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA 69 Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti Infine, come sopra evidenziato, i problemi maggiori legati agli interventi di messa in sicurezza d’emergenza e/o bonifica sono riconducibili ai siti di interesse regionale. L’esperienza maturata dall’Amministrazione centrale sui siti di interesse nazionale consentirebbe una diffusione delle procedure più corrette (buone pratiche) da adottare rispetto alle diverse fattispecie di bonifica. In tal senso l’affiancamento di personale della Regione al personale del Ministero nelle diverse fasi di definizione e attuazione di un progetto di bonifica consentirebbe un’aggiornamento/formazione sul campo di tecnici dell’amministrazione regionale che potrebbero poi trasferire tale esperienza sui siti regionali. 5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA 70