Tempo Libero - Parassole

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Tempo Libero - Parassole
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giovedì 21 gennaio 2010
MI
TEMPOLIBERO
Onomastico
Anniversario
Compleanno
Significato e storia del tuo nome
I nati oggi
La personalità di chi è nato oggi
SANT’AGNESE Ô Deriva dall’aggettivo greco
“aghnòs”, con il significato di “pura, casta”. I
latini pensavano erroneamente che il nome
derivasse da agnus, l’agnello, e per questo
Sant’Agnese, giovane martire romana, veniva
rappresentata con un agnellino in braccio.
A MILANO Ô Maria Paola Colombo Svevo,
politica (1941).
A MONZA Ô Paolo Annoni, 1970 (calciatore);
Eugenio Corti, scrittore (1921).
IN ITALIA Ô Vanessa Hessler, attrice (1988);
Roberto Guana, calciatore (1981).
COMPRENSIVA Ô Chi è nato oggi è sensibile,
affascinante e persuasivo. Oltre a questo gestisce alla perfezione i rapporti interpersonali,
essendo un buon osservatore e capace di comprendere le dinamiche umane e relazionali.
Lavora pertanto bene in squadra con altri.
L’INTERVISTA Da stasera Diego Parassole è al Della Cooperativa con uno show ecologico
«Che Bio ce la mandi buona»
BALLO
“Havana de Hoy”, al Ciak
il bello del Ballet de Cuba
L’attore: «Tratterò in modo divertente alcune riflessioni sul tema dell’ambiente»
Sabrina Fossati
L
a sensibilità per l’ambiente si rafforza a teatro. Grazie a “Che Bio ce la mandi buona!
Spettacolo di cabaret ecosostenibile. Risate
biodegradabili al 97%” scritto da Riccardo Piferi e
Diego Parassole e interpretato dal comico reso
popolare da “Zelig” e dal personaggio del meccanico Pistolazzi, in scena da stasera al 31 gennaio in
prima nazionale al Teatro della Cooperativa. Come
nasce l’idea? Lo spiega lo stesso Parassola: «Consumiamo da tempo più risorse di quante ne abbiamo:
a un certo punto finiranno e dovremo per forza
cambiare stile di vita. Credo che iniziare a porsi il
problema della salvaguardia della natura fin da ora
sia utile. Sono i numeri che fanno la differenza: se
in tanti cambiassero anche di poco le proprie
abitudini si potrebbero ottenere ottimi risultati».
Che cosa dobbiamo aspettarci dallo show, quindi?
«Una serie di riflessioni sull’ecologia, che tratterò
in modo divertente, popolare e per certi versi anche
scientifico Ovviamente non posso parlare di tutto:
le tematiche del cibo e dell’acqua, per esempio, non
le affronterò».
Come mai ha sentito l’esigenza di occuparsi di
ecologia a teatro?
«Perché sono sempre stato attento nei confronti
dell’ambiente: già 20 anni fa andavo in giro a
raccogliere le firme contro le centrali nucleari. E da
quando, otto mesi fa, sono diventato papà di Agnese sento il bisogno di fare qualcosa per lasciare un
mondo più pulito a mia figlia».
Quali suggerimenti dà per preservare l’ambiente?
«Prima di tutto dobbiamo imparare a consumare
meno, soprattutto le cose inutili. Gli italiani hanno
la tendenza a cambiare il cellulare una volta l’anno,
se non ogni sei mesi. Un disastro. Le conseguenze
sono molteplici: oltre ai danni ambientali ci sono
quelli economici, senza contare che spesso non si
ricava alcun beneficio dal cambiamento. Guardare
le partite di calcio sui telefonini, una delle ultime
conquiste tecnologiche, è una follia: non si capisce
quale sia la palla e quale la testa di Adriano
Galliani».
Il titolo dello show promette risate biodegradabili al 97%. Perché non al 100%?
«Perché è difficile essere davvero coerenti con se
stessi. Così, nei giorni prima del debutto, io per
esempio ho fatto ampio uso di caffè e sigarette, tra
un’intervista e l’altra. Un comportamento poco
ecologico».
Che progetti ha per il futuro?
«Tornerò a fare qualche passaggio a “Zelig”, anche
se non con continuità. Dopo il debutto a Milano le
mie energie saranno rivolte soprattutto a organizzare il tour di “Che Bio ce la mandi buona!”in giro per
CABARET
l’Italia».
Dal lavoro alla sfera privata: vorrebbe un secondo figlio?
«A me piacerebbe avere tre figli, ma devo fare i
conti con i miei 46 anni. Intanto lasciamo che
Agnese cresca un po’. E poi l’idea è sicuramente
quella di darle almeno un fratellino».
Biglietti dai 12 ai 15 euro, tel. 02.64749997,
www.teatrodellacooperativa.it.
Ritorna in Italia a grande richiesta il Ballet de
Cuba e lo fa con una nuova produzione, “Havana de Hoy”, in scena al Teatro Ciak da stasera a
domenica. Composto da 12 ballerini e 10 musicisti di insolito talento e straordinaria versatilità,
provenienti dalla Escuela Nacional de Arte y
danza de la Habana, dal Conjunto Folklorico
Nacional, il Ballet de Cuba è ciò che l’Havana di
oggi ha di meglio da offrire tra i nuovi talenti
della danza e musica cubana.
Lo spettacolo, presentato da Luigi Pienotti e
diretto da Delia Maria Barroso, con le coreografie di Serrano García Dieser Disley, accanto ai temi tradizionali della “canciòn” e del
“baile” cubano, propone moderne e dinamiche
coreografie di gruppo che si alternano ad acrobazie solistiche. Nella prima parte, affiorano la
Cuba più esoterica legata alla Santeria con i suoi
ritmi concitati d’origine africana e le tradizioni
contadine dei campesinos, i coltivatori di tabacco che i ballerini fanno rivivere a ritmo della
Caringa. Lo spettacolo prosegue sino alla fine
con una carica inesauribile di energia, con i ritmi
e le danze più amate dal popolo cubano. I balletti
sono scanditi dal ritmo della clave, il caratteristico strumento percussivo cubano, e sono accostati all’esplosione di luci e colori che si sprigiona sul palco. Musica, danza e canto mantengono la spontaneità e l’energia di un incontro nato
in una qualsiasi piazza assolata di Cuba, vitalità
contagiosa di un patrimonio culturale unico al
mondo. Non è soltanto danza, è un invito alla
vita.
Il costo dei biglietti varia da 20 a 30 euro e per
informazioni e prenotazioni è possibile consultare il sito www.officinesmeraldo.it o chiamare
la biglietteria del teatro al numero 02/76110093
dal martedì al sabato dalle 11 alle 18.30 con
orario continuato.
Silvia Legnani
MOSTRA Da oggi la galleria Ponte Rosso ospita tele e disegni di trenta artisti italiani
Sul palco di “Sex and the Zelig”
la comicità di Bozzo e Mannino
La “Donna dipinta” del Novecento
Cinque appuntamenti provocanti, sfacciati, impertinenti, ma soprattutto divertenti. “Sex and the Zelig” sarà in scena stasera alle 21.30
allo Zelig cabaret di viale Monza 140. Nato da un’idea di Giovanna
Donini e Andrea Midena (autori televisivi e teatrali), “Sex and the Zelig” si
presenta come un laboratorio provocante, sfacciato, impertinente, eccitante, ma soprattutto divertente e si
sviluppa in 5 appuntamenti da gennaio a marzo con ospiti d’eccezione
sempre diversi. Il primo appuntamento del 2010 prevede la consueta conduzione di Midena, che avrà il difficile
compito di “mettere a nudo” alcuni big della comicità attraverso
l’intervista “sotto le lenzuola”, giochi comici a tematici e un sex-test
dalle inaspettate soluzioni… La serata infatti prevede la partecipazione di Giancarlo Bozzo (nella foto, autore di “Zelig” e direttore artistico
di “Zelig Cabaret”) e Giovanni Vernia con il suo discotecaro Jonny
Groove e la siciliana Teresa Mannino. Si comincia alle 21.30, biglietti
da 10 a 7 euro. Info allo 02/2551774.
Gaia Passerini
Ô La rappresentazione della figura femminile è uno
dei temi più ricorrenti
nell’opera ritrattistica di
molti artisti. La mostra
“Donna dipinta”, da oggi al
21 febbraio alla galleria Ponte Rosso (via Brera 2), attraverso la selezione di tele e
disegni di trenta artisti italiani del Novecento e contemporanei, rende omaggio
alla bellezza dell’immagine
femminile “che continua a
essere indefinitamente inesprimibile. Rappresenta
una condizione indivisa di
sogno e di veglia, di zone
illuminate e di recessi segreti…”, scrive Stefano Crespi.
Incanto e disincanto per
“Ritratto di Madame Maré”,
Il “Nudo sdraiato” di Umberto Lilloni
del 1909, di Anselmo Bucci:
l’eleganza degli abiti e la
civetteria del fiore nei capelli non distolgono l’attenzione dalla malinconia dello sguardo della nobildon-
na. Figure femminili in posizione girata come nello
struggimento di un addio, o
donne nel ruolo di madre in
scene di vita intima e domestica. Abbandono e attesa ne
“La lettrice”, di Mario Vellani Marchi. Mistero nella
poeticità di Adriano di Spilimbergo. Arcaica severità
nell’opera di Luigi Brambati. E poi i nudi dove passano
infinite tipologie. Ecco “Nudo sdraiato”, del 1948, di
Umberto Lilloni , un soggetto caro al pittore che ne realizzò diversi, soprattutto nel
periodo in cui insegnò
all’Accademia di Parma. Le
immagini delle modelle che
posavano per lui hanno colori diafani e le stesse nudità
sono rese caste dallo slabramento della pittura. Mentre
Contardo Barbieri “sveste”
la sua “Giovane donna” con
austerità. E ancora…
Infoline allo 02/86461053.
Martina Malnati